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Musei di Anghiari aperti in occasione Giornate Europee del Patrimonio

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Un pomeriggio tra Jacopo della Quercia e la Battaglia di Anghiari
Nel pomeriggio di domenica 27 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, i musei di Anghiari si aprono al pubblico con visite accompagnate alle proprie collezioni.

C’è un luogo in Toscana dove due musei si affacciano nella stessa piazza. È la rinascimentale piazza del Borghetto ad Anghiari, dove due edifici rinascimentali sono oggi luoghi di conservazione e valorizzazione di arte e storia.
Domenica 27 settembre, a partire dalle 15:00, ci sarà un pomeriggio per visitarli entrambi, accompagnati da coloro che questi luoghi li conoscono benissimo, per scoprire quanto passato è presente ancora oggi.
Il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere costituisce un affascinante viaggio, che – tra opere d’arte e beni etnografici – illustra la storia e le tradizioni di Anghiari e dintorni attraverso i secoli. Pregevoli opere d’arte, tra le quali spiccano alcune notevoli Robbiane e la Madonna con Bambino (1420 c.a.) di Jacopo della Quercia, oltre ad un’interessante raccolta di ex voto, caratterizzano il patrimonio museale. Una bella collezione di armi antiche conclude il percorso espositivo al terzo livello del museo, prima di giungere al piano delle “soffitte”, dov’è possibile ammirare una selezione di Madonnine agghindate.
Il Museo della Battaglia e di Anghiari è l’unico a celebrare e raccontarel’evento storico del 1440, avvenuto sotto le mura del paese. All’interno è attualmente in mostra un’opera di grande valore: la “Zuffa per lo stendardo” di Gérard Edelinck, realizzata alla metà del XVII secolo, che rappresenta l’espressione più colta dell’opera incisa relativa alla scomparsa “Battaglia di Anghiari” di Leonardo da Vinci. La novità è che “Fiamminghi dopo Leonardo”, questo il nome dell’esposizione, sarà prorogata fino al 6 gennaio 2021.
Per informazioni sugli orari di visita:
Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere, tel. 0575.788001
Museo della Battaglia e di Anghiari, tel. 0575.787023

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Politica: Rigucci (Misto) “cittadini e imprese hanno gli stessi diritti, il colore politico non conta quanto si amministra il bene pubblico, su questo Città di Castello deve cambiare”

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“Sono ancora iscritto alla Lega, ma mi spiace, a livello locale e regionale la gestione del partito non è in linea con lo spirito fondante del movimento. Bene i giovani, ma serve esperienza, studio e sacrificio per produrre una politica efficace e questo ad oggi in Consiglio Comunale non succede. Per quanto riguarda la politica tifernate lo stato delle cose è chiaro, se sei contro l’apparato non ottieni nulla. Io continuo a portare avanti le mie “battaglie”, che qualcuno giudica personali, ma che in realtà sono atti a tutela dei diritto sacrosanto dei cittadini, serve cambiare radicalmente il modo di agire, cittadini e imprese hanno gli stessi diritti, i colore politico non conta quanto si amministra i bene pubblico”

Nota della redazione: il consigliere Rigucci si riferisce, nella sua intervista, all’ex sindaco di Città di Castello e già assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini e non all’attuale assessore Rossella Cestini

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Il sindaco Bacchetta e l’assessore Massetti si congratulano con Mirella Bianconi Ponti, eletta per la quarta volta presidente del comitato regionale della Fise Umbria

“La rielezione di Mirella Bianconi Ponti alla presidenza del comitato regionale umbro della Fise è il meritato riconoscimento a un impegno nella promozione degli sport equestri portato avanti da sempre con serietà, competenza, passione e generosità”. Il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore allo Sport Massimo Massetti salutano con soddisfazione il quarto mandato consecutivo di presidente che l’assemblea ordinaria della Federazione Italiana Sport Equestri dell’Umbria, riunitasi nei giorni scorsi, ha affidato all’unanimità alla tifernate Mirella Bianconi Ponti. “Con un lavoro molto apprezzato, Mirella Bianconi Ponti ha saputo creare le condizioni per una crescita costante del movimento equestre in Umbria, promuovendo la pratica sportiva dei giovani e contribuendo in maniera significativa a far conoscere le discipline sportive al grande pubblico, come ha dimostrato nell’ambito della Mostra Nazionale del Cavallo di Città di Castello, dove la sua presenza ha offerto alla manifestazione e al territorio dell’Alta Valle del Tevere opportunità importanti e inedite di scoprire le meraviglie del rapporto tra uomo e animale”, sottolineano Bacchetta e Massetti. “La famiglia Ponti – osservano sindaco e assessore – rappresenta da tempo un punto di riferimento per la pratica degli sport equestri, grazie a un centro ippico che è un fiore all’occhiello del territorio e alla bella pagina della Scuderia Caldese, che con cavalli come Lady Raf e Dardo ha ottenuto grandi soddisfazioni”.

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Accordo quadro da 2 milioni di euro per la manutenzione delle strade, seconda fase: entro la fine dell’anno 47 nuove asfaltature nella zona sud e nel capoluogo

“Con ulteriori 47 interventi completeremo entro dicembre i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali di Città di Castello programmati per il 2020 in attuazione dell’accordo quadro da 1 milione e 910 mila euro partito a maggio scorso, che ha previsto oltre 100 opere sui principali itinerari di tutto il territorio”. Lo annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi in concomitanza con l’avvio del secondo progetto attuativo da 730 mila euro dell’accordo quadro stipulato per il triennio 2020-2022 per la manutenzione e il miglioramento della viabilità di competenza comunale. Il cronoprogramma stilato dall’Ufficio Tecnico del Comune prevede tra il 21 settembre e 24 novembre l’esecuzione di ulteriori lavori di riqualificazione degli itinerari stradali sui quali è stato rilevato uno stato di degrado elevato, attraverso interventi di asfaltatura finalizzati al recupero della funzionalità della pavimentazione in termini di resistenza strutturale, di regolarità e di sicurezza del piano viabile, specialmente in zone con alta intensità di traffico. A eseguire le opere previste sarà l’associazione temporanea di imprese che vede come mandataria la Lucos Srl di Sansepolcro e comprende le ditte C.M.M. di Monaldi Maurizio e C. Snc, Mariotti G.B. e Pieggi S. Snc e Spinelli e Mannocchi Srl. “L’obiettivo principale è di migliorare la sicurezza stradale, a tutela dell’incolumità degli utenti”, sottolinea Secondi, che preannuncia come “da marzo 2021 saranno effettuati ulteriori lavori di asfaltatura che daranno continuità a questa vasta azione di riqualificazione della viabilità, sulla quale l’amministrazione comunale investe risorse del proprio bilancio attraverso l’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti”. I primi interventi sono già iniziati nel capoluogo, nel quartiere Graticole, e proseguiranno nei prossimi giorni nella zona di Meltina. Oltre al capoluogo, i lavori interesseranno anche le principali frazioni della zona sud, dove da lunedì partiranno le opere previste a San Leo Bastia e Trestina. Per consentire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni, il comando della Polizia Municipale ha emesso un’ordinanza che consentirà di volta in volta le modifiche provvisorie richieste dalle condizioni del traffico: divieto di transito veicolare; divieto di sosta; senso unico alternato gestito con impianto semaforico mobile o movieri; interdizione della viabilità. “Un sentito ringraziamento – conclude Secondi – va agli uffici competenti, che hanno svolto una puntuale ricognizione delle principali esigenze della viabilità del territorio comunale e hanno permesso di attuare l’accordo quadro nel pieno rispetto della normative”.

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Scatta l’operazione “orti puliti” a Citta’ di Castello

Operazione Orti Puliti a Città di Castello. Gli orti sociali di Città di Castello da ieri, mercoledì 23 settembre 2020, hanno una postazione SOGEPU per lo smaltimento corretto dei materiali prodotti nelle attività di manutenzione del verde che oltre 100 anziani quasi quotidianamente producono. Il rifiuto organico e verde degli orti sarà trattato nell’impianto del Polo integrato di Belladanza e restituito agli anziani sotto forma di SOGECOM, fertilizzante di origine naturale. Per l’assessore tifernate alle Politiche sociali Luciana Bassini e per l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti “è una vera e propria operazione Orti Puliti grazie alla postazione per il verde che consente di gestire in modo ordinato ed avendo la giusta capienza il rifiuto ed anche di mettere in pratica una piccola ma significativa economica circolare, visto che lo scarto verrà prelevato da Sogepu, sempre attenta verso queste buone pratiche, e restituito sotto forma di concime. Gli orti sociali oltre ad avere un ruolo fondamentale sul fronte della socialità stanno diventando anche una palestra di esercizio alla salvaguardia ambientale e al consumo consapevole. Riteniamo che siano un fiore all’occhiello del comune perché uniscono le generazioni su due grandi temi del futuro, invecchiamento attivo e ambiente”. Anche il presidente di SOGEPU Cristian Goracci, sottolinea questo aspetto: “Sosteniamo sempre i cittadini che come in questo caso si impegnano per l’ambiente e contribuiscono a ridurre non solo la quantità di rifiuti non differenziabili ma soprattutto l’impatto delle nostre attività su quanto ci circonda”.

Gli orti sociali del Comune nel quartiere Madonna del Latte sono un’esperienza pilota dei primi anni ’80 in Italia e oggi permette a 100 pensionati di coltivare la terra. Gli orti sociali del Comune sono assegnati mediante uno specifico bando a tutti i pensionati che abbiano la propria residenza nel comune di Città di Castello, non abbiano nel proprio nucleo familiare alcun altro componente al quale sia già stato affidato un orto comunale e non siano proprietari, affittuari o beneficiari di terreni di estensione superiore agli 80 metri quadrati. L’assegnazione ha durata triennale, con possibilità di rinnovo per analogo periodo, e comporta il versamento al comitato di gestione di un contributo di 12 euro all’anno per le spese generali. L’affidamento degli orti può essere revocato in ogni momento quando la coltivazione e la cura del terreno venga palesemente abbandonata, insorgano contenziosi che determinino comportamenti inadeguati nei confronti di altri titolari degli appezzamenti o personale addetto alla gestione e alla vigilanza, non venga corrisposto il contributo annuale.

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Sportello Umbra Acque a San Giustino, lo chiede la Lega

Una lettera ad Umbra Acque per chiedere l’apertura, almeno una volta a settimana, dello sportello cittadino nel comune di San Giustino. Ad annunciarlo i referenti territoriali della Lega di San Giustino e di Citerna, rispettivamente Corrado Belloni e Manuela Puletti. “Sono anni – si legge nella nota – che il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Corrado Belloni, chiede maggior rispetto per gli utenti del comprensorio, costretti per qualsiasi evenienza, a recarsi allo sportello di Umbra Acque di Città di Castello. A poco serve la digitalizzazione che la società sta mettendo in campo in questi ultimi mesi, molti cittadini non sono pratici con la tecnologia e preferiscono un servizio diretto. Senza un punto di riferimento, per i cittadini di San Giustino viene meno un servizio che in realtà dovrebbe essere garantito, considerato gli onerosi importi inclusi nelle bollette che vanno oltre il semplice consumo. Tale servizio sarebbe utile anche per gli abitanti di Citerna che al confine con la Toscana si trovano spesso isolati nei servizi essenziali. E’ inammissibile – continuano i due leghisti – che ci sia un unico sportello per un comprensorio così vasto, gli utenti devono essere messi nelle condizioni non solo di dare ma anche di ricevere e questo, al momento non sta avvenendo. Come Lega ci interesseremo anche a livello regionale, intanto chiediamo al sindaco Fratini di mobilitarsi per trovare una locale idoneo ad accogliere lo sportello. Ad Umbria Acque lanciamo un appello affinché accolga questa nostra proposta nel completo interesse del cittadino. Qualora non si trovi una soluzione idonea, la Lega, è disposta anche a mettere a disposizione la propria sede a titolo del tutto gratuito purché si renda un servizio legittimo ai cittadini dell’alta Valle del Tevere, un comprensorio che, per sua natura, soffre la lontananza dai centri nevralgici della Regione

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Podismo: Il Covid non ferma il Giro dell’Umbria. Presentate le quattro tappe della 18° edizione. Ignozza (Coni): “Lo sport in Umbria sta lanciando segnali molto forti”

L’emergenza sanitaria non ferma gli organizzatori del Giro podistico dell’Umbria a tappe.
In un’insolita versione autunnale la diciottesima edizione, presentata questa mattina in conferenza stampa in Provincia, avrà luogo dal 1° al 4 ottobre.
Inizialmente prevista nella sua collocazione abituale di aprile, torna dunque a prendere forma una manifestazione sportiva che affonda le sue radici in un passato lontano.
Una scelta dettata dal coraggio e dalla determinazione dei promotori e delle Amministrazioni locali interessate dal percorso, come sottolineato questa mattina dal presidente del Coni regionale Domenico Ignozza e dal presidente di Fidal Umbria Carlo Moscatelli.
“La maglia celebrativa di questa edizione è verde – ha spiegato l’organizzatore Sauro Mencaroni mostrando la nuova t-shirt – non solo come richiamo all’Umbria ma anche come messaggio di speranza. Non saremo certo in grado di raggiungere i numeri delle precedenti edizioni, ma già i quasi 150 iscritti ci fanno essere molto soddisfatti”.
Il Giro dell’Umbria 2020 partirà da Bastardo, dove alle ore 17:00 scatterà la prima tappa di 11,5 km; il giorno successivo alla stessa ora il teatro di gara sarà Città della Pieve per una tappa di 9,2 km; sabato 3 sempre alle 17:00 terza tappa a Magione (10,1 km). Infine domenica 4 ottobre la conclusione del Giro a Tuoro sul Trasimeno, con il via alle ore 10:00, per l’ultima prova di 11,4 km. Sommando i km delle varie tappe si andrà a completare un’autentica maratona di 42,2 km che eleggerà come sempre il più resistente e dotato di capacità di recupero.
“Il Giro dell’Umbria non si è arreso al Covid”, ha sottolineato anche il consigliere provinciale Jacopo Barbarito in apertura di conferenza stampa, parlando di una manifestazione di grande valenza. “Questo è un momento molto particolare – ha fatto osservare Ignozza – in cui c’è bisogno di segnali forti che devono venire da un mondo fatto di regole. E il nostro lo è. Sicuramente questa è una manifestazione che mette al centro la sicurezza e il benessere dell’atleta”. “Con il concorso di tutti – ha dichiarato Moscatelli – stiamo dimostrando che certi eventi si possono realizzare”.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il sindaco di Giano dell’Umbria Manuel Petruccioli, la presidente della pro loco “Vivi il paese” Francesca La Rocca, il vicesindaco di Tuoro Thomas Fabilli e il presidente dello Csen Giuliano Baiocchi.
La manifestazione è inserita nel calendario nazionale Fidal e naturalmente sarà allestita in piena ottemperanza delle disposizioni sanitarie previste. Per informazioni 347.4416086, oppure sul sito www.dreamrunners.it.

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In Provincia: La Fabi incontra il presidente Luciano Bacchetta. Il sindacato dei bancari ha chiesto più attenzione, l’impegno dell’Istituzione

La Fabi dell’Umbria, con i segretari Anna Minelli ed Enrico Simonetti, ha incontrato il presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta nella sede dell’Ente in piazza Italia, a Perugia.
E’ stato un colloquio cordiale e interessante per gli argomenti esaminati, sono stati approfonditi temi attuali come la situazione economica, sempre più delicata per l’Umbria, il ruolo delle banche nel territorio e i cambiamenti in atto, come le recenti fusioni, la chiusura di filiali e la riduzione di personale.


Come sindacato maggiormente rappresentativo dei bancari la Fabi ha chiesto di prestare più attenzione a quello che succede nel mondo bancario in questo delicato momento storico, di non disinteressarsi della funzione degli istituti di credito che possono supportare l’economia locale e quindi le comunità dove insistono.
“I grandi cambiamenti nel settore del credito nella nostra regione – ha affermato il presidente della Provincia – impongono alla politica una sfida di grande rilievo e la politica deve essere all’altezza. Come istituzione noi ci siamo e ci saremo perché la posta in palio è il futuro delle nostre comunità, pensando che nell’ultimo decennio c’è stato un impoverimento di sportelli e di centri direzionali, di occupazione e quindi di sviluppo”.
La Fabi ha ringraziato il presidente Bacchetta per la disponibilità e la competenza con cui ha ascoltato le ragioni dei bancari, le sue parole testimoniano come i messaggi siano stati perfettamente colti e l’annunciato impegno della Provincia conforta il sindacato e i suoi iscritti.

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“Movida si…cura”, ancora test per tutti

Visto il grande afflusso della prima edizione, si ripete “Movida si…cura”, la campagna per effettuare i test sierologici gratuitamente ai cittadini.

L’appuntamento è per domani venerdì 25 e sabato 26 settembre sempre nel chiostro del Comune di Sansepolcro. Orario: dalle 21 all’una.

Si ricorda che l’iniziativa, sostenuta dall’amministrazione comunale, rientra nella campagna della Regione Toscana con la collaborazione della Asl Toscana sud est e l’aiuto di Misericordia, Croce Rossa e Anpas. E’ necessario presentarsi con la tessera sanitaria ed avere la residenza in Italia. I minorenni dovranno essere accompagnati da entrambi i genitori.

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Calcio 1° categoria Umbra: Valerio Pescari (Promano) “società che merita di tornare a buoni livelli, possiamo fare bene”

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“Obbiettivo primario divertirsi detto questo, la classifica conta e a Promano ci sono le basi per fare bene. Serve dimenticare quanto successo negli ultimi anni, questa società merita di più e la rosa che abbiamo allestito ci darà delle buone soddisfazioni, il progetto è chiaro, crescere senza pressioni, ma parlare di salvezza è quanto mai riduttivo”

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Tiferno comics rende omaggio a Raffaello. Dal 26 settembre all’11 ottobre la collaterale di Alessandro Bacchetta ripercorrerà a ritroso la vita dello staraordinario maestro dell’arte rinascimentale

Come già anticipato nei giorni scorsi, oltre all’arte di Simone Bianchi che continua a riscuotere enorme successo da parte del pubblico di tutta Italia, Tiferno Comics si prepara a celebrare anche i 500 anni dalla morte del Maestro dell’arte rinascimentale, Raffaello Sanzio, e lo farà in grande stile dedicandogli una mostra che avrà come cornice la splendida Sala del Camino di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio (già location della mostra principale “Simone Bianchi – Amazing Talent”).

Dal 26 settembre all’11 ottobre la sala, sita al pianterreno del palazzo, ospiterà infatti la collaterale dell’artista tifernate Alessandro Bacchetta dal titolo “Raffaello. Da Roma a Città di Castello. Dalla morte all’adolescenza”, organizzata in collaborazione con la casa editrice “Kleiner Flug” di Firenze.

La mostra, con oltre 30 tavole esposte, seguirà l’impostazione e il percorso dell’esposizione più importante dell’anno dedicata al Maestro, la mostra “Raffaello 1520-1483”, allestita alle Scuderie del Quirinale a Roma.
Sarà dunque un percorso a ritroso nella vita di Raffaello, dalla sua morte fino alla giovinezza a Città di Castello, luogo in cui si trasferì nel 1499 quando aveva appena 16 anni e dove allestì una bottega con gli ex aiutanti del padre, morto sei anni prima.
Visto il contesto, sarà proprio il periodo della giovinezza di Raffaello a costituire il cuore dell’esposizione tifernate, perché è qui che l’artista ha lasciato molto più di un’eco straordinaria…

Le tavole originali esposte sono il sunto di quelle create da Alessandro Bacchetta per la graphic novel dal titolo “Raffaello”, pubblicata nel 2015 dalla casa editrice Kleiner Flug che, per l’occasione sarà acquistabile presso il bookshop di Tiferno Comics.

La storia raccontata da Bacchetta inizia nel momento in cui la vita dell’artista urbinate volge al termine, dopo un’improvvisa malattia attribuita dal Vasari ai suoi “eccessi amorosi”. La notizia della sua morte raggiunge tutta l’Italia e, in particolare, tre personaggi.
La prima di questi (che apre il racconto a Città di Castello), è una sua ex amante che aveva posato per lui nei panni della Madonna: Sara. Bella e bionda negli anni si è rifatta una vita, ma ricorda ancora quel giovane proveniente dalla corte di Urbino che l’aveva sedotta con i suoi modi posati e soavi, oltre che con il suo straordinario talento per la pittura.
Il secondo è Michelangelo Buonarroti, acerrimo rivale di Raffaello, al quale si opponeva con il suo carattere iracondo e superbo.
Infine, Margherita la Fornarina, l’ultima modella e amante del Sanzio. Turbata dalla notizia della sua morte, la florida fanciulla trasteverina decide di chiudersi in un lutto silenzioso, ricordando tra sé le ultime ore trascorse insieme al suo amore.

Grazie a questi racconti, la graphic novel di Alessandro Bacchetta si presenta come un vero e proprio omaggio e un delicato tentativo di far conoscere alcuni tratti della personalità dell’artista; ciò che traspare dal fumetto è il suo carattere dolce ed enigmatico e il modo in cui tutta la sua vita sia stata un tributo all’arte e alla bellezza, compreso il suo amore per le donne.
Il Raffaello di Bacchetta è fedele alla descrizione del Vasari, che lo racconta come un essere più vicino a Dio che all’Uomo. L’autore traduce questa vocazione, mostrandola però dal punto di vista degli esseri umani e in particolare delle donne. Chi lo amava con il corpo e con il cuore soffriva del suo sguardo puntato alla bellezza e mai, realmente, alla persona.

La mostra verrà presentata ufficialmente alla stampa e al pubblico, sabato 26 settembre alle ore 12:00, presso il Loggiato del Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, alla presenza dell’artista Alessandro Bacchetta e della casa editrice fiorentina “Kleiner Flug”, nella persona di Elia Munaò.
Bacchetta sarà poi disponibile (sia sabato che domenica) per firma copie, domande e interviste.

La collaterale rispetterà i giorni e gli orari di apertura della mostra di Simone Bianchi: dal giovedì alla domenica con orario 10:00/12:30 e 16:00/19:30 e sarà visitabile, senza aumenti di costo, con l’acquisto del solo biglietto della mostra principale. Ingresso gratuito fino ai 12 anni di età.

Per 3 week-end consecutivi, Tiferno Comics attende dunque i visitatori per un doppio viaggio nella splendida arte del fumetto.

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All’avvio le operazioni preliminari per lo svolgimento del Campionato Italiano ed Europeo Velocità in a Pieve S. Stefano

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La 7ª Salita Motociclistica dello Spino parte ufficialmente con le verifiche sportive e tecniche a cui saranno sottoposti i concorrenti e i loro mezzi per l’intera giornata di venerdì 25 settembre, e di moto da passare per le operazioni preliminari ce ne saranno davvero tante. Nessuno dei maggiori campioni della specialità mancherà alla sfida pievana, che si annuncia piena di “contenuti” e di qualità: prenderanno il via campioni del calibro di Stefano Bonetti, l’italiano più veloce di sempre al leggendario Tourist Trophy, e Stefano Manici anche lui audace frequentatore dell’Isola di Man, oltre a circa 130 altri coraggiosi partecipanti al Campionato Italiano Velocità in Salita (CIVS). La 7ª edizione di questa crono riservata alle moto vedrà al via anche piloti stranieri e italiani impegnati nell’European Hillclimb Road Race Championship, prestigiosa titolazione europea riconosciuta proprio quest’anno alla gara organizzata dalla Pro-Spino Team. Come la
gara CIVS precedente, corsa circa un mese fa a Spoleto, la cronoscalata moto dello Spino è di fatto “sdoppiata” in due gare in un solo weekend: gara 1 sabato 26 e gara 2 domenica 27 settembre (precedute
entrambe da due sessioni di prove la mattina) con assegnazione di doppio bottino di punti ai piloti classificati…vietato mancare quindi. Ma oltre alla qualità e quantità dei partecipanti, la competizione vanterà un parco mezzi davvero variegato e interessante: dalle moto d’epoca agli scooter, dalle moto stradali più aggressive e pistaiole alle piccole ma pepatissime “pit-bike” e minimoto, ma anche modo enduro, quad e spettacolari sidecar.
Peccato solo che questo ricco menù resterà riservato agli addetti ai lavori. In virtù del DPCM dello scorso 7 agosto (i cui effetti sono prorogati fino al prossimo 7 ottobre) la gara dovrà infatti svolgersi in assenza di
pubblico. La Pro-Spino Team a.s.d., dopo aver prodotto un piano di sicurezza insieme ad un team di specialisti volto a garantire il triage e il controllo della distanza di un pubblico numericamente limitato – ma
anche lo stesso sindaco di Pieve S. Stefano – ritenevano ragionevolmente di potersi vedere concessa la deroga richiesta al DPCM summenzionato, come accaduto in occasione di alcune manifestazioni sportive, nelle ultime settimane. “Ma poche ore fa – dichiara il presidente della Pro-Spino team Alessandro Pigolotti – con enorme rammarico di tutte le parti interessate, abbiamo appreso definitivamente dalla Prefettura di Arezzo l’impossibilità di andare in deroga al DPCM e, di conseguenza, di dover portare a compimento la manifestazione senza la partecipazione del pubblico. Decisione rispettabilissima e, forse, dettata anche dall’incremento della curva epidemiologica di questi ultimi giorni, ma che aprirà ad uno scenario piuttosto insolito per il tipo di manifestazione, legata alla tradizione e al territorio ancor più che all’aspetto sportivo intrinseco.”
La Pro-Spino Team invita quindi tutti gli appassionati al massimo rispetto per le disposizioni di legge. E magari nel 2021 il pubblico potrà tornare ad assieparsi lungo i tornanti della S-P 208 per godersi auto e moto in gara come da tradizione motoristica Valtiberina.
Per chiudere, va il ringraziamento a tutti gli enti, associazioni e volontari di Pieve S. Stefano ai quali l’organizzazione ha chiesto ed ottenuto valida collaborazione per poter assicurare lo svolgimento della
manifestazione in modo da non disattendere le aspettative di qualità dell’evento (vista anche la titolazione europea) e da non tralasciare le priorità di ordine sanitario da rispettare verso tutti.

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Precari Scuola Perugia: “La situazione continua ad essere insostenibile”

La manifestazione del 22 Settembre di fronte all’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, organizzata dalle precarie e dai precari in modo autonomo e indipendente dai sindacati, ha portato alla luce vecchi e nuovi problemi della scuola.
Nel nostro caso specifico siamo di fronte ad un trattamento improprio di docenti che continuano ad essere considerati “usa e getta”, gettati appunto in pasto a procedure, avvisi e convocazioni senza certezze e con gravi modalità di malfunzionamento generale del sistema. Prova ne siano gli errori nel conteggio dei punti, le svariate ripubblicazioni delle graduatorie, le continue rettifiche dei posti assegnati, le convocazioni oggi per domani, i form (domande digitali) di risposta alle convocazioni che non rilasciano ricevute, le comunicazioni notturne da dover controllare in maniera ossessiva a tutte le ore.
Risultato? Le precarie e i precari, cioè quei docenti che negli ultimi anni hanno contribuito a mandare avanti la scuola, non lavorano, le studentesse e gli studenti non hanno ancora i loro docenti, le direzioni scolastiche non sanno con quali tempistiche inviare le convocazioni per supplenze brevi o “contratti Covid”. Ecco, tutto questo lo dobbiamo alle nuove procedure di incarichi di supplenze annuali che i provvedimenti del governo hanno scaricato sulla gestione centralizzata degli Uffici Territoriali Scolastici non fornendo tempistiche utili per un lavoro tanto impegnativo.
Riconosciamo alla dirigente regionale Antonella Iunti, che proprio in occasione della manifestazione ha incontrato una nostra delegazione, una attenzione cortese e il tentativo di venire incontro ad alcune nostre istanze. La stessa dirigente ha riconosciuto le difficoltà e gli errori, ha tentato di proporre soluzioni parziali ma senza alcuna rassicurazione o certezza. La sensazione molto angosciante è che avesse perfetta cognizione delle problematiche ma nessuna soluzione da proporre. Verifichiamo infatti che il caos generatosi è talmente dilagante che gli stessi auspici della dirigente sono state smentite dai fatti e dagli ultimi avvisi.
È di ieri sera infatti, la pubblicazione di un avviso che chiede a tutti i coloro che hanno fatto domanda per il sostegno di ricompilare un nuovo form con il rischio che siano annullate anche tutte le nomine di sostegno che erano state già assegnate con ripercussioni sulla continuità veramente pesanti e insostenibili soprattutto per i ragazzi. Per le nomine sulle classi comuni (le materie vere e proprie) stiamo aspettando in giornata una possibile assegnazione o un ulteriore rinvio.
È davvero una situazione insostenibile, per le persone e per il mondo della scuola già stremato dalle nuove norme covid. Serve fare presto, ma soprattutto serve fare bene per non ritornare costantemente sugli stessi passi. Serve anche che un giorno, a cose risolte, qualcuno ci dica di chi è stata la responsabilità di un tale disastro epocale.

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Coronavirus fase tre: Bacchetta “oggi positiva un’altra persona domiciliata nella nostra cittá”. “La situazione è sotto controllo, i casi positivi sono tutti in isolamento, non ci sono ricoverati in ospedale e ci aspettiamo guarigioni”

“Registriamo un altro positivo a Città di Castello, una persona che non è residente, ma è domiciliata nella nostra città, e lavora in un’azienda dell’Altotevere”. E’ la dichiarazione di oggi del sindaco Luciano Bacchetta che aggiorna a 14 il numero delle persone positive a Città di Castello. “Come sempre sono scattati anche in questo caso tutti i protocolli previsti, a cominciare dall’isolamento domiciliare, necessario a evitare contatti interpersonali”, spiega il primo cittadino, che evidenzia come “la situazione sia comunque, almeno per ora, decisamente sotto controllo nella nostra città”. “Le caratteristiche della diffusione del contagio a Città di Castello sono per adesso molto diverse da quelle che abbiamo conosciuto a marzo e aprile – spiega il sindaco – non c’è nessun ricoverato, c’è soltanto una persona a villa Muzi, tutti i positivi del nostro territorio comunale sono in isolamento domiciliare, il che vuol dire che la sintomatologia che presentano non desta particolari preoccupazioni”. “Per molti dei positivi sono già stati effettuati nuovi tamponi, alcuni dei quali al primo impatto sono risultati essere negativi, ma ovviamente ci dovrà essere un secondo tampone che confermi la negatività per poter dichiarare che queste persone sono uscite dalla malattia”, ricorda il primo cittadino, che osserva: “ovviamente il problema vero è il ricovero in ospedale e soprattutto è il rischio che la malattia possa degenerare, come è accaduto purtroppo nel recente passato, ma per adesso non ci sono queste condizioni e speriamo di continuare così, magari con un aumento delle persone che tornano negative dopo essere state positive”. “L’auspicio – puntualizza il sindaco – è che non ci siano conseguenze nei luoghi dove c’è più assembramento, ci sono più relazioni, come per esempio nelle scuole”. “Per adesso – sottolinea Bacchetta – non abbiamo segnali, aspettiamo gli effetti della riapertura delle scuole dopo la chiusura per la consultazione elettorale”. “E’ un banco di prova importante e significativo – rimarca il sindaco – perché le potenzialità di rischio sono superiori che altrove, dato che il distanziamento avviene in maniera più difficoltosa e c’è un numero consistente di relazioni sociali che possono favorire inevitabilmente il diffondersi del contagio”.

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Allevamento avicolo a Petrelle: in programma riunione del comune con i residenti. Dibattito in commissione

Lo stato dell’arte del progetto di allevamento avicolo a Petrelle al centro dei lavori della Commissione congiunta Servizi ed Assetto del territorio di Città di Castello. L’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha ricordato che “Da due anni abbiamo affrontato la proposta di un allevamento di polli nella zona di Petrelle; non siamo convinti né come Giunta, né come Amministrazione, né come consiglio comunale della documentazione che illustra lo sviluppo e il processo produttivo di questo allevamento. Inoltre era necessaria per partire una SCIA e così abbiamo bloccato il progetto anche se i proprietari sono ripartiti su basi diverse. Il primo step produttivo è di 14mila animali mentre si parlava di 20mila complessivi. Il proprietario può farlo senza particolari permessi ma il Comune ha invitato tutti i soggetti, dalla Asl alla Regione, per la quale i numeri non richiedono VIA”. Antonio Coletti, responsabile del Settore Edilizia privata, ha precisato che “si tratta di una rifunzionalizzazione di una stalla in zona San Zeno. La storia dell’edificio risale alla fine degli anni Settanta e più volte ha suscitato dibattito dal punto di vista ambientale perché era un allevamento suinicolo che non pochi problemi ha dato all’Amministrazione comunale. L’allevamento è stato chiuso e bonificato. L’attività è cessata. L’ultimo prg strutturale lo ha censito come allevamento avicolo, zootecnico. La proprietà ha tolto l’eternit e ha installato un impianto fotovoltaico e nel 2018 è stata presentata dalla società agricola Energala una richiesta di rifunzionalizzazione della stalla. Il permesso di costruire ha fatto emergere alcune problematiche sia dal punto della Via e nella Vas. Abbiamo fatto una conferenza dei servizi con i soggetti sovraordinati e ci siamo assicurati che la partenza di questi impianti fosse in linea con la normativa. Hanno tagliati degli alberi in zone per il pascolo che è stato spostato in altre zone e il torrente Aiale è stato salvaguardato. Una particolarità sono gli scarichi: la pollina viene smaltita esternamente alla zona. La patente di biologico dipende dai componenti della pollina. Per il transito basti pensare che sono 3 cicli ognuno da 95 giorni, dai pulcini alle galline. I viaggi sono uno ogni otto-dieci giorni per il rifornimento del ciclo. A fine ciclo ci saranno tre giorni in cui verrà portata via la pollina e un viaggio per i polli che muoiono. Quindi un viaggio a fine ciclo. L’impianto è di 14.500 polli per ognuna delle due stalle. Noi abbiamo rilasciato il permesso solo per una stalla. Si è normata l’esondazione dell’invaso perché non danneggi i capannoni e il loro lavaggio avverrà attraverso uno fossa a tenuta stagna, di cui si occupa una ditta specializzata. I polli stanno all’aperto dal 51° al 90° giorno e possono uscire. Nella zona ci sono già altri impianti, uno vicino a Petrelle ed uno in località Palazzone, per circa 10mila polli all’anno. Gli addetti sono 2”.
Luciano Domenichini, consigliere del Gruppo Misto, ha ricordato “le molti fonti di inquinamento contro cui gli abitanti di Petrelle si sono trovare davanti. Ed ora sono di nuovo daccapo. Quando chiuse l’allevamento suino, Petrelle si è ripopolata e riqualificata con molti residenti stranieri. Ci saranno anche problemi di transito: come faranno i Tir a fare manovra. Inoltre questo insediamento di carne viva sarà un richiamo per gli animali carnivori: lupi, volpi, cinghiali…”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha chiesto “la valutazione della ASL, nella valutazione oncologica ci sono punti di rischio. La pollina è cancerogena e volatizza, avete fatto disbocare tre ettari di bosco per metterci i polli”.
Marta Cerù a nome dei residenti di Petrelle è intervenuta dicendo “abbiamo saputo per caso che la pratica era ripartita. L’Amministrazione ci aveva dato garanzie. C’era un filo diretto che ad un certo punto si è spezzato. Ma se sul piano regolatore il Comune lo cataloga come avicolo come fa la Regione a dire di no? Inoltre la viabilità non c’è per i mezzi pesanti. A due chilometri, c’è la Toscana, la chiameremo in causa per la strada cortonese. Il transito genererà smog, polveri e gli allevamenti chiusi con le aperture sono i più inquinanti, in Europa li stanno chiudendo. Siamo in pieno Covid e stiamo disboscando per dare pascolo ai polli, chi ha autorizzato il disboscamento? Nel primo progetto c’erano 7000 polli e 12 ettari. Ora 14mila e forse 28mila. Quel territorio prima era boschivo come è diventato agricolo?”. Lucia Bonucci, responsabile di Servizio Attività produttive e salvaguardia ambientale, ha detto: “L’imprenditore ha aggiustato il tiro ed ha ampliato il perimetro. Hanno aumentato gli ettari. L’allevamento non può stare in aree disboscate ma può stare nel bosco, dicono le leggi”. Alessandro Tetragoni, in rappresentanza dei residenti, ha aggiunto: “Ci siamo informati dai medici questi allevamenti sono devastanti e saranno a poche centinaia di metri da tante persone. Siamo al profitto di uno contro la distruzione della Valle. Il Comune dovrebbe difenderci: abbiamo anche il diritto a non ammalarci”. Massimo Mariangeli, presidente del Comitato Ambiente Salute Calzolaro – Umbertide – Trestina – Alto Tevere sud, ha difeso “la protesta degli abitanti di Petrelle. In una riunione il sindaco aveva dato garanzia che non ci sarebbe stato nessun allevamento. Dopo due anni e mezzo l’attività è andata avanti. La invito a pianificare il territorio perché nel prg il Comune ha introdotto una variante per autorizzare l’allevamento”. Il presidente Luciano Tavernelli è intervenuto comeconsigliere per dire che “due anni fa abbiamo denunciato la possibilità di questo progetto, abbiamo fatto in commissione prescrizioni importanti. Se il progetto rispetta tutte le leggi non possiamo imporci. Faremo verifiche in loco come in altre circostanze”. Federico Picchi, per l’Ufficio PRG, ha precisato che “Non c’è stata variante al prg ma le attività zootecniche non erano nello strutturale. La regione ci ha dettato norme di distanziamento dai nuclei abitati e noi abbiamo fatto una griglia, un censimento. Nella carta del PTCP del 2000 era già impianto avicolo”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha detto: “Nessuno agli abitanti di Petrelle ha detto che non sarebbe stato fatto mai. Allora non sarebbe stato fatto. In quella vallata c’è un allevamento a ridosso del castello, uno prima di arrivare a Petrelle, uno di fagiani in zona. Non è una vallata incontaminata dal punto di vista zootecnico. Li vicino c’era un impianto di tiro a volo realizzato d’accordo con i cittadini, poi è cambiata la situazione e, nonostante gli investimenti, il privato ha dovuto chiudere”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha concluso dicendo che “Condivido le preoccupazione dei cittadini di Petrelle. Due anni fa avevamo scoperto che la Regione aveva dato il via libera a questo progetto e lo bloccammo perché la documentazione non era sufficiente. Il progetto anche oggi mi lascia molto perplesso. Ci sono attività che hanno un impatto, ad esempio odorigeno, ma che hanno anche una ricaduta occupazionale importante. A Petrelle saranno occupate una, due persone. Si candida a diventare un caso simile per alcuni aspetti a Colorglass: rispetto delle leggi ma situazione che suscita dubbi. Ho concordato una riunione per martedì a Petrelle. Spero che alla fine prevalga il buon senso e si trovi una soluzione. Anch’io mi sono posto il problema della viabilità: la strada di Petrelle è stata riqualificata da poco. Dobbiamo creare le condizioni perché i cittadini del luogo non vivano una condizione di disagio ma non c’è stato mai nessun atto finalizzato a favorire quell’insediamento. L’azienda voleva venire in assemblea ma prima è meglio confrontarci”.
CDCNOT/20/09/23/COMINLINEA/369/SSC

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Coronavirus ad Umbertide: oggi un nuovo caso di positività al Covid-19

“Il Dipartimento prevenzione-Servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 ci ha informati di un nuovo caso di positività al Covid-19 nel Comune di Umbertide. Il soggetto si trova in isolamento domiciliare – a darne notizia è il sindaco Luca Carizia – Ad oggi sono sei le persone positive nel nostro territorio comunale: cinque sono in isolamento domiciliare, una è ricoverata in ospedale”.

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Convocare un’iniziativa pubblica per l’assunzione di un impegno comune sulle infrastrutture dell’Alta valle del Tevere: ordine del giorno dei consiglieri di Castello Cambia Bucci e Arcaleni

Il gruppo consiliare di Castello Cambia propone un’iniziativa pubblica per favorire l’assunzione di un impegno comune sulle infrastrutture a servizio dell’Alta Valle del Tevere da parte di tutti i soggetti istituzionali, sindacali e imprenditoriali interessati. Lo fa con un ordine del giorno a firma dei consiglieri Vincenzo Bucci ed Emanuela Arcaleni che chiede alla presidente del consiglio comunale Francesca Mencagli di farsi promotrice nel più breve tempo possibile di “una iniziativa che coinvolga in maniera diretta e operativa i parlamentari dell’Alta Valle del Tevere e della Valtiberina Toscana, le associazioni sindacali, imprenditoriali e i consigli dei Comuni interessati, non per fare il solito convegno che discuta di dettagli e di percorsi, ma per vincolare tutti i diversi protagonisti sociali ed economici ad un impegno comune per la realizzazione delle infrastrutture indispensabili, all’interno di un progetto complessivo capace di attirare le risorse del Recovery Fund anche in Altotevere, al fine di superare l’attuale isolamento del territorio”. Nel richiamare il fatto che “la situazione di effettivo isolamento dell’Alta Valle del Tevere e della Valtiberina Toscana ha da tempo pesanti ripercussioni sulle attività socio-economiche di tutto il territorio”, i rappresentanti della minoranza consiliare evidenziano le criticità delle principali infrastrutture. “La ex Fcu, passata da pochi mesi alla Rete Ferroviaria Italiana, è ormai ridotta ad un vago ricordo di quello che fu la Ferrovia Appennino Centrale che collegava Perugia con Fossato di Vico e con Arezzo e dopo 134 anni dalla sua inaugurazione oggi registra pesanti tagli ed è attiva solo nella tratta Città di Castello-Ponte San Giovanni”, osservano Bucci e Arcaleni. “La maggior parte del percorso è affidata agli autobus di Busitalia, mentre il treno viaggia ad una velocità inferiore ai 50 chilometri orari, cioè ad una velocità minore di quella dei treni di più di un secolo fa”, rimarcano i consiglieri di Castello Cambia, che rilevano come “di fatto vengono negate tutte le motivazioni che portarono alla sua realizzazione, cioè collegare l’Umbria con la tratta ferroviaria adriatica e con la tratta centrale della Roma- Firenze e che, nella realtà delle cose, ogni progetto di ripristino della tratta Sansepolcro-Arezzo appare solo ideale chimera, così come la trasformazione della stessa Ex FCU in metropolitana di superficie, progetto tanto sbandierato quanto negletto”. “La E78 Due Mari rischia di diventare una storica incompiuta, ma già è motivo di derisione per le popolazioni dell’Alta Valle del Tevere”, proseguono Bucci e Arcaleni, che ricordano come siano “più di 20 anni che entra e esce dalle priorità infrastrutturali italiane, che suscita tonnellate di chiacchiere e centinaia di convegni e assemblee, fiumi di parole che per egoismi e miopie politiche, per strumentalizzazioni e incapacità, producono solo rinvii”. “La E78 è lunga 286 chilometri, tutti completati o in via di completamento a quattro corsie, mentre solo i 15 chilometri che traversano l’Umbria non sono stati realizzati”, constatano Bucci e Arcaleni, che giudicano “del tutto inefficace, un progetto monco e imperfetto capace solo di ulteriore sperpero di denaro, l’attuale proposta di realizzare una corsia unica o una canna unica alla galleria della Guinza utilizzabile solo a senso alternato”. “La E45 – concludono i rappresentanti di Castello Cambia – da molti mesi occupa le cronache per il vergognoso stato di manutenzione in cui versa, contraddistinto da continue interruzioni e perenni lavori in corso che impediscono un collegamento sicuro verso l’Emilia-Romagna, mentre la mancanza di un raccordo con la Due Mari ostacola un collegamento utile con l’autostrada del Sole”.

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Calcio promozione: Davide Filippini (FC Castello – Sansecondo) “campionato breve, non ci sono margini di errori per chi ha ambizioni”

“Campionato a tre gironi, con 12 squadre e tanti turni infrasettimanali. Sinceramente non so cosa aspettarmi, la pandemia ci costringe a riprogrammare tutto, senza alcuna certezza. La coppa Italia, che partirà tra qualche giorno ci darà la cifra delle nostre ambizioni, siamo una formazione completa, che può recitare un ruolo importante, anche se davanti a noi ci sono squadre ben attrezzate”

https://www.facebook.com/1579510575655939/videos/656068128355955
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