Il sindaco Luca Carizia, la Giunta comunale e l’Amministrazione tutta si stringono intorno all’assessore Alessandro Villarini e a tutta la sua famiglia per la scomparsa del caro padre, il dottor Franco Villarini.Laureato in Agraria, il dottor Franco Villarini è stato un apprezzato e stimato professionista che ha svolto egregiamente il lavoro di agronomo. Nel corso della sua esperienza professionale aveva anche ricoperto il ruolo di insegnante.Ad Alessandro, ai fratelli Paolo, Stefano e Maria Rita e a tutti i suoi familiari giungano l’abbraccio più affettuoso e le più sentite condoglianze.
Il 28 aprile si riunisce il Consiglio Comunale di Umbertide
Torna a riunirsi in presenza in Municipio il Consiglio Comunale di Umbertide. Con la fine dell’emergenza sanitaria l’assise cittadina è stata convocata dal presidente Marco Floridi in seduta ordinaria per giovedì 28 aprile alle ore 18.30 presso la Sala del Consiglio.Questi i punti all’ordine del giorno:1) Approvazione verbali precedenti sedute;2) Comunicazioni;3) Approvazione della relazione sulla gestione e dello schema di rendiconto dell’esercizio 2021;4) Variazione n. 1 al Bilancio di previsione 2022/2024;5) Adesione all’Associazione “Distretto del cibo Appennino e Tevere”.“Con la fine dell’emergenza sanitaria – dice il presidente Floridi – il Consiglio comunale torna nella sua casa.
Per la prima volta in questa consiliatura, l’assemblea si riunirà nella Sala del Consiglio e questo non può che essere un onore per tutti noi. Anche questo alto momento istituzionale fa parte del graduale ritorno alla normalità dopo due anni segnati dall’emergenza Covid. Potranno essere presenti anche i cittadini all’interno dell’aula per seguire la seduta. Il pubblico che prenderà parte alla seduta dovrà indossare la mascherina”.Come di consueto i lavori del Consiglio comunale potranno essere seguiti in streaming accedendo al canale Civicam del Comune di Umbertide o cliccando sull’icona “Comune di Umbertide in diretta” presente sul sito istituzionale dell’ente.
Lo scorso sabato la cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna al Preside Prof. Sergio Polenzani e della Biblioteca al Prof. Franco Nestri
Sabato 23 Aprile si è svolta presso il Liceo Plinio il Giovane di Città di Castello la cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna al Preside Prof. Sergio Polenzani e della Biblioteca al Prof. Franco Nestri, recentemente scomparsi. L’evento, organizzato dallo Staff di Dirigenza del Liceo Plinio, ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico e di tante autorità cittadine, regionali e nazionali. Molti gli interventi che hanno testimoniato lo spessore degli uomini di cui si è celebrata la memoria. Il Dirigente del Liceo Plinio il Giovane, Angelo Stumpo, dopo aver salutato le Famiglie Polenzani e Nestri e ringraziato la platea, ha messo in evidenza il senso della dedica: il Preside Polenzani all’interno dell’Aula Magna “ha svolto il proprio ruolo di guida e riferimento della comunità scolastica, che è fatta di relazione, confronto e dialogo e questo spazio è dunque quella piazza ideale in cui si forma lo studente che diventa il cittadino di domani; la Biblioteca, luogo della conoscenza e dello studio, si sposa con quei valori che hanno animato il Prof. Nestri, che del Liceo è stato per tantissimi anni docente di Storia e Filosofia, strappato alla professione e alla scuola in modo troppo repentino”. E’ intervenuta anche la ex Dirigente del Liceo Eva Bambagiotti, che del Preside Polenzani ha sottolineato l’impegno nella scuola e nel tessuto civile e culturale tifernate; del Prof. Nestri “la ricchezza di un rapporto costruito sulla condivisione e sulla dialettica del confronto aperto”. Ha preso la parola il Sindaco Luca Secondi, il quale ha messo in luce come “attraverso la scuola e le figure che la sorreggono possa nascere una società le cui fondamenta siano eticamente solide. Il ricordo di questi due personaggi” – ha continuato il Sindaco – “serve a chi resta per consolidare la memoria e per ispirare sentimenti di professionalità e passione”. Il Vice-sindaco Bernicchi ha voluto ribadire come simbolicamente queste dediche siano di tutta la città, riconoscendo la bontà dell’azione civile di Polenzani e Nestri. In particolare, l’ing. Bernicchi ha ricordato la presenza del Preside Polenzani nel panorama cittadino, sia culturale che sportivo, a sottolineare come il Preside sia stata una figura a tutto campo, che ha lasciato tanti segni. L’ultimo intervento è stato quello dell’On. Anna Ascani, ex allieva del Liceo Plinio il Giovane. Ascani ha ricordato il ruolo di guida del Preside Polenzani, la sua attenzione e la cura per gli studenti tutti, la sua passione politica; ha poi letto delle parole cariche di gratitudine e affetto sincero per il Prof. Franco Nestri, di cui è stata discepola. A seguire, lo svelamento delle targhe da parte delle Famiglie Polenzani e Nestri e il commosso applauso di tutti i presenti.Non
Denunciato per aver violato norme ambientali, il contenuto rimosso da un’abitazione terremotata, individuato il presunto responsabile
La Stazione Carabinieri Forestale di Norcia (Pg), impegnata nello svolgimento del turno di vigilanza 1515 e a seguito di una segnalazione pervenuta dalla centrale operativa 112, viene inviata su un’area privata del comune di Cascia per verificare un abbruciamento di rifiuti.
Arrivati sul posto i militari rinvengono un cumulo di cenere da cui emerge che sono stati incendiati mobili, sedie, materassi per un volume presunto di circa 3/5 mc di materiali.
All’arrivo i militari verificano che il fuoco era oramai quasi spento, non rilevando altri danni nelle vicinanze; il tutto viene prontamente documentato, relazionato e consegnato ai colleghi della competente Stazione Carabinieri Forestale di Cascia.
Nei giorni successivi i Forestali continuano gli accertamenti le indagini, che portano al deferimento presso la Procura della Repubblica di Spoleto del presunto responsabile per combustione illecita di rifiuti non pericolosi ai sensi del D. Lgs 152/2006. Tale normativa, nata per frenare i danni all’ambiente, anche a seguito degli eventi verificatisi nella “terra dei fuochi”, prevede che per chiunque appicchi il fuoco a rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni, oltre ad essere obbligato al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e, infine, al pagamento delle spese per la bonifica.
I militari hanno inoltre presunto che il materiale fosse stato rimosso da un’abitazione interessata dai danni del terremoto Umbria-Marche del 2016 prima di essere stato infiammato illecitamente.
Visto, in ultimo, l’imminente inizio dei lavori di ricostruzione delle abitazioni terremotate, i Carabinieri Forestali temono che si possano verificare altri fatti similari; per tale motivo è importante conoscere che, nel caso vi sia la necessità di rimuovere i contenuti delle abitazioni interessate da danni lievi, oltre all’autorizzazione per accedere agli edifici, è necessario avvalersi di ditte autorizzate che possano portare i rifiuti urbani pressi i centri di raccolta comunali.
L’Auri aggiudica in via definitiva al raggruppamento temporaneo d’imprese Sogepu ed Ecocave la gara per la gestione dei rifiuti in Alta Umbria
“L’aggiudicazione definitiva a Sogepu, in raggruppamento temporaneo di impresa con Ecocave, della gara per la gestione dei rifiuti in Alta Umbria segna un ulteriore, importante, passo in avanti verso l’affidamento finale del servizio e conferma la qualità dell’offerta tecnica ed economica presentata dalla nostra società partecipata”. Il sindaco Luca Secondi accoglie con soddisfazione la determinazione dell’Auri relativa alla procedura ristretta per l’affidamento in concessione del servizio pubblico locale di gestione integrata dei rifiuti urbani nel Sub Ambito n. 1 dell’Umbria. La gara, che riguarda l’ambito territoriale dei 14 comuni di Citerna, Città di Castello, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Umbertide, è finalizzata all’affidamento del servizio per 15 anni con un valore dell’appalto di 270 milioni di euro. In base alla normativa vigente, l’efficacia dell’aggiudicazione è subordinata al completamento del procedimento di verifica dei requisiti generali da parte dell’Auri. “Fiduciosi nella conclusione favorevole dell’iter di affidamento definitivo del servizio – afferma Secondi – diamo atto a Sogepu del lavoro estremamente serio e professionale con cui insieme a Ecocave si è aggiudicata una procedura di gara strategica per il sistema regionale della gestione dei rifiuti, nel quale Città di Castello, con la propria impiantistica, potrà essere in futuro un punto di riferimento ancora più solido e affidabile”.
Malattia Renale Cronica, sabato 30 aprile un convegno a Citta’ di Castello
La Malattia Renale Cronica è una delle malattie croniche più diffuse. Colpisce circa il 7-10% della popolazione ed è, purtroppo, in continua progressione anche a causa dell’invecchiamento generale della popolazione. In Italia si stima che circa 4,5 milioni di individui abbiano una Malattia renale , circa 50.000 sono in trattamento dialitico e altrettanti sono portatori di trapianto di rene. A fronte di una così ampia e complessa popolazione di pazienti con malattia renale, l’entità della diffusione della malattia renale cronica è piuttosto misconosciuta nell’opinione pubblica. Un problema che tocca tanto la popolazione generale quanto i decisori pubblici. In estrema sintesi, le malattie renali spesso esordiscono in modo asintomatico e vengono diagnosticate solo quando già evolute verso stadi molto avanzati, nei quali le terapie disponibili sono ormai poco o nulla efficaci.
I pazienti nefropatici, quando raggiungono lo stadio più avanzato di malattia, sono pertanto destinati a eseguire un trapianto o la dialisi. Il paziente con malattia renale cronica, inoltre, è quello che più di tutti accomuna e assomma una serie di comorbidità che richiedono un impegno di team multidisciplinari da un punto di vista medico-sanitario. È quello che più di ogni altro ha bisogno di una road map diagnostica estremamente variegata e ampia. Il paziente nefropatico ha un’altissima probabilità di mortalità per altre cause (ictus, infarto, patologie polmonari, gastroenteriche, neoplastiche, infettive…) proprio perché gravato da tante comorbidità. Una classe di pazienti fragile in maniera emblematica, come è stato ampiamente dimostrato dagli esiti della pandemia da Sars-Cov-2, durante la quale la Società Italiana di Nefrologia ha registrato una mortalità da 8 a 10 volte superiore rispetto alla media della popolazione generale. Un paziente su 3 è deceduto. Un dato allarmante, le cui ragioni sono da ricercarsi negli aspetti organizzativi, logistici e peculiari dei pazienti stessi che non solo hanno una maggiore suscettibilità ad essere infettati dal virus SARS-COV-2, ma, hanno un decorso molto più severo rispetto al resto della popolazione generale.
I soggetti con malattia renale in fase avanzata e che necessitano di dialisi devono recarsi, tre volte per settimana, in ambienti ospedalieri dove vengono trattati per 4-5 ore, in stanze che accolgono un numero spesso elevato di altri pazienti, in stretto contatto anche con gli operatori sanitari. Il trasferimento dei pazienti da casa o dalle residenze sanitarie è assicurato, in una elevata percentuale, da sistemi di trasporto convenzionati che si fanno carico di più persone contemporaneamente. L’infezione da SARS-COV-2 può provocare con elevata frequenza un danno renale anche grave (che necessita spesso della dialisi) sia in soggetti con funzione renale normale e ancor più in pazienti con malattia renale cronica, portando a un rapido peggioramento del quadro clinico. Abbiamo per questi motivi creato un momento di riflessione, chiedendo a scienziati di fama indubbia di raccontarci per prepararci alle sfide future.
L’associazione AMARE da sempre si occupa di sostenere la Nefrologia del nostro territorio, arricchendo i nostri reparti di tecnologie ed emozioni, mantenendosi vicina alle istituzioni, alle associazioni dei malati, ai malati. Non meno importante è l’attività di promozione della salute di cui questo incontro rappresenta uno dei tanti.
Lettura magistrale
“perchè i nefrologi dovrebbero occuparsi di Covid 19?”
Prof. Giuseppe Remuzzi
” I numeri della pandemia Covid -19 nei centri dialisi Italiani”.
Prof. Paolo Reboldi
“di necessità virtù”
“modelli organizzativi di risposta alla pandemia”
Prof. Antonio Selvi
Sabato 30 Aprile ore 15 sala del Museo Diocesano
La sua presenza sarebbe oltremodo gradita e preziosa
Sempre grato
Dr Alessandro Leveque
29 aprile 2022 a San Domenico la celebrazione eucaristica, in onore di Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia
Il 29 aprile 2022 – alle ore 18,00 presso la chiesa di San Domenico- si terrà una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Domenico Cancian Vescovo di Città di Castello, in onore di Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia e d’Europa, Dottore della Chiesa. Una donna eccezionale che ha dedicato tutta la sua esistenza a Dio e al popolo, proclamata nel 1939 Patrona d ìtalia assieme a S. Francesco. Caterina nella fede trovò l’ispirazione per partecipare alla vita della sua città soccorrendo i poveri e i malati.
Grazie al suo carisma riuscì a convincere Papa Gregorio XI a lasciare la sede di Avignone, dove da circa settantanni risiedeva la Curia papale, per fare ritorno a Roma nel 1377, perché la città di Pietro era il simbolo dell’universalità della Chiesa. Per questa sua incessante azione San Giovanni Paolo II l’ha definita “messaggera di pace”. Nel 1999 è stata proclamata Patrona d’Europa e San Giovanni Paolo II nel discorso di canonizzazione ha sottolineato: “Instancabile fu l’impegno che Caterina profuse per la soluzione di molteplici conflitti che laceravano la società del suo tempo. La sua opera pacificatrice raggiunse sovrani europei quali Carlo V di Francia, Carlo di Durazzo, Elisabetta d’Ungheria, Ludovico il Grande d’Ungheria e Polonia, Giovanna di Napoli. Significativa la sua azione per riconciliare Firenze con il Papa.” Il libro e il giglio sono le “icone” di S, Caterina. Richiamano la dottrina e la purezza, “virtù” che accompagnano la mistica toscana, che aveva descritto Cristo come un ponte gettato tra il Paradiso e la terra. Una similitudine a cui la religiosa domenicana si affida nel Dialogo della Divina Provvidenza, capolavoro della letteratura spirituale che con l’Epistolario e la raccolta delle Preghiere ha fatto sì che venisse proclamata Dottore della Chiesa nel 1970 da S. Paolo VI. Una vita impostata sia all’amore verso Dio che verso il prossimo. Tra le tante azioni si dedicò alla cura dei malti, soprattutto a quelli afflitti da malattie gravi e contagiose come la peste. Per questo suo apostolato verso i sofferenti è anche patrona del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. Una carismatica donna, capace di parlare ancora oggi a tutti, perché i messaggi che ci ha lasciato sono di grande modernità. Una figura da conoscere, o riscoprire e l’omelia che terrà Mons. Cancian, il prossimo 29 aprile, ci sarà di aiuto in questo percorso.
Continuano gli eventi culturali nel Salone Gotico del Museo diocesano di Città di Castello
Continuano gli eventi culturali nel Salone Gotico del Museo diocesano di Città di Castello. Domani 27 aprile alle ore 18.00, si terrà la presentazione del libro di Paolo Micheli dal titolo A’sta pandemia…damoje ‘verso Europa Edizioni.
Una veste insolita dell’autore, Presidente della Corte d’Appello Penale di Perugia che si cimenta con poesie e sonetti che nascono dal difficile momento vissuto in isolamento pandemico, come riflessione su valori umani, morali ed etici legati all’esistenza tutta personale e professionale. Una sorta di diario che fa tappa anche a Città di Castello, come strumento di resilienza con temi importanti quali la comunicazione (Sonetti “Er diritto e la scienza” “Fatte er vaccino”), il femminicidio (Nun à amore”“La festa de le donne”, “Esse donne a Kabul”) ma anche la genitorialità (“La procreazione”) e le discriminazioni (Angeli e fate” “La solidarietà” ).
Non potevano mancare sonetti legati alla dimensione più personale e agli affetti dell’autore e alle sue passioni (’Na madre’ – “Oggi canto”, il calcio (“Nun sai perde” “La mano de Dio”).
Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore alle pari opportunità Letizia Guerri ad introdurre i lavori sarà l’Avvocato Nada Lucaccioni e seguire l’Avvocato Giuseppe Fanfani ne discuterà con l’autore.
Per partecipare all’evento è necessario esibire il Super Green Pass e uso della mascherina FFp2.
Per informazioni. 075 8554705 museo@diocesidicastello.it
A Città di Castello esperti di ambiente da tutta Europa per DIALOGUES
Sono arrivati a Città di Castello da Norvegia e Turchia, da Germania, Austria Svizzera e Portogallo, Bulgaria e Grecia oltre che dall’Italia, i 25 partner del progetto europeo DIALOGUES – finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 – ospiti di Alleanza per il Clima Italia, rete europea di 1.800 città impegnate nella salvaguardia del clima a livello locale. Il sindaco, Luca Secondi e l’assessore all’ambiente, Mauro Mariangeli, che hanno ricevuto la delegazione il 26 aprile nella Sala Consiliare hanno ricordato il ruolo storico del Comune per questa iniziativa.
“Ospitiamo ormai dal 1990 Alleanza per il Clima Italia come iniziativa che prima di altri ha risposto in modo concreto alle sfide di un clima che cambia. Oggi non parliamo più solo delle tecnologie ambientali, per quanto siano importanti l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, ma merita più che altro l’attenzione anche degli enti locali il ruolo dei cittadini nella transizione energetica. In un momento dove molte famiglie e piccole e medie imprese fanno fatica ad affrontare l’aumento delle bollette di metano ed elettricità, il Comune deve trovarsi al loro fianco per combattere la povertà energetica e sostenere il settore produttivo. Sono questioni che il progetto DIALOGUES affronta con al centro il concetto della cittadinanza energetica, vale a dire mettere i cittadini e le cittadine in grado di diventare parte attiva in questa rapida trasformazione del settore energetico, una sfida da affrontare non solo per i cambiamenti climatici, ma anche per i drammatici impatti della guerra in Ucraina sul settore energetico.
Facciamo i migliori auguri – hanno concluso Secondi e Mariangeli – a questo gruppo di eccellenza scientifica europea in questo progetto d’avanguardia voluto dall’Unione europea e seguiremo con interesse i risultati, non per ultimo per allinearci con gli obiettivi europei e i fondi del PNRR per sostenere la profonda transizione verso un futuro senza fossili.” Andrea Kollmann, dell’Istituto per l’Energia dell’Università di Linz (Austria), Lead partner di DIALOGUES, ringraziando il Sindaco e l’assessore all’ambiente – per le parole calorose di benvenuto, ha sottolineato l’importanza di Città di Castello per i lavori che andranno avanti fino all’aprile del 2024 per concretizzare un concetto astratto come cittadinanza energetica in una collaborazione diretta con attori locali e nello specifico nel centro tifernate il Comune, la Caritas e l’Università per le Tre Età, UNITRE.
“Solo nella misura in cui riusciremo ti rendere operativa la cittadinanza energetica sul luogo con i direttamente interessati potremmo dare delle indicazioni operative all’Unione europea per la prossima fase delle politiche energetiche che dovranno vedere un coinvolgimento molto più attivo dei cittadini, delle cittadine. e delle istituzioni locali sotto varie forme, dalle comunità energetiche ai cambiamenti comportamentali di ognuno di noi per un futuro sostenibile.”
Città di Castello: procede il progetto di toponomastica al femminile, i ragazzi dell’istituto Franchetti Salviani con Anpi e Spi Cgil per ridurre il divario
Il riconoscimento del contributo delle donne alla crescita politica e sociale del Paese passa anche attraverso i nomi delle vie e dei luoghi pubblici. A Città di Castello, però, solo il 5% della toponomastica è dedicata a personaggi femminili. Di questa disparità si sono resi ben conto gli studenti dell’Istituto Tecnico Franchetti Salviani i quali, dietro invito e con la collaborazione della locale sezione dell’Anpi e dello Spi Cgil, hanno intrapreso un percorso di ricerca volto alla valorizzazione e alla riscoperta di figure importanti di partigiane, sindacaliste e donne della Costituente, con l’intento di intitolare loro una serie di rotatorie in un percorso stradale che abbraccia il centro cittadino.
Il progetto è stato presentato nella mattina di venerdì 22 aprile presso l’aula magna dell’istituto scolastico alla presenza di rappresentanze dell’Anpi e dello Spi Cgil, nonché dell’assessora alle politiche scolastiche del Comune di Città di Castello, Letizia Guerri.
Il percorso ha preso avvio dall’analisi della situazione attuale, che rivela la scarsissima presenza delle donne nello stradario cittadino, come è stato chiaramente illustrato dagli studenti della classe V G AFM CAT, coordinati dalla prof. Giulia Gaggi. La classe IV G CAT , guidata dai professori Simone Palermo e Giovanni Tuscano, ha individuato il percorso viario con le rotatorie proposte per le intitolazioni. Significativamente il percorso andrà a collegarsi con la via delle Scienziate, le cui rotonde sono state intitolate a donne di scienza a seguito di un progetto simile, realizzato alcuni anni fa dallo stesso Istituto Tecnico.
A seguire le classi IV B Chimico, IV E Grafico e IV D Informatico, coordinate rispettivamente dai docenti Federica Barni, Urbano Pierucci e Raffaella Camicia, hanno illustrato le biografie di partigiane, sindacaliste e donne della Assemblea costituente. Gli studenti hanno raccontato all’uditorio, con video e presentazioni, le vicende interessanti e coinvolgenti di donne che hanno speso la loro vita ed il loro impegno nella lotta per la Liberazione, per i diritti dei lavoratori e le lavoratrici, per la giustizia e l’uguaglianza.
Anna Maria Pacciarini, presidente della sezione dell’ANPI di Città di Castello, e Patrizia Venturini, segretaria della Lega Spi CGIL dell’Alto Tevere, si sono complimentate con gli studenti e gli insegnanti per il contributo significativo che il lavoro svolto fornisce al riconoscimento del ruolo femminile nella crescita politica e sociale dell’Italia, e per la capacità della scuola di svolgere il ruolo fondamentale di educazione alla cittadinanza attraverso il coinvolgimento attivo e partecipe dei giovani.
Il progetto prevede un’ulteriore, necessaria fase operativa con la presentazione alla Commissione toponomastica del Comune della proposta di intitolazione delle otto rotatorie ad altrettante donne, individuate tra i nomi di cui hanno illustrato le vicende.
“In definitiva – commentano Anpi e Spi Cgil – un’iniziativa che coniuga coinvolgimento e collaborazione, propositività e ricerca, cittadinanza e consapevolezza”.
Scuola: Scalfi (Azione) ”aiutare bambini Ucraini, ma senza togliere fondi al supporto psicologico scolastico ”
“Giusto aiutare i profughi ucraini certo, ma stanziando fondi ad hoc e non dividendo i già pochi finanziamenti per la scuola. Due anni di pandemia hanno evidenziato quanto sia importante uno sportello psicologico per supportare docenti e ragazzi nelle scuole. E destinare fondi agli sportelli psicologici scolastici significa aiutare anche i ragazzi ucraini, perciò la logica del togliere da una parte per dare all’altra è completamente infondata.”
Così in una nota scrive Laura Scalfi, membro della Direzione Nazionale di Azione con delega alla scuola, riguardo il dimezzamento dei fondi previsti dalla legge di Bilancio destinati al supporto psicologico negli istituti scolastici per sopperire all’esigenza di aiuto per i bambini profughi ucraini.
“Le scuole devono essere uno scudo per i ragazzi e devono rappresentare un aiuto e un sostegno concreto per chi ha disagi o anche solo ha necessità di essere ascoltato. Un ambiente scolastico inclusivo e aperto al dialogo: questa è la scuola che dobbiamo costruire. L’emergenza ucraina – continua Laura Scalfi – è un problema serio a cui far fronte in maniera strategica e strutturale. Togliere da una parte per aiutare un’altra, escludendo così un approccio integrato e trasversale, non è di certo la soluzione” conclude.
Eventi culturali Citta’ di Castello: Coordinamento per Il Cambiamento ”altro bando farsa, da parte dell’amministrazione”
Un altro bando farsa per gli operatori culturali da parte del Comune di Città di Castello. La nuova trovata è una richiesta di eventi a costo zero (leggasi “lavoro non retribuito”) per intrattenere tifernati e turisti durante l’estate.
La contropartita per compagnie teatrali, gruppi musicali e singoli artisti, invece del compenso per il lavoro svolto, sarebbe quella di essere menzionati nel materiale promozionale e di poter godere di quella vetrina prestigiosa che sarebbe “Estate in città”, cartellone estivo di spettacoli e eventi dal vivo (teatro, musica e animazione culturale) per l’estate 2022.
I lavoratori del mondo dello spettacolo non possono che sentirsi semplicemente offesi da un bando del genere soprattutto in relazione con l’altro bando, uscito pochi giorni dopo, destinato a proloco e società rionali, per il quale il Comune mette in campo una compartecipazione economica con copertura del 60% (per le già remunerative feste e sagre).
Questa impostazione è tanto più assurda in presenza di una mozione presentata il 29.03.2021 e approvata all’unanimità dal consiglio comunale che avanzava una chiara proposta di sostegno ai lavoratori dello spettacolo per creare produzioni che potessero girare nel territorio tifernate.
Un atto che escludeva per l’appunto la gratuità del lavoro eseguito. Piccolo particolare che fa da spartiacque tra il riconoscimento di una dignità professionale ai lavoratori e lavoratrici che operano in questo settore e l’assenza totale di questo riconoscimento. La mozione, firmata da Emanuela Arcaleni e Vincenzo Bucci (Castello Cambia) era chiara: “… l’amministrazione comunale, attraverso un bando pubblico e un apposito stanziamento si impegni a sostenere la produzione di una serie di spettacoli, eventi culturali, concerti di piccole dimensioni, che coinvolgano artisti e maestranze locali, dando assolutamente priorità ai soggetti che svolgono questa attività come professione principale, e siano pensati per circuitare all’interno del territorio comunale durante l’estate; – che, affinchè l’operazione sia effettivamente seria, nel Bando siano inseriti criteri di tutela e riconoscimento per i lavoratori dello spettacolo”.
Non solo è rimasta lettera morta, ma addirittura totalmente contraddetta dall’impostazione politica della nuova giunta riguardante il settore.
Gruppo cultura Coordinamento del Cambiamento
Castello Cambia, Europa Verde, Civici X, M5stelle
Sansepolcro: “Dalla carta, al vetro, al fuoco”, inaugurazione sabato 30 aprile

SANSEPOLCRO – In occasione dell’Anno Internazionale del Vetro, così denominato dall’Onu, l’Associazione Culturale Divetro, attiva da anni in Valtiberina nella promozione dell’arte del vetro dall’antichità ai giorni nostri, ha avviato progetti per la celebrazione di questa ricorrenza. Obiettivo: dimostrare il ruolo del vetro nell’avanzamento della civiltà celebrando un passato ricco di innovazioni e tecnologie (dai primi vetri artistici diffusi dai Fenici, al soffiato di Murano per gli oggetti d’uso e dalle antiche vetrate istoriate al vetro float per l’architetturta).
Sabato 30 aprile alle 17, con il patrocinio del Comune di Sansepolcro, si inaugura “Dalla carta, al vetro, al fuoco”. E’ una mostra dei cartoni preparatori per l’interpretazione su vetro del Cenacolo leonardesco di Rosa e Cecilia Caselli, vetrata realizzata tra il 1937 e il 1942, delle stesse dimensioni del Cenacolo, e custodita all’interno dello “Spazio Bernardini Fatti, Museo della Vetrata” (via Giovanni Buitoni 9, Sansepolcro). La grande vetrata riproducente il Cenacolo di Leonardo da Vinci fu la donazione che il cav. Luigi Fatti fece a Sansepolcro, con il desiderio che la città potesse godere di tanta bellezza.
Al taglio del nastro saranno presenti le autorità, le eredi dello storico Studio Moretti Caselli di Perugia e il curatore dell’archivio.
Cresce la preoccupazione dei gruppi di opposizione nel comune di Anghiari circa le modalità di conduzione dei cantieri delle opere pubbliche soprattutto quando questi interessano contesti urbani.


Il fatto che ha dato avvio alla comune valutazione, e preoccupazione, sfociata nella mozione, parte dalla presenza proprio in questi giorni di un cantiere in piazzetta della Fonte e via Corsi, in pieno centro storico di Anghiari, e la contemporanea inaugurazione della mostra dell’artigianato, questa avvenuta sabato 23 aprile.
L’intenzione dei firmatari della mozione è chiara e la vogliono premettere: intendono correggere la gestione dei lavori e dei cantieri, non intendono criticare la previsione di lavori di rigenerazione di aree del centro storico, soprattutto quando intervengono per recuperare il degrado che genera il tempo che avanza; cioè, intendono sottolineare la necessità di adottare altre modalità di conduzione dei lavori e dei cantieri, tanto più, appunto, quando interessano aree delicate che vedono la presenza di abitazioni e imprese; cercare, allora, di alleviare i disagi dovrebbe essere un assunto prioritario per una Amministrazione attenta: alla fine è il modo per evitare il rifiuto degli interventi da parte degli stessi cittadini.
Perché i due consiglieri sono giunti a questa preoccupata considerazione, da essa alla necessità di scrivere assieme una mozione, è presto detto: tutti hanno potuto vedere la perfetta coincidenza dei lavori in piazzetta della Fonte e l’inaugurazione della mostra che, tra l’altro, significa anche avvio della stagione turistica. Non a tutti però è noto che questo cantiere è parte della ristrutturazione del commino sotto le mura, che ha avuto avvio addirittura a settembre del 2021 e infine che l’intervento per gran parte si espleta su di lembi di territorio, le base delle mura cittadine, che non vedono la presenza di abitazioni e di attività, queste ci sono solo nell’ultimo piccolo tratto; Quindi, quando i due consiglieri chiedono alla Giunta se fosse proprio necessario far combaciare il cantiere con gli eventi di questa settimana ad Anghiari, la risposta è scontata: non solo non era necessario, ma si doveva evitare e la presenza del cantiere è colpevole, segno di disattenzione nei confronti della città; Perché la mostra dell’artigianato rappresenta per Anghiari non solo uno degli appuntamenti più significativi, ma il vero e proprio avvio della stagione turistica.
Quando i due consiglieri svolgono queste considerazioni pensano anche alle imprese che operano in centro e la loro necessità di cogliere le opportunità che l’avvio della stagione turistica consente, dopo due anni faticosi a causa del covid.
Rafforza questa convinzione la storia identica che sta accadendo nella conduzione dei lavori nel giardino di Campo alla Fiera. Anche in questo caso l’avvio del cantiere è avvenuto a settembre e con esso la completa chiusura del parco a tutti; però solo alla fine di ottobre iniziarono i primi “pallidi” lavori, cioè fu messo mano a qualche attività; nel frattempo, e senza ragione, si era precluso l’utilizzo del campo di basket, dell’area attrezzata ai più piccoli e soprattutto si privava tutti di un luogo da cui ammirare lo splendore del nostro centro storico.
In questo caso, continuano Checcaglini e Bianchi, certamente non era necessario chiudere l’intero giardino, si poteva procedere alla chiusura a mano a mano che i lavori procedevano, lasciando la possibilità di utilizzare la parte agibile.
Ma non è tutto: ancora oggi, fine aprile, il cantiere chiude interamente il giardino, purtuttavia i lavori languono.
La preoccupazione, di tanti, è che non avremo la disponibilità degli spazi del giardino all’arrivo della bella stagione.
Anche in questo caso i due consiglieri affermano: “una gestione attenta avrebbe consentito l’utilizzo parziale del giardino e la contestuale attività lavorativa nella parte non aperta al pubblico”.
Checcaglini e Bianchi in definitiva arrivano alla constatazione che ci sono due cantieri aperti in centro e entrambi hanno generato problemi nella loro conduzione, da qui la necessità di intervenire; li preoccupazione di ciò che potrà avvenire quando si potrà, grazie alle risorse del PRNN, dare avvio alla sistemazione di Piazza Baldaccio, Corso Matteotti e l’ampliamento del parcheggio sotto le mura.
Nella conduzione di questi interventi, continuano Checcaglini e Bianchi, non è consentito sbagliare, le ricadute sarebbero troppo pesanti per cittadini e imprese.
Nella mozione, perciò, chiedono ciò che può sembrare scontato e normale, ma non ad Anghiari: l’avvio di percorsi di condivisione con i cittadini e imprese, e con loro rappresentanze, negli interventi in aree pubbliche urbane, affinché si ascoltino osservazioni, suggerimenti e soprattutto si considerino le necessità che allevino i disagi.
Pallavolo: Alessandro Celli (Sansepolcro) “in caso di ripescaggio, noi pronti per la B”
“Stagione soddisfacente, ringrazio i ragazzi per quello che hanno mostrato sul campo. Sansepolcro ha voglia di crescere, di cimentarsi con campionati più importanti, non lo nego, stiamo lavorando per il salto in serie B. In caso di ripescaggio ci faremo trovare pronti detto questo, ad oggi la società più vicina alla B è il Sansepolcro, credo che questo sia un dato di fatto, poi non è detto che ci riusciremo, ma statene certi, ci proveremo”.
Umbertide, celebrato e commemorato il 25 Aprile
Umbertide ha celebrato e commemorato il 25 Aprile, 77esimo anniversario dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e 78esimo anniversario dal bombardamento di Borgo San Giovanni, che costò la vita a 74 umbertidesi.
Le celebrazioni sono iniziate alle 9 a Montecastelli con la deposizione alla presenza del sindaco Luca Carizia e dell’assessore Francesco Cenciarini di una corona di alloro presso la casa di Giuseppe Bernardini.
Successivamente la cerimonia si è svolta a Pierantonio dove il sindaco Carizia, accompagnato dalla vicesindaco Annalisa Mierla e all’assessore Cenciarini, ha reso omaggio al monumento ai Caduti in piazza XXV Aprile. Qui il signor Rolando Tognellini ha portato la propria testimonianza raccontando le ore drammatiche del bombardamento di Borgo San Giovanni.
Alle 10.30, dalla Piattaforma, alla presenza dal sindaco Luca Carizia e della vicesindaco Annalisa Mierla, degli assessori Francesco Cenciarini, Sara Pierucci, Pier Giacomo Tosti e Alessandro Villarini e del presidente del Consiglio comunale Marco Floridi, è partito il corteo accompagnato dalla Banda Città di Umbertide che ha sfilato per le vie cittadine per la deposizione delle corone di alloro ai piedi dei monumenti ai Caduti.
In piazza XXV Aprile, dove una volta sorgeva Borgo San Giovanni, è stata celebrata la Santa Messa, officiata dal vescovo di Gubbio, Monsignor Luciano Paolucci Bedini e dai sacerdoti delle parrocchie umbertidesi.
Una volta terminato il rito religioso, sul palco si sono succeduti gli interventi del sindaco Luca Carizia e di Monsignor Luciano Paolucci Bedini.
“Buon 25 Aprile a tutti – ha affermato il sindaco nel suo discorso – Benvenuti e ben ritrovati a questa celebrazione, una delle più sentite da tutti noi umbertidesi. 78 anni fa, il 25 Aprile 1944, la nostra città visse uno dei momenti più drammatici e luttuosi della sua storia: 74 umbertidesi persero la vita sotto le bombe alleate. Volevano colpire il ponte sul Tevere e invece distrussero Borgo San Giovanni, seminando morte, disperazione e paura. Ai nostri concittadini che persero la propria vita nel corso di quei drammatici momenti va il più grande pensiero e il ricordo più commosso. Un anno più tardi, il 25 Aprile 1945, la Libertà vinse sulla dittatura. Una Libertà vera, costruita da donne e uomini che hanno combattuto l’oppressione nazifascista e che ci hanno donato i valori di pace e di democrazia che sono alla base della nostra Costituzione e della nostra Repubblica. Questi valori fondanti del nostro stare insieme non devono essere dati per scontati e dobbiamo lavorarci tutti i giorni per non ricadere negli stessi errori del passato. Celebrare e commemorare il 25 Aprile significa proprio questo: fare in modo che chi ha combattuto per costruire la nostra democrazia possa guardarci con orgoglio. Quello che deve partire da questa piazza deve essere un appello convinto alla libertà, alla pace e al dialogo, soprattutto in questo momento storico in cui tutti noi siamo fortemente preoccupati per quello che sta succedendo in Ucraina.
E’ arrivato il momento di far tacere le armi, di far parlare le persone e di far lavorare le idee di pace per risolvere i conflitti. In Ucraina come in tante altri parti del Mondo. Solo così potremmo vivere in un mondo libero e proiettarci verso un futuro più giusto senza guerra e violenze. Viva la libertà, viva l’Italia, viva l’Umbria, viva Umbertide”.
Queste le parole dei Monsignor Luciano Paolucci Bedini: “In tempi come questi non ci sono parole che escludono altre parole. Bisogna sempre avere il coraggio del dialogo. La prima condizione del dialogo è l’ascolto, dell’altro e delle sue ragioni. Si fa un gran parlare di pace e ciò è motivato dall’esperienza drammatica che alcuni popoli non lontani da noi stanno vivendo. Della pace bisognerebbe parlarne sempre, come unica via e unica alternativa a ogni altra azione. E’ difficile parlare della pace quando imperversa la guerra. La pace, ce lo diciamo da sempre, non è solo l’assenza di guerra. L’emergenza è far tacere quelle armi maledette. La pace non si costruisce in un giorno. E’ un cammino che non andrebbe mai interrotto. L’officina in cui si costruisce la pace sono il nostro cuore e dove si costruiscono le relazioni. La tragedia dell’odio tra esseri umani è qualcosa di ancestrale, basta arrivare alla terza pagina della Bibbia e già si parla dell’odio tra un fratello e un altro fratello. Non possiamo parlare di pace solo quando si vive l’esperienza delle guerre. Questa guerra così vicina ci dà il dovere dell’accoglienza di tutti coloro che ne sono vittime e della difesa di coloro che la subiscono.
Questa guerra rivela tutta la nostra ipocrisia: due mesi fa nel mondo di guerre ce ne erano a decine. In parte l’odio e la divisione e la guerra attraversavano situazioni vicine a noi e nelle nostre città. Siamo chiamati a difendere con la quotidianità del nostro vivere civile quella forma sociale che seppur fragile e imperfetta è l’unica che può custodire la nostra vita comune. Se da un lato invochiamo la pace e il tacere delle armi per questa guerra maledetta così drammatica, non dobbiamo dimenticarci che il lavoro per la pace è continuo, quotidiano, ha bisogno di tutti e non sarà mai completo perché la pace non nasce dalle nostre capacità di equilibrare e dosare le situazioni mondiali ma nasce da un dono per cui gli altri non sono più nemici o avversari ma sono fratelli e sorelle. Non dimentichiamoci che la pace ha sempre due premesse che danno verità al suo percorso: la lotta contro l’ingiustizia e contro l’oppressione. Di tutto questo possiamo essere insieme l’esercito unico di cui c’è bisogno”.
Svolta la premiazione della 40esima edizione del Premio di poesia “Umbertide XXV Aprile”, i nomi dei vincitori
Si è svolta nella giornata di ieri la cerimonia di premiazione della 40esima edizione del Premio di poesia “Umbertide XXV Aprile” presso la sala del Centro Socio Culturale San Francesco.All’iniziativa, tornata finalmente in presenza, dopo due edizioni svolte on line, hanno partecipato gli autori premiati, che sono stati salutati dal sindaco Luca Carizia. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente del Centro socio-culturale San Francesco Sergio Bargelli e la presidente della commissione giudicatrice del Premio, Anna Maria Farabbi.Per l’occasione è stato presentato il video “Noi… pietre viventi della memoria” realizzato lo scorso anno dagli alunni che frequentavano le classi 3A-3B della scuola Primaria “Giuseppe Garibaldi”.”Il Premio nazionale di Poesia Umbertide XXV Aprile – ha detto il sindaco nel suo intervento – quest’anno è arrivato alla sua quarantesima edizione. E’ un traguardo significativo che dimostra come questa sia una realtà che si sia consolidata nel corso degli e di come il Premio sia diventato uno degli appuntamenti culturali più attesi e vivaci della scena nazionale.
L’auspicio è quello di vedere ancora accrescere il valore indiscusso di questa realtà che da ormai quattro decenni rappresenta uno degli eventi legati al mondo della cultura più alti della nostra città. Un ringraziamento va a tutti gli autori e alle case editrici che ci hanno onorato con la loro partecipazione. Vorrei ringraziare poi, per il lavoro svolto, il Presidente Sergio Bargelli e l’associazione Amici del centro socio culturale San Francesco. Quindi un grazie particolare vorrei riservarlo ai membri della qualificatissima Giuria e alla sua presidente Anna Maria Farabbi.La presidente della giuria Anna Maria Farabbi ha citato la figura di Aldo Capitini e il suo messaggio “che oggi più che mai – ha detto – è attualissimo e va fatto conoscere a tutti attraverso la realizzazione di iniziative culturali a lui dedicate”.Sergio Bargelli, presidente del Centro Socio Culturale San Francesco, ha ringraziato “tutti i partecipanti, ed in particolar modo i premiati venuti ad Umbertide da varie città italiane, anche molto distanti, che con la loro presenza hanno onorato il Premio e hanno riconosciuto l’importanza di questo appuntamento che consente loro di ritrovarsi e di confrontarsi sul tema della poesia”.
La sezione “Poesia edita” è stata vinta da Sergio Berolini con “La sete” (Marco Saya Edizioni, 2020). Il secondo posto è stato appannaggio di Lella De Marchi con “Ipotesi per una bambina cyborg” (Transeuropa, 2020), mentre il terzo posto di Laura Corraducci con “Il passo dell’obbedienza” (Moretti&Vitali, 2020). La sezione “Poesia inedita” è stata vinta da Fabrizio Bregoli, seguito al secondo posto da Claudio Dal Pozzo e al terzo da Lucia Razeto.Questo l’elenco degli autori segnalati. Per la sezione “Poesia edita”: Maurizio Paganelli con “Libro maestro” (puntoacapo, 2021), Alfredo Panetta con “Ponti sdruppato” (Passigli, 2021), Annalisa Rodeghiro con “A oriente di qualsiasi origine” (Arcipelago Itaca, 2021). Per la sezione “Poesia inedita”: Monia Casadei, Filomena Ciaravella, Gian Pietro Barbieri, Annalisa Rodeghiero e Stefano Sorce.
Calcio 1° categoria Girone A: Augusto Mancini (Virtus San Giustino) “prima posto ancora possibile, i conti si fanno alla fine”
“Quella di ieri è stata una vittoria importante, il Pistrino ci ha reso la vita difficile, ma alla fine il risultato è stato meritato. Dovendo fare un parallelo, in termini di gioco, la gara con il Cerbara è stata giocata meglio, ma ora conta solo il risultato. La squadra inizia a capire cosa serve, questo mi conforta. Prima posto ancora possibile, i conti si fanno alla fine”


