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Godioli & Bellanti taglia il traguardo dei 100 anni di attività. Un’iniziativa ripercorre la storia dello sviluppo dell’azienda e della città

Venerdì 6 ottobre 2023 ore 18 Opera Pia ‘Officina operaia G.O. Bufalini’ – Città di Castello

Sarà l’Opera Pia ‘Officina operaia Giovanni Ottavio Bufalini’, sede storica di Godioli & Bellanti, a ospitare le celebrazioni per il centenario dell’azienda meccanica tifernate specializzata nella produzione di impianti e macchinari per la lavorazione di tabacco, erbe officinali, biomasse e food.

L’iniziativa è in programma venerdì 6 ottobre a partire dalle ore 18.

In occasione del centenario la storia dell’azienda, fondata nel 1923 dal sodalizio dei due soci Gino Godioli e Angelo Bellanti, verrà ripercorsa e contestualizzata nello sviluppo economico del territorio da Alvaro Tacchini, insegnante e studioso di storia locale, che curerà un intervento dal titolo ‘100 anni di successi con la città.

L’intervento del professor Tacchini sarà preceduto dai saluti dei rappresentanti delle istituzioni e seguito dall’intervento di Angelo Benedetti, direttore generale di Godioli & Bellanti e uno degli esponenti della quarta generazione alla guida dell’azienda.

Al termine dell’incontro è previsto un momento conviviale che sarà ospitato nella Sala del Gusto.

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“Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito” l’ultimo libro di Aldo Cazzullo verrà presentato anche a Città di Castello il 2 novembre alle 17,30 presso la sala “Rossi-Monti” della Biblioteca Comunale

“Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito” (HarperCollins) è il titolo dell’ultimo libro di Aldo Cazzullo, che verrà presentato anche a Città di Castello, Giovedi 2 Novembre alle ore 17,30 presso la Sala “Rossi-Monti” della Biblioteca Comunale. Con l’autore dialogherà il responsabile della sede regionale Ansa, Claudio Sebastiani, dopo il saluto del sindaco, Luca Secondi.

“Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito” (HarperCollins) è il titolo dell’ultimo libro di Aldo Cazzullo, che verrà presentato anche a Città di Castello, Giovedi 2 Novembre alle ore 17,30 presso la Sala “Rossi-Monti” della Biblioteca Comunale. Con l’autore dialogherà il responsabile della sede regionale Ansa, Claudio Sebastiani, dopo il saluto del sindaco, Luca Secondi. L’Impero romano non è mai caduto. Tutti gli imperi della storia si sono presentati come eredi degli antichi romani: l’Impero romano d’Oriente; il Sacro Romano Impero di Carlo Magno; Mosca, la terza Roma. E poi l’Impero napoleonico e quello britannico. I regimi fascista e nazista. L’impero americano e quello virtuale di Mark Zuckerberg, grande ammiratore di Augusto: il primo uomo a guidare una comunità multietnica di persone che non si conoscevano tra loro ma condividevano lingua, immagini, divinità, cultura. Roma vive. In tutto il mondo le parole della politica vengono dal latino: popolo, re, Senato, Repubblica, pace, legge, giustizia. Kaiser e Zar derivano da Cesare. I romani hanno dato i nomi ai giorni e ai mesi. Hanno ispirato poeti e artisti in ogni tempo, da Dante a Hollywood. Hanno dettato le regole della guerra, dell’architettura, del diritto che vigono ancora oggi. Hanno affrontato questioni che sono le stesse della nostra quotidianità, il razzismo e l’integrazione, la schiavitù e la cittadinanza: si poteva diventare romani senza badare al colore della pelle, al dio che si pregava, al posto da cui si veniva. A noi italiani in particolare i romani hanno dato le strade, la lingua, lo stile, l’orgoglio, e il primo embrione di nazione. Il libro racconta la fondazione mitica di Roma, dal mito letterario di Enea a quello di Romolo. L’età repubblicana, con gli eroi – tra cui molte donne – disposti a morire per la patria. L’avventura di golpisti come Catilina e di rivoluzionari come Spartaco, lo schiavo che ha ispirato ribelli di ogni epoca. La straordinaria storia di Giulio Cesare e di Ottaviano Augusto, due tra i più grandi uomini mai esistiti. E la vicenda di Costantino: perché se oggi l’Occidente è cristiano, se preghiamo Gesù, se il Papa è a Roma, è perché l’impero divenne cristiano. Attraverso un racconto pieno di dettagli e curiosità, alla portata del lettore colto ma anche di quello semplicemente curioso, Aldo Cazzullo ricostruisce il mito di Roma, partendo dai personaggi e dalle storie e arrivando alle idee e ai segni. A cominciare da quello che è stato il simbolo di tutti gli imperi del mondo, da Roma all’America: l’aquila. “Una iniziativa di grande valore culturale che si inserisce nell’ambito della settimana dedicata alla 43esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco pregiato, in programma nel centro storico dal 1 al 5 novembre. Non è la prima volta che Aldo Cazzullo presenta nella nostra città, libri o eventi teatrali, sempre di straordinario interesse. Anche questo prossimo ne siamo sicuri lo sarà e per questo ringraziano sin da ora l’autore del libro”, hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e gli assessori, Michela Botteghi e Letizia Guerri.

ALDO CAZZULLO (Alba 1966) da 35 anni racconta i principali eventi italiani e internazionali, prima sulla “Stampa” poi sul “Corriere della Sera”, di cui è vicedirettore ad personam e responsabile della pagina delle Lettere. Ha pubblicato trenta libri sulla storia e l’identità italiana, vendendo un milione e mezzo di copie. Conduce su La7 “Una giornata particolare”. Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l’impero infinito è il suo primo libro pubblicato da HarperCollins.

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Blocca il traffico e aggredisce i Carabinieri, arrestato rumeno 26enne da anni residente a Cannara

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I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Assisi hanno arrestato a Cannara, per lesioni aggravate, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, un 26enne di origini extracomunitarie in evidente stato di alterazione dovuto all’uso di bevande alcoliche.

La serata di follia dell’uomo – un rumeno 26enne da anni residente a Cannara – ha avuto inizio intorno alle 22 quando la pattuglia dei Carabinieri è intervenuta, su richiesta di diversi cittadini, per un uomo che, in evidente stato di ubriachezza, si posizionava ripetutamente in mezzo alla strada bloccando così le auto in transito nella via Sant’Angelo, rischiando pure di farsi investire.

Alla vista dei militari, il 26enne si sarebbe agitato ancora di più, imprecando contro tutti gli automobilisti che si erano fermati in zona e anche nei confronti della fidanzata, che tentava invano di calmarlo. Nonostante i ripetuti tentativi di riportarlo alla calma, il giovane avrebbe continuato a lanciarsi in mezzo alla strada e ad insultare ripetutamente i militari, sino ad arrivare a colpire con uno schiaffo uno di loro, per poi scagliarsi contro di lui e farlo cadere in terra. L’immediato intervento del secondo Carabinieri avrebbe permesso di mettere in sicurezza il giovane, che è stato poi portato in caserma a Santa Maria degli Angeli e arrestato per le ipotesi di reato di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Dopo l’arresto è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma in attesa del rito direttissimo, che si è svolto nel pomeriggio successivo presso il Tribunale di Spoleto, dove il l’uomo ha patteggiato una condanna a sei mesi di reclusione con sospensione della pena.

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“L’agricoltura oggi, tra tradizione ed innovazione”,  al Museo del Tabacco di Sangiustino, sabato 7 ottobre  si parlerà di agricoltura biologica con la deputata Maria Chiara Gadda

di Cristina Citernesi

Si parlerà di agricoltura, di innovazione e di biologico, il prossimo sabato 7 ottobre, al Museo Storico e Scientifico del Tabacco di Sangiustino, nel corso dell’iniziativa pubblica dal titolo “L’agricoltura oggi, tra tradizione ed innovazione”. Il comparto agricolo in questo momento sta subendo gli effetti di una crisi internazionale, in cui aumenti smisurati dei costi delle materie prime e dell’energia, la mancanza di manodopera e i cambiamenti climatici, mettono a dura prova interi settori produttivi. Per fare il punto su questi temi, per parlare di innovazione e di biologico, interverrà all’iniziativa di sabato l’Onorevole Maria Chiara Gadda, Vice Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei deputati, prima firmataria della legge, varata nel 2022, in materia di produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. Una legge che si inserisce nel processo di transizione ecologica europea, ma che al contempo, punta a far crescere un settore importante per l’Italia. Il nostro paese è infatti il secondo al mondo in termini di produzione e di export, nel campo del biologico, che è favorito anche dalle caratteristiche ambientali, climatiche, e di biodiversità.  

Questa legge introduce importanti novità come l’istituzione del marchio biologico italiano per i prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana, prevede interventi per migliorare il sistema di controllo e la certificazione, agevola la conversione al bio, favorisce l’insediamento di nuove aziende biologiche nelle aree rurali montane, disciplina l’organizzazione dei “distretti biologici”, della produzione e del mercato. Questo tipo di attività, oggi, va inoltre nella direzione di coniugare la tutela e la manutenzione del territorio, favorendo la bonifica di siti incolti ed abbandonati, con la salvaguardia dell’ambiente. La produzione inoltre di prodotti agricoli di qualità, fa si che questo comparto sia sempre più apprezzato, ed in continua crescita. Questa iniziativa sarà quindi l’occasione per far parlare gli operatori del territorio che porteranno le loro esperienze, in un contesto in cui tradizione ed innovazione possono e devono convivere, supportandosi a vicenda. Il nostro territorio deve infatti molto all’agricoltura. Il Museo Storico e Scientifico del Tabacco, un tempo era sede dei magazzini del tabacco. Oggi, questa realtà costituisce un simbolo proprio per l’importanza che hanno avuto i magazzini per l’economia locale, e per la sua gente. Un luogo che è testimonianza del lavoro e della fatica delle generazioni che ha ospitato, ma anche il simbolo della emancipazione economica e sociale della donna, che per la prima volta si allontanava dalla cura della famiglia per dedicarsi al lavoro.

Questa iniziativa vedrà anche il contributo di coloro che da molti anni operano nel sociale attraverso l’attività agricola. Il metodo biologico diventa, in questo caso, strumento “terapeutico” e motivazionale, di ricostruzione della persona, in funzione di un suo reinserimento sociale e lavorativo. Anche la formazione nel comparto agricolo occupa un posto fondamentale, soprattutto per i giovani, e la produzione bio assume un valore strategico nella misura in cui costituisce il terreno per la sperimentazione, lo studio e la ricerca. Strumenti da affinare, per garantire, in futuro, al nostro paese, l’aumento di superfici agricole utilizzabili e l’autosufficienza di beni di prima necessità, per far fronte alle crisi che possono investire il pianeta.

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“L’arte di saper vivere la fragilità”, grande festa in ricordo di Barbara Polenzani nel cinquantesimo compleanno a tre anni dalla sua morte

Per il cinquantesimo compleanno di Barbara Polenzani, a tre anni dalla sua morte, i familiari, gli amici della comunità Nel Segno di Cana e i colleghi di lavoro dell’Abbondanza S.r.l., hanno voluto festeggiare questa donna che nella sobrietà della sua vita “ha fatto, con eleganza, un bel rumore”, lasciandoci interrogare dalla disabilità.

L’evento, dal titolo “L’arte di saper vivere la fragilità”, che ha avuto luogo sabato 30 settembre presso la chiesa degli Zoccolanti, ha visto l’alternarsi di testimonianze e musica che ha accompagnato alcuni suoi scritti e la splendida voce del tenore fra Alessandro Brustenghi (OFM). Erano presenti anche il vicesindaco, Giuseppe Bernicchi e l’Assessore alle Politiche Sociali del comune di Città di Castello, Benedetta Calagreti. Rumore, etimologicamente è un suono “che disturba” e la vita di Barbara, con le sue difficoltà fisiche, in una società dove la performance e l’immagine rappresentano il centro dell’esistenza, è stata una vita che ha saputo disturbare tutti noi “ben pensanti dal buon cuore”, a partire da chi le era più vicino e continua a disturbare. Perché “fa rumore” la vita di una donna combattente come era lei, nata con la sindrome di Klippel Trenaunay che, negli ultimi anni, l’ha costretta a fare amicizia con una sedia a rotelle; dotata di una intelligenza e di una sensibilità sopraffini, sognava una Chiesa e una società civile più attente alle esigenze degli ultimi, di quelle persone che agli occhi del mondo sono “poveri” o “sfortunati”, “scarti”, nella realtà del consumo caratterizzata dalla fretta.

Barbara non poteva correre, ma ha saputo camminare, con il suo passo, sostenuta da una fede incrollabile, tra le corse di chi l’ha incontrata e ci ha lasciato un’eredità importante: non essere “scartatori di sofferenza”, ma persone che con responsabilità riescono a far fiorire la vita. E la vita si compie solo quando non scartiamo nulla dell’umano, riconoscendo che siamo chiamati a “sviluppare” la nostra unicità e non ad essere speciali. L’essere speciali ci mette sempre in contrapposizione con qualcun altro, riconoscerci unici, invece, ci chiede il coraggio di amare ciò che siamo e la libertà di gridare al mondo “vado bene così”, anche se non ho un corpo o una mente perfetti!  Lei, riservata e con una salute precaria, ha dato voce, tra le mura di casa, nell’ordinarietà del lavoro quotidiano, a tutti quei “diversi” che vengono relegati ai margini delle strade nelle città, dicendo che la vita, in ogni suo stadio, forma o condizione, ha un senso. Non siamo noi i padroni del tempo o della vita, tutto ci è stato donato con amore e tutto riconsegneremo nelle mani dell’unico Padre e del Figlio Suo, re dell’Universo.

La serata è stata una grande festa e, prima dell’Agape fraterna, la famiglia ha fatto dono ai ragazzi dell’Associazione sportiva dilettantistica  “Beata Margherita” (che si occupa di persone e disabilità), di una giornata da vivere tutti insieme ad Assisi, tra le pietre che ancora oggi trasudano l’esperienza di San Francesco e di Santa Chiara, tanto cari a Barbara che ci ha lasciato un vero patrimonio spirituale: “non essere un consumatore di tempo…vivi, con quello che hai, con quello che vuoi, con tutto ciò che sei e fa di tutto ciò un canto di lode all’Amore di Dio”.

di Stefania Fiorucci

Da alcuni scritti di Barbara

9 aprile 2007 (Lunedi dell’Angelo): LA MIA VITA ALLA RICERCA DI DIO

Oggi ho ricevuto due SMS di auguri pasquali; parlavano di Te e del Tuo Amore e del fatto che solo se sono capace di attraversare e portare la croce sarò capace di assaporare il vero senso della Pasqua…Tu sei il mio Unico Senso. Scavi sempre più a fondo, togliendo dalla mia vita tutti i “fronzoli”, facendomi rimanere sola con la mia essenza. A volte ho la sensazione di rimanere schiacciata, ma Tu mi fai stare in piedi. Non so dove vuoi arrivare, forse vuoi proprio che io sopporti il peso di questi miei dolori fisici che diventano anche spirituali ogni volta che mi sento inadeguata anche di fronte a Te… Sempre più è forte in me la certezza che la mia vita debba essere vissuta solo alla Tua ricerca. È difficile scorgerti nella vita di tutti i giorni…Una cosa è certa: la Gioia pasquale nella mia vita sta nella Tua ricerca…Dammi la forza di accogliere sempre la Tua Resurrezione che passa per la Tua Croce!

21/07/2014: QUANDO GESU’ SI FA VISIBILE

Sabato sono andata a Messa a Canoscio ed ho ricevuto un dono speciale. Gesù, oltre a venire in me tramite l’Eucarestia, si è reso visibile nella persona di un ragazzo disabile… che è stato accolto tra le braccia del padre che lo ha accompagnato insieme alla madre all’altare. Lì ha ricevuto una piccola particola di ostia…In quel ragazzo ho visto esplicitamente Gesù… che prende su di sé il male del mondo … è veramente un mistero di amore.

Questo che ad occhio nudo sa di ingiustizia, con le lenti della fede è un dolce mistero di amore.

La fragilità, le difficoltà di quel ragazzo, ma anche della sua famiglia, non ha nulla a che vedere con i lustrini di questo mondo, ma sono loro che costruiscono e non l’egoismo e le apparenze che fanno parte di questa società.

Grazie caro … non so il tuo nome…, perché hai ridato luce ai miei occhi! … a volte ho bisogno di toccare e vedere, perché la mia fede è veramente fragile! Grazie Gesù perché ti manifesti nei modi e nei tempi più straordinari!

Estate 2014: L’ABBRACCIO

Qualche settimana fa ho avuto uno dei miei soliti episodi febbrili. Il livello di dolore che ho dovuto affrontare è stato veramente importante e, forse perché sopporto un po’ meno, ho faticato molto…Nello stesso tempo ho fatto un’esperienza stupenda di Amore con la A maiuscola. Nel momento più difficile che ho affrontato in cui oltre il dolore, si manifestavano anche brividi incontrollabili, mi sono ritrovata abbracciata a me stessa, ma con la netta sensazione che quell’abbraccio venisse dall’Alto. Un abbraccio avvolgente che mi consolava e mi restituiva la calma e la pazienza necessaria in quei momenti! È stato estremamente dolce sentirsi avvolta, accolta, abbracciata … dolce come il suo Amore che sa di dolore…Probabilmente l’uomo di oggi, anche il credente, confonde le gioie vane con ciò che il Signore promette. Siamo degli “SCANSATORI” della Croce! … Signore fa che cresca in me una sensibilità vera e capacità per affrontare i bisogni degli altri, aiutami a superare la superficialità e l’egoismo che puntano sempre alle mie esigenze. Signore dammi occhi nuovi per vedere le necessità dell’altro, orecchi nuovi per ascoltare le esigenze del mondo, una voce nuova e coraggiosa per annunciare il tuo Amore.

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VajontS 23 a Sansepolcro: a 60 anni dalla tragedia un’azione corale di teatro civile in 130 teatri in contemporanea in tutta Italia

SALA DELLA RESURREZIONE – MUSEO CIVICO – Lunedì 9 ottobre – Ore 20,45

Trent’anni fa Il racconto del Vajont era la voce e il corpo di Marco Paolini. La sera di lunedì 9 ottobre 2023, nel 60esimo anniversario della tragedia del Vajont che costò la vita a 2000 persone, diventerà VajontS 23, azione corale di teatro civile messa in scena in contemporanea in 130 teatri dall’Alto Adige alla Sicilia e anche all’estero. La storia del Vajont riscritta, 25 anni dopo il racconto televisivo, da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli, drammaturgo e regista del Teatro delle Albe, non è più solo un racconto di memoria e di denuncia sociale, ma diventa una sveglia. La narrazione di quel che è accaduto si moltiplica in un coro di tanti racconti per richiamare l’attenzione su quel che potrebbe accadere. «Quella del Vajont – spiega Paolini – è la storia di un avvenimento che inizia lentamente e poi accelera. Inesorabile. Si sono ignorati i segni e, quando si è presa coscienza, era troppo tardi. In tempo di crisi climatica, non si possono ripetere le inerzie, non possiamo permetterci di calcolare il rischio con l’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra le tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili». Grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale e spettatori arruolati come lettori si riuniranno nei posti più diversi, dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, a scuole, chiese, centri civici, biblioteche, piazze di quartiere, dighe e centri parrocchiali. 

A Sansepolcro Vajonts 23 sarà messo in scena, alle ore 20,45, nella Sala della Resurrezione del Museo Civico, dall’Associazione Culturale CapoTrave/Kilowatt in collaborazione con il Comune di Sansepolcro, Astra APS, Floema APS, Medem APS, Scuola di Teatro Comunale di Sansepolcro, Compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro. In scena 29 partecipanti – cittadini e artisti – si alterneranno nella lettura corale del testo in un’azione collettiva e civile, con la presenza, come primo lettore, di Francesco Niccolini, autore con Marco Paolini della versione televisiva de “Il racconto del Vajont“. Niccolini, nato ad Arezzo nel 1965, ha scritto con Paolini molti spettacoli per il teatro e la tv, fino a “La Fabbrica del mondo” a Rai Tre. A novembre, sempre scritto con Paolini, uscirà per Mondadori il romanzo “Storia del Vajont“. Scrive anche per molti importanti attori e compagnie, da Alessio Boni a Enzo Vetrano e Stefano Randisi, da Arca Azzurra ad Accademia Perduta. Dopo aver lasciato la provincia di Arezzo da più di vent’anni, torna a Sansepolcro per questa occasione.

La rete di Vajonts 23 nasce da un’idea di Marco Paolini per Fabbrica del Mondo ed è realizzata da Jolefilm con la collaborazione di Fondazione Vajont.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria entro il 7 ottobre 2023 a Michele Rossi 3394074895 michele.rossi@kilowattfestival.it

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Per il ventesimo anno commemorati i caduti di tutte le guerre su iniziativa del Comitato Trestina per la pace

Botteghi: “Ricordare è un dovere istituzionale e comunitario, affinché possiamo non dare mai per scontati i diritti di cui godiamo ed affinché i giovani possano conoscere il passato per capire il valore della libertà e della pace”

“Commemorare i nostri caduti è un dovere istituzionale e comunitario, affinché possiamo non dare mai per scontati i diritti di cui godiamo ed affinché i giovani possano conoscere il passato per capire il valore della libertà e della pace”. E’ il messaggio con cui l’assessore alla Cultura Michela Botteghi ha testimoniato la vicinanza del Comune di Città di Castello alla comunità locale in occasione della commemorazione di tutti i caduti promossa domenica scorsa per il ventesimo anno dal Comitato Trestina per la pace. “Una ricorrenza significativa e speciale, nella quale è stata importante la partecipazione dei tantissimi giovani riuniti insieme ai familiari”, evidenzia Botteghi, che, oltre al Comitato promotore, ringrazia “i cittadini, le associazioni, le istituzioni e le autorità civili e religiose presenti a un appuntamento che da 20 anni offre un contributo fondamentale a mantenere viva la memoria della storia e dei suoi insegnamenti”. Come ogni anno nella prima domenica di ottobre, l’iniziativa è stata caratterizzata dal ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita in guerra. Una testimonianza di vicinanza e affetto nella quale, al fianco del comitato Trestina per la pace guidato dal presidente Carlo Cinquilli, si sono uniti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche (con l’assessore Botteghi anche il vice presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria Michele Bettarelli e il consigliere comunale Fabio Bellucci), delle associazioni culturali, combattentistiche e militari e delle forze dell’ordine, tra i quali il tenente colonnello Roberto Pretolani, in rappresentanza del Comando Militare Esercito Umbria. Il segnale della vitalità intergenerazionale dell’appuntamento è stato offerto dalla presenza dei ragazzi della scuola media Alberto Burri, che hanno accompagnato la celebrazione con i canti e con riflessioni sulla guerra, insieme ai giovani dello Sporting Club Trestina. La colonna sonora della mattinata, nella messa nella chiesa di San Donato e nel corteo guidato dal Gonfalone del Comune di Città di Castello è stata assicurata con impareggiabile sensibilità e bravura dal maestro Fabio Battistelli, che si è esibito al clarinetto e ha diretto il coro dei ragazzi. Nell’esprimere la soddisfazione per la grande partecipazione all’evento, favorita anche dal ritorno del corteo nelle vie della frazione dopo lo stop per il Covid, il presidente del Comitato Trestina per la Pace Cinquilli ha sottolineato “il valore del traguardo dei 20 anni di una celebrazione che accomuna persone di tutte le età ed è importante per sostenere i valori più importanti della convivenza civile, a partire da quello della libertà per il quale in tanti hanno dato la propria vita”. Cinquilli ha ricordato i soci fondatori del comitato, Paolo Perugini, Alvaro Fiorucci e Giuseppe Sabbioni, che ancora fanno parte del consiglio direttivo, e i compianti Nazzareno Pacchiarotti ed Ernesto Ceccagnoli. Un pensiero è stato rivolto anche ai consiglieri scomparsi, Angiolo Zamponi, Ermanno Gaggioli, Nando Montanucci, Luigi Perugini, il cui posto in consiglio è stato preso dal figlio Marco, Vincenzo Floridi e don Vinicio Zambri. Figure iconiche dell’unità di intenti che ha sempre animato il sodalizio e che è stata simboleggiata dall’inno nazionale cantato a conclusione della commemorazione.

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“Secondo circolo in cammino” iniziativa che nasce per stimolare la conoscenza e la coesione degli insegnanti che lavorano presso la Direzione Didattica “Pieve delle Rose” secondo Circolo di Città di Castello

“Secondo circolo in cammino” è un’iniziativa che nasce per stimolare la conoscenza e la coesione degli insegnanti che lavorano presso la Direzione Didattica “Pieve delle Rose” secondo Circolo di Città di Castello. Stefania Fiorucci, counselor pedagogico-relazionale che opera all’interno dell’Istituto e che già nei precedenti anni scolastici ha attivato percorsi di counseling di gruppo per i docenti, ha proposto di iniziare l’anno scolastico fuori dall’ambiente scuola, con una camminata condivisa. La passeggiata con partenza da Candeggio, passando per la piccola chiesa di San Martino in Pagino si è conclusa a Pieve de’ Saddi. È stata un’immersione nella natura, nell’arte e nella spiritualità. “Federico Bosi, nostra guida e custode della Pieve – precisano gli organizzatori – con la sua presenza, ha permesso un accesso e un apprezzato approfondimento storico, culturale e religioso dei luoghi visitati e offerto anche una sosta all’arrivo con generosa accoglienza, comprensiva di pranzo insieme!
Il cammino, ovviamente, è andato oltre il percorso: i docenti partecipanti hanno condiviso un sentiero intimo e ricco di senso, dove momenti relazionali si sono intrecciati tra loro creando una diffusa rete emotiva. Gli scambi e le condivisioni, sono stati emotivamente incisivi, profondi e ricchi di significato.
“Per questo tutti rimaniamo in attesa di altre proposte da poter vivere insieme”, concludono gli organizzatori del progetto originale

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“Il custode della memoria” è inarrestabile dopo il successo a Perugia fa tappa a Rovereto, passando per il Tennessee

Il film-documentario “Il custode della memoria” che racconta la vita del tifernate Dino Marinelli, simbolo della Pinacoteca di Città di Castello, lo scorso martedì 3 ottobre è stato presentato al PerSo, il Perugia Social Film Festival, nella magnifica e imponente cornice del Manu, il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria.
La regista Elena Giogli, il protagonista Dino Marinelli e il direttore della fotografia Cristian Doti hanno raccontato questa esperienza cinematografica al pubblico, in un incontro moderato dal co-direttore artistico del festival umbro Luca ferretti e dalla direttrice del museo archeologico Tiziana Caponi. I numerosi spettatori presenti hanno apprezzato molto questo documentario dal successo internazionale, che ha conseguito riconoscimenti da Hollywood fino in India, passando per Roma e Berlino.
La pellicola, opera prima della sceneggiatrice e regista Elena Giogli, ripercorre la vita di Marinelli, straordinario novantenne, trasportando lo spettatore in un mondo antico pieno di fascino e raccontando con ritmo vivace tante vicende e aneddoti legati dall’Umbria e all’Italia, dal sapore quasi fiabesco, che destano commozione e anche molte risate.
Dino Marinelli ha confessato che nessuno a Città di Castello si sarebbe aspettato un così grande successo per il racconto della sua vita, che ha definito: “semplice, come quella di tanti”, la regista Giogli ha sottolineato che uno dei punti di forza di questo film è proprio questo: il fatto che il protagonista sia un uomo comune ma allo stesso tempo straordinario, in grado di affascinare tutti con la sua intelligenza e simpatia disarmante. “Dino riesce a farci provare un sentimento speciale – ha spiegato la regista – la nostalgia per epoche che non abbiamo mai vissuto ma che ci sembra di aver abitato e conosciuto proprio attraverso i suoi racconti, i vicoli degli anni ’50 e ‘60 raccontati da lui si materializzano, ne possiamo sentire l’odore, il rumore, il vociare, ne possiamo vedere i colori e sì, anche provare una nostalgia, pur non avendoli mai visti davvero.”
Il cammino di quest’opera, a un anno dalla sua anteprima, è ora inarrestabile: dopo essere già stato celebrato oltreoceano, nientemeno che a Hollywood, il documentario è ora atteso nel Tennessee: venerdì 6 ottobre sarà proiettato al Lane Doc Fest, un festival che ospita più di 200 documentari da tutto il mondo e che si svolge nel prestigioso centro accademico del Sud degli Stati Uniti “Lane College”, fondato nel 1882 dal padre metodista Isaac Lane.
Il giorno seguente, sabato 7 ottobre, la pellicola concorrerà al premio: “L’Italia si racconta” che sarà assegnato da una giuria di esperti del festival RAM – Rovereto Archeologia Memorie, dedicato all’archeologia e al patrimonio culturale che si tiene dal 4 all’8 ottobre presso il Teatro Zandonai di Rovereto, gioiello settecentesco della città del Trentino.
Per chi non avesse avuto l’occasione di vedere il documentario, ricordiamo che è disponibile gratuitamente sulla piattaforma Rai Play fino a maggio 2024.

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La deputata Maria Chiara Gadda a Sansepolcro per parlare della legge antispreco. Venerdì 6 ottobre alla Sala del Consiglio Comunale

Analizzare la situazione sulla lotta allo spreco delle risorse alimentari e industriali, è’ l’obiettivo dell’incontro, che si terrà venerdì 6 ottobre alle ore 18.00 presso la Sala del Consiglio comunale di Sansepolcro, organizzato da Italia Viva Valtiberina.
L’incontro, dal titolo “Lotta allo spreco, esperienze e nuove opportunità”, avrà come relatrice l’Onorevole Maria Chiara Gadda, la deputata promotrice della Legge 166 del 19 agosto 2016 che regola le “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”.
Ci saranno anche contributi da parte del terzo settore attivo sul tema e di esperienze di recupero di materie prime nella produzione industriale.


In questo senso, la legge Gadda sulle donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione è certamente un punto di riferimento importante. Ma soprattutto, stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese.
La legge inoltre è stata recentemente estesa nella sua applicazione a un paniere molto più ampio di beni oltre ad alimenti e farmaci e, nonostante siano passati ormai alcuni anni dalla sua promulgazione, è sempre bene farne conoscere le opportunità. Tra queste, la leva fiscale che può essere utilizzata per guidare e premiare comportamenti virtuosi di imprese e cittadini, come avviene nel caso delle donazioni per solidarietà sociale. Tra i temi trattati nella legge Gadda c’è poi l’attualissima questione delle date di scadenza..
La politica, in momenti delicati come quelli attuali, ha il compito di dare risposte e questa legge, va nella giusta direzione, per un utilizzo consapevole e virtuoso delle risorse ed un aiuto concreto a chi è in difficoltà.

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San Giustino – A Villa Graziani nuovi appuntamenti culturali nel fine settimana: Sabato 7 visita alla splendida residenza e laboratorio, mentre domenica torna “Incontro con l’Autore”


E’ in arrivo a San Giustino un altro fine settimana con proposte culturali varie e diversificate. Sono due gli appuntamenti in programma a Villa Graziani, che anche quest’anno, in occasione di ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno, il Comune ha illuminato di rosa per ricordare alle donne quanto importante e fondamentale sia la prevenzione.
Si parte sabato 7 ottobre, alle 15.30, con la visita a Villa Graziani, organizzata in occasione della “Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo”, promossa dal Comune e realizzata in collaborazione e a cura di Poliedro Cultura. L’attenzione sarà focalizzata sugli affreschi e sulla tecnica artistica in uso nel passato, per poi andare a realizzare un’opera mediante “bucatura” e “spolvero”. Per partecipare occorre prenotare ai numeri di Poliedro Cultura: 0758554202-0758520656.
Domenica 8 ottobre, sempre a Villa Graziani alle 16, proseguendo l’iniziativa “Incontro con l’Autore”, Valeriana Croci presenterà il volume “Cara Maestra” alla presenza di Luciano Neri e Alvaro Tacchini che dialogheranno con lei.
“Abbiamo davanti un fine settimana con belle opportunità, dedicate a tutti i cittadini – così l’assessore Milena Crispoltoni -. Come di consuetudine, riproponiamo l’attività legata alla FAMU, un momento dove sarà possibile visitare il complesso di Villa Graziani e prendere parte al laboratorio strutturato per bambini e ragazzi. E poi, domenica, torna Valeriana Croci, la ‘nostra Maestra’ con il suo ultimo libro. Siamo lieti di poter presentare ancora una volta un volume di Valeriana: nei suoi scritti troviamo sempre saggezza, una pedagogia all’avanguardia, ironia e uno sguardo positivo verso il mondo”.

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Una reliquia del saio di san Francesco sarà custodita nella chiesa della Santa Croce ad Anghiari

L’unità pastorale di Anghiari sarà custode di una reliquia del saio di san Francesco. Lo ha annunciato il vescovo Andrea Migliavacca a conclusione della Messa celebrata nella basilica del santuario di La Verna in occasione della solennità di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. La reliquia verrà collocata all’inizio del 2024, in data ancora da definire, nella chiesa di Santa Croce in Anghiari.

“Sono molto contento che questa reliquia così preziosa giunga ad Anghiari perché è un’occasione di particolare ricchezza spirituale e di possibile devozione a san Francesco – dice il vescovo Andrea Migliavacca -. È un grande arricchimento per la comunità e la parrocchia di Anghiari. La nuova collocazione consentirà sia la custodia che la preghiera e l’incontro con la testimonianza di san Francesco. Ringrazio a questo riguardo don Alessandro Bivignani, la parrocchia, la famiglia Barbolani e la congregazione delle Suore del Cenacolo, che con le loro diverse responsabilità hanno reso possibile questa presenza. Inoltre, l’arrivo delle reliquie avviene nell’anno in cui ci apprestiamo a vivere gli 800 anni delle stimmate di san Francesco, quindi una ricchezza ancora più grande”.

Nel suo peregrinare verso La Verna, san Francesco era solito sostare presso il castello di Montauto, nei pressi di Anghiari, ospite del conte e amico Alberto Barbolani. Anche nel 1224, dopo aver ricevuto le stimmate, vi sostò per alcuni giorni. Qui il conte Alberto gli donò un nuovo saio ricevendo in cambio il vecchio e logoro abito. La famiglia Barbolani custodì la reliquia fino al 1502 quando il saio fu preso con le armi dalla Repubblica fiorentina e trasferito prima nel convento del Monte alle Croci presso Firenze e poi nella chiesa di Ognissanti. Soltanto nel 2001 fu trasferito alla Verna.

La reliquia del saio di san Francesco che verrà custodita in Anghiari è un lembo di questo saio oggi collocato a La Verna e ha una dimensione di circa 5 centimetri per 10. Fino ad oggi si trovava nel convento di Montauto, edificato con forme cinquecentesche da Federigo Barbolani nei pressi del castello, per ribadire la vicinanza della famiglia a san Francesco.

La reliquia verrà adesso sistemata all’interno della chiesa di Santa Croce, nel centro storico in Anghiari, dove la tradizione vuole che san Francesco, di ritorno ad Assisi dalla Verna, abbia piantato una croce di legno a terra per benedire il paese. Fra il 1499 e il 1534 fu poi edificata la chiesa con l’annesso convento francescano dal beato Bartolomeo Magi.

“La comunità di Anghiari è estremamente felice per questo storico avvenimento. Nella chiesa che il beato Bartolomeo volle a perenne monumento del passaggio di san Francesco in paese, dimorerà, assieme alla reliquia del beato, anche il saio del Poverello di Assisi. Grazie al vescovo Andrea per la sensibilità dimostrata verso la comunità di Anghiari; grazie anche alla famiglia Barbolani e alla congregazione delle Suore del Cenacolo con le quali abbiamo dialogato molto in questi anni per giungere a questo felice esito. L’augurio è che Anghiari possa essere un luogo di spiritualità francescana e attorno alla reliquia di san Francesco possa esserci un rinnovamento della fede delle nostre comunità parrocchiali”.

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Nel pomeriggio di ieri 3 ottobre, nonni e nipoti al museo Malakos per passare del tempo insieme scoprendo ed investigando il mondo naturale

Nel pomeriggio di ieri 3 ottobre, nonni e nipoti al museo Malakos per passare del tempo insieme scoprendo ed investigando il mondo naturale. Hanno ascoltato storie e creato magnifici segnalibri da materiali naturali e lo hanno fatto insieme, condividendo esperienzee creando bei ricordi. “È stato bello vedere come generazioni così diverse abbiano lo stesso modo di esplorare, lo stesso sguardo di fronte alla meraviglia e all’inaspettato e a come amino mettersi in gioco facendo squadra. Da parte nostra siamo lieti di fornire spunti di condivisione a tutta la popolazione, amiamo mettere a disposizione di grandi e piccini il nostro sapere e i nostri reperti più preziosi.”, ha precisato Debora Nucci, direttrice Museo Malakos

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Nuvolo protagonista della Giornata del Contemporaneo della Pinacoteca di Città di Castello: sabato esposizione straordinaria delle Serotipie a cura dell’Archivio Nuvolo. Domenica 8 ottobre famiglie gratis al museo per la giornata FAMU

L’Ala moderna della Pinacoteca comunale di Città di Castello sarà sotto i riflettori per la Giornata del contemporaneo, in programma sabato 7 ottobre 2023, grazie ad una esposizione straordinaria delle Serotipie di Nuvolo, nella sala dedicata al grande artista tifernate Giorgio Ascani. Sabato 7 Ottobre in occasione della Giornata del Contemporaneo saranno esposte straordinariamente le Serotipie realizzate negli anni ’67-’68 di Giorgio Ascani in arte Nuvolo. Per l’occasione alle 11:00 proponiamo una visita guidata alla Collezione Contemporanea soffermando la nostra attenzione soprattutto alla Donazione Nuvolo. L’evento è in collaborazione con l’Associazione Archivio Nuvolo. “La Pinacoteca comunale di Città di castello ha una specificità che non dobbiamo mai dimenticare: racchiude nel carattere rinascimentale della sede e nel museo una delle due poli dell’identità culturale di Città di Castello, l’impronta rinascimentale impressa dalla famiglia Vitelli; ma allo stesso tempo tiene insieme anche la forte sensibilità contemporanea, rappresentata da Alberto Burri e dai suoi musei, che alla stessa maniera, si impongono nel paesaggio urbano. Basti pensare a come i Seccatoi definiscono l’ingresso del centro storico” dichiara l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, sottolineando come “La Giornata del contemporaneo è un appuntamento nazionale a cui la Pinacoteca aderisce da sempre. Nell’edizione 2023 la cooperativa Poliedro e l’Archivio Nuvolo hanno organizzato un evento straordinario che permetterà di valorizzare la collezione moderna e allo stesso tempo di conoscere meglio Nuvolo, autore di respiro internazionale”. Sarà possibile ammirare questo particolare allestimento fino a Domenica 22 Ottobre. Dalla Giornata del Contemporaneo alla giornata delle Famiglie al Museo: week end intenso per la Pinacoteca che domenica 8 Ottobre in occasione della Giornata Famiglie al museo la visita formato famiglia “sole Luna Stelle” alle ore 15:00. Una visita guidata a Palazzo Vitelli alla Cannoniera sede della Pinacoteca Comunale per scoprire insieme i meravigliosi affreschi cinquecenteschi e le opere della Collezione. La visita, a misura di famiglia, sarà focalizzata sulla ricerca di sole, luna, stelle e altri elementi astrologici presenti nelle opere esposte. Costo: € 5,00 a persona

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Dopo l’enorme successo di pubblico e di critica di Mistero Buffo tornano a Città di Castello Mario Pirovano e la Compagnia Fo-Rame con lo spettacolo “Lu santo Jullare Francesco”

Dopo l’enorme successo di pubblico e di critica di Mistero Buffo tornano a Città di Castello Mario Pirovano e la Compagnia Fo-Rame con lo spettacolo “Lu santo Jullare Francesco”. Venerdì 6 ottobre, nella settimana della nascita del Santo, al Teatro Degli Illuminati a Città di Castello alle ore 21.00, l’attore lombardo che ha raccolto l’eredità di Dario Fo interpreterà magistralmente il testo originale scritto a quattro mani da Dario e Franca Rame. Lo spettacolo nasce dalle ricerche del Premio Nobel per la letteratura 1997 sulla vita e le opere di San Francesco. Un ritratto inedito del più straordinario innovatore del pensiero cristiano, per parlarci dei grandi temi che attraversano la società contemporanea.

Lo spettacolo sarà presentato da La Boteguita in collaborazione con l’amministrazione comunale e tutto il ricavato sarà destinato all’Associazione Sottosopra per la costruzione di un pozzo in Malawi.

Orario biglietteria: giovedi 5 ottobre 17-19 venerdì 6 ottobre 19.30-21.00

Info e prenotazioni: 3339247415. 

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Sansepolcro: alla Casa di Piero la mostra personale dell’artista Silvano Rubino dal titolo “Up Down: Sacra Conversazione”

Dal prossimo 7 ottobre e sino al 7 gennaio 2024 la sede della Casa di Piero ospiterà un altro evento di spessore. Si tratta della mostra personale dell’artista Silvano Rubino dal titolo “Up Down: Sacra Conversazione”. Curata da Cristina Tonini e  organizzata dalla Fondazione Piero della Francesca con la collaborazione della Fondazione Cini- Istituto di Storia dell’Arte, dell’Associazione Contemporis ETS – Contemporary Culture in Venice, dell’Associazione DiVetro Sansepolcro e della Pentagram Stiftung. L’esposizione è stata concepita come un omaggio di Rubino all’opera di Piero della Francesca e in particolare alla Pala Montefeltro o Pala di Brera (1472). La Sacra Concersazione è costruita sulla base di un canone geometrico-matematico, la prospettiva centrale. Il punto di fuga è coincidente nel perfetto ovale della Vergine. Sopra di lei l’uovo, simbolo del ciclo della vita, della rinascita e della perfezione. Le figure nella loro fissità, in assenza di emozioni palpabili, comunicano un senso di sospensione temporale che caratterizza tutta la composizione. L’installazione Up-Down di Rubino è ispirata al dettaglio rivisitato dell’uovo. L’artista nel 2015 ne aveva realizzato una prima versione per un evento collaterale della 56a Biennale d’Arte di Venezia, The dialogue of fire. Quella esposta in mostra, nella Casa di Piero della Francesca, è l’ultima versione dal carattere concettuale e minimalista. L’artista si è focalizzato sui temi della spiritualità, della purezza e della rinascita. 

In mostra sono esposti anche quattro progetti installativi. Due sono relativi all’installazione Up-Down. Gli altri due, provenienti dalla collezione della Fondazione Cini – Istituto Storia dell’Arte, sono: Mancante, ispirato all’assenza della tavola del Battesimo di Cristo di Piero e Segmento d’infinito.

A corredo dell’esposizione un catalogo edito con testi di Cristina Tonini, Demetrio Paparoni, Marzia Scalon e una presentazione di Francesca Chieli, presidente della Fondazione Piero della Francesca.

La mostra sarà visitabile nelle giornate di giovedi, venerdi (dalle 10 alle 13), sabato e domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17) di ogni settimana sino alla data del 7 gennaio 2024.

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Domenica 8 ottobre 2023 si svolgerà a Sansepolcro la seconda edizione del torneo di scacchi Fra Luca Pacioli

La manifestazione, organizzata da Firenze Scacchi in collaborazione con il Comune di Sansepolcro e l’associazione ASD Scacco Matto! di Città di Castello, si svolgerà al Palazzetto dello Sport di Sansepolcro e prevede quest’anno un Torneo Open nazionale in 9 turni valido per la variazione del punteggio Elo rapid e un Torneo Giovanile di 6 turni valido per la qualificazione alla finale dei Campionati Italiani Giovanili.

L’inizio delle gare è previsto per le ore 9.30, mentre la premiazione avverrà alle ore 18.30.

Il gioco degli scacchi sta conoscendo una sempre maggiore diffusione nel mondo, in Italia ed anche in Valtiberina dove molte scuole di ogni ordine e grado propongono in orario curriculare o extracurriculare un laboratorio di scacchi. Il gioco degli scacchi infatti, oltre ad essere uno Sport agonistico a tutti gli effetti in quanto disciplina associata al Coni, presenta anche un alto valore educativo rinforzando tutte quelle competenze che vengono richieste agli alunni quali memoria, concentrazione, logica, capacità di risolvere problemi ecc.

Il supporto delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, così come la possibilità di allenarsi online, ha aumentato molto il livello tecnico dei giocatori che possono accedere ad enormi database di partite e avvalersi dell’aiuto di software dedicati.

Questo torneo di Sansepolcro ha l’ambizione di diventare un appuntamento fisso per gli appassionati del gioco e un punto di incontro fra generazioni diverse.

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Sansepolcro, al via “Passeggiate in archivio”

Da martedì 14 novembre prendono il via gli appuntamenti denominati “Passeggiate in archivio”, visite guidate gratuite per scoprire l’Archivio comunale, la sua storia e tante curiosità su Sansepolcro. 

Le visite sono realizzate nell’ambito del progetto Città che legge in collaborazione con la sezione Bibliocoop di Sansepolcro e inizieranno alle ore 17:30. 

La partecipazione, per gruppi di dieci/dodici persone, è gratuita previa prenotazione al numero 0575/732434-5, oppure scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.sansepolcro.ar.it

Gli appuntamenti in calendario saranno il 14 e 28 novembre e il 12 dicembre per scoprire il fascino dell’archivio storico della Biblioteca comunale Dionisio Roberti.

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