Bettarelli (Pd) ha presentato un’interrogazione per chiedere notizie “sul tavolo tecnico di coordinamento tra Regione Umbria e sanità privata”

Data:

“Nessuna notizia del tavolo di
coordinamento tra Regione e sanità privata per test e tamponi, nonostante
abbia fatto e reiterato nel tempo questa domanda in più e più sedi”. È
quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico Michele
Bettarelli che ha presentato una interrogazione in cui chiede di sapere “se
questo tavolo c’è mai stato e mai ci sarà, e con quale strategia la
Giunta intende affrontarlo. Anche perché in Umbria siamo ancora fermi
all’annuncio dell’imminente tavolo tecnico mentre la Toscana, così come
il Veneto, stanno attuando una vera e propria politica nel fare test
sierologici e tamponi che include la collaborazione con la sanità
privata”.

“Era giovedì 2 aprile – spiega Bettarelli – quando tutta la stampa umbra
annunciava l’iniziativa di una struttura della sanità privata nella nostra
Regione: test rapidi per il Covid-19 a pagamento. Il giorno successivo altro
annuncio eclatante: sospensione dei test e tavolo tecnico di coordinamento
fra Regione e sanità privata ‘imminente’, data indicate 7/8 aprile. Sono
trascorsi più di dieci giorni dall’annuncio ma non sappiamo ancora se
questo tavolo c’è mai stato e se mai ci sarà. Con l’arrivo della Fase 2
sarà essenziale la capacità di tracciare i positivi per evitare il crearsi
di nuovi focolai. Inoltre una maggiore conoscenza del virus non può che
derivare dalla complementarietà tra tamponi e test sierologici”.

“Ieri in Toscana – prosegue Bettarelli – il presidente Rossi ha
annunciato un accordo quadro con i laboratori privati che andranno ad
affiancare e integrare la sanità pubblica realizzando un vero e proprio
screening di massa con 400mila test sierologici, comprendendo i lavoratori
dei servizi essenziali rimasti aperti fin dall’11 marzo. In questo momento
– conclude – serve predisporre strumenti all’altezza della situazione che
stiamo vivendo. Per riaprire bisogna poter tracciare e sapere dove sono i
positivi al virus. Altrimenti dovremo cominciare tutto da capo”. RED/dmb

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