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Esclusivo: Sassolini (Forza Italia) “metto la mia esperienza al servizio del centro destra per il ruolo di sindaco. E’ un momento difficile, serve professionalità”

“Pronto ad assumermi le mie responsabilità e a concorrere, se i partiti della coalizione me lo concederanno, per il ruolo di Sindaco di Città di Castello. Il mio curriculum lavorativo parla chiaro, ho 25 anni di attività politica da Consigliere Comunale alle spalle, mi sento pronto per assumermi un ruolo, che al momento, necessità di tanta professionalità”

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Il futuro della discarica di Belladanza in un’interpellanza di Procelli della Sinistra

Il futuro della discarica di Belladanza è stata al centro di una interpellanza di Giovanni Procelli, capogruppo della “La Sinistra” a Città di Castello. Nell’atto, che ha illustrato durante il consiglio comunale di lunedì 29 marzo 2021, evidenzia come ” la stampa ha rivelato dati preoccupanti sul tempo di riempimento delle discariche umbre le cui capienze vedrebbero il loro esaurimento entro il 2025″. Procelli chiede al primo cittadino “se corrispondono al vero i dati, se così fosse, di conoscere i motivi che hanno portato a tale veloce grado di riempimento della discarica: poco più di quattro anni invece di dieci.

Nel corso di questo mandato, nei dibattiti in Consiglio, sono intervenuto più volte allorché veniva trattato l’argomento in oggetto, esprimendo serie perplessità nel caso in cui la discarica non avesse avuto la durata prestabilita dalla sua entrata in funzione, nel dicembre 2017. La sua efficienza, era stata programmata per durare fino al 2030. In seguito, in Commissione economica, i dirigenti Sogepu, comunicarono che le stime di conferimento fatte inizialmente dovevano essere riviste al ribasso, per cui il tempo della durata doveva essere ridotto al 2027; la stampa, in questi giorni, ha reso noto dati preoccupanti sul tempo di riempimento delle discariche umbre le cui capienze vedrebbero il loro esaurimento entro il 2025. In particolar modo quella di Belladanza avente ad oggi una capacità residua stimata attorno alle 70.000 tonnellate; nel 2021 a Belladanza è previsto il conferimento di circa 50.000 tonnellate, anche da fuori ambito, poiché da questa data le discariche umbre dovranno essere utilizzate con sistema integrato.

Quindi, a partire dal primo gennaio 2022, Belladanza avrà una capacità residua di riempimento di circa 20/22.000 tonnellate. Nel caso in cui dovesse esserci un conferimento eccezionale, come avvenuto nel 2019 (oltre 90.000 tonnellate), la discarica potrebbe esaurirsi addirittura prima della fine di quest’anno. Chiedo – ha specificato Procelli – se corrispondono al vero i dati e, se così fosse, di conoscere i motivi che hanno portato a questo veloce grado di riempimento della discarica, rispetto ai tempi programmati: poco più di quattro anni invece di dieci; se ci sono stati ed eventualmente a quanto ammontano i maggiori introiti derivanti dal conferimento in così breve tempo, rispetto agli introiti che ci sarebbero stati rispettando i tempi di riempimento previsto; se, essendo questa la prospettiva prossima futura, si è pensato fin da oggi alla soluzione e quali possano essere le modalità di intervento per il 2022: ampliamento della discarica stessa?, realizzazione di una nuova discarica nel territorio comunale? Conferire presso altri Comuni? Quale sarà l’incidenza dell’eventuale aggravio per i cittadini, sulla tassa rifiuti? Se nella procedura di gara d’ambito i quantitativi di conferimento attualmente disponibili, rispetto ai tempi di riempimento, possa rappresentare o meno elemento di criticità per l’assegnazione definitiva della gara”.


L’assessore all’ambiente Massimo Massetti ha risposto che “molte le domande che pone Procelli sono le stesse a cui Sogepu non ha potuto entrare nel merito nella commissione Controllo e Garanzia perché collegate alla gara. Sui tempi: Auri sta dando corso a quanto indicati dal Consiglio di Stato. Non vogliamo sottrarci a numeri che vengono dati pubblicamente e vengono messi nero su bianco con delibere di Auri. Auri ha una funzione programmatoria e nel contesto regionale pianifica quantità su scala umbra sia a Belladanza, le Crete di Orvieto, Sant’Orsola di Foligno/Spoleto. Sogepu, che è il gestore per conto del comune di Città di Castello che è il maggior azionista, si rapporta con Auri quando ci sono esigenze per gli altri territori.

La pianificazione annuale è di 40mila tonnellata. Si è tenuto conto di quanto preso in carico sul passato ma non va ad influire sulla gara perché si può dire con certezza che la concessione di 15 anni è ben disciplinata nei contenuti di gara con il disciplinare tecnico ed il contratto di servizio che tengono conto anche delle quantità. Siamo dentro l’Auri con il sindaco che è nostro rappresentante, abbiamo il polso della situazione e non ci calano sopra situazioni non previste. Per una questione di opportunità è stato rimarcato anche dall’amministratore delegato di Sogepu Goracci di aspettare per approfondire altri aspetti, posso impegnarmi ad informare il consiglio non appena ci saranno altri elementi, invitando anche il direttore di Auri. Sugli introiti, trovano riscontro sui bilanci di Sogepu, portati in commissione e il prossimo bilancio avrà delle risposte più esaustive anche rispetto alle quantità”. Procelli si è detto soddisfatto della risposta.

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Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta: “Ieri 13 nuovi positivi e 11 guariti, la tendenza delle due ultime settimane, che ha permesso di passare da oltre 500 a meno di 300 positivi è consolidata”.

“Nella giornata di ieri a Città di Castello abbiamo avuto 13 nuovi positivi al Covid-19, a fronte di 11 persone guarite”. Sono i dati comunicati stamattina dal sindaco Luciano Bacchetta, che, pur prendendo atto di come “i numeri non siano esattamente in linea con quelli del recente periodo, nel quale avevamo avuto sempre più guarigioni che nuovi casi di contagio”, ha sottolineato come “non debbano farci preoccupare, perché i dati provvisori che stanno pervenendo oggi ci parlano già di un fortissimo numero di guariti”.

“La tendenza che nelle ultime due settimane ha quasi dimezzato il numero complessivo dei positivi a Città di Castello, da oltre 500 a meno di 300, continua pertanto a essere sostanzialmente consolidata”, ha precisato il primo cittadino, sostenendo che “questo elemento importante ci deve confortare e indurre a mantenere alta la guardia, rispettando al massimo le prescrizioni”. “Considerando anche la vaccinazione di massa ormai avviata, possiamo dire che siamo forse, e finalmente, al cospetto di una inversione di tendenza significativa, che ci potrà consentire, se non di debellare, almeno di circoscrivere moltissimo il fenomeno del Covid nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”. Bacchetta ha quindi ricordato che “domani ci sarà l’inaugurazione del secondo punto vaccinale a Città di Castello, nella palestra dell’istituto Ippolito Salviani, che è stata individuata e attrezzata grazie al lavoro egregio e veloce dei tecnici dell’Usl Umbria 1 che continuiamo a ringraziare”.

“E’ una opportunità molto importante, perché un territorio ampio come l’Alta Valle del Tevere ha bisogno di più centri per la somministrazione dei sieri e dopo l’attivazione della sede del Cva di Trestina, che dovrà servire d’ora in poi in particolare la zona sud del territorio comunale tifernate, questo secondo punto a nord di Città di Castello sarà fondamentale per la popolazione tifernate, ma anche per quella degli altri comuni di Citerna, San Giustino e Monte Santa Maria Tiberina”, ha spiegato il sindaco. “A questo punto sarà necessario che le operazioni di vaccinazione si svolgano in maniera piuttosto celere, anche se continuiamo a leggere di difficoltà nel reperimento e nella somministrazione dei vaccini”, ha osservato il primo cittadino. “Cambiare passo è fondamentale”, ha chiarito Bacchetta, nell’esprimere soddisfazione per il fatto che “le fasce più deboli della popolazione siano state contattate anche nel nostro territorio e si stia andando alla loro vaccinazione” e che sia stata presa in seria considerazione la possibilità di estendere la campagna di vaccinazione coinvolgendo anche i farmacisti, che possono dare un contributo molto importante”.

“Andiamo verso una Pasqua ancora all’insegna delle chiusure, delle limitazioni e dei sacrifici, ma sembrano esserci le condizioni per pensare a un’estate e a un autunno nei quali la presenza del Covid-19 possa essere molto limitata, una prospettiva che sarebbe la migliore risposta possibile all’attuale emergenza”.

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Pallavolo serie B/M: Erm Group San Giustino, altro 3/0 nel recupero contro la Italchimici Foligno

La ErmGroup San Giustino piazza il settimo sigillo di una stagione finora priva di macchie sul parquet del palasport “Giuseppe Paternesi” di Foligno con un 3-0 più netto degli altri (in poco più di un’ora) a spese della Italchimici Intersistemi nel recupero della ottava giornata del girone F2 della Serie B maschile, disputato nella serata di mercoledì 31 marzo. Se il risultato e i parziali parlano da soli (15-25, 14-25 e 7-25), è perché i biancazzurri non hanno mai mollato la presa – anche quando il loro vantaggio era consistente – al cospetto di un’avversaria che ha comunque lottato sul campo, cedendo soltanto nella parte finale del match. Fondamentali ben registrati e colpi vincenti da parte di tutti gli attaccanti della formazione sangiustinese, oramai con il primo posto finale che sta diventando sempre più certezza. Rimarchevoli i 20 punti di Leonardo Puliti, con assieme 4 muri.
Paolo Restani, tecnico dei folignati, schiera Bregliozzi in regia, Musco opposto, Merli e Battistelli al centro, Floris e Benedetti in posto 4 e Schippa libero. Moretti risponde con l’unica novità costituita dal ritorno di Leonardo Di Renzo nelle mansioni di libero; per il resto, conferma della diagonale Sitti-Puliti, della coppia centrale Miscione-Cesaroni e di Conti e Agostini alla banda. All’1-0 iniziale dei padroni di casa, la ErmGroup risponde con un break di 6-0 grazie all’ottimo lavoro in difesa concretizzato poi da Conti e da due primi tempi di Cesaroni, prima di una reazione della Italchimici che si ferma tuttavia sul 5-7, momento nel quale una conclusione a segno di Agostini, un muro di Miscione e Puliti e un’altra firma di Agostini in contrattacco non allargano di nuovo il divario a +5 (5-10); a quel punto, entra in scena anche Puliti con un ace e con l’ennesimo contrattacco costruito dall’attenta retroguardia. Quando Agostini pizzica al servizio e Conti punge ancora (siamo sul 7-18), il set conosce già il suo destino, nonostante la Italchimici riesca nel finale a tenere il confronto. Un altro primo tempo di Cesaroni e un preciso pallonetto di Puliti chiudono i giochi sul 25-15.
Partenza a razzo della ErmGroup nel secondo set: la correlazione muro-difesa funziona alla perfezione sul turno in battuta di Sitti e se Conti non sbaglia un colpo, Puliti alza il muro su Floris, sostituito da Carbone sullo 0-6 d’acchito. Ed è proprio Carbone a schiodare lo score e a incanalare per qualche minuto la sfida sul botta e risposta, poi l’ace di Conti e due prodezze di Agostini (una a muro) scavano di nuovo il fosso sull’8-17. La battuta al salto di Musco crea qualche problema alla ricezione sangiustinese, ma si ferma sul 13-20, perché la ErmGroup decide di stringere i tempi e di far sua la seconda frazione (25-14) con un ace di Agostini, con un attacco out dell’ex Benedetti e con il primo tempo finale di Miscione.
Novità in partenza di terzo set nella formazione della Italchimici: al centro c’è Rossi e a lato Carbone, ma la falsariga è la stessa della frazione precedente: Puliti e Cesaroni danno il là a muro, mentre la difesa e il contrattacco fanno sì che sul 3-9 – a seguito di una parallela fuori bersaglio di Musco – la partita si avvii pian piano verso i titoli di coda. Sul 4-12, cambio nella Italchimici: entra al centro De Matteis, il cui primo tempo di esordio è frenato dal muro di Conti. E quando la situazione arriva sul 4-15, il capitano biancazzurro viene fatto rifiatare da coach Moretti, che al suo posto inserisce Thiaw, anche lui bravo alla prima occasione che gli viene offerta. L’ace di Benedetti per il 7-16 è l’ultimo punto dei locali, che escono di scena e subiscono un parziale di 0-9, mentre dall’altra parte della rete sale sempre più in cattedra Puliti, che trascina la squadra verso il 25-7 e la conseguente vittoria.


“Che dire? Che anche stavolta l’approccio è stato quello giusto – ha commentato a fine gara il tecnico della ErmGroup, Francesco Moretti – e che il motivo vero di soddisfazione sta nell’atteggiamento del collettivo. I ragazzi sono riusciti a tenere costantemente alto il livello di concentrazione, nonostante gli ampi margini di vantaggio accumulati in tutti i set”.

ITALCHIMICI INTERSISTEMI VOLLEYBALL FOLIGNO – ERMGROUP PALLAVOLO SAN GIUSTINO 0-3
(15-25, 14-25, 7-25)


ITALCHIMICI FOLIGNO: Musco 7, Carbone 2, De Matteis, Pierini, Rossi, Benedetti 5, Merli 2, Floris 2, Schippa (L1) ricez. 20%, Spignese (L2), Bregliozzi 2, Battistelli 2. Non entrato: Giustini. All. Paolo Restani.


ERMGROUP SAN GIUSTINO: Cesaroni 7, Conti 12, Sitti 2, Miscione 8, Agostini 9, Di Renzo (L) ricez. 100%, Thiaw 1, Piazzi, Puliti 20. Non entrati: Giunti, Celli, Santi. All. Francesco Moretti e Claudio Nardi.
Arbitri: Marco Rosignoli di Bastia Umbra e Ilaria Mazzocchio di Foligno.

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Perugia: il futuro della Polizia Provinciale sotto l’occhio del Consiglio. Discussa l’interrogazione di Rigucci per ampliare i poteri del Corpo in materia di caccia. Bacchetta propone un tavolo di confronto

Ci sarà un incontro specifico sulla possibilità di attribuire nuove competenze, in particolare quelle relative alla caccia, al Corpo di Polizia Provinciale di Perugia.
E’ quanto annunciato dal presidente Luciano Bacchetta, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio provinciale, a seguito dell’interrogazione presentata dal Consigliere Marcello Rigucci avente ad oggetto: “Convenzione per lo svolgimento di attività in materia di caccia da parte della Polizia Provinciale”.
Nel testo il Consigliere Rigucci chiede chiarimenti su un accordo tra la Provincia e la Regione Umbria per consentire alla Polizia Provinciale di svolgere alcune funzioni sulla caccia: “Sono venuto a conoscenza nell’ultimo Consiglio provinciale del 18.12.2020 – ha spiegato Rigucci – che la Provincia di Perugia ‘sottobanco’ sta predisponendo un documento sotto forma di convenzione, allo stato del tutto generico ed incompleto. A seguito della riforma Delrio, per trasferire queste tipo di competenze la Regione dovrebbe fare una legge regionale e non una convenzione”. Secondo il Consigliere c’è da tenere in considerazione anche l’esiguo numero di personale del Corpo, attualmente ridotto a 24 operatori, con la possibilità che “l’esercizio di funzioni non proprie significhi distrarlo dai suoi compiti fondamentali”. Rigucci ricorda che gli Enti locali possono utilizzare il personale delle Province col consenso degli interessati e con precise indicazioni per ciò che riguarda la spesa. Ma le Regioni non sono Enti locali e quindi vengono posti dubbi sulla legittimità della convenzione che si sta predisponendo sulla caccia. Nell’interrogazione si chiede quindi la prova del formale incarico da parte dell’assessore regionale o da chi lo abbia richiesto, le informazioni sulle modalità e sugli aspetti economici di tale eventuale incarico per la Polizia Provinciale e di chi è la competenza dell’acquisto di materiali e mezzi idonei per lo svolgimento delle funzioni di caccia e pesca, insieme alle spese dei costi di aggiornamento e riqualificazione del personale. “Sapendo che la Regione acquisisce circa 5 milioni di euro dalla caccia, gli accordi non possono essere fatti senza rispetto dei contratti di lavoro, ma soprattutto è necessario rivedere l’intero pacchetto. Ritengo – conclude Rigucci – che la Regione, se vuole concedere questi servizi alla Provincia, dovrà tenere in considerazione i costi reali”.
Secondo il presidente Luciano Bacchetta è necessaria una riflessione più politica che economica sulla questione, soprattutto per il futuro del corpo di Polizia Provinciale. “La Regione ci ha proposto un ampliamento delle nostre competenze sulla caccia, ma ci tengo a precisare – ha riferito Bacchetta – che al momento non abbiamo firmato nessuna convenzione, ci sono stati solo contatti verbali e proposte con un corrispettivo economico insufficiente, circa 30 mila euro. Si tratta di decidere sul futuro del nostro corpo di Polizia: se resta con funzioni marginali rischia lo scioglimento, invece se siamo decisi a investire anche in termini di uomini e mezzi economici è chiaro che bisogna pensare a un ampliamento dei poteri, ed è ovvio che in questo ambito ci rientra la caccia. Se vogliamo portare avanti quest’ultima ipotesi penso sia giusto aprire una trattativa con la Regione, concordando importi superiori. Vorrei, quindi, dedicare una riunione specifica all’argomento, un approfondimento in Consiglio o in Commissione, proprio perché da questa scelta dipende il futuro della Polizia Provinciale”.

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Parità di genere: Lignani “il Piano di Azioni positive preveda un riequilibrio di genere a favore dei maschi penalizzati nelle posizioni apicali all’interno del Comune”

Una interpellanza provocatoria presentata non a caso il primo di aprile. Il Piano di Azione positive una delle tante inutili sovrastrutture previste per promuovere la parità uomo/donna all’interno della pubblica amministrazione e approvato dalla Giunta comunale lo scorso 22 marzo fotografa un’evidente situazione favorevole al sesso femminile all’interno dell’Amministrazione comunale. Le dirigenze, le posizioni organizzative la categoria direttiva hanno tutte una prevalenza di donne rispetto agli uomini come si evince dai numeri riportati nell’interpellanza sopra ricordata e riportata in calce. Si fosse verificato contrario si sarebbero già levate alte le voci sulla discriminazione subita dalle donne mentre adesso il Comitato Unico di Garanzia, organismo carrozzone che deve predisporre le suddette azioni positive, si limita a dare linee di sviluppo prossime a una stanca ovvietà.

L’interpellanza richiede invece azioni di equilibrio a favore dei maschi tenuto conto che anche i dipendenti sono a grande maggioranza femmine.

Il sottoscritto come noto pensa che chi ricopre cariche apicali ci stia principalmente per merito e che quindi le donne in quella posizione se lo siano meritato. Ma proprio per questo si smetta di dire che se non c’è presenza femminile in qualche ente, organismo o posizione  siamo in presenza di una discriminazione che va artificialmente sanata.

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San Giustino: degrado asfalti e aiuole rotonde in viaCiternese. La Lega chiede un intervento

Degrado asfalti e aiuole rotonde in via Citernese, il consigliere comunale della Lega, Corrado Belloni chiede un intervento immediato.


“Dopo la realizzazione delle rotonde lungo la strada statale che porta dallo svincolo della superstrada E 45 al valico di Bocca Trabaria e di conseguenza al centro abitato di San Giustino – spiega l’esponente del Carroccio – realizzate negli ultimi tempi dopo anni di impegno mio e della Lega che rappresento; è stato finalmente raggiunto l’obiettivo di mettere in sicurezza quelli che erano due pericolosi incroci stradali.

Di questo risultato è giusto dare merito al Sindaco Paolo Fratini che contrariamente al passato ha accolto la nostra segnalazione affrontando il problema e ottenendone la risoluzione.

Oggi partiamo dal fatto che le rotonde evitano i pericoli, anche mortali però è necessario un ulteriore sforzo, serve far leva su A.N.A.S, proprietaria dell’arteria per realizzare una nuova bitumatura della stessa in quanto in alcuni tratti, il manto stradale è veramente in uno stato pietoso e di conseguenza pericoloso.

Ritengo indispensabile sistemare gli asfalti – continua Belloni – e quindi eliminare qualsiasi disagio per gli automobilisti, a tal proposito dovremmo anche confrontarci, sempre con A.N.A.S per un ulteriore obiettivo, quello di riqualificare tutto il tratto di strada che va dal ponte della Superstrada all’incrocio del campo sportivo. Questa strada è uno degli accessi principali di San Giustino e in questo momento è indecorosa per l’immagine del paese e pericolosa per i pedoni che la percorrono.
Visto che ci sono gli spazzi sarebbe opportuno realizzare marciapiedi e pista ciclabile che permetterebbero, ai residenti e a chi volesse recarsi a lavorare nelle numerose aziende poste lungo l’arteria, di farlo in totale sicurezza. Un intervento dettagliato e preciso per il bene di San Giustino che non può esimersi dal decoro urbano sistemando con arbusti idonee le due rotonde perché allo stato attuale, insieme a tutta la strada d’accesso, non sono proprio un bel biglietto da visita per chi arriva nel nostro comune.

Nella speranza che il nostro Sindaco prenda a cuore la mia proposta – conclude Belloni – ho presentato con urgenza, insieme alla collega Luciana Veschi, per il prossimo Consiglio Comunale, una interrogazione per il ripristino degli asfalti sopra citati”.

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Raffaello e Mozart due geni a confronto: Il Gonfalone della Santissima Trinità e il Quintetto per clarinetto e Quartetto d’archi. Concerto di Pasqua registrato in Pinacoteca fra affreschi mozzafiato e storia secolare

Raffaello e Mozart due geni a confronto. Omaggio in musica al grande maestro della pittura rinascimentale, all’Italia, all’arte, alla cultura e musica. In vista dell’apertura della mostra tifernate dedicata al maestro urbinate nel 500enario della morte, un’iniziativa unica si è svolta nella sala VIII della Pinacoteca di Palazzo Vitelli alla Cannoniera di Città di Castello dove è stato registrato un breve concerto in onore di Raffaello: quintetto per clarinetto e quartetto di Mozart suddiviso in quattro tempi (Quintetto in la maggiore per clarinetto, K. 581 “Stadler”). Un significativo omaggio all’arte, alla cultura e allo spettacolo in questo momento così difficile, soprattutto per il variegato mondo degli operanti nel settore messo duramente in crisi dalla pandemia globale. Nella splendida sala, la ottava, decorata dal Gherardi insieme a Battista da Città di Castello, si potrà assisterà ad un accostamento inedito che vedrà al centro della scena il celebre Sanzio e Mozart, grazie alla presenza di uno dei più famosi quartetti d’archi, Luca Marziali e Matteo Baldoni (violino), Federico Stassi (viola), Alessandro Culiani (violoncello) e al maestro, Fabio Battistelli, “regista” dell’evento, noto clarinettista. Evento che verrà trasmesso domenica 4 Aprile, giorno di Pasqua, alle ore 10,30, sui canali social del Comune di Città di Castello (www.comune.cittadicastello.pg.it), Youtube, facebook, instagram e twitter. Come testimonia il volume “Eterni ragazzi. Raffaello e Mozart due vite allo specchio” di Stefano Zuffi, Enrico Damiani Editore, i due artisti che provengono da Urbino e Salisburgo, due centri apparentemente lontani dalle capitali dalle arti ma in realtà due cittadine colte e caratterizzate da ambienti culturali molto fervidi, “mostrano con piena evidenza di non considerare mai definitivo il loro stile, proseguendo nell’evoluzione fino agli ultimi istanti della vita”. Un appuntamento musicale e artistico importante che anticipa la mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”, curata da Marica Mercalli, già Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e ora Direttore Generale per la Sicurezza del Patrimonio culturale del Ministero della Cultura, e da Laura Teza, professore associato di Storia dell’Arte moderna dell’Università degli Studi di Perugia. L’esposizione, dopo aver subito due spostamenti in seguito all’emergenza sanitaria, si terrà a Città di Castello nella Pinacoteca Comunale dal 18 settembre 2021 al 9 gennaio 2022. Supportata da un comitato scientifico internazionale e corredata da un catalogo che si preannuncia denso di novità significative, la mostra vuole ricostruire le esperienze che il giovanissimo pittore poté vivere in un ambiente ricco di stimoli e denso di passati trascorsi culturali legati al soggiorno di Luca Signorelli in città. L’iniziativa, che vanta prestiti provenienti da importanti musei italiani e stranieri, è promossa dal Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche Guarda Raffaello ed è stata approvata dal Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte dell’Urbinate. La prima parte del progetto espositivo si concentrerà sull’analisi della cultura figurativa con cui il giovane Raffaello si poté confrontare nei primi anni della sua attività di pittore tra Urbino e Perugia. Allo stesso modo, sarà investigata l’importante relazione tra Raffaello e Pietro Perugino, per illustrare il rapporto dell’urbinate con la cultura umbra. A Città di Castello Raffaello lasciò ben quattro opere, in un arco di tempo che va dal 1500 al 1504; il suo primo dipinto, che lo vede esordire come magister autonomo con un contratto del dicembre del 1500, è una grande tavola con l’Incoronazione di san Nicola da Tolentino eseguita per la chiesa di Sant’Agostino. Danneggiata in seguito al terremoto del 1789, l’opera è ora conservata in stato frammentario a Napoli (Museo Nazionale di Capodimonte – restaurata per l’occasione), Brescia (Pinacoteca Tosio Martinengo) e Parigi (Musée du Louvre). Cuore della mostra, corredata da innovativi supporti multimediali, sarà il Gonfalone della Santissima Trinità, unica opera del pittore rimasta in città. Il dipinto, grazie alla mostra sarà oggetto di un significativo intervento di restauro e anche fulcro dell’iniziativa con la quale l’amministrazione comunale intende effettuare a tutti i concittadini i più cari e gioiosi auguri di buona e serena Pasqua. “E’ un omaggio al genio di Raffaello, all’arte, alla cultura, al mondo dello spettacolo, della musica, ora più che mai in un momento difficile dal quale con il vaccino prima di tutto ma anche con iniziative come queste di promozione e sensibilizzazione al “bello” alle eccellenze italiane, ne usciremo fuori tutti insieme con maggiore forza e desiderio di rinascita. Città di Castello, città fra Rinascimento e arte contemporanea, Raffaello e Burri, con orgoglio il giorno di Pasqua e poi in tutti gli altri giorni che seguiranno farà la sua parte, fiera di poter contribuire attraverso i suoi gioielli alla diffusione di arte, cultura, tradizione e storia”, hanno precisato il sindaco, Luciano Bacchetta e l’assessore alla cultura, Vincenzo Tofanelli, nel ricordare l’appuntamento del prossimo settembre con la mostra, “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”, in programma fino al 9 gennaio 2022 alla Pinacoteca comunale. “Due geni della musica e dell’arte a confronto per ribadire attraverso questo inedito accostamento l’importanza del messaggio universale ed eterno racchiuso in tutte le espressioni artistiche in un contenitore unico di rara bellezza come la Pinacoteca Comunale la casa di Raffaello giovane. Un messaggio di speranza, solidarietà e vicinanza a tutti coloro che in questo momento caratterizzato dalla pandemia sono costretti a non poter lavorare in tutti i settori della filiera culturale-musicale-artistica e dello spettacolo. A loro, a noi stessi, all’Italia, dedichiamo questo concerto”, ha concluso il maestro Fabio Battistelli, visibilmente emozionato al termine della registrazione assieme ai colleghi musicisti nella sala più prestigiosa della Pinacoteca con alle spalle il celebre “Gonfalone della Santissima Trinità”. L’emblema di questo straordinario evento è infine rappresentato dall’immagine dei musicisti che alzano al cielo gli strumenti in segno di saluto, speranza e ripartenza, dallo splendido loggiato che custodisce le opere della bottega di Andrea della Robbia e si affaccia sul bellissimo giardino rinascimentale.

La pinacoteca Comunale di Palazzo Vitelli alla Cannoniera

Il Museo trovò sistemazione nell’attuale sede quando nel 1912 Elia Volpi, pittore, restauratore ed antiquario tifernate di fama internazionale, donò al Municipio il cinquecentesco Palazzo Vitelli alla Cannoniera. Costruito in tempi diversi, l’edificio assunse il definitivo aspetto nella prima metà del cinquecento e fu così denominato per la vicinanza di una fonderia o deposito di cannoni. Il Palazzo, nobile esempio di dimora rinascimentale, venne edificato in occasione delle nozze di Alessandro Vitelli e Angela Paola dei Rossi di San Secondo Parmense. Riccamente affrescato, è caratterizzato dalla decorazione a graffito della facciata che guarda il giardino eseguita da Cristofano Gherardi, detto il Doceno, su disegno del Vasari. Vasi, mascheroni, motivi vegetali, putti, cornucopie, uccelli affiancano stemmi e simboli della nobile famiglia Tifernate. Lo scalone che dà accesso al piano nobile è splendidamente affrescato con una complessa decorazione a carattere celebrativo e simbolico: Sibille e Profeti, Apollo e le Muse, Sapienti e Imperatori dell’antichità che sono attribuiti a Cola dell’Amatrice e al Gherardi. La collezione d’opere qui conservata è, per importanza, seconda in Umbria soltanto alla Galleria Nazionale di Perugia. Fra le opere custodite nelle suggestive sale, “Il Gonfalone della Santissima Trinità di Raffaello”, realizzato tra il 1500 e il 1502, anni in cui il giovane maestro era attivo a Città di Castello. Nelle due facce, molto rovinate dall’uso processionale, vengono rappresentate la Trinità e i santi Rocco e Sebastiano e la Creazione di Eva e due angeli. Le figure e la composizione manifestano l’interesse per le opere del Perugino e di Luca Signorelli. La grande pala con la “Madonna in trono” col Bambino e sei angeli del Maestro di Città di Castello, fedele seguace di Duccio di Boninsegna, è il dipinto più antico qui conservato. Seguono le opere di Spinello Aretino, di Giorgio di Andrea di Bartolo, di Antonio Alberti da Ferrara, di Neri di Bicci e di Antonio Vivarini. Unico esemplare di oreficeria è il “Reliquiario del braccio di Sant’Andrea”, datato 1420, attribuito allo scultore fiorentino Lorenzo Ghiberti. L’ingresso della Pinacoteca comunale poi è tornato poco fa quello di un secolo fa: dal portale che si affaccia sui gioielli rinascimentali di Palazzo Vitelli alla Cannoniera e del giardino all’italiana. Palazzo Vitelli alla Cannoniera, oggi sede della Pinacoteca comunale di Città di Castello, è un edificio di enorme interesse storico artistico. Venne eretto tra il 1512 ed il 1532 dalla Famiglia Vitelli in occasione del matrimonio tra Alessandro Vitelli e Angela De Rossi ed ultimato nell’assetto definitivo, nell’anno 1545. In occasione delle nozze venne probabilmente realizzato anche il giardino, completato dalle mura di recinzione e dal portale d’ingresso, che appunto risale alla prima metà del XVI° sec.. Il giardino di Palazzo Vitelli alla Cannoniera era famoso nell’Europa del Cinquecento per la presenza di piante rare ed esotiche, tanto da dare all’intero complesso l’appellativo di ‘Palazzo del Giardino’. Dai documenti sappiamo che qui erano “seminati erbaggi, spalliere di cotogne melograni et rose, luogo di delitia et degno di detto [Alessandro]”. Tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento venne realizzato il giardino all’italiana nell’assetto geometrico attuale, dove le siepi di bosso disegnano aiuole dalle forme geometriche e regolari, scandendo lo spazio. La struttura architettonica del complesso è rappresentata con precisione nella veduta riportata nel “Libro di piante di poderi, palazzi, botteghe e altro dell’illustrissima casa Vitelli” di Alessandro Nave del 1699, conservato presso la Biblioteca comunale tifernate. Dalla “Veduta del Palazzo Vitelli alla Cannoniera dalla parte del giardino”, si evince che l’ingresso al Palazzo dal giardino era costituito da un portone di legno incorniciato da un bugnato cinquecentesco in pietra arenaria. L’ingresso, leggermente sopraelevato rispetto al piano stradale, era collegato ad esso per mezzo di una rampa circolare “a conchiglia”.Con l’obiettivo di valorizzare il giardino, a breve verrà installato nel loggiato al primo piano un pannello descrittivo proprio del giardino della Pinacoteca, in italiano e in inglese, in cui è presente anche un’immagine tratta dal manoscritto di Alessandro Nave. Il pannello rientra nell’ambito del progetto di valorizzazione museale RIM – Rete Interattiva Museale Alto Tevere, che coinvolge ben dieci musei dalla valle e di cui il comune di Città di Castello è capofila.
CDCNOT/21/04/01/COMINLINEA/189/GGAL

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Domani 2 aprile l’apertura del secondo punto vaccinale di Città di Castello

Domani venerdì 2 Aprile prenderà il via attività presso il secondo punto vaccini città di castello e comprensorio nord presso palestra Itcg “I. Salviani”. Per occasione il sindaco Luciano Bacchetta assieme ai sindaci di MSM Tiberina, Citerna e San Giustino, Michelini, Paladino e Fratini unitamente ai responsabili Usl umbria 1 Drssa Daniela Felicioni ed altri referenti terrà alle ore 10 all’aperto una breve presentazione del servizio alla quale siete inviati nel rispetto delle norme anti COVID presso il piazzale antistante la palestra Itcg “I.Salviani”. Chi e’ interessato per cortesia lo può scrivere qui o per mail. Grazie e buon lavoro

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Leo Club Città di Castello, questa mattina la consegna dei doni pasquali a Muzi Betti

Questa mattina, il Presidente del Leo Club Città di Castello, con alcuni ragazzi del direttivo, hanno portato dei doni pasquali agli anziani della Muzi Betti.La prossima settimana torneranno ad abbellire con piante stagionali i vasi davanti alle vetrate e gli spigoli del gazebo. È proprio bello vedere tanti giovani interessati ai nostri anziani. Con loro era presente anche il Presidente Lions Club Città di Castello host Marcello :Fortuna. E’ quando dichiarato dalla Presidente Asp Muzi Betti, Andreina Ciubini.

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Guardia di Finanza Arezzo: sequestrati oltre 1500 articoli di bigiotteria e 200 mascherine


I militari della Guardia di Finanza di Arezzo, nell’ambito del dispositivo permanente di contrasto alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale organizzato, hanno svolto alcuni controlli nei confronti di attività commerciali, che hanno portato al sequestro di oltre 1.500 articoli di bigiotteria e 200 mascherine prive delle informazioni minime poste a garanzia del consumatore, previste dal cosiddetto “codice del consumo”. 3 le aziende coinvolte, ubicate nei comuni di Arezzo, Sansepolcro e San Giovanni Valdarno.
Tali informazioni, che mirano alla tutela dei consumatori, devono essere chiaramente visibili e leggibili sulle confezioni o sulle etichette dei prodotti nel momento in cui sono poste in vendita.


Si tratta, nello specifico, delle indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente, ai materiali utilizzati, ecc.
Al termine delle operazioni di servizio, oltre al sequestro dei citati prodotti, le Fiamme Gialle hanno notificato ai titolari degli esercizi commerciali un verbale di accertamento e contestazione di illecito amministrativo.
I controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza si pongono l’obiettivo di tutelare, innanzitutto, i consumatori, evitando l’utilizzo di prodotti non conformi, e, al contempo, gli operatori economici rispettosi delle regole.

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Covid-19 a Città di Castello Bacchetta: “Ieri 19 nuovi positivi, ma un numero altissimo di guariti, 45, che fa scendere il totale dei tifernati contagiati sotto quota 300. Il secondo punto vaccinale aprirà venerdì 2 aprile

“La circolazione del virus continua ad essere piuttosto intensa, perché ieri i nuovi positivi sono stati 19, ma abbiamo avuto un numero altissimo di persone guarite, 45, grazie al quale il totale dei tifernati contagiati è sceso sotto quota 300: decisamente un buon segnale”. E’ il quadro della situazione dell’emergenza da Covid-19 tratteggiato stamattina dal sindaco Luciano Bacchetta, che, nel rimarcare come “l’aggressività delle varianti sia evidenziata dalla consistenza dei nuovi casi di contagio”, sottolinea tuttavia come “la situazione generale sia radicalmente mutata rispetto al recente passato”. “La vera notizia di oggi è che nella mattinata di venerdì 2 aprile aprirà il secondo punto vaccinale di Città di Castello presso la palestra dell’istituto Ippolito Salviani”, ha annunciato il primo cittadino, che ha ringraziato “la Provincia di Perugia, l’Usl Umbria 1, sia con i tecnici, che hanno compiuto i lavori necessari in tempi molto veloci con efficacia ed efficienza, sia il personale sanitario, che sarà a disposizione fin dall’avvio del servizio, ma anche la scuola della nostra città”. “A quanto ci dice l’Usl Umbria 1 la campagna di vaccinazione partirà in maniera molto significativa nel nuovo punto vaccinale, con un numero di dosi molto alto già nella prima giornata”, ha chiarito Bacchetta, che ha aggiunto: “l’auspicio è che la quantità di vaccini che verranno inoculati nelle due sedi tifernati sia talmente alto da far uscire quanto prima Città di Castello dal Covid”.

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Nuova luce alla pubblica illuminazione, lavori ai nastri di partenza. Il mega progetto dell’amministrazione si concretizza. Entro l’estate terminato il 1° stralcio

Andrà in gara a breve ed entro l’estate sarà completato.

“Si tratta del progetto di Riqualificazione della pubblica illuminazione, il primo di quattro stralci (viali attorno alle mura, centro storico, zona industriale Alto Tevere e zona Trieste-Riello) che porteranno ad un rinnovamento e una riqualificazione completa della pubblica illuminazione a Sansepolcro” spiega il sindaco Mauro Cornioli, che fin dall’inizio del mandato, insieme all’assessorato ai Lavori Pubblici e agli uffici, ha cercato la strada migliore per realizzare l’opera. Ed infatti, dopo la valutazione del Project Financing, ritenuto però svantaggioso e non adeguato, l’amministrazione comunale ha intrapreso un altro percorso, scegliendo la possibilità di sostenere mutui tramite i risparmi in bolletta.

“Con questo progetto, nella sua completezza, riusciremo a ridurre i consumi, l’inquinamento luminoso, i tempi e i costi di manutenzione – spiega l’assessore Riccardo Marzi – Si tratta di un investimento complessivo di 800 mila euro. Dopo un’attesa lunga 30 anni, Sansepolcro avrà una pubblica illuminazione come si deve, senza cedere a società finanziarie il nostro patrimonio impiantistico”.

“Il primo stralcio prevede un investimento di 180 mila euro e interessa i viali intorno alle mura – conclude il sindaco – Siamo soddisfatti e ringrazio l’assessore Marzi per aver portato avanti questa progettazione e avere, insieme, individuato la soluzione migliore per la città, sia da un punto di vista economico che progettuale. La nuova illuminazione consentirà risparmi energetici del 40% e queste risorse serviranno a coprire il mutuo”.

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Cosap e Tari per mercati e fiere: il consiglio comunale di Città di Castello approva il canone mercatale

Nella seduta di lunedì 29 marzo 2021, insieme al canone patrimoniale, che unisce Cosap, imposta affissione e pubblicità, il consiglio comunale di Città di Castello ha approvato a maggioranza (astenuti Castello Cambia, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, Tiferno Insieme) anche il regolamento del canone mercatale, relativo a fiere e mercati, che accorpa Cosap e Tari. “Abbiamo previsto lo stesso gettito anche in questo caso – ha spiegato l’assessore alle Finanze Vincenzo Tofanelli – attualmente abbiamo 85 attività di mercato, 65 non alimentari. Il regolamento prevede una serie di agevolazioni e divide la città in tre aree, in base al pregio”. Al capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci che chiedeva se c’era la possibilità di stornare i giorni di chiusura forzati, ha risposto che “nel primo semestre per legge non sono previsti pagamenti”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha aggiunto: “I mercati sono un elemento molto delicato, noi abbiamo riaperto ma la stretta del periodo pasquale riguarderà anche il mercato. E’ doveroso andare incontro a queste categorie, considerando le tendenziali perdite minori del settore alimentare”.

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200mila euro di ristori sulla Tari per le attività chiuse dal Covid a Città di Castello

Approvato a maggioranza (contrari Gruppo Misto, Castello Cambia, Tiferno Insieme, astenuto Civici, Forza Italia e Fratelli d’ Italiam Lega) il regolamento Tari: 200mila euro di ristori per le attività chiuse dal Covid. “L’amministrazione comunale raddoppia i ristori sulla Tari con 200mila euro per le attività chiuse dal Covid” ha annunciato l’assessore alle Finanze Vincenzo Tofanelli: “L’anno scorso abbiamo agito in due direzioni, ristori su Tari e copertura di maggiori costo disposta da Arera. Quest’anno disponiamo il doppio delle risorse, da 100mila a 200mila euro, di ristori sulla Tari 2021 per le attività chiuse, in particolari per bar e ristoranti abbiamo confermato l’esenzione totale sulla Cosap e l’aumento libero di occupazione di spazi.

Inoltre se un’attività lavora meno di 240 giorni ha diritto, in base al regolamento con Sogepu, ha diritto ad uno sgravio del 25%. Ho chiesto a Sogepu di inserire questa informazione sui bollettini”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia: “Lo sforzo c’è stato raddoppiando ma non è ancora sufficiente per le categorie esentate. Le difficoltà finanziarie sono pesanti e ci sarebbe spazio per migliorare. Spero che sia preso in considerazione di aumentare ulteriormente”. Giorgio Baglioni, capogruppo della Lega, ha detto “Bene il raddoppio. Si fa a ridurre in maniera forfettaria. Chiedo di calcolare lo sgravio in dodicesimi per poter portare la quota a zero nei mesi di chiusura. Chi è stato chiuso più a lungo ha un’immediata riduzione”. Marcello Rigucci, consigliere comunale di Gruppo Misto: “E’ troppo poco raddoppiare. Un dipendente pubblico lavora 220 giorni l’anno e si prende a paragone 240 giorni, più di un anno lavorativo del dipendente. E’ insufficiente. Lo stato ha mandato oltre un milione e 100mila. Dove sono stati spesi? Faccio un resoconto: se ulteriori 200mila si mettevano ad esenzione totale era meglio. Abbiamo dato 70mila euro alla Fiera delle Utopie concrete. 200 mila euro ai CVA di Trestina, Titta, Lugnano, 120mila euro a Casella e Madonna del Latte. Le attività produttive valgono meno dei CVA. Se limiamo i finanziamenti su questi cespiti, troviamo molto più di 200mila euro. A Lerchi abbiamo dopo 60mila euro per il campo più altrettanti per il verde.

Gli esempi sono tanti. Poi: paghiamo un milione di euro di interessi sui mutui, è inutile rinegoziarli quando si fanno spese disastrose. Sono debiti che peseranno sui cittadini almeno altri 10 anni”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto: “Anticipo astensione perché qualcosa è stato fatto. Ma sembra quasi un atto dovuto, tutti i comuni stanno assumendo misure simili. Ma si interviene male con una percentuale fissa senza distinguere chi ha perso di più e chi meno. Bisognava fare un anno bianco ed esentare tutti. Oggi nessuno dice che Sogepu ha una ricchezza in cassa che viene utilizzata per interventi qua e là senza un indirizzo generale. Il rischio è che le aziende chiudono e non ci siamo introiti. Sogepu deve fare la sua parte, è oggi che si vede quanto la politica può incidere sul tessuto economico”. Mirko Pescari, capogruppo del Pd, ha detto: “Ottimo raddoppiare l’impegno, sono d’accordo con la proposta di Baglioni, se praticabile. Il gestore del servizio per legge deve avere il cento per cento del servizio e il comune non può se non coprire questo costo. E’ quello che ha fatto il comune. La Regione ha invece il controllo sul tributo locale, come l’Irap, ad esempio, l’addizionale, e poteva fare la differenza. Sarei disponibile a togliere 5 milioni dalla Tari ma la Regione dell’Umbria non solo non ha ridotto niente ma sta denegando anche una mozione sui ristori. Fuori ci sono nostri concittadini che stanno lottando per resistere ad una situazione grave. Rendiamoci utili: propongo che l’agevolazione dei 240 giorni non lavorati sia prorogata anche se il termine era gennaio. Riapriamo i termini della scadenza”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha detto: “Sui rifiuti abbiamo un risultato positivo e possiamo lavorare sulla Tari. La vera sfida è rifiuto zero. Sul regolamento confidiamo sul regolamento e sul piano economico del 2021, rimandato a giugno. Il regolamento serve a modificare la parte variabili della riduzione, portata al 50%, 200mila euro. L’obiettivo è state vigili sul rispetto delle regole e confrontarsi con gli altri comuni, per trasparenza e per l’efficienza.

Tra poco avremo deposito del bilancio, bilancio preventivo e rendiconto. Le casse comunali sono a posto: se nella Tari ci dovesse essere qualche sorpresa, con il rendiconto potremmo salvarci. La maggioranza si è confrontata e sulla Tari siamo stati tutti concordi nell’interesse dei cittadini”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, “pur tentato dall’astensione”, ha annunciato voto contrario. “Condivido Rigucci quando dice che nel DUP rimangono i CVA i cui finanziamenti potrebbero essere convertiti verso chi ha più urgenza. Sui CVA si è costruito il potere elettorale. E in questo momento anche per questo voto. Politicamente poteva essere fatto di più, senza guardare all’interesse elettorale. Sogepu ha sanato problemi di mostre precedenti, manifestazioni sportive che non hanno avuto nessuna conseguenza dal Covid, questo è il metodo di questa Giunta. E’ necessario un progetto di città non di cva. Auspico una legislazione che aiuti i ristoranti e riduca il ruolo della ristorazione nelle sagre”. Massimo Minciotti, consigliere del PD, ha detto: “Sulle utente domestiche ho visto la riduzione per unico occupante, anche seconde case e residenti all’estero o chi fa il compost ha riduzioni. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha aggiunto: “Mi asterrò perché voglio vedere negli atti di bilancio le situazioni che qualcuno ha prefigurato. Mi riserbo di verificare ma credo che l’Auri per direttiva nazionale avrà tariffe inasprite anche se meno rispetto ad altri comuni. Fa il paio con l’Arera per cui minori entrate, per sgravi sociali, devono essere a saldo zero. Tofanelli sostiene che il pareggio sarà perseguito con risorse proprie del comune, che alla fine sono quello che Sogepu potrà dare in termini di utili.

Quest’anno le tariffe saranno aumentate e gli utili saranno maggiori… quindi una partita di giro, sulle spalle di alcuni cittadini che pagheranno di più. Ti sgravio ed è merito mio, ti aumento la tariffa ma non è colpa mia. Il commerciante potrebbe finanziare il suo sgravio con il maggior costo della Tari come utenza domestica. E’ la conferma della municipalizzata come la cassaforte del comune. Capitan Eco e informativa sull’ambiente certo, ma soprattutto contributi ad associazioni non in modo clientelare ma a mo’ di guarentigia”. Gaetano Zucchini, capogruppo dei Democratici di Città di Castello, ha detto: “Sono periodi drammatici in cui sarebbe opportuna un’esenzione totale che però non è fattibile. All’orizzonte c’è una revisione del concetto di Tari e dinamiche ancora aperte. Il raddoppio della Tari è un fatto, insieme alle altre agevolazioni, chiedo un messaggio di impegno ulteriore alla luce dello sviluppo delle normative. Teniamo in considerazione tutte le possibilità di aumentare gli aiuti. La crisi non si esaurirà nel 2021, anzi la ripartenza sarà complicata. Troppo incauto ottimismo”.


Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “Un’attività comunale è fatta di servizi, asfalti, urbanistica, welfare ma anche promozione della socialità. Abbiamo una grande tradizione di società rionali e CVa. Invito Vincenti a fare le verifiche. Nel mio mandato ho inaugurato solo il CVA di Salaiolo La Tina, abbiamo previsto quello di Titta e Badiali che non avevano sede. Non ho accentuato niente e queste scelte sono comuni a tante città. Tutte tenuto conto del bilancio. L’unica scelta discutibile come dimensione e costi è quella del CVA di Trestina: ora è diventato un’eccezionale sede del centro di vaccinazione. Da un confronto con gli altri comuni, la Tari è tra le più basse. Con Umbertide e Perugia ad esempio c’è una enorme differenza”. Tofanelli ha replicato: “Esiste un regolamento sulla Tari che dobbiamo rispettare. I 200mila euro sono in deroga. La proposta di Baglioni è condivisibile ma di difficile applicazione. A Rigucci dico che le opere sono investimenti mentre il contributo Tari è un una tantum, una deroga. I Cva arricchiscono il patrimonio, così come le strade, le scuole, la Biblioteca e la Pinacoteca. Il bilancio sostiene tranquillamente i mutui. Il prossimo anno se tutto andrà bene probabilmente i ristori Tari non ci saranno. La strada è stretta: un’esenzione totale non è fattibile ma Regione e Governo potrebbero fare di più. L’Irap dovrebbe essere trasformata in CRAP, il contributo dell’attività produttiva. La Regione ha partite tributarie molto importanti, vedremo cosa fare. Sulle tariffe di giugno mi riservo di valutare, dovremmo fare scelte, avremmo un avanzo spero con il rendiconto, vedremo come impiegarlo per le priorità. Proviamo con l’esenzione dei 240 giorni anche oltre il tempo massimo. La Tari nel nuovo piano potrà aumentare? Sono moderatamente ottimista.

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Usl Umbria 1, primo trattamento con anticorpi monoclonali a Città di Castello. La somministrazione è stata fatta su di un paziente di 74 anni

L’ospedale di Città di Castello è partito con il primo trattamento con anticorpi monoclonali, utilizzati come terapia contro il Covid. La somministrazione è avvenuta sabato scorso in un paziente dell’Alto Chiascio di 74 anni, dializzato cronico e positivo al Covid dal 26 marzo, eleggibile per i criteri che la cura richiede. I professionisti coinvolti del servizio medicina Covid hanno collaudato positivamente il percorso elaborato inizialmente solo in forma sperimentale. La somministrazione, infatti, è andata bene ed il paziente ha dato un’ottima risposta.

La sperimentazione avvenuta a Città di Castello, che ha l’obiettivo di fermare le infezioni più gravi e acute determinate dal Covid evitando il ricovero in ospedale, si allinea con le indicazioni fornite dalla Regione Umbria a quattro strutture ospedaliere del territorio.

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Covid-19 a Città di Castello: Secondi: “Ieri quattro guariti e un nuovo caso di positività, continua il trend favorevole”. “Bene l’avvio della vaccinazione per la categorie fragili, fondamentale che sia rapida”

“L’Usl Umbria 1 ci ha comunicato che ieri a Città di Castello abbiamo avuto quattro guarigioni dal Covid-19 e un nuovo caso di positività”. Lo ha reso noto stamattina il vice sindaco Luca Secondi, sottolineando come “i numeri rispecchino il minor quantitativo di tamponi effettuato, ma siano comunque coerenti con il trend favorevole che da oltre dieci giorni ha determinato una consistente diminuzione in termini assoluti delle dimensioni del contagio nel nostro territorio comunale”. Il vice sindaco ha sottolineato con soddisfazione “l’annuncio della Regione dell’avvio della campagna vaccinale per le categorie fragili della popolazione, che più volte avevamo sollecitato”.

“Ora sarà importante che la vaccinazione, compatibilmente con le disponibilità di dosi, sia rapida”, ha puntualizzato Secondi. “Altra nota positiva è la prospettiva della riapertura delle scuole dopo Pasqua, anche se limitata a determinate fasce d’età” ha fatto presente il vice sindaco, evidenziando come sia “importante restituire normalità alla quotidianità dei nostri ragazzi, che hanno vissuto mesi estremamente complicati”. In conclusione, Secondi ha rivolto “un sentito ringraziamento alle tante associazioni di volontariato che continuano a operare costantemente, anche in maniera discreta, per essere vicine ai bisogni della nostra comunità, con una presenza importante e ben percepibile, pur nelle difficoltà dell’emergenza”.

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Città di Castello: approvato a maggioranza Regolamento per istituzione canone patrimoniale

Nella seduta di lunedì 29 marzo 2021 del consiglio comunale di Città di Castello, è stato approvato a maggioranza e nessun contrario il regolamento per l’istituzione del canone patrimoniale che unisce Cosap, occupazione suolo pubblico, imposta pubblicitaria e diritti di affissione. Vincenzo Tofanelli, assessore alle Finanze, ha presentato l’atto parlando di “una previsione normativa. Il territorio è suddiviso in tre categorie per la Cosap e in due per l’imposta pubblicitaria. Il regolamento è corposo: è previsto lo stesso gettito. Tra le novità: all’articolo 32 si possono introdurre agevolazioni o esenzioni, l’amministrazione all’articolo 3 si impegna a coprire la Cosap con il proprio bilancio. Confermata questa attenzione per questo tipo di attività. L’articolo 53 prevede che le attività ricettive possono fare richiesta per gli stalli dei parcheggi disponibili. Il pagamento sarà entro marzo, ma quest’anno o ad aprile o anche successivamente. Oltre 600 euro si può rateizzare ed è previsto il ravvedimento operoso”.
Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto: “Potevano recepire questa legge con maggiore partecipazione.

L’imposta pubblicitaria e d’affissione è ricontrattabile secondo la normativa con il gestore. Soprattutto in vista delle difficoltà attuali, anche se sono riconfermate le agevolazioni dell’anno precedente. Verifichiamo anche la possibilità dei risultati raggiunti dal punto di vista economico su questo servizio ed anche come valorizzare questa risorsa”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto: “Il grido di dolore delle categorie chiuse dalle norme Anticovid va raccolto. Un ristorante ben regolamentato è meno pericoloso di feste e cene fatte in case privata. Anche in questo si è dato impulso a spinte delatorie che poi vogliono che siano le forze dell’ordine a metterci la faccia. Lungo la superstrada ci sono ritrovi di gente più o meno giovani. La legislazione crea più problematiche di quante ne risolva. Il Comandante della Polizia municipale qualche mese fa ha tolto i parcheggi alle attività alberghiere ed ora andiamo a ripristinarli anzi ad aumentarli, non c’è una coerenza di azione amministrativa”.

Marcelli Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha ribadito: “Gli assembramenti ci sono. Nei parchi i ragazzi senza mascherina e i bambini piccoli a casa. Non c’è solo il cartellone pubblicitario, allarghiamo anche ad altre forme di occupazione pubblica come per esempio le vele”. Mirko Pescari, capogruppo del PD, ha parlato “di un egregio lavoro, senza tralasciare di darsi come obiettivo di non modificare il gettito. Per quanto riguarda gli stalli del parcheggio per le attività ricettive. L’atto della Polizia municipale è legato alla rivisitazione dell’intero regolamento lo ritengo un eccesso di zelo. Sembra che un settore non sappia cosa sta facendo l’altro. Non è un rimprovero. Su avere maggiori stalli, il rimando alla normativa regionale per le categorie ammesse risolve il problema. E’ stato un ottimo lavoro di aiuto ed accompagnamento alle categorie che più soffrono ma pensare che l’Amministrazione possa risolvere la dimensione dell’impatto che la pandemia sta avendo su alcuni settori della nostra economia è impossibile. Siamo favorevoli all’atto”.

Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha anticipato la dichiarazione di voto: “Siamo favorevoli, anche perché è la legge che ci guida, salvo il tetto massimo. Tra gli aspetti rilevanti, vedo la semplificazione e l’agevolazione delle categorie colpite. L’amministrazione sta facendo la sua parte fino in fondo anche tenendo fermo l’introito a norma variata”. Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha ribadito le osservazioni in commissione: “A giugno rivediamo il piano per riequilibrare qualcosa sulle tariffe, perché alcune attività commerciali non hanno Cosap e non avranno agevolazioni. Bisognerà fare controlli e anche rivedere i termini del contratto con Dogre”. Nella replica il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “L’assessore Tofanelli ha svolto un lavoro immane in tempi difficili in cui è necessario tenere saldo il bilancio e venire incontro a tutti quelli che hanno avuto conseguenze negative dalle norme anti Covid. Invito a parametrare quello che sta facendo questo comune con quello che stanno facendo altri. Per fortuna abbiamo un bilancio che ci consente margini di manovra significativi.

L’estate scorsa è stata bella anche per le agevolazioni che ha dato il comune ai commercianti. Sul turismo abbiamo un vulnus enorme per la chiusura delle Terme di Fontecchio, che l’anno prossimo saranno riaperte. Abbiamo tentato di andare incontro agli alberghi anche in questa prospettiva e in quella del camping Montesca”. Tofanelli ha aggiunto: “A Bucci dico che il canone è in funzione del bilancio e dovremmo approvare queste tariffe in Giunta per transitare l’atto nel bilancio. Il gettito sarà lo stesso, confermo a Pescari.

A Lignani dico: la commissione è stata utile ed è servita a riprogettare alcune parti, in particolare gli stalli, ricondotti a norma regionale. Sono previste riduzioni per i cantieri edili, preciso a Rigucci. Mentre suil rilievo di Procelli, è vero agevola solo chi ha suolo pubblico. Ci penseremo al momento del piano finanziario della Tari. Un impegno alla valutazione lo assumo sull’aggio di Dogre, il 14,42%. Anche loro hanno avuto delle perdite ma per ora non ho richiesta di revisione del contratto da loro”. Nelle dichiarazioni di voto Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto, ha parlato di ritardi “ma sono stati fatti passi in avanti”.

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