Sul Festival delle Nazioni il Sindaco e la sua maggioranza hanno cambiato idea: questo è il principale dato che emerge dalle risposte alla mia interrogazione in Consiglio comunale. In un anno nessun passo in avanti è stato compiuto verso la trasformazione dell’associazione Festival in Fondazione: unico elemento riportato in Consiglio è il silenzio della Regione alla missiva inviata da Secondi. Peccato che il silenzio in questo caso, non sia valso come assenso: infatti il Sindaco ha rimarcato che se il principale soggetto istituzionale attualmente coinvolto non vuol fare nulla, nulla si farà.
Un po’ poco per chi era partito un anno fa lancia in resta per tale trasformazione e aveva approvato un documento che subordinava l’elargizione dei contributi comunali “all’esito del processo di trasformazione”. Oggi prendiamo atto, invece, che questa amministrazione, malgrado tutto sia rimasto come prima, continuerà a elargire il solito contributo annuale e che nessun’ altra iniziativa è all’orizzonte, facendo stizzire chi dentro la maggioranza aveva spinto l’operazione al motto “o fondazione o morte”, sperando di risolvere in maniera muscolare i dissidi di potere interni.
Certo, il malato è in vita, ma non certo guarito: restano i problemi di liquidità, stabilità e gestione, come la diminuzione degli sponsor, la dimensione nazionale che si è via via persa nel tempo, l’attrattività popolare ed un coinvolgimento reale di tutto l’altotevere, in un’ottica di vallata che può favorire l’attrattiva turistica del territorio.
Forse, se non si fosse perso tanto tempo negli anni scorsi, quando la giunta regionale di centrosinistra avrebbe potuto partecipare attivamente alle operazioni di consolidamento finanziario e di rilancio, oggi non saremmo a questo punto, in cui a perderci è la città.
Ora, invece che imbarcarsi in operazioni confuse e senza costrutto, servirebbero azioni congiunte di coinvolgimento della regione, anche dati i vari politici altotiberini di tale livello, e di altri soggetti istituzionali e non, per un rilancio della manifestazione come una delle maggiori regionali a livello culturale e artistico, all’interno di un quadro di supporto e valorizzazione di tutti i territori dell’Umbria, compreso il nostro.