E’ curioso leggere di due consiglieri regionali leghisti tifernati che ci vogliono rassicurare sul futuro del nostro ospedale e chiamano a loro supporto l’assessore venero alla sanità dell’Umbria Coletto.
A difesa del nostro ospedale e dei nostri servizi sanitari abbiamo promosso una petizione sostenuta da tanti altri raggiungendo 5000 firme, l’abbiamo inviata all’assessore ma a noi non ha trovato il tempo di rispondere.
Abbiamo promosso uma straordinaria e partecipata iniziativa con gli operatori e professionisti della sanità locale, abbiamo promosso altre iniziative in forma telematica, ma la mobilitazione di certo non si può fermare.
Ci proccupano le condizioni della sanità pubblica, di come questa amministrazione regionale ha ridotto i servizi pubblici. Ci preoccupa anche il disegno per il nostro ospedale, anche per via di una amministrazione locale assente e silente. Nella piano sanitario regionale, ancora non approvato, si parla di ospedale di comunità (che è un ospedale senza pronto soccorso e con un solo medico 6 ore al giorno , festivi esclusi).
Il nostro ospedale, lo ribadiamo per i consiglieri regionali disattenti, è parte del presidio Umbertide-Città di Castello e se qualcuno parla di ospedale di comunità, questo deve essere solo in aggiunta rispetto ai servizi che già abbiamo e che nessuno dovrà porre in discussione.
Non siamo né Montefalco (che l’ospedale lo ha chiuso oltre 20 anni fa) né Nocera Umbra (che l’ospedale non lo ha mai avuto), tanto per citare luoghi cari ai leghisti.
“Non accetteremo smantellamenti
o eliminazione di servizi, afferma Filippo Corbucci, segretario del PD di Umbertide. Ma non è solo il PD a non accettare che i nostri servizi e il nostro ospedale venga messo in discussione, è un’intera città che vuole garantito il diritto alla cura e alla salute, e che non tollera soprusi di alcun tipo”.
Sulla tutela dei servizi sanitari dobbiamo rilanciare con forza, impegnandoci tutti insieme per dar vita ad un Comitato Cittadino a difesa del nostro Ospedale, dove protagonisti siano i cittadini, gli operatori, le associazioni. Un comitato non contro qualcuno ma a difesa dei servizi cittadini, del diritto alla cura e alla salute degli Umbertidesi.