Per un pomeriggio Città di Castello si è trasformata in una vera e propria “università” del calcio con la presentazione del libro, “I punti deboli dei sistemi di gioco” di Alessandro Zauli.

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Lezione di calcio e di regole di comportamento in campo e fuori del rettangolo di gioco. Per un pomeriggio Città di Castello, i suoi impianti sportivi, lo stadio “Mauro Magi” e poi la sala convegni dell’Asp “G.O. Bufalini” si è trasformata in una vera e propria “università” del calcio con baby giocatori, allenatori, tecnici e dirigenti pronti ad ascoltare l’interessante lezione pratica e teorica di Alessandro Zauli, “allenatore-scrittore-divulgatore”, che ha presentato il suo ultimo libro, “I punti deboli dei sistemi di gioco” (volume della collana “I tattici de il Nuovo Calcio”), su iniziativa del Asd “Madonna del Latte, l’associazione “ex biancorossi” ed il Servizio Civile Universale. “Alessandro Zauli e i “nostri” campioni della Serie A hanno insieme affrontato molte tematiche interessanti relativamente al calcio di ieri e di oggi con spunti davvero preziosi per gli amanti di questo sport.

Partendo dal suo libro Zauli è riuscito a centrare il dibattito sui vari aspetti dei sistemi di gioco con un dibattito che ha portato anche i giocatori di ieri a raccontare le loro esperienze. L’obiettivo di mettere in relazione gli aspetti formativi del Progetto dell’ Asd, Madonna del Latte da un lato e della Scuola Bufalini con il Progetto del Servizio Civile dall’altro è stato pienamente raggiunto e pone le basi per poter replicare nel 2023 anche fuori dai confini regionali l’accreditamento di nuove società sportive che tanto successo ha avuto fino ad ora in ambito locale e regionale. Il progetto “Sportivamente” approvato dal dipartimento delle politiche giovanili e Servizio Civile sarà presentato anche a livello nazionale con la partecipazione già richiesta di numerose società sportive”, E’ quanto dichiarato dal Presidente dell’Asp “Bufalini”, Giovanni Granci, in apertura della partecipata iniziativa coordinata dal cronista sportivo, Gabrio Possenti, alla presenza dell’assessore allo Sport, Riccardo Carletti, del vice-sindaco, Giuseppe Bernicchi, del Presidente dell’ASD Madonna del Latte, Massimiliano Magi, e di campioni del calibro di Francesco Magnanelli (“bandiera” del Sassuolo, in collegamento) e di altri calciatori e allenatori tifernati illustri come Federico Giunti, Lucio Bernardini, Paolo Valori, Adriano Banelli e Gloria Giogli. “Una bella giornata di sport a 360 gradi nella città che dello sport da anni ne fa un proprio cavallo di battaglia soprattutto a partire dai giovani.

Il libro di Zauli c’ha consentito di aprire un dibattito interessante sulle prospettive legate alla pratica dello sport, del calcio coinvolgendo tutte le sue componenti”, ha dichiarato l’assessore allo Sport, Riccardo Carletti. “Prima sul campo e poi in aula, la giornata trascorsa a Città di Castello è stato un esempio di come lo sport e le sue connotazioni vanno messe in atto. Città di Castello è sicuramente un modello di buone pratiche sportive”, ha concluso Zauli al termine della lezione alla “Bufalini”. Per l’allenatore ravennate, da quasi 40 anni sui campi di calcio, è il secondo libro dedicato interamente alla tattica, dopo “Come giocano le squadre”. Per presentare “I punti deboli dei sistemi di gioco”, Alessandro Zauli ha scelto prima Ravenna, poi Città di Castello. Da allenatore Zauli ha debuttato coi “piccoli” della Low Street Ravenna, quindi come istruttore, collaboratore tecnico, secondo e allenatore di prima squadra in diverse società romagnole, tra cui Fusignano, Ravenna, Russi, Forlì.

Attualmente è alla Compagnia dell’Albero di Ravenna, affiancando un progetto per i ragazzi diversamente abili. È stato osservatore per il Napoli e per il Venezia ed ha partecipato a numerosi “camp” estivi dell’Atalanta. Dal 2019 Alessandro Zauli, dopo aver seguito in aula e sul campo le 192 ore di lezione, ha superato gli esami finali, tenutisi al Centro Tecnico Federale di Coverciano, ottenendo la qualifica “U.E.F.A. A”, riconosciuta a livello europeo. Come allenatore professionista può pertanto guidare tutte le squadre giovanili (incluse Primavera e Berretti), tutte le prime squadre femminili (comprese quelle di Serie A) e le prime squadre maschili fino alla Serie C compresa; può inoltre essere tesserato come allenatore in seconda in Serie A e in Serie B.

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