Home Blog Page 918

Rifondazione comunista di San Giustino: “PNRR, un’occasione mancata per il paese, l’Umbria e l’Alta Valle del Tevere”


Dopo aver assistito alla sceneggiata sull’orario del “coprifuoco” orchestrata dalla Lega, il “governo dei migliori” si accinge ad approvare un PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che non risponde ai bisogni sociali e ambientali del paese. Nonostante le chiacchiere, le risorse vere, una vera e propria valanga di miliardi andrà ai soliti noti, al grande padronato del capitalismo parassitario italiano. Disoccupati, precari, partite iva, ristoratori, artigiani, commercianti, imprese culturali, terzo settore, scuola, sanità, ambiente, trasporti? Solo chiacchiere. Basti pensare proprio alla sanità, rispetto alla quale le risorse previste sono largamente insufficienti a colmare i danni causati dai tagli. Oltre al danno la beffa di ben 17 miliardi destinati alla spesa per armamenti.

Se Atene piange, Sparta non ride. Il PNRR in salsa umbra leghista è davvero non all’altezza della situazione. Politiche del lavoro, sanitarie (legate all’edilizia) e di inclusione sociale non pervenute. Siamo di fronte ad un elenco di misure che rappresentano la sommatoria di una visione particolaristica. Non c’è una strategia di fondo, una prospettiva di rilancio reale, Nel metodo, poi, si è registrata la mancanza di un vero percorso di confronto e partecipazione con la comunità regionale. 

Su queste premesse, le risorse e gli interventi previsti in Alta Valle del Tevere per politiche sociali e del lavoro e per le infrastrutture sono ridicoli. Condividiamo in questo senso le valutazioni del sindaco Fratini sulla necessità che l’intera classe dirigente del territorio intervenga per correggere in maniera profonda le misure proposte dalla Giunta Tesei per l’Umbria e per il territorio.

Commenti

Castello cambia: “Città di Castello fuori dai progetti e dagli investimenti del recovery fund”

“Città di Castello fuori dai progetti e dagli investimenti del recovery fund”
Le misure che in Umbria la giunta Tesei ha presentato per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021/26 sono un insieme frammentato che rischia di non riuscire a costruire le giuste risposte per portare l’Umbria tutta fuori dall’emergenza sanitaria ed economica in cui ci troviamo. Un PNRR privo di vera partecipazione con gli enti locali, le istituzioni, i cittadini e i soggetti stakeholder, persino con il Consiglio regionale, che solo a cose fatte viene investito della tardiva discussione. L’unico aspetto condivisibile del Piano, ovvero la trasversalità di alcune importanti linee di intervento rischia di non essere colta dagli enti locali a causa non solo della mancata partecipazione ma anche delle difficoltà interne per la progettazione specifica capace di intercettare le risorse. Un problema diffuso che meriterebbe da parte dell’ente regionale attenzione e supporto tecnico e progettuale.
Di fronte alla peggiore crisi economica internazionale degli ultimi decenni, che ha fatto precipitare i dati economici in una prospettiva di contrazione dell’attività economica in Umbria nel 2020 tra il -9,1% e il -13,6% ( un decimo di punto peggiorativo rispetto al contesto nazionale) il governo leghista di questa regione prevede una distribuzione degli oltre 3 miliardi e 120 milioni di euro che arriveranno con il Recovery fund, viziata da criteri discutibili: privilegiare alcuni territori e dimenticarne altri, come l’Altotevere, e dirottare i soldi verso specifici soggetti, dimenticando intere filiere produttive, evidentemente non apprezzate nelle alte sfere.

Alcune idee per il coinvolgimento e la valorizzazione delle risorse giovanili sono tutte concentrate in poche città, e nulla di sostanziale per l’imprenditoria e l’occupazione femminile.
Si perdono di vista i principi che dovrebbero ispirare il Piano, come la transizione ecologica in agricoltura che dovrebbe coinvolgere tutti i territori a vocazione agricola, come il nostro, le filiere a km zero e le coltivazioni del biologico, vettori entrambi di una agricoltura sostenibile.

Si concentrano pesanti interventi strutturali dal forte impatto ambientale mentre la “svolta ecologica” sembra ridursi alla riconversione della centrale a carbone: pochi e troppo limitati gli interventi di recupero del dissesto idrogeologico in una regione dalle varie fragilità. Nella gestione dei rifiuti si ripropone la lavorazione con l’impiantistica tradizionale e la produzione del CSS come risultato finale e non la gestione circolare come valorizzazione della raccolta differenziata con la filiera regionale del recupero delle materie prime seconde.

Si dimentica la vocazione imprenditoriale e produttiva di interi territori come il nostro, per il quale non è previsto nulla: ad esempio il polo della grafica, un tempo eccellenza altotiberina, è completamente dimenticato a favore di altri. Ignorata la sanità territoriale i cui servizi, deprivati negli ultimi anni dalla deriva centralista e privatistica, sarebbero la soluzione per un’assistenza di qualità vicina ai cittadini.
L’isolamento strutturale dell’Alto Tevere non viene affrontato se non con un accenno sommario alla realizzazione del tratto Umbro della E/78 e il mancato intervento sulla exFCU per il collegamento con le reti nazionali o la sua riqualificazione come metropolitana di superficie conferma un disinteresse preoccupante per i cittadini e le istituzioni dell’ Alto Tevere.


Città di Castello, quarto Comune dell’Umbria, viene nominato solo (o quasi) per destinare al recupero dell’exOspedale insieme al chiostro di S.Domenico(?) la somma di 2,5 mln, alla faccia di chi ha sempre propagandato accordi per la realizzazione della Casa della salute per la quale di milioni ne servirebbero più di una dozzina. E’ del tutto evidente che scontiamo anni di ritardi, anni in cui il nostro territorio è stato svenduto dai politici di turno per i propri interessi, incapaci di fare rete in un’ottica di vallata come noi sosteniamo, ed ora nulla pare cambiato.

Commenti

Covid-19 a Sansepolcro: Cornioli “oggi registriamo 10 nuovi casi di positività. Necessaria massima cautela”

“La ASL Toscana sud est ci ha comunicato i nuovi casi Covid registrati oggi a Sansepolcro: sono 10.
Per la precisione si tratta di 2 casi non collegati, 1 caso collegato a catena nota, 2 casi collegati a catena nota, 5 casi collegati a catena nota.
E’ evidente che il virus sta circolando, è quindi necessaria la massima cautela, evitando di abbassare l’attenzione perchè siamo in Zona Gialla.

I contagi avvengono per contatto con familiari non conviventi, amici stretti e ambiente lavorativo.
Ricordiamo di fermare tutta la famiglia quando abbiamo dei sintomi, CHIAMARE IL MEDICO , fare gli opportuni approfondimenti e isoliamoci tutti in attesa di sapere se abbiamo contratto o meno il virus; avvertiamo le persone con cui siamo stati in contatto, andando indietro di almeno una settimana.
E’ importante che ognuno di noi faccia la sua parte”.

Commenti

Donato defibrillatore portatile al Tribunale di Arezzo. Il service è stato  realizzato dal Rotary Club Arezzo, dall’Inner Wheel Arezzo Toscana Europea, dall’Ordine degli Avvocati e dall’Ordine degli Infermieri di Arezzo

“In un momento così difficile venire incontro ai cittadini di Arezzo e anche alle Istituzioni della nostra città è motivo di orgoglio per tutti noi, ed è assolutamente nel nostro Dna: con questo contributo vogliamo dare il nostro piccolo ma significativo sostegno alla città”. Sono parole dei Club Service e degli Ordini professionali  che oggi pomeriggio hanno  concretizzato il dono di un defibrillatore portatile messo a disposizione del Tribunale di Arezzo.

Donazione effettuata da parte del Rotary Club Arezzo, nell’occasione rappresentato dal presidente Franco Lelli, che – con l’Inner Wheel Arezzo Toscana Europea rappresentato dalla presidente Tiziana Sandroni – ha affiancato questo service realizzato insieme all’Ordine degli Avvocati e all’Ordine degli Infermieri di Arezzo,

Alla breve ma suggestiva cerimonia di donazione, avvenuta presso il Tribunale aretino, ovviamente nel pieno e rigoroso rispetto delle norme anticovid, erano presenti  – oltre ai rappresentanti dei due Club Service – anche il presidente del Tribunale di Arezzo Valentino Pezzuti, che ha ritirato il defibrillatore, l’avv. Roberto De Fraja, presidente dell’Ordine degli avvocati di Arezzo e Giovanni Grasso, presidente dell’Ordine degli infermieri di Arezzo.

Dopo i ringraziamenti del presidente Pezzuti, i promotori di questa iniziativa benefica hanno spiegato come “in questa complessa situazione sanitaria e sociale, in cui siamo ancora in stato di difficoltà oggettiva rispetto alla nostra vita quotidiana, la consegna di oggi testimonia ancora a volta come il nostro comune impegno di servizio alla città di Arezzo non si sia assolutamente fermato”.

Commenti

Consiglio provinciale: Istituito il “Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria”. Tariffe invariate; posticipato al 30 settembre il termine per cittadini e imprese

Con l’approvazione del relativo atto in Consiglio provinciale, nella seduta di martedì scorso, l’Amministrazione provinciale ha provveduto ad istituire il nuovo canone che va a sostituire quello per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) e il corrispettivo per l’installazione dei mezzi pubblicitari lungo e in vista di strade provinciali fuori dai centri abitati su suolo privato. Canoni abrogati dunque a decorrere del 1° gennaio 2021.
In questo modo, come illustrato in aula dalla consigliera provinciale delegata Erika Borghesi, si ottempera a quanto disposto dalla Legge 27 dicembre 2019, n. 160 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022” che appunto prevede l’introduzione del nuovo canone in sostituzione degli altri prelievi.

Con il documento appena licenziato dal Consiglio provinciale di Perugia, considerata la generale crisi economica che ha colpito famiglie e imprese a causa della pandemia da Covid – 19, tuttora in corso, vengono confermate in linea di massima le fattispecie impositive e le tariffe vigenti nel 2020 attraverso l’utilizzo di coefficienti moltiplicatori delle tariffe standard previste dalla Legge n. 160/2019.
Per la stessa ragione, è differita per cittadini e imprese la scadenza di versamento della sola annualità 2021 al 30 giugno 2021.

Termine che, tuttavia, per volontà dell’Amministrazione provinciale perugina, secondo quanto comunicato dalla stessa consigliera Borghesi, sarà ulteriormente posticipato al 30 settembre.
Resta la scadenza di pagamento al 30 aprile 2021 prevista per le aziende di erogazione di pubblici servizi e per quelle esercenti attività strumentali ai servizi medesimi non sottoposte alle misure restrittive emanate a livello nazionale per la gestione emergenziale.
Il Consiglio ha contemporaneamente approvato anche il Regolamento per l’applicazione del nuovo Canone e le relative tariffe.

Commenti

Pari opportunità in comune; interpellanza di Fratelli d’Italia e Forza Italia

Nella seduta del consiglio comunale di Città di Castello di lunedì 26 aprile 2021, il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani ha illustrato un’interpellanza sul CUG, definendola “una lettura provocatoria e lontana da qualsiasi lettura misogina. Ma sono un nemico giurato di quote e di parità da raggiungere. In ministeri e regioni le donne ricoprono la maggior parte dei ruoli apicali. Un atto obbligatorio ma inutile è il Piano delle azioni positive ma i numeri non mentono e questa interpellanza provocatoria e con un fondo goliardico deve essere presa in considerazione perché la maggioranza dei dirigenti, delle posizioni organizzative e delle dipendenti comunali erano donne. Dove è la discriminazione e se azioni positive devono essere intraprese, devo rivolgersi verso l’universo maschile. Quali azioni si intendono intrapprendere verso i poveri maschi che sono in minoranza in tutte le situazioni “

. L’assessore alle Pari Opportunità Luciana Bassini ha risposto: “Ho preso sul serio l’interpellanza e mi dà la possibilità di parlare del Comitato Unico di Garanzia e del Piano delle azioni Positive. E’ obbligo costituire il CUG che racchiude al suo interno anche il comitato per i fenomeni del mobbing. Le nomine sono espressione dell’amministrazione e dei sindacati. I componenti non hanno nessun tipo di contributo, esprime un parere obbligatorio e non vincolante su Piano della Formazione e Piano delle azioni positive. Quest’anno il CUG ha lavorato molto e molto bene anche con documenti sull’emergenza sanitaria. In realtà quest’anno il Piano ha delle novità. Per venire al punto più importante: le quota rosa sono regolate dalla legge Golfo-Mosca. In un recente rapporto apparso nei maggiori quotidiani nazionali, l’Italia è agli ultimi posti e probabilmente non prima del 2030 si eliminerà il gap. Dentro il Comune le cose sono cambiate e sono stati inseriti dirigenti di sesso maschile. Vale la competenza e nel 2030. Non mi sembra che ci sia una rilevanza maggiore o che si traduca in discriminazione”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha definito “provocatorio e inutile il documento”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha detto: “Sulla pseudo provocazione:in parte non lo è perché afferma che la parità c’è, anche troppa. Ma facendo due conti a me risulta che se sono 131 donne e 91 uomini entrati con concorso.

Se ci sono 3 dirigenti donne e 2 uomini nessun genere eccede per due terzi, la stessa proporzione si rileva nelle altre categorie. Gli uomini non sono sotto rappresentati anzi nelle categorie direttive sono più rappresentati uomini che donne. I dipendenti dipendono dai concorsi. L’assessore Bassini parlava di raggiungimento della parità ma noi tra 100 anni con questo trend centreremo l’obiettivo. Non banalizziamo il ragionamento, la lettura che fa la contesto. In Italia per parità salariale siamo 125 su 150. Sulle quote rosa hanno dato una mano per passare dal 7.4 al 36 come incidenza nei ruoli di maggiore potere. Ma nonostante questi progressi sono al 36% e non c’è parità”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto: “Entrambe abbiamo moglie e figlia femmina. Le sorti del mondo femminile ci interessano. Siamo convinti che le donne sono per molti aspetti superiori agli uomini.

Che fino a qualche tempo fa, anche per paura, le donne non venivano prese in considerazioni o venivano subordinate perché l’uomo quando si trova schiacciato dalle donne, non sa se non usare la violenza fisica, dimostrando la sua inferiorità. Però non vorremmo dare premi alle donne in quanto femmine ma in quanto meritevoli. Rimando al mittente, le accuse”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “Alle donne di oggi le quote rosa non servono altrimenti, come è accaduto a me, vengono nominate per dovere. Non creiamo corsie preferenziali. Il mio partito su sei consiglieri ha tre donne ma dico che l’uguaglianza creata per decreto non è uguaglianza, è una ipocrisia. L’uguaglianza è sul campo, sulle capacità”. Nella replica Lignani ha detto: “Le donne sono state protagoniste anche quando erano ai margini: la dinastia dei Severi, le regine e le amanti dei re fino alle donne del XX secolo.

Arcaleni ha dato un’interpretazione relativa dei numeri ed io assoluta. E’ interpretazione che non va mai verso una discriminazione. Ancora più svilenti delle quota rosa sono le preferenze dei genere, su cui le donne hanno fatto dei capolavori. Propongo un convegno”. La Bassini ha concluso dicendo: “Fare un convegno e ragionarne in maniera serena può essere utile”.

Commenti

Archivio storico: quale la sede definitiva? Interrogazione di Tiferno Insieme

Nella seduta del consiglio comunale di Città di Castello di lunedì 26 aprile 2021, Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha illustrato l’interrogazione sull’Archivio storico comunale: “Non è l’emergenza in tempi di Covid, ma questo patrimonio è molto interessante per chi fa ricerca storica. Costudiamo documenti che partono dal 1200 e dobbiamo essere orgogliosi di mantenere il possesso e la fruzioni di questo archivio in vita per gli studiosi che vengono da molte parti d’Italia per approfondire alcuni passaggi della storia medievale.

Da molto tempo l’accesso a tale archivio, inseguito al trasferimento della Biblioteca a Palazzo Vitelli a san Giacomo, mi è stato segnalato che sia diventato difficoltoso. L’intero edificio del liceo Plinio il giovane sarà ristrutturato: l’archivio sarà trasferito durante il cantiere? Con quali modalità per una conservazione del materiale adeguata?”. L’assessore al Patrimonio Michela Botteghi ha risposto che “Ho visitato l’Archivio e sono rimasta molto impressionata da alcuni reperti dell’archivio notarile. Il sopralluogo era finalizzato ad un intervento necessario dato che la provincia ha richiesto i locali per ristrutturare il liceo e gli uffici stanno cercando con fatica una sede alternativa. Parliamo di oltre 40mila libri, cercheremo di non far tornare l’archivio notarile a Perugia. Stiamo cercando un luogo che abbia capienza per tutto. Data la grande mole di questi beni, dobbiamo cercare ambienti idonei per dimensioni e per caratteristiche generali. Ad esempio la temperatura”.

Nella replica Morini ha detto: “Sottoscrivo l’obiettivo di non disperdere alcuna parte dell’Archivio nella concomitanza del trasferimento per il cantiere nello stabile del liceo e chiedo se la Biblioteca potesse essere una soluzione”. Per la Botteghi “volumetricamente gli spazi della Biblioteca non sono sufficienti. Non appena avremo un progetto da sottoporre alla Soprintendenza ve ne faremo partecipi”.

Commenti

Covid-19 a Città di Castello Bacchetta: “Ieri una impennata sia nei nuovi positivi, 13, che nelle guarigioni, 14. Il virus continua a circolare, dobbiamo essere prudenti e tenere la guardia molto alta”

“I dati della giornata di ieri registrano una impennata in senso sia positivo che negativo, perché abbiamo avuto 13 nuovi casi di isolamento contumaciale dovuti al contagio da Covid-19 e 14 guarigioni”. Lo ha reso noto stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, rimarcando come “i numeri continuino a dimostrare che il virus continua a circolare nella nostra città, per cui invitiamo alla prudenza e a tenere molto alta la guardia, anche perché dobbiamo ancora valutare cosa accadrà nei prossimi giorni con tutte le riaperture che ci sono state”.

“E’ evidente che ci troviamo tra l’incudine e il martello, ovvero tra il desiderio legittimo e comprensibile di tornare a una vita normale e la necessità di continuare a seguire prescrizioni fondamentali per impedire la diffusione del virus”, ha osservato il primo cittadino, che ha aggiunto: “tutto questo comporta anche scelte che vanno ponderate sulle iniziative e le manifestazioni che hanno sempre caratterizzato la nostra città”. “Penso alle grandi esposizioni, tra cui sicuramente si svolgerà quella di Raffaello a settembre, ma anche ad eventi come Altrocioccolato e la Mostra del Tartufo, che dovremo capire se si potranno svolgere, auspicando che non ci sia una ulteriore espansione del virus nei mesi di settembre e ottobre”, ha spiegato Bacchetta. Il sindaco ha quindi preso posizione sulla situazione della campagna di vaccinazione.

“La vaccinazione è fondamentale per contrastare il Covid-19, si dice che l’Umbria statisticamente sia tra le regioni più avanzate in Italia per numero di somministrazioni, ma Città di Castello risulta quartultima e questo non va bene”, ha chiarito Bacchetta, che ha proseguito: “abbiamo due centri vaccinali, una condizione di eccellenza logistica assoluta, alla quale evidentemente non fa seguito la campagna di vaccinazione di massa che ci dovrebbe essere”. “Chiediamo all’Usl Umbria 1 e alla Regione di accelerare la campagna vaccinale, perché è doveroso che i nostri centri al Cva di Trestina e nella palestra dell’istituto Ippolito Salviani vengano utilizzati a pieno regime”, ha affermato il sindaco.

Commenti

Elementi cilindrici in piazza delle Tabacchine. Unione Civica Tiferno interroga la Giunta

Noi sottoscritti Consiglieri Luigi Bartolini e Filippo Schiattelli avendo preso atto del posizionamento di elementi cilindrici, da parte di questa amministrazione, a bordo piazza con finalità, crediamo, di protezione ed ornamentale;


Considerato che gli stessi non sono fissati saldamente al suolo ma solo appoggiati ad esso;


Memori del cattivo esito delle sfere precedentemente posizionate per delimitare nel rione Prato l’area pedonale, le quali a seguito di numerose criticità sono state inevitabilmente rimosse, costituendo un costo per la nostra comunità, che si sarebbe potuto e dovuto risparmiare;


Chiediamo:


Di valutare l’opportunità di ancorare al terreno tali elementi cilindrici, nel rispetto delle normative sulla sicurezza, al fine di evitare o quantomeno limitare potenziali danni a cose e persone.

Commenti

Lo scorso 18 aprile l’assemblea annuale di AVIS, minuto di silenzio per ricordare il presidente Celestini


Domenica 18 Aprile 2021 si è svolta l’Assemblea annuale elettiva dell’AVIS Comunale di Città di Castello per eleggere le nuove cariche sociali che guideranno questa associazione per i prossimi 4 anni e per l’approvazione delle relazioni e dei bilanci consuntivo 2020 e preventivo 2021.
Quest’anno purtroppo, a causa della pandemia da Covid-19, l’Assemblea è stata convocata all’esterno della nostra Sede Sociale in Piazza della Repubblica n.1 nel rispetto delle normative vigenti.


Un ringraziamento va alla nostra Amministrazione Comunale, a noi sempre vicina, che ha autorizzato la manifestazione e l’uso degli spazi pubblici antistanti la nostra sede.


Un sentito ringraziamento va anche a tutti i donatori che hanno partecipato mostrandoci il loro sostegno, ma anche a tutti quelli che pur non essendo presenti, ogni giorno con grande spirito di altruismo salvano vite donando il loro sangue.


Ringraziamo inoltre per la sua presenza, il nostro Direttore Sanitario il Dott. Pietro Tasegian che ci aiuta a veicolare il messaggio dell’AVIS e a sensibilizzare le persone sulla donazione del sangue.
Dopo i saluti, il presidente uscente Novelli Marcello propone un doveroso minuto di silenzio in memoria del caro presidente Paolo Celestini, che ci ha lasciato da poco e il suo ricordo è ancora vivo in tutti noi.
Il presidente Novelli apre dunque i lavori facendo un rapido excursus di quella che è stata l’attività svolta ne 2020 con particolare riguardo ai numeri relativi alle donazioni e ai donatori. Il 2020 ha visto un notevole decremento delle donazioni dovuto soprattutto alla pandemia di Covid-19, ma nonostante tutto i nostri 1378 donatori hanno effettuato 2040 donazioni che ci hanno comunque consentito di supportare le nostre strutture sanitarie in maniera soddisfacente.

Quest’anno sono entrati a far parte dell’AVIS Comunale di Città di Castello 69 nuovi donatori, in prevalenza giovani, che hanno compensato in parte il naturale ricambio dovuto soprattutto all’interruzione per motivi anagrafici.
Pur in presenza di un decremento rispetto all’ all’anno precedente, l’AVIS di Città di Castello riafferma la convinzione di aver conseguito un risultato soddisfacente contenendo una perdita che già all’inizio dell’anno si prospettava ben più vistosa; un gap che non è impossibile risalire insistendo prima di tutto sul concetto che un minimo di due donazioni all’anno sono più che possibili, anche perché fanno la differenza tra il donatore occasionale e il donatore volontario e periodico dell’AVIS.
Si riafferma l’esigenza di operare per l’accrescimento del numero dei donatori anziché forzare la donazione di coloro che con responsabile periodicità già assolvono puntualmente all’impegno sociale volontariamente assunto.


Attraverso la Direzione Sanitaria di questa Associazione nel rispetto delle normative anticovid, vorremmo promuovere importanti iniziative anche presso i medici di base e inserirsi presso le aziende, le pro-loco e le parrocchie per sensibilizzare alla donazione di sangue il maggior numero di persone possibile.
Facciamo anche appello a tutti i Dirigenti Scolastici del nostro territorio affinché, appena sarà possibile, ci forniscano collaborazione e disponibilità verso le nostre iniziative per la sensibilizzazione degli studenti verso al donazione, come hanno sempre fatto in passato.

Importante, dunque, è continuare a lavorare tutti insieme in stretta osservanza di quel codice etico che ci siamo imposti, senza perdere mai di vista la tutela del Donatore e della salute. Questi infatti rappresenta il nostro patrimonio e un irrinunciabile garanzia sociale e come tale deve essere gestita con prudenza, intelligenza e lungimiranza.

Commenti

Primo “Concorso internazionale di merletto”, ripartenza di slancio

Sono 25 le opere arrivate da tutto il mondo (ma anche dalla stessa Valtiberina) in occasione del primo Concorso internazionale di merletto dal titolo “Intr3cci”.

Il concorso, organizzato dall’associazione “Il merletto nella città di Piero” e dal Comune di Sansepolcro, prevede che domenica 2 maggio alle 15,30 si tenga la proclamazione in diretta dei primi tre classificati. Un momento che potrà essere seguito in streaming sul sito del Comune e sulla Pagina Facebook dell’associazione.

 

L’iniziativa rappresenta un nuovo punto di partenza per l’arte del Merletto a Sansepolcro: per decenni qui è stata organizzata la Biennale, vero e proprio fiore all’occhiello che ha portato la Città di Piero nel mondo. L’associazione ha quindi voluto dare un segno tangibile della propria attività e insieme al Comune sta predisponendo un piano di rilancio.

 

Il concorso ha come tema “Ecologia e spiritualità”. Domenica prossima le 25 opere, posizionate a Palazzo Pretorio, saranno esaminate e valutate dalla giuria, composta dalla presidente dell’associazione Leila Riguccini, dalla vicepresidente Anna Capozzi, dall’assessore alla Cultura Gabriele Marconcini, dallo storico Claudio Cherubini e dalla professoressa Ilaria Margutti.

I primi tre classificati riceveranno un fusello bagnato in oro, in argento e di bronzo.

 

Il concorso è anche l’occasione per festeggiare i 25 anni di attività dell’associazione, come fa notare la presidente Riguccini: “E’ un evento che vuole far ripartire Sansepolcro da dove eravamo rimasti, pensando ad una crescita e ricreando occasioni artistiche che mettano il merletto al centro”.

L’assessore Marconcini ricorda l’impegno dell’amministrazione comunale nel percorso di candidatura de “l’Arte del Merletto” a Patrimonio immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.

Commenti

Monica Bellucci e Luisa “Lisa” Zappitelli nell’ultimo libro di Aldo Cazzullo sulle grandi donne italiane. Sindaco Luciano Bacchetta: “un onore per la città e la comunità tifernate”

Due grandi donne tifernati nell’ultima fatica letteraria del noto giornalista e scrittore, Aldo Cazzullo. Un intero paragrafo dedicato alla bellissima e brava attrice, Monica Bellucci ed una citazione a pagina 18 per la nonna d’Italia, Luisa “Lisa” Zappitelli, 110 anni il prossimo 8 novembre, “icona” dei diritti e delle conquiste dell’universo femminile innamorata del tricolore, della Patria e del Presidente della Repubblica. Ne «Le italiane – Il Paese salvato dalle donne» (Solferino editore), un grande racconto delle donne italiane, un viaggio dentro l’animo femminile e nella comunità nazionale, Cazzullo, nel capitolo dedicato alle attrici, accanto a Laura Morante, Vittoria Puccini, Stefania Sandrelli ed altre protagoniste della scena internazionale dedica un ampio racconto a Monica Bellucci, “di Città di Castello come Mario Capanna”. Nella sezione del libro sulle centenarie che hanno segnato in maniera indelebile la storia del paese, da Rita Levi Montalcini a Franca Valeri, c’è anche un rifermento a Luisa Zappitelli ultracentenaria “è andata a votare al referendum sul taglio dei parlamentari, una vita dopo aver votato al referendum per abolire la monarchia: e li ha vinti entrambi”. Uno spaccato tutto al femminile della città attraverso due grandi donne dunque in primo piano nel libro di Cazzullo che il sindaco, Luciano Bacchetta, ha definito una “bellissima notizia in un momento di difficoltà per il paese. Due donne della nostra città che ci rendono tutti orgogliosi per quello che hanno fatto e per quello che rappresentano in termini di valori, capacità e determinazione nel raggiungere obiettivi importanti dimostrando sempre spiccato senso di appartenenza. Mi auguro, appena possibile di avere a Città di Castello, Aldo Cazzullo a presentare il suo libro, magari alla presenza delle due illustri tifernati”.

Commenti

Pallavolo serie B/M: Maric (ERM group San Giustino) “pronti per i play off, convinti di fare bene”

“Stagione, ad oggi, molto positiva detto questo, adesso iniza il nostro vero campionato. I Play off ci permetterenno di confrontarci con le migliori della categoria, le sensazioni sono buone, i ragazzi sono pronti e convinti di fare bene”

Commenti

Pallavolo serie B2/F: Giada Cesari (Autostop Trestina) “play off tutti da vivere, a Teramo convinte dei nostri mezzi”

“Siamo felici, centrare i play off da matricola non era un obbiettivo così scontato. Ora ci apsetta Teramo, dovremo provare a fare la partita, siamo consapevoli dei nostri mezzi, vogliamo dimostrarlo con altre vittorie, con la speranza che ci sia il pubblico a sostenerci”

Commenti

Ferrer Vannetti eletto Presidente di Artigiancassa nazionale. Il presidente di Confartigianato Arezzo “un riconoscimento anche per la nostra Federazione e per i nostri artigiani”

“Una nomina che ricevo e accetto con grande piacere, per la centralità del ruolo e il contributo positivo che mi impegnerò a dare ad una struttura di grande importanza e prestigio qual è indiscutibilmente Artigiancassa, ma soprattutto un riconoscimento, di cui non posso che andare orgoglioso, per Confartigianato Arezzo, per il suo ruolo e il suo lavoro, per gli artigiani aretini e per l’interno territorio della nostra provincia”.

Sono le parole di Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, che è stato eletto Presidente nazionale di Artigiancassa, a seguito dell’assemblea di oggi pomeriggio che ha rinnovato i suoi vertici. Vannetti era  vice-presidente di Artigiancassa da aprile del 2018 e subentra a Fabio Petri, arrivato a scadenza mandato. 

Il presidente Vannetti ha ringraziato Fabio Petri per il valido contributo professionale e personale durante il suo triennio di presidenza e  ha confermato il proprio impegno, unitamente a quello del Cda, nella realizzazione del Piano Industriale 2021-2025 di Artigiancassa, per consolidarne il ruolo di Banca innovativa, cogliendo le opportunità legate alla digital transformation a beneficio delle esigenze degli imprenditori e degli artigiani, facendo evolvere le linee di business core: dai finanziamenti alla gestione della liquidità delle aziende, fino al migliore utilizzo delle agevolazioni e dei fondi pubblici per il settore. 

Da ricordare che nel 1994 Artigiancassa è stata privatizzata e che nel 1996 è entrata a far parte del Gruppo BNL, con un azionariato composto per il 73,86% da BNL e per il restante 26,14% da Confartigianato, Cna, Casartigiani e Fedart Fidi. Nel 2006, insieme a BNL, è entrata a far parte del prestigioso Gruppo BNP Paribas. 

“Questo mio ruolo di presidente di Artigiancassa – spiega poi Vannetti in riferimento ad Arezzo – è figlio anche di un percorso naturale di progressiva crescita nella rappresentanza che la nostra Associazione vede riconosciuta anche dalle altre importanti presenze di Confartigianato Arezzo all’interno degli organi di rappresentanza a livello regionale e nazionale”. 

“Tutto ciò  – approfondisce il presidente  – consente anche di essere sempre più attivi, informati e propositivi nei luoghi e ai tavoli nei quali vengono prese le decisioni strategiche per il settore e quindi anche per i nostri territori. In questo caso nel decisivo settore del credito”.

All’interno del sistema Confartigianato il percorso che  ha portato Vannetti a questo nuovo, decisivo ruolo in ambito del credito –  è lungo ricco di molteplici esperienze: ha ricoperto la carica di presidente di Geos srl, presidente del comitato comunale di Sansepolcro, presidente di zona della Valtiberina, membro del direttivo provinciale di Confartigianato Imprese Arezzo e consigliere di amministrazione di PMI dal 2007. 

Dal 7 ottobre 2013 è anche Presidente e Amministratore Unico di AREZZO SVILUPPO è componente del Consiglio e della Giunta  Camerale. E’ stato anche Consigliere di Amministrazione di Artigiancredito Toscano da maggio 2018 a Settembre 2020.

A livello nazionale ricopre la carica di Consigliere di amministrazione di Inapa dal 19 luglio 2017, ed è Tesoriere nazionale di Confartigianato Imprese oltre che componente del Comitato di Presidenza e della Giunta Nazionale di Confartigianato Imprese dal dicembre 2020.

Commenti

Riapre giovedì 29 aprile la collezione Burri a Palazzo Albizzini

Giovedì 29 aprile si riaprono le porte della Collezione Burri a Palazzo Albizzini. A seguito del nuovo dcpm, con il quale il Governo ha deciso di riaprire monumenti e musei, anche la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, nel pieno rispetto delle normative vigenti e nella massima sicurezza, riapre uno dei musei dedicati al Maestro Alberto Burri, quello ospitato nel quattrocentesco Palazzo Albizzini.

“La lunga chiusura ha comportato molti disagi, sia alla fruizione pubblica che alla Fondazione, e cercheremo di superarli in osservanza alle normative vigenti. – dice il Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Bruno Corà, con l’augurio che questo “sia l’inizio di una stagione più proficua”. “La Fondazione – aggiunge Corà – ha in calendario importanti esposizioni di carattere internazionale ed è per noi importante offrire un servizio culturale anche per i visitatori italiani”.
Se da giovedì si potrà tornare ad ammirare dal vivo le opere di Alberto Burri conservate a Palazzo Albizzini, servirà ancora un po’ di pazienza prima di rientrare agli Ex Seccatoi del Tabacco. La seconda sede museale dedicata al Maestro a Città di Castello è chiusa a causa di lavori di ristrutturazione dell’edificio e dell’area dedicata ai grandi Cicli Pittorici. “A fine estate è prevista la riapertura degli Ex Seccatoi del Tabacco – annuncia il Presidente Corà – ed è in programma, per l’occasione, un’importante riflessione pubblica tecnico-scientifica che darà ampio ragguaglio sulle migliorie apportate in questa sede museale che ospita i monumentali cicli pittorici di Burri”.

Da giovedì, il museo aprirà, per un primo periodo, quattro giorni a settimana, dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30 e si potrà visitarlo solo su prenotazione.
Per prenotazioni e informazioni contattare il numero 075.8554649, attivo dal lunedì alla domenica in orario 10 – 13 e 14.30 – 18, oppure tramite il sito web www.fondazioneburri.org e per email all’indirizzo museo@fondazioneburri.org.
L’ingresso dei visitatori è contingentato. I turni di visita sono di un’ora e 30 minuti, per un massimo di 10 persone, nei seguenti orari: 10 – 11.30; 11.30 – 13; 14.30 – 16 e 16 – 17.30. In questo primo periodo di riapertura sono sospese le visite guidate, il noleggio di audioguide e le visite di gruppi. La riapertura della sede di Palazzo Albizzini, per la Fondazione, è un segnale di grande importanza per il ritorno alla “normalità”.
Fondamentale sarà la collaborazione di tutti per il rispetto delle regole necessarie a garantire la sicurezza del pubblico e del personale del Museo. Oltre all’ingresso dei visitatori contingentato e su prenotazione, negli orari sopra indicati, per l’accesso alla biglietteria e alle sale espositive è obbligatorio indossare correttamente la mascherina e sanificare le mani tramite gli appositi dispenser, messi a disposizione in biglietteria, nel percorso museale e nei bagni. E’ obbligatorio acconsentire alla misurazione della temperatura, tramite termoscanner, prima dell’ingresso in biglietteria. L’accesso al museo è vietato alle persone che presentano una temperatura uguale o superiore a 37.5° o sintomi influenzali. I visitatori sono pregati di attendere il proprio turno all’esterno del museo. L’ingresso in biglietteria e al bookshop è consentito ad 1 persona alla volta, su indicazione del personale di vigilanza. E’ obbligatorio, inoltre, rispettare la distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro: apposita segnaletica a terra indicherà le modalità di accesso alla biglietteria. Il contingentamento del percorso museale avverrà per sale con apposite indicazioni: qualora si raggiungesse il numero massimo di capienza delle sale verrà comunicata l’eventuale sospensione degli ingressi. Sono preferiti i pagamenti con carta di credito o bancomat. Infine, il personale del museo è preposto al controllo delle regole di sicurezza e delle modalità di accesso dei visitatori.

Commenti

San Giustino, ultimi giorni per il test sierologico qualitativo

Mercoledì 28 e venerdì 30 aprile, saranno le ultime date disponibili per effettuare il test sierologico qualitativo da SARS-Cov-2 nei locali allestiti presso la Stazione di San Giustino. Il progetto, promosso dall’Amministrazione Comunale, rientra nell’ambito delle attività volte a limitare e prevenire i rischi connessi alla diffusione del contagio da Covid-19 ed è stato condotto da medici e infermieri volontari Croce Bianca, in collaborazione con Protezione Civile di San Giustino e Ass. Lupi e Bufali.

Possono eseguire i test tutte le persone maggiorenni che non hanno contratto il Covid-19 o che non hanno ricevuto la somministrazione del vaccino. In caso di positività del test sierologico sarà necessario svolgere un successivo tampone molecolare di conferma. Per poter prenotare lo screening nelle ultime due giornate calendarizzate è possibile telefonare o inviare un messaggio WhatsApp al numero 393 8385318.

Commenti

Covid-19 a Città di Castello: Secondi “situazione stabile, ieri nessun nuovo positivo e nessuna guarigione. L’auspicio è che la riapertura delle attività economiche e dei contenitori culturali possa presto ampliarsi”

“Ieri l’Usl Umbria 1 non ci ha comunicato alcun nuovo positivo al Covid-19 e nemmeno guarigioni, quindi la situazione a Città di Castello resta stazionaria e questo, nella consapevolezza della necessità di continuare ad adottare comportamenti responsabili e prudenti a tutela della salute pubblica, permette di guardare con fiducia all’evoluzione della pandemia”. E’ quanto dichiara il vice sindaco Luca Secondi, facendo il punto su “una fase di graduale ripartenza, specialmente per le attività economiche, che speriamo possa essere transitoria e portare presto a un ampliamento ulteriore delle aperture, perché significherebbe un miglioramento della situazione di emergenza”.

“Molto dipenderà dall’andamento della campagna di vaccinazione, che auspichiamo possa trovare una ulteriore accelerazione”, ha osservato il vice sindaco, nel dare notizia con soddisfazione anche dei segnali di ripresa del mondo della cultura cittadino, “con la riapertura graduale della biblioteca, della pinacoteca e della rete museale di competenza del Comune, con specifiche disposizioni per l’utenza”. “La speranza è che nel rispetto di tutte le prescrizioni l’accesso a questi contenitori culturali possa tornare quanto prima alla normalità e possano essere in tanti a fruire di nuovo della nostra offerta”, ha proseguito Secondi. Il vice sindaco ha concluso indirizzando un messaggio di incoraggiamento “a tutto il mondo dell’impresa e alle partite Iva che hanno subito in modo pesante le conseguenze della pandemia”. “L’auspicio – ha detto – è che questi operatori economici possano ritrovare serenità nelle proprie attività”.

Commenti