“Negli ultimi due giorni non si sono registrate novità significative. 5 positivi e nessun nuovo caso. Speriamo che guariscano quanti prima perché la nostra ambizione è di diventare finalmente Covid Free. Dovremmo monitorare con attenzione i dati di questa fase di riapertura. C’è una notevole socialità delle persone, vediamo cosa determinerà, speriamo nessuna ripresa del contagio. Alcuni sostengono che la fase del virus è meno potente. Ci sono polemiche, da noi in tono minore, sugli assembramenti dei giovani. Mi rendo conto che è molto difficile per i ragazzi chiusi a casa per due mesi trattenersi ma devono farlo. Non mi rivolgo tanto agli esercenti che dopo i mesi di chiusura stanno facendo tutto quanto possibile per riaprire, quanto ai giovani. Continuate ad essere prudenti e ad osservare distanziamento sociale, indossando mascherine. Da questo momento possiamo uscire solo con la prevenzione. Non c’è nessuna caccia all’untore ma autodisciplina si. Domani, due giugno, festeggeremo la Repubblica in modo diverso con il Rotary, sensa assembramenti ma con una cerimonia sentita. Mi dispiace molto ma dobbiamo farlo. E’ stata riaperta la piscina con prenotazione, riaprirà presto la Biblioteca, forse durante questa settimana. La Pinacoteca ha riaperto con un boom di presenze e sarà proprio la Pinacoteca il cuore pulsante dello spot sulle reti nazionali dell’Umbria, commissionato dalla Regione. La mostra di Raffaello è spostata a primavera 2021 ma la Pinacoteca sarà il cuore del Cinquecentenario di Raffaello. E’ un bel segnale di questa importante ricorrenza a cui non rinunceremo”.
Cooperativa Asad e Comune di Umbertide al lavoro per la progettazione dei Centri Estivi Lucignolo 2020Il
Il Comune di Umbertide e la Cooperativa Asad annunciano ai bambini e alle famiglie il ritorno dei centri estivi comunali con un divertente video pubblicato sulla pagina Facebook “I Lucignoli”.La Cooperativa Asad è infatti da tempo al lavoro, in sinergia con il Comune di Umbertide, per la progettazione dei Centri Estivi Lucignolo 2020.Un lavoro accurato e meticoloso, volto ad accogliere e rispettare tutte le norme e le misure previste dai DPCM, dalle linee guida e dalle procedure attuative di tutti gli enti e soggetti a cui il Centro Estivo dovrà far capo. Ma senza perdere di vista la professionalità, la qualità e tutte le sfaccettature che da sempre caratterizzano le proposte del centro “Lucignolo”.Nei prossimi giorni potrete trovare tutte le informazioni necessarie sul Sito del Comune di Umbertide e sulla pagina Facebook “I Lucignoli”.
Pescari e Tavernelli “Il Torrente Cavaione, da percorso verde a fogna a cielo aperto. Faremo interrogazione”
“Sollecitati dai cittadini del luogo, abbiamo potuto constatare durante un sopralluogo, delle pessime condizioni del Torrente Cavaione, in prossimità dell’abitati delle Graticole, tra via Cadibona, via Gherardi e via del Salaiolo.
In particolare, gli abitanti della zona lamentano, che da diversi mesi, risulta rotto il collettore fognario, che raccoglie le acque nere della zona, per convogliarle verso il depuratore, scaricando direttamente nel torrente.
Tale situazione, provoca oltre che cattivi odori, anche la presenza di fauna propria delle fognature, in netto contrasto con un ambiente fluviale recentemente riconquistato da animali selvatici, quali anatre, germani, qualche airone e pesci che risalgono dal Tevere.
Siamo convinti, anche di una problematica di carattere sanitario, da risolvere con urgenza stante la stagione estiva prossima, che con il caldo aggrava le condizioni del torrente e di tutto il contesto che lo circonda.
Il Torrente Cavaione, come la Scatorbia, il Vaschi, sono stati identificati dal PUMS, come aste e percorsi naturalistici che partendo dal sentiero ciclopedonale del Tevere, permettono di percorrere i torrenti, in un contesto ambientale da conservare e promuovere, caratterizzato da attraversamenti dei quartieri a nord della città verso le colline di Userna, Belvedere e Fontecchio.
Interroghiamo per questo, l’amministrazione comunale, per richiedere:
un tempestivo intervento, al fine di eliminare il problema, sostituendo i pochi metri di tubatura del collettore danneggiati, evitando il perdurare dell’inquinamento del torrente;
di autorizzare e progettare nuovi sistemi, più naturali per i collettori fognari, evitando di trasformare i torrenti in canali cementificati, veri responsabili di esondazioni, ma soprattutto perché alcuni di questi torrenti sono classificati con un rischio alto nel Piano dell’assetto idrogeologico.
di completare i pochi tratti residui rimasti, di sentiero lungo le aste dei torrenti, dotandoli di adeguata segnalazione e cartellonistica, provvedendo ad una ripulitura dolce e conservativa delle sponde, veri argini naturali al dissesto idrogeologico”.
Bilancio comunale: Lignani (FD’I) “manca coraggio e si preferisce un tesoretto per mance elettorali. Se non si vuole fare di meglio si scontino almeno tre mesi di tariffa rifiuti alle attività fermate dalla pandemia”
“Un misto di mancanza di coraggio e volontà di riservarsi mance pre elettorali: questo in sintesi il bilancio previsionale 2020 esposto a grandi capi dalla Giunta comunale in Commissione. Non si intende fare demagogia e si comprendono le difficoltà di cassa dei Comuni ma non basta certo l’aumento del suolo pubblico e l’esenzione dalla COSAP ai commercianti per affrontare una situazione drammatica. Manca una seria analisi sui risparmi riscontrati dalla chiusura di scuole ed eventi e non si vogliono affrontare le scelte per i prossimi mesi che invece si impongono per programmare ristori ai cittadini. Si possono e si devono affrontare risparmi avendo il coraggio di dire, anche a nome della principale partecipata del Comune, che per questo anno non si sovvenzionano eventi ma si garantisce ad Enti e Associazioni un contributo minimo di sopravvivenza e futura programmazione; si millantano incassi da contravvenzioni per fuori sede con telecamere all’uscita della superstrada facendo finta di credere che chi non ha soldi per rinnovare l’assicurazione li abbia per pagare una multa. Si millantano entrate per servizi ai cittadini come permessi di costruire facendo finta che ci sia voglia di investire avendo tra l’altro la maggior parte del personale (troppo) in cosiddetto smart working e quindi non alleggerendo nemmeno il peso burocratico sull’utente.
Pagare meno ma pagare tutti implementando senso civico è la ricetta altrimenti si rischia il collasso delle casse comunali per le troppe insolvenze.
Prima cosa occorre scontare la TARI per le attività che si sono fermate per l’equivalente di tre mesi. Non si può pretendere un pagamento per un servizio non dovuto e inoltre il Comune ha il dovere di infondere fiducia nel futuro nei propri cittadini contribuenti. C’i sono ancora due settimane prima del deposito del bilancio comunale 2020 in Consiglio. La Giunta le utilizzi proficuamente”.
“Il 2 Giugno in Piazza Grande anche la Solidarietà: raccolta alimentari della Lega Giovani per le famiglie in difficoltà”
La Lega Giovani di Arezzo promuove per il 2 giugno una raccolta di provviste alimentari per le famiglie in difficoltà, che si svolgerà durante la manifestazione organizzata dal centrodestra in Piazza Grande di domani, alle ore 10:30. L’iniziativa si svolgerà in diverse piazze italiane e anche a livello locale abbiamo deciso di fare la nostra piccola parte per essere davvero vicini a chi sta soffrendo le conseguenze economiche del Covid-19. È un progetto che è già̀ partito con successo in Molise e che è stato allargato a tutto il Paese.
I beni raccolti saranno devoluti alla Caritas di Arezzo. In particolare, potranno essere donati:
BENI ALIMENTARI: tutti con caratteristiche di non deperibilità e confezionati, ad esclusione di alcolici (ad esempio spaghetti, pasta corta, riso, legumi in scatola, pelati, biscotti, olio, etc.)
ABBIGLIAMENTO: intimo per uomo e donna varie misure
COVID-19: gel sanificante e prodotti di sanificazione di ambienti
Possono essere donati anche bagnoschiuma, shampoo, deodoranti, dentifrici.
Contiamo nell’aiuto di chiunque volesse contribuire, per dare un sostegno concreto a chi sta soffrendo i disagi di questa difficile situazione economica.
Riparte l’attività della dukes basket Sansepolcro. Stilato un protocollo ad hoc che rispetta tutte le regole di sicurezza previste per chi fa sport
Riprende l’attività per la Dukes Basket Sansepolcro, seppure in una maniera un po’ diversa. Il tempo si era fermato allo scorso 9 marzo quando l’Italia si è trovata di fronte un lockdown inaspettato, inevitabile e devastante che ha chiuso in casa milioni di italiani interrompendo le attività quotidiane di tutti per un’esperienza che rimarrà nelle mente e nei cuori di ognuno. In quell’occasione anche la pallacanestro si è fermata, ma dopo quasi 3 mesi di inattività la Dukes e i suoi atleti tornano in campo. Da oggi e per tutto il mese di giugno la palestra Buonarroti e il Play Groud “Pellico Barbagli” – quello a lato del Palazzetto dello Sport – saranno le basi nelle quali la pallacanestro tornerà a farsi sentire e a farla da padrona anche se, inevitabilmente, in modo assai diverso da prima. “Non è stato facile e non sarà facile portare avanti la nostra attività con tutte le attenzioni, le limitazioni e le restrizioni che la Fase 2 impone – spiega la Dukes – con tutte le giustificate preoccupazioni che un’attività come la nostra si porta dietro, ma anche con la consapevolezza di aver fatto tutto quello che necessitava per ripartire in totale sicurezza. Alla fine, pur se con tanta fatica e impegno, riparte la consueta attività sospesa tante settimane fa. Saremo, come spesso è capitato, i precursori sia a livello cittadino per gli sport di squadra, che a livello di Valtiberina per il nostro sport. Per ricominciare, facendo tornare in un campo da basket i nostri oltre 200 iscritti, abbiamo rispettato le regole che il Governo, il CONI e la Fip hanno imposto perché la sicurezza dei ragazzi e degli istruttori che li accompagneranno in questo nuovo percorso è di gran lungo la nostra priorità. Per poter ripartire abbiamo iniziato a lavorare oltre un mese fa con sopralluoghi, protocolli, regole, sanificazioni e distanze sociali. Ci siamo fatti preparare da uno stimato professionista della zona, un protocollo che rispettasse tutte le regole di sicurezza previste per chi fa sport, che si calasse sulla nostra realtà, che fosse scritto appositamente per noi e per i posti in cui avremmo ricominciato apportando, poi, nei nostri campi da gioco tutte quelle modifiche che oggi ci fanno dire di averli resi sicuri e adatti all’attività che vi andremo a svolgere. Oggi – conclude la Dukes – possiamo dire che ci siamo riusciti organizzando la palestra Buonarroti e il Play Ground come richiesto dalle normative, per la sicurezza dei ragazzi e delle ragazze che i genitori vorranno affidarci nuovamente in questo periodo di una strana estate post Covid”.
Da domani riapre al pubblico il front-office della Polizia Municipale
A partire dalla giornata di domani riapre al pubblico per le attività e servizi di front-office l’ufficio di Polizia Municipale collocato all’ingresso di Palazzo Bufalini in piazza Matteotti-Loggiato Gildoni dopo la fase di chiusura relativa ad emergenza Covid-19. Lunedì martedì, giovedì e sabato dalle ore 9 alle ore 12 l’ufficio sarà dunque aperto al pubblico. “Un segnale importante di ripartenza in sicurezza ovviamente anche per importanti presidi pubblici e riferimento dei cittadini come la postazione della Polizia Municipale in centro storico che ha svolto e svolge un ruolo importante sopratutto in periodi di emergenza come quello attuale. Ringrazio per questo il Comandante Joselito Orlando e tutto il Corpo di Polizia sempre in prima linea nell’adempimento dei propri compiti amministrativi ed istituzionali. La Fase2, ora speriamo la Fase3 dunque riparte con concreti segnali di ritorno alla normalità”, ha precisato il vice sindaco e assessore alla Polizia Municipale, Luca Secondi.
Ufficiale, la sagra mondiale della Gota rinviata al 2021
Il Consiglio del CVA DI LAMA comunica che a causa delle problematiche inerenti il COVID-19, la 16* SAGRA MONDIALE DELLA GOTA prevista dal 10 al 14 Giugno 2020 e il MOTOGOTA 2020 previsto per Domenica 14 Giugno saranno ANNULLATE e RINVIATE a Giugno 2021
Cornioli “torna a casa, dopo 70 giorni passati in ospedale, un nostro concittadino colpito da Covid 19”
“Dopo 70 giorni in ospedale ad Arezzo, il nostro concittadino colpito dal Covid 19 e’ guarito e tornato a casa. Una bellissima notizia per lui, la sua famiglia e tutta la comunità. Il periodo e’ stato lungo, sarà necessaria la riabilitazione, ma gli facciamo coraggio. Forza!
Si chiude così la difficile pagina del Coronavirus a Sansepolcro. Stiamo tornando alla vita normale, ma non dimentichiamo che le difese non possono essere abbassate. Il distanziamento fisico resta fondamentale, la ripresa deve seguire comunque le regole.
Ripartiamo insieme. Ce la stiamo facendo”.
Fase 2 anche per la ricerca del tartufo. Da oggi a fine agosto via libera alla “caccia” al nero estivo
Scatta la Fase 2 anche per la ricerca del tartufo. In attesa del ritorno alla normalità con la riapertura totale dei collegamenti in tutte le regioni e la ripresa a pieno regime di numerose attività anche sportive e del tempo libero, i cavatori, un vero e proprio esercito in Alta Umbria e non solo (oltre 2000 fra Gubbio e Citta’ di Castello) possono tornare da oggi, cane al guinzaglio e vanghino in spalla, nei boschi alla ricerca del tartufo nero estivo, possibile fino alla fine di agosto. Poi ci sarà un breve stop prima del via libera alla caccia della prelibatissima trifola il pregiato e costo tartufo bianco. Non solo uomini, come da tradizione secolare, ora da tempo anche le donne si cimentano sempre di più in questa attività all’aria aperta più che mai in sicurezza visti gli spazi in tempi di Covid-19-. E’ il caso di Elisa Ioni, 44 anni, una laurea di sociologia in tasca, appassionata di turismo e promozione del territorio e dal 2007 responsabile commerciale di una nota azienda fra le più quotate del settore legato alla raccolta, lavorazione e distribuzione di questo prelibato prodotto a livello internazionale: rappresenta un po’ il simbolo di un evidente svolta nei costumi e tradizioni secolari. Lei, ribattezzata “lady-trifola”, in Alta Umbria, guida il piccolo esercito “rosa” dei cavatori di tartufi che oggi hanno aperto la stagione della ricerca allo scorzone estivo. Questa mattina all’alba assieme al compagno, Giuliano Martinelli, maestro del tartufo, imprenditore di fama internazionale, ha postato alcune foto eloquenti del momento che stiamo vivendo fra restrizioni, tutela della salute e desiderio di tornare alla normalità. Accanto a loro le due “lagotte”, Lola e Birba, felici di essere tornate in pista naso all’ingiù: Elisa e Giuliano con la mascherina d’ordinanza e il sorriso che si legge negli occhi. “Non ci sono attualmente particolari indicazioni in quanto si tratta comunque di un’attività che si fa da sé soli con i cani. Le uniche limitazioni sono per i gruppi ovvero la ricerca con la guida”, precisa Elisa Ioni. “Devono essere al massimo 10 persone, mantenendo sempre le distanze di sicurezza e tutte le precauzioni necessarie per evitare il contagio. Comunque visto che si tratta di un’attività all’aria aperta, non solo non si corrono rischi, ma addirittura è utile per stimolare il sistema immunitario, si pratica attività fisica in un contesto privo di inquinamento in modo da avere una forte ossigenazione. Se vogliamo è un buon sistema preservare la salute”, puntualizza ancora Lady Trifola che parla anche della stagione e delle possibili prospettive in termine di raccolta. “I migliori tartufi estivi però inizieranno a nascere fra qualche giorno. Oggi non sono ancora profumati perché non è caldo abbastanza. Lo scorzone vuole le temperature elevate. Quindi c’è ancora qualche giorno da attendere per avere la qualità perfetta”, parola di Lady Trifola…
Cambiare tutto per non cambiare nulla. L’analisi e le proposte di Legambiente Umbria per un’economia circolare dei rifiuti
Nel 2020 parlare per l’ennesima volta di revisione del Piano Regionale Gestioni Rifiuti ci sembra un modo quantomeno sorpassato di porre il problema della gestione del fine vita dei materiali.
Anche la cosiddetta “chiusura del ciclo”, un termine abusato e smascherato diverse volte, e che ora torna in auge anche con questa nuova Giunta regionale, si risolve sempre nella presunta necessità di bruciare qualcosa, bypassando completamente tutto quello che ancora c’è da fare per evitare il ricorso agli smaltimenti vecchia maniera.
In Umbria permangono delle sacche di inefficienza e delle carenze conclamate che non si risolvono con artifizi oratori ad effetto, ma solo col lavoro e la fatica per cambiare quello che non va.
Un po’ di storia
Il Piano Regionale dell’Umbria risale infatti al 2009 e nasceva dall’applicazione della legge 152 del 2006, quella che tanto per intenderci chiedeva di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2012 (obiettivo nemmeno ancora raggiunto in molti comuni umbri, in particolare nell’area Valle Umbra Sud). Il PRGR proponeva la chiusura del ciclo con due inceneritori da realizzare nelle due province, soluzione che è stata poi oggetto di un Piano di revisione nel 2015 (DGR 23/2015) che stralcia l’idea degli inceneritori e avanza l’ipotesi del CSS.
Dopo una serie di DGR (la 34 del 2016 e la 1409 del 2018) viene chiesto ai comuni di raggiungere il 72,3% di differenziata, allo scopo di ridurre il rifiuto secco residuo fino ad arrivare a 50.000 tonnellate all’anno entro il 2026. Delibere in linea con il pacchetto europeo sull’economia circolare e la direttiva SUP (Single Use Plastics) indicando rispettivamente precisi obiettivi di riciclo e azioni volte alla diminuzione di rifiuti in plastica monouso.
A che punto siamo
In questo momento L’AURI ha il compito di realizzare un piano d’ambito regionale in base alle linee guida regionali così come previsto dalla 152/2006. Il Piano che si basa sulla ricognizione dell’impiantistica esistente, dovrebbe definire i fabbisogni futuri e quindi anche pianificare i flussi del secco residuo, ovvero decidere come usare i volumi residui delle discariche e soprattutto come gestire questo ipotetico CSS che a tutt’oggi in Umbria non viene né prodotto (gli impianti di TMB non hanno mai attivato queste linee), né tantomeno ha un vero e proprio mercato. Come si concilia questo percorso già avviato con la nuova revisione del piano regionale ancora non è dato saperlo.
Ad oggi però le uniche dichiarazioni, le informazioni e le indiscrezioni che trapelano sono ripensare ad un nuovo Piano regionale dei rifiuti e pongono l’attenzione soltanto sulla chiusura del ciclo.
Le proposte di Legambiente
Da un’amministrazione regionale autoproclamatasi di cambiamento, che aveva visto nella evidente immobilità delle vecchie amministrazioni un limite anche da noi più volte sottolineato, ci saremmo aspettati un nuovo approccio nell’affrontare il problema rifiuti: non più dalla coda, ma con una visione ben più ampia, circolare, che affronti la produzione, il consumo oltre la valorizzazione del fine vita dei materiali.
In particolare alla nuova Giunta, al consiglio regionale nel suo complesso e al (misterioso) comitato tecnico scientifico chiamato a supportare le scelte politiche, proponiamo anzitutto questi aspetti pratici da valutare:
1. In primo luogo di attivare un’azione di controllo e verifica degli stati di avanzamento delle raccolte differenziate nei comuni, perché ancora solo una minoranza di essi ha raggiunto le % richieste dalla DGR 34, e questo porterà necessariamente a non raggiungere gli obiettivi di secco residuo da portare in discarica, con evidente riduzione del tempo di vita delle discariche stesse. Da sempre infatti tra le azioni decise a livello centrale e poi attuate nei territori non c’è mai stata una vera attività di controllo, anche sanzionatoria, nei confronti di quelle realtà che puntualmente disattendono obiettivi e indicazioni. Un esempio su tutti l’area folignate-spoletina con il Comune di Montefalco, da cui la Presidente di Regione proviene anche come esperienza amministrativa, che spicca per le sue performance molto negative.
2. Attuare in maniera organica e a tutti i livelli amministrativi i criteri ambientali minimi (e il cosiddetto GPP) per gli acquisti e gli appalti pubblici. Questo aiuterebbe in maniera decisiva lo sviluppo e l’affermazione delle aziende circolari e green.
3. Verificare e accelerare lo stato di avanzamento della tariffa puntuale che alzerebbe ulteriormente il livello di consapevolezza dei cittadini sul tema.
4. Pianificare e calibrare l’impiantistica regionale di trattamento di tutti i flussi, differenziati e non, agevolando ad esempio la creazione delle cosiddette fabbriche dei materiali (come quella che l’azienda pubblica che gestisce i rifiuti vuole realizzare a Terni e che però non è gradita ai romani di ACEA). Ma anche realizzare le filiere di riciclo a partire dalla plastica di cui la Regione, e non solo, è rimasta sprovvista.
5. Valorizzare il fine vita dei materiali (vedi legge di End of waste) e tutti quei prodotti da riciclo che se non avranno un mercato rendono vana la raccolta differenziata stessa e valorizzare il compost quale prodotto da riciclo della sostanza organica all’intero delle filiere della bioeconomia.
6. Incentivare le attività produttive verso l’ecodesign al fine di aiutare le imprese del territorio a produrre beni e servizio in ottica di bioeconomia circolare.
La nostra proposta è quindi quella non tanto di rifare un ennesimo piano regionale di gestione dei rifiuti, per non arricchire il lungo elenco di documenti teorici puntualmente disattesi o trasformati, quanto ripartire proprio da una legge operativa sull’economia circolare, che integri e premi la filiera del riciclo dei materiali con le attività produttive e con politiche attive di consumo e produzione consapevoli. Non è un caso che uno degli obiettivi centrali dell’Agenza 2030 (il numero 12) promuove l’integrazione dei sistemi produttivi e di consumo in ottica di economia circolare e spinge a raggiungere anche altri importanti obiettivi, quali la crescita economica e sostenibile, capace di favorire l’aumento dei posti di lavoro (obiettivo 8), la creazione e lo sviluppo di aziende innovative (obiettivo 9) così da avere un’azione positiva sulle matrici ambientali quali acqua, suolo e per arrivare anche a combattere la battaglia più grande di tutti che è il cambiamento climatico (vedi obiettivi 13. 14 e 15).
Atletica ai tempi del covid 19: simulazione di gara nazionale su piattaforma Zoom, Gregorio Giorgis si impone con un lancio da 63,33 metri
Dopo tre mesi di stop a causa del lockdown l’atletica riparte con una competizione “a distanza”. Il tecnico federale dei lanci, Nicola Vizzini, Argento olimpico a Sydney 2000, ha organizzato un allenamento “virtuale” convocando i giovani lanciatori di martello categoria juniores. Sei campi e otto atleti collegati sulla piattaforma Zoom, il tutto registrato da un PC. E questo “allenamento per cominciare a mettersi in moto e respirare il clima delle competizioni”, ha spiegato Vizzoni, ha visto partecipare anche il giovane martellista dell’Atletica Libertas Gregorio Giorgis che, lanciando l’attrezzo a 63.33 metri ha realizzato il miglior lancio della “competizione a distanza”.
La nostra pista insieme ad altre due è stata inserita dalla federazione tra le disponibili per ospitare le manifestazioni di lancio in Italia.
Ad alternarsi in pedana, ognuno nell’impianto di casa, sono stati Rachele Mori (Atl. Livorno) e Sara Torrini (Atl. Libertas Runners Livorno), Ilaria Marasso e Davide Costa (Cus Genova), Luca Marchiori (Assindustria Sport Padova), Gregorio Giorgis (Libertas Città di Castello), Lorenzo Bigazzi (Atl. Grosseto Banca Tema) e Lorenzo Musetti (Atl. Pietrasanta Versilia), tutti lanciatori nati tra il 2001 e il 2003, quindi delle categorie juniores e allievi. All’evento ha assistito anche il presidente della FIDAL Alfio Giomi, presente al campo scuola Bruno Zauli di Grosseto.
“Questo incontro, seppur virtuale, è stata un’esperienza positiva per i ragazzi, la competizione anche se a distanza si sentiva, ovviamente non come nelle solite gare, ma i ragazzi sono stati stimolati positivamente, rispettando le norme di distanziamento si può anche gareggiare ed allenare in sicurezza”.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Atletica Libertas Città di Castello Ugo Tanzi: “Per noi è un onore essere inseriti tra le piste italiane che hanno ospitato la prima manifestazioni di lanci, seppur a distanza, specialmente in questo periodo: è uno stimolo positivo sia per la società che per il territorio. Tengo a ringraziare Polisport, Sogepu e l’assessore Massimo Massetti per la collaborazione”.
Al campo di atletica tifernate, Gregorio e lo staff hanno seguito tutte le normative per poter gareggiare nella massima sicurezza.
Il tuo sorriso ribelle, ieri la presentazione del libro dedicato a “Mamma Coraggio” Silvana Benigno. Lo speciale realizzato dalla nostra redazione

Nella splendida cornice di Parco Vitelli a Città di Castello, sabato 30 maggio 2020, la presentazione ufficiale del libro il “tuo sorriso ribelle” dedicato a “Mamma Coraggio”, Silvana Benigno. La nostra redazione, ha realizzato per l’occasione, un ampio speciale raccogliendo le testimonianze di chi, in questi anni, ha conosciuto da vicino Silvana condividendone i tanti progetti di solidarietà.
Fase 2 dell’emergenza da Covid-19: da mercoledì 3 giugno gli uffici di Sogepu riaprono al pubblico su appuntamento. Riattivati i servizi a chiamata per il ritiro degli ingombranti a Città di Castello, San Giustino e Citerna
“Da mercoledì 3 giugno riapriranno al pubblico gli uffici di Sogepu nella sede di via Elio Vittorini 27, a Cerbara di Città di Castello”.
Lo annuncia l’amministratore unico di Sogepu Cristian Goracci, che sottolinea come “gli utenti potranno accedere all’Ufficio Tari e all’Eco Sportello solamente dietro appuntamento per esigenze altrimenti non gestibili via telefono o via posta elettronica, che restano le modalità da prediligere anche nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19 per quanto riguarda le relazioni il personale dell’azienda”.
Nei giorni e negli orari concordati, all’interno dei locali potrà entrare una persona alla volta, che dovrà obbligatoriamente indossare la mascherina.
Per contattare l’Eco Sportello gli utenti possono rivolgersi al numero verde 800.132152 o agli indirizzi di posta elettronica info@sogepu.com ed ecosportello@sogepu.com, mentre per l’Ufficio Tari sono a disposizione il numero di telefono 075.8510846 e l’indirizzo di posta elettronica tributi@sogepu.com.
“La riapertura al pubblico degli uffici, dopo la riattivazione dei centri di raccolta in tutta l’Alta Valle del Tevere e del ritiro a domicilio dei materiali ingombranti nei comuni di Città di Castello, San Giustino e Citerna, segna il definitivo ritorno a regime dei servizi di Sogepu dopo la prima fase di gestione dell’emergenza da Covid-19”, evidenzia Goracci, che ringrazia il personale della società “per la disponibilità e la professionalità che hanno consentito di affrontare una situazione complessa, garantendo la piena continuità dell’operatività aziendale”.
Per ogni informazione o esigenza gli utenti possono rivolgersi al numero verde 800.132152, che è a disposizione anche per la prenotazione del ritiro a domicilio dei materiali ingombranti.
Matrimonio inedito si tempi del coronavirus: Antonella e Fabrizio, volontari, hanno pronunciato il loro si al centro di Protezione Civile
Anche il capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Angelo Borrelli, attraverso un video-messaggio non ha voluto far mancare la sua presenza questo pomeriggio a Città di Castello, al matrimonio di Fabrizio e Antonella, una vita spesa nel volontariato, che, in divisa d’ordinanza, subito dopo le ore 17, hanno pronunciato il fatidico “si” davanti alla sede Coc (Centro Operativo Comunale di Protezione Civile) presso la cittadella dell’emergenza alla immediata periferia della città. Nozze ai tempi della pandemia: la Protezione civile l’ha fatti incontrare cinque anni fa e la Protezione civile ha fatto da “testimone” alle loro nozze. Alla sede istituzionale del municipio hanno preferito quella insolita ma “familiare” dei locali del centro comunale dove da inizio emergenza Coronavirus si sono ritrovati spesso gomito a gomito con la mascherina ben indossata a lavorare senza sosta per gli altri sempre al servizio della cittadinanza. E’ la incredibile storia d’amore e di volontariato di Fabrizio Mancini, sottoufficiale della Croce Rossa e tecnico del comune di Città di Castello, e di Antonella Buschi, maestra d’arte e volontaria di Protezione Civile all’Associazione Carabinieri in Congedo Sezione di Città di Castello. Ad officiare la cerimonia il sindaco, Luciano Bacchetta, anche presidente della Provincia di Perugia che ha avuto modo di conoscere ed apprezzare l’operato del capo nazionale della Protezione Civile, Borrelli, in occasione della ricostruzione della scuola secondaria a Norcia. “Una bella storia d’amore, un esempio per tutta l’Italia. E’ un orgoglio essere qui oggi. Mi è sembrato giusto – ha precisato il sindaco Bacchetta – informare di questo matrimonio il dottor Borrelli, che ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere, come presidente della Provincia di Perugia, a Norcia nel cantiere della nuova scuola che andremo a terminare al più presto. Credo che la giornata di oggi, questa bella pagina di vita quotidiana di provincia, rappresenti a suo modo uno di quei segni positivi di cui abbiamo tanto bisogno e premia l’impegno gratuito e disinteressato di tutti i volontari italiani. Antonella e Fabrizio hanno testimoniato anche nel giorno più importante della loro vita, l’attaccamento alla divisa della solidarietà, ai valori di umanità e altruismo che hanno caratterizzato la loro storia d’amore. Grazie”. “Ho accettato l’invito del sindaco e Presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta, poi all’ultimo momento improrogabili impegni sopraggiunti non mi hanno consentito di essere presente oggi qui con voi – ha detto Angelo Borrelli attraverso un video-messaggio che ha commosso tutti a partire dagli sposi – Sono particolarmente felice per Antonella e Fabrizio: la vostra promessa, specialmente in questo momento, rappresenta un segno concreto di speranza ed è la testimonianza di quanto nella grande famiglia del volontariato si riescano a costruire relazioni importanti e profonde. Mi dispiace davvero di non poter partecipare alla cerimonia di oggi a Città di Castello – ha concluso Borrelli – ma appena sarà possibile verrò volentieri per incontrarvi personalmente insieme al Sindaco”. In qualità di testimoni la responsabile del servizio di Stato Civile del Comune di Città di Castello, Daniela Salacchi, nel doppio ruolo di cugina dello sposo e assistente al sindaco e Noemi Brachelente, figlia della sposa che per l’occasione ha indossato guanti rosa del matrimonio della nonna (1963). Anche i vestiti degli sposi in sintonia con il tema della cerimonia: al bando grisaglie con cravatta e tailleur o sfarzosi abiti in taffetà o tulle. Lei ha chiesto l’autorizzazione ad indossare la divisa dell’Associazione Nazionale carabinieri in Congedo, rosso-blu, mascherina blu con iniziali (donate dai colleghi del Coc) e comodi anfibi d’ordinanza al posto di vertiginosi tacchi “12”, lui quella della Protezione Civile blu con tanto di logo, nome del comune di Città di castello e tricolore che ha sfoggiato con vanto dall’inizio dello “tsunami” Covid-19, simboli inequivocabili del loro amore e della passione innata per il volontariato. Non è passato inosservato il bouquet della sposa con fiori bianchi e rossi come i colori del comune e fiocco blu come le divise. Una bambina, la nipote dello sposo ha consegnato le fedi nuziali. Fabrizio e Antonella si sono conosciuti proprio al Centro Operativo Comunale del Comune di Città di Castello, nel Maggio del 2015 mentre Fabrizio era a supporto delle attività divulgative agli studenti delle scuole medie e Antonella accompagnava la classe in visita. “E’ scattato subito un interesse – ricorda Fabrizio – le ho domandato qual era il suo lavoro e quando mi disse che faceva la restauratrice, le chiesi un biglietto di visita, “non si sa mai che avessi dovuto restaurare qualche cosa”… da quel giorno sono iniziati i contatti, da tre anni viviamo insieme e avevamo già deciso di sposarci quando è scoppiata la pandemia”. Ad Emergenza attenuata e quasi alla fine della Fase Due, Fabrizio ed Antonella hanno deciso di non rinunciare alla data scelta per il matrimonio ma di adattare la cerimonia ai tempi del COVID 19. Oggi fiori d’arancio all’aperto davanti al tricolore e alla bandiera europea nello spazio antistante il Coc, “che rappresenta – prosegue Antonella -sia la corrispondenza delle attività di entrambe nel prestare servizio nel mondo del volontariato e protezione civile sia il luogo dove ci siamo conosciuti cinque anni fa”. “Questa giornata, in questo momento particolare della nostra vita, del paese, di tante famiglie che hanno sofferto, soffrono, ci auguriamo che possa rappresentare un segno di speranza, della vita che va avanti e dell’amore e del bene che alla vince sempre sul male. Grazie a tutti e grazie al dottor Borrelli che c’ha fatto questa bella sorpresa con quelle parole di incoraggiamento ad andare avanti e cercare come sempre abbiamo fatto a non far rimanere indietro mai nessuno”, ha concluso Antonella con la voce rotta dalla emozione e il sorriso che dagli occhi lasciati liberi dalla mascherina è trapelato come un arcobaleno nel cielo dopo la tempesta. Nonostante il matrimonio sia stato all’insegna di una estrema sobrietà non sono mancate le sorprese, tra cui le mascherine blu con le iniziali commissionate dall’assessore alla Protezione civile, Luciana Bassini, da sempre in prima linea con tutti gli addetti del Coc. Gli sposi hanno deciso di rinunciare al viaggio di nozze in attesa di tempi migliori. Lunedì torneranno agli impegni di lavoro e di famiglia, al volontariato, la passione che ha fatto sbocciare l’amore. Ma ad una cosa non hanno rinunciato: il classico giro di valzer degli sposi. Tra le loro passioni infatti c’è anche il ballo, il particolare il ballo liscio da sala che frequentano nella scuola di Ballo Birimbo Dance Academy Valbalera di Sansepolcro.
“Il tuo sorriso ribelle” presentato oggi il libro nel ricordo di Silvana Benigno
L’omaggio alla straordinaria figura di donna rappresentata da Silvana Benigno dà il senso al libro che il marito Fabrizio Paladino le ha dedicato con l’affetto, il coinvolgimento, la devozione di un uomo per la sua ho compagna di vita. Ma non solo: “Il tuo sorriso ribelle” è anche un gesto bellissimo di valorizzazione della memoria, intesa non come pur legittima nostalgia ma quale atto di condivisone degli ideali di generosità e dei valori di solidarietà incarnati da Silvana nella sua pervicace lotta contro il cancro e soprattutto di continuità; Fabrizio e la figlia Federica (per l’occasione vestita con un inappuntabile abito azzurro appartenuto alla madre) continueranno infatti nel nome e nel ricordo di Silvana a promuovere iniziative a favore della ricerca della Fondazione Ieo-Ccm, cui andrà l’intero ricavato dalla vendita del libro, ufficialmente presentato nel corso della conferenza stampa tenutasi sotto il porticato di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio alla presenza di numerose autorità civili del territorio (gli assessori tifernati Luca Secondi, Rossella Cestini, Luciana Bassini, Massimo Massetti) e sanitarie (il dottor Silvio Pasqui, commissario straordinario della Azienda Usl Umbria 1 e il dottor Stefano Bravi, primario di oncologia dell’ospedale di Città di Castello) oltreché di personaggi che hanno segnato la qualità degli eventi di solidarietà organizzati da Silvana come il musicista Fabio Battistelli. Il sorriso come stile di vita, inteso quale “prima cura” nei confronti degli altri, il sorriso di Silvana divenuto icona comunicativa insieme a quella sua coraggiosa “testa rasata”, il sorriso che svela la gentilezza del cuore (“massima saggezza” secondo Rousseau) è stato ricordato da uno straordinario Massimo Zangarelli, coordinatore dell’incontro, nel suo intervento introduttivo che ha sottolineato la straordinaria forza d’animo, la contagiosa energia,la fede autentica, l’afflato etico, la speciale tenacia tutta femminile di Silvana. Fabrizio ha evidenziato la sofferenza nel ripercorrere il doloroso cammino dell’amata consorte, i quattro anni di calvario sino all’ineluttabile finale, descrivendo nel testo “la vita, purtroppo breve, di una grande donna, oltre che di una figlia, di una moglie, di una mamma, di una sorella, di un’amica davvero unica”. Numerosi e toccanti le testimonianze succedutesi nella circostanza: i sindaci di Città di Castello (Luciano Bacchetta), San Giustino (Paolo Fratini), Citerna (Enea Paladino, cugino di Silvana), Sansepolcro (Mauro Cornioli) tutti colpiti dall’eccezionale dinamismo operativo di Silvana; il titolare di Artegraf Leonardo Bambini che ha concretizzato senza costi e in via totalmente amichevole la stampa di 1000 copie del libro, su progetto grafico di Silvia Bianchini; Giuliano Martinelli, sponsor-amico di esemplare liberalità con i suoi preziosi tartufi sempre al fianco di Silvana; il dottor Carlo Paladino nella duplice veste di zio e medico di famiglia; don Paolino Trani che ha ribadito la presenza tuttora viva di Silvana; l’onorevole Walter Verini che tanta parte ha avuto nel velocizzare i tempi di conferimento dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, consegnata poi personalmente a Silvana a domicilio dal prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia poche ore prima del suo addio. Con un messaggio video su WhatsApp è intervenuta pure durante la presentazione del volume il vice ministro all’istruzione Anna Ascani, che ha avuto parole di elogio per il percorso tracciato da Silvana come donna e come malata di tumore, evidenziando come un libro di questo genere è senz’altro portatore di messaggio positivo per tutti. I saluti all’iniziativa sono arrivati in forma privata alla famiglia Paladino da parte del vescovo monsignor Domenico Cancian che, tramite don Alberto Gildoni, ha già ricevuto una copia del libro, poi da parte dell’onorevole Riccardo Augusto Marchetti, della dottoressa Maria Alessio, responsabile del reparto di degenza dell’oncologia di Città di Castello, personale amica di Silvana, dello stesso Jack Sintini, impossibilitato nel prendere parte all’iniziativa, e dalla direttrice de La Nazione Agnese Pini. Fabrizio e Federica hanno ringraziato pure la Fondazione Cassa di Risparmio nella persona del presidente, avvocato Fabio Nisi, per la disponibilità nel concedere la straordinaria location di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio.
Fabrizio ha altresì rimarcato il profondo significato delle attestazioni scritte nel volume da parte di Jack Sintini, autore della prefazione, della sorella Daniela, della collega di lavoro Anna Lisa Piccioni, dei giornalisti Gianfranco Ricci, Alberto Pierini, Desy D’Addario e Donatella Miliani, della Compagnia Teatro Popolare Sansepolcro e degli amici del Burraco di Forlì. “Questo riconoscimento premia tutti coloro che non si arrendono e che fino all’ultimo combattono una battaglia che solo sostenendo la ricerca si potrà vincere”: è la frase di Silvana quando ha ricevuto il cavalierato e costituisce lo sprone più intenso a proseguire nel solco dell’instancabile “ribellione al male” di “mamma coraggio”. La sua eredità morale non andrà perduta, indicherà a tutti la via affinché la voglia di vita prevalga sulla paura della morte.Ecco le parole di Fabrizio durante il suo intervento: “Il racconto del mio libro in tempo di quarantena: un progetto che doveva nascere più avanti ma l’impossibilità attuale, da marzo in pratica, di organizzare iniziative nel ricordo di Silvana mi ha portato ad affrontare questa grande fatica che, in realtà, fatica non è stata. Forse è stata una sofferenza, quella si, ripercorrere soprattutto la fase della malattia. Di fatto il libro ha una parte iniziale abbastanza ridotta dal nostro primo incontro, giugno 1998, fino all’ottobre 2015 quando mia moglie conosce la malattia. Poi è il racconto, anzi, è un diario con vari capitoli e tante immagini che fermano i vari momenti delle varie tappe affrontate insieme nel tentativo di sconfiggere il cancro. Abbiamo parlato di noi, però, di fatto, io parlo sempre di lei: Jack nella prefazione ringrazia Silvana, e dice: ‘Grazie Silvana per aver scritto queste pagine, attraverso la mano di chi ti vuole bene, tenendo la testa alta e condividendo generosamente la tua enorme solidarietà’. Tutto vero. Perché, infatti, insieme abbiamo condiviso la sua generosità che è poi diventata solidarietà nella ricerca contro il cancro tramite la Fondazione Ieo-Ccm di Milano. In questo libro non parlo di morte, ma descrivo la vita, purtroppo breve, di una grande donna, oltre che di una figlia, di una moglie, di una mamma, di una sorella, di un’amica davvero unica. Penso, anzi, spero di aver ricordato tutti i nostri momenti, i suoi momenti, trascorsi insieme, con vari capitoli e con foto che hanno tutte un significato particolare. Un racconto che descrive, soprattutto nella sua parte finale, una mia corsa contro il tempo per mantenere fino all’ultimo vivo il suo sorriso. L’intero ricavato di questo libro andrà a sostenere la ricerca della Fondazione Ieo-Ccm. E poi un merito particolare va a Federica che ha curato personalmente con le sue idee e con la sua abilità creativa la copertina del libro, fornendo pure ulteriori suggerimenti anche per quanto riguarda la parte cruciale del volume. Oggi non è presente, però voglio pubblicamente ringraziare anche il prefetto di Perugia, dottor Claudio Sgaraglia, che – insieme all’onorevole Walter Verini – ha seguito passo per passo la pratica per il conferimento dell’onorificenza di cavaliere al merito della Rebubblica a Silvana. Il prefetto ha consegnato la lettera e la spilla tricolore a mia moglie qualche ora prima del suo addio, riuscendo così a portare a compimento questo grande dono che la comunità le ha fatto per quello che lei è riuscita a dare nella sua purtroppo breve quanto intensa vita. Ricordo che un contributo significativo alla realizzazione del libro è stato fornito anche da una ventina di sponsor che, con grande sensibilità, hanno messo a disposizione il loro logo per affiancare questo obiettivo di raccolta
fondi”. Fabrizio ha concluso invitando a chi avrà preso il libro di postare su Facebook o Instagram la sua foto con l’hastag ILTUOSORRISORIBELLE. “Poi sempre tramite i social insieme a Federica renderemo noti tempi e modi relativi alla distribuzione del libro: noi siamo disposti anche a portarlo a casa o, comunque, inviarlo in ogni parte d’Italia. Vogliamo che il sorriso di Silvana possa portare serenità all’interno di ogni famiglia”.
Infine “un ringraziamento particolare a Leonardo Bambini, l’imprenditore titolare della Artegraf, colui che ha reso possibile realizzare, in concreto, questo importante progetto: grazie alla sua generosità sono state stampate 1000 copie senza costi. Un applauso lo merita. Un grazie a Silvia Bianchini della Tipografia Lupetto, amica di Silvana, insieme abbiamo realizzato il progetto grafico del libro; un grazie particolare anche a chi ha sempre seguito con il proprio prodotto le iniziative di Silvana, vale a dire l’amico Giuliano Martinelli”.
La rionale San Giacomo dona mascherine personalizzate al Campus Patrizi Baldelli Cavallotti di Città di Castello
In tempi di difficile emergenza sanitaria che come sappiamo ha investito anche le scuole, chiamate ad una complessa e necessaria riorganizzazione in vista del prossimo anno scolastico, l’International Campus Patrizi Baldelli Cavallotti di Città di Castello, ribadisce la sua vocazione territoriale di istituto da sempre in stretto contatto con le realtà associaztive dell’Alta Valle del Tevere. E nei giorni scorsi un altro imprtante sodalizio ha confernato questa sinergia con un prezioso gesto di solidarietà che vede protagonista la Società rionale San Giacomo che ha fatto dono alla scuola di mascherine personaliare e recanti il logo della società per dare supporto agli studenti. Un gesto di solidarietà importantissimo per la nostra comunità scolastica, come ha detto Il Dirigente, prof.ssa Marta Boriosi, che ha ringraziato il Preisdente della sociatà rionale Federico Fiorucci e il consigliere prof Daneile Bondi che si sono recati presso i locali della scuola per la consegna della prima tranche di mascherine. Un dono reso possibile anche grazie alla compartecipazione significativa del signor Maurizio Rossi della ditta tifernate Genesi che ha fornito le mascherine.
Il Comune di San Giustino pone un nuovo tassello verso la digitalizzazione dei processi amministrativi: il subentro nell’ Anagrafe Nazionale della Popolazione
Dopo l’attivazione della carta d’identità elettronica, il Comune di San Giustino pone un nuovo tassello verso la digitalizzazione dei processi amministrativi: il subentro nell’ Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), che ha come obiettivo quello di unificare in un’unica banca dati le anagrafi degli oltre ottomila Comuni italiani, costituendo un riferimento unico per la Pubblica Amministrazione, le società partecipate e i gestori di servizi pubblici. Il Sindaco informa quindi la cittadinanza che, onde permettere il passaggio definitivo, per l’intera giornata del 3 giugno 2020, gli uffici Anagrafici ed Urbanistici comunali non potranno effettuare alcuna operazione e che pertanto non saranno accessibili al pubblico. A fronte di tale modesto disagio, preme sottolineare che l’ingresso nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente rappresenta un ulteriore importante traguardo per questa Amministrazione (giunto a buon fine grazie all’impegno ed alla professionalità degli operatori degli Uffici Demografici e del CED del Comune), in quanto ANPR non è solo una banca dati, ma un sistema integrato di interscambio di informazioni a livello nazionale tra amministrazioni pubbliche, che tra l’altro consentirà ad ogni cittadino di richiedere i propri certificati anagrafici di residenza e stato di famiglia attraverso qualsiasi Comune italiano, a sua volta subentrato, o di accedere on line alla visura dei propri dati anagrafici; sarà inoltre possibile per i cittadini eleggere un domicilio digitale o un indirizzo di posta certificata (PEC), che potrà essere utilizzato per le comunicazioni telematiche ufficiali. Il subentro in ANPR rappresenta quindi un altro tassello verso la semplificazione dei rapporti tra cittadini e Comune, obiettivo nel quale questa Amministrazione crede molto. Il Sindaco Paolo Fratini


