Pd, Psi La Sinistra: “sulle case popolari regolamento piu’ restrittivo di quelli della Lega. per certificato sui patrimoni serve legge nazionale”

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“La Lega chiede misure che sono fuori dalle competenze del comune pur di non riconoscere che il nuovo regolamento sulle case popolari del comune di Città di Castello è più garantista di quello di altri comuni limitrofi in cui è forza di governo. Noi abbiamo introdotto più equità nell’assegnazione degli alloggi grazie ad una clausola di preferenza per chi ha 15 anni continuativi di residenza nel comune, la soglia del 50% tra italiani e stranieri in uno stesso stabile, maggiori punteggi in caso di perdita del lavoro e figli a carico” dichiarano Francesca Mencagli, capogruppo reggente del PD, Vittorio Morani, capogruppo del Psi, e Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, a nome della maggioranza di Città di Castello in risposta ad un comunicato di Marcello Rigucci e Linda Innocentini, rispettivamente capogruppo e consigliere della Lega. “Nel regolamento del comune di Umbertide, tanto per fare un esempio, gli anni di residenza continuativa richiesti sono 10, 5 in meno di quelli previsti dal nostro regolamento. Forse la nota critica dovrebbe inviarla alla maggioranza del sindaco Carinzia e non a quella del sindaco Bacchetta”. “Sul certificato delle proprietà all’estero da allegare alla domanda per le case popolari siamo d’accordo; passare dalla semplice autocertificazione ad una dichiarazione di un ente terzo sarebbe un elemento di maggiore trasparenza ed equità per tutti. Peccato che nessuna normativa nazionale prescriva di produrre tale documentazione. Ci aspettiamo che Rigucci, in quanto rappresentante locale di un partito di governo, anche in questo caso rivolga non alla maggioranza del comune di Città di Castello, che non ha potere nello scrivere le leggi, ma alla sua maggioranza parlamentare a Roma la critica. Quanto alla commissione locale, lungi dallo scomparire ha invece un ruolo attivo e decisivo in caso di ricorsi, dopo cioè la formulazione della graduatoria, che per evitare discrezionalità, è stilata dal programma informatico della Regione dell’Umbria, quindi con uguali criteri e pesi in tutto il territorio umbro”. “
É un peccato anche che per mero spirito di contrapposizione Rigucci non abbia colto e valorizzato il buon lavoro svolto da tutte le forze politiche in Commissione il cui risultato è un regolamento con molti elementi migliorativi e che permetterà assegnazioni più eque sotto ogni punto di vista, economico e sociale” concludono Mencagli, Morani e Procelli “Siamo poi consapevoli che il compito non si è esaurito con l’approvazione del regolamento: a fronte di 200 alloggi assegnati, in lista d’attesa a Città di Castello ci sono 150 famiglie. E’ importante che tale scostamento tra domanda ed offerta sia al centro di una riflessione di tutte le istituzioni e delle agenzie coinvolte perché il diritto alla casa è tra i diritti fondamentali e, come il lavoro, incide profondamente sull’efficacia di altri interventi pubblici a contrasto di nuove e vecchie povertà, vecchie e nuove esclusioni o devianze. Su questi temi portanti per la coesione sociale, come abbiamo fatto sul regolamento, è benaccetto il contributo di tutte le forze politiche”.
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