Ieri sera, ad Anghiari, si è tenuto l’ultimo (in ordine cronologico) Consiglio Comunale. Molti i punti all’o.d.g. tra cui tutte le questioni afferenti al bilancio preventivo 2021-2023 e l’importante tema dell’adozione del nuovo Piano Operativo comunale, ex Regolamento Urbanistico.
In relazione a quest’ultimo tema siamo contenti di averne fatto rinviare la
discussione ad altro Consiglio. Già all’ultima commissione urbanistica,
avevamo fatto richiesta di rinviare il voto sul P.O. ad altra seduta da convocarsi ad hoc non prima di un paio di mesi. La questione del nuovo Piano Operativo è infatti talmente rilevante per il nostro territorio comunale che non si può certo procedere all’adozione di uno strumento così importante senza averlo adeguatamente esaminato, dibattuto e condiviso.
Come gruppo di minoranza, dall’avvio del procedimento avvenuto nel 2018,
abbiamo infatti assistito a 3 sole commissioni urbanistiche dedicate
all’argomento, peraltro come semplici “uditori” del pool di professionisti
che hanno illustrato tecnicamente i tanti argomenti.
È nostro preciso dovere verificare se sia stato correttamente effettuato il necessario coinvolgimento delle parti sociali, economiche e professionali nella stesura del nuovo Piano Operativo così come prevede la legge regionale 65/2014. L’adozione di un così importante strumento urbanistico che ridisegnerà le linee strategiche e di sviluppo del nostro territorio nei prossimi 5/10 anni, non potrà che scaturire dal necessario preventivo dibattito politico tra le forze di maggioranza e di opposizione che ad oggi non c’è ancora stato.
Sul bilancio preventivo il nostro voto contrario parte sempre dal presupposto che l’attuale maggioranza si sottrae ad ogni forma di discussione politica. Nessuna dichiarazione di voto, nessuna relazione
programmatica, nessun intervento al di fuori di quelli del Sindaco.
Chiediamo all’attuale maggioranza di poter dibattere politicamente delle
questioni, di promuovere nei consigli il confronto politico. Vedremo se mai
succederà, ormai di consigli comunali ne restano pochi, magari da fare anche in orari politicamente più opportuni per un pubblico che possa assistere fino alla fine dei lavori nel rispetto del coprifuoco.