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Città di Castello: giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Inaugurato il centro antiviolenza medusa.

Nel rispetto delle norme anticontagio e in concomitanza con la Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, a Città di Castello è stata inaugurata la sede del Centro antiviolenza Medusa, che servirà tutte le donne dell’Alto Tevere. Si trova nel centro storico di Città di Castello in via Luca Signorelli, n. 12, e al varo di questo servizio erano presenti solo gli strettissimi addetti ai lavori: l’assessore alle Pari Opportunità tifernate, Luciana Bassini, in quanto Città di Castello è comune capofila a livello di zona sociale e rappresentava anche gli altri sette, Umbertide, San Giustino, Citerna, Monte Santa maria Tiberina, Montone, Pietralunga e Lisciano Niccone, la dirigente del Settore Giuliana Zerbato, la rappresentante del Centro delle Pari Opportunità Regione Umbria Stefania Pieracci, Maria Luisa Favitta per Rete Umbra Antiviolenza, Veronica Baldoni, in rappresentanza dell’associazione Liberamente Donna che gestisce il numero verde attivo 24 ore al giorno 3534164699.

“Questo risultato non scontato il frutto di un grande lavoro di squadra a partire dagli altri assessori della zona, gli uffici, l’associazione Liberamente Donna e le Farmacie comunali che hanno finanziato gli arredi, il Centro per le Pari Opportunità”. Voglio ringraziare tutti” ha detto l’assessore Luciana Bassini “Sarà un punto di riferimento per tutti e mentre lo andavano costruendo abbiamo sentito la vicinanza di tanti cittadini e cittadine.Il centro è a disposizione di chi si trovi, lei e i suoi figli, in una situazione di disagio. Si rivolga a noi e saremo in grado di aiutarla, lo stiamo già facendo in realtà. Il numero 3534164699 è attivo da qualche settimana e sta già ricevendo segnalazioni dal territorio. Se da un lato questo significa che il servizio funziona, dall’altro evidenzia una criticità anche in un contesto locale. Questo centro arriva alla fine di un percorso pluriennale, costellato di simboli, dalla panchina con le scuole, alla targa fino al numero e quindi ad una sede fisica, primo nucleo di una casa di accoglienza, che è il nostro prossimo obiettivo”. Veronica Baldoni per l’Associazione ha spiegato che il nome “Medusa è stato scelto perché questo mostro è il simbolo del ribaltamento di significati che spesso accompagna la violenza di genere. Medusa, una delle molte a cui Zeus fece violenza, fu trasformata in un’assassina anche se era solo una vittima. Dislocare le colpe è l’errore che facciamo spesso anche adesso, quando diciamo che alcune donne con i loro comportamenti istigano, provocano – giustificano – la violenza. Ma non è così: solo la donna è la vittima e il carnefice va cercato altrove”.
Il centro Medusa sarà aperto cinque giorni alla settimana a partire dal 30 novembre 2020. L’orario verrà comunicato nei prossimi giorni. Stasera al tramonto la torre civica si illuminerà di rosso per ricordare le donne vittime di violenza di genere e, in diretta Facebook, la giovane talentuosa interprete Sara Peli canterà un brano a sigillo di questa Giornata di sensibilizzazione 2020.

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Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta” ieri 17 guariti e 17 positivi, oltre al decesso di una persona di 91 anni”

“Nella giornata di ieri abbiamo avuto 17 nuovi positivi e 17 guariti, ma, purtroppo, anche una persona deceduta, un signore di 91 anni che si trovava nella propria abitazione e non era ricoverato in ospedale”. Nell’esprimere le condoglianze ai familiari del tifernate scomparso e la vicinanza alla famiglia nel lutto che l’ha colpita, il sindaco Luciano Bacchetta ha evidenziato come “il fatto che le ultime cifre di ieri si equivalgano confermi la tendenza ormai consolidata di una presenza ancora significativa di nuove positività, che testimoniano la circolazione del virus, ma anche di numerose guarigioni, che testimoniano come nella maggior parte dei casi la malattia passi più velocemente che in passato”. “Il decesso di un concittadino – ha aggiunto il sindaco – certifica invece che il Covid continua ancora a mietere vittime e che quindi dobbiamo essere prudenti, anche se la situazione complessiva permette di guardare in maniera più serena all’emergenza”. “Città di Castello è in Umbria e per l’Umbria è stata confermata fino al 3 dicembre la zona arancione, per cui le prescrizioni attuali, che sono molto prudenti e abbastanza limitanti, vengono prorogate”, ha osservato Bacchetta, formulando l’auspicio che “se i numeri continuano a scendere ci possa essere un presumibile e auspicabile passaggio a un regime meno complesso e difficile, che magari riporti l’Umbria a zona gialla”. “Stamattina – ha riferito il sindaco – abbiamo avuto un incontro molto proficuo con il commissario straordinario dell’Usl Umbria 1 dottor Gilberto Gentili, nel quale, tra gli altri argomenti è stato toccato anche quello della situazione del Covid nella nostra città”. “A Città di Castello i numeri nella seconda ondata sono nettamente migliori rispetto al resto della regione e c’è stata una gestione meno angosciosa e difficile rispetto alla prima fase, anche se il numero dei positivi è stato molto alto, ma ci sono stati in proporzione molti meno ricoveri e molti meno deceduti”, ha sottolineato Bacchetta, che ha puntualizzato: “più di tutto però c’è stata gestione da parte degli operatori dell’Usl Umbria 1 che ha consentito di limitare i danni e per questo vanno ringraziati”. Il sindaco ha quindi invitato a considerare che “ora l’aspetto fondamentale da tenere presente è anche quello economico, perché sarà necessario pensare al futuro”. “Pur rispettando tutte le prescrizioni e la prudenza è chiaro che bisognerà ragionare sulla possibilità di tentare di tornare a una vita normale”, ha rimarcato Bacchetta, facendo riferimento anche alla prossima disponibilità del vaccino. In conclusione il sindaco ha aggiornato sulla situazione della Muzi Betti, “dove sono state quasi completate tutte le valutazioni legate alla positività di due operatrici e di una ospite, con i tamponi effettuati su tutti gli altri che hanno dato e stanno dando responso negativo, per cui sembra che la situazione non presenti criticità particolari”.

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Citerna celebra con un’opera d’arte la “Giornata contro la violenza sulle donne”. Il Comune sceglie la scultura di Bartoccini per sottolineare la parità di genere e il valore della donna

Citerna sceglie un’opera d’arte per ricordare la “Giornata contro la violenza sulle donne”. La scultura in bronzo raffigurante un nudo di donna disteso con la mano sul volto, scolpita dall’artista del Novecento Bruno Bartoccini, originario proprio di Pistrino, frazione di Citerna, è l’immagine forte scelta per simboleggiare questa ricorrenza.
“La donna è bellezza, armonia e fonte di vita, raziocinio e fisicità, da sempre ispiratrice dei capolavori dell’arte figurativa e letteraria – dice l’assessore Anna Conti -. La donna musa dell’uomo e non sua vittima, oggetto di ammirazione, fonte di emozione e di creazione e non oggetto di soprusi e violenze. È questo il messaggio che ci piace ricordare in questa giornata, ogni donna deve avere la consapevolezza del proprio valore, deve poter esprimere raziocinio e fisicità con libertà, orgoglio e consapevolezza, portando avanti con coraggio le proprie scelte”.
“Ancora oggi – aggiunge l’assessore Paola Giannelli – le donne devono spesso combattere contro soprusi fisici e psicologici in ogni ambito della vita. Spesso non hanno il coraggio di esprimere i propri desideri o le proprie ambizioni per paura o senso di inferiorità. Ma invitiamo tutte le donne a non vergognarsi, a denunciare qualunque sopruso e andare avanti a testa alta in ogni occasione”.
“È assurdo pensare – conclude la consigliera Valentina Cirignoni – che nel 2020 ci possano essere ancora violenze e soprusi, anche in forma di mobbing, ma è così purtroppo. Invitiamo tutte le donne a prendere in mano la propria vita e a far sentire la propria voce, affermando senza indugio il proprio valore in tutti i contesti della vita “.

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Andrea Lignani Marchesani: ” per Città di Castello 235270 euro in buoni spesa dal decreto ristori ter: occorrono bandi celeri e una modalità di erogazione diversa dal drive through al Centro servizi”

“Altri 235270 euro in buoni spesa sono stati previsti dal decreto ristori ter per i nuclei familiari in difficoltà economica per l’emergenza Covid a Città di Castello. Scontato che occorrano bandi celeri con criteri trasparenti ai fini di una veloce erogazione in un momento in cui l’emergenza economica è anco più grave che nel mese di marzo; ma è importante trovare un modo differente di distribuzione dei medesimi alla luce di una oggettivamente differente situazione logistica ed epidemiologica. Rimane invariato il punto di vista del sottoscritto dalla necessità di garantire riservatezza ai beneficiari cosa nemmeno lontanamente prevista dal drive-through al Centro servizi di Cerbara. Ma oggettivamente la necessità di una soluzione diversa è determinata dall’occupazione di quello spazio dall’erogazione dei tamponi. Non vorremmo che la mancanza di un lock down totale fosse il pretesto per un “pellegrinaggio” negli uffici comunali con una presenza causale di qualche assessore di turno. Se per questioni di salute pubblica è chiuso in presenza il Consiglio comunale analogamente non si possono fare assembramenti in Comune che oltre a minare la sicurezza dei dipendenti e dei beneficiari affosserebbero definitivamente la riservatezza dei soggetti bisognosi. Si dovrebbe privilegiare la via telematica e, in mancanza di questa, una consegna a domicilio attraverso apposite organizzazioni di volontariato. All’uopo è stata presentata un’interrogazione in data odierna”.

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25 novembre: La Provincia di Perugia rinnova l’impegno contro la violenza sulle donne e sui loro figli. Il palazzo di Piazza Italia si illumina di rosso

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne deve essere un momento di profonda riflessione che non lasci spazio a retorica e a discorsi di rito, ma si basi sui dati oggettivi che allarmano e obbligano la politica, la scuola, le associazioni, le forze dell’ordine e la società nelle sue più ampie articolazioni a sbarrare la strada al fenomeno.

I numeri parlano chiaro. Nei primi sei mesi del 2020 gli omicidi con vittime di sesso femminile, prevalentemente riconducibili all’ambiente familiare, non sono diminuiti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il dato emerge dal report, pubblicato nel sito del Ministero dell’Interno, elaborato dal servizio analisi della direzione della Polizia criminale. Risulta chiaramente che nel periodo del lockdown i reati riconducibili alla violenza di genere sono stati acuiti dalla forzata convivenza. Non solo gli omicidi, ma anche i maltrattamenti e le violenze sessuali, dopo il periodo di lockdown, risultano cronici.

Arrivando al mese di ottobre, risultano 91 le donne uccise, una ogni tre giorni. Questo è il drammatico bilancio che emerge dal rapporto Eures diffuso in questi giorni. Sono nel contempo diminuite le denunce, ma non perché è arretrata la violenza, ma perché le donne costrette in casa sono sottoposte a maggiore controllo.

Sono passati 21 anni dalla prima giornata celebrativa, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, e anche se sono aumentati provvedimenti dal punto di vista legale e di assistenza a favore delle donne, il fenomeno resta allarmante. La cronaca ci restituisce inoltre a ritmo incessante il dramma della violenza assistita dai minori in ambito familiare. Troppo spesso i bambini fanno esperienza di qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte e minori. Per non parlare di quando essi stessi vengono uccisi da chi diceva di amarli.

La violenza sulle donne resta un problema culturale a prescindere dalla condizione sociale. Ancora troppo spesso le vittime vengono additate come corresponsabili e i carnefici giustificati. Quante volte abbiamo sentito le frasi “se l’è cercata”, “l’ha uccisa per troppo amore”, “lei lo voleva lasciare”. Non sarà mai troppo presto per rimediare a questa scia di sangue, ma non è troppo tardi per creare una società migliore che ponga il reciproco rispetto alla base di ogni agire. La Provincia di Perugia è a fianco delle donne e degli uomini che abbracciano quella che deve essere vissuta come una rivoluzione culturale e sociale. Il Palazzo di Piazza Italia illuminato di colore rosso è il simbolo della volontà di sostenere tutte le azioni che da un verso tutelino le donne da ogni forma di violenza e dall’altro creino le condizioni perché di quelle tutele non ci sia più bisogno.

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Politica Sansepolcro Laurenzi (PD In Comune) “obbligatorio costruire un tavolo di lavoro permamente con l’Umbria. Servono scelte che uniscano i territori”

“Non possiamo attendere oltre, dobbiamo lavorare per costuire un tavolo di lavoro permamente con l’altotevere umbro su ambiente, sanità, scuola, trasporti, cultura turismo ma questa volta l’impegno deve essere concreto, dico non a passerelle elettorali convegni o conferenze, che lasciano il tempo che trovano, dico si ad un forte impegno che ci permetta di preparare proposte concrete e condivise ch dovranno essere presentate agli organi regionali. Il nostro territorio non può prescindere l’uno dall’altro, troppi gli interessi che ci legano. Sarò chiaro, da parte mia nessun tabù, neanche su temi più complicati come i rifiuti ad esempio. La politica deve andare oltre, serve programmare il futuro dell’altotevere e della valtiberina per i prossimi anni e lo dobbiamo fare insieme. La politca degli spot, quella che parla alla pancia dei cittadini la lascio a sovranisti e populisti, a noi interessa realizzare e centrare obbiettivi che potranno ridare slancio ad una area vasta, che non ha nulla da invidiare a piazze più importanti anche di livello nazionale”

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Covid-19 a Sansepolcro: Cornioli “oggi registriamo un solo caso di positività. Situazione in miglioramento in tutta la provincia”

“Oggi abbiamo un solo caso positivo, come ci ha comunicato la Asl. I dati in calo sono conseguenti alle restrizioni, prima della zona arancione e poi della zona rossa, a cui stiamo rispondendo. Bene così, ma non allentiamo la tensione, soprattutto nei rapporti familiari e amicali, quelli più a rischio in questo momento. Anche a livello provinciale la situazione è in miglioramento e la pressione del Covid sul San Donato si è fatta più gestibile.
Il numero di nuovi casi positivi nella Sud Est è  pari a 124, di cui 58 nella provincia di Arezzo (per i quali sono stati effettuati 1282 tamponi). Nell’Aretino i positivi in carico sono 2862 e si registrano 100 guarigioni  nelle ultime 24 ore”.

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San Giustino: Un video per dire “NO” alla violenza sulle donne. Assessore Crispoltoni: “Un messaggio ‘diverso’ fatto con il cuore”

‘Io contro la violenza sulle donne ci metto la faccia’. E’ il titolo del video, promosso dal Comune di San Giustino, in occasione del 25 novembre, realizzato dagli attori delle Compagnie teatrali del territorio sangiustinese, insieme alle due Scuole di danza del territorio. Una poesia che scorre insieme alle immagini, dove ogni attore e ogni ballerina indossa o è vicino a qualcosa di rosso per sensibilizzare, prevenire e dire basta alla violenza di genere.  
“Il 25 novembre – commenta l’assessore comunale alle Pari Opportunità, Milena Crispoltoni –   ‘Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, viene celebrata oramai da tempo nel nostro territorio con serate a tema che, lungo il corso degli anni, l’Amministrazione comunale ha promosso in collaborazione e sinergia con le Scuole, le Associazioni teatrali, le Scuole di danza e cittadini che, particolarmente sensibili a questa tragica realtà, hanno sempre apportato il proprio prezioso contributo. Il lavoro in vista di tali appuntamenti, che sempre hanno raccolto una grande e sentita partecipazione da parte della cittadinanza, ha rappresentato quindi anche una preziosa occasione di incontro e confronto tra Associazioni e Amministrazione, oltre ad aver contribuito ad incentivare quelli che sono i rapporti tra le varie Associazioni che, del territorio, sono una parte essenziale, come essenziale e fondamentale è il ruolo da esse svolto. Solitamente, i lavori iniziano per tempo e hanno la finalità di sensibilizzare ognuno di noi a quella che è la grande tragedia della violenza di genere. In quest’anno, così particolare, foriero di momenti difficili che sembrano non avere ancora una fine, in un primo momento si è pensato non fosse possibile realizzare il nostro appuntamento per rimarcare in modo forte il “NO” alla violenza contro le donne. Invece, eccoci qua. Proprio in questo 2020, in cui per effetto del lockdown prendiamo atto essere aumentati i casi di violenza domestica, in cui il restare in casa h24 è stato per tante donne una dolorosa prigionia, si è ritenuto importante inoltrare un messaggio. Un messaggio diverso dal solito, ma fortemente voluto e reso possibile dal grande cuore, dal senso civico e dall’estro creativo dei nostri Gruppi teatrali e delle nostre Scuole di danza che…ci hanno messo la faccia! È stato così da loro realizzato un video che, nella giornata del 25 novembre, sarà pubblicato sul sito del Comune. A loro, il ‘GRAZIE’ dell’Amministrazione e della Cittadinanza”.
                                                                                              

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La Usl Umbria 1 aderisce alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne

La Usl Umbria 1 aderisce alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Nelle strutture del Trasimeno verrà posta una sedia rossa in ricordo delle donne vittime di violenza. A Città di Castello inaugurazione della sede del Centro antiviolenza

Perugia, 24 novembre 2020 – I distretti Trasimeno e Alto Tevere della Usl Umbria 1 aderiscono alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre esponendo sedie rosse e inaugurando la sede di un nuovo centro antiviolenza.

Nei presidi del distretto del Trasimeno verranno posizionate alcune sedie rosse, in memoria delle donne vittime di violenza, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Posto occupato”, promossa dal Gruppo Informale Punto Rosa 2.0 Donne, tumore al seno e dintorni, e delle associazioni Cesvol Umbria, Il Bucaneve ODV e Soggetto Donna APS. Sulla locandina che segnalerà la postazione, saranno presenti i riferimenti utili attivi nel territorio e gestiti rispettivamente dalle Associazione Donne “La Rosa” e dall’Accademia Pietro Vannucci: CAV Centro Antiviolenza “Maria Teresa Bricca” di Città della Pieve (telefono 0578 321669 345 7107440 attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 21); 1522 numero nazionale antiviolenza e stalking; Punto di ascolto Punto Ascolto di Magione (telefono 075 8473063 attivo il martedì dalle 15.30 alle 18.30 e il giovedì dalle 9.30 alle 11.30); Telefono Donna numero verde regionale (800861126 attivo h 24).

A Città di Castello, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, verrà inaugurata, in maniera virtuale, la sede del centro antiviolenza, messa a disposizione dal Comune in via Luca Signorelli che sarà gestito da Liberamente donna (numero di telefono 3534164699). La Usl Umbria 1 ha aderito al Protocollo d’intesa per la costituzione della rete territoriale inter-istituzionale antiviolenza insieme al Comune di Città di Castello, quale capofila della zona sociale n. 1, le forze dell’ordine, il Centro per le pari opportunità, l’Associazione “Liberamente Donna” e il Centro antiviolenza.

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Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta “ieri 14 guariti e 20 nuovi positivi. Da questa mattina drive-through operativo”


“Ieri l’Usl Umbria 1 ci ha comunicato che sono guarite 14 persone, ma ci sono stati 20 nuovi positivi”. Lo ha dichiarato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, parlando di “un trend che si conferma, con la guarigione di molte persone in isolamento domiciliare, per le quali il decorso della malattia è piuttosto breve”. Nel fare loro gli auguri di pronta guarigione, il primo cittadino ha confermato che “sono 11 le persone residenti a Città di Castello ricoverate nel reparto Covid e un tifernate in terapia intensiva Covid, un dato stabile perché nessuno per ora è stato dimesso”. Bacchetta ha ufficializzato che “da stamattina è operativo il ‘drive through’ al Centro Servizi di Cerbara, che speriamo sia funzionale, accogliente e consenta lo svolgimento delle procedure legate ai tamponi in sicurezza e tranquillità”. “Un ringraziamento va alla professionalità di tutti gli operatori sanitari impegnati nel territorio – ha detto il sindaco – in particolare di coloro che eseguono i tamponi e sono costantemente in prima linea, svolgendo un lavoro difficile, complesso e anche rischioso”. “E’ importante sottolineare quanto queste persone dimostrino attaccamento al loro dovere e quanto rispettino gli impegni che tale dovere impone”, ha puntualizzato Bacchetta nel rivolgere loro “i complimenti per quello che stanno facendo e la vicinanza anche alle preoccupazioni che hanno e che possono avere, giustamente, anche dal punto di vista personale”. “La notizia più importante è che sembra ormai quasi certo che il vaccino sarà operativo fin da gennaio anche nel nostro territorio regionale, dove l’indice Rt è sceso sotto l’1 e questo ci consentirà di vivere forse in modo più sereno la fase prenatalizia”, ha sottolineato il sindaco. “I vaccini dovrebbero essere previsti in Umbria nella primissima fase, si parla in modo abbastanza attendibile e verosimile di gennaio, con circa 25 mila dosi che dovrebbero coprire le esigenze e il fabbisogno di 16 mila persone”, ha spiegato Bacchetta, precisando che “in questa prima fase non verranno effettuati a tutti, ma solo ad alcune categorie mirate, in primo luogo gli operatori sanitari, come è ovvio e giusto che sia visto che sono le persone più esposte, e alle persone anziane ospiti di Rsa, che hanno età anche molto avanzate, come testimonia a Città di Castello l’ospite positiva della Muzi Betti con i suoi cento anni, e sono persone fragili, molto esposte ai rischi del Covid”. “Questo legato alla disponibilità dei vaccini a gennaio, sperando che siano efficaci e sicuri, elemento di cui non dobbiamo dubitare, è un gran bel segnale di speranza per il futuro, ma per adesso è opportuno necessario e importante seguire tutte le prescrizioni date, perché la battaglia contro il Covid non è affatto vinta”, ha concluso Bacchetta.

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Pietralunga: Giornata contro la violenza sulle donne, una panchina rossa in via Fratelli Cancellieri. Inaugurazione mercoledì 25 novembre. Vicesindaco Radicchi: “Un simbolo per ricordare, sensibilizzare e riflettere”

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In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, il Comune di Pietralunga installerà in via Fratelli Cancellieri una panchina rossa.
La cerimonia, prevista per le ore 15, si terrà nel rispetto delle norme anti-Covid e vedrà la partecipazione dell’intera Giunta e del parroco don Francesco, che benedirà la panchina. Un’iniziativa che vuol porre l’attenzione sul tema della parità di genere, annunciata dall’Amministrazione esattamente un anno fa, quando realizzò un convegno per sensibilizzare la comunità sul tema della violenza e del femminicidio.
“La cronaca – afferma il vicesindaco Federica Radicchi – ci porta ormai quotidianamente al tema della violenza contro la donna. Una violenza seminata spesso tra le mura domestiche, le quali, invece di essere il centro nevralgico di protezione e serenità, diventano luogo di paura e coercizione, fisica e mentale. L’ordinarietà con la quale ci vengono propinate tali notizie non deve, però, farci abbassare la guardia su questa tematica. Credo che il tutto sia sotteso da un retaggio culturale che vede la donna fragile, perciò manipolabile e, quindi, incapace di emanciparsi. Probabilmente è ancora mal digerito il fatto che una donna possa essere autonoma e raggiungere gli stessi obiettivi dell’uomo; infatti ancora troppo spesso la figura femminile viene emarginata e discriminata proprio per il suo essere donna, lo vediamo accadere continuamente nei luoghi di lavoro ad esempio. La violenza è di fatto un problema culturale, non più soltanto emergenziale o il risultato di patologie mentali devianti. Lo scorso anno per questa occasione organizzammo un convegno dal titolo ‘Ti amo da morire’ in cui, io stessa, annunciai l’installazione della panchina rossa. Questa, oltre a farci ricordare le povere vittime di violenza, non deve essere soltanto un simbolo, ma spero possa essere motivo di riflessione ogni qual volta si sceglie consapevolmente e volutamente di non rispettare, prevaricare, offendere e odiare. La violenza è una scelta. Sempre”.

Pietralunga20031.IC

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Inaugurata la sede del centro antiviolenza a Città di Castello, servirà 8 comuni

Hanno scelto la statua di Medusa tiene in mano la testa di Perseo, realizzata da Luciano Garbati ed esposta davanti al Tribunale di New York dove il Movimento #Mee Too ha avuto grande fermento. Sono le volontarie dell’Associazione Liberamente Donna che con la zona sociale dell’Alto Tevere hanno aperto il numero antiviolenza 3534164699 e da domani, mercoledì 25 novembre 2020, avranno anche una sede per il centro antiviolenza in via Luca Signorelli 12 a Città di Castello. L’inaugurazione cadrà nel giorno in cui si ricorda la Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne in un anno molto particolare, dominato da un’Emergenza sanitaria mondiale che catalizza l’attenzione con il rischio che “altri fenomeni da estirpare allo stesso modo del Covid passino in secondo piano” dice l’assessore alle Politiche sociali di Città di Castello Luciana Bassini per la quale “non si può ignorare che gli episodi di violenza sulle donne, specialmente con la convivenza forzata a causa del lock down e del confinamento, non solo non siano diminuiti ma abbiano assunto contorni più critici. Per questo nel rispetto di tutte le normative anticontagio, domani in mattinata inaugureremo simbolicamente la sede del centro che servirà l’intera zona sociale e cioè le donne di Città di Castello, Umbertide, San Giustino, Citerna, Montone, Pietralunga, Monte Santa Maria Tiberina e Lisciano Niccone. La sera al tramonto illumineremo la torre civica di rosso e la giovane cantante Sara Peli accompagnerà questo gesto simbolico con un brano attinente al tema della promozione della cultura di genere, del rispetto delle differenze, del contrasto al pregiudizio e alle discriminazioni. Da questo punto di vista la storia di Medusa è emblematica, perché fu punita per aver subito violenza, come se in qualche modo si fosse meritata il castigo. Questa mentalità va superata e sarebbe bello se anche l’iniziativa di domani contribuisse a farlo”. “Voglio ringraziare la donne che hanno dato vita a Liberamente Donna, l’associazione protagonista di questo progetto così importante e ricordare il numero attivo 24 ore su 24, a cui chi è in difficoltà può rivolgersi per un aiuto subito: 3534164699”.

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Ex ospedale e casa della salute: sindacati all’attacco “basta strumentalizzazioni, la verità la conoscono tutti”

Il presidio che giovedi 19 novembre le OO.SS. hanno fatto presso l’ex ospedale di Città di Castello, proprietà della Regione Umbria, per la realizzazione della Casa della Salute e il recupero dell’immobile, con i soldi che ha suo tempo la Regione aveva messo a bilancio e che sono stati destinati ad altro uso dall’attuale Giunta Regionale, ha disturbato qualche politico locale che si è premurato di dire che le OO.SS. sono nuove a fare certe rivendicazioni e che lo fanno solo perché è cambiato il colore di chi amministra la Regione.
Vogliamo rispondere con i fatti alle accuse di chi parla senza sapere o è in mala fede solo per fare bassa propaganda a suo uso e consumo. Altri hanno affermato che il nostro presidio volesse risolvere il problema covid con il recupero edilizio dell’ ex ospedale, non credendo alla magia e vantando una media intelligenza, l’accusa, per noi, cade da sola.
Le organizzazioni sindacali sono anni che chiedono la realizzazione della Casa della Salute e il recupero dell’ex ospedale di Città di Castello come dimostrano le iniziative fatte negli anni scorsi.
Per restare agli ultimi anni: a dicenbre 2014 è stato fatto un presidio di CGIL CISL UIL davanti all’ex ospedale il Corriere dell’Umbria titolava allora “Anche i sindacati sono stufi del ping pong fra regione e Comune sull’ex ospedale” anche all’ora si chiedeva la realizzazione della Casa della Salute ed il recupero dell’immobile ed in Regione c’era la prima giunta Marini, tanto per sottolineare che per le OO.SS. non ci sono amministrazioni amiche o nemiche, ma semplicemente problemi dei lavoratori e dei cittadini da risolvere e tutelare, questa si chiama politica sindacale.
Nel gennaio 2016 a seguito della piattaforma unitaria dei sindacati pensionati di CGIL CISL UIL Regionali, si è riproposto il tema delle Casa della Salute in ogni distretto socio sanitario dell’Umbria e conseguentemente nell’Alto Tevere si è di nuovo rivendicato le questioni sopra riportate.
Il 30 marzo 2018 a seguito degli incontri sui bilanci comunali le OO.SS. sono uscite con un comunicato nel quale testualmente veniva fatto il seguente resoconto “da parte della Regione (giunta Marini) vi è stato lo svincolo dal Bilancio Regionale, che potrebbe permettere di fare passi in avanti circa il recupero di un immobile importante per la realtà cittadina (ex ospedale). Altresì importante il finanziamento derivante dalle opere pubbliche finanziate con interventi relativi alla ricostruzione post-sisma 2014.
Il 2 aprile 2019 CGIL CISL UIL a seguito degli incontri con il Comune di Città di Castello pubblicavano un comunicato stampa di sintesi del confronto e tra l’altro scrivevano ”si apprezza l’impegno (dell’amministrazione) per gli investimenti in opere pubbliche ….., così come le azioni relative all’ex-ospedale per il progetto della casa della salute, su cui il sindaco ha informato le OO.SS. di aver definito con Regione ed ASL il relativo finanziamento di 10 ML/€ per un primo intervento”. Questo è il punto che contestiamo alla Giunta Tesei, dove sono finiti i soldi che erano previsti per questo territorio per la Casa della Salute e la ristrutturazione dell’ex ospedale?
Oggi i servizi sanitari territoriali sono collocati in larga parte in immobili non di proprietà della ASL1, pertanto ogni mese sono decine di migliaia di Euro di affitti, per mantenere la collocazione dei servizi nel territorio è quindi auspicabile che in futuro, anche attraverso la realizzazione della Casa della Salute non sia necessario una spesa esosa per gli affitti che potrebbero essere in gran parte azzerati e contemporaneamente migliorare, i servizi socio sanitari e renderli più efficienti ed efficaci.
La mobilitazione sindacale di questi giorni è dunque il proseguo di una rivendicazione avviata già molti anni fa, che crediamo doverosa e che proseguiremo per il bene comune dei lavoratori e dei cittadini dell’Alto Tevere. Rivendicare il diritto al benessere o una mobilità pubblica sostenibile..non è compito delle OO.SS? Noi pensiamo lo sìa… e dovrebbe esserlo di più anche per la classe politica.

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Clausura e covid: dodici scatti inediti di vita quotidiana all’interno del monastero di santa Veronica giuliani. Presentato “laus deo” 2021 il calendario delle sorelle cappuccine

Clausura e “covid” a confronto: dodici scatti e didascalie uniche che raccontano le storie di vita quotidiana tramandate da oltre cinque secoli ed oggi più che mai attuali e vere. Un anno di cambiamenti profondi e tribolati sta finendo e a breve si affaccerà il nuovo 2021. Anche quest’anno le sorelle del Monastero Santa Veronica Giuliani di Città di Castello (fondato nel 1623 da Monsignor Giovanni Antonio Fuccioli) hanno deciso di aprire le porte della loro casa, ma in maniera diversa rispetto all’anno scorso: hanno scelto di lanciare un messaggio attraverso le testimonianze scritte ai tempi della Santa con l’ausilio delle foto scattate durante il lockdown. Nel calendario “Laus Deo” (realizzato da Petruzzi editore e Cartoedit), i fotografi amatoriali Silvio Ficarra e Giuseppe Marsoner hanno saputo cogliere in dodici scatti l’essenza del quotidiano, il ripetersi delle “piccole cose” nei gesti di carità, di ringraziamento e di gioia di vivere. Immagini inedite, storiche, mai immortalate da dentro dall’obiettivo di un macchina fotografica che ci propongono ci riportano al tempo di Santa Veronica quando portava le brocche d’acqua, lavava i panni e cucinava, allora come anche oggi fanno le sorelle cappuccine. Vite silenziose ma presenti per i tanti che chiedono loro una parola, un consiglio o una preghiera, semplici ma forti nella fede e nella vita operosa di ogni giorno. “Un’iniziativa – spiega Angelica Lombardo, presidente dell’ associazione Le Rose di Gerico che ha coordinato il progetto, che per la seconda volta è stata fortemente voluta dalla comunità delle sorelle del Monastero per entrare in punta di piedi nelle case di tutti e condividere con noi i prossimi mesi la speranza di tornare a vivere la vita di sempre nella preghiera e fratellanza”. Questa volta la badessa madre Giovanna e le altre sette “sorelle” del monastero di clausura c’hanno voluto mettere la faccia e non solo, per dare un segnale inedito, attraverso anche le nuove tecnologie e strumenti editoriali, e manifestare così vicinanza e sostegno a tutti immortalando i piccoli-grandi gesti quotidiani che affondano le radici nella storia secolare dell’ordine monastico e del monastero. Loro dal “seicento” ad oggi sono passate attraverso i secoli, le guerre, distruzioni, pandemie varie e sono giunte oggi a vivere come tutto il mondo un anno di paure, insicurezza, tragedie che hanno voluto condividere lanciando però un messaggio di speranza. “Durante i mesi di lockdown quando anche il nostro monastero come tutte le altre strutture religiose ha dovuto osservare le normative legate al diffondersi della pandemia, abbiamo deciso di realizzare questo calendario 2021 che racchiude l’essenza e la storia di chi c’ha preceduto avendo sempre al centro il messaggio della santa che ci guiderà sempre anche in questi momenti difficili”, ha precisato la badessa madre Giovanna con il calendario stretto fra le braccia nel chiostro del monastero, proprio sotto la finestra della “cella” di Santa Veronica nel corso di una breve ed unica presentazione ufficiale del calendario affiancata dalla presidente dell’ associazione Le Rose di Gerico, Angelica Lombardo, dal parroco della Cattedrale, Don Alberto Gildoni e dall’assessore alle Politiche Sociali, Luciana Bassini che ha ringraziato le sorelle Cappuccine per il prezioso lavoro editoriale “di grande significato storico, culturale e sociale”. Il calendario potrà essere richiesto scrivendo a questa email: calendario.svg@gmail.com. Altre informazioni direttamente sul profilo Facebook del monastero o al sito www.santaveronicagiuliani.it, info@santaveronicagiuliani@gmail.com. Le offerte ricevute saranno destinate alla manutenzione del Monastero e al riscaldamento per questo inverno.

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Caccia: Bettarelli “in Emilia Romagna, Marche e Basilicata sono già consentiti gli spostamenti dei cacciatori tra Comuni: la Lega si attivi anche in Umbria anziché tentare l’ennesimo scaricabarile su Roma”

“In Emilia Romagna, Marche e Basilicata sono già consentiti gli spostamenti dei cacciatori tra Comuni: la Lega si attivi anche in Umbria anziché tentare l’ennesimo scaricabarile su Roma. Il mondo venatorio umbro è ancora in attesa di risposte”. Lo afferma il consigliere del Partito Democratico Michele Bettarelli, spiegando che “mentre nelle regioni confinanti le Amministrazioni regionali hanno chiesto e ottenuto dal Prefetto il via libera allo spostamento dei cacciatori (per la prosecuzione dei piani di contenimento dei cinghiali) dal territorio di un Comune all’altro, in Umbria assistiamo da giorni all’ennesimo scaricabarile della Lega su Roma”. 

Secondo Bettarelli “chiedere al Governo e attendere per non assumersi responsabilità è una prassi ormai consolidata anche in tema di caccia e spostamenti, che ha unito (a suon di comunicati stampa) i vertici regionali del partito di Matteo Salvini. Nel frattempo peró le squadre di cacciatori nella nostra regione, a differenza dei vicini che hanno già potuto riprendere regolarmente  l’attività venatoria a partire dal fine settimana appena trascorso, continuano ad attendere che la Lega dalle parole dei comunicati stampa, dagli appelli al Governo passi ai fatti e si attivi anche in Umbria seguendo il buon esempio di chi evidentemente ce l’ha fatta”.

“Dopo il via libera di Emilia Romagna, Marche e Basilicata – conclude l’esponente dell’opposizione – il Carroccio in Umbria (dove governa) dimostri di voler aiutare davvero il mondo venatorio attivandosi concretamente per disporre quanto prima l’autorizzazione per lo spostamento dei cacciatori sul territorio”.

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Tonino Giunti (Forza Italia) “l’acqua di Montedoglio fa gola a tutti, agli abitanti della Valtiberina restano le sole briciole”

“Ci sono aree della Valdichiana che chiedono di avere a disposizione più condotte per irrigare più territori con acqua di qualità, in quantità sufficiente per migliorare, potenziare ed eventualmente modificare l’impostazione culturale delle loro produzioni, questo si legge sui quotidiani. Tutti sanno che l’acqua di Montedoglio disseta già una parte significativa di Arezzo, Firenze , la Valdichiana appunto ed una parte dell’Umbria oltre a far mantenere a livello il lago Trasimeno. L’invaso non è immenso, come qualcuno pensa , anzi in certi momenti il livello dell’acqua si abbassa notevolmente, il muro crollato, ancora non è stato ricostruito. Tutto questo utilizzo presente e futuro non mi sembra sia politicamente corretto nei riguardi del territorio dove è situato Montedoglio. Ci sono zone che non hanno le condotte per uso irriguo,ad esempio , la frazione di Gricignano , parti della piana verso Anghiari, oltre la zona pedemontana di Sansepolcro. E’ passato tanto tempo ci aspettiamo fatti concreti in Valtiberina , prima di portare l’acqua altrove”.

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Pallavolo serie B/M: ERM group San Giustino, da mercoledì riprendono gli allenamenti

Dopo la settimana appena conclusa che ha visto i nostri ragazzi impegnati nei consueti quattro allenamenti tecnici e due fisici, e la posticipazione dell’allenamento congiunto con la Sir Safety Perugia a data da destinarsi, i boys biancoazzurri sono pronti ad impegnarsi, a partire da mercoledì, con mister Francesco Moretti, per tre sedute tecniche, e con il preparatore atletico Giovanni Collacchioni per i due allenamenti fisici, presso il palazzetto comunale. Il desiderio di riprendere i campionati e la voglia di far bene sono sempre più intensi e giorno dopo giorno lavorano per raggiungere questo obbiettivo.

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La biblioteca a domicilio. Attivato prestito anticovid con consegna dei libri a casa

Tra le prime in Umbria, la Biblioteca Carducci di Città di Castello, da domani martedì 24 novembre 2020, porterà i libri agli utenti. Chiusa, in linea con le disposizioni governative, fino al prossimo 3 dicembre 2020, l’Amministrazione comunale ha deciso che se gli utenti non possono andare in Biblioteca, sarà la Biblioteca ad andare dagli utenti, attraverso un servizio di consegna a domicilio dei libri. Per continuare ad usufruire del servizio di prestito offerto dalla biblioteca è stato attivato il “Prestito con consegna a domicilio”. E’ l’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli a spiegare il funzionamento del meccanismo: “Il cittadino sceglierà il libro, l’audiolibro, la rivista che ti interessa consultando il catalogo on-line www.umbriacultura.it oppure scrivendo una mail all’indirizzo biblioteca@cittadicastello.gov.it, il bibliotecario chiamerà il cittadino con il quale concorderà il giorno e le modalità di consegna. Il giorno stabilito il materiale richiesto verrà consegnato da personale autorizzato, munito di cartellino di riconoscimento, senza alcun contatto fisico, nel rispetto dei protocolli sanitari (tutela dell’utente, dell’operatore) e delle misure di quarantena del materiale librario. Si potrà richiedere fino ad un massimo di sei libri/audiolibri/riviste. Come consueto il materiale resterà in possesso 30 giorni con possibilità di proroga telefonica – 20 giorni. La Biblioteca si recherà nella zona due volte a settimana, dal lunedì al venerdì indicativamente dalle 11 alle 13 al mattino, e dalle 17 alle 19 di pomeriggio – anche se gli orari possono essere personalizzati in base alle esigenze. Per restituire, sarà sufficiente andare all’ingresso di via XI Settembre e lasciare il materiale possesso nella scaffalatura posta all’entrata. Il personale provvederà al rientro”. L’ingresso di via XI Settembre sarà aperto nei giorni lunedì 8.30-12.00, martedì 15.00 -18.00, mercoledì 15.00 -18.00, giovedì 9.00 – 12.00 e 15.00 -18.00, venerdì 9.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00, sabato 9.00 – 12.00. Il servizio è rivolto a tutti gli utenti iscritti alla biblioteca comunale Carducci e residenti nel comune di Città di Castello. Se un utente risiede fuori dal comune, il personale troverà la soluzione più adatta alle esigenze. “Anche se le misure anticontagio ci costringono a ripensare l’organizzazione e l’erogazione, il Comune ha deciso di non rinunciare e di non interrompere i servizi fondamentali e tra questi quelli connessi alla cultura e alla formazione – commentano il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore. “Tutti speriamo che le modalità siano quanto più provvisorie e che presto la regressione della pandemia possa consentire di tornare in presenza nella Biblioteca, un punto di riferimento e di socialità per tanti cittadini e tanti giovani, che l’hanno eletta a luogo di studio. Attivare il prestito a domicilio risponde a questa politica e siamo certi che in questo periodo di restrizioni sarà una buona alternativa – comunque l’unica possibile senza rischio – per non privare tanti studenti e studiosi di supporti essenziali al loro percorso”. Per qualsiasi altra informazione e chiarimento puoi telefonare al numero 075 8523171 nei giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, il sabato dalle 9:00 alle 13:00

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