Umbertide cambia: sulla sicurezza tante promesse e zero fatti

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«Sulla sicurezza, Lega e Amministrazione comunale sono all’anno zero. Zero video-camere di sorveglianza, zero controllo di vicinato, zero sicurezza dei quartieri, zero camminamenti-piste sicuri, zero sicurezza ambientale».
Il presidente di Umbertide cambia, Alessio Tardocchi, evidenzia che «ad un anno di distanza dalla vittoria delle destre, che sulla paura dell’ordine pubblico e la sicurezza hanno fatto l’intera campagna elettorale, non si è mosso niente. Le ultime vicende lo confermano: non è stato investito un euro sull’urgente progetto delle videocamere (i furti in chiesa lo dimostrano) e tanto meno la Giunta si è mossa per dare corpo al controllo di vicinato che, peraltro, è stato approvato con nostro voto favorevole nel nuovo regolamento di polizia. Nemmeno la cosa più scontata è stata fatta: la riunione dei consigli di quartiere propedeutica al controllo di vicinato e capire quali sono i diversi problemi di essi. Infatti, il degrado in alcune zone è rimasto. Vogliamo poi parlare delle groviere delle piste ciclabili (!) e pedonabili? ».
Il consigliere comunale Gianni Codovini rimarca «la mancanza di progettualità e di iniziativa della Giunta: il ministero ha finanziato per 100mila euro le città con popolazione sotto i 20mila abitanti per l’ammodernamento della sicurezza: Ebbene l’Amministrazione ha preferito usare quei soldi per asfaltare una piccola parte delle strade invece che investirli sulla sicurezza. Per le buche e il taglio d’erba ci sono però già fondi ordinari del bilancio. Qui si tratta di investire sul controllo h24, sulla lotta alla spaccio delle droghe, sulla deterrenza al bullismo, sulla sicurezza di percorsi pedonali e ciclabili, soprattutto per i ragazzi. A proposito che fine ha fatto la questione caserma dei carabinieri?»
Da ultimo il presidente Tardocchi lancia un grido d’allarme sulla sicurezza ambientale: «A parte la questione Calzolaro che è rimasta ferma da un anno a questa parte, ora è tempo di discutere pubblicamente sull’uso dei fitofarmaci e, in particolare del glifosato. Presenteremo a giorni il Regolamento sui fitofarmaci in agricoltura, aggiornando un regolamento fermo agli Settanta. Vogliamo tutelare il ben primario della salute che vediamo, però, interessare poco l’Amministrazione».

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