La manifestazione del 22 Settembre di fronte all’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, organizzata dalle precarie e dai precari in modo autonomo e indipendente dai sindacati, ha portato alla luce vecchi e nuovi problemi della scuola.
Nel nostro caso specifico siamo di fronte ad un trattamento improprio di docenti che continuano ad essere considerati “usa e getta”, gettati appunto in pasto a procedure, avvisi e convocazioni senza certezze e con gravi modalità di malfunzionamento generale del sistema. Prova ne siano gli errori nel conteggio dei punti, le svariate ripubblicazioni delle graduatorie, le continue rettifiche dei posti assegnati, le convocazioni oggi per domani, i form (domande digitali) di risposta alle convocazioni che non rilasciano ricevute, le comunicazioni notturne da dover controllare in maniera ossessiva a tutte le ore.
Risultato? Le precarie e i precari, cioè quei docenti che negli ultimi anni hanno contribuito a mandare avanti la scuola, non lavorano, le studentesse e gli studenti non hanno ancora i loro docenti, le direzioni scolastiche non sanno con quali tempistiche inviare le convocazioni per supplenze brevi o “contratti Covid”. Ecco, tutto questo lo dobbiamo alle nuove procedure di incarichi di supplenze annuali che i provvedimenti del governo hanno scaricato sulla gestione centralizzata degli Uffici Territoriali Scolastici non fornendo tempistiche utili per un lavoro tanto impegnativo.
Riconosciamo alla dirigente regionale Antonella Iunti, che proprio in occasione della manifestazione ha incontrato una nostra delegazione, una attenzione cortese e il tentativo di venire incontro ad alcune nostre istanze. La stessa dirigente ha riconosciuto le difficoltà e gli errori, ha tentato di proporre soluzioni parziali ma senza alcuna rassicurazione o certezza. La sensazione molto angosciante è che avesse perfetta cognizione delle problematiche ma nessuna soluzione da proporre. Verifichiamo infatti che il caos generatosi è talmente dilagante che gli stessi auspici della dirigente sono state smentite dai fatti e dagli ultimi avvisi.
È di ieri sera infatti, la pubblicazione di un avviso che chiede a tutti i coloro che hanno fatto domanda per il sostegno di ricompilare un nuovo form con il rischio che siano annullate anche tutte le nomine di sostegno che erano state già assegnate con ripercussioni sulla continuità veramente pesanti e insostenibili soprattutto per i ragazzi. Per le nomine sulle classi comuni (le materie vere e proprie) stiamo aspettando in giornata una possibile assegnazione o un ulteriore rinvio.
È davvero una situazione insostenibile, per le persone e per il mondo della scuola già stremato dalle nuove norme covid. Serve fare presto, ma soprattutto serve fare bene per non ritornare costantemente sugli stessi passi. Serve anche che un giorno, a cose risolte, qualcuno ci dica di chi è stata la responsabilità di un tale disastro epocale.
Precari Scuola Perugia: “La situazione continua ad essere insostenibile”
Coronavirus fase tre: Bacchetta “oggi positiva un’altra persona domiciliata nella nostra cittá”. “La situazione è sotto controllo, i casi positivi sono tutti in isolamento, non ci sono ricoverati in ospedale e ci aspettiamo guarigioni”
“Registriamo un altro positivo a Città di Castello, una persona che non è residente, ma è domiciliata nella nostra città, e lavora in un’azienda dell’Altotevere”. E’ la dichiarazione di oggi del sindaco Luciano Bacchetta che aggiorna a 14 il numero delle persone positive a Città di Castello. “Come sempre sono scattati anche in questo caso tutti i protocolli previsti, a cominciare dall’isolamento domiciliare, necessario a evitare contatti interpersonali”, spiega il primo cittadino, che evidenzia come “la situazione sia comunque, almeno per ora, decisamente sotto controllo nella nostra città”. “Le caratteristiche della diffusione del contagio a Città di Castello sono per adesso molto diverse da quelle che abbiamo conosciuto a marzo e aprile – spiega il sindaco – non c’è nessun ricoverato, c’è soltanto una persona a villa Muzi, tutti i positivi del nostro territorio comunale sono in isolamento domiciliare, il che vuol dire che la sintomatologia che presentano non desta particolari preoccupazioni”. “Per molti dei positivi sono già stati effettuati nuovi tamponi, alcuni dei quali al primo impatto sono risultati essere negativi, ma ovviamente ci dovrà essere un secondo tampone che confermi la negatività per poter dichiarare che queste persone sono uscite dalla malattia”, ricorda il primo cittadino, che osserva: “ovviamente il problema vero è il ricovero in ospedale e soprattutto è il rischio che la malattia possa degenerare, come è accaduto purtroppo nel recente passato, ma per adesso non ci sono queste condizioni e speriamo di continuare così, magari con un aumento delle persone che tornano negative dopo essere state positive”. “L’auspicio – puntualizza il sindaco – è che non ci siano conseguenze nei luoghi dove c’è più assembramento, ci sono più relazioni, come per esempio nelle scuole”. “Per adesso – sottolinea Bacchetta – non abbiamo segnali, aspettiamo gli effetti della riapertura delle scuole dopo la chiusura per la consultazione elettorale”. “E’ un banco di prova importante e significativo – rimarca il sindaco – perché le potenzialità di rischio sono superiori che altrove, dato che il distanziamento avviene in maniera più difficoltosa e c’è un numero consistente di relazioni sociali che possono favorire inevitabilmente il diffondersi del contagio”.
Allevamento avicolo a Petrelle: in programma riunione del comune con i residenti. Dibattito in commissione
Lo stato dell’arte del progetto di allevamento avicolo a Petrelle al centro dei lavori della Commissione congiunta Servizi ed Assetto del territorio di Città di Castello. L’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha ricordato che “Da due anni abbiamo affrontato la proposta di un allevamento di polli nella zona di Petrelle; non siamo convinti né come Giunta, né come Amministrazione, né come consiglio comunale della documentazione che illustra lo sviluppo e il processo produttivo di questo allevamento. Inoltre era necessaria per partire una SCIA e così abbiamo bloccato il progetto anche se i proprietari sono ripartiti su basi diverse. Il primo step produttivo è di 14mila animali mentre si parlava di 20mila complessivi. Il proprietario può farlo senza particolari permessi ma il Comune ha invitato tutti i soggetti, dalla Asl alla Regione, per la quale i numeri non richiedono VIA”. Antonio Coletti, responsabile del Settore Edilizia privata, ha precisato che “si tratta di una rifunzionalizzazione di una stalla in zona San Zeno. La storia dell’edificio risale alla fine degli anni Settanta e più volte ha suscitato dibattito dal punto di vista ambientale perché era un allevamento suinicolo che non pochi problemi ha dato all’Amministrazione comunale. L’allevamento è stato chiuso e bonificato. L’attività è cessata. L’ultimo prg strutturale lo ha censito come allevamento avicolo, zootecnico. La proprietà ha tolto l’eternit e ha installato un impianto fotovoltaico e nel 2018 è stata presentata dalla società agricola Energala una richiesta di rifunzionalizzazione della stalla. Il permesso di costruire ha fatto emergere alcune problematiche sia dal punto della Via e nella Vas. Abbiamo fatto una conferenza dei servizi con i soggetti sovraordinati e ci siamo assicurati che la partenza di questi impianti fosse in linea con la normativa. Hanno tagliati degli alberi in zone per il pascolo che è stato spostato in altre zone e il torrente Aiale è stato salvaguardato. Una particolarità sono gli scarichi: la pollina viene smaltita esternamente alla zona. La patente di biologico dipende dai componenti della pollina. Per il transito basti pensare che sono 3 cicli ognuno da 95 giorni, dai pulcini alle galline. I viaggi sono uno ogni otto-dieci giorni per il rifornimento del ciclo. A fine ciclo ci saranno tre giorni in cui verrà portata via la pollina e un viaggio per i polli che muoiono. Quindi un viaggio a fine ciclo. L’impianto è di 14.500 polli per ognuna delle due stalle. Noi abbiamo rilasciato il permesso solo per una stalla. Si è normata l’esondazione dell’invaso perché non danneggi i capannoni e il loro lavaggio avverrà attraverso uno fossa a tenuta stagna, di cui si occupa una ditta specializzata. I polli stanno all’aperto dal 51° al 90° giorno e possono uscire. Nella zona ci sono già altri impianti, uno vicino a Petrelle ed uno in località Palazzone, per circa 10mila polli all’anno. Gli addetti sono 2”.
Luciano Domenichini, consigliere del Gruppo Misto, ha ricordato “le molti fonti di inquinamento contro cui gli abitanti di Petrelle si sono trovare davanti. Ed ora sono di nuovo daccapo. Quando chiuse l’allevamento suino, Petrelle si è ripopolata e riqualificata con molti residenti stranieri. Ci saranno anche problemi di transito: come faranno i Tir a fare manovra. Inoltre questo insediamento di carne viva sarà un richiamo per gli animali carnivori: lupi, volpi, cinghiali…”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha chiesto “la valutazione della ASL, nella valutazione oncologica ci sono punti di rischio. La pollina è cancerogena e volatizza, avete fatto disbocare tre ettari di bosco per metterci i polli”.
Marta Cerù a nome dei residenti di Petrelle è intervenuta dicendo “abbiamo saputo per caso che la pratica era ripartita. L’Amministrazione ci aveva dato garanzie. C’era un filo diretto che ad un certo punto si è spezzato. Ma se sul piano regolatore il Comune lo cataloga come avicolo come fa la Regione a dire di no? Inoltre la viabilità non c’è per i mezzi pesanti. A due chilometri, c’è la Toscana, la chiameremo in causa per la strada cortonese. Il transito genererà smog, polveri e gli allevamenti chiusi con le aperture sono i più inquinanti, in Europa li stanno chiudendo. Siamo in pieno Covid e stiamo disboscando per dare pascolo ai polli, chi ha autorizzato il disboscamento? Nel primo progetto c’erano 7000 polli e 12 ettari. Ora 14mila e forse 28mila. Quel territorio prima era boschivo come è diventato agricolo?”. Lucia Bonucci, responsabile di Servizio Attività produttive e salvaguardia ambientale, ha detto: “L’imprenditore ha aggiustato il tiro ed ha ampliato il perimetro. Hanno aumentato gli ettari. L’allevamento non può stare in aree disboscate ma può stare nel bosco, dicono le leggi”. Alessandro Tetragoni, in rappresentanza dei residenti, ha aggiunto: “Ci siamo informati dai medici questi allevamenti sono devastanti e saranno a poche centinaia di metri da tante persone. Siamo al profitto di uno contro la distruzione della Valle. Il Comune dovrebbe difenderci: abbiamo anche il diritto a non ammalarci”. Massimo Mariangeli, presidente del Comitato Ambiente Salute Calzolaro – Umbertide – Trestina – Alto Tevere sud, ha difeso “la protesta degli abitanti di Petrelle. In una riunione il sindaco aveva dato garanzia che non ci sarebbe stato nessun allevamento. Dopo due anni e mezzo l’attività è andata avanti. La invito a pianificare il territorio perché nel prg il Comune ha introdotto una variante per autorizzare l’allevamento”. Il presidente Luciano Tavernelli è intervenuto comeconsigliere per dire che “due anni fa abbiamo denunciato la possibilità di questo progetto, abbiamo fatto in commissione prescrizioni importanti. Se il progetto rispetta tutte le leggi non possiamo imporci. Faremo verifiche in loco come in altre circostanze”. Federico Picchi, per l’Ufficio PRG, ha precisato che “Non c’è stata variante al prg ma le attività zootecniche non erano nello strutturale. La regione ci ha dettato norme di distanziamento dai nuclei abitati e noi abbiamo fatto una griglia, un censimento. Nella carta del PTCP del 2000 era già impianto avicolo”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha detto: “Nessuno agli abitanti di Petrelle ha detto che non sarebbe stato fatto mai. Allora non sarebbe stato fatto. In quella vallata c’è un allevamento a ridosso del castello, uno prima di arrivare a Petrelle, uno di fagiani in zona. Non è una vallata incontaminata dal punto di vista zootecnico. Li vicino c’era un impianto di tiro a volo realizzato d’accordo con i cittadini, poi è cambiata la situazione e, nonostante gli investimenti, il privato ha dovuto chiudere”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha concluso dicendo che “Condivido le preoccupazione dei cittadini di Petrelle. Due anni fa avevamo scoperto che la Regione aveva dato il via libera a questo progetto e lo bloccammo perché la documentazione non era sufficiente. Il progetto anche oggi mi lascia molto perplesso. Ci sono attività che hanno un impatto, ad esempio odorigeno, ma che hanno anche una ricaduta occupazionale importante. A Petrelle saranno occupate una, due persone. Si candida a diventare un caso simile per alcuni aspetti a Colorglass: rispetto delle leggi ma situazione che suscita dubbi. Ho concordato una riunione per martedì a Petrelle. Spero che alla fine prevalga il buon senso e si trovi una soluzione. Anch’io mi sono posto il problema della viabilità: la strada di Petrelle è stata riqualificata da poco. Dobbiamo creare le condizioni perché i cittadini del luogo non vivano una condizione di disagio ma non c’è stato mai nessun atto finalizzato a favorire quell’insediamento. L’azienda voleva venire in assemblea ma prima è meglio confrontarci”.
CDCNOT/20/09/23/COMINLINEA/369/SSC
Coronavirus ad Umbertide: oggi un nuovo caso di positività al Covid-19
“Il Dipartimento prevenzione-Servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 ci ha informati di un nuovo caso di positività al Covid-19 nel Comune di Umbertide. Il soggetto si trova in isolamento domiciliare – a darne notizia è il sindaco Luca Carizia – Ad oggi sono sei le persone positive nel nostro territorio comunale: cinque sono in isolamento domiciliare, una è ricoverata in ospedale”.
Convocare un’iniziativa pubblica per l’assunzione di un impegno comune sulle infrastrutture dell’Alta valle del Tevere: ordine del giorno dei consiglieri di Castello Cambia Bucci e Arcaleni
Il gruppo consiliare di Castello Cambia propone un’iniziativa pubblica per favorire l’assunzione di un impegno comune sulle infrastrutture a servizio dell’Alta Valle del Tevere da parte di tutti i soggetti istituzionali, sindacali e imprenditoriali interessati. Lo fa con un ordine del giorno a firma dei consiglieri Vincenzo Bucci ed Emanuela Arcaleni che chiede alla presidente del consiglio comunale Francesca Mencagli di farsi promotrice nel più breve tempo possibile di “una iniziativa che coinvolga in maniera diretta e operativa i parlamentari dell’Alta Valle del Tevere e della Valtiberina Toscana, le associazioni sindacali, imprenditoriali e i consigli dei Comuni interessati, non per fare il solito convegno che discuta di dettagli e di percorsi, ma per vincolare tutti i diversi protagonisti sociali ed economici ad un impegno comune per la realizzazione delle infrastrutture indispensabili, all’interno di un progetto complessivo capace di attirare le risorse del Recovery Fund anche in Altotevere, al fine di superare l’attuale isolamento del territorio”. Nel richiamare il fatto che “la situazione di effettivo isolamento dell’Alta Valle del Tevere e della Valtiberina Toscana ha da tempo pesanti ripercussioni sulle attività socio-economiche di tutto il territorio”, i rappresentanti della minoranza consiliare evidenziano le criticità delle principali infrastrutture. “La ex Fcu, passata da pochi mesi alla Rete Ferroviaria Italiana, è ormai ridotta ad un vago ricordo di quello che fu la Ferrovia Appennino Centrale che collegava Perugia con Fossato di Vico e con Arezzo e dopo 134 anni dalla sua inaugurazione oggi registra pesanti tagli ed è attiva solo nella tratta Città di Castello-Ponte San Giovanni”, osservano Bucci e Arcaleni. “La maggior parte del percorso è affidata agli autobus di Busitalia, mentre il treno viaggia ad una velocità inferiore ai 50 chilometri orari, cioè ad una velocità minore di quella dei treni di più di un secolo fa”, rimarcano i consiglieri di Castello Cambia, che rilevano come “di fatto vengono negate tutte le motivazioni che portarono alla sua realizzazione, cioè collegare l’Umbria con la tratta ferroviaria adriatica e con la tratta centrale della Roma- Firenze e che, nella realtà delle cose, ogni progetto di ripristino della tratta Sansepolcro-Arezzo appare solo ideale chimera, così come la trasformazione della stessa Ex FCU in metropolitana di superficie, progetto tanto sbandierato quanto negletto”. “La E78 Due Mari rischia di diventare una storica incompiuta, ma già è motivo di derisione per le popolazioni dell’Alta Valle del Tevere”, proseguono Bucci e Arcaleni, che ricordano come siano “più di 20 anni che entra e esce dalle priorità infrastrutturali italiane, che suscita tonnellate di chiacchiere e centinaia di convegni e assemblee, fiumi di parole che per egoismi e miopie politiche, per strumentalizzazioni e incapacità, producono solo rinvii”. “La E78 è lunga 286 chilometri, tutti completati o in via di completamento a quattro corsie, mentre solo i 15 chilometri che traversano l’Umbria non sono stati realizzati”, constatano Bucci e Arcaleni, che giudicano “del tutto inefficace, un progetto monco e imperfetto capace solo di ulteriore sperpero di denaro, l’attuale proposta di realizzare una corsia unica o una canna unica alla galleria della Guinza utilizzabile solo a senso alternato”. “La E45 – concludono i rappresentanti di Castello Cambia – da molti mesi occupa le cronache per il vergognoso stato di manutenzione in cui versa, contraddistinto da continue interruzioni e perenni lavori in corso che impediscono un collegamento sicuro verso l’Emilia-Romagna, mentre la mancanza di un raccordo con la Due Mari ostacola un collegamento utile con l’autostrada del Sole”.
Calcio promozione: Davide Filippini (FC Castello – Sansecondo) “campionato breve, non ci sono margini di errori per chi ha ambizioni”
“Campionato a tre gironi, con 12 squadre e tanti turni infrasettimanali. Sinceramente non so cosa aspettarmi, la pandemia ci costringe a riprogrammare tutto, senza alcuna certezza. La coppa Italia, che partirà tra qualche giorno ci darà la cifra delle nostre ambizioni, siamo una formazione completa, che può recitare un ruolo importante, anche se davanti a noi ci sono squadre ben attrezzate”
Pallavolo serie B/M: Rinaldo Conti e Leonardo Puliti, confermati capitano, per la seconda stagione consecutiva

La società Pallavolo San Giustino conferma i ruoli di Rinaldo Conti e Leonardo Puliti, anche quest’anno rispettivamente Capitano e vice Capitano nel campionato di serie B/M girone F. Conti per la seconda stagione consecutiva alla guida della squadra altotiberina, con grande entusiasmo ha così dichiarato: “Ringrazio la società e tutto lo staff tecnico per aver riposto in me fiducia per la nomina da capitano per il secondo anno consecutivo; ma il vero onore è essere il condottiero di un gruppo così coeso e forte com’è quest’anno. Stiamo lavorando molto bene in palestra e ci stiamo preparando al meglio per l’inizio del campionato, nella speranza che vada tutto per il meglio e che il palazzetto possa tornare ad essere pieno dei nostri tifosi, che ci hanno sostenuto e invitato anche nei momenti di maggior difficoltà, dandoci la forza per dare sempre quel qualcosa in più. Ringrazio ancora tutta la società e la squadra e saluto il pubblico nella speranza di vederci molto presto”.
Pallavolo serie B2/F: Autostop Trestina Volley, la matricola che “sogna” in grande
Può diventare, secondo gli addetti ai lavori, la vera sorpresa di questo campionato. Parliamo del volley Autostop Trestina, neo promossa in serie B2, con tanta voglia di stupire, dei progetti delle ambizioni e delle speranze ne abbiamo parlato con Federica Cerbella e Nicola Mattei
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Piedibus del Ben Essere – Creatività e socialità ‘camminano’ a Perugia nella Giornata Mondiale dell’Alzheimer
La pioggia non ha fermato l’edizione speciale del Piedibus del Ben Essere, realizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer 2020.
Una bella occasione per camminare, socializzare e ammirare la bellezza della città di Perugia.
I partecipanti, muniti di mascherina, scarpe comode e gilet ad alta visibilità, sono partiti dal quartiere di Monteluce e passando per Via Cialdini e Via s. Antonio hanno raggiunto le vie del centro storico.
Sicuramente una edizione ricca di contributi molto interessanti sulla malattia di Alzheimer, che ha visto durante le varie soste laboratoriali numerosi esperti focalizzare l’attenzione sulla mobilità attiva, manualità e socialità proprio per contrastare il deterioramento cognitivo.
La prima sosta laboratoriale è stata curata dal dr. Alberto Trequattrini, Responsabile Servizio Disturbi Cognitivi della USL Umbria 1, che ha illustrato l’attività di diagnosi e cura nel territorio perugino. “La dimensione sociale oltre che sanitaria del fenomeno demenze ha indotto le Istituzioni ad affrontare “l’epidemia silente” del nostro secolo con risorse e strumenti specialistici – ha detto Trequattrini -. In particolare la USL Umbria 1 ha istituito da anni un Servizio ad hoc sul territorio, individuando un gruppo operativo per la gestione globale delle demenze, costituito da neurologi, geriatra e psicologi”.
Lungo il percorso l’importanza delle relazioni nella vita è stata sottolineata dal dr. Francesco di Giovanni e dal dr. Filippo Bianchini, del Servizio Disturbi Cognitivi della USL Umbria 1. I due esperti hanno raccontato come nella loro attività quotidiana hanno rilevato nel periodo di lockdown un netto peggioramento degli aspetti cognitivi dei pazienti, a causa della mancanza di contatti sociali.
“E’ importante tenersi attivi, fisicamente, mentalmente, sentimentalmente… – sono state le parole dr. Mino Dentizzi, geriatra – che non vuol dire necessariamente innamorarsi di una persona, ma anche amare ciò che si fa, ad esempio coltivando un fiore nel giardinaggio di Comunità”.
Altra piccola lezione è stata fatta dal dr. Salvatore Pezzuto, geriatra, che ha parlato di ‘sarcopenia’, intesa come l’insieme di condizioni che portano alla riduzione della massa muscolare, della forza e della performance fisica, evidenziando anche lui l’importanza dell’attività fisica anaerobica, come il camminare, al fine contrastare la malattia: “Oggi sappiamo, da evidenze scientifiche significative, che l’attività fisica aerobica e costante, anche di tipo ludico come il ballo, può invertire tale processo sarcopenico e indurre anche un miglioramento delle performace cognitive inteso, secondo alcuni studi, come capacità di ridurre il rischio di demenza del 50% e di un ulteriore 25% quello di demenza di Alzheimer”.
“Camminare nel verde, insieme ad amici, è bello e rende felici, come si rileva nel rapporto sulla felicità dell’ONU 2020. Il PiediBus del Ben Essere – ha detto la dottoressa Erminia Battista, referente per la Usl Umbria 1 del progetto denominato ‘La Salute che Cammina con il Piedibus del Ben Essere e le sue Gemme’ – ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere attività fisica, socialità, sicurezza, solidarietà, divertimento, cultura, ‘consapevolezza’, senso di appartenenza e amore per la vita, tutti concetti ben espressi in questa edizione davvero speciale. Non è mancato poi un riferimento alla Mobilità Sostenibile, alla necessità di sollecitare i cittadini a ridurre l’uso dell’auto privata e privilegiare gli spostamenti a piedi, anche per ridurre gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla malattia di Alzheimer: ognuno di noi può fare la sua parte, scegliendo il mezzo più adatto per ogni spostamento”.
Sulla stessa linea, infine la dottoressa Serena Amici, referente del Servizio Disturbi Cognitivi della Usl Umbria1, ha concluso: “In attesa di farmaci che modifichino la storia naturale della malatita di Alzheimer, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha proposto di incentivare le misure atte a ridurre i fattori di rischio modificabili per questa patologia. Infatti le linee guida propongono raccomandazioni per incentivare l’attività fisica, per ridurre i fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, ipercoelsterolemia, diabete mellito, fumo di sigaretta), per incrementare l’adesione alla dieta mediterranea, per supportare interventi di stimolazione Cognitiva e di Socializzazzione (volontariato, Piedibus, hobby come giardinaggio, lavorarare a maglia e uncinetto)”.
Il Settembre Ottocentesco sabato 26 e domenica 27 si prepara al gran finale con lo spettacolo “Briganti” e la conferenza “A la page”
Sabato 26 e domenica 27 il Museo di Santa Croce si appresta a ospitare le ultime due date del Settembre Ottocentesco.Prima del gran finale a è possibile già fare un primo bilancio del Settembre Ottocentesco. La valutazione è sicuramente positiva: tutti gli appuntamenti hanno rapidamente raggiunto il sold out, in parte per il contingentamento della sala ma di sicuro anche per l’interesse del pubblico.Il Settembre Ottocentesco è una rassegna nata in una situazione di emergenza, una sorta di Fratta dell’800 diffusa nel mese e senza spettacoli in piazza che ha saputo trovare una propria identità precisa.Gli ingredienti vincenti sono stati una grande attenzione ai dettagli per poter fruir di una esperienza immersiva (da ricordare il gran lavoro fatto sull’illuminazione del Museo di Santa Croce e il servizio di sala in costume), la qualità della proposta artistica, l’offerta di una divulgazione storica filologica ma leggera, con l’obiettivo di lasciare il pubblico incuriosito e non annoiato.In sintesi una rassegna nata per sostituire provvisoriamente la rievocazione storica della Fratta dell’800 potrebbe potrebbe invece trovare continuità per contribuire a dare nuova linfa, nei prossimi anni, alla rievocazione stessa in termini artistici.Il Settembre Ottocentesco si chiude nel prossimo week end con due appuntamenti speciali.Sabato 26 settembre, con repliche alle 19.00 e alle 21.00, andrà in scena il meleologo “Briganti”, testo e musica originale di Fabrizio De Rossi Re con la voce recitante dell’attore Giordano Agrusta e il clarinetto di Fabio Battistelli.Domenica 27, alle 18.00 e alle 19.00, si svolgerà la conferenza spettacolo “A la page”, a cura della Compagnia dei Grifoni Rantolanti di Pordenone, che condurrà i presenti in un viaggio attraverso il tempo libero del XIX secolo con dimostrazioni di scherma antica e boxe storica.Gli appuntamenti del Settembre Ottocentesco sono ad ingresso gratuito e, per garantire la sicurezza e il rispetto della normativa anti Covid-19, prevedono la partecipazione di un numero limitato di spettatori.Per info e prenotazioni è possibile chiamare il numero 370.3515135 (tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00) o scrivere alla mail info@accademiadeiriuniti.com.
Umbertide: un nuovo soggetto guarito dal Covid-19
“Dal Dipartimento prevenzione-Servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 è arrivata comunicazione di una nuova persona guarita dal Covid-19 nel Comune di Umbertide – a darne notizia è il sindaco Luca Carizia – Il soggetto si trovava in isolamento domiciliare. Attualmente sono cinque le persone positive nel nostro territorio comunale: quattro sono in isolamento domiciliare e una è ricoverata in ospedale”.
Equitazione, Mirella Bianconi ancora alla guida della Federazione umbra
Riunitasi a Perugia lunedì 21 settembre, l’assemblea ordinaria della Federazione italiana sport equestri dell’Umbria, all’unanimità, ha rieletto, per la quarta volta consecutiva, Mirella Bianconi Ponti presidente del Comitato regionale umbro. Grande soddisfazione, quindi, per Bianconi e per tutta lo staff dirigenziale, anche alla luce degli importanti risultati ottenuti dalla Fise Umbria, in questi ultimi anni, in termini di quantità e qualità. “L’equitazione in Umbria in questi quattro anni è cresciuta abbastanza – ha commentato la presidente Bianconi – riportando anche ottimi successi. Continueremo su questa strada, puntando soprattutto sulle scuole: in questo particolare momento l’equitazione è tra gli sport più sicuri poiché si pratica all’aria aperta, in grandi spazi e con distanziamento. A novembre, poi, parteciperemo alla Coppa dei giovani e alla Coppa pony di Verona, appuntamenti importanti per cui i nostri ragazzi si stanno già preparando. Devo ringraziare tutti i centri ippici che ci hanno sostenuto; è un riconoscimento al lavoro svolto e all’unità che c’è nel nostro mondo e nel nostro territorio”.
Tutti gli eletti. Nella stessa occasione sono stati eletti anche i nuovi consiglieri regionali per il quadriennio olimpico 2021-2024, che affiancheranno la presidente Bianconi: Anita Santioni, Giancarlo Fortinelli, Carlo Formica, Roberta Celi, Federica Marini, Flavia Tamorri, Barbara Lombardi. Inoltre, Costanza Laliscia è stata eletta consigliera rappresentante dei cavalieri, Salvatore Prete consigliere rappresentante dei cavalieri proprietari e Marco Paradisi consigliere rappresentante dei tecnici.
Incidente lungo la E45, coinvolta un’auto e una moto. Sul posto vigili del fuoco e 118
La squadra di castello è intervenuta questa mattina per un incidente lungo la E45 altezza uscita montone direzione Perugia, che ha visti coinvolti due mezzi una vettura e una moto. Al momento non si conoscono le condizioni delle persone coinvolte ne la dinamica esatta, ma da una prima sommaria ricostruzione del sinistro pare che il centauro sia stato investito dalla vettura dopo essere scivolato, sul monto stradale reso scivoloso dalle condizione atmosferiche
Antenna Cinquemiglia: Bacchetta “al lavoro con gestore e cittadini per delocalizzarla, in vista di regolamento e piano comunale”
5g a Città di Castello. “Il comune insieme alla Pro-loco e ai cittadini sta lavorando con il gestore per delocalizzare l’antenna di Cinquemiglia, in vista di un regolamento e di un piano comunale, che individui i luoghi sensibili”: così, lunedì 21 settembre 2020, il sindaco Luciano Bacchetta ha chiuso il dibattito a cui ha partecipato anche una rappresentanza dei residenti nella seduta congiunta della Commissione Servizi e Assetto del territorio, presiedute rispettivamente da Luciano Tavernelli, consigliere PD, e Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra.
Rossella Cestini, assessore all’Urbanistica del comune di Città di Castello, ha detto che “La questione del collocamento delle antenne è tornato d’attualità: abbiamo richieste a Cinquemiglia, all’ospedale e al Park Geal. Giungono con il via libera dell’Arpa perché il potenziamento della rete ha una copertura nazionale dai Decreti del Governo. Il comune ha pubblicato le richieste perché i cittadini possano essere informati ed eccepire: ci sono motivi ostativi per Cinquemiglia, stiamo pensando ad uno spostamento anche per l’ospedale. A livello comunale il tema va affrontato in modo globale con un regolamento e la dislocazione.
Abbiamo predisposti i fondi per il censimento, il piano e una norma di utilizzo e geografia per dare una garanzia alla nostra popolazione, individuando le zone sensibili e i parametri di precauzione. Sarà utile anche se non risolutiva del problema. Dobbiamo convivere e a volte lottare con la modernità attraverso la soluzione che salvi salute e innovazione”.
Lucia Bonucci, responsabile del Servizio Attività produttive e Salvaguardia Ambientale del Comune, ha detto: “preoccupa il passaggio tra 4 e 5 G. Lo stato ha definito questo settore, priorità nazionale nel decreto Semplificazioni e non si può limitare la rete per le Telecomunicazioni. I sindaci non possono dire no a nuovi impianti ma dire dove possono essere installati su tavoli tecnici con i gestori alla luce dei loro piani di sviluppo. L’obiettivo è stilare un piano e un regolamento. La materia si complica dalla competenza anche europea. Saranno individuato le aree sensibili e quelle dove si possono prevedere siti, ci sarà un passaggio in consiglio comunale.
I tempi sono: sei, otto, nove mesi. L’ufficio nel frattempo cercherà di rallentare gli iter: per esempio per l’antenna dell’ospedale abbiamo proposto la Cittadella della Protezione civile. Ma è un momento di riposizionamento per i gestori in vista dell’arrivo della nuova tecnologia”.
Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha ricordato come “Non è la prima volta che si mette avanti il piano per le antenne da approvare tra sei, sette mesi, quando ci sarà il nuovo sindaco. E poi anche il Comune ha le sue antenne. In tanti anni il piano è stato promesso e mai fatto. Anche ora si adotta la stessa linea con i cittadini che protestano”.
Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, “Siamo in ritardo ma un passo in avanti va fatto. Facciamo un regolamento, magari sulla base delle buone pratiche già esistenti, anziché il piano di localizzazione che implica tempi lunghissimi. Le persone si aspettano risposte ora”.
Luca Secondi, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, ha precisato “In realtà il legislatore dà ai territori il piano per coprire le zone che non hanno rilevanza commerciale e che rimarrebbero scoperte.
L’Arpa è l’ente deputato a questo tema ed io mi fido di Arpa in quanto istituzione. Sull’antenna di Cinquemiglia si è attivata la Proloco che ha rappresentato al Comune il disagio. Il comune ha presentato motivi ostativi al gestore che ora incontreremo. Ma un elemento da non sottovalutare è che il gestore installa perché c’è un privato che dà disponibilità ad ospitare l’antenna. Senza criminalizzare ma è un elemento su cui lavorare. Il Recovery found punta alla digitalizzazione, i soldi arriveranno per queste infrastrutture, dobbiamo tenere conto di esigenze diverse”.
Marco Gasperi, consigliere del Gruppo Misto, rivolgendosi al sindaco Luciano Bacchetta, ha detto: “La norma locale non può andare contro quello nazionale, andiamo ad un’interlocuzione con il gestore senza promettere regolamenti in senso elettorale. Non ci possiamo lamentare se facciamo mozioni contro il 5 G e poi siamo costretti a metterci un’antenna. La mia proposta è delocalizzarla in un sito già presente”.
Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha ricordato come “le antenne producono effetti sull’ambiente, per esempio sulle piante. C’è un allarme sanitario in senso oncologico, dobbiamo salvaguardare la salute e siamo circondati da impianti”.
Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha aggiunto: “Ci sono proteste ovunque contro il 5 G, che a noi è imposto dalla UE. Nei mesi in cui staremo facendo il piano, saremo sommersi dalle richieste. Installiamole in terreni del comune così i privati non ci guadagnano. Sia io che Tavernelli abbiamo presentato delle proposte di regolamento. Il piano è comunque necessario”.
Per Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, “il regolamento sarà retroattivo? Nel decreto Semplificazione la reti sono una priorità, c’è una giurisprudenza consolidata. Il nostro regolamento potrà interdire il territorio alle antenne? Se escludiamo paesaggio, case, scuole, luoghi sensibili, dove le mettiamo?
Sono d’accordo con la moral suasion di Gasperi. Per Cinquemiglia il regolamento arriverà troppo il ritardo”.
Il sindaco Luciano Bacchetta ha concluso il dibattito dicendo “anch’io ho molte perplessità su queste tecnologie. Ma dovendo rispettare per primo la legge, se consente di installare le antenne, non ci si può rifiutare. Sono d’accordo nell’individuare i luoghi sensibili dove vietarle ma credo che sia già in atto, anche attraverso la Pro loco, una un dialogo con il gestore per spostare l’impianto di Cinquemiglia. E’ chiaro che la situazione potrebbe riproporsi e che si potrebbero aprire più fronti. Abbiamo alcuni strumenti, limitati ma efficaci, di intervento, come in questo caso. Il problema più generale va affrontato perché è molto diffuso. Essendoci un lucro per i privati, molti sono tentati di stipulare contratti con le compagnie. Facciamo quanto prima il regolamento ma sul caso specifico il vicesindaco Secondi ha lavorato insieme alla Pro-loco e agli abitanti per risolvere il problema in maniera soddisfacente”.
Altre Afriche” con AwArtMali, incontro pubblico a Città di Castello
Terzo appuntamento de “Il futuro della cooperazione internazionale in Sahel”, un’intera settimana di incontri, dibattiti, mostre, proiezioni dedicata al progetto AwArtMali* e organizzata da Tamat NGO.
Mercoledì 23 settembre 2020 alle ore 21 presso la Biblioteca Comunale Giosuè Carducci, Via XI Settembre, Città di Castello, si terrà l’incontro e dibattito “Altre Afriche” con AwArtMali organizzato da Tamat in collaborazione con Associazione Umbria Equosolidale, all’interno
di “Aspettando Altrocioccolato 19° edizione”, e L’altrapagina.
Il dibattito, che verrà introdotto e coordinato da Colomba Damiani (Tamat NGO), vedrà gli interventi del giornalista Andrea De Georgio, di Andrea Guerrini, direttore de L’altrapagina, e Simone Foresi, Tamat NGO project manager AwArtMali.
Avis Città di Castello: il dopo Paolo Celestini, nelle parole del vice presidente Vicario Marcello Novelli
L’AVIS Comunale di Città di Castello, dopo il tremendo shock per la perdita del compianto presidente PAOLO CELESTINI riparte con la propria azione di sensibilizzazione alla donazione del sangue e del plasma. Giovedì 17 Settembre 2020 si è svolto il consiglio Direttivo dell’AVIS COMUNALE DI CITTA’ DI CASTELLO convocato dal Vice Presidente Vicario MARCELLO NOVELLI; il Consiglio Direttivo ha deliberato di confermare alla guida dell’Avis di Città di Castello il medesimo vice Presidente Vicario che ha preso in mano le redini dell’AVIS Comunale per continuare il percorso già intrapreso con la presidenza di Paolo Celestini. Infatti si è dato seguito alla decisione già deliberata nel precedente Consiglio Direttivo, DI ANNULLARE LA FESTA SOCIALE CHE COME OGNI ANNO SI DOVEVA SVOLGERE NELL’ULTIMA DOMENICA DEL MESE DI SETTEMBRE (27.09.2020) a causa dell’emergenza legata alla pandemia da COVID- 19.
Nel Consiglio sono state analizzate inoltre le problematiche legate alla donazione di sangue, che ha visto un notevole calo nei mesi da Gennaio ad Agosto del corrente anno, rispetto ai corrispettivi mesi dell’anno precedente.
Il Vice presidente Vicario Marcello Novelli ha chiesto al Consiglio di incentivare le chiamate dei donatori seguendo i princìpi etici fondanti del Sistema Sangue Nazionale secondo i quali la donazione di sangue è volontaria, periodica, responsabile, anonima e non remunerata. Il sangue umano non è una fonte di profitto e le terapie trasfusionali e i medicinali plasmaderivati prodotti grazie al plasma donato sono erogati in maniera equa, imparziale, omogenea e senza alcun costo per i pazienti; difendendo il fondamentale ruolo dei donatori, quale caposaldo per una donazione etica, senza la quale non sarebbe possibile curare i pazienti che necessitano di trasfusioni o farmaci plasma derivati. Il loro è un gesto prezioso e un ruolo insostituibile per la collettività intera, riconosciuto e tutelato anche dalla legge italiana.
Essere un donatore associato significa essere una persona informata e preparata su quella che potremmo definire la filiera trasfusionale. Il donatore sa che il suo plasma viene raccolto in forma anonima e gratuita ed è a disposizione del Sistema Sanitario come bene pubblico. Ogni sacca di sangue donato salverà delle vite umane, per questo motivo non possiamo permetterci di perdere nemmeno una sacca di sangue rispetto ai precedenti periodi, per altro già in sofferenza.
Per i suddetti motivi, il nuovo Presidente ha deciso di chiedere aiuto alle istituzioni pubbliche affinché scendano in campo a supporto dell’azione dell’AVIS.
Al Sindaco ed al Consiglio Comunale, chiederà di veicolare il messaggio AVIS con tutti i mezzi a loro disposizione, anche con una “GIORNATA DEDICATA ALLA DONAZIONE” di tutti i Consiglieri ed Amministratori che siano già donatori periodici e ad un “primo accesso alla donazione” di tutti coloro che ancora non hanno deciso di divenire donatori, per testimoniare a tutti i Cittadini l’importanza di questo gesto.
Alle istituzioni sanitarie chiederà di stendere un tappeto di approvazione e gradimento a tutte quelle persone che si recheranno nei Centri di Raccolta per effettuare il proprio dono, far capire loro che il loro dono è gradito e necessario per salvare la vita delle persone che necessitano di trasfusioni; questo sarebbe possibile agevolando il più possibile l’accesso dei donatori ai controlli di abilitazione alla donazione.
Referendum costituzionale per la riduzione dei parlamentari: a Città di Castello il 75,39% vota si
Si sono concluse le operazione di scrutinio per il referendum costituzionale: a Città di Castello hanno votato 16.571 elettori, il 75,39% di loro ha votato sì alla modifica della Costituzione e il 24,61% no.
I risultati sono consultabili al link http://www3.cdcnet.net/elezioni2020r/default.asp.
Ad In Primo Piano Lignani e Sassolini. Appuntamento su retesole ch 13 dalle ore 21

Torna in Primo Piano. Ospiti d programma condotto da Michele Tanzi, Cesare Sassolini (F.I) e Andrea Lignani Marchesani (Fd’I)


