Il Comune si riprende in uso esclusivo le sale di rappresentanza del Circolo tifernate:  una tradizione secolare a rischio

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Con la Delibera n.75 del 18 aprile 2019 la Giunta comunale riprende di fatto il pieno controllo del Quadrilatero e sottrae al Circolo tifernate la gestione delle sale di rappresentanza. E’ la logica conseguenza della nefasta convenzione del 2007 con cui il Comune di fatto esercitava un diritto di prelazione sulle Sale. In pratica  le spese di luce e riscaldamento che sono rimaste integralmente  a carico del Circolo dietro un modesto corrispettivo hanno subito negli anni un aumento esponenziale ed il sodalizio ha dovuto alzare bandiera bianca. La nuova situazione di  un Circolo senza la Sala degli Specchi e senza la Sala degli Stucchi è stata determinata da uno stato di necessità ma è di tutta evidenza che la secolare istituzione ridotta a sala giochi e sala lettura sarebbe  solo un pallido parente del sodalizio con cui tutti i Tifernati hanno convissuto partecipando a indimenticabili ricevimenti e feste  oltre che a innumerevoli eventi culturali.  E’ vero, Palazzo Bufalini è di proprietà del Comune ma è bene ricordare che il Teatro Comunale è stato nella prima metà del Novecento donato dall’Accademia degli Illuminati, progenitrice del Circolo, al Municipio tifernate. Di fatto con il pretesto di lavori di straordinaria manutenzione si inaugura in scadenza della precedente Convenzione un periodo transitorio di 8 mesi in cui si dovrà  stendere un nuovo accordo. Il rischio della fine del Circolo è concreto e l’Amministrazione comunale deve comprendere che senza l’intermediazione di un privato difficilmente i locali di rappresentanza potranno ospitare in futuro momenti ludici e ricreativi aperti tra l’altro a tutti (basti pensare al martedì grasso dei bambini). La nuova Convenzione dovrà prevedere l’uso esclusivo in determinate date dell’anno (31 dicembre, martedì grasso cene sociali e assemblee ) per il Circolo o, alternativamente, la gestione diretta delle stesse con canone di locazione almeno pari alle spese vive per gli eventi. In caso contrario, se si volesse proseguire nella volontà punitiva e bolscevica che ha ispirato la precedente Convenzione, difficilmente avremo un Circolo così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi e la Città perderebbe una Istituzione che ha inciso positivamente nella Storia tifernate.
Occorre chiarezza e precise assunzioni di responsabilità speriamo condivise e ben ponderate. Si allega all’uopo l’interrogazione presentata in data odierna sulla vicenda.
Andrea Lignani Marchesani
Capogruppo FdI

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