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Protocollo d’Intesa per il rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro e per la prevenzione delle malattie professionali

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La massima prevenzione ed il contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nell’intero territorio umbro: questi gli obiettivi del Protocollo d’intesa regionale per il rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro, nei settori a più alto rischio infortunistico e tecnopatico, firmato stamattina fra i principali soggetti pubblici e privati coinvolti nello specifico settore.


Tra i firmatari, il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, il Prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, i Questori di Perugia e Terni e i Comandanti Regionali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, il Presidente ANCI Umbria, l’Ispettore Interregionale del Lavoro, le Direttrici Regionali Inail e Inps, il Presidente di Confindustria Umbria, il Presidente della Camera di Commercio di Perugia e di Terni, i Segretari Generali Regionali di CGIL, CISL e UIL ed i Presidenti delle Associazioni degli Agricoltori e dei Costruttori Edili della regione, oltre ai rappresentanti dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro delle ASL Umbria 1 e 2.


L’Atto di Intesa si inserisce nel quadro delle iniziative messe in atto per innalzare gli standard di sicurezza e di salute nei diversi contesti lavorativi, di maggior rilievo, soprattutto, nell’attuale fase di ripresa delle attività economiche e produttive, successiva al lockdown conseguente all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
In tale cornice, difatti, si colloca anche la recente e positiva esperienza delle attività di supporto, orientamento e vigilanza delle imprese, esperite dai c.d. “Nuclei ispettivi a composizione mista”, istituiti dalla Prefettura lo scorso mese, per assicurare l’osservanza delle misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19, contenute nei Protocolli di sicurezza degli ambienti di lavoro, sottoscritti tra il Governo e le Parti sociali.


Tale positiva esperienza, connotata dalla sinergica collaborazione dei soggetti pubblici deputati all’ attività di verifica e controllo in materia di sicurezza, è risultata proficua anche per il più amplio progetto operativo posto alla base del Protocollo d’Intesa firmato quest’oggi fra i soggetti, pubblici e privati, a vario titolo competenti nel settore.
Con lo strumento pattizio, infatti, si è proceduto alla formalizzazione, in unico documento ed in un’ottica unitaria e coordinata, degli impegni di tutti gli attori interessati, con l’intento di favorirne la collaborazione integrata e sinergica e, pertanto, prevenire e contrastare, in maniera più efficace, i fenomeni di rischio. Ciò attraverso – innanzitutto – la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, l’implementazione delle attività di formazione ed educazione oltre alla condivisione delle risultanze delle attività esperite da ciascuna componente del sistema nell’ambito delle proprie competenze.


Difatti, le parti firmatarie hanno convenuto di potenziare al massimo l’attività di sensibilizzazione, informazione e formazione dedicata a tutti gli attori del mondo del lavoro, in specie nei settori maggiormente interessati dal fenomeno infortunistico, anche attraverso la preziosa collaborazione di Enti qualificati, quali l’Università degli Studi di Perugia e gli operatori economici dotati di un elevato know-how in materia, in modo da diffonderne capillarmente indicazioni e buone pratiche fra le imprese regionali.
Si è addivenuto, altresì, di intensificare la raccolta di dati condivisi fra i diversi soggetti, pubblici e privati interessati alla problematica, al fine di favorire la realizzazione di un sistema integrato di scambio informativo che vada ad efficientare l’attività di prevenzione e di vigilanza a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, in pieno raccordo operativo e funzionale interistituzionale, evitando gravose duplicazioni e dispersioni di risorse e strumenti.


Quanto al metodo di lavoro, è stata prevista la costituzione, presso la Prefettura – U.T.G. di Perugia, di un “Tavolo di coordinamento permanente per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti”, quale luogo di condivisione e di promozione di iniziative in materia, composto dai rappresentanti di tutte le Istituzioni e dalle parti sociali coinvolte, con il principale compito di assicurare il monitoraggio costante dei fenomeni concernenti l’infortunistica e la prevenzione delle malattie professionali.
Il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, nel ringraziare tutti i sottoscrittori, ha sottolineato l’importanza e la valenza strategica dell’odierno Protocollo d’intesa, che mira ad implementare l’azione congiunta degli operatori, pubblici e privati, mediante una forte collaborazione e condivisione delle proprie competenze ed azioni, con l’obiettivo di incrementare l’efficacia della prevenzione e la capillarità degli interventi a livello di singole imprese del territorio, contribuendo a definire in maniera più compiuta il “sistema sicurezza sui luoghi di lavoro”.

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Umbertide cambia: crisi della maggioranza, nei fatti

Anche dall’ultimo Consiglio è emersa la crisi politica e amministrativa della maggioranza. Immobilismo, mancanza di idee, caduta del confronto politico certificano la fine anticipata della Giunta. C’è bisogno di una svolta.  

Ormai è chiaro ai cittadini umbertidesi, che possono vedere finalmente in diretta il Consiglio comunale, quali sono le forze in campo e qual è la reale situazione amministrativa. 

Le opposizioni di Umbertide cambia, Pd e M5S propongono progetti e controllano severamente la maggioranza che non risponde ed evita anche un minimo di dialogo. Insomma, il Consiglio è diventato un monologo delle opposizioni, i silenzi assordanti dei consiglieri di maggioranza, come del resto i loro scomposti attacchi personali, sono inspiegabili: mancanza di idee oppure difficoltà politica o voluta inerzia che copre il niente? Del resto, gli stessi Consigli comunali vengono convocati solo per esclusiva richiesta delle opposizioni.

Gli assessori, poi, non parlano e non agiscono, piegati come sono al diktat del Sindaco. Le commissioni consiliari non vengono convocate, se convocate solo per obbligo regolamentare con decisioni prese altrove. Per esempio, ci sono importanti progetti di deliberazione del luglio 2018 (regolamento sulla salubrità) e del luglio 2019 (regolamento sui fitofarmaci) presentati dalle opposizioni che non sono stati nemmeno portati a conoscenza degli uffici e delle commissioni. Vengono bocciati strumenti di alta amministrazione, che tutti i Comuni efficienti hanno assunto, come il Bilancio ambientale e il bilancio sociale presentati nell’ultimo Consiglio, che aiuterebbero a governare in modo programmato.

Quello che manca appunto a questa Giunta. Durante il Covid 19 è stata rifiutata qualsiasi collaborazione delle opposizioni, che avevano chiesto semplicemente, come avviene dappertutto secondo le regole democratiche, una Conferenza dei capigruppo alla presenza del Sindaco per confrontarsi. Questo spiega il rifiuto totale della Giunta di costituire un Fondo straordinario per famiglie e imprese proposte dalle opposizioni in modo unitario, benché le risorse finanziare date dal governo nazionale ci siano.

A maggio sono arrivati altri 274mila euro, mentre, parallelamente, si tagliano da parte della Giunta Carizia i trasporti pubblici (come confermato nell’ultimo Consiglio) e la pressione fiscale, con il massimo dell’IMU/Tasi e dell’addizionale Irpef, ha raggiunto il punto più alto della storia umbertidese.

Insomma, il livello di confronto democratico e il livello di gestione amministrativa si è clamorosamente abbassato. E questo preoccupa, perché allo stesso tempo, non è cambiato nemmeno il modo di governare. Le nomine negli enti e aziende gestiti e/o partecipati dal Comune sono tutte politiche e di parte, senza guardare alle competenze. Regna la vecchia partitocrazia. Come prima.  

Questo volevano i cittadini quando hanno prestato il consenso a questa coalizione leghista e di destra? Occorre una svolta, a partire da una crisi di Giunta che oggettivamente esiste.

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Prestigioso riconoscimento per la Fondazione Villa Montesca: su Amazon Prime Video il documentario “Coming From” prodotto dalla Fondazione

Il film documentario “Coming From” diretto da Alfredo Federico, regista e produttore leone d’oro al Festival di Berlino, e Alessandro Minestrini, già allievo del corso “Video-Maker” della Fondazione è stato inserito nella lista della piattaforma Amazon Prime Video, che conta milioni di utenti. Il Film prodotto dalla Fondazione Hallgarten-Franchetti è già stato presentato all’International Film Festival MyArt a Cosenza nel 2017 e premiato per la categoria “Umbria in Celluloide” del PerSo – Perugia Social Film Festival nel 2016. Il Film è stato realizzato nell’ambito del progetto Smile “Supporting motivations to Intervene on Learning and Experience” finanziato con il sostegno del Lifelong Learning Programme della Commissione Europea.
“Coming from” è un documentario che racconta una esperienza della Fondazione che ha coinvolto i bambini rom in un percorso per la scolarizzazione attraverso il Metodo Hallgarten-Montessori promuovendo attraverso il dialogo, l’incontro e lo scambio tra culture in vari Paesi dell’Europa e l’inclusione scolastica dei settori più fragili della società . La Fondazione non è nuova a questo tipo di prodotti destinati anche al grande pubblico e i suoi documentari e racconti filmati hanno sempre suscitato un notevole interesse. Ricordiamo “Città di Castello” che racconta la storia della nostra città ed “Una visione condivisa” docu- fiction dedicata alla biografia dei Baroni Franchetti. “È un riconoscimento importante” ha dichiarato il presidente della Fondazione Angelo Capecci “che testimonia il ruolo ormai nazionale che Villa Montesca ha assunto nella diffusione della cultura e della educazione europea. Amazon Prime è un potente strumento di diffusione che può raggiungere un pubblico molto vasto e far conoscere i progetti della fondazione anche ai non specialisti”. Soddisfazione è stata espressa anche dal Sindaco Luciano Bacchetta. “L’amministrazione comunale” ha detto il Sindaco “ha promosso il Centro Studi Villa Montesca trasformandolo in fondazione, proprio per chiedere agli amministratori di accompagnare oltre allo specifico ambito educativo, il vasto processo di conoscenza del nostro territorio e le sue tradizioni, in particolare quelle legate alla storia straordinaria di Alice e di Leopoldo Franchetti.

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E78 Due Mari: Marco Casucci (Lega) “E’ il momento di portare a compimento questa fondamentale arteria”

Invito l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Ceccarelli a muoversi nei confronti del Governo ed il ministro De Micheli a prendere atto dello stato dei lavori della strada “Due Mari”, E78 Grosseto – Fano, bloccati da troppo tempo nel tratto della Valtiberina. Intendo abbattere il muro di si l enzio che circonda quest’opera. E’ nell’interesse di tutti che la Valtiberina, che continua a pagare un gap infrastrutturale inammissibile, abbia gli adeguati e moderni collegamenti con il resto della provincia di Arezzo e della Toscana -dichiara il C onsigliere regionale Marco Casucci (Lega) – E’ il momento di portare a compimento la “Due Mari” in quanto fondamentale per la circolazione e lo sviluppo economico della Toscana e dell’Italia centrale. Da più parti, istituzionali e politiche, arrivano appelli per portare a termine quest’opera infrastrutturale di cui si parla da decenni”.

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Politica: “disagi e disservizi: uffici ancora ad orario ridotto in tutta l’Umbria. Poste italiane intervenga e ripristini il servizio in tutta la Regione”- nota di Bettarelli (Pd)

“Dopo la temporanea riorganizzazione resasi necessaria nei mesi di marzo e aprile per l’emergenza Covid è quanto mai necessario ripristinare oggi il regolare accesso ai servizi postali, per imprese, attività, pensionati e per tutti i cittadini tornati alla routine quotidiana”. Così il consigliere regionale Michele Bettarelli (PD) che fa sapere di avere inviato una Pec “ai vertici nazionali e regionali di Poste Italiane: all’Amministratore delegato e Direttore generale PI, al Responsabile Centro Nord e ai Direttori di filiale di Perugia e Terni, per chiedere che tutti gli uffici postali in Umbria, tornino ad osservare gli orari e i giorni di apertura pre-emergenza”.

“Che i servizi postali siano servizi fondamentali soprattutto nelle nostre comunità – spiega Bettarelli -, lo abbiamo compreso a pieno durante il lockdown. Per questo il 29 Marzo in piena quarantena a fronte delle aperture disposte delle sole sedi postali centrali, ho scritto ai Prefetti di Perugia e Terni affinché sollecitassero Poste Italiane per riaprire, in sicurezza, anche le sedi periferiche. Se le sollecitazioni allora avevano prodotto la parziale riapertura (ad orario ridotto) degli uffici postali, ad oggi a quasi un mese dall’avvio della Fase 3, quegli orari risultano non più adeguati alle esigenze dei cittadini”.

Bettarelli aggiunge che le riaperture “che hanno accompagnato la ripartenza del Paese e il progressivo ritorno alla normalità, hanno di fatto aumentato la platea di utenti dei servizi postali i quali si trovano, nella nostra Regione, a dover fare i conti ancora con orari e giorni di apertura ridotti. Inoltre – conclude – con i ritmi lavorativi tornati a pieno regime, un progressivo ritorno alla normalità, lunghe code sotto il sole davanti agli uffici postali, costituiscono fattori che a fronte della mancata rimodulazione dei servizi, rischiano di creare situazioni di disagio”.

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Il cordoglio dell’Amministrazione Comunale di Umbertide per la scomparsa di Elisa Montanucci

L’Amministrazione Comunale esprime tutta la sua vicinanza alla famiglia Montanucci di Umbertide per il gravissimo lutto che l’ha colpita con la perdita dell’amatissima Elisa: una mamma sottratta dal destino all’amore dei suoi figli, del marito, dei genitori e dei fratelli.

Una tranquilla giornata di vacanza si è trasformata in una tragedia che segna dal profondo la nostra comunità.

Il pensiero corre prima di tutto ai suoi figli di 8 e 10 anni, che dovranno percorrere il resto del cammino di questa vita senza il sostegno, l’aiuto, la comprensione, l’amore più importante: quello della mamma.

Ai genitori Paolo e Francesca, ai fratelli Piero e Maria le più sentite condoglianze.

Siamo certi di esprimere a nome di tutta la comunità i più sinceri sentimenti di vicinanza nel momento più duro e doloroso della loro vita.

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Scuola, festival e covid nelle comunicazioni del Consiglio

Città di Castello da Mattarella. Nel consiglio comunale di lunedì 22 giugno, il sindaco di Città di Castello  Luciano Bacchetta ha dato conto della visita al Quirinale, durante la quale “siamo stati ricevuti dal presidente Sergio Mattarella e abbiamo realizzato il sogno di Luisa Zappitelli, la ultracentenaria tifernate, donare al presidente il Tricolore che il giorno della Repubblica ha sventolato dal balcone. Abbiamo invitato il presidente alla Mostra di Raffaello e non è escluso che venga; potremmo avere il grande colpo di scena di avere Mattarella all’inaugurazione”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha ringraziato il sindaco per le due eccellenze importanti presentate in quell’occasione, Tela Umbra e La Bottega artigiana tifernate. E’ un elemento importante per la città”. Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha detto che “è doveroso ricordare il 19 giugno quando nonna Luisa ha realizzato il sogno di donare il Tricolore al presidente della Repubblica. Una delegazione tifernate è stata ricevuta. Guidata dal sindaco ha presentato le sue eccellenze, Tela Umbra e La Bottega tifernate. Ringraziamo anche il presidente della Repubblica e il sindaco che ha gestito al meglio questa opportunità”.

Scuola. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, è intervenuta di nuovo sulla scuola, chiedendo di nuovo “l tempistiche del piano e dei sopralluoghi. Verranno utilizzati i fondi per l’edilizia leggera? Come mai sono in ritardo i lavori per la scuola di Userna, attualmente ospitata alla Dante Alighieri?”. Il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi e l’assessore ai Servizi Educativi Rossella Cestini hanno risposto sulla scuola. Secondi ha detto: “Sono stati affidati cinque lotti, Userna è nella fase di progettazione. Dedichiamo una commissione al tema: la problematica di base è che non abbiamo linee del Ministero definitive perché seguono l’andamento della situazione COVID. Possiamo dare un’istantanea: siamo in fase partecipativa con i presidi”. A Vincenti ha detto: “C’è una reciprocità. Ho risposto con i suoi toni. Mi ricordo ancora il 2016 e le questioni portate sul personale”. La Cestini ha detto: “Non si comunica perché non c’è niente di definitivo ma si lavora. Speriamo che le cose evolvano verso il meglio. Dobbiamo migliore ambienti e contesti scolastici. Se il virus sparirà meglio, speriamo che a settembre tanti problemi siano superati. Anche come Anci porto le esigenze della scuola a livello regionale e ministeriali. Abbiamo fatto una videoconferenza con il viceministro Ascani e posto il problema dello 0-6, un servizio essenziale per le famiglie. Il discorso dei sopralluoghi è già deciso e saranno i dirigenti che si mettono in contatto con i nostri uffici. Speriamo che i fondi dell’edilizia leggera arrivino. La progettualità c’è ma mancano i soldi per dare risposte adeguate ai nostri piccoli cittadini”.

Covid. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha detto: “Non mi vergogno di essere diretto e franco anche se per il vicesindaco Secondi sono imbarazzante. Ho due comunicazioni importanti a difesa di una parte di cittadinanza mai citata nel lock down. E’ bello che il sindaco abbia usato i canali social per comunicare con i cittadini, anche se con cinque giorni di ritardo sugli altri. Come non citare la disinfestazione con la Fat? Ma ci sono tanti altri che hanno continuato a lavorare o che sono stati chiusi in casa ai quali non sono piaciute le passerelle e le sfilate davanti all’ospedale e ad altri luoghi. Erano  attività necessaria ed indifferibile? Abbiamo assistito ad una campagna elettorale durante la pandemia che non vi fa onore. Non ho mai visto ringraziare chi ha mandato avanti questo paese. La verità è che a Città di Castello i cittadini hanno acquistato da soli le mascherine mentre a Sansepolcro e a San Giustino le ha date comune e regione. Rispetto alla vittoria del Tiferno 1919, mentre il sindaco festeggiava in piazza con foto di gruppo e sfilata di auto, i commercianti del centro storico venivano multati perché non rispettavano le regole anti Covid”. Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha replicato a Vincenti “sfido qualunque altro comune d’Italia ad avere fatto tutte le comunicazioni che ha fatto il comune di Città di Castello. Singolare la sua critica. Sono intervenuto al primo positivo della città. Quanto alla comunicazione social, facevo una registrazione con la telecamera del comune che immagino andasse anche sui social. Ho sempre parlato di questioni collegate al Covid e alle sue conseguenze. Quanto ai ringraziamenti, si può dimenticare qualcuno ma ho ringraziato tutti quelli con cui sono entrato in contatto. Non mi pare di avere fatto sfilate davanti all’ospedale. Ci sono andato due volte. Quando un’associazione, un soggetto fa donazione, è buon gusto che la ASL ringrazi. Io mi sono limitato a citare chi ha fatto atti di solidarietà.

A Marzo e aprile in comune c’ero il, il segretario comunale, la mia segreteria. Avevo tutti i giorni i positivi di cui dovevo firmare la quarantena che è una sorta di arresto domiciliare. Non mi sono divertito e avessi potuto evitare questa vicenda l’avrei fatto. Conoscevo ed ero amico di alcune delle persone scomparse. Mi ha molto segnato sul piano umano. Sui controlli, anche ieri seri ho ricevuto lamentele, ma non li prescrivo io, sono delle forze dell’ordine, che mi pare che siano state molto ragionevoli. E’ chiaro che hanno dovuto sorvegliare ma senza fare multe. Mischiare i controlli con i festeggiamenti del Tiferno 1919 non ha senso. Gli assembramenti sono sconsigliati ma a volte è difficile evitarli. Se fosse stato venerdì sera in piazza, non c’era assembramento ma qualcosa di più. Ritengo che nel complesso la gestione della vicenda sia stata da parte dell’Amministrazione assolutamente corretta. I pubblici esercizi non pagheranno il suolo pubblico, consapevoli che siano state le categorie più colpite. Le piazze sono piene e la volontà di ripartire c’è”.

Festival. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto informazioni “su quanto è accaduto all’assemblea del Festival. Un delegato, da lei nominato e quindi suo fiduciario Venanzio Nocchi ha testualmente detto che la linea espressa dal sindaco di Città di Castello è irricevibile. Un suo delegato la smentisce in maniera così plateale, e chiedo informazioni. Ho assistito anche ad altre manifestazioni di dissenso da parte di esponenti legati all’Amministrazione. Legittimo ma è una questione di bon ton. Revochi quella nomina a tutela dell’immagine del primo cittadino. Non è possibile che un delegato la smentisca così platealmente”. “Anche secondo me l’assemblea si è svolta in un clima kafkiano” ha risposto il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta: “Mi ha stupito molto soprattutto per l’imprudenza. Poi c’è chi ha un superego e pensa di poter dir tutto e chi invece come me il superego non ce l’ha. La frase mi ha molto stupito: il delegato è lì perché l’ho nominato io. Era il mio professore del liceo, ci sono affezionato, ha fatto tanto per la città. Io sono un uomo paziente, ho notato anche gli applausi ma non li ho riferiti. Ho notato battute e frasi incredibili. Purtroppo per uno statuto bislacco i soggetti pubblici contano zero e a decidere sono un gruppo di privati. Il pubblico mette tante risorse e deve esprimere la propria opinione. Se non ci sono le condizioni si aprirà un vulnus istituzionale. Vedremo che accadrà nella prossima convocazione. Se il pubblico fosse penalizzato ne prenderemo atto una volta per tutte.

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Lascito Mariani: Castello cambia sottratto ai bisognosi per sottrarre l’incapacità amministrativa del Comune”


“La Giunta Bacchetta non sa come rimediare al degrado dell’ex Ospedale e cerca di dirottarvi i fondi destinati ai tifernati sofferenti”, così commentano Arcaleni e Bucci, consiglieri di Castello Cambia, la scelta di Bacchetta e della sua maggioranza di dirottare i fondi del lascito Mariani verso l’ex Ospedale piuttosto che usarli per l’assistenza ai malati e a “coloro che si trovano nel dolore”, come espressamente indicato dalle generose donatrici.
Con il voto della maggioranza e l’astensione della destra, che da sempre si era detta contraria all’utilizzo strutturale e che ora pare aver cambiato idea, il lascito ha trovato una nuova collocazione, le casse dell’ASL Umbria 1. Con il nostro voto contrario, abbiamo ribadito coerentemente la nostra posizione espressa da anni: quei soldi ( ben 3 milioni e 700mila euro, se fossero rimasti intatti) dovevano andare principalmente ai servizi ospedalieri e a quelli sanitari territoriali per colmarne le lacune, al fine di “alleviare le sofferenze di quanti si trovano nel dolore” come recita il dettato testamentario. Si è scelta invece un’altra strada, con una mossa che tenta di mascherare quello che è sotto gli occhi di tutti: l’incapacità di gestire il lascito, giacente da oltre sei anni, e la colpevole mancanza ventennale di un progetto per l’ex ospedale ormai razziato e ridotto a rudere.
“Con il coronavirus l’emergenza è stata tale che l’ospedale e tutti i servizi territoriali si sono trovati in estrema difficoltà, affrontata da catene di solidarietà per l’acquisto e donazione di mascherine, camici o di altri presìdi medici, eppure questo Comune non ha pensato di usare parte di questi fondi- insiste Bucci- Sono tantissimi i tifernati bisognosi di sostegno e cure mediche costose, e pochi sanno che il lascito è stato finalizzato dalle sorelle Mariani proprio a venir incontro a queste situazioni di sofferenza” “I nostri emendamenti- continua Arcaleni-forse perché troppo precisi e puntuali sono stati del tutto ignorati: lo comprendiamo, perché chi ha scritto il testo della maggioranza, con l’aiuto del centrodestra, vuole avere mani libere da ogni controllo. Il testo approvato infatti oltre a riconoscere la titolarità del lascito ad ASL, notoriamente dipendente da Regione e non dal Comune, ne riconosce il trasferimento senza alcuna regola o vincolo di uso e con labili indicazioni su potenziamento reparto oncologico e Alzheimer, la cui esecuzione non potrà più essere controllata. Delega semplicemente sindaco e giunta a trovare un accordo con ASL, nel “rispetto dell’autonomia dell’ente sanitario all’impiego delle somme così ricevute”. Ergo, potrà farne ciò che vuole, interpretando a suo modo il significato delle volontà testamentarie.
Noi abbiamo sempre pensato, e lo abbiamo scritto a sindaco e maggioranza, che la somma potesse essere devoluta all’ente sanitario, ma previa presentazione di un progetto, di un accordo preventivo di programma che permettesse al Consiglio, che rappresenta tutti i tifernati, effettivi destinatari del lascito, di valutarne nel dettaglio la concreta destinazione. E invece ben 3milioni di euro verranno inseriti nel protocollo regionale che prevede il rifacimento dell’ex ospedale per posizionarvi una lunga serie di uffici sanitari e qualche ambulatorio: un percorso che richiede una ristrutturazione multimilionaria dell’immobile di proprietà regionale che non solo avrà tempi biblici, ma rischia di assorbire tutte le risorse del lascito Mariani molto prima dell’insediamento degli eventuali servizi alla cittadinanza. Possiamo ipotizzare tutto questo anche perché il sindaco, principale responsabile di questa situazione (negli ultimi vent’anni è stato sindaco e vicesindaco) neppure ha preso in considerazione il nostro emendamento che escludeva l’utilizzo del lascito per ristrutturazioni immobiliari. Il motivo a noi appare chiaro, come è sempre apparso chiaro che le sue finte aperture erano esclusivamente rivolte alla destra “di opposizione” sempre pronta a dare una mano nel momento del bisogno.
Noi abbiamo comunque fatto la nostra parte di opposizione responsabile che fino all’ultimo ha ribadito proposte a favore della città; non siamo affatto certi che si possa dire altrettanto di chi sta inseguendo progetti faraonici sulla base delle promesse verbali dei nuovi governanti leghisti, mentre ha rimpinguato di ben 3milioni e 400mila euro le casse dell’ASL 1.

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Interruzione volontaria di gravidanza: Giovanni Procelli (La Sinistra) “grave atto politico, strumentale e consapevole, da parte della Giunta Tesei”

Il 1978 fu un momento straordinario di battaglia sociale, pieno di manifestazioni centrate sul concetto di autodeterminazione. La Legge 194, che depenalizzò e disciplinò le modalità dell’interruzione volontaria di gravidanza, sancì il diritto della donna ad interrompere la propria gravidanza in sicurezza e nell’ambito del sistema sanitario nazionale, rompendo il velo di ipocrisia, dolore e vergogna, e portando ad una forte diminuzione del numero di aborti clandestini, da sempre pericolosi per la salute della donna.


Ad oltre quarant’anni dalla sua adozione, tuttavia, il pieno accesso all’interruzione volontaria di gravidanza come previsto dalla legge resta ancora da garantire: poco più della metà degli ospedali italiani prevede il servizio di interruzione volontaria di gravidanza; inoltre, risulta molto alto il numero di obiettori all’interno del personale medico.
Queste criticità rappresentano ancora un ostacolo alla attuazione piena della libertà di scelta e di autodeterminazione della donna.
A partire dal 2009 è stati autorizzato in Italia l’utilizzo di farmaci per l’interruzione volontaria di gravidanza (RU 486). La donna, a seguito di prescrizione medica, può scegliere di utilizzare i farmaci anche nel proprio domicilio.


La Giunta regionale dell’Umbria ha pochi giorni fa deliberato l’obbligo di ospedalizzazione di almeno tre giorni per l’interruzione di gravidanza chimica, richiamando le linee di indirizzo del Ministero della Salute che però non sono vincolanti, se è vero che la Regione Emilia-Romagna, Lazio, Toscana e la leghista Lombardia le disattendono.
Si tratta di un grave atto politico, strumentale e consapevole, che renderà più difficile la vita delle donne, la loro libertà ed il principio di autodeterminazione, togliendo loro il diritto di scegliere il metodo meno invasivo peri interrompere una gravidanza.


Non si riportano indietro le lancette della storia quando si tratta dei diritti di autodeterminazione della popolazione.
La soluzione al problema delle gravidanze indesiderate non può essere quello di rendere più difficile il percorso alla donna, ma semmai potenziare i servizi a favore della maternità e fare una seria politica di educazione sessuale che fin dall’adolescenza renda maggiormente consapevoli i nostri giovani.
Condividiamo e sosteniamo i contenuti della partecipata manifestazione che si è svolta lo scorso 21 giugno in Piazza IV Novembre a Perugia, organizzato dalla Rete umbra per l’autodeterminazione, nonché la petizione su Change “Vietato l’aborto farmacologico in day hospital, in Umbria. Combattiamo questo scempio”, che ha già raggiunto 44.000 firme.
Apriremo, infine, in Consiglio Comunale a Città di Castello una discussione sul tema, attraverso un apposito atto che verrà presentato nei prossimi giorni.

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Incidente stradale a Trestina, coinvolte due autovetture. Tre persone trasportate all’ospedale di Città di Castello

Oggi si è verificato un incidente stradale in viale Grecia all’incrocio con via 1 maggio, nella zona industriale di Trestina. Un autovettura Nissan Qashqai condotta da un uomo di 63 anni con a bordo una donna di 56 anni, entrambi residenti nel comune di Montone, per cause in corso di accertamento da parte della Polizia municipale, si è scontrata con un autovettura Toyota Aygo condotta da una donna di 55 anni residente a Città di Castello.

A seguito del violento impatto, la Toyota ha urtato una recinzione adiacente la sede stradale e si ribaltava. Oltre la Polizia municipale di Città di Castello che ha effettuato i rilievi di legge per ricostruire la dinamica del sinistro, sul posto anche due ambulanze del 118 che hanno soccorso tutti gli occupanti dei veicoli coinvolti trasportandoli presso l’Ospedale di Città di Castello per accertamenti. Inoltre una squadra dei Vigili del Fuoco del locale distaccamento provvedeva alla messa in sicurezza dei veicoli incidentati. Il traffico ha subito rallentamenti per circa un ora, il tempo necessario ai rilievi da parte della Polizia municipale, il soccorso delle persone coinvolte da parte del 118 e la rimozione con carro-attrezzi dei veicoli incidentati.

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Usl Umbria 1, Lions club e AACC a fianco dell’ospedale

Usl Umbria 1, Lions club e AACC a fianco dell’ospedale

Il presidio ospedaliero di Città di Castello continua ad arricchirsi di strumentazioni particolari grazie alla generosità dell’Associazione Altotevere contro il cancro (AACC) e del Lions Club di Città di Castello. La mattina del 22 giugno, infatti, sono stati consegnati dal Lions club una macchina per il ghiaccio insieme e tre tablet per il distretto Alto Tevere che si uniscono all’ecografo già acquistato durante l’emergenza Covid-19. 

L’associazione Altotevere contro il cancro ha invece donato un dispositivo tecnologico con touch screen collegato ad un manipolo che è in grado di eseguire diversi tipi di trattamenti tra cui la ricostruzione non chirurgica dell’areola mammaria e del capezzolo a donne sottoposte a mastectomia radicale, in modo da ridisegnare in maniera quanto più possibile simile al passato il seno operato. 

Ringrazio le associazioni del territorio – ha detto il commissario straordinario della Usl Umbria 1 Silvio Pasqui – per la vicinanza alla nostra struttura. Nel periodo dell’emergenza Covid-19 abbiamo ricevuto moltissimi attestati di stima e moltissime donazioni che hanno contribuito a farci affrontare nel miglior modo possibile la fase critica”.

Alle cerimonie di donazione hanno preso parte insieme al commissario Pasqui il dottor Luciano Carli, il dottor Marino Cordellini, il presidente di Altotevere contro il cancro Italo Cesarotti, il presidente del Lions Club Roberto Masi e l’assessore alle politiche sociali del Comune di Città di Castello Luciana Bassini.

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Pietralunga –Il Comune sposa il progetto “ETitelefonoacasa”

Il Comune di Pietralunga ha deciso di aderire al progetto “ETitelefonoacasa”. Un servizio gratuito pensato per grandi e piccini, capace di regalare un po’ di magia e, soprattutto, rompere la monotonia delle giornate.

“L’idea – spiega l’assessore alle politiche sociali Federica Radicchi – nasce dal successo riscosso da ‘Favole al telefono’ attraverso cui, nel periodo di reclusione forzata, legato alla pandemia, i concittadini si sono sentiti meno lontani e soli ascoltando le favole di Gianni Rodari. Ma le fragilità e l’isolamento non sono terminate proprio per tutti. Per questo è stato ritenuto utile sposare questa nuova iniziativa, investirci e riavviare la collaborazione”.

Il progetto è realizzato dall’associazione MEDEM di Città di Castello e dall’associazione ASTRA APS di San Giustino, con il coinvolgimento di numerosi volontari. L’iniziativa sarà attiva anche nei Comuni di Città di Castello e San Giustino.

Prenotare una telefonata dalla squadra di “ETiTelefonoACasa!” è semplice, basta collegarsi alla piattaforma www.etitelefonoacasa.it, appositamente realizzata, e scegliere uno dei diversi servizi telefonici (completamente gratuiti).

Queste le proposte offerte dal servizio:

– E TI RACCONTO UNA FAVOLA, si può richiedere, per sé o per altri, una telefonata con una o più favole;

– E TI LEGGO UNA POESIA, si può richiedere, per sé o per altri, una telefonata con una o più poesie;

– E TI ASCOLTO, in questo caso l’utente può raccontare una storia, una favola, a chi lo chiama;

– E TI FACCIO UNA SORPRESA, in questo caso la chiamata è richiesta per altri, per particolari ricorrenze, ad esempio compleanni, o per fare scherzi telefonici.

Il servizio, in questa prima fase, proseguirà fino al 31 luglio per poi valutarne i risultati.

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Il Presidente della Provincia di Perugia ringrazia il Corpo della Guardia di Finanza in occasione del 246° anniversario dalla Fondazione

Il Presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta esprime parole di encomio e gratitudine al Corpo della Guardia di Finanza nel 246° anniversario della Fondazione.
“Intendo esprimere i più sentiti sentimenti di vicinanza a nome della comunità che rappresento al Comandante regionale, Generale B. Benedetto Lipari affinché li estenda a tutto il personale della Guardia di Finanza dell’Umbria. Per i noti motivi legati al Coronavirus questo importante anniversario si è dovuto svolgere in maniera sobria e raccolta.

La presenza del Prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia ha autorevolmente rappresentato tutti noi, uniti nel rimarcare il ruolo fondamentale che le Fiamme Gialle rappresentano per la società – dichiara Bacchetta – I numeri delle tante operazioni e indagini in stretta sinergia con la Magistratura ordinaria e contabile realizzate nel 2019, danno il segno dell’impegno che gli uomini della Finanza mettono in campo a garanzia della legalità e della giustizia sociale. Un compito delicato che con discrezione e alta professionalità caratterizza questi servitori dello Stato. Con l’augurio di poter festeggiare il 247° anniversario nelle modalità più consone all’importante appuntamento rinnovo i ringraziamenti più sinceri”.

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Votato a maggioranza dal consiglio comunale ODG su trasferimento ad ASL del lascito Mariani: prioritari casa della salute presso l’ospedale, Alzheimer ed oncologia, ma anche servizi di assistenza per malati e disabili


Votato a maggioranza dal consiglio comunale di Città di Castello l’ordine del giorno sul Lascito Mariani che ne trasferisce alla ASL Umbria 1 i 4milioni e 300mila euro con l’indicazione di destinarli al soddisfacimento dei bisogni sanitari della popolazione tifernate e specificatamente alla realizzazione della casa della Salute, preferibilmente presso l’ex ospedale, alla realizzazione del nuovo Centro per l’Alzheimer, al potenziamento del reparto di oncologia dell’Ospedale, dei servizi territoriali dell’assistenza domiciliari dei malati e degli invalidi. Impegna il sindaco e la Giunta di concerto con la ASL alla definizione di un atto volto a recepire le prioritarie indicazioni assunte dal consiglio comunale con questo atto”.

Il voto favorevole è stato di PD, PSI, La Sinistra. Astensione di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Marcello Rigucci del Gruppo Misto, Castello Cambia ha votato contro. Tiferno Insieme e Filippo Schiattelli, consigliere del PSI, non hanno partecipato al voto. Rispetto al precedente consiglio comunale, che ha ospitato un lungo dibattito, sono stati presentati degli emendamenti presentati dal il sindaco Luciano Bacchetta: “Nel frattempo c’è stata una discussione in consiglio regionale durante la quale l’assessore regionale Luca Coletto ha fatto una grande apertura sul recupero dell’ex ospedale.

L’ordine del giorno è stato emendato da alcuni consiglieri. Di concerto con tutti, è opportuno individuare gli obiettivi, concordati con ASL: reparto oncologico, nuovo centro Alzheimer e città della Salute. Coletto ha accolto le nostre indicazioni, ci fa piacere ma quello che facciamo oggi è un indirizzo politico non giuridico. Abbiamo raccolto più indicazioni possibile. Devo fare una precisazione: in questa vicenda ci sono state situazioni conflittuali ma c’è una cosa che mi è molto dispiaciuta. Qualcuno ha messo in giro la voce che se votiamo questo documento potremmo avere problemi con la Corte dei Conti.

Si vota per convincimento politico, questa eventualità non esiste. Ho chiesto al segretario comunale Bruno Decenti di traquillizzarci su questo aspetto”. Il segretario comunale Bruno Decenti ha detto: “Il pericolo della Corte dei Conti potrebbe essere per danno erariale, ma l’unico pagamento effettuato era dovuto. A meno che non si immagini che la somma non debba essere destinata ad ASL, non riesco ad immaginare quale possa essere l’ipotesi”.


Il sindaco ha letto il dispositivo e illustrato gli emendamenti accolti: “due del capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini e uno di Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia. I due sono in inizio del dispositivo laddove il consiglio riconosce a norma di legge il trasferimento per l’utilizzo a fini sanitari. L’altro punto rileva l’importanza e l’urgenza di potenziare i servizi sanitari territoriali e in particolare di realizzare la Città della Salute presso l’ospedale”.


Gli interventi del dibattito nella forma della dichiarazione di voto. Emanuela Arcaleni, consigliere comunale di Castello Cambia, ha detto: “Noi pensiamo che al consiglio comunale non compete prendere una decisione, poteva anche prenderla la Giunta. Quindi deve dare valore. Il parere dell’avvocato Palermo sulla definizioni dell’utilizzo non lo avete rispettato. C’è il riferimento ai servizi domiciliare e all’assistenza che erano già insiti nel testo. Avete colto gli emendamenti che erano in linea e rigettato quelli, che permettevano al consiglio di esercitare fino in fondo la sua responsabilità

. Il nostro voto sarà contrario. Per la nostra buona fede non abbiamo tolto nulla alla destinazione ma aggiunto l’esclusione dell’utilizzo per operazioni immobiliari, per togliere l’alibi di una fine diversa da quella dell’ordine del giorno e in definitiva delle volontà delle sorelle Mariani. Non avete messo paletti neanche se l’avvocato Palermo vi ha consigliato di metterli”.
Filippo Schiattelli, consigliere del Psi, ha detto: “Di fronte a questo lascito, così altruistico e generoso, non possiamo sbagliare. Non è detto che l’atto sia sbagliato ma riguardo alla soddisfazione piena della testatrice avrei preferito un ulteriore approfondimento in tempi certi e rapidi. Ho perplessità e non parteciperò al voto”.


Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha ribadito: “Ci sono punti di debolezza formale e sostanziale. E’ una atto anche giuridico e non solo politico. La nostra posizione è coerente perché è normale che chi vota l’ordine del giorno deve votare anche la variazione di bilancio. E’ un atto legittimo della maggioranza. Per la sua stessa genesi del provvedimento, nato e modificato dentro la maggioranza, è un atto di fiducia della maggioranza al sindaco e alla giunta perché vengono delegati ad elaborare protocolli e quant’altro.

Non voteremo una cambiale in bianco. Avremmo potuto votare un protocollo d’intesa ben definito che non c’è. Non parteciperemo”.
Marco Castellari, capogruppo della Lega, ha detto: “Dal punto di visto di merito, nulla quaestio come per esempio il centro Alzheimer. Dal punto di vista del metodo, c’è stata una parola chiara dell’assessore regionale Coletto sulla destinazione dell’ex ospedale. Ma questo odg porterà una variazione di bilancio sul niente, visto che ancora non c’è un progetto. Ci asterremo”.
Mirco Pescari, capogruppo del Pd, ha detto: “Siamo favorevoli perché questa settimana è stata utile per migliorare il testo. Permangono elementi di strumentalità. Castello Cambia ha fatto emendamenti che stravolgevano il testo. E’ strumentale.

Il consiglio ha dato un ottimo esempio di come ascoltando si possono fare passi in avanti. Colgo l’astensione come un segno di riconoscimento”.
Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha aggiunto: “Dal 2016 proponiamo come utilizzare il lascito. Abbiamo provato a dire quello che pensiamo e che salvaguardassero anche l’Amministrazione. Il consiglio viene coinvolto ma gli poteva essere evitato. E’ evidente che con quei soldi verranno realizzati uffici nell’ex ospedale, anche se l’ospedale nuovo è mezzo vuoto. Nella variazione di bilancio viene meno il rispetto del parere dell’avvocato Palermo che aveva suggerito di conferire la totale del fondo”.


Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha dichiarato: “Il lascito Mariani è un argomento complicato che trasciniamo da tempo. Capisco che la situazione doveva già essere risolta ma non è stato fatto non per colpa nostra. Gli avvocati hanno gestito tutto. Se il Lascito partisse verso altri lidi umbri, dispiacerebbe a tutti. I soldi devono servire ad alleviare le sofferenze dei cittadini tifernati. Dobbiamo condividere ed invece ci siamo divisi. Pensiamo senza strategie elettorale per il rafforzamento della nostra sanitò locale. Sull’odg, i progetti sono gli stessi: Casa della salute, Alzheimer e Casa della salute. Gli spazi di emendamento hanno migliorato il dispositivo, un passo in avanti. Auguro una votazione democratica per far partire i lavori. Ringrazio le aperture politiche, voto positivo”.


Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto: “Alcune cose sono state recepite escludendo le operazioni immobiliari. Non credevo che l’assessore Coletto potesse fare aperture così esplicite sull’ex ospedale. Nel futuro speriamo che questo bubbone del centro storico sia risolvibile e che le altre poste vengano realizzate. Rimane il fatto che nel caso probabilissimo dei lunghi tempi di ristrutturazione dell’ex ospedale si vada verso soluzioni diverse per il lascito. L’atto di oggi è incondizionato. La ASL potrebbe utilizzare già quei soldi per l’edilizia ma non per l’ospedale vecchio che non è di sua proprietà. Astensione”.


Vittorio Vincenti, consigliere comunale di Tiferno Insieme, ha commentato: “Finisce la storia dell’ex ospedale perché il comune non sarà più responsabile di quello che succede. Nel 2000 è stato dismesso l’ospedale, nel 2005 è stato depredato da un’associazione per beneficenza. Ci sono persone che siedono in consiglio comunale da decenni e abbiamo usato gli ultimi sei anni per non perdere una progettualità dell’ospedale. 3 milioni e mezzo non servono neanche per il tetto. Ma come patrimonio è servito al bilancio della Regione Umbria. Lei e l’ex assessore Cecchini, suo sindaco quando era vice ed assessore, la questione la conoscevate bene. Io avrei eliminato la casa della salute. Usiamoli per l’Alzheimer. Chi avrà in carica l’ospedale lo metterà ancora a bilancio, magari con una voce inferiore.

Abbiamo usato la scusa del Lascito per non fare nulla dell’ospedale. Oggi mettiamo una pietra tombola sull’ospedale vecchio e la responsabilità è dalle Amministrazioni dal 2000 ad oggi. Chiudere questa pagina con una donazione benefica che non servirà a niente. Diventerò nonno e l’ospedale sarà implode su stessa. Avremmo perso una struttura anche architettonicamente un unicum”.
Nella replica il sindaco ha detto: “Abbiamo portato la discussione sull’alveo politico. La proposta della città della Salute nasce da un accordo verbale con Asl e poi deliberato dalla Regione. Mentre so che su oncologia e centro Alzheimer i tempi sono brevi, sulla città della salute è più complicato.

La proposta nasce dal consigliere Zucchini e dal dott. Martinelli e fu ripresa dai politici. Non è neanche una idea mia. E’ complesso, abbiamo tre milioni, altri 3 della Asl, ci sono i fondi del terremoto ma me mancano altri e quelli che metterà la Regione Umbria. E’ vero che l’ex ospedale è lì dal 2000. La Regione ha scelto la strada più semplice di mettere a bilancio 4 milioni di euro. Siamo ad una volta politica: la ASL ha l’obbligo di fare la città della salute, la può però fare altrove. A quel punto il vecchio ospedale rimane senza soluzione e senza investitori ma è una scelta politica, come lasciarlo lì. Nel dibattito l’abbiamo rimesso noi, l’assessore Coletto l’ha ripreso in maniera ancora più esplicita. Asl non può disattendere il deliberato del comune di Città di Castello. Non è possibile. Quando l’assessore regionale dice che lavorerà alla Casa della Salute, è un vincolo per la ASL. Città di Castello ha fatto una proposta e messo risorse, noi siamo stati costruttivi”. Subito dopo il consiglio ha approvato a maggioranza anche la variazione di bilancio che consente il trasferimento alla ASL delle risorse del Lascito.

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Dal lockdown alla musica, una canzone per aiutare la Croce Rossa

Parole e musica, con l’obiettivo di ringraziare la Croce Rossa per il suo impegno nel periodo di emergenza Covid. E’ l’iniziativa di un gruppo di cantanti e musicisti della Valtiberina: per la precisione tutto è partito da Michele Rossi Flenghi, Mattia Barni e Niccolò Neri. Dalla loro sinergia è nato “Promesso”, un brano che racconta il periodo di isolamento vissuto negli ultimi mesi. E’ stato cantato e suonato da ben 29 artisti.

La bella iniziativa è stata presentata questa mattina nella Sala del Consiglio Comunale di Sansepolcro dai tre giovani e dall’assessore alla Cultura Gabriele Marconcini, alla presenza del presidente della Croce Rossa Comitato di Sansepolcro, Biagio Lamonica.

Oltre a  Barni, Neri e Rossi Flenghi, alla realizzazione della canzone hanno partecipato: Francisco Arturi, Davide Baccanelli, Lucia Bastianelli, Ilaria Betti, Michele Braganti, Lucio Cristini, Mark David, Silvia Epi, Agnese Fabbri, Filippo Foni, Kime, Veronica Lazzari, Lorenzo Meazzini, Irene Vergni, Ed Menichella, Silvia Milli, Filippo Poderini, Laura Polverini, Iacopo Rossi, Lodovico Rossi, Megy Shkurti, Elisa Tiroli, Riccardo Tiroli, Noemi Umani, Yovng Cesa e Tommaso Zazzi.


“Il video uscirà sui Social il 29 giugno ma le chiavette USB con il brano sono già disponibili in numerosi negozi e saranno consegnate a seguito di un’offerta libera – hanno spiegato i tre giovani – Il brano è inoltre disponibile in digitale su Spotify, iTunes e molte altre piattaforme. L’incasso dell’iniziativa sarà devoluto completamente alla Croce Rossa di Sansepolcro, per dire grazie a tutti i suoi volontari, per quanto hanno fatto per la nostra comunità in questi mesi difficili”.

Ecco le attività dove è possibile ritirare la chiavetta USB: ad Anghiari (Bar Teatro), a Sansepolcro (Caffè Gerasmo, Caffè delle Stanze, Lanzi Abbigliamento, Cast Abbigliamento, Ristorante Fiorentino, pizzeria Mengrigi,  Setticlavio, Livi Musica, CiaoBar), a San Giustino (Farmacia Polverini), a Città di Castello (Centro Estetico Edonè, libreria Sacro Cuore, libreria Paci) e a Lama (pizzeria Santamaria).

“La Croce Rossa Italiana è in prima linea dall’inizio dell’allerta Covid-19 in modo capillare su tutto il territorio nazionale, attraverso migliaia di volontari e operatori che stanno lavorando senza sosta per sostenere la popolazione – ha spiegato Lamonica – In questa nuova “Solferino contemporanea”, la Croce Rossa Italiana ha certamente fatto la differenza. I suoi volontari, sempre in prima linea nelle ambulanze o a fianco dei medici, degli infermieri e degli operatori sociosanitari, sono stati da esempio, così come quelli che hanno contribuito a tenere aperti i Comitati con tanti servizi solo apparentemente più “semplici”, ma non meno importanti. Tutti hanno contribuito a fronteggiare questo maledettissimo virus. Come? Donando il sangue, vista la carenza nelle strutture sanitarie durante la pandemia; aiutando gli anziani; diventando “volontario temporaneo” per far fronte alle tante necessità del Paese. Ma, soprattutto, essendo forti e resilienti. Le idee che ci guidano sono state il faro in questi momenti bui, che abbiamo trasformato in una nuova rivoluzione, quella del “Tempo della Gentilezza”, intensificando su tutto il territorio nazionale i servizi per le persone più vulnerabili e con maggior fragilità sociali e sanitarie, tra i quali la spesa a domicilio, il trasporto sociale, la consegna dei farmaci e dei beni di prima necessità nonché delle mascherine a domicilio. Detto questo, non posso che ringraziare a nome di tutta la nostra Croce Rossa, i promotori di questa iniziativa e tutti coloro che hanno aderito, oltre a RVT, che sta trasmettendo il brano”.

“Come Amministrazione Comunale non possiamo che complimentarci con tutti coloro che hanno ideato e realizzato questo progetto – ha concluso l’assessore Gabriele Marconcini – Nonostante la condizione di isolamento di questi ultimi mesi, gli artisti dell’Alta Valle del Tevere sono riusciti a stringersi in questa lodevole collaborazione che ha saputo valorizzare l’attitudine alla musica di questo territorio. Il lavoro è stato effettuato in maniera assolutamente originale e siamo convinti che questo abbia contribuito attivamente a creare un risultato di grande valore artistico e creativo. Oltre a questi aspetti, per nulla secondari, il fatto che attraverso la diffusione della canzone sarà possibile sostenere un ente che ha dato un grande contributo durante l’emergenza Covid, aumenta ulteriormente il valore di questa bella iniziativa”.

L’auspicio è che questa esperienza faccia da apripista a qualcosa di più grande. Gli artisti coinvolti sono infatti solo una piccola parte di quelli presenti nell’intera vallata. Potrebbe nascere un progetto discografico più importante.

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Premio Rometti 2020, scelti i finalisti

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Il Premio Rometti non si ferma. Il concorso internazionale promosso dalla manifattura umbertidese, giunto all’ottava edizione, è stato confermato.Dopo un continuo confronto con le Università e le Accademie d’arte e di design durante le settimane del lockdown, gli organizzatori del Premio hanno deciso di confermare l’iniziativa, un segnale importante nella convinzione chela creatività e l’innovazione non possano e non debbano conoscere momenti di stasi.Il Premio Rometti, rivolto agli studenti delle Accademie d’Arte e di Design italiane ed internazionali, seleziona i progetti che sappiano interpretare le nuove tendenze e offrano un contributo originale all’arte ceramica. Oltre al premio in denaro riservato ai tre progetti migliori, il concorso offre a tutti gli studenti finalisti uno stage formativo presso la Manifattura, durante il quale potranno dare concretamente forma ai loro progetti e porre le basi di una collaborazione che duri nel tempo.Numerosi sono stati negli anni, infatti, gli stagisti del Premio che hanno avuto poi altre occasioni di lavorare con la Manifattura, fianco a fianco con i nomi più prestigiosi del design internazionale.La giuria, chiamata a valutare i progetti nella giornata di venerdì 19 giugno, ne ha selezionati quattro, realizzati da studenti dei seguenti istituti: RUFA (Rome University of Fine Arts) Roma, CAD (College of art & design) Bruxelles, Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), IED (Istituto Europeo di Design) Milano.La notizia è stata accolta dai giovani artisti con grande entusiasmo. Durante le scorse edizioni lo stage si è sempre tenuto in estate ma quest’anno, vista le perduranti difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus, le attività del premio, pur interamente confermate, sono momentaneamente rinviate, in attesa di poterle svolgere al meglio in piena sicurezza e nel rispetto delle direttive.

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Umbertide: Mercoledì 24 giugno un incontro con gli operatori del settore per la valorizzazione dell’offerta turistica territoriale

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Si svolgerà mercoledì 24 giugno, a partire dalle ore 18.30 presso il Centro socio-culturale San Francesco un incontro per la condivisione delle strategie di promozione turistica e di presentazione del progetto per il rafforzamento e la valorizzazione dell’offerta turistica territoriale per i Comuni di Umbertide, Monte Santa Maria Tiberina e Lisciano Niccone.La riunione è rivolta ai legali rappresentanti di enti, associazioni e imprese dei servizi turistici e complementari.Lo scopo dell’incontro è la condivisione di obiettivi e strategie perseguiti da un progetto di rafforzamento e valorizzazione dell’offerta turistica territoriale elaborato dai Comuni di Umbertide, Monte Santa Maria Tiberina e Lisciano Niccone in risposta all’avviso volto al sostegno della realizzazione di progetti di valorizzazione e sviluppo dell’offerta territoriale-Fondo di cofinanziamento dell’offerta turistica e POR-FESR 2014-2020-Azione 8.7.1 della Regione Umbria.Per prendere parte all’incontro, nel rispetto della normativa per il contrasto della diffusione del virus Covid-19, gli interessati per prenotarsi devono mettersi in contattato con il numero 329 4581492. 

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Anghiari festeggia la Notte Romantica: sarà un San Valentino d’estate, tra candele accese e atmosfera magica.

 
Anghiari si prepara a festeggiare la notte dedicata all’amore. Sabato 27 giugno 2020 il borgo si vestirà a festa per la Notte Romantica, l’evento nazionale organizzato dall’associazione “I Borghi più Belli d’Italia”, uno degli appuntamenti più interessanti nel panorama delle manifestazioni turistico-culturali e di intrattenimento del nostro Paese. Sarà un San Valentino d’estate, con un’atmosfera magica e suggestiva e un’illuminazione pubblica rigorosamente a lume di candela, lungo la famosa “Croce di Anghiari” sino al cuore del Borgo Medioevale, attraversando ogni scorcio e ogni vicolo del centro storico. Bar, ristoranti, musei e attività commerciali saranno aperti sino a tarda sera per regalare ai partecipanti una serata all’insegna del romanticismo, della buona cucina, della musica e dell’arte. I locali saranno allestiti a tema e proporranno una romantica cena a lume di candele per ricreare la magia dell’amore in un’Anghiari unica e incantevole. Spazio a creatività e fantasia per la prima festa che il borgo torna a festeggiare dopo le limitazioni imposte dall’emergenza legata al Coronavirus.
 
“Anghiari riparte e lo fa tornando a festeggiare, con uno degli eventi più belli e attesi dell’estate – ha dichiarato il sindaco Alessandro Polcri – un’opportunità per le attività commerciali, i bar e i ristoranti che saranno avvolti da un’atmosfera magica e che non vedono l’ora di lasciarsi alle spalle le settimane di crisi e di incertezza. Sarà la festa dell’amore, dei sentimenti, della magia, delle emozioni, un vero e proprio San Valentino estivo. Festeggeremo in sicurezza, in un clima romantico proprio come richiede il tema dell’evento”.

Aderiscono all’evento:

-Castello di Sorci – “Sotto la magia delle stelle a Sorci”.

-Cantina del Granduca 

-Bar Pizzeria Baldaccio 

-Caffè Garibaldi “Aperitivo Romantico in Piazza” 

-Giardini del Vicario- “Terrazza panoramica, cocktails d’amore e musica dal vivo” 

-Talozzi Bistrot della Fonte -“passione e cucina sotto le Logge edel 1300” 

-Pizzeria La Pineta 

-Ristorante la Nena – sconto del 10% riservato alal coppia 

-Locanda Il Castello di Sorci 

-La Bottega di Robertino “Apericena d’Amore al balcone” 

-Il Feudo del Vicario 

-Il Bar del Teatro 

-Da Alighiero 

-Piadineria Al 59 

-Il Cantuccio 

-Vecchia Osteria La Pergola 

-Bar Pizzeria Scucco’s

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