“Come Comune ci faremo carico di convocare un tavolo con tutti i soggetti coinvolti per fare in modo che l’abbazia di Badia Petroia possa essere messa di nuovo a disposizione dei cittadini”. E’ l’impegno assunto in consiglio comunale dall’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli nell’intervento in aula in merito all’interpellanza presentata dai consiglieri di Tiferno Insieme Nicola Morini e Vittorio Vincenti sullo stato dell’abbazia di Badia Petroia. Nell’illustrare l’atto, il consigliere Morini ha chiesto di sapere “qual è lo stato dell’arte dei lavori inerenti la Chiesa, anche in relazione alle varie proprietà che in essa insistono, Diocesi di Città di Castello, MIUR, privati, con particolare riferimento al ripristino del tetto laterale in capo alla proprietà privata” e conoscere “quali iniziative siano state intraprese per dare soluzione ad una situazione ormai in stallo da decenni”. Ricordando l’impegno portato avanti da Tiferno Insieme per promuovere i necessari interventi sull’immobile e valorizzarlo, come la presentazione di quattro osservazioni al PRG che, poi accolte, hanno permesso la dislocazione del nuovo plesso scolastico, la razionalizzazione viaria del borgo antico con nuovi accessi stradali e pedonali e una zona di accoglienza attrezzata per turisti, Morini ha segnalato come più volte siano stati rappresentati “dubbi e interrogativi circa la completezza degli interventi finora attuati”, con particolare riferimento alle colonne esterne e alla cripta, e ha richiamato l’attenzione sul fatto che “il 14 agosto del 2018 il Comune di Città di Castello ha dovuto emanare un’ordinanza di inagibilità dell’ingresso dell’abbazia, per il rischio indotto dai crolli e dalle lesioni riscontrati sull’edificio privato confinante con il cortile della chiesa e ha chiesto l’esecuzione di interventi di messa in sicurezza dell’ingresso dell’abbazia”. Nel suo intervento l’assessore Tofanelli ha sottolineato che “anche se il bene non appartiene al Comune, spetta certamente all’amministrazione comunale impegnarsi perché vengano risolte le problematiche che lo interessano”. Nel ricordare il sopralluogo condotto recentemente, che ha permesso di verificare le esigenze di intervento segnalate, l’assessore ha evidenziato la difficoltà rappresentata dall’impossibilità di relazionarsi con la società proprietaria del fabbricato pericolante nel complesso dell’abbazia, “che non è reperibile ed i cui beni in parte pare andranno all’asta”. “Dopo questo passaggio in consiglio comunale mi ripropongo di fare un incontro con il parroco, i rappresentanti della Diocesi, l’assessorato comunale ai Lavori Pubblici per vedere cosa può fare il Comune, per quello che gli compete”, ha chiarito Tofanelli, estendendo l’invito ai consiglieri autori dell’interrogazione e sottolineando: “ci vogliamo rendere utili per dare una mano e fare in modo che l’abbazia sia usufruibile in sicurezza”. Nel ringraziare l’assessore per l’impegno assunto, il consigliere Vincenti ha proposto: “il Comune una cosa la potrebbe fare, anche se spiacevole, cioè emettere un’ordinanza di messa in sicurezza immediata, che sarebbe un segnale tangibile nei confronti della proprietà del fabbricato, tanto più se è una banca”. “Il parroco ha fatto un grosso regalo alla comunità, ora tocca al Comune, perché non si può più accettare una chiesa ridotta ad avere un giungla davanti, una struttura interna sulla quale da 26 anni giocano a rimpiattino le diverse proprietà”, ha sostenuto il consigliere, che ha offerto la propria professionalità a titolo gratuito nell’ambito delle eventuali esigenze tecniche riguardanti l’abbazia. “Alla riunione del tavolo non invitate me, dovete invitare la sottosegretaria Ascani, visto che tra i proprietari del complesso c’è anche il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca”, ha proposto il consigliere Morini, ricordando come a vario titolo per l’abbazia si siano impegnati negli anni il Governo, la Regione, il Comune ed esponenti politici locali, che vanno coinvolti di nuovo. “E’ importante che il Comune si assuma l’onere e l’onore di fare da arbitro e gestore della situazione, anche nella modalità che suggeriva il consigliere Vincenti”, ha puntualizzato Morini. In sede di replica, l’assessore Tofanelli ha preso atto delle richieste e ribadito l’impegno a convocare un tavolo “che permetta di trovare una soluzione, sperando anche ci possano essere d’aiuto i fondi della Cei”, mentre il sindaco Luciano Bacchetta ha osservato: “la proprietà pubblica del complesso, che era il vero problema da dirimere, ormai è accertata, si tratta di fare un investimento da parte del Governo”.
Bilancio: “Se sono state diffuse cifre anomale sul bilancio non dipende certo dall’amministrazione comunale. Tofanelli risponde a Rigucci (Misto)
“Se sono state diffuse cifre anomale sul bilancio non dipende certo dall’amministrazione comunale, l’unica cosa vera in proposito è che per il 2020 non abbiamo aumentato la tassazione per i tifernati, non prenderemo un centesimo in più rispetto al passato”. E’ quanto ha chiarito nelle comunicazioni della seduta ordinaria del consiglio comunale l’assessore al Bilancio Vincenzo Tofanelli in risposta alla richiesta di chiarimenti da parte del consigliere del Gruppo Misto Marcello Rigucci sul presunto miliardo di euro di investimenti, in particolare sulle somme riguardanti opere pubbliche e sociale. “Nel 2010 la Cosap non verrà pagata da chi ha attività come bar e ristoranti, restituiremo la Tari per tutte le attività chiuse nel lockdown, restituiremo le somme versate dai cittadini che non hanno usufruito completamente di asili, trasporti e mense, mentre non abbiamo aumentato un centesimo di Imu e la Tari partirà da settembre”, ha spiegato Tofanelli, che ha ricordato gli importanti investimenti che saranno effettuati su scuole, mura urbiche, strade, dove saranno fatti lavori per ulteriori 380 mila euro, e i 14 milioni di euro che saranno destinati alla Zona Sociale 1. “L’unica modifica è stata fatta sull’addizionale comunale, che è stata rimodulata, ma avrà lo stesso gettito dell’anno precedente, tra l’altro con una previsione di 300 mila euro in meno per via delle chiusure che ci sono state”, ha puntualizzato Tofanelli, che ha fatto presente come dallo Stato siano arrivati 550 mila euro prima e 1 milione 71 mila euro ora, “importanti risorse che saranno finalizzate a recuperare le somme che non entreranno nelle casse del Comune”. “Avremo comunque modo di rendicontare quello che non abbiamo avuto come introiti anche dalle nostre partecipate, alle quali abbiamo anticipato delle risorse per poter andare avanti”, ha concluso Tofanelli. Nel suo intervento, il consigliere Rigucci aveva chiesto di ricevere informazioni anche sul milione di euro (800 mila dalla Regione e 200 mila dal Comune) stanziati tre anni fa per l’Archivio di Palazzo Vitelli. “Dove sono andati a finire questi soldi, visto che il progetto dell’Archivio ancora non è stato attuato?”, ha domandato Rigucci.
Liste di attesa prelievi ematologici: Pescari (PD) chiede più attenzione, soprattutto per chi ha necessità di monitorare valori a scadenza periodica
Nelle comunicazioni della seduta ordinaria dell’ultimo consiglio comunale, il capogruppo del Pd Mirko Pescari ha chiesto alla giunta e agli uffici preposti di rappresentare alla direzione sanitaria dell’Usl Umbria 1 la problematica riguardante la gestione delle liste di attesa per i prelievi ematologici per gli utenti che hanno necessità di monitorare a cadenza periodica i valori del sangue a scopo terapeutico. “Ci viene segnalato che c’è una situazione che sta mettendo in gravissima difficoltà i malati oncologici e tutti i pazienti con patologie che necessitano di un monitoraggio preciso a cadenza puntuale ed estremamente precisa per controllare il proprio stato di salute e le conseguenze successive, come ad esempio le donne in gravidanza”, ha dichiarato Pescari, evidenziando che “questi utenti, non riuscendo a trovare spazi all’interno delle liste di attesa dei servizi sanitari territoriali, sono costretti a rivolgersi ai privati”. “Costringerli a rivolgersi al privato può essere interesse di qualcuno, non certo dei pazienti”, ha osservato Pescari, che ha sollecitato l’amministrazione a chiedere che l’Usl Umbria 1 “trovi soluzioni specifiche per questa tipologia di pazienti”.
Under femminile: Davide Marra completa il rooster degli allenatori
Il Città di Castello pallavolo femminile – settore giovanile – completa il planning dei propri tecnici con l’arrivo in veste di allenatore dell’under 15 femminile di Davide Marra. L’atleta ed ora anche allenatore, ormai tifernate di adozione, rientra nei programmi del club di Città di Castello e la dirigenza della società lo ha inserito nel proprio staff per la stagione 2020/2021; dopo l’esperienza post Covid-19, dove in coppia con il responsabile tecnico Brizzi si era cimentato quale allenatore nel seguire e correggere le varie atlete dei gruppi biancorossi si è trovato l’accordo e l’ottimo lavoro portato avanti, nonché la professionalità con cui insegnava e correggeva le ragazze, ha convinto il presidente ed il suo staff di proporlo per la guida di un team giovanile femminile dove la crescita e l’impostazione atletica diventa di primaria importanza. La stima reciproca ed una stretta di mano hanno sancito l’accordo; Davide Marra si è mostrato felice e gratificato di poter far parte del movimento pallavolistico tifernate biancorosso femminile.
Fiere delle Merci e Street food nel fine a Città di Castello, un San Bartolomeo in sicurezza per turisti e tifernati
Fiere di San Bartolomeo e Street food protagonisti del prossimo fine settimana tifernate. Anche se il Covid ha costretto a rivedere la formula, le Fiere delle Merci di San Bartolomeo si terranno: da venerdì 21 a domenica 23 agosto 2020 in Piazza Gabriotti e presso piazzale E. Ferri, attiguo al parco A. Langer l’appuntamento con la tradizione sarà rispettato e in linea con le misure di distanziamento sociale e di sicurezza. Gli ambulanti proprio per questo motivo saranno circa 60 e non si potrà procedere alle sostituzioni, così come prescrivono le direttive. “Ma la Fiere di San Bartolomeo sono un momento di grande richiamo e per la loro collocazione all’aperto gestibili dal punto di vista del principio di prevenzione, che in questo 2020 deve essere la nostra bussola” dichiarano dall’Assessorato al Turismo e Commercio. D’accordo con gli allevatori, su specifica loro richiesta, invece è stata sospesa la Fiere del Bestiame perché più difficile da organizzare dal punto di vista della logistica, implicando il trasporto e l’ospitalità di esemplari di grandi dimensioni. “Un cruccio che accomuna Amministratori e produttori – aggiunge l’Assessorato – ma motivi di forza maggiore hanno indotto a questa decisione”. Anticiperà la Fiere, aprendo giovedì 20 agosto, lo Street food &Music, previsto in Piazza Matteotti. “Cibo da strada e l’attrattiva dello shopping sono elementi che riusciranno ad animare il lungo fine settimana sia per i turisti sia per i tifernati, offrendo un programma di intrattenimento e di animazione compatibile con i tempi che stiamo vivendo”. Anche la tradizionale Tombola di San Bartolomeo organizzata dalla associazione Amici del Cuore non si svolgerà. A comunicarlo è il presidente Giancarlo Radici che motiva tale scelta a seguito delle disposizioni nazionali e regionali anti contagio. “Con dispiacere ma senso di responsabilità e rispetto delle normative – ha detto Radici – dobbiamo annullare questo evento e dare appuntamento a tutti alla edizione del prossimo”. Lo svolgimento delle Fiere e dello Street food & music hanno determinato alcune modifiche provvisorie alla circolazione in particolare il divieto di transito e di sosta con rimozione forzosa dalle 6 di venerdì 21 agosto 2020 alla Mezzanotte di domenica 23 agosto su Piazzale Ferri nelle zone di sosta poste al lato sinistro e al lato destro rispetto all’area di ingresso al parcheggio; sarà istituita un’area di sosta della stessa durata riservata ai disabili nel primo tratto del Parcheggio Ferri, prospiciente viale N. Sauro e sarà evidenziata da apposita segnaletica verticale; sarà istituito un divieto di fermata ambo i lati dalle 6 di venerdì 21 agosto alla Mezzanotte del 23 agosto sul tratto di strada che collega Parcheggio Ferri con l’area attrezzata per la sosta camper; su Piazza Fanti un divieto di sosta con rimozione forzosa dalle ore 14:00 di giovedì 20 agosto alla Mezzanotte di domenica 23 agosto. Il comando di Polizia municipale si riserva di attivare un senso unico di marcia su via N. Sauro con percorrenza da Rotatoria porta Prato a via Diaz, se il flusso di traffico sarà particolarmente intenso.
Raccolta firme per il ritorno al pieno funzionamento del bancomat di Pierantonio
Si è svolta nella giornata di martedì 18 agosto in piazza XXV Aprile nel corso del mercato settimanale la raccolta firme organizzata dalla Pro Loco di Pierantonio e dal Consiglio di Quartiere n. 5 per chiedere il ritorno al pieno funzionamento del bancomat dell’unico sportello bancario presente nella frazione.Il nostro intento è quello di portare all’attenzione dell’istituto bancario operante in paese la voce dei cittadini che al momento si trovano privati di un servizio importante.La Pro Loco e il Consiglio di Quartiere n.5 prendono atto delle azioni messe in campo fin qui dall’Amministrazione Comunale per sollecitare l’istituto di credito, a sostegno dei cittadini pierantoniesi e delle attività produttive e commerciali esistenti a Pierantonio.Speriamo che il nostro appello sia ascoltato dall’istituto di credito interessato, al fine di venire incontro ad una intera collettività.
Montone – Arte & Tradizioni, la magia della “Donazione della Santa Spina” nella mostra fotografica di Paolo Ippoliti
La magia di una delle rievocazioni storiche più antiche e suggestive dell’Umbria, la “Donazione della Santa Spina”, nelle fotografie legate agli anni più intensi della festa.
Al Museo San Francesco di Montone arriva la mostra fotografica di Paolo Ippoliti, visitabile dal 20 agosto al 6 settembre. L’inaugurazione è prevista per questo giovedì alle ore 19 e rientra tra gli eventi più rilevanti del programma dei festeggiamenti della Santa Spina, che quest’anno si presenta sotto una nuova veste dal 20 al 23 agosto, ma sempre pronta a stupire e trascinare il visitatore nel Medioevo.
“Questa è la terza mostra di mie fotografie che si tiene a Montone avente per tema la Festa della Donazione della Santa Spina – spiega Paolo Ippoliti, autore della mostra -. Il titolo rimane fondamentalmente immutato: ‘Montone la magia di un borgo’, che però quest’anno, visto il clima e la situazione generata dalla pandemia da Covid-19, si arricchisce del motto dei soldati bracceschi: quel ‘Non temo’ che fu il loro grido di battaglia. Montone non teme il virus, nonostante esso e nonostante tutto apre le porte, da qui la foto del portone del museo di San Francesco spalancato ed accogliente (a braccia aperte), ai visitatori, agli appassionati di storia, ai turisti e a chi cerca il bello in Umbria. La mostra vuole restituire, per quanto le fotografie possano permetterlo, il clima e le seduzioni di una festa bellissima, storicamente fondata come poche altre, curata nei dettagli tra storia, scenografia, recitazione, fede e tradizione. Un pezzo della storia dell’Umbria e dell’Italia del ‘400 che i montonesi portano in scena ogni anno”.
L’allestimento, organizzato dalla Pro loco montonese, in collaborazione con Sistema Museo, e con il patrocinio del Comune di Montone, ripercorre i momenti più importanti della celebrazione, capaci di far rivivere, attraverso la memoria del passato, le emozioni che la festa regala ad ogni edizione. In mostra circa novanta foto scattate negli anni durante le rappresentazioni medievali ed i bandi di sfida, riprodotte nei formati 30×40 e 40×60 stampate su forex. Tutte le immagini sono state realizzate con fotocamere Nikon e Fuji mirrorless, con obiettivi molto luminosi e senza il flash per non rovinare le bellissime atmosfere che i rioni montonesi, di volta in volta, hanno creato.
Giornalista de La Nazione, Paolo Ippoliti ha iniziato a seguire la festa più di 20 anni fa, prima in veste di giurato, poi di cronista. Vicino alla storia del Borgo, fu tra gli autori del primo appello perché le ossa di Andrea Braccio da Montone potessero ritornare nella sua città, come poi è finalmente avvenuto di recente. Da anni è il fotografo ufficiale della manifestazione, che continua a seguire con attenzione anche in veste di giornalista. E’ testimone della grandissima crescita di questa festa negli anni, in tutti i sensi, premiata dal pubblico, dalla critica e da una serie di eventi di contorno che la rendono, come più volte ha ribadito lo stesso Ippoliti, una delle più curate, appassionanti e significative dell’Umbria.
Volley mercato: Città di Castello, reparto alzatori completato, da Sansepolcro arriva Mattei
Arriva dalla serie C di Sansepolco il secondo palleggiatore della Job Italia Città di Castello. Nicola Mattei, classe 1991, giocherà in serie B con la maglia biancorossa e completerà il reparto dopo l’acquisto di Thomas Ramberti proveniente da Lagonegro in A2. Comprensibile la felicità di Mattei per la chiamata in serie B:“Dopo tanti anni giocati a Sansepolcro in serie C arrivare a Città di Castello, in una società con trascorsi così importanti e che milita in serie B, è un bel salto di qualità. Non vedo l’ora di mettermi in gioco per dimostrare quello che valgo e mettermi a disposizione di coach Marco Bartolini e soprattutto di tornare in palestra per allenarmi coi miei nuovi compagni. Voglio essere d’aiuto alla squadra in ogni frangente, a partire dalla preparazione fino ad arrivare al momento gara”.
Intanto la dirigenza e lo staff tecnico della Pallavolo Città di Castello stanno lavorando per capire come riprendere l’attività agonistica in palestra, fermo restando che la prima parte della preparazione si svolgerà all’aperto, nella splendida location del Centro Sportivo Pampaloni di Fighille di Citerna che metterà a disposizione di Marra e compagni la piscina e il campo da beach volley.
Gestione ASP Bufalini, ampio dibattito, nell’ultima seduta del parlamentino tifernate
La gestione dell’Asp Giovanni Ottavio Bufalini è stata oggetto di approfondimento nell’ultima seduta del consiglio comunale, dove l’esponente del Gruppo Misto Marcello Rigucci ha presentato una interpellanza per evidenziare “l’incongruenza nell’affermare il personale esterno a contratto in quanto tali funzioni in tutti gli altri istituti o enti sono espletati dal personale direttivo o delegati interni, come nella nostra Muzi Betti” e per sapere se sia stata “verificata l’incompatibilità, il conflitto di interessi fra gli enti proprietari e gli assegnatari di cariche esterne” in riferimento ai ruoli di segretario e tecnici che sono stati affidati. Il consigliere ha inoltre chiesto “il motivo per la mancata collaborazione con il Comune di Città di Castello o di San Giustino, così come avvenuto in precedenza” e perché “non sia stata valutata la possibilità di demandare tali incarichi al personale dell’istituto, a delegati o a studi privati, se più conveniente rispetto agli assegnatari”. Rigucci ha, infine, chiesto chiarezza sulla mancanza di agibilità della sede dell’istituzione, per le fognature e per l’antincendio, giudicando “inaccettabile che si mandino a studiare ragazzi in un luogo privo delle dovute certificazioni” e “ingiustificabile che si investiranno 120 mila euro per rimettere in ordine tutto, ma ne sono già stati spesi 140 mila, rispondendo che quando ci sarà l’agibilità sarà fatto sapere”. “Si stanno spendendo soldi pubblici e non ne capisco la convenienza” ha puntualizzato Rigucci, che ha fatto riferimento alle “somme importanti già erogate per il personale esterno proveniente da altre amministrazioni pubbliche, pari a oltre 60 mila euro più rimborsi spese, da parte dell’Asp Bufalini, che ha deliberato per i prossimi tre anni per un valore di circa 50 mila euro più rimborsi spese”, evidenziando che altre Asp in Italia e la stessa Muzi Betti a Città di Castello abbiano affidato al proprio interno queste competenze. Dalla risposta del sindaco Luciano Bacchetta, che ha letto una comunicazione del presidente dell’Asp Bufalini Stefano Briganti, è emerso che “i comuni di Città di Castello e di San Giustino nominano rappresentanti nel Cda e svolgono un ruolo di supporto politico-istituzionale, ma non sono soci dell’Asp Bufalini, che gode di autonomia finanziaria” e che “nel 2019 l’Asp ha conseguito cospicui utili da reinvestire nella struttura di proprietà”. Sul ricorso a competenze esterne, è stata evidenziata la finalità di “assicurare determinate funzioni pubbliche in materia di legittimità degli atti e anticorruzione oltre alla tutela e valorizzazione del patrimonio dell’ente” e che “gli incarichi, a differenza di una soluzione a tempo indeterminato, si caratterizzano per la loro flessibilità e possibilità di essere interrotti in caso di diminuzione dell’attività dell’ente”. Secondo quanto dichiarato dal presidente Briganti, “il segretario dell’Asp ha un compenso mensile di 1.000 euro, oltre ai rimborsi chilometrici, mentre il tecnico, come da contratto collettivo degli enti locali, ha un compenso pari a quattro ore settimanali di lavoro”. “Cifre ben lontane da quelle indicate dal consigliere Rigucci”, ha puntualizzato il rappresentante della Bufalini, che per quanto riguarda l’incarico del responsabile tecnico ha fatto presente come “i Comuni di Città di Castello e San Giustino, consultati in precedenza, non hanno concesso il proprio personale per il notevole carico di lavoro, quindi si è dovuto far ricorso al Comune di Pietralunga”. Il presidente Briganti ha chiarito, inoltre, che “per l’incarico esterno al segretario è stato predisposto un avviso pubblico debitamente pubblicizzato sul sito istituzionale dell’ente, a cui ha partecipato un solo candidato avente i requisiti richiesti”. In merito il sindaco Bacchetta ha osservato come la professionalità in questione, “che tra l’altro gode della fiducia della Provincia di Perugia, della Provincia di Terni e del Comune di Valfabbrica, è sicuramente di grande valore”. Nel confermare che “corrisponde al vero che la Provincia di Perugia e l’ente sono comproprietarie di un immobile”, il presidente dell’Asp Briganti ha eccepito: “non si riesce a scorgere il minimo conflitto di interesse tra i due enti e quindi con il personale incaricato”. “Ogni incarico è stato legittimamente autorizzato dagli enti di provenienza e gli incarichi sono stati conferiti previa verifica interna della possibilità di affidamento dei compiti al proprio personale, mentre per quanto riguarda il tecnico la scelta è stata determinata dall’assenza di figure in organico dell’ente”, ha chiarito Briganti, che ha spiegato come per quanto riguarda l’incarico esterno al segretario, che svolge anche funzioni di anticorruzione e trasparenza, si sia ritenuto “non opportuno assegnare le stesse al direttore per evitare la commistione-cumulo tra le funzioni di vigilanza e controllo e le funzioni amministrative e gestionali proprie del direttore”. “Le specifiche funzioni pubbliche e la conoscenza della normativa pubblicistica di settore che gli incaricati esterni devono assicurare non permettono, infine, di incaricare al loro posto studi privati”, ha concluso Briganti. Il consigliere di Tiferno Insieme Vittorio Vincenti ha richiamato l’attenzione sull’importanza della questione tecnica relativa all’agibilità, “che non è scontata”, spiegando che “se una scuola o un edificio ha dei problemi con la certificazione antincendio si riunisce un comitato tecnico regionale che dispone circa eventuali deroghe per gli edifici vecchi”. “Se fossi nel sindaco non accetterei una risposta come quella della Bufalini”, ha eccepito Vincenti. “La questione sollevata da Rigucci è vera e reale, soprattutto per quanto riguarda l’antincendio”, ha osservato il consigliere de La Sinistra Giovanni Procelli, che ha evidenziato come la problematica “derivi dal fatto che due terzi dello stabile sono della Provincia e non si trovavano nemmeno i dati di accatastamento”. “So che è stato fatto un progetto per ottenere l’agibilità, verrà presa in considerazione la ristrutturazione come è stato fatto per tutte le altre scuole del comune, con un intervento costoso che sarà in carico alla scuola Bufalini e non a Regione e Stato”, ha sottolineato Procelli, che ha dato la disponibilità a convocare una seduta della commissione consiliare Servizi per parlare direttamente con il personale, anche dei contributi presi dai presidente e dirigenti dell’Asp Bufalini”. Sul punto, il sindaco Bacchetta ha precisato che il presidente dell’Asp Bufalini non percepisce alcun emolumento. Pur giudicando molto approssimativa e inesatta l’interpellanza del consigliere Rigucci, il consigliere del Pd Massimo Minciotti ha definito la Bufalini “un’eccellenza del nostro territorio” e ha condiviso i rilievi del collega sulla “umbertidizzazione dell’ente e sul fatto che tutti gli incarichi vengano dati a soggetti provenienti da altre amministrazioni pubbliche, lasciando al palo i nostri giovani disoccupati o sottovalutando le risorse interne”. “Oltre allo stabile di via San Bartolomeo l’Asp Bufalini ha terreni e un fabbricato a Citerna, che viene lasciato in degrado”, ha aggiunto Minciotti, nel valutare negativamente anche “il fatto che il Cda della Bufalini non abbia voluto accorparsi con l’ente Cavour, così ci siamo ritrovati senza più l’asilo, che forse verrà sistemato all’Agraria, al posto del convitto, creando problemi all’istituto stesso”. A deplorare il fatto che “a fronte di un lavoro che non ha portato risultati si prevedano all’Asp Bufalini altre tre anni di investimenti in egual misura” è stato il consigliere del Gruppo Misto Marco Gasperi, che ha invitato il Comune, che designa ra ppresentanti nel Cda, a ritirare le somme previste”. In sede di replica, il consigliere Rigucci ha sostenuto che sarebbe stato necessario che “dell’unica persona che si è presentata al bando da segretario fosse stata valutata la compatibilità con l’incarico”. Rigucci ha quindi rimarcando la problematica della mancanza di agibilità per gli scarichi fognari fin dal 1994 e il fatto che non sia stato completato l’iter per la certificazione di agibilità relativa all’antincendio. “Veder buttare via risorse che possono andare a una maggiore istruzione e a disporre di un palazzo agibile, lo contesto”.
ZTL centro storico: botta e risposta Secondi – Castello cambia, da settembre al via partecipazione residenti commercianti per attivazione controlli con telecamere
“Nella seconda metà di settembre abbiamo intenzione di aprire un confronto con residenti e associazioni di categoria dei commercianti per definire il sistema delle regole sul quale sarà basato il controllo dell’accesso alla Zona a Traffico Limitato del centro storico mediante telecamere”. Lo ha preannunciato in consiglio comunale il vice sindaco con delega ai Lavori Pubblici Luca Secondi rispondendo all’interrogazione presentata dai consiglieri di Castello Cambia Vincenzo Bucci ed Emanuela Arcaleni sulla gestione del traffico nel centro storico. Con il documento i rappresentanti della minoranza chiedevano di sapere quando sarebbero state messe in funzione le telecamere presenti per il controllo del traffico nell’area del centro storico, come si intendesse “controllare la gestione degli ingressi concessi alle varie categorie, come previsto dalle norme vigenti, in modo da garantire una gestione controllata nelle 24 ore” e come l’amministrazione comunale intendesse intervenire: “per garantire aree di parcheggio per i portatori di handicap limitrofe alla piazza in grado di limitarne la presenza solo a casi inderogabili e di provata necessità”; “garantire la gestione pedonale e ciclabile e di servizio dell’area per renderla protetta da incursioni e da un utilizzo immotivato del centro storico che pregiudicano una vivibilità attiva dei cittadini e delle famiglie”. Nell’illustrare l’interrogazione in aula, il consigliere Bucci ha evidenziato come “l’avvento del COVID19 abbia modificato comportamenti e abitudini di vita dei cittadini”, comportando una “rivalutazione degli spazi disponibili, individuali e collettivi ed il loro uso in base ai DPCM in corso di attuazione” e quindi “la necessità di ristabilire regole comportamentali circa l’uso degli spazi pubblici a garanzia di un centro storico da caratterizzarsi sempre più per una mobilità pedonale e ciclabile”. Lamentando “il mancato funzionamento delle telecamere installate da anni e non funzionanti per il controllo dell’accesso al centro storico”, Bucci ha chiesto di conoscere le modalità di attuazione dell’ordinanza del 4 giugno 2002 dell’allora assessore Luciano Bacchetta per la gestione e l’individuazione delle zone di traffico limitato del centro storico e delle zone di sosta riservate ad utenti specificatamente autorizzati” e ha invitato a “un coinvolgimento maggiore della Polizia Municipale”. Il vice sindaco Secondi ha preliminarmente chiarito che “le 55 telecamere installate nel centro storico sono assolutamente funzionanti, ma non rispondono all’esigenza di controllo e gestione del traffico, bensì di sorveglianza a salvaguardia della sicurezza dei cittadini, sulla quale stanno svolgendo un ruolo importantissimo, supportando le forze dell’ordine nel contrasto di vandalismi e microcriminalità”. Secondi ha, quindi, precisato che “tale strumentazione non può essere utilizzata per la lettura delle targhe e quindi per la gestione dei flussi che interessano il cuore della città”. “Per il controllo della Ztl nel centro storico c’è già un progetto finanziato nell’ambito di Agenda Urbana, che prevede l’installazione di telecamere specifiche in punti predefiniti e l’acquisto di un software per la lettura delle targhe e la sanzione dei trasgressori”, ha sottolineato il vice sindaco, nel far presente che “c’è un percorso tecnico che procederà in base a questa pianificazione, ma che sarà attuato solo dopo la fase di partecipazione con i cittadini, quando sarà definito un sistema delle regole più condiviso possibile”. In merito alla gestione dell’accesso e della sosta dei disabili nel centro storico, Secondi ha puntualizzato che “non spetta all’amministrazione comunale sindacare sulle esigenze di transito e sosta di questi cittadini all’interno del centro storico in presenza di una certificazione dell’autorità sanitaria competente e sulla base di un decreto del presidente della Repubblica che le consente purché non comportino intralcio al traffico”. “Nell’ambito del PUMS abbiamo lavorato per potenziare la disponibilità di stalli per portatori di handicap nel centro storico e per aumentare le opportunità di accesso lungo percorsi ciclopedonali, prevedendo interventi importanti in Agenda Urbana per l’implementazione dei parcheggi e della mobilità dolce come la variante del Cassero, che è finanziata con circa 800 mila euro, e l’itinerario che collegherà piazzale Ferri e l’area ex Sogema”. Nel prendere atto che le telecamere installate non rispondono all’obiettivo del monitoraggio del transito veicolare nel centro storico, il consigliere Bucci in sede di replica ha rimarcato la necessità di aumentare i compiti della Polizia Municipale su questo versante, anche in relazione alle mutate esigenze dei commercianti e dei servizi a disposizione dei cittadini, e di disciplinare transito e sosta dei disabili nel centro storico attraverso la maggiore garanzia di posti riservati. “L’auspicio – ha concluso Bucci – è che nella fase di partecipazione che sarà aperta con i cittadini sulla gestione della Ztl possano essere verificate opportunamente norme e condizioni che tranquillizzino su una gestione della mobilità nel centro storico rispettosa anche delle particolarità del periodo che stiamo vivendo”.
Movida di ferragosto: individuato un canale di spaccio presumibilmente riconducibile ad una ragazza di Città di Castello
Proseguono i controlli da parte dei Carabinieri della Compagnia di Città di Castello che, anche nel week end Ferragostano, hanno controllato soprattutto il centro storico per un’attività coordinata atta a verificare il rispetto delle misure anti COVID-19 e, nel contempo, proseguire il contrasto del consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari hanno proceduto al controllo di numerose persone che nel tardo pomeriggio e nella sera hanno affollato il centro storico. In alcuni casi è stato opportuno richiamare il rispetto delle misure anti COVID-19, considerata la numerosa affluenza di persone in luoghi ristretti. Tuttavia, in chiave generale, è stata riscontrata una generale, buona attenzione alle normative vigenti. Le verifiche si sono concentrate anche sull’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti continuando l’azione di controllo del centro storico intrapresa da tempo.
Numerosi controlli sono stati effettuati e alcuni giovani sono stati trovati in possesso di modiche quantità di droga.
Inoltre, è stato individuato un canale di spaccio facente capo ad una ragazza di Città di Castello. Dopo una pressante e risoluta azione info-investigativa, infatti, è stata effettuata a suo carico una perquisizione durante la quale sono stati sequestrati alcuni grammi di cocaina, oltre ad altri elementi circa l’attività di spaccio, al vaglio della Magistratura perugina.
La ragazza è stata quindi denunciata per l’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre alcuni giovani sono stati segnalati quali assuntori alla Prefettura di Perugia
“Chiostri acustici tra Umbria e Toscana”, venerdì 21 agosto a San Francesco il concerto “Armonie dal Chiostro
Venerdì 21 agosto alle ore 21.00 a Umbertide si svolgerà il concerto “Armonie dal Chiostro”. A fare da cornice all’evento sarà il chiostro di San Francesco.Si tratta del decimo e ultimo appuntamento della manifestazione “Chiostri acustici tra Umbria e Toscana”, giunta quest’anno alla sua settima edizione, organizzata del Museo diocesano di Città di Castello, in collaborazione con il Comune di Umbertide e altri Comuni dell’Alta Valle del Tevere.Grazie alla fattiva collaborazione tra l’assessorato comunale alla Cultura e il Museo Diocesano di Città di Castello sarà possibile ascoltare il quartetto dell’orchestra da camera “I Concertisti” con ai violini i M° Gianfranco Contadini e Sara Bonucci, viola M° Irene Mambrini, violoncello M° Tommaso Bruschi. Sarà eseguito il celebre quintetto di Boccherini per archi e chitarra, che vedrà la partecipazione del M° chitarrista Moreno Piccioloni. Il quintetto è famoso soprattutto per l’accattivante Fandango finale dal ritmo spagnoleggiante, dove sono previste anche le nacchere, per l’occasione suonate dal M° Liliana Marcella.Nella seconda parte del concerto verrà eseguito il quintetto per archi e clarinetto di W. A. Mozart, e al clarinetto suonerà il M° Fabio Battistelli, clarinettista di fama internazionale. Si tratta di un quintetto di rara bellezza dove archi e clarinetto si fondono in una melodia dolcissima e quasi fantastica per citare un termine fiabesco, che si conclude con il famoso tema e variazioni ricco di spunti virtuosistici.L’ingresso è libero e gli organizzatori raccomandano la massima puntualità per il numero ridotto di posti e il massimo rispetto delle normative anti Covid-19 (è obbligatorio l’utilizzo delle mascherine).Per informazioni è possibile contattare il numero telefonico 075 8554705 o l’indirizzo mail museo@diocesidicastello.it.
Nessuna criticità sulla SR 257 “Apecchiese, tutto tranquillo anche per gli eventi ferragostani
Come predisposto dal comandante della polizia municipale Joselito Orlando nel week end di ferragosto sono stati intensificati i controlli sulle strade comunali ed in particolare sulla SR 257 “Apecchiese” un’arteria nota ed apprezzata soprattutto dai motociclisti per la conformazione ed il paesaggio suggestivo che la circonda. Diversi i motociclisti ed automobilisti fermati per i normali controlli e la verifica dei mezzi e dei documenti: un verbale elevato . “Per quello che abbiamo potuto verificare in quel tratto di strada che ricade sul comune tifernate – precisano dal comando della municipale – in questi giorni di traffico elevato non ci sono state situazioni di criticità particolari”. Gran lavoro per i vigili Urbani anche in città, nel centro storico che ha ospitato un’altra edizione record di Retro’ con tanti espositori e visitatori che hanno rispettato le norme anti Covid con distanziamento e mascherine. I vigili tifernati infine hanno prestato servizio ieri ed oggi presso il Santuario di Canoscio in occasione delle celebrazioni della Festività dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Anche in questa occasione traffico e spostamenti regolari dei numerosi fedeli saliti al colle “santo” per prendere parte alle funzioni religiose.
Week end di ferragosto: tante presenze in città. Campanile cilindrico, tra le mete più gettonate
E’ il Campanile cilindrico, ubicato vicino alla Basilica Cattedrale dei SS. Florido e Amanzio e all’antica canonica uno dei simboli architettonici di Città di Castello l’oggetto del desiderio dei turisti e visitatori in questo week-end di ferragosto che segna la ripresa con il pollice all’insù di presenze in citta’ sia italiane che straniere. Un vero e proprio boom di visite e richieste di informazioni da parte dei turisti. Il monumento, costituisce uno dei rari esempi di struttura cilindrica, in tutto il Centro-Italia e non solo, che lo rende particolare, caratteristico ed assolutamente inconfondibile. Lo conferma il parroco della cattedrale Don Alberto Gildoni che parla senza mezzi termini di richieste continue di informazioni e di accesso all’originale momumento “icona” della storia cittadina da parte di turisti italiani e stranieri, di famiglie ed in particolare dei bambini innamorati di quel campanile “rotondo”. “Da qualche giorno e’ una fila ininterrotta di persone, turisti in particolare, che, dopo aver visitato la cattedrale tra l’altro interessata dal restuaro degli affreschi del presibitero, chiedono informazioni e manifestano intenzione di voler salire fino alla sommità del campanile cilindrico sicuramente suggestivo ed unico nel suo genere”, precisa Don Alberto Gildoni poco prima di celebrare la Santa Messa e ricordare tutte le misure anti-Covid messe in atto dalla diocesi nei luoghi di culto e nel vicino Museo Diocesano (direttrice Catia Cecchetti) che registra presenze record. Dunque il campanile cilindrico ormai è meta obbligata dei turisti nel tour tradizionale cittadino fra Rinascimento (tante persone alle Pinacoteca Comunale dopo il boom di presenze la viglia di Ferragosto per l’abbinamento inedito con il mistero della Sora Laura) e arte contemporanea con i Musei Burri, Palazzo Albizzini, “gettonatissimi”, fino ai luoghi simbolo dell’artigianato storico come il Museo della Tela Umbra, la Tipografia Grifani-Donati, il Centro di Garavelle con Malakos e il percorso unico alla riscoperta delle rarità e rassegna di conchiglie da tutto il mondo. Tanti appassionati e visitatori oggi anche per l’edizione ferragostana di “Retrò”, la rassegna mensile di antiquariato, oggettistica antica, rigatteria, hobby, collezionismo promossa dall’amministrazione comunale di Città di Castello, che si svolge nel centro storico. Come nella passata edizione di luglio, quando alla ripresa della rassegna dopo il lockdown venne raggiunta la quota di circa 120 espositori, Retrò occupa la massima superficie mai utilizzata nel centro storico, che si estende su piazza Garibaldi, piazza Matteotti, corso Cavour e piazza Fanti, nel pieno rispetto delle disposizioni finalizzate al contenimento della diffusione del Coronavirus. “Presenze e segnali che fanno ben sperare per il futuro, Città di Castello, con i suoi simboli della storia locale come il Campanile Cilindrico, i suoi edifici e contenitori di rara bellezza, i musei, le manifestazioni faro come Retrò, senza dubbio torna ad essere dopo un periodo di emergenza, vissuto da tutti, il baricentro dell’offerta turista dell’Alta Umbria e della regione. Un particolare ringraziamento a tutti coloro che in questi giorni di festività ferragostane, Vigili Urbani, uffici commercio e turismo, personale in reperibilità ed uffici informazioni hanno lavorato senza sosta per garantire servizi essenziali per tutti coloro che hanno scelto la nostra bellissima citta’ anche per un breve soggiorno”, hanno dichiarato il sindaco, Luciano Bacchetta e l’assessore al Turismo e Commercio, Riccardo Carletti. CDCNOT/20/08/16/COMINLINEA/325/GGAL
LA SCHEDA Il Campanile cilindrico, ubicato vicino alla Basilica Cattedrale dei SS. Florido e Amanzio e all’antica canonica, rappresenta uno dei simboli architettonici di Città di Castello. Il monumento, costituisce uno dei rari esempi di struttura cilindrica che lo rende particolare, caratteristico ed assolutamente inconfondibile. Sulle origini della sua costruzione non esiste una documentazione specifica. Poche annotazioni indirette ci giungono attraverso le “Memorie ecclesiastiche e civili di Città di Castello” del vescovo tifernate Mons. Giovanni Muzi.
Il riferimento più antico risale all’anno 1283 quando il Comune tifernate destina una “rata” di moneta da devolvere alla “già cominciata costruzione del Campanile della Cattedrale”. Alcuni studi condotti da Mario Salmi lo datano al sec. XI riscontrando nei metodi costruttivi che in “tempo romanico” giungono dall’aretino, tipici dell’arte bizantino-ravennate, un movimento che faceva capo all’architetto Maginardo. Il campanile sorgeva isolato sul sagrato, prima dell’ampliamento rinascimentale della sacrestia della Basilica Cattedrale che finì per celarne l’ingresso originale, ancora testimoniato dall’archetto in cotto e dal sottostante stipite in pietra su cui si appoggia. Gli strati del paramento murario ci indicano le diverse fasi di realizzazione. La parte inferiore romanica è la più antica (secc. XI-XII) ed è realizzata a piccoli conci di pietra, mentre la congiunzione superiore gotica, caratterizzata da un doppio ordine di aperture di pietra arenaria, indica interventi successivi risalenti al 1283-84. La costruzione si completa forse già verso la metà del XIV secolo. Infatti nel 1369 “il Capitolo col permesso del vescovo provvede alla restituzione di 100 fiorini d’oro avuti in prestito da Gerozzo di Piero per ripristinare i tetti della chiesa e del campanile ed i beni della Canonica devastati l’8 luglio 1368”. Ancora un altro documento attesta che il 22 agosto del 1480 in una “Volta del Campanile del Duomo” si conservavano le carte dei privilegi e riforme degli uffici civili. La struttura, alta 43,50 mt. con un diametro medio di 7 mt. ed uno spessore medio della muratura di 1mt., termina con un coronamento a cono in cui è ubicata la cella campanaria ospitante 3 campane. A piano terra dove in origine era l’ingresso, oggi in parte celato dalla costruzione dell’adiacente Basilica, è ubicata la sacrestia. L’accesso attuale si trova a livello superiore e si raggiunge tramite una scala a chiocciola in pietra ricavata nello spessore delle murature di un fianco della Cattedrale. Proseguendo attraverso un piccolo ballatoio realizzato su arco in mattoni, si raggiunge la sommità tramite sistemi di scale e pianerottoli di sosta ricostruiti in legno di castagno. Nella cuspide è stata reinstallata la sfera di metallo ricoperta di lamine di oro zecchino in sostituzione della precedente deteriorata dal tempo, al cui interno è stata collocata una pergamena a ricordo dei lavori di ristrutturazione e consolidamento effettuati. La visita è possibile tutti i giorni escluso il lunedì accedendo alla biglietteria del Museo Diocesano in Piazza V. Gabriotti 3/b dove è possibile acquistare anche la Carta Ecclesia per usufruire di agevolazioni in oltre venti musei convenzionati civici e ed ecclesiastici dell’Umbria e della Toscana.
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Piazza Gabriotti, 1 / 06012 Città di Castello
Tel 0758 529 347/ 228 / 0758 529 304
Registrazione n. 670 / Perugia / 23 aprile 1983
Emergenza Covid-19, termoscanner all’avanguardia all’ospedale di Città di Castello
L’emergenza Covid-19 non è ancora terminata. Per questo motivo gli accessi all’interno degli ospedali della Usl Umbria 1 continuano ad essere regolamentati. In particolare, in tre ingressi (A, B e D) dell’ospedale di Città di Castello già da alcuni giorni sono attive quattro moderne colonnine donate dal Lions Club Host Città di Castello che sono dotate sia di gel idroalcolico per il corretto lavaggio delle mani sia di termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea e per la verifica del corretto uso della mascherina.
Al momento dell’ingresso in ospedale, gli utenti, indossando la mascherina, dovranno avvicinarsi alla colonnina, avendo cura che il volto venga inquadrato correttamente all’interno delle linee verdi del monitor, ed avvicineranno il polso lateralmente al display per consentire il rilevamento della temperatura corporea. La temperatura comparirà nell’angolo in alto a destra del display e un messaggio audio consentirà o meno l’ingresso in ospedale. Nel caso in cui la mascherina non sia indossata correttamente, lo scanner inviterà l’utente a posizionarla nel giusto modo.
Coronavirus: si è riunita stamani nella sede della Protezione civile di Foligno, l’unità di crisi della Regione Umbria
Scopo della riunione era analizzare le modalità per l’applicazione del decreto del 7 agosto e l’ordinanza ministeriale sui rientri dai paesi più interessati dall’epidemia prodotta dal Covid. Sotto monitoraggio al momento anche i passeggeri rientrati ieri da Malta a Perugia e per i quali la Regione Umbria, ha deciso di effettuare lo screening tramite tampone rino-faringeo direttamente al momento dell’arrivo all’eroporto San Francesco, in modo da agevolare da una parte i passeggeri e dall’altra per ridurre al minimo le possibilità di contagio. Grazie a questa procedura, decisa dalla Regione e attuata con il supporto dei volontari della Protezione civile, è stato individuato in poche ore 1 soggetto positivo. Gli operatori dei servizi di sanità pubblica hanno quindi immediatamente avviato il contact tracking tra i passeggeri, che è ancora in corso. L’unità di crisi nel corso della riunione di stamani, ha stabilito di continuare ad effettuare i tamponi direttamente in aeroporto anche per i prossimi arrivi da Malta, mentre sono in corso le verifiche con le autorità competenti sulla possibilità di estendere la procedura anche per gli arrivi da quei paesi, come l’Albania, per i quali è previsto l’isolamento di 14 giorni dei passeggeri. In Umbria oggi si registrano nel complesso 13 nuovi casi positivi tra il Perugino e il Ternano, alcuni dei quali sono legati a cluster già individuati e circoscritti, altri invece, accertati al rientro in Umbria dopo un soggiorno fuori regione.
In Pinacoteca come in un castello incantato ad attendere il fantasma della Sora Laura, boom di presenze per una notte di ferragosto unica nel suo genere
Fantasma a palazzo: boom di turisti e visitatori. Notte di ferragosto unica, suggestiva e ricca di fascino ed emozioni quella che in maniera alternativa al di fuori dai soliti riti e consuetudini della festa di mezza estate, hanno vissuto i numerosi turisti (da tutta Italia Firenze, Roma, Lecce e dalla Francia, Parigi) e visitatori accorsi ieri sera alla Pinacoteca comunale per ammirare le bellezze artistiche custodite all’interno del palazzo ma soprattutto per attendere l’arrivo della Sora Laura, la bellissima donna amata da Alessandro Vitelli, capitano di ventura della casata legata alla storia rinascimentale della città, che secondo la leggenda torna a manifestarsi nelle sale del museo nelle notti di plenilunio in cerca delle anime dei giovani attirati con un fazzoletto gettato dalla finestra e poi uccisi. Divisi in tre gruppi i fortunati visitatori (nel rispetto delle rigorose norme anti-COVID) hanno partecipato ad una serata magica fra arte e mistero diventando parte integrante del “copione” messo a punto dalle operatrici e guide della Cooperativa “Il Poliedro”. Dopo aver visitato le sale del palazzo Vitelli alla Cannoniera tutti con in naso all’insù ad ammirare le volte affrescate e con gli occhi puntati sulle opere più rappresentative di Raffaello e Signorelli poco prima della mezzanotte la Sora Laura avvolta in un vestito lungo bianco è spuntata quasi d’incanto dal giardino rinascimentale del palazzo reso ancora più magico e suggestivo dal gioco di luci che hanno ulteriormente impreziosito la facciata eseguita da Cristofano Gherardi, detto il Doceno, su disegno del Vasari. In tanti non hanno resistito alla tentazione di immortalare, è proprio il caso di dire, quel momento misterioso che stavano vivendo avvolti da una cornice unica resa ancora più particolare dal cielo stellato e dal silenzio del luogo. Il mito del fantasma intrappolato a Palazzo Vitelli alla Cannoniera in cerca di redenzione per le proprie crudeltà, sinonimo di amore ma anche di morte, è dunque tornato a rivivere ancora nelle visite di notte del ciclo di appuntamenti “Pinacoteca al chiaro di luna”, organizzate da Poliedro Cultura in collaborazione con il Comune. “E’ anche grazie a una leggenda come quella della Sora Laura, oltre che per opere d’arte di straordinario valore che siamo onorati di ospitare in città, che la Pinacoteca comunale merita di essere riscoperta dai tifernati e visitata dai turisti anche in questa inedita fase di emergenza da Covid-19, nella quale i percorsi studiati all’interno del palazzo nel rispetto delle disposizioni finalizzate alla tutela della salute pubblica offrono l’opportunità non comune nel panorama nazionale di ammirare tutte le sale a disposizione nel museo”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli, che ha vissuto emozioni e sensazioni uniche in mezzo ai numerosi turisti nel sottolineare “la possibilità di usufruire di opportunità promozionali come quelle del ciclo ‘Pinacoteca al chiaro di luna’, che anche dopo l’estate continuerà a offrire un biglietto di ingresso ridotto a 4 euro e l’opportunità a titolo completamente gratuito di essere accompagnati da una guida”. Secondo la leggenda risalente alla metà del 1500, Laura, giovane e di umili origini, ma bellissima e affascinante, fu portata a vivere nella dimora oggi sede della Pinacoteca comunale da Alessandro Vitelli, a dispetto della moglie Angela Paola dei Rossi di San Secondo Parmense che poi abbandonò il palazzo. Dedita al ricamo di fazzoletti nei lunghi periodi di assenza di Alessandro per le battaglie nelle quali la casata era coinvolta, Laura prese l’abitudine di affacciarsi alla finestra, sopra la volta che sovrasta la strada, e di lasciar cadere un fazzoletto al passaggio di un bel giovane, come scusa per farlo entrare nel palazzo. Dopo aver approfittato delle grazie del malcapitato, che subito accorreva al suo invito, lo pregava di uscire da una porta segreta dello studiolo di Alessandro Vitelli, decorata come le pareti affrescate da Cola dell’Amatrice, dietro la quale si nascondeva un trabocchetto mortale che serviva a nascondere per sempre il tradimento consumato. La leggenda per lungo tempo portò i giovani della città a non passare nelle notti di luna piena sotto la volta di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, per paura di scorgere lo spirito inquieto della Sora Laura. Ancora oggi questa storia è uno dei motivi di interesse che attirano i turisti in città, insieme alle magnifiche opere custodite nel museo, che nel cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio sarà una delle collezioni più importanti da visitare con il lo Stendardo della Santissima Trinità e la grande mostra che sarà allestita nel marzo del 2021. Per i tanti visitatori in questi giorni a Città di Castello la Pinacoteca comunale è l’ideale ponte verso la scoperta delle testimonianze architettoniche e artistiche del centro storico, a cominciare dalla rarità del campanile cilindrico, ma anche delle tradizioni della comunità tifernate, tra le quali la cucina a base di tartufo è una irresistibile seduzione. Venerdi 21 Agosto si replica. Per prenotare le visite guidate, è possibile contattare Poliedro Cultura ai numeri telefonici 075.8554202 e 075.8520656 oppure all’indirizzo di posta elettronica cultura@ilpoliedro.org. CDCNOT/20/08/15/COMINLINEA/323/GGAL
LA SCHEDA La Pinacoteca Comunale trovò sistemazione nell’attuale sede quando nel 1912 Elia Volpi, pittore, restauratore ed antiquario tifernate di fama internazionale, donò al Municipio il cinquecentesco Palazzo Vitelli alla Cannoniera. Costruito in tempi diversi, l’edificio assunse il definitivo aspetto nella prima metà del cinquecento e fu così denominato per la vicinanza di una fonderia o deposito di cannoni. Il Palazzo, nobile esempio di dimora rinascimentale, venne edificato in occasione delle nozze di Alessandro Vitelli e Angela Paola dei Rossi di San Secondo Parmense. Riccamente affrescato, è caratterizzato dalla decorazione a graffito della facciata che guarda il giardino eseguita da Cristofano Gherardi, detto il Doceno, su disegno del Vasari. Vasi, mascheroni, motivi vegetali, putti, cornucopie, uccelli affiancano stemmi e simboli della nobile famiglia Tifernate. Lo scalone che dà accesso al piano nobile è splendidamente affrescato con una complessa decorazione a carattere celebrativo e simbolico: Sibille e Profeti, Apollo e le Muse, Sapienti e Imperatori dell’antichità che sono attribuiti a Cola dell’Amatrice e al Gherardi. La collezione d’opere qui conservata è, per importanza, seconda in Umbria soltanto alla Galleria Nazionale di Perugia. La grande pala con la “Madonna in trono” col Bambino e sei angeli del Maestro di Città di Castello, fedele seguace di Duccio di Boninsegna, è il dipinto più antico qui conservato. Seguono le opere di Spinello Aretino, di Giorgio di Andrea di Bartolo, di Antonio Alberti da Ferrara, di Neri di Bicci e di Antonio Vivarini. Unico esemplare di oreficeria è il “Reliquiario del braccio di Sant’Andrea”, datato 1420, attribuito allo scultore fiorentino Lorenzo Ghiberti. Di Luca Signorelli, attivo a Città di Castello tra il 1474 ed i primi del ‘500, la Pinacoteca conserva importanti opere: la più antica è il frammento di un affresco raffigurante San Paolo dipinto sulla parete esterna della Torre
Civica; del 1498 è la tavola raffigurante il “Martirio di San Sebastiano” proveniente dalla chiesa di San Domenico. L’attività documentata di Raffaello a Città di Castello è compresa tra il 1499 e il 1504, quando dipinse lo “Sposalizio della Vergine” per la Cappella Albizzini nella chiesa di San Francesco, oggi conservato nella Galleria di Brera, a Milano. In Pinacoteca, di Raffaello giovane, si conserva lo Stendardo della S.S. Trinità (1500 c.), ex voto per la peste. Dell’ampia produzione dei Della Robbia sono presenti numerose terracotte attribuite ad Andrea e Giovanni. Nella sezione moderna della Pinacoteca, al piano terra, sono collocate: la Gipsoteca di Elmo Palazzi donata dagli eredi dell’artista, composta da calchi e prototipi in gesso che testimoniano l’attività artistica del Palazzi tra l’ottocento e il novecento; la donazione Bruno Bartoccini, scultore della prima metà del novecento, composta da un notevole numero di bronzi databili tra il 1962 e il 1983 e la Collezione Ruggeri caratterizzata da una ventina di dipinti di artisti che hanno segnato il Novecento.
Palio della Balestra: vince Gubbio, con Messere Rodolfo Radicchi
Gubbio si e’ aggiudicato il Palio della Balestra.
La vittoria e’ arrivata con Messere Rodolfo Radicchi. Secondo e terzo posto per Sansepolcro con Viviano Zanchi e Luciano Mazzini.
Il Palio di Sansepolcro si terrà al Borgo domenica 13 settembre.























































