“Anche in questa giornata ci sono buone notizie. I dati trasmessi dalla ASL Umbria parlano di zero positivi, 80 persone guarite e soltanto 30 persone positive, Ci sono poi persone in isolamento precauzionale ma non risultano positivi e ci auguriamo che non lo siano neanche in futuro. I numeri sono buoni, c’è una linea discendendte molto forte, senza nuovi casi e con tante guarigioni. Merita, dopo un momento di emergenza, ricordare che ne siamo usciti grazie al lavoro compiuto dalla ASL sia come ospedale che come territorio, sul fronte della ricostruzione epidemiologica per circoscrivere i contagi, e al senso di responsabilità dei cittadini, un sacrificio compiuto in nome della salute di tutti. Le misure di contenimento sociale hanno funzionato anche in virtù di questa diligenza. Il controllo e la repressione, che pure ci sono stati, non sarebbero stati efficaci senza la collaborazione dei cittadini. Sono molto contento, anche se ci sono state alcune pochissime eccezioni, del comportamento dei tifernati. Voglio ringraziare Amare che, tramite il suo presidente Carlo Paladino, ci ha comunicato una donazione per l’ampliamento dei Buoni Spesa. Abbiamo già fatto oltre 800 distribuzioni, ne faremo altre grazie alle liberalità di singoli e associazioni. Rispetto agli orti sociali, diversi dagli orti privati, che svolgono un’importante funzione, riapriranno dal 4 Maggio con il controllo dell’Associazione Carabinieri in congedo. L’afflusso e le attivitò devono svolgersi in sicurezza perché il Covid 19 non è stato ancora sconfitto e quindi bisogna tenere alta la guardia e consentire ai pensionati che gestiscono gli orti di accedere in sicurezza. Il 4 maggio riapriremo anche i parchi pubblici con un sistema di controllo e verifica affinchè non si creino assembramenti. E’ necessario per bambini e adolescenti che da due mesi vivono chiusi in casa. C’è una polemica in atto per le molte categorie escluse dalla ripresa del 4 maggio e tra queste la tolettatura degli animali, in cui vivono e lavorano diverse persone. Ci hanno chiesto di intervenire perché il loro codice Ateco sia incluso tra chi potrà ripartire e lo faremo perché penso che sia giusto concepire un ritorno al lavoro il più esteso possibile sempre in sicurezza. Stiamo studiando forme di aiuto per le categorie che hanno sofferto di più la chiusura – bar, ristoranti, pubblici esercizi, alberghi – e per i quali non si conosce ancora una data precisa. Cercheremo di dare loro una mano per quanto possibile. Infine domenica 3 maggio 2020, in coincidenza con la fine del lock down, alle 17.00 abbiamo organizzato con il maestro Fabio Battistelli ed il prof. Rosario Salvato, un’iniziativa musicale simile al concerto di Pasqua. Ci saranno 300 musicisti e il saluto di grandi artisti che hano vissuto o hanno incontrato il successo a Città di Castello. Sarà un modo per stare insieme e sperare di lasciarci presto alle spalle questo brutto periodo”.
La Presidente della Provincia di Arezzo scrive al Premier Conte e al Presidente Rossi della Regione Toscana: “Ascoltate le imprese”
La Presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini si fa portavoce delle richieste del mondo economico con un documento specifico rivolto alla Regione Toscana, al Premier Giuseppe Conte e agli Istituti Bancari. Obiettivo: il rilancio forte delle imprese per salvaguardare il territorio e l’occupazione prima che sia troppo tardi.
Silvia Chiassai Martini ha dichiarato: “Ho sentito il dovere di lanciare un appello a Regione, Governo e anche agli Istituti Bancari per ottenere misure urgenti e risorse certe al rilancio dell’economia e alla tutela dei posti di lavoro della nostra provincia. Dopo la fase di lotta all’emergenza sanitaria, basata sulla responsabilità dei cittadini nel cambiare le abitudini di vita e sul sacrificio chiesto alle imprese, oggi serve una svolta decisa per non dovere raccogliere i pezzi di un’emergenza economica ancora più grave. Occorre mettere in campo, prima che sia troppo tardi, gli strumenti necessari ad una ripartenza veloce, senza perdere di vista le dovute misure di protezione che le imprese sono in grado di fornire. Non possiamo continuare a risolvere i problemi stando fermi, con coraggio e determinazione, dobbiamo lavorare alla ripresa avendo chiaro il percorso da intraprendere. Per questo ho ritenuto doveroso preparare un documento in cui sono state raccolte le richieste pervenute dalle Associazioni economiche e di categoria.
Le Istituzioni devono ascoltare il grido di aiuto del mondo produttivo che chiede di accedere facilmente alla liquidità, senza lungaggini o inspiegabili ritardi; prevedere subito il contenimento dell’imposizione fiscale e delle tasse, che le imprese non riescono a sostenere per il blocco forzato delle attività e come misura concreta per accompagnare la ripartenza; mettere a disposizione finanziamenti a fondo perduto alle partite IVA per contenere i danni economici, anche a garanzia dell’occupazione; il Covid deve essere l’occasione per liberarci finalmente dalla burocrazia e per programmare un rilancio pieno delle produzioni, contrastando in maniera efficace la perdita preoccupante di fette di mercato, in quanto i vari competitors mondiali non hanno mai smesso di lavorare.
Il nostro territorio virtuoso, formato da piccole e medie imprese, è basato su di un tessuto economico che ha sempre dimostrato una grande capacità di resistere anche in periodi storici più bui, in cui le crisi finanziarie mondiali non hanno risparmiato nessuno. Stavolta, senza i sostegni necessari, perché gli imprenditori non potranno contare soltanto su intraprendenza o qualità dei prodotti, le conseguenze saranno drammatiche anche in termini di coesione sociale.
Oggi più che mai dobbiamo essere pragmatici, assumerci la responsabilità delle scelte, avendo una visione sul futuro che non possa prescindere dalla tutela del patrimonio delle nostre imprese e dei nostri lavoratori che sono il motore di tanti settori strategici dell’economia italiana: manifatturiero, tecnologico, agricolo, turistico, culturale. Possiamo uscire vincenti dalle ripercussioni della pandemia, solo con scelte condivise e con la collaborazione fattiva tra le parti. Questa tragedia potrebbe veramente essere per l’Italia l’evento che genera il “punto zero”o “il punto di non ritorno” in base alle decisioni prese e alla facilità con la quale saremo capaci concretamente di attivare le misure richieste. Quando un’attività chiude o non sarà in grado di ripartire, sarà una dura sconfitta per tutto il sistema Paese”.
Coronavirus, 6 milioni di euro dalla Regione per un bando di ricerca sul Covid-19
La Toscana stanzia 6 milioni di euro, a fondo perduto, per l’attivazione di un bando pubblico di ricerca sul Covid-19. Il bando è finalizzato alla promozione di progetti di ricerca per identificare sistemi di prevenzione, terapie e sistemi di diagnostica e analisi, per combattere le infezioni da Sars-CoV-2 e altre emergenze virali, che si potrebbero presentare in futuro. I progetti saranno principalmente finalizzati a migliorare la comprensione dell’epidemia di Covid-19 e, nello stesso tempo, la preparazione e la risposta alle emergenze di sanità pubblica. Tutto questo è definito da una delibera di Giunta, approvata nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi.
“L’emergenza epidemiologica che ha colpito il Paese è tale che abbiamo ritenuto opportuno investire importanti risorse anche nella ricerca per trovare soluzioni innovative, che ci aiutino a contrastare le epidemie attuali e quelle future – spiega Saccardi -. Ci auguriamo che con questa iniziativa possano arrivare proposte risolutive dai ricercatori del settore pubblico e privato no-profit, accelerando gli esiti dei loro studi. Siamo pronti a perseguire questo obiettivo attraverso il cofinanziamento, a fondo perduto, di progetti di ricerca e sviluppo, che tutelino il più possibile la salute pubblica”.
Possono accedere al contributo, dunque, progetti di ricerca e sviluppo, dedicati a: studi e analisi di modelli organizzativi; indagini epidemiologiche e sociologiche; studi di diagnostica e virologia; approcci terapeutici e vaccini nell’ambito del Covid-19. Il costo totale di investimento, per ogni progetto, non potrà essere superiore a 500 mila euro. Il contributo, a fondo perduto, è concesso nella misura massima del 80% del costo totale del progetto.
Possono partecipare al bando aziende sanitarie ed enti del Servizio sanitario regionale, che svolgono istituzionalmente attività di ricerca come l’Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica) e la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio; l’Agenzia regionale di Sanità della Toscana; organismi di ricerca con sede legale o unità operativa sul territorio regionale. Non è possibile partecipare al medesimo progetto in qualità di partner o capofila e, contemporaneamente, come fornitore di ricerca contrattuale. Non sono ammessi progetti presentati da un solo soggetto. La delibera, oltre a definire i requisiti dei beneficiari, indica anche la tipologia degli interventi finanziabili e i criteri di valutazione delle richieste di finanziament o.
Confartigianato Arezzo Ordine dei Commercialisti di Arezzo: “troppa confusione e incertezza sulla ripartenza del sistema produttivo. Servono regole chiare e tempi veloci per evitare il collasso economico”
“Le imprese aretine, e non solo, sono sull’orlo del baratro economico. La pandemia da medica sta diventando pandemia economica. Le piccole e medie imprese rischiano la chiusura e quindi di lasciare sguarnito il cuore manifatturiero del nostro Paese. Avrebbero bisogno di aiuti concreti e immediati, non di indebitarsi ulteriormente ma di avere sostegni a fondo perduto e di regole per la ripartenza imprenditoriale che siano certe, chiare, veloci. Invece sono alle prese con una gestione governativa che si muove in maniera confusa, con regole approssimative, con tempi incerti, con controlli sanzionatori invece che di affiancamento per la ricostruzione attiva del sistema d’impresa. Il tutto condito da una sorta di paternalismo che avvilisce la grande capacità di gestione dei nostri imprenditori”.
E’ questa la situazione drammatica che viene denunciata da Confartigianato Arezzo, per parola del presidente Ferrer Vannetti, e dall’Ordine dei Commercialisti di Arezzo, nelle affermazioni del presidente Giovanni Grazzini.
Secondo Vannetti il decreto Fase due, predisposto dalla Presidenza del Consiglio, presenta una serie di falle in molti campi, “a partire ad esempio – spiega – dalla incomprensibile uniformità assoluta a livello territoriale delle misure adottate, con blocchi dell’attività imprenditoriale che hanno lasciato nella disperazione intere categorie. Non si capisce perché, se il testo governativo lascia intatta e anzi ribadisce la chiusura dei confini regionali, quindi la non mobilità tra l’una e l’altra, non sia stato allora possibile prendere iniziative diverse sui territori a seconda della penetrazione della pandemia: abbiamo regioni duramente colpite e ancora alle prese con situazioni sanitarie preoccupanti, ma anche regioni in cui il passaggio del virus è stato molto meno costringente. Un’intelligente differenziazione che tenesse conto di queste differenze sarebbe stata e sarebbe auspicabile per consentire alle imprese e ai territori già pronti di ripartire”.
Uno degli aspetti approfonditi, invece, dal presidente dei commercialisti aretini, Giovanni Grazzini – oltre alla “necessità di un sostegno pronto e concreto alle imprese che noi vediamo tutti i giorni più in difficoltà e scoraggiate” – è quello “davvero avvilente della confusione normativa, che ci costringe a lavorare di giorno e a studiare di notte per cercare di mettere ondine nell’enorme, continuativo, disordinato – e spesso contraddittorio nei contenuti – afflusso di normative nazionali, regionali, comunali, di ordine pubblico..ecc”.
Uno spunto di Grazzini coglie in pieno questo aspetto: “Vogliamo tutti una rigorosa profilassi per chiunque acceda in azienda ma sulle procedure per la sanificazione siamo al massimo della confusione: prima di tutto in riferimento a questo aspetto abbiamo tre diversi interventi normativi che si sovrappongono, il Dpcm nazionale e le ordinanze regionali e INAIL, per non citare il recentissimo protocollo nazionale con i sindacati. E poi, cosa molto grave, manca ancora il decreto attuativo che dovrà consentire alle imprese l’accesso al credito d’imposta previsto proprio per la sanificazione, col rischio che queste, per motivi burocratici, finiscano per perdere anche questo piccolo sostegno”.
Tornando a Vannetti, il presidente di Confartigianato Arezzo insiste anche su altri due temi decisivi: la questione dei “controlli degli enti preposti che dovrebbero essere assolutamente di tipo istruttorio e non sanzionatorio”, e il fatto che “i finanziamenti alle aziende del territorio dovranno essere assolutamente a fondo perduto, per evitare che queste, moltissime già in difficoltà economiche prima della crisi causata dal Covid19, finiscano per indebitarsi ulteriormente e magari per scegliere di chiudere”.
Da Grazzini, invece, altri due allarmi di grave portata: “La Cassa integrazione per i lavoratori delle aziende in crisi è difficile da acquisire, soprattutto quella in deroga, inoltre spesso gli istituti bancari non hanno anticipato gli importi e quindi molti rischiano di non avere respiro per andare avanti”. Secondo Grazzini sarebbe “fondamentale, e a costo zero per lo Stato, lo sblocco dei crediti d’imposta in F24 che sono fermi fino alla dichiarazione dei redditi, ciò consentirebbe di dare respiro e liquidità alle imprese al momento di termine delle sospensioni momentanee”.
Da ultimo da Vannetti e Grazzini arriva una suggestione importante: “Attenzione che a volte, da queste crisi gravissime, possono venire anche delle occasioni di crescita e riscatto: se il Paese, il Governo, le istituzioni locali e tutti noi riusciamo a indirizzare positivamente le energie che per forza dovranno essere liberate per la ripartenza, se sfruttiamo l’occasione di mettere mano alle norme finanziarie con la maggiore libertà che viene anche dal sostanziale via libera di Bruxelles sugli aiuti, se riusciamo a rendere il fisco non più opprimente e pressante e soprattutto a snellire la burocrazia, se mettiamo quindi gli imprenditori in grado di lavorare con rinnovato entusiasmo ad un progetto di crescita, allora potremo avere davvero una vera rinascita del nostro sistema economico, la cui spina dorsale è appunto costituita dal lavoro quotidiano e silenzioso delle piccole e medie imprese italiane”.
I ristoratori aretini: “basta con lo stop forzato. siamo pronti a riaprire il 18 maggio”

Dalla riunione on line coordinata dalla Confcommercio è emersa la volontà chiara di tutti gli operatori del settore di accelerare i tempi della riapertura dei locali al pubblico. Il presidente provinciale Federico Vestri: “è importante riprendere l’attività, anche perché dovremo tutti abituarci a nuove regole per convivere con il Covid-19. Fermare tutto non basterà a farlo scomparire, mentre imparare a gestire responsabilmente la vita di tutti i giorni servirà ad arginarlo”. Tra le richieste inviate alle autorità anche quella di aree pubbliche a costo zero per ampliare all’esterno lo spazio dei locali, poi un sostegno all’occupazione attraverso a contributi a fondo perduto, moratoria sui pagamenti e rinegoziazione dei canoni di locazione; infine l’abbassamento dell’Iva sui cibi preparati e la deducibilità delle spese per la ristorazione. Intanto Fipe-Confcommercio nazionale lancia una petizione (https://bit.ly/2yLYWuS) per la riapertura al 18 maggio
“Siamo pronti a riaprire al pubblico i nostri locali il 18 maggio. Basta con lo stop forzato. È un lusso che non possiamo permetterci e un sacrificio che, da solo, non basta certo a fermare l’epidemia da Covid –19”. Hanno le idee molto chiare, i ristoratori della Confcommercio aretina, che si sono riuniti on line per decidere sul da farsi. Obiettivo comune: spingere le autorità locali ad accelerare i tempi della ripartenza, spostata dal Governo Conte a giugno ma ancora legata a molte variabili.
“Purtroppo è poco probabile che il Coronavirus possa essere debellato in tempi rapidi e chiuderci in casa non serve a farlo scomparire. Riteniamo che sia più utile imparare a conviverci, gestendo responsabilmente la vita di tutti i giorni”, sottolinea il presidente provinciale dei ristoratori aretini Federico Vestri. “In questi due mesi di lockdown abbiamo dimostrato grande senso di responsabilità e siamo perfettamente in grado di seguire quanto necessario al contenimento del contagio, per la massima sicurezza nostra, dei nostri collaboratori e dei clienti”.
I ristoratori della Confcommercio fanno quindi precise richieste alle autorità locali e nazionali. “Intanto, chiediamo alle Amministrazioni Comunali piazze e spazi pubblici gratuiti per ampliare la disponibilità di tavoli anche fuori dai nostri locali”, dice Vestri, “questo ci aiuterebbe ad offrire un servizio all’altezza e a rianimare le nostre città, ma senza rischi per nessuno. Ovviamente in questa fase dovremmo essere esonerati dal pagamento di Cosap e Tari per almeno un anno, per contenere al massimo i costi”.
Necessarie anche misure di ristoro per la categoria. “Non abbiamo chiesto aiuto allo Stato per indebitarci ulteriormente, ma per sostenere l’occupazione in questo periodo difficile. Così, chiediamo contributi a fondo perduto, oltre ad una moratoria su tariffe, tasse e tributi. E ci vorrebbe anche un taglio sui costi del lavoro”.
Altro punto dolente, la rinegoziazione dei canoni di affitto. “Non può essere lasciata al buon cuore dei proprietari dei fondi, ci vogliono sostegno concreto e garanzie per tutti. La contrattazione privata potrebbe quindi affiancarsi ad una rimodulazione collettiva dei canoni, con il tramite delle associazioni di categoria e le autorità come garanti”.
Su tutto, la richiesta di fissare la riapertura dei locali il 18 maggio. “Consegne a domicilio e vendita da asporto ci consentono di recuperare fino al 30 o 40% massimo del nostro fatturato e non basta a mantenere le nostre imprese e i posti di lavoro”, ribadisce il presidente dei Ristoratori Aretini Federico Vestri, “riaprire al pubblico è una necessità. La nostra associazione di categoria Fipe-Confcommercio ha lanciato a livello nazionale una petizione (https://bit.ly/2yLYWuS) per chiederlo a gran voce e insieme, operatori e consumatori”.
Per incentivare i consumi, poi “sarebbe opportuno che il Governo abbassasse al 4% l’Iva su tutti gli alimenti, anche quelli preparati che si consumano al ristorante, e che rendesse detraibili le spese per la ristorazione. Il consumo dei pasti fuori casa non è solo né sempre un lusso: per molti lavoratori, ad esempio, è una necessità. Per tutti è un servizio che ci aiuta a vivere nella socialità”. Federico Vestri, infine, auspica una campagna di comunicazione adeguata che rassicuri la clientela: “i pubblici esercizi sono luoghi sicuri, dove si rispettano le regole e si tutela la salute”.
Interventi di manutenzione straordinaria alla Pineta Ranieri in previsione della riapertura
La Pineta Ranieri nei giorni scorsi è stata interessata da alcuni interventi di manutenzione straordinaria. I lavori hanno interessato la pulizia del tratto conclusivo del parco su due aree: una pioppeta che occupa la parte bassa dell’area verde a ridosso del fosso Rio e l’abetaia adiacente. In queste due zone la vegetazione del sottobosco presentava una crescita abbondante ed incontrollata di rovi e sterpaglie. L’intervento ha richiesto l’utilizzo di un trincia semiforestale montato sul braccio di un escavatore cingolato, che ha permesso di ripulire il sottobosco da tutte le sterpaglie e piccoli tronchi.Come spiega l’assessore Francesco Cenciarini: “I dipendenti del servizio manutenzioni esterne del Comune di Umbertide hanno provveduto all’abbattimento degli alberi secchi e pericolosi ed alla rimozione degli alberi caduti, per garantire maggior sicurezza all’interno del parco, in previsione della sua riapertura. Il lavoro ha così permesso il recupero di una ampia zona alberata”.Per quanto riguarda la pulizia del verde pubblico, rende noto l’assessore “gli interventi sono iniziati la settimana scorsa. Si sta procedendo per zone omogenee, dando la precedenza a parchi ed aree verdi su zone abitate, per poi proseguire con i verdi residui e marginali”.
Moretti (ass.re sport Sansepolcro) “pronta strategia per aiutare, economicamente, le nostre società sportive. Entro il 15 maggio, nuovo Consiglio Comunale, spero di convocarlo in presenza e a Palazzo delle Laudi “
“Per la nostra Amministrazione, lo sport ha un valore sociale ineludibile, sopratutto se questo ha lo scopo di favorire la crescita dei nostri giovani. Siamo in prima linea, per studiare soluzione adeguate, al fine di aiutare concretamente le società sportive del nostro territorio. Ci sono risorse che abbiamo già individuato, nel nostro bilancio, per intervenire su opere di sanificazione e per mettere in grado gli addetti ai lavori di ripartire in totale sicurezza. Tanto dovrà essere cambiato, vedo con favore una collaborazione, mi spingo oltre un’unione tra le società della Altotevere Umbro e della Valtiberina Toscana. Fare rete, collaborare, unire le forze in questo momento è fondamentale, insieme si può vincere la battaglia contro il Covid 19 e ripartire più forti di prima. Entro il 15 maggio tornerà a riunirsi il consiglio Comunale priorità assoluta, quello di farlo in presenza, stiamo verificando se esistono le condizioni, per quanto riguarda il distanziamento sociale tra consiglieri, non ci dovrebbero essere problemi, potendo contare sull’intera sala consiliare detto questo, se si farà, lo faremo nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza. Tornare a fare politica, nella sede naturale di Palazzo delle Laudi, è già una prima importante vittoria. Colgo l’occasione che mi viene concessa per ringraziare, pubblicamente, maggioranza e opposizione, per il prezioso contributo dato in questa fase di grave emergenza”
ASL Toscana sud est “Rsa Badia Tedalda la prima ad effettuare i tamponi. Non ci sono state le 3 settimane di attesa lamentate dal Consigliere Casucci”
“L’Asl Toscana sud est condivide la soddisfazione del consigliere regionale Casucci per il fatto che i tamponi nella Rsa di Badia Tedalda siano risultati tutti negativi. La soddisfazione dell’Azienda è ancora maggiore in considerazione dei fatto che, contrariamente a quanto scrive il consigliere, la RSA di Badia Tedalda è stata la prima in cui sono stati effettuati i tamponi ed è anche la prima di tutta la Zona Distretto in cui i tamponi ad operatori e ospiti sono stati eseguiti per la seconda volta. Quindi non ci sono state le 3 settimane di attesa lamentate dal Consigliere”.
Lo sport ai tempi del Covid 19: Farinelli (Virtus San Giustino) “non so se e quando ripartiremo, ma vogliamo farlo in totale sicurezza. Servono aiuti da parte delle Amministrazioni, lo sport rischia di morire”
“Siamo in una fase di totale incertezza, per quanto riguarda l’intero comparto sportivo. Ci vogliono regole chiare, non possiamo assolutamente mettere a rischio la salute degli atleti, sopratutto di quelli più giovani. Serve un coordinamento che vada oltre il nostro comune, la nostra valle. In caso di ripartenza ci troveremo a giocare in alcune strutture poco adeguate, con spogliatoi di piccole dimensioni. Non tutti gli impianti sportivi, sono come il comunale di San Giustino, per questo penso sia opportuno, che prima di tornare a parlare di calcio, si pensi ad un censimento degli impianti, così da selezionare eventualmente le strutture più idonee e a norma dove poter giocare, per poi dare il tempo a tutti, di adeguarsi alle nuove normative. Serve poi un intervento forte, da parte del comune di San Giustino, e di tutti comuni del comprensorio, la nostra come altre società dovranno adeguarsi ai protocolli sanitari, spese che in questo momento nessuna è in grado di sostenere, servono aiuti economici, per non far morire lo sport dilettantistico”
San Giustino Domani “nella fase 2 certezze per famiglie e comparto economico”
“A pochi giorni dall’inizio della ‘fase 2’, sono Emanuele Marchetti e Sara Marzà, rispettivamente capogruppo e vice-capogruppo della lista San Giustino Domani che sostiene il Sindaco Paolo Fratini a fare il punto sulla situazione degli interventi svolti nel Comune sangiustinese.
“Come intero gruppo di maggioranza riteniamo positivo il lavoro svolto dal Sindaco e dalla Giunta in questo momento così complesso. La risposta alle problematiche che si sono presentate è stata puntuale e concreta, sia in termini di supporto alla cittadinanza, in particolar modo alle fasce più deboli, sia in termini di informazione e gestione della crisi.”
Marchetti aggiunge: “Riteniamo che la vera sfida si presenterà nei prossimi giorni e dovremo essere pronti ad affrontarla nel migliore dei modi. Ai cittadini bisogna dare certezze su come affrontare il prossimo futuro e attendiamo da Governo centrale e Regione una strategia chiara nel gestire questa nuova fase che tenga conto di un dato oggettivo: siamo ancora in emergenza sanitaria. Questo sarà un passaggio imprescindibile nella nuova fase per non rendere vani tutti gli sforzi prodotti fino a questo momento.”
Continua Sara Marzà: “Riteniamo sia opportuno ringraziare tutta la cittadinanza, che, stravolgendo le proprie abitudini di vita, è riuscita a rispettare le indicazioni fornite, mantenendo un comportamento quanto più corretto possibile che ha contribuito ad impedire l’espandersi della pandemia nel nostro territorio. Un ringraziamento anche alle associazioni di volontariato che, anche in questa problematica circostanza, hanno dimostrato il forte attaccamento alla comunità supportando la cittadinanza e gli enti attraverso le varie iniziative. Non dimentichiamoci la scuola, che mostrandosi sempre vicina alle famiglie anche in piena emergenza, si è trovata a dover trasformare il proprio metodo di insegnamento e il rapporto con gli alunni.”
In prossimità della ripartenza proseguiremo a sostenere la cittadinanza ed il comparto economico attraverso azioni concrete, in questo l’amministrazione non starà a guardare ma si impegnerà con tutte le proprie risorse per fronteggiare al meglio le difficoltà, ma anche Stato e Regione dovranno svolgere la propria parte. Chiederemo un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati affinché il paese possa ripartire e recuperare quanto perso”.
Covid-19: Lega Castellari – Città di Castello “Azzerare no posticipare Cosap e tributi locali per le attività”
“Azzeramento della Cosap e dei tributi locali dove è possibile per il periodo di sospensione delle attività commerciali e rivederla per i restanti mesi del 2020.”
È quanto chiede la Lega di Città di Castello tramite una mozione protocollata dal consigliere Castellari Marco per gli imprenditori del territorio. “Ci sembra doveroso anche se un po’ tardivo l’intervento della maggioranza e della giunta che attraverso un ordine del giorno e una delibera intendono rivedere le tariffe per andare incontro alle esigenze degli imprenditori locali. Con il lockdown imposto per contenere il contagio da Coronavirus, la quasi totalità delle imprese e delle attività commerciali è stata costretta alla chiusura. Non è giusto che un’attività paghi per dei servizi non ricevuti, questo sia per il mancato utilizzo del suolo pubblico sia per il mancato smaltimento dei rifiuti presso le suddette attività.
Il cittadino paga per ricevere una controprestazione ma se questa non si verifica perché deve continuare a pagare?
La lega ha quindi presentato una mozione al sindaco e alla giunta per l’azzeramento di Cosap e dei tributi locali per tutto il periodo di sospensione delle attività commerciali, fino alle imminenti riaperture;
È logico pensare che con la riapertura, bar, ristoranti e chiunque usufruisca di suolo pubblico, lavoreranno decisamente meno a causa delle restrizioni e per le nuove regole di distanziamento sociale che continueranno a perdurare per tutto l’anno e forse fino al 2021. É altrettanto logico, dunque, rivedere al ribasso la tassazione comunale.
Abbiamo l’obbligo ed il dovere morale di aiutare le attività del nostro territorio e tutto quello che rientra nelle competenze di un comune deve essere fatto. Non serve rinviare i pagamenti, perché le attività saranno costrette ad indebitarsi ulteriormente. Tributi e Cosap vanno invece azzerato per il periodo di sospensione delle attività come già fatto in altri comuni d’Italia. Per la Lega, la delibera della Giunta e l’Odg presentato della maggioranza, non sono quindi sufficienti. Serve un segnale chiaro, un vero e proprio azzeramento totale nel periodo del lockdown se si vuole realmente tendere una mano ad imprese e attività, non ipotetiche sospensioni o posticipazioni di pagamento che non danno chiarezza alle attività del vero sostegno che l’amministrazione vuole dare”.
Nessun nuovo caso di positività e nessun nuovo guarito nel Comune di Umbertide, sono otto le persone sottoposte a sorveglianza sanitaria“
Il Dipartimento prevenzione-Servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 nel pomeriggio odierno ci ha comunicato che sono otto le persone sottoposte a sorveglianza sanitaria nel nostro Comune. Non sono stati registrati né nuovi casi di positività al Covid-19 né nostri nuovi concittadini guariti – a renderlo noto è il sindaco Luca Carizia – Alla data di oggi sono cinque gli umbertidesi positivi al Coronavirus: uno di loro è ricoverato in una struttura ospedaliera della nostra regione, mentre gli altri quattro sono in isolamento domiciliare”.
Coronavirus: Cornioli “altra giornata con 0 positivi”
“Un’altra giornata è passata senza avere nuovi casi positivi, mentre si conta un’altra persona guarita, come risultato dagli esiti del drive thru dei giorni scorsi. Le guarigioni richiedono tempo, lo avete capito, ma ogni giorno facciamo un passo avanti ed è importante continuare in questa direzione. E’ importante mantenere un’attenzione assoluta perchè non sappiamo quanti sono gli asintomatici. Per questo motivo, si rinnova la necessità di indossare le mascherine e di limitare le uscite ai motivi previsti dalla normativa. Intanto anche oggi è stata fatta un’altra seduta di drive thru: insieme alla Asl si continua a monitorare la situazione”.
Carizia e la Lega in lockdown, PD: “Intanto prendono in giro gli umbertidesi”
“Per Umbertide il Governo ha messo sul piatto oltre 107mila euro per aiutare i più bisognosi. Non solo, ha anticipato 1,5 milioni di euro, ha consentito di rinegoziare i mutui con cdp liberando per il 2020 risorse per circa 800.000 euro. “Abbiamo chiesto di allungare i termini per il pagamento della Tari – dice il PD – e il Sindaco e la Lega hanno spostato dal 1 dicembre al 4 dicembre 2020 il pagamento della terza rata (a chi credono di prendere in giro??? mica penseranno che non sappiamo che hanno dovuto spostare di 3 giorni il pagamento della terza rata della Tari per rimediare ad un loro precedente errore).” “Abbiamo chiesto di istituire un fondo per imprese e cittadini in difficoltà e l’amministrazione ha risposto negativamente. Abbiamo chiesto – continuano – di rivedere l’aliquota Irpef per i redditi più bassi (con gli eventuali risparmi derivanti dalla rinegoziazione mutui) e il Sindaco e la Lega hanno risposto negativamente. Ma questa Amministrazione chiusa e spaventata, in lockdown perpetuo, – si chiedono dal Partito – cosa vuole fare per i suoi cittadini? Oltre a presenziare alle donazioni di altri o comunicare bollettini in ritardo rispetto alla protezione civile regionale, cosa si fa? Abbiamo a più riprese dimostrato volontà a collaborare, a definire una cabina sinergia comune. Ma è evidente la loro indisponibilità, con un susseguirsi di paura e arroganza. Continueremo – si conclude nella nota – a fare proposte e ad impegnarci per il bene di tutta Umbertide.
Cavedon (Lega) a Codovini: “Persa l’ennesima occasione per stare zitto”
“Credevamo di averle viste tutti, ma con il suo ultimo comunicato il consigliere di Umbertide Cambia, Giovanni Codovini, ha dato veramente il “meglio” di sé”. Esordisce così capogruppo della Lega di Umbertide Lorenzo Cavedon che prosegue: “Nella sua ennesima giravolta politica, il leader del partito unico PD-Umbertide Cambia (Pduc), si lancia in una beatificazione totale del premier Giuseppe Conte e dell’esecutivo da lui guidato a mio avviso sordo e immobile verso le richieste degli italiani. Per fortuna a guidare l’Umbria c’è la Presidente Donatella Tesei che dall’ultimo dpcm ha già preso le distanze.
Come al solito il consigliere assieme ai suoi sodali del Partito Democratico, si sveglia dal letargo e inizia a discettare su astruse ricette, a detta sua benevole ma in realtà pericolose, per il nostro Comune. Codovini, seguendo la scia creata dal Pd immediatamente dopo il Consiglio del 23 Aprile, elenca una serie di provvedimenti taumaturgici ad esempio su Irpef e Tari, che se fossero stati approvati, il Comune di Umbertide sarebbe andato incontro a un buco di bilancio di 550mila euro. Da parte del pduc solita tattica ormai stantia: gare proposte inattuabili, senza avere le dovute coperture da parte del governo, buone solo a mettere a serio repentaglio la tenuta del Comune, nella speranza di compiere un nuovo golpe per far giungere un commissario in città. Ma l’opposizione tutta si può mettere l’anima in pace, a governare la città non c’è il PD. E comunque oltre a questo, Codovini deve essere davvero privo di argomenti per strumentalizzare l’emergenza sanitaria in corso, persa l’ennesima occasione e per stare zitto”.
Covid 19: Umbertide Partecipa “cerchiamo di sostenere l’appello delle scuole di danza del territorio della Regione Umbria”
Gentile Presidente e Gentili Assessori,
Quali promotori della RASSEGNA UMBRA SCUOLE DI DANZA che rappresenta in Umbria un evento ormai storico e che nel corso dei passati 25 anni ha visto partecipare la quasi totalità delle scuole di danza umbre, ci sentiamo in dovere di portare alla vostra attenzione un grido di aiuto che sappiamo essere condiviso da tutte le scuole di danza del territorio regionale. Senza nulla dover aggiungere alla situazione di emergenza che noi tutti stiamo vivendo, vorremmo con la presente portare alla vostra attenzione la drammaticità in cui vengono a trovarsi le Scuole di Danza del territorio umbro. In tutta Italia si stanno moltiplicando iniziative che hanno lo scopo di denunciare lo stato disastroso a cui vanno incontro le scuole di danza: soprattutto ora, in cui si delinea una riapertura delle scuole dell’obbligo a Maggio, c’è il forte rischio che le scuole di danza possano riaprire i battenti solo a Settembre. In questa prospettiva noi tutti ci chiediamo come sarà possibile pagare gli affitti, le bollette delle utenze, le polizze assicurative, la SAIE, la TARI e la TASI, per non parlare dei nostri maestri i quali, da un giorno all’altro, hanno perso il proprio lavoro e con esso ogni sostegno economico. In questo momento la crescita e l’educazione di un giovane non ha più importanza: deve rimanere chiuso dentro le mura domestiche ed implementare i rapporti sui social… studiare da casa… imparare a crescere come piccoli robot. Da un giorno all’altro la vita sociale, la bellezza e l’importanza del condividere assieme ad altri la propria crescita intellettiva e spirituale non ha più importanza…. l’attività fisica, psicomotoria, l’apprendimento artistico-culturale di cui un giovane beneficiava durante il proprio percorso di crescita ora non hanno più importanza. Certamente l’urgenza sanitaria ha imposto delle regole che noi tutti stiamo rispettando: ma se da una parte il Governo sta pensando a come far ripartire le fabbriche, nessuno sembrerebbe preoccupato del nostro mondo che invece ha subito un colpo enorme, e rischia di non poter ripartire. Con ansia e preoccupazione difficile da dissimulare, ci preme avere certezze e rassicurazioni su queste che sono le principali problematiche:
• – la data della riapertura plausibile per le scuole di danza
• – la possibilità di sospensione dei canoni di affitto anche per le strutture private
• – la sospensione dei mutui connessi alle attività didattiche
• – la sospensione delle bollette relative alle utenze a partire della data dello stato di emergenza e fino alla sua sospensione
• – la sospensione di ogni imposta (TARI,TASI…) fino alla fine dell’emergenza, o ancor meglio fino alla riapertura ufficiale delle scuole
• – la possibilità per i maestri delle scuole di danza di accedere all’indennizzo minimo garantito negli altri settori, basandosi su una media dei rimborsi percepiti ( e certificati dai bonifici ) nei mesi precedenti
• – in previsione di una prossima riapertura, l’analisi di provvedimenti che permettano agli allievi di poter frequentare le scuole di danza in modo adeguato, consapevoli che l’attività coreutica prevede un lavoro fisico nella sala di danza per cui i provvedimenti che potranno essere adottati ad esempio per le fabbriche – mascherine, distanziamento sociale – non potranno essere adottati nel nostro caso.
L’appello che noi vi rivolgiamo è quello di ascoltare con attenzione questo nostro grido di aiuto, di studiare ogni possibile intervento che sia consono alle competenze regionali ed infine – cosa fondamentale – di farvi portavoce di questo nostro appello fino a Roma e a tutti gli organi governativi competenti
Fiduciosi nel vostro ascolto
Seguono tutte le Scuole di Danza Umbre e dei professionisti che hanno aderito a questa petizione
Luca Bruni
direttore artistico della RASSEGNA UMBRA SCUOLE DI DANZA
promossa e sostenuta dall’Ass. Cult. OPLAS / CENTRO REGIONALE DELLA DANZA UMBRIA
hanno aderito ( lista in continuo aggiornamento ):
Mario Ferrari
SCUOLA DI DANZA BY OPLAS, Umbertide e Foligno (PG)
Rita Giubilei
STUDIO DANZA GIUBILEI, Città di Castello (PG)
Roberta Giubilei
STUDIO DANZA GIUBILEI, Città di Castello (PG)
Chiara Mancini Alunno
docente di danza classica e contemporanea
Giulia Boschi
docente di danza classica e contemporanea
Luisa Fortuni coordinatrice didattica
Rosanna Filipponi
FORMAZIONE DANZA TERNI, Terni
Lorena Parretta
NUOVASCUOLA, Perugia
Viirginia Belardi
NUOVASCUOLA, Perugia
Piera Schiavo
BALLETTO DI FOLIGNO, Foligno (PG)
Elisa Pierini
IKUVIUM BALLET, Gubbio (PG)
Carla Dominici SCARPETTE ROSA, Assisi (PG)
Sara Marinelli
docente di danza contemporanea direttrice artistica Freefall Dance Company
Marina Tofi
UMBRIA BALLET CPD, Bastia Umbra (PG)
Tiziana Basciani
CENTRO DANZA FEDON JOANNOU, Ponte Pattoli – Perugia
Annalisi Lentini
SCUOLA DI DANZA APOLLON, Ponte Felcino – Perugia
Marcella Benedetti
DUSE ART, San Giustino (PG)
Elisa Giovannini
ATELIER DELLA DANZA, Pietralunga (PG)
Silvia Menichetti
SCUOLA DI DANZA CITTA’ DI GUBBIO, Gubbio (PG)
Silvia Menichetti
SPAZIO DANZA GUALDO TADINO, Gualdo Tadino (PG)
Jane Lawton
docente di danza classica
Silvia Pertosa
SCUOLA DI DANZA KONTROTEMPO, Gualdo Tadino (PG)
Agnese Pierotti
docente di danza classica
Angela Esposito
docente di danza contemporanea
Anila Bekshiu
docente di danza classica
Angela Allegrucci docente di danza classica
Miada Mazzuoli
TUDER BALLET STUDIO, Todi (PG)
Michele Umberto Fuso
docente di danza classica e contemporanea
Jessica Regni
docente di danza classica e contemporanea
Eleonora Cantarini
docente di danza classica e contemporanea
Alice Buti
TERSICORE, San Terenziano – Todi (PG)
Benedetta Minelli
docente di danza classica e contemporanea
Luca Proietti
docente di danza classica e contemporanea
Francesca Primavera
SCHOOL OF DANCING SPRING, Corciano (PG)
Marta Benvenuti
docente di danza classica e contemporanea
Maria Paola Fiorucci
CENTRO STUDI DANZA, Umbertide (PG)
Maria Paola Fiorucci
docente di danza classica e contemporanea
Giulia Pazzaglia
ballerina e docente di danza contemporanea
Isabella Bonfigli
STUDIO DANZA MORLACCHI, Perugia
Flaminia Bonfigli
docente danza contemporanea
Francescantonia Carletti
docente di danza classica e contemporanea
Laura Locchi
direttrice della Scuola di danza DANZIFICIO e docente di danza classica
Valeria Brilli
coordinatrice didattica
Cecilia Monacelli
Centro professionale Danz’Art, Gubbio (PG)
Roberto Costa Augusto
Iunia Briccca
ZONA 10 DANZA, Città di Castello (PG)
Afshin Varjavandi
docente di danza contemporanea
Chiara Roccetti
docente di danza classica e contemporanea
Carla Taddei
coordinatrice didattica
Margherita Verbeni
docente danza classica e contemporanea
Marilena Fumanti
docente danza classica
Michele Pellegrini
docente di danza classica
Daniele Pellegrini
docente di danza classica
Rossella Peruzzi
CENTRO PROFESSIONALE ZONA DANZA, Bosco – Perugia
Paolo Rosini
docente danza contemporanea
Cristina Speranza
PROGETTO DANZA Perugia
Linda Magnini
SCUOLA DI DANZA LINDA MAGNINI, Perugia
Claudia Micheli
docente danza contemporanea
Giulia Santoni
docente danza classica
Christopher Alunni Bernardini
docente danza hip-hop
Erika Cargiani
docente danza modern
Alessio Dhalsim Venditti
docente danza hip-hop
Catia Torrioli
SCUOLA DI DANZA LAMA, Lama – San Giustino (PG)
Giuliano Baiocchi, presidente
CSEN – COMITATO PROVINCIALE
Raffaella Pazzaglia
SPORTING CLUB TODI COREUTICA
Elena Tassi
docente danza classica e contemporanea
Giada Burocchi
docente di tecniche di supporto alla danza
Francesco Scavelli
NEW DANCE ACCADEMY, Montecastrilli (TR)
Città di Castello: ODG maggioranza su introduzione sgravi e agevolazioni per commercianti e artigiani
Sgravi e agevolazioni per i commercianti e gli artigiani di Città di Castello: a chiederlo sono i gruppi di maggioranza di Città di Castello, Pd con il capogruppo Mirco Pescari, Psi con il capogruppo Vittorio Morani, La Sinistra con il capogruppo Giovanni Procelli e Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto. La proposta, contenuta in un ordine del giorno, si pone nel momento in cui il bilancio del 2020 è in fase di elaborazione affinché nel momento in cui la manovra sta prendendo forma siano prevedute e messe a disposizione “quote importanti di bilancio per le minori entrate, relativi ad eventuali sgravi e siano valutate eventuali altri riduzioni di tariffe, soprattutto verso quelle utenze che per disposizioni legislative hanno obbligatoriamente dovuto sospendere l’attività, non usufruendo di servizi di pubblica utilità”. “Tenuto conto che quando l’emergenza del Covid-19 sarà rientrata, si prospetta una ripresa difficile per tutti” spiegano Pescari, Morani, Procelli e Zucchini “il sostegno alle attività commerciali e artigianali, attraverso i contributi di 600 e 800 euro, buoni spesa, con l’accesso alla Cassa Integrazione, hanno permesso agli artigiani, commerciati, titolari di attività in proprio, di non spegnere del tutto il motore. Per ripartenza delle attività sarà determinante il sostegno delle istituzioni, con nuove agevolazioni da prevedere e mettere sul piatto delle nostre finanze locali; tra le tante misure In questa direzione è quindi necessario prevedere degli interventi attraverso un impegno proprio del bilancio comunale. Il comune di Città di Castello può intervenire sulle proprie tariffe sia dei servizi in generale sia a domanda individuale e lo sforzo della nostra amministrazione dovrà essere finalizzato alla tutela di quelle attività più a rischio, sia per il perdurare delle disposizioni governative di chiusura, sia per normative sul distanziamento sociale, che sarà applicato nei prossimi mesi. L’agevolazione fiscale potrebbe concedere un po’ di respiro per i prossimi mesi, e potrà determinare condizioni utili per una rinascita, i cui tempi sono ancora incerti. Inoltre considerando che è stato già concordato ed annunciato dal sindaco il posticipo delle scadenze Tari, potrebbero risultare utili anche valutazioni relative al ricalcolo e sospensioni di altri tributi”.
Coronavirus fase 2: riprende l’attività del Consiglio Comunale. Convocata commissione sulla gestione dell’emergenza
Avvicinandosi la data del 4 maggio 2020 e del passaggio nella Fase 2, anche l’attività del consiglio comunale di Città di Castello ricomincia, nelle forme di salvaguardia e distanziamento sociale prescritte. Naturalmente il primo impegno non poteva se non riguardare il momento più duro delle pandemia e le misure assunte dal Comune in campo di Protezione civile e Servizi sociali. Questo è infatti il terma della Commissione Servizi, convocata via streaming giovedì 30 aprile 2020 alle ore 17.00 dal presidente Giovanni Procelli e che oggi il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l’assessore alla Protezione civile e ai Servizi Sociali Luciana Bassini commentano come “un primo passo verso la normalità anche se fortemente condizionato nelle sue forme dalle prescrizioni a contrasto del contagio. Non appena possibile e su pieno accordo del presidente Procelli e del consiglio comunale, riteniamo importante dare un’informativa completa sulle attività del Comune nella gestione di una situazione inedita. Sarà anche un’occasione di restituzione per tutti i soggetti che in questi due mesi si sono messi a disposizione dell’Amministrazione e della loro cittadinanza”.


