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Coronavirus, 152 nuovi casi in Toscana. In tutto sono 1.482 i contagi

Sono 152 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani. Salgono dunque a 1.482 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. 17 guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), 8 guarigioni cliniche e 38 decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 1.419. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: si tratta infatti di persone, da 65 a 100 anni, tutte affette da più patologie.

Questi i decessi che si sono verificati in Toscana, con l’indicazione di sesso, età, comune del domicilio: M, 79 anni, Pisa; M, 77, Licciana Nardi; M, 87, Mulazzo; M, 84, Villafranca in Lunigiana; M, 81, Castelnuovo in Garfagnana; M, 70, Agliana; M, 98, Livorno; M, 93, Pisa; F, 92, Lucca; F, 94, Livorno; M, 65, Fivizzano; F, 96, Mulazzo; F, 79, Firenze; M, 88, Poggibonsi; M, 83, Livorno; M, 70, Quarrata; F, 100, Carmignano; F, 69, Montopoli Valdarno; M, 87, Carrara; M, 77, Lucca; M, 82, Camaiore; M, 72, Lucca; F, 81, Lucca; F, 80, Capannori; M, 82, Porcari; M, 81, Montignoso; F, 78, Forte dei Marmi; M, 82, Carrara; F, 91, Fivizzano; M, 78, Stazzema; M, 66 Collesalvetti;

Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 679, di cui 178 in terapia intensiva.

Questi i numeri che fotografano la situazione toscana a giovedì 19 marzo, così come sono stati trasmessi dall’assessorato al diritto alla salute al Ministero della salute, e comunicati dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Di 1.482 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 349 Firenze, 145 Pistoia, 70 Prato (totale Asl centro: 564), 230 Lucca, 200 Massa-Carrara, 146 Pisa, 62 Livorno (totale Asl nord ovest: 638), 89 Grosseto, 78 Siena, 113 Arezzo (totale sud est: 280).

Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 8.873 tamponi, su 7.871 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente).

A proposito dei dati comunicati ieri, è opportuno segnalare un errore nel dato comunicato sui casi di Arezzo. Una approfondita revisione delle modalità di refertazione eseguita dagli uffici dell’assessorato che si occupano della raccolta dei dati da parte delle Asl ha comportato una rimodulazione dei dati per quanto riguarda, appunto, Arezzo. Il dato di ieri, 18 marzo, è di 91 casi, quello di oggi è di 113 casi in tutto.

Dal monitoraggio giornaliero sono invece 7.433 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 2.040 nella Asl centro, 2.832 nella Asl nord ovest, 2.561 nella Asl sud est.

Le informazioni sui singoli casi saranno fornite dagli uffici stampa delle aziende sanitarie, nel rispetto della privacy, con successivi comunicati stampa o per telefono.

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Coronavirus, test e istruzioni per l’uso delle mascherine ‘toscane’. Nuova ordinanza

Il presidente Rossi l’aveva anticipato domenica scorsa, il 15 marzo, quando montava la polemica da parte di infermieri e medici sulle mascherine chirurgiche della Protezione Civile nazionale e sulla loro adeguatezza. Ed eccole le istruzioni toscane all’uso dei vari dispositivi, allegate alla nuova ordinanza (la n. 17 del 19 marzo), ma anche i risultati delle analisi di laboratorio eseguite dall’università  sulle mascherine fatte produrre dalla Regione. Perché in questo momento di emergenza sanitaria, aveva spiegato già nei giorni scorsi il presidente, “dobbiamo utilizzare tutto quello che abbiamo a disposizione”, anche se privo o mancante dell’ultimo timbro.

Domani, fanno sapere dagli uffici della giunta, saranno distribuite altre 35 mila mascherine marchiate CE, 54 mila ‘autoprodotte’ in Toscana e 40 mila della Protezione civile.

Prima si usino naturalmente quelle chirurgiche marchiate CE (per la precisione CE UNI EN 149:2009), si scrive nell’ordinanza; ma poi, se quelle a disposizione nei magazzini Estar marchiate CE – che la centrale d’acquisto sta cercando ovunque e con ogni sforzo – non saranno a sufficienza, i sanitari utilizzino in ospedale quelle di tessuto che la Regione sta facendo produrre: sicure e già testate dal dipartimento di chimica dell’università di Firenze, sia pur in attesa di validazione da parte dell’istituto superiore di sanità come quelle della Protezione civile.

Del resto non si tratta di dispositivi non controllati. Il laboratorio dell’università attesta che le mascherine ‘toscane’ sono in grado di bloccare in ambo i sensi qualsiasi particella più grande di due millesimi di millimetro. Fino ad un millesimo di millimetro la percentuale di filtraggio oscilla tra il 99,7 e il 99,5 per cento, a mezzo millesimo di millimetro scende a 97,1 dall’interno all’esterno e al 95,8 dall’esterno all’interno, sotto tre millesimi di millimetro risale al 98 e 96,9 per cento. Sono compatibili con i requisiti di sicurezza delle mascherine chirurgiche marchiate.

Naturalmente le mascherine vanno utilizzate in modo corretto. Mentre si indossano e dopo averle tolte dalla confezione, va evitato di toccarle con le mani e, se proprio necessario, conviene lavarsele prima e dopo. Altrettanta cautela va impiegata nel tirarle via: lavarsi di nuovo le mani, sciogliere i lacci (prima quelli in basso), gettare la mascherina in un sacchetto di raccolta dedicato guardando bene di non toccarla all’interno, lavarsi ancora le mani.

Le mascherine sono monouso. Appena si inumidiscono con il respiro e in ogni caso alla fine del turno vanno gettate. Vanno utilizzate, si raccomanda nell’allegato all’ordinanza, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza da altre persone.

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Emergenza coronavirus: le condoglianze del Sindaco per l’anziana tifernate deceduta a Perugia

Emergenza Coronavirus. Giovedì 19 Marzo 2020, Seconda dichiarazione del sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta: “Siamo molto addolorati per la scomparsa della nostra concittadina di 80 anni, ricoverata a Perugia che non è riuscita a vincere la sua battaglia contro il Coronavirus. La notizia di questa morte ci colpisce ed esprimiamo a nome della città il cordoglio più sentito alla famiglia. Come nel caso di Ivano Pescari, verrà il momento in cui potrà essere ricordata. In questo momento questa perdita ci induce ad osservare con rigore l’isolamento sociale, che protegge noi stessi ma sopratutto gli anziani che sono l’anello debole dell’emergenza. Facciamolo anche per loro: restiamo in casa”.

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Coronavirus, altro decesso a Perugia, una donna di Città di Castello

La Direzione dell’ospedale di Perugia comunica il decesso per coronavirus di una paziente già ricoverata. Si tratta di una donna di 80 anni di Cittá di Castello, ricoverata dal 13 marzo, che si è spenta nel pomeriggio di oggi, presso il reparto di Malattie infettive.
Il personale sanitario ha provveduto ad informare i familiari e il commissario dell’Azienda ospedaliera, anche a nome della direzione e del personale, ha espresso le condoglianze alla famiglia e alla comunità di Città di Castello, attraverso il sindaco Luciano Bacchetta.

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Pietralunga, la “Giuliano Tartufi” dona 20 mila euro per l’emergenza covid 2019

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Bel gesto di solidarietà dal settore imprenditoriale locale. La Giuliano Tartufi, azienda con sede a Pietralunga e 70 dipendenti, che ha sempre mostrato una particolare sensibilità verso le tematiche che riguardano la collettività e il sociale, “pur essendo consapevole di portare solo una goccia nell’oceano delle attuali necessità in cui versa il nostro sistema sanitario nazionale”, ha deciso di fare una donazione al comune di Pietralunga”. “Lo stesso – ha precisato Giuliano Martinelli, titolare dell’azienda – attraverso il sindaco di Pietralinga Mirko Ceci (nella foto davanti all’azienda con alle spalle il tricolore) individuerà la struttura o…

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Secondo caso di coronavirus a Sansepolcro. Si tratta anche in questo caso di un operatore sanitario, un uomo di 48 anni residente nella città bitugernse

Il sindaco comunica che si registra il secondo caso positivo di coronavirus a Sansepolcro.

Si tratta anche in questo caso di un operatore sanitario, un uomo di 48 anni di Sansepolcro. Non lavora in ospedale a Sansepolcro.

Essendo un professionista del settore, l’uomo ha seguito tutti i protocolli previsti, osservando fin da subito un rigido isolamento (esteso anche alla sua famiglia) che va avanti gia da due settimane.

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Emergenza Coronavirus: Carizia “vicino ai tre positivi al virus, a loro faccio un grande in bocca al lupo”

Purtroppo la “bestia”, così io chiamo il Covid-19, è arrivata anche nel nostro Comune. Attualmente sono tre i nostri concittadini che risultano positivi. A tutti loro va il mio più grande in bocca al lupo per una pronta guarigione e un abbraccio molto forte va a tutti i loro familiari che stanno attraversando momenti di grande difficoltà.Occorre tenere duro. Occorre cambiare il più possibile i nostri comportamenti. Quelli che escono tanto per uscire dovrebbero capire che ci sono delle persone che sono costrette a uscire: penso ai lavoratori, agli operatori sanitari a cui va un grande saluto di affetto, penso ai farmacisti, penso a chi lavora nella grande distribuzione.Penso che gli altri, un attimo prima di aprire la propria porta, dovrebbero pensarci, perché stanno facendo un danno a tutta la nostra comunità.Faccio un esempio tanto banale. Un signore domanda: posso potare gli alberi nel mio giardino isolato?Io gli rispondo: sì, ma c’è un problema. Se lei cade da quell’albero e ha bisogno delle nostre strutture sanitarie, il danno lo fa verso la salute di tutti, perché entra dentro un ospedale e occupa personale sanitario che dovrebbe fare altro.Quindi pensateci prima di fare qualsiasi gesto: c’è un contagio in corso.Saluto tutte quelle persone che invece hanno capito il momento drammatico che stiamo vivendo: grazie di non essere egoisti, grazie di stare a casa. Sono e sarò sempre accanto a voi perché state dimostrando di essere dei veri cittadini modello.

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Marco Casucci (Lega) “Appoggio la richiesta all’Asl da parte del sindaco Santucci che chiede tamponi diffusi a Badia Tedalda e a Ponte Presale (Sestino)”

“Appoggio il pressing che il sindaco di Badia Tedalda, Santucci, prosegue nei confronti dell’Asl Toscana sud est e del direttore D’Urso. I tamponi diffusi sono fondamentali in particolare per quelle comunità locali, come Badia e Sestino, particolarmente ristrette e dove si verificano tanti casi. Sarebbe una procedura per garantire la salute pubblica e per tranquillizzare il paese, l’intera comunità. A Badia, ma anche a Sestino, servirebbero almeno cento tamponi visti i contatti avuti dal medico di base e dall’operatrice della Misericordia risultati positivi al coronavirus. Non servono titubanze e tatticismi quando in ballo c’è la salute di oltre mille persone, il pensiero va soprattutto alle persone anziane e potenzialmente più esposte” manda a dire il Consigliere regionale Marco Casucci (Lega).
“Il focolaio tra Badia e Ponte Presale (Sestino) è ancora circoscritto a 3 km di raggio ma si allargherà a macchia d’olio se non si interviene subito (in 2 giorni) con tamponi a tutti i sintomatici (febbricitanti) di Badia e Ponte Presale ed anche agli asintomatici di primo contatto con i positivi” dichiara il sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci.

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Strada Tiberina chiusa, Grieco: “Attive le misure di sostegno per imprese e lavoratori”

Pur nella situazione di emergenza dettata dalla necessità di contenere l’epidemia da coronavirus Covid-19, che impone una riduzione delle attività anche nella Pubblica amministrazioni, la Regione Toscana prosegue nella propria attività e ricorda che sono attive, già dallo scorso 11 marzo, le misure di sostegno al reddito per la chiusura della strada statale 3bis Tiberina E45 che fu determinata, ad autunno, da alcune frane verificatesi a seguito di piogge e condizioni meteorologiche avverse.

“Un decreto legge ha introdotto la possibilità di concedere alle imprese, ai lavoratori autonomi e ai lavoratori dipendenti, alcune misure di sostegno al reddito per la chiusura della statale Tiberina. La Regione lo ha adottato rendendo possibile queste disposizioni in Toscana”, precisa l’assessora regionale a Lavoro, formazione ed istruzione Cristina Grieco.

Gli imprenditori ed i lavoratori interessati possono acquisire le informazioni necessarie e presentare le domande rivolgendosi al settore Lavoro della Regione Toscana attraverso una specifica procedura telematica.
L’apposita pagina del settore regionale Lavoro è raggiungibile al seguente link: https://www.regione.toscana.it/-/misure-di-sostegno-al-reddito-per-chiusura-della-strada-ss-3-bis-tiberina-e45.

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Coronavirus, aumentano le guarigioni, ad oggi sono venti: 17 quelle virali, 3 quelle cliniche

Sono 20 ad oggi le guarigioni dal Coronavirus che si sono verificate in Toscana. Sono 17 quelle virali, e 3 quelle cliniche.

Ricordiamo la differenza: i pazienti clinicamente guariti sono quelli che non hanno più sintomi, ma che ancora risultano positivi al virus; quelli con guarigione virale sono i pazienti che per due volte consecutive sono risultati negativi al tampone, fatto a distanza di 48 ore.

Questi i guariti, in ciascuna Asl. Quelli con guarigione virale (cioè negativizzati) sono tutti a casa, e fuori dalla quarantena.

Asl Toscana centro

5 guarigioni virali:

– un uomo di 49 anni di Pescia, che era ricoverato al San Jacopo di Pistoia;

– un uomo di 26 anni di Firenze (studente norvegese), ricoverato al Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri;

– una donna di 32 anni di Bagno a Ripoli ricoverata al Santa Maria Annunziata;

– una donna di 49 anni di Santa Maria a Monte, ricoverata al San Giuseppe di Empoli;

– una donna di 73 anni di Montespertoli ricoverata al San Giuseppe di Empoli.

1 guarigione clinica:

– un uomo di 47 anni di Santa Croce sull’Arno, che è a casa.

Asl Toscana nord ovest

8 guarigioni virali:

– un uomo di 43 anni di Pisa, era ricoverato a Cisanello;

– un uomo di 80 anni, di Livorno, era ricoverato all’ospedale di Livorno;

– una donna di 73 anni , di San Vincenzo (Li), domicilio;

– un uomo di 73 anni, di San Vincenzo (Li), domicilio;

– un uomo di 69 anni, di Aulla, domicilio;

– una donna di 63 anni, di Pontremoli, domicilio;

– un uomo di 58 anni, di San Giuliano Terme (Pi), domicilio;

– una donna di 58 anni di San Giuliano Terme (PI), domicilio.

2 guarigioni cliniche:

– uomo di 60 anni, dimesso dall’ospedale di Livorno;

– uomo di 45 anni, dimesso dall’ospedale di Livorno.

Asl Toscana sud est

4 guarigioni virali:

– una donna di 63 anni di Sarteano (Si), che è stata ricoverata all’Ospedale Misericordia di Grosseto;

– un uomo di 58 anni di Piancastagnaio (Si), che era in isolamento al domicilio;

– un uomo di 23 anni di Reggio Emilia, domiciliato ad Abbadia San Salvatore (Si), che era ricoverato alle Scotte;

– una donna di 70 anni di Grosseto (Gr), che è stata in isolamento al domicilio.

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Io resto a casa, il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Umbertide al lavoro per divulgare il più possibile alla cittadinanza i comportamenti da tenere

Il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Umbertide organizza in collaborazione con l’amministrazione comunale di Umbertide un servizio di assistenza alla popolazione, tramite l’utilizzo di un mezzo e di volontari che circoleranno per le vie della città, volto a divulgare i comportamenti che ogni cittadino deve tenere nel corso dell’emergenza, tra cui importantissimo, quello di non uscire di casa, né in auto né a piedi, salvo motivi di lavoro, urgenze o necessità.Si ricorda che tra le numerose attività svolte in questi giorni dal Gruppo Comunale di Protezione Civile c’è anche la consegna a domicilio, insieme alla Croce Rossa Italiana, di beni di prima necessità e di farmaci (con il solo costo della spesa e dei farmaci a carico del richiedente)Il servizio, attivato dal Comune di Umbertide, è rivolto ai più bisognosi, in particolare anziani, persone immunodepresse o affette da gravi patologie, in difficoltà nel reperire mezzi di sostentamento e farmaci.Si può accedere al servizio contattando il numero telefonico 379 1264613 tutti i giorni dalle ore 08.00 alle ore 20.00.

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Emergenza Coronavirus: Bacchetta “25 positivi, presto riaperta medicina e nuovo reparto malattie infettive”

“Dai 19 positivi di ieri siamo passati a 25 di oggi. 140 i tamponi eseguiti soprattutto tra i sanitari. Entro un paio di giorni riaprirà il reparto di medicina dell’ospedale, Plaudo agli operatori e a questo proposito è imminente l’apertura di un reparto COVID 19, per la messa in sicurezza di chi lavora e per una maggiore efficienza. E’ un fatto importante e significativo. Abbiamo chiuso gli orti dei pensionati. Le persone anziane sono le più esposte e dobbiamo proteggerle. Si stanno effettuando controlli costanti, antipatici ma necessari per evitare il più possibile che le persone stiamo a contatto. Infine rassicuro Pierfrancesco Zangarelli sulla mia salute. Lui fortunatamente può stare in casa, io in questo momento ho altri problemi”-  

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Coronavirus: in Umbria salgono a 4 i deceduti, 334 i positivi, 720 fuori dall’isolamento fiduciario

Coronavirus: in Umbria salgono a 4 i deceduti, 334 i positivi, 720 fuori dall’isolamento fiduciario Sale a 4 il numero dei deceduti in Umbria in seguito all’infezione prodotta dal virus Covid-19. I primi due decessi sono stati registrati nei giorni scorsi – 1 nella provincia di Perugia e 1 nella provincia di Terni – ieri sono decedute altre due persone nella provincia di Perugia. Dai dati aggiornati alla mezzanotte del 18 marzo, 334 persone in Umbria risultano positive al virus, i guariti al momento restano 4. Dei 334 pazienti positivi 14 sono di fuori regione: nella provincia di Perugia i positivi sono 236 e 84 in quella di Terni: sono ricoverati in 90 (4 di questi sono di fuori regione), di cui 64 nell’ospedale di Perugia e 22 in quello di Terni. Dei 90 ricoverati, 21 sono in terapia intensiva, 10 nell’ospedale di Perugia e 11 in quello di Terni. Le persone in osservazione sono 2292: di questi, 1616 sono nella provincia di Perugia e 676 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 18 marzo, sono stati eseguiti 1985 tamponi. Sempre alla stessa data risultano 720 soggetti usciti dall’isolamento di cui 550 nella provincia di Perugia e 170 in quella di Terni.

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Confcommercio: finanziamenti, centro fidi approva d’ufficio le richieste di sospensione fino a 12 mesi

Centro Fidi, l’organo creditizio del sistema Confcommercio, ha deliberato in data 18 marzo 2020, in concomitanza con la pubblicazione del Decreto Legge “Cura Italia”, l’approvazione d’ufficio di tutte le richieste di sospensione e allungamento fino a 12 mesi dei finanziamenti in essere.

Gli imprenditori associati che ne faranno richiesta non dovranno istruire alcuna pratica speciale né attendere risposta né dovranno corrispondere alcun onere.

La decisione è stata presa con l’obiettivo di sostenere il più possibile le piccole e medie  aziende del territorio, alle prese con la grave crisi causata dall’emergenza sanitaria CoVID19. L’intervento sarà assolutamente gratuito senza alcun onere aggiuntivo per gli imprenditori.

“Ad oggi Centro Fidi garantisce diecimila imprese toscane e umbre, per un volume totale di finanziamenti pari a 200 milioni di euro”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, consigliere delegato di Centro Fidi, “per loro poter contare su dodici mesi di respiro è senz’altro importante, soprattutto in una fase in cui ancora è difficile prevedere la durata del periodo di emergenza e, di conseguenza, progettare bene la ripartenza”. 

Sempre nell’ordine di sostenere gli imprenditori, nei giorni scorsi Centro Fidi-Confcommercio ha stretto un accordo con Banco Bpm dedicando un plafond di dieci milioni di euro a garanzia delle imprese toscane e umbre che devono far fronte alla diminuzione o assenza totale degli incassi di questo periodo. Centro Fidi garantirà nella misura dell’80% la somma erogata da Banco Bpm a ciascuna azienda. I finanziamenti sono concessi sotto forma di mutui chirografari ed avranno una durata di 24 mesi, con preammortamento tecnico di 6 mesi. Tra le finalità ammissibili ci sono l’acquisto delle scorte di magazzino, il pagamento dei fornitori e, in genere, esigenze di liquidità.

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Emergenza coronavirus: aiutateci ad aiutare anziani e disabili soli. L’appello dell’assessore Bassini: “non andate agli orti sociali”. numero verde 075 9002686

Emergenza Coronavirus a Città di Castello: si potenziano le attività a favore delle categorie più vulnerabili ed in particolare anziani soli e adulti disabili. Ne dà conto l’assessore alla Protezione civile e alle Politiche sociali Luciana Bassini sottolineando come “la struttura del Comune sta monitorando 64 anziani soli e sei adulti disabili attraverso il servizio domiciliare quando le situazioni richiedano l’accesso di un operatore a domicilio dell’anziano dotato di tutti i presidi  necessari oppure attraverso contatti telefonici  costanti, la presenza di operatori di portierato sociale presso la Casa Albergo e la Casa Verde per garantire eventuale spesa e fornitura farmaci  evitando di fare uscire gli ospiti. Presso la sede dei servizi sociali del Comune sono presenti assistenti sociali che rispondono telefonicamente a numerose chiamate da parte di cittadini che necessitano di orientamento sull’accesso ai servizi e spesso anche consigli e supporto relazionale per affrontare questa situazione di emergenza. In questa direzione va anche il Progetto CHIAMIamoci, elaborato in collaborazione con la coop La Rondine che vuole potenziare l’ascolto e il dialogo con le persone socialmente fragili mantenendo contatti stretti e costanti: l’Urp risponde al numero 0759002686, recapito di riferimento per contatti o informazioni telefonici, tutti i giorni dalle ore 8 alle 20 per il servizio di utilità sociale per la consegna a domicilio di farmaci, spesa e supporto nei servizi essenziali di base, diretto alle persone prive di rete familiare e a nuclei familiari impossibilitati a raggiungere centri servizi essenziali (supermercati, farmacie, ecc.)”. Le attività di supporto saranno svolte dai gruppi volontari della Protezione Civile, Croce Bianca e Croce Rossa. E’ un servizio diretto agli anziani, che appaiono in queste circostanze l’anello debole della catena. Mi rivolgo a coloro che conoscono o notano anziani soli e in difficoltà a cui non è arrivata la notizia di questi servizi o non sanno come raggiungerli. Fatemi tramite presso il numero verde per segnalare persone che possono avere bisogno e noi sapremo come contattarle. E’ un gesto di grande solidarietà che una città ancora a misura di uomo può compiere in modo efficiente e capillare. Ma volgio rinvolgermi anche direttamente agli anziani con l’invito, prescrittivo, caloroso a non andare agli orti della Madonna del Latte. Non sono ufficialmente chiusi ma è allo studio un’ordinanza in tal senso. Lo faccio a malincuore ma ammonisco i pensionati che ne sono titolari o che curano gli orti sociali ad evitare di andare, preservando se stessi, prima che i loro familiari, da un possibile contagio. Mai come in queste ore e nelle prossime, bisogna stare a casa, lontani da occasioni di affollamento o di assembramento. Speriamo di poter riaprire questa come tutte le altre attività sociali, perché significa che avremmo l’emergenza alle nostre spalle”. Infine la Biblioteca di Città di Castello ricorda che è possibile accedere al Servizio Mlol, Medial Library On Line, per la consultazione libera di giornali, riviste, libri ed audiolibri. Per registrarsi al servizio, la email da contattare è biblioteca@cittadicastello.gov.it.

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Servizi Sociali: a San Giustino volontariato e pubblico insieme, per vincere la difficile battaglia contro il coronavirus, noi ne abbiamo parlato con l’assessore al sociale Andrea Guerrieri

“Stiamo monitorando costantemente, anziani soli e disabili, al fine di garantire loro tutto il necessario. Grazie ai tanti volontari del nostro territorio, che grazie al coordinamento di Croce Bianca e ANPAS Umbria ci aiutano in questo momento di grande emergenza. Sono orgoglioso, di come i nostri concittadini, si stanno comportando in questo difficile momento, vedo una grande senso di responsabilità, un senso civico encomiabile. Stiamo tutti a casa, usciamo solo se necessario, solo così potremo tornare preso alla normalità”

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Emergenza Covid-19, a Umbertide attivato un servizio telefonico di ascolto e sostegno psicologico. Si tratta di un servizio completamente gratuito.

Il Comune di Umbertide, nell’ambito delle azioni di supporto alla popolazione nel corso dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ha istituito un servizio telefonico di ascolto e sostegno psicologico.  Si tratta di servizio completamente gratuito, attivo in seguito alla disponibilità fornita su base volontaria del dottor Federico De Salvo, psicologo e neurologo dell’Istituto Prosperius Tiberino.  Il numero da contattare è il 349 1693230.  Questi i giorni e gli orari: dal lunedì al sabato dalle 12.00 alle 14.00; il martedì e il venerdì anche in orario pomeridiano dalle 18.00 alle 20.00. “Il servizio – spiegano il sindaco Luca Carizia e  l’assessore alle Politiche sociali, Sara Pierucci – è completamente gratuito ed è destinato alle persone in quarantena o autoisolamento, a rappresentanti di associazioni che necessitano di ascolto, di supporto e ai cittadini che versano in stato di necessità. Un ringraziamento va al dottor De Salvo, per il contributo fornito a tutta la nostra comunità in un momento così difficile per tutti noi”.  “Anche l’Istituto Propserius Tiberino vuole dare il suo contributo in questo momento di emergenza – afferma il presidente Giuseppe Barberi – Ringrazio il dottor De Salvo che ha ideato il servizio e che mette a disposizione oltre la sua professionalità anche parte del suo tempo libero per aiutare in questo difficle momento coloro che hanno bisogno di un supporto psicologico”.

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Coronavirus, campagna informativa per gli stranieri. L’amministrazione sta predisponendo una serie di azioni per raggiungere tutta la popolazione

In un momento così difficile per tutti, la comunicazione alla popolazione e l’informazione sulle buone pratiche e sulle regole igieniche da tenere è fondamentale. Per questo motivo l’amministrazione comunale di Sansepolcro, per sensibilizzare anche gli stranieri che risiedono nel territorio, pubblicherà sulla propria pagina Facebook una serie di video in lingua.

Si tratta di video realizzati dalla Cooperativa Arca di Bologna e che aiutano a veicolare le norme igieniche e di comportamento in modo che, anche chi non parla perfettamente l’italiano, abbia a disposizione tutte le informazioni.

“A Sansepolcro c’è una fetta di popolazione che parla solo straniero, soprattutto pakistani, e che quindi necessita di un’azione di mediazione per capire fino in fondo cosa sta succedendo – spiega l’assessore Vannini – Stiamo quindi prevedendo dei video in lingua da pubblicare sulle nostre pagine Social ma anche materiale cartaceo da diffondere in città. Dobbiamo raggiungere il più alto numero possibile di persone con queste informazioni, affinché il contagio sia arginato”.

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