Avvicinandosi la data del 4 maggio 2020 e del passaggio nella Fase 2, anche l’attività del consiglio comunale di Città di Castello ricomincia, nelle forme di salvaguardia e distanziamento sociale prescritte. Naturalmente il primo impegno non poteva se non riguardare il momento più duro delle pandemia e le misure assunte dal Comune in campo di Protezione civile e Servizi sociali. Questo è infatti il terma della Commissione Servizi, convocata via streaming giovedì 30 aprile 2020 alle ore 17.00 dal presidente Giovanni Procelli e che oggi il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l’assessore alla Protezione civile e ai Servizi Sociali Luciana Bassini commentano come “un primo passo verso la normalità anche se fortemente condizionato nelle sue forme dalle prescrizioni a contrasto del contagio. Non appena possibile e su pieno accordo del presidente Procelli e del consiglio comunale, riteniamo importante dare un’informativa completa sulle attività del Comune nella gestione di una situazione inedita. Sarà anche un’occasione di restituzione per tutti i soggetti che in questi due mesi si sono messi a disposizione dell’Amministrazione e della loro cittadinanza”.
Emergenza coronavirus: Secondi “0 positivi e 4 guariti. Fase 2 disegnata sulla situazione del contagio al nord, auspico differenziazione regionale”
“Oggi sta a me aggiornare la situazione, in quando il sindaco è impegnAto nelle sue funzione di presidente della Provincia di Perugia. I dati della ASL Umbria 1 sono in linea, con 4 guariti e zero nuovi positivi. La tendenza è dunque confermata con l’andamento dell’ultimo periodo ed è tranquillizzante. Inoltre continuano la donazioni: Matty & co, Società rionale Maddonna del Latte, Lion Club sono intervenute a favore dell’ospedale e Amare per ospedale ed operazione Buoni Spesa. La solidarietà che è scattata da subito prosegue anche negli ultimi giorni prima della Fase 2. E a proposito del regime che entrerà in vigore il 4 maggio prossimo, benchè avessino realizzato un programma di salvaguardia per la riapertura dei cimiteri, purtroppo bisogna attnersi alle direttive regionali che ci dicono per ora di non fare passi in avanti. E’ un tema che sta molto a cuore anche a me come ai tanti tifernati che non sono potuti andare a visitare i loro cari scomparsi. Ma non appena ci sarà un via libera, noi saremo pronti. Il tema delle riaperture è nel dibattito quotidiano: auspicavo, come molti comuni, situazioni di maggior libertà di manovra per artigiani, commercianti, liberi professionisti, che avevano aspettative diverse. Lo dico con profondo rispetto delle istituzioni, che si trovano a decidere tra tematiche e posizioni contrastanti: la salute dei cittadini e il tessuto economico. Ci si aspettava un trattamento differenziato rispetto alle realtà territoriali. Il decreto annunciato è più in linea con le esigenze delle Regioni del Nord che con altre regioni, come l’Umbria, che ha un assetto più stabile per quanto riguarda la pandemia. Di questo voglio ringraziare i tifernati, a loro va molto del merito per la stabilizzazione del dato. Si è dimostrato plasticamente che in questa fase il vero contrasto al virus è fatto dalla sommatoria dei comportamenti di ognuno di noi e la comunità tifernate ha dimostrato grande senso di responsbailità. La via d’uscita fino al vaccino non sarà lo stato di polizia ma la responsabilità dei comportamenti individuali a prescindere dalle riaperture.
Furto sacrilego Madonna delle grazie: plauso del sindaco Bacchetta e del vice sindaco Secondi, per la brillante operazione dei Carabinieri tifernati
I piu’ sentiti ringraziamenti e plauso per la brillante operazione portata a termine in breve tempo dai Carabinieri di Citta’ di Castello a nome di tutta la comunità tifernate sono stati espressi dal sindaco Luciano Bacchetta e dal vice-sindaco, Luca Secondi, con delega alla sicurezza e Polizia Municipale. In pochi giorni infatti i carabinieri sono risaliti ad individuare la donna con il volto coperto (ripresa dalle telecamere di sorveglianza) che aveva trafugato collane in oro ed altri oggetti di culto lasciati in segno di riconoscenza ed ex voto da alcuni fedeli all’interno della vetrina che custodisce l’immagine sacra della Madonna delle Grazie di Città di Castello nel Santuario nel quartiere San Giacomo. Attraverso il Comandante della Compagnia dei Carabinieri, Capitano, Giovanni Palermo, il sindaco e vice-sindaco estendono “i sentimenti di gratitudine a tutti i militari dell’arma, che grazie al loro prezioso e tempestivo intervento, hanno consentito al parroco don Andrea Czortek di poter rimettere al proprio posto collane e oggetti di culto particolarmente cari ai fedeli”.
Muoversi tra province confinanti, la lettera di 5 sindaci a Conte
Cinque sindaci “confinanti”, anche se di regioni diverse, chiedono al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di consentire ai residenti nei comuni di potersi spostare all’interno di questa area, superando quindi i limiti regionali previsti dalla normativa. La proposta è partita dal sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli che ha interpellato i colleghi Luciano Bacchetta (Città di Castello), Paolo Fratini (San Giustino Umbro), Claudio Marcelli (Pieve Santo Stefano) e Marco Baccini (San Piero in Bagno). Toscana, Umbria ed Emilia Romagna: ci sono comuni incuneati all’incrocio di questi territori e che necessitano di una maggiore libertà di movimento, anche solo per andare a trovare familiari che, seppur a pochi chilometri di distanza, risiedono in una regione diversa. Ecco il testo della lettera firmata dai 5 sindaci, che sarà inoltrata anche ad Anci, sia regionale che nazionale: “Alla luce del DPCM del 26 aprile 2020 e dei limiti di mobilità in esso previsti a livello di Regione o che saranno previsti in futuri atti, si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte di allargare ai residenti delle province di confine la possibilità di andare oltre il limite amministrativo della propria regione logicamente nelle sole province confinanti. Il confine regionale oggi è superato dagli scambi sociali, parentali ed economici. Un esempio è il nostro territorio, che si incunea tra il nord dell’Umbria, l’est della Toscana e il sud-ovest dell’ Emilia Romagna, intrattenendo da sempre importanti scambi sociali, economici e demografici con i territori confinanti. Considerato che la mobilità nelle Grandi Regioni ha un respiro importante, riteniamo che debba essere concessa anche alle piccole Regioni, grazie alle province con esse confinanti. Tale allargamento riguarda a livello nazionale un numero di persone limitato e a livello locale, province solitamente più omogenee come contagi. Questo allargamento è fondamentale dal punto di vista sociale e decisivo per la ripresa economica delle aree interne del nostro Paese”.
Viabilità – Città di Castello, al via lavori di bitumatura. Si comincia con la Sp 105 di Trestina. Entro l’estate sistemate strade dell’Altotevere ed Eugubino
Sono iniziati i lavori di bitumatura sulla Sp 105 di Trestina tratto primo. Si è partiti dalla dalla periferia di Città di Castello per poi giungere alle frazioni di San Secondo, Fabbrecce, San Pietro a Monte e San Leo Bastia.
Entro l’estate quindi le strade del tifernate ed eugubino che attendevano una manutenzione saranno sistemate dalla Provincia di Perugia, area Viabilità.
“In queste settimane sono partiti importanti lavori che investono le nostre vie di comunicazione – hanno commentato il presidente dell’Ente, Luciano Bacchetta e la consigliera provinciale con delega alla Viabilità, Erika Borghesi -, a testimonianza che la Provincia, anche in questo particolare momento di difficoltà nazionale, cerca di rimettere in moto le deleghe di propria competenza. Abbiamo iniziato da Città di Castello, ma gli interventi riguarderanno anche altri comuni come Citerna, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Valfabbrica. Al riguardo mi preme ringraziare dipendenti, tecnici provinciali ed aziende del settore per render possibile tutto questo”.
L’importo complessivo è di €. 1.120.063,59 e rientra nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti N° 49 del 16 febbraio 2018 avente ad oggetto “Finanziamenti degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di Province e Città Metropolitane, ai sensi dell’art.1, commi 1076, 1077 e 1078 della legge 27 dicembre 2017, n. 205”.
L’intervento interesserà le seguenti tratti saltuari di strade provinciali ubicate all’interno del territorio di competenza della Provincia di Perugia:
COMPRENSORIO N°1 di Città di Castello: SP 100/1, SP 100/2, SP 100/3 SP 100/4, SP 100/5, SP 100/6 di Pistrino; 101/2 di Piosina; SP 103/1, SP 103/3 di Monte Santa MariaTiberina;SP 105/1, SP 105/3 di Trestina; SP 106 della Baucca; SP 142/1, SP 142/3 di Castel Rigone; SP 170/2 di Maestrello; SP 200 di Parnacciano; SP 201/1, SP 201/2, SP 201/3, SP 201/4 di Pietralunga; SP 203/2 di Umbertide.
COMPRENSORIO N°2 di Gubbio: SP 205/4 di Mocaiana; SP 206 di Montelovesco; SP 207 di Caicambiucci ; SP 208 di San Bartolomeo; SP 225 di Rancana; SP 240/1, SP 240/6 di Casacastalda; SP 241/5 di Fossato di Vico; SP 242 di San Pellegrino; SP 243 di Pieve di Compresseto; SP 245 di Schifanoia.
L’intervento prevede il risanamento del sottofondo stradale, l’esecuzione del manto di usura tramite conglomerato bituminoso tipo “tappetino” e l’esecuzione della segnaletica orizzontale sui tratti ripristinati. I lavori sono rivolti non solo alla ricostituzione delle condizioni di funzionalità della strada, ma anche ad un sensibile miglioramento delle caratteristiche della piattaforma stradale, con aumento della sicurezza della circolazione non soltanto rispetto all’attuale situazione ammalorata (il che è naturalmente scontato), mediante l’uso di materiali di migliori caratteristiche e l’esecuzione di specifiche lavorazioni.
Inoltre, relativamente alla regolarità superficiale della pavimentazione stradale, in molti casi, la realizzazione della nuova piattaforma consente, oltre naturalmente all’eliminazione di ondulazioni, ormaie e irregolarità localizzate del piano viabile, anche la risagomatura del piano stesso, con variazione delle pendenze sia longitudinali che, soprattutto, trasversali, con ovvi vantaggi e miglioramenti (smaltimento delle acque meteoriche, tenuta di strada, ecc.), in particolare nei tratti in curva.
Giovane di Sansepolcro circola in auto alle 4 di mattina con 10 grammi di sostanza stupefacente, segnalato e multato per inosservanza norme su Covid 19
Un giovane biturgense con precedenti, alle 4 di mattina della scorsa notte, è stato fermato dai Carabinieri della locale compagnia di Sansepolcro, per un controllo di routine, finalizzato al rispetto e al contenimento delle norme vigenti, in materia di Covid 19. Nel corso della verifica, il giovane, molto distante dalla propria abitazione, non ha saputo dare le opportune giustificazioni circa la sua presenza in loco, iniziando a mostrare chiari ed evidenti segni di nervosismo. I militari, quindi, hanno deciso di procedere alla perquisizione dell’auto, rinvenendo 10 grammi di sostanza stupefacente, marjuana per l’esattezza. Al termine del controllo, il giovane è stato invitato a rientrare nella propria abitazione e segnalato quale assuntore di sostanze stupefacenti in base all’articolo 75 del D.P.R. 309/90, oltre ad essere multato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità in relazione alle misure di contenimento del Covid-19.
Citta’ di Castello: furto in Chiesa i Carabinieri risolvono il caso
Si è chiuso in pochi giorni il mistero del furto perpetrato lo scorso 20 aprile, presso la chiesa della Madonna delle Grazie di Città di Castello.
Quel mattino, infatti, una donna con il volto coperto da una mascherina, era entrata nel luogo di culto dirigendosi verso una teca contenente ex voto donati dai fedeli, asportando con estrema facilità e spregiudicatezza tre collane in oro con pendagli ed una fede.
Il grave fatto aveva subito scosso la comunità tifernate, anche in relazione alla circostanza che tutta la scena del furto, era stata ripresa da una telecamera interna alla Chiesa, che aveva permesso di cristallizzare la freddezza e la calma mostrati dall’autrice del furto, nonostante la mascherina chirurgica indossata. Il video del furto, finito rapidamente sui social, è diventato subito virale, fomentando la rabbia e l’incredulità delle persone rispetto ad un gesto valutato con fortissimo biasimo. Sul posto erano immediatamente intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Città di Castello che, dopo i rilievi tecnici di rito, avevano acquisito il video cominciando ad analizzarlo fotogramma per fotogramma, alla ricerca di qualunque indizio utile all’identificazione della donna. Attività assolutamente necessaria poiché, sebbene tutta la scena fosse stata ripresa dalla telecamera, la distanza dal punto in cui si trovava la teca unita al fatto che il volto della donna fosse quasi completamente coperto dalla mascherina indossata, non fornivano agli investigatori molti elementi utili. Ne è scaturita quindi una indagine intensa, quasi vecchio stile, passata dall’esaminare le altre telecamere presenti in zona ed utili a comprendere il percorso seguito dalla donna, ad una meticolosa attività informativa, tra le strade del centro storico e tra quei personaggi noti alle forze dell’ordine per la loro particolare indole a commettere furti. Proprio nel corso di tali attività, i Militari dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Città di Castello, hanno concentrato le loro attenzione su una 33enne del posto, con un curriculum giudiziario contraddistinto da stupefacenti e furti. La donna, peraltro, nel corso del pedinamento, sin da subito era parsa indossare un abbigliamento molto simile a quello indossato dall’autrice del furto, un giubbotto nero e pantaloni stile militare multicolore a sfondo verde. I Militari hanno quindi deciso di intervenire bloccando la donna che dopo qualche titubanza, ed alla prospettiva di una perquisizione domiciliare, ma soprattutto all’esame del telefono cellullare, ha cominciato a fare le prime ammissioni in ordine alle sue responsabilità nel furto. Responsabilità sulle quali, il colpo decisivo è stato appunto fornito dall’esame della cronologia del cellulare, dal quale i Carabinieri dell’Aliquota Operativa, collaborati nella fase esecutiva da quelli della Stazione di Città di Castello, sono risaliti ad una telefonata fatta dalla donna ad un compro oro, solo poche decine di minuti dopo il furto. Da quel punto in avanti, il lavoro degli investigatori è proseguito senza sosta, al fine di tentare di recuperare i gioielli trafugati, prima che finissero in altre mani inconsapevoli. Rintracciato quindi il titolare del compro oro, fuori città in quei giorni, i Carabinieri di sono accertati che quanto venduto dalla donna per poco più di 250 euro, si trovasse ancora nella disponibilità del commerciante.
Dopo qualche giorno, quindi, il lieto epilogo della vicenda, con la restituzione del maltolto al Parroco don Andrea, il quale ha ringraziato di cuore i Carabinieri per l’impegno e la professionalità dimostrata, ma soprattutto per aver preso a cuore un furto molto simbolico che aveva scosso profondamente la comunità. Sul conto delle 33enne intanto, deferita per l’ipotesi di furto aggravato, reato che prevede fino ad un massimo di 7 anni di reclusione, sono in corso ulteriori accertamenti in relazione ad altri furti consumati nelle scorse settimane.
Calcio locale: Piccinelli (Virtus San Giustino) “unione tra società? in molti hanno la memoria corta”

“Sento parlare di unioni, di fare rete, di collaborazioni tra società, addirittura di costituire un’unica realtà, che unisca il calcio nel nostro territorio, parlo di Altotevere Umbro e Valtiberina Toscana. In tanti, dimenticano che, esperimenti di questo tipo sono già stati fatti, con i risultati che tutti conosciamo. Sarò sincero, non vedo in giro, personaggi così carismatici, in grado di unire il calcio nel nostro comprensorio”
Fase 2: Italia Viva San Giustino “l’Amministrazione si faccia carico, economicamente, della sanificazione e messa in sicurezza degli impianti sportivi del nostro Comune”
“La pandemia, è chiaro, cambierà per molto tempo le nostre abitudini tra queste, il modo di fare sport. E’ necessario, quindi, che l’amministrazione comunale di San Giustino, si faccia carico delle spese per la messa in sicurezza e sanificazione di tutti gli impianti sportivi del nostro territorio, in particolar modo pensiamo a quelle strutture che ospitano giovani atleti. I settori giovanili, sono un patrimonio da tutelare, per la funzione sociale che svolgono per l’intera comunità. Stiamo parlando di società che nel corso di decenni hanno dato la possibilità ai nostri ragazzi, alle nostre ragazze, di crescere coltivando valori importanti quali senso di appartenenza e rispetto delle regole. In tanti, hanno potuto svolgere un percorso di crescita fisica, potendo contare su educatori di livello, preparati e formati. Luoghi di aggregazione, dove oltre alla pratica sportiva si sono coltivate amicizie, molte famiglie hanno visto crescere i propri figli in ambienti sani, lontani da pericolose tentazioni. Pensiamo allo sport, come forma di prevenzione contro l’insorgenza di alcune patologie fisiche e psicologiche. Tutto questo oggi a causa della pandemia covid 19 rischia di scomparire o quantomeno, di subire un forte ridimensionamento. Le società sportive, si troveranno difronte a difficoltà economiche, difficili da superare. Si pensi a quanto sarà complicato reperire fondi economici legati alle sponsorizzazioni. Quante aziende, nel breve medio periodo, potranno confermare i contributi erogati in precedenza? Problemi economici ma non solo, ci saranno protocolli igienico sanitari estremamente rigidi da osservare, questo per garantire la totale sicurezza, di chi si troverà a praticare sport in luoghi e strutture comuni. Potrebbe essere obbligatorio sanificare gli ambienti prima e dopo ogni allenamento e per le gare di campionato. Questo comporterà un aggravio di costi, insostenibili per il comparto sportivo dilettantistico. Serve quindi un’azione forte da parte della Giunta presieduta da Paolo Fratini. In primo luogo, chiediamo che sia fatta quanto prima una ricognizione completa di tutti gli impianti, questo per capire quali strutture saranno idonee e in grado di adempiere alle disposizioni che saranno inserite nei nuovi decreti emanati dal Governo. Dopodichè, il Comune dovrà impegnarsi per contribuire economicamente, per i costi che dovranno essere sostenuti per consentire l’adeguamento alle normative facendosi carico, in prima istanza e come già anticipato in precedenza, delle spese relative alla sanificazione dei locali. Non dimentichiamoci poi, che dal 30 agosto 2020, ci sarà da trovare un nuovo gestore, per il pala volley di San Giustino e per la palestra di Selci Lama. Non serve ricordare, che tali strutture, sono a disposizione di staff tecnici e atleti che militano nei vari campionati di pallavolo, e che sono frequentate regolarmente dagli alunni degli istituti scolastici, per lezioni di educazione fisica”.
Sansepolcro: PD M5S “proposte concrete e immediate per la ripartenza”
“È un momento difficile e le Amministrazioni locali sono chiamate a fare la loro parte a tutela e sostegno dei cittadini e dell’economia del territorio. Oltre alle comunicazioni giornaliere sui dati dei contagiati e i video messaggi, chiediamo al Sindaco di lavorare da subito per una variazione di bilancio che metta a disposizione risorse per le aziende e per le attività commerciali, prevedendo l’esenzione e la riduzione delle tasse comunali.
Le risorse si possono trovare: si stanno infatti verificando delle minori spese, visto che una serie di eventi non sono stati realizzati, le utenze delle scuole e il servizio mensa sono sospesi e inoltre c’è una sensibile riduzione di trasferimenti per quelle realtà che non stanno facendo attività. In altri casi ci sono nuove entrate per le quali deve essere decisa immediatamente la destinazione: risorse provenienti dagli utili delle partecipate come Coingas e Nuove Acque. Proprio su quest’ultima, invece di fare i soliti proclami a mezzo stampa, sarebbe importante investire le risorse ottenute per diminuire la tariffa a quelle famiglie che si trovano in forte difficoltà. A tal proposito giova ricordare all’amministrazione che una mozione per la modifica delle tariffe nonché per l’esenzione dal pagamento per i primi 50 litri pro-capite era stata già approvata in Consiglio Comunale il 30 novembre 2016 e ancora attende di essere resa esecutiva.
Per quanto concerne la tassazione comunale, proponiamo prima di tutto che i pubblici esercizi non paghino per tutto il 2020 la tassa sul suolo pubblico e possano ampliare le loro pertinenze esterne in modo da continuare a dare il loro servizio in sicurezza, quando gli verrà permesso. Inoltre, deve essere presa seriamente in esame la possibilità di esentare, in parte, le imprese dal pagamento delle tasse comunali per il 2020, tenendo in considerazione i periodi di forzata chiusura.
Questo per quanto riguarda l’immediato; sulla strategia a medio e lungo termine, chiediamo che venga istituito un tavolo tecnico-politico per il rilancio economico di Sansepolcro che tenga in considerazione le difficoltà del momento presente, ma sappia guardare anche al futuro della nostra Città. Un tavolo di concertazione che coinvolga la politica, le associazioni di categoria, gli imprenditori, sindacati, liberi professionisti ed esperti in modo da tracciare le prossime linee di sviluppo. Non crediamo che l’amministrazione da sola, senza confrontarsi, possa assolvere a questo compito.
“Un capitolo a parte riguarda il sociale. Anche in questo campo si stanno manifestando risparmi per effetto della sospensione di alcuni servizi come i centri diurni e l’assistenza domiciliare. Il bilancio dell’Unione dei Comuni, che gestisce il sociale per conto del nostro Comune, non è stato ancora approvato. Non crediamo che sia questo il tempo per predisporre un bilancio sullo storico degli scorsi anni, come l’Ente ci ha abituati. Occorre fare un grande sforzo per ridisegnare servizi, comprendere le nuove difficoltà emergenti e cercare insieme le risposte.
Per una volta, chiediamo che venga convocata una commissione sociale presso l’Unione dei Comuni a cui possano partecipare anche i consiglieri. Serve un pensiero che vada oltre il quotidiano, il giorno per giorno, serve creatività e voglia di mettersi in gioco per fronteggiare una sfida così importante e determinante per la vita di molte persone. Il tempo delle scelte estemporanee e del “così si è sempre fatto” è finito”.
Covid 19: verso la fase 2, oggi riunione in Prefettura
Riunione in Prefettura del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Emergenza COVID-19, Fase 2.
Nella mattinata odierna, si è svolta, in videoconferenza, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, alla quale hanno preso parte, oltre ai vertici provinciali delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco, la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il Presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta, il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, il Presidente della locale Camera di Commercio, Giorgio Mencaroni, la Direttrice dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, Alessandra Biribanti, il Presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni ed il Direttore della CNA Umbria, Roberto Giannangeli.
Nel corso dell’incontro, è stato effettuato un primo esame delle questioni concernenti l’avvio della Fase 2 conseguente all’emergenza epidemiologica da covid-19, alla luce della preminente necessità di garantirne la piena legalità, contemperando al meglio le esigenze degli operatori economici con quelle della salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e della tutela della salute pubblica.
Il Prefetto Sgaraglia si è soffermato, quindi, sulle principali novità introdotte con d.P.C.M del 26 aprile 2020, nonché sulla recentissima nota interministeriale riguardante le “attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale”.
Il Prefetto, a tale ultimo proposito, ha richiamato l’interpretazione fornita in merito, per la quale è possibile proseguire, da subito, previa comunicazione alla Prefettura, non solo le attività ricomprese nella disciplina del c.d. Golden Power, ma anche quelle attività produttive orientate in modo prevalente all’esportazione. Ad esse si aggiungono quelle del settore delle costruzioni, relative all’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria o riguardanti gli interventi di difesa dal rischio del dissesto idrogeologico.
Ciò, ovviamente, nel rispetto delle regole precauzionali, con specifico riferimento ai Protocolli di regolamentazione per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro e nei cantieri, sottoscritti il 24 aprile u.s..
Il Prefetto, nell’illustrare le attività svolte nell’attuale fase emergenziale, ha precisato che le comunicazioni pervenute dalle imprese che hanno proseguito la propria attività sono, ad oggi, circa 2.500, la gran parte delle quali già definite.
Ha, poi, puntualizzato che, sin dalla giornata odierna, le aziende, le cui attività riprenderanno a partire dal prossimo 4 maggio, potranno svolgere le operazioni propedeutiche alla riapertura degli impianti.
È stata, inoltre, evidenziata la preminente esigenza di assicurare il rispetto di tutte le regole di sicurezza, previste nei Protocolli.
Particolare attenzione è stata anche dedicata all’attività di monitoraggio e di controllo nei luoghi di lavoro, in cui fondamentale risulterà il coordinamento dei vari Uffici competenti.
Coronavirus: Cornioli “anche oggi nessun positivo. Serve ancora molta attenzione”
“Anche oggi non abbiamo nuovi casi positivi nel territorio comunale mentre si conta un’altra persona guarita. Buone notizie, ne abbiamo bisogno tutti.
All’indomani del Decreto di Conte, stiamo facendo il punto sulle varie tematiche e mano a mano risponderemo a tutte le domande che ci state facendo sui Social. E’ importante tenere alta la soglia dell’attenzione: arginare i contagi è il primo passo necessario per tornare alla normalità, anche se ci vorrà tempo”.
Al via oggi il bando per l’assegnazione di contributi straordinari a sostegno del pagamento del canone di affitto. Le domande potranno essere inviate da oggi fino al 16 maggio.
La Regione Toscana per una risposta immediata a chi è in difficoltà e per aiutare le famiglie più bisognose a pagare l’affitto, ha destinato circa 8 milioni di euro a misure di sostegno straordinario all’affitto. Le risorse sono state trasferite ai comuni toscani, che attraverso un bando straordinario assegneranno le risorse in modo da coprire gli affitti del mese di aprile, con la possibilità di estendere il provvedimento a maggio e giugno 2020.
A chi è rivolto il bando? Esclusivamente a lavoratori dipendenti di qualsiasi tipologia (tempo indeterminato, tempo determinato, con contratti di apprendistato o altro) e ai lavoratori autonomi, che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro (riduzione orario di lavoro, cassa integrazione, particolari categoria ATECO secondo i decreti ministeriali) tale da comportare una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto ai corrispettivi mesi del 2019. Il contributo sarà calcolato sulla base del 50% del canone di locazione mensile e comunque in misura non superiore a 250 Euro/mese per un massimo di 3 mensilità, fino ad esaurimento dei fondi. Eventuali proroghe saranno valutate esclusivamente sulla base dell’evoluzione dell’emergenza epidemiologica. Sarà erogato tramite bonifico bancario.
Nel bando pubblicato oggi nel sito dell’Unione Montana della Valtiberina Toscana, ente che in questa fase coordina i comuni nella raccolta delle domande e nell’assegnazione dei contributi, sono elencati i vari requisiti per accedere al sostegno, tra questi è richiesta la residenza in uno dei comuni dell’Unione (Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Sansepolcro, Sestino). Le domande, che potranno pervenire all’ente entro e non oltre il 16 maggio, dovranno essere compilate sul modello appositamente predisposto scaricabile dal sito istituzionale dell’Unione dei Comuni www.valtiberina.toscana.it. Allegando una copia del documento e l firma del richiedente. Il documento dovrà essere inviato per raccomandata A/R, tenendo presente che farà fede la data riportata sul timbro dell’ufficio postale accettante;
tramite PEC all’indirizzo di posta elettronica certificata: sociale.ucv@pec.it;
tramite email semplice, all’indirizzo sociale@valtiberina.toscana.it.
Operazione buoni spesa conclusa. Il grazie dell’amministrazione alle squadre comunali
L’Operazione Buoni Spesa a Città di Castello si è conclusa con la di un contributo a circa 800 famiglie in tutto il territorio comunale, pari ad una media di 350 euro con un minimo di 150 e un massimo di 500 euro, sulla base soprattutto della numerosità del nucleo. “In piena Emergenza è stato un impegno che ha visto mobilitati sia il Comune con le sue strutture ed il coordinamento del Coc, che hanno svolto la parte più consistente del lavoro, organizzato in una struttura provvisoria per consentire sicurezza della gestione e la tutela della privacy dei cittadini” dichiarano oggi, lunedì 27 aprile 2020, il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l’assessore ai Servizi sociali e alla Protezione civile Luciana Bassini. “Come noto l’Amministrazione comunale e alcuni soggetti del territorio hanno integrato il budget messe a disposizione del Governo e su questo piano continueremo a dare risposte perché nessuno rimanga indietro. La buona riuscita anche di questo aiuto straordinario è stata possibile in virtù di una disponibilità importante delle risorse umane del Comune: in quattro giornate – spiegano sindaco ed assessore – sono state consegnate circa 800 buste con i buoni spesa con il sistema drive-in preferito al recapito porta a porta in quanto più rapido nello svolgimento, grazie alla consegna simultanea di quattro buste ogni due minuti, e più sicuro per i cittadini e gli operatori in quanto consentiva il mantenimento delle distanze necessarie e l’utilizzo di idonei dispositivi di protezione. La consegna ha avuto luogo presso il parcheggio di via Elio Vittorini, davanti all’edificio del Centro Servizi, scelto sia per l’ampiezza dell’area sia per la localizzazione che garantiva la privacy dei cittadini. A chi era impossibilitato a raggiungere il punto di consegna, le squadre operative del comune hanno provveduto a recapitare la busta al domicilio”.Le operazioni di distribuzione, coordinate da Nicola Nardi, responsabile della funzione Volontariato del C.O.C., hanno visto impegnati dieci volontari delle varie Associazioni locali di cui sei utilizzati per regolamentare il flusso delle auto, due per la prima operazione di identificazione all’ingresso del parcheggio e due volontari sanitari per il servizio con ambulanza. “Le operazioni di registrazione dei documenti e consegna dei buoni sono state eseguite da dieci operatori comunali che si sono alternati nelle varie giornate di cui: Agostini, Bellucci, Luchetti, Mancini, Soncin, Tancredi, Taschini e Vichi appartenenti al Servizio Squadre Operative Comunali e i geometri Melini, Mori e Pauselli appartenenti al Settore Tecnico. A tutti i partecipanti, dipendenti e volontari, va il nostro ringraziamento – concludono sindaco ed assessore. Un ringraziamento va anche ai cittadini assegnatari che hanno eseguito in maniera disciplinata tutte le indicazioni date dagli operatori facilitando la regolarità e la rapidità della distribuzione dei buoni. Il senso civico e di collaborazione dimostrato in questa Emergenza è un segno importante della qualità del nostro capitale umano e una risorsa che nei prossimi mesi si rivelerà certamente importante per la ripresa di tutte le attività produttive e delle funzioni urbane”.
Emergenza Coronavirus: Bacchetta “conferma 0 positivi. Fase due simile a fase uno. Faremo il possibile per riaprire orti e parchi. Stop nazionale su cimiteri”
“L’aggiornamento di oggi conferma l’assenza di nuovi positivi e possiamo essere piuttosto soddisfatti della situazione. La Fase Due si è rilevata molto simile alla Fase Uno. Da qui a qualche giorno poco cambierà. L’Amministrazione farà tutto quello che nei prossimi quindici giorni – dal 4 maggio al 18 – potrà fare per alleggerire la situazione dei cittadini. Già nei prossimi giorni verranno riaperti gli orti sociali con un disciplinare di garanzia per la tutela della salute dei visitatori, riapriremo immediatamente i parchi con i controlli necessari, con il distanziamento sociale e senza assembramenti. La responsabilità anche penale di questa aree è dei sindaci: i tifernati si sono comportati bene e quindi meritano, anche per i bambini che speriamo presto, prima del 4 maggio se possibile, i parchi e le aree verdi tornino fruibili almeno per il genitore con i figli. Per quanto riguarda i cimiteri, c’è una disposizione rigorosa che non ne prevede la riapertura. Aspettiamo il via libera e ci dispiace molto. La misura naturalmente riguarda tutto il territorio nazionale e quindi anche Città di Castello. Tutto quello che è possibile lo stiamo organizzando. E’ importante consentire, dopo dure mesi di quarantena, qualche attività e allentare la tensione. I numeri della pandemia a Città di Castello sono tranquillizzanti con solo 36 positivi, un numero dimezzato in meno di 10 giorni. La situazione è migliorata ed è doveroso affrontare la fase nuova con uno spirito diverso. Le persone hanno dimostrato di meritare fiducia, c’è stata una grande autodisciplina, come dimostrano le poche sanzioni. Anch’io speravo che i provvedimenti del Governo prevedessero l’abolizione di molte delle misure più sacrificanti, questo è avvenuto solo in parte, per validi motivi immagino. Ci limiteremo ad attuare la normativa. Anche l’uso delle mascherine verrà disciplinato in modo diverso. Il messaggio che arriva dai dati del COVID di Città di Castello è tranquillizzante ma vanno ancora migliorati con le guarigioni per poter garantire quanto prima la sicurezza della popolazione”.
Umbertide cambia” i no della Giunta. Nemmeno 1 euro da parte dell’amministrazione per l’emergenza”
Consiglio comunale richiesto da tutte le opposizioni per mettere a punto misure fiscali e di aiuto per i cittadini. L’Amministrazione ferma e impaurita non compie una scelta. Si è commissariata da sola.
Facciamo chiarezza informativa prima di tutto. Il Consiglio comunale di giovedì scorso è stato voluto e convocato dalle opposizioni, a seguito della totale chiusura istituzionale da oltre un mese e mezzo della Giunta a trazione leghista, che ha rifiutato qualsiasi collaborazione e unità. Alla faccia di quello che chiede Salvini a livello nazionale. Soprattutto non ha preso un provvedimento e iniziativa. L’Amministrazione comunale è l’unico soggetto a non avere messo ancora un euro per l’emergenza. Lo hanno fatto – e li ringraziamo di cuore – i cittadini con la beneficenza, il volontariato tutto, la Protezione civile, il Governo (con il bonus alimentare, la cassa integrazione, le coperture finanziarie per le imprese), ma non la Giunta.
Di fronte alla mancanza di idee e misure integrative, le opposizioni hanno avanzato alcune proposte concrete, basate sulla giustizia fiscale e sociale e per cercare di dare ossigeno ai redditi degli umbertidesi. Ma sono state bocciate senza ragioni. Le opposizioni, compattamente, hanno chiesto di rivedere l’addizionale Irpef per tutte le fasce deboli, aumentate dalla Giunta lo scorso anno e come non bastasse quest’anno. La proposta delle opposizioni: estendere l’esenzione dell’addizionale fino a 15.000 euro e abbassare l’aliquota per i redditi da 15 a 28mila euro, le fasce che più contribuiscono all’imposta e le più colpite dall’emergenza Covid. La risposta: bocciata senza un perché.
Abbiamo chiesto con una nostra proposta lo spostamento della scadenza Tari a febbraio 2021 come hanno fatto quasi tutti i Comuni dell’Umbria. La risposta della Giunta? Spostarla dal 1dicembre 2020 al 4 dicembre 2020! Uno schiaffo alla dignità e intelligenza dei cittadini. Abbiamo chiesto l’istituzione di un Fondo pubblico-privato per integrare le politiche nazionali sulle fragilità e povertà. Bocciato. Ma senza che la Giunta abbia proposto un’alternativa; anzi si è chiusa sull’aspetto ragionieristico, dimenticando che siamo in emergenza.
La Lega afferma che con queste misure si porterebbe in default il bilancio. Niente di più falso: così si inganna la buona fede dei cittadini. Spostare il pagamento della Tari al febbraio 2021 non significa che il Comune non incassa, ma che si dà respiro ai cittadini. Certo, se questo allungamento mette in crisi l’Amministrazione significa che il bilancio, gestito per anni dall’assessore Tosti, è proprio fragile. Il default già c’è se non si riesce a sostenere uno spostamento di pagamento di due mesi.
Per quanto riguarda le coperture finanziarie per l’abbassamento dell’aliquota Irpef ci sono ampie risorse: l’anticipazione da parte dello Stato del Fondo solidarietà comunale ammonta ad oltre un milione di euro, subito disponibile, e la rinegoziazione dei mutui con Cassa depositi e prestiti (c’è la legge governativa) può liberare per il Comune di Umbertide quasi 800mila euro. Ancora: c’è il Fondo di riserva, iscritto a bilancio per 80mila euro, che serve per queste emergenze. Si tratta di avere la volontà politica di usarlo ora, non in futuro. A meno che non siano soltanto poste di bilancio e non soldi concreti. Ma allora il Sindaco e la Giunta dovranno dirlo.
La nostra posizione è chiara: la straordinarietà dei fatti richiede la straordinarietà degli interventi. Soprattutto responsabilità, idee e scelte. Che la Giunta Carizia proprio non dimostra. Con i suoi no si è commissariata da sola, ancor prima che lo faccia l’opposizione e i cittadini.
Casucci (Lega) “Grande soddisfazione: sono risultati tutti negativi i tamponi effettuati nella Rsa di Badia Tedalda. I nostri nonni stanno bene!”
Il Consigliere regionale Marco Casucci (Lega) nei giorni scorsi, come per le altre Rsa toscane, aveva chiesto che finalmente venissero eseguiti i tamponi orofaringei anche per la Rsa di Badia
“Esprimo grande soddisfazione per il fatto che i tamponi, effettuati nelle Rsa di Badia Tedalda, sono risultati tutti negativi. I nostri nonni stanno bene! Una gran bella notizia che va a sommarsi a quella della fine della “zona arancione”, come annunciato dal sindaco Alberto Santucci. Ho sempre posto massima attenzione e cura per la vicenda delle residenze sanitarie assistenziali della Toscana chiedendo che venissero finalmente eseguiti, dopo settimane di attesa, i tamponi orofaringei anche nella Rsa di Badia Tedalda” dichiara il Consigliere regionale Marco Casucci (Lega).
“Non ragioniamo per regione ma per province confinanti”. La proposta del sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli in vista del prossimo DPCM
“Le zone di confine tra Regioni sono in questo momento in forte difficoltà perchè spesso parenti e familiari, pur vivendo a pochi chilometri di distanza, non possono vedersi da tempo. E’ una problematica particolarmente sentita qui a Sansepolcro e nell’area circostante, e purtroppo non sembrano esserci soluzioni al momento, leggendo il nuovo DPCM.
“Già nelle scorse settimane mi sono attivato con l’ANCI regionale e parlando con altri sindaci, perchè la questione era già stata sollevata da più parti – dichiara Mauro Cornioli, sindaco di Sansepolcro – Alla luce del nuovo DPCM, purtroppo non ci sono novità da questo punto di vista. Molti cittadini mi stanno scrivendo affinchè si trovi una soluzione e vi dico che non sarà semplice perché siamo di fronte ad una norma governativa. La proposta che facciamo è che nel prossimo Decreto non si ragioni più per “regione” ma per “province confinanti”. Sempre nel pieno rispetto delle regole igieniche e di distanziamento sociale, ovviamente. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Però credo che sia possibile, e anche di buon senso, prevedere una visita veloce a parenti che abitino in province vicine. Per il momento, ripeto, non è fattibile. Ma l’auspicio è che nel prossimo Decreto questa soluzione sia inserita”.


