25 Aprile – Celebrata stamattina la Festa della Liberazione: corteo e cerimonia pubblica davanti alla stele dedicata ai caduti della resistenza altotiberina, alla presenza di cittadini, autorità civili, politiche e militari.

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25 Aprile – Celebrazioni del 78° anniversario della Liberazione stamattina a Città di Castello nel segno dei valori di libertà, democrazia, giustizia sociale, pace e antifascismo, sottolineati dal sindaco a nome dell’amministrazione comunale come fondamenti della resistenza e della Costituzione Italiana. Superata la pandemia, la ricorrenza del 25 aprile è stata caratterizzata dal ritorno del corteo pubblico formato dai cittadini, dalle autorità civili, politiche e militari, dai rappresentanti dell’associazionismo tifernate (associazioni combattentistiche), dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti rappresentato nell’occasione anche dal presidente Alvaro Tacchini, che ha attraversato il centro storico lungo piazza Gabriotti, corso Cavour, piazza Matteotti, corso Vittorio Emanuele e largo 22 Luglio, fino alla stele dedicata alla Resistenza Altotiberina in viale Vittorio Veneto, teatro della rituale commemorazione ai caduti.

Qui il primo cittadino ha depositato una corona di fiori, alla presenza del presidente del consiglio comunale, dei componenti della massima assise cittadina e dei rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali, con l’accompagnamento musicale della Filarmonica Giacomo Puccini diretta dal maestro, Nolito Bambini. La presidente dell’Anpi di Città di Castello, Anna Maria Pacciarini ha ricordato il sacrificio delle tante persone che si opposero al regime nazifascista e per questo furono perseguitate, deportate e uccise, rimarcando come la Costituzione rappresenti il presidio dell’antifascismo e della democrazia nel nostro Paese.

Al termine della cerimonia, gli studenti dell’Istituto Polo Tecnico Franchetti-Salviani, ai quali i rappresentanti istituzionali hanno rivolto l’invito a custodire la memoria dei fatti della storia e a essere i primi difensori della libertà e della democrazia nella comunità tifernate, sono stati protagonisti della presentazione del progetto che prevede tra l’altro l’intitolazione a Tina Anselmi, della rotatoria posta proprio di fronte alla stele dedicata alla Resistenza Altotiberina, tra viale Vittorio Veneto, viale Leopoldo Franchetti, via Carlo Liviero e viale Vittorio Emanuele Orlando. Nel nome di un simbolo della democrazia quale è stata in vita l’Anselmi, da staffetta partigiana a prima donna ministro della Repubblica Italiana, Matilde Camaiti e Celeste Saltanocchi, del Polo Tecnico “Franchetti-Salviani”, hanno presentato a nome dei compagni di istituto il progetto sulla toponomastica femminile intitolato “La parità si fa strada”, che è stato recepito dal Comune dopo la realizzazione su proposta di Spi Cgil Alto Tevere e Anpi Città di Castello, in collaborazione con l’Associazione Toponomastica Femminile.

L’elaborato preparato sui banchi di scuola ha portato all’intitolazione di nove rotonde di Città di Castello a donne partigiane, sindacaliste e madri costituenti. Il corteo, durante il percorso nel centro storico è stato salutato dai cittadini, turisti e dai titolari di esercizi commerciali e negozi rimasti aperti anche oggi giornata festiva. Particolarmente suggestivo e simbolica l’immagine del tricolore che ha sventolato all’interno del bellissimo giardino rinascimentale della Pinacoteca comunale con sullo sfondo la facciata, di rara bellezza, caratterizzato dalla decorazione a graffito eseguita da Cristofano Gherardi, detto il Doceno, su disegno del Vasari. Un modo davvero originale, messo in atto dalle operatrici museali di “Poliedro”, per celebrare e rendere omaggio al 25 Aprile all’insegna della storia, arte, cultura e attaccamento ai valori della patria.

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