Nuovi servizi per gli umbertidesi alla Fabbrica Moderna
Alvaro Burzigotti (AMNIL) plaude alla mozione presentata dal Consigliere Zucchini sugli infortuni sul lavoro
E45, i sindaci al neo ministro De Micheli: “Aprire un nuovo tavolo sull’emergenza”
Sulla questione della E45 tornano a scrivere i Sindaci dei Comuni percorsi dall’asta viaria di grande comunicazione delle tre regioni interessate Emilia-Romagna, Toscana ed Umbria.
E’ stata inoltrata oggi, a nome di 20 Sindaci, una lettera al Ministro in pectore delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli per chiedere la convocazione “senza indugio e con particolare urgenza di un tavolo presso il Ministero alla presenza di tutti gli Enti interessati, al fine sollecitare in modo concreto ed urgentissimo ad Anas l’immediato avvio del cantiere per la riapertura della S.S. 3-bis Tiberina nel più breve tempo ammissibile e di adottare tutte le particolarità necessarie a riaprire totalmente il Puleto al traffico pesante”.
L’azione dei sindaci Cornioli e Marcelli, presenti alla riunione operativa di ieri a San Piero in Bagno con i sindaci Marco Baccini ed Enrico Salvi, muove sostanzialmente dalle continue problematiche che stanno impedendo l’avvio del cantiere di ripristino della vecchia S.S. 3-bis Tiberina.
“Nell’apprendere della designazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – fanno sapere i quattro Sindaci che si sono incontrati ieri – abbiamo voluto immediatamente sottoporre alla sua attenzione il dossier aperto in occasione della chiusura del Ponte Puleto sulla E45, in modo che sia una delle prime urgenze sul tavolo”.
“In particolare – sottolineano Baccini, Salvi, Marcelli e Cornioli – abbiamo rappresentato la situazione odierna che vede la transitabilità sulla E45 ai mezzi con peso sino a 30 tonnellate ed un nulla di fatto per quanto riguarda la riapertura della S.S. 3-bis Tiberina, che rappresenta l’unica via alternativa all’asse viario principale”.
“A distanza di quasi 7 mesi dall’apertura di questo dossier e dagli impegni assunti a più livelli per riaprire quest’ultima strada nel più breve tempo possibile, ci troviamo allo stato di fatto iniziale, ciò che è inaccettabile per tutto il tessuto economico e sociale che rappresentiamo”, scrivono i Sindaci al Ministro De Micheli.
La lettera, sottoscritta dai sindaci dei tre comprensori, incluso quello dell’Altotevere umbro coordinato dal sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, poi prosegue esortando il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che giurerà davanti al Presidente della Repubblica questa mattina, a considerare “che il tratto di E45 che collega le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna è l’unico tratto di questa arteria a livello nazionale che manca di una via di fuga alternativa, con conseguenti problemi di viabilità in caso di cantieri sull’asta principale, di incidenti o di emergenze”.
Questo un estratto del prosieguo della missiva: “Una situazione gravissima che emerge ormai quotidianamente e che sarà ancor più grave nei prossimi mesi quando sarà avviato da parte di Anas un ulteriore cantiere sulla E45 per il rifacimento del Ponte “Tevere 4”, a breve distanza da quello già in corso sul “Ponte Puleto”, con durata complessiva di anni. Siamo venuti a conoscenza ieri, infatti, che a partire dal prossimo 14 settembre saranno disposte interdizioni al traffico sulla E45 a causa del cantiere sul “Tevere 4”, che interromperanno nuovamente il collegamento tra le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, se non per impervie strade appenniniche non adeguate a ricevere il traffico della E45 per questioni strutturali e di sicurezza. Alla luce della situazione rappresentata, pertanto, Le chiediamo di convocare senza indugio e con particolare urgenza un tavolo presso il Suo Ministero alla presenza di tutti gli Enti interessati, al fine sollecitare in modo concreto ed urgentissimo ad Anas l’immediato avvio del cantiere per la riapertura della S.S. 3-bis Tiberina nel più breve tempo ammissibile e di adottare tutte le particolarità necessarie a riaprire totalmente il Puleto al traffico pesante”.
L’educazione come arte di coltivare la vita”. I giovani al centro del convegno organizzato da l’altrapagina
I giovani nascono e si formano secondo lo spirito dei tempi ovvero secondo le dinamiche prevalenti in una determinata epoca. Bisogna allora imparare a comprendere quali sono gli elementi che costituiscono lo spirito del tempo e in cui i giovani sono immersi, perché sono essi che transitano attraverso l’educazione scolastica e formano le coscienze dei giovani. Oggi in questo spirito, che Serge Latouche, ha chiamato “Immaginario collettivo”, i giovani respirano un forte senso di individualismo e di competizione, l’idea che l’economia sia una nuova religione e il mercato il dio a cui prostrarsi. È così che la materialità della vita prende il sopravvento e i giovani rischiano di perdersi in un mondo che li priva delle dimensioni della profondità e dell’interiorità, alla ricerca di surrogati che possano riempire questi vuoti. “I giovani sono sbandati non perché seguono poco la scuola ma perché seguono questo tipo di scuola”. Per questo è urgente un grande risveglio del mondo adulto, per costruire una società più accogliente per i giovani. Questi temi saranno al centro del XXXIII Convegno di studi “L’educazione come arte di coltivare la vita” organizzato da «l’altrapagina», che si svolgerà nei giorni sabato 7 e domenica 8 settembre presso il Teatro degli Illuminati. I relatori invitati a discutere le tematiche oggetto del seminario sono personaggi di straordinaria qualità culturale e pedagogica. Il convegno inizierà con la relazione di Francesco Tonucci, ideatore del progetto “La Città dei Bambini”, a cui farà seguito l’intervento di Marco Lodoli, conosciuto per le sue penetranti descrizioni del mondo giovanile. Seguiranno nel pomeriggio di sabato e la domenica mattina gli interventi di Gianni Vacchelli, insegnante, studioso di Dante, della Bibbia e della mistica, e di Roberto Mancini, filosofo, docente all’Università di Macerata e che vanta numerose pubblicazioni. Personaggi che uniscono alla riflessione un’intensa attività sul campo educativo e scolastico.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Gli alunni Liceo Plinio il Giovane di Città di Castello presenti alla campagna internazionale di scavo archeologico dell’Università di Perugia
Gli alunni del Liceo Plinio il Giovane di Città di Castello anche quest’anno, nella seconda settimana di settembre, avranno modo di assistere alla campagna internazionale di scavo archeologico dell’Università di Perugia, diretta dal prof. Lucio Fiorini, presso l’antico porto di Gravisca, odierno Lido di Tarquinia. Il progetto, ideale prosecuzione di quanto già realizzato lo scorso anno, si articolerà in due momenti distinti nel tempo, ma strettamente connessi tra di loro. La prima fase vedrà gli studenti all’opera presso l’area sacra di Gravisca, per essere di supporto alle indagini archeologiche. La seconda fase del progetto sarà incentrata invece sull’allestimento di una mostra con cui valorizzare, in una sorta di gemellaggio, il legame venutosi a creare in questi due anni tra l’équipe all’opera nell’area sacra di Gravisca e gli studenti del liceo tifernate. L’esposizione troverà nella dea di Cipro, il cui culto è attestato a Città di Castello da un’iscrizione in marmo bianco (ora conservata presso il Palazzo del Comune), il trait d’union tra i due siti.
L’esperienza riguarda i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) e vi saranno coinvolti 18 studenti che hanno frequentato nello scorso anno scolastico la classe terza. Il progetto ha già ottenuto riscontri ampiamente positivi, tanto da aver ottenuto nel 2018 il primo posto al concorso “Storie di Alternanza”, bandito dalla camera di commercio di Perugia. Anche in questa edizione tutte le attività di assistenza allo scavo, in cui saranno coinvolti i ragazzi, avverranno sotto la sapiente guida dell’archeologo prof. Fiorini, facente capo al dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’ateneo perugino. I giovani liceali saranno dunque impegnati per circa 80 ore in attività pratiche e di ricerca, in vista di una crescita umana e culturale altamente caratterizzante per il loro corso di studi.
Il 7 e l’8 settembre open days al Museo Rometti
Fondata da Settimio Rometti nel 1927 l’azienda, grazie al contributo fondamentale di Dante Baldelli, Corrado Cagli e Mario di Giacomo, all’epoca giovanissimi studenti dell’Accademia d’ Arte di Roma, si impose subito come rivoluzionaria, facendo uscire dai forni oggetti che recavano traccia delle più avanzate tendenze artistiche dell’epoca, come Futurismo, Razionalismo, Art Decò e influssi della Bauhaus.
Durata visita 30 min. Circa
Area bambini
Pomeriggio: ore 16:00 – 17:30 – 19:00
Mattina: ore 11:00 – 12:30
Pomeriggio: ore 16:00 – 17:30 – 19:00
San Giustino: un successo la seconda edizione di eSPORTazione
Centinaia sono state le magliette colorate delle varie società che martedì 3 settembre hanno invaso la centralissima piazza del Municipio a San Giustino. Un successo anche la seconda edizione di eSPORTazione, la festa dello sport sangiustinese riproposta dall’amministrazione comunale visto il responso positivo della prima edizione. Lo sport come comune denominatore; lo sport praticato, quello organizzato e raccontato. A presentare l’evento, sul palco quest’anno è salito Valerio Rebiscini: dieci, in totale, gli sport rappresentati tanto da avere una situazione piuttosto omogena nel territorio comunale di San Giustino. “Siamo soddisfatti dell’ottima riuscita dell’evento – commenta l’assessore Andrea Guerrieri – ed è stata un’importante occasione offerta alle società per mettersi in mostra. Salite nel palco, oltre ad aver ricevuto una targa in ricordo della serata, le realtà sportive hanno avuto la possibilità di farsi conoscere al pubblico e di condividere programmi e progetti per l’imminente avvio della stagione sportiva, ricevendo “una pacca sulla spalla” (slogan pure della serata) da parte dell’amministrazione comunale sotto forma di un riconoscimento consegnato da personaggi del territorio che si sono contraddistinti negli anni nelle varie discipline sportive, o che lo sport lo hanno semplicemente raccontato”. E l’assessore Guerrieri aggiunge. “Soddisfatti pure per l’ottima risposta avuta dal pubblico: appuntamento, quindi, al settembre 2020”. Oltre alle società sportive sono stati consegnati dei riconoscimenti ad alcuni personaggi per i risultati sportivi conseguiti sia nel passato che nel presente e sono: Marco Cannovino, Anita Vannetti, Andrea Cravotta, Alberto Polchi, Benito Cecconi, Katia Alcherigi, Omar Leminci, Francesco Corsini, Andrea Marconi, Mario Calagreti, Giulia Calderini, Antonello Celestini, Franco Gualtieri, Alessio Polidori e Lorenzo Flavi.
Sabato 7 Settembre 2019 il quarto torneo “PALLAVOLIAMO”
Il coordinamento degli Oratori di Città di Castello, in collaborazione con la Pastorale familiare e la Pastorale Giovanile della Diocesi, organizza per Sabato 7 Settembre 2019 il quartotorneo “PALLAVOLIAMO” per i giovani degli oratori e delle parrocchie; i partecipanti saranno oltre 200 e la giornata si svolgerà presso l’Istituto Agrario “U. Patrizi” di Città di Castello, a partire dalle ore 10, per concludersi poi nel pomeriggiocon le gare finali, le premiazioni e la Santa Messa.
Si ringrazia per la realizzazione di questo evento: il Dirigente Scolastico Dott.ssa Marta Boriosi, il CSI, Trestina Volley, la Pallavolo Città di Castello, SO.GE.PU., GALA, “Galvani Drink Center” e la società rionale San Giacomo.
La scherma torna nel panorama delle offerte sportive tiferesti
Balestra: porta romana torna a vincere il palio dei rioni, il digiuno durava dal 2014
I balestrieri di Porta Romanainterrompono un digiuno che durava dal 2014 e tornano a vincere il Palio dei Rioni (giunto alla 43esima edizione) al termine di una fra le più belle sfide di sempre con i rivali di Porta Fiorentina, consumatasi nella serata di mercoledì 4 settembre nel contesto di una piazza Torre di Berta gremita anche stavolta nei tre settori di tribuna da tifoserie sempre colorite e goliardiche. Particolarmente elevatoil livello tecnico della competizione: verrette tutte conficcate sul corniolo, diverse delle quali hanno violato il piccolo cerchio nero, lasciando sempre vivo l’interesse e incerto il verdetto, considerando i due sorpassi operati da Porta Fiorentina nelle tornate centrali. Per Porta Romana, nella circostanza senza dubbio più meritevole, è il successo numero 13 della serie e il primo per Silvio Panichi nelle vesti di capitano, anche se i gigliati – con le loro 30 affermazioni – rimangono molto lontani in sede di bilancio complessivo. La forte voglia di riscatto della “lupa” si concretizza fin dall’inizio con l’ottimo punto di Claudio Boncompagni su Paolo Gherardi, mentre Lorenzo Dell’Omarino spreca la buona opportunità per andare sul 2-0, non approfittando dello spazio che lascia la freccia di Gianni Bergamaschi. I giallorossi sfruttano la priorità al tiro con un altro rimarchevole colpo di Gian Luca Baldi a spese del maestro d’armi Viviano Zanchi, al quale replica Federico Romolini, che si aggiudica il confronto diretto con il forte Fabrizio Gherardi. Sul 2-2, il veterano Francesco Alessandrini opera il break superando Giacomo Panichi e allora è Matteo Casini a risistemare la situazione, approfittando di un tiro non particolarmente brillante di Luciano Mazzini. Quando Luciano Giovagnini si rende autore del secondo break a spese di Simone Carbonaro e Porta Fiorentina va sul 4-3, gli spettri tornano ad aleggiare dall’altra parte, dove di fatto è vietato sbagliare; il capitano Silvio Panichi oppone al campione cittadino Riccardo Bonauguri il 21enne Francesco Scappini, che riesce nell’impresa di strappargli il punto con la prodezza che segna la svolta del Palio, perché poi sul 4-4 è Massimo Santi ad aver la meglio – seppure per questione di millimetri nei – confronti di Alessandro Del Bene e la stoccata decisiva è quella che piazza Andrea Cestelli, anche lui bravo nell’essere più preciso di Antonello Guadagni. La gara si risolve pertanto sul 6-4, con una tornata di anticipo e Porta Romana può finalmente liberare tutta la sua gioia, festeggiando poi con una sfilata nel tratto di corso che appartiene al rione. “Sono molto soddisfatto, avevamo bisogno di questa vittoria – ha commentato a caldo Silvio Panichi, capitano della “lupa” – e a un certo punto sembrava che il brutto ritornello per noi si ripetesse, però abbiamo risposto al meglio, guadagnandoci i punti con tiri molto precisi ed è stata così premiata la preparazione dei nostri balestrieri”. Il capitano di Porta Fiorentina, Maurizio Alessandrini, ha riconosciuto la superiorità degli avversari, aggiungendo: “E’ stato un bel Palio, con un tasso tecnico molto elevato e dal quale usciamo comunque a testa alta”. Impeccabilila scaletta e le coreografie della manifestazione, che prima del tiro ha riservato il cerimoniale di premiazione del campione cittadino 2019, Riccardo Bonauguri e dei due che si sono piazzati alle sue spalle, Massimo Santi e Luciano Mazzini; poi, il simpatico intermezzo a suondi ottave rime fra Massimo Mazzi e l’esordiente Mattia Capoccetti in rappresentanza dei due rioni. Il resto lo ha fatto la partecipazione di quei biturgensi che rispolverano la verve campanilistica cittadina, con l’antico rione della città che ha riscoperto il piacevole sapore della vittoria. E ora, l’appuntamento più importante, quello con la storia: domenica 8 settembre, in pien meriggio, il secolare Palio con gli amici-rivali di Gubbio.
La singole sfide del Palio dei Rioni
Claudio Boncompagni (PR) su Paolo Gherardi (PF) 1-0
Gianni Bergamaschi (PF) su Lorenzo Dell’Omarino (PR) 1-1
Gian Luca Baldi (PR) su Viviano Zanchi (PF) 2-1
Federico Romolini (PF) su Fabrizio Gherardi (PR) 2-2
Francesco Alessandrini (PF) su Giacomo Panichi (PR) 3-2
Matteo Casini (PR) su Luciano Mazzini (PF) 3-3
Luciano Giovagnini (PF) su Simone Carbonaro (PR) 4-3
Francesco Scappini (PR) su Riccardo Bonauguri (PF) 4-4
Massimo Santi (PR) su Alessandro Del Bene (PF) 5-4
Andrea Cestelli (PR) su Antonello Guadagni (PF) 6-4
Pallavolo serie B/M: Bigi/Maric (San Giustino Pallavolo) “progetto importante, lasciateci lavorare”
La pallavolo maschile San Giustino, torna a sognare. Questo grazie ad una società, totalmente rinnovata, grazie all’ingresso di importanti personalità del territorio ed ad imprenditori di livello. Un gruppo ambizioso che punta, nel giro di qualche anno, a salire di categoria. La conferma viene dalle parole del presidente Claudio Bigi, sangiustinese doc e grande appassionato di Voley e dal DT Goran Maric, capace di creare, dal nulla, una società che farà, nel bene, parlare di se. La qualità del rooster, allestito per la nuova stagione, da ampie garanzie, collocando San Giustino tra le favorite per la vittoria finale.
Trasporti Umbria, Mancini (Lega): “Chianella continua a prendere in giro i cittadini”
Il bilancio regionale è in affanno: ulteriori tagli saranno effettuati al trasporto pubblico locale. Il quadro finanziario della Regione non è compromesso soltanto in ambito sanitario, ma anche in quello dei trasporti. L’Assessore Chianella non aveva forse dichiarato l’11
agosto che le linee soppresse per il periodo estivo sarebbero state interamente ripristinate?
“Apprendo con sconcerto da fonti interne al mondo sindacale – ha dichiarato il Capogruppo Lega Valerio Mancini- che sono invece in programma ulteriori tagli per circa 200mila chilometri al trasporto pubblico locale su gomma, sollecitati dagli uffici tecnici regionali, in
un quadro di rispetto dei vincoli di bilancio. Non vorrei che la comunicazione dei tagli alle corse venga resa nota solamente dopo la sottoscrizione degli abbonamenti, come tra l’altro è accaduto nel caso delle corse estive. Speriamo che non sia così, altrimenti saremo
costretti a rivolgerci alle associazioni di tutela dei consumatori e agli organi preposti, per denunciare l’ennesima vergogna della sinistra. Vale la pena ricordare che dal Governo arrivano alla Regione circa 100milioni all’anno da destinare al settore dei trasporti e viene da
domandarsi come mai la Regione non sia mai riuscita a cofinanziare il trasporto pubblico locale, per il quale il fondo nazionale risulta non essere sufficiente”.
“Nella Regione che verrà – ha sottolineato il leghista – i disservizi dovranno essere arginati grazie a una più attenta amministrazione per il bene dei cittadini e non delle poltrone.
Occorre impiegare le risorse del fondo pubblico nazionale finanziato dal Governo in maniera più equa, così da restituire dignità ai Comuni come quello Perugia, che per estensione e conformazione ha delle problematiche territoriali enormi: un capoluogo di regione che si
vedrà nel prossimo anno tagliati un milione e mezzo di trasferimenti di fondi dalla Regione per la mobilità alternativa, e tutto ciò appare incompatibile con il territorio del perugino, nel quale si trovano i servizi più importanti per i cittadini, ospedale, aeroporto, università e
tribunale e che quindi richiede un’attenzione particolare nel settore dei trasporti pubblici”.
“Uno dei nervi scoperti di questa regione – ha proseguito il capogruppo della Lega – è la questione FCU e il suo servizio sostitutivo per il quale la Regione pagherebbe a Busitalia circa sei euro a km, cifra decisamente più ingente rispetto ai poco più di due euro
dell’ordinario trasporto su gomma. Da questa gravissima discrepanza di costi, tutta a beneficio di Busitalia, si potranno recuperare adeguate risorse finanziarie, così da non essere costretti a operare alcun taglio alle linee del trasporto locale, sia urbano che extraurbano.
Di certo serve indire una nuova gara per il trasporto pubblico locale, che non può prescindere da una costruttiva e costante collaborazione tra la Regione e i Comuni.
A questa regione serve una FCU efficiente nell’intera tratta, da San Giustino a Terni, gestita esclusivamente da RFI, con adeguati standard nazionali di sicurezza e velocità di esercizio. Questi temi erano ben noti alle Giunte Lorenzetti e Marini ma sono stati
completamente ignorati. Mi domando con quale presunzione i tanti candidati a sinistra si presenteranno ai cittadini nell’imminente tornata elettorale come soluzione ai loro problemi”.
La campionessa europea di Endurance Costanza Laliscia alla 51^ Mostra Nazionale del Cavallo
Domenica 8 settembre la 51esima Mostra Nazionale del Cavallo avrà l’onore di ospitare la più titolata amazzone dell’Endurance italiano.
Costanza Laliscia, la 19enne perugina fresca campionessa europea al Meydan FEI European Endurance Championship in Inghilterra, sarà al Parco Alexander Langer per partecipare alla cerimonia di premiazione del Campionato Umbro di Endurance, che si disputerà sotto l’egida della Fise nella giornata conclusiva della manifestazione.
Nonostante l’impegno sportivo in concomitanza con la kermesse tifernate nel 3° Trofeo del Casalone a Grosseto, la campionessa ha comunque accolto l’invito della presidente del Comitato regionale Fise Umbria Mirella Bianconi Ponti, che insieme al presidente dell’Associazione Mostra Nazionale del Cavallo Marcello Cavarginiha voluto fortemente l’incontro tra un’eccellenza assoluta dell’equitazione nazionale e internazionale e la manifestazione equestre che, con il suo mezzo secolo di vita, ha scritto la storia degli sport a cavallo in Italia.
Il pubblico di Città di Castello avrà l’opportunità di conoscere da vicino uno dei più grandi talenti dell’endurance mondiale con un palmares che annovera due Campionati italiani assoluti (2016, 2017);tre Campionati italiani junior (2014, 2015, 2018); due medaglie d’argento ai Campionati italiani assoluti (2018, 2019); una medaglia d’argento ai Campionati italiani junior (2019); una medaglia d’argento a squadre ai Campionati europei (2017); una medaglia d’argento (2016) e una medaglia di bronzo ai Campionati europei junior (2014);la vittoria del FEI Young Riders World Endurance ranking 2016.
Il Campionato Umbro di Endurance, valevole per le selezioni della Coppa delle Regioni 2019, inizierà alle ore 8.00 di domenica 8 settembre e si concluderà con la cerimonia di premiazione in programma alle ore 16.30. Amazzoni e cavalieri in gara nellecategorie CEN B, CEN A, CEN A Under 14, Debuttanti e Debuttanti Under 14, si sfideranno su un tracciato base di 27 chilometri (da ripetere più volte a seconda della categoria) lungo la spettacolare pista ciclopedonale dell’asta del fiume Tevere.
Infortuni sul lavoro: mozione di Zucchini (gruppo misto) per una approfondimento in commissione
Infortuni sul lavoro: Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto nel consiglio comunale di Città di Castello chiede con una mozione al sindaco e alla giunta “di attivarsi al fine di promuovere un incontro, invitando nell’apposita Commissione Consiliare tutti i portatori di interesse – dalla ASL ai sindacati – con l’obbiettivo di valutare la realtà del nostro territorio e considerare tutte le possibili azioni di contrasto del preoccupante fenomeno degli infortuni sul lavoro e le malattie professionali”. La proposta parte dai dati Inail: “Nei primi cinque mesi del 2019 dalle 269.431 denunce di infortuni professionali sostanzialmente stabili – spiega Zucchini – emerge un lieve aumento percentuale per quelle accorse in agricoltura (1,3%) , un lieve aumento della componente femminile ( +0,7%) e della componente extracomunitaria (+ 3,5%) ed un aumento degli under 30 (+ 2,6%) e degli over 55 ( +3,0%). I casi mortali denunciati sono al 31 Maggio 2019 in numero di 391 (+ due rispetto al 2018) con un aumento dei casi in agricoltura (+ nove denunce), in prevalenza maschili e le denunce di malattia professionale protocollate risultano essere 27.385 (+ 372 rispetto al 2018) aumentate nel settore industriale e dei servizi ( + 3,1% ), diminuite in agricoltura ( – 4,4%). La Regione Umbria , sempre nel medesimo periodo (gennaio-maggio 2019) ha avuto un incremento maggiore di infortuni sul lavoro rispetto ad altre regioni italiane ( + 8,0 %) ( 4519 denunce , 22 infortuni ogni 1000 addetti INAIL contro una media italiana di 16 nel 2017; 281 incidenti sul lavoro, con nove morti (due in più rispetto al 2018) con prevalenza nel settore industriale ma particolarmente frequenti anche in agricoltura ed edilizia. Tali dati hanno innescato viva preoccupazione e considerazioni a vari livelli: ad esempio le dichiarazioni del Presidente Vicario della Giunta Regionale Paparelli che auspicava vigilanza, controllo e assistenza alle imprese ed affiancamento di strumenti che permettano la valorizzazione e la diffusione di buone pratiche per le imprese e la adesione a percorsi virtuosi di autocontrollo, premialità rivolte alle aziende che abbiano realizzato investimenti per incrementare la sicurezza sul lavoro. Anche le dichiarazioni del cardinale Bassetti andavano in questa direzione invitando le istituzioni ed i datori di lavoro a lavorare per migliorare i dati negativi e che ricordava anche l’impegno della Chiesa con l’attivazione da parte della Caritas di un Osservatorio Etica del Lavoro e dell’Impresa”. Infine Zucchini cita a legge regionale n1 del 2018 sul Sistema integrato per il mercato del lavoro , l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione. Istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro che prevede la realizzazione di un sistema integrato di sicurezza del lavoro e di miglioramento della qualità lavorativa, esercitando funzioni di indirizzo e coordinamento. Con queste premesse, il capogruppo chiede un approfondimento in commissione e un impegno su questo fronte dell’Amministrazione.
Smettere di fumare, al via un nuovo corso ad Arezzo L’iniziativa partirà a ottobre. Iscrizioni aperte al SerD
Riprendono i corsi per smettere di fumare, promossi dal SerD di Arezzo. Il prossimo partirà ad inizio ottobre quindi le iscrizioni sono aperte.
Smettere di fumare è possibile e il programma di disassuefazione organizzato dalla Asl Toscana sud est lo dimostra. In base ai risultati dei corsi precedenti, emerge che i partecipanti hanno una probabilità molto alta di smettere di fumare. La media di coloro che hanno smesso, a 3-6-12 mesi dal trattamento, è rispettivamente del 50%, 42%, 37%, contro il dato nazionale in letteratura del 45%, 35% e 30%.
Il programma di disassuefazione (attuato con metodologie sperimentate e efficaci, in gruppi da 15 a 20 pazienti) si basa su un approccio integrato psicologico e medico.
La durata del corso è di 2 mesi, con incontri settimanali in orario pomeridiano. Chi è interessato, può telefonare a 0575/255.943 – 255935 (la referente è Daniela Capacci, daniela.capacci@uslsudest.toscana.it) e fissare la prima visita che è gratuita.
Pubblicato il bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica del Comune di Umbertide
Taglio del nastro per la struttura polivalente di Selci L’inaugurazione è in programma domenica 8 Settembre alle 18.30
Moderna, funzionale e soprattutto attesa da tempo. Domenica 8 settembre, alle ore 18.30, taglio del nastro per la nuova struttura polivalente ubicata nell’area del campo sportivo di Selci nel Comune di San Giustino. Si tratta di un impianto al servizio della popolazione da poter utilizzare sotto vari aspetti: una struttura che presenta ampie facciate vetrate, tali da fornire un particolare confort per gli utenti. Al termine dell’inaugurazione seguirà un rinfresco offerto da Coop Centro Italia.
“35 di noi”: il tema del Premio Pieve 2019
Dal 12 al 15 settembre si terrà l’edizione 2019 del Premio Pieve con il titolo Trentacinque di noi. “Trentacinque” come le edizioni del Premio Pieve vissute finora, trentacinque come gli anni dell’Archivio dei diari, tempo in cui ha raccolto centinaia di testimonianze autobiografiche, trentacinque sessioni annuali svolte dalla commissione di lettura del Premio per scegliere i finalisti, trentacinque sedute della giuria nazionale per proclamare il vincitore, trentacinque feste organizzate dagli archivisti e dai collaboratori, dai volontari, dalla cittadinanza di Pieve Santo Stefano. “Noi” perché l’Archivio non è semplicemente le sue mura, l’Archivio è tutte le persone che lo animano. La comunità della ‘gente comune’ riunita attorno alla “Città del diario”, roccaforte della memoria collettiva, ritratto della Nazione al di fuori dei libri di Storia, santuario della scrittura dell’io. Tutti coloro che custodiscono e raccontano le oltre 8.500 storie di vita di “gente comune” collocate negli scaffali della Fondazione a partire dal 1984. “Noi” sono quegli italiani qualunque che hanno affidato le loro vite all’Archivio, luogo dell’ascolto per chi non ha voce, della parola data agli ultimi, dove nessuno viene lasciato indietro. E che trasforma un’edizione celebrativa del suo festival nell’occasione per riscoprire insieme trentacinque diari, memorie ed epistolari raccontati poco, o meno, di altri divenuti persino celebri con il passare degli anni: le Clelia, i Vincenzo, gli Orlando… A raccontare le vite degli Ettore, dei Giuseppe o dei Tommasino saremo “noi”, cioè i molti che per lavoro, per passione o per caso si sono imbattuti in quelle storie scritte e ne sono rimasti colpiti: studiosi di antropologia e storia contemporanea, scrittori come Paolo Cognetti, Melania G. Mazzucco, Vanessa Roghi, Evelina Santangelo, Cristina Ubah Ali Farah, critici come Guido Barbieri e Gianfranco Capitta, artisti come Matteo Caccia, Mario Perrotta e Paola Roscioli, solo per citarne alcuni. Nelle mostre, nelle presentazioni, negli incontri, negli spettacoli teatrali, ovunque il programma del Premio è disseminato di persone che raccontano le vite, di carta, di altre persone. Insomma, di noi.
Gli 8 finalisti della 35^ edizione del Premio Pieve dell’Archivio diaristico nazionale.
Gli 8 finalisti e i Premi speciali
Cuore del festival le 8 storie finaliste tra le quali sarà votato il vincitore del Premio Pieve – in concorso Adler Ascari e M. (1917-1998), Italo Cipolat (1917-2009), Eugenia Dal Bò (1867-1943), Antonio Di Rosa (1911), Teresa Pacetti (1931), Cesare Pitoni (1892-1965), Camilla Restellini (1910-1993), Orlando Salimbeni (1909-2008) – domenica 15 settembre, giornata conclusiva della manifestazione in cui sarà inoltre consegnato il Premio Città del diario, che quest’anno va al regista Pupi Avati. Altro riconoscimento in programma è il Premio Tutino Giornalista istituito dall’Archivio dei diari per ricordare la figura del suo fondatore. Lo ritirerà quest’anno Paolo Borrometi, attualmente presidente dell’Associazione Articolo 21, venerdì 13 settembre. Vittima di minacce di mafia, dal 2014 Borrometi vive sotto scorta.
Gli 8 finalisti. Adler Ascari e M. si conoscono giovanissimi e si amano per quasi cinquant’anni. Adler si sposerà con un’altra donna e avrà altre relazioni, M. continuerà a vivere con il fratello. Eppure rimarranno uniti da un amore che nonostante gli anni trascorsi lascerà intatte le passioni fisiche e verbali. Adler e M. hanno lasciato un epistolario appassionato che rimarrà custodito in Archivio come un Amore diverso. L’Africa con la sua natura selvaggia e violenta è al centro del racconto Hadisi di Italo Cipolat. Nato da una famiglia di emigrati italiani nel 1917 nel Congo Belga, dopo un soggiorno di studio in Europa fa ritorno nel paese alla vigilia della Seconda guerra mondiale, perché è l’Africa che sente come la sua casa. Nelle oltre 500 pagine del suo diario scorrono i ricordi del suo internamento in un campo, l’ammutinamento della Force publique e la conseguente repressione, le rivolte per l’indipendenza del Congo. Italo è costretto a fuggire in Rhodesia dove vive lo scoppio della guerra civile. Ritornerà in Italia solo nel 1974 per problemi di salute. Eugenia Dal Bò è una Figlia del Risorgimento. Nasce all’indomani dell’Unità d’Italia e muore alla vigilia della proclamazione della Repubblica. Il padre patriota le infonde ideali mazziniani e la incoraggia a proseguire gli studi fino alla laurea in Lettere, unica donna del suo corso. Insegnante, studiosa di Dante e conferenziera, vive in una Italia unitaria ma non ancora unificata nella cultura e nei costumi. Sposa un ufficiale dei bersaglieri, Gherardo Pantano, destinato a diventare generale. Eugenia e Gherardo vivono insieme la Prima guerra mondiale, la Disfatta di Caporetto, incrociano D’Annunzio, Badoglio, Mussolini. Eugenia muore nel 1943, due settimane prima della caduta del Duce. Quella di Antonio Di Rosa, El Pibe, è la storia di chi ce l’ha fatta. A 15 anni Antonio parte dall’Argentina, terra di emigrazione dei suoi genitori, con 8 dollari in tasca. Determinato a realizzare i suoi sogni, svolge mille lavori, attraversa la Grande depressione e quindi il New Deal, fino ad aprire una bottega da carbonaio e a rifornire la casa del Presidente Roosevelt. È il sogno americano realizzato. Teresa Pacetti nasce nel 1931 in piena epoca fascista. Esaltata dall’entrata in guerra dell’Italia, di giorno in giorno assiste impotente allo sgretolarsi di tutte le sue certezze, a La caduta degli idoli. Dal balcone di casa Teresa scorge lo sbarco della flotta angloamericana sulle spiagge di Anzio. La sua famiglia sfolla in Toscana e arriva in provincia di Massa dove nel giugno del 1944 si consuma l’eccidio nazifascista che costa la vita a 60 persone. Dopo la guerra Teresa scopre l’amore e conosce Primo, il futuro marito. Cesare Pitoni è un soldato della Grande Guerra. Le ore trascorse in trincea sono spaventose e interminabili. Il sergente Pitoni non può confessarlo nemmeno al suo diario e decide di usare la crittografia per scrivere le parti più intime e compromettenti, uno stratagemma per sfogarsi e denunciare imboscamenti e autolesionismi, finte malattie, fughe, racconti di morte e disperazione. Cesare esce vivo dalle trincee del Carso ed emigra in Argentina con i suoi diari che miracolosamente ci tornano indietro dopo un secolo. Il messaggio, criptato nella forma, è ancora nitido nei contenuti: l’orrore della guerra e la sua inutilità. Camilla Restellini è socialista e pacifista, moglie di Giovanni Bassanesi, a sua volta socialista e pacifista, fotografo e intellettuale. Nella sua memoria Camilla denuncia l’ultimo dei tanti arresti subiti dai due coniugi, ultima azione di persecuzioni politiche. Giovanni ha conosciuto le carceri di mezza Europa, il confino a Ventotene, il manicomio, dove morirà. Anche Camilla viene internata ma riesce a uscire grazie all’intervento di Marion Cave Rosselli nel 1949. La sua memoria è una denuncia dell’orrore dei manicomi criminali, ma, nonostante tutto, l’autrice riesce a iniziare una nuova vita. Dai minuscoli borghi del Montefeltro Orlando Salimbeni vive direttamente e indirettamente gli avvenimenti più importanti del Novecento. La Grande guerra lo costringe a crescere in fretta e a sostituirsi al padre nei lavori agricoli. A trent’anni si diploma e ottiene a Casteldelci il posto di Segretario comunale grazie al quale scamperà alla campagna di Russia. Ma dal 1943 il suo territorio diventa campo di battaglia per fascisti e antifascisti. Il 7 aprile 1944 si consuma l’eccidio di Fragheto, e il 25 luglio 1944 quello di Gattara. Orlando contribuisce a stilare gli atti di morte delle vittime di quelle stragi, mentre Casteldelci viene liberata il 22 settembre 1944.
La cerimonia delle “Memorie in Piazza” e la proclamazione del vincitore del Premio Pieve dell’Archivio diaristico nazionale.
Il programma del Premio Pieve 2019
Prima della finale del concorso il Premio Pieve vivrà 18 appuntamenti, animati dalla presenza di decine di ospiti, suddivisi in quattro giorni, da giovedì 12 a domenica 15 settembre.
Giovedì 12 settembre giornata di apertura del Premio Pieve con l’inaugurazione di mostre e installazioni: “Il tesoro dell’Archivio”, l’esposizione dei manoscritti originali dell’Archivio a cura di Cristina Cangi; “disegnami” dove le storie di vita si intrecciano con l’arte grafica e il fumetto, un progetto a cura di Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin e Barnaba Salvador; “3 Women in a Triptych”, video installazione di Line Kuhl e Giulia Ottaviano a cura di dotdotdot.
La serata è tutta dedicata al progetto STORE THE FUTURE che si apre con l’incontro tra Gianfranco Capitta, Andrea Merendelli e Liù Bosisio e prosegue con lo spettacolo “Butterflies on Flowers” che nasce dall’incontro tra l’Archivio dei diari con Associação Arquivo dos Diários dal Portogallo, Associazione Teatro Stabile di Anghiari, Associazione Bandalena dalla Francia, Državni arhiv u Pazinu dalla Croazia e OpenCom issc per indagare il ’68 in Europa.
Venerdì 13 settembre una giornata dedicata a un tema della memoria e dell’attualità come l’emigrazione, con la presentazione dei finalisti del quarto concorso DIMMI, Diari Multimediali Migranti, l’anteprima del volume “Se il mare finisce” (Terre di mezzo, 2019) che racchiude le storie inedite raccolte grazie alla precedente edizione del concorso; il riconoscimento del Premio Tutino Giornalista 2019 a Paolo Borrometi giornalista siciliano che dal 2014 vive sotto scorta e coraggiosamente prosegue nel suo la voro di denuncia alla mafia. Nella serata spazio ai diari di donne dell’Archivio nello spettacolo teatrale “Something about you. Quel che rimane” di Francesca Garolla con Mauro Bernardi, Roberta Lanave e Matilde Vigna per la regia di Alba Maria Porto.
La giornata di sabato 14 settembre si apre con una preziosa appendice dedicata al tema dell’emigrazione, in questo caso otto-novecentesca, con la presentazione del progetto “Italiani all’estero. I diari raccontano” di Nicola Maranesi per l’Archivio diaristico nazionale in collaborazione con la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in un incontro con Pier Vittorio Buffa, Nicola Maranesi, Luigi Vicinanza Luigi Maria Vignali, le letture di Donatella Allegro e Andrea Biagiotti. A seguire, gli incontri con Paolo Cognetti e Melania G. Mazzucco, e Pietro Clemente, Patrizia Gabrielli, Antonio Gibelli, Stefano Pivato, Vanessa Roghi, Evelina Santangelo, che si confronteranno sui temi dell’autobiografismo e su “35 di noi”. Nel pomeriggio l’anteprima editoriale del volume “L’inquieto navigare. Le avventure di un capitano di vascello dell’Ottocento” (Terre di mezzo, 2019) il diario di Luca Pellegrini vincitore del Premio Pieve 2019. A sera andrà in scena Mario Perrotta con lo spettacolo teatrale “In nome del padre”.
Domenica 15 settembre il tradizionale incontro della mattina tra diaristi e commissione di lettura dell’Archivio dei diari precederà l’appuntamento conclusivo con la presentazione delle 8 storie finaliste e la proclamazione del vincitore del concorso 2019. La manifestazione, condotta da Guido Barbieri, avrà inizio alle 16.30 e vedrà la presenza straordinaria del regista Pupi Avati, vincitore del “Premio Città del diario 2019”.
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