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Remaschi, Azione Toscana: In Toscana si lavori per le riaperture affidandosi a chi ha le competenze. Giani la smetta di fare il “one man show”.

“E possibile riaprire in sicurezza entro il 15 Maggio. Non c’è altro
tempo, le imprese sono ormai allo stremo delle forze e le manifestazioni di protesta della scorsa settimana lo dimostrano; Guai a rimanere indifferenti di fronte a questi segnali. Per questo è
fondamentale incrementare il ritmo delle vaccinazioni, soprattutto
degli over 70, ma servono anche altre misure. Giani si affidi a chi ha competenze manageriali.” Azione ha presentato le sue proposte per riaprire in sicurezza entro un mese.


“In Toscana circa 20.000 imprese sono a forte rischio di crisi irreversibile” dice Remaschi, coordinatore di Azione in Toscana. “servirebbero circa 6/7 miliardi di ristori, solo per la nostra Regione, ma questa non è una cifra possibile da sostenere e quella quantità di fondi non arriverà, dunque bisogna lavorare per consentire alla aziende di riaprire e fatturare.”


Serve un obiettivo condiviso e ragionevole. Aspettare di vaccinare la totalità dei cittadini toscani è irrealistico: “Non ci riusciremo certamente prima della fine di quest’anno. Possiamo riaprire entro metà Maggio a patto che si segua una roadmap precisa con al primo punto la vaccinazione di tutti gli over 70, che sono la categoria più a rischio di decesso e di sviluppare forme gravi con conseguente ricovero nelle terapie intensive”.


“La nostra Regione, “grazie” alla cattiva gestione dei piani vaccinali, ha già fatto brutte figure a livello nazionale. Per gestire questa delicatissima fase Giani ora si affidi a chi ha competenze manageriali e gestionali in ambito sanitario. Non c’è altro tempo e fare altri errori diventerebbe irrecuperabile. Le imprese sono allo stremo e le manifestazioni di protesta della scorsa settimana lo dimostrano; Anche in Toscana ci sono segnali tutt’altro che rassicuranti, intere categorie sono sul “piede di guerra”; Guai a rimanere indifferenti di fronte a questi segnali, bisogna dare risposte
immediate!” – chiude Remaschi.

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Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta: “Ieri 23 guariti e 10 nuovi postivi, tendenza favorevole, da lunedì in classe oltre 700 ragazzi della seconda e terza media, mercoledì riprenderanno al 50 per cento le superiori. Inspiegabile che tifernati fragili debbano andare ad Amelia per vaccinarsi”

“Ieri abbiamo avuto 23 guarigioni, a fronte di 10 nuovi postivi”. Lo rende noto il sindaco Luciano Bacchetta, nel ribadire “la continuità della tendenza favorevole che tre settimane fa registrare a Città di Castello più guariti che nuovi casi di contagio”. “Tuttavia da molto tempo il numero dei nuovi positivi continua a essere piuttosto consistente, testimoniando che la circolazione del virus è intensa e anche piuttosto preoccupante, per cui dobbiamo rinnovare l’invito ai cittadini a rispettare ancora tutte le prescrizioni per il contenimento della pandemia”, afferma Bacchetta, in riferimento anche alle significative riaperture di servizi di questi giorni. “Dopo la ripresa in presenza dei servizi per l’infanzia, delle scuole primarie e della prima media, da lunedì 12 aprile torneranno in classe oltre 700 ragazzi della seconda e della terza media e da mercoledì 14 aprile riprenderanno l’attività in aula al 50 per cento anche gli studenti delle scuole superiori”, ha sottolineato il sindaco insieme all’assessore competente Rossella Cestini, cogliendo l’occasione per fare chiarezza sulla genesi di queste scelte.

“L’amministrazione comunale non ha un potere specifico di apertura e chiusura delle scuole, perché queste decisioni vengono determinate unicamente dai parametri sulla pandemia comunicati dall’Usl Umbria 1 e dalla Regione, non c’è margine di discrezionalità”, hanno spiegato Bacchetta e Cestini, aggiungendo: “se questi parametri fossero tali da sconsigliare la riapertura delle scuole ancora per qualche tempo, l’Usl Umbria 1 ce lo comunicherebbe e noi ne prenderemmo atto, agendo di conseguenza”. Il sindaco ha quindi rimarcato che “l’amministrazione comunale sta incalzando Usl Umbria 1 e Regione affinché la campagna di vaccinazione vada avanti in modo più intenso di ora”. “Sappiamo tutte le difficoltà del caso, i problemi del governo, le scelte fatte dall’Europa, che si ripercuotono inevitabilmente sui destini di tutti noi, ma uno sforzo diventa necessario”, ha ammonito Bacchetta, riferendo di “segnalazioni di soggetti fragili tifernati che per fare il vaccino dovranno andare ad Amelia, perché le date disponibili per Città di Castello sono più lontane nel tempo”.

“Questo è scocciante per i nostri concittadini ed è inspiegabile”, ha puntualizzato il sindaco, che ha continuato: “non si capisce perché sia necessario andare ad Amelia in presenza di due centri vaccinali importanti e capienti come quelli di Città di Castello, dove le vaccinazioni sono possibili nella massima sicurezza”. “Lavoreremo per comprendere i motivi di questa situazione e fare in modo che arrivino notizie buone su questo versante”, ha sostenuto Bacchetta, che ha concluso con un messaggio di gratitudine per la Società rionale San Giacomo, “che trasmetterà su una televisione privata locale un video con le immagini degli ultimi veglioni”, e per tutte le altre società rionali della città, che in questo difficile periodo di emergenza si sono impegnate con grande spirito solidale”. “Certamente rispetto a problemi molto più grossi che abbiamo affrontato, a partire da quello della scuola, la sospensione di queste attività ludiche è marginale, ma non più di tanto, perché i veglioni rispecchiano la storia e la tradizione della nostra città, sono momenti di grande socialità, per cui il ringraziamento alla Società rionale San Giacomo e a tutte le società rionali cittadine per un contributo alla collettività che non fanno mai mancare va di pari passo con l’auspicio che il prossimo anno i veglioni possano riprendere a svolgersi, perché significherebbe il ritorno all’assoluta normalità”, ha concluso il sindaco.

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Rim Alto tevere: consegnato il kit informatico al comune di San Giustino. Tofanelli e Ganganelli: “Uno strumento sempre aggiornato al servizio del turismo di tutta la Vallata”


Consegnato al comune di San Giustino il primo kit informatico di RIM, la rete interattiva che unisce in una sola app dieci musei dell’Alto Tevere. L’iniziativa si è svolta stamattina sabato 10 aprile 2021 nella sala del Consiglio comunale di Città di Castello dove l’assessore tifernate alla Cultura Vincenzo Tofanelli ha consegnato al sindaco di San Giustino Paolo Fratini e al suo omologo sangiustinese, l’assessore Milena Ganganelli, alcune dotazioni tecnologiche ed informatiche che permetteranno di aggiornare direttamente e con tempestività i contenuti dei singoli territori. “La manutenzione è l’elemento che fa la differenza nelle piattaforme digitali, che spesso sono bellissime ma perdono smalto per la difficoltà di offrire contenuti sempre nuovi, aggiornati e canali di dialogo attivi” spiega l’assessore Tofanelli, parlando di RIM come un progetto che “mette insieme rete e gestione della infrastruttura, coinvolgendo i territori e i musei in modo da tagliare i tempi e di garantire una informazione di qualità”.

“San Giustino ha aderito fin dall’inizio a RIM ed ha esteso la sua presenza anche con il Castello Bufalini” aggiunge l’assessore Ganganelli, sottolineando come “l’Amministrazione ha intenzione di impegnarsi su questo progetto pilota, che permette già di prenotare attraverso la app una visita al museo, chiedere informazioni e pianificare anche a distanza cosa vedere e come muoversi nel territorio, grazie a schede descrittive, suggerimenti di itinerari, video emozionali e una galleria fotografica. Siamo certi che sarà un grande veicolo di promozione per tutta la Vallata”.
RIM, la rete interattiva museale dell’Alto Tevere, è un sito ed una app, scaricabile su Apple Store e Google Play. Finanziato nel 2020 dalla Regione, vede come capofila il comune di Città di Castello insieme a Monte Santa Maria Tiberina e San Giustino con il supporto della ASP G.O. Bufalini e il coordinemtno scientifico di Francesca Mavilla. I musei che hanno aderito a RIM sono: la Pinacoteca comunale, il Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione”, il Museo malacologico Malakos, la Collezione tessile di “Tela Umbra”, il Centro di Documentazione delle Arti grafiche “Grifani-Donati” 1799 e la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello; Villa Graziani e il Museo archeologico della Villa di Plinio il Giovane, il Museo storico e scientifico del Tabacco e lo Stabilimento Tipografico “Pliniana” a San Giustino; Palazzo Museo Bourbon del Monte a Monte Santa Maria Tiberina.
Attraverso la app, sarà infatti sufficiente inquadrare i codici QR posizionati all’ingresso delle singole sale, o in prossimità di oggetti di rilievo delle collezioni museali aderenti, per accedere a speciali contenuti multimediali in cui sono analizzate le specificità di un’opera, si ricevono suggerimenti su oggetti o luoghi ad essa collegati, si aprono dei video di approfondimento, si consultano ricette o si partecipa a vere e proprie cacce al tesoro.

Gli ultimi interventi propongono approfondimenti sono stati dedicati alla presenza di Raffaello e Luca Signorelli a Città di Castello, con la possibilità di consultare schede di approfondimento anche con notizie e immagini delle opere migrate; altri a Tela Umbra e al legame tra i Franchetti e Maria Montessori, alle tecniche a stampa per la Grifani Donati e la Pliniana, alla storia Repubblica di Cospaia al museo del Tabacco di San Giustino, al legame tra i Bourbon del Monte e Caravaggio a Monte Santa Maria Tiberina, alla storia della presenza di Plinio il Giovane a Villa Graziani, ai cibi della tradizione e alle caratteristiche delle conchiglie a Garavelle, alle opere all’interno delle Collezioni Burri. I QR code di approfondimento sono 38 e tutti i testi sono in italiano e in inglese sia nel sito che nella app.
Il sito RIM Alto Tevere offre anche itinerari nel territorio dedicati all’archeologia, al Rinascimento e all’arte contemporanea in Alta Valle del Tevere, ma anche alla botanica, al paesaggio e all’artigianato, realizzati grazie al contributo di numerose realtà culturali e museali. “In questo difficile momento per la situazione sociale e culturale del nostro paese, a causa dell’emergenza sanitaria, RIM Alto Tevere – ha precisato l’assessore Vincenzo Tofanelli nel ringraziare la Regione Umbria Servizio Musei e Biblioteche diretto dalla dott.ssa Antonella Pinna, l’ASP G.O Bufalini, la dott.ssa Francesca Mavilla e tutti i sogetti coinvolti nell’innovativo progetto – vuole stimolare anche gli alunni delle scuole del territorio ad approfondire le peculiarità del patrimonio culturale che li circonda, in favore di una maggior consapevolezza del suo valore. A questo scopo, sono stati proposti agli istituti scolastici laboratori e incontri per conoscere meglio il progetto e i musei aderenti.”
Per informazioni: info@rimaltotevere.it , Pagina Facebook Rete Interattiva Museale Alto Tevere. Pagina Instagram RIM Alto Tevere.

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Il Presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta ricorda i 169 anni della Polizia di Stato. “Grati per l’impegno profuso a favore dei cittadini in questo difficile momento”

“Nel giorno in cui si celebra il 169° anniversario della Polizia di Stato, rivolgo un grato pensiero agli uomini e alle donne che oggi più che mai stanno onorando la loro divisa. La pandemia ha infatti posto l’accento su quella che, oltre alla prevenzione e contrasto al crimine, è una delle missioni della Polizia di Stato, fatta di vicinanza e supporto alla popolazione.
Un punto di riferimento imprescindibile nel momento che stiamo vivendo. ‘Ora più che mai – dichiara il Capo della Polizia, Lamberto Giannini – siamo chiamati a stringerci intorno ai nostri concittadini nella consapevolezza che ogni forma di intervento a tutela della sicurezza pubblica, ogni servizio espletato, ogni forma di ascolto del disagio di una persona in difficoltà sarà il modo migliore di onorare la festa della Polizia’.


Dal canto nostro, come rappresentanti delle istituzioni locali, siamo testimoni del grande impegno profuso dagli uomini e dalle donne della Polizia nonostante i rischi per la propria stessa salute ai quali si sottopongono costantemente per far fronte, insieme alle altre forze dell’ordine, alle molteplici problematiche legate all’emergenza sanitaria. Ringrazio, in qualità di Presidente della Provincia e di Sindaco di Città di Castello, il Questore di Perugia, Antonio Sbordone per la disponibilità e l’attenzione rivolte ai Comuni, specie i più piccoli, che vivono con apprensione l’evolversi della situazione pandemica. Ricordiamo con dolore le quattordici vittime del Covid 19 che si contano anche tra i rappresentanti della Polizia di Stato e viviamo con rammarico l’impossibilità di celebrare questa ricorrenza come avrebbe meritato. La sobrietà dettata dalle restrizioni per contenere il diffondersi della pandemia non limita però il sentimento di ammirazione e stima che tutti noi proviamo verso gli uomini e le donne della Polizia di Stato a cui vanno i ringraziamenti più sentiti da parte della comunità della Provincia di Perugia”.


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Scelti i finalisti del bando portraits on stage residenze artistiche teatrali per artisti under 35

Sono stati resi noti i vincitori della prima edizione del Bando Portraits on Stage, rivolto a

progetti di spettacolo dal vivo dedicati al tema dell’arte figurativa ed elaborati da artisti o

gruppi under 35

La rete interregionale Portraits on Stage nasce nel 2017 dalla messa a confronto di esperienze di compagnie teatrali che, a valere su fondi delle rispettive Regioni, hanno attivato percorsi di tutoraggio e residenze artistiche sul tema e sul legame tra Arte Drammatica e Arte Visiva, spesso in collaborazione con Musei, Gallerie d’Arte, Accademie e siti culturali dei territori di riferimento, dando vita a festival, produzioni, attività di formazione.

Sentendo la necessità di ampliare i propri orizzonti e di inglobare nella programmazione lavori di giovani realtà dedicati allo stesso tema, la rete ha promosso in questo inizio anno il bando Portraits on stage quale sincera azione di ricerca e di scouting sul territorio nazionale.

I promotori, soddisfatti e contenti dell’alta qualità delle proposte arrivate, hanno selezionato tre vincitori: la compagnia Drogheria Rebelot (Mi) con “CartaSìa” con un progetto ispirato alla creatività di Bruno Munari; la compagnia Cercamond (Na) con “Like, Love, Like” per il peculiare interrogativo che si pongono fra Arte e mondo del web; la compagnia pugliese I Nuovi Scalzi con “Un brindisi a DeNittis” per aver creato una drammaturgia originale tra presente e passato, favorendo la conoscenza di un artista forse ancora non sufficientemente celebrato in Italia.

Sono state individuati altresì due progetti meritevoli di menzione: al progetto “Chi è stat(u)a?” del gruppo fiorentino Sachte Sachte per un’originale elaborazione del connubio fra teatro, arte figurativa e turismo quale risposta attenta e sensibile all’attuale, grave crisi che ha invaso tutti e tre questi settori e al progetto “Esplodere a colori” di Carlos Molina, giovanissimo danzatore venezuelano, quale impulso allo studio del movimento e alla ricerca della definizione di un percorso.

Ai vincitori verrà offerta la possibilità di sviluppare il loro progetto attraverso l’assegnazione di una residenza, della durata minima di 7 giorni per un massimo di 15, nelle sedi messe a disposizione dai promotori: Laboratori Permanenti (Sansepolcro – AR); Settimo Cielo (Arsoli – RM); Teatri d’imbarco (Firenze); Diesis Teatrango (Bucine -AR).

Di seguito le motivazioni espresse dalla giuria

Compagnia Drogheria Rebelot, progetto “CartaSìa”

La compagnia Drogheria Rebelot è stata scelta per l’intuizione di utilizzare il lavoro di Bruno Munari come metodologia da cui partire per il proprio progetto creativo, individuando nella carta, indagata a lungo nelle creazioni di Munari, l’elemento materico con cui confrontarsi e attraverso il quale elaborare la propria ricerca teatrale e poetica.

Compagnia Cercamond, progetto “Like, Love, Like!”

Troviamo interessante la domanda che viene posta: il senso dell’arte figurativa oggi, in un contesto sociale e mondiale che lascia connessi soltanto attraverso schermi che alterano la visione di ogni tipo di immagine. Gli artisti vogliono confrontare e indagare il rapporto tra la diffusione dell’Arte via social e la matericità dell’Arte figurativa. Interessante è il gioco scenico in cui l’opera e il mondo circostante si contaminano e disturbano a vicenda, trasformandosi attraverso l’azione del dipingere, le azioni, i costumi degli attori che interagiscono con la protagonista e con la tela. Peculiare l’attraversamento di più correnti pittoriche in tutto il lavoro, e quindi la ricerca e lo studio che ci sono stati dietro.

Compagnia I Nuovi Scalzi, progetto “Un brindisi a DeNittis”

Il progetto risponde con particolare incisività alle linee stabilite dal Bando e si lega coerentemente all’ambito trattato da Portraits on Stage. Scegliendo di lavorare a un’opera dedicata a DE NITTIS, pittore loro conterraneo, basandosi sia su una drammaturgia originale di sapore popolare contemporaneo, secondo la cifra poetica del gruppo, che su una rilettura dei taccuini di Leontina Grouville, i Nuovi Scalzi realizzano una congiunzione tra presente e passato, tra contesti nazionali e internazionali, favorendo la conoscenza o la riscoperta da parte del pubblico di un artista molto noto in Francia e forse ancora non sufficientemente celebrato in Italia.

Menzioni speciali

Al progetto “Chi è stat(u)a?” del gruppo fiorentino Sachte Sachte per un’originale elaborazione del connubio fra teatro, arte figurativa e turismo quale risposta attenta e sensibile all’attuale, grave crisi che ha invaso tutti e tre questi settori.

Al progetto “Esplodere a colori” di Carlos Molina, ritenuto meritevole di menzione per la sincerità della ricerca creativa di un giovanissimo artista, che si mette in gioco a partire dalla sua passione, la danza. Attualmente non ha una specifica formazione ma, la danza diviene il linguaggio di esplorazione di una suggestione e di una tensione, quella dell’opera di Degas “Ballerina di quattordici anni” e sicuramente impulso allo studio del movimento e alla ricerca della definizione di un percorso.

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Leonardo: oltre 140 metri quadri di pitture realizzate a Citta’ di Castello nella bottega tifernate del maestro Lazzari per la serie televisiva di rai uno dedicata al genio universale

Dalla bottega artigiana al set televisivo: il pennello “hi-tech” del maestro Stefano Lazzari “colora” il successo del colossal dedicato al genio universale del Rinascimento. Oltre 140 metri quadri di pittura. La Bottega Tifernate ha infatti realizzato i dipinti utilizzati nella serie tv a puntate “Leonardo”, in onda su Rai 1. Un lavoro durato un anno, in pieno lockdown, con l’impiego di tutto lo staff del celebre marchio tifernate delle riproduzioni d’autore di Stefano e Francesca Lazzari, per portare a termine opere uniche che hanno fatto da sfondo alla gettonatissima serie televisiva. Sono state ricreate tre opere in più copie ciascuna nella stessa misura dell’originale. In particolare, “l’Ultima Cena oltre 8 metri per 4, “L’Adorazione dei Pastori” e “Il Battesimo di Cristo” sempre in dimensione extra-large davvero mozzafiato. “L’ultima Cena – ha precisato Stefano Lazzari, titolare di un brevetto unico per questo genere di lavorazioni, non nuovo a performance cinematografico-televisive – è stata ricreata in affresco con la stessa tecnica utilizzata da Leonardo per l’originale. Abbiamo adoperato un supporto di alluminio alveolare, molto leggero e adatto per la lavorazione in affresco. E’ stata ricreata in tre fasi di lavorazione differenti.”

Leonardo, una serie evento tra realtà, finzione dove non mancano le venature crime, in quattro prime serate per un totale di 8 episodi in onda su Rai1 dal 23 marzo, da un’idea di Frank Spotnitz e Steve Thompson, per la regia di Dan Percival e Alexis Sweet. Nel cast internazionale ci sono, tra gli altri, Aidan Turner, Freddie Highmore (The Good Doctor), Giancarlo Giannini e Matilda De Angelis (sua musa Caterina da Cremona). “Un impegno importante, impegnativo ma che ci ha resi orgogliosi” – precisa ancora Lazzari nella sua bottega fra tradizione e hi-tech dove da poco tempo ha inaugurato anche un inedito “museo” showroom. “La nostra collaborazione con il cinema è iniziata nel 2016 con la realizzazione dei dipinti del docufilm di Sky “Raffaello, Il Principe delle Arti” e l’anno dopo, sempre per Sky, “MIchelangelo, Infinito” e nel 2018 con “Io, Leonardo”. In questi tre anni abbiamo realizzato anche i dipinti per la serie Rai “Il Nome della Rosa” e “I Medici 2”. Ma questa ultima produzione, che ha visto la pittura di quasi 140 metri quadri, un lavoro no-stop di un anno durante anche il lockdown in sicurezza, ha messo a dura prova la nostra forza produttiva facendoci fare i cosidetti straordinari. Dobbiamo dire che tutto lo staff si è prestato volentieri al sacrificio e oggi, rivedendo in scena il frutto del proprio lavoro, abbiamo provato una immensa felicità”, ha concluso il maestro Lazzari affiancato dalla sorella Francesca autentica “regista” di questa scenografica da consegnare ai libri di storia. “Un’altra perla di grande professionalità e dedizione al lavoro che esce fuori dalla bottega del maestro Stefano Lazzari, assieme alla sorella Francesca, al padre Romolo e allo staff giovane e qualificato e che proietta il nome della nostra città in tutto il mondo attraverso l’arte e la cultura: grati ed orgogliosi”, hanno dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore alla Cultura, Vincenzo Tofanelli.

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Nessun profitto sui vaccini: togliere il brevetto per un immediato accesso all’immunizzazione da Covid 19. ODG dell’associazione culturale “La Sinistra”

Nessun profitto sui vaccini; togliere il brevetto per un immediato accesso all’immunizzazione da Covid 19

Visto:

  • che è stato lanciato un allarme al Governo da parte di Oxfam ed EMERGENCY, in merito alla strategia della campagna vaccinale a livello europeo, che individua nei monopoli delle case farmaceutiche sui brevetti e la mancata condivisione della tecnologia le cause della attuale insufficienza di dosi, soprattutto nei Paesi poveri, nei quali si prevede di poter vaccinare solo il 20% della popolazione entro il 2021. Situazione questa che impone di sollecitare i leader europei ad agire immediatamente per sospendere i monopoli farmaceutici, che limitano di fatto la disponibilità di dosi ed impediscono ad altre aziende in tutto il mondo di unirsi allo sforzo produttivo, lasciando così alle varianti del virus il tempo di moltiplicarsi, con il rischio reale di vanificare l’efficacia degli attuali vaccini e lo stesso piano vaccinale e, di conseguenza, tutto quanto fatto fino ad ora. Da qui l’assoluta priorità di sostenere il trasferimento di Know-how attraverso la Covid Thecnology Access Pool (CTAP) dell’OMS;
    Considerato che:
  • Sudafrica ed India hanno inoltrato presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio di sospendere la proprietà intellettuale dei brevetti dei vaccini Covid e farmaci usati nelle fasi conclamate della malattia. L’accordo commerciale sulla proprietà intellettuale, il Trade Related Intellectual Property Rights (Trips), prevede clausole di emergenza che potrebbero superare l’ostacolo permettendo alle aziende che detengono il brevetto, di produrre vaccini dietro pagamento di una royalty all’azienda titolare della proprietà intellettuale. Però in sede di dibattito, alla richiesta fatta dal direttore dell’OMS nel suo appello alla Wto: “Se non è un’emergenza questa, quale se non ora?”. “Non ora”, è stata la risposta del Wto. Ci sono governi che in qualche maniera hanno fatto comunque ricorso al Trips; ad esempio Israele, Germania, Regno Unito, Olanda e Stati Uniti;
  • Medici Senza Frontiere ha richiesto a tutti i Paesi, Italia compresa, di appoggiare la proposta di India e Sudafrica, per la sospensione temporanea dei brevetti ed altri diritti di proprietà intellettuale su farmaci, test diagnostici e vaccini utili per la risposta al Covid-19 per tutta la durata della pandemia. E’ la richiesta rivolta a tutti i Paesi che ancora si oppongono a questa iniziativa su cui sono stati chiamati ad esprimersi il giorno 11 marzo. Secondo le ong, ad un anno esatto dalla dichiarazione di pandemia da Covid-19 da parte dell’OMS, la disuguaglianza tra Paesi ricchi e poveri nell’accesso ai vaccini è più acuta e drammatica che mai;
  • è stato recentemente inviato, con lettera aperta, un appello al Presidente della Repubblica per lo stop ai brevetti sui vaccini redatta dalla “Rete delle Città in Comune”, dopo aver appreso con sgomento che l’11 marzo scorso il nostro Paese, lui stesso vittima di questa situazione, in sede di OMC si è espresso contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid. Questa decisione non solo è per nulla solidale verso altri Paesi, ma è anche decisamente contraria all’urgenza nazionale di accesso rapido alle forniture ed alla produzione di vaccini, senza sottostare alle speculazioni finanziarie tipiche del mercato privatistico. Il veto di Paesi ricchi (USA, Ue, UK, Giappone, Canada e Brasile), ha respinto la richiesta di India e Sudafrica;
  • l’inaccettabile corsa all’accaparramento dei vaccini dei Paesi ad alto reddito, che attingono anche dalle forniture destinate ai Paesi più poveri, ( tra l’altro il brevetto permette alle multinazionali del farmaco di applicare prezzi a libero arbitrio, tali da renderli pressoché inaccessibili a questi Paesi, vedi il caso Uganda: il vaccino AstraZeneca lo paga 6 euro, ma con spese varie arriva a costare ben 16 euro a dose, mentre in Europa viene ceduto a meno di 2 euro) non vedrà nessun vincitore perché la lotta alla pandemia non può che essere globale;
  • come si è visto, il brevetto permette ai colossi farmaceutici di stabilire oltre ai prezzi che, anche se dietro contratto, i quantitativi ed i tempi di consegna possano essere non rispettati senza che vengano loro applicate sanzioni.
  • il costo dei vaccini e dei farmaci in generale, che rappresenta nel mondo una odiosa disuguaglianza di accesso alle terapie, è consentito anche dalle clausole di segretezza contenute nei contratti di acquisto, oltre alla inconcepibile ed ignobile facoltà lasciata ad un numero, anche se sparuto, di grandi aziende farmaceutiche di poter decidere sulla individuazione dei Paesi che potranno essere forniti e quali no;
  • che sondaggi realizzati da You Gov per la People’s Vaccine Alliance in Italia, Francia e Germania, nelle ultime settimane, hanno mostrato come oltre i 2/3 dei cittadini siano favorevoli a sostenere i propri Governi in un’azione che faccia prevalere gli interessi della collettività su quella dei colossi farmaceutici che detengono i brevetti. L’obiettivo è quello che venga data ad ogni Nazione la possibilità di garantire una estesa produzione propria, resa possibile mediante il trasferimento all’OMS di piani di sviluppo, tecnologia e brevetti dei vaccini;
  • sul dramma della pandemia anche la Chiesa, con le parole Papa Francesco, si è schierata per “una risposta solidale e globale perché su questi temi si gioca la capacità di pensare ad un’idea diversa e migliore della stessa umanità e bloccare virus dell’individualismo radicale”;
  • il parlamentare europeo Pierfrancesco Majorino, tra i promotori di un appello dove hanno aderito più di 230 parlamentari europei e nazionali, con il quale si chiede “ ai Governi europei di riconsiderare urgentemente la loro posizione e sostenere la proposta di sospensione di alcune obbligazioni dell’accordo Trips, consentendo una moratoria sui brevetti legati a farmaci contro il Covid e dichiarando che in questa situazione di assoluta emergenza il vaccino rappresenta l’indispensabile via di uscita dal dramma sanitario, sociale ed economico. Tecnologie e conoscenze devono essere messe a disposizione di tutti per consentire una produzione a livello globale. Il vaccino, come bene comune universale, richiede scelte rapide e coraggiose. Bisogna fermare la corsa al profitto intervenendo su produzione e distribuzione in tutto il mondo, evitando che una larga parte della popolazione mondiale rimanga indietro”.
  • è in atto una importante iniziativa di cittadini europei “ No Profit On Pandemic” , costituita da circa 340 associazioni ed organizzazioni della società civile e gruppi politici, di cui 43 italiane, che si propone di raccogliere un milione di firme per promuovere un’azione legislativa concreta sul tema, indirizzata alla Commissione europea, basata su quattro fondamentali punti: 1) Salute per tutti, 2) Trasparenza ora!, 3) Denaro pubblico, controllo pubblico, 4) Nessun profitto sulla pandemia;

Tutto quanto sopra considerato, con il presente

​​​​​ORDINE DEL GIORNO

si impegna Sindaco e Giunta

  • a mettere a disposizione dell’Ufficio relazioni con il pubblico il materiale relativo alla iniziativa “No Profit on Pandemic”;
  • a presentare in sede ANCI la proposta di creare un fronte comune di municipalità che si pongano l’obiettivo di portare in ogni sede istituzionale la richiesta di sospendere la proprietà intellettuale dei vaccini anti Covid, utilizzando le clausole di emergenza del Trip.
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Le nuove disposizioni Covid-19 in Umbria: Da lunedì seconde e terze medie in classe, da mercoledì superiori al 50%; tamponi settimanali gratuiti per studenti e personale docente e non; sì allo sport individuale all’aperto; grandi e medie strutture commerciali aperte il sabato

Anche le classi seconde e terze della scuola Media (Secondaria di Primo grado) torneranno da lunedì 12 aprile a svolgere lezioni in presenza, mentre le Superiori (Secondarie di Secondo grado) torneranno in classe al 50% a partire da mercoledì. E’ una delle decisioni contenute nella nuova ordinanza regionale firmata quest’oggi dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. Nella seduta di Giunta odierna è stata anche approvata la delibera che prevede la possibilità per gli studenti e per il personale docente e non docente delle scuole di effettuare gratuitamente, con cadenza settimanale e non più mensile, i test diagnostici presso le farmacie per l’identificazione di eventuali casi di positività al contagio da SARS-CoV-2.


Da lunedì, e sino al 24 aprile, sono consentite alcune attività sportive e motorie. Tra queste quelle individuali svolte all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici (nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività); attività sportiva di base e motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, purchè individuali (interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli).
Rimangono inoltre permessi eventi e competizioni – di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale dal CONI e dal CIP – riguardanti gli sport individuali e di squadra all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse o all’aperto senza la presenza di pubblico, e sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle suddette competizioni, muniti di tessera agonistica, esclusivamente a porte chiuse.
Quanto al commercio, i negozi di vicinato e le medie e grandi strutture rimarranno chiusi solo la domenica. Le attività nei centri commerciali rimarranno invece chiusi in tutto il week end. Le chiusure di cui sopra non si applicano alle seguenti attività: farmacie, para farmacie, presidi sanitari, ottici, generi alimentari, commercio di autoveicoli e moto cicli, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi.

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Covid-19 a Città di Castello Bacchetta: “Anche ieri un numero consistente di persone guarite, 19, a fronte di sette nuovi positivi. La prossima settimana in aula i ragazzi della seconda e della terza media, per le superiori ripresa delle lezioni in presenza al 50 per cento”

“I dati di ieri sono in linea con quelli delle ultime settimane, con un numero consistente di persone guarite, 19, a fronte di 7 nuovi positivi”. E’ quanto ha comunicato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, puntualizzando come “i segnali incoraggianti non permettano comunque di abbassare la guardia, perché il virus continua a circolare”. “Tuttavia – ha osservato il primo cittadino – questi dati, abbinati a quelli del resto dell’Umbria consentono di guardare a un ritorno alla vita sociale atteso da tutti, a cominciare dal mondo della scuola”.

“La prossima settimana – ha anticipato Bacchetta – torneranno in aula i ragazzi della seconda e terza media, mentre le scuole superiori potranno edulcorare la didattica a distanza con le lezioni in presenza al 50 per cento”. “Si tratta di segnali importanti della parziale uscita dall’emergenza da Covid-19, che invece continua a manifestarsi in maniera molto forte sul versante della vaccinazione”, ha sottolineato il sindaco, che ha ribadito come “l’amministrazione comunale solleciterà l’Usl Umbria 1 e la Regione a mettere a disposizione quanti più dosi possibili per i due punti vaccinali di Città di Castello”.

“Abbiamo indicazione che nei prossimi giorni arriveranno quantitativi consistenti di vaccini, ma dobbiamo in ogni caso ribadire che il Comune non ha alcuna competenza sulle politiche vaccinali”, ha chiarito Bacchetta, aggiungendo: “abbiamo affiancato Regione e Usl Umbria 1 nella ricerca dei due luoghi per la vaccinazione che ci erano stati richiesti e lo abbiamo fatto offrendo due soluzioni importanti e adeguate allo scopo, ma l’amministrazione non ha alcun ruolo nel reperimento e tantomeno nella somministrazione dei sieri”.

“Ecco perché – ha precisato il primo cittadino – se la sede del Salviani chiude alle 11.00 del mattino come ieri perché i vaccini sono finiti non c’entriamo nulla e rimango stupito dal tentativo maldestro di qualcuno di addebitare all’ente e al sindaco responsabilità che non hanno”. L’ultima annotazione è stata riservata dal primo cittadino alla prospettiva della riapertura a fine mese degli esercizi pubblici attualmente chiusi. “Se i dati continueranno a migliorare, anche sul versante del commercio ci aspettiamo di tornare presto alla normalità”, ha detto Bacchetta.

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Area Madonna della Pace a Trestina: interrogazione di Arcaleni (Castello Cambia). Botteghi “Entro la fine del mandato il comune risolverà il problema annoso della cessione mai avvenuta”

“L’interrogazione fa seguito ad un altro documento di gennaio sull’area Madonna della Pace di Trestina” ha detto la consigliera di Castello Cambia Emanuela Arcaleni nel corso del consiglio comunale di Città di Castello di lunedì 29 marzo 2021. “Sembra che non ci sia mai stata la cessione da parte dei privati al Comune, prevista dagli anni Settanta. Attualmente sembra un’area privata, non è riconoscibile alcuni tipo di destinazione a parcheggio pubblico. Chiedo se l’assessore è al corrente che si siano state situazioni conflittuali tra i residenti, auto sono state oggetto di atti vandalici, situazioni che fanno intendere che ci sono dei conflitti seri.

Mi chiedo: come è possibile che in 45 anni il Comune non abbia ottenuto il rispetto di quanto legittimamente sottoscritto? Si intende far passare altro tempo rispetto a quello che non è stato fatto?Il soggetto chiede di poterla trattenere parzialmente come area privata”. L’assessore al Patrimonio Michela Botteghi ha detto: “Ho analizzato tutta la documentazione dall’origine. Ho incontrato il proprietario della porzione e abbiamo cercato di ricostruire che cosa è successo. Ci stiamo adoperando per farci cedere questa particella. Stiamo accelerando e faremo i passi necessari. Quarantacinque anni sono passati e questa Amministrazione non può rispondere della mancata cessione a carico delle altre amministrazioni. Non lo sappiamo ma non è avvenuto e leggendo la convenzione del 1976 l’obbligo a cedere era del proprietario, noi avevamo l’obbligo di acquisirla.

Questo obbligo si estendeva molto e il proprietario forse non aveva molto interesse a portare a compimento una convenzione per lui onerosa. Così siamo arrivati nel 2009 quando questa particella oggetto di convenzione è stata venduta dall’allora proprietario ad un terzo, che sarebbe il nostro cedente. Dal 2009 in poi ha creduto di essere proprietario perché c’era un atto notarile di vendita. E’ una porzione piccolissima e quasi non si nota. Oggi abbiamo davanti tutti gli atti e si compone un puzzle molto particolare. Carte alla mano metteremo ordine. Quanto a trattenere parti di proprietà privata non si può dar seguito in base alla convenzione originaria. Verrà formalizzata prima della fine del mandato la cessione”.

Nella replica Arcaleni ha detto “Mi stupisce che non si capisca l’interesse che c’è dietro questi quaranta anni di poca chiarezza. Ci sono dei conflitti in essere, delle denunce. Il comune di deve fare carico di queste problematiche. Prendo atto della sua attività per risolvere la questione, quasi incomprensibile anche per lei. Sul fatto che in tutti questi anni la situazione non sia stata affrontata, solleva dubbi sulle procedure perché il tempo trascorso è davvero tanto. Mi sembra che si possa essere anche un’omissione. Sul fatto invece che possa essere ceduta non entro, ma all’inizio c’erano oneri per il contraente e quindi probabilmente c’erano anche degli onori, già acquisiti. La parte a favore dell’ente pubblico non è stata espletata”.

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Perugia: Ferroni (Rifondazione comunista) “Il piano vaccinale regionale si conferma un fallimento totale”

Rifondazione comunista di Perugia ritiene che il piano vaccinale regionale al momento rappresenti un fallimento totale della Giunta Tesei. La pandemia, nonostante gli annunci e tra alti e bassi, continua.

I medici di base devono affrontare, senza personale e spesso in spazi non idonei, le prenotazioni per persone tra 79 e 70 anni con dieci vaccini disponibili a settimana. Per vaccinare questa categoria, come noto particolarmente a rischio, in questo modo ci vorranno verosimilmente all’incirca cinque mesi. I soggetti vulnerabili, a cominciare da malati oncologici, cardiopatici, diabetici e tutte le altre categorie fragili, si ritrovano spesso nelle condizioni di poter vaccinarsi a cento chilometri di distanza dalla propria residenza.

Vogliamo parlare di caregiver e familiari residenti? Oltre al danno la beffa. Figli di anziani con la 104 che hanno una badante, persone spesso ultrasettantenni e a rischio, che seppur non residenti con il genitore devono fare la spesa, comprare le medicine e pagare gli stipendi, sono esclusi perché non conviventi. Prodighi di annunci e declamazioni roboanti, la Presidente Tesei e l’assessore Coletto sembrano aver perso il controllo della campagna di vaccinazione.

L’Umbria ha 800mila abitanti, sta vaccinando ancora le categorie fragili, ha spesso i sistemi informatici in tilt e durante Pasqua e Pasquetta sono state eseguite solo 15 vaccinazioni; il Lazio 5 milioni e 875 mila abitanti e sta vaccinando i sessantenni e lo fa con orario continuato giorno e notte. Ecco i risultati delle autonomie regionali e dei “governi dei migliori”.


Stiamo parlando di una situazione davvero pesante, una situazione caratterizzata dal silenzio assordante dei parlamentari umbri e dalla mancata incisività delle opposizioni in consiglio regionale. Va bene la commissione d’inchiesta,  ma è del tutto insufficiente e fuori tempo massimo rispetto alle esigenze reali. Per questo proponiamo di definire un coordinamento tra le forze politiche della sinistra umbra al fine di costruire un fronte di opposizione e di proposta politica. Mandiamo a casa le destre e costruiamo l’alternativa. Prima che sia troppo tardi. 

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Tennis: le ragazze del Tennis Giotto al debutto nel campionato di serie C

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Le ragazze del Tennis Giotto al debutto nel campionato di serie C.
La prima squadra femminile romperà il ghiaccio domenica 11 aprile con l’Empoli Tennis School
L’obiettivo del Tennis Giotto è di confermare l’accesso ai Play Off per la promozione in serie B2Le ragazze del Tennis Giotto sono pronte al debutto in serie C. La prima squadra femminile del circolo aretino romperà il ghiaccio domenica 11 aprile quando, a partire dalle 10.00, ospiterà l’Empoli Tennis School sui campi di via Divisione Garibaldi, vivendo così la gara inaugurale del girone regionale previsto in apertura del campionato.

La giornata si svilupperà attraverso un totale di quattro incontri, tre singolari e un doppio, che saranno giocati a porte chiuse nel rispetto dei protocolli per la prevenzione del contagio da Covid19.
Il percorso del Tennis Giotto proseguirà domenica 18 aprile con la trasferta sul campo degli Amici del Tennis Ronchi di Massa, poi conoscerà una lunga pausa fino a domenica 16 maggio quando è in programma ad Arezzo il terzo e ultimo turno contro il Circolo I Tigli di Montepulciano.

Al termine di questo ciclo di incontri, le prime due squadre classificate giocheranno i Play Off regionali per l’accesso alla fase nazionale per la promozione in B2, mentre le ultime due saranno attese dai Play Out per non retrocedere. L’obiettivo del Tennis Giotto sarà di centrare l’accesso agli spareggi per il salto di categoria per il secondo anno consecutivo e, forte della finale dei Play Off raggiunta nel 2020, ha così confermato l’ossatura della scorsa stagione. La squadra farà affidamento su Matilde Mariani (più volte campionessa italiana e impegnata in un’attività sportiva internazionale), su Nora Niedmers (tedesca che ad aprile 2019 occupava il 449° posto del ranking mondiale Itf), su Sofia Scatola, su Sofia Farsetti, su Rachele Bacciarini, su Alessia Duchi, su Viola Cipriani e su Sofia Macis, con l’unico innesto che è rappresentato dall’esperta tennista aretina Gaia Squarcialupi. «La nostra prima squadra femminile – commenta Jacopo Bramanti, direttore generale del Tennis Giotto, – fa affidamento quasi esclusivamente su tenniste cresciute nel settore giovanile del Tennis Giotto con cui proveremo a vivere una stagione di buon livello, con l’obiettivo di dar seguito ai buoni risultati del 2020 e di confermare l’ingresso ai Play Off».

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“Pietralunga Riparte”: il Comune lancia un nuovo progetto per la ripresa economica e sociale del territorio

Pietralunga, 9 aprile ‘21 – E’ iniziata la fase uno del progetto per la ripartenza di Pietralunga, delle sue foreste e del territorio dell’Alto Tevere.
L’Amministrazione comunale, in collaborazione con Anci Umbria e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, ha avviato un percorso di ascolto e partecipazione per definire, insieme a tutta la comunità, valide proposte per la ripresa economica e sociale della zona.


Tutti i cittadini, enti, associazioni, gruppi informali e politici possono presentare progetti per migliorare il proprio Paese. Chi ha un’idea e una proposta per la ripartenza di Pietralunga può inviarla fino al 15 aprile al Comune, tramite un documento scritto, un video, un audiovideo, un’immagine, compilando il form sull’apposito sito internet oppure con messenger nella pagina social dell’Amministrazione.


A spiegare nei dettagli la scelta di attivare un Recovery plan per il territorio è il vicesindaco Federica Radicchi: “L’emergenza sanitaria a causa del Covid-19 ha avuto e continuerà ad avere un profondo impatto anche nel nostro Comune. Una crisi profonda che rischia di compromettere il tessuto economico e sociale della nostra comunità. Per questo è necessario cominciare a ragionare insieme su come ricostruire una nuova ‘normalità’, con il contributo di tutti”.
L’obiettivo del Comune è quello di sviluppare una serie di progetti da finanziare con i fondi del Recovey Fund e altre linee di finanziamento europeo che favoriscano la crescita economica, il miglioramento della qualità della vita e i servizi di digitalizzazione.


“Il nostro territorio riparte – continua Radicchi – puntando sulla Democrazia Partecipativa per costruire il futuro insieme. ‘Pietralunga Riparte’ è ovviamente un primo passo, l’inizio di un percorso, non il suo compimento. L’intento è quello di dare alla cittadinanza strumenti immediati che gli permettano di collaborare con le istituzioni cittadine, di fare proposte, di discuterle, di mostrare criticità, quindi di interagire e partecipare al complesso percorso decisionale. Come giunta ci stiamo impegnando al massimo per cercare di consolidare questa filosofia gestionale e concretizzarla in strumenti semplici, alla portata di tutti”.
Per sviluppare al meglio il nuovo progetto è stato creato anche il sito internet www.pietralungariparte.it.

“Tramite questo portale chi vorrà potrà inviarci, da subito, le proposte, che siano piccole idee o grandi progetti. Attraverso una trasparente valutazione, quanto pervenuto sarà poi discusso, coinvolgendo i soggetti interessati, le associazioni, le istituzioni competenti e i privati cittadini portatori di interessi nel progetto. Le proposte – conclude il vicesindaco – devono riguardare realtà e attività legate al nostro territorio, oltre a costituire una possibilità di miglioramento per l’intera Comunità. Tutte le proposte saranno inserite nel sito nella sezione ‘Bacheca delle Idee’ e costituiranno la base per l’avvio di una progettazione condivisa”.

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“Anziani e fragili non devono essere scavalcati e trascurati”. Galletti (Anap Confartigianato): “Cambio di passo nei vaccini e inclusione nel Recovery Plan”

Dal potere d’acquisto delle pensioni alla digitalizzazione: il recovery plan includa gli anziani. E’ questo l’appello che parte dal CUPLA, il coordinamento del Comitato unitario dei pensionati del lavoro autonomo, che in questi giorni ha avuto un cambio al vertice. A guidare per i prossimi due anni il coordinamento sarà infatti Gian Lauro Rossi, componente della presidenza nazionale di Anap Confartigianato. 

A rilanciare il messaggio del nuovo coordinatore è Angiolo Galletti, presidente provinciale e regionale di Anap Confartigianato.

“Il primo banco di prova è rappresentato dal “Recovery Plan” – ricorda Galletti – in merito al quale, come Coordinamento Unitario, chiediamo al Governo Draghi di includere molti aspetti che riguardano gli anziani e le persone più fragili, soprattutto riguardo ai temi della sanità, della non autosufficienza, della parità fiscale, della tutela del potere di acquisto delle pensioni, delle nuove tecnologie e della digitalizzazione. Sarebbe paradossale – sottolinea Galletti – che gli anziani, che hanno pagato il prezzo più pesante della pandemia in termini di morti, fossero esclusi dagli interventi di questo Piano, che prevede molte risorse da investire in temi importanti e delicati che li riguardano in prima persona o che comunque interessano le loro famiglie.

Attraverso questo Coordinamento – ricorda Galletti – abbiamo dato più voce a categorie fragili, come anziani e non autosufficienti, anche a livello territoriale, e abbiamo unito le esigenze di rappresentanza nei confronti del Governo e delle Istituzioni italiane, come nei confronti delle Istituzioni europee. Oggi è ancora più necessario – ribadisce – tenere alta la voce degli anziani, come dimostra, se ce ne fosse bisogno, la vicenda dei vaccini, che vede paradossalmente proprio gli anziani e le persone fragili in grande difficoltà, soprattutto considerato il perdurare della scarsità di vaccini e i ritardi che sono stati accumulati. Vogliamo sperare, finalmente, in un cambio di passo anche in questo senso – conclude Galletti – ma noi saremo comunque vigili nei confronti di tutte le Istituzioni per seguire costantemente la situazione e impedire che gli anziani e i fragili vengano ancora scavalcati nei loro sacrosanti diritti.”

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Sansepolcro: abbandono di rifiuti, scattate le prime sanzioni

Dopo la recente implementazione del servizio, l’impegno congiunto degli ispettori ambientali e della Polizia Municipale di Sansepolcro ha già portato all’accertamento di diverse infrazioni relative all’abbandono di rifiuti.

In particolare, in poco più di un mese di operatività, la fototrappola mobile E-killer è riuscita ad individuare i responsabili di alcuni abbandoni che da tempo si verificavano al confine con l’Umbria. Le diverse modalità, tra un Comune e l’altro, di conferire i rifiuti, rendono sempre particolarmente problematiche quelle postazioni che si trovano nelle zone di confine.

Quando questo fenomeno ha iniziato a verificarsi anche a Sansepolcro con una certa frequenza, la Polizia Municipale è intervenuta utilizzando proprio il nuovo strumento acquistato nelle scorse settimane: dopo un primo periodo di controllo si sono dunque potuti individuare gli autori degli abbandoni,procedendo ad emettere le sanzioni.

“In collaborazione con la Polizia Municipale – dichiara l’assessore ai Beni Comuni Gabriele Marconcini – la fototrappola E-killer continuerà a controllore i punti critici del territorio comunale in maniera assolutamente impercettibile: in questo modo possiamo individuare e sanzionare quei cittadini che, nonostante l’apposito servizio di ritiro degli ingombranti a domicilio, continuano ad abbandonare materiali lungo le strade o nei pressi delle postazioni di raccolta”.

Nel frattempo anche le fototrappole fisse hanno rilevato decine di conferimenti sbagliati: “Oltre che sul controllo diretto del territorio – spiega il Comandante della Polizia Municipale, Antonello Guadagni – stiamo lavorando sui fotogrammi registrati dalle fototrappole fisse. Partendo dagli accertamenti effettuati dagli ispettori ambientali, stiamo infatti emettendo le prime sanzioni. Lo facciamo in maniera scrupolosa affinché il messaggio possa giungere chiaro a tutti quei cittadini che ancora si ostinano ad infrangere il regolamento comunale: gli abbandoni hanno un costo per l’intera comunità, quindi è giusto punire coloro che, con un comportamento irresponsabile, continuano a danneggiare tutti”.

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Geometri, ingegneri, architetti, periti e agronomi mettono in luce i problemi con la Pa. Conferenza stampa online venerdì 9 aprile alle 11 su piattaforma Zoom

Le problematiche derivanti dalla chiusura degli uffici della Pubblica amministrazione a causa del lavoro in remoto e dello smart working, con conseguente difficoltà di accedere agli atti e confrontarsi con il personale addetto; la mancanza di uniformità nelle procedure, anche a livello regionale; i rapporti tra norme nazionali e norme regionali; gli ostacoli per usufruire del Superbonus 110 e il rischio di far sfumare questa grande opportunità per il rilancio dell’economia e la salvaguardia del patrimonio immobiliare.

Sono queste le tematiche che la Rete delle professioni tecniche (Rpt) dell’Umbria affronterà nella conferenza stampa online indetta venerdì 9 aprile alle 11 su piattaforma Zoom.

All’incontro con i giornalisti interverranno il coordinatore della Rpt Umbria Livio Farina, il segretario Massimiliano Fancello e il vicecoordinatore Vincent Ottaviani. Saranno collegati i presidenti di tutti gli ordini e collegi provinciali e regionali aderenti alla Rete: geometri, ingegneri, architetti, periti industriali e agrari, dottori agronomi e forestali.

Link per accedere alla conferenza stampa online:

https://us02web.zoom.us/j/89129107879?pwd=SUpTRjNMekVsb0dqckhHazFWb1luUT09

Password: 898006

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Sansepolcro: “ma la scuola si vuole mantenere aperta o fra poco sarà chiusa di nuovo? “ se lo chiede il consigliere comunale di Forza Italia, Tonino Giunti

“Il governo ha deciso di riaprire le scuole, in maniera totale alcune , in maniera parziale altre. E’ una decisione piena di speranza che lancia un messaggio positivo, in vista dell’apertura di tutti i settori.

Aprire, mantenendo le regole poste ad inizio novembre dall’ennesimo DPCM, che oltre al distanziamento prevedeva obbligatorie le mascherine, non mi sembra che basti. Sono cambiate diverse cose da allora. La maggior parte del personale scolastico si è vaccinato e sono comparse tra la popolazione contagiata nuove varianti del coronavirus. E’ stato reso noto che le persone vaccinate possono contrarre l’infezione, non avere sintomi ma trasmettere il virus, anche se attenuato. Possono divenire asintomatici. Inoltre le varianti del coronavirus hanno la caratteristica di essere più contagiose rispetto al virus originario. E’ aumentata la velocità del contagio. Si era parlato , a livello di governi sia centrale che regionali, di eseguire all’apertura della scuola, degli screening periodici (test o tamponi rapidi) da effettuare in modo sistematico sugli alunni e sul personale per tenere sotto controllo l’andamento del contagio nelle scuole. Purtroppo ancora nulla è stato fatto in questa direzione a mio avviso strategica. Devo osservare con rammarico che tutto è rimasto a livello di annuncio, perché i governi non mantengono le promesse e si affidano alla buona stella e al “fai da te”. Non è possibile accettare questa situazione, che potrebbe portare ad una ennesima chiusura del comparto scolastico. Sarebbe devastante”.

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Usl Umbria 1, a Città di Castello occupati i primi quattro posti letto del nuovo Modular Hospital

Ha aperto presso l’ospedale di Città di Castello la nuova unità di terapia intensiva prevista nel Piano di Riorganizzazione della rete ospedaliera allo scopo di fronteggiare l’emergenza pandemica. Dalle ore 9 di giovedì 8 aprile sono stati occupati i primi quattro posti letto della struttura esterna e collegata al nosocomio da un tunnel interno.

Il Modular Hospital, di circa 370 mq, è stato realizzato grazie all’intervento del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, Domenico Arcuri, che ha fornito alla Regione Umbria delle strutture realizzate con moduli prefabbricati ai fini dell’allestimento di posti letto di terapia intensiva.

I posti letto della struttura esterna, in aggiunta a quelli già disponibili internamente, garantiranno l’aumento della ricettività di pazienti che necessitano di cure intensive.

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