La formazione della bocciofila Cerbara formata da Andrea Landi e Paolo Nardi Trionfa nel Trofeo Città di Castello al quale hanno partecipato 110 coppie. Classifica 1° cl. Andrea Landi e Paolo Nardi (Cerbara) 2° cl. Marco Ercolanetti e Adriano Benedetti (Spello) 3° cl. Corrado Berta e Claudio Marinelli (S. Erminio) 4° cl. Maurizio Pieggi e Luigi Bianchini (Cerbara)
Nella foto il Direttore di Gara Edoardo Edoardi, il Presidente della bocciofila Città di Castello Paolo Bettacchioli e il vice presidente Alvaro Martinelli premiano la coppia vincitrice
La società ha omaggiato oltre il direttore di gara anche il Presidente del Comitato Regionale FIB UMBRIA Umbro Brutti e l’ assessore del comune di Città di Castello Riccardo Carletti che si e’ congratulato “per la perfetta organizzazione della manifestazione e per l’attività che la bocciofila da sempre svolge a Città di Castello con importanti risvolti sportivi e sociali”.
“Una domenica di festa per il calcio tifernate grazie alle meritate “salvezze” conquistate sul campo negli ultimi scampoli di gioco dei rispettivi campionati di appartenenza dallo Sporting Club Trestina e dall’Fc Castello Calcio San Secondo, che dunque, anche nella prossima stagione continueranno a militare in serie D e Prima Categoria rappresentando al meglio la città e la passione per lo sport, il calcio in questo caso. Congratulazioni ai dirigenti del Trestina, Leonardo Bambini e Valerio Galizi, alla società, allo staff tecnico ed ovviamente ai giocatori che ieri hanno conquistato in trasferta a Follonica la permanenza nel campionato di serie D che dal 2011 li vede protagonisti. Un risultato, per come maturato, quasi “epico”, reso possibile grazie anche al sostegno dei tifosi, che si sono dimostrati il dodicesimo uomo in campo. Festeggiamenti meritati poi a San Secondo per la vittoria casalinga di ieri che ha decretato la permanenza della formazione del “patron” Aldo Spapperi, in prima Categoria, artefice assieme alla dirigenza, allo staff tecnico, ai giocatori e tifosi di questo risultato di prestigio.” Le congratulazioni del sindaco Luca Secondi, dell’assessore allo Sport, Riccardo Carletti e del consigliere comunale con delega allo sport, Fabio Bellucci per la permanenza nei campionati di serie D e Prima Categoria, di Sporting Club Trestina e Fc Castello Calcio San Secondo.
A Valtiberina 7 i premi di laurea in memoria di Elisa Orsini, il premio letterario Città di Castello, la presentazione del libro, dell’ex difensore del Milan Filippo Galli
UsFG: Antonini, Pignat, Brunetti, Matteucci, Pino (34’ st Arrighini), Scartoni (20’ st Morelli), Kondaj, Tatti (44’ st Cret), Zona, Marino (17’ st Masini), Bramante (41’ st Giustarini). A disp.: Romano, Grifoni, Souare, Scartabelli. All.: Callai
SPORTING CLUB TRESTINA: Fratti, Giuliani, Bucci, Dangelo (29’ st Buzzi), De Meio (36’ st Borgo), Sensi, Dottori (17’ st De Souza), Lisi (44’ st Serra), Mencagli, Ferri Marini, Nouri (29’ st Marcucci). A disp.: Tozaj, Orselli, Granturchelli, Migliorati. All.: Calori.
ARBITRO: Palmieri di Brindisi (assistenti Ambrosino di Nichelino, El Hamdaoui di Novi Ligure. Quarto ufficiale: Spina di Barletta).
NOTE: Recupero: pt 2’, st 6’, pts 2’, sts 3’. Ammoniti: Ferri Marini, Buzzi, De Souza, Cret, Arrighini. Espulso Mencagli per somma di ammonizioni al 12’ sts. Espulsi gli allenatori Callai e Calori. Espulso Morelli al 17’ sts. Al 14’ Arrighini fallisce un calcio di rigore. RETI: 21’st. Matteucci, 51’st. Buzzi, 12’sts Mencagli.
Sulla maglietta indossata da tutti i bianconeri alla fine della gara c’è scritto: Banda D raccattati – 11/05/2025. Ebbene, questa “Banda D raccattati” oggi l’ha fatta grossa! Ha vinto in rimonta lo spareggio playout in casa del Follonica Gavorrano in quella partita che sarà sicuramente ricordata per sempre da tutti i tifosi trestinesi! Con l’obbligo di vincere per restare in D, i ragazzi di Simone Calori sono riusciti a ribaltarla quasi al termine dei supplementari, dopo che Buzzi – al 6’ di recupero della ripresa – era riuscito ad agguantare i padroni di casa sugli sviluppi di un angolo. Insomma, una prestazione tutto cuore e coraggio per Ferri Marini e compagni contro un avversario tecnicamente superiore che dall’inizio della stagione puntava addirittura ai quartieri alti della classifica. Ma il Trestina ha dimostrato di essere più squadra abituata alla battaglia. E nonostante il vantaggio dei locali, tutti hanno spinto fino all’ultimo per la clamorosa rimonta. Peraltro verso la fina del primo tempo supplementare il Follonica Gavorrano ha avuto la grandissima chance per chiudere i giochi ma il calcio di rigore calciato al 12’ del primo tempo supplementare da Arrighini è finito sulla traversa dopo aver sbattuto sulla riga di porta. Secondo tempo supplementare caratterizzato dal grande carattere di questi ragazzi che, grazie al bomber Mencagli, sono riusciti quasi in extremis a mettere la freccia e regalare così questa meritatissima salvezza a società e tifosi, giunti a Gavorrano per completare l’abbraccio a questa… Banda D raccattati! ✍️ UFFICIO STAMPA SPORTING CLUB TRESTINA
A distanza di un anno esatto sono venuti alla luce questa volta sei cigni uno in piu’ rispetto al lieto evento del 2024. Ed e’ già un via vai di persone, famiglie con bambini, pronti a scattare foto e selfie ed immortalare mamma Gisella e papà Checco con i sei piccoli cigni che già scorrazzano in acqua dietro ai genitori sul laghetto. Checco e Gisella, i cigni adulti da anni vivono nel parco, ed anche questa primavera hanno fatto un altro regalo alla comunità tifernate, che considera il parco di Rignaldello ed il lago dei cigni uno dei cosidetti “luoghi del cuore” che da anni ormai si lega alla presenza ed a una tradizione che poche città e pochi territori hanno la fortuna di vantare. I piccoli uccelli acquatici già hanno iniziato ad ammirare la loro dimora subito dopo essere usciti dalla uova che mamma Gisella su un piccolo isolotto del laghetto stava “covando”. Come sempre sono seguiti amorevolmente da Alberto Alunni, consigliere della sezione di Città di Castello dell’Arci caccia che gestisce in convenzione da oltre vent’anni l’area verde comunale con il presidente del sodalizio Luigi Falleri ed altri volontari.
Lo specchio d’acqua nel quale abiteranno con i propri genitori si trova, a pochi metri dalla collezione degli Ex Seccatoi del Tabacco, che si stagliano sullo sfondo con la loro maestosa struttura completamente nera, circondata dalle sculture color rosso che impreziosiscono la sede espositiva.
Il parco e’ un punto di riferimento da oltre 30 anni, da quando si stabilì il primo abitante, che si chiamava sempre Checco e che era stato rinvenuto ferito lungo la superstrada E45. Solo nel 2020, l’anno del Covid-19, questa straordinaria consuetudine si era curiosamente arrestata, destando stupore e interrogativi sulla particolarissima coincidenza. “La natura ci regala questi bellissimi momenti che rendono il parco ancora più vivo e frequentato da famiglie e bambini”, ha dichiarato l’assessore all’ambiente Mauro Mariangeli.
Il partito Azione Toscana esprime profonda preoccupazione e ferma condanna nei confronti della decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale sul fine vita, approvata lo scorso febbraio dal Consiglio Regionale della Toscana.
La normativa, frutto di una proposta di iniziativa popolare sostenuta da oltre 10.000 cittadini e promossa dall’Associazione Luca Coscioni, rappresenta un passo di civiltà e responsabilità in un contesto legislativo nazionale colpevolmente assente. La legge toscana che garantisce l’accesso, nei casi previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019, al suicidio medicalmente assistito è un atto doveroso e rispettoso della dignità delle persone che affrontano condizioni di sofferenza irreversibile e insostenibile.
“La scelta del Governo di impugnare questa legge – dichiara Marco Remaschi di Azione Toscana – è non solo sbagliata sul piano giuridico, ma anche profondamente insensibile dal punto di vista umano. La Regione Toscana ha legiferato nell’alveo delle proprie competenze, adempiendo a un dovere morale e costituzionale indicato chiaramente dalla Corte: colmare un vuoto normativo che da anni paralizza i diritti di chi chiede di essere accompagnato nel proprio percorso di fine vita, con umanità e dignità.”
A intervenire sul tema anche il segretario nazionale di Azione, Carlo Calenda:
“Abbiamo bisogno di una legge sul fine vita da molto tempo. È questione di umanità e decenza. Il Governo dovrebbe pensare a questo piuttosto che impugnare la legge regionale della Toscana.”
Un richiamo forte al senso di responsabilità istituzionale, che Azione Toscana raccoglie pienamente.
“Rimane completamente incomprensibile – prosegue la nota di Azione Toscana – che, invece di avviare una seria discussione parlamentare su una legge nazionale sul fine vita, prendendo ad esempio proprio la legge toscana, costruita con equilibrio, rigore e ascolto della cittadinanza, preferisca la via dello scontro e del centralismo miope, anziché assumersi le proprie responsabilità.”
Azione Toscana si unisce alla posizione espressa dal presidente Eugenio Giani, ribadendo la propria volontà di difendere la legge toscana in tutte le sedi opportune.
“La nostra Regione – conclude Azione Toscana – ha dimostrato di saper governare anche i temi più delicati con serietà e spirito di servizio. Saremo al fianco di chi difende il diritto alla libertà di scelta e al rispetto della persona, fino all’ultimo momento della sua esistenza.”
In un’edizione in cui diversi dei partecipanti hanno ottenuto punteggi piuttosto alti, i premiati del Concorso di Poesia “Marco Gennaioli” sono stati ben quattro. Al primo posto si sono collocati con lo stesso punteggio due partecipanti: Isabel Franceschetti con la poesia intitolata “Baci di sole” e Francesca Falasconi con “Un punto sulla mappa”. A seguire il secondo e il terzo premio sono stati assegnati rispettivamente a Liù Bastianoni con “Ho provato a riparare la tua stella” e Alessandro Calvanese con “Cose che non dico mai”. Oltre a questi durante la cerimonia di premiazione, tenutasi la mattina di sabato 10 maggio a Palazzo delle Laudi, sono state commentate pubblicamente anche le altre sei poesie che, in termini di punteggio, si sono posizionate tra le prime dieci: durante questo momento sono pertanto stati menzionati gli autori di tali componimenti ovvero, Alessandro Maccotta, Gaia Silvia Pettinori, Emma Pasqui, Angelica Carletti, Agnese Contucci e Gemma Focardi. La graduatoria attraverso la quale sono stati individuati i vincitori è stata stilata in seguito alle valutazioni assegnate, in forma anonima, da una giuria composta da sette membri: Carla Masetti Gennaioli (presidente della Fondazione “Marco Gennaioli”), Matteo Martelli (presidente del Centro Studi “Mario Pancrazi”) e dai docenti Veriana Migliorati, Nicolò Biccheri, Laura Caruso, Carolina Calabresi e Gabriele Marconcini.
A tutti i partecipanti presenti è anche stato consegnato il volume che raccoglie tutte le 112 poesie, con relativo nominativo degli autori, che i ragazzi hanno inviato entro la data dello scorso 10 aprile. Ancora una volta, dopo quest’ultimo atto che ha formalmente chiuso la terza edizione del Concorso di Poesia, gli organizzatori ringraziano tutti gli studenti che hanno partecipato e tutti coloro, a partire dal Comune di Sansepolcro e le scuole del territorio, che hanno supportato l’iniziativa. Di seguito, dalle prime alla terza, si riportano le poesie che sono state premiate.
I ex-aequo
ISABEL FRANCESCHETTI
Baci di sole
Ti accarezzo
Sono le sette
Chiusi sdraio e ombrelloni
Il suono leggero della musica dal chiostro sembra più lontano del solito. Persino i gabbiani abbandonano gli scogli. È l’ultimo bagno d’estate
Il sole color conchiglia si incastona fra i capelli d’oro
Il cielo è una pennellata di rosa fa più freddo. I segni dei baci di sole li porta via il vento
È sera
Intanto il tempo fa le valigie e se ne va come è arrivato silenzioso con occhi chiari color delle onde.
I ex-aequo FRANCESCA FALASCONI
Un punto sulla mappa
Dove nasci cambia tutto. Un tiro di dadi che decide. Cambia il cielo che vedi la prima volta che apri gli occhi, il suono che senti: una ninna nanna, o un’esplosione in lontananza.
C’è chi nasce tra pareti calde, mani che stringono, un nome già scritto su un diario. E chi, invece, tra polvere e lamenti, e una speranza sbiadita.
In certi luoghi, nascere è un inizio. In altri, è già una lotta.
Dove nasci decide se avrai acqua pulita, o se dovrai camminare ore per un secchio. Se avrai libri da sfogliare, o se dovrai lavorare prima ancora di imparare a leggere.
Ci sono culle che diventano trampolini, e culle che sembrano gabbie. Non per scelta. Solo per geografia.
La Terra gira uguale per tutti, ma non tutti iniziamo dallo stesso punto. C’è chi corre, e chi resta indietro senza colpa, senza voce, senza opportunità.
E allora, se sei nato dalla parte fortunata del mondo, non chiudere gli occhi. Usa le mani, la voce, il cuore. Perché dove nasci non è un merito, ma scegliere cosa farne può cambiare qualcosa.
II. LIÙ BASTIANONI
Ho provato a riparare la tua stella
Ho provato a riparare la tua stella… A ripararti Ma ho fallito, eri troppo rotto Troppo frammentato, come lei Mi dispiace davvero, ci ho pensato e ripensato, se accogliere il tuo dolore Quello che mi stavi provando ad offrire… Tutto senza parole Ho preso la mia decisione, ho scelto con attenzione Ho provato a riparare la tua stella E ho lasciato i lavori a metà Non mi porterò via altri pezzi di te Da custodire e proteggere Quando i miei, che hai ancora tu Sono dimenticati Affogati Tutte le sere nell’odore di fumo, sommersi Persi In quella nebbia In quella rabbia Ho davvero provato a riparare la tua stella Dopo un po’ ci ho rinunciato Tranquillo, ti lascerò stare Ti lascerò affondare In quella fragile nebbia Di delusione e di rabbia. Non puoi mentire al respiro.
III. ALESSANDRO CALVANESE
Cose che non dico mai
Ci sono giorni in cui mi sveglio con la testa piena di pensieri che non hanno nome, come se la notte parlasse un’altra lingua e io non riuscissi a tradurla.
A scuola sorrido, faccio battute, ma dentro ho un mare agitato. Non è tristezza, è solo che a volte cambia direzione da solo e non conosce riposo.
Ripenso a quando bastava un pallone, una corsa nel prato, le ginocchia sbucciate, per sentirmi invincibile. Ora corro ancora, ma spesso non so dove sto andando.
Scrivere mi serve, è come tirare fuori il disordine, trasformarlo in qualcosa che respira, che non resta solo dentro.
A volte metto tutto su carta, non per spiegarmi, ma per sopravvivere a ciò che non riesco a dire.
Non so se questa è poesia, ma è la parte più vera che ho, quella che non grida eppure chiede di essere ascoltata.
Il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, alla presenza delle massime autorità locali e di alti rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, ha consegnato i diplomi di benemerenza al Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio e all’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
L’8 maggio 2025 si è celebrato presso il Monastero di Camaldoli il quarantesimo anniversario del conferimento del Diploma europeo delle aree protette del Consiglio d’Europa alla Riserva Naturale integrale di Sasso Fratino. Il Convegno nazionale era volto a celebrare, illustrare e documentare uno degli scrigni più preziosi della biodiversità custoditi in Italia dai Carabinieri forestali.
Dopo il saluto di benvenuto, rivolto dal Priore del Monastero di Camaldoli Dom Matteo Ferrari ai numerosi convenuti, il Comandante delle Unità Forestali Ambientali ed Agroalimentari dei Carabinieri, Gen C. A. Fabrizio Parrulli, ha introdotto i lavori in programma per la giornata sottolineando l’importanza della rete delle 130 Riserve Naturali Statali di cui Sasso Fratino fa parte. Presenti le massime autorità locali, tra i quali rappresentanti della Regione Emilia Romagna, il Comandante interregionale per l’Italia centrale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C. A. Aldo Iacobelli, il Prefetto di Arezzo, Clemente Di Nuzzo, i Sindaci dei Comuni di Poppi, Bagno di Romagna e Santa Sofia, il Presidente ed il Direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Le relazioni svolte dai qualificati esperti e rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, dell’Università della Tuscia di Viterbo, del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, del Parco Nazionale, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio nonché del Dott. Jan Plesnik in rappresentanza del Consiglio d’Europa – Convenzione di Berna, hanno illustrato alla gremita platea le attività di gestione e conservazione del sito finalizzate alla tutela di habitat ed ecosistemi unici, del paesaggio, degli studi e ricerche condotte sulle peculiarità dell’area protetta nella sua integralità, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO custodita dai Carabinieri forestali; il tutto in continuità con quanto effettuato in passato e con il contributo integrato di tutti i portatori di interesse del territorio.
Nell’intervento conclusivo il Sig. Ministro dell’Ambiente ha evidenziato l’eccezionale pregio naturalistico dell’area e l’importanza di una gestione condivisa e sostenibile anche dal punto di vista sociale ed economico, nel rispetto degli obiettivi posti dall’Unione europea per l’anno 2030 e soprattutto a favore delle giovani generazioni. Ha, quindi, consegnato gli attestati di benemerenza al Comandante del Reparto Biodiversità di Pratovecchio ed al Presidente del Parco Nazionale congratulandosi per la loro passione e professionalità. Notevole interesse ha riscosso anche la mostra fotografica esposta presso il chiostro del Convento di Camaldoli, inaugurata in tale occasione e contenente immagini e filmati volti ad esaltare le tradizioni e la bellezza suggestiva che sono la chiave di volta della foresta vetusta di Sasso Fratino: la mostra resterà aperta al pubblico per l’intero mese di maggio ed oltre.
L’evento celebrativo si è concluso il 9 maggio: carabinieri forestali, esperti, ricercatori e studenti hanno potuto visitare la Riserva attraversando uno degli ampliamenti del 1980 per ammirare la bellezza, vivere le suggestioni e apprezzare l’eccellente stato di conservazione delle foreste tutelate.
Nel 2024 sono stati 55 i bambini sottoposti ad ABR (Auditory Brainstem Response) dal servizio di Audiologia Infantile del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Città di Castello, diretto dalla dottoressa Nadia Alunni. Si tratta di un esame particolarmente utile per diagnosticare perdite uditive permanenti, neurosensoriali o trasmissive, soprattutto in neonati e bambini che non possono collaborare con i test più tradizionali. È inserito in un programma di screening audiologico neonatale universale (suddiviso in tre livelli), attivato in tutti gli ospedali regionali per risolvere il problema della mancata identificazione e riabilitazione precoci delle ipoacusie congenite, come previsto dalla delibera della giunta della Regione Umbria n. 789 del 21 maggio 2007.
Dei 55 bambini esaminati lo scorso anno, 12 non avevano superato lo screening di I livello (identificazione presso il punto nascita di ipoacusie congenite entro il primo mese di vita), 13 rientravano nell’ambito della sorveglianza audiologica e 30 sono stati ammessi direttamente al II livello (garanzia di diagnosi) per la presenza di fattori di rischio audiologico.
Gli esami di audiometria comportamentale sono stati 34 relativi a bambini inviati dal servizio di Riabilitazione dell’età evolutiva per ritardo del linguaggio. Infine, 2 piccoli pazienti, identificati come affetti da ipoacusia neurosensoriale bilaterale di grado moderato/severo, sono stati sottoposti con successo a protesizzazione acustica secondo le indicazioni terapeutiche e alle successive sedute di collaudo e di adattamento protesico.
“I dati del 2024 – spiega Lucia Calzolaro, dirigente medico del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Città di Castello – sono numericamente sovrapponibili a quelli degli anni precedenti. Il nostro compito è anche quello di informare la famiglia dei bambini ai quali viene diagnosticata un’ipoacusia, mediante un colloquio durante il quale si forniscono tutte le informazioni necessarie.
Anche la proposta di prescrizione protesica, successiva alla diagnosi, è affidata alle nostre competenze così come anche il suo collaudo con prove di audiometria comportamentale. Gli esami di audiometria comportamentale rappresentano il ‘gold standard’ diagnostico in audiologia infantile in quanto ci informano, non soltanto sulle capacità uditive del piccolo paziente, ma anche sulla percezione, comprensione e reazione allo stimolo acustico, cioè sulle sue capacità cognitive e psicomotorie”.
A livello regionale, i dati epidemiologici raccolti, pubblicati su riviste internazionali, sono costituiti da una prevalenza annuale della sordità dell’1,9% della popolazione neonatale, del 4,1% dei bambini con fattori di rischio che a loro volta sono il 3,8% di tutti i nati vivi; hanno permesso di stabilire che la diagnosi e l’avvio alla terapia avviene nei bambini affetti da ipoacusia congenita a circa 5,3 mesi dalla nascita e di 11 mesi circa nei bambini ricoverati nelle terapie intensive neonatali.
Il giovane “fenomeno” perugino Francesco Passaro di spiccare il volo e battere stelle ATP come Grigor Dimitrov, ha disputato le gare squadre per Circoli al circolo tennis citta’Di Castello.
Era Il 19 giugno 2015 e si giocava l’ultima fa se regionale regionale prima del tabellone nazionale a squadre under 16 tra Lo junior tennis Perugia di Passaro e Casucci contro il circolo Tennis Citta’di Castello capitanato dai maestri Ettore Caselli, Clemente Monaco e dai giocatori Filippo Cardinelli Matteo Lanari!
Il risultato fu netto a favore dei favoriti perugini però aver scritto una piccola pagina sul cammino verso i palcoscenici internazionali del grande Francesco oggi a qualche anno di distanza rievoca sempre pensieri estremamente positivi in tutti i vecchi e nuovi dirigenti del circolo Tifernate a partire dalla presidente Gioia Calagreti che assieme al nuovo consiglio direttivo formula un grande in bocca al lupo al talento perugino e a tutti i tennisti di casa per gli ormai imminenti impegni di tornei e gare squadre per circoli.
TazzinArt nasce a Città di Castello, nella primavera del 2024, in occasione della 10ª edizione nazionale di “Buongiorno Ceramica”, il festival annuale organizzato dall’Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC). Questa iniziativa ha riunito artisti e ceramisti locali per reinterpretare artisticamente la tazzina da caffè, esplorando nuove forme e decorazioni che esprimono il gusto della ceramica contemporanea.
TazzinArt si propone di favorire lo scambio culturale, creando connessioni tra comunità ceramiche italiane e internazionali. La scelta della tazzina da caffè non è casuale: oltre ad essere un oggetto relativamente semplice da realizzare, rappresenta un simbolo di ospitalità, convivialità e della facilità nell’entrare in relazione con qualcuno anche se sconosciuto.
TazzinArt in Sudafrica
Nel novembre 2024, TazzinArt ha varcato i confini italiani per approdare in Sudafrica. Grazie a Monica Monaia ceramista italiana residente a Cape Town è stato possibile entrare in relazione con il Consolato Italiano che assieme alla Camera di Commercio Italo-Sudafricana e la Società scuola Dante Alighieri, ha messo a disposizione per il progetto una serie di possibilità espositive.
Una selezione di opere è stata esposta durante la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo in tre rinomati ristoranti italiani di Cape Town— “Scala”, “Villa 47” e “Carne”. Inoltre, il progetto è stato presentato al festival italiano Italy in Town in collaborazione con il Naledi Pottery Project di Langa, una delle più antiche Township di Città del Capo. Qui i ceramisti locali hanno realizzato le loro personali interpretazioni della tazzina da caffè esposte accanto a quelle italiane hanno creato un dialogo tra due tradizioni ceramiche, vivaci e in continua evoluzione.
TazzinArt 2025: Un Progetto in espansione Per l’edizione 2025, il progetto continua a crescere:
Sono stati invitati sette artisti di Cape Town, ricambiando l’ospitalità dell’edizione del 2024. In particolare per la selezione degli artisti Monica Monaia, ha cercato di dare massima rappresentatività alle diverse etnie e culture Sudafricane, fornendo così una panoramica efficacie delle diverse possibilità offerte dal paese. Gli artisti invitati sono: Busta Boltoon, Jenny Chadwick, Sandile B. Cele, Peter Jacobs, Lungiswa Joe, Sikho Mququ e Kate Van Putten.
Artisti che operano da anni attraverso questo medium e che rappresentano alcuni dei filoni di ricerca che si vanno rapidamente affermando a Città del Capo. Alcuni artisti, si sono fatti apprezzare anche per la loro umanità, è il caso del giovane Sikho Mququ che pur non conscendo la lingua dei segni ha avviato un codice di comunicazione personale con un suo giovane assistente sordo muto coinvolto nelle attività di lavorazione della ceramica.
Al di là degli aspetti umani la qualità dei lavori di questi artisti si potrà apprezzare non solo per i linguaggi estetici che rappresentano ma anche per i temi che spesso vengono trattati anche solo attraverso una tazzina di caffè. Temi che in alcuni casi saranno approfonditi durante la manifestazione grazie a delle brevi presentazioni fatte da questi artisti e pubblicate sulle piattaforme social Facebook: Città di Castello Città della Ceramica e Instagram: cittadellaceramicadicastello.
Accanto alle opere degli artisti locali di Città di Castello, sono stati invitati a partecipare alcuni artisti che fanno parte di una delle città della Strada della Ceramica Umbra. Per il 2025 la città individuata è Deruta e gli artisti ospiti, tutti affermati nel panorama nazionale e non, sono: Nicola Boccini, Marino Ficola e Attilio Quintili.
Inoltre è presente anche una special guest l’artista Messicana Leslie Gonzalez, Nata a Città del Messico, è artista visiva (scultrice) e accademica presso la Facoltà di Arti e Design FAD dell’Università Nazionale Autonoma del Messico UNAM. Ha conseguito la Laurea e il Master in Arti Visive ed è stata insignita della medaglia Gabino Barreda.
La sua opera è stata esposta, premiata e pubblicata in musei e gallerie di paesi come Francia, Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Perù, Ecuador e Messico.
Anche il concept grafico è stato rinnovato e affidato all’artista austriaco, ma residente a Città di Castello, Alex Koban che ha ripensato il logo e la grafica della manifestazione. Una modalità questa che sarà replicata ogni anno affidando la grafica ad un artista visivo diverso in modo da arricchire la presenza di espressioni creative contemporanee nella manifestazione.
Esposizione nel centro di Città di Castello e nella Pinacoteca:
Ogni artista partecipante ha realizzato sei tazzine, una delle quali sarà donata a Città di Castello per entrare a far parte del futuro Museo della Ceramica Tifernate. Sono 32 gli artisti espositori e circa 200 tazzine, realizzate in pezzi unici come micro-sculture che mostrano i linguaggi artistici contemporanei di varie parti del mondo, saranno dunque visibili nei bar e ristoranti della città portando un pizzico di arte nella quotidianità di tutti. Ogni artista ha dato forma e colore alle proprie tazzine, trasformandole in vere e proprie opere d’arte che esplorano il mondo della ceramica, del design e della tradizione. Le creazioni riflettono culture, stili e linguaggi differenti, offrendo un incontro unico di esperienze artistiche e culturali.
Tutte le tazzine saranno esposte nei bar e ristoranti del centro di Città di Castello dal 17 maggio, giornata di inaugurazione e coincidente con la manifestazione nazionale “Buongiorno Ceramica”, fino al 15 giugno 2025. Per offrire una visione d’insieme, ogni artista avrà una tazzina esposta presso il Salone di Rappresentanza della Pinacoteca Comunale di Città di Castello, dando così l’opportunità di esplorare tutte le creazioni in un contesto culturale di prestigio. Interverranno il sindaco Luca Secondi, il vice-sindaco, Giuseppe Bernicchi e l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, che hanno tra l’altro già sottolineato “l’importanza di una rassegna che promuove le eccellenze artistico-artigianali della città in tutto il mondo.”
Il progetto si arricchisce anche della partecipazione di nuovi spazi e iniziative che ospiteranno le tazzine artistiche. Oltre a bar, caffè e ristoranti del centro storico di Città di Castello, le opere saranno esposte anche presso Spazio Baldelli Arte e Libreria Paci La Tifernate, offrendo un’opportunità in più per i visitatori di scoprire il percorso creativo degli artisti.
UN CAFFE’ OMAGGIO E ATTIVITA’ COLLATERALI
Tra le novità di quest’anno il pubblico troverà distribuiti per la città, in particolare presso Pinacoteca, Biblioteca, Librerie e Ristoranti, TazzinArt-Coin dei dobloni con sotto il nome di un bar in cui è possibile recarsi e ricevere in omaggio un caffè. Un’iniziativa quest’ultima resa possibile grazie ai bar aderenti alla manifestazione.
Nel weekend del 17 e 18 maggio sarà inoltre possibile visitare la collezione di ceramiche custodite presso lo Studio Pillitu Meroni e alcune creazioni dei ceramisti tifernati: Luca Baldelli, Simona Baldelli e Fanette Cardinali, in Corso Vittorio Emanuele n.30 previa prenotazione telefonando al: 075/8520656 o al 075/8554202 dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.
La seconda edizione di TazzinArt è resa possibile grazie agli artisti della ceramica tifernate e il Comune di Città di Castello, in particolare gli assessorati allo Sviluppo economico e alla Cultura.
IL TEMA 2025
La ceramica come relazione e abbattimento dei confini: attraverso la tazzina, gli artisti raccontano la loro identità, il loro mondo e la loro arte, in un dialogo tra tradizione e innovazione che supera i confini geografici e culturali.
ARTISTI PARTECIPANTI
Gli artisti coinvolti, provenienti da Italia, Sudafrica e Sud America, hanno realizzato un totale di 6 tazzine ciascuno, per un totale di 192 opere. Una combinazione di esperienze e sensibilità che arricchisce il panorama ceramico contemporaneo. Gli Artisti Partecipanti alla seconda edizione di Tazzinart sono:Luca Baldelli, Simona Baldelli, Marco Baldicchi, Cristina Biccheri, Nicola Boccini, Busta Boltoon, Fiamma Borgni, Fanette Cardinali, Alessandra Carnimeo, Paola Cesari, Jenny Chadwick, Sandile Cele, Ceramiche Noi, Flavia Eleonora Colacicchi, Eleonora Duranti, Marino Ficola, Francesca Giorgi, Leslie González, Peter Jacobs, Lungiswa Joe, Alex Koban, Andrea Lensi, Fabio Mariacci, Viola Mariacci, Gabriella Marinucci, Isabella Bianchi Michiel, Monica Monaia, Sikho Mququ, Kate Van Putten, Attilio Quintili, Beatrice Tascini, Giampaolo Tomassetti.
ESPOSIZIONE NEI LOCALI DEL CENTRO STORICO
Dal 17 maggio al 15 giugno 2025, le tazzine artistiche saranno visibili in modo diffuso nei seguenti locali: Caffè della Posta, Bar del Corso, Bar Incontro, Bar La Piazzetta, Bar Roma, Bar San Giacomo, Caffè Latino, Caffè Magi, Caffè Vittoria, Libreria Paci La Tifernate, L’Accademia Hostaria, Minù Caffè, Pasticceria Benedetti, Puletti Alimentari, Ristorante Le Logge, Trattoria Lea, Trattoria Pappa e Ciccia, Vecchia Trattoria La Bohème.
CREDITI
Luca Baldelli, Simona Baldelli, Fanette Cardinali, Giada Colacicchi, Lorenzo Fiorucci, Lorenzo Giornelli, Andrea Mercati, Silvia Mercati, Monica Monaia.
TazzinArt 2025 Città di Castello (PG), 17 maggio – 15 giugno 2025
Presentazione questa mattina presso la Sala Multimediale della Biblioteca Comunale dell’ultimo libro di Brunello Castellani, “Romanzo Socialista”. Edito da Diadema Edizioni, il testo muove da una ricerca condotta sulle carte del Senatore Luciano Stirati, con l’intento di ricostruire il suo percorso e il suo pensiero di insegnante e politico. L’autore, Brunello Castellani, gualdese e legato alla città di Gubbio, ponendosi sulle tracce del senatore, torna dentro un crogiolo di ricordi, passioni e disincanti, in una stagione nella quale vita e politica erano la stessa cosa.
E dunque tornano vive le storie di un gruppo di socialisti dell’Appennino, intrecciate alla storia del partito socialista italiano, il cui romanzo, lungo un secolo, è finito trent’anni fa. Oltre all’autore, alla presentazione coordinata dall’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, sono intervenuti il sindaco, Luca Secondi, che ha portato il saluto e sottolineato, “l’importanza della pubblicazione quale significativo contributo alla ricostruzione storica di un periodo politico e sociale importante a livello regionale e nazionale”, Filippo Stirati, figlio del senatore, e Luciano Bacchetta, “anima” del socialismo tifernate, attuale presidente del consiglio comunale.
“La storia del Partito socialista italiano – ha detto Castellani – è un romanzo lungo un secolo e finito trent’anni fa. Da allora è trascorso un tempo sufficiente a consegnare tutto alla storia che salva qualche volto e lascia il resto al silenzio delle storie sepolte. Eppure, è bastato che la vita mi mettesse sulle tracce di un vecchio Senatore, Luciano Stirati, per riportarmi dentro un crogiolo di ricordi, passioni e disincanti. Per farmi sentire ancora viva la stagione nella quale vita e politica erano la stessa cosa.” Il libro propone un racconto politico, ma non politicista, dove le vicende pubbliche sono intrecciate alla dimensione privata dei protagonisti: le amicizie, gli amori, le passioni e i disincanti. Il lungo lavoro compiuto dall’autore sulle carte del senatore Stirati fa emergere la figura morale, la fede liberalsocialista e lo stile d’altri tempi, di un insegnante carismatico e politico onesto, competente e rigoroso.
Castellani, ponendosi sulle tracce del Senatore, torna ad una stagione nella quale vita e politica erano la stessa cosa. E fa rivivere le origini del socialismo e le storie dei protagonisti (Andrea Costa, Anna Kuliscioff, Filippo Turati, Giacomo Matteotti, Carlo Rosselli, Pietro Nenni, Sandro Pertini), oltre a quelle di un gruppo di socialisti dell’Appennino dove spicca la figura di Carlo Gubbini. L’autore affronta anche la caduta del 1992 e intreccia un dialogo serrato con il Sindaco Filippo Stirati, amico e compagno di una vita. Per loro è il momento di fare i conti con le responsabilità di una generazione travolta dalla disfatta e, al tempo stesso, di cercare le ragioni per riaffermare la necessità della politica e continuare a coltivare, sotto un cielo nuovo, l’antico sogno di uguaglianza.
“Con lo stile del romanzo, il libro non è soltanto una preziosa operazione di memoria ma torna a interrogarsi sull’attualità di un pensiero politico che tiene insieme libertà e giustizia e propone una prospettiva diversa al dominio della finanza e della tecnica e all’avvento dei populismi”, ha concluso Luciano Bacchetta, nel ricordare il significativo apporto alla storia politica regionale e nazionale del socialismo tifernate che da sempre rappresenta un punto di riferimento grazie in particolare a coloro, militanti e rappresentanti istituzionali che a vari livelli hanno contribuito a scrivere pagine di storia belle e vere come quelle che Brunello Castellani ha scritto nel suo libro”.
Ieri in un Teatro degli Illuminati di Città di Castello gremito di giovani, alla presenza della dottoressa Annalisa Spadolini, presidente e coordinatrice del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del sindaco di Città di Castello Luca Secondi, dell’assessore alle politiche culturali Michela Botteghi e di Alessandra Gasperini, si è conclusa la XXVI edizione del Concorso Musicale Nazionale Enrico Zangarelli, con unaapplaudita esibizione della violinista Beatrice Chiavacci, vincitrice del primo premio assoluto della passata edizione.
La tre giorni del Concorso ha visto la nostra città simpaticamente invasa dai numerosi ragazzi partecipanti, appartenenti a scuole di ogni parte d’Italia. Oltre alle audizioni di solisti, gruppi e orchestre, il cartellone della manifestazione ha offerto anche eventi di assoluto rilevo, come il concerto dedicato alla memoria di Alice Hallgarten ad opera della Corale Marietta Alboni, diretta dal M. Marcello Marini, con la presenza dell’attrice Eleonora Giovanardi e il concerto delle diverse formazioni dell’Orchestra Giovanile Regionale Umbra, diretta dai maestri Marco Pontini e Antonio Pantaneschi, eventi caratterizzati da un grande concorso di pubblico e dalla presenza di rappresentanti istituzionali come il Consigliere regionale Letizia Michelini, il presidente della Fondazione Villa Montesca Riccardo Mancini e il Presidente della Comunità educante Francesco Pietro Polidori.
Al termine del Concorso sono risultati vincitori assoluti, per la sezione orchestre il Liceo Musicale “Francesco Petrarca” di Arezzo e la Scuola Secondaria di I Grado “Nicola Monterisi” di Salerno, mentre l’orchestra del Liceo Musicale “Francesco Angeloni” di Terni ha ricevuto il premio speciale istituito alla memoria del Cav. Antonio Gasperini. La giovane Maria Pacchioni, ha invece ricevuto il premio speciale, istituito alla memoria del musicista Pietro Franceschini. Per quanto riguarda i cori, quello dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Cernusco sul Naviglio è risultato il vincitore assoluto, ma ai primi posti si sono piazzati con grande soddisfazione anche i cori della Scuola Primaria Lerchi-La Tina e il Coro della Scuola Secondaria di I grado “Alighieri Pascoli”. Primi premi alla Scuola Alighieri-Pascoli anche nelle prove solistiche di Violino, Flauto e Chitarra.
Nella sezione pianoforte, l’alunno Matteo Fratini ha ottenuto il primo premio assoluto con il punteggio di 100/100. Il bilancio della manifestazione è da considerarsi sicuramente positivo sia in termini di presenze, che della qualità dimostrata dai partecipanti. Le commissioni esaminatrici hanno infatti rilevato un livello generale di preparazione elevato, che dimostra la preparazione e l’impegno dei ragazzi e la dedizione e la professionalità dei docenti che li hanno preparati e accompagnati in questa esperienza altamente formativa.
Le Barriere Coralline sono in pericolo in tutto il mondo, ma pochi sanno che, da più di venti anni, l’ONG francese “Scaph Pro Marine Research”, ha varato un ambizioso progetto per il restauro biologico delle barriere più seriamente minacciate, soprattutto per l’area Indonesiano-Filippina. Grazie a Jean Francois Marailhac, fondatore e direttore scientifico della stessa ONG, l’iniziativa ha ridato vita a vaste aree coralline fortemente compromesse dall’opera scriteriata dell’uomo. Da quest’anno il team internazionale di esperti che prestano gratuitamente la loro opera per questa importantissima iniziativa, si è arricchito degli esperti del Museo Malakos di Città di Castello ed il gruppo di lavoro lo vede impegnato nelle aree meridionali delle Filippine.
Il Professor Gianluigi Bini e le dottoresse Debora Nucci e Beatrice Santucci, metteranno a disposizione del progetto la loro competenza per quanto riguarda i Molluschi, importante componente ecologica di questi complessi e delicatissimi ambienti marini. “Questi meravigliosi animali – spiegano i responsabili di Malakos – abitano con migliaia di specie anche le formazioni coralline, con una convivenza che sempre può essere “pacifica”. Infatti, alcune specie di conchiglie si cibano dei polipi dei coralli, con danni trascurabili ed in equilibrio ecologico quando le popolazioni dei coralli vivono in perfetta salute. Ma quando i popolamenti corallini sono in sofferenza, spesso questi piccoli esseri possono arrecare gravi danni. E’ questo il caso che si può verificare per le aree marine costiere interessate dalle opere di ripopolamento dei coralli.
Se le piccole colonie pioniere sviluppate in laboratorio, una volta impiantate a mare,venissero attaccate da un numero consistente di questi piccoli parassiti, la loro sopravvivenza potrebbe essere compromessa, con il conseguente fallimento del progetto.” Il compito degli esperti di Malakos sarà quindi quello di operare un attento esame dei campioni dei detriti organici che verranno raccolti dai subacquei, per individuare la presenza di questi piccoli predatori e di capire se la consistenza numerica di questi animaletti possa arrecare gravi danni, ma anche di suggerire le strategie per limitare un loro, pericoloso, sviluppo incontrollato. “Una straordinaria notizia che punta ancora una volta i riflettori della scienza mondiale su Malakos, il Polo scientifico e museale fra i più importanti in Europa, motivo di orgoglio e gratitudine grazie al lavoro di appassionati esperti e studiosi che da anni lo stanno facendo crescere sempre di più”, hanno commentato il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi.
Sarà un fine settimana ricco di storia, cultura e motori quello in programma 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟕 e 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟖 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨: il 𝗖𝗹𝘂𝗯 𝗔𝘂𝘁𝗼 𝗠𝗼𝘁𝗼 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗔𝗹𝘁𝗼𝘁𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 organizza il 𝟏° 𝐓𝐫𝐨𝐟𝐞𝐨 “𝐁𝐚𝐫𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐑𝐮𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨” con prove di abilità riservate alle auto d’epoca, un evento a tappe che toccherà tante zone del territorio compreso fra l’Altotevere umbro e le Marche.
Il Trofeo rende omaggio alla curiosa e interessante storia di Monte Ruperto e della sua Baronia. Monte Ruperto è una frazione in exclave del Comune di Città di Castello in territorio marchigiano, situato precisamente fra i territori di Apecchio e Sant’Angelo in Vado. La curiosità storica, unica in Italia, è rappresentata dal fatto che il sindaco di Città di Castello si fregia del titolo nobiliare di 𝙗𝙖𝙧𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙈𝙤𝙣𝙩𝙚 𝙍𝙪𝙥𝙚𝙧𝙩𝙤 per volontà espressa nell’eredità testamentaria dai proprietari del castello che, fino a pochi secoli fa, possedevano il feudo medievale. Il Trofeo rappresenta una novità assoluta in campo automobilistico locale: infatti, per la prima volta, la bellissima strada panoramica che collega Apecchio a Monte Ruperto sarà palcoscenico per meravigliosi esemplari di vetture storiche che si sfideranno in prove di abilità in quei territori così carichi di storia.
Il territorio, compreso fra l’Altotevere e le Marche, è ricchissimo dal punto di vista culturale e paesaggistico e ben si presta ad accogliere eventi del genere, dove i motori d’epoca si accostano perfettamente alle bellezze circostanti. Proprio l’Altotevere, infatti, con le sue caratteristiche e peculiarità, rappresenta quanto di più variegato c’è nel panorama naturalistico ed ambientale: nello specifico, una zona davvero eccezionale è rappresentata dalla località Montesca con la sua famosa Villa e il suo spettacolare parco che vanta piante ed arbusti secolari e che, proprio in occasione del Trofeo della Baronia di Monte Ruperto, ospiterà una delle manche delle prove di regolarità. Famosa per essere stata l’aristocratica residenza estiva dei Baroni Franchetti Villa Montesca, nel 1901, fu scelta come sede della prima scuola elementare gratuita aperta ai figli dei contadini e nota ai tanti come luogo in cui mosse i primi passi l’esperienza educativa di Maria Montessori, chiamata da Alice Hallgarten Franchetti, moglie del barone Leopoldo Franchetti e donna illuminata dotata di grande cultura e spirito filantropico.
Il 𝟏° 𝐓𝐫𝐨𝐟𝐞𝐨 “𝐁𝐚𝐫𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐑𝐮𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨” vuole, quindi, celebrare il forte senso di appartenenza del Club nei confronti del territorio e il legame con la sua storia e la cultura locale.
Al Club Auto Moto Storiche Altotevere il plauso dal Sindaco di Città di Castello Luca Secondi (nella sua veste di “barone” di Monte Ruperto) e dell’intera giunta che, oltre a garantire il pieno sostegno per la buona riuscita della manifestazione, si complimenta con tutto lo staff per l’organizzazione di un evento unico nel suo genere, capace di coniugare storia, cultura e passione per i motori.
𝗜𝗹 𝗣𝗥𝗢𝗚𝗥𝗔𝗠𝗠𝗔: La giornata di 𝗦𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟳 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 prenderà il via alle ore 15.00 con il raduno dei partecipanti presso il bellissimo Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio a Città di Castello; dopo una breve visita al Museo di Tela Umbra e la 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙢𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ (ore 16.00 Piazza Matteotti- Corso Vittorio Emanuele) le auto si sposteranno presso il borgo di Citerna per una visita con aperitivo, prima di dirigersi verso la Montesca dove si svolgerà la 𝙨𝙚𝙘𝙤𝙣𝙙𝙖 𝙢𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ (ore 19.00 Strada Montesca). A conclusione della giornata è prevista la cena presso “La Limonaia” in zona Montesca.
𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟴 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 il raduno dei partecipanti è previsto alle ore 9.00 presso il parcheggio dell’Hotel Garden a Città di Castello con partenza in direzione Apecchio per una visita al Museo dei Fossili; alle ore 10.30 è prevista una 𝙢𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ nella meravigliosa strada panoramica che collega Apecchio a Monte Ruperto; al termine delle prove è prevista una visita al sito archeologico “Domus del Mito” di Sant’Angelo in Vado con successivo pranzo e premiazioni.
Dal 17 al 31 maggio, Palazzo del Podestà a Città di Castello ospiterà una personale dell’eclettico artista Gino Pigolotti, intitolata “Stardust”. Questa esposizione rappresenta un’importante occasione per rendere omaggio a un talento unico, scomparso nell’ottobre del 2022, e per riflettere sull’eredità artistica che ha lasciato.
Gino Pigolotrti, originario di San Giustino, è stato un innovatore nel panorama artistico contemporaneo. Durante la sua carriera, le sue opere sono state esposte nei musei più prestigiosi del mondo, conquistando l’attenzione di critici e appassionati d’arte. La mostra “Stardust” offrirà ai visitatori l’opportunità di ammirare alcune delle sue creazioni più significative, che testimoniano il suo approccio eclettico e la profonda ricerca interiore che ha sempre caratterizzato la sua produzione.
L’esposizione si propone non solo di celebrare il genio di Pigolotrti, ma anche di stimolare riflessioni su temi universali come la memoria e l’identità. In un periodo in cui spesso ci si dimentica dei nostri artisti locali, la mostra diventa un punto di riferimento per tutte quelle persone che vogliono mantenere viva la fiamma della creatività e dell’arte nella comunità.
All’inaugurazione, prevista per il 17 maggio, saranno presenti membri della famiglia Pigolotti, oltre e amici dell’artista, un modo per condivide aneddoti e ricordi legati alla sua vita e alla sua arte, un momento di incontro e condivisione, perfetto per avvicinare il pubblico all’opera di manifestazione, un artista che ha saputo interpretare il mondo con uno sguardo originale e personalissimo.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00, con ingresso gratuito. Un invito a scoprire e, soprattutto, a non dimenticare.
L’8 maggio ricorre la Giornata mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, istituita in occasione della nascita del suo fondatore Henry Dunant. Un’occasione per mettere in luce un lavoro spesso silenzioso, fatto non solo di numeri ma soprattutto di persone, storie e comunità.
Ogni anno, in questa data simbolica, si accende un riflettore sull’impegno quotidiano di milioni di volontarie e volontari in 191 Paesi del mondo, “una forza gentile” che garantisce aiuto e protezione a chiunque ne abbia bisogno.
Anche in Italia, come da tradizione, la Croce Rossa dedica un’intera settimana a questa ricorrenza, con eventi e iniziative promosse su tutto il territorio grazie al coinvolgimento dei comitati locali, delle istituzioni e dei cittadini. Una settimana di eventi e iniziative che rende visibile il lavoro quotidiano portato avanti dalla Croce Rossa Italiana tra emergenze, assistenza sanitaria, formazione e inclusione sociale. Migliaia le persone raggiunte nel 2024 con interventi capillari e spesso silenziosi, grazie a una presenza attiva in oltre 1.500 comuni e come parte del Movimento Internazionale presente in 191 Paesi.
Le Amministrazioni Comunali di Sansepolcro, Anghiari, Monterchi e Pieve Santo Stefano hanno risposto favorevolmente alla richiesta di celebrare la Giornata mondiale dell’8 maggio come simbolo dell’importante legame che vede la CRI e i Comuni d’Italia uniti nelle diverse attività di vicinanza e supporto ai più vulnerabili.
Una bandiera della Croce Rossa rimarrà esposta fuori dai palazzi comunali nella settimana di celebrazioni, dal 5 all’11 maggio. Inoltre, oltre alla sede della Croce Rossa Italiana, nella notte tra l’8 e il 9 maggio sono stati illuminati di rosso: – a Sansepolcro: Palazzo delle Laudi; Palazzo Aggiunti e la statua di San Francesco presso l’Eremo di Monte Casale;
– ad Anghiari: Villa Gennaioli; – a Monterchi: la Torre dell’orologio; – a Pieve Santo Stefano: Palazzo Comunale e Le Logge.
Il Presidente, il Consiglio Direttivo, i Volontari e i Dipendenti della Croce Rossa Italiana di Sansepolcro ringraziano:
– le Amministrazioni Comunali di Sansepolcro, Anghiari, Monterchi e Pieve Santo Stefano; – la Banca di Anghiari e Stia – Credito Cooperativo; – la Lorenzo D’Anna Service S.r.l. di Sansepolcro.
“Triatleta” tifernate sul podio: Davide Besi conquista a Jesolo un posto di prim’ordine nella classifica finale nazionale di categoria. Per il noto podologo di Città di Castello, consorte dell’assessore Michela Botteghi, da anni appassionato di triathlon si tratta dell’ennesima trasferta caratterizzata da risultati più che lusinghieri.
Il triathlon è uno sport in cui l’atleta – anche noto come triatleta – pratica, in successione (senza pause quindi, ma solo con un cambio di luogo), tre tipi di sport di fondo, quali nuoto, ciclismo e corsa, basati su distanze differenti a seconda del tipo di evento, come i formati sprint, olimpico, lunga distanza. Oltre 2.500 atleti si sono sfidati a Jesolo, per L’IRONMAN 70.3 di Jesolo, lo scorso fine settimana lungo un percorso che ha attraversato i suggestivi paesaggi di Jesolo e della laguna Veneta, affrontando 1,9 km a nuoto, 90 km in bicicletta e 21,1 km di corsa.
Piazzamenti di assoluto prestigio dunque per l’atleta in forza al Triathlon Altotevere, società che promuove il triathlon per tutti, qualunque sia l’età, la capacità, l’ esperienza, a cui sono giunte le felicitazioni del sindaco Luca Secondi, dell’assessore allo Sport Riccardo Carletti ed i colleghi di giunta per aver ancora una volta accostato il nome della città ai risultati sempre più significativi: “bravo Davide, esempio di passione, determinazione e condivisione di valori sani dello sport”.
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