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Citerna: Giornata della Memoria, la lettera del Sindaco a tutti gli studenti delle scuole del territorio. Paladino: “I giovani protagonisti di un futuro di pace e fratellanza”

Il sindaco di Citerna Enea Paladino ha commemorato la Giornata della Memoria come ospite del sindaco di Anghiari presso il Campo di Internamento di Renicci, insieme al Maresciallo ed al Dirigente scolastico di Anghiari.
Questa mattina, inoltre, Paladino ha inviato alle scuole comunali di Citerna un messaggio consegnato a tutti gli studenti.
Un invito ai giovani a riflettere sul senso profondo di questa ricorrenza ai giorni nostri.
“Care studentesse, cari studenti,
a voi rivolgo queste parole in occasione della ricorrenza odierna, in ricordo di una delle più grandi tragedie della storia dell’uomo. Sono costretto a scrivervi, perché purtroppo mi è impossibile essere con voi per i motivi che ben conoscete.
Oggi è la Giornata della Memoria: la memoria sulle atrocità perpetrate nei confronti degli ebrei, zingari, omosessuali e oppositori politici nei lager nazisti. Una ferita ancora aperta con la quale la nostra Europa ha il dovere di fare i conti. Pensare che simili atrocità siano solo un ricordo lontano è un errore che non ci possiamo permettere di fare, poiché potenti dittature sanguinarie ancora oggi sono in piedi e minacciano l’umanità.
Ricordare quelle atrocità è il primo passo per non far ricadere negli orrori del nostro passato il nostro libero mondo occidentale ed essere consapevoli che dovremo fare di tutto per difendere questa nostra libertà; libertà che vive solo se continua ad esistere il rispetto reciproco.
Vi invito, a questo scopo, a cercare e a trovare nel vostro studio l’amore per la nostra cultura, per la nostra storia, per le nostre tradizioni, perché solo chi non ha una vera identità ha paura delle altre e quindi ne fugge il confronto e il dialogo.
La pace tra i popoli inizia proprio tra i banchi di scuola, nella dialettica quotidiana con i vostri compagni di banco, verso i quali dovete coltivare quel rispetto che vi deve accompagnare per tutta la vita.
Imparate a difendere le vostre idee e la vostra personalità, anche se sono diverse da quelle degli altri, e rispettate chi è diverso da voi, o chi semplicemente la pensa in un modo differente.
Combattete ogni forma di odio, sostenendo la pace e l’amicizia, perché alimentare odio con altro odio può portare l’essere umano a scrivere le pagine più buie della storia.
Siate i protagonisti di un futuro di fratellanza e di pace: il domani è nelle vostre mani e le vostre azioni di tutti i giorni possono cambiare la storia, portando pagine di luce.
Un caro saluto a tutti voi ragazzi”.

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Montone: Covid & Prevenzione, un nuovo progetto per sensibilizzare la comunità allo screening

Test antigenici rapidi e tamponi molecolari, per rilevare il virus Covid-19, a prezzi agevolati per i cittadini residenti nei comuni di Montone e Lisciano Niccone.
Su iniziativa del Gruppo comunale di Protezione Civile di Montone, con il contributo dei due Comuni dell’Altotevere, è iniziato in questi giorni un nuovo progetto volto alla formazione di una cultura della prevenzione, attualmente unica vera arma per ridurre la curva del contagio, monitorare l’andamento epidemiologico e ridurre la diffusione del virus.
Per eseguire i test è obbligatoria la ricetta medica e poi recarsi presso una struttura abilitata.
Gli interessati possono chiamare dal lunedì al venerdì i numeri 377.35.41.731 – 333.32.88.877 per informazioni e prenotazioni, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19 fino al 31 marzo.
Alla campagna per sensibilizzare allo screening la comunità si aggiunge l’iniziativa, promossa dalla farmacia di Montone, insieme all’Amministrazione comunale e al Gruppo comunale di Protezione Civile, che verrà realizzata per la cittadinanza nella giornata di giovedì 28 gennaio. In questa occasione verranno eseguiti i tamponi nasali rapidi per la ricerca del Covid-19 presso la Farmacia a partire dalle ore 15 fino alle 19.30.
I tamponi sono gratuiti per tutto il personale scolastico delle scuole superiori e per gli studenti dai 14 ai 19 anni. Anche in questo caso è richiesta la prenotazione al numero di telefono 075.9306232.

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Dedicato a Silvana Benigno un progetto di ricerca contro il cancro della Fondazione Ieo-Ccm. L’annuncio ieri durante la consegna ufficiale all’ente di oltre 11 mila euro

Porterà il nome di mamma-coraggio Silvana Benigno un nuovo progetto di ricerca contro il cancro da parte della Fondazione IEO-CCM di Milano. L’annuncio ieri mattina, martedì 26 gennaio, durante la consegna ufficiale a Milano – nella sede dell’Istituto Europeo Oncologico fondato dal professor Veronesi – della raccolta fondi grazie alla vendita del libro “Il tuo sorriso ribelle” dedicato proprio a Silvana. Grande la commozione da parte della figlia Federica e del marito Fabrizio quando i vertici dell’ente hanno reso nota la volontà di riconoscere a Silvana “un grande merito per quanto fatto in vita a sostegno della ricerca contro il cancro, attività poi portata avanti dai congiunti con altrettanto impegno e dedizione nel ricordo di Silvana”.
Federica e Fabrizio nell’occasione hanno consegnato alla Fondazione IEO-CCM oltre 11mila euro, frutto della grande sensibilità di tante persone che hanno acquistato il libro e partecipato alle iniziative di solidarietà organizzate per sostenere la ricerca contro il cancro: un’attività, questa, per il momento conclusa a un anno esatto dalla scomparsa di questa grande Donna. La Fondazione IEO-CCM ha poi precisato che il progetto dedicato a Silvana Benigno è riferito alle “cellule staminali come nuova frontiera di ricerca per la cura del tumore ovarico”. Un “progetto di ricerca dedicato a Silvana Benigno, donna, moglie, mamma, figlia e amica coraggiosa”. In sostanza, grazie pure a quest’ultimo contributo raccolto e affidato alla Fondazione, sarà possibile avviare una ricerca proprio contro quel tipo di cancro che Silvana ha combattuto con tutte le sue forze da fine 2015.
All’appuntamento di ieri allo Ieo di Milano erano presenti la figlia di Silvana, Federica, e il marito Fabrizio, ricevuti da Marta Medi, responsabile Raccolta Fondi e Comunicazione della Fondazione e Federico Palazzotto, referente Eventi e Iniziative Speciali. Federica e Fabrizio nell’occasione hanno annunciato ai vertici dell’organismo che nuove iniziative verranno organizzate fin da subito per continuare a supportare la ricerca, in sinergia con la Fondazione, che oltre due anni fa aveva peraltro già reso merito a Silvana: in una delle foglie dell’Albero dei donatori all’ingresso dell’istituto, c’è infatti il nome di Silvana Benigno, che Federica e Fabrizio hanno osservato con grande commozione. Federica ha detto: “Mamma sarà orgogliosa di questo ennesimo riconoscimento del progetto di ricerca a lei intitolato”.
ECCO IL TESTO UFFICIALE DELLA NOTA DELLA FONDAZIONE IEO-CCM
Le cellule staminali tumorali come nuova frontiera di ricerca per la cura del tumore ovarico Progetto di Ricerca dedicato a Silvana Benigno donna, moglie, mamma, figlia e amica coraggiosa
Il tumore ovarico rappresenta una delle sfide più difficili nel campo dell’oncologia. Esso infatti ha il maggior tasso di mortalità tra le patologie neoplastiche ginecologiche e rappresenta l’ottava causa di morte dovuta a tumore tra le donne. La percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi a tutt’oggi non supera il 35-40%. Questa evoluzione così sfavorevole della malattia è principalmente dovuta alla disseminazione precoce del tumore nella cavità addominale, all’insorgenza di recidive dopo il trattamento chirurgico e/o farmacologico del tumore primario e allo sviluppo di resistenza alla chemioterapia nel tumore recidivante. Ancora oggi abbiamo un quadro piuttosto vago dei meccanismi biologici che governano questi eventi, il che si riflette nell’incapacità di prevenirli o contrastarli in modo efficiente. Una nuova chiave di lettura di questi meccanismi deriva da diverse evidenze cliniche e sperimentali che, negli ultimi anni, hanno acceso i riflettori su una esigua sottopopolazione di cellule neoplastiche denominate cellule staminali del tumore ovarico (ovarian cancer stem cells, OCSC). Grazie alle loro peculiari proprietà biologiche, queste cellule sono capaci di rimanere quiescenti per lungo tempo (sottraendosi così all’azione citotossica della chemioterapia post-operatoria) ma anche di riprendere l’attività proliferativa necessaria per dare origine a metastasi o a recidive tumorali. Le OCSC sono inoltre in grado di attivare meccanismi molecolari che conferiscono loro la resistenza ai farmaci e anche la capacità di eludere l’azione anti-tumorale del sistema immunitario. Nel loro complesso, tali proprietà fanno delle OCSC i potenziali driver dell’evoluzione clinica del tumore ovarico e del suo esito spesso fatale. Di conseguenza, la possibilità di interferire con l’azione pro-tumorale delle OCSC offrirebbe nuove ed efficaci strategie per la cura e l’eradicazione di questa neoplasia. La biologia delle OCSC, tuttavia, rimane un ambito di ricerca ancora poco esplorato e, in particolare, il loro ruolo effettivo nella progressione del tumore ovarico non è ancora stato chiarito. Questo gap di conoscenza è dovuto in gran parte alla mancanza di modelli sperimentali che siano in grado di rappresentare fedelmente la patofisiologia delle OCSC e, al tempo stesso, abbiano una rilevanza clinica tale da consentire il trasferimento dei risultati al letto del paziente in tempi relativamente rapidi. Grazie alla cooperazione delle pazienti, è stato possibile mettere a punto le metodologie necessarie per isolare le OCSC dai campioni di tumore ovarico provenienti dalla sala operatoria. Questo ha consentito, da una parte, di ottenere una biobanca di materiale biologico da una numerosa coorte di pazienti, dall’altra è stato possibile identificare una serie di tratti molecolari e funzionali relativi alle OCSC. Tale approccio ha il vantaggio di basarsi su modelli sperimentali derivati dalle pazienti, il che aumenta in modo decisivo la rilevanza clinica delle informazioni ottenute e la loro trasferibilità in ambito terapeutico. Per esempio, grazie allo studio di OCSC “primarie” (ovvero isolate di fresco dalle pazienti) è stata recentemente identificata la proteina CD73 come un nuovo driver di questa sottopopolazione cellulare e un possibile target terapeutico (Lupia et al, Stem Cell Rep, 2018). La nostra attività di ricerca si prefigge: a) di ottenere un quadro il più possibile esaustivo dei pattern genetici e dei processi biologici che sono specificamente alterati nelle OCSC attraverso approcci tecnologici di ultima generazione quali il sequenziamento dell’RNA con risoluzione a singola cellula, la fosfoproteomica, modelli sperimentali tridimensionali di OCSC co-coltivate con il loro micro-ambiente, etc; b) di verificare il ruolo di queste alterazioni nella patofisiologia e nella funzione tumorigenica delle OCSC; c) di definire le implicazioni terapeutiche dei risultati ottenuti, testando il targeting specifico delle alterazioni OCSC-associate come nuovo approccio verso il disegno di nuovi trattamenti diretti contro questa sottopopolazione cellulare. In ultima analisi, l’integrazione di modelli sperimentali ad alta rilevanza clinica con l’utilizzo di metodologie innovative offre adeguate garanzie per la generazione di dati che, da una parte, chiariscano i meccanismi biologici alla base dell’evoluzione infausta del tumore ovarico e, dall’altra, pongano le basi per strategie terapeutiche efficaci ed innovative.

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Si chiama RIM Altotevere, il patrimonio culturale a portata di click. Al via da oggi la rete interattiva museale


È da oggi on line, “RIM”, il sito della Rete Interattiva Museale Alto Tevere uno strumento per conoscere musei, beni ambientali e luoghi della cultura tra i comuni di Città di Castello, Monte Santa Maria Tiberina e San Giustino. Il sito, consultabile all’indirizzo www.rimaltotevere.it, rientra nel progetto PRIMA, finanziato nel 2020 dalla Regione Umbria – Direzione Musei e Biblioteche e che vede come capofila il comune di Città di Castello e l’ASP G.O. Bufalini con ente che ha supportato il capofila nella gestione esecutiva di realizzazione del progetto. RIM nasce dalla collaborazione tra dieci musei e numerosi istituti culturali del territorio altotiberino per offrire un’esperienza interattiva che consenta di scoprire il patrimonio culturale dell’Alta Valle del Tevere in modo nuovo. Dal sito sarà possibile prenotare una visita al museo, chiedere informazioni e pianificare anche a distanza cosa vedere e come muoversi nel territorio, grazie a schede descrittive, suggerimenti di itinerari, video emozionali e una galleria fotografica. I musei che hanno aderito a RIM sono: la Pinacoteca comunale, il Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione”, il Museo malacologico Malakos, la Collezione tessile di “Tela Umbra”, il Centro di Documentazione delle Arti grafiche “Grifani-Donati” 1799 e la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello; Villa Graziani e il Museo archeologico della Villa di Plinio il Giovane, il Museo storico e scientifico del Tabacco e lo Stabilimento Tipografico “Pliniana” a San Giustino; Palazzo Museo Bourbon del Monte a Monte Santa Maria Tiberina. Il sito RIM Alto Tevere offre anche sei itinerari nel territorio dedicati all’archeologia, al Rinascimento e all’arte contemporanea in Alta Valle del Tevere, ma anche alla botanica, al paesaggio e all’artigianato, realizzati grazie al contributo di numerose realtà culturali e museali presenti nel territorio, tra cui le Biblioteche comunali di Città di Castello e San Giustino e la Biblioteca e l’Archivio Storico Diocesano “Storti-Guerri” di Città di Castello, gli archivi storici del comune di Città di Castello, di Monte Santa Maria Tiberina e di San Giustino, il Castello Bufalini di San Giustino, la Fondazione Archeologia Arborea Onlus e il Museo del Duomo di Città di Castello. Oltre al sito, sono attivi i canali social (Facebook, Instagram e Youtube) del progetto. A breve, sarà disponibile su Apple Store e Google Play la app per dispositivi mobili “RIM Alto Tevere”, grazie alla quale gli utenti avranno a portata di mano le informazioni utili per la visita dei singoli musei e, una volta giunti in loco, potranno arricchire la propria esperienza di visita. Sarà sufficiente inquadrare i codici QR posizionati all’ingresso delle singole sale, o in prossimità di oggetti di rilievo delle collezioni museali, per accedere a speciali contenuti multimediali in cui sono analizzate le specificità di un’opera, si ricevono suggerimenti su oggetti o luoghi ad essa collegati, si aprono dei video di approfondimento, si consultano ricette o si partecipa a vere e proprie cacce al tesoro. La app consentirà anche di ricevere notifiche a seconda degli eventi in programma nei vari musei e luoghi della cultura e di creare una propria lista personale dei luoghi preferiti, così da non perdere nessuna delle iniziative culturali in programma nei musei dell’Alta Valle del Tevere. “In questo difficile momento per la situazione sociale e culturale del nostro paese, a causa dell’emergenza sanitaria, RIM Alto Tevere – ha precisato l’assessore Vincenzo Tofanelli nel ringraziare la Regione Umbria Servizio Musei e Biblioteche diretto dallla dott.ssa Antonella Pinna, l’ASP G.O Bufalini, la dott.ssa Francesca Mavilla e tutti i sogetti coinvolti nell’innovativo progetto – vuole stimolare gli alunni delle scuole del territorio ad approfondire le peculiarità del patrimonio culturale che li circonda, in favore di una maggior consapevolezza del suo valore. A questo scopo, sono stati proposti agli istituti scolastici laboratori e incontri per conoscere meglio il progetto e i musei aderenti.” L’assessore alla Cultura Tofanelli, insieme ai colleghi assessori dei vari comuni coinvolti, hanno voluto convintamente portare avanti questo progetto, certi che possa dare un ulteriore impulso alla valorizzazione dei beni culturali. Per informazioni: info@rimaltotevere.it , Pagina Facebook Rete Interattiva Museale Alto Tevere. Pagina Instagram RIM Alto Tevere.

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Casi di covid alla Muzi Betti di Città di Castello: Fratelli D’Italia interpella la Giunta. Domani i vertici in commissione servizi

Casi di Covid alla Muzi Betti di Città di Castello: domani, giovedì 28 gennaio 2021, si riunirà la commissione Servizi del comune per ascoltare i vertici della Casa di riposo ma il consiglio comunale ne ha parlato anche nella seduta del 25 gennaio su impulso di un’interpellanza di Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia: “La mia intenzione coinvolgere il consiglio per individuare lo strumento giusto ad approfondire che cosa è successo alle Opere Pie Muzi Betti. Non credo che sia giusto bypassare questo documento e aver convocato un audizione della Commissione Servizi. Cosa è successo in questi giorni? I primi contagiati alla Muzi Betti non erano nel focolaio che ha prodotto un boom ma risalgono a molto tempo prima. Si deve fare chiarezza, ci sono protocolli ad hoc su come comportarsi ma non perdiamo di vista che l’ASP Muzi Betti ha come ospiti non solo soggetti deboli per l’età o la non autosufficienza ma anche altri soggetti che con difficoltà possono rispettare regole e di questo dovremmo parlare senza infingimenti. Non basta il Cda della Muzi Betti ma dobbiamo ascoltare tutte le parti e vedere anche le cartelle. Non voglio che la commissione diventi un Tribunale ma fare stare tranquilla la comunità facendo chiarezza. C’ anche la fatalità tra le cause”.

Nella risposta il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “E’ difficile risalire al motivo del contagio. Per molto tempo è stata l’unica RSA indenne dal Covid. Si verificò il caso di una signora centenaria, guarita. Poi sono stati fatti regolarmente tamponi ad ospiti e operatori, tutti negativi. Anche se questo stato è molto provvisorio. Dopo pochissimi giorni dai tamponi negativi, si è verificato il focolaio che ha prodotto 100 positivi. Città di Castello dalla quota più bassa ha avuto un contraccolpo statistico dal fatto che quasi tutti ospiti ed operatori erano contagiati. In una situazione di grande difficoltà quale è stata, il Cda ha reagito molto positivamente, affiancato dal ASL, anche con risorse umane, abbiamo tenuto qui tutti i pazienti. E’ stata creata una zona bianca dentro Muzi Betti per i negativizzati. Oggi gli ospiti guariti vengono riportati dentro Muzi Betti in un’apposita area con tutta l’assistenza necessaria. La risposta su come si è sviluppato non ci compete: c’è stata negligenza? La risposta è impossibile. Nessun ricoverato ha portato il COVID e i parenti non vengono ricevuti. La certezza è solo questa ma poi entriamo nel giallo. Probabilmente qualcuno era positivo e non lo sapeva. L’audizione in commissione è opportuna e con trasparenza ci farà capire cosa il Cda ha fatto. Il problema è che nel corso dell’ultima giornata sono decedute 4 persone che erano ospiti di Muzi Betti. Tutte molte anziane. E’ facile lanciare strali ma dobbiamo essere seri. Valuterete quello che hanno fatto”.

Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha parlato: “Della spoliazione della ASL degli infermieri migliori di Muzi Betti. Se il personale fosse stato mantenuto con un grado di esperienza alto, forse non si sarebbe verificato”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha parlato di “un’interpellanza non inquisitoria ma politica. Per mesi abbiamo visto trionfalismi da parte del CDA della Muzi Betti sulla loro capacità di gestire il contesto e che non c’era nessun contagiato. Poi all’improvviso è scoppiata la tragedia e si è avuto un silenzio assordante, triste. Politicamente mi chiedo se prima era un trionfo e poi nella tragedia c’è il silenzio, è un problema politico, secondario rispetto quello umano ma è un problema. Mi sarei aspettato le dimissioni del presidente nelle mani del sindaco. Ci saranno delle indagini e si chiarirà. Razionalità, sincerità e giusta correttezza richiede un passo indietro del consiglio di amministrazione”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, si è detta colpita dalla “tragicità della vicenda. Sono persone anziane ma sarebbero morte comunque? Non si può dire siamo i più bravi perché non siamo contagiati, dato che era chiaro che prima o poi sarebbe successo. Ma il problema è se ci fosse stato un piano B con i primi contagi. Qualcosa deve non aver funzionato se da 10 si è passati a 100. I contagi sono plausibili, sono occorsi in tante rsa, ma l’estensione è stata fuori controllo. In cosa si è sbagliato? Anche come amministratori. La giusta commissione a capire è la Controllo e Garanzia. Lignani chiedeva che il consiglio si esprimesse su quale fosse lo strumento più idoneo”. Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto, ha detto: “La problematica non è di chi è la colpa tra chi lavora lì dentro come una missione ma quali problemi hanno riguardato i protocolli. Non sono stati rispettati, non sono adeguati? Dobbiamo andare in Commissione ma no quella di Procelli e neanche Controllo e Garanzia, ma una commissione d’inchiesta. E’ questo lo strumento, altrimenti sarebbe uno sminuire. Che siano anziane le vittime non cambia la sostanza”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha parlato “di un momento di politica insalubre. La Commissione d’inchiesta me la sarei aspettata rispetto alla Regioen Umbria nell’adeguatezza ad affrontare l’emergenza, per non aver approvato il piano sanitario regionale, per il fallimento del tracciamento ma non cercare il capo espiatorio, chiedendo le dimissioni del CDA. Questo è grave. Va bene chiarezza, confronto e trasparenza ma qual è la differenza con l’audizione in commissione Servizi. Noi non siamo adeguati ad esprimere giudizi, dobbiamo entrare in un contesto sanitario che non conosciamo. E’ pretestuosa la commissione speciale. Questo è un virus maledetto: se entra in uan scuola chiediamo le dimissioni del preside, in un autobus dell’autista. Va potenziato il sistema dei vaccini ma dobbiamo dare solidarietà alla Muzi Betti per tutto quello che ha fatto sia al CDA che agli operatori. Non è l’unica rsa colpita da contagi ma solo a Città di Castello è stata chiesta una commissione d’inchiesta”. Gaetano Zucchini, capogruppo dei Democratici, ha detto: “Bisogna avere una visione seria e responsabile: le rsa hanno avuto in tutta Italia un’alta mortalità. Non mi stupisce il contagio così alto a Muzi Betti. Oggi in una struttura ci sono stati 48 positivi e 4 deceduto dall’individuazione del focolaio. Io credo che Muzi Betti abbia fatto tutto il possibile. Poi c’è l’imponderabile. Ritengo inutile la commissione d’inchiesta e quella Controllo e Garanzia, bene la commissione Servizi per capire da chi ha responsabilità come è avvenuta un’evoluzione così rapida e cosa si è fatto per contrastare il contagio”.

Lignani ha replicato: “Rivendico ogni parola. Abbiamo la conferma di una tragedia e non era possibile rimane silenti perché ce ne avrebbe chiesto conto la comunità cittadina. Altri hanno fatto politica dando le colpe alla Regione. Io ho chiesto chiarezza. Ci sono questi strumenti conoscitivi nel consiglio comunale e specula chi non li vuole. Ha senso raccogliere firme per una commissione condivisa, ne bastavano poche ma volevo che fosse individuato uno spazio condiviso. Io chiedo a Procelli di non fermarsi all’audizione del Cda ma allargarle anche ad altri parte in causa in seduta riservata. Pensate che i parenti di chi è venuto a mancare non vogliano questo? Perché bisogna sentire una campana sola?”. Il sindaco ha concluso il dibattito dicendo che “Sono d’accordo a fare una commissione Servizi e che sia allargata ad esempio ad ASL. Muzi Betti è stata miracolata in questi mesi: se il Covid colpisce una persona di 30 anni i rischi sono molto minori, quando colpisce persone anziane la mortalità più alta e per questo ho citato le date di nascita. E’ vero quello che diceva Rigucci è vero nel senso che c’è stata una trasmigrazione molto forte da Muzi Betti ad Asl, perché Asl con l’acqua alla gola per l’emergenza Covid cercava operatori. Non è colpa di nessuno, è stata una scelta personale. Muzi Betti, con l’aiuto di Asl, è dovuta correre ai ripari e alcuni infermieri da Asl si sono trasferiti a Muzi Betti. Sono convinto che si è lavorato con il massimo scrupolo e seriamente. Bene la commissione, gli operatori essendo giovani non sembra che abbiano avuto conseguenze particolari, per gli ospiti il decorso è più complesso perché hanno fragilità pregresse importanti. Queste persone molto anziane sono le prime che devono avere i vaccini e sono stati fatti. Questa è l’unica soluzione, tutto il resto non è risolutivo”.

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Mancato numero legale Consiglio comunale Città di Castello: Bacchetta “ricostruzioni fantasiose, anche se legittime”


“Leggiamo alcune ricostruzioni e interpretazioni, ovviamente legittime, che riteniamo abbastanza avventurose riguardo all’ultimo consiglio comunale. Crediamo quindi doveroso fare il punto della situazione di questi ultimi mesi di legislatura e del contesto politico nel quale ci muoviamo. Ovviamente i problemi sarebbero altri, siamo ancora in piena tempesta Covid, siamo concentrati inoltre su vicende assai complesse e difficili, vedi la “questione” Muzi Betti, però purtroppo dobbiamo anche occuparci di altro come è ovvio che sia ed è giusto e doveroso, visto che parlano in molti, che intervenga anche il sindaco. Per cui Lunedi 1 Febbraio alle ore 12 convocheremo, nelle modalità consentite dai vigenti regolamenti e normative, una conferenza stampa”.

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Lunedì 1 febbraio, al santuario della Madonna delle Grazie, conferenza stampa per la presentazione del progetto di restauro della cappella laterale

Lunedì 1 febbraio 2021, alle ore 11, presso il santuario della Madonna delle Grazie in Città di Castello si terrà una conferenza stampa per la presentazione del progetto di restauro della cappella laterale e l’illustrazione dello stato di avanzamento dei lavori.

Interverranno: S.E. Mons. Domenico Cancian, vescovo diocesano; don Andrea Czortek, parroco; arch. Francesco Rosi e ing. Alessandro Petrani, progettisti; Vincenzo Tofanelli, assessore alla cultura del Comune di Città di Castello.

I lavori, approvati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e parzialmente finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana, hanno preso avvio nello scorso settembre e sono portati avanti dalla Diocesi di Città di Castello e dalla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie.

Il progetto, che verrà illustrato nel corso della conferenza stampa, prevede il miglioramento sismico, l’adeguamento e il potenziamento degli impianti tecnologici, il restauro degli elementi artistici (affreschi e sculture) interni ed esterni e l’adeguamento liturgico di uno degli edifici sacri maggiormente legati alla storia – ecclesiale, civile e artistica – di Città di Castello.

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Pallavolo serie B/M: Cesari e Celestini (In Job Città di Castello) “ci faremo trovare pronti, partire bene fondamentale”

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/523063835335937

“Vittoria sofferta ma fondamentale, quella contro Foligno. Ritornare in campo dopo così tanto tempo è stato importante, aspettavamo questo giorno da undici mesi ed è stata una gioia immensa, che ci ricorderemo a lungo. Fissare obbiettivi, in una stagione come questa è complicato, unica cosa certa è che vogliamo mantenere la categoria sul campo, lo dobbiamo alla società, per quanto fatto fino ad oggi e ai nostri tifosi che anche se tramite i canali social, ci sono vicini”

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Pallavolo serie B2/M: Francesca Bertinelli (Autostop Trestina) “tornare in campo, emozione unica, squadra e rosa completa”

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/414362626463749

“Iniziare bene è fondamentale, anche se tornare in campo dopo 11 mesi, può essere complicato. E’ stato emozionante, anche se avevamo il timore che qualche complicazione potesse rimandare l’esordio, così non è stato e ci godiamo il momento. Viviamo alla giornata, consapevoli della grave situazione pandemica che stiamo attraversando, ma ricominciare è positivo perchè accende la speranza che tutto questo, fra qualche tempo, ce lo potremo lasciare alle spalle per tornare a vivere, finalmente, una vita normale”

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Aggiornamento sui casi di covid al Prosperius Tiberino di Umbertide: ad oggi si contano 16 operatori contagiati e 26 pazienti positivi ricoverati all’interno della struttura

“Al termine della giornata odierna dopo aver eseguito un ulteriore screenig, la situazione dell’Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide vede 16 operatori contagiati e 26 pazienti positivi ricoverati all’interno della della struttura che sono asintomatici o con sintomi lievi.E’ stata appositamente predisposta un’area per poter ospitare questa tipologia di pazienti in modo da non farli entrare in contatto con gli altri.Si e’ deciso, in accordo con la Usl Umbria 1, di non trasferire i pazienti per non gravare sulle altre strutture.La situazione e’ in continua evoluzione, ma costantemente monitorata. Nei prossimi giorni continueranno gli screening sia dei pazienti che degli operatori.Giovedi’ si riunira’ un comitato scientifico interno a cui parteciperanno anche specialisti della Usl Umbria 1 per esaminare il problema”.

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Gli Amici del Fumetto di Città di Castello ricordano Flavio Manni: “che riposi nelle verdi praterie e il suo spirito aleggi nell’infinito cielo azzurro del West”

Il corpo di Flavio riposi nelle verdi praterie e il suo spirito aleggi nell’infinito cielo azzurro del West.
È questo il saluto più bello con il quale l’Associazione Amici del Fumetto di Città di Castello vuole salutare il grande appassionato di fumetti, satira, fantascienza, ma anche l’artista, il poeta, l’appassionato di simbolismo di tarocchi e di letteratura e archeologia.

Flavio Manni era tutto questo e molto altro, sapendo spaziare da un campo all’altro senza perdere la profondità di una conoscenza vera, frutto di uno studio sempre rigoroso, di una elaborazione per la quale sapeva procedere con un acume e uno spirito critico rari.
Non è un caso che la rassegna Tiferno Comics abbia mosso i suoi primi passi nel lontano 2003 legando a Flavio il suo nome. Ma non poteva essere altrimenti: la mostra era dedicata al disegnatore di Tex Fernando Fusco e dell’eroe bonelliano Flavio sapeva tutto, dalla storia editoriale ai segreti per riconoscere gli albi originali.
I collezionisti ancora oggi ricordano il suo incontro, che lo vide svelare i trucchi per valutare la propria collezione, sapendo individuare le prime edizioni e gli albi rari. E lui parlò, affascinando tutti appunto, di albi originali e rari, rifuggendo a ogni discorso riferito al valore economico. Se il discorso cadeva sul prezzo, ti faceva capire che non era questo che a lui interessava, e ti parlava del tempo in cui le edicole erano piene di colori, dei colori delle sue amate strisce.
Da appassionati, sappiamo come questo suo aspetto dica tutto sul suo spessore morale e sulla onestà intellettuale.

Come vuole sottolineare il presidente dell’associazione Gianfranco Bellini, Flavio è stato una pietra miliare della mostra del fumetto di Città di Castello, che senza persone come lui non avrebbe segnato le vette che ha raggiunto.

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Sansepolcro: Tonino Giunti (Forza Italia) Un’altra opportunità che si perde per il rilancio turistico economico di Sansepolcro. Il portale non porta niente di nuovo”

“Ho presentato un’ interrogazione nello scorso Consiglio Comunale sul ” Nuovo
portale sul turismo del Comune di Sansepolcro” in merito a quella che è l’attività di
implementazione della piattaforma web based .
Questo perché fu approvata, dal Consiglio Comunale su proposta del sottoscritto
consigliere, sul documento RIPARTIAMO INSIEME, relativo al capitolo “IL
TURISMO CHE VERRA’ “, la realizzazione di un sito internet comunale turistico.
In particolare oltre al sito, andava curata e sostenuta con investimenti economici la parte che riguardava l’inserimento ed il posizionamento del sito-portale nei motori di ricerca.
Purtroppo quello che speravo non si è verificato; ne è uscito un sito dedicato sì alla città di Sansepolcro, ma non un portale con la possibilità dell’inserimento , a pagamento, delle realtà turistico ricettive del Comune di Sansepolcro. Con le somme pagate si finanziava il caricamento sui motori di ricerca.
Queste imprese hanno subito un notevole danno economico dall’effetto Covid, soprattutto per quelle che sono state le pessime direttive governative, che le hanno lasciate aperte, ma di fatto, bloccando gli spostamenti tra regioni, hanno impedito l’arrivo di possibili clienti. Con l’apertura obbligata, questi esercizi non hanno potuto attingere nemmeno ai minimi ristori del Governo centrale.
Peccato, si sta perdendo una grande occasione di rilancio economico del territorio”.

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Politica: Lignani (Fd’I) “il declino di Città di Castello non si arresta con una (ex) maggioranza in stato comatoso”

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“Un clima da basso impero, con una Giunta e un Sindaco  ormai incapaci di governare una ex maggioranza consiliare che sta portando la Città alla paralisi. Alle porte ci sono enormi sfide  per arrestare il declino di una città che ha i parametri fondamentali socio economici in costante regresso e che ha bisogno d una guida autorevole che possa interagire in maniera ferma e decisa con i livelli regionale e nazionale. Ci possiamo permettere un’agonia prolungata determinata da lotte di piccolo potere o dalla scelta di un’Assessore come ultima scelta  di potere che a questo punto sarebbe meglio non nominare? Il Centrodestra non presenterà mozioni di sfiducia ma è pronta a sostenerne una presentata da ex membri di maggioranza che è bene si assumano scelte di responsabilità concreta.  E’ evidente come  in questo triste conteso siano preferibili pochi mesi di Commissario prefettizio a questo teatrino indecente. La speranza è che il futuro Governo non scippi a milioni di italiani e a 39000 tifernati il diritto di scegliersi il proprio Governo cittadino nella prossima primavera rinviando per convenienza elezioni cui, sicuramente, i tifernati non possono permettersi di rinunciare”.

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Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta: “all’asp Muzi Betti scomparsi quattro ospiti che erano ricoverati in ospedale, siamo tristi e addolorati”. “Giovedì in commissione saranno ascoltati i responsabili della struttura”

“Nella giornata di ieri i numeri sono stati impercettibili, un nuovo positivo e nessun guarito, ma per quanto riguarda l’Asp Muzi Betti c’è purtroppo da dire che sono scomparse quattro persone, tre signore e un signore, che erano ricoverate in ospedale”. E’ quanto ha comunicato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, nell’esprimere profondo cordoglio alle famiglie degli anziani deceduti. “La scomparsa di queste persone è molto triste e ci addolora – ha affermato il primo cittadino – purtroppo, nonostante i grandi sforzi che si stanno compiendo alla Muzi Betti, sapevamo che la penetrazione del virus all’interno della struttura avrebbe comportato altissimi rischi di letalità, in presenza di ospiti molto anziani, che possono opporre una resistenza al Covid-19 inferiore”. Bacchetta ha ricordato che giovedì 28 gennaio, alle ore 17.00, si riunirà la commissione consiliare Servizi e Partecipazioni per l’audizione dei rappresentanti dell’Asp Muzi Betti, “dove – ha rimarcato – dove sono stato presi provvedimenti abbastanza celeri e, spero, efficaci, come la creazione di una ‘Zona Bianca’ per accogliere le persone negativizzate, nell’ambito di una decisione importante nella gestione dell’emergenza, che condivido molto, di fare in modo che gli ospiti positivi potessero rimanere a Città di Castello e non dovessero essere trasferiti in altre strutture, parlando di anziani per i quali spostamenti in altre strutture sarebbero stati ancora più dolorosi, complicati e difficili”. Bacchetta ha quindi ribadito “la necessità di continuare a lavorare tutti assieme, il Comune in primis per quanto riguarda le proprie competenze, nella battaglia contro il Covid-19, in attesta della vaccinazione di tutta la popolazione”. “Invitiamo tutti a continuare a seguire le prescrizioni, perché il calo consistente di positivi nella nostra città nell’ultima settimana purtroppo non si accompagna in Umbria a una situazione particolarmente tranquillizzante, visti i dati piuttosto altri e i focolai che si registrano altrove”, ha ribadito il sindaco, concludendo: “cerchiamo di fare il nostro dovere, con la consapevolezza che dovremo ancora resistere a lungo”.

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Casi di Covid pallavolo Erm Group San Giustino: Filippo Agostini “sono negativo e in attesa del terzo tampone, ma vivo questo momento con apprensione”

“Dopo mesi di attesa, di tamponi negativi il destino ci ha risevato la spiacevole sorpresa della positività al covid per tre componenti della nostra rosa, è paradossale ma dobbiamo farcene una ragione e guardare al futuro con serenità. Il nostro è un grande gruppo, ne usciremo rafforzati detto questo, sono negativo e in attesa del terzo tampone, ma vivo questo momento con apprensione”

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/206886474491259
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Perugia: la Provincia ripristina la targa commemorativa a 23 donne partigiane, posta sulle mura dell’ex carcere femminile di Perugia

La Provincia di Perugia ripristina la targa commemorativa posta a ricordo delle donne perseguitate politiche sulle mura dell’ex carcere femminile di Perugia, lo fa oggi rispettando le regole covid, ma si riservandosi di fare una vera e propria cerimonia quando possibile. La Provincia di Perugia, su segnalazione dell’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) e dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), è venuta a conoscenza del grave danneggiamento della targa commemorativa dedicata alle donne perseguitate politiche, posta sulle mura dell’ex carcere femminile di Perugia per volontà dell’amministrazione provinciale nel 1979.
L’iscrizione apposta sulla lapide è la seguente:

“SACRIFICANDO LIBERTA’ E AFFETTI
LE CONDANNATE DAL TRIBUNALE SPECIALE
QUI RINSERRATE
NEL GELIDO SILENZIO DI QUESTE MURA TENEBROSE
CONTRIBUIRONO A RICONQUISTARE ALL’ITALIA
CONTRO L’ODIOSA DITTATURA FASCISTA
DEMOCRAZIA E INDIPENDENZA
ASSICURANDO INSIEME ALLE SUE DONNE
BUON TITOLO ALLA PARITA’ DEI DIRITTI
DA SEMPRE LORO NEGATA
PER SUSSEGUIRSI DI EPOCHE E DI CIVILTA’
I CITTADINI DEMOCRATICI DI PERUGIA
RICONOSCENTI
NE AFFIDANO LA MEMORIA E L’INSEGNAMENTO
ALLE GIOVANI GENERAZIONI
PROVINCIA DI PERUGIA
A.N.P.P.I.A
7 OTTOBRE 1979
RIPRISTINATA DALLA PROVINCIA DI PERUGIA E DALL’A.N.P.P.I.A. IN DATA 26 GENNAIO 2021”.

Alla Cerimonia hanno partecipato: Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia, Chiara Armenia Viceprefetto vicario, Edi Cicchi assessore alle pari opportunità del comune di Perugia, Alberto Stella e Carlo Chianelli iscritti Anppia, Francesca Candori docente Università di Perugia, Fulvio Brillo dirigente aggiunto di Polizia Penitenziale della nuovo complesso Perugia-Capanne.
Clara Balboni, Anna Bazzini, Adele Bei, Maria Bernetich, Anna Bessone, Francesca Vera Ciceri Invernizzi, Cesira Fiori, Lea Giaccaglia, Ergenite Gili, Lucia Gobetto, Antonia Logar, Rosa Messina, Lucia Olivo, Marcellina Oriani, Anna Pavignano, Maria Maddalena Pizzato, Anita Pusterla, Camilla Ravera, Giorgina Rossetti, Carmelina Succio, Iside Viana, Valeria Wachenhusen. Nel ricordo di queste donne – ha detto Erika Borghesi – condannate dal Tribunale Speciale tra il 1928 e il 1943, per avere svolto attività antifascista, il 7 ottobre 1979 fu scoperta una lapide affissa sul muro di cinta del carcere di Perugia, dove erano state detenute. Tutti dobbiamo essere grati a queste donne 23 donne eroiche del partito comunista, che lottarono contro il fascismo. Tra queste, alcune dopo il carcere, hanno intrapresero l’impegno politico. Le donne antifasciste condannate dal Tribunale Speciale, in tutta Italia, dal 1927 al 1943, furono 161”.
“Queste erano le prime lotte delle donne per la democrazia libertà e parità di genere – ha detto Chiara Armenia – l’ideale di donna fascista era casalinga parsimoniosa e ignorante fattrice, silenziosa ombra del marito e madre dei futuri soldati da offrire alla Patria”.
Edi Cicchi ha sottolineato che: “quando si parla di guerra si pensa ad immagini al maschile ma la guerra l’hanno fatta anche le donne lavorando nei campi, nelle case con impegno, per sostenere gli uomini che erano al fronte”.
Alberto Stella e Carlo Chianelli hanno ricordato che l’istituto Magistrale qui davanti è stato il punto di raccolta degli ebrei durante il fascismo, che dopo furono portati a Isola Maggiore. “Anche sulle mura di questa scuola – hanno concluso – andrebbe apportata una targa in ricordo di questo momento”.

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Consiglio comunale Città di Castello: question time, le minoranze escono in polemica per l’odg non discusso. Manca il numero legale, seduta sospesa

Per la mancanza del numero legale il consiglio comunale di Città di Castello convocato lunedì 25 gennaio 2021, è stato interrotto, subito dopo il question time, durante il quale si era discusso della scuola di Rovigliano, di esercizi commerciali e lock down, dei casi di contagio a Muzi Betti, senza esaurire tutti i documenti inseriti nell’ordine del giorno. Durante l’appello del segretario comunale Bruno Decenti sia il capogruppo dei Civici per Città di Castello Filippo Schiattelli sia il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini hanno dichiarato di uscire. In particolare Schiattelli ha spiegato la decisione con la mancata discussione durante il question time della sua interrogazione “sui fatti della Commissione Controllo e Garanzia e in particolare sulle dichiarazioni del sindaco rispetto la compatibilità del presidente Bucci con la carica di presidente dell’organismo”. La seduta si è aperta con le comunicazioni. Il capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci ha parlato delle dichiarazioni del sindaco rispetto al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla gara dei rifiuti, sottolineando che “la vicenda è ancora aperta e non è escluso niente, compreso l’annullamento della gara. Ha avuto un atteggiamento non rispettoso. Riporti nei giusti binari il dibattito. Siamo contenti se Sogepu vince la gara ma anche se avvenisse, il vincitore sarebbe Sogeco che è formata da sette soggetti, con un profilo pubblico snaturato, dato che avrà la maggioranza un privato. Rispetto il pronunciamento del Consiglio di Stato: dovremmo stare in silenzio e aspettare che l’Auri gestisca i passaggi”. Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto, ha annunciato di uscire dall’aula: “Sono ferito dal comportamento di questa assise. Oggi si sarebbe dovuto discutere di quanto accaduto in una commissione e delle richieste di un intero settore ma per colpa della maggioranza e del presidente che non fa rispettare i tempi, non si arriva mai al dibattito”. Francesca Mencagli, presidente del consiglio, ha ribadito che “l’ordine del giorno dei consigli si costruisce nella capigruppo, abbiamo lavorato tantissimo, condividendo le scelte”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “Anche a me dispiace che non si è potuto discutere il documento di Filippo Schiattelli e Luigi Bartolini sulla Commissione Controllo e Garanzia. Interessa anche a me rispondere. A Bucci dico: ho notato sugli schermi la sua espressione quando ho comunicato la sentenza del Consiglio di Stato, sembrava che avessi fatto un annuncio funebre. Ribadisco che il Consiglio di Stato ha detto che la gara era regolare e che l’Auri deciderà. Sarebbe strano che l’Auri smentisca se stessa. Non capisco le sue affermazioni. La società con più soggetti era un obbligo di legge. Ma nessuna mancanza di rispetto, su questo potrei dire qualcosa anch’io. Ma non amo fare la vittima”. Mirco Pescari, capogruppo del PD, ha detto: “La maggioranza non ha responsabilità su quello che è accaduto in Commissione Controllo e Garanzia, semmai la libera determinazione dei singoli consiglieri. Su Sogepu dobbiamo stare attenti a non fare allarmismi su un’azienda che svolge un servizio strategico e occupa tanti nostri concittadini. Sogeco era un obbligo di gara, la percentuale della società non rispecchia in nessuna misura la gestione dei servizi che sono legati al progetto di gara. Le sentenze non si discutono, si rispettano e vedremo come vengono interpretate”. Il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini, rientrando, ha chiesto la verifica del numero legale per poi uscire. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha annunciato l’uscita del Gruppo. Un nuovo appello ha certificato la mancanza del numero legale: oltre a chi l’ha dichiarato di non partecipare in apertura di seduta, non erano presenti risposto Nicola Morini e Vittorio Vincenti di Tiferno Insieme, Andrea Lignani Marchesani di Fratelli d’Italia, Giorgio Baglioni della Lega, Marcello Rigucci del Gruppo Misto, Giovanni Procelli della Sinistra, Ursula Masciarri del PSI. Dopo trenta minuti si è proceduto di nuovo all’appello che ha confermato la mancanza del numero legale, pari a 13, per proseguire i lavori del consiglio.

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La vita di Liliana Segre, nell’adattamento di Medem. Nella giornata della memoria di Città di Castello collegate on line 24 classi


24 scuole parteciperanno alla Giornata della Memoria a Città di Castello. Nell’avvicinarsi della Giornata in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, anche nell’anno del Covid, l’Amministrazione comunale di Città di Castello propone iniziative dirette alle scuole “Che possano sensibilizzare i più giovani verso il dramma ancora presente del genocidio e non dimenticare la Shoa” dicono gli assessori ai Servizi educativi Rossella Cestini e alla Cultura Vincenzo Tofanelli, parlando di “La luce della mia stella”, rielaborazione originale di Medem, basata sul testo “Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre e Daniela Palumbo, con ideazione, scrittura e regia di Irene Bistarelli, rivolto ai bambini dai 9 anni e ragazzi (classi quarte e quinte della scuola primaria e scuole secondarie di primo grado). L’ evento avrà luogo nella forma di uno spettacolo interattivo interamente online, su piattaforma GOOGLE MEET; sarà costituito da tre contributi video che raccontano la storia di Liliana Segre, alla fine di ciascun video, i ragazzi interagiranno sul tema. Il primo appuntamento sarà in occasione del Giorno della memoria, mercoledi 27 gennaio 2021, con repliche nei giorni successivi, con modalità rispettose della normativa sanitaria e delle misure di prevenzione e contenimento dell’emergenza epidemiologica COVID-19. “Abbiamo avuto dalle scuole un riscontro molto superiore alle aspettative e siamo molto soddisfatti di questo interesse. Gli studenti di 24 classi tra scuole elementari e medie potranno assistenere a distanza all’allestimento. Dobbiamo tenere alta la coscienza su quali immani tragedie possono determinare l’intolleranza religiosa, l’odio razziale, la discriminazione, la coartazione delle libertà, la negazione dei diritti umani, individuando in particolare nelle giovani generazioni i principali destinatari di tali azioni della consapevolezza e della memoria” aggiungono gli assessori, ringraziando l’associazione Medem, che ha ideato e proposto l’evento, per la grande sensibilità dimostrata nel evidenziare il Giorno della Memoria con un evento artistico per le giovani generazioni, così lontane dai quei tempi terribili ma così vicine ad altri tipi di violenza cieca, che debbono saper riconoscere e chiamare con il suo nome: genocidio.

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