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Emergenza coronavirus: Bacchetta “7 positivi in più, 20 ricoveri, di cui 3 in rianimazione. Sui tamponi decide la Regione”

“Aggiorniamo la situazione con 7 positivi in più, all’ospedale sono ricoverate 20 persone, 3 delle quali in terapia intensiva. La battaglia deve continuare impegnando tutti. Il sindaco non ha potere sulla quantità di tamponi da fare. Anch’io penso che più se ne fanno meglio è. L’assessore regionale però anche stamattina ha ribadito che vadano eseguiti in maniera mirata e circostanziata. Io non cerco capri espiatori. Mi attengo alle indicazioni e come Amministrazione comunale stiamo cercando di fare il possibile e l’impossibile per aiutare a partire dall’informazione, che diamo in maniera puntuale e quotidiana. Oggi non è il momento delle polemiche. Infine faccio le condoglianze, che non sono riuscito a fare diversamente, all’amico Andrea Casciari per la perdita del padre a causa del virus. Il mio pensiero va anche a tutti i tifernati scomparsi nei giorni scorsi e alle loro famiglie”. 

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Venerdì 27 marzo Mons. Domenico Cancian in preghiera presso il cimitero di Città di Castello

Venerdì 27 marzo alle ore 10 mons. Domenico Cancian si recherà da solo presso il cimitero monumentale di Città di Castello per un momento di raccoglimento e di preghiera e per impartire la benedizione a tutti i defunti. Il vescovo di Città di Castello risponde all’invito della Chiesa Italiana di “affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti della pandemia che stiamo vivendo, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore”. Mons. Cancian aderisce ben volentieri alla proposta della Conferenza Episcopale Italiana ed intende ricordare anche in questo modo le persone morte con il Coronavirus. Nel “Venerdì della Misericordia” della Chiesa italiana lo sguardo sia rivolto al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione”.

Anche i parroci della diocesi, laddove possibile, sono stati invitati a compiere un pellegrinaggio silenzioso presso il cimitero presente nel territorio loro affidato per affidare al Signore tutti i morti e soprattutto  tutti quei defunti che sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti”.

Le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimità di preghiera e di carità.

Il vescovo ricorda che tutti i giorni lui ed i sacerdoti celebrano la Messa per “l’intero popolo di Dio, vivi e defunti”. L’attesa è per la fine dell’emergenza, quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli.

Nel pomeriggio del 27 marzo alle ore 18 la comunità diocesana si unirà spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione al momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano, con la piazza vuota da Papa Francesco.

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Covid 19: mascherine, tamponi, regole igieniche: il tutto spiegato dall’assessore Paola Vannini in questo video

Nel messaggio video, realizzato dall’Assessore Paola Vannini, del comune di Sansepolcro, si forniscono trutte le informazioni necessarie su chi deve esgeguire il tampone e su quali protocolli si debbano attivare, da parte del proprio medico di famiglie, oltre a tutte le regole igieniche, da seguire per contrastare adeguatamente, la diffusione del Covid 19

https://www.facebook.com/comunesansepolcro/videos/285711289064078/?t=27
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Emergenza Covid 19: alcuni consigli pratici, che ci fornisce la psicologa Gaia Luzzi

“L’emergenza Covid 19, ha cambiato le nostre abitudini e quelle dei nostri figli. Fondamentale in questo periodo, attenersi, mi riferisco alle notizie, solo a fonti ufficiali, porsi dei piccoli obbiettivi, cercare di continuare a prendersi cura del proprio corpo, cercare di vivere pienamente, nel qui e ora, non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma non ha senso preoccuparci di qualcosa che deve ancora accadere. Stiamo vicini ai nostri figli, spiegando loro quello che sta succedendo, rassicurandoli, perchè ci sono persone che stanno lavorando tanto per far tornare tutto alla normalità. Fondamentale, finita l’emergenza, saper gestire bene le proprie emozioni, e sopratutto conservare, quanto questo brutto periodo ci ha insegnato”

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/1057094247996101/
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Bettarelli (Pd) “a Sansepolcro, comune toscano confinante con l’Umbria, si stanno eseguendo tamponi in strada, con le postazioni ‘drive-thru’, servono anche nella nostra Regione”

“A Sansepolcro, comune toscano confinante
con l’Umbria, si stanno eseguendo tamponi in strada, con le postazioni
‘drive-thru’, attraverso cui vengono effettuati test antivirus veloci e in
sicurezza, evitando il contatto fra il cittadino e l’operatore sanitario,
su possibili contagiati Covid-19. Arrivano, ma purtroppo si fermano al
confine con l’Umbria”: lo afferma il consigliere regionale del Partito
democratico Michele Bettarelli, il quale annuncia un’interrogazione urgente
per chiedere alla Giunta di attivare questa tipologia di postazioni.

“Nel comune toscano – riferisce Bettarelli – durante il primo giorno di
test, sono stati circa 50 i tamponi effettuati, dopo le sperimentazioni dei
giorni scorsi nei comuni di Badia Tedalda e di Sestino, dove in poche ore si
è arrivati a poter realizzare una settantina di tamponi; ad Arezzo la
postazione mobile esegue test nel parcheggio dello stadio. In Toscana come in
Veneto e nelle altre regioni italiane i tamponi si fanno. Le postazioni
‘drive-thru’ rientrano nelle misure di contenimento della pandemia,
consentono senza scendere dall’auto ma solo abbassando il finestrino, di
essere sottoposti al tampone per il Coronavirus. Tampone che viene effettuato
su indicazione del medico di famiglia in presenza di sintomi sospetti e anche
per seguire l’andamento delle infezioni nei soggetti a rischio”.

“Dopo aver chiesto alla Regione per giorni e giorni – prosegue – di
provvedere ad effettuare tamponi sui soggetti in questo momento più
esposti e dopo aver ricevuto nessuna risposta, oggi a pochi chilometri da noi
la dimostrazione che fare test veloci e in sicurezza è possibile. Pochi
chilometri ci separano da una Regione che permette di fare screening veloci
ai cittadini, una Regione che dà risposte, ma che purtroppo non è la
nostra. Abbiamo sentito in questi giorni l’Amministrazione regionale
scaricare responsabilità sul Governo di molte cose. Bene, in Toscana, a
quanto ne sappia io, il Governo è lo stesso. La pandemia è la stessa ma a
differenza dell’Umbria in Toscana i cittadini possono sapere in modo sicuro
e veloce se sono affetti da Covid o meno. Per questo presento
un’interrogazione urgente, perché il coronavirus non aspetta, così come non
può aspettare ancora la salute degli umbri, essendo la priorità”

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Umbra Acque: neve e gelo, attenzione ai contatori dell’acqua

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L’abbassamento delle temperature in atto in questi giorni alza la soglia di attenzione anche sugli impianti idrici esterni alle abitazioni, in particolare sui contatori dell’acqua, che possono arrivare a rompersi causa il gelo. Umbra Acque ricorda alcuni semplici accorgimenti che possono evitare disagi nella fruizione del servizio e spese impreviste, poiché ai clienti spetta la corretta custodia di questi apparecchi.
Ecco alcuni semplici ma fondamentali suggerimenti:
§ se il contatore si trova in un fabbricato disabitato nel periodo invernale, bisogna chiudere il rubinetto a monte del misuratore e provvedere allo svuotamento dell’impianto; negli altri casi, in genere, è sufficiente verificare che siano ben chiusi i vani di alloggiamento del contatore;
§ se il contatore si trova in un punto particolarmente esposto al freddo, si consiglia di fasciare l’impianto con specifici materiali isolanti (come polistirolo, poliuretano espanso, etc.) avendo comunque cura di lasciare scoperto il quadrante delle cifre, per consentire l’eventuale lettura del contatore;
§ se ad un controllo il contatore risultasse congelato, ma non ancora rotto, è assolutamente sconsigliato manovrare le valvole di afflusso e chiusura o scongelarlo con fiamme libere e fonti intense di calore (lo stress provocato ai materiali di cui è composto l’impianto potrebbe danneggiarlo in modo irreparabile); è consigliabile piuttosto avvolgere il contatore con una coperta vecchia o con fogli di giornale, aspettando con pazienza che si scongeli, oppure utilizzare una fonte di calore modesta, come un asciugacapelli.
Se infine il contatore dovesse risultare rotto, è necessario mettersi subito in contatto con Umbra Acque S.p.A. (numero verde gratuito 800.25.04.45, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7) affinché si attivi la procedura di sostituzione del contatore.

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Chiusura di alcuni uffici postali, il sindaco Fratini invia lettera ufficiale a Poste Italiane

Illustrissimi, Amministratore Delegato di Poste Italiane, Presidente della Regione Umbria e Prefetto di Perugia, buongiorno,

con la presente vi comunico tutto il mio personale disappunto, relativamente alla chiusura di alcuni uffici Postali nel Comune di San Giustino (PG). Ho appreso solo ieri che di tre uffici postali presenti nel territorio comunale ne rimarrà aperto solo uno, quello del capoluogo, mentre rimarranno chiusi quelli di Lama e di Selci. Questa decisione presa in totale autonomia da parte delle Poste Italiane è del tutto non condivisibile e arriverei a dire irresponsabile in questo momento di emergenza. Ciò significa concorrere a creare situazioni di assembramento, soprattutto delle persone più anziane nel momento del ritiro delle pensioni. Persone che hanno necessità di recarsi allo sportello, perché sprovviste di conto corrente od di altre modalità di accredito della pensione. Siamo una comunità composta da circa 12.000 abitanti e questa decisione esporrà i nostri cittadini, soprattutto quelli più vulnerabili, ad un maggiore rischio contagio.

Confidando in un Vostro ravvedimento, colgo l’occasione per inviare distinti saluti:

Il Sindaco di San Giustino

Paolo Fratini

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Cassonetti e strade, Comune e Sei Toscana in sinergia contro il contagio. Attività di sanificazione in corso

L’amministrazione comunale di Sansepolcro, in collaborazione con Sei Toscana, ha organizzato un’attività di sanificazione dei cassonetti e delle strade per ridurre il rischio di contagio tra i cittadini.

“Già la scorsa settimana sono stati sanificati tutti i cassonetti del territorio comunale – spiega l’assessore Gabriele Marconcini –  In questi giorni, è stato completato un altro giro.  Nei prossimi, saranno ancora disinfettati quelli che si trovano nelle zone più popolate”.

Per il servizio “Porta a porta” è stato deciso di esporre soltanto i sacchi di immondizia senza mastelli, in modo da evitare il rischio di una eventuale diffusione del virus attraverso la superficie dei contenitori utilizzati abitualmente.

Grande attenzione viene dedicata alle abitazioni dove sono presenti cittadini risultati positivi. Lì, vengono seguite particolari procedure per il ritiro della spazzatura e per il suo smaltimento.

“Per quanto riguarda le strade, è stato deciso che all’attività ordinaria di spazzamento, si associ anche la sanificazione attraverso l’utilizzo di ipoclorito di sodio – conclude Marconcini – Come amministrazione comunale stiamo mettendo in campo tutte le misure utili e necessarie ad arginare il virus e a garantire l’erogazione di servizi in linea con quanto previsto dalla legge in questo momento così particolare”.

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Umbertide: aggiornamento su uno dei tre casi positivi al Covid-19 comunicati dalla Usl Umbria 1 il 24 marzo

“Uno dei nuovi tre casi di positività al Covid-19 in isolamento domiciliare comunicati dalla Usl Umbria 1 nella serata di martedì 24 marzo, è stato trasferito in una struttura sanitaria più idonea”: a renderlo noto è il sindaco Luca Carizia. 

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Emergenza corona virus : Ciubini (Presidente Muzi Betti) “grazie a tutti quanti ci stanno aiutando, in questo momento difficile”

Il PRESIDENTE dell’ASP Muzi Betti , a nome del Consiglio di Amministrazione ritiene doveroso ringraziare tutti quanti si stanno adoperando a difesa e tutela degli Ospiti che sono, in questo particolare momento , le persone più fragili da tutelare.

In particolare, il personale di tutti i servizi interni che si sta adoperando in maniera encomiabile, sia dal punto di vista assistenziale che emotivo.

Ci siamo attivati direttamente per dotare tutti dei dispositivi di protezione necessari .
Vogliamo però ringraziare sin d’ora anche chi vorrà dimostrare con supporti economici o donazioni la solidarietà verso questa Struttura .

A tal fine si comunica il codice IBAN BONIFICO BANCARIO sul c.c. di tesoreria intestato a A.S.P. Muzi Betti COD IBAN IT94N0306921697000000081703

Si ringrazia la SOGEPU SPA e l’ASSOCIAZIONE “Fiori di Lillà” per le donazioni già effettuate

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Pensioni: tutte le aperture degli uffici postali di Città di Castello


In vista della scadenza delle pensioni e su sollecitazione del sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, Poste Italiane ha comunicato ufficialmente le aperture degli uffici. In primo luogo bisogna ricordare che le pensioni del mese di aprile per i pensionati, titolari di un Conto BancoPosta, di un Libretto di Risparmio o di una Postepay Evolution, saranno accreditate in anticipo il 26 marzo. Se si possiede una carta Postamat, una Carta Libretto o una Postepay Evolution, è possibile prelevare in contanti da oltre 7000 Postamat, senza recarti allo sportello. Se, invece, si vuole ritirare in contanti la pensione, nell’ufficio di Città di Castello in via Gramsci ed a Cerbara si dovrà seguire lo scaglionamento per lettera del cognome. In particolare per l’Ufficio di via Gramsci, aperto mattina e pomeriggio tranne il sabato fino al 1 aprile: giovedì 26 Marzo dalla A alla B, venerdì 27 Marzo dalla C alla D, sabato mattina 28 Marzo dalla E alla K; lunedì 30 Marzo dalla L alla O; martedì 31 Marzo dalla P alla R; mercoledì 1 Aprile dalla S alla Z. L’ufficio di Cerbara aperto solo la mattina seguirà le stesse modalità e cioè giovedì 26 Marzo dalla A alla B, venerdì 27 Marzo dalla C alla D, sabato mattina 28 Marzo dalla E alla K; lunedì 30 Marzo dalla L alla O; martedì 31 Marzo dalla P alla R; mercoledì 1 Aprile dalla S alla Z. Inoltre per la consegna delle pensioni sono previste aperture straordinarie: venerdì 27 Marzo dell’Ufficio l’Ufficio postale di San Leo Bastia sarà aperto la mattina 8,15 – 13,35; Sabato 28 Marzo sarà aperto l’Ufficio postale di Morra, 8,15-13,35.

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Strategia di sorveglianza attiva mediante “drive-through”. La Misericordia di Arezzo si mobilita

Sorveglianza attiva

Così viene denominata una serie di procedure mirate e ampliate tendenti a costituire una possibile alternativa alla chiusura totale in materia di contenimento del contagio da COVID-19. Ma è proprio quello che sta accadendo o – nel migliore dei casi – siamo appena all’inizio?

Mentre stiamo tutti sperimentando il morso doloroso di un lockdown (chiusura totale) che colpisce praticamente tutte le attività non connesse alla produzione di generi di primissima necessità, oggi anche ad Arezzo è iniziata quella che sembra essere una nuova fase strategica, e cioè quella della sorveglianza attiva.

In questo caso specifico trattasi di una prima seduta – prima per la nostra città – di esecuzione di test tampone mirati e ampliati, con la metodica del “drive-through”, una specie di pit-stop in cui coloro che devono essere fatti oggetto del famoso tampone vengono convocati a recarsi con l’auto presso una postazione all’aperto in grado di prelevargli il tampone in pochi minuti, senza che debbano neppure scendere dall’auto, in maniera del tutto riservata ma soprattutto assai più sicura per tutti, operatori e soggetti da esaminare.

Un nostro mezzo ormai ben testato per fare da base appoggio agli infermieri ASL in questi casi, cioè l’ambulatorio mobile – alias camper sanitario – di cui abbiamo l’opportunità di usufruire, si è recato in zona Stadio, sulla sinistra dell’impianto sportivo, nello spazioso piazzale all’aperto normalmente adibito a parcheggio, e lì è stato allestito un percorso orientato per le auto in arrivo che ha consentito in pochi minuti per ciascuno lo svolgimento dei previsti test a tutti i convocati.

Come funziona, a monte, il dispositivo?

È presto detto: la prima fase riguarda la valutazione che il medico di famiglia fa del singolo caso, compresa la visita al domicilio (perché ricordiamo che è tassativo NON recarsi in ospedale né al pronto soccorso in caso di sintomi sospetti per COVID-19 bensì chiamare il proprio medico di famiglia, o il 118). Il medico di famiglia, valutato che in base a sintomi e storia epidemiologica personale sospetti il soggetto sia nei parametri per necessitare di un esame tampone, attiva l’Igiene pubblica del territorio la quale a sua volta attiva il Distretto sanitario di pertinenza perché incarichi proprio personale infermieristico ASL di eseguire i test tampone.

Ed è qui che può scattare la nuova modalità del drive-through, alternativa alla sola possibilità esistente finora, che era quella dell’esecuzione del tampone a domicilio.

Con il “test in auto” è indubbio che si guadagni molto tempo nelle esecuzioni dei test, che sono anche più sicure per tutti e certo più mirate, potendo essere ampliate rispetto a tutte le altre tipologie di test effettuabili finora.

Ma è lecito chiedersi se ciò sia abbastanza e purtroppo dobbiamo dubitarne: con ogni evidenza si tratta invece di poco più di un inizio di nuova strategia, quella cioè della “sorveglianza attiva” – basata sul vero “contact-tracing” – cui accennavamo in precedente articolo.

Bisogna infatti ammettere che ancora si stia tracciando in realtà i soli sintomatici – sebbene ci si sia allargati almeno ai sintomatici lievi, dato che sono in grado se non altro di guidare l’auto fino all’appuntamento con il test in piazza – ma che ne è di tutti i possibili positivi al contagio sebbene asintomatici e quindi pericolosamente infettivi? Insomma che ne è dei contatti (almeno di primo grado) dei sintomatici? Dov’è la loro tracciatura? Non lo sappiamo.

Non lo sappiamo perché non è dato di sapere se i decisori abbiano una qualsiasi strategia epidemiologica almeno di medio termine dietro queste iniziative che, altrimenti, rischiano di restare dei virtuosi esperimenti, dimostrativi di ciò che sapremmo fare ma che non potremo fare.

Ribadiamo ancora una volta che non basta “chiudere tutto”, né ampliare i test, perché non serve farli a tappeto a chiunque, ma farli in maniera mirata, così da individuare tra i contatti tracciati coloro che debbano essere isolati (in quanto positivi) anche se non hanno alcun disturbo, permettendo – in un futuro che ci auguriamo prossimo – ai sicuramente negativi perfino di tornare il libertà, e allentando così la pericolosa morsa sociale che i provvedimenti di solo lockdown altrimenti innescheranno, quando mineranno le capacità di resistenza e tolleranza della popolazione.

(Nelle foto del servizio il personale oggi sul posto del “drive-through” allo Stadio: nostro autista con camper sanitario, ASL – infermieri in tenuta da biosicurezza integrale –, Polizia Municipale, Polizia di Stato. Già solo oggi, in poco più di 2 ore effettive, sono stati effettuati una cinquantina di test mirati!).

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Emergenza coronavirus: l’associazione Altotevere contro il cancro apre un crowdfounding per l’ospedale tifernate

Dopo la donazione di guanti, copriscarpe, mascherine FFP2, respiratori pieghevoli, camici, cuffie e visiere, effettuata nei giorni scorsi, l’Associazione Altotevere Contro il Cancro è tornata in campo proponendo un crowdfounding per l’acquisto di altri prodotti monouso per l’Ospedale di Città di Castello. L’emergenza Coronavirus continua e quindi il Presidente Italo Cesarotti, insieme a tutti i volontari, e al fianco di altre associazioni e aziende private del territorio, ha deciso di continuare a sostenere i medici, gli infermieri, i tecnici e tutto il personale che opera all’interno dell’ospedale tifernate, affinché possano svolgere la loro importantissima funzione nelle migliori condizioni di sicurezza.

Ecco perché da circa 48 ore, all’interno del portale Gofundme.com, è attiva la sottoscrizione benefica dal titolo “Altotevere Contro il Covid-19”. L’obiettivo è quello di raggiungere la cifra di 5.000 Euro e già in poco meno di due giorni, grazie alla generosità di tanti altotiberini, il totalizzatore sta segnando circa 2.700 Euro.  

La salute del personale medico corrisponde alla salvezza dei nostri cittadini ed è quindi giusto esprimere la nostra gratitudine e vicinanza agli operatori sanitari dell’ospedale tifernate. Oggi abbiamo bisogno, ancora di più, di una grande alleanza tra persone e istituzioni affinché si possa battere finalmente questo Coronavirus.

Link crowdfounding: https://www.gofundme.com/f/altotevere-contro-il-covid19?utm_source=facebook&utm_medium=social&utm_campaign=p_cp+share-sheet&fbclid=IwAR33sunzx_zqr69FK1Ijr2sRjeHZD2Za_1tSgVZ18cfhrR0-JU-V7Abzv5k

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Comunicati altri tre casi di positività al virus Covid-19 nel Comune di Umbertide

Poco fa abbiamo ricevuto dal Dipartimento prevenzione-Servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 la segnalazione di tre nuovi casi positivi al virus Covid-19 nel Comune di Umbertide. I tre soggetti si trovano in isolamento domiciliare e uno di essi era già in sorveglianza sanitaria. Diventano così sette le persone positive al virus residenti nel nostro Comune”: ad affermarlo è il sindaco Luca Carizia.

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La società rionale Salaiolo, dona somma di denaro all’ospedale di Città di Castello

“Una piccola somma devoluta al pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello per l’enorme e prezioso lavoro che tutto il personale sanitario sta svolgendo in questi drammatici giorni di emergenza”. Così Massimo Granci, in qualità di presidente, a nome di tutto il Consiglio Direttivo della Società Rionale Salaiolo – La Tina, comunica che la società ha devoluto una piccola somma di denaro a favore dell’ospedale tifernate. “Come tante altre associazioni o privati, anche noi del rione Salaiolo – La Tina abbiamo voluto dare un contributo sperando che questo periodo di emergenza termini al più presto e possiamo tutti tornare alla normalità quotidianità. Ringrazio, a nome della società, tutti i medici, infermieri, oss che ogni giorno affrontano con determinazione questa situazione alla quale nessuno di noi era preparato”.

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Coronavirus: appello del presidente Rossi perchè i sanitari pensionati tornino in servizio

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha rivolto un appello a tutti gli operatori della sanità toscana che hanno lavorato direttamente o in convenzione con la sanità pubblica, a tornare in servizio “perchè la Toscana ha bisogno di tutta la vostra esperienza e capacità di lavoro”.

Il presidente ha spiegato che sarà possibile assumere tutti coloro che si dichiareranno disponibili a rientrare in servizio attraverso contratti libero professionali di sei mesi, rinnovabili, e con un compenso pari all’incirca a quello che ciascuno percepiva prima di andare in pensione.

Il suo invito è dunque quello a telefonare, a partire dalla mattinata di domani, agli uffici del personale delle rispettive Aziende di riferimento per fornire i propri dati e la propria disponibilità a tornare temporaneamente al lavoro.

Rossi ha detto che “si può sperare il meglio, ma occorre essere pronti al peggio” e ha aggiunto che chi si dichiarerà disponibile “se ci sarà bisogno, verrà chiamato”.

“Stiamo predisponendo – ha spiegato il presidente – nuove strutture e nuovi servizi, nuovi posti di terapia intensiva, ma anche cure intermedie sul territorio, alberghi sanitari, così da sviluppare più possibile la capacità di cura del Servizio sanitario regionale. Spero di no, ma temo che avremo bisogno di voi”.

Per Rossi sanità e salute sono beni essenziali e quello sanitario è un servizio che ci fa sentire partecipi di una comunità in cui si condividono sofferenze, gioie e dolori.

“Spero molto – questa la sua conclusione – e con me tutti i cittadini della Toscana, in una vostra risposta positiva e per questo vi ringrazio”.

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Federalberghi e Aziende Sanitarie: strutture ricettive a disposizione per evitare le occasioni di contaminazione ed il contagio in famiglia

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L’unione fa la forza. Infatti, il sistema sanitario è coadiuvato da tutte le forze proattive del territorio in questa delicata fase di gestione dell’emergenza del coronavirus.

Sulla scorta del protocollo per l’emergenza Covid “ALTEC-19” firmato tra la Regione Toscana e Federalberghi, la AUSL Toscana sud est ha approvato oggi le linee d’indirizzo per il
convenzionamento con le strutture alberghiere del territorio.

Questa misura, infatti, rientra tra le tante messe in atto, su tutto il territorio aziendale, per l’alleggerimento del carico assistenziale sulle strutture ospedaliere dell’AUSL e favorisce il contenimento del contagio del coronavirus. È utile sia dal punto di vista della sicurezza degli operatori sanitari che dei cittadini.

La convenzione consentirà all’AUSL Toscana sud est di poter utilizzare, nel caso in cui ve ne fosse necessità, le strutture alberghiere al fine di ottenere la massima efficacia della misura della quarantena e dell’isolamento fiduciario. L’intero costo dell’operazione sarà a carico dell’Azienda USL Toscana sud est, che provvederà anche, tra le altre cose, alla sanificazione delle stanze e alla fornitura dei pasti.
Le strutture ricettive, il cui elenco è stato stilato sulla base delle disponibilità fornite dalle associazioni di categoria degli albergatori e dai Comuni, saranno quindi utilizzate come veri e propri complessi collettivi d’assistenza. In questi sarà dunque possibile garantire l’isolamento per diverse categorie.

Gli alberghi saranno infatti destinati a pazienti paucisintomatici, quelli cioè senza necessità di ricovero, a pazienti a cui è stato diagnosticato il coronavirus ancora in fase iniziale, o a quelli dimessi dall’ospedale che sono ancora positivi ma presentano condizioni stabili. Potranno essere ospitati negli alberghi convenzionati, ma in strutture esclusivamente dedicate, anche i pazienti che non abbiano ancora effettuato il tampone e che necessitano di un periodo di quarantena.

Queste strutture potranno ospitare anche operatori sanitari positivi al coronavirus ma asintomatici, oppure negativi al coronavirus, che siano residenti fuori la provincia dove lavorano o in servizio presso il servizio sanitario toscano e che continuino a lavorare nel proprio reparto. Una ulteriore misura di sicurezza a tutela dei familiari degli operatori sanitari, anche per tutti quelli che si sono da poco trasferiti, o dovranno farlo, per poter iniziare a lavorare negli ospedali dell’Azienda Toscana Sud Est.

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Casi coronavirus nelle RSA: istituita l’Unità di crisi coordinata dal Direttore dei Servizi Sociali e dal Direttore di Zona

È ufficialmente operativa da oggi l’unità di crisi per la gestione delle emergenze Covid nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) della AUSL Toscana sud est.

Fortemente voluta dal direttore generale Antonio D’Urso, annunciata nella diretta facebook di lunedì in cui il vertice dell’ASL fa il consueto punto della situazione sull’emergenza coronavirus, è stato deliberato ufficialmente oggi il provvedimento d’istituzione del nuovo organismo aziendale.

“Per far fronte ai casi degli ultimi giorni anche nelle RSA, abbiamo istituito l’unità di crisi” ha dichiarato Antonio D’Urso “Sarà di supporto, per un governo coordinato e deciso dell’emergenza Covid, alle strutture e ai Sindaci sul territorio in questo delicato momento”.

L’unità di crisi sarà coordinata e presieduta da Lia Simonetti, direttore aziendale dei servizi sociali, con il supporto della direzione sanitaria e dalle strutture aziendali competenti per materia.

La delibera, inoltre, istituisce la task force dell’AUSL sud est. Questa si occuperà di stilare le linee guida aziendali per la gestione dell’emergenza Covid in RSA e sarà di supporto alle strutture e ai Sindaci dei Comuni dove queste sono collocate.

Le RSA infatti ospitano pazienti fragili, anziani non autosufficienti affetti da patologie gravi. Per questo, nel quadro complessivo di tutela della salute delle persone ricoverate, l’AUSL Toscana sud est ha voluto porre in essere ogni accorgimento utile per evitare la diffusione del contagio del coronavirus.

L’unità di crisi aziendale quindi rafforza ulteriormente le misure che l’AUSL Toscana sud est ha messo in campo per tutelare la salute di categorie fragili e degli operatori che lavorano all’interno delle RSA.

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