Su mandato del Comune, Sogepu ha avviato stamattina l’intervento di sanificazione di tutte le strade del territorio di Città di Castello nell’ambito delle azioni di contenimento dell’emergenza da Covid-19.
Le macchine spazzatrici dell’azienda hanno cosparso con una soluzione disinfettante a base di cloro i manti stradali nel rispetto del calendario di pulizia settimanale del capoluogo e delle frazioni del territorio comunale. L’invito ai cittadini è di rimuovere i veicoli dalla carreggiata, prediligendo i garage privati e i parcheggi pubblici, in modo da non ostacolare il passaggio delle spazzatrici e rendere più efficace il servizio.
Venerdì 20 marzo, a partire dalle ore 21.00 e per tutta la notte, verrà eseguito un intervento di sanificazione delle strade principali di tutto il territorio comunale mediante nebulizzazione di disinfettante.
Durante il trattamento i cittadini sono invitati ad adottare alcune precauzioni: chiudere porte e finestre degli edifici, ritirare gli indumenti stesi all’esterno delle abitazioni, ricoverare in casa gli animali, evitare di circolare nei luoghi interessati dal servizio.
I veicoli dotati di nebulizzatore attraverseranno le seguenti zone del territorio comunale: centro storico; zona 167; Salaiolo; La Tina; zona Ospedale; Casella; Garavelle; Zoccolanti; zona Depuratore, Laghi Spada; Montedoro; Fontecchio; Rignaldello; Villaggio Musicale; Meltina; Vingone; Zona Industriale Nord; Riosecco; Europa 92; Graticole; Titta; Lerchi; Cerbara; Piosina; Fraccano; Badiali; Ripole; Vallurbana; Passerina; Grumale; Bocca Serriola; Giove; Nuvole; San Secondo; Fabbrecce; Trestina; Bonsciano; Muccignano; Croce di Castiglione; Badia Petroia; Morra; Volterrano; Petrelle; Lugnano; Santa Lucia; San Maiano; Cinquemiglia; Promano; Cornetto; San Leo Bastia; San Pietro a Monte.
Sogepu chiarisce che le sostanze disinfettanti utilizzate per la sanificazione stradale non sono in alcun modo nocive per le persone e gli animali, nel rispetto delle disposizioni normative in materia.
Per ogni informazione in merito allo svolgimento dei servizi è a disposizione il numero verde di Sogepu: 800.132152.
Contenimento dell’emergenza da Covid-19: Sogepu avvia la sanificazione di tutte le strade di Città di Castello
Emergenza Coronavirus: Bacchetta “19 positivi, sanitarizzazione in corso. Nuovo appello, state a casa, il picco non è ancora arrivato “
Dichiarazione del sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta: “Aggiorniamo la situazione sull’emergenza Coronavirus: i dati ufficiali della ASL Umbria, che ringraziamo per la collaborazione, d
a 13 casi siamo passati a 19, 6 in più di ieri, alcuni dei quali riguardano la vicenda egata all’ospedale. Le persone in quarantena sono 74. Al termine della quarantena, se non si manifesteranno sintomi come speriamo, potranno tornare alle misure restrittive di tutti noi. Per il diritto umano alla riservatezza, non diremo chi sono ma possiamo dire che si tratta di nuclei familiari. E’ iniziata la sanificazione nella zona sud e nord, dentro il centro storico e i quartieri della circonvallazione. La sostanza che usiamo non è nociva e comunque non ha poteri taumaturgici sul Coronovirus ma serve a stemperare il clima. Per quanto riguarda Poste italiane, rimarranno aperti solo gli uffici di Città di Castello e Cerbara e questo, nei giorni di pensioni, genererà un afflusso, in contrasto con il regime di contrasto al virus che abbiamo assunto. Chiederemo che almeno per alcune scadenze, venga riaperto tutto il circuito. L’Ufficio delle Entrate ci ha comunicato una sospensione delle attività dovuta a un dipendente entrato in contatto con una persona positiva, al fine di mettere tutti in sicurezza. Sottolineo lo spirito di collaborazione anche di questo Ufficio. Aggiungo una nota positiva: lo striscione di solidarietà per gli operatori sanitari di Città di Castello che sono in trincea. Ringrazio alcune società rionale e pro-loco, San Giacomo e Piosina ma anche altre nei prossimi giorni, per le donazioni all’ospedale. In questa situazione ci sono anche risvolti costruttivi. Rinnovo l’appello: bisogna stare a casa. Specialmente i giovani. Anch’io sono nella posizione di molti genitori e so che è difficile ma bisogna farlo. Immaginiamo nei prossimi giorni un aumento delle positività fino ad arrivare al picco e quindi è più che mai necessario stare a casa. MI rivolgo anche agli anziani. Mai come oggi l’isolamento sociale è l’unica carta che abbiamo per fermare il propagarsi del virus”.
Primo caso di Coronavirus a Sansepolcro: le parole del sindaco Cornioli,alla Cittadinanza, postate sulla sua pagina social
Cari concittadini,
abbiamo il primo caso positivo di Coronavirus a Sansepolcro.
Si tratta di una giovane donna, operatore sanitario che lavora in ospedale, ma non a Sansepolcro.
Essendo una professionista del settore, la persona ha seguito tutti i protocolli del caso, osservando fin da subito un rigido isolamento anche in ambito familiare, con grande rispetto sia verso i familiari che verso la comunità intera. Il comportamento di isolamento lo aveva iniziato già prima di contrarre il virus, perché usciva solo per andare al lavoro, vista la professione che svolge. E’ comunque in buone condizioni di salute.
Questa notizia ci deve spingere a rafforzare ulteriormente i comportamenti e le regole igieniche previste dal decreto ministeriale
Strade sanificate a Sansepolcro: il ringraziamento dell’amministrazione ai tre terzisti che si sono resi disponibili
Sono state sanificate le principali strade del Comune di Sansepolcro, in coerenza con le disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n.° 6, recante Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Tramite i Social sono arrivate anche tante sollecitazioni dai cittadini a questo proposito, quindi il Comune ha predisposto il lavaggio strade attraverso alcuni mezzi di privati cittadini che gratuitamente si sono messi a disposizione, coadiuvati da personale del Comune e da volontari della protezione civile. Il piano di sanificazione è stato ovviamente condiviso con l’Azienda Sanitaria e prevede la pulizia delle strade con liquido disinfettante fornito gratuitamente dalla Salvarat.
L’amministrazione comunale ringrazia la Salvarat e i tre terzisti: Luca Giovagnini, Giuseppe Marinelli e Daniele Gallai. ❤️
Ecco l’elenco delle strade interessate: Via XX Settembre, Via Matteotti, Piazza Garibaldi, Piazza Torre di Berta, Via Giordano Bruno, Via Aggiunti, Via Beato Ranieri, Viale Diaz, Via Vittorio Veneto, zona ospedale e zona S. Paolo (Via Montefeltro, Via IXX Marzo, Via A. Clarke, Via della Costituzione, Via Galileo Galilei) ; zona COOP e zona Cisa (Viale Osimo, Via Palmiro Togliatti, Via Città Gemellate, Via Giorgio la Pira), Santa Fiora (frazione e zona industriale), Via Luigi Bosi, Via Casa Prato, Via Pasquale Alienati, Via Morton Perez, Via degli Artigiani.
Al momento, l’amministrazione ha deciso di procedere con la sanificazione delle strade principali, soprattutto quelle più frequentate dai cittadini, cioè dove ci sono supermercati e farmacie per esempio.
Sanificazione strade: grazie alla FAT intervento esteso anche ai comuni di San Giustino e Umbertide
“Grazie alla disponibilità della Fattoria Autonoma Tabacchi l’intervento di sanificazione delle strade eseguito stamattina nelle frazioni di Città di Castello su mandato dell’amministrazione comunale sarà esteso nei prossimi giorni anche ai comuni di San Giustino e Umbertide”. E’ quanto annunciano il vice sindaco Luca Secondi e l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti nel sottolineare “l’importanza di dare sostanza con gesti concreti allo spirito di solidarietà tra comunità dell’Alta Valle del Tevere in una fase di emergenza come quella attuale”. “L’iniziativa della Fattoria Autonoma Tabacchi – osservano Secondi e Massetti – è frutto di una particolare sensibilità che rispecchia quella del mondo agricolo e merita un sentito ringraziamento, che rivolgiamo al presidente Fabio Rossi e agli addetti che conducono in prima persona le operazioni sulle strade”. Stamattina i veicoli della FAT hanno raggiunto tra le ore 6.00 e le ore 9.00 le frazioni a sud e a nord del territorio comunale tifernate, cospargendo i manti stradali con una soluzione disinfettante che, nel rispetto delle disposizioni di legge in materia, non è nociva per le persone e per gli animali. L’intervento proseguirà nei prossimi giorni, contestualmente alle operazioni di sanificazione di Sogepu, che avranno carattere continuativo fino al termine dell’emergenza da Covid-19. Entrambi i servizi non comporteranno alcun onere per il Comune.
Primo caso di Coronavirus a Sansepolcro. Si tratta di una giovane donna, operatore sanitario che lavora in ospedale, ma non a Sansepolcro
“Abbiamo il primo caso positivo di Coronavirus a Sansepolcro. Si tratta di una giovane donna, operatore sanitario che lavora in ospedale, ma non a Sansepolcro. Essendo una professionista del settore, la persona ha seguito tutti i protocolli del caso, osservando fin da subito un rigido isolamento anche in ambito familiare, con grande rispetto sia verso i familiari e che verso la comunità intera. Il comportamento di isolamento lo aveva iniziato già prima di contrarre il virus, perché usciva solo per andare al lavoro, vista la professione che svolge. E’ comunque in buone condizioni di salute. Questa notizia ci deve spingere a rafforzare ulteriormente i comportamenti e le regole igieniche previste dal decreto ministeriale”.
“All’ospedale San Donato di Arezzo si registra una carenza assoluta di mascherine idonee”. Intervento del Consigliere regionale Marco Casucci (Lega) e del Segretario comunale della Lega Arezzo Alessandro Casi
“ All’ospedale San Donato di Arezzo si registra una carenza assoluta di dispositivi di protezione individuale, in particolare mascherine idonee ffp2, e quelle chirurgiche sono pochissime. Dall’ospedale ci segnalano che gli operatori sanitari si stanno costruendo mascherine da soli e quelle che hanno le tengono per giorni. Mascherine non indicate per l’ambiente ospedaliero, in grado di schermare da batteri ma non da virus. Il gel igienizzante viene prodotto dalla farmacia ospedaliera e razionato -dichiarano il Consigliere regionale Marco Casucci (Lega) ed il Segretario comunale della Lega Arezzo Alessandro Casi– Ricordiamo che nei giorni scorsi sono state trafugate dalla radiologia due scatole contenenti le mascherine per la protezione del viso.Il sindacato infermieri Nursind ha reso noto di voler denunciare l’Asl Toscana Sud est per “diffusione colposa di epidemia” per non aver fornito al personale sanitario dispositivi idonei alla protezione da Covid-19. Ancora ci sono troppe persone che si recano in ospedale e al pronto soccorso, l’assistenza sta diventando ogni giorno un’impresa improba. Medici e infermieri rischiano contagio e salute ogni istante e hanno diritto a svolgere il loro lavoro in sicurezza. Sono in trincea, non possono scegliere se lavorare da casa o stare lontani dai pazienti”.
Confartigianato Arezzo il commento al decreto legge appena varato dal Governo
“L’impatto economico dell’emergenza coronavirus sugli artigiani e sulle micro e piccole imprese è durissimo e vastissimo e saranno assolutamente necessarie ulteriori misure per venire in aiuto agli imprenditori, che in queste condizioni sono impegnati nel contenimento dei danni e a resistere sul mercato”. E’ questo il commento di Ferrer Vanneti, presidente di Confartigianato Arezzo, rispetto al Decreto Legge ‘Cura Italia’ appena varato dal Governo. Vannetti considera questo decreto “una prima risposta apprezzabile ovviamente, ed è importante che gli interventi siano stati estesi a tutti i settori e a tutti i territori. Ma tutti sappiamo che moltissimo resta da ancora da fare”. “Per prima cosa – entra nel dettaglio Vannetti – sarà necessario arrivare il ,prima possibile al rinvio dei versamenti del 16 aprile, perché è facile prevedere che saremo ancora in grave stato di necessità”. Secondo il presidente degli artigiani aretini, infatti, “dopo queste prime misure andrà quindi affrontata la fase due con ulteriori interventi e, a emergenza sanitaria conclusa, saranno necessari provvedimenti dedicati agli indennizzi per i danni subiti dalle imprese e a rilanciarne l’attività”. Vannetti non nasconde il ruolo che ha svolto la sua associazione a livello nazionale: “Il Decreto – spiega ancora il Presidente aretino – recepisce proprio le sollecitazioni di Confartigianato per la sospensione e la proroga di versamenti e adempimenti e le misure di tutela del lavoro”. Confartigianato aveva anche chiesto la sospensione di tutti i versamenti di imposte, tributi e contributi fino almeno per ora al 30 aprile; il rinvio di ogni tipo di scadenza e adempimento che ricade entro il 30 aprile; la moratoria dei mutui in essere fino al 31 dicembre 2020; la copertura delle sospensioni dal lavoro con forme di deroga di cassa integrazione per tutti dipendenti. “Ora sollecitiamo – spiega ancora Vannetti – la soluzione del problema della miriade di adempimenti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione: chiediamo siano tutti prorogati con una norma “ombrello“. “Ma Confartigianato Arezzo – conclude Vannetti – come sempre, non aspetta solo i provvedimenti politici o finanziari nazionali, ma è impegnata giorno per giorno a fianco delle imprese socie e delle picciole e medie aziende del territorio”. Su questo interviene il segretario generale dei Confartigianato Arezzo, Alessandra Papini, che spiega: “I nostri uffici sono in funzione senza sosta a servizio dei nostri associati, non riceviamo ovviamente le persone, ma abbiamo creato una vera e propria mobilitazione organizzativa per affiancare gli artigiani in questo momento difficile, sia attraverso il telefono, sia con il web, le mail, e anche con un grande gruppo su whatsapp, per poter dare risposte immediate, chiarimenti operativi, su tutto quello di cui un’impresa può aver bisogno in un momento drammatico quale quello che stiamo vivendo tutti”. “Noi di Confartigianato Arezzo non siamo solo economia – conclude Papini – ma abbiamo anche e soprattutto un grande ruolo sociale, e siamo accanto col massimo impegno possibile ai nostri imprenditori e alle loro famiglie”.
La Usl Umbria 1 comunica il terzo caso di positività al Covid-19 nel Comune di Umbertide
La Usl Umbria 1 ha dato comunicazione del terzo caso di positività al Covid-19 nel Comune di Umbertide.
Il soggetto si trova attualmente in isolamento domiciliare.
Coronavirus: in umbria 2 deceduti, 247 positivi, 648 fuori da isolamento fiduciario
Dei 247 pazienti 9 sono di fuori regione: nella provincia di Perugia i positivi sono 164 e 74 in quella di Terni: sono ricoverati in 75 (3 di questi sono di fuori regione), di cui 53 nell’ospedale di Perugia e 19 in quello di Terni. Dei 75 ricoverati, 21 sono in terapia intensiva, 11 nell’ospedale di Perugia e 10 in quello di Terni.
Le persone in osservazione sono 2210: di questi, 1549 sono nella provincia di Perugia e 661 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 17 marzo, sono stati eseguiti 1615 tamponi.
Sempre alla stessa data risultano 648 soggetti usciti dall’isolamento di cui 492 nella provincia di Perugia e 156 in quella di Terni.
“Oro d’Autore” cuore del futuro Museo dell’oro ad Arezzo
Creare ad Arezzo un vero e proprio “Museo dell’Oro”, parte del sistema museale regionale e nazionale, partendo dall’esposizione della preziosa collezione ‘Oro d’Autore’, di proprietà della Regione Toscana, custodita in gran parte dalla società Arezzo Fiere e destinata ad essere esposta integralmente negli spazi del Palazzo di Fraternita. Questo lo scopo per il quale Regione Toscana, Comune di Arezzo, Società Arezzo Fiere e Congressi e Fondazione Guido d’Arezzo sottoscriveranno a breve un Protocollo di intesa finalizzato alla valorizzazione della collezione ed alla promozione della realtà produttiva, turistica e culturale aretina. Lo schema del protocollo è stato approvato dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta, e vede come proponenti il Presidente Rossi, la vicepresidente Monica Barni e gli Assessori Bugli e Ciuoffo.
“La Regione Toscana – spiega Barni – ha scelto ne 2019 di acquisire la collezione ‘Oro d’Autore’ per garantire la conservazione e la valorizzazione di un importante patrimonio della città e della regione. L’esposizione della collezione Oro d’Autore costituirà il primo nucleo di un futuro museo cui spetterà il compito di far conoscere la tradizione orafa del territorio e di sostenere una vocazione che ha radici antiche e lega mondo artistico e produttivo, artigianato di qualità e turismo”.
“Il protocollo per la valorizzazione della collezione “Oro d’autore” – spiegano l’assessore regionale al governo del territorio Vincenzo Ceccarelli e l’assessore alle attività produttive e turismo Stefano Ciuoffo – è un primo importante passo per la creazione, ad Arezzo, di un polo culturale che coronerà la lunga e ricca tradizione produttiva ed artigianale di questo territorio e che siamo certi contribuirà a sostenere e rafforzare l’idea del distretto aretino come patria dell’oreficeria di qualità”.
“Pronti a denunciare Asl Toscana Sud Est per diffusione colposa dell’epidemia”. Il sindacato degli infermieri, “Gravi inadempienze della Direzione Aziendale. In mancanza di provvedimenti urgenti ricorreremo allo stato di agitazione”
“Gravi inadempienze e violazione delle norme stabilite per decreto dal Governo: siamo pronti a denunciare l’Azienda Sanitaria Toscana Sud Est per diffusione colposa dell’epidemia. In mancanza di riscontro da parte dell’Asl informeremo le competenti autorità giudiziarie civili per la tutela dei diritti del personale sanitario e l’ispettorato del lavoro, fino a ricorrere allo stato di agitazione del personale infermieristico”. E’ quanto si legge nell’esposto presentato ai Prefetti di Arezzo e Siena, oltre che alla dirigenza dell’Asl Toscana Sud Est edell’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, dalle segreterie del sindacato Nursind per i territori di Arezzo, Siena e Grosseto, rappresentati rispettivamente da Claudio Cullurà, Danilo Malatesta e Valentina Galesi.
Da giorni, infatti, il sindacato autonomo degli infermieri riceve segnalazioni circa la contrazione di forniture di dispositivi idonei alla protezione da Covid-19 per il personale sanitario, fino ad arrivare all’ultima fornitura di maschere non idonee, non indicate per l’ambiente ospedaliero, in grado unicamente di schermare dai batteri e non da virus. “La mancata adeguata protezione del personale sanitario si traduce – si legge nell’esposto – oltre che in una inaccettabile offesa alla dignità degli infermieri e degli OSS impegnati in prima linea a tutela della salute pubblica, anche ad un notevole aumento del rischio clinico per gli operatori che si trovano a lottare quotidianamente”.
“E’ necessario dotare immediatamente il personale sanitario tutto di idonei dispositivi di protezione per come individuati dalla normativa di settore e dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”. In assenza di adeguamenti immediati, il sindacato “adirà le competenti sedi giudiziarie per il perseguimento dei reati di colposa diffusione dell’epidemia ai sensi dell’art. 452 c.p. e, ove necessario, tentate lesioni e/o omicidio colposo di cui agli art. 582 e 575 c.p.”.
In mancanza di riscontro da parte dell’Asl Toscana Sud Est, il Nursind si rivolgerà anche “alle competenti autorità giudiziarie civili per la tutela dei diritti del personale sanitario anche in via urgente e l’ispettorato del lavoro per l’emissione dei dovuti provvedimenti. Inoltre, in difetto di risposta immediata alle nostre richieste, NurSind proclamerà lo stato di agitazione del personale infermieristico dell’Azienda Sanitaria Toscana Sudest; Azienda Ospedaliero Universitaria Senese”.
Emergenza coronavirus: il Rotary Club Arezzo organizza raccolta fondi online per il Pronto Soccorso del San Donato
www.rotaryarezzo.org/donazioni-coronavirus. E’ da qui, da questa pagina web del Rotary Club di Arezzo, che tutti coloro che lo vorranno fare, rotariani o meno, potranno effettuare una donazione per il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Donato di Arezzo.
“In queste ore difficili – spiega in proposito il presidente del Rotary Club Arezzo, Carlo Greco – moltissime persone si stanno mobilitando per sostenere il sistema sanitario duramente messo alla prova dall’emergenza Coronavirus. Per questo anche il nostro Club ha deciso di attivarsi al fine di raccogliere fondi a sostegno del sistema Sanitario locale della nostra città di Arezzo”.
“Quanto verrà messo a disposizione dalla generosità di chi vorrà partecipare a questa iniziativa – spiega ancora Greco – potrà essere un nostro piccolo ma sentito aiuto a tutti coloro, medici, infermieri e personale tutto dell’ospedale, che si stanno dando da fare in maniera encomiabile a tutela della nostra salute di fronte alla terribile minaccia del coronavirus, e come rotariani non potevamo essere in qualche modo presenti”.
Il Rotary Club Arezzo ha deciso di utilizzare per questa finalità un account PayPal autorizzato, così da offrire a tutti un sistema di garanzia e tutela.
Trasporto pubblico locale, Chiassai Martini e Scapecchi: “salvaguardare la salute di utenti e lavoratori, necessario che i pendolari di Careggi viaggino in sicurezza”
La Presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini e il Vice Presidente con delega al trasporto pubblico locale Federico Scapecchi chiedono alla Regione di tutelare l’utenza e i lavoratori del settore, con particolare attenzione verso i pendolari dell’ospedale di Careggi.
“La Regione Toscana ha disposto il momentaneo depotenziamento di alcune linee del trasporto pubblico locale, a causa della chiusura delle scuole e del calo drastico dell’utenza in questo particolare momento di emergenza. Tuttavia esistono delle situazioni che meritano attenzione e risposte immediate, come quella dei tanti operatori sanitari che dal Valdarno raggiungono ogni mattina l’ospedale di Careggi con il mezzo pubblico e che ci hanno segnalato l’affollamento di alcune corse da e verso Firenze.”
Chiassai Martini e Scapecchi ricordano che “Le disposizioni di legge richiedono che la distanza interpersonale di un metro sia rispettata ovunque, anche all’interno degli autobus, ed è superfluo spiegare l’importanza di preservare tutti gli utenti da eventuali rischi di contagio. Questa attenzione vale ancor di più per gli operatori sanitari che stanno combattendo la guerra contro il Covid-19”
“Le linee in questione sono di competenza della Città Metropolitana di Firenze, ma” – spiegano gli amministratori provinciali – “abbiamo comunque sollecitato la Regione, per tramite dei nostri uffici, affinchè si potenzi il servizio per permettere il rispetto delle condizioni di sicurezza, cosa che dovrebbe essere agevole e di facile attuazione vista la temporanea riduzione d’orario e il conseguente impiego parziale di mezzi e autisti.”
Sono necessarie tutele anche per i lavoratori del settore, a contatto tutto il giorno con il pubblico e quindi a rischio contagio elevato. “Abbiamo a cuore anche la salute del personale viaggiante del trasporto pubblico, pertanto riteniamo opportuno che le Aziende, in accordo con la Regione, provvedano a dotare celermente tutti i propri addetti di mascherine protettive, oltre a verificare che siano effettuate le operazioni di pulizia e sanificazione dei mezzi.”
“La Provincia di Arezzo” – concludono Presidente e Vice “resta a disposizione per raccogliere segnalazioni su eventuali disservizi e non osservanza delle misure di sicurezza sugli autobus”.
Con “andrà tutto bene” diffondiamo la fiducia e la speranza. Parte dall’Umbria una iniziativa che vede protagonisti i bambini, simbolo di positività e futuro
In un momento delicato come quello che stiamo vivendo in queste settimane, in cui siamo costretti a rimanere forzatamente a casa, è comprensibile essere preoccupati. Anche il comfort della nostra casa, che nei primi giorni ci dava sicurezza e protezione, inizia a farci sentire ancora più isolati. Non poter uscire per incontrare familiari ed amici ci rende difficile gestire e comprendere il nostro ruolo in tutto questo.
Come spesso accade però, proprio in situazioni di crisi scopriamo il meglio intorno a noi; e se questa spinta ad alzare la testa e continuare a sorridere ci arriva dai bambini; dobbiamo esserne orgogliosi. Sono loro a dirci che “andrà tutto bene”.
#andratuttobene è un’iniziativa pensata per tenere alto il morale e per trasmettere positività, attraverso i disegni dei bambini. In una manciata di giorni ha raccolto migliaia di arcobaleni colorati realizzati in ogni parte d’Italia, anche qui in Umbria, come il disegno realizzato da Leo, un bambino che vive a Scheggino, in Valnerina.
Una zona colpita duramente da importanti eventi sismici, i cui abitanti da anni cercano con forza di tornare a quella normalità che il sisma ha strappato loro.
Anche per questo il disegno che Leo ha realizzato ha un doppio valore: è la voce che quella gente cerca per farsi sentire, ed è la voce di un bambino che, come un gigante, ci rassicura dicendoci che andrà tutto bene.
Io mi fido di Leo, ho fiducia nella forza di un bambino che ha combattuto un terremoto, in una zona dove il paesaggio è incredibilmente bello e la natura fa sentire potente la sua voce. Mi fido perché è un bambino in gamba, che affronta le difficoltà del vivere in un piccolo paese della Valnerina, dove è facile sentirsi isolati, e che riesce, con un disegno, a dare speranza ed emozionare.
Da qui abbiamo deciso come Cesvol, di dare la possibilità a tutti i bambini di condividere, amplificandolo, il messaggio che Leo ci sta mandando da Scheggino. Ad oggi abbiamo già raccolto molti disegni da tutta la Regione e vogliamo continuare finchè l’arcobaleno lo vedremo davvero sopra le nostre teste. Come è giusto che sia, dopo ogni temporale.
Per partecipare a questa iniziativa basta inviarci con la modalità più comoda tra quelle sotto indicate: foto, immagini, grafiche che rappresentino questo intento di positività racchiuso nelle parole ANDRÀ TUTTO BENE.
Il Cesvol provvederà a pubblicare su tutti i suoi canali web i “lavori” realizzati dai bambini, senza alcun intento competitivo o estetico.
Inviare a
Whatsapp: 3476081782
Facebook Messenger: cesvol.centroservizivolontariato
Email andratuttobene@cesvolumbria.org
Coronavirus, 500mila test per lo screening sierologico. Interesse primario la tutela di medici, infermieiri e operatori sanitari
“La sanità toscana si conferma come un vero e proprio patto per la salute, un patto collettivo e in questo momento ci sentiamo comunità più di sempre”.
Con queste parole il presidente Enrico Rossi ha aperto il videomessaggio odierno in cui ha fatto il punto sui numeri che raccontano di come la Toscana si sta muovendo e sta affrontando l’emergenza, “un momento senza precedenti ma in cui tutti stanno collaborando”.
Screening sierologico – Partirà una vera e propria campagna di screening diffusa. Sarà potenziata la diagnosi col tampone così da migliorare il contenimento della malattia, andando nella direzione dell’isolamento delle persone che risultassero positive.
Il prossimo passo è il test sierologico, un esame del sangue che svela la presenza di anticorpi indicativi del passaggio del virus e che ci aiuterà nel prendere le migliori decisioni su isolamento e guarigione.
La Regione ha ordinato a più fornitori di mettere a disposizione 500mila test. Interesse primario è la tutela dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari e quindi i 60mila dipendenti della sanità toscana e quelli della sanità privata saranno posti allo screening.
Gli altri 400mila test saranno distribuiti sul territorio.
Mascherine – Al netto delle mascherine fornite dalla Protezione civile nazionale, oggi negli ospedali della Toscana sono state distribuite 47 mila mascherine chirurgiche; domani saranno distribute 20mila mascherine ai medici di famiglia, oltre a altre 50mila mascherine negli ospedali; a questo si aggiungono 5000 tute per fare sopralluoghi, 11mila camici e 6000 mascherine FSP2)
A regime la Toscana riuscirà a produrre entro venerdì 100mila mascherine chirurgiche e per martedì ben 150mila.
“Molti imprenditori- ha specificato Rossi -, e li ringrazio, si sono messi a produrre mascherine oltre a camici, tute, gel, facendo della Toscana l’unica regione in cui esiste l’autopruduzione di questi presidi”.
Terapia intensiva – Saranno approntati 280 nuovi posti letto recuperati nelle vecchie strutture per un costo complessivo di 16 milioni di euro.
Negli ultimi 15 anni la Toscana ha visto un aumento del 30% circa delle terapie intensive che sono passate da 347 a 447. Con il fermo dell’attività programmata negli ospedali, tolta l’emergenza, e la attività tempo-dipendente come l’oncologia, dei 447 posti totali potranno rendersi disponibili oltre 250 posti da riservare a coronavirus. Altri posti si potranno ottenere dalle tante sale chirurgiche della Toscana: ci sono ben 300 sale operatorie dove è possibile ricavare 200 posti di terapia intensiva.
Inoltre, grazie a un accordo con la sanità privata saranno disponibili altri 15 posti letto di terapia intensiva.
La Toscana ha infine cercato di aprire nuovi posti e ci è riuscita. Sono in totale 280 i posti nuovi ricavati dai vecchi ospedali dismessi o parzialmente dismessi oppure riflettendo su come i nuovi ospedali possano convertirsi rapidamente con posti di terapia intensiva.
Nello specifico:
– Asl Toscana Nord Ovest ricaverà 72 posti letto di terapia intensiva nel vecchio ospedale di Lucca, nell’ospedale di Carrara usato come poliambulatorio adesso, si potranno ricavare 10 posti al Pronto soccorso ma, se c’è bisogno, se ne potranno trovate altri 14, infine nel vecchio presidio dell’ospedale di Massa altri 37 posti; l’azienda ospedaliera di Pisa fornirà altri 22 posti letto nel vecchio Pronto soccorso del Santa Chiara.
– Asl Toscana Centro ricaverà 12 posti a Santa Maria Nuova grazie ai recenti ammodernamenti; 6 a Ponte a Niccheri, 14 al vecchio IOT ; 6 al nuovo ospedale di Prato e 6 nel nuovo ospedale di Pistoia per un totale di 44 posti letto complessivi.
– Asl Toscana Sud Est ricaverà 8 posti all’ospedale di Grosseto con 8 posti letto a ospedale e 24 all’ospedale di Arezzo per un totale di 32 posti letto a cui si aggiungono i 25 posti letto dell’Azienda ospedaliera di Siena che sono stati recentemente ricavati accelerando gli investimenti;
– Careggi infine trasforma un intero padiglione dotandosi di 34 posti letto.
“Ho parlato di questo piano con il capo della Protezione civile nazionale Borrelli, con il ministro Boccia e con il commissario Arcuri, un piano da 16 milioni, che è piaciuto a livello nazionale. Adesso speriamo che le nostre richieste di fornirci di ventilatori, di monitor siano accolte al più presto e che i posti siano quanto prima disponibili per la Toscana. I posti letto saranno per i toscani, secondo il principio di prossimità – ha aggiunto Rossi – ma non ci chiudiamo nel Granducato, siamo parte della Repubblica italiana e parte del servizio sanitario nazionale.
La migliore situazione in cui ci vogliamo trovare è che a nessuno, qualora il fenomeno dovesse diffondersi, vengano negate le cure, che non ci si debba trovare in quella drammatica situazione per la quale una persona non viene curata in modo appropriato. Tutti nel Sistema sanitario nazionale hanno il diritto di essere curati bene e al meglio. Con questa dotazione noi pensiamo di metterci nella condizione di poter affrontare il picco di questa brutta infezione”.
Solidarietà – Da più parti arriva un moto di solidarietà per fare donazioni. Ringraziando tutti il presidente fa un appello all’organizzazione che dovrà essere centrale. Per chi volesse fare una donazione, è possibile effettuare un bonifico bancario intestato a ESTAR,
IBAN: IT89Z0503402801000000005970, causale: emergenza Covid-19.
Per info il numero telefonico da chiamare è: 3669395077.
Sansepolcro, il sindaco interviene sugli ultimi casi di Coronavirus in Valtiberina Toscana. “Ai miei concittadini dico: state a casa”
“A nome della comunità tutta di Sansepolcro, esprimo solidarietà alla cittadinanza di Badia Tedalda per i casi di Coronavirus che si stanno registrando. Da parte nostra, garantiamo massima collaborazione per tutto ciò che e’ possibile. Con l’occasione voglio raccomandarmi di nuovo con i miei concittadini: restate a casa, indossate le mascherine, proteggete gli anziani, lavate spesso le mani, andate al supermercato negli orari meno affollati, abbiate la massima cura e il massimo rispetto delle regole indicate dal Ministero. Ognuno di noi deve fare la sua parte, non saranno giorni facili per nessuno. Per quanto riguarda Sansepolcro, anche oggi non ci sono casi di Coronavirus. Ai miei cittadini dico ancora: state in casa. E’ un momento, purtroppo, fondamentale per il propagarsi del virus”.
Coronavirus, 187 nuovi casi in Toscana. In tutto 1.053 i contagi dall’inizio dell’emergenza
Sono 187 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani. Salgono dunque a 1.053 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Sette guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), cinque guarigioni cliniche e 17 decessi (5 in più rispetto al dato di ieri). I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 1.024. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: si tratta infatti di persone, da 65 a 100 anni, tutte affette da più patologie.
Questi i decessi che si sono verificati in Toscana, con l’indicazione di sesso, età, comune del domicilio: M, 79 anni, Pisa; M, 77, Licciana Nardi (Massa Carrara); M, 87, Mulazzo (Massa Carrara); M, 84, Villafranca in Lunigiana (Massa Carrara); M, 81, Castelnuovo in Garfagnana (Lucca); M, 70, Agliana (Pistoia); M, 98, Livorno; M, 93, Pisa; F, 92, Lucca; F, 94, Livorno; M, 65, Fivizzano (Massa Carrara); F, 96, Mulazzo (Massa Carrara); F, 79, Firenze; M, 88, Poggibonsi (Siena); M, 83, Livorno; M, 70, Quarrata (Pistoia); F, 100, Carmignano (Prato).
Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 472, di cui 143 in terapia intensiva.
I numeri che fotografano la situazione toscana a martedì 17 marzo sono quelli che l’assessorato al diritto alla salute ha trasmesso entro le 16.30 al Ministero della salute, e che il capo della Protezione civile Angelo Borrelli comunicherà nella consueta conferenza stampa delle ore 18.
Di 1.053 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 214 Firenze, 100 Pistoia, 53 Prato (totale Asl centro: 367), 179 Lucca, 143 Massa-Carrara, 101 Pisa, 59 Livorno (totale Asl nord ovest: 482), 60 Grosseto, 73 Siena, 71 Arezzo (totale sud est: 204).
Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 6.727 tamponi, su 5.943 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente).
Dal monitoraggio giornaliero (il dato in questo caso è aggiornato a mezzogiorno di oggi) sono invece 8.980 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana, di cui 4.170 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Di questi ultimi, sono 2.163 persone nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), 1.813 persone nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e 194 nella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto). Gli altri 4.810 sono cittadini che hanno avuto contatti stretti con casi positivi: 600 nella Asl centro, 2.269 nella Asl nord ovest e 1.941 nella Asl sud est.


