“Lo stimolo a portare il nostro contributo alla prossima tornata elettorale in Umbria è arrivato proprio dal centrodestra in seguito al cui accordo ho ufficializzato il ritiro della mia candidatura a Presidente della Regione. Del resto, lo ricordo, sono stato per molti anni militante di FI accanto a Silvio Berlusconi, poi le nostre strade si sono divise essendo lui più di destra e io più centrista. E da centristi porteremo le nostre idee, i nostri principi e le nostre visioni nella destra, che a maggior ragione potrà ora definirsi centrodestra”, così Stefano Bandecchi, leader di Alternativa Popolare, ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘Cinque Notizie’, che ha preso il via oggi e che andrà in onda dal lunedì al sabato alle ore 12, ideata e condotta dal Direttore del giornale radio Gianluca Fabi. “Voglio sottolineare che non ci siamo fusi, data la differenza tra noi e gli altri partiti dello schieramento-ha proseguito Bandecchi- semplicemente condividiamo idee per raggiungere insieme una posizione finale: questa è la democrazia liberale del centrodestra. Saremo, in sostanza, la sinistra del centrodestra e opereremo in sinergia”. E alla domanda se il centro avrà mai autonomia politica, il leader di Alternativa Popolare ha risposto “sogno che gli estremismi tanto di destra quanto di sinistra scompaiano. Come De Gasperi, sono per l’equilibrio”. Infine, sulla magistratura e il caso Salvini “sta diventando troppo aggressiva. Arrestano chi difende e si difende? Dove sta il suo limite? Perché a questo punto se continua a comandare inutile andare a elezioni, chiediamo direttamente alla magistratura che fare da grandi” ha concluso Stefano Bandecchi.
Arcaleni “Nel quartiere Riosecco urgono gli interventi alle fogne e nel Torrente Vaschi per scongiurare nuovi allagamenti”
Ho presentato una nuova interrogazione per chiedere al sindaco e all’assessore
Carletti cosa intendano fare per scongiurare nuovi allagamenti nel quartiere
Riosecco come quelli avvenuti nel settembre 2022 .
A fronte della mia precedente richiesta, discussa in Consiglio, erano stati presi
precisi impegni per dei sopralluoghi tecnici con i quali comprendere le cause,
peraltro abbastanza note agli uffici comunali, ma soprattutto per scongiurare il
verificarsi ancora di una situazione simile a quella di due anni fa, quando una ventina
di famiglie in via delle Robinie si erano ritrovate fondi e scantinati sommersi da
copiose quantità di acqua mista ai liquami fognari che avevano dovuto rimuovere
con mezzi e risorse proprie, ripulendo gli escrementi per giorni.
Se le piogge copiose avevano effettivamente prodotto allagamenti in varie parti del
territorio, a conferma della fragilità idrogeologica ma anche dell’incuria che spesso
riguarda fossi e scoli non mantenuti, in questo caso c’è dell’altro: tombini saltati,
fogne evidentemente non efficienti che avevano permesso il riflusso fino alle
abitazioni, dopo aver invaso anche il Parco adiacente in una pozza scura e
maleodorante.
A fronte di ciò, occorre assolutamente effettuare interventi come il montaggio di
valvole che impediscano la risalita delle acque.
A ciò oggi si aggiunge il pessimo stato di manutenzione del Torrente Vaschi, pieno di
detriti e vegetazione, che alla prima copiosa pioggia potrebbe esondare.
I cittadini , anche dopo aver fatto le dovute segnalazioni, continuano a chiedersi
come mai nessuno interviene e se il Comune abbia sostenuto le loro richiesta di
pulitura del fondo e del greto del torrente , presso gli organi competenti.
L’autunno sta arrivando e le piogge, più o meno copiose, sono facilmente prevedibili:
il nostro è un territorio fragile, e senza cura né attenzione laddove si è costruito,
rischia non solo di peggiorare il suo stato, ma di fare veri e propri danni a cose e
persone.
Città di Cas
Il sindaco Luca Secondi ha incontrato stamattina il capitano Massimiliano Croce, nuovo comandante della Compagnia dei Carabinieri di Città di Castello
Il sindaco Luca Secondi ha dato il benvenuto stamattina al nuovo comandante della Compagnia dei Carabinieri di Città di Castello, il capitano Massimiliano Croce. L’incontro nella residenza municipale tifernate è servito ad approfondire la reciproca conoscenza per avviare sin da subito la necessaria e fondamentale collaborazione nell’esercizio dei rispettivi compiti. “Accogliere nella nostra città il capitano Croce è stato un vero piacere”, dichiara Secondi. “Ho rivolto al nuovo comandante della Compagnia dei Carabinieri della città l’auspicio di un proficuo lavoro, in continuità con l’ottimo operato di chi lo ha preceduto, e ho offerto la piena disponibilità da parte della nostra amministrazione a collaborare, per quanto di competenza, per promuovere la legalità e tutelare la sicurezza dei cittadini, obiettivi comuni sui quali c’è da sempre massima sintonia con le forze dell’ordine”, spiega il sindaco, che ha illustrato le caratteristiche socio-economiche del territorio e introdotto l’ospite alla conoscenza della comunità tifernate e delle sue molte eccellenze. “L’Arma dei Carabinieri è un punto di riferimento importante per i cittadini – osserva Secondi – nel nostro territorio ha saputo sempre dimostrare senso del dovere e spirito di servizio nei confronti della comunità, un presidio di legalità affidabile e capace, vicino alle persone, che apprezziamo molto e di cui vogliamo essere ogni giorno all’altezza con il nostro lavoro al governo della città”, conclude Secondi. Originario di Cosenza, 49 anni, il capitano Croce ha intrapreso la carriera militare nel 1995, percorrendo i diversi ruoli dell’Arma fino a giungere a quello di ufficiale, frequentando il 56° corso del Ruolo Speciale nel 2015. Nominato tenente, dal 2016 al 2021 ha retto il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Taranto. Nel triennio 2021 – 2024 ha guidato il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, con competenza sulla regione Campania. È laureato in materie umanistiche e specializzato in Scienze criminologiche e in Heritage Science.
Italia Viva Umbria perde pezzi, tre membri dell’assemblea regionale passano ad “Orizzonti Liberali”
Lo scorso 9 Settembre 2024 tre membri dell’assemblea regionale dell’Umbria di Italia Viva- Tiziana Benucci e Carla Lanfiuti Baldi di Terni e Paola Mangioni di Città di Castello hanno abbandonato il partito, in disaccordo con la decisione di Matteo Renzi di raggiungere un accordo strutturale con il centro sinistra nell’ambito del cosiddetto “campo largo”.
“In Umbria – scrivono le tre ex esponenti di IV – l’assemblea regionale aveva già deciso, a larghissima maggioranza e prima della svolta nazionale, di appoggiare la candidata del centrosinistra, cosa che da parte nostra continueremo a fare. Non riteniamo però che questo debba tradursi in un’alleanza strutturale anche a livello nazionale”.
Di seguito le dichiarazioni delle tre fuoriuscite:
Tiziana Benucci: “Sono rimasta basita dall’inversione ad U di Renzi dello scorso 18 Luglio. Dopo una scissione in totale dissenso dalla linea del Pd e 5 anni in cui Italia Viva si è sempre collocata al centro, per essere alternativa alla destra e alla sinistra; dopo che ha aderito al Pde, che a sua volta aderisce a Renew Europe, insieme all’Alde; dopo un congresso che aveva strutturato IV come un vero partito con una democrazia interna, Renzi non può decidere da solo o insieme a un gruppetto di fedelissimi, di aderire al ‘campo largo’. Sono in profondo dissenso sul metodo e nel merito. Io sono e resto liberale. Sono fedele alle mie idee, non ai leader, qualsiasi cosa facciano. Per questo mi sono dimessa dall’Assemblea Regionale umbra di Italia Viva e ho aderito all’associazione ‘Orizzonti Liberali – Verso il Partito Liberaldemocratico’ dell’onorevole Luigi Marattin”.
Carla Lanfiuti Baldi: “Ho seguito Renzi fin dalle primarie del Pd perse contro Bersani , poi mi sono iscritta a quel partito quando Renzi vinse la segreteria nelle primarie successive. Ne sono uscita ben prima di Renzi per motivi politici e personali, considerandomi da sempre liberale e centrista e non trovando nel Pdnessuna agibilità politica per queste posizioni. Sono stata in Italia Viva fin dalla sua nascita convinta dalla figura di Renzi e dalle idee riformiste che si volevano portare avanti.
Vi sono rimasta fino alla svolta a sinistra di Renzi dello scorso Luglio annunciata con un’intervista. Una svolta che non ho condiviso né politicamente, né in termini di metodo. Si tratta di una inversione di rotta che snatura completamente quanto fatto e sostenuto in questi cinque anni. Mi sono avvicinata all’associazione Orizzonti Liberali di Luigi Marattin nella speranza di veder nascere con il tempo un vero partito liberaldemocratico”.
Paola Mangioni: “Sono attiva e militante in Italia Viva, senza esperienze amministrative precedenti, a partire dalla creazione del Terzo Polo .Mi considero terzopolista convinta e non condividendo le scelte di Matteo Renzi per Italia Viva in opzione Margherita 2.0, mi sono dimessa da tutti gli impegni sul territorio come membro assemblea regionale e referente Altotevere, annullando la mia iscrizione al partito. Contestualmente ho aderito all’associazione Orizzonti Liberali con Luigi Marattin per portare avanti il progetto terzopolista”.
Presentato questa mattina il restauro del Grande Ferro R di Alberto Burri
Lo scorso autunno in occasione dell’VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo Ravenna ha voluto rendere omaggio ad Aberto Burri con l’importante mostra BURRIRAVENNAORO esponendo significativi cicli pittorici realizzati negli anni Novanta in stretta relazione con la storia artistica della città. Nello stesso periodo Burri realizza Grande Ferro R, scultura metallica dipinta di rosso, acquisita dal gruppo Ferruzzi per donarla alla città di Ravenna e tuttora situata nel piazzale antistante il Palazzo delle Arti e dello Sport Mauro De André. La forma della scultura presenta diverse possibili interpretazioni a partire da una stilizzata carena di nave rovesciata, oppure dita di due mani pronte a congiungersi o, più semplicemente, come arco interrotto, tutte possibili spiegazioni che testimoniavano con chiarezza la fase creativa dell’artista. L’opera è una struttura imponente di 10 metri di altezza e 16 di base. La mostra del 2023 è stata l’occasione per avviare un percorso di valorizzazione e tutela dell’opera patrimonio della città. “Siamo molto orgogliosi – dichiara il Sindaco Michele de Pascale – di restituire a distanza di oltre trent’anni al Grande Ferro R il suo aspetto originario. Attraverso questo restauro non abbiamo solo compiuto un atto doveroso, in termini di tutela e valorizzazione, nei confronti di uno degli esempi più importanti e significativi di arte pubblica che, attraverso l’impegno e l’investimento del Gruppo Ferruzzi, il secolo scorso ha lasciato alla nostra città, ma abbiamo voluto anche dare risposta ad un sentimento diffuso che lega i ravennati al Grande Ferro. In questo senso riteniamo molto importante essere giunti alla definizione di un protocollo istituendo una fascia di rispetto, che tuteli maggiormente la visibilità e dignità dell’opera”.
L’attento restauro, coadiuvato dall’Area Infrastrutture Civili Servizio Edilizia Pubblica, U.O. Edifici Vincolati del Comune di Ravenna in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, è stato realizzato dal Laboratorio del Restauro di Ravenna e dall’impresa Il Pennello di Faenza
che, dopo un’attenta analisi hanno portato l’opera allo splendore originario.
Come afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia “Il restauro che oggi presentiamo rappresenta uno dei frutti più importanti di una relazione che a partire dalla mostra BURRIRAVENNAORO,
realizzata al MAR nel 2023, si è stretta tra la nostra città e la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri. Oltre al restauro infatti, il Grande Ferro R sarà seguito anche da un protocollo di tutela e valorizzazione sottoscritto proprio insieme alla Fondazione Burri, la quale ha deciso contestualmente di concedere in comodato al MAR anche un’opera del maestro che entrerà presto a far parte dei percorsi di visita del museo”.
Città di Castello e Majano unite anche dallo sport, nel segno di Angelo Zampini
L’assessore Carletti ha guidato la delegazione dell’Atletica Libertas che ha partecipato con 15 atleti al 32° Trofeo internazionale giovanile di atletica leggera Città di Majano
“Unite dalla figura di Angelo Zampini, l’eroe tifernate che più di 100 anni fa in Friuli Venezia Giulia fu protagonista di una strenua difesa della popolazione fino al sacrificio della vita che gli è valso la decorazione con la medaglia d’onore interforze, e dal primo gemellaggio della storia della nostra municipalità, Città di Castello e Majano sono ora legate anche dallo sport”. E’ quanto dichiara l’assessore allo Sport Riccardo Carletti, che, in rappresentanza del Comune tifernate, ha accompagnato l’Atletica Libertas del presidente Ugo Tanzi, nella duplice veste anche di consigliere comunale, al 32° Trofeo Città di Majano, la manifestazione internazionale giovanile di atletica leggera che ha visto a partecipazione di circa 600 atleti provenienti da tutta Italia e anche da Slovenia, Polonia e Croazia. “Insieme ai giovani di una delle società sportive più importanti e gloriose della nostra città, abbiamo avuto l’onore e il privilegio di partecipare per la prima volta a una manifestazione bellissima e davvero prestigiosa”, spiega Carletti, nel ringraziare il Comune di Majano e l’ASD Libertas Majano per il gradito invito e per la calorosa accoglienza. “Davvero abbiamo potuto toccare con mano quanto la figura di Angelo Zampini sia amata dalla comunità di Majano e quanto siano profondi i sentimenti di affetto e unione che ci legano e che abbiamo avuto il grande piacere di poter ricambiare e rinnovare con la nostra visita”. “Lo sport, sul quale nella nostra città investiamo tanto per offrire opportunità a tutti i cittadini e per favorire la crescita sana delle nuove generazioni, è un meraviglioso strumento di connessione e condivisione tra realtà diverse e comunità lontane, che ci ha permesso di creare un ulteriore buon motivo per ritrovarci e rafforzare il legame storico creato da Angelo Zampini tra Città di Castello e Majano”, evidenzia Carletti, che preannuncia la volontà dell’amministrazione comunale e dell’Atletica Libertas di ricambiare quanto prima l’invito ricevuto. L’Atletica Libertas ha partecipato al 32° Trofeo Città di Majano con 15 giovani, accompagnati dal tecnico Paolo Tanzi, che hanno ben figurato al cospetto di coetanei provenienti da tutta Italia e dall’Europa. Il miglior risultato è stato quello di Giacomo Palmi, che ha conquistato il secondo posto nel salto in lungo.
CDCNOTIZIE/2024/09/16/COMUNINLINEA/354/MB
Pallavolo: Ermgroup Altotevere sconfitta nel test di Fano
L’intensa settimana della ErmGroup Altotevere si è chiusa
con l’allenamento congiunto di Fano, dove i locali si sono
imposti nei primi tre set, poi i biancazzurri hanno vinto il
quarto. Squadra ancora condizionata dai carichi di lavoro
Nel secondo allenamento congiunto del precampionato, la
ErmGroup Altotevere esce sconfitta dal Palasport “Salvador Allende”
di Fano per opera della Smartsystem Essence Hotels, neopromossa in Serie A2 dopo che per diverse stagioni – fra B e A3
– è stata avversaria dei biancazzurri. I marchigiani si sono imposti
nei primi tre set con i parziali di 25-23, 25-19 e 25-20, mentre la
ErmGroup si è aggiudicata per 26-24 la frazione supplementare.
Molto combattuto il primo set, con i locali avanti 10-5, ma con
anche la buona risposta della ErmGroup grazie a un Marzolla in
costante miglioramento (l’opposto veneto ha giocato un set e
mezzo), fino ad agguantare il pareggio sul 19-19 e alla fine Fano ha
chiuso sul 25-23 con una giocata rischiosa in primo tempo del
palleggiatore. Più netta l’affermazione nella seconda frazione, nella
quale i padroni di casa hanno preso coraggio, anche sotto la spinta
del pubblico amico e il buon margine di vantaggio accumulato è
stato gestito fino in fondo. Nel terzo set, equilibrio fino a metà, poi
la ErmGroup si è un tantino disunita e alla fine ha portato a casa il
quarto, caratterizzato da numerosi avvicendamenti. “Venivamo da
una settimana pesante – ha commentato l’allenatore Marco
Bartolini – visto il lavoro che stiamo sostenendo la mattina in
palestra e il pomeriggio al palasport, curando sia la parte fisica che
quella tecnica. C’era stato poi anche il test di Siena con la Emma
Villas e quindi siamo arrivati a Fano un tantino “cotti”. Loro hanno
spinto molto in battuta, noi invece siamo partiti in sordina e pian
piano siamo riusciti a metterli in difficoltà sul cambio palla,
fondamentale sul quale tutti stanno facendo un po’ di fatica. Di
Positivo, ho notato nei ragazzi la voglia di cercare il ritmo gara e di
risolvere le varie problematiche. Siamo andati meglio a muro,
rispetto a Siena, ma allo stesso tempo abbiamo faticato di più in
attacco; ci mancano anche il ritmo gara e la quantità nei
fondamentali, perché finora abbiamo dato più spazio alla parte
fisica. Fano è più avanti a livello di lavoro e non dimentichiamo che
milita in categoria superiore. Sicuramente bisognerà migliorare
l’approccio con la partita, perché abbiamo impiegato un po’ di
tempo per reagire; ciononostante, ce la siamo giocata alla pari nel
primo set: fossimo partiti meno leggeri, chi lo sa quale sarebbe
stato il suo esito”. Intanto, nella giornata di domenica 15 settembre
anche lo schiacciatore Daniele Carpita ha raggiunto i nuovi
compagni di squadra e quindi da questo momento i tecnici della
ErmGroup possono contare su tutti gli effettivi dell’organico.
Giovedì, prima uscita al palasport di San Giustino, dove sarà ospite
la Nazionale filippina di pallavolo; la convocazione è per le 17.30.
Pane, pace e cioccolata. Altrocioccolato torna con un’edizione di gusto e sostanza
Altrocioccolato torna (dopo lo stop dello scorso anno) con tre giorni di eventi e mostra mercato
Il programma completo, tutte le novità e i numeri della XIX edizione saranno presentati nel corso di una conferenza stampa a Perugia
Torna in Umbria l’evento dedicato al cioccolato buono per davvero. Torna Altrocioccolato.
Dal 25 al 27 ottobre il centro storico di Città di Castello torna ad ospitare la festa del cacao equosolidale.
Come da tradizione, protagonista sarà il cioccolato artigianale, equosolidale e biologico; quello buono due volte, come ribadiscono gli organizzatori. Buono per i consumatori perché fatto con materie prime di alta qualità e con lavorazioni artigianali; buono perché rispetta il lavoro di agricoltori e produttori. Un progetto, quello di Altrocioccolato, che va oltre l’evento e che punta a valorizzare, con iniziative e azioni concrete, produzioni sostenibili legate al mondo del cacao per offrire ai visitatori prodotti e progetti dai forti contenuti. Come spiegano da Umbria Equosolidale, la rete delle botteghe umbre che organizza la manifestazione “Un ringraziamento va al Comune di Città di Castello, che è riuscito a superare le condizioni che hanno reso impossibile la realizzazione della manifestazione lo scorso anno”. Saranno tanti i contenuti e i momenti del programma (tutto gratuito) che animerà per tre giorni il centro tifernate. Il tema di questa edizione è “pane, pace e cioccolata” perché, come ha scritto Stefano Benni: “Il mondo si divide (ancora) in quelli che mangiano il cioccolato senza pane; quelli che non riescono a mangiare il cioccolato se non mangiano anche il pane; quelli che non hanno il cioccolato; quelli che non hanno il pane”.
E perché come tengono a dire gli organizzatori: “Come società civile dobbiamo continuare a chiedere la pace, la sicurezza alimentare e il rispetto dei diritti di tutti. Altrocioccolato, da sempre, è anche un luogo di riflessione e pratica di pace attraverso i tanti progetti di commercio equo e sviluppo sostenibile che sostiene e promuove”.
Il programma completo, tutte le novità e i numeri di questa edizione saranno presentati nel corso di una conferenza stampa a Perugia.
Altrocioccolato è una manifestazione organizzata dall’Associazione Umbria Equosolidale coinvolgendo le Organizzazioni del Commercio Equo e Solidale umbre (La Boteguita di Città di Castello, Piano Terra di Orvieto, Monimbò di Perugia e Terni e Ponte Solidale di Ponte San Giovanni), con il supporto di Comune di Città di Castello. In collaborazione con Equo Garantito, Altreconomia,Terra Nuova e Banca Etica sponsor e sostenitori della manifestazione.
Il Sindaco e l’Assessore Menichella in visita alle scuole per il primo giorno dopo le vacanze estive
Oggi, in occasione del primo giorno di scuola dopo la pausa estiva, il Sindaco di Sansepolcro e l’Assessore all’Istruzione, Mario Menichella, hanno fatto visita ad alcune scuole del territorio. Un gesto di vicinanza e sostegno a studenti, insegnanti e personale scolastico che segna l’avvio di un nuovo anno scolastico pieno di entusiasmo e opportunità.
Durante la visita, il Sindaco ha espresso il suo augurio di un anno sereno e ricco di soddisfazioni per tutti, sottolineando l’importanza dell’istruzione come base per il futuro della comunità. L’Assessore Menichella ha inoltre ribadito l’impegno dell’Amministrazione nel garantire ambienti scolastici sicuri, accoglienti e ben attrezzati.
“Il nostro obiettivo è quello di supportare i giovani in un percorso di crescita personale e formativa, assicurando loro le migliori condizioni per apprendere e sviluppare le proprie capacità,” ha dichiarato l’Assessore Menichella. “Ci stiamo impegnando al massimo per risolvere le criticità legate ad alcune realtà scolastiche – ha sottolineato il Sindaco Innocenti – ci sta a cuore il bene dei nostri ragazzi e vogliamo essere di supporto alla loro crescita personale e culturale.
Un caloroso augurio di buon anno scolastico va quindi a tutti gli studenti, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, e alle loro famiglie, con l’auspicio che il 2024-2025 possa essere un anno ricco di esperienze positive.
Escursione alla ricerca del “Barone”: una passeggiata fra i secoli di storia, aneddoti e leggenda, a Monte Ruperto
Escursione alla ricerca del “Barone”: una passeggiata fra i secoli di storia, aneddoti e leggenda, a Monte Ruperto, “exclave” in territorio marchigiano ceduta in epoca medioevale dall’allora nobile locale in segno di riconoscenza al comune
Escursione alla ricerca del “Barone”: una passeggiata fra i secoli di storia, aneddoti e leggenda, a Monte Ruperto, “exclave” in territorio marchigiano ceduta in epoca medioevale dall’allora nobile locale in segno di riconoscenza al comune. In 28 appassionati camminatori ed un “cane”, si sono presentati ieri mattina di buon’ora all’appuntamento per l’escursione alla baronia, una originale iniziativa, che era stata annunciata lo scorso mese di giugno dal sindaco Luca Secondi nel corso di una cerimonia ufficiale in consiglio comunale sui 750 anni dall’istituzione di agevolazioni fiscali per gli abitanti dell’epoca e del legame storico che identifica il primo cittadino tifernate anche con il titolo nobiliare di barone, unico caso in Italia. Il comune di Città di Castello, insieme al Club Alpino Italiano (Cai Sezione di Città di Castello) e “I Cammini degli Appennini”, ha organizzato tutti nei minimi dettagli e complice la bella giornata l’iniziativa ha fatto centro e riscosso apprezzamento fra i partecipanti, fra cui il consigliere comunale, Andrea Lignani Marchesani. Il sindaco tifernate a causa di un impedimento dell’ultimo momento non si è unito al gruppo di iscritti alla camminata, ma comunque ha portato il saluto prima della loro partenza. L’escursione ha avuto inizio lungo la valle del Torrente Candigliano in corrispondenza dell’intersezione tra la strada di collegamento San Martino del Piano con Piobbico e la carrareccia che sale a Monte Ruperto. Il primo tratto in salita ha condotto i “camminatori” ai ruderi del casolare Calcineto e poi proseguendo lungo il crinale su traccia di sentiero in direzione sud al casolare di S. Donato: questo tratto panoramico del percorso ha offerto vedute a est verso Monte Nerone e a ovest verso la Massa Trabaria. Poi attraverso una breve deviazione hanno raggiunto il monte Ruperto con i suoi ruderi. Nel corso delle soste previste dal programma, l’ingegner Giovanni Cangi, relatore e storico, affiancato dai referenti del Club Alpino Italiano, Andrea Caiotti e Sauro Gorbi e dal referente dei “Cammini”, Marco Montedori, ha raccontato in maniera davvero coinvolgente tutte le fasi storiche, inframezzate da leggende e aneddoti, che rendono quei luoghi unici e suggestivi. All’interno del territorio, costituito da boschi e segnato da mulattiere, si passa da un’altitudine minima di 412 metri sul livello del mare fino ad una massima di 727. Il Candigliano, affluente del Metauro, delimita il confine settentrionale dell’exclave. Nell’area presenti alcuni ruderi di case, in parte riconoscibili, altri devastati pure dal furto di pietre. “Oltre quello di Monte Ruperto – è stato ricordato – esistevano altri castelli alle sorgenti del Candigliano: il castello di Scalocchio, quello di Citerna sul Candigliano, il Castello di Baciuccheto, con relative chiese che ricordano tradizioni di culto bizantine e longobarde. Testimonianze di vicende storico-religiose di queste terre in epoca Tardo-antica e Altomedievale a ridosso del Corridoio Bizantino. Chiese appartenenti alla Diocesi di Città di Castello, sia quelle di Scalocchio e di Botina, San Lorenzo di Frigino, San Martine del Piano e Madonna della Cella, oltre alla chiesa di San Donato a Monte Ruperto, intitolazione legata al Vescovo longobardo di Arezzo. Nei primi anni ’60 Scalocchio fu centro di una interessante esperienza didattica nota come “Patti per l’Educazione”. 2Le scuole di Scalocchio avevano sede presso l’Abbazia. Vi erano solo due classi per le elementari e le medie con rispettivi tutor. Le lezioni erano tenute da docenti e trasmesse dalla RAI . Nella scuola pertanto c’era un televisore posto nella parete divisoria fra le due classi; di volta in volta veniva girato da un lato e dall’altro. La particolarità sta nel fatto che a Scalocchio non c’era corrente elettrica. Si deve a don Zefferino Caporali, parroco dell’Abbazia, l’idea di piazzare un alternatore alimentato da una turbina idraulica collocata in una cascatella del Candigliano, sufficiente per garantire il servizio. Alla scuola di Scalocchio si formarono molti giovani che poi si trasferirono a Città di Castello per frequentare le scuole superiori, assistiti sempre da Don Zefferino, assegnato alla Parrocchia di Trestina dove, meritatamente, gli è stata dedicata una via”.
LA SCHEDA
C’è un comune in Italia, unico, dove il sindaco vanta anche il titolo di barone a tempo determinato, quindi per la durata del mandato il primo cittadino si fregia anche di un un titolo nobiliare simbolico. A Città di Castello, capoluogo dell’altotevere umbro, con oltre 38mila abitanti, patria del grande maestro Alberto Burri e dell’attrice e Monica Bellucci, è così da otto secoli, da quando la storia ha scritto una pagina davvero inedita che si tramanda di legislatura in legislatura. Questo originale connubio “istituzionale-nobiliare” nasce dal fatto che il comune di Citta’ di Castello è titolare di una piccola porzione di territorio, Monte Ruperto, che ricade nelle Marche, definita “exclave” (aree territoriali appartenenti a una Regione che però si trovano all’interno di un’altra). La particolarità di questa vicenda si perde nella notte dei tempi, quando una sperduta baronia in un remoto luogo dell’Appennino cedette il titolo nobiliare al gonfaloniere di Città di Castello, tramandato ai sindaci che oggi si susseguono. Si narra che una grande carestia dovuta ad incredibili nevicate colpì il Baronato di Monte Ruperto nel XIII secolo e che nessuna delle vicine città inviò aiuti in soccorso della piccola comunità. Dalla relativamente lontana – per i mezzi e le strade dell’epoca – Città di Castello arrivò il cibo necessario a far sopravvivere la piccola comunità. Si dice che il barone, privo di eredi, cedette il piccolo territorio a Città di Castello come segno di gratitudine. La traccia del passaggio sotto il dominio tifernate è datata 25 giugno 1256. È storia documentata poi da un atto pubblico che nel 1274 gli abitanti di Monte Ruperto godessero di agevolazioni fiscali al punto da pagare solo “cinque soldi per focolare per casa da versare il 27 agosto di ogni anno”. E proprio nel 2024 ricorrono i 750 anni da quell’evento a dir poco singolare. Altra verità storica è che in quegli anni vi era la rivalità, spesso sfociata in guerra, tra guelfi e ghibellini. Si racconta, e qui affrontiamo la seconda storia, che il Baronato di Monte Ruperto, essendo in contrasto con le città limitrofe di Apecchio e Sant’Angelo in Vado, abbia chiesto e ottenuto protezione da Città di Castello. Entrambe le storie hanno fondamenti di verità che le rendono plausibili. È probabile che quando Monte Ruperto si unì alla città umbra non si trattasse dell’annessione di un’isola amministrativa, ma fosse in continuità fisica, politica e geografica con il territorio tifernate. Non è un caso che tuttora oggi il confine umbro valichi di alcuni chilometri lo spartiacque sia oltre Bocca Serriola che nella zona di Scalocchio. Nel 1413 gli Ubaldini, signori delle zone limitrofe a Monte Ruperto, si sottomisero ai Montefeltro e di lì a poco tutti i loro territori passarono alle dipendenze di Urbino. Esattamente in quel momento la baronia divenne un’exclave di Città di Castello nel futuro Ducato di Montefeltro. Nel 1630 i territori di Urbino diventarono a tutti gli effetti una provincia dello Stato Pontificio e da allora Monte Ruperto non fu più confinante con un altro Stato, ma con una provincia e legazione della stessa entità politica. I destini della piccola comunità seguirono quelli di Città di Castello con l’ingresso a cavallo tra 1860 e 1861 nel Regno d’Italia, poi diventato Repubblica Italiana nel 1946. La “baronia” ha un’estensione di meno di tre chilometri quadrati e nessun abitante. L’ultima famiglia a lasciare Monte Ruperto fu agli inizi degli anni ’70. All’interno del territorio, costituito da boschi e segnato da mulattiere, si passa da un’altitudine minima di 412 metri sul livello del mare fino ad una massima di 727. Il Candigliano, affluente del Metauro, delimita il confine settentrionale dell’exclave. Nell’area presenti alcuni ruderi di case, in parte riconoscibili, altri devastati pure dal furto di pietre.
Unitre di Città di Castello Aps: da oggi al via il tesseramento e le iscrizioni ai corsi, alle uscite ed a tutte le attività programmate per il primo quadrimestre dell’Anno Accademico 2024-2025
Da oggi lunedì 16 settembre prendono il via il tesseramento al sodalizio e le iscrizioni ai corsi, alle uscite ed a tutte le attività programmate per il primo quadrimestre dell’Anno Accademico 2024-2025 dell’Unitre di Città di Castello Aps.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi alla sede sociale, ubicata in Viale Martiri della Libertà n. 20 ed aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12: è possibile contattare la segreteria al nuovo numero telefonico 075/3747301.
Giovedì 24 ottobre alle ore 16, nella Chiesa di San Giovanni Battista agli Zoccolanti, ci sarà l’inaugurazione dell’Anno Accademico e verrà celebrata la S. Messa.
Sabato 26 ottobre alle ore 12,30, al ristorante “Green” di San Giustino, si terrà
l’assemblea ordinaria degli iscritti, seguita da una riunione conviviale.
Il programma, come di consueto, è molto ampio ed articolato.
I corsi del primo quadrimestre comprendono proposte ormai tradizionali quali A.F.A., yoga, avviamento al pilates, acquagym, educazione motoria, inglese 1° e 2° livello, club della lettura, storia medioevale, storia dell’arte, lezioni di storia e filosofia, disegno e pittura, scacchi, scuola di ballo e lezioni del giovedì, ai quali si affiancano novità assolute quali il corso di maglia ed uncinetto e quello denominato “Impariamo a mangiare”
Già in programma per il 14 novembre una visita alla mostra di Ligabue allestita a Bologna.
Premio giornalistico Marinangeli, Xavier Jacobelli e Roberto Vicaretti i vincitori dell’edizione 2024
La cerimonia di consegna venerdì 20 settembre alle 10.30 presso la Taverna del Quartiere Porta Santa Croce
Nocera Umbra, 16 settembre 2024 – Sono Xavier Jacobelli, editorialista del Corriere dello Sport Stadio e di Tutto Sport e Roberto Vicaretti, giornalista di Rai News 24, rispettivamente per la categoria nazionale e regionale, i vincitori della decima edizione del Premio giornalistico Angelo Marinangeli. La cerimonia di consegna avverrà venerdì 20 settembre alle 10.30 presso la Taverna del quartiere Porta Santa Croce.
Il premio nasce per volere della famiglia e degli amici di Angelo di ricordare il decano del giornalismo umbro. Inventore del racconto del calcio dilettantistico a Radio Subasio, per alcuni anni direttore responsabile di Radio Tadino e storica penna de La Nazione. Per tutti Angelo Marinangeli era il maestro, di scuola, di giornalismo ma anche di vita. Tanti infatti i giovani che Angelo ha contribuito a far crescere.
Il premio nazionale 2024 va a Xavier Jacobelli, giornalista sportivo di lungo corso, già direttore del Corriere dello Sport – Stadio, fondatore del Qs Quotidiano sportivo, oggi nelle pagine del Qn. Dopo numerosi incarichi diventa editorialista delle testate del gruppo Amodei, dedicandosi ai canali digitali del gruppo. Nell’arco della sua carriera, Jacobelli ha ricevuto 24 premi giornalistici nazionali e, in qualità di direttore di Tuttosport, da Giovanni Malagò è stato insignito del Collare d’oro al merito sportivo, la massima onorificenza sportiva italiana attribuita dal Coni.
Roberto Vicaretti è umbro, nasce a Narni nel 1982. Giornalista professionista dal 2008, da quindici anni lavora per Rainews24, dove cura la rassegna stampa della mattina e il programma di approfondimento politico “Specchio dei Tempi”. Nel 2020 e nel 2021 ha condotto “Agorà estate” e, sempre nel 2021, ha condotto “Titolo V”, entrambi su Rai3. Nel 2015 ha pubblicato per Imprimatur “La certezza del dubbio. Pietro Ingrao raccontato da chi lo ho conosciuto”. Nel 2020 ha pubblicato per People “Non c’è Pace” con Romina Perni e nel 2024 “Dove sono i pacifisti” con Mauro Biani.
Festival di medicina integrata, l’edizione più ricca di sempre dal 4 al 6 ottobre
Focus sull’intelligenza artificiale e tanti ospiti internazionali per l’appuntamento del 2024
Foligno, 16 settembre 2024 – Conto alla rovescia per il ritorno del Festival di Medicina integrata, che si svolgerà a Foligno dal 4 al 6 ottobre. “Dalla medicina tradizionale alla medicina quantistica con le novità dell’AI”, questo il sottotitolo dell’iniziativa che si presenta come la più internazionale di sempre. Annunciati infatti ospiti da Gran Canaria e dalla Polonia, oltre che esperti del settore italiani.
Edizione più ricca di sempre, dunque, che aprirà con ‘l’anteprima’ di venerdì 4 con l’incontro con la sanità convenzionale e le associazioni del terzo settore che lavorano nel territorio. Tanti i workshop e le conferenze con iniziative particolari come ‘Medicina non convenzionale. Tutele e criticità’ dell’avvocato Filippo Teglia, oppure la conferenza di Pindaro Mattoli, proveniente da una delle famiglie più storiche dell’omeopatia. E poi Massimo Bartoli per la fitoterapia e tanti altri.

𝐂𝐚𝐦𝐩𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐂𝐚𝐝𝐞𝐭𝐭𝐢/𝐞 𝐞 𝐀𝐥𝐥𝐢𝐞𝐯𝐢/𝐞: 𝐥’𝐀𝐭𝐥𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚𝐬 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚 𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢
Un grande fine settimana per l’Atletica Libertas di Città di Castello che sabato 14 e domenica 15 settembre ha partecipato al Campionato regionale Cadetti/e e Allievi/e al Santa Guliana di Perugia.
La manifestazione, organizzata dall’Atletica Perugia Team, ha visto la partecipazione di molti giovani “big” della regione nell’ottica di una possibile convocazione in rappresentativa per il Campionato italiano di Caorle in programma il primo fine settimana di ottobre.
La società tifernate si è imposta con ottimi risultati, fra i quali spiccano ben 𝟓 𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 di cui tre nel salto triplo con Giacomo Palmi (cadetti, misura 12.37 e record personale), Francesco Gragnoli (allievi, misura 12.07 e record personale) e Viola Carini (cadette, misura 10.52) e due nel salto in lungo con Giacomo Palmi (misura 6.03) e Viola Carini (misura 4.97 e record personale).
Dominio Libertas anche nella specialità salti in estensione con la vittoria, nella categoria Cadetti/e, sia nel salto triplo che nel salto in lungo (maschile e femminile).
Ottimi risultati anche per Lorenzo Perioli (secondo posto nel lancio del martello e terzo posto nel lancio del peso), Diego Dolciami (secondo posto nel lancio del disco e nel lancio del peso), Pietro Bianchini (terzo posto nel lancio del disco) e Edoardo Biccheri (terzo posto nel salto in lungo).
Per Giacomo Palmi e Viola Carini un’altra bella soddisfazione con la convocazione di diritto al Campionato Italiano di Caorle.



17 settembre. Festa dell’impressione delle stimmate di san Francesco
Martedì 17 settembre, festa liturgica dell’impressione delle stimmate di san Francesco, saranno celebrati gli ottocento anni dall’avvenimento, che si verificò sul monte della Verna nel settembre 1224. Così Tommaso da Celano, primo biografo del santo, a pochi anni di distanza narrò il fatto: «Mentre dimorava nell’eremo, che dal nome del luogo è chiamato Alverna, due anni prima della sua morte, vide in una visione divina un uomo in forma di Serafino, con sei ali, librato sopra di lui, con le mani distese e i piedi uniti, confitto a una croce. […] Mentre non riusciva a capire nulla di preciso e la novità di quella visione si era impressa nell’animo, ecco che nelle sue mani e nei piedi cominciarono a comparire gli stessi segni dei chiodi che aveva appena visto in quell’uomo crocifisso». Nel secolo successivo, l’animo autore delle “Considerazioni sulle stimmate” precisò che Francesco, nel viaggio di ritorno dalla Verna dopo l’avvenimento delle stimmate, passò per Sansepolcro e sostò per alcuni giorni a Montecasale, raggiungendo poi Città di Castello dove avrebbe trascorso un mese prima di partire alla volta di Santa Maria degli Angeli. La ricorrenza, dunque, è anche un’occasione per ricordare, a ottocento anni di distanza, la presenza di san Francesco nella nostra valle e nella nostra città, non solo per farne memoria, ma anche per riappropriarci di un aspetto importante della nostra tradizione di Chiesa, caratterizzata dal carisma francescano.
A Città di Castello, martedì 17 settembre, alle ore 8.30, sarà celebrata una s. messa nella chiesa di San Francesco, all’interno della quale si conserva una terracotta cinquecentesca, attribuita a Santi Buglioni (1494-1576), raffigurante le Stimmate del santo.
A Cronache dal Palazzo Enea Paladino
Torna Cronache dal Palazzo. Ospite del programma condotto da Michele Tanzi, il Sindaco di Citerna Enea Paladino
Pavanelli (M5S) “Umbria, lezioni non di morale ma di coerenza”
“Il centrodestra umbro dimostra di essere in grande difficoltà. Dopo cinque anni di mal governo, i nodi stanno per arrivare al pettine con le imminenti elezioni, dove finalmente saranno i cittadini umbri a riportarli alla realtà.
Oggi assistiamo ai maldestri tentativi del centrodestra di racimolare qualche voto in più accogliendo all’interno della propria coalizione personalità controverse che hanno già dimostrato di non avere alcun rispetto per le istituzioni e, inoltre, che non c’entrano nulla con il centrodestra. Che destino potrebbe avere un esecutivo che si regge con i voti di Alternativa Popolare? Di certo sarebbe incapace di fare gli interessi dei cittadini. Sono mesi che le destre ternane fanno passerelle dal Prefetto e depositano interrogazioni contro il sindaco Bandecchi dopo i numerosi spiacevoli episodi che hanno visto il sindaco stesso protagonista.
Sono troppo attaccati alla poltrona per riuscire a seguire il modello progressista voluto dal Movimento 5 Stelle, che non guarda ai voti ma soltanto ai programmi in comune”. Così in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli, replica al Segretario Regionale della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti.
Verso Livorno – Trestina nelle parole del tecnico Calori
E’ la prima trasferta di campionato quella del Picchi di Livorno per il Trestina di Simone Calori uscito immeritatamente sconfitto dal debutto del Casini di domenica contro il Poggibonsi. Una gara che ha lasciato qualche conseguenza ma che, allo stesso tempo, deve servire per affrontare l’impegno di domani (ore 15) con la stessa determinazione e cattiveria (sportiva) del match contro i giallorossi corsari a Trestina grazie anche (e soprattutto) a decisioni del direttore di gara che anche nei giorni successivi sono stati visionati e commentati con ampio senso critico pure dagli addetti ai lavori.
Calori fino a ieri ha lavorato molto sulla “testa” dei suoi ragazzi, non solo grazie anche all’incontro col campione paraolimpico Andrea Cionna di martedì. Quindi possiamo dire che il gruppo è pronto a questa sfida contro una delle squadre più quotate, soprattutto per il blasone, del girone. Ci sarà almeno una defezione importante ma gli altri sono pronti a entrare in campo e dare il massimo.
Arbitro dell’incontro è Giovanni Gianni di Reggio Emilia (sarà assistito da Vito Licari di Marsala e Stefano Orlando di Modena).
Come al solito è prevista la diretta della gara sui nostri canali social.
Di seguito Simone Calori presenta la gara di domani