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Campagna di solidarietà, le nuove donazioni Strumentazione e materiale sanitario, ecco l’ultimo aggiornamento per la Sud Est

Continua la campagna di solidarietà dell’intera comunità a sostegno dell’impegno della Asl Toscana Sud Est. La risposta è forte e conferma la vicinanza e l’apprezzamento dei cittadini per la sanità del territorio. Oltre alle donazioni in denaro, già rendicontate fino alla scorsa settimana e che saranno riprese nei prossimi giorni, in molti hanno deciso di contribuire donando strumentazione e materiale sanitario.

Ad oggi è stato donato quanto segue:

  • Tute overtech, guanti in nitrile e mascherine da lavoro
  • Ecografo GE LOGIQ F8 EXPERT
  • Elettrocardiografo Equalis ECG-2350
  • carrello emergenza – urgenza con aspiratore, defibrillatore, monitor multiparametrico e kit accessori
  • Telecamera termica per la misurazione della temperatura SICURIT TETBT3
  • Ventilatore Polmonare SIARETRON 4000
  • Ventilatore Polmonare SIARE
  • Ventilatore polmonare PHILIPS GARBIN EVO
  • Ventilatore polmonare PHILIPS GARBIN EVO
    • 21 caschi monouso C-PAP e 7 generatori
    • n. 350 tute monouso, n.40 grembiuli PLP, n. 320 calzari PLP, n. 13 tute monouso Mutexil, n. 59 confezioni di guanti in lattice
    • Notebook Lenovo – ESSENTIAL V130IKB completo di 8 GIGA byte di RAM e WINDOWS Professional
    • Primo lotto di 10 litri di disinfettante prodotto secondo le indicazioni specifiche dell’OMS

Per i preziosi contributi, l’Azienda ringrazia: AIL di Arezzo “Federico Luzzi” Onlus, Aruba spa, Associazione LIONS, Associazione AVIS Sorano, Associazione SOROPTIMIST Colline Metallifere, Associazione LIONS Alta Maremma, CALCIT Valdarno Onlus, CREA (Centro ricerche energia ambiente) di Colle Val d’Elsa; Comunità Cinese di Arezzo Rappresentante Qi Xinxin, Fondazione NOI-Legacoop Toscana, PM Allarmi srl, Rotary Club Arezzo Est, ROTARY Club Follonica, ROTARY Club Massa Marittima, Sig. Enrico Corsi, Società Centro Servizi Ambiente Impianti S.p.A., Tuttosicurezza srl.

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Emergenza Coronavirus: 50 positivi, 98 nuove quarantene. Poste aperte nella zona sud per le pensioni, stasera tricolore belvedere in diretta Facebook

“Aggiorniamo i dati con il numero dei nuovi positivi è di 3, in decrescita. Il totale dei positivi è di 50. Abbiamo 98 nuove quarantene precauzionali, molti dei precedenti quarantenati sono usciti senza aver manifestato il virus. Le misure di prevenzione stanno dando risultati, ringrazio la ASL  dell’aggiornamento ufficiale costante e anche dell’abnegazione degli operatori. Il reparto COVID 19 a Città di Castello sarà di 35 posti. Sono a regime medicina e chirurgia con una leggera flessione dei posti a disposizione, perché trasferite all’area COVID. Ampliata la rianimazione con 10 posti. La nostra struttura sanitaria sta facendo un immane lavoro in tempi strettissimi e in circostanze eccezionale. E’ quasi commovente l’impegno di tutti, molti dei quali risultati positivi al test. Rispetto agli Uffici Postali, la Direzione, dietro interessamento del Comune, ha garantito che per far fronte all’emergenza pensioni verranno riaperti due punti nella zona SUD: Ringrazio Poste e Sogepu, che ha donato 1000 mascherine e 1000 confezione di gel disinfettante, 200 mascherine a Muzi Betti. La ringrazio per questo atto che va oltre i suoi compiti istituzionali, che continua a svolgere. Concludo con l’illuminazione stasera del Santuario di Belvedere e della torre civica questa sera come simboli di speranza e di combattimento. Belvedere è visibile dall’ospedale ed è un tributo per loro”.


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Codice Rosa, funziona a pieno ritmo anche in tempi di Coronavirus

Il Codice Rosa, il servizio presente in tutti i pronto soccorso della Toscana dedicato alle persone (nella stragrande maggioranza donne) vittime di violenza, continua a funzionare a pieno ritmo anche in tempi di Coronavirus.

La Rete regionale di Codice Rosa è attiva e opera in pieno regime attuando, alla luce delle nuove esigenze legate al Covid-19, ogni possibile accorgimento per continuare a garantire le adeguate misure di tutela, sicurezza e privacy in ogni singolo caso di accesso in PS di donne vittime di violenza. E anziché nelle Case rifugio, le donne potranno essere ospitate negli alberghi che la Regione mette a disposizione sia per il personale sanitario che per i pazienti Covid-19 che devono stare in isolamento.

“Consapevole di questo e del grande e impegnativo lavoro che ciò comporta – dice l’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi – rivolgo un ulteriore ringraziamento agli operatori e alle operatrici dei pronto soccorso, della Rete Regionale Codice Rosa e dei Centri antiviolenza. Le donne che arrivano al pronto soccorso entrano nel circuito del Codice Rosa ospedaliero e vengono quindi sottoposte a tampone. Se però è necessario un isolamento, le donne non possono essere ospitate nelle Case rifugio, insieme alle altre. Per questo mettiamo a disposizione la rete di alberghi e residence già individuati, per ospitare sia medici e infermieri, che i pazienti Covid-19”.

“Le nostre procedure, coerentemente con quanto disposto dalle linee guida nazionali – chiarisce Vittoria Doretti, responsabile della Rete regionale Codice Rosa, sono state aggiornate a dicembre e sollecitano una relazione stretta tra le reti aziendali di Codice Rosa e quelle territoriali dei CAV, i Centri Antiviolenza. Nelle singole aziende, sulla base di questo, vengono attuati accorgimenti in linea con procedure inerenti l’emergenza Covid-19”.

“Come Rete Codice Rosa – spiega ancora Vittoria Doretti -, prevedendo le possibili difficoltà che l’attuale situazione avrebbe comportato e per ampliare la risposta a esigenze abitative e di supporto in emergenza, abbiamo previsto di inserire anche i Codici Rosa, e in particolare le donne vittime di violenza, tra coloro che potranno usufruire degli alloggi previsti dall’ordinanza n. 15 del Presidente, secondo le modalità in corso di definizione a cura di un gruppo di lavoro dedicato”.

Il messaggio è proprio quello di massima attenzione alle donne vittime di violenza anche in questo momento in luoghi sottoposti a grande pressione come i pronto soccorso, dove sempre e comunque continua ad essere attivo il percorso di Codice Rosa.

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Emergenza Covid-19: report della situazione nel Comune di Umbertide

“I casi di positività al Covid-19 nel nostro Comune, alle ore 24.00 del 23 marzo, sono quattro: il primo, comunicato il 15 marzo, è stato trasferito dalla Residenza Balducci, dove era stato messo in isolamento, all’ospedale di Pantalla; gli altri tre (comunicati rispettivamente il 17, il 18 e il 20 marzo) si trovano in isolamento domiciliare. Un altro caso (comunicato il 21 marzo), transitato in una struttura sanitaria della nostra città e ora presente in un’altra struttura più idonea, non è residente nel Comune di Umbertide. Questa mattina, martedì 24 marzo, è arrivata una comunicazione dall’Usl Umbria 1 dei soggetti in sorveglianza sanitaria nel nostro territorio comunale: attualmente sono 12 le persone che devono osservare un periodo di isolamento di 14 giorni”: a renderlo noto è il sindaco Luca Carizia.
“Per quanto riguarda l’attività della Polizia Locale – continua il sindaco – dall’istituzione del divieto di spostamenti ingiustificati istituito dopo la pubblicazione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e a seguito delle ordinanze sindacali, sono state controllate 163 persone tra pedoni e conducenti. A essere denunciate sono state quattro persone. Complessivamente sono stati controllati 59 esercizi commerciali. In riferimento al lavoro del Gruppo Comunale di Protezione Civile da sabato 14 marzo è stata attivata l’apertura del Coc presso la sede dell’associazione. Nella settimana da sabato 14 a sabato 21 marzo sono state impiegate 118 unità di volontari. Le uscite eseguite con i mezzi con amplificazione di informazione, per tutto il territorio comunale, sono state otto. I servizi svolti presso l’ufficio postale e per il reperimento di mascherine presso l’AFAS di Perugia e il Centro regionale di Protezione Civile di Foligno sono stati quattro. Le spese alimentari sono state 25, mentre quelle di farmaci 21: di cui 36 in città e 10 nelle frazioni.
Le telefonate pervenute per richieste varie (effettuate da persone con una età da 65 anni in su), sono state dalle 60 alle 70. Si ricorda che il servizio di consegna a domicilio di alimenti e farmaci è attivo tutti i giorni dalle 08.00 alle 20.00 contattando il numero 379 1264613”.

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“Bene le proposte dell’assessore Remaschi sulle modifiche al Cura Italia” Dichiarazione del Segretario Generale della Uila-Uil Toscana Eleonora Tomba

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“Come Uila siamo assolutamente concordi con le proposte presentate al Governo dall’Assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana Marco Remaschi per far sì che il decreto Cura Italia consenta di avere un sosegno al reddito anche a coloro che oggi ne sono esclusi. In particolare, prevedere l’estensione del beneficio anche ai lavoratori forestali e agricoli in forza agli enti pubblici. Il decreto, in merito alla CIG in deroga prevede, infatti, che venga applicata ai datori di lavoro del settore privato, senza ulteriori delucidazioni sulla possibilità di accesso dei dipendenti da datore di lavoro pubblico inquadrati in un contratto di diritto privato e nella previdenza agricola (come sono forestali, dipendenti di Ente Terre Regionali Toscane e operai dei carabinieri forestali). Questi lavoratori che si occupano quotidianamente della tutela del suolo, dei parchi e delle riserve e di tutto il nostro patrimonio naturalistico non possono essere lasciati soli e non può essere la natura del datore di lavoro pubblico o privato a discriminarli”.

“Nel ricordare, inoltre, il grande sacrificio di tutti coloro che stanno continuando a lavorare in questo momento sosteniamo con forza la proposta del segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo di incrementare il premio già previsto per i lavoratori dei servizi essenziali quale quelli della filiera agroalimentare, che con il loro impegno quotidiano ci consentono sempre di avere cibo sulle nostre tavole”.

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“Emergenza Covid-19: dopo le nostre denunce, alcuni passi in avanti da parte di Poste Italiane” I Segretari Regionali della Toscana di categoria: “Adesso tocca ai Prefetti garantire l’ordine pubblico fuori e dentro gli uffici postali”

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“Dopo giorni di denunce e purtroppo in netto ritardo, registriamo alcuni passi in avanti in materia di sicurezza” – dichiarano Marco Nocentini Slp-Cisl Toscana, Graziano Benedetti Slc-Cgil e Silvia Cirillo Uilposte, “a partire da oggi saranno installate nelle postazioni degli operatori di sportello, i divisori in plexiglass per una maggior sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio al Covi-19; le installazioni saranno completate entro la data di pagamento delle pensioni”.

“Inoltre constatiamo che, a seguito delle nostre denunce riguardo i tentativi di aggressioni subite nei giorni scorsi da molti operatori di sportello, Poste Italiane ci ha informato di aver chiesto l’intervento delle Prefetture, Carabinieri, Polizia postale e si avvarrà di un servizio privato di vigilanza; chiaramente continuiamo ad auspicare la dotazione capillare per tutti i lavoratori dei vari settori, di mascherine, gel igienizzante e guanti, diventati oramai dpi fondamentali” proseguono i rappresentanti sindacali.

“Chiediamo con forza alle Istituzioni la riduzione dei livelli del servizio postale, con la definizione dei servizi essenziali da dover erogare negli uffici postali e nel servizio del recapito. Questo consentirebbe una riduzione del personale in servizio ed una minor affluenza di clientela, che come più volte denunciato, è fonte di assembramenti assolutamente vietati dal Governo”.

“Proprio per andare incontro alle recenti normative governative, a partire dal 26 marzo e fino al 1 aprile 2020, saranno in pagamento le pensioni” – concludono i Segretari regionali – “con l’introduzione della novità di diluire i pagamenti in più giorni al fine di evitare pericolosi affollamenti; nella stessa ottica si colloca l’invito a ritirare la pensione presso i 7000 ATM su tutto il territorio nazionale.

Pertanto chiediamo ai Sindaci di diffondere queste notizie ai propri cittadini e di ribadire che così come indicato dal DPCM, è possibile uscire di casa e recarsi in ufficio postale soltanto per espletare operazioni con carattere d’urgenza.”

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Coronavirus, Vincenzo Filice (Cisal): “tamponi per i Vigili del Fuoco dell’Umbria”. La richiesta è stata inviata ufficialmente alla presidente della Regione, Donatella Tesei

“Tamponi preventivi a tutti i vigili del fuoco dell’Umbria”. A dirlo è Vincenzo Filice, segretario generale regionale della Cisal Umbria e membro della segreteria nazionale Federdistat vigili del fuoco, che ha inviato ufficialmente la richiesta, nella giornata di lunedì 23 marzo, alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e all’assessore regionale alla salute, Luca Coletto. “In questo periodo di emergenza sanitaria – spiega il segretario Filice – noi vigili del fuoco siamo impegnati costantemente nell’affrontare interventi di soccorso tecnico urgente. È di tutta evidenza che gli operatori si trovano a contatto, sul territorio, con una moltitudine di persone, verso le quali dobbiamo non solo dimostrare ma anche apparire rispettosi della profilassi disposta dalle autorità sanitarie e dal governo. Come prestabilito il tampone viene eseguito solo se si manifestano evidenti sintomi o sia accertato il contatto con soggetti contagiati. Pertanto è necessario adottare misure preventive a fini precauzionali per limitare il contagio e salvaguardare la salute dei nostri uomini e loro familiari e dei cittadini”. “La ‘missione’ di vigili del fuoco sovraespone necessariamente gli stessi operatori al contatto quotidiano con la cittadinanza e – continua Filice –, pur operando con le precauzioni necessarie, l’elevata possibilità di trasmettere o ricevere il Covid-19 è innegabile. Siamo consapevoli come questa sia una lotta contro il tempo e che l’adozione di misure stringenti comporta disagi e sofferenze per tutti, ma l’alto rischio di contagio e di trasmissibilità a cui siamo sottoposti per il nostro lavoro ci impone a chiedere provvedimenti urgenti. Tutti gli operatori seguono il protocollo, uscendo di casa solamente per necessità e per svolgere il servizio, sperando di non essere, al loro rientro, veicolo di contagio per i propri cari”. “L’auspicio è che si faccia quanto predisposto anche dal governatore del Veneto Luca Zaia – conclude Vincenzo Filice – che ha autorizzato il tampone per personale medico, sanitario, a tutti  gli appartenenti alle forze armate e di polizia e ai vigili del fuoco”.

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Su iniziativa del Gruppo Psicologi della Confcommercio aretina. Nasce lo sportello di ascolto psicologico gratuito “a distanza”

Nasce ad Arezzo, da un’idea del Gruppo Psicologi della Confcommercio aretina, lo Sportello Psicologico di Ascolto a distanza. Si tratta di un servizio gratuito pensato in particolare per gli imprenditori e i professionisti che sono alle prese con le conseguenze economiche della grave emergenza sanitaria in corso, schiacciati dalle preoccupazioni sul presente e futuro della loro azienda. Un colloquio con un professionista della psicologia può forse aiutarli a superare la paura, il pessimismo, lo sconforto, e a trovare nuove risorse per agire pensando alla ripresa.

Per prenotare un appuntamento basta inviare in qualsiasi momento un messaggio su whatsapp al numero selezionato fra quelli disponibili. Le dottoresse, psicologhe e psicoterapeute, risponderanno fissando il colloquio telefonico nelle fasce orarie della loro disponibilità:

  1. Dott.ssa Elisa Marcheselli, cell. 3886522077 (il lunedì dalle ore 15 alle 17)
  2. Dott.ssa Roberta Rachini, cell. 3924131912 (il mercoledì con orario 11- 13)
  3. Dott.ssa Simona Turchetti, cell. 3333369533 (il venerdì con orario 11-13)

“Questo è un momento difficile per tutti, ma può esserlo di più per chi ha dovuto fermare completamente la propria attività, magari lasciando a casa dipendenti e collaboratori, senza sapere quanto a lungo durerà ancora la situazione, senza poter fare piani strategici per il futuro, senza poter contare su aiuti sostanziali”, sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “perché se le entrate sono assenti, le uscite purtroppo continuano ad esserci, anche se per fortuna lo Stato è intervenuto disponendo moratorie importanti sui pagamenti. Così, un colloquio con uno psicologo o psicoterapeuta esperto può essere d’aiuto, può spingerci a guardare le cose da un’altra prospettiva e magari riportare un po’ di speranza e fiducia nel futuro. Ringraziamo quindi la presidente Elisa Marcheselli e tutto il nostro Gruppo Psicologi per l’iniziativa, che dimostra grande sensibilità e generosità”.

Mai come ora “resilienza” si rivela la parola chiave. “Il termine in psicologia designa la capacità di resistere alle difficoltà della vita e superarle in modo adattivo”, spiega la presidente del Gruppo Psicologi della Confcommercio aretina Elisa Marcheselli. “Le organizzazioni lavorative resilienti, sono identificabili in tre aggettivi: rapide, robuste, intraprendenti. La rapidità sta nel repentino intervento dopo lo shock; la robustezza si riflette nel riuscire a far leva su risorse nascoste nell’organico e nel metterle in campo. L’intraprendenza, invece, si riscontra nel prendere decisioni inedite, inaspettate, innovative. In questo momento molte persone adottano nel proprio ambito professionale lo “smartworking (lavoro agile)”, sfruttando questa pausa per proseguire in modo innovativo nella propria attività. Per altri settori, non potendo adattare questa modalità ai propri servizi, si trovano con idee e progetti da dover sviluppare nel futuro”.

“Lo sportello d’ascolto non è uno strumento terapeutico, ma funge da strumento di supporto per mobilitare e sbloccare le energie mentali, dando una spinta coraggiosa per intraprendere azioni concrete volte alla realizzazione di obiettivi e idee”, chiarisce la dottoressa Elisa Marcheselli. “Offre in piena privacy un momento di confronto e ascolto con un professionista che può fungere da catalizzatore di idee che la persona possiede già al suo interno. È questo il nostro obiettivo di professionisti della psicologia: aiutare le persone a focalizzarsi sulle proprie idee, fare chiarezza e allontanare ansie e paure lasciando spazio a quell’energia mentale creativa che dà la possibilità di costruire qualcosa di nuovo per se stessi e per gli altri. I nostri associati, insieme ai loro familiari, possono quindi accedere a questo servizio che nasce proprio per aiutare la persona a selezionare le idee e le scelte più funzionali per questo momento”.

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Coronavirus, servizio telefonico in lingua per gli stranieri Alcuni mediatori faranno da “cerniera” tra i cittadini e il loro medico

Numeri di telefono a cui rispondono alcuni mediatori, i quali possono aiutare i cittadini stranieri residenti nel territorio della Sud Est a reperire le informazioni sul Coronavirus.

Il servizio, voluto e organizzato dalla Asl, si rende necessario perché a volte gli stranieri non riescono a comunicare con il loro medico di famiglia o con l’Azienda per motivi linguistici. E’ invece importante, in questo momento storico, che le informazioni sul Coronavirus siano chiare a tutti. Entrano quindi in gioco i mediatori che potranno fare da “filtro” tra il cittadino straniero e il suo medico.

Il servizio è attivo da oggi, dal lunedì al sabato in orario 14 – 16.

Ecco i numeri da chiamare:

Lingua inglese: tel 389 0917542
Lingua francese: tel 327 1973237
Lingua bengalese: tel 380 2183601
Lingua urdu: tel 389 0917542
Lingua hindi: tel 389 0917542
Lingua araba: tel 327 1973237

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Covid 19 emergenza a Badia Tedalda: piena solidarietà dalla Provincia di Arezzo

La vicenda di Badia Tedalda tiene con il fiato sospeso tutta la comunità provinciale aretina, sono stati infatti registrati in questi giorni un numero altissimo di positivi, 28 infettati e  due deceduti. Silvia Chiassai Martini ha dichiarato :”Sto seguendo con attenzione la delicata questione dell’emergenza sanitaria a Badia Tedalda,  dove il numero dei contagi è preoccupante se consideriamo che la cittadina conta solamente 600 abitanti. Per circoscrivere e tenere sotto controllo il diffondersi del virus sono già stati avviati tutti i protocolli sanitari ed eseguiti 70 tamponi a coloro che hanno avuto contatti diretti con le persone risultate positive al Covid-19. In un momento come questo è indispensabile parlare della nostra Provincia come di una comunità unica, siamo tutti attivi in soccorso al Sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci, al quale esprimo la mia vicinanza e solidarietà, che sta facendo l’impossibile. Tanti sono i Comuni del territorio che si stanno adoperando e voglio ringraziarli personalmente; anche io, ho inviato 200 mascherine e 16 camici, per cercare di dare un sostegno ad una comunità che sta avendo un’incidenza fortissima. E’ fondamentale che alla Provincia tutta, vengano dati  i dispositivi di sicurezza e i tamponi necessari in primis agli operatori dei presidi sanitari e alla forze dell’ordine sempre in prima linea, non possiamo aspettare oltre, bisogna fare presto e subito per circoscrivere il fenomeno e avere contezza della situazione di positività per non creare focolai che si potrebbero estendere in tutto il nostro territorio .”

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Covid 19: Enea Paladino (sindaco Citerna) “primo decesso nel nostro Comune. Dobbiamo farci forza, insieme e uniti, ne usciremo”

“Devo comunicare il primo decesso, nel nostro Comune. Alla famiglia va tutta la mia vicinanza, ci lascia un perno, un punto di riferimento del nostro comprensorio, Pistrino piange, tutto il nostro comune piange, sono affranto, ma dobbiamo farci forza. Sono momenti difficili, serve unità, senso civico, responsabilità, quella che avete mostrato fino ad ora. Mai sarà più come prima, ma sono sicuro ne usciremo più forti e consapevoli”. Queste le parole del sindaco di Citerna, rilasciate poco fa alla nostra redazione

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coronavirus: 17 i decessi per infezione covid-19, oggi in Umbria

Alle ore 18,30 di lunedì 23 marzo, in Umbria si registrano 17 decessi di persone positive al coronavirus. Stamani, in una nota della Regione, è stata già data comunicazione di 16 decessi avvenuti entro le 8 del 23 marzo.

Nella tarda mattinata di oggi l’Azienda ospedaliera di Perugia ha dato comunicazione del decesso di un paziente di 76 anni ricoverato nell’Unità di terapia intensiva.

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Chiuso il monastero e la chiesa di santa Veronica Giuliani. Il messaggio delle suore a tutti i fedeli

Riportiamo il messaggio delle suore riguardo alla chiusura temporanea della chiesa ai fedeli:

“Carissimi fratelli e sorelle,

da venerdì scorso (20 marzo) abbiamo deciso di chiudere completamente le porte del monastero e della chiesa a causa dell’emergenza sanitaria. La decisione, non facile né indolore, è stata presa come atto di responsabilità e di amore verso di voi e verso tutta la Città.

Dal 1643 le porte del nostro monastero sono state sempre aperte, a significare che la scelta di ritirarsi dal mondo non equivaleva a fuggirlo, ma era necessaria per allargare gli spazi del cuore e accogliere tutti nell’abbraccio vivo della preghiera.
Ci commuove ricordare come le sorelle che si sono succedute nel corso degli anni, hanno scelto ogni volta di essere fedeli alla storia – a volte anche drammatica – che si trovavano a vivere. Questa fedeltà è stata per loro lo spazio per incontrare il Dio vivente e riuscire a camminare insieme all’umanità spesso ferita e confusa.
In questo tempo altrettanto drammatico, anche noi scegliamo di essere fedeli a questa storia difficile e di obbedire, cioè ascoltare nel profondo, cosa essa ci stia dicendo.
La chiusura delle nostre porte per preservare chiunque dal contagio, non spegne la supplica che giorno e notte si innalza da questo luogo a voi tanto caro: la nostra vita è donata e lo sarà sempre, soprattutto in questi giorni difficili e tragici per tutti.

Fatte le debite differenze, anche santa Veronica conobbe anni in cui non poté parlare né incontrare nessuno, fu privata dell’eucarestia e dei sacramenti perché ritenuta pazza e visionaria: fu quello il suo periodo più fecondo perché in un abbandono confidente in Colui che è Padre, riuscì a riconoscere Gesù che le veniva incontro.
A lei vi affidiamo ogni giorno nell’intercessione e nella comunione ecclesiale, affinché possiamo tutti riscoprire che il tempio, quello che non andrà mai distrutto, siamo noi, perché edificati e fondati sulla pietra d’angolo che è lo stesso Cristo Gesù (cfr. Ef 2,21-22).

La vostra paura e il vostro dolore ci appartengono.
Camminiamo insieme nell’attesa di poterci guardare di nuovo negli occhi e scoprire di essere stati custoditi tutti nello stesso abbraccio di Amore”.

Le vostre Sorelle Cappuccine
Monastero Santa Veronica Giuliani
Città di Castello

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Coronavirus, Rossi: “Tre coordinatori per le intensive, più tamponi e screening sui sanitari”

Tre coordinatori, uno per ogni Asl territoriale, avranno il compito di organizzare al meglio l’utilizzo dei posti di terapia intensiva in tutti gli ospedali delle rispettive aree vaste e in casi di necessita, attraverso il Cross di Pistoia, anche oltre i confini delle singole aziende. E’ questa la principale novità che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha annunciato oggi attraverso un videomessaggio trasmesso sulla sua pagina facebook.

I tre responsabili saranno i dottori Adriano Peris per la Asl Toscana Centro, Ferdinando Cellai per la Nord Ovest e Marco Feri per la Sud Est. Loro sarà il compito di far funzionare al meglio un “sistema di vasi comunicanti”, così lo ha definito il presidente, che consenta di utilizzare nella maniera più efficiente i posti di terapia intensiva presenti in Toscana. “E’ un’ opera – ha ricordato Rossi – che sarà resa più facile anche dalle caratteristiche dei nuovi ospedali toscani, con la loro capacità di trasformare i letti in postazioni di terapia intensiva, come ho verificato stamani visitando gli ospedali della Nord Ovest, l’area più colpita. “A Massa – ha sottolineato – si è potuti passare da 15 a 40 posti e così anche a Lucca”.

Il presidente ha poi annunciato che da domani partirà lo screening sierologico sul personale sanitario: “saranno 25 mila – ha detto – i medici, infermieri e operatori coinvolti”. Protagonisti di quella battaglia che si sta combattendo negli ospedali toscani e che il presidente ha ancora una volta voluto ringraziare per il loro impegno e sacrificio.

Novità anche per i controlli sui tamponi. Ogni giorno verrà realizzato un monitoraggio di tutti quelli fatti, con l’obiettivo di arrivare a 40mila. Si sta infine mettendo a punto il sistema di alberghi sanitari, uno per provincia, dove saranno accolti e seguiti tutti i pazienti Covid-19 che non potranno stare in isolamento a casa o che non potranno subito rientrare nelle proprie abitazioni dopo le dimissioni dall’ospedale.

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Coronavirus, Rossi: “Tre coordinatori per le intensive, più tamponi e screening sui sanitari”

Tre coordinatori, uno per ogni Asl territoriale, avranno il compito di organizzare al meglio l’utilizzo dei posti di terapia intensiva in tutti gli ospedali delle rispettive aree vaste e in casi di necessita, attraverso il Cross di Pistoia, anche oltre i confini delle singole aziende. E’ questa la principale novità che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha annunciato oggi attraverso un videomessaggio trasmesso sulla sua pagina facebook.

I tre responsabili saranno i dottori Adriano Peris per la Asl Toscana Centro, Ferdinando Cellai per la Nord Ovest e Marco Feri per la Sud Est. Loro sarà il compito di far funzionare al meglio un “sistema di vasi comunicanti”, così lo ha definito il presidente, che consenta di utilizzare nella maniera più efficiente i posti di terapia intensiva presenti in Toscana. “E’ un’ opera – ha ricordato Rossi – che sarà resa più facile anche dalle caratteristiche dei nuovi ospedali toscani, con la loro capacità di trasformare i letti in postazioni di terapia intensiva, come ho verificato stamani visitando gli ospedali della Nord Ovest, l’area più colpita. “A Massa – ha sottolineato – si è potuti passare da 15 a 40 posti e così anche a Lucca”.

Il presidente ha poi annunciato che da domani partirà lo screening sierologico sul personale sanitario: “saranno 25 mila – ha detto – i medici, infermieri e operatori coinvolti”. Protagonisti di quella battaglia che si sta combattendo negli ospedali toscani e che il presidente ha ancora una volta voluto ringraziare per il loro impegno e sacrificio.

Novità anche per i controlli sui tamponi. Ogni giorno verrà realizzato un monitoraggio di tutti quelli fatti, con l’obiettivo di arrivare a 40mila. Si sta infine mettendo a punto il sistema di alberghi sanitari, uno per provincia, dove saranno accolti e seguiti tutti i pazienti Covid-19 che non potranno stare in isolamento a casa o che non potranno subito rientrare nelle proprie abitazioni dopo le dimissioni dall’ospedale.

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Emergenza coronavirus: rosticceria del centro storico denunciata, dalla Polizia Municipale, per vendita di cibo da asporto

Durante la consueta attività di controllo sul territorio di Città di Castello da parte della polizia municipale impegnata in servizi di ordine e sicurezza pubblica previsti a seguito dell’ emergenza covid-19, è stata rilevata un’attività commerciale non autorizzata. Nello specifico, una rosticceria, del centro storico che effettuava vendita da asporto ai clienti consentendone l’ accesso all’interno del locale.
Dopo i dovuti accertamenti è emerso che l’ attività era compresa in quelle vietate dall’ art. 1 al punto 2 del dpcm ( attività di servizi e ristorazione) e pertanto si è proceduto al deferimento all’ autorità giudiziaria competente.

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Tutte le attività selvicolturali sospese fino al 3 aprile

La Regione Toscana informa le imprese e i cittadini che tutte le attività selvicolturali sono sospese fino al 3 aprile, secondo quanto riportato all’art 1 comma 1 lettera a).
Le imprese hanno tempo fino al 25 marzo per completare le attività necessarie alla sospensione, compresa la spedizione. Per evitare comportamenti difformi sul territorio, se qualcuno ritenesse di rientare in una delle possibili deroghe previste dal DPCM, deve rivolgersi alla Prefettura, così come disposto dal provvedimento.

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Coronavirus: D’Urso (AUSL sud est) “gli ultimi giorni hanno fatto registrare un contenuto aumento dei casi, il più basso della Toscana”

Sono 461 le persone sul territorio della sud est risultate, alla mezzanotte, positive al coronavirus, ovvero il 10% degli assistiti con sintomatologia influenzale, che erano state sottoposte a tampone. In totale tra Arezzo Siena e Grosseto: 4.693 persone. I positivi sono: 130 casi a Grosseto, 187 ad Arezzo e 144 a Siena. Oltre ai 461 positivi, le persone messe in quarantena per possibile contatto sono 2.860.

Sette i pazienti tra gli 80 ed i 90 anni – con quadri clinici complessi- deceduti in seguito a complicanze correlate all’influenza da Coronavirus. Cinque i guariti clinicamente e virologicamente, ovvero, che hanno fatto il doppio tampone che è risultato negativo.

La maggior parte dei positivi (circa l’80%), considerata la sintomatologia non grave, è seguita a domicilio dai servizi dell’ASL e dal proprio medico di famiglia (356 persone).

I pazienti, il cui stato di salute è tale, invece, da necessitare cure più approfondite per via di sintomi più gravi, sono ricoverati presso gli ospedali aziendali (94 persone). Questi, dal monitoraggio continuo, reagiscono positivamente alle terapie. I casi più gravi, quelli che presentano difficoltà respiratorie, sono ricoverati in Terapia Intensiva degli ospedali di Arezzo e Grosseto (23 persone).

Gli ultimi giorni hanno fatto registrare un contenuto aumento dei casi, il più basso della Toscana. Ciò non toglie che la curva dei contagi possa salire nei prossimi giorni. Anche per questo, la direzione aziendale sta lavorando per potenziare la capacità di accogliere pazienti coronavirus e specializzare il più possibile i due poli Covid individuati nella rete ospedaliera della sud est (il San Donato di Arezzo ed il Misericordia di Grosseto), liberando le strutture da tutte le attività non riconducibili alla cura del Covid.

Gli altri ospedali della rete aziendale mantengono la loro attività, seppur ridotta e contratta, destinata a pazienti con patologie no Covid.

Queste misure, oltre al potenziamento delle capacità laboratoristiche e all’aumento della disponibilità di personale medico e sanitario, rendono più potente la risposta della AUSL Toscana sud est al coronavirus.

 Risposta che comprende anche l’attività territoriale. A questo proposito nei prossimi giorni sarà attivata una nuova modalità organizzativa per il tampone, già sperimentata a livello internazionale, che la Asl Toscana sud est sta avviando nelle varie Zone. Si chiama Drive thru: chi deve sottoporsi a tampone, cioè chi è individuato dal servizio di Igiene Pubblica, sarà contattato dalla Asl e dovrà recarsi al posto indicato. Le persone, senza scendere dall’auto ma solo abbassando il finestrino, faranno il tampone grazie al personale preposto. Questa modalità serve a velocizzare le procedure e a ridurre il contatto tra operatore e cittadino ottimizzando, al contempo, l’utilizzo dei Dispositivi di protezione.

Il Drive thru è stato già sperimentato anche nella nostra Asl, a Badia Tedalda nei giorni scorsi, dove in poche ore sono state sottoposte a tampone circa 70 persone. Ecco dove, per il momento, verrà seguito:

–       Grosseto città, dal 24 marzo

–       Arezzo città, dal 24 marzo

–       Siena, dal 25 marzo

–       Valdarno, dal 26 marzo

–       Valtiberina, dal 24 marzo

–       Chianciano, dal 24 marzo

“Non si tratta di una modalità aperta a tutti – sottolinea il direttore generale D’Urso – ma saranno chiamati solo coloro che rispondono ai requisiti previsti. Riceveranno quindi comunicazione dalla Asl e l’invito a presentarsi nei luoghi individuati”.

Nelle altre località il numero totale dei tamponi richiesti sono ancora pochi per poter attuare questa modalità.

Altro tema su ciò il Direttore si è soffermato è stato quello delle RSA. Infatti, all’interno di queste strutture sono stati registrati casi positivi. “Per l’AUSL Toscana sud est la tutela della salute dei pazienti fragili ricoverati nelle RSA è sicuramente un obiettivo prioritario – ha dichiarato Antonio D’Urso – Per questo abbiamo istituito un’Unità di crisi, diretta dal direttore dei servizi sociali Lia Simonetti e dal direttore di Zona Distretto competente per la Zona, che darà direttive chiare e risposte appropriate alla gestione dei casi di Covid”.

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