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Consiglio comunale Città di Castello: Tiferno insieme e le opposizioni chiedono l’intitolazione della Pinacoteca a Raffaello. Da PD e PSI proposte alternative


La Pinacoteca intestata a Raffaello? Se ne parlerà in commissione con gli esperti”. La proposta era nata da Tiferno Insieme con una mozione presentata nel consiglio comunale di Città di Castello“Proponiamo in vista del Cinquecentenario, purtroppo slittato per l’emergenza sanitaria, di intitolare a Raffaello Sanzio la Pinacoteca comunale” ha detto Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme: “Abbiamo pieno titolo di partecipare alle iniziative del Cinquecentenario con la mostra programmata ad Ottobre e l’iniziative del clone dello Sposalizio. Raffaello è nato artisticamente qui, qui inizia una nuova maniera che lo porterà ad essere un grande universale dell’arte. Lo Sposalizio è il suo manifesto artistico.

Città di Castello non conserva tutte le quattro opere realizzate nel suo soggiorno tifernate ma il Gonfalone può essere messo al centro della storia dell’artista e dare una primato in questa vicenda alla nostra città. Valorizziamola come identità e peculiarietà turistica a livello internazionale. Nel dispositivo chiediamo l’intitolazione della Pinacoteca, facendo seguito ad una interpellanza non discussa in commissione. Celebriamo Raffaello e tutto il periodo artistico rinascimentale che permea il nostro patrimonio culturale. Anche a fini di promozione esterna della città”. L’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli ha fatto la cronostoria di Palazzo Vitelli alla Cannoniera ed ha aggiunto: “Stiamo rafforzando la collaborazione con Sansepolcro e stiamo lavorando alla app unica dei musei a cui si sono associate anche realtà esterne, come Castello Bufalini a San Giustino. Per quando riguarda la Pinacoteca, avrà un nuovo ingresso che la valorizzi. Lascio sull’intitolazione decidere al consiglio ma non credo che aumenterà l’affluso. Le altre iniziative a cui ho accennato posso essere più trainanti. Il 18 settembre rimane la data dell’inaugurazione della mostra. Quanto agli investimenti, 130mila euro sono stati destinati al nuovo ingresso, altri 200mila euro dalla Regione per lavori di miglioria e la mostra complessivamente prevede impieghi per 200mila euro”.

Letizia Guerri, consigliere del PD, ha detto: “L’attuale titolazione racconta la nostra storia: la corte rinascimentale dei Vitelli, l’intuizione di Elia Volpi, la seconda galleria dell’Umbria. La Pinacoteca è questo. Raffaello è venuto qui per i fermenti che Città di Castello offriva. Nessuna Pinacoteca ha il nome dell’artista maggiore di cui ospita le opere. Nella programmazione il Cinquecentenario è completata e ci porterebbe a condividere con altre sedi museali maggiori questo nome. Lavoriamo sulle capacità attrattive dei nostro musei. Sarebbe solo fumo negli occhi cambiare il nome e mortificherebbe la storia di quel palazzo, rinnegheremo l’identità civica della nostra città”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto di “aver firmato convintamente la mozione. Ci dispiace che nessuno di noi pensa che grazie ad un nome si rivoluziona l’afflusso turistico ma Raffaello Sanzio non è solo un nome ma un’icona universale a livello di comunicazione, di come viene percepito e conosciuto, molto più di Signorelli o Burri. Non è una lesione ma una potenziale sinergia. Città di Castello può diventare un polo di arte contemporanea ma lo è stato solo quando nel Centenario di Burri fu fatta una stupenda mostra che meritava un altro pubblico. Raffaello è il Rinascimento, Città di Castello è l’unica città rinascimentale dell’Umbria. Non è un’usurpazione. Non possiamo diventare polo ma crocevia degli itinerari di comunicazione culturale e turistica. E’ scorretto? E’ fuorviante accapararsi il nome. Ma lui si è formato qui. Qui è diventato magister. Abbiamo osservato il tentativo goffo di altre città dell’Umbria di impadronirsi del Cinquecentenario.

Intitolare la Pinacoteca a Raffaello è concorrenza, leale”. Giorgio Baglioni, capogruppo della Lega, ha proposto “anche una promozione sui social perché sono un veicolo per giungere a tantissime persone. Sono possibilista sulla intitolazione a Raffaello ma spero che venga proposto anche questo lavoro parallelo di social media strategy”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto: “Ragionamento pratico: l’idea di Morini è geniale dato che la Pinacoteca non è intitolata. Potrebbe aiutarci a valorizzarla come secondo museo dell’Umbria. Dal punto di vista del marketing, caratterizare la Pinacoteca con un nome omniconosciuto è un elemento che attrae. Nessuno si sofferma su Pinacoteca di Città di Castello, molti di più su pinacoteca Raffaello Sanzio. Partendo da un elemento reale, il Cinquecentenario, abbiamo un motivo plausibile per farlo, qualcuno ci criticherebbe ma di sicuro guadagneremo molte ribalte. Apparentemente può sembrare semplicistico ma è geniale questa idea. Non lasciatevola sfuggire. Lo dico alla maggioranza. Domani ci ricorderemo della pinacoteca di Raffaello Sanzio ma non ci ricorderemo di chi l’ha proposta”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha detto: “Sono d’accordo con la proposta. L’intitolazione è legata a Città di Castello come culla di un momento di grande slancio e maturità del Rinascimento e l’intitolazione potrebbe segnarlo in modo evidente e tradursi in un interesse turistico.

E’ un marketing intelligente e ci aiuta ad evitare che altri si arroghino il titolo di città rinascimentale dell’Umbria. Ristabiliamo una semplice verità: l’unica opera integra di Raffaello in Umbria è nella Pinacoteca a lui intitolata”. Gaetano Zucchini, capogruppo dei Democratici per Città di Castello, ha detto: “questa idea mette quasi in imbarazzo per le questioni che mette in campo. Tempo fa avevo pensato di intitolarla ad Elia Volpi, grazie al quale abbiamo la pinacoteca. Poi mi resi conto che era debole. Se avessimo avuto lo Sposalizio avrebbe avuto un senso ma non possiamo permetterci neanche una sala di Raffaello, avendo una sola opera. Usare il nome di Raffaello come richiamo attrattivo non è abbastanza, sarebbe uno specchietto per le allodole. Sarebbe una delusione non una promozione. Si potrebbe ritorcere contro. Non possiamo pensare solo all’attrattiva turistica. Lavoriamo sì a sviluppare la conoscenza e del vincolo di questa città al maestro Burri”. Ursula Masciarri, consigliere del PSI, si è detta “divisa. Condivido alcune delle motivazioni di Morini e propongo un incontro a metà strada: intitoliamo una strada. Non sarebbe solo uno specchietto per le allodole. Città di Castello è collegata al Rinascimento fortemente anche tramite Raffaello. Credo nella bontà di entrambe le posizioni”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “L’opera è una ma ci dimentichiamo che qui vicino c’è la Madonna del Parto, è una ma i turisti la vanno a vedere, nessuno si è lamentato che ci sia solo un’opera. Il turista va a vedere Raffaello. I Palazzi Vitelli sono tanti. Intitolandola si mette a fuoco il posto di Raffaello Sanzio”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha ricordato che “al di là del nome il contenuto è stato molto valorizzato in termini economici dall’Amministrazione.

Il Cinquecentenario è stato posposto per i motivi noti, la mostra è prevista dal 18 settembre 2021 per scelta delle curatrici, è l’unica riconosciuta finanziata dal Ministero in Umbria. L’idea di intitolare la Pinacoteca a Raffaello è appropriata perché Raffaello ha soggiornato qui a lungo, in via del Luna come è appropriata una valutazione su Elia Volpi per il suo ruolo fondativo del museo con la trasformazione del Palazzo in sede espositiva. Mi sembra interessante la proposta della consigliere Masciarri. Potremmo approfondirla con degli esperti in commissione. La proposta ha una sua suggestione ma ci sono argomenti pro e contro. Non dobbiamo farne una questione ideologica”. Morini, dopo una rapida consultazione con gli altri firmatari, si è detto disponibile a parlarne in commissione: “approfondendo con gli esperti e valutando cosa risponda all’interesse della città. Sono contento di continuare il dibattito, perché le ragioni di chi si oppone non è che non abbiano fondamento ma secondo me non sono sufficienti. Se fossimo gli unici ad avere pinacoteca e piazza a Raffaello Sanzio non ci sarebbe niente di meno anzi certificherebbe un primato indiscusso. Mi ha stupito dei video di Raffaello come nessuno abbia centrato il ruolo della città ed i primi ad essersi scandalizzati sono gli storici dell’arte. Sta anche a noi dare a Città di Castello il ruolo che ha svolto nella formazione di questo grandissimo artista- Con Carducci, a cui abbiamo intitolato la Biblioteca, abbiamo molto meno rapporto. Il campanile di Giotto non è di Giotto…”. Pescari ha aggiunto: “L’intitolazione viene giustificata quasi esclusivamente per l’aspetto commerciale, di traino del nome. Bene l’approfondimento ma usciamo dall’approccio commerciale. I flussi del turismo non seguono questi chiamini e se nessuna grande città d’arte usa questi mezzi ci sarà un motivo. Quando si parla di valore civico, la città farebbe uno sgarbo ad Elia Volpi”.

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Città di Castello: apertura parcheggi piazza dell’archeologia e verifica delle opere realizzate. Vincenti (Tiferno insieme) interpella la Giunta

L’apertura dei parcheggi sotterranei della piazza dell’Archeologia e i lavori di eventuale ripristino di opere già realizzate sono al centro dell’interpellanza del consigliere di Tiferno Insieme Vittorio Vincenti, che chiede di conoscere come la giunta comunale sia orientata a procedere nella gestione di alcuni aspetti che riguardano il nuovo spazio urbano nell’area ex Fat. “E’ intenzione dell’amministrazione aprire i parcheggi pubblici e in che modalità e tempistiche”, chiede l’esponente della minoranza, che è interessato anche a sapere “che fine hanno fatto i reperti delle zone interne all’area recintata e se sono state accertate le loro sistemazioni in altro luogo”. Per Vincenti ritiene poi necessario verificare le valutazioni dell’ente sui lavori realizzati.

“E’ intenzione degli uffici tecnici comunali contestare le pendenze delle pavimentazioni al piano interrato e il fatto che le mattonelle posate nell’area pubblica già a distanza di meno di un anno sono già soggette a sfaldamento”, domanda infatti il consigliere, per il quale è necessario chiarire anche se gli stessi uffici tecnici comunali e i collaudatori architettonici intendano “provvedere a dipingere in altro colore il corrimano in Inox nella zona pubblica” e produrre gli eventuali atti autorizzativi dell’intervento da parte delle soprintendenze competenti. “Quando sono previsti i termini dei lavori di rinverdimento delle aree e sono previste in tali aree irrigazioni?”, aggiunge Vincenti, che chiede anche di capire “a chi spetterà la manutenzione di tali spazi in futuro”.

Nel far riferimento al dibattito in consiglio comunale nell’agosto scorso sull’interpellanza relativa alla piazza dell’Archeologia, il consigliere di Tiferno Insieme ricorda come l’assessore Luca Secondi avesse affermato che “erano in procinto di apertura i parcheggi ad uso pubblico per mezzo di sbarre con apertura negli orari diurni”. Facendo presente che “la zona è sottoposta come da legge nazionale ad autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza ai beni Architettonici e che quindi ogni autorizzazione e/o variante deve essere autorizzata dalla stessa”, Vincenti evidenzia una serie di problematiche emerse dopo l’esecuzione dei lavori. “L’impresa ha proceduto a ripristinare i marciapiedi rotti di fronte all’Hotel Le Mura”, riferisce il consigliere, che richiama l’attenzione anche sul fatto che “la zona con reperti archeologici sottostante l’area pubblica risulta in parte non protetta, addirittura con pezzi posati sul pavimento”, alcuni dei quali, fotografati in agosto e in febbraio, sarebbero spariti.

“Nel piano inferiore, lato pubblico, risultano presenti zone dove ristagna l’acqua, mentre le mattonelle, a seguito dei cicli di gelo e disgelo, risultano già in fase di disgregazione”, denuncia Vincenti, sostenendo che “ad oggi sembra che la manutenzione della piazza sia assente”. “I lavori di sistemazione dell’area verde da parte di AFOR iniziati nelle scorse settimane sembrano già fermati”, continua il rappresentante di Tiferno Insieme, che segnala come “non si vedano impianti per l’irrigazione delle aree verdi” e che “il corrimano di Inox negli accessi agli atti non risulti indicato nelle autorizzazioni paesaggistiche”.

“Le opere sono concluse e c’è la possibilità di usufruire delle garanzie offerte dalle imprese esecutrici circa i difetti sopracitati”, afferma Vincenti, mettendo in evidenza l’esigenza di aprire il posteggio sotterraneo, vista “la carenza di parcheggi pubblici in quella zona, specialmente nelle giornate di mercato, quando si assiste a numerose infrazioni delle ZTL del centro storico per parcheggiare vicino alle piazze”.

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Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta “ieri 45 guariti a fronte di 31 nuovi positivi, segnale importante. Praticamente completata la vaccinazione delle operatrici dei nodo comunali, quanto prima la loro riapertura”


“I dati relativi alla giornata di ieri che ci ha comunicato l’Usl Umbria 1 parlano di 31 nuovi casi di positività, ma anche di ben 45 persone guarite”. Lo ha reso noto stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, parlando di “un significativo saldo attivo tra nuovi positivi e guarigioni che è un segnale importante, da cogliere con ottimismo”.

“Nelle ultime settimane l’Altotevere ha subito un’impennata di casi di contagio abbastanza considerevole e dobbiamo tenere alta la guardia, sia sull’andamento dell’emergenza, sia sul rispetto delle prescrizioni per il contenimento del contagio, sapendo che l’unica soluzione definitiva è rappresentata dalla vaccinazione di massa”, ha aggiunto il primo cittadino, che a questo proposito ha richiamato l’attenzione su due aspetti importanti.

“Abbiamo praticamente completato il ciclo di vaccinazione delle operatrici dei nostri asili nido, per cui quanto prima si andrà alla loro riapertura in sicurezza”, ha fatto presente Bacchetta, che ha proseguito: “abbiamo fatto tutto quello che è in nostro potere per trovare il secondo punto vaccinale a Città di Castello, a disposizione della nostra comunità e di quelle della zona nord del comprensorio altotiberino, e possiamo dire finalmente che l’Usl Umbria 1 sia soddisfatta dell’ultima soluzione prospettata, un immobile molto funzionale e ampio della Provincia di Perugia, che ha già autorizzato il Comune al suo utilizzo”.

“A questo punto – ha puntualizzato il sindaco – aspettiamo che l’Usl Umbria 1 ufficializzi la sua scelta definitiva, che non può che essere favorevole a questa soluzione”. “A Città di Castello potrà dunque essere aperto il secondo punto vaccinale, dopo di che, però, dovranno esserci i vaccini da somministrare, altrimenti sarà inutile tutto il grande sforzo fatto”, ha chiarito Bacchetta, che ha confermato: “ci giungono notizie abbastanza rassicuranti sul fatto che la campagna di vaccinazione di massa inizierà alla fine del mese di marzo o nei primi giorni di aprile”. “Avviare la vaccinazione di massa – ha commentato in conclusione il sindaco – è il vero grande traguardo da raggiungere”.

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Volontariato – “Durante noi Umbria” porta la sua esperienza al webinar sul futuro dell’associazionismo sanitario in Italia. Confronto on line il 13 marzo tra le associazioni che si occupano di volontariato socio-sanitario in pandemia

Anche l’Associazione “Durante noi Umbria” darà il suo contributo al webinar sul “Futuro dell’associazionismo socio-sanitario in Italia”, che si terrà il prossimo 13 marzo su iniziativa di Afcv (Associazione Fondatori per una nuova cultura del volontariato).
Si tratta del primo incontro in rete, di un ciclo con cui “si intende favorire la diffusione e lo scambio di buone prassi degli enti del terzo settore, in questo periodo di pandemia ed elaborare possibili soluzioni rispetto alle criticità emerse”.
Il webinar del 13 si svolgerà dalle 9,30 alle 12,30, su piattaforma Zoom.
Sarà aperto da Clotilde Camerata, presidente di Afcv e da Alessandra Locatelli, assessore alla famiglia della Regione Lombardia. Interverranno poi esperti e rappresentanti di un campione di organizzazioni di volontariato attive nel settore sanitario e socio sanitario. Tra cui Maria Luisa Meacci, vicepresidente dell’associazione “Durante Noi Umbria”, costituita da un gruppo di genitori con figli cerebrolesi o disabili.


Secondo quanto spiegano i promotori, l’incontro servirà per conoscere le attività e le difficoltà dell’associazionismo sanitario, attraverso l’esposizione delle esperienze e delle attività più qualificanti realizzate in questo periodo, diffonderne le buoni prassi ed elaborare possibili soluzioni. Inoltre, servirà a prevedere quale potrebbe essere il futuro delle associazioni sanitarie alla luce dei cambiamenti dovuti all’emergenza Covid e a creare le condizioni per la l’implementazione di stabili reti di volontariato per la realizzazione di progetti comuni e innovativi.
Modereranno l’incontro Marina Chiarmetta, della redazione Noi Insieme Federavo Onlus e Maria Grazia Laureano, presidente Avo Firenze.

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Sansepolcro: la“Bottega della salute” avvicina i cittadini alla Pubblica Amministrazione

Prenotare una serie di visite mediche e di esami; attivare la carta sanitaria elettronica; consultare il fascicolo sanitario elettronico; verificare o modificare la fascia economica per il ticket sanitario; accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione; pagare il bollo auto; chiedere informazioni sui servizi del Comune.

Ecco le funzioni della “Bottega della salute”, attiva anche nel comune di Sansepolcro, in piazza Gramsci, al piano terra della palazzina che ospita la Polizia Municipale, l’URP e l’Anagrafe.

La Bottega della salute è gestita da due giovani del Sevizio Civile, appositamente formati. Sono Lucia Munari e Giovanni Nocentini e ogni mattina, dal lunedì al venerdì in orario 9-13 sono a disposizione dei cittadini di Sansepolcro. Più che mai ora, nel periodo del Covid, stanno diventando un punto di riferimento per chi ha necessità di attivare la carta sanitaria o consultare il fascicolo elettronico.

“Prenotare i tamponi e conultarne i risultati è possibile attraverso questi servizi attivati dalla Pubblica Amministrazione ma non tutti i cittadini sono in grado di farlo in modo autonomo – spiegano Lucia e Giovanni – Soprattutto per i più anziani è necessario che qualcuno gli dia una mano. Noi siamo qui anche per questo e ci fa piacere vedere che in tanti ci stanno contattando per avere un aiuto. Per il resto, il nostro compito è di avvicinare la Pubblica Amministrazione al cittadino e viceversa”.

La Bottega della salute fa parte dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) e ne integra le funzioni di ascolto e supporto. E’ un progetto realizzato da Comune di Sansepolcro, Anci Toscana e Regione Toscana.

I riferimenti sono: tel  0575/732684, mail sansepolcro@botteghedellasalute.toscana.it.

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Confartigianato. Cibi da asporto: facciamo ulteriore chiarezza. Fabrizio Piervenanzi ha incontrato il comandante della PM Aldo Poponcini

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Per fare completa e definitiva chiarezza, in merito alle modalità attuali di vendita di qualsiasi tipo di cibo da asporto – stante il perdurare delle restrizioni giustificate dalla situazione che conosciamo tutti – Fabrizio Piervenanzi, Presidente del Comitato comunale di Arezzo e di Confartigianato Alimentazione, ha incontrato il comandante della Polizia Municipale di Arezzo, dott. Aldo Poponcini.
A tal proposito si ribadisce la possibilità attuale da parte di bar, gelaterie, pasticcerie, pizzerie, rosticcerie e ristorazione in genere, di vendere prodotti non consumabili sul posto e debitamente incartati per l’asporto. Rimane vietata la possibilità di consumare tali prodotti nelle immediate vicinanze dei locali, i quali, non assicurando la fruibilità di nessun tipo di arredo e trattandosi di suolo pubblico, non saranno – in caso di controlli – chiamati a risponderne. Resta quindi la responsabilità individuale e sanzionabile di chi non dovesse rispettare le indicazioni previste dalle norme in vigore.
Tali ulteriori precisazioni, si sono rese necessarie a fronte delle richieste di chiarimento da parte delle imprese e spesso dei loro clienti, considerando il proliferare di DPCM, ordinanze e regolamenti dello Stato, della Regione e del Comune, che si sono succeduti in quest’ultimo anno.
“Il colloquio con il comandante Poponcini che ringrazio per l’immediata disponibilità – ha affermato Fabrizio Piervenanzi – è stato cordiale e collaborativo, nel comune interesse di chiarire posizioni e responsabilità delle imprese, dei loro clienti e favorire controlli più agevoli da parte della Polizia Municipale di Arezzo.”

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Il ricordo di Padre Danilo Reverberi da parte di due amici che hanno cercato di raccontarne la storia

Giorgio Galvani e Marco Vinicio Guasticchi

Descrivere, raccontare, ricordare un amico che ci lascia e’ sempre difficile, doloroso. Questa volta lo è ancora di più. Il destino crudele, il Covid “maledetto” ieri c’ha portato via un amico vero, Danilo Reverberi, padre Danilo, una persona straordinaria, bellissima che amava Dio, la sua famiglia e i cavalli, la passione di una vita. Come San Francesco il creato era per lui tutto, la natura, il sole, la luna, gli esseri viventi, tutto. Un ragazzo della provincia di Milano che si diploma come tanti allora ed inizia a coltivare i sogni, le speranze, il futuro.

Un posto in banca e poi la scintilla per la fede il passo è breve con i cavalli, le corse al trotto in particolare sempre presenti nelle indimenticabili pause pranzo trascorse all’ippodromo San Siro (che purtroppo ha chiuso i battenti) con il giornale in mano a spulciare i tempi, le genealogie e strappare qualche dichiarazione ai drivers, agli addetti alle scuderie ai bookmakers. Poi l’incontro con Francesco, come ha raccontato nel libro “La Scuderia dei Miracoli” che abbiamo scritto a quattro mani nel 2014 (Futura edizioni) con le foto dei maghi dello scatto, Enzo de Nardin e Marco Agabitini, “i dialoghi spirituali con il cardinal Martini e poi l’incontro con Francesco.

Trasferirmi dalla Lombardia all’Umbria è stato per me del tutto naturale e sono entrato nella Provincia serafica dei frati minori. Era il lontano 1981 fino a diventare Guardiano del Convento di Monteripido e poi Todi ed il ritorno ad Assisi”.

Ad Assisi padre Danilo ha studiato teologia ed ha incontrato quello che poi sarebbe stato l’amico inseparabile, Sergio Carfagna, titolare di uno dei più importanti allevamenti di cavalli da trotto ai piedi della Basilica di San Francesco, venti ettari di “paradiso” terrestre dove sono nati e cresciuti puledri che poi hanno fatto la storia dell’ippica italiana, Iglesias e Irina su tutti. “Nell’intervallo delle lezioni – ha raccontato nel libro Padre Danilo – guardando verso valle mi soffermavo su questo allevamento in cu c’era una piccola pista da trotto dove vedevo trottare i cavalli. Dentro di me si è riaccesa quella passione che avevo lasciato a Milano, all’ippodromo di San Siro. Poco dopo ho conosciuto Sergio Carfagna. Timidamente gli chiesi se era possibile stargli vicino quando allenava i cavalli la mattina e da lì è nata l’amicizia.”

Da allora Padre Danilo e Sergio non si sono più lasciati, un’amicizia vera, nel rispetto dei ruoli che la vita gli aveva assegnato, marchiata in maniera indelebile per la passione dei cavalli, gioie e dolori, vittorie e sconfitte come solo chi vive di cavalli dalla mattina alla sera 365 giorni l’anno sa dosare, metabolizzare. Il rapimento ed il ritrovamento di Iglesias (senza pagare il riscatto) lo stallone dei record, il secondo posto di Irina nel campionato Europeo a Cesena, le tante vittorie dei puledri, le prove di qualifica superate in tutti gli ippodromi d’Italia da cavalli di questa straordinaria coppia di amici che l’ippica consegna alla storia.

E poi la nascita della cavallina bianca il 5 Aprile 1994, poi ribattezzata proprio da padre Danilo, “Via Lattea” all’ombra della Basilica di Assisi, il libro a lei dedicato, le prime pagine dei principali quotidiani nazionali (il giorno di ferragosto la prima pagina sul Corriere della Sera a firma di Luigi Ferrarella, dopo Ribot e Varenne mai accaduto per un cavallo), servizi su tutte le Tv, siti, agenzie e poi ancora le passerelle in tutti gli ippodromi e il debutto in pista prima di spiccare il volo per la Svezia e gli Stati Uniti dove da qualche settimana, quella cavallina “albina” prodigio della natura ha dato alla luce il primo puledro. Finiamo qui che è meglio se no il groppo in gola ci impedisce di proseguire ed infarcire di retorica questo racconto e ricordo che in realtà è sincero e viene spontaneo. Un ultimo ricordo all’amico fraterno di padre Danilo e Sergio Carfagna, il top-driver, Giampaolo Minnucci, che c’ha regalato con il “capitano” Varenne e non solo emozioni immense e c’ha fatto sentire orgogliosi di essere italiani a Parigi e New York. Proprio ieri “Jean Paul” come lo chiamava con affetto un altro amico di Danilo e Sergio, Salvio Cervone, “zio Salvio”, anche lui scomparso da poco tempo, c’ha inviato un vocale rotto dal pianto in cui incredulo saluta un grande uomo, un amico vero. Quell’amico che nell’ottobre del 2014 poco prima della partenza del Derby di trotto all’ippodromo Capannelle, con accanto la cavallina bianca Via Lattea, lo aveva avvicinato per incoraggiarlo con qualche preghiera.

Poi e’ storia e Giampaolo Minnucci con Sugar Rey, cavallo sfavorito in partenza, ha vinto quel derby ed in tanti hanno gridato al “miracolo”, il miracolo di una scuderia, di una amicizia vera, che il destino, il Covid maledetto, non riusciranno mai a cancellare. Ciao Danilo, non ti dimenticheremo ed il tuo ricordo fra poco grazie a Sergio ed un puledro che si chiamerà Francesco sarà per sempre anche nelle piste che amavi tanto…

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Il cordoglio del Vescovo Cancian, del comune di Città di Castello e della mostra nazionale del cavallo per la scomparsa di padre Danilo Reverberi, grande esperto di cavalli e spesso vicino alla comunità tifernate


“La scomparsa di Padre Danilo Reverberi, il frate Francescano, grande amico di Città di Castello e della Mostra Nazionale del Cavallo è senza dubbio una tragica notizia che prima di tutto getta nello sconforto la sua famiglia, la Comunità dei Frati Francescani e la città di Assisi dove da qualche anno risiedeva. Padre Danilo era una bellissima persona, un religioso prima di tutto e poi un appassionato ed esperto di cavalli in particolare dello sport del trotto e dell’allevamento che seguiva spesso in prima persona accanto all’amico, Sergio Carfagna, noto allevatore di Assisi, già consigliere della Mostra Nazionale del Cavallo di Città di Castello.

Una grave perdita per la famiglia e la comunità religiosa ma anche per la nostra comunità e per il mondo dei cavalli che amava tanto. Lo vogliamo ricordare oggi in questa triste giornata con il sorriso di sempre nelle serate di trotto all’ippodromo di Cesena in occasione dei premi dedicati alla nostra città e alla Mostra Nazionale del Cavallo che nelle grandi occasioni lo ha visto protagonista”. E’ quanto dichiarato dal Sindaco, Luciano Bacchetta e dall’assessore allo Sport, Massimo Massetti, in riferimento alla notizia della scomparsa di Padre Danilo Reverberi. “Le piu’ sentite condoglianze alla famiglia, e attraverso il sindaco alla città di Assisi e alla Comunità dei Frati Minori, e a tutto il mondo dell’ippica e dello sport che lo ha visto protagonista a livello nazionale ed internazionale”.

Al cordoglio del Sindaco e assessore allo Sport si unisce anche il Presidente della Mostra Nazionale del Cavallo, Marcello Euro Cavargini a nome di tutto il consiglio di amministrazione: “ricordiamo ancora le memorabili giornate con il “Capitano” Varenne e Via Lattea la cavallina bianca che ha stupito il mondo intero in passerella alla mostra grazie alla disponibilità e passione di Padre Danilo e dell’amico Sergio Carfagna. Momenti indimenticabili. Faremo di tutto per ricordarlo”. Anche il vescovo Monsignor Domenico Cancian a nome della comunità dei Frati Zoccolanti di Città di Castello e della diocesi ha espresso le più sentite condoglianze per la scomparsa di padre Danilo Reverberi.

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Pallavolo serie B2/F: Alessia Lillacci (Autostop Trestina) “con Corridonia ottima gara, ora sotto con Cattolica”

“Siamo felici di questa prima parte di stagione, a parte un paio passaggi a vuoto abbiamo fornito buone prestazioni. La gara con Corridonia ci da fiducia, questo è un campionato tosto, ma noi ci possiamo stare alla grande. Ora sotto con Cattolica, dobbiamo “vendicare la sconfitta dell’andata”

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/483122879527045/

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Perugia: Parte il progetto NEAR: per l’appartenenza ad un’unica “nuova casa comune”

Parte il progetto NEAR: per l’appartenenza ad un’unica “nuova casa comune”

Parte NEAR (NEwly ARrived in a common home), progetto biennale (terminerà il 28 febbraio 2023) finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (AMIF), coordinato da Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità (ISMU, Italia), che coinvolge un partenariato composto oltre a Tamat ONG (ITALIA), anche da Cardet ONG (Cipro), AidGlobal (Portogallo) e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – UCSC (Italia).

NEAR mira a favorire il processo di integrazione dei migranti neoarrivati (adulti e minori) durante il loro insediamento nei paesi di accoglienza.

L’obiettivo di NEAR è quello di attivare un processo di fiducia reciproca, conoscenza e scambio interculturale tra le persone migranti e le comunità locali che li accolgono, costruendo un senso di appartenenza ad un’unica “nuova casa comune”.

Le attività saranno svolte in stretta collaborazione con i membri delle associazioni della diaspora che informeranno e accompagneranno i migranti neoarrivati per favorire, attraverso orientamento, formazione e supporto alla loro integrazione lavorativa e sociale.

Non solo. Una serie di attività sarà rivolta ai minori neoarrivati in età scolastica (con workshop, laboratori, tour urbani, eventi di animazione sociale) e anche agli studenti universitari appena arrivati per favorire il loro accesso al percorso accademico.

Fondamentali saranno poi gli scambi e interazioni tra le comunità locali e i migranti che si svilupperanno attraverso una campagna di comunicazione costruita insieme agli stessi beneficiari.

Near è un progetto biennale (1 marzo 2021 – 28 febbraio 2023) finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea

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“La Fondazione Villa Montesca lancia lo sportello welfare di #tu6scuola: sostegno per accesso a contributi economici e tanto altro”

Uno sportello per fornire informazioni e supporto ai genitori degli studenti della Scuola Media Statale Alighieri-Pascoli di Città di Castello , che grazie al contributo di esperti del settore, potranno ricevere una consulenza su opportunità, risorse di welfare e diritto allo studio, e sostegno nell’ individuazione di servizi socio-educativi attivi a livello territoriale. Lo sportello che sarà attivato in via sperimentale a partire da lunedì 15 marzo presso la sede della Scuola Alighieri-Pascoli, ad accesso gratuito su prenotazione, rientra nell’ambito delle attività del progetto #tu6scuola finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini e promosso dalla Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca assieme al CIAI (Centro Italiano Aiuti all’infanzia) di MILANO che è coordinatore nazionale e con i partner territoriali Scuola Media Statale Alighieri-Pascoli, Comune di Città di Castello e Comune di Sansepolcro. Una porta di accesso, quindi, alle misure di welfare attive per assicurare al cittadino l’informazione e l’orientamento su opportunità, contributi economici ed interventi esistenti sul territorio a livello locale, regionale e nazionale: borse di studio, libri di testo, strumenti didattici, ma anche strumenti di sostegno al reddito, bonus COVID-19, bonus baby sitter, contributi asilo nido, carta famiglia per famiglie numerose e tanto altro.

“Uno strumento di fondamentale importanza per dare un sostegno alle famiglie in questo periodo di pandemia, in particolare per le fasce più deboli della popolazione. Una risposta concreta a questioni e criticità che spesso emergono nella presentazione delle domande per accesso a fondi e contributi economici per il diritto allo studio e dove troppo spesso il cittadino si trova disorientato. E proprio in questo senso, ha commentato il Presidente Capecci, l’importanza di questa iniziativa e l’arricchimento che essa porterà al territorio, vanno pensati nella dimensione di rete che essa assume. La connessione dello sportello welfare con il territorio e la sua capacità di collaborare con le altre componenti della realtà locale e regionale saranno i suoi reali punti di forza. La Fondazione è uno strumento del territorio” dice il Presidente Capecci “ed in questi momenti di difficoltà promuove con ogni mezzo strumenti attivi di sostegno ai ragazzi e alle famiglie. Lo sportello di welfare educativo è un’innovazione sperimentale che viene proposta alla Scuola Alighieri-Pascoli, ma che potrà essere estesa anche alla altre scuole in tempi molto rapidi”.

“ll progetto #tu6scuola, giunto alla terza annualità, ha permesso a questo Istituto di organizzare molte attività a supporto degli studenti, dei genitori e dei docenti” ha commentato Filippo Pettinari Dirigente Scolastico della Scuola Media Alighieri-Pascoli. Lo sportello welfare rappresenta un ulteriore strumento attraverso il quale si cerca di diffondere la conoscenza dei servizi posti a garanzia della piena attuazione del diritto allo studio e di facilitarvi l’accesso. In questo modo la scuola si pone al centro di una rete territoriale che, agendo come comunità educante, attenua la distanza fra le persone e le istituzioni e rafforza quei legami che, specialmente la situazione attuale, rischia, gravemente, di allentare” .

“Riteniamo fondamentale che in attesa di rientrare in presenza e di mettere in sicurezza la scuola attraverso la campagna di vaccinazione, si attivano servizi integrativi che possano supportare le famiglie in questo momento di difficoltà, in collegamento con le strutture della scuola e con la capillarità di contatto che solo la scuola può avere” dichiarano Rossella Cestini e Luciana Bassini, rispettivamente assessore ai Servizi scolastici e alle Politiche sociali. “Come comune siamo molto presenti nella ridefinizione del welfare per aiutare vecchi e nuove povertà dovute all’Emergenza in corso. Osserviamo con piacere che le scuole e la Fondazione Villa Montesca riescono a fare sistema e a collaborare per migliorare servizi fondamentali per diritto allo studio”.

Lo sportello sarà gestito da due esperte Silvia Pala e Sara Sargenti selezionate dalla Fondazione tramite bando pubblico.

I genitori degli studenti della Scuola Media Statale Alighier-Pascoli possono fissare un appuntamento con i consulenti della Fondazione Villa Montesca chiamando il numero 3497604921 oppure inviando una email a sportellowelfare@montesca.eu

Orari: lunedì 15.30 -17.30 presso la sede della Scuola di Via della Tina 12 a Città di Castello.

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Pallavolo serie B/M: Giulio Cesaroni (ERM Group San Giustino) “partenza in linea con le nostre aspettative”

“Siamo a punteggio pieno, questo per noi è motivo di orgoglio, ma vietato abbassare la guardia. E’ un campionato molto particolare, conteranno i dettagli e la gestione del gruppo, per centrare i nostri obbiettivi. San Giustino ha una rosa ampia, in grado di sopperire anche a qualche assenza pesante, per noi è un vantaggio da sfruttare in vista delle prossime gare”

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/363432565053636
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Covid-19 a Città di Castello: Secondi “ieri 5 nuovi guariti e 8 nuovi positivi. Individuato insieme a Provincia nuova soluzione logistica per secondo punto vaccinale, la scelta spetta ad Usl 1”

“Ieri abbiamo avuto otto nuovi positivi al Covid-19 e cinque persone guarite”. E’ quanto ha comunicato stamattina il vice sindaco Luca Secondi, osservando che “i numeri sono contenuti rispetto ai giorni precedenti, ma l’attenzione deve comunque rimanere elevata”.“In questa fase come amministrazione comunale siamo impegnati nell’individuazione del secondo punto vaccinale a Città di Castello da mettere a disposizione dell’Usl Umbria 1 in modo da contribuire all’accelerazione della vaccinazione di massa, che la comunità scientifica indica come l’unica soluzione”, ha sottolineato il vice sindaco, nel confermare che “in collaborazione con la Provincia di Perugia, che dispone di un importante patrimonio pubblico nella nostra comunità e che ringraziamo per il contributo che sta dando, è stata individuata una possibile soluzione logistica, sulla quale si pronuncerà l’azienda sanitaria, a cui spettano la scelta e l’organizzazione della sede da adibire al servizio”.

In merito alla campagna di vaccinazione di massa, Secondi ha rivolto di nuovo alla Regione l’istanza di “dare priorità alle le categorie più deboli della società, quindi in primis tutto il mondo della disabilità e coloro che sono affetti da gravi patologie, che devono essere al più presto protette”. Nel far riferimento alle ipotesi di maggiori restrizioni nel territorio nazionale, il vice sindaco ha lanciato un nuovo appello ai tifernati. “La collaborazione delle forze dell’ordine, che vanno ringraziate, consente di assicurare quotidianamente i controlli, ma il rispetto delle regole passa necessariamente per un’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, perché non possiamo pensare che lo stato di emergenza legittimi uno stato di polizia”, ha affermato Secondi.

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Inarsind al Governo: prolungare al 2024 gli effetti del Superbonus 110%

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“Il Decreto rilancio, con superbonus edilizio, ha dato una spinta eccezionale all’edilizia residenziale, in un momento estremamente critico per l’economia italiana” ma Inarsind, associazione sindacale nazionale che riunisce Architetti e Ingegneri liberi professionisti non può non sottolineare come “questa spinta, a causa delle tempistiche ristrette, abbia anche causato alcune distorsioni importanti al mercato e criticità nel processo”.

Inarsind, con la parole del segretario nazionale, l’architetto aretino Marco Becucci – propone allora “una diluizione dei tempi per la realizzazione di questo importantissimo processo di riqualificazione, processo che porterà l’Italia a risolvere le grandi criticità del patrimonio immobiliare, riducendo i rischi per la salute e la sicurezza, i consumi energetici favorendo l’emersione di una rilevante quota del mercato sommerso”.”.

“Il prolungamento dei termini per l’esecuzione delle opere al 2024  – è la richiesta Inarsind –  consentirà anche a coloro che stanno adesso valutando gli interventi di portarli a termine senza forzare i tempi e dedicando il giusto tempo allo studio, alla progettazione, all’approvazione e all’esecuzione degli stessi e pensiamo anche alle aree geografiche dove i lavori possono essere eseguiti in brevi periodi dell’anno”.

E’ questo il contenuto principale di una lettera  – a firma del presidente nazionale Roberto Rezzola e del segretario nazionale Marco Becucci  – che la stessa Inarsindha inviato al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e al presidente del Consiglio Mario Draghi, lettera nella quale si chiede appunto che il cosiddetto Superbonus 110% possa vedere la proroga per l’esecuzione delle opere edilizie fino a fine 2024.

“In questo modo  – secondo Inarsind –  si invoglieranno fortemente i proprietari degli immobili ad eseguire interventi di riqualificazione sismica ed energetica coinvolgendo professionisti, imprese edili e impiantistiche che da anni si trovano ad operare in un mercato asfittico e con ridotte prospettive dando certamente linfa al settore, perché allo stato attuale il tempo concesso per la realizzazione di questi interventi è limitato: la scadenza attuale è prevista per il 30 giugno 2022, prolungata al 31 dicembre solo per gli immobili delle aziende per l’edilizia economica popolare”.

E secondo Ingegneri e Architetti liberi professionisti “non si può pensare di riqualificare l’intero patrimonio immobiliare italiano in meno di due anni. Un patrimonio importante e che per anni non è stato sostenuto adeguatamente.

“Lo strumento adottato – spiega poi la lettera – ha di fatto generato una corsa alla riqualificazione, o meglio all’ottenimento di detrazioni fiscali, che, allo stato attuale, ha generato anche alcuni distorsioni tra cui un deciso aumento dei prezzi dei materiali, difficoltà nelle tempistiche per l’avvio dei lavori, il blocco di molti uffici edilizia privata comunali o il ritardo nell’approvazione dei progetti da parte degli stessi uffici, a causa dell’improvviso aumento delle pratiche presentate e del ridotto personale presente a causa dello smart working. Segnalate anche difficoltà nel reperimento di forza lavoro e un  forte rallentamento delle altre attività edilizie ordinarie, questo perché considerate meno interessanti e remunerative da parte delle imprese, con conseguenti problematiche generali allo sviluppo delle infrastrutture e dell’edilizia non residenziale”.

Ecco quindi i perché della richiesta al Governo di uno slittamento dell’efficacia del superbonus fino a tutto il 2024.

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Pallavolo serie B/M: Erm group San Giustino, domani si gioca il recupero contro la Edotto Inter Volley Foligno

La stessa avversaria nel giro di quattro giorni. ErmGroup San Giustino ed Edotto Rossi Inter Volley Foligno si rinnovano ora l’appuntamento per le 20.30 di mercoledì 10 marzo sul taraflex del palasport di via Anconetana per il recupero del match di andata, valevole per la seconda giornata del girone F2 del campionato di Serie B maschile. Prosegue pertanto il tour de force della squadra biancazzurra, che fino a domenica 21 andrà avanti giocando due partite alla settimana. Finora, il cammino è stato perfetto con tre vittorie per 3-0 nelle altrettante gare disputate, anche se nell’ultimo set di sabato scorso Conti e compagni hanno dovuto per la prima volta stringere seriamente i denti per ribaltare in loro favore ai vantaggi un set vissuto di rincorsa, dopo che nei precedenti otto avevano sempre incassato meno di 20 punti.

“L’auspicio è che quel 27-25 ci abbia insegnato a tenere sempre alta concentrazione – ha commentato a mente fredda il tecnico Francesco Moretti – perché altrimenti la Edotto Foligno avrebbe potuto riacquisire la giusta dose di fiducia con la quale renderci più difficile la vita a sfida riaperta. È anche vero, però, che alla fine il nostro carattere è uscito fuori e quindi abbiamo dimostrato che al momento giusto la tempra non ci manca; stavolta, però, confido in situazioni meno apprensive, ma con i ragazzi abbiamo analizzato attentamente quelle che sono state le nostre pecche”. La ErmGroup vuole quindi evitare patemi e continuare la bella striscia positiva di questo inizio stagione; alle pedine importanti della compagine folignate (Bacca e Cittadino in primis), sabato scorso si è aggiunto anche Duminica, schiacciatore che a tratti è stato una spina nel fianco.

Quanto basta per ribadire che le distrazioni non saranno ammesse; per evitare allora imprevisti non graditi, San Giustino deve soltanto esprimersi secondo le proprie potenzialità, anche se lo stato di forma generale del collettivo ha ancora i suoi margini da sfruttare, aspettando sempre il recupero del libero Leonardo Di Renzo. Sul 6+1 di partenza, non dovrebbero esserci dubbi: diagonale composta da Alessio Sitti e Leonardo Puliti, al centro Mirko Miscione e Giulio Cesaroni, a lato Rinaldo Conti e Filippo Agostini e libero Lucio Piazzi. A dirigere l’incontro sono stati chiamati il primo arbitro Lorenzo Catena di Ancona e il secondo arbitro Vieri Santin del comitato di Pesaro e Urbino. Come sempre, gli sportivi potranno seguire la diretta della partita sulla pagina Facebook della Pallavolo San Giustino.

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Città di Castello: alla cassa della farmacia o di esercizi commerciali della città con i prodotti acquistati anche lo scontrino “sos” con i numeri utili e le informazioni per attivare richieste di aiuti ai centri antiviolenza


Alla cassa della farmacia pronti a ricevere i prodotti acquistati e lo scontrino “salvavita” con impressi numeri telefonici ed informazioni utili per richiedere interventi e soccorsi immediati ai centri antiviolenza collegati. “Se sei vittima di stalking o violenza chiama il 1522 o il centro antiviolenza nella tua città al 3534164699”.

Poche parole ma efficaci e necessarie per poter avere sempre a portata di mano numeri utili all’occorrenza in casi di pericolo per la propria incolumità. E’ la inedita proposta, fra le prime nella regione Umbria (già in pratica nella vicina Toscana) oggetto di una interpellanza prima firmataria, Letizia Guerri assieme ai consiglieri comunali del Partito Democratico, Massimo Minciotti, Mirko Pescari e Luciano Tavernelli che contempla anche la richiesta di adesione delle Farmacie Comunali, di quelle private e di tutte le attività commerciali attraverso una adeguata e capillare campagna di comunicazione diretta ai cittadini. “Tra gli effetti indiretti dell’emergenza coronavirus, c’è l’odioso aumento dei casi di violenza domestica e di genere.

Un aumento anche in Umbria testimoniato dall’Istat che ha condotto un’analisi dei dati contenuti nel dataset del numero verde antiviolenza 1522 nel periodo compreso tra Marzo e Giugno 2020 da cui emerge come durate tale periodo siano state 64 le donne vittime di violenza (26 in piu’ rispetto al 2019) mentre le chiamate effettuate al numero antiviolenza sono state 125, 42 in piu’ rispetto al 2019.

Si rende necessaria la più diffusa sensibilizzazione ed informazione in merito ai servizi messi a disposizione delle vittime di abusi per far emergere situazioni di violenza e di stalking, Servizi nazionali, regionale e territoriali – si legge dell’interrogazione dei consiglieri Pd – il momento piu’ complesso e critico in termini psicologici e anche di sicurezza delle vittime è proprio la richiesta di aiuto.” Guerri, Minciotti, Pescari e Tavernelli sottolineano infine che “dal 25 Novembre 2020 a Città di Castello le volontarie dell’Associazione Liberamente Donna, il Comune di Città di Castello con la zona sociale dell’Alto Tevere, hanno non solo attivato il numero antiviolenza 3534164699 operativo 24 ore su 24 ma anche un centro dedicato alle donne vittime di violenza in via Luca Signorelli, purtroppo già pienamente in attività a soli tre mesi dall’inaugurazione.”

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Città di Castello: intesa tra Comune, Provincia di Perugia e fondazione per l’istruzione agraria per la riqualificazione dell’ex convitto Patrizi. Ospiterà l’asilo Cavour e l’attività scolastica dell’istituto secondario


“Abbiamo raggiunto un importante accordo che consentirà di ottenere due importanti obiettivi: riqualificare uno storico immobile alle porte del centro storico come l’ex convitto dell’istituto agrario e dare soluzione alle esigenze di spazi per l’educazione e la didattica dell’asilo Cavour e della scuola Ugo Patrizi”.

Lo annuncia il vice sindaco con delega ai Lavori Pubblici Luca Secondi nel dare notizia dell’approvazione da parte della giunta comunale dell’atto di indirizzo per la costituzione del rapporto d’uso del piano rialzato e del primo piano dell’edificio di via Armando Diaz tra il Comune e la Fondazione per l’Istruzione Agraria di Città di Castello. “L’intesa – spiega Secondi – prevede che, dopo l’esecuzione dei necessari lavori di miglioramento sismico dell’edificio da parte della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Città di Castello, il Comune acquisirà in locazione l’immobile dell’ex convitto per destinare il piano rialzato all’asilo Cavour e mettere a disposizione della Provincia di Perugia il primo piano per le esigenze didattiche dell’Istituto Patrizi”.

Il vice sindaco sottolinea come sia stato “determinante il lavoro svolto dalla cabina di regia costituita per il progetto con l’assessore alla Scuola Rossella Cestini, nella quale hanno dato una disponibilità e un contributo fondamentali il presidente della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Città di Castello Enrico Sebastiani, i dirigenti scolastici Massimo Belardinelli e Marta Boriosi, gli uffici tecnici del Comune e della Provincia di Perugia”. Il convitto dell’istituto agrario, chiuso dal 2004, è stato individuato dal Comune nell’ambito di una ricognizione sul territorio finalizzata a incrementare le superfici a disposizione dei servizi di istruzione ed educazione per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19 e a reperire spazi necessari all’esecuzione degli interventi di edilizia scolastica programmati.

“Considerate la collocazione ottimale nel tessuto urbano del capoluogo e la disponibilità di aree verdi esterne, oltre alla presenza del servizio di ristorazione scolastica, abbiamo ritenuto che l’immobile potesse prestarsi efficacemente a un utilizzo sinergico da parte del Comune e della Provincia di Perugia, soddisfacendo le esigenze di spazi per l’asilo Cavour, al quale attualmente il Comune garantisce i locali a piano terra dell’ex seminario, e dell’Istituto Ugo Patrizi”, spiega Secondi che, evidenzia come la Fondazione Agraria di Città di Castello “abbia immediatamente accolto la richiesta di mettere a disposizione i locali e di farsi carico dei necessari lavori di miglioramento sismico”.

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Riaprire gli uffici postali del territorio: la mozione della sinistra votata all’unanimità dal consiglio comunale di Città di Castello


Votata all’unanimità dal consiglio comunale di Città di Castello, lunedì 8 marzo 2021, la mozione della Sinistra “per la riapertura degli uffici postali del territorio”. A favore PD, PSI, La Sinistra, Gruppo Misto, Civici e Democratici per Città di Castello, Fratelli d’Italia e Forza Italia, Tiferno Insieme e Castello Cambia, Lega.
Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha parlato “della chiusura di alcuni sportelli delle poste italiane sia delle frazioni che dei quartieri più popolosi del capoluogo.

Prima veniva garantito un orario continuato, ora la fruibilità è davvero limitato tanto da causare una protesta nel punto del Famila che ha manifestato il malessere di affrontare lunghe code. Al giornalista, la responsabile delle Poste ha spiegato che “la rimodulazione degli orari di apertura la Covid è legata all’Emergenza ma abbiamo comunque allungato gli orari in Umbria. Questo accadeva ad ottobre. Città di Castello ha una sola sede centrale, le proteste hanno portato al divieto di sedere dentro la struttura aggiungendo ulteriori disagi specialmente agli anziani, che devono aspettare gli stessi tempi in piedi. Queste modalità favoriscono non riducono gli assembramenti mentre l’apertura di più punti potrebbe differenziare l’afflusso dell’utenza.

La sede del Famila potrebbe proteggere i cittadini dagli agenti atmosferici e garantire sicurezza stradale. L’orario ridotto inoltre aggrava i dipendenti dell’unica sede accessibile. Chiediamo al sindaco di intervenire presso Poste e il Prefetto per chiedere la riapertura delle sedi di poste in tutto il territorio comunale. Ci è stato detto che nell’Alta Valle del Tevere sarebbero state riaperte. Se il problema è il distanziamento, concentrando la gente in un unico posto non si agesce in modo efficace”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto: “Prima di Procelli ho fatto un’interrogazione simile contro le aperture a singhiozzo e code con assembramenti nella sede centrale e nelle sedi periferiche aperte ad orari molto ridotti. Ho chiesto al sindaco di intervenire.

Le istituzioni locali hanno mancato di far sentire la loro voce. Forza Italia ha fatto fare anche un intervento parlamentare che ha ricevuto un segnale di maggiore efficienza. Non cantiamo vittoria perché anche per l’abbattimento dei costi c’è il tentativo di contingentare gli accessi. Il comune deve far sentire la sua voce e aprire un’indagine per capire se un servizio pubblico possa gravare l’accesso ad un bene primario e renderlo pericoloso alla salute. Se ci sono assembramenti dovremmo anche fare una denuncia. La risposta non è chiusura totale ma maggiore apertura. Mandiamo i vigili urbani”.

Giorgio Baglioni, capogruppo della Lega, ha proposto “un’azione corale di tutti i sindaci del comprensorio o addirittura umbri, non basta l’intervento del sindaco. La Regione si è già attivata ma è necessario una mobilitazione di tutte le istituzioni regionali e questa è la strada che è stata intrappresa”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Ho scritto al direttore delle poste di Città di Castello e di Perugia e i gazebo non posso essere sistemati per ragioni di sicurezza. Ovunque vige il sistema della prenotazione, E’ giusto lamentarsi e protestare ma c’è un’impossibilità dei direttori di agire”.

Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia: “Il problema esiste e in un’interpellanza che verrà discussa a breve abbiamo posto il problema ma il nodo è la valutazione della qualità del servizio locale e la riorganizzazione sulla base anche degli utenti medi di Poste Italiane, che spesso sono persone anziane, per le quali le poste sostituiscono la banca per contante e disponibilità. Per loro lo sviluppo digitale dei servizi non è la soluzione”.

Luciano Tavernelli, consigliere del PD: “Per evitare le code è necessario estendere l’orario e aprire più sportelli. Non basta un sistema di prenotazione per gli anziani che sono gli utenti tipo. Poste utilizza la riduzione di orari e CIG per risparmiare non per problemi di sicurezza. Vanno riaperto gli uffici postali e favoriti gli utenti con disabilità, vanno costruite soluzioni per evitare assembramenti all’esterno. Non importa chi ha fatto la proposta, chiediamo che dalla prossima settimana i vertici locali delle Poste intervengano, guardiamo alla sostanza non a comparire sui social”.

Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha detto che “nonostante le proteste a tutti i livelli, Poste non ha fatto niente ed ora deve tenere conto dei disagi che sta causando a tutti gli utenti. La chiusura degli uffici postali non dipende dall’emergenza sanitaria ma semmai l’accentua. Bisogna intervenire perché poste hanno una grande varietà di servizi. Voteremo la mozione”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto: “Sono problematiche nazionali, ci sono ovunque, dobbiamo eliminare le code e farsi supportare dall’Arma dei Carabinieri con una convenzione nazionale per il ritiro delle pensioni e la consegna a casa. Condivido Tavernelli quando parla di pretesti. L’Emergenza Covid è una grande occasione per rivoluzionare in peggio. Il Covid non lascerà solo le macerie legate alle chiusure ma anche per le riorganizzazione produttive. Temo che lo smartiworking si trasformerà in un pretesto per trasformare posti di lavoro subordinato in lavoro autonomo”.
Gaetano Zucchini, capogruppo dei Democratici per Città di Castello, si è detto “d’accordo con la mozione. Abbiamo messo in evidenza il problema ma non sono venute soluzioni. Investiamo anche il prefetto che ha un ruolo anche dal punto socio-economico”.

Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha chiesto: “Nel breve il sindaco non potrebbe un’ordinanza ad hoc per evitare quello che si verifica davanti agli uffici, che sia da stimolo ad una nuova organizzazione di poste?”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “Ci siamo occupati molto spesso di questa vicenda, abbiamo interlocuito con la direzione di Firenze che comunque agisce con un’autonomia, che dovrebbe esprimersi nell’interesse dei cittadini, ma secondo logiche complessive del livello nazionale. Facciamo nostra questa mozione consente di fare altre pressioni ma da soli non otterremo molto perché i nostri strumenti sono limitati. Nel medio termine le cose miglioreranno ma senza voler fare la storia questa privatizzazioni producono i loro effetti nefasti oggi”. Nella replica Procelli si è detto soddisfatto “della trasversalità del consenso. Mi sono piaciuti gli interventi che hanno parlato di interessi economici, dietro il problema del Covid c’è chi ha approfittato sulle spalle della gente. Lo smart working: prima o poi i rapporti umani verranno distrutti dai collegamenti a distanza. Se Castello Cambia ha un documento simile, avremmo potuto unirli per evitare la stessa discussione”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Con il Covid c’è chi si approfitta,non possiamo imputare la colpa solo alle Poste. Le regole antiCovid le ha stabilite il governo centrale. Ci sono disagi.

La mia mozione per gli operatori sanitari di quartiere, ripresa da un’idea di Zucchini, si potrebbero impegnare anche sul fronte delle Poste. Condivido la mozione”. Luigi Bartolini, consigliere dei Civici per Città di Castello, ha annunciato voto positivo: “Per tutelare i cittadini nell’efficienza dei servizi essenziali”.

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