È ormai diventata un simpatica consuetudine culturale per il circolo “Angelini” quella di scandire l’avvicendarsi delle stagioni con un concerto di assoluta qualità. L’ avvincente rito si è ripetuto questa volta nella suggestiva cornice di S. Giovanni Decollato, recentemente e appropriatamente ristrutturata e adibita ad auditorium: protagonista il sempre valido quartetto d’archi Umbria Ensemble, un’autentica certezza nel settore. Angelo Cicillini e Cecilia Rossi violini, Luca Ranieri viola e M. Cecilia Berioli violoncello hanno dato vita a un’avvincente esecuzione di due famosi quartetti mozartiani che il genio salisburghese dedicò (con una lettera rimasta famosa scritta in italiano) ad Haydn considerato il caposcuola di questo genere quartettistico. il K458 noto come “La Caccia” per l’effetto fanfara iniziale capace di evocare immagini venatorie con il suo Adagio vero cuore poetico dell’intera composizione; e il K465 detto “delle Dissonanze” per le arditezze armoniche all’ epoca insolite e quindi considerate azzardate, con il suo finale Allegro molto di rara bellezza. L’ ensemble ha reso al meglio la straordinaria finezza estetica dei brani e la proverbiale festosità espressiva. Ieri successo dell’iniziativa e appuntamento al nuovo anno con una serie di concerti de “gli Arnesi della musica” come annunciato dal presidente Luigi Chieli a chiusura del concerto d ‘Autunno.
Montone – Arriva l’agenda 2024 dedicata alle bellezze del borgo. La presentazione domenica 3 dicembre al Museo San Francesco
L’utilità di uno strumento quotidiano abbinata alla piacevole visita degli angoli più caratteristici di Montone. Domenica 3 dicembre, alle ore 11, al Museo San Francesco sarà presentata l’agenda 2024 dedicata al suggestivo borgo.
Il prodotto editoriale, realizzato da LuoghInteriori, contiene al suo interno gli scatti fotografici di Enrico Mezzasoma, immagini che giorno dopo giorno porteranno alla scoperta del borgo, offrendo ai visitatori (italiani e stranieri) lo spettacolo di uno scenario rimasto immutato nel tempo che consente di spaziare tra i vicoli e le piazze con stupore e ammirazione. Il paesaggio di Montone è infatti dominato dalle splendide architetture medievali e circondato da una vegetazione rigogliosa che fa apparire la città come un’isola al centro di una natura ancora incontaminata.
Da sempre i musei, le chiese, le opere d’arte e il paesaggio sono elementi di grande attrattività a cui si aggiungono gli inconfondibili sapori dei prodotti enogastronomici offerti dal territorio, espressioni di una cultura antica che è riuscita ad approdare ai nostri giorni con immutato senso di richiamo.
“L’Amministrazione – spiega il sindaco Mirco Rinaldi – ha rivolto da sempre una particolare attenzione alla promozione culturale del borgo: la memoria e la custodia della preziosa eredità del passato costituiscono infatti elementi essenziali per la comprensione del nostro presente, ma soprattutto per la progettazione del futuro. L’almanacco 2024 dedicato a Montone è quindi al tempo stesso agenda e guida, e invita chi ancora non ne conosce le meraviglie a uscire dai tracciati canonici delle principali direttrici di viaggio per immergersi in un affascinante viaggio nel tempo e nello spazio”.
All’iniziativa, oltre al sindaco Rinaldi e all’assessora al turismo Roberta Rosini, interverranno il consigliere della Presidenza della Repubblica Pietro Alberto Lucchetti, il presidente dell’associazione StoricaMente A.R.I.eS., Adriano Bei, il direttore editoriale Antonio Vella e il fotografo Enrico Mezzasoma.
L’eclettica Gipsy Fiorucci in un viaggio esistenziale tra i meandri dell’anima: il nuovo singolo della cantautrice dal titolo “Il Pianto Che Trattengo” dal 28 novembre su tutti stores digitali e nelle radio
“Il Pianto Che Trattengo” è il nuovo singolo della poliedrica artista Gipsy Fiorucci distribuito da Artist First, dal 28 novembre su tutti gli stores digitali e nelle radio italiane e internazionali. La cantautrice, reduce da molteplici premi e riconoscimenti, applaudita da pubblico e critica, ci regala un momento raro di bellezza intima e incisiva. La musica si rende stilista dinanzi ad un’anima tormentata, cucendo un abito per un lungo viaggio esistenziale in cui nulla accade per un semplice caso. Una strepitosa forma di redenzione in cui il dolore diventa uno strumento divino di rinascita, in cui il pianto si immola sull’altare della vita donandoci la piena consapevolezza della propria luce, della propria bellezza: ed è subito meraviglia. L’interpretazione vocale, sentita, profonda e viscerale di Gipsy Fiorucci ci accompagna tra i meandri del disagio umano, arrivando ad un’autentica catarsi dell’anima che purifica l’essere nel risanamento di ogni angoscia e turbamento. Note come lacrime sensibili che scivolano tra versi grondanti “frammenti di vita” dirette da una impeccabile produzione artistica, che con eleganza volteggia tra indie, pop e sfumature rock, firmata dalla stessa artista con la preziosa collaborazione di Renato Droghetti.
Un sound struggente, in cui si ha la sensazione di essere in un labirinto di grida in cui ci si perde, ma allo stesso tempo ci si ritrova nel vero ricordo di sé; un sentiero, apparentemente buio, ma che ci accompagna verso la riscoperta di noi stessi, che ci attraversa dentro lasciandoci completamente trasformati. Il tutto immerso in un grido che si trasforma in un pianto liberatorio dalle mille sfumature! “Il Pianto Che Trattengo” è un turbinio di emozioni trepidanti che esplodono una dopo l’altra dando vita ad un’atmosfera introspettiva, viscerale e tutt’altro che superficiale. Una canzone in cui la cantautrice umbra vuole sottolineare con forza un concetto fondamentale: se si ha il coraggio di entrare dentro le ferite emozionali che ci appartengono nel profondo e che attraversano la nostra anima, accettandole in tutta la loro verità e autenticità, abbiamo il potere di trasformarle nei nostri più grandi talenti e risorse interiori.
Ascolta il brano
“Vi accompagno con delicatezza in questo universo intimistico che ripercorre una sofferenza animica che non può che essere attraversata in tutta la sua pienezza; un brano in cui l’intimità e l’introspezione vengono accarezzate da una grande speranza e voglia di rinascita, dove si percepiscono stati d’animo che si incarnano nelle viscere e che con coraggio vengono abbracciati, accolti e infine trasmutati contribuendo così al raggiungimento della vera ricchezza interiore: la nostra evoluzione.” Gipsy Fiorucci
Storia dell’artista
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Web Site: www.gipsyfiorucci.com





Da sei anni senza agibilità, sequestrata una sala del Matrioska
Guai per la discoteca Matrioska di Deruta. I carabinieri della compagnia Carabinieri di Todi hanno infatti notificato il sequestro preventivo della “Sala Follia” del locale da ballo per mancanza dell’agibilità prevista derivandone il concreto pericolo per l’incolumità pubblica. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Spoleto.
Il Questore di Perugia, a seguito delle diverse violazioni riscontrate negli ultimi mesi, aveva fatto apporre i sigilli al locale costringendolo a rimanere chiuso per 30 giorni.
Il provvedimento, prescritto dall’art.100 del TULPS, era stato infatti emesso a causa di numerosi episodi di tumulti e disordini, particolarmente gravi, avvenuti all’interno della discoteca.
Dopo la chiusura, dai controlli della documentazione fornita dal Matrioska che ne sono derivati, è emerso, però, qualcosa tanto grave e penalmente rilevante, da far protendere il Tribunale di Spoleto ad emettere un provvedimento di sequestro preventivo prima dello scadere dei 30 giorni di stop degli eventi.
Le forze di polizia, infatti, hanno riscontrato che la sala principale, la più grande, spesso utilizzata per i maggiori eventi organizzati dal Matrioska, veniva utilizzata da più di 6 anni senza agibilità, in violazione delle prescrizioni impartite dal Comune di Deruta a tutela dell’incolumità pubblica.
La persona sottoposta a indagini si presume innocente
Foligno: sorpreso con dogra, arrestato 26enne
I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Foligno, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un uomo straniero di 26 anni.
I militari, mentre stavano perlustrando l’area nei pressi di un locale notturno nella zona di Sant’Eraclio, hanno notato l’uomo, a bordo di un’automobile, che alla vista dei militari ha tentato di occultare qualcosa all’interno di una busta che aveva in mano. Una volta che è stato fermato ed identificato, i Carabinieri lo hanno sottoposto a perquisizione personale, rinvenendo, in un astuccio, 2 pezzi di hashish (circa 1,2 grammi), ed all’interno di una tasca dei pantaloni una busta in cellophane contenente 16 dosi di cristalli di MDMA (circa 4 grammi). Terminate le operazioni, le sostanze stupefacenti sono state sequestrate e l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto per il reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Durante l’udienza presso il Tribunale di Spoleto, l’arresto è stato convalidato.
Il soggetto, allo stato attuale delle indagini, si presume innocente.
Torgiano: accoltella un conoscente nel parcheggio del supermercato LIDL denunciato 70enne dai Carabinieri
È successo a Torgiano, in località Ferriera, nel parcheggio del supermercato LIDL. Alcuni passanti hanno segnalato la presenza di un uomo sanguinante e hanno contattato il numero di emergenza 112. Sul posto sono quindi intervenuti i Carabinieri della locale Stazione ed i sanitari del 118, che hanno trasportato l’uomo, un cittadino ungherese di 59 anni, al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia.
Qui è stato medicato e ricoverato, con una prognosi di 30 giorni per una ferita da coltello al torace. L’uomo, in stato di alterazione da bevande alcoliche, ha riferito di aver discusso per futili motivi con un suo conoscente e concittadino, il quale al culmine della lite lo avrebbe colpito con una coltellata al petto.
I Carabinieri, grazie agli immediati accertamenti svolti, sono risaliti all’identità dell’uomo, un 70enne ungherese, e lo hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Perugia per l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate con l’uso di armi.
Cento presenze in “bianconero” per Sandro Crocioni, 56 anni, tifernate “doc” affiliato dal 2008 allo Juventus Club Altotevere e poi presidente dal 2017
Cento presenze in “bianconero”. Sandro Crocioni, 56 anni, tifernate “doc”, dipendente Cartoedit, affiliato dal 2008 allo Juventus Club Altotevere e poi presidente dal 2017, ieri sera in occasione del derby d’Italia con l’Inter ha timbrato per la centesima volta il cartellino ai “tornelli” all’Allianz Stadium di Torino in una fredda notte di novembre.
Cento presenze in “bianconero”. Sandro Crocioni , 56 anni, tifernate “doc”, dipendente Cartoedit, affiliato dal 2008 allo Juventus Club Altotevere e poi presidente dal 2017, ieri sera in occasione del derby d’Italia con l’Inter ha timbrato per la centesima volta il cartellino ai “tornelli” all’Allianz Stadium di Torino in una fredda notte di novembre. Impresa, quasi, da guinness dei primati vista la distanza che separa Città di Castello al lontano Piemonte: cento volte di viaggi andata e ritorno, ad ore talvolta improponibili, vestito di tutto punto con i colori bianconeri, sciarpa e bandiera a seguire la “Vecchia
Signora” assieme a familiari e amici-tifosi. Il sacrificio di alzarsi presto la mattina e tornare a casa alle prime luci dell’alba del giorno dopo e riprendere come se nulla fosse la routine settimanale non l’hanno mai scoraggiato. Cosi è stato anche ieri sera per una partita di “cartello” che ha segnato un piccolo record del cuore, cento presenze allo “Stadium”, immortalato da foto di rito assieme alla figlia Camilla. “Nel mio immaginario, mai avrei pensato di avere la fortuna e il privilegio di toccare “quota 100” nello Stadio che è casa a milioni di “Gobbi”, dichiara con orgoglio ed un pizzico di commozione Crocioni. “Con il passare del tempo ecco i sogni materializzarsi con il Club e le trasferte nella meravigliosa città sabauda, con il calendario delle partite sempre in tasca, cosi’ da poter incastrare gare ed eventi con familiari ed amici che mi hanno sopportato, moglie Veronica e la figlia Camilla prima di tutti, che ringrazio sempre”. “Impossibile dimenticare la prima volta allo STADIUM, con 75 Soci pronti ad entrare nel magico catino e ebbri di gioia dopo il 4-1 al Parma: era l’11 novembre 2011 domenica alle ore 12,30 e partimmo alle 2,30 del mattino”. “Poi la prima di Champions, il 3-0 al Chelsea che è secondo me la più bella di tutte per quello che si respirava fuori e dentro lo Stadio. Gli anni passano, i viaggi insieme ai soliti noti con ogni tipo di mezzo, addirittura più lunghi del previsto, unendo calcio e mangiate in giro per il Piemonte. Le partite scorrono veloci, avversari nobili come il Real Madrid, si mischiano alle cenerentole di casa nostra. Insomma, per Sandro Crocioni, un Carpi vale come un Barcellona, basta andare a tifare per la “Vecchia Signora”. Non lo hanno fermato nemmeno gli orari impossibili del ritorno di lunedi mattina, anzi con l’avvicinarsi delle “cento” sono diventati scogli non più invalicabili. La fede bianconera si è mescolata con gli applausi a campioni come Messi, Iniesta, Mbappè visti dal vivo dal solito posto. Poi l’arrivo di Cristiano Ronaldo un onore averlo applaudito ad ogni suo gesto o rete realizzata con la maglia bianconera. “Applauso mancato da parte mia quando, con la splendida iconica rovesciata bucò Buffon con il suo Real. Tanto il mio dispiacere per la rete subita che addirittura mi arrabbiai con i miei vicini di posto! Lo so – dice ancora – del resto sono prima di tutto un tifoso. “ “Emozioni al massimo pure quando ho portato mia figlia Camilla la prima volta allo stadio e ho avuto i brividi nel sentirla cantare l’inno abbracciata a me. Questa enorme “sbornia” mai smaltita mi ha portato da 0 a 100 con un’accelerazione degna di una potente automobile: ieri sera è stato cosi”, conclude Sandro Crocioni convinto che dopo cento c’e duecento e cosi via. Per la Juve, lui dice, si fa questo ed altro.
Cordoglio del sindaco e della giunta per la scomparsa del dottor Paolo Biagini, stimato professionista, fra i punti di riferimento dell’ospedale di Città di Castello, attivo nel mondo del volontariato e nella comunità tifernate
Cordoglio del sindaco e della giunta per la scomparsa del dottor Paolo Biagini, stimato professionista, fra i punti di riferimento dell’ospedale di Città di Castello, attivo nel mondo del volontariato e nella comunità tifernate. Nell’esprimere le condoglianze e la più sentita vicinanza alla famiglia il sindaco ricorda la generosità ed altruismo del dottor Biagini nel portare avanti l’importante ruolo sanitario sempre disponibile con tutti, con il sorriso e i modi garbati. Nel drammatico periodo della pandemia che abbiamo attraversato – prosegue il sindaco Luca Secondi – era in prima linea come altri suoi colleghi della sanità nell’adoperarsi con tutti coloro che avevano bisogno di cure ed interventi. Davvero una persona straordinaria dal cuore grande e grande professionalità. Così lo ricorderemo”.
Perché non ci indigniamo? Sabato 2 dicembre alle ore 16 all’Auditorium San Giovanni Decollato si discute di malaffare
Città di Castello, 2 dicembre 2023, ore 16, Auditorium San Giovanni Decollato: si discute di malaffare, in particolare di come il malaffare sia da sempre al centro del racconto giornalistico eppure il cosiddetto “giudizio dell’opinione pubblica” non sempre nel nostro Paese funziona. I cittadini italiani il più delle volte non riescono a giudicare con un metro unanime i casi di corruzione e gran parte di quei casi che interferiscono con l’ordine atteso delle cose. Il quesito al centro dell’incontro sarà quindi “Perché non ci indigniamo?”. Una domanda che è anche il titolo dell’ultimo libro di Paolo Mancini, docente di sociologia delle comunicazioni all’Università degli Studi di Perugia, da cui si partirà per riflettere sulle ragioni che si nascondono dietro la mancanza tra gli italiani di un’indignazione condivisa di fronte a casi di corruzione e di comportamenti illeciti e all’esistenza, invece, di un “comportamento schizofrenico e incoerente” alla notizia di una condanna per malaffare. All’incontro, che inizierà con i saluti del Sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, parteciperanno Fausto Cardella, già Procuratore Generale della Repubblica di Perugia, Maria Soave, giornalista del TG1, Rita Marchetti e Marco Mazzoni, docenti dell’Università degli Studi di Perugia. Le conclusioni saranno di Paolo Mancini, autore del volume “Perché non ci indigniamo”, Rubbettino Editore, 2023.
Ad In Primo Piano Eros Ricci
Torna In Primo Piano, ospite del programma condotto da Michele Tanzi, il professor Eros Ricci
“OMNICRAZIA”, presentato il calendario 2024 dell’Associazione Cultura della Pace dedicato ad filosofo Aldo Capitini
L’Associazione Cultura della Pace, ha presentato il proprio calendario durante una partecipata cena di beneficenza, presso il Ristorante “Il Covo del Contrabbandiere” di San Giustino (Pg).
Il calendario, con foto di Riccardo Lorenzi, quest’anno dedicato al grande filosofo della nonviolenza Aldo Capitini, ha per titolo “OMNICRAZIA” – Aldo Capitini 2024.
Omnicrazia è un concetto di partecipazione pubblica e di riconoscimento del valore dell’Uomo che sono alla base e conseguenza del più ampio concetto di nonviolenza. Gli studenti dell’istituto d’istruzione superiore “Liceo Città di Piero” hanno prestato la loro immagine per percorrere insieme i luoghi capitiniani di Perugia, città natale del grande filosofo. I calendari saranno inoltre, distribuiti gratuitamente, in tutte le classi di tutte le scuole di ogni ordine e gradi di Sansepolcro, quale possibile e utile strumento didattico.
Come sempre, la raccolta fondi derivante dalla distribuzione del calendario andrà in beneficenza. Quest’anno saranno devoluti alla Compagnia Teatrale 2diNoi che si occupa, attraverso il proprio impegno artistico, di aiutare situazioni di particolare difficoltà.
Si ringrazia la Fondazione Centro Studi Aldo Capitini che ci ha onorato per la piena a attiva collaborazione al nostro progetto. E’ necessario inoltre ringraziare Stefania Lucioli per il lavoro grafico e, in particolare, Unicoop Firenze – Sezione Soci Valtiberina, Ligi srl, S.I.CART. Spa, Tecnothermo, Altotevere Gomme, Lasi Glass srl, Biturgia Traverl srl Agenzia di Viaggio, Fattoria di Grignano, Max Gestioni Grafiche srl, REPRO Soluzioni e prodotti per l’Ufficio Sansepolcro e le ACLI “Adriano Olivetti” di Sansepolcro, per il contributo essenziale alla realizzazione del lavoro.I calendari saranno distribuiti presso la Cartolibreria “Marisella Chieli” in Via XX Settembre, la Cartolibreria “La Colonna” di Francesca Valentini, in Piazza Torre di Berta e presso la Libreria del Frattempo, in Viale A. Diaz a Sansepolcro, oltre ovviamente presso la nostra associazione.
Anche a Città di Castello una bella piazza contro la violenza sulle donne
Una partecipazione spontanea ha caratterizzato l’iniziativa promossa a Città di Castello da UDI, SPI CGIL e ANPI per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con la collaborazione della Scuola Diamante Danza.
Tanti in piazza, nonostante il freddo. Oltre alle sigle promotrici, tanti ragazzi e ragazze, mamme, nonne e padri con i passeggini, con i figli. Erano lì per ribadire il BASTA che, all’inizio e alla fine, è stato gridato, a gran voce, dagli attori Giovanna Guariniello ed Enrico Paci. Una piazza attenta e partecipe che ha poi seguito le letture di testimonianze e riflessioni a partire da quella di due studenti e una studentessa, fino a quella in cui un UOMO chiede scusa alle donne.
Le parole BASTA e INSIEME sono state appunto il filo conduttore dell’iniziativa che si è conclusa con la coinvolgente azione proposta dalla Scuola Diamante Danza con una interpretazione emozionante degli allievi Flavia Frappi e Davide Manenti.
Non abbiamo visto solo una bella piazza, ma una comunità intera che si riunisce per gridare BASTA alla violenza contro le donne e per ribadire, con convinzione e determinazione, l’impegno a costruire una società migliore.
Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ad Umbertide 103 “croci”, tante quante le vittime di femminicidio registrate in questo 2023
Un memoriale temporaneo composto da 103 “croci”, tante quante le vittime di femminicidio registrate in questo 2023. Un elenco di nomi e storie lungo e straziante che si presenta sotto la Rocca di Umbertide, in Piazza del Mercato, come una triste distesa. E in mezzo, la foto di Giulia Cecchettin, la giovane di soli 22 anni uccisa dall’uomo che diceva di amarla e che invece l’ha uccisa, strappandole la vita.
E’ in questo modo che l’Associazione “Donne Insieme-Dalla tua parte” ha scelto di sensibilizzare in modo forte sul tema della violenza contro le donne in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. L’installazione,intitolata “Vittime” e patrocinata dal Comune di Umbertide, sarà visibile fino a domani 27 novembre. Ogni cartello rappresenta una vittima a cui le socie fondatrici di Donne Insieme hanno voluto associare una rosa e una candela. Un punto commemorativo che di notte, soprattutto, si impone con tutta la sua forza emotiva.
Ad aprire il memoriale, sono stati il sindaco di Umbertide, Luca Carizia, l’assessore comunale alle pari opportunità, Lara Goracci, la presidente di Donne insieme, Eleonora Giannelli e numerose associate.
«Con questo memoriale – ha detto la presidente Giannelli – abbiamo deciso di dare nome a tutte le donne vittime di violenza con le loro storie. Cerchiamo di diffondere una cultura nuova che elimini la violenza. I dati utilizzati per rappresentare il memoriale sono stati raccolti dall’Osservatorio femminicidi lesbicidi transcidi (Flt) in Italia dell’associazione Non una di meno, che riportano le 103 donne uccise registrate fino all’8 novembre scorso. In pochi giorni, purtroppo, il numero è ulteriormente aumentato, a dimostrazione di quanto sia necessario fare tutto ciò che è in nostro possesso per arginare questo fenomeno». Dall’assessore Goracci è arrivato un ringraziamento a Donne Insieme «che ogni anno porta avanti un’opera di sensibilizzazione su un argomento così importante come la violenza di genere verso il quale non deve essere abbassata la guardia». Il memoriale rimarrà aperto fino alla tarda serata di domenica 26 novembre.
A Città di Castello la terza edizione del campionato Italiano di “rompicapo meccanici”
Si é svolta a Città di Castello presso l’Istituto Tecnico “Salviani” la terza edizione del campionato Italiano di “rompicapo meccanici”.
Hanno partecipato alla gara circa 15 persone di tutte le fasce d’età suddivisi per categoria proprio in base agli anni; quasi tutti i partecipanti erano di Città di Castello.
Dal 2021 la competizione è aperta a tutti, studenti, genitori, professori e chiunque vuole cimentarsi nei rompicapo come un prezioso, sano e divertente allenamento per la mente, con un pizzico di competitività.
E’ un ottimo allenamento per stimolare la mente ed proprio quello che serve per rendere più autonomi, intraprendenti, creativi.
I campionati italiani di rompicapo meccanici si contraddistinguono dalle competizioni attualmente esistenti principalmente per tre motivi 1: equità la gara rappresenta un ottimo allenamento per il ragionamento logico ma anche la manualità il ragionamento l’osservazione la strategia è molto altro 2: Curiosità i rompicapo sono composti da elementi fisici ed hanno un approccio molto più diretto con tutte le persone per la capacità di riuscire a suscitare curiosità e per la voglia di doverlo risolvere a tutti i costi 3: artigianalità i prodotti sono esclusivamente realizzati a mano e di conseguenza ciascun rompicapo è unico cercando di scaturire un certo apprezzamento degli oggetti fisici e non digitali e dell’artigiani ta del fatto a mano.
Città di Castello Insieme a Terni sono state le le uniche due sedi del campionato italiano dei rompicapo in Umbria in particolare la sede individuata a Città di Castello è stata IT Franchetti- Salviani. La commissione era composta dagli insegnati del polo tecnico in particolare: il professore Francesco Fabbri, la professoressa Gabriella Serafini.
In settimana verranno pubblicate le classifiche a livello nazionale di tutti i partecipanti le varie categorie.
La competizione è stata ideata da Cristian e Hyde nel Dicembre 2020. Insieme, la gestiscono in ogni sua parte, con l’obiettivo di renderla sempre più accessibile sia a livello Nazionale che Internazionale.
I partecipanti possono tenersi i rompicapo una volta finita la competizione, in modo da poterli collezionare, riprovare, condividere con amici; sarà anche possibile ottenere il set di rompicapo in seguito alla competizione per permettere a chi non ha partecipato di potersi allenare e divertire. L’età dei partecipanti ha compreso le fasce dai 14 15 anni ai cinquant’anni: dato particolare che due ragazze hanno finito molto prima degli altri il tempo di due ore per poter completare sette rompi capo. A Città di Castello sono circa una quaranta gli appassionati praticanti, fra cui Michele Ceccagnoli, che descrive con entusiasmo la buona riuscita dell’evento e la crescita di consensi di questa originale attività.
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Oggi nel sala consiliare riunito il tavolo di monitoraggio
“Contro le violenza sulle donne serve una sfida culturale nel segno della prevenzione, che coinvolga per intero il tessuto sociale del nostro territorio”: l’unità di intenti uscita dal terzo tavolo di monitoraggio riunito stamattina dal Comune di Città di Castello in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Circa 200 telefonate in più dell’anno scorso e 38 nuovi casi presi in carico dal Centro comunale antiviolenza “Medusa”, specchio di un fenomeno che ribolle anche in Alta Valle del Tevere
“Contro le violenza sulle donne serve una sfida culturale nel segno della prevenzione, che coinvolga per intero il tessuto sociale del nostro territorio, un’azione a 360 gradi che parta dalle agenzie educative, la famiglia e la scuola, e si estenda con la spinta delle istituzioni pubbliche a ogni ambito della convivenza civile, dal mondo del lavoro allo sport, per dare tutti insieme una risposta di comunità, forte e unitaria”. E’ il messaggio che lanciano il sindaco Luca Secondi, l’assessore alle Pari Opportunità Letizia Guerri e l’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti, tirando le somme dei lavori del tavolo di monitoraggio istituzionale che il Comune di Città di Castello ha riunito per il terzo anno consecutivo nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, alla presenza anche dell’assessore alla Cultura Michela Botteghi. Circa 200 telefonate in più dell’anno scorso e 38 nuovi casi presi in carico finora dal Centro comunale antiviolenza “Medusa” danno la misura di un fenomeno che anche in Alta Valle del Tevere ribolle, si annida in situazioni domestiche spesso difficili da percepire e arginare, ma che, come hanno confermato anche gli stessi responsabili delle forze dell’ordine, presenta purtroppo nel nostro territorio la stessa casistica di episodi di abusi, maltrattamenti e persecuzioni che finisce quasi quotidianamente alla ribalta delle cronache nazionali. Nell’ultimo anno sono state fino a oggi 570 le chiamate di donne vittime di violenza e 270 i colloqui effettuati dal Centro Medusa, dove il personale dell’associazione LiberaMente Donna lavora per conto del Comune di Città di Castello, come capofila della Zona Sociale 1 che riunisce gli otto comuni del comprensorio altotiberino. Lo specchio di una situazione che non può essere più considerata un’emergenza, ma un fenomeno sociale strutturale, tale da rendere ancor più indispensabile l’azione di monitoraggio e di progettazione del tavolo interistituzionale attivato dall’amministrazione tifernate a partire dal 2021 in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. “Una cabina di regia operativa, per andare oltre le celebrazioni della ricorrenza, che ha dimostrato di saper affrontare con risposte concrete i problemi, arrivando per prima a livello nazionale a mettere in campo soluzioni innovative che sono già divenute esperienze pilota in Italia, come il protocollo di intesa per favorire l’inserimento occupazionale delle donne vittime di violenza e i corsi di formazione rivolti agli insegnanti delle scuole primarie di Città di Castello, che ora verranno estesi a tutti i comuni della Zona Sociale 1”, hanno sottolineato Secondi, Guerri e Calagreti, alla presenza della referente comunale del Centro Anti Violenza di Città di Castello, Lorenza Scateni, e della responsabile del Centro antiviolenza “Medusa”, Veronica Baldoni. “Un lavoro in rete per 365 giorni all’anno che continuerà da domani – hanno rimarcato gli amministratori comunali – in collaborazione con gli altri Comuni della vallata, le istituzioni pubbliche, le forze dell’ordine, l’Usl Umbria 1, la scuola, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria, i professionisti specializzati sul fenomeno e il mondo del volontariato”. Al tavolo di stamattina, che ha registrato una vasta partecipazione delle rappresentanze della comunità altotiberina, con tutti i dirigenti scolastici tifernati e la Comunità Educante, tutte le sigle sindacali territoriali e regionali presenti insieme a Confindustria Alto Tevere, al mondo delle professioni, dell’associazionismo e del volontariato, hanno portato un contributo fattivo, con competenze specifiche ed esperienze dirette, la direttrice del Distretto Alto Tevere dell’Usl Umbria 1 Daniela Felicioni e il dirigente medico dell’ospedale di Città di Castello Silvio Pasqui, il dirigente del commissariato di Pubblica Sicurezza di Città di Castello Dario Lemmi e il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Città di Castello Giovanni Palermo. Il dibattito ha fatto emergere i target principali di intervento e la disponibilità di tutti i presenti a rilanciare, con ancor maggiore vigore e capacità innovativa, la sfida per un cambio culturale della società che deve partire dal protagonismo di ogni attore sociale.
Tutto pronto per la XXII° edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale
Città “presepe”. Città di Castello, con la XXII° edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale, in programma dal 2 Dicembre al 7 Gennaio 2024, si conferma a pieno titolo come la patria dei “presepi” d’autore, laboratorio e vetrina delle migliori scuole nazionali del settore. Circa 200 opere in “vetrina”, in rappresentanza 65 maestri artigiani e associazioni provenienti da tutta Italia e dall’estero protagonisti assoluti della rassegna simbolo della “natività” in una sede unica, la suggestiva cripta della basilica cattedrale, 500metri quadrati di storia plurisecolare che custodiscono i corpi dei patroni Florido e Amanzio, insieme alle reliquie di san Crescenziano (III sec.). Storia e tradizione sotto l’albero di Natale impreziosite anche dalla presenza accanto alla cattedrale, del suo campanile cilindrico, 43 metri di altezza con un diametro medio di 7 metri ed uno spessore medio della muratura di 1 metro, uno dei rari esempi di struttura cilindrica che lo rende particolare, caratteristico ed assolutamente inconfondibile.
La mostra aperta al pubblico fino a domenica 7 gennaio 2024 (giovedi, venerdi, sabato e domenica, festivi e prefestivi, dalle ore 9,00 alle 12,30 e dalle ore 15,00 alle 19,30, ingresso 4 euro, catalogo 2 euro) si è ritagliata a pieno titolo un ruolo di primissimo piano tra le manifestazioni più prestigiose e qualificate del settore: una delle prime in Italia per numero di espositori, presepi e scuole artistiche-artigianali rappresentate. Una accanto all’altra, all’interno di teche in legno illuminate, saranno esposte le opere dei più grandi artisti “presepisti” Italiani provenienti da scuole rinomate come quella di Napoli, Bergamo, Palermo, Avellino oltre che dalla Toscana, Lazio ed ovviamente Umbria. Ai nastri di partenza anche diverse associazioni prestigiose come quelle di Napoli con capofila l’Associazione Italiana Amici del Presepe, presente fin dalla prima edizione, Avellino, Monte Porzio Catone, Aprilia e San Giovanni Valdarno. In mostra, raccolte private ed artisti provenienti dalla Toscana e dalla Campania: la collezione Bonechi, Dini, Arxaia. Una sezione sarà dedicata a pittori locali. Ci sarà anche un grande presepe siciliano. Torneranno i “presepisti” di Cascia con l’Associazione “Carbonari”, che, dopo il terremoto e la pandemia hanno sospeso le attività e solo per Città di Castello presenteranno un presepe tradizionale allestito per l’occasione.
Un bellissimo segnale di rinascita e desiderio di essere presenti. Alla mostra potranno partecipare nella sezione appositamente allestita, le scuole, gli asili e le associazioni di assistenza per disabili che rendono la rassegna ancora più originale e densa di significati sociali a partire da un presepe per non vedenti realizzato da un artista di fama nazionale. Sarà una mostra internazionale con una parte della collezione “Presepi dal Mondo” di San Giovanni Valdarno con il tema del cammino di Compostela. Novità assoluta sarà infine la presenza di un presepe dedicato alla “cerca e cavatura” del tartufo (dal 2021 patrimonio Unesco), realizzato dagli artisti Vincenzo Saccardo e Salvatore Fiore di Avellino. Un modo davvero originale di celebrare in chiave natalizia la figura del tartufaio e dei cani, animali straordinari, che fanno parte da secoli della tradizione e della storia altotiberina ed umbra. La città “presepe”, di Alberto Burri, Raffaello, Signorelli ed altri maestri del Rinascimento, anche in questa edizione, vedrà alla consueta prestigiosa location della Basilica Cattedrale nella centralissima piazza Gabriotti aggiungersi un suggestivo ed imperdibile tour presepiale cittadino, alla Pinacoteca Comunale (con un presepe settecentesco su teca dipinta a mano in stile napoletano. Adorazione dei Pastori. Bottega di Andrea della Robbia), la Chiesa del Buon Consiglio (grande presepe in cartapesta, opera dell’artista Francesco Invidia), la Chiesa di San Giuseppe (Clarisse Urbaniste, presepe tradizionale umbro realizzato con la tecnica dei diorami), Chiesa di Santa Maria Maggiore, Campanile Rotondo (presepe in stile umbro), Tela Umbra (presepe “Franchetti”), Museo del Duomo, Loggiato Gildoni (Collezione Silvio Bambini, 300 opere), Corso Vittorio Emanuele (presepe della società rionale Mattonata), Chiesa Santa Maria e San Giuliano Riosecco (Presepe della società rionale), Chiesa degli Zoccolanti (presepe tradizionale) e Santuario Belvedere (presepe tradizionale).
La mostra è gestita, fin dalla nascita, dall’associazione presepistica locale, intitolata al compianto e appassionato fondatore, “Gualtiero Angelini” (insieme a Claudio Conti e Silvio Bambini) a cui si deve tutto il progressivo crescere di importanza negli anni della manifestazione. Il visitatore potrà ammirare presepi ad ogni angolo del centro storico non solo dove aver effettuato il percorso in cattedrale. “In questi due decenni la mostra internazionale di arte presepiale, come nel tempo abbiamo imparato a chiamarla, ci ha accompagnato nella transizione, approfondendo temi, diffondendo la passione per questo simbolo della devozione popolare, arricchendo il calendario cittadino di eventi, ricordandoci che alcune costruzioni dell’uomo resistono alle mode ed anzi rappresentano bussole di orientamento nella navigazione a vista di ognuno”, hanno spiegato il presidente dell’Associazione presepistica, Lucio Ciarabelli affiancato dall’infaticabile vice-presidente, Claudio Conti. “Il ventaglio di opere esposte è veramente variegato. Abbiamo realizzato un vero e proprio “percorso presepiale” che attraversa la città cerando di rendere questa edizione ancora più bella ed suggestiva delle precedenti. Rivolgiamo un sentito ringraziamento al Vescovo di Città di Castello S.E. Monsignor, Luciano Paolucci Bedini, al parroco Don Alberto Gildoni oltre che a tutta diocesi, che per anni ci hanno supportati, per aver concesso la disponibilità di una sede così affascinante e prestigiosa come la Basilica Inferiore della Cattedrale di Città di Castello”.
“L’operazione storico-culturale messa in campo con passione e competenza dagli ‘Amici del presepio’ in queste edizioni – hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e gli assessori, Michela Botteghi e Letizia Guerri, questa mattina, nel corso della confrenza stampa di presentazione – ha un sapore quasi programmatico e riteniamo che sia particolarmente focalizzata sul panorama nazionale del genere presepiale e sul clima della città. Il brand turistico Rinascimento e Contemporaneità, con cui stiamo proiettando l’immagine del territorio, trova i principali attrattori nel patrimonio artistico e architettonico, connotandoci come meta d’arte. In questi due decenni – hanno concluso, sindaco ed assessori – la mostra internazionale di arte presepiale, come nel tempo abbiamo imparato a chiamarla, ci ha accompagnato nella transizione, approfondendo temi, diffondendo la passione per questo simbolo della devozione popolare, arricchendo il calendario cittadino di eventi, ricordandoci che alcune costruzioni dell’uomo resistono alle mode ed anzi rappresentano bussole di orientamento nella navigazione a vista di ognuno”. Anche il vescovo, monsignor Luciano Paolucci Bedini, nel suo intervento racchiuso nel bellissimo catalogo (realizzato da Cartoedit) ha definito la rassegna come “una manifestazione di arte e di cultura ormai riconosciuta internazionalmente, occasione unica e sublime di immergersi tra la luce fioca delle rappresentazioni nel mistero profondo della vita, dell’umanità e dell’amore di Dio che si manifesta umilmente tra le nostre case e le nostre storie.
Possa anche questa nuova edizione offrire ai tanti che vorranno visitarla la gioia e lo stupore di chi, con maestria e creatività, con i propri presepi continua a regalare al mondo uno sguardo diverso e sempre nuovo sulla vicenda umana e sulla sua autentica comprensione”. Taglio dl nastro della XXIIesima edizione, sabato 2 Dicembre alle ore 17,30. La mostra è ideata ed organizzata dall’associazione Amici del Presepio “Gualtiero Angelini”, di Città di Castello, con il sostegno del comune, della Regione Umbria, dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Citta’ di Castello, Camera di Commercio di Perugia e Farmacie Tifernati. Info: Iat Comune Città di Castello, 075-8559922 – 339-4887973 – www.comune.cittadicastello.pg.
Anche la scienza dice no alle “violenze
Accanto alle conchiglie da tutto il mondo e specie introvabili un palloncino rosso con la scritta stop. Il museo Malakos, la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa (oltre 600mila pezzi catalogati) si unisce al gesto simbolico della @rimaltotevere, per la giornata contro la violenza sulle donne di oggi 25 novembre. ” Il museo Malakos è un luogo di lavoro innanzitutto – precisa il fondatore, professor Gianluigi Bini e le responsabili scientifiche e didattiche del Polo museale, la direttrice, Debora Nucci e Beatrice Santucci – dove differenti professionalità svolgono ruoli diversi, ma sempre connessi e intrecciati. Questa è la via per ottenere un buon risultato.
Facciamo del rispetto reciproco e del libero scambio di idee il nostro strumento principale di lavoro, indipendentemente dal genere.
Creare un ambiente positivo è fondamentale per accogliere le persone, si crea uno spazio familiare, dove i visitatori si sentono a proprio agio e sono pronti ad accogliere le conoscenze che possiamo condividere con loro.
Passione, rispetto e condivisione; noi stessi, oltre a passare le nozioni che conosciamo, ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo, fra di noi, con le visitatrici e i visitatori, con le scuole, un bello scambio di saperi che può nascere solo dal rispetto delle persone e di tutti gli esseri viventi”, concludono. il sindaco Luca Secondi e gli assessori Michela Botteghi, Letizia Guerri e Benedetta Calagreti, insieme alla giunta tutta, “ringraziano tutti coloro che oggi a vari livelli con simboli diversi testimoniamo la loro vicinanza a questa battaglia comune e universale che coinvolge la cultura, arte, scienza, scuola, lavoro e sociale tutta la società.”
Il coraggio di chi ha perso”, a Città di Castello presentazione del libro di Franco Chianelli sulla storia del Comitato per la vita “Daniele Chianelli”
Appuntamento sabato 9 dicembre alle 10,30 alla Biblioteca “Giosuè Carducci”
“Il coraggio di chi ha perso. La storia e i sogni di un pazzo visionario”, il libro di Franco Chianelli, sarà presentato sabato 9 dicembre alle 10,30 nella Biblioteca “Giosuè Carducci” di Città di Castello.
Una storia lunga 33 anni che nasce da un immenso dolore, la perdita di un figlio, e diventa un grande messaggio di speranza per i malati oncoematologici. Un viaggio attraverso la memoria del suo autore che passa dagli anni drammatici della malattia e poi della scomparsa del piccolo Daniele, a soli 10 anni, a causa di una leucemia e prosegue raccontando i primi passi dell’associazione di volontariato fondata dai coniugi Chianelli insieme ad altri 18 genitori che avevano condiviso con loro il dolore della malattia dei propri figli. Un lungo racconto ricco di testimonianze di pazienti, medici e volontari in cui la crescita dell’associazione va di pari passo con i successi dei ricercatori e dei medici dell’Istituto di Ematologia e le grandi battaglie per l’Oncoematologia pediatrica che oggi è diventata orgoglio della sanità umbra e non solo.
L’autore insieme alla moglie, Luciana Cardinali, ne parlerà con il dottor Antonio Pierini, medico in Ematologia con Trapianto di midollo osseo e i giornalisti Paola Costantini e Gabrio Possenti. Saranno presenti anche il sindaco di Città di Castello, Luca secondi e l’assessore alla cultura Michela Botteghi.


