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Sansepolcro: Al via la 13esima edizione del “Memorial professor Pellico Barbagli”

Tre giorni dedicati alla pallacanestro giovanile, in ricordo di uno fra i pionieri del basket a Sansepolcro. E’ l’essenza della 13esima edizione del “Memorial professor Pellico Barbagli” organizzato come di consueto dalla Dukes Basket, che si terrà in Valtiberina da venerdi 2 a domenica 4 giugno, con partite che si disputeranno al Borgo, a Pieve S.Stefano, Città di Castello, Trestina e Selci. Un evento che è ormai consolidata tradizione e che richiama giovani cestisti in rappresentanza di tutta Italia. La manifestazione è riservata a molteplici categorie: Aquilotti, Esordienti, Under 13 Maschile, Under 14 Maschile, Under 15 Maschile, Under 17 Maschile, Under 14 Femminile. Sono i numeri a rappresentare la carta d’identità di eccellenza di questa iniziativa, diventata ormai punto di riferimento per il movimento cestistico nazionale. Saranno ben 61 le squadre iscritte, in arrivo da nove regioni italiane.

Pernotteranno in vallata 41 sodalizi per complessive 730 persone che, uniti agli altri 20 club per cui è prevista la spola dai loro centri a Sansepolcro, porteranno il numero delle presenze abbondantemente sopra le 1200 unità, fra atleti, staff, familiari. Saranno poi 130 le gare in calendario da venerdi 2 a domenica 4 giugno in contemporanea su otto palestre dell’intero territorio tiberino. La Federazione invierà 24 arbitri federali per un torneo considerato dalla FIP, Federazione Italiana Pallacanestro, fra i tre più importanti d’Italia.

 “Siamo orgogliosi di poter presentare anche stavolta una manifestazione di questa portata” commentano gli organizzatori della Dukes Basket “e di poter constatare che siamo tornati a numeri pre Covid. Per assurdo, motivo ulteriore di soddisfazione è quello di aver detto di no ad altre 28 società che avevano fatto richiesta di partecipazione per difficoltà logistiche di ospitalità. Questo dato testimonia ulteriormente quanto un simile evento sia ormai di primaria portata nazionale”. 

“A nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità” dichiara il sindaco Fabrizio Innocenti “ringraziamo la Dukes Basket per l’organizzazione di questo splendido torneo e diamo il caloroso benvenuto agli ospiti che verranno in Valtiberina e a Sansepolcro da tutta Italia. Poter ammirare tanti ragazzi sul parquet a praticare pallacanestro riempie gli occhi e il cuore di gioia. Il tutto poi dedicato alla memoria di un personaggio che ha fatto la storia dello sport a Sansepolcro e al quale di recente abbiamo anche convintamente intitolato il piazzale antistante il palasport cittadino, perpetuandone l’eterno ricordo, la sua passione e la sua competenza al servizio delle giovani generazioni”

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Mercoledì 7 giugno alle 21.15 su Rai 5  Art Night: il viaggio di Piero, in prima visione Assoluta

Gli anglosassoni hanno chiamato Piero’s trail, la pista di Piero, quel percorso che da Arezzo porta a Rimini, dalla Valtiberina fino all’Adriatico, passando per Sansepolcro, Monterchi e Urbino. Sono i luoghi dove Piero della Francesca è nato e vissuto, dove oggi si trovano le sue opere.

A Sansepolcro, nel Museo Civico, si trovano il Polittico della Misericordia e la Resurrezione di Cristo che fu definita da Aldous Huxley nel 1925 “la pittura più bella del mondo”. Fu questa semplice frase a salvare questi capolavori, quando nel 1944 il capitano Anthony Clarke dell’esercito britannico decise di bloccare i bombardamenti in questa zona ricordando di aver letto il saggio di Huxley, come racconta lo storico della letteratura Attilio Brilli.

Il viaggio è la traccia di Art Night, in onda mercoledì 7 giugno alle 21.15 in prima visione assoluta su Rai 5. Il viaggio di Piero scritto da Emanuela Avallone e Linda Tugnoli, con la regia di Linda Tugnoli, prodotto da Rai Cultura, il cui fascino risiede non solo nella contemplazione delle opere d’arte, ma nella prospettiva mutevole dei paesaggi, nelle atmosfere, che rimandano alle opere come se le si “abitasse” dall’interno.

Il viaggio di Piero è un viaggio fisico e temporale.

Dopo aver viaggiato e lavorato nelle principali corti dell’epoca, Piero della Francesca tornò a Sansepolcro, lì dove era nato, e morì nel 1492. Da allora le sue opere vennero apparentemente dimenticate, molte disperse o distrutte. Quelle rimaste, nascoste dai percorsi più battuti, sparite agli occhi di studiosi e viaggiatori.

Solo dalla metà del ‘800 la maestria di Piero torna alla luce: l’inglese John Charles Robinson acquista a San Sepolcro il Battesimo di Cristo. In vista del possibile vincolo del nascente stato unitario il governo britannico si premura di comprare opere italiane, e porta a Londra anche la Natività. Oggi quelle di Piero sono tra le opere più amate della National Gallery di Londa, come racconta Laura Llewelyn, curatrice del museo.

Ma il punto di svolta arriva all’inizio del ‘900 quando le sue opere vengono riscoperte e conosciute grazie soprattutto all’intuizione di due incredibili storici dell’arte, Bernard Berenson e poi Roberto Longhi. Del loro incontro con Piero ci parla lo storico Marco Antonio Bazzocchi.

Da allora e ancora oggi scrittori, poeti, artisti si sono lasciati affascinare da Piero.

La direttrice della Fondazione Piero della Francesca, Francesca Chieli guida alla scoperta di Monterchi dove la Madonna del Parto mantiene intatta la sua sacralità, fonte d’ispirazione per poeti, scrittori e registi come Pasolini e Tarkovskij.

Ad Arezzo, negli affreschi che si trovano nella cappella absidale di San Francesco, Piero narra per immagini la Leggenda della vera Croce. La storia e la perfezione matematica delle forme di questo ciclo imponente sono descritte dalla storica dell’arte Marisa Dalai Emiliani.

Proseguendo il percorso di Piero si arriva ad Urbino, la magnifica corte di Federico da Montefeltro, signore della guerra e insieme raffinato umanista. Ad Urbino il Palazzo ducale ospita l’enigmatica tavola della Flagellazione e la Madonna di Senigallia, mentre la grandiosa pala con Federico da Montefeltro in armi inginocchiato dinanzi alla Madonna col Bambino e santi, si trova a Brera, come racconta Luigi Gallo Direttore della Galleria Nazionale delle Marche.

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Stalking nei confronti dei familiari, scatta la denuncia

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I Carabinieri della Stazione di Castel Del Piano hanno denunciato un 55enne italiano residente nella provincia di Perugia, già noto alla Forze dell’Ordine, per aver posto in essere atti persecutori nei confronti del fratello e della moglie di quest’ultimo.

L’uomo, affetto da disturbi psicologici, aveva già manifestato in passato nei confronti della coppia atteggiamenti minacciosi e persecutori per questioni di carattere familiare.

L’epilogo della vicenda è avvenuto allorquando l’uomo si è recato di notte presso l’abitazione del fratello e della cognata e dopo averli minacciati, danneggiato il citofono e la cassetta della posta dell’abitazione ove vive la coppia, ha lanciato una roncola contro la donna, non riuscendo fortunatamente a colpirla.

I militari operanti ed i colleghi della Sezione Radiomobile della Compagnia di Perugia, hanno rintracciato nel giro di poco tempo l’uomo – che nel frattempo si era dato alla fuga -, trovandolo anche ingiustificatamente in possesso di alcuni oggetti atti ad offendere, ossia due grossi coltelli da cucina ed un paio di forbici. 

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Perugia per atti persecutori, danneggiamento e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

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Medaglia d’Onore ad Olinto Allegria Bardascini quale riconoscimento per i “cittadini deportati o internati nei lager nazisti


“Onore e senso di profonda gratitudine e riconoscenza alla memoria di persone come Olinto Allegria Bardascini a cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per tramite del Prefetto di Perugia, Armando Gradone, ha attribuito la medaglia d’onore quale riconoscimento per i “cittadini deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra”. Non bastano le parole per esprimere riconoscenza a tutti coloro, come Olinto e tanti altri che hanno dato la vita e l’impegno in prima linea nell’affermazione degli ideali di libertà e democrazia che sono i valori cardine della nostra Costituzione e Repubblica”.

E’ quanto dichiarato dal sindaco, Luca Secondi, nell’esprimere alla famiglia e alla comunità locale di Posina, soddisfazione e orgoglio per la prestigiosa onorificenza, la Medaglia d’Onore, ad Olinto Allegria Bardascini (scomparso nel 2004) da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La comunità tifernate tutta ed in particolare quella di Piosina dove risiede la famiglia si stringono con orgoglio e affetto nel ricordo di Olinto punto di riferimento per le giovani generazioni per esempio di vita e condivisione di ideali e valori di patria e libertà. In particolare i nipoti Roberto e Bruno Allegria (storico presidente Pro Loco Piosina), ricordano i racconti davvero commoventi e coinvolgenti dello zio Olinto, degli anni della guerra, delle tribolazioni nei lager e poi la gioia della libertà e dell’avvento della Repubblica”, momenti indimenticabili, precisano.
La storia. A quasi 80 anni dall’internamento nei lager tedeschi: il vissuto militare di Olinto Allegria Bardascini (1916-2004) e la sua difficile prigionia.


Olinto è il terzo figlio di Eugenio e Caterina Marinelli. Prima di lui Adalcisa (1910-1980), Emilio (1913-1933), poi Teresa (1919-2020) e Luigi (1922-2005). Nasce a Città di Castello in voc. Regnano 45 e cresce in una allargata famiglia contadina che trae sostegno dal lavoro nel podere Rignano 4° assegnato dai conti Facchinetti prima come coloni e successivamente come mezzadri. Consegue la licenza elementare e cresce dedicandosi al lavoro nei campi assieme ai genitori. Per Olinto la chiamata alla visita di leva al Distretto Militare di Perugia arriva l’11 maggio 1936. Ritenuto idoneo verrà chiamato a prestare servizio nella divisione di fanteria del 1° Reggimento di Artiglieria “Cacciatori delle Alpi” prestandovi servizio dal 15 maggio 1937 al 23 agosto 1938.

Nel corso di questo periodo ricevette più di una volta l’invito ad andare in Spagna nelle file del Corpo Truppe Volontarie ma preferì sempre rimanere nel reparto di appartenenza fino alla data del suo primo congedo. A partire dal 13 settembre 1939 viene richiamato alle armi prima nel 34° Reggimento Artiglieria “RE” e successivamente nel 23° Rgt. Art. “RE” fino al ricovero nell’ospedale militare di Udine il 5 febbraio 1940 con successivi controlli a Perugia. Le malattie contratte in servizio lo terranno in licenza fino all’aprile 1941. Dal 23 aprile 1941 rientra alla Divisione di Fanteria del 23° Rgt. Artiglieria e inviato in zona di guerra nei Balcani fino al 30 agosto.

Le sue condizioni di salute peggiorano di nuovo causando un altro ricovero all’ospedale militare di Udine. Riprenderà il servizio in zona di guerra tra Slovenia e Croazia nello stesso reparto dal 1 novembre 1941 al 30 marzo 1942 per poi essere nuovamente collocato in congedo illimitato a partire dal 3 aprile 1942. Anche stavolta il congedo si rivela tutt’altro che “illimitato” in quanto il 20 febbraio 1943 viene richiamato di nuovo e inviato al Reparto 32° Artiglieria in Treviso ed a breve trasferito al 33° Artiglieria di Fanteria “Acqui (28 aprile 1943) e il suo reparto giunge sul fronte greco-albanese il 10 agosto 1943. L’8 settembre, all’annuncio dell’armistizio di Cassibile, si trova in servizio nell’isola di Santa Maura (o Leucade – attualmente Lefkada) in estrema difficoltà perché le truppe italiane sono lasciate senza ordini superiori a dover scegliere se arrendersi o fronteggiare i reparti tedeschi diventati improvvisamente nemici.

Nella Acqui moltissimi perderanno la vita nella vicina Cefalonia e gli italiani a Santa Maura / Leucade verranno presi prigionieri dal 12 settembre. Inizia un calvario di maltrattamenti da parte tedesca e il soldato Olinto Allegria, assieme ai suoi compagni, vengono avviati a marce forzate verso la Germania. Varie nazioni verranno attraversate e i tristissimi luoghi di detenzione cambieranno fino a che, il 18 ottobre 1943 (avviso di prigionia della Croce Rossa Internazionale rinvenuto negli archivi di Ginevra), viene immatricolato con il numero 317023 allo STALAG III B a Fürstenberg sur Oder (l’attuale Eisenhüttenstadt) non distante dal confine polacco. I soldati italiani non verranno riconosciuti come prigionieri di guerra ma assumeranno la denominazione di “Italienische Militär-Internierten” (I.M.I. internati militari italiani). A Fürstenberg passeranno oltre 50.000 prigionieri di varie nazionalità: 43 baracche erano per americani, belgi, francesi, italiani, jugoslavi, olandesi, rumeni, serbi, cechi e russi, di questi ultimi, molti morirono per malattie e denutrizione.

Nel campo principale di Fürstenberg vengono formati circa 600 Arbeitskommando (gruppi di lavoro): Olinto viene destinato al campo secondario n° 35 e assegnato al gruppo 103 in vicinanza di Berlino ove lavora alla rimozione delle macerie provocate dai bombardamenti. E proprio a Berlino si troverà nei giorni della battaglia finale: verrà liberato dalle truppe alleate il 23 aprile 1945. A guerra finita le condizioni di estrema debolezza in cui versava per denutrizione e malnutrizione (circa 40 chili di peso) non gli consentiranno di avviarsi in tempi brevi al ritorno a casa. Raggiungerà via terra, prevalentemente a piedi, il valico del Brennero il 28 settembre 1945 e finalmente, pochi giorni dopo, potrà riabbracciare tutta la propria famiglia.

Nel dopoguerra, per l’internamento in Germania, ricevette la Croce al Merito di Guerra conferitagli il 22/10/1962 (numero d’ordine 9575 del registro delle concessioni) dal Presidente della Repubblica Antonio Segni. Venerdi 2 Giugno presso la sede della Prefettura di Perugia cerimonia si svolgerà la cerimonia ufficiale di consegna dell’onorificenza alla presenza dei familiari di Olinto Allegria Bardascini, i figli Alessandro e Lauretta, con quest’ultima a rappresentare la famiglia nel ricevere il riconoscimento.

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Thomas De Luca (M5S): “Il sindaco Bandecchi la centrale nucleare la faccia a Livorno, non in Umbria”

Solo scollegando bocca e cervello si può pensare di proporre la realizzazione di una centrale nucleare sull’Appennino umbro, tra le aree più sismiche d’Europa. Chissà perché il neo sindaco di Terni non l’ha proposta a casa sua, a Livorno? L’esempio di Fukushima, tra le centrali più ingegneristicamente avanzate al mondo, in grado di resistere a un terremoto di magnitudo 9 ma non al conseguente tsunami non ha insegnato nulla a Stefano Bandecchi perché ovviamente non sa di cosa parla. 

A lui basta aprire la bocca e dare fiato alle trombe. L’Appennino è già autonomo a livello energetico ma grazie anche al suo voto per Giorgia Meloni alle elezioni politiche sono stati bloccati Superbonus 110% e Comunità energetiche, che in pochi mesi garantirebbero l’autosufficienza. Questo anche perché i burocrati di centro-destra in Regione e al Ministero continuano a bloccare l’installazione anche di un solo pannello perché minaccerebbe l’integrità del sacro suolo italiano. 

Ringraziamo Stefano Bandecchi, ma nell’Appennino non abbiamo bisogno di essere trasformati in mutanti radioattivi, abbiamo bisogno di tutti quei servizi che grazie ai suoi amici di destra ci sono stati tolti a partire dagli ospedali pubblici, dove sono stati sottratti posti letto per fare spazio alla “sua” clinica privata. Manca ancora la proclamazione della sua elezione a sindaco, ma Bandecchi ha già trasformato Terni nello zimbello d’Europa. 

La strategia è chiaramente quella di alzare sempre di più l’assurdità delle proprie dichiarazioni per attirare l’attenzione dei media nazionali utilizzando la città come un predellino su cui appoggiare i piedi. Su una cosa, però, ha perfettamente ragione. E’ stato il sonno della sinistra ad aver generato la sua elezione. Prima, grazie a chi ha causato la divisione che gli ha permesso di arrivare al ballottaggio. Successivamente sdognanandolo come argine democratico contro le destre. Adesso vediamo se anche loro sono in grado di applaudire il sindaco Bandecchi mentre dice che “Mussolini ha fatto anche cose buone”.

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Stato dell’arte dei nidi comunali e reale numero di posti disponibili per l’anno educativo 2023-24: interrogazione dei consiglieri comunali (Fdi) Riccardo Leveque ed Elda Rossi

Stato dell’arte dei nidi comunali e reale numero di posti disponibili per l’anno educativo 2023-24: interrogazione dei consiglieri comunali (Fdi), Riccardo Leveque ed Elda Rossi. “Premesso lo stimabile e condivisibile proposito dell’Amministrazione secondo il quale “investire nella famiglia significa investire nel futuro per il benessere e per la crescita collettiva e sociale” e per questo “al centro delle scelte amministrative, al centro del nuovo patto sociale per Città di Castello, deve esserci il benessere familiare” (area 6- politiche sociali-DUP 2023-25); che le funzioni esercitate nel campo sociale richiedono un intervento diretto o indiretto dell’Ente dai primi mesi di vita […] e la fornitura dei servizi in materia di protezione sociale a favore e a tutela dei diritti della famiglia (area 6-premessa missione 12- politica sociale e famiglia); che nel programma della missione 12 del Documento Unico di Programmazione si fa rifermento, per il triennio 2023-25, ad interventi che nello specifico consisteranno:

1. nello sviluppo del sistema educativo integrato 0-6 anni ai sensi del d.lgs. 13 aprile 2017, n. 65;

2. offerta di orari differenziati di utilizzo dei servizi e fra i servizi;

3. potenziamento delle azioni di sostegno alla genitorialità; Visto che tra i progetti finanziati a seguito della candidatura del Comune di Città di Castello a bandi PNRR ci sono interventi di miglioramento sismico dell’asilo nido “Alice Franchetti” situato in Via V.E. Orlando per un investimento di 1.148.290,00 euro e la demolizione e nuova costruzione dell’edificio scolastico asilo nido di Trestina “Fiocco di neve” in Via Stati Uniti d’America per un investimento pari 1.017.500,00 euro; che tra le opere pubbliche in corso di realizzazione è ricompresa dal 2020 la ristrutturazione e adeguamento normativo dell’asilo nido “La Coccinella” situato in Via Moscoli per un investimento pari a 810.000,00 euro; che è uscito il 22 maggio il bando “sistema integrato servizi educativi comunali per la prima infanzia” relativo alle iscrizioni per l’anno educativo 2023-24 con ammissioni dal 4 settembre 2023.

Considerato che nel Documento Unico di Programmazione 2023-2025 sono previsti 205 posti e cinque asili nido; la fine dei lavori previsti per l’asilo nido La Coccinella è fissato per Giugno 2023; come riportato nel bando “Sistema integrato servizi educativi comunali per la prima infanzia, anno educativo 2023-24”, sia per il nido La Coccinella che per il nido Franchetti, si fa riferimento alla stessa sede provvisoria; che la previsione delle entrate per le rette è da ritenersi per il 2023 pari a 370.000 mila euro a fronte di una spesa complessiva di 1.167.809,50 euro e che la copertura dei costi è del 49,16%, dati dalla sommatoria di rette, contributi regionali e statali e l’altro 50,84% del costo è a carico del Comune.”

A fronte di queste considerazione i consiglieri Leveque e Rossi interrogano la giunta, “su quali sia il numero dei posti a disposizione in ognuno dei nidi comunali, alla luce anche di tutti gli interventi di riqualificazione edilizia previsti nelle sedi de La Coccinella, il Franchetti e il Fiocco di neve e quale sia il numero reale dei posti nelle rispettive sedi provvisorie; se il numero dei posti risultasse ridotto, quali sono le misure che l’amministrazione intende adottare per soddisfare le domande che provengono dalle famiglie residenti nel Comune; sui tempi di restituzione della sede ordinaria dell’asilo nido “La Coccinella” situata in Via Moscoli (San Pio); su quale sia la sede provvisoria individuata nella quale trasferire i bambini iscritti all’asilo nido Franchetti;

se l’asilo nido situato in P.zzale Kennedy presso il quartiere “La Casella” nella progettazione futura sarà da ritenersi il quinto asilo comunale nel nostro Comune.

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Borse di studio per gli studenti delle scuole superiori: domande entro il 16 giugno

Entro venerdì 16 giugno i genitori degli studenti iscritti per l’anno scolastico 2022/2023 agli istituti secondari di secondo grado di Città di Castello potranno richiedere le borse di studio erogate dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca attraverso la Regione.

L’opportunità è rivolta ai nuclei familiari con ISEE in corso di validità non superiore a 15.748,78 euro, che dovranno presentare la certificazione in allegato al modulo di domanda, corredato dal documento d’identità del richiedente, da una copia del codice fiscale dello studente interessato e da un indirizzo di posta elettronica. Il modulo per la presentazione delle istanze è disponibile nella sezione “Il Comune informa” del portale web istituzionale del Comune (https://www.comune.cittadicastello.pg.it/), insieme all’informativa sulla privacy.

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Fare comunità con i libri: inaugurata a Trestina la “casetta rossa” del parco Robinson

“Anche un libro fa comunità: ce lo insegna Trestina, dove con la lettura, con lo scambio di racconti, romanzi, raccolte di poesie, nascono nuove relazioni, si creano opportunità di incontro e condivisione tra persone di tutte le età, che, con le pagine tra le dita, scoprono e riscoprono il piacere di stare insieme e di appartenere a una realtà sociale che sa essere unita e che è capace di trovare continuamente motivi per farlo”.

E’ il commento dell’assessore alla Cultura Michela Botteghi all’inaugurazione della piccola libreria nel parco Robinson, la “casetta rossa dei libri”, che con il colore la forma richiama a sé l’attenzione di chiunque frequenti l’area verde comunale e invita a sedersi sulla panchina che le sta accanto per leggere, in un angolo di cultura riservato e prezioso. Un piccolo scrigno dei piaceri della lettura che si aggiunge all’altra mini-libreria all’aperto installata un anno fa sopra il ponte sul Tevere.

Come la precedente, anche la nuova postazione al centro della frazione è stata realizzata su iniziativa della sezione dell’Alta Valle del Tevere dei soci di Coop Centro Italia e grazie al lavoro degli artigiani della zona, che hanno offerto il contributo della propria creatività. All’inaugurazione hanno partecipato i bambini della prima e quinta classe della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Alberto Burri e i piccoli della scuola dell’infanzia Turchi don Cristilio, che sono stati nominati “custodi della casetta rossa dei libri”: d’ora in poi si prenderanno cura della biblioteca e ne saranno i primi fruitori.

“Chiunque potrà prendere un libro dalla ‘casetta rossa’, leggerlo qui o portarlo a casa lasciandone un altro al suo posto, uno scambio simbolico di cultura del quale i bambini saranno i primi protagonisti e con la loro energia saranno la forza in grado di coinvolgere amici, ma anche dei genitori, fratelli e nonni”, ha osservato Botteghi, che ha inaugurato l’installazione e ha ringraziato a nome del Comune gli artefici dell’iniziativa. Insieme alla responsabile della biblioteca comunale Carducci, Patrizia Montani, l’assessore è stata tra coloro che hanno donato i primi libri della “casetta rossa”.

Con la maratona di lettura delle “Avventure di Pinocchio” alla Biblioteca Carducci nell’anniversario dei 140 anni del libro di Carlo Collodi, l’evento al parco Robinson è stato promosso nell’ambito dell’adesione del Comune alla campagna “Il Maggio dei libri”, che dal 2011 sottolinea il valore sociale della lettura quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, invitando a portare questa abitudine anche in contesti diversi da quelli tradizionali.

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La città si fa bella con i fiori: via al progetto pilota lanciato dal Comune per promuovere il decoro urbano che ha fatto il pieno di adesioni

In attesta dell’estate, la città si fa bella con i fiori e il balcone del Comune affacciato su piazza Fanti, colorato stamattina da piante di geranio color lillà, invita simbolicamente a fare altrettanto tutti i cittadini del centro storico che hanno aderito al progetto pilota promosso dall’ente per migliorare il decoro urbano, trasformando i vicoli in giardini colorati e profumati.

E’ infatti arrivata alla fase dell’attuazione l’iniziativa lanciata all’inizio dell’anno dall’amministrazione comunale per rendere più bella la città insieme a chi ci abita e ci lavora, mettendo gratuitamente a disposizione dei residenti e dei commercianti di via via San Florido, nel quartiere Prato, via della Mattonata, nell’omonimo rione, e via Dei Vitelli, a San Giacomo, tutto il necessario per abbellire portoni, balconi, finestre e vetrine con cassette e vasi in plastica, terriccio e ammendante per la coltivazione, piante stagionali e perennanti adatte alla crescita nei contenitori di piccole dimensioni.

“Pensiamo insieme al decoro urbano” è lo slogan del progetto, che in collaborazione con le società rionali dei rioni abbracciati dalle mura urbiche si è rivolto ai cittadini, chiedendo loro di impegnarsi su una nuova idea di decoro urbano fondata sulla collaborazione con il Comune. Una proposta che ha fatto il pieno di adesioni, con il budget disponibile completamente esaurito. “Fare in modo che la città sia bella e accogliente è una responsabilità che chiama in causa tutti i cittadini e con questa iniziativa ci proponiamo di rafforzare il senso civico che è il valore aggiunto delle politiche del Comune sul versante del decoro urbano, coinvolgendo i tifernati nella bella sfida di rendere più verde e colorato il nostro magnifico centro storico”, affermano il sindaco Luca Secondi e l’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti, che ha coordinato il progetto finanziato con le risorse di Agenda Urbana destinate al sociale insieme all’Ufficio Aree Verdi.

Gli amministratori invitano i cittadini che hanno prenotato piante, contenitori e fertilizzante a rivolgersi quanto prima all’azienda fornitrice, Mariottini Garden, in viale Emilia 2 (075.8558318), e ritirare tutto il necessario per decorare abitazioni ed esercizi commerciali. Con l’arrivo della stagione calda e dei turisti, il centro storico potrà così presentarsi nel pieno della sua bellezza ed essere più accogliente, contando sul fatto che l’iniziativa possa spingere i residenti delle altre zone del cuore della città a fare altrettanto per migliorarne l’aspetto.

“Parliamo infatti di un progetto pilota, che come tale si pone l’obiettivo di accendere in chi abita e lavora nel centro storico una scintilla e fare in modo che siano sempre più coloro che si prendono cura dei luoghi pubblici della città, pensando di poterli rendere ancora più belli”, sottolineano Secondi e Calagreti, con l’auspicio che si “generi l’effetto domino in grado di rendere possibile un ulteriore sviluppo del progetto”.

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Monte Santa Maria Tiberina: Si è insediato il Consiglio comunale. Presentati dalla sindaca Michelini i nomi della giunta

Primo consiglio comunale per il Comune di Monte Santa Maria Tiberina dopo le elezioni del 14 maggio scorso, che hanno decretato la vittoria di Letizia Michelini, confermata sindaca per la terza volta consecutiva sfiorando l’80% delle preferenze.
Nel corso della seduta di insediamento Bruschi, Mancini, Raini, Banelli e Foiani sono stati nominati membri effettivi delle Commissioni consiliari, mentre a Diego Brillini è stato affidato il ruolo di capogruppo consiliare della lista di maggioranza e a Francesco Algeri Rignanese quello di capogruppo della minoranza.
Michelini ha poi annunciato i nomi dei componenti della giunta, formata da due assessori: Michele Simoni, che sarà anche vicesindaco, con delega alle funzioni relative a Turismo, Scuola e Sviluppo Economico, e Gregorio Severini, delegato ai Lavori pubblici, Politiche giovanili e Ambiente.


“Al centro di ogni obiettivo che ci prefisseremo di raggiungere ci sarà sempre l’impatto che lo stesso avrà sui cittadini. Come e quanto le singole azioni che metteremo in campo saranno in grado di migliorare la vita in concreto delle persone”. Sono state le parole della sindaca Michelini che ha continuato illustrando il programma di mandato: “Sarà fondamentale concentrarsi sulla manutenzione del territorio, dalla viabilità al decoro urbano, financo alla prevenzione del dissesto idrogeologico. Consolidare i dati sul turismo, garantire servizi efficienti per cittadini e imprese, oltre ad affrontare le nuove sfide legate alle innovazioni tecnologiche, ai cambiamenti climatici e ai rincari energetici e delle materie prime”.

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Lisa Manara: presenta il nuovo singolo, “Lasciami Cadere” nella tournée in Umbria nel mese di giugno

Il nuovo singolo della cantante Lisa Manara dal titolo “Lasciami Cadere” uscito il 5 maggio su tutte le piattaforme musicali e in Radio sta riscuotendo un buon successo di pubblico e di critica . E’ il primo brano, scritto ed interpretato dalla cantante che andrà a completare un EP di prossima uscita.

Lisa Manara è legata all’Umbria e ha partecipato a Trasimeno Blues, Suoni Controvento, Tournè e il 30 giugno sarà a Monte Santa Maria Tiberina per la I° edizione di Musica senza Confine, un festival musicale pop e jazz. Lisa Manara ha raccontato la genesi del brano, della musica in generale e dei tanti complimenti che ha ricevuti, su tutti in particolare quelli di Gianni Morandi, che dopo aver ascoltato la sua canzone, le ha telefonato per farle i complimenti.

“Lasciami cadere rappresenta per me un brano iniziatico, un lasciarsi andare verso quel nuovo che segna, allo stesso tempo, un eterno ritorno” – racconta Lisa- non soltanto perché è la prima uscita di un brano scritto da me ma perché richiama due temi importanti: da una parte il rapporto con il padre, figura fondamentale per la crescita di una bambina; dall’altra la presenza del pianoforte che volevo fosse protagonista, strumento con il quale compongo e grazie al quale ho incontrato la musica all’età di 4 anni”.

“Mi piace poter pensare che ogni cosa, anche quella più dolorosa – aggiunge Lisa – abbia un sorriso nascosto che aspetta solo l’occasione di farsi vedere. Tutto ci resta addosso per essere trasformato in qualcosa di più alto, magari in musica o semplicemente un ricordo da raccontare. È così che l’amore di un genitore ti fa sentire questa claustrofobica vicinanza e lontananza allo stesso tempo, un amore che a volte non rispetta le nostre aspettative di figli perché l’unica cosa che vorremmo è poter sentirci liberi di essere, di sbagliare e quindi cadere.

Maturare e diventare adulti credo significhi proprio questo: saper ascoltare ciò che ci muove, quello che scalpita dentro, quello che fa brillare e quello che ci fa male, saperci riflettere in chi ci ha educati ma affrancarsi per poi ritrovarsi. L’ identità è una conquista, un lavoro, l’identità non poggia su nulla ma va costantemente rinfrescata perché non sbiadisca o resti radicata ad idee che non ci appartengono più.”

“Lasciami Cadere” e uscito da appena qualche giorno e già sei stata inondata di messaggi positivi e di complimenti. Tra i tanti però ce stata una telefonata di un personaggio importante.

“Si, è andata proprio così: il 5 maggio, il giorno dell’uscita del singolo ho mandato un messaggino a Gianni con il link di “Lasciami Cadere” e il giorno dopo mi ha chiamata. Era entusiasta del brano, gli è piaciuto molto, ha voluto sapere se lo avessi scritto io, dove l’avessi registrato e come stessero andando le cose per me! Mi ha fatto dei complimenti, che ho sentito molto sinceri ed ho apprezzato davvero tanto questo gesto da parte sua, perché lo trovo di grande umiltà e umanità. Nel frattempo ci siamo anche raccontati le nostre vite artistiche, come stessero procedendo dopo il tour che feci con lui tra il 2018 e il 2020 e abbiamo parlato tanto anche della situazione attuale della musica italiana. È un legame artistico ed umano che mi piacerebbe portare avanti. Dietro all’artista ci deve sempre essere l’umano, le sue esperienze e non una fabbrica di canzoni. Per me l’uscita di questo brano è un po’ come nascere una seconda volta, quanto è bello rinascere in primavera e chissà quante volte ancora vorrò rinascere”.

Lisa Manara all’età di 5 anni, grazie alla madre pianista, si avvicina al pianoforte e da quel momento non ha mai smesso di studiare.

Cantante, musicista, autrice e cantautrice, con una forte e solida preparazione di base è diplomata con il massimo dei voti, in canto jazz, al conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Suona chitarra e pianoforte, nel suo curriculum, nonostante la giovane età, tantissimi concerti e collaborazioni con artisti importanti: Quintorigo, Tommy Emmanuel, Eric Sardinas, Diunna Greenleaf.

Nel 2011 vince il concorso “Donne Jazz & Blues”, che le permette di partecipare ad un workshop sulla voce presso la Venice Voice Academy di Los Angeles. Per un paio di anni (2018/2020) è stata la vocalist di Gianni Morandi nel suo ultimo tour: “D’Amore d’Autore”. Ha già partecipato, tra i tanti concerti, in città e paesi dell’Umbria, cantando a Pietralunga (PG) e ad Urbino Jazz, esibendosi a Palazzo Ducale. A fine mese sarà in Umbria , il 30 giugno, a Monte Santa Maria Tiberina per la I° edizione di Musica senza Confine, un festival musicale pop e jazz.

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Pieve classica, altri tre appuntamenti di grande prestigio, prima della conclusione dell’edizione 23

Continua la stagione di Pieve Classica che negli ultimi due eventi ha visto riconoscere il prestigioso premio “Lamberto Aloigi Luzzi” a due formazioni di giovani musicisti quali la Banda Provinciale ANBIMA di Arezzo e l’Orchestra “I Concertisti “ di Umbertide, formazioni di artisti giovani che si affacciano al mondo musicale sia bandistico che orchestrale con tanto entusiasmo. Ed è proprio l’entusiasmo quello che Pieve Classica cerca nei giovani, dando loro la possibilità di conoscere il palcoscenico, ovvero conoscere un pubblico diverso da quello che frequenta i saggi musicali scolastici, (familiari, parenti ecc.).

Sul palco di Pieve Classica possono invece mettersi in gioco davanti ad una platea attenta e critica e questo lil può aiutare nella loro crescita musicale permettendogli di vivere un’esperienza diversa.

I prossimi appuntamenti della stagione 2023 sono tre e si svolgeranno all’aperto in Piazza Plinio Pellegrini, sempre alle ore 21.15: il 16 giugno tocca a “La buona Novella” di Fabrizio De Andrè, con la partecipazione di Chiara e Davide Riondino, Fabio Battistelli al Clarinetto, Massimo Pucciarini al Pianoforte, Mauro Maurizi al contrabbasso, Mauro Giorgeschi alla batteria, insieme alla Banda Ermanno Brazzini e al Coro Altotiberino, i due sodalizi musicali di Pieve Santo Stefano.

Il 7 luglio sarà la volta dell’Opera lirica, “Elisir d’amore “ di Gaetano Donizetti. Si esibirà sul palco la C.O.I.F. ,Compagnia d’Opera Italiana Firenze con la regia di Franz Moser, che Pieve Classica ha già conosciuto ed apprezzato nelle passate stagioni con due opere ampiamente apprezzate dal pubblico, il “Barbiere di Siviglia” di Rossini e il “Rigoletto” di Verdi.

L’ultimo appuntamento di Pieve Classica, il 28 Luglio prossimo sempre in Piazza Pellegrini, vedrà in scena la grande artista Silvia Mezzanotte, già “voce” dei Matia Bazar con lo spettacolo “Le Mie Regine”, dove porterà in scena le grandi voci della musica italiana e internazionale. Un viaggio a 360° che spazia da Mina a Mia Martini, da Alice a Giuni Russo, rivisitando in chiave pop-rock grandi classici di Nina Simone, Gloria Gaynor e molte altre grandi interpreti. Ecco allora che brani celeberrimi di Mina, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Patty Pravo, si spoglieranno della loro classicità per entrare a pieno titolo nella modernità di nuovi arrangiamenti, oppure rinasceranno in una sorprendente versione tradotta in una lingua diversa dall’originale. E dopo? Non ci sarà che aspettare l’edizione 2024 di Pieve Classica!

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La torre civica fasciata di tricolore: una maxi-bandiera di trenta metri per celebrare il 2 giugno, Festa della Repubblica


La torre civica fasciata di tricolore: una maxi-bandiera di trenta metri giù dal monumento simbolo della città per celebrare il 2 giugno, Festa della Repubblica. Musica e fuochi d’artificio in piazza Gabriotti, faranno da cornice alle evoluzioni dei Vigili del Fuoco da venti anni protagonisti di una celebrazione unica nel suo genere fra le poche in Italia.

Saranno infatti di nuovo gli uomini del Distaccamento dei Vigili del fuoco di Città di Castello a garantire anche quest’anno l’emozionante omaggio che Città di Castello tributa alla Repubblica Italiana, nel giorno del 77° anniversario della sua istituzione, attraverso il plebiscito del 2 giugno 1946, in cui gli italiani scelsero per sé e per il loro paese un regime democratico. In Piazza Gabriotti il tricolore tornerà a vestire la torre civica con gli otto professionisti delle tecniche SAF del distaccamento dei Vigili del Fuoco tifernati (grazie al Comandante Provinciale, Antonio Albanese, all’ingegner, Andrea Perri e al referente del Distaccamento di Città di Castello, Gian Paolo Ciuchi) che si caleranno dalla cima della torre, srotolando il drappo di trenta metri lungo la facciata principale e sotto gli occhi dei tanti cittadini che ogni 2 giugno rispondono all’appello di Comune e Rotary Club.

L’appuntamento è alle ore 21.30 quando la “Filarmonica G. Puccini”, diretta dal maestro, Nolito Bambini ed il presidente, Fabio Arcaleni, in testa, partirà da Piazza Andrea Costa percorrendo Piazza Matteotti, Corso Cavour per arrivare davanti al palazzo comunale, dove si svolgerà un breve momento celebrativo con il sindaco, Luca Secondi, il Presidente del Rotary Club, Alessio Tomassucci e il vescovo, Monsignor, Luciano Paolucci Bedini, prima del via libera alla discesa del tricolore dalla torre civica, lo spettacolo di luci dei fuochi d’artificio (che tornano dopo anni di assenza) ed il tradizionale brindisi.

Una manifestazione, la Festa della Repubblica, senza dubbio inedita in queste modalità, che dal 2003 grazie al Rotary Club ed al comune di Città di Castello si ripete ogni anno sempre con grande successo e cornice di pubblico.

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Tanta gente al Circolo Acli di Piosina per ricordare la maestra Lorenza Menchi in Biagioli

Tanta gente al Circolo Acli di Piosina per ricordare la maestra Lorenza Menchi in Biagioli. Commozione, ricordi e aneddoti hanno caratterizzato la partecipata iniziativa organizzata dal Circolo Acli in collaborazione con la Pro Loco Piosina e la scuola secondaria di primo grado Alighieri-Pascoli. Lorenza Menchi nasce a Città di Castello il 26/6/1940 il padre è un fornaio e la madre è una casalinga. Rimasta orfana all’età di 9 anni, rimane sempre vicina alla madre e al fratello più piccolo. Importante nella sua formazione è stata la zia, Madre, Cristina Menchi che era in quel tempo Madre superiora della Congregazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore di cui martedì 30 maggio sarà ricordato il loro fondatore il Beato Carlo Liviero.

Lei l’ha indirizzata agli studi magistrali e l’ha portata, dopo la maturità, presso la scuola del Sacro Cuore a Roma dove rimarrà per tre anni. Rientrata a Città di Castello continua il suo lavoro da maestra in varie scuole elementari fino alla sede definitiva intorno agli anni settanta presso il secondo circolo con sede Pieve delle Rose/ Titta. In quel periodo vengono istituiti i primi progetti di tempo pieno nelle scuole elementari e la realtà della scuola Pieve delle Rose diventa un modello che sarà poi ripreso in vari altri circoli per la sua proposta innovativa. Vi rimane circa una ventina di anni lavorando sempre con entusiasmo e dedizione. Oltre al lavoro da insegnante è sempre stata impegnata nella collaborazione con la parrocchia di Piosina facendo il catechismo e varie altre attività parrocchiali.

L’impegno, la disponibilità, la pacatezza e la delicatezza, sono sicuramente tratti salienti del suo carattere più evidenti e caratterizzanti. All’incontro sono stati presenti il dirigente scolastico, Filippo Pettinari, che ha tracciato una breve storia dell’evoluzione della didattica nelle scuole primarie. In rappresentanza del comune è intervenuto l’assessore Rodolfo Braccalenti, che ha portato il saluto del sindaco e di tutta l’Amministrazione comunale per la bella iniziativa. In rappresentanza della Congregazione delle Suore del Beato Liviero, suor Rita Braganti, ha letto una testimonianza scritta di Madre Raffaella Bibi che ha conosciuto, sia la zia Madre Generale, sia la maestra Lorenza.

Diversi i piccoli studenti in rappresentanza dei vari istituti che hanno partecipato al concorso di poesie e disegni in concomitanza del ricordo della maestra Biagioni. L’ex Presidente della Proloco di Piosina, Bruno Allegria, ha ricordato l’opera educativa nel passato svolta nel comprensorio dalle maestre elementari. Sono stati premiati i bambini che hanno partecipato al concorso promosso dal Circolo Acli. Il presidente del Circolo Acli di Piosina Fabrizio Lucchetti ha ringraziato tutti i partecipanti per la loro disponibilità, si è scusato poi per non aver previsto la numerosa presenza in quanto diverse persone sono dovute rimanere fuori della sala. Ha promesso poi di fare altre iniziative in futuro riguardanti l’educazione e la formazione in generale di bambini e giovani. La celebrazione della santa Messa con un toccante ricordo del parroco, don Giorgio Mariotti ha concluso la giornata.

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Carizia vince, con larga maggioranza, il ballottaggio per la poltrona di Sindaco di Umbertide

Secondo turno e secondo mandato, per il sindaco uscente Luca Carizia, in quota al centro destra. Carizia vince il ballottaggio con 4219 voti, pari al 55,56% dei consensi. Allo sfidante Sauro Anniboletti, appoggiato dal centrosinistra, vanno il 44,44% delle preferenze, con 3375 voti.

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Referendum per la pace e contro l’invio di armi in Ucraina: costituito il comitato valtiberino

Anche in Valtiberina si è costituito nei giorni scorsi il comitato che raccoglierà le firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. La campagna, lanciata a livello nazionale da “Ripudia la guerra” e “Generazioni future”, si pone come obiettivo quello di dare voce agli italiani su un indirizzo che, seppur espresso con un’ampia maggioranza parlamentare, oggi probabilmente non rappresenta la sensibilità e l’orientamento della maggior parte delle persone. I quesiti referendari in favore della pace sono dunque due, proposti contestualmente ad un terzo a favore della sanità pubblica.

Nella fattispecie i primi due chiedono di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023 e di togliere al Governo il potere di derogare il divieto di esportazioni di armi attraverso la semplice informativa al Parlamento. Il terzo invece propone di cancellare una previsione di legge per cui le Regioni possono ammettere nella programmazione della sanità anche soggetti privati, i quali essendo coinvolti al contempo nella gestione si trovano così in conflitto di interessi.
L’idea di fondo su cui anche il comitato valtiberino cercherà di informare quanti più cittadini possibili, è quella di chiedere l’effettiva attuazione dell’Articolo 11 della Costituzione e di utilizzare per la sanità pubblica le risorse che sono al momento destinate all’invio di armi: nel 2023 per sostenere militarmente Kiev, il Governo ha stanziato 12 miliardi di euro in più per il Ministero della Difesa, mentre i finanziamenti a beneficio dei servizi sanitari sono stati ridotti di 2 miliardi. Il referendum vorrebbe proprio invertire questa forbice, chiedendo un maggiore impegno sul fronte diplomatico, dato che tra l’altro, con il passare dei mesi, è a tutti evidente quanto sia controproducente la strategia che il nostro Paese ha fino ad oggi messo in atto.

A partire dai prossimi giorni il comitato valtiberino inizierà un’opera di sensibilizzazione e raccolta firme che riguarderà Sansepolcro, Anghiari, Pieve S. Stefano, Monterchi e Caprese Michelangelo. Oltre a questo, a metà giugno nel comune più grande del comprensorio, Sansepolcro, si terrà un’iniziativa pubblica che consentirà di dibattere ed approfondire i temi su cui si incentrano i quesiti referendari.
Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il seguente sito: https://generazionifuture.org/

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Una pista di ballo ricorderà per sempre Ivano Pescari a Cerbara. L’inaugurazione ieri, alla presenza del sindaco Secondi e dell’assessore Guerri

“Ci piace pensare che d’ora in poi i balli per ‘Cerbara in festa’ saranno accompagnati da un sorriso e da un pensiero dolce in ricordo di un amico sincero, di una persona perbene e di un bravissimo musicista che ci manca molto e che, grazie alla splendida iniziativa della Pro Loco, sarà ricordato come merita da una comunità alla quale ha voluto tanto bene”. A dichiararlo è il sindaco Luca Secondi, che ieri ha partecipato con l’assessore Letizia Guerri alla cerimonia di intitolazione a Ivano Pescari della pista da ballo che sorge nell’area verde pubblica tra via Biturgense e via Vincenzo Monti, per decenni punto di riferimento di generazioni di tifernati in occasione della “Sagra della Ciliegia”, ora “Cerbara in festa”.

Una piattaforma voluta fortemente dallo stesso Ivano insieme ai residenti della frazione tifernate perché divenisse luogo di ritrovo per tutti gli appassionati di musica e ballo, che è stata ristrutturata dalla Pro Loco di Cerbara guidata dal presidente Andrea Santinelli con un investimento pensato proprio per rendere omaggio al protagonista di tante serate vissute all’insegna del divertimento. Il taglio del nastro insieme ai figli di Ivano, Simone e Samantha con la nipotina Alice, a alla presenza del parroco don Giuseppe Floridi, ha dato il senso dell’arrivo di un momento che ci doveva essere, di una pagina finalmente scritta perché sentita da tutta la comunità, che già da mercoledì 31 maggio si ritroverà unita per l’edizione 2023 di “Cerbara in festa”, in programma fino a domenica 4 giugno nell’area verde pubblica al centro dell’abitato.

Dipendente comunale, musicista di successo, personaggio poliedrico della comunità locale, Ivano Pescari è stato prima vittima in Umbria del Covid-19, nella triste sera del 12 marzo 2020 nel Reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, dove era stato trasferito d’urgenza dall’ospedale di Città di Castello. Nel giardino della scuola primaria di Cerbara a Ivano Pescari sono già dedicate una pianta di acero, da dove si ricava il legno per realizzare alcuni strumenti musicali, e una targa posta alla base dell’albero con la scritta: “grazie Ivano, i bambini della scuola primaria di Cerbara”.

Con l’intitolazione del novembre 2021, gli allievi dell’istituto, la direzione didattica del Secondo Circolo di Città di Castello, gli insegnati e tutto il personale non docente vollero ricordare la traccia indelebile lasciata da Ivano in tante occasioni di festa nella scuola, frequentata anche dai nipoti, dove la sua allegria e la sua musica saranno sempre di casa.

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Ieri a Palazzo Facchinetti incontro con l’autrice di poesie Antonella Radicchi

Lo scorso 27 Maggio alle ore 18 a Palazzo Facchinetti presso l’Associazione èntheos, si è tenuto l’incontro con l’autrice di poesie Antonella Radicchi dal titolo care amiche: Emily, Wislawa, Alda.
L’autrice ha raccontato le tre poetesse Emily Dickinson, Wislawa Szymborska, Alda Merini, alle quali deve la sua formazione poetica ed umana e che quando scrive consapevolmente o inconsapevolmente a loro sempre fa ritorno.
Il racconto si è intrecciato con la lettura di poesie tratte dalla sua ultima silloge Non siamo di passaggio.

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