Giovedì 8 maggio 2025, presso gli impianti della Pista di Atletica di Città di Castello, si è svolta la XIV edizione della Miniolimpiade. La manifestazione, nata nell’ambito del progetto di educazione motoria Crescere in movimento e a cui hanno aderito le classi III Primarie di dodici scuole aderenti al progetto provenienti da Umbria e Toscana, è stata l’occasione per i bambini di divertirsi e di entrare in competizione con altre scuole in una giornata di gare su specifiche specialità, sia a livello individuale sia di squadra: corsa veloce e di resistenza, lancio del vortex, salto in lungo, staffetta. Il programma, seguito da una splendida cornice di pubblico, ha avuto inizio con la sfilata delle classi e l’Inno nazionale; poi via alle gare preliminari e finali a cui hanno partecipato anche i genitori che sono stati impegnati in una staffetta di velocità riservata a 4 mamme e 4 babbi. Alle 15.45 poi si è svolta la premiazione finale alla presenza dell’Assessore allo Sport e alla Scuola del Comune di Città di Castello.
Venerdì 9 maggio si è tenuta la seconda edizione di Giocando lo Sport manifestazione dedicata a tutti i bambini e le bambine della Scuola dell’Infanzia del San Francesco di Sales e di tutte le scuole dell’Infanzia della Rete dell’Umbria con l’Infanzia delle Maestre Pie di Sansepolcro e quelle dell’Istituto Aliotti di Arezzo. Anche questo evento nasce all’interno del percorso Crescere in Movimento ed è stata una speciale giornata di giochi motori in cui i bambini, insieme ai coetanei delle scuole partecipanti, hanno affrontato batterie di giochi divertenti guidati dalle loro insegnanti. Un grazie particolare va allo staff del 3° e 4° Liceo San Francesco di Sales che, insieme a tutta la struttura organizzativa, ha permesso a tutti di vivere una giornata intensa, gioiosa e ricca di soddisfazioni.
Un pomeriggio all’insegna dell’orgoglio, dell’impegno e del talento quello di giovedì 8 maggio, quando le alunne della sezione IVP della scuola primaria di Pierantonio – Primo Circolo Didattico di Umbertide – sono state accolte presso la Residenza Comunale per essere festeggiate e congratulate ufficialmente dal Sindaco Luca Carizia e dal Vicesindaco con delega all’istruzione Annalisa Mierla, in seguito agli eccezionali risultati ottenuti nel torneo regionale di scacchi, svoltosi lo scorso 8 aprile.
Accompagnate dalla Dirigente scolastica Silvia Reali, dalla docente Antonietta Norgiolini, dal referente del torneo Francesco Castellari e da un gruppo di genitori entusiasti, le giovani scacchiste hanno raccontato la loro esperienza e ricevuto l’incoraggiamento dell’Amministrazione comunale.
Il progetto legato agli scacchi ha preso avvio nell’anno scolastico 2023/2024 con la classe IIIP, in collaborazione con l’associazione “Scaccomatto Eugubino”, per poi proseguire con gli alunni dell’attuale classe IVP, coinvolgendo anche la classe IIP. Un percorso educativo e formativo reso possibile grazie alla visione della dirigente scolastica e al costante supporto delle famiglie, inserito all’interno del progetto educativo “Scuola Senza Zaino”.
Quest’anno, il 18 marzo, gli alunni della IVP hanno partecipato al torneo provinciale, qualificandosi con due squadre: una maschile/mista e una femminile. L’8 aprile, entrambe le squadre hanno preso parte al torneo regionale, e la squadra femminile – composta da Margherita Bartocci, Mia Chiocci, Alice Luchetti, Samira Mauro, Sofia Nappini e Athira Navatheepan – si è classificata al primo posto, guadagnando l’accesso alla fase nazionale che si terrà dall’11 al 14 maggio a Montesilvano, in Abruzzo.
Un traguardo storico, dal momento che da oltre vent’anni nessuna squadra umbra di scacchi riusciva a raggiungere le finali nazionali: un risultato eccezionale che ha emozionato l’intera comunità scolastica e cittadina.
“Questi risultati ci riempiono di orgoglio – ha dichiarato il Sindaco Luca Carizia – perché dimostrano quanto il gioco degli scacchi, con la sua disciplina e i suoi valori, possa contribuire alla crescita delle nuove generazioni. Le nostre giovani campionesse hanno dato prova di grande impegno, serietà e spirito di squadra, e sono oggi ambasciatrici del nome di Umbertide a livello nazionale. A loro, alle famiglie, agli insegnanti e a tutta la scuola va il nostro più sentito ringraziamento e il nostro incoraggiamento per la prossima sfida”.
“Accogliere queste ragazze in Comune – ha aggiunto il Vicesindaco Annalisa Mierla – è stato un momento emozionante e significativo. La loro vittoria rappresenta il frutto di un lavoro di squadra che coinvolge scuola, famiglie e associazioni. A tutte loro, il mio in bocca al lupo per la fase nazionale! Siamo certi che sapranno rappresentare Umbertide con entusiasmo e determinazione”.
Durante l’incontro, la Dirigente scolastica Silvia Reali ha evidenziato: “È stata un’esperienza molto importante perché questa è una disciplina che apre la mente aiutando a sviluppare la logica, la concentrazione e il prevedere le mosse degli altri. È già da qualche anno che con la scuola portiamo avanti questo progetto e le ragazze di questa classe è già da due anni che stanno facendo questo progetto scacchi realizzato grazie all’aiuto dei genitori, che all’interno della Scuola Senza Zaino hanno un ruolo fondamentale e vivono veramente in modo autentico quella che è la corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia”.
Antonietta Norgiolini, docente che ha seguito passo dopo passo le alunne, ha aggiunto: “Il nobile gioco degli scacchi, come insegnante, ritengo che sia un gioco che insegna a rispettare le regole, a lavorare in team e a imparare ad autogestirsi”.
Francesco Castellari, referente del torneo, ha concluso con un augurio speciale: “Mi auguro con tutto il cuore che le ragazze si divertano, perché questo è uno dei tre principi che deve insegnare in questa occasione il gioco degli scacchi, oltre al silenzio e al rispetto delle regole”.
Tanta soddisfazione e commozione è stata espressa anche dai genitori presenti, testimoni di un percorso che ha saputo unire passione, educazione e crescita personale.
La Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e la Direttrice della Direzione Salute e Welfare Donatella Donetti hanno presentato ieri alla maggioranza l’ossatura di quello che sarà il nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale. Un momento atteso da anni, che segna l’inizio di un percorso profondo di rinnovamento, capace di dare finalmente un’anima alla sanità pubblica umbra dopo oltre quindici anni di assenza di una programmazione strutturata.
L’ultimo Piano Sanitario risale infatti al 2009. Da allora, il mondo è cambiato, la popolazione è invecchiata, le disuguaglianze si sono aggravate, e la sanità pubblica ha dovuto affrontare emergenze continue senza un vero strumento di guida. È proprio questa assenza a costringerci, nei primi mesi del nostro insediamento, a varare una manovra fiscale straordinaria: una scelta necessaria e responsabile per mettere in sicurezza il sistema sanitario regionale e garantire il diritto alla cura per tutte e tutti.
Una bozza di piano era stata predisposta negli anni scorsi dalla precedente amministrazione di centrodestra, ma non ha mai visto la luce. Una fortuna, per certi versi: in quel documento erano stati ignorati persino ambiti fondamentali come la salute mentale. Oggi, invece, scegliamo una strada diversa, fondata sull’ascolto, sulla responsabilità e sulla visione.
In questi mesi abbiamo ascoltato centinaia di cittadini, comitati, associazioni, professionisti sanitari e amministratori locali. Da questo confronto sono emerse domande, richieste e proposte – molte delle quali troveranno risposta proprio dentro il nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale. Perché non può esserci riforma reale senza partecipazione. Non può esserci salute senza comunità.
Al centro del nostro piano mettiamo la dignità della persona. La salute non è solo assenza di malattia: è equilibrio fisico, mentale, sociale e ambientale. Per questo puntiamo su prevenzione, medicina territoriale, prossimità, rafforzamento dell’integrazione sociosanitaria e sul riconoscimento del legame tra ambiente e salute. Viviamo in una regione che paga un prezzo altissimo all’inquinamento, soprattutto in alcune aree: questo impatto non può più essere ignorato.
Vogliamo una sanità pubblica che torni ad essere accessibile, umana, capace di prendersi cura. Una sanità dove chi lavora sia valorizzato, formato e sostenuto. Una sanità che non lasci indietro nessuno: né chi vive nelle aree interne, né chi ha una disabilità, né chi affronta un percorso di salute mentale o di dipendenza.
Negli ultimi anni, la debolezza della politica ha lasciato troppo spazio all’espansione incontrollata della sanità privata. Oggi, ogni cittadino e cittadina dell’Umbria si trova spesso costretto a pagare un prezzo salato per potersi curare. Questa deriva va fermata. La sanità è un bene comune e il nostro compito è quello di riportarla al centro delle politiche pubbliche.
Il Piano nasce già come Piano Socio-Sanitario, e questo è un passaggio cruciale. L’integrazione sociosanitaria – ovvero la presa in carico unitaria dei bisogni sanitari e sociali delle persone, attraverso un sistema coordinato e continuativo – sarà uno dei pilastri fondamentali. Così come lo saranno le innovazioni introdotte dalla Legge Regionale 62, che punta su progetti di vita personalizzati, partecipazione e centralità delle persone nei percorsi di cura e autonomia.
La Terza Commissione, che ho l’onore di presiedere, sarà uno strumento di confronto aperto e trasparente, a disposizione non solo dei commissari di maggioranza e opposizione, ma anche di tutti coloro che, con competenza, esperienza o spirito civico, vorranno contribuire a questo percorso. Perché questo piano non è il piano di una parte, ma di una Regione che vuole prendersi cura di sé stessa.
L’Umbria ha bisogno di un nuovo orizzonte di giustizia sanitaria. E noi abbiamo il dovere e l’ambizione di costruirlo insieme.
Il nostro Paese è tra quelli in Europa dove le condizioni di vita di lavoratrici e lavoratori sono peggiorate maggiormente. Negli ultimi decenni, i salari medi hanno perso il loro reale potere d’acquisto, mentre si sono diffusi precarietà, disoccupazione, part-time involontari, esternalizzazioni e lavoro irregolare. Tutto questo ha reso il lavoro sempre più insicuro e i lavoratori più vulnerabili, costretti ad accettare condizioni di lavoro indegne sia dal punto di vista salariale che della sicurezza. Questa situazione è il frutto di trent’anni di politiche che hanno progressivamente indebolito i diritti nel mondo del lavoro. Anche in Alto Tevere e in Umbria ne vediamo gli effetti: salari, stipendi e pensioni sono inferiori del 7% rispetto alla media nazionale.
Per questo motivo ci stiamo impegnando per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di partecipare al voto dell’8 e 9 giugno 2025, quando saremo chiamati a esprimerci su cinque quesiti referendari fondamentali per il futuro del lavoro e della cittadinanza.
I quesiti, promossi dalla CGIL e pienamente sostenuti dalla nostra organizzazione, affrontano temi centrali della nostra proposta politica: l’abolizione delle norme sui licenziamenti introdotte dal Jobs Act, maggiori tutele per chi lavora nelle piccole imprese, limiti all’uso dei contratti a termine, responsabilità solidale negli appalti e una riduzione dei tempi per ottenere la cittadinanza.
L’8 e 9 giugno votiamo 5 SÌ per costruire un futuro più giusto, sicuro e inclusivo per tutte e tutti.
Proseguono a pieno ritmo i lavori di adeguamento sismico e riqualificazione della palestra “Buonarroti”, struttura storica della città destinata alle attività scolastiche e sportive, che da circa 2 anni è interessata da un importante opera di ristrutturazione.
Dopo l’avvio del cantiere a novembre 2022, oggi i lavori si avviano verso la fase conclusiva: è stata completata la nuova copertura e nei primi giorni di giugno inizieranno le operazioni per il montaggio del nuovo pavimento in legno, appositamente selezionato per garantire alte prestazioni sportive e durabilità.
Nel frattempo, l’Amministrazione comunale ha deciso di estendere l’intervento anche al completo rinnovo interno degli spogliatoi, in precedenza non previsti nel progetto originario. Questa ulteriore operazione garantirà ambienti moderni, funzionali e coerenti con il livello qualitativo dell’intera riqualificazione.
«Quello della palestra Buonarroti è uno degli interventi più significativi sul patrimonio scolastico e sportivo cittadino – afferma l’assessore ai lavori pubblici Riccardo Marzi –. Siamo vicini al traguardo: a partire dal prossimo settembre Sansepolcro potrà contare su una struttura totalmente rinnovata, sicura dal punto di vista sismico, più efficiente sotto il profilo energetico e accogliente negli spazi interni. Un risultato concreto e atteso, che darà risposte reali a studenti, associazioni e cittadini. Sono altresì orgoglioso di aver portato a termine la ristrutturazione di ben due palestre negli anni del mio assessorato ai lavori pubblici, dopo la palestra della Scuola Collodi, arriva infatti il l’ottimo risultato della quasi terminata ristrutturazione di questo spazio sportivo. Abbiamo puntato in entrambi i plessi a fare interventi profondi che potessero così garantire la sicurezza di due strutture che per molti anni ancora potranno garantire efficienza e sicurezza ai nostri ragazzi e tutti i suoi fruitori ».
Il progetto, finanziato con contributo della Regione Toscana e affidato all’impresa “Parisi Costruzioni srl”, ha previsto interventi strutturali di adeguamento antisismico, la realizzazione di travature in acciaio, l’inserimento di setti in cemento armato e interventi di finitura che hanno sicuramente migliorato anche l’estetica dell’edificio.
Il completamento dell’opera, come detto, è previsto per la fine dell’estate, in tempo per la ripresa delle attività scolastiche e sportive nel mese di settembre.
L’ultimo saluto a Giuseppe Pasquetti, storico comandante della Polizia Stradale di Città di Castello, è stato un abbraccio d’amore sentito e commovente, che ha unito tantissime persone alla moglie Leonella e ai figli Lucia e Michele. È stato l’abbraccio all’uomo buono che chiunque l’abbia conosciuto ricorderà sempre per il sorriso sincero, al marito e al padre presente e affettuoso che lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia, alla guida salda e affidabile, stimata e amata, che resterà un esempio per tutti i suoi adorati poliziotti della Stradale e per coloro che svolgono un servizio alla collettività indossando una divisa.
Nella chiesa di Sant’Andrea di Selci, dove don Antonio Ferrini ha celebrato il funerale nei giorni scorsi, “Beppe” come amavano chiamarlo familiari, amici e colleghi, è arrivato accompagnato da due agenti in moto della Polizia Stradale, l’omaggio doveroso a chi ha passato oltre vent’anni della sua vita nella squadra acrobatica del corpo, assegnato al Battaglione Motociclisti di Settebagni. Prima di giungere in chiesa, le moto che precedevano il carro funebre partito dall’ospedale di Città di Castello lo hanno guidato in un ultimo simbolico saluto alla caserma che ospita la sede distaccata della Polizia Stradale tifernate in via Piero della Francesca. Una sfilata silenziosa ed emozionante, carica di significati e ricordi per chiunque faceva parte del corteo.
Durante la messa sono state toccanti e significative le testimonianze che hanno dipinto la figura di Pasquetti, dandole ancora vitalità tra chi gli stava vicino per l’ultima volta: parenti, amici, conoscenti, insieme ai rappresentanti della Polizia di Stato, con la specialità della Polizia Stradale, della Guardia di Finanza, agli altri operatori delle forze dell’ordine, a ex poliziotti e amministratori locali. Non poteva che iniziare don Paolino Trani, con una lettera inviata per l’impossibilità di partecipare alle esequie. Amico d’infanzia e compagno di scuola, il parroco di Selci ha ricordato gli anni trascorsi insieme, condividendo un legame da bambini che tra una “birichinata” e l’altra è rimasto per la vita, intenso e sincero come all’inizio, anche quando si sono ritrovati dopo decenni trascorsi lontani. “Ti porterò sempre nel mio cuore, grato dell’amicizia che ci ha unito, e non ti dimenticherò mai”, ha detto dono Paolino, ricordando anche gli ultimi anni resi difficili da un malaugurato infortunio, “vissuti con il sostegno incrollabile della moglie ‘Lella’ e dei figli, lottando con grande forza d’animo e coraggio, perché amava la vita”.
A chiudere un ideale cerchio tracciato condividendo il matrimonio e la gioia della nascita dei figli, è stato don Ferrini, che ha ricordato l’uomo “integerrimo, lucido e sereno in servizio, ma al tempo stesso simpatico e ironico, anche nei momenti duri”. “Un uomo che ha fatto del bene a tante persone, anche in momenti difficili – ha ricordato il sacerdote – e che ha saputo sempre essere presente per la sua famiglia, i suoi compagni, i suoi amici”. A nome della famiglia, il cognato Luigi Barbafina ha testimoniato l’ammirazione per la vita esemplare di Giuseppe, costruita sui valori saldi che ha interpretato e ha saputo trasmettere a tutta la famiglia, ricordando la straordinaria dedizione con cui la moglie “Lella”, insieme ai figli, lo ha accompagnato e si è presa cura di lui fino agli ultimi istanti. E’ stata poi la volta dell’ispettore Lucio Stazi, che oggi comanda la Polizia Stradale di Città di Castello e che ha fatto l’impossibile per far accompagnare l’amico di una vita dalle moto del corpo nell’ultimo viaggio. “Siamo a salutare oggi un amico leale, un padre devoto, un grande poliziotto, Giuseppe, che ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite”, ha detto Stazi, ripercorrendo la carriera di Pasquetti, costellata da onorificenze straordinarie: Cavaliere al merito della Repubblica, Medaglia d’oro al merito di servizio e Croce d’oro per l’anzianità di servizio. Un percorso ricco di soddisfazioni, dall’arruolamento nel 1963 nell’allora Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza agli anni nel Battaglione Motociclisti di Settebagni, con il quale si è esibito in Italia e all’estero nelle celebri acrobazie che danno lustro ancora oggi alla Polizia Stradale. Indimenticabile l’arrivo da vice brigadiere nel 1977 al distaccamento di Città di Castello, di cui è stato comandante dal 1992 fino al pensionamento nel 1999 da ispettore capo.
Innumerevoli gli aneddoti e i ricordi, legati a figure storiche come il generale Pasetti, citato spesso durante i lunghissimi servizi. “Un legame affettuoso, un afflato unico, si instaurò subito tra noi – ha raccontato Stazi – era preziosa ogni tua espressione, non solo verbale. Ti sono grato per avermi trasmesso quell’amore per il servizio dove la genesi della parola andrebbe ancora oggi spiegata. Sei stato una pietra miliare della grande famiglia della Polizia di Stato, ma soprattutto della specialità della Polizia Stradale. Grazie per tutti i valori che ci ha insegnato ad amare e per tutto ciò che ci hai donato. Grazie per averci trasmesso un qualcosa di non scritto, che ci rende orgogliosi e che custodiamo gelosamente. Bisogna celebrare la tua vita straordinaria, contraddistinta da umanità, umiltà e dedizione assoluta ai propri compiti. Chiunque ti ricorda come un vero signore ed un ottimo comandante, un grande uomo tutto d’un pezzo, un uomo buono e un buon padre di famiglia: un vero esempio per tutti noi”. A nome dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Città di Castello, il vice presidente Paolo Ferri ha ricordato “il collega, il grande comandante, dal quale c’era tanto da imparare, ma soprattutto il grande amico, un uomo dalla schiena dritta, sia sul lavoro che nella vita, uno di quelli che non si piegano a nessun compromesso e sono così rari oggi”. “Ho avuto la fortuna di averlo come comandante: era sempre presente, mai al di sopra degli altri, pronto al dialogo in qualsiasi momento. Dopo il pensionamento non ha mai smesso di frequentare i suoi ex colleghi, anche dopo l’infortunio che gli ha rivoluzionato la vita, pur di stare in quella seconda famiglia che con il solo sguardo faceva capire quanto amasse. Lo voglio ricordare come un amico che con l’affetto di un padre insegna ai propri figli l’amore per il grande dono della vita, il rispetto per gli altri, il dedicarsi al prossimo senza aspettarsi un ritorno, ma con la voglia il desiderio di farlo”.
Anche i sindaci di Città di Castello e San Giustino, Luca Secondi e Stefano Veschi, tengono a esprimere il cordoglio delle rispettive amministrazioni e la vicinanza alla famiglia. “Giuseppe – dichiarano Secondi e Veschi – ci ha lasciato la forte testimonianza di come si serve una comunità, con senso del dovere e responsabilità, ma anche di come si veste una divisa, con senso di appartenenza e identità: accompagnava le doti di lealtà, serietà e professionalità con un sorriso benevolo che offriva l’immagine migliore del tutore della legge, ligio al dovere e integerrimo, ma anche dotato di grande umanità. Una persona speciale che ci mancherà e che ci lascia l’eredità di valori profondi e veri, a cui portare rispetto ogni giorno”.
Il “tombolo” ed alcuni lavori di pregio della maestra del merletto donati alla Tela Umbra. Bel gesto di Nivéa , Livio e Leonardo, nipoti di Lorena Lucaccioni, che, dopo la sua scomparsa, concordemente hanno espresso il desiderio di donare al Museo – Collezione Tessile di Tela Umbra di Città di castello, alcuni suoi più significativi oggetti e manufatti eseguiti con passione e maestria legati al mondo dell’ arte del merletto e pizzo a tombolo. “Tale scelta è stata fatta , per far sì che, in questo luogo, possano essere custodite nel tempo , la passione e la testimonianza di un mondo ormai destinato a scomparire, che ha accompagnato la vita di Lorena, dall’età di 17 anni, fino alla fine dei suoi giorni”, hanno dichiarato i familiari.
“I disegni, pazientemente riportati su cartone datato dei primi decenni del secolo scorso , i fuselli, chiamati da lei “piombini” , annodati con il prezioso “refe” di una volta, ci fanno capire il bisogno di conservare la memoria della tradizione dell’arte del ricamo e del merletto, augurandoci che in qualche giovane vita nasca il desiderio di sperimentare questa passione”, hanno concluso Livio e Nivéa Lucaccioni. Gratitudine ed apprezzamento per la donazione di alto valore simbolico ed umano sono stati espressi dal presidente della Cooperativa, Stefano Romolini e dalle socie lavoratrici: “una ulteriore dimostrazione di affetto e vicinanza alla storia e alla memoria delle persone che hanno lavorato a Tela Umbra”.
Richiesta alla Provincia di Perugia di interventi urgenti mediante manutenzione ordinaria e straordinaria sulla strada provinciale 102 , primo e secondo tratto riferiti alle Località di Rovigliano e Astucci fino intersezione con Strada Regionale SR.221: interrogazione del consigliere, Valerio Mancini, (Lega). La Strada Provinciale 102 identificata nei tratti in oggetto, riveste un significativo valore per la viabilità locale e per il collegamento con i comuni limitrofi, per la mobilità e la sicurezza dei cittadini residenti. Le condizioni di degrado e criticità lungo gran parte dei tratti della suddetta strada sono state più volte segnalate alla Provincia di Perugia, anche con iniziative di singoli cittadini mediante anche la raccolta di firme. Tali criticità includono, a titolo esemplificativo e non esaustivo. Presenza di buche e avvallamenti che compromettono la sicurezza della circolazione, in particolare per ciclisti, motocicli e ciclomotori. Segnaletica orizzontale sbiadita o mancante, rendendo difficoltosa l’individuazione delle corsie e delle indicazioni. Guardrail danneggiati o insufficienti in tratti potenzialmente pericolosi.
Vegetazione non controllata che invade la carreggiata e riduce la visibilità. Problemi di illuminazione assente in prossimità di intersezioni con altre strade vicinali, importanti anche dal punto di vista paesaggistico e turistico.” Considerato che la sicurezza pubblica è una priorità fondamentale dell’Amministrazione Comunale – prosegue Mancini – è responsabilità dell’Ente locale sollecitare e collaborare con gli enti competenti (in questo caso la Provincia di Perugia per le strade provinciali) per garantire la manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture viarie che interessano il territorio comunale. Le suddette condizioni rappresentano un serio pericolo per la sicurezza degli utenti della strada, siano essi automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni.
La mancata o insufficiente manutenzione ordinaria e straordinaria può portare a un progressivo peggioramento delle condizioni della strada, aumentando il rischio di incidenti e i costi futuri di interventi più complessi.” Per queste motivazioni Mancini interroga sindaco e giunta per sapere, “qual è lo stato attuale di conoscenza dell’Amministrazione comunale in merito alle condizioni della Strada Provinciale 102 nel territorio di Città di Castello e quali segnalazioni sono pervenute in merito a criticità e pericoli per la sicurezza, quali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono stati programmati o sono in corso di esecuzione sulla Strada Provinciale 102 da parte della Provincia di Perugia, quali azioni concrete ha intrapreso o intende intraprendere l’Amministrazione comunale nei confronti della Provincia di Perugia per sollecitare interventi urgenti volti a ripristinare condizioni di sicurezza adeguate sulla Strada Provinciale 102, nello specifico, quali misure urgenti si intendono adottare per risolvere le criticità più immediate, come la sistemazione delle buche, il ripristino della segnaletica e la verifica dello stato dei guardrail, quali siano i tempi previsti per l’attuazione di tali interventi, sia urgenti che a più lungo termine, come intende l’Amministrazione comunale monitorare l’esecuzione degli interventi da parte della Provincia e garantire un flusso costante di informazioni ai cittadini sullo stato della situazione”.
– Celebrazioni dell’81° anniversario della fucilazione dell’eroe tifernate per testimoniare stamattina la continuità generazionale dell’esempio e del messaggio che la storia ha consegnato. Sindaco, Luca Secondi: “la presenza dei bambini e bambine delle scuole ed il loro canti danno il senso e futuro a queste ricorrenze che non saranno mai rituali come il 25 Aprile”.
A distanza di 81 anni è sempre vivo l’ideale di libertà per il quale si è battuto e sacrificato, Venanzio Gabriotti. Celebrazioni dell’81° anniversario della fucilazione dell’eroe tifernate per testimoniare stamattina la continuità generazionale dell’esempio e del messaggio che la storia ha consegnato. Vivo più che mai l’ideale di libertà per il quale si è battuto Venanzio Gabriotti e in nome del quale è morto. A dargli intenso significato sono anche i suoi discendenti, i familiari che anche oggi hanno commosso e colpito tutti per l’amore nei confronti del proprio congiunto, simbolo della rinascita democratica dell’Italia, ma anche e soprattutto per l’attaccamento ai valori che ha sostenuto e che incarna. Ideali e valori di cui si sono fatti interpreti il sindaco, Luca Secondi, il presidente del consiglio comunale, Luciano Bacchetta, accompagnato dai membri della giunta, Giuseppe Bernicchi, Michela Botteghi, Benedetta Calagreti e Rodolfo Braccalenti, da alcuni componenti della massima assise cittadina, i consiglieri, Luigi Gennari e Gionata Gatticchi, la consigliera regionale, Letizia Michelini, il presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti, Alvaro Tacchini e la presidente dell’ANPI, Anna Maria Pacciarini, che è intervenuta a nome di tutte le associazioni combattentistiche: presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine, carabinieri, guardia di finanza, polizia di stato, polizia stradale ed i vigili del fuoco. La parentesi partecipata e commossa vissuta sul luogo dell’estremo sacrificio dell’eroe tifernate, sul greto del torrente Scatorbia, ha impreziosito una mattinata iniziata nella Cappella dei Martiri della Libertà del Cimitero Monumentale, con la celebrazione religiosa officiata dal vicario della Diocesi di Città di Castello don Andrea Czortek, densa di significati (che ha correlato la vicenda storica di Gabriotti con i temi più che attuali della pace ed i continui richiami di Papa Francesco e quelli di ieri in avvio di pontificato di Papa Leone XIV) e proseguita, presso il Famedio, con la deposizione di una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti nelle due guerre mondiali. Dopo il passaggio sul greto della Scatorbia, la delegazione istituzionale guidata dal gonfalone del comune e dai vessilli delle associazioni combattentistiche, ha raggiunto piazza Gabriotti per la deposizione dell’ultima corona di alloro sulla torre civica, grazie ai Vigili del Fuoco di Città di Castello. I canti degli alunni delle scuole primarie del primo e secondo circolo didattico hanno fatto da colonna sonora ad una testimonianza pubblica dell’anniversario della fucilazione di Gabriotti a cui si sono uniti anche alcuni cittadini. “La presenza dei bambini e bambine delle scuole ed il loro canti danno il senso e futuro a queste ricorrenze che non saranno mai rituali come il 25 Aprile. Ricordare il sacrificio di Venanzio Gabriotti e tanti come lui che hanno dato la vita per la libertà è un dovere ed una responsabilità che attraversa intere generazioni, una fiammella di speranza che non dovrà mai spengersi”, ha dichiarato il sindaco Luca Secondi. “Gabriotti non è stato fucilato per aver preso parte a un’azione di guerra contro i nazi-fascisti, ma semplicemente perché era il punto di riferimento e il simbolo della Resistenza contro la dittatura fascista e l’invasione tedesca”, ha precisato Alvaro Tacchini, presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti: “è’ doveroso ricordare che la Resistenza armata è stata possibile grazie al coraggioso sostegno di tante persone che, pur senza imbracciare armi, l’hanno sostenuta e protetta. Questo vasto schieramento popolare antifascista rende la Liberazione una conquista di tutti”. Per la presidente dell’ANPI, Anna Maria Pacciarini, “il 9 maggio è la data fondativa della nostra comunità, nata sui valori della Resistenza e dell’antifascismo. Oggi ricordiamo un uomo che ha dato la vita per la nostra libertà, per la democrazia, per la pace. Il sacrificio di un uomo come Gabriotti deve invitarci a continuare la sua opera, facendolo conoscere in primis ai giovani, agli studenti. Il sacrificio di Gabriotti deve darci la forza di andare avanti e di sperare in un mondo migliore, come ha fatto lui e tutti quelli che hanno dato la vita per noi.” La premiazione dell’annuale Concorso “Venanzio Gabriotti” per le scuole avrà luogo Martedi 13 Maggio alle ore 10,30 presso la Sala consiliare.
Modifiche temporanee alla circolazione fino al 24 maggio
Con una ordinanza il Servizio gestione viabilità della Provincia di Perugia ha disposto l’istituzione del senso unico alternato con movieri lungo varie strade provinciali per lavori di potature piante propedeutici al monitoraggio di alcuni ponti. Il provvedimento sarà in vigore dalle ore 01.00 del 12 maggio alle 20.00 del 24 maggio, e comunque fino al termine delle operazioni, sulle seguenti strade:
Strada Provinciale n°105 di Trestina 1° c/o Km 13 + 780 Comune Città di Castello;
Strada Provinciale n°201 di Pietralunga 1° c/o Km 0 + 584 Comune Umbertide;
Strada Provinciale n°201 di Pietralunga 4° c/o Km 11+ 100 Comune Montone;
Strada Provinciale n°403 di Bevagna 1° c/o Km 0 + 600 Comune Torgiano;
Strada Provinciale n°309 di Moiano 1° c/o Km 1 + 350 Comune Città della Pieve;
Strada Provinciale n°310 di Paciano 1° c/o Km 3 + 970 Comune Paciano.
A Giulia Pompei e Lucia Paolucci il riconoscimento consegnato a Perugia
Il premio, istituito dall’associazione Elisa 83 odv in collaborazione con il Dipartimento di Scienze politiche dell’Unipg e Ordine degli assistenti sociali dell’Umbria intende valorizzare lo studio, l’approfondimento e la ricerca su tematiche d’interesse per la professione di assistente sociale
‘Salute mentale e territorio: la gestione sociale dell’utente psicotico’ della dottoressa Giulia Pompei e ‘Dalla terra al welfare: il caso della fattoria sociale di Spoleto’ della dottoressa Lucia Paolucci sono le tesi vincitrici del Premio di laurea ‘Croas Umbria in memoria di Elisa Orsini’, istituito dall’associazione Elisa 83 odv in collaborazione con il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi di Perugia e il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali dell’Umbria (Croas Umbria). Un’iniziativa, giunta alla quarta edizione, per ricordare la giovane Elisa, assistente sociale che operava alla Usl Umbria1, originaria di Città di Castello e residente a Perugia, prematuramente scomparsa il 10 ottobre 2020. Il premio intende valorizzare lo studio, l’approfondimento e la ricerca su tematiche d’interesse per la professione di assistente sociale e ogni anno viene attribuito a tesi di laurea magistrale o laurea in Servizio sociale riguardanti particolarmente le aree di lavoro percorse da Elisa. A consegnare il riconoscimento, due borse di studio del valore di 400 euro ciascuna, in relazione all’anno accademico 2023-2024, è stato il presidente dell’associazione Elisa 83 Odv, Adolfo Orsini, affiancato da Cinzia Morosin, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali dell’Umbria, giovedì 8 maggio a Perugia. Hanno preso parte, inoltre, diversi docenti del Dipartimento di Scienze politiche dell’ateneo perugino: Paola de Salvo, coordinatrice del corso di laurea in Servizio sociale e laurea magistrale in Politiche e servizi, sul tema ‘Dall’innovazione sociale all’innovazione territoriale’; Patrizia Cecchetti, docente di Metodi e tecniche del Servizio sociale e dirigente Servizi sociali Usl Umbria1, che ha parlato del lavoro dell’assistente sociale nella salute mentale; Ugo Carlone, docente di programmazione Politiche sociali che ha discusso il tema ‘Agricoltura sociale e nuovi orizzonti per l’inclusione’ e Marco Pennacchi, che ha portato la sua testimonianza di presidente della Fattoria sociale di Spoleto, cooperativa agricola sociale. Tra gli interventi anche quelli delle due studentesse vincitrici del premio, che hanno illustrato i contenuti delle loro tesi di laurea. “Quasi tutte le iniziative dell’associazione Elisa 83 – ha dichiarato il presidente Orsini – sono rivolte ai ragazzi universitari ma poniamo attenzione anche ai giovani adolescenti, che affrontano tante criticità legate ai Social, disturbi alimentari e altro. Noi cerchiamo di stare vicino a loro e dare un supporto”. “La collaborazione con l’associazione Elisa83 è molto importante per l’Ordine degli assistenti sociali – ha affermato Morosin – perché dà la possibilità ai colleghi di poter partecipare ad eventi formativi di alto livello. Riguardo Elisa, posso dire che ha lasciato un caro ricordo nei colleghi e i temi delle tesi di laurea del premio istituito in sua memoria ruotano proprio intorno a quello di cui si occupava Elisa. Quest’anno hanno partecipato al bando otto laureande e abbiamo premiato due in particolare, perché hanno rivolto il loro focus su temi innovativi”. Una collaborazione proficua, quella tra l’associazione Elisa83 e l’Ordine degli assistenti sociali per cu il Consiglio uscente ha voluto donare una targa ricordo, come ringraziamento. “Io ero la responsabile di Elisa – ha detto Cecchetti –, una nostra collega amatissima che si distingueva non solo per la sua attività professionale, ma anche per l’attenzione nei confronti dei giovani colleghi. Per questo, io sono stata le fondatrici dell’associazione e insieme ai genitori è nata questa volontà di premiare gli studenti che saranno futuri assistenti sociali”. “Il ruolo dell’assistente sociale nella società si sta trasformando – ha commentato De Salvo –. È un assistente sociale che sempre di più si apre anche verso il territorio, che esercita la sua professione non unicamente all’interno delle istituzioni, degli enti pubblici, ma anche all’interno di associazioni, cooperative, all’interno appunto del terzo settore, anche in risposta a bisogni sociali sempre più numerosi e complessi, anche in contesti del tutto inaspettati”.
Nota su Elisa Orsini: Elisa Orsini è stata assistente sociale della USL Umbria 2 e, dal 2011, della USL Umbria 1 e ha operato sia nel territorio, presso i Centri di Salute, sia presso il Coordinamento dei Servizi Sociali Aziendali della USL Umbria 1, con incarichi di ricerca sociale ed epidemiologica, nonché con funzioni di coordinamento ed implementazione del Servizio sociale professionale nel Sistema informativo aziendale. La sua azione professionale è stata caratterizzata da particolare sensibilità per le storie di vita delle persone utenti, che si concretizzava con una spiccata capacità relazionale e di supporto delle stesse e dei loro familiari, cosa che è stata testimoniata da molti di loro. Particolare, inoltre, è stata la sua attenzione nei confronti delle colleghe e dei colleghi neoassunte/i, facendo propri ed assicurando loro i principi deontologici dell’ascolto, della collaborazione e del supporto. Spiccate le sue competenze nel saper coniugare le esigenze tecnico professionali proprie della professione all’interno dei Sistemi Informativi aziendali/regionali, divenendo punto di riferimento per le colleghe e i colleghi e per lo stesso Coordinamento dei Servizi Sociali Aziendali. Nell’ultimo periodo della sua attività professionale, infine, è stata riferimento professionale per l’attività sociale all’interno della USL Umbria 1 per la conduzione delle indagini epidemiologiche nazionali.
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Gubbio hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Perugia un 43enne eugubino, con precedenti di polizia, ritenuto responsabile di aver provocato un incidente stradale ed essere scappato omettendo il soccorso in favore della vittima. Nel dettaglio, durante un posto di controllo, in località Camporeggiano, i militari hanno intimato l’alt ad un’autovettura e un furgone che stavano sorpassando una lunga fila di veicoli incolonnati in un tratto stradale ove non è consentito effettuare tale manovra. La macchina, frenando bruscamente alla vista dei militari, è stata tamponata dal furgone che la seguiva. Mentre l’auto accostava, il furgone inizialmente accennava anch’esso a fermarsi, ma poi proseguiva nella marcia repentinamente, allontanandosi velocemente dal luogo ove si era verificato il sinistro, in direzione di Umbertide (PG). I militari, dopo aver affidato gli occupanti del veicolo tamponato alle cure dei sanitari del servizio 118 sopraggiunti, hanno avviato immediati accertamenti, anche attraverso il sistema di videosorveglianza della zona, per risalire al numero di targa del furgone e a chi lo avesse nella disponibilità. Poco dopo veniva rintracciato, nell’immediata periferia di Gubbio, il 43enne, identificato quale conducente del mezzo al momento dell’incidente, nonché il furgone da lui guidato occultato all’interno dell’abitazione della proprietaria nonché sua compagna. I militari hanno appurato che l’uomo si era dato alla fuga perché aveva la patente di guida revocata ed il mezzo era privo dell’assicurazione obbligatoria pertanto, a suo carico, sono stati elevati verbali di contestazione per le numerose violazioni commesse al Codice della strada e contestualmente il furgone è stato posto sotto sequestro. Per lui è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Perugia per la fuga e omissione di soccorso agli occupanti dell’autovettura tamponata a seguito di sinistro stradale con feriti, visto che la passeggera del veicolo ha riportato lesioni giudicate guaribili in 5 gg, in relazione a quanto espressamente sancito dall’articolo 189 (commi 1,6 e 7) del Codice della Strada.
Atto vandalico a danno di una struttura pubblica questa mattina a Sansepolcro in zona Porta Fiorentina. Una panchina in marmo posizionata nei pressi dell’arco che sorge sul posto è stata divelta e poi distrutta. Protagonista dell’atto un soggetto del posto già responsabile di simili “imprese” in città. Lo stesso peraltro è stato individuato grazie al supporto delle telecamere di videosorveglianza installate in zona. Sull’accaduto stanno indagando i Carabinieri della locale Compagnia. L’Amministrazione Comunale, rammaricandosi per quanto avvenuto, ha sporto regolare denuncia e confida che il caso possa essere chiuso quanto prima.
Appuntamento a 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟕 e 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟖 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 con le prove di abilità riservate alle auto d’epoca, per la prima volta protagoniste d’eccezione di un evento di assoluta novità a Monte Ruperto
Sarà un fine settimana ricco di storia, cultura e motori quello in programma 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟕 e 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟖 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨: il 𝗖𝗹𝘂𝗯 𝗔𝘂𝘁𝗼 𝗠𝗼𝘁𝗼 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗔𝗹𝘁𝗼𝘁𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲 organizza il 𝟏° 𝐓𝐫𝐨𝐟𝐞𝐨 “𝐁𝐚𝐫𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐑𝐮𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨” con prove di abilità riservate alle auto d’epoca, un evento a tappe che toccherà tante zone del territorio compreso fra l’Altotevere umbro e le Marche.
Il Trofeo rende omaggio alla curiosa e interessante storia di Monte Ruperto e della sua Baronia. Monte Ruperto è una frazione in exclave del Comune di Città di Castello in territorio marchigiano, situato precisamente fra i territori di Apecchio e Sant’Angelo in Vado. La curiosità storica, unica in Italia, è rappresentata dal fatto che il sindaco di Città di Castello si fregia del titolo nobiliare di 𝙗𝙖𝙧𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙈𝙤𝙣𝙩𝙚 𝙍𝙪𝙥𝙚𝙧𝙩𝙤 per volontà espressa nell’eredità testamentaria dai proprietari del castello che, fino a pochi secoli fa, possedevano il feudo medievale. Il Trofeo rappresenta una novità assoluta in campo automobilistico locale: infatti, per la prima volta, la bellissima strada panoramica che collega Apecchio a Monte Ruperto sarà palcoscenico per meravigliosi esemplari di vetture storiche che si sfideranno in prove di abilità in quei territori così carichi di storia.
Il territorio, compreso fra l’Altotevere e le Marche, è ricchissimo dal punto di vista culturale e paesaggistico e ben si presta ad accogliere eventi del genere, dove i motori d’epoca si accostano perfettamente alle bellezze circostanti. Proprio l’Altotevere, infatti, con le sue caratteristiche e peculiarità, rappresenta quanto di più variegato c’è nel panorama naturalistico ed ambientale: nello specifico, una zona davvero eccezionale è rappresentata dalla località Montesca con la sua famosa Villa e il suo spettacolare parco che vanta piante ed arbusti secolari e che, proprio in occasione del Trofeo della Baronia di Monte Ruperto, ospiterà una delle manche delle prove di regolarità. Famosa per essere stata l’aristocratica residenza estiva dei Baroni Franchetti Villa Montesca, nel 1901, fu scelta come sede della prima scuola elementare gratuita aperta ai figli dei contadini e nota ai tanti come luogo in cui mosse i primi passi l’esperienza educativa di Maria Montessori, chiamata da Alice Hallgarten Franchetti, moglie del barone Leopoldo Franchetti e donna illuminata dotata di grande cultura e spirito filantropico.
Il 𝟏° 𝐓𝐫𝐨𝐟𝐞𝐨 “𝐁𝐚𝐫𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐑𝐮𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨” vuole, quindi, celebrare il forte senso di appartenenza del Club nei confronti del territorio e il legame con la sua storia e la cultura locale.
Al Club Auto Moto Storiche Altotevere il plauso dal Sindaco di Città di Castello Luca Secondi (nella sua veste di “barone” di Monte Ruperto) e dell’intera giunta che, oltre a garantire il pieno sostegno per la buona riuscita della manifestazione, si complimenta con tutto lo staff per l’organizzazione di un evento unico nel suo genere, capace di coniugare storia, cultura e passione per i motori.
𝗜𝗹 𝗣𝗥𝗢𝗚𝗥𝗔𝗠𝗠𝗔:
La giornata di 𝗦𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟳 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 prenderà il via alle ore 15.00 con il raduno dei partecipanti presso il bellissimo Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio a Città di Castello; dopo una breve visita al Museo di Tela Umbra e la 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙢𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ (ore 16.00 Piazza Matteotti- Corso Vittorio Emanuele) le auto si sposteranno presso il borgo di Citerna per una visita con aperitivo, prima di dirigersi verso la Montesca dove si svolgerà la 𝙨𝙚𝙘𝙤𝙣𝙙𝙖 𝙢𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ (ore 19.00 Strada Montesca). A conclusione della giornata è prevista la cena presso “La Limonaia” in zona Montesca.
𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟴 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 il raduno dei partecipanti è previsto alle ore 9.00 presso il parcheggio dell’Hotel Garden a Città di Castello con partenza in direzione Apecchio per una visita al Museo dei Fossili; alle ore 10.30 è prevista una 𝙢𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚 𝙙𝙞 𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ nella meravigliosa strada panoramica che collega Apecchio a Monte Ruperto; al termine delle prove è prevista una visita al sito archeologico “Domus del Mito” di Sant’Angelo in Vado con successivo pranzo e premiazioni.
Iniziativa di amministrazione e polizia locale con la collaborazione di scuole e associazionismo del paese
“Veloci in pista, sicuri in strada”. Può sembrare uno slogan e in realtà è il titolo dell’evento che animerà San Giustino nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 maggio. L’iniziativa, già avviata nel 2023, vede sempre in prima linea l’amministrazionecomunale assieme alla Polizia Locale, con la collaborazione dell’associazionismo paesano e il contributo delle scuole. La manifestazione, che rientra nell’ambito della Giornata europea sulla sicurezza stradale e che prevede alla domenica la gara nazionale di kart, è stata presentata martedì 6 maggio a Villa Graziani, dove per l’occasione sono convenute le autorità istituzionali e militari del comprensorio. Dopo i saluti del sindaco Stefano Veschi, che ha sottolineato i patrocini di altri Comuni vicini compreso quello della “toscana” Sansepolcro, a dimostrazione di come sempre più si stia ragionando in un’ottica di vallata, la parola è passata dal dottor Ruggero Campi, presidente dell’Aci di Perugia, il quale ha avuto parole di elogio nei confronti di San Giustino e del lavoro che questa comunità sta portando avanti nelle scuole per trasmettere la cultura del rispetto fra gli utenti della strada, indipendentemente dal veicolo e specificando come le regole siano alla base anche dell’aspetto agonistico dei motori. La stessa Aci di Perugia sta insistendo in questa direzione nell’intera provincia. Il dottor Nicola D’Avenia, comandante della Polizia Locale, si è soffermato sull’importanza di radicare l’educazione stradale fra i più giovani, entrando con i propri agenti in divisa a contatto diretto con loro nelle scuole; un programma didattico sviluppato nel corso dell’anno e sposato in pieno dal dirigente Elio Boriosi, intervenuto in seguito, che arriva a compimento con la prova pratica in piazza del Municipio, dove dalle 9.30 alle 12.30 di sabato 17 saranno protagonisti i bambini delle scuole dell’infanzia e delle primarie; le piste allestite potranno essere percorse con biciclette e kart a pedali e i vigili urbani chiariranno ogni minimo dubbio. Nel ricco programma, la mostra dei disegni dei bambini con riconoscimento finale; nel pomeriggio, dalle 15, il Trabaria Experience, ovvero le auto da competizione protagoniste della vecchia cronoscalata San Giustino-Bocca Trabaria che sfileranno sullo storico tracciato, con gadget di riconoscimento dal centro diurno Altomare. Il Castello Bufalini sarà aperto per le visite guidate in entrambi i giorni (il 17 anche nella fascia serale) e fin dalle 18 di venerdì 16 si potrà ammirare al Museo del Tabacco l’esposizione di foto sulla storia della gara di kart in collaborazione con il Circolo Fotografico Sangiustinese. Nella tarda mattinata di domenica 18, dalle 12 alle 13 “Cars&Coffee”, arrivo di auto d’epoca in piazza del Municipio su organizzazione dell’Aci. Nel frattempo, sarà già in pieno svolgimento la gara nazionale di kart sul circuito cittadino a nord del centro urbano, che da tempo fa oramai di San Giustino una piccola “Montecarlo” della specialità. “Ci siamo ripresi la titolarità di sempre – ha detto Mario Pieracci, presidente di Sgs Eventi – per cui sarà un appuntamento di indubbio livello e con una partecipazione che auspichiamo significativa anche dal punto di vista numerico in un tracciato allestito all’interno del paese, che riveste un suo fascino particolare”. Chiosa finale affidata a Gabrio Possenti, presidente della consulta dello sport di San Giustino: “Organizzare iniziative a San Giustino diventa facile quando c’è la fattiva collaborazione di associazioni e scuola. Abbiamo unito la tradizione motoristica con l’attualità e ci attende un fine settimana significativo, con un importante grado di considerazione nei nostri confronti che proviene dalle istituzioni superiori. Evidentemente, abbiamo imboccato la direzione giusta”. L’ultimo saluto è stato quello del consigliere provinciale Gianluca Moscioni, nonchè sindaco di Lisciano Niccone, Comune attivo per ciò che riguarda anche la mobilità lenta.
Arezzo, 8 maggio 2025 – Sabato 10 maggio alle ore 10:00, presso la Casa dell’Energia, in via Leone Leoni 1, si terrà un incontro pubblico di grande rilevanza sul tema della difesa comune europea e del riarmo dell’Unione.
Ospite d’eccezione sarà il Generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, una delle voci più autorevoli del panorama strategico e militare italiano. Il confronto sarà moderato da Federico D’Ascoli, caporedattore aretino del quotidiano La Nazione.
L’iniziativa rappresenta un momento di riflessione importante per la città di Arezzo, in un contesto internazionale complesso che richiede consapevolezza e partecipazione civica sul futuro dell’Europa e dei suoi strumenti di difesa comuni.
L’evento è promosso da Azione – Arezzo, con il supporto del commissario provinciale Luca Calugi, che esprime la sua soddisfazione per la presenza del Generale Camporini:
“Siamo onorati di accogliere una figura di tale spessore. Questo appuntamento è un’opportunità unica per approfondire temi fondamentali per la sicurezza e la sovranità europea”.
L’Agenzia Forestale Regionale Umbria, al fine di perseguire gli obiettivi di tutela, valorizzazione e divulgazione del patrimonio tartuficolo regionale sia da un punto di vista produttivo e ambientale ma anche culturale – coerentemente al riconoscimento nel 2021 da parte dell’UNESCO della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenza e pratiche tradizionali” come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità – ha avviato una serie di incontri con Enti, Associazioni e portatori di interesse, con l’obiettivo di attivare collaborazioni volte alla valorizzazione di tale patrimonio.
Il primo di questi appuntamenti si è svolto nei giorni scorsi (mercoledì 7 maggio) presso la sede di AFoR a Perugia, tra l’Associazione Nazionale Città del Tartufo, per la quale era presente la direttrice Antonella Brancadoro e l’Associazione Cerca e Cavatura del Tartufo conoscenze e pratiche tradizionali in Italia, rappresentata dal segretario Ermanno Rosi, mentre per l’Agenzia Forestale erano presenti Ottavio Anastasi, Amministratore Unico e Alessandro Varallo, dirigente Servizio Agricoltura / Tutela del Territorio e risorse naturali.
L’incontro è stato occasione per proseguire e rafforzare la collaborazione fattiva tra AFoR e le due Associazioni sui comuni intenti di tutela, valorizzazione e divulgazione dell’attività di cerca e cavatura, pratiche che permettono non solo il mantenimento della biodiversità negli ecosistemi tartufigeni naturali ma anche la perpetuazione del vasto complesso di conoscenze e saperi delle comunità che le praticano.
81° anniversario della fucilazione di Venanzio Gabriotti. Il programma delle celebrazioni, Venerdi 9 Maggio, promosse da Comune di Città di Castello, “Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti” , A.N.P.I Città di Castello e Comitato per le celebrazioni dell’81esimo anniversario della liberazione di Città di Castello e dell’alta valle del tevere dal nazifascismo. Alle ore 8,30 presso il Cimitero Monumentale, santa messa nella Cappella dei Martiri della Libertà: seguiranno cerimonie commemorative al Famedio e sul greto del torrente Scatorbia dove Gabriotti fu ucciso ed oggi si trova il parco civile intitolato al suo nome, alla presenza del Gonfalone del comune, il sindaco Luca Secondi, il presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”, Alvaro Tacchini, la Presidente della sezione tifernate Anpi, Anna Maria Pacciarini, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche, autorità istituzionali, militari, civili e religiose. Verrà deposta una corona presso il cippo. I canti saranno eseguiti dai cori dei bambini del Primo e Secondo Circolo Didattico di Città di Castello. Successivamente alle ore 10 in Piazza Gabriotti verrà deposta una corona sulla torre civica. Poi la premiazione dell’annuale Concorso “V. Gabriotti” per le scuole avrà luogo Martedi 13 Maggio alle ore 10,30 presso la Sala consiliare.
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