Al termine della seduta sui casi Covid alla Muzi Betti, giovedì 28 gennaio 2021, il presidente della Commissione Servizi di Città di Castello Giovanni Procelli ha dichiarato: “Rimango in consiglio come rappresentante della Sinistra ma mio malgrado devo rassegnare le dimissioni da presidente di questa Commissione. Pur nella speranza di avere dato un contributo positivo, dopo il caso delle dimissioni dell’assessore Monica Bartolini, attraverso certa stampa e con aggressioni verbali in persona sono continuate le ricostruzioni fantasiose nei miei confronti. Mi dimetto per dimostrare che non sono attaccato alle poltrone, al denaro e al potere, non chiedo e non ho mai chiesto nulla. Spero che la prossima Amministrazione sia in grado di mantenere compatta la maggioranza che pure all’inizio lo era. Forse interessi di parte hanno minato il lavoro di questa Amministrazione. Il mio lavoro pubblico è sotto gli occhi di tutti, nonostante le pervicace e scorretta informazione da cui aspetto ancora non dico le scuse ma il riconoscimento delle loro valutazioni sbagliate. Tolgo il disturbo per non essere identificato come un peso, un problema. Invece di attaccare sui giornali dovrebbero mettersi in lista ed essere eletti.
Casi di Covid alla Muzi Betti di Città di Castello. Il Cda in commissione Servizi: “Protocolli rispettati, a ieri 10 decessi tra gli ospiti. Forza Italia: “Ciubini rimetta il mandato al sindaco”
Aprendo i lavori il presidente Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha introdotto la presidente Andreina Ciubini e i membri del CDA di Muzi Betti – il vicepresidente Eugenio Bruschi, Agnese Dini, Goretta Morini, Vincenzo Minciotti, e del responsabile Covid della struttura Ascanio Graziotti. Ha precisato il carattere interlocutorio della seduta, “Non vogliamo accusare nessuno, i virus sono difficilissimi da controllare”, dando la parola a Luciana Bassini, assessore ai Servizi Sociali: “La Muzi Betti è una struttura importante, tutto quello che è stato messo in campo è stato secondo le regole e so perfettamente che si è sempre adeguata alle direttive. Avete fatto un lavoro eccellente e non merita dita puntate”.
Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha ricordato la storia della Muzi Betti, paragonandola al valore di Tela Umbra. “Chiedo che una parte del Lascito Mariani venga dato a Muzi Betti e un cinque per cento delle Farmacie comunali. C’è stato lo spopolamento di personale a seguito del bando delle ASL. Il Prosperius ha gli stessi problemi”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto: “Non si vuole fare processi, cercare capri espiatori. Ma se l’Umbria rimarrà arancione la prossima settimana è anche per i contagiati di Muzi Betti. Dobbiamo rispondere a precise domande: prima, c’erano o no altri casi di Covid interni, contiguità anziani psichiatrici è sicura? Serve sapere se ci sono state colpe di tipo giuridico o protocolli sbagliati perché non riaccada. Quanti sono i decessi? Se prima si portava l’esempio preclaro della Muzi Betti, adesso dobbiamo capire perché si sono sviluppati i contagi”.
Il sindaco Luciano Bacchetta ha ringraziato i presenti e precisato che “I dati del mio bollettino vengono dalla ASL. E’ di oggi la notizia di due focolai nelle strutture per anziani di Umbertide e Magione. La nostra asp è l’unica che non ha mai chiuso. Non c’è mai stato trionfalismo. Io ho sempre detto che eravamo fortunati perché il virus tra gli ospiti della Muzi Betti avrebbe avuto effetti gravi”.
Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha detto: “Per un contatto casuale con Muzi Betti, tendo a pensare che qualche errore c’è stato. Uno sulla comunicazione: se Città di Castello doveva andare al TG1 non sarebbe dovuto essere per due citofoni su una vetrata. A mio avviso è anche sbagliato dire che ci sono altri focolai per farlo sembrare normale”.
Cesare Sassolini, capogruppo Forza Italia, “Non siamo una commissione inquisitoria che cerca colpevoli. 100 contagiati e numerosissimi morti non è accettabile né è accettabile la gara al peggio con le altre strutture. Sui toni trionfalistici sono d’accordo con Vincenti: abbiamo mandato al TG1 quello che avremmo dovuto fare nella normalità Ritengo doverose le dimissioni della presidente, non perché colpevole ma perchè nominata dalla politica, fortemente voluta dal sindaco”.
Tiziana Croci, consigliere del PSI, ha detto: “Faccio i complimenti alla struttura perché ad oggi è stata creata una zona bianca per tutti i pazienti negativizzati. In questo anno maledetto, stiamo uniti per lavorare insieme”.
Vittorio Massetti, consigliere Italia Viva, ha detto: “Sono d’accordo con gli inviti a non politicizzare e parto dai complimenti a tutto lo staff della Muzi Betti”.
Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha aggiunto: “Troppa pubblicità, esagerazioni dell’informazione, troppi eventi, che credo servissero a dimostrare vicinanza, tutto quello che è stato fatto è stato fatto bene e imputare colpe è grave. Buon lavoro al CDA e coraggio al personale e alle famiglie”.
Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha detto: “Non possiamo chiedere le dimissioni di chi oggi deve affrontare i problemi. Successivamente se emergessero criticità maggiori, può esserci una valutazione. Ma voglio sapere quali sono le criticità di Muzi Betti. Qual è il piano di emergenza?”.
Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto, ha detto: “Non possiamo fermarci alla fatalità. Questo si può capire solo in una commissione di inchiesta, analizzando i protocolli. Nessuno vuole il patibolo per la presidente Ciubini. L’unica colpa è non aver ancora fatto la commissione d’inchiesta. Anche interna al CDA. L’alzata di scudi è un messaggio sbagliato”.
Filippo Schiattelli, capogruppo dei Civici per Città di Castello, ha detto: “Come saprete questa vicenda mi tocca personalmente. Oggi è il momento dell’unità, perché i nostri anziani stanno vivendo un momento difficile e la politica deve dimostrare di aver fatto in passato e di fare in futuro un servizio. Ringrazio la presidente che sta ricoprendo un ruolo difficile e le chiedo che cosa ha fatto la politica. Il citofono è un aspetto prioritario perché si muore di Covid ma anche di mancanza degli affetti.”.
Gaetano Zucchini, capogruppo dei Democratici per Città di Castello, ha detto: “Lavoriamo perché la politica accompagni il superamento nella prospettiva futura perché dobbiamo difendere il patrimonio umano che ospita. Noi facciamo politica e possiamo vedere se ci sono lacune grossolane che anche un politico le può vedere. E dato che è stato citato il Lascito Mariani, darò il mio contributo”.
Letizia Guerri, consigliere del PD, ha ringraziato il presidente e il CDA Muzi Betti: “Teniamo fuori le campagne elettorali, soffiare sulle paure e sulle insicurezze è politicamente poco responsabile. A fronte delle criticità notate anche da Lignani e che hanno visto intervenire nei mesi tante associazioni locali, chi ha la competenza, il sistema sanitario regionale, ha supportato nella maniera dovuta?”.
Il sindaco Luciano Bacchetta ha precisato: “Dico a Vincenti non c’è stato mai nessun atteggiamento trionfalistico, le iniziative erano finalizzate alla solidarietà agli anziani. Uno degli aspetti è quello psicologico ed umano per l’isolamento. Il problema finanziario è principale. L’aumento della retta ci vuole ma non può gravare sulle famiglie degli ospiti. C’è appena arrivata oggi la comunicazione che la Regione è disponibile ad utilizzare il Lascito Mariani. E’ stata istituita una commissione paritetica tra Asl e Comune per parlare di Casa della salute e Muzi Betti. Solo la Regione può fare un intervento di sistema”.
Il direttore sanitario Antonio Moni e quindi il responsabile COVID Ascanio Graziotti hanno detto: “L’applicazione delle linee guida è stata a norma di legge. Nell’ultimo dispositivo della Regione, per la ripresa pandemica, è stato disciplinato ingresso dei parenti e dei servizi di fisioterapia e animazione della struttura. Ad agosto abbiamo sospese le visite, prima dell’emanazione ufficiale. Abbiamo mantenuto aperti i servizi di fisioterapia e animazione. Se oltre ai parenti avessimo tolto la socializzazione e la fisiologia gli effetti sarebbero stati dannosi. Ad Ottobre abbiamo toccato il tetto massimo di 98 ospiti. Le tamponature quindicinali riguardavano 170 persone. Le difficoltà non era la mancanza di protezioni individuali ma che dovevamo pagarcele. L’assunzione massiccia di personale infermieristico ci ha fatto perdere in pochi giorni il 40% del personale, ora recuperato, anche se non credo che sia la causa del focolaio, quanto alcune criticità del sistema. Abbiamo problemi di gestione come tutte le strutture con pazienti psichiatrici per le norme di sicurezza. Alcuni sono con noi da 20 anni. Il lavoro che fa la Muzi Betti è certificato dal sistema regionale Atlante. Muzi Betti è la più grande residenza protetta dell’Umbria ed essendo sempre piena risponde ad una esigenza. La rsa non è sinonimo di residenza protetta. Pensiamo in continuazione dove possa essere stata la falla: da agosto non è entrato più nessuno se non nel fine vita e dopo il triage e solo a dicembre per un paziente negativo. L’ultimo paziente entrato, a metà dicembre, ha fatto un isolamento di 14 giorni. Il problema vero è che non abbiamo garanzie per il futuro. Non abbiamo livelli immunitari né per operatori né per pazienti. I dati di oggi: 10 negativi , 7 vaccinati e 3 colpiti da Covid, 12 all’ospedale 3 a Villa Muzi, 3 con tampone indeterminato, 23 positivi, 29 negativizzati, 10 pazienti deceduti per Covid e 2 deceduti negativi”.
Daniela Felicioni, responsabile del Distretto della ASL Umbria 1, ha ripercorso la storia del Covid in Umbria: “In tutte le fasi Covid, la Regione ha elaborato procedure, seguiamo ancora quella di aprile, sulla base della quale sono stati elaborati protocolli operativi. La Muzi Betti li ha sempre rispettati. Abbiamo vigilato e controllato e lo loro attività è stata assolutamente lineare. La struttura ha tenuto la guardia alta, con campagne di screening periodici, da ultimo con tamponi molecolari. Il 15 dicembre non avevamo casi positivi. A Novembre avevamo avuto 2,3 casi tra gli ospiti e 2 operatori che si erano risolti in qualche settimana. Per quanto riguarda il focolaio dello screening 28,29,30 c’è stata un’esplosione del contagio. Gli ingressi dei pazienti sono stati fatti con due tamponi a distanza di cinque giorni e una fase di osservazione prima del contatto con gli altri”.
Il presidente Andreina Ciubini Ciubini, ha ricordato “Al 15 dicembre era tutto a posto e dal 29 di dicembre le cose sono cambiate: 11 ospiti con sintomi lievi sono all’ospedale di Città di Castello grazie a sindaco rimasti qui, poi i nuclei Covid per il mantenimento di tutte le attività assistenziale. Grazie di cuore a tutti gli operatori, che in questi mesi hanno lavorato senza mai guardare l’orario. Poi i successivi ricoveri all’ospedale e a Villa Muzi in collaborazione con la ASL. In questi ultimi tempi nessuna parla più delle rsa. Vorremmo avere un confronto con la regione. Cerchiamo di mettere in pratica queste cose di cui ci riempiamo la bocca. Aiutiamola il più possibile, cento persone positive sono tante ricordate anche che all’interno della strutture ci sono 180 persone.
Il vicepresidente Eugenio Bruschi ha aggiunto “Come consiglio di amministrazione abbiamo già fatto la commissione di inchiesta interno, abbiamo fatto tutto il possibile, ci dispiace per le persone che ci hanno lasciato. A Sassolini voglio chiedere perchè che ogni volta che si parla della Muzi Betti chiede le dimissioni della presidente Andreina. Prima di chiedere le dimissioni bisogna conoscere i fatti”.
Incontro industriale e sindacati per analizzare l’andamento economico in tempi di pandemia
Su richiesta delle OO.SS. si è svolto un incontro con l’Associazione Industriali Territoriale dell’Alto Tevere, all’incontro era presente il Presidente Raul Ranieri coadiuvato dal Dott. Domenico Taschini dell’Associazione Industriale regionale, per le OO.SS. territoriali erano presenti Maurizio Maurizi – CGIL, Antonello Paccavia -CISL, Sandro Belletti e Bruno Allegria -UIL.
Nell’incontro si è analizzato l’andamento delle aziende dell’Alto Tevere associate a Assoindustria, a fronte delle difficoltà che ad un anno da inizio pandemia stanno determinando nel tessuto socio economico del territorio, a fianco di situazioni di difficoltà spesso già presenti prima dell’inizio della pandemia, si registra, dichiarano gli esponenti di Confindustria, un tessuto produttivo dinamico che stà reagendo bene soprattutto nei settori dell’alimentare, dell’abbigliamento, cartotecnico, con solo qualche flessione nel settore metalmeccanico e un inizio di ripresa per l’edilizia.
Le OO.SS. si sono espresse con preoccupazione per le cessioni di proprietà che sono avvenute in diverse significative aziende con un allargamento della presenza delle multinazionali nel nostro territorio, con possibili difficoltà nelle prospettive di mantenimento produttivo in loco, i rappresentanti dell’associazione industriali hanno rassicurato sulla solidità dei gruppi industriali intervenuti e sulla loro volontà di garantire il procedere delle attività e svilupparle in un territorio dove la cultura e il valore del lavoro è una costante intrinseca.
Le OO.SS. hanno sollecitato la contro parte ad un maggiore impegno per quanto concerne i temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nella crescita delle relazioni sindacali, soprattutto quest’ultime in alcune aziende associate sono scarse o addirittura inesistenti e/o avversate, pertanto si è convenuto che sia necessario normalizzarle la dove ci siano difficoltà nel confronto. In relazione alla sicurezza è stato condiviso l’impegno per la crescita della cultura e della formazione continua a salvaguardia dei lavoratori e lavoratrici.
Per quanto concerne la competitività territoriale è dovere di entrambe le parti di impegnarsi per risolvere il gap infrastrutturale che penalizza l’intero territorio, le imprese e i cittadini. Determinando un freno all’economia inaccettabile, che negli ultimi anni si è aggravato e che pertanto esige una azione forte, soprattutto in vista delle risorse che il Ricovery Plan destinerà a infrastrutture x la mobilità sostenibile e le telecomunicazioni, che per l’Alto tevere sono (E45, E78;Ferrovia, Base Logistica, Banda Larga e Cablaggio del Territorio) opere fondamentali su cui da troppo tempo mancano concretezza e realizzazioni. In fine è stato sottolineato che in una prospettiva di sviluppo sostenibile è comune l’impegno a sostenere e favorire l’utilizzo di energie rinnovabili per le imprese e le famiglie.
Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta “ieri dieci nuovi positivi e nove persone guarite, ma purtroppo sono scomparsi altri due ospiti all’asp Muzi Betti”
E’ quanto ha comunicato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, nel rilevare “una piccola inversione di tendenza rispetto all’andamento degli ultimi giorni, nel quale il numero delle persone guarite era molto più alto dei nuovi positivi”. “Proprio il numero dei positivi ci impone di continuare a essere molto prudenti – ha proseguito il primo cittadino – perché ci dice che il virus continua a circolare in modo abbastanza impegnativo, soprattutto nei nuclei familiari, anche se con una situazione meno drammatica che altrove”. “La considerazione vera e significativa è che la seconda ondata si è caratterizzata per una fortissima capacità espansiva e quindi, anche oggi non ci sono più i focolai che si sono sviluppati in alcune frazioni del territorio comunale e registriamo una diffusione del contagio eterogenea dal punto di vista territoriale, dobbiamo stare molto attenti, evitando comunque allarmismi”, ha rimarcato Bacchetta, ricordando che “l’Umbria continuerà a essere ‘Zona Arancione’ ancora per alcuni giorni, poi bisognerà vedere cosa accadrà, dato che la nostra regione non pare essere messa molto bene dal punto di vista dei numeri e vi sono vari focolai in atto, tra cui il nostro della Muzi Betti”. A proposito dell’Asp Muzi Betti, Bacchetta ha riferito che “purtroppo sono scomparsi altri due ospiti, dopo i quattro di cui abbiamo riferito l’altro giorno, e alle famiglie esprimiamo le nostre più sentite condoglianze, siamo molto dispiaciuti”. “Come vediamo nel resto della regione, il coinvolgimento nell’emergenza da Covid-19 delle residenze sanitarie è purtroppo un fenomeno molto diffuso”, ha osservato il sindaco, ricordando che “la Muzi Betti era rimasta miracolosamente indenne per quasi un anno ed era chiaro che sarebbe potuto accadere anche in questa realtà”. “Gettare la croce addosso a qualcuno credo non sia né elegante, né giusto e dal punto di vista umano è molto sbagliato – ha chiarito Bacchetta – perché parliamo di volontari che si impegnano a lavorare per la nostra città e continuando di questo passo non ne troveremo più, se poi le persone vengono lapidate per responsabilità che non hanno”. “Dal punto di vista umano i valori debbono rimanere intatti”, ha ammonito il sindaco, evidenziando che “il danno più grande del Covid, oltre a quello sanitario, potrebbe essere l’imbarbarimento dei rapporti tra le persone, che ho temuto fin dall’inizio, perché ovviamente le difficoltà, le preoccupazioni rischiano di pesare”. “La vita è stata stravolta ed è cambiata per tutti, ma non lasciamo che cambi anche il nostro tasso di civiltà, perché sarebbe la più grande sconfitta”, ha esortato il sindaco, riconoscendo che “è faticosissimo, durissimo andare avanti, ci sono attività economiche che hanno grandi difficoltà e le relazioni umane sono anch’esse in grande difficoltà”. “Dobbiamo rimboccarci le maniche, avere pazienza, combattere, restare uniti e cercare di compiere un lavoro sinergico, come è avvenuto per la Muzi Betti con la collaborazione tra Usl Umbria 1, la direzione della struttura e il Comune, che ha dato il grande risultato di non chiudere la residenza sanitaria, a differenza delle altre che sono state chiuse quando sono state colpite dal Covid-19”, ha concluso Bacchetta.
San Giustino: pubblicata, dal comune, la graduatoria provvisoria del bando affitto 2020
Si comunica chi in data 28/01/2021 è stata pubblicata la graduatoria provvisoria per l’erogazione dei contributi ad integrazione del canone di locazione per l’anno 2020.
La graduatoria può essere consultata nell’Albo pretorio sul sito internet del Comune all’indirizzo http://www.comune.sangiustino.pg.it
Entro il termine di pubblicazione – 15 giorni – gli interessati potranno presentare richiesta di riesame della propria istanza, tenuto conto di quanto previsto dalla normativa di settore e dal bando di selezione pubblicato.
Se intenzionati a presentare richiesta di riesame, per tutto il periodo di pubblicazione della graduatoria provvisoria, presso l’Ufficio Urbanistica, gli utenti potranno consultare l’istruttoria a loro nome e conoscere specificamente le motivazioni che hanno determinato l’esclusione o l’attribuzione del punteggio.
Le richieste di riesame dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune di San Giustino entro il termine perentorio del 11/02/2021.
Città di Castello: Ordine del Giorno di Gasperi e Rigucci su Muzi Betti
“L’ASP “Muzi Betti” (da Monsignore Giovanni Muzi, Vescovo di Città di Castello e don Ferdinando Betti) è un istituto per anziani, nato il 13 marzo del 1852 con lo scopo di dare una risposta concreta ai bisognosi delle classi più povere nel nostro comprensorio.
In una società come la nostra, dove sono avvenuti rigidi mutamenti negli stili di vita e nelle concezioni di fondo, sulle quali concezioni poggiavano i principi morali della nostra stessa società, i progressi in campo medico e nella ricerca scientifica hanno permesso un allungamento della vita al quale non sempre si è accompagnato un benessere sia fisico che mentale.
“Muzi Betti” è una ASP, Azienda servizi alla persona, e non una RSA (i cui i costi sarebbero più alti) e questa struttura ospita pazienti che hanno problematiche di diversi livelli di complessità dal punto di vista assistenziale; problemi cognitivi, anche di grave entità, disturbi comportamentali e di alimentazione.
Oggigiorno ci troviamo di fronte ad una situazione sanitaria precaria, dovuta non in ultimo anche da questa pandemia che non risparmia nessuno ed in particolare i soggetti più fragili, tra i quali gli anziani.
A ciò si devono sommare alcune problematiche che di certo non hanno aiutato in questo momento, come ad esempio la mancanza di personale negli ospedali, all’interno dei quali l’ASL per coprire i vuoti di personale ha dato apertura ai concorsi per assunzioni di ruolo per dottori, infermieri ed OSS; molto di questo personale lavorava nella struttura “Muzi Betti”, la quale ritrovata o sottorganico o con nuovo personale da gestire e formare.
Un altro fattore sensibile è stato quello economico. L’istituto oggi non ha più quelle risorse economiche che permetterebbero, in tempi celeri, di svolgere corsi per la formazione del personale, o di acquistare dispositivi di sicurezza, o di riorganizzare la struttura, ecc.
Ora, considerato che l’istituto è un vero e proprio patrimonio del nostro comprensorio e che tanto ha fatto e tanto può e potrà fare negli anni futuri, e visto che, dal governo sono giunti alle casse comunali stanziamenti per il Covid per l’ammontare di 2.200.000 €
Si chiede di impegnare il Sindaco e la Giunta per:
- Mettere a bilancio una somma annuale che sia congrua alle necessità della struttura, eventualmente prevedendo anche l’utilizzo dei dividendi delle partecipate;
- Destinare quantomeno una parte dei fondi statali precitati alla struttura;
- Di attingere, tramite la Regione e l’ASL, al lascito Mariani per una somma di 500.000€ al fin di far fronte a tutte quelle spese sostenute finora dall’istituto e per consentire un rapido miglioramento delle condizioni che designano ad oggi lo stato dell’arte.
Perugia: le congratulazioni del Presidente Luciano Bacchetta a Giorgio Mencaroni, primo presidente della neonata Camera di Commercio dell’Umbria
Ho accolto con grande soddisfazione la notizia della nomina di Giorgio Mencaroni al vertice della Camera di Commercio dell’Umbria. Si tratta di una nuova e prestigiosa istituzione che sono certo il neo Presidente saprà guidare con la professionalità e la lungimiranza che da sempre ha avuto modo di mettere in campo sia nella sua attività privata che nell’ambito dell’associazionismo di categoria.
Ho avuto modo in più occasioni di collaborare con lui anche nella veste di sindaco apprezzandone l’impegno per la crescita armonica dei territori della Provincia di Perugia che ora sicuramente estenderà all’intera Umbria. Nel congratularmi con lui per il nuovo impegnativo incarico sono convinto che anche grazie al lavoro che si accinge a compiere usciremo da questo difficile momento legato alla pandemia più forti e consapevoli.
Città di Castello: asfalti ed illuminazione in via Sorel, Bartolini (civici per Città di Castello) interroga la Giunta
Luigi Bartolini, consigliere dei Civici per Città di Castello, ha presentato nel consiglio comunale di lunedì 25 gennaio 2021 un’interrogazione sullo stato di via Sorel: “E’ un’arteria importante ma è dimenticata dall’Amministrazione. L’ultima asfaltatura risale a venti anni fa. E’ stata inserita nel programma di lavori? Anche l’illuminazione è precaria e c’è preoccupazione per la sicurezza dei cittadini. Ci sono poi aziende che lamentano la poca efficienza dell’illuminazione e la mancanza di segnaletica. E’ possibile provvedere nell’ambito dei lavori già programmati? I cittadini chiedono attenzione”. Nella risposta il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi ha detto: “Con il ribasso d’asta di Agenda Urbana il comune ha riqualificato via Morandi e abbiamo già improntato lavori per l’illuminazione. Uno dei quadri si cui stiamo operando interessa anche via Sorel, su cui sono stati installati 4 nuovi punti luci. Gli interventi non sono datati ma risalgono a pochi anni fa, hanno interessato supporti e quadri. Inoltre i parametri del servizio risultano perfettamente in regola. Per la manutenzione, via Sorel è stato oggetto di intervento straordinario, per la segnaletica dell’incrocio, l’ufficio tecnico con la Polizia sta valutando la soluzione più idonea per maggiore visibilità. Potrebbe essere utile una valutazione complessiva di quel punto per capire se la mobilità può essere organizzata meglio”. Nella replica Bartolini si è detto “parzialmente soddisfatto. Capisco che tutto è a norma ma la invito quando è buio a constatare con i suoi occhi la visibilità di quella zona. La differenza con il tratto a led si vede”.
Città di Castello: scuola di Rovigliano, Morini (Tiferno Insieme) interroga la Giunta
Nel consiglio comunale di Città di Castello che si è svolto venerdì 25 gennaio 2021 il capogruppo di Tiferno Insieme Nicola Morini ha portato all’attenzione la situazione della scuola rurale di Rovigliano: “Non è la prima volta che sottopongo al consiglio la scuola, così come ho fatto per altre emergenze artistiche e culturali. Questa scuola, progettato dai Baroni per incarnare il loro metodo che non è Montessori ma della Montesca. L’edificio è di proprietà della Regione Umbria, nonostante gli interventi, e l’interno è stato spogliato di ogni bene. Il proprietario è l’interlocutore ma insiste nel territorio del comune e il recupero della scuola era una delle azioni del Centenario anche per il ruolo di emancipazione e promozione sociale che svolse e nelle famiglie degli allora scolari ancora sopravvive. Il cambio di guida alla Regione forse potrebbe determinare uno sguardo diverso su questo patrimonio e magari il recupero degli arredi scolastici”. Vincenzo Tofanelli, assessore alla Cultura, ha detto: “Ho sempre seguito la storia della scuola e sono andato con l’assessore e il dirigente di allora al magazzino di Solomeo per visionare gli arredi, che ora in parte sono a Foligno. Ho chiesto agli uffici un inventario per avere un quadro preciso: la scuola è intervenuta la Regione negli anni Novanta, ho spesso incontrato i miei concittadini per capire quale nuova destinazione avrebbe potuto avere che permettesse di farla mantenere da sola ma questa soluzione non è stata trovata. Poteva essere una sede per la Pro-loco ma gli spazi devono essere recuperati e dare un sostegno finanziario. Stiamo lavorando per una convenzione sulla Montesca e ho chiesto che fosse inserita anche Rovigliano. Speriamo che la cosa vada avanti e nel caso il piano di recupero sarà presentata al consiglio comunale. Possiamo fare un sopralluogo per vederla internamente”. Morini ha ringraziato per i sopralluoghi “che mi invita sempre a fare ma poi non se ne fa uno, come quando abbiamo parlato della Chiesa della Carità, di Badia. Il problema è che al di là della Regione, è il Comune che dovrebbe dare l’imprinting. Se mi dice che c’è un progetto per una nuova governance del patrimonio dei baroni, bene e sono contento che dentro questa progettualità ci sia anche la scuola di Rovigliano. Se la vocazione della Montesca è di favorire un approfondimento delle tematiche dell’educazione e della formazione. Dobbiamo evitare che siano cattedrali nel deserto e che il patrimonio si sostenga da solo con le attività. Speriamo in notizie più precise”.
Consiglio comunale senza numero legale: Bacchetta “domani conferenza stampa per fare chiarezza”
“Leggiamo alcune ricostruzioni e interpretazioni, ovviamente legittime, che riteniamo abbastanza avventurose riguardo all’ultimo consiglio comunale. Crediamo quindi doveroso fare il punto della situazione di questi ultimi mesi di legislatura e del contesto politico nel quale ci muoviamo. Ovviamente i problemi sarebbero altri, siamo ancora in piena tempesta Covid, siamo concentrati inoltre su vicende assai complesse e difficili, vedi la “questione” Muzi Betti, però purtroppo dobbiamo anche occuparci di altro come è ovvio che sia ed è giusto e doveroso, visto che parlano in molti, che intervenga anche il sindaco. Per cui Lunedi 1 Febbraio alle ore 12,30 convocheremo, nelle modalità consentite dai vigenti regolamenti e normative, una conferenza stampa”.
Anci Umbria e Federsanità Anci Umbria incontrano Assofarm Umbria. Condivise dai due presidenti, Toniaccini e D’Acunto, diverse tematiche su cui poter avviare un lavoro congiunto
In un incontro avvenuto, nella sede di Anci Umbria, a Perugia, tra il presidente f.f. dell’associazione dei Comuni e di Federsanità Umbria, Michele Toniaccini e il presidente di Assofarm Umbria, avvocato Antonio D’Acunto si è parlato della possibilità di attivare una collaborazione su alcune tematiche in ambito sanitario, con particolare riferimento a quei servizi e attività erogate nelle farmacie pubbliche che hanno ricadute dirette sui cittadini.
Erano presenti anche il segretario generale di Anci Umbria, Silvio Ranieri e il responsabile di Federsanità Umbria, Daniele Benedetti.
“Le farmacie – commentano i due presidenti, D’Acunto e Toniaccini – svolgono sempre più un ruolo di presidio in ambito sanitario e assumono centralità nell’erogazione di alcuni servizi strategici e essenziali per la collettività, soprattutto in quelle aree più marginali del territorio. Poter iniziare una sinergia fra le due associazioni, significa informare sempre più i cittadini sulle possibilità offerte dalle farmacie e accompagnarli in modo consapevole attraverso i molteplici servizi che offrono”.
Nei prossimi giorni sarà condivisa una lettera di intenti fra le due associazioni con cui si darà concretezza alla collaborazione.
Città di Castello: apertura e chiusura dei negozi nel periodo natalizio, interrogazione di Pd e Castello cambia
Apertura e chiusura dei negozi nel periodo natalizio: interrogazione di Pd e Castello cambia
“Tra dicembre e gennaio abbiamo appreso il grido di allarme di alcuni esercenti appartenenti a diverse sedi commerciali per una disparità di trattamento relativamente alla chiusura” ha detto il consigliere del PD Letizia Guerri, presentando un’interrogazione in proposito. “Tutti sappiamo le difficoltà che affrontano tutte le attività economiche del comune e che nel tempo hanno rispettato tutte le norme Anticovid. Però la situazione è ed è stata dura specialmente nel periodo natalizio, quando la Regione Umbria ha disposto la chiusura delle attività commerciali nel fine settimana. Anche per questo è necessario garantire parità di trattamento sia per le questioni economiche che sanitarie. Sempre dalla stampa abbiamo appreso un intervento del comandante della Polizia municipale Joselito Orlando in cui dava conto di un’interlocuzione del Prefetto di Perugia sul regime di apertura e chiusura dei negozi. A seguito di questo, si è determinata una situazione che va chiarita e sulla quale non possono esserci dubbi. Vogliamo sapere i contenuti dell’interlocuzione con il Prefetto, se verbale o ufficiale, l’iter della procedura adottata dalla Polizia, per la delicatezza della questione chiediamo di parlarne con urgenza in commissione Programmazione”.
Anche Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, di seguito ha illustrato la sua interrogazione, di argomento simile: “Alcuni operatori commerciali hanno protestato e hanno segnalato assembramenti e comportamenti non consoni alle prescrizione dei DPCM, mancanza di controllo sui contingentamenti. La quesitone è anche che cosa si considera centro commerciale e questo nodo potrebbe portare a contenziosi. C’è poi la minaccia dei commercianti del Centro Commerciale Il Castello di chiudere per i danni economici determinati dalla chiusura in un mese centrale come dicembre. L’Amministrazione dovrebbe verificare meglio con gli interessati e capire quali, se ci sono, le soluzioni per evitare conseguenze legali”.
Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “La vicenda ha risvolti umani toccanti, non è stato e non è né semplice né facile decidere. C’è una parte relativa alle discipline commerciali e quella più sanitaria. L’ipotesi di assembramenti è sempre incombente. Comune e Vigili urbani hanno lavorato molto e da più parti è venuta una lamentela anche per gli eccessivi controlli sugli esercizi aperti in tutto il territorio. Vorrei anche aggiungere che il centro commerciale Il Castello è nato all’interno di una pianificazione quando io ero assessore al Commercio, improbabile che oggi sempre io lo penalizzi”. Joselito Orlando, Comandante della Polizia municipale di Città di Castello, ha spiegato che “Tra novembre e dicembre sono intervenuti provvedimenti governativi con restrizioni e prescrizioni: il DPCM di novembre imponeva delle misure, che la Regione Umbria ha aggravato con chiusura domenicale di tutti, compresi gli alimentari fino al 4 dicembre 2020. Il DPCM di dicembre ha spiegato che oltre i centri commerciali dovevano chiudere anche le strutture ad essi assimilabili, tra questi le aggregazioni. Fino a questo DPCM solo i centri commerciali erano tenuti a chiudere nei festivi e prefestivi. Abbiamo fatto controlli specialmente nel primo impatto della normativa e sono stati elevati dei verbali. Prendendo contatti con il Prefetto di Perugia per adottare un criterio uniforme e capire meglio l’orientamento delle massime autorità provinciali su equiparazioni unità commerciali, il Prefetto ha fornito indicazioni che sono state comunicate nella nota di sabato 12 dicembre 2021. Alla luce del DPCM 3 dicembre la chiusura deve interessare solo i centri commerciali e non vi rientrano esercizi di vicinato, le medie e le grandi strutture di vendita. Con una pec ho comunicato al Prefetto che sarebbe stata rispettata questa linea. Per quanto riguarda Il Castello: è un centro commerciale a differenze di altre strutture come il Trony che pur essendo inserite nel contesto Porta dell’Umbria non sono centro commerciali”. Il sindaco ha aggiunto: “Gli operatori chiedono che vengano chiuse anche altre attività, non mettono in discussione la loro chiusura. Hanno fatto ricorso al TAR. Il Comandante inizialmente ha dato un’interpretazione restrittiva tutti, fino a quando un dirigente della Prefettura non ci invitò alla cautela perché alcune attività non erano equiparabili al centri commerciali. Abbiamo parlato con il Prefetto direttamente e il risultato è il comunicato. Io stesso ho riparlato con il Prefetto. Pensate che vogliamo veramente penalizzare il centro Il Castello rispetto ad altri? E’ triste che il punto sia fare chiudere tutti, non fare aprire tutti. E’ anche indicativo della situazione drammatica in cui ci troviamo. Sarà dura ricostruire l’economia dopo il Covid. Vediamo cosa accadrà con il ricorso al Tar. Sarebbe una vittoria comunque di Pirro perché sarebbero tutti chiusi”.
Mirko Pescari, capogruppo del PD, ha detto: “Fermo restando che lo zelo è collettivo. La situazione del commercio è complicata ed è compito dell’amministrazione comunale prendersi carico di queste problematiche. Molti operatori si sono sorpresi del comportamento del comune e hanno chiesto di fare chiarezza per ribadire l’uguaglianza di trattamento dentro il territorio. Ben venga la ricostruzione del comandante Orlando, fermo restando che qualche dubbio sulla interpretazione normativa e sulle modalità rispetto a questioni così importante. Non può essere una dichiarazione verbale che può far cambiare la linea della Polizia municipale. Siccome al comune di Magione, la Prefettura ha inviato una nota con un’interpretazione del tutto opposta, chiedo un approfondimento con i Servizi Commercio e Polizia in Commissione Programmazione per fugare ogni dubbio”. Vincenzo Bucci ha aggiunto: “Capisco che le decisioni sono state sofferte ma hanno determinato regimi diversi. Un centro è stato agevolato ed un altro ha avuto conseguenze pesanti. Se ci sono state interpretazioni diverse della Prefettura sarebbe grave e non facilitano l’approccio alla problematica. Anche noi abbiamo chiesto una Commissione: è utile, è possibile? Dalla documentazione che abbiamo c’è una difficoltà oggettiva con gli interessi che questi operatori rappresentano. In prima istanza era stata scelta una chiusura di tutte le strutture, l’inserimento della Prefettura è legittimo o no? Di certo il sistema è stato messo in crisi. Spero che si arrivi a interlocuzioni che possano migliorare la gestione dato che l’aspetto economico è pesante”. Il sindaco ha aggiunto: “Non parliamo di filosofia ma di legge: i negozi aperti sono centro commerciale o no? Questo è l’unico punto dirimente. Quelli aperti non lo sono, ognuno ha la propria vicenda. Tenerli chiusi è un abuso di potere”. Massimo Minciotti, consigliere del PD e presidente della Commissione Programmazione, si è detto disponibile a convocare la Commissione.
Sansepolcro: Illuminazione pubblica, redatto uno studio di fattibilità per 4 zone. La risposta del sindaco Cornioli alla consigliera Giorni durante l’ultima seduta del parlamentino
Nel consiglio comunale che si è riunito in modalità videoconferenza lunedi scorso, è stata approvata l’istituzione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria e del canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, destinati a mercati realizzati anche in strutture attrezzate. Si tratta della disciplina provvisoria.
Respinta invece, dopo un lungo e serrato confronto politico tra le parti, la mozione della Lega sul tema “iniziative per il sostegno alla maternità e alla prevenzione delle condizioni che portano all’aborto”.
Per le comunicazioni del sindaco, Cornioli ha informato il parlamentino della conferenza stampa che si è tenuta in Provincia per presentare la richiesta avanzata alla Regione da tutti i Comuni delle due vallate per ridare autonomia a Casentino e Valtiberina in quanto distretti sanitari indipendenti. Quindi ha delineato la situazione alla Rsa San Lorenzo in relazione al Covid e, rimanendo in tema di sanità, ha dato la buona notizia che proprio quella mattina, grazie al defibrillatore del Trebbio, era stata salvata una vita.
La prima interrogazione è stata presentata dalla consigliera del gruppo Misto Simona Bartolo e riguarda la situazione relativa al marchio Buitoni. “Mi sono arrivate sollecitazioni da alcuni cittadini. Quali iniziative sono state prese a questo proposito? Cosa verrà fatto?”. Il sindaco ha risposto ripercorrendo tutta la vicenda e ricordando che si parla di una società quotata in Borsa, quindi è necessaria la massima discrezione. “Fino ad oggi New Lat e Comune hanno fatto tutto il possibile per trovare la migliorare soluzione per la città – ha detto il sindaco – Da parte nostra sono in corso contatti riservati a livello istituzionale”.
Ha fatto seguito l’interrogazione del Movimento 5 Stelle sulla pubblica illuminazione. La consigliera Giorni ha ricordato che l’ultima interrogazione sull’argomento era stata fatta nel mese di ottobre e chiede se ci sono aggiornamenti per questo importante progetto. Il sindaco Cornioli ha risposto dicendo che il Comune, come già detto in passato, sta seguendo la strada dei mutui che si ripagano con i risparmi in bolletta. “E’ stato chiuso in questi giorni uno studio di fattibilità che ha individuato 4 zone per un importo di lavori pari a 800 mila euro – ha detto il sindaco – Le zone sono: il centro storico, la prima cerchia di viali oltre le mura e le zone industriali Trieste-Riello e Altotevere”. Giorni ha replicato dicendo che si è perso molto tempo in questi anni.
L’altra interrogazione è stata presentata dal gruppo di Forza Italia e riguarda il monitoraggio dell’attuale situazione delle imprese operanti sul territorio comunale. “L’amministrazione ha intenzione di aiutare in qualche modo le imprese in difficoltà per le problematiche legate al covid?” ha chiesto il consigliere Tonino Giunti. Il sindaco ha risposto comunicando di essersi confrontato con i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria ed ha delineato la situazione generale, con le forti difficoltà del commercio e della ristorazione, mentre a livello produttivo chi paga di più è il settore moda e abbigliamento. Ma ci sono anche realtà che hanno reagito bene. Il sindaco ha fatto presente che gli interventi a supporto delle imprese saranno incrementati.
L’altra interrogazione di Giunti ha riguardato la proposta di una eventuale apertura, almeno a livello ciclopedonale, dell’ex passaggio a livello di via del Regliarino. Ha risposto l’assessore Del Siena dicendo che il passaggio è stato chiuso su richiesta di Rfi nel 2017, con una ordinanza del sindaco. “La linea ferroviaria non è chiusa ma sospesa, questo significa che non possiamo intervenire in nessun modo. L’unica soluzione sarebbe dichiarare chiusa la stazione ma è ovvio che non lo faremo” ha spiegato l’assessore.
Altra interrogazione di Giunti era relativa all’attività di implementazione del nuovo portale sul turismo del Comune di Sansepolcro (visitsansepolcro). L’assessore Del Siena ha spiegato che il sito è frutto della donazione di un’azienda e che sono stati stanziati 2000 euro per l’implementazione. Giunti ha replicato dicendo che “si tratta di una cifra troppo bassa, quindi il nuovo sito appare come un’occasione persa”.
L’ultima interrogazione è stata presentata dal gruppo consiliare Pd-InComune e riguardava le politiche culturali e la mostra dedicata a Raffaellino del Colle, in fase di organizzazione. La consigliera Andreini ha anche chiesto informazioni su due restauri, quello del Rosso Fiorentino e quello di Raffaellino. Ha risposto l’assessore Marconcini che ha ripercorso quanto fatto nei mesi scorsi, dalla mostra di Banksy agli interventi di manutenzione al Museo fino al Virtual Tour e la card dedicata alla Cultura (CittArt), senza considerare tutto il lavoro effettuato per rispettare le normative anti Covid. La discussione si è anche soffermata sul Comitato scientifico e sui due restauri. “Per la prima opera, che non è nostra, cioè il Rosso fiorentino, abbiamo sempre interloquito con la proprietà. L’opera è molto vulnerabile, soprattutto a livello del supporto ligneo. Quando tornerà in città, dovrà essere garantita la totale sicurezza. Per quanto riguarda l’opera del Raffaellino, l’abbiamo trovata in una situazione molto problematica. La speranza è che in autunno possa tornare al Borgo”.
Questa sera dalle ore 21 su retesole (Ch 13) torna in Primo Piano. Ospiti gli esponenti del PD tifernate Bettarelli, Ciliberti e Mariangeli
Politica tifernate in Primo Piano, questa sera su Retesole. Tra gli argomenti della trasmissione, un bilancio della consiliatura che volge al termine, e un confronto approfondito sulle alleanze in vista delle prossime amministrative
Pallavolo: casi di positività covid ERM group San Giustino, domani il terzo ciclo di tamponi, si va verso il rinvio delle prossime due gare. Pieno rispetto dei protocolli sanitari coordinati, per la società, dal dottor Luca Neri
Consapevoli delle difficoltà che sarebbero incorse per la situazione vigente, la Società Pallavolo San Giustino sta affrontando il momento con grande serenità.
Il secondo ciclo di tamponi effettuato per scrupolo a distanza di quattro giorni dal primo richiesto da protocollo FIPAV, ha rilevato la positività di alcuni membri del gruppo squadra. Per garantire maggiore sicurezza sia agli atleti che a tutti coloro che vi ruotano attorno, sono stati isolati celermente sia i positivi che tutti i membri entrati in contatto con gli stessi. Domani è previsto il terzo ciclo di tamponi e ad esclusione ovviamente dei casi positivi che sono monitorati dalla ASL, coloro che risulteranno negativi riprenderanno ad allenarsi regolarmente, nell’ottica di preparare le prossime partite.
La ErmGroup San Giustino ha deciso di acquistare tamponi antigenici Covid-19 che effettuerà costantemente agli atleti e a tutto l’entourage, grazie al coordinamento del Dott. Neri, Responsabile sanitario della ErmGroup San Giustino. La Società molto attenta al protocollo, sanifica dopo ogni allenamento sia la zona gioco che quelle di contatto. Attualmente si prospetta il rinvio delle prossime due gare, in attesa di recuperare tutto il gruppo squadra.
Politica a Città di Castello: Mariangeli (PD) “nessun veto, ruolo partito socialista fondamentale nella prossima coalizione, le scelte si fanno sui punti del programma e non sulle persone”
“Sarò chiaro, diretto, così da non essere frainteso. In questi mesi ci sono state attribuite posizioni distanti dalla realtà, che oggi intendo chiarire di persona. Il nostro partito lavora per costruire un nuovo progetto di centro sinistra, in linea e al passo con i tempi. Stiamo lavorando per gettare le basi che ci consentano di creare una colazione allargata ad altri partiti del centro sinistra su punti chiari e condivisi che mettano, in primo piano, le prioritrà di cittadini e imprese. Trovo surreale il dibattito politico di questi giorni fatto di veti, riposizionamenti e quant’altro. Il Partito Democratico non ha nessuna intenzione di rinnegare quanto costruito in questi anni e sopratutto non intende “rompere” con il Partito Socialista, che consideriamo perno fondamentale ed autorevole interlocutore per la formazione della nuova coalizione che si propone di Governare la città. Non accettiamo critiche sulla nostra lealtà saremo vicini al Sindaco Bacchetta fino all’ultimo giorno di consiliatura, abbiamo sottoscritto un patto con gli elettori,cinque anni fà, intendiamo onorarlo fino alla fine. L’unione comunale ha tracciato una linea, qualsiasi trattativa sarà condotta da iscritti al partito ma non da eletti negli scranni del parlamentino tifernate, abbiamo voluto separare l’attività politica, da quella amministrativa. L’intento è semplice, non vogliamo mettere pressione alla Giunta, in un momento così difficile”
Città di Castello: Tamponi anti covid, si possono effettuare anche nelle farmacie Federfarma
Un punto di riferimento per la collettività, un ruolo indispensabile nelle città. Sono le farmacie private: in queste strutture, infatti, da diverse settimane le persone possono, su base volontaria, sottoporsi al tampone.
L’ok è arrivato a metà gennaio e in Altotevere sono 8 le farmacie aderenti al progetto firmato fra regione Umbria e Federfarma.
Nello specifico, a Città di Castello, ci sono le farmacie «Ortalli» e «La Tina»; nel comune di Monte Santa Maria Tiberina, la «Pascucci»; a Montone la farmacia «Di Montone»; a Pietralunga la struttura in piazza; a San Giustino la «Eredi Polverini»; a Umbertide «Burelli» mentre a Pietrantonio «Vitali dott. Raoul».
«Abbiamo aderito alla campagna regionale di screening tampone antigenico nasale in Farmacia – hanno affermato – per il rientro a scuola in sicurezza».
Gli studenti, i docenti e il personale delle scuole superiori potranno, infatti, presentarsi nelle farmacie di Federfarma e prenotare il tampone tutti i giorni. Basta avere con sé un certificato di appartenenza alla scuola di riferimento. La comunicazione del risultato è velocissima, circa 15 minuti.
Le farmacie aderenti a Federfarma sono disponibili per processare i tamponi ogni giorno, mattina e sera.
Inoltre la possibilità di effettuare i tamponi è aperta a tutti, non solo per chi appartiene al mondo della scuola: basta recarsi nelle strutture indicate, prenotarsi e pagare una modica cifra.
Coronanavirus a Città di Castello: Bacchetta “ieri 20 guariti e 12 nuovi positivi. Ingiusto addossare responsabilità su casi Muzi Betti alla presidente di cui ho moltissima stima, al pari dei suoi collaboratori”
“Ieri abbiamo avuto 12 nuovi positivi in isolamento contumaciale e 20 persone guarite”. E’ l’aggiornamento della situazione dell’emergenza da Covid-19 a Città di Castello fornito stamattina dal sindaco Luciano Bacchetta, nel sottolineare come “si confermi il trend consolidato da oltre una settimana, con più guariti che positivi”. “L’alta percentuale di guariti è un segnale importante, anche se la circolazione del virus resta intensa e non va sottovalutato il dato delle positività, che sono piuttosto alte ed emergono soprattutto in ambito familiare, una costante di questa seconda ondata del virus”, ha osservato il primo cittadino. “L’attenzione di tutti è inevitabilmente focalizzata sull’Asp Muzi Betti, a proposito della quale sono molto ingenerose le polemiche nei confronti della presidente Andreina Ciubini”, ha evidenziato Bacchetta nel ricordare che svolge il suo mandato a titolo completamente gratuito ed è stata nominata dalla Regione, con il suo pieno consenso. “Ho moltissima stima di Andreina Ciubini e dei suoi collaboratori, a cominciare al direttore sanitario Antonio Moni, che credo abbia svolto un lavoro molto importante e significativo all’interno di questa struttura”, ha chiarito il sindaco, rammentando che “per quasi un anno Muzi Betti è rimasta indenne dalla bufera del Covid-19 e non era facile che accadesse”. “Sono state approntate tutte le misure precauzionali necessarie, con il rispetto di tutti i protocolli in modo assoluto e credo che la presidente e i suoi collaboratori abbiano svolto il proprio lavoro in modo ineccepibile, con grande abnegazione, quindi mi dispiace molto per quello che sta accadendo”, ha precisato Bacchetta, aggiungendo: “in Italia purtroppo c’è la pessima abitudine di cercare sempre il capro espiatorio, ma sappiamo che il Covid-19 può colpire in ogni momento e ovunque, basti vedere quello che è accaduto alla Prosperius con 42 persone positive e quanto è accaduto, anche in Umbria, nelle case di riposo, la gran parte delle quali sono state chiuse in presenza di focolai”. “Questo – ha rimarcato il sindaco – non è mai accaduto alla Muzi Betti, che ha anche creato una ‘Zona Bianca’ per il ritorno all’interno della struttura delle persone positive ricoverate in ospedale che si sono negativizzate”. “E’ stato fatto tutto il possibile, ma è chiaro che il Covid-19 è molto insidioso”, ha ribadito Bacchetta, che ha spiegato: “se il virus penetra in una struttura come la Muzi Betti i rischi di letalità sono molto più alti per l’età e per le malattie degli ospiti, ma di questi rischi non è certo responsabile né colpevole la presidente, per cui non è né giusto, né corretto, né rispondente alla realtà, e soprattutto non serve a nessuno, addossare alla presidente responsabilità che non ha”. “Non condivido assolutamente le riflessioni legittime di alcuni consiglieri comunali perché il lavoro svolto dalla presidente Ciubini è stato ineccepibile ed è stato assicurato con grande impegno, grande senso di responsabilità, grande volontà e ha tutta la mia stima”, ha sostenuto Bacchetta, nel ricordare che “come è giusto che sia, perché vanno garantite tutta la trasparenza e la chiarezza possibili, sulla vicenda si riunirà una commissione consiliare per conoscere e approfondire le problematiche della situazione”. “Quanto è accaduto alla Muzi Betti poteva accadere ovunque, ed è in effetti accaduto ovunque, poi è chiaro che la scomparsa di quattro persone dispiace molto a tutti ed è molto dolorosa”, ha concluso il sindaco.


