L’Amministrazione Comunale di Citerna, vista l’eccessiva presenza di volatili, in particolar modo di piccioni, pregiudizievole non solo delle condizioni igienico sanitarie, ma anche del decoro pubblico, ravvisa la necessità di attivare misure finalizzate a favorire l’allontanamento e il contenimento della popolazione di colombi e piccioni in ambito urbano. A tal fine, dopo aver già operato negli edifici pubblici, è stato intrapreso un iter per sensibilizzare la popolazione promuovendo incontri e assemblee pubbliche con gli esperti della Asl territoriale e definendo, successivamente, una mappatura degli edifici privati in cui intervenire. Il sindaco di Citerna, Enea Paladino, ha così emesso un’ordinanza con la quale si vieta l’alimentazione dei volatili e si indicano le misure idonee per impedire la nidificazione e la sosta in edifici disabitati. In particolare si è fatto obbligo di mantenere pulite da guano o uccelli morti le aree private sottostanti i fabbricati e le strutture interessate dalla presenza dei volatili, di schermare con apposite reticelle o altre modalità idonee, ogni apertura di soffitte, solai, sottotetti, onde impedire l’accesso ai piccioni per il riparo e la nidificazione. Nel caso di aree inedificate, di edifici, manufatti, strutture in disuso o in corso di completamento, ma anche civili abitazioni che presentano pertugi, di schermare e/o tamponare con adeguate reti o pannellature, ogni apertura, accesso o anfratto presente sugli immobili interessati dalla presenza di piccioni al fine di impedirne lo stazionamento e la nidificazione.
“Il problema è molto sentito dalla popolazione e, purtroppo, un’emergenza diffusa in tutta la vallata – ha sottolineato l’assessore alla sanità del comune di Citerna, Paola Giannelli, che ha seguito tutto l’iter intrapreso – come Amministrazione Comunale ci siamo mossi con tempismo e fattivamente, rilevando che in questo momento l’unica strada per contenere il numero di volatili è impedire di avere habitat e aree dove possano vivere, nidificare e riprodursi. Chiediamo quindi a tutti i cittadini massima collaborazione nell’arginare il problema nei nostri centri urbani”.
Grande festa ad Arezzo per la solennità della Madonna del Conforto, caratterizzata da una processione ininterrotta di migliaia di fedeli che sin dalle prime ore del mattino e alla tarda notte hanno affollato la Cattedrale di Arezzo. La Messa pontificale delle 10.30 è stata presieduta da mons. Mario Delpini, arcivescovo metropolita di Milano, ed è stata concelebrata dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana, oltre che al vescovo diocesano mons. Andrea Migliavacca, da mons. Franco Agostinelli, emerito di Prato, Rodolfo Cetoloni, emerito di Grosseto, Roberto Filippini, emerito di Pescia, arcivescovo Riccardo Fontana, emerito di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Luciano Giovannetti, emerito di Fiesole, e Stefano Manetti, vescovo di Fiesole. Presente anche il cardinale Ernest Simoni, della Diaconia di Santa Maria della Scala. “Oggi mi permetto di salutare in modo speciale un martire vivente, il cardinale Simoni” è stato il saluto speciale con cui Papa Francesco si è rivolto al porporato, prima di abbracciarlo fraternamente al termine dell’udienza di ieri, 14 febbraio, Mercoledì delle Ceneri. “Lui, da prete e vescovo, ha vissuto 28 anni in carcere, il carcere comunista dell’Albania, che forse è una delle persecuzioni più crudeli”, ha proseguito Francesco: “E continua a dare testimonianza. E come lui, tanti, tanti, tanti. Adesso ha 95 anni e continua a lavorare per la Chiesa, senza scoraggiarsi. Caro fratello, ti ringrazio per la testimonianza!”
“Nel paese delle feste fallite i preparativi si svolgono in un clima di grande entusiasmo, si esercitano molte competenze, si dispone di molte risorse, si ascoltano consigli di organizzatori competenti – ha detto l’arcivescovo Mario Delpini nella sua omelia -. Poi viene il momento della festa e la festa finisce in un fallimento. Ne seguono amarezza, risentimenti, sensi di colpa e accuse reciproche. Nel paese delle feste fallite c’è sempre un vino che viene a mancare al momento in cui è più necessario, che la festa sia un matrimonio che si frantuma, una carriera che si spezza, un amore che delude. Ecco da dove veniamo, dal paese delle feste fallite”. Di qui l’invito a seguire la parola di Gesù e imitare il suo esempio: “Come lui è venuto in mezzo a noi non per essere servito, ma per servire, voi mettetevi a servizio, lavate io piedi gli uni agli altri, lasciatevi invadere dalla compassione per la gente smarrita, la gente ferita, la gente disperata e annunciate la buona notizia, l’evangelo della salvezza. Mettetevi a servizio, versate olio sulle piaghe, spezzate il pane con l’affamato. Non pensate alla vostra festa, ma alla festa degli altri. Vedrete moltiplicarsi la gioia se vi prenderete cura della gioia degli altri. Ecco dunque il messaggio della Madonna del Conforto: Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”.
Il vescovo Andrea Migliavacca, ha partecipato con gioia alla grande festa di popolo e nel pomeriggio ha presieduto la Messa solenne delle 18, animata dal coro della cappella Musicale della Cattedrale diretta dal maestro Cesare Ganganelli, con all’organo il maestro Eugenio Maria Fagiani.
“Oggi – ha detto il vescovo diocesano Andrea Migliavacca nel suo saluto iniziale alla liturgia – in tanti siamo qui, tanti verranno a venerare e pregare Maria e vogliamo portare qui non solo le preghiere nostre, ma quelle di tutto il mondo e soprattutto la preghiera di chi più soffre e di chi invoca il dono della pace per tutta la terra e soprattutto per la martoriata Ucraina e per la Palestina e Israele. Siamo qui – ha aggiunto il Presule – per la festa della Madonna del Conforto. Mi pare di sentire che lei per prima ci aspettava per accogliere tutte le nostre domande, le nostre preghiere, le nostre attese, ascoltando anche angosce e preoccupazioni, attese e speranza. Lei, la Madre, sa ascoltare e custodire nel cuore. Lei potrà portare a Gesù le nostre preghiere. Lei potrà donare a tutti noi, alla nostra città di Arezzo e a tutta la diocesi aretina, cortonese, biturgense il conforto di cui abbiamo bisogno”.
“La nostra Madonna del Conforto veglia veramente sulla città di Arezzo e su tutta la nostra diocesi – ha detto a margine delle celebrazioni il vescovo Andrea Migliavacca -. La partecipazione dei fedeli alla festa è il segno che la gente lo sa e si accorge dello sguardo di protezione di Maria, alla quale oggi ci affidiamo nuovamente. Non possiamo misurare la fede e la devozione delle persone, ma certamente colgo e sento, anche nel dialogo con la gente, che l’andare a pregare la Madonna del Conforto non è solo un atto devozionale, ma un andare con il cuore, verità, autenticità e desiderio di affidamento. Sono ammirato e grato al Signore per la preghiera che la nostra gente vive in questa giornata”.Una grande festa della fede resa possibile grazie al prezioso servizio di centinaia di volontari dell’associazionismo che a vario titolo hanno reso possibile l’apertura della Cattedrale, il decoro, la sicurezza e aiutato i pellegrini a vivere in un clima di raccoglimento i numerosi momenti di preghiera e le liturgie e che ha visto uno straordinario impegno dell’emittente comunitaria della diocesi Tsd, culminato in circa sei ore di diretta dedicate alle principali celebrazioni.
La Diocesi di Città di Castello ha presentato il bando per la realizzazione di un logo che costituirà il segno di riconoscimento ufficiale della figura di Santa Margherita di Città di Castello. L’iniziativa è rivolta alle persone fisiche, sia singole che associate e agli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Come partecipare
Gli elaborati grafici dovranno pervenire agli uffici diocesani entro il 31 maggio. Il logo dovrà evocare in modo simbolico-artistico la figura della Santa. Elementi imprescindibili da inserire nel logo sono: il cuore della Santa con le tre pietre e la sua cecità. Facoltativi, invece, sono i simboli della Sacra famiglia a cui era devota e l’abito delle “mantellate” domenicane. Il bando e le modalità di partecipazione sono disponibili alla pagina: http://www.cittadicastello.chiesacattolica.it/santa-margherita-di-citta-di-castello/.
I progetti della diocesi per santa Margherita
Il concorso fa parte di un più ampio progetto diocesano per far conoscere la figura della Santa. In programma, la realizzazione di materiale divulgativo dedicato ai numerosi pellegrini che si recano in preghiera presso il corpo della santa, conservato nella chiesa di san Domenico e la realizzazione di un sito, completamente dedicato a questa figura conosciuta ed amata in tutto il mondo, che raccoglierà informazioni e materiale sulla sua storia e sulla sua straordinaria vita spirituale.
Santa Margherita, patrona dei disabili
Il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha inoltre comunicato di aver proposto, al Comitato organizzativo del Giubileo 2025 presieduto dall’arcivescovo Rino Fisichella, santa Margherita come patrona dei disabili. “La storia della Santa – spiega il Vescovo – si completa qui a Città di Castello con una intensità spirituale molto alta e dentro a una vicenda particolarmente importante per tutte le vicissitudini che ha dovuto incontrare e oggi per noi diventa l’occasione di pensare a una figura di santità e di spiritualità che possa essere di riferimento soprattutto per le persone con disabilità”.
Nell’ambito dei controlli nel centro di Foligno, al fine di prevenire la consumazione di possibili forme di reato, i militari delle locali Compagnie Carabinieri e della Guardia di Finanza, in stretta sinergia, hanno denunciato in stato di libertà un 52enne, di origini polacche, ritenuto responsabile di furto aggravato.
Il fatto è avvenuto in Corso Cavour, all’interno di una profumeria, dove il soggetto, dopo essere entrato, ha occultato all’interno del proprio giubbotto vari prodotti cosmetici, per un valore complessivo di circa 500 euro, per poi dileguarsi velocemente.
Tuttavia, nei pressi dell’esercizio commerciale, vi era anche un militare della Guardia di Finanza, libero dal servizio, che si è accorto del furto e si è lanciato all’inseguimento del soggetto.
Dopo pochi metri il Finanziere è riuscito a fermare il fuggitivo, tenendolo in custodia fintanto che è sopraggiunta la Gazzella della Sezione Radiomobile dei Carabinieri.
Al termine degli accertamenti, una volta identificato, l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Spoleto per il reato di furto aggravato.
La refurtiva, di cui aveva tentato di disfarsi nella corsa lungo la strada, è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.
Le persone sottoposte ad indagini preliminari si presumono innocenti.
Affidati i lavori da 1 milione di euro per il restauro e la valorizzazione delle mura urbiche a San Giacomo. Secondi: “Va a segno un altro fondamentale obiettivo per il centro storico, sul quale l’amministrazione comunale sta concentrando investimenti milionari con l’idea di farne un luogo che sappia offrire spazi e contenitori riqualificati e funzionali alla vita sociale, colturale ed economica della città”. Tra aprile e marzo l’inaugurazione del tratto di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio
Venerdì 16 febbraio saranno consegnati i lavori da 1 milione di euro per il restauro e la valorizzazione del tratto delle mura urbiche di Città di Castello compreso tra il torrione di San Giacomo e porta San Giacomo. L’intervento, che sarà eseguito dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria con un finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, interesserà anche la parete interna prospiciente via Campo dei Fiori e sarà finalizzato al recupero e al consolidamento statico-strutturale della cinta muraria, che al termine dei lavori sarà impreziosita con un impianto di illuminazione monumentale. “Va a segno un altro fondamentale obiettivo per il centro storico, sul quale l’amministrazione comunale sta concentrando investimenti milionari con l’idea di farne un luogo che sappia offrire spazi e contenitori migliori, riqualificati e funzionali, alla vita sociale, colturale ed economica della città”, dichiara il sindaco Luca Secondi nel prendere atto con soddisfazione del traguardo tagliato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, che ha perfezionato le procedure di appalto e affidato i lavori alla Pelucca Samuele SRL di Pianello (PG), impresa leader nel settore del restauro e della ristrutturazione di immobili di pregio artistico. Il cantiere aprirà nell’arco di un mese. “A distanza di oltre 20 anni dall’avvio della riqualificazione delle mura urbiche – sottolinea Secondi – l’intervento che si concentrerà a San Giacomo darà continuità, per valore delle opere e tempistica, al restauro complessivo della cinta muraria cittadina che ha vissuto recentemente un’importantissima tappa con il completamento del tratto tra Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e il Liceo Statale Plinio il Giovane, che abbiamo recuperato e valorizzato grazie a un finanziamento regionale da 1 milione e 500 mila euro e che inaugureremo ufficialmente tra marzo e aprile 2024”. Il milione di euro previsto per l’intervento nel tratto compreso tra il torrione di San Giacomo e porta San Giacomo porta al totale di quasi 6 milioni di euro l’investimento complessivo sostenuto finora per il restauro delle mura urbiche di Città di Castello. Iniziato nel 2003 con i lavori nel tratto del Cassero per 1 milione 291 mila euro, il recupero della cinta muraria è proseguito nel 2006 con il tratto della sede dell’ex Comunità Montana Alta Valle del Tevere per 150 mila euro, con il tratto di porta San Giacomo nel 2008 per 700 mila euro di investimento, fino agli ultimi due interventi nel 2009 ai Frontoni, per 930 mila euro finanziati dal Contratto di Quartiere II, nel 2015 a Porta Santa Maria Maggiore, con 233 mila euro del Programma Urbano Complesso (PUC) 2 e nel 2021 Palazzo Vitelli a Sant’Egidio con 1 milione e 500 mila euro. Sotto la direzione dell’architetto Florian Castiglione, funzionario architetto della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, nel tratto tra il bastione di San Giacomo e porta San Giacomo sarà eseguito un intervento di completo recupero e restauro del manufatto in pietra. Al taglio delle essenze arboree e arbustive presenti ovunque sulla superficie della muratura, seguiranno le operazioni di disinfestazione e pulizia delle superfici murarie per la rimozione di efflorescenze, di parti friabili o sabbiose. Nell’ambito del cantiere saranno effettuate tutte le opere di consolidamento e ripristino della pietra, con la risagomatura e impermeabilizzazione delle sommità murarie, dove sarà allestita una nuova recinzione. L’intervento si concluderà con la realizzazione di un impianto di illuminazione artificiale, studiato appositamente per valorizzazione della cinta muraria.
I principali eventi del fine settimana: Sabato 17 febbraio 2024, alle ore 15:30 alla Biblioteca Carducci nella sala Rossi Monti l’Associazione PersonaePersone presenta la conferenza: “Famiglia ed educazione, capitalismo e mercificazione”. Domenica 18 Febbraio al Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle evento per bambini: “I dolcetti del carnevale”. Domenica 18 febbraio 2024 alle ore 17.30 nelle Sale del Circolo Tifernate – Accademia degli Illuminati conferenza “Ordini religiosi cavallereschi a Città di Castello”. Relatore Ing. Giovanni Cangi. Domenica 18 febbraio 2024 alle ore 17.30 nella sala Auditorium San Giovanni Decollato Ensemble Barocco “Stultifera Navis”. Lunedì 19 Febbraio alle ore 20:45 al Teatro degli Illuminati di Città di Castello spettacolo teatrale “Il malloppo” di Joe Orton. Proseguono varie mostre. Sabato 17 febbraio 2024, alle ore 15:30 alla Biblioteca Carducci nella sala Rossi Monti l’ Associazione PersonaePersone presenta la conferenza: “Famiglia ed educazione, capitalismo e mercificazione”.Domenica 18 Febbraio al Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle “I dolcetti del carnevale”. Ti aspettiamo al Centro delle Tradizioni per scoprire come si festeggiava il Carnevale tanto tempo fa in un’antica casa contadina. Non mancherà certo il divertimento, infatti realizzeremo tanti dolcetti colorati! Indossa la tua mascherina preferita e corri a trovarci. Evento per bambini.Domenica 18 febbraio 2024 alle ore 17.30 nelle Sale del Circolo Tifernate – Accademia degli Illuminati in occasione del programma “Le domeniche del circolo”, conferenza: “Ordini religiosi cavallereschi a Città di Castello”. Relatore Ing. Giovanni Cangi. Visto il numero limitato di posti è necessaria la prenotazione: 075 6975824 – 339 7203829 e-mail: eventi@circolotifernate.itDomenica 18 febbraio 2024 alle ore 17.30 nella sala Auditorium San Giovanni Decollato con l’Ensemble Barocco “Stultifera Navis” – Capriccio e Ragione – Stili nazionali in Francia, Italia, Germania (Morgan Zearott: Clavicembalo, Iris Faceto: Viola da gamba, Alice Antichi: Soprano, Silverio Zanobetti: voce recitante). Musiche di Stradella -Couperin – Marais – Bach – Vivaldi. Con la partecipazione di talentuosi allievi del Conservatorio Cherubini di Firenze, su progetto del prof. Silverio Zanobetti.Lunedì 19 Febbraio alle ore 20:45 al Teatro degli Illuminati di Città di Castello va in scena lo spettacolo teatrale “Il Malloppo” di Joe Orton, traduzione di Edoardo Erba, con Gianfelice Imparato, Marina Massironi, Valerio Santoro e con Giuseppe Brunetti, Davide Cirri. Regia di Francesco Saponaro. Al Palazzo del Podestà sarà visitabile fino al 18 febbraio la mostra collettiva d’arte contemporanea degli artisti tifernati Stefano Trepiedi e Jacopo Gennari, “Onde: la conquista dell’equilibrio” e “Adumbrare: espressioni incomplete” inaugurate lo scorso 2 febbraio. Entrambi hanno voluto raccontare emozioni complesse attraverso l’uso del colore, della forma, della prospettiva e dell’equilibrio. In questa prima mostra, Trepiedi invita gli spettatori ad immergersi in un mondo di armonia ed equilibrio. Le sue opere, caratterizzate da pennellate forti, catturano l’essenza del colore primordiale e cercano un equilibrio perfetto tra forza e serenità. Ogni quadro è un invito a riflettere sulla bellezza dell’arte e sulla sua capacità di ispirare la creazione artistica. Gennari invece vuole indurre gli spettatori in un mondo di suggestione e mistero: attraverso l’uso di linee nette e schizzi crea opere che sfidano la percezione, incoraggiando una riflessione più profonda sulla natura dell’esistenza. Le sue creazioni sono una testimonianza della complessità e della bellezza che possono emergere anche nelle espressioni artistiche incomplete.Alla Pinacoteca comunale di Palazzo Vitelli nella Cannoniera sarà visitabile fino al 3 maggio 2024 la mostra dell’artista Helidon Xhixha, a cura di Michele Bonuomo, FrameWork aps. L’esposizione delle opere si snoda tra la rinascimentale Città di Castello e la medievale Montone. Protagoniste della mostra, dal titolo “Vis à Vis”, sono le straordinarie opere dello scultore Helidon Xhixha, per la prima volta in Valtiberina, in dialogo con il contesto circostante. Ammira le sculture contemporanee di Helidon Xhixha che dialogano con capolavori di Raffaello e Signorelli nella Pinacoteca. La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30, mentre le opere esposte nel centro storico della città sono fruibili liberamente.Alla Tipografia Grifani-Donati 1799 continuano ad essere esposte le litografie dell’artista Eduardo Relero.Alla Galleria delle Arti di Luigi Amadei è visitabile la mostra Artisti e Picasso. Pittura scultura grafica organizzata in occasione del cinquantennale della morte del grande maestro (Malaga 1881 – Moungins 1973). In mostra una selezione di opere di artisti il cui linguaggio è stato fortemente influenzato dalla lezione picassiana, tra cui Burri, Afro, Capogrossi, Leoncillo, Sironi e molti altri ancora. Per informazioni: tel 0758558918 / 337639963 | mail: info@galleriadellearti.net.
Parte la redazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche del Comune di Città di Castello: venerdì 16 febbraio, nella Rossi Monti della Biblioteca Carducci, presentazione degli obiettivi e confronto con i soggetti portatori di interessi della città, che saranno coinvolti nel lavoro di pianificazione dello strumento urbanistico
Inizia la redazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche del Comune di Città di Castello. Il lavoro partirà venerdì 16 febbraio, alle ore 16.30, nella sala Rossi Monti della Biblioteca Carducci con la presentazione degli obiettivi e con una fase di ascolto dei soggetti portatori di interesse della comunità tifernate. Con l’iniziativa, il Comune si propone di sensibilizzare e informare i partecipanti sulle strategie e gli strumenti per il PEBA e di coinvolgere ordini professionali, aziende di trasporto, associazioni e cooperative sociali, organizzazioni di categoria, terzo settore, associazioni sportive, mondo della scuola, in un confronto finalizzato a individuare bisogni dei cittadini e le priorità di intervento per la città. Sarà possibile così condividere una base valoriale comune per definire linee di indirizzo da allegare al documento tecnico finale di pianificazione. L’iniziativa sarà aperta dagli indirizzi di saluto del sindaco Luca Secondi, del vice sindaco con delega all’Urbanistica Giuseppe Stefano Bernicchi e dell’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti, che inquadreranno gli scopi dell’amministrazione comunale. A Marco Peppicelli, dirigente comunale del settore Assetto del Territorio, Edilizia e Ambiente, e Marcella Mariani, responsabile dell’Ufficio PRG e Strumenti attuativi, spetterà l’approfondimento sullo stato dell’arte del PEBA di Città di Castello. Il gruppo di lavoro incaricato dal Comune che fa capo all’Advanced Planning Engineering, illustrerà con Alessandro Bruni, Leris Fantini (studio A.D.R.), Teresa Carlone e Martina Tognelli (BitMup APS) la metodologia, gli strumenti e l’agenda dell’iter di redazione del piano. Seguirà la fase operativa dell’iniziativa, con la suddivisione in tavoli di lavoro dei soggetti portatori di interesse presenti per la valutazione sul campo delle scelte operative, attraverso una ricognizione degli ambiti di intervento e delle soluzioni progettuali per le diverse fattispecie di barriere architettoniche. L’obiettivo dell’attività è di raccogliere spunti, contributi, riflessioni, attraverso strumenti di lavoro collaborativi e condivisi, per accompagnare la redazione della documentazione tecnica di pianificazione del PEBA.
I Carabinieri della Stazione di Bastia Umbra hanno tratto in arresto due cittadini extracomunitari trovati in possesso di un rilevante quantitativo di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I due uomini, un 25enne ed un 20enne domiciliati in un hotel della zona, sono stati notati dai militari nel corso di un normale servizio di controllo del territorio mentre si addentravano con fare sospetto in una stradina periferica situata tra due terreni agricoli. Seguiti e fermati dai militari, sono stati sottoposti a perquisizione personale estesa poi alle loro autovetture e alla stanza dell’hotel dove alloggiavano, all’esito della quale sono stati trovati in possesso di circa 40 grammi di cocaina e quasi 3.000 euro in contanti. Il denaro, ritenuto provento dell’attività di spaccio, è stato sequestrato unitamente allo stupefacente, ai telefoni cellulari ed al materiale da confezionamento rinvenuto nella vegetazione presente nel luogo del controllo. I due giovani sono stati accompagnati in caserma e, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti in stato di arresto presso il carcere di Perugia – Capanne. Al termine dell’udienza di convalida, uno dei due è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Bastia Umbra con contestuale obbligo di presentazione giornaliero alla polizia giudiziaria, mentre per il secondo è scattato il divieto di dimora in Umbria.
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Perugia hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e denunciato in stato di libertà, per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere, un 23enne albanese, senza fissa dimora, incensurato.
I militari, nel corso di un normale servizio nella frazione di Ponte San Giovanni, hanno notato l’autovettura guidata dall’uomo che – alla vista dei militari – con fare sospetto, ha immediatamente rallentato e cercato di parcheggiare nell’evidente tentativo di sottrarsi ad un eventuale loro accertamento.
La manovra però non è passata inosservata agli operanti, che, avvicinatisi al mezzo, hanno proceduto alle verifiche sul mezzo e i suoi occupanti.
Il 23enne durante il controllo si è mostrato subito nervoso e, nello scendere dall’autovettura, ha lasciato cadere a terra due involucri di plastica, che, immediatamente raccolti dai Carabinieri, sono risultati contenere 19 ovuli termosaldati contenenti della polvere bianca, risultata essere cocaina.
Le successive operazioni di perquisizione personale, veicolare e domiciliare presso l’hotel dove l’albanese dimorava, hanno permesso di rinvenire la somma contante di 70 euro, verosimilmente provento dell’attività illecita, ed una mazza da baseball di cui l’uomo non ha saputo giustificare il possesso.
L’attività di indagine ha inoltre consentito di stabilire che il soggetto spacciava al dettaglio lo stupefacente di cui è stato trovato in possesso.
L’uomo, arrestato perché autore dell’ipotesi di reato sopra citata, in sede di giudizio direttissimo, è stato condannato ad anni 1 e mesi 10 di reclusione e al pagamento di una multa di 3mila euro, pena sospesa.
Passaggi segreti e misteri del monastero di San Pietro, le origini etrusche della città e una visita a palazzo Baldeschi per scoprire come erano organizzate le dimore nobiliari nel Settecento per il fine settimana in compagnia di Gran Tour Perugia.
Si inizia sabato 17 febbraio alle 17 con “I segreti dell’abbazia di San Pietro”, visita in un luogo del silenzio dalla grande bellezza architettonica, contenitore di numerose opere d’arte e prima sede vescovile nel capoluogo umbro. Ma la domanda è: quanti misteri si nascondono in quasi 1000 mq di basilica abbaziale? Simboli esoterici, catacombe paleocristiane, opere con doppi significati, passaggi segreti in un tour by night guidati dalle luci delle torce degli smartphone. Il tour terminerà poi nell’orto medievale. Costo della visita guidata euro 12 + 4 ingresso basilica a persona, gratuita fino a 12 anni
Domenica 18 febbraio alle 10.30 si tornano a esplorare le origini della “Perugia etrusca” che, seguendo le antiche mura, si snoda lungo le vie e dei vicoli meno conosciuti dell’acropoli. Durante la passeggiata, si andrà alla scoperta del suggestivo Pozzo Etrusco, capolavoro dell’ingegneria idraulica e opera della maestria costruttrice etrusca, costruito nella seconda metà del terzo secolo a.C. Un trekking urbano adatto sia per turisti che per cittadini curiosi di avvicinarsi alla storia della città. Costo della visita guidata euro 16 comprensivo di ingresso al Pozzo etrusco, euro 10 fino a 10 anni, gratuito fino a 6 anni
Alle 16 si va alla scoperta delle “Dimore del Settecento: palazzo Baldeschi al Corso” e di come erano organizzate all’epoca le case nobiliari. Un racconto arricchito dalla descrizione della quotidianità e dei riti tipici dei nobili dell’epoca. Una passeggiata che attraverserà, stanza dopo stanza, uno degli edifici più importanti di corso Vannucci, oggi sede della Fondazione Perugia. Costo della visita guidata euro 12 + 4 di ingresso a palazzo Baldeschi, gratuita fino ai 12 anni
Per informazioni e prenotazioni alle visite guidate: 371 3116801 (anche WhatsApp)
Nella Comunità Valenciana la seconda prova del mondiale delle energie pulite
Dopo la vittoria nella gara d’esordio sulla neve e sul ghiaccio svedese, Team Autotest Motorsport-Io vivo in Toscana è chiamato a difendere la testa della Bridgestone Fia Ecorally Cup nel secondo appuntamento stagionale. La Kia E-Niro allestita da K-Motor Alto Adige tornerà ad una configurazione “estiva” considerate le temperature primaverili previste per la gara spagnola.
L’Ecorally della Comunità Valenciana è da sempre terreno ostico per gli equipaggi non iberici, considerato che avrà validità anche per il molto competitivo campionato nazionale spagnolo. Almeno quindici dei quaranta equipaggi al via possono giocarsi la possibilità di vittoria.
“È essenziale un piazzamento nella top 10 per raccogliere punti validi per il mondiale, perché in questa gara basta una minima disattenzione per sprofondare nella classifica”, sono le parole del pilota toscano Guido Guerrini alla vigilia della partenza. “Più che una sempre auspicabile vittoria sarà fondamentale continuare a raccogliere preziosi punti perché il campionato ce lo giocheremo su dodici gare e alla fine dei giochi vincerà chi sarà più regolare ed affidabile”, conferma il copilota Artur Prusak.
Al via della gara con partenza e arrivo a Castellón de la Plana anche la coppia basca Conde-Sergnese, assente nel rally d’esordio svedese e vincitrice di questa gara nella scorsa edizione. Oltre a Guerrini-Prusak, unico team italiano presente e leader della classifica iridata, ci saranno tutti i migliori classificati nella gara d’esordio come i cechi, campioni in carica 2023, Zdar’sky-Nábelek e i francesi Malga-Bonnel. Presenze importanti anche quella degli sloveni Špacapan-Kobal, del team olandese-tedesco composto dalla campionessa Beitske Visser e Arthur Kammerer, della coppia belga Dechamps-Noirhomme, dei portoghesi Serrano-Berardo e dei campioni nazionali spagnoli Fernández-Fernández.
La gara prenderà il via venerdì pomeriggio per concludersi sabato notte. Dodici prove contro il tempo per un totale di 294 chilometri di regolarità. Come di consueto la gara valenciana propone quella che solitamente è la prova speciale più lunga dell’intero campionato e che quest’anno sarà di ben 70,726 chilometri.
La Bridgestone Fia Ecorally Cup entra nel vivo con un mese molto intenso, in cui oltre alla gara di questo fine settimana si svolgeranno anche quelle in Slovenia (1-2 marzo) e in Repubblica Ceca (15-16 marzo).
8 Caabinieri della Stazione di Cannara hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria un 51enne, di origini liguri, ritenuto responsabile dell’ipotesi di reato di truffa aggravata.
I fatti risalgono alla fine del 2021, quando a causa dell’emergenza “Covid”, le aziende erano costrette ad adottare nuovi modelli operativi di commercializzazione, implementando la gestione in digitale del lavoro. Proprio in quel modo, un asserito imprenditore della provincia di Alessandria aveva contattato da remoto la titolare dell’impresa agricola perugina, dichiarandosi interessato ad acquistare diverse quantità di ortaggi.
Avviata la trattativa il richiedente, dichiarandosi in difficoltà economiche a causa dell’emergenza epidemiologica, aveva richiesto un termine di pagamento “a trenta giorni” dalla data di emissione della fattura. La ditta cannarese, accettando la proposta, aveva quindi ricevuto in sequenza vari ordini e spedito tutta la merce, per un totale di circa 52 tonnellate di prodotti, tra cui cipolle, aglio, ceci, lenticchie e farro, per un valore complessivo di circa 100.000 euro.
Il sedicente imprenditore alessandrino però, una volta ricevuta la merce, si è reso irreperibile senza mai pagare nulla.
L’attività di indagine, scaturita dalla denuncia – querela sporta dalla parte offesa, ha permesso ai Carabinieri di Cannara di ricostruire i vari passaggi di distribuzione dei prodotti agricoli, risalendo ad una dozzina di ditte che, a loro volta, erano intervenute per il trasporto, sino a giungere alla destinazione finale, ovvero un capannone in Vado Ligure (SV) ed un punto vendita all’ingrosso presso il mercato ortofrutticolo di Torino Grugliasco.
Entrambi sono risultati gestiti dal 51enne anzidetto, che è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto poiché ritenuto autore del delitto di truffa aggravata.
I soggetti, allo stato attuale delle indagini, si presumono innocenti.
Amintore Fanfani è stata una tra le figure più significative del Novecento italiano, che ha attraversato quasi per intero. Personalità complessa, poliedrica e affascinante.
C’è il Fanfani studioso di storia economica, che nel 1933, a soli 25 anni, si interroga sul contributo della religione allo sviluppo del capitalismo, dialogando, già con autorevolezza, con pensatori del calibro di Max Weber e di Jacques Maritain.
C’è il Fanfani costituente, che ragiona sul ruolo dell’economia nella società, sul rapporto tra iniziativa pubblica e iniziativa privata, che difende la centralità del lavoro, secondo un’idea condensata in maniera limpida nella formulazione dell’art. 1 della nostra Costituzione, «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», che dobbiamo proprio a lui.
C’è poi il Fanfani ministro e capo del Governo, politico a tutto tondo, impegnato non solo nelle vicende italiane – fu il padre di riforme che hanno cambiato il volto del Paese, modernizzandolo, come il Piano INA-Casa, primo intervento pubblico nel campo dell’edilizia residenziale, la riforma agraria, la scuola media unificata e obbligatoria, la nazionalizzazione dell’energia elettrica… – ma anche proiettato in primo piano sulla scena internazionale, in un percorso che lo vide Presidente alla 20^ sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, unico italiano ad aver ricoperto quel ruolo;. europeista ed atlantista convinto, seppe guardare al Mediterraneo, al mondo arabo e ai paesi in via di sviluppo con un’attenzione capace di precorrere i tempi.
E, infine, c’è il Fanfani più intimo, nascosto agli occhi pubblici, immerso in una solitudine artistica a cui si dedicò, con passione, fin da giovane.
Appassionato d’arte fin dalla giovane età, Fanfani cominciò a dipingere con continuità dal 1943, rifugiato in Svizzera dopo l’8 settembre e, con la sagacia che lo ha sempre contraddistinto, si considerava bravo quanto Churchill pittore, altro grande appassionato di arte pittorica.
“(…) La prima scuola di disegno da lui frequentata nel 1917 fu quella della Società Operaia di Pieve Santo Stefano, dove è nato nel 1908. – ricorda Liletta Fornasari, nel catalogo della mostra Amintore Fanfani pittore. Uno stile ancora attuale, di cui è curatrice, e che sarà inaugurata giovedì 15 febbraio, alle ore 17, al Museo civico di Sansepolcro – Nel 1919-1922 studiò alla Scuola tecnica di Urbino, ricevendo lezioni di disegno da Giuseppe Busignani e poi all’Istituto Tecnico di Treviso quelle di disegno e prospettiva dal professore e pittore Ezio Frescura. Ad Arezzo, studente al liceo scientifico, seguì le lezioni di storia dell’arte con Guglielmo Micheli, pittore agreste, allievo di Giovanni Fattori e precettore d Amedeo Modigliani. Infine, a Milano, dove si iscrisse alla Facoltà di Economia, frequentò il pittore Vittore Zanetti Zilla, zio della madre, traendone preziosa esperienza”.
La pittura non è mai stata per Fanfani un semplice passatempo o una stravagante velleità: fu, al contrario, un interesse autentico a cui si dedicò con impegno, rigore e costanza, le stesse caratteristiche riservate ai suoi impegni istituzionali.
Dal figurativo iniziale all’astrazione degli ultimi anni, attraversando la fase dello spazialismo per arrivare a prove definibili evocative e molte prossime al simbolismo, Fanfani – dopo la prima mostra personale a Sansepolcro, nel 1970, nelle sale dell’Accademia dei Risorti – proseguì la sua attività artistica con altre esposizioni personali in Italia e all’estero, unendosi anche a numerose mostre collettive.
A 25 anni dalla sua scomparsa – avvenuta il 20 novembre 1999 – si è costituito un Comitato per le celebrazioni a lui dedicate, promosso da vari Enti (comune di Pieve Santo Stefano, comune di Sansepolcro, Kairos, circolo culturale Verso l’Europa, centro studi Amintore Fanfani, centro studi La Voce, Fondazione Archivio Diaristico Nazionale) con la presidenza di Giuseppe Fanfani, anch’egli politico e pittore come lo zio Amintore.
Varie sono le iniziative che, nei prossimi mesi, saranno proposte per ricordare la figura, l’azione e la visione di Amintore Fanfani, cavallo di razza della politica italiana secondo la felice ed iconica espressione di Carlo Donat Cattin, ma il primo evento glielo dedica la sua Valtiberina, scegliendo un capitolo meno conosciuto, di certo meno ricordato della sua vita: quello artistico.
E lo fa con una mostra, che ne evidenzia il fascino, “permettendo di ripercorrere un lungo tratto del suo cammino artistico e personale, svelando una spiritualità profonda e sorprendente sensibilità”, come ricorda il senatore Pier Ferdinando Casini nella presentazione del catalogo della mostra.
“La figura di Amintore Fanfani è talmente poliedrica che, per onorarla, abbiamo costituito un apposito Comitato” – ha ricordato Franco Ciavattini, presidente dell’associazione Kairos, in occasione della conferenza stampa di presentazione delle iniziative, avvenuta questa mattina nella saletta della Provincia di Arezzo, dedicata proprio allo statista di Pieve Santo Stefano.
“Un programma ricco ed articolato che si snoda per l’intero 2024 – ha ricordato Ciavattini. Dopo la mostra di pittura, dedicata alle sue opere ed ospitata al Museo Civico di Sansepolcro, il prossimo 23 marzo sarà la sua città natale, Pieve Santo Stefano, a rendergli omaggio con un incontro dal titolo I diari di Fanfani nel paese dei Diari. Ancora, il 28 aprile, ad Anghiari, al teatro dei Ricomposti, una lettura drammaturgica per raccontare il suo rapporto epistolare con Giorgio La Pira, Caro Amintore, Caro Giorgio. In estate, a La Verna verrà ricordata la legge sulla montagna, voluta strenuamente da Fanfani, all’epoca della sua guida al Ministero dell’Agricoltura e, a Camaldoli, ove nel 1943 fu stilato il Codice di Camaldoli con lo scopo di fornire alle forze sociali cattoliche una base unitaria che ne guidasse l’azione nell’Italia liberata, verrà fatto un convegno sul tema. In autunno, a Terranuova Bracciolini, un ulteriore incontro sul piano casa, grande riforma fanfaniana ed, infine, ad Arezzo, vi sarà un evento che metterà in evidenza i vari campi di attività di Amintore Fanfani: lo studioso, il costituente, l’uomo di governo”.
L’assessore Mario Menichella del comune di Sansepolcro, cittadina che dà l’avvio a questo intenso programma in onore di Amintore Fanfani ha annunciato che “molto presto a Sansepolcro vi sarà una strada dedicata allo statista e affissa una targa alla casa ove abitò”.
Il sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli, accompagnato dall’assessore Luca Gradi hanno rimarcato come, ancora oggi, nel piccolo centro valtiberino il nome di Fanfani costituisca una memoria viva per il Comune e per tutti i suoi abitanti.
Giovanni Tricca, membro del Comitato e prestatore di opere per la mostra, ha sottolineato il grande attaccamento alla Valtiberina da parte di Fanfani che, sia pure lontano ed impegnato altrove, è sempre tornato volentieri e vi è rimasto sempre molto attaccato.
Il consigliere Laura Chieli, in rappresentanza della Provincia, ha evidenziato la grande opportunità che questi eventi dedicati a Fanfani diffusi nel territorio possono portare alla conoscenza ulteriore, anche in vari aspetti inediti, della figura di uno dei più grandi politici italiani del Novecento.
Infine, Giuseppe Fanfani, presidente del Comitato, e legato al senatore da noti vincoli di parentela, si è soffermato su aspetti più intimi del rapporto tra Amintore e la pittura, un rapporto che ha rappresentato anche il suo mondo interiore, come l’evoluzione dei suoi dipinti dimostra.
E la mostra Amintore Fanfani, pittore. Uno stile ancora attuale, percorso espositivo – ospitato nel Museo civico di Sansepolcro, dal 16 febbraio al 17 marzo 2024 – narra proprio la vicenda culturale-pittorica dello statista che, dagli esordi pittorici negli anni Venti, accompagna il visitatore fino agli anni Novanta, spaziando dai paesaggi, alle nature morte alle vignette caricaturali sui personaggi dell’Assemblea costituente nei primi anni della Repubblica.
Un percorso che mostra chiaramente come Fanfani, dopo la prima fase giovanile, ebbe modo di acquisire ulteriori competenze pittoriche destreggiandosi con agilità tra generi e stili, donandoci un ulteriore contributo verso quella ricerca di profondità trascendente che caratterizzò l’intera sua vita in ogni campo ove operò.
Amintore Fattore, pittore. Uno stile ancora attuale, a cura di Liletta Fornasari,
con il patrocinio di Regione Toscana, Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Comuni di Sansepolcro, Pieve santo Stefano, Badia Tedalda, Monterchi, Sestino, Anghiari, Caprese Michelangelo, Terranuova Bracciolini, Chiusi della Verna, Poppi, Magnifica Comunità di Cadore, Fondazione Camaldoli Cultura, Fondazione Piero della Francesca, Fondazione Progetto Valtiberina.
Realizzata con il contributo di Tratos Cavi spa, Banca di credito Cooperativo di Anghiari e Stia, Estra egrazie ai prestatori delle opere in mostra, Fiorenzo Silvestri, Teresa Bartolomei, Giuseppe Fanfani, Marco Fanfani, Sandra Fanfani e Giovanni Tricca.
Amintore Fanfani, pittore. Uno stile ancora attuale
16 febbraio – 17 marzo 2024
Museo Civico
via Niccolò Aggiunti, 65 – Sansepolcro
aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30
Nato a Pieve Santo Stefano (Arezzo) il 6 febbraio 1908, laureato in Economia e commercio, dal 1936 è stato docente di Storia economica all’Università del Sacro Cuore di Milano e dal 1955 al 1983 all’Università di Roma.
E’ stato uno dei padri storici della Democrazia cristiana: entrato nel 1946 nella direzione del partito, venne eletto deputato della Costituente. Dal 1948 è deputato ininterrottamente fino al 1968 quando opta per il Senato.
Entrato nell’apparato di governo nel 1947 con la carica di ministro del lavoro e della previdenza sociale nel IV e V governo De Gasperi; nel 1951, è stato ministro dell’agricoltura e delle foreste nel VII governo De Gasperi e ministro dell’Interno nell’VIII governo De Gasperi, carica che mantenne anche nel governo Pella.
Nel 1954 cominciò la sua ascesa politica: il 18 gennaio assunse la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri e nel mese di luglio venne eletto segretario politico della D.C., confermato in tale incarico nel 1956.
Il I luglio 1958 formò il suo II governo, assumendo ad interim anche il Ministero degli affari esteri, in carica fino al 26 gennaio 1959. Ancora Presidente del Consiglio dal 26 luglio 1960. Dal 21 febbraio 1962 al 16 maggio 1963 guidò il suo IV governo, aprendo la stagione della formazione dei governi di centro-sinistra.
Dal 5 marzo al 30 dicembre 1965, nel II governo Moro è ministro degli affari esteri, incarico che mantenne nel III governo Moro. Nel settembre del 1965 assunse la carica di Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Eletto Presidente del Senato nel giugno 1968 e rieletto nel 1972, si dimise il 17 giugno 1973 per assumere l’incarico di segretario politico della D.C.
Il 10 marzo 1972 il Presidente Leone lo nominò senatore a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. Nel 1976 fu rieletto Presidente del Senato e riconfermato nel 1979. Si dimiseette dalla carica nel 1982 per costituire il suo V governo, che durò fino al 29 aprile 1983.
Ancora Presidente del Senato nel 1985, formò il 17 aprile 1987 il suo VI governo, che non ottiene la fiducia.
Ricoprì i suoi ultimi incarichi ministeriali all’interno e al bilancio e programmazione economica nel governi presieduti, rispettivamente, da Giovanni Goria e da Ciriaco De Mita.
Secondi, Calagreti e Lelli: “testimonianza della sensibilità e la vicinanza della comunità tifernate agli anziani ospiti della struttura”
“La donazione dell’Inner Wheel Club di Città di Castello testimonia la sensibilità e la vicinanza della comunità tifernate agli anziani della Muzi Betti, un patrimonio morale e sociale della città al quale è importante che istituzioni e cittadini non facciano mai mancare attenzione e sostegno”. E’ il commento con cui il sindaco Luca Secondi e l’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti ringraziano sentitamente, insieme alla presidente dell’Asp Muzi Betti Annalisa Lelli, le rappresentanti del sodalizio guidato dalla presidente Marisa Monni Sisi per la donazione frutto di uno spettacolo teatrale promosso recentemente in città che ha permesso di acquistare presidi sanitari per l’assistenza degli ospiti della struttura. “Un atto di amore, che fa bene ai nostri ospiti, perché ci permette di provvedere alle loro esigenze quotidiane, ma soprattutto fa sentire loro la vicinanza e l’affetto di una comunità che non li dimentica”, ha commentato Lelli, rimarcando con la vice presidente Goretta Morini e i consiglieri Sabrina Balducci, Vittorio Massetti e Ivano Rampi la soddisfazione per l’attenzione costante che la cittadinanza dimostra nei confronti della struttura. “La donazione rispecchia la sensibilità e la volontà di tutte le socie dell’Inner Wheel, che vivono con grande responsabilità ed entusiasmo l’impegno sociale e culturale del nostro sodalizio nei confronti della comunità”, ha testimoniato la presidente Monni Sisi. L’occasione ha permesso ad amministratori e rappresentanti dell’Inner Wheel di fare il punto sulla situazione attuale della Muzi Betti, ma anche sugli obiettivi del consiglio di amministrazione. “Un’opportunità in più per ribadire la disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a collaborare con i responsabili della Muzi Betti per fare tutti i passi necessari a sostenere e migliorare la condizione degli ospiti – evidenziano Secondi e Calagreti – ma anche per esprimere alla presidente Lelli e a tutto il consiglio di amministrazione l’apprezzamento per l’ottimo lavoro che stanno facendo e per la capacità di coinvolgere le energie più vitali della nostra comunità nell’attività della struttura”.
L’assemblea elettiva del 31 GENNAIO 2024 ha confermato il consiglio direttivo che ha operato nell’ultimo biennio ed ha provveduto, successivamente, ad attribuire le cariche sociali
Presidente : Tasegian Giovanni
Past President: Rossi Giuseppe
Vice Presidenti:
Marini Marcello / Carloni Paolo
Segretario : Mancini Marcello
Tesoriere : Parlani Paolo
Addetto stampa e comunicazioni : PaoloniSandro
Cerimoniere e garante dello statuto : TasegianGabriele
Referente organizzativo : Bioli Lucio
Rapporti con istituzioni e società sportive : Magalotti Sergio
Referente per l’area toscana : PecorelliAndrea
Oltre ai membri col Consiglio Direttivo sono stati eletti gli organi di controllo
Collegio di revisione amministrativa:
Bigi Tommaso / Perugini Luigi / Tomassucci Claudio
Collegio Arbitrale:
Gambacorta Carmelo / Zaganelli Eugenio / Turchi Paolo
Baci e abbracci in Pinacoteca nel giardino rinascimentale e all’intero delle sale fra le opere dei maestri della pittura e arte, Raffaello e Signorelli, per celebrare in maniera inedita San Valentino la giornata dell’amore universale fra tutti gli esseri viventi. Numerose “coppie” di turisti e amici hanno aderito fin dalle prime ore di apertura di Palazzo Vitelli alla Cannoniera al contest fotografico con tanto di “hastag” da postare, #unapinacotecadibaci. Anche due coppie di coniugi di Terni a sugellare un inedito gemellaggio con la città dell’acciao e il suo santo patrono
Baci e abbracci in Pinacoteca nel giardino rinascimentale e all’intero delle sale fra le opere dei maestri della pittura e arte, Raffaello e Signorelli, per celebrare in maniera inedita San Valentino la giornata dell’amore universale fra tutti gli esseri viventi. Numerose “coppie” di tifernati, turisti e amici hanno aderito fin dalle prime ore di apertura di Palazzo Vitelli alla Cannoniera al contest fotografico con tanto di “hastag” da postare, #unapinacotecadibaci, ideato dalla Cooperativa “Il Poliedro”, che gestisce il museo in collaborazione con il comune di Citta’ di Castello e l’assessorato alla cultura in particolare. Per San Valentino fotografati nella Pinacoteca comunale di Città di Castello con la persona a cui vuoi bene. “L’idea è stata quella di invitare per l’occasione ad ingresso gratuito, gli innamorati, e chi si vuole bene, a farsi una foto, un selfie in un punto di loro scelta della Pinacoteca” precisa Isabella Consigli, operatrice della Cooperativa “Il Poliedro”: in palio c’è una visita guidata gratuita. Smartphone a portata di mano, dopo aver scelto la location ideale, diverse coppie di persone hanno iniziato a scattare foto rinnovando di fronte alla facciata della Pinacoteca riccamente affrescata dalla decorazione a graffito eseguita da Cristofano Gherardi, detto il Doceno, su disegno del Vasari o all’interno delle sale dove le opere di Raffaello, “lo Stendardo della Santissima Trinità” e del “Martirio di San Sebastiano” di Luca Signorelli si guardano “vis a vis” o accanto alla riproduzione dello Sposalizio della Vergine eseguita dalla Bottega Tifernate dal maestro Stefano Lazzari. Due coppie di coniugi di Terni, Daniela Ricci e Domenico Ripanti ed Elisabetta De Paolis e Mauro Labbella, che oggi ha anche festeggiato il compleanno, hanno di fatto sugellato con la loro presenza un inedito gemellaggio dell’amore e dell’arte fra Città di Castello e Terni, proprio nel giorno un cui nella città dell’acciaio si celebra l’amore come da plurisecolare tradizione. “Una bellissima iniziativa nel nome dell’amore, dell’arte, della cultura e delle bellezze della vita”, hanno dichiarato i visitatori ternani, dopo un bacio ed un abbraccio di fronte alle opere del museo: “il connubio fra i sentimenti e l’arte è davvero straordinario e fa comprendere i veri valori della vita. Oggi è stata per noi una bellissima giornata”. Tanta felicità e sorrisi anche nei volti di due amiche e colleghe di lavoro, Michela Biagioli e Serena Polenzani, che hanno deciso di postare alcune foto fra le aiuole del giardino rinascimentale con palloncini colorati e cuori. “Non potevamo mancare ed aderire a questa iniziativa davvero meritoria di unire la celebrazione di una ricorrenza sentita come San Valentino e l’arte, la storia, la tradizione secolare che questi luoghi di rara bellezza racchiudono”, hanno sottolineato Michela e Serena. Palazzo Vitelli alla Cannoniera, che ospita la Pinacoteca, venne costruito proprio in occasione del matrimonio tra il condottiero Alessandro Vitelli e Angela Paola Rossi di San Secondo Parmense. Da sempre è collegato all’amore anche nel suo apparato decorativo, in particolare della scala monumentale, in cui sono raffigurati gli effetti dell’amore su personaggi famosi, tra cui il filosofo Aristotele. Tra le leggende cittadine inoltre il palazzo è caratterizzato dalla storia misteriosa e romantica della Sora Laura, la donna amata da Alessandro Vitelli, capitano di ventura della casata legata alla storia rinascimentale della città, che secondo la leggenda torna a manifestarsi nelle sale del museo nelle notti di plenilunio. Secondo la leggenda risalente alla metà del 1500, Laura, giovane e di umili origini, ma bellissima e affascinante, fu portata a vivere nella dimora oggi sede della Pinacoteca comunale da Alessandro Vitelli, a dispetto della moglie Angela Paola dei Rossi di San Secondo Parmense che poi abbandonò il palazzo. Dedita al ricamo di fazzoletti nei lunghi periodi di assenza di Alessandro per le battaglie nelle quali la casata era coinvolta, prese l’abitudine di affacciarsi alla finestra, sopra la volta che sovrasta la strada, e di lasciar cadere un fazzoletto al passaggio di un bel giovane, come scusa per farlo entrare nel palazzo. La leggenda per lungo tempo portò i giovani della città a non passare nelle notti di luna piena sotto la volta di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, per paura di scorgere lo spirito inquieto della Sora Laura. Tra le decorazioni spiccano le figure di Giove, re dell’Olimpo e la moglie Giunione, che, in antitesi all’infedeltà del marito, è la protettrice del matrimonio. Chi riceverà più like vincerà una visita guidata alla Pinacoteca Comunale. “L’apprezzamento di turisti e visitatori verso questa iniziativa davvero originale conferma il ruolo dei musei, della Pinacoteca, come luoghi della cultura ma anche di vita quotidiana ed oggi nella giornata speciale come San Valentino abbiamo pensato ad un motivo speciale per visitarla”, ha precisato, Michela Botteghi assessore alla cultura: “un luogo ricco di fascino che si presta bene ad essere accostato anche alla giornata simbolo dell’amore.”
Sport e valori: in tanti alla sala convegni della Scuola di Arti e Mestieri, “G.O. Bufalini” ad ascoltare il “maestro” Riccardo Cucchi, raffinato giornalista sportivo, “voce” storica del calcio via radio e non solo. “Lo sport senza valori non può essere sport”. Attorno a questo messaggio si è svolta la presentazione del libro, “Un altro calcio, e’ ancora possibile” (People, 113 pagine) scritto appunto da Riccardo Cucchi, incalzato in maniera davvero efficace dal collega Rai, Antonello Brughini, caporedattore, cresciuto professionalmente proprio con lui alla scuola della mitica trasmissione “Tutto il Calcio minuto per minuto”, che ha segnato la storia e i costumi di intere generazioni.
Sport e valori: in tanti alla sala convegni della Scuola di Arti e Mestieri, “G.O. Bufalini” ad ascoltare il “maestro” Riccardo Cucchi, raffinato giornalista sportivo, “voce” storica del calcio via radio e non solo. “Lo sport senza valori non può essere sport”. Attorno a questo messaggio si è svolta la presentazione del libro, “Un altro calcio, e’ ancora possibile” (People, 113 pagine) scritto appunto da Riccardo Cucchi, incalzato in maniera davvero efficace dal collega Rai, Antonello Brughini, caporedattore, cresciuto professionalmente proprio con lui alla scuola della mitica trasmissione “Tutto il Calcio minuto per minuto”, che ha segnato la storia e i costumi di intere generazioni. Una apprezzata occasione per affrontare tematiche sociali di stretta attualità che ha chiamato a raccolta tantissimi sportivi più o meno noti e non solo, addetti ai lavori ed estimatori del metodo di raccontare il calcio, lo sport, che Riccardo Cucchi, con competenza, passione, determinazione e garbo ha sempre utilizzato nel corso della sua brillante carriera che ora prosegue come scrittore. Fra loro nella sala convegni “Godioli & Bellanti”, ex calciatori tifernati, “biancorossi”, come Adriano Banelli (in A con il Catanzaro), Lucio Bernardini, ex grifone e poi con il Cagliari e tante altre squadre, Federico “Chico” Giunti, ex Citta’ di Castello, Perugia, Milan e Nazionale, affiancati da altre vecchie glorie del calcio cittadino capitanati da Fiorenzo Luchetti e Giancarlo Marini assieme a dirigenti di società di calcio del comprensorio, scuole calcio, allenatori, insegnanti ed educatori. Davvero un parterre rappresentativo e numeroso come non si era mai visto nel corso del tour di presentazioni itineranti del libro di Cucchi, insignito, assieme al collega Brughini, alla fine della presentazione del titolo di socio onorario del Panathlon Valtiberina, dal presidente Giovanni Tasegian, presente all’iniziativa con il rinnovato direttivo al completo. Prima del botta e risposta di domande sul libro, con tanti aneddoti e curiosità inedite come quella che ha indotto a scriverlo (il bellissimo gesto di fair play dell’allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri, dopo il match promozione in serie A dello scorso anno a Bari acciuffato nei secondi finali del recupero grazie al gol di Pavoletti) il giornalista, Paolo Puletti, in rappresentanza dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e del suo presidente Antonello Ferroni, il collega e arbitro internazionale di volley, Simone Santi, delegato di zona del Coni Umbria e del presidente Domenico Ignozza, hanno portato il saluto delle rispettive associazioni e si sono congratulati con Cucchi e Brughini e gli organizzatori dell’iniziativa, “una bellissima pagina di sport e valori”. Apprezzamento e riconoscenza anche negli interventi del Presidente dell’Asp, “G.O. Bufalini”, Giovanni Granci, del sindaco, Luca Secondi, capo-delegazione di una nutrita rappresentanza istituzionale: il vice presidente assemblea legislativa dell’ Umbria, Michele Bettarelli, il vice-sindaco, Giuseppe Bernicchi, gli assessori, Riccardo Carletti e Letizia Guerri, i consiglieri comunali, Fabio Bellucci, Luigi Gennari, Roberto Marinelli e Tommaso Campagni. “Del calcio spesso si racconta il lato peggiore: tifoserie violente, cori razzisti, scontri dentro e fuori dagli stadi, bilanci truccati, penalizzazioni. Eppure, ci sarebbe tanto altro – ha dichiarato Cucchi – se solo ci si concentrasse sui valori e si facesse a meno dell’insaziabile fame di profitto che sta macinando diritti e speranze. Basterebbe ricordare com’era calciare un pallone da bambine o bambini. Cominciare da lì e riappropriarsi di quella dimensione popolare che sfruttava l’occasione sportiva per parlare della società, alla società. Ripartire dal rito del gioco e dalle persone che vi prendono parte, in campo e in tribuna, per guadagnarne in solidarietà, rispetto, amicizia, vicinanza”. L’invito che Cucchi ha rilanciato anche a Città di Castello, è quello di poter tornare a giocare il calcio sui campetti dell’oratorio o addirittura in strada, di sottrarlo alla schiavitù della televisione che ne vuole fare soltanto spettacolo e null’altro, di riportare i bambini allo stadio, strappandoli alle app e alla Tv e vivendo con loro le emozioni della “prima volta”. Significativo ed apprezzato l’intervento del Vice-Presidente vicario del Cru F.I.G.C., Claudio Tomassucci, che ha sottolineato il ruolo dello sport nella formazione dei giovani ad ogni livello. Non sono mancati i “siparietti” e gli spunti di dibattito anche inediti nel botta e risposta fra Cucchi e Brughini e la platea, come quello che ha visto protagonista l’ex biancorosso Adriano Banelli, bandiera del Catanzaro in serie A che è riuscito ad esaudire il desiderio di essere intervistato da un grande giornalista come Riccardo Cucchi: così è stato ed il racconto è scivolato su tanti ricordi che hanno commosso ed infiammato la platea al pari dei racconti di Federico Giunti che ha condiviso con Cucchi la trasferta a Sarajevo con la nazionale e le magiche giornate trascorse a Cagliari dell’ex biancorosso e grifone Lucio Bernardini. Sport e valori, binomio che ha colpito nel segno.
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