Chirurgia Senologica quale futuro presso il Presidio Ospedaliero di Città di Castello: interpellanza della consigliera comunale, Luciana Bassini (Gruppo Misto – Azione)

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“La neoplasia della mammella è certamente il tumore più frequente nel sesso femminile (in Italia rappresenta quasi il 30% di tutti i tumori femminili) ed è la causa di morte più frequente cancro-relata nelle donne europee. Si calcola che il tasso di mortalità del tumore della mammella tocchi il 17% di tutti i decessi per causa oncologica. I dati relativi al suo aumento di frequenza ne fanno una malattia di rilevanza sociale. L’andamento dei dati epidemiologici in Umbria è sovrapponibile ai dati nazionali. Il tumore della mammella è il tumore più frequente con oltre 600 nuovi casi l’anno. Nonostante il notevole incremento della incidenza si assiste, tuttavia, ad un miglioramento della sopravvivenza e ad una diminuzione della mortalità. A fronte di una incidenza di neoplasia della mammella che rimane molto alta il dato più rilevante è rappresentato dalla diminuzione della mortalità.

Questo dato è stato rilevato a livello sia mondiale che locale ed è coerente con i dati della Regione Umbria. Le strutture umbre – prosegue Bassini – infatti, sono fra le migliori in Italia e i dati relativi a sopravvivenza e mortalità ci avvicinano alle Regioni del Nord. La diagnosi precoce dei tumori femminili della mammella, ottenuta grazie ai programmi di screening, e i passi avanti fatti nelle varie discipline impegnate nella ricerca e nel trattamento hanno contribuito alla riduzione della mortalità osservata in questi ultimi anni. In particolare si è osservato che la cura del carcinoma della mammella in strutture dedicate con elevata qualità professionale e un approccio multidisciplinare sono correlati ad una migliore sopravvivenza e a una migliore qualità di vita delle donne trattate. Numerosi studi clinici nel corso degli anni hanno sottolineato questi dati, affermando con sempre maggior forza che le chance di guarigione di una paziente dipendono sempre di più dal livello di competenza del Centro presso il quale viene curata. Considerato che giungono voci da più parti, ed in maniera particolare da parte di donne in carico presso la Brest Unit, che tale servizio sarà depotenziato per assenza prolungata da parte di un professionista stimato e di alto livello professionale.”

Per queste motivazioni Luciana Bassini interpella la giunta “affinché si adoperi per sapere se tali affermazioni corrispondono al vero e se il Servizio di Chirurgia Senologica sia veramente a rischio, con il conseguente allungamento della lista di attesa per interventi di carcinoma della mammella, mettendo a rischio il futuro e l’aspettativa di vita di molte donne in carico al servizio stesso.”

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