Un tavolo di lavoro a cui siedano tutti i soggetti preposti per elaborare una strategia lo-cale di contrasto ai tumori, basata su informazioni ed analisi specifiche: questa la risul-tanza della commissione Servizi del comune di Città di Castello, riunita nei giorni scorsi su “Salute e tumori: gestione del rischio in Alto Tevere”. Convocata dal presidente Giovanni Procelli, la commissione si è aperta con l’intervento dell’assessore alle Poli-tiche sociali Luciana Bassini: “Nelle ultime settimane si sono susseguiti diversi incontri tesi a portare in evidenza il tema delle patologie oncologiche a Città di Castello e a fa-cilitare una maggiore consapevolezza, sia delle politiche che dei privati, rispetto a que-sto tema, che come noto presenta alcuni aspetti critici. Anche la presente occasione ci sembra un modo per aggredire il problema e trovare soluzioni. Il Comune naturalmente è pronto a fare tutto quanto necessario, sempre dalla parte dei cittadini”. Emanuela Arcaleni, consigliera di Castello Cambia, che aveva fatto richiesta di una commissione ad hoc, ha precisato che “stasera non ci aspettiamo rimedi ma la disponibilità di tutti ad andare ad una indagine conoscitiva per arrivare ad una azione politica incisiva e con-certa che a contrasto delle patologie oncologiche non c’è mai stata prima”. Fabrizio Stracci, direttore del Registro dei tumori della popolazione umbro, ha spiegato come “i dati critici, superiori alla media in Umbria e con una particolare concentrazione in Alta Valle del Tevere sono relativi al cancro gastrico negli uomini. Negli ultimi anni le per-centuali tendono a riallinearsi al dato nazionale ma ancora siamo oltre i valori standard”. Stefano Bravi, responsabile dell’Oncologia dell’ospedale di Città di Castello ha parlato di “una molteplicità di malattie e di molteplici cause, non c’è una sola origine e una sola manifestazione. La prevenzione è importante sia primaria che secondaria così come che la legge recepisca le evidenze della scienza in base al principio di precauzione. Infine le scelte politiche: se c’è una percentuale alta di cancro gastrico, fare una gastroscopia deve essere veloce e facile così come altre indagini mirate”. Paolo Stra-nieri, rappresentante dell’Arpa ha sottolineato come “oltre alla raccolta di informazioni ordinaria, in Alto Tevere abbiamo effettuato tre campagne specifiche per avere datti ambientali aggiuntivi. Spesso dai dati generali non emerge un elemento ambientale che va approfondito. Entro una cornice istituzionale siamo disponibili a ulteriori analisi”. Carlo Romagnoli, presidente ISDE e rappresentante di Medici per l’Ambiente, ha invitato ad “eliminare ciò che fa male. La gestione deve riguardare il rischio mentre spesso noi gestiamo i danni alla salute. In questo quadro le sostanze pericolose vanno eliminate non gestite. C’è una caratterizzazione ambientale: venendo a Città di Castello ha incontrato distese di tabacco; i pesticidi dove vanno a finire? C’è la caratterizzazione urbanistica: a Trestina c’è Colorglass. In Alto Tevere manca un modello per la gestione del rischio e la soglia di tolleranza dei cittadini all’inquinamento deve ridursi”. Luca Stalteri, agronomo e titolare di una azienda agricola biologica, ha parlato dei distretti bio, previsti dal-la programmazione europea “che sono un incentivo alle colture sostenibile e alle filiere corte ma anche all’economia circolare”. Giorgio Miscetti, per il Diparti-mento di Prevenzione e Igiene pubblica della ASL Umbria 1, ha messo in evidenza il ruolo “dei fattori ambientali e comportamenti nella definizione e individuazione dei fattori di rischio: il fumo per esempio o l’uso di carni rosse lavorate. Diagnosi precoce e prevenzione sono due strade importanti così come condividere conoscenze ed approfondimenti ad un tavolo in un quadro generale, ambientale e socio-comportamentale coordinato”. Il dibattito è stato aperto da Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha chiesto “controlli su quanto viene utilizzato in agricoltura. Manca un progetto di gestione e anche risorse umane per i controlli. Abbiamo fatto un regolamento per i fitofarmaci: il tabacco è cresciuto, ho fatto segnalazioni ma nessuno le ha raccolte. C’è qualcosa che non dobbiamo sapere?”. Marcello Rigucci, capogruppo della Lega, ha sostenuto “che esiste un livello di ipocrisia. Sappiamo cosa fa veramente male: il cellulare, i prodotti chimici per la casa, gli ogm, piante ed animali, geneticamente modificati. Il consiglio ha varato un regolamento sull’uso dei fitofarmaci ma nessuno controlla”. Per Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, “ci sono problematiche di tipo economico che nessuno vuole riconoscere o andare a toccare. Dal ’94 ad oggi mi chiedo quanti morti ci sono in Umbria per alcune tipologie di cui non sappiamo ancora le cause. Dobbiamo trovare un equilibrio con l’interesse economico legittimo ma non possiamo tacere sulle conseguenze di alcuni sistemi. Se fanno male i fitofarmaci non devo essere usati. Se aziende producono sostanze e non possono fare diversamente, il prg prevede delocalizzazioni ma ancora non lo stiamo facendo”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto, ha citato la sua mozione approvata dal consiglio co,”sul modello di politica della salute che il comune deve iniziare a definire anche alla luce dei dati del registro epidemiologico dell’Umbria: da-to epidemiologico, dato clinico, precauzione, nuova politica e tavolo di lavoro, per un’azione di sistema in cui siano rappresentanti tutti i soggetti in grado di appor-tare un contenuto e assumere decisioni. Nel breve periodo possiamo fare una raccolta firme contro la chiusura del registro dei tumori e fare uno screening specifico per il cancro gastrico in Alto Tevere. L’obiettivo deve essere, come il dispositivo della mia mozione, un modello di politica locale per la salute, attraverso azioni di sistema, affrontando anche il dato epidemiologico tumorale e contrastandolo attraverso comportamenti, stili di vita ed ambiente salubri”. Emanuela Arcaleni , con-sigliere di Castello Cambia, si è detta soddisfatta della commissione che “per la prima volta ha affrontato in maniera congiunta con tutti i soggetti interessati al pro-blema della salute e del controllo ambientale. Tutti hanno riconosciuto l’opportunità di aprire un confronto per trovare soluzioni alla gestione dei fattori di rischio che mi-nacciano la salute. Oggi è solo un primo passo; il lavoro successivo deve portarci ad un gruppo di lavoro che riunisca tutti i soggetti responsabili per individuare le strategie necessarie: screening precoce, controllo degli inquinanti acqua, aria, suolo, per capire quali strategie di prevenzione primaria e secondaria deve mettere in atto. Basta con gli annunci bisogna fare”. Interventi sul tema anche da parte del pubblico presente che ha sottolineato aspetti specifici del problema in Alto Tevere Umbro.
Discarica con amianto a Sansepolcro: Marco Casucci (Lega) “Perché le autorità locali non si sono mai accorte di un tale pericolo per la salute dei cittadini?”
“Ci domandiamo perché fino ad ora nessuno si sia mai accorto di un
tale pericolo per la salute dei residenti, un immobile costruito su una discarica di
rifiuti speciali contenenti eternit. Perché le autorità locali non si sono mai
interessate al controllo della bonifica dell’impianto di autodemolizione che si
trovava sul territorio dove è stata scoperta la discarica? Perché soltanto ora, dopo
l’intervento dei Carabinieri Forestali, l’amministrazione comunale di Sansepolcro
avrebbe emesso un’ordinanza urgente per procedere alla bonifica dell’area?
Interrogativi inquietanti e non tollerabili –attacca il consigliere regionale Marco
Casucci (Lega)- Inevitabilmente torna all’attenzione in Toscana la problematica delle
discariche contenenti rifiuti speciali, in particolare amianto. Già all’epoca, quando si
verificò il crollo della piazzola della E45 e si scoprì che sotto l’asfalto era nascosto
materiale contenente amianto, intervenni in modo risoluto. La scoperta della
discarica alla periferia di Sansepolcro è un fatto gravissimo, presenterò
un’interrogazione urgente in Regione”.
Il 30 settembre riapre il Centro di aggregazione Lucignolo
Venerdì 13, sabato 14 e lunedì 16 settembre sarà possibile iscriversi al centro di aggregazione Lucignolo, servizio socio-educativo promosso dal Comune di Umbertide insieme alla Cooperativa Asad che tornerà attivo dal 30 settembre.
Lucignolo è un servizio educativo che si rivolge a ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 13 anni, ai loro familiari ed alla comunità locale. Si tratta di un servizio che favorisce e promuove la socializzazione e la condivisione di interessi e attività culturali. Il Centro svolge attività extra scolastiche con finalità sociali, educative e formative, in continuità e coerenza con l’azione della scuola e della famiglia.
Le attività proposte comprendono gioco libero e guidato, aiuto compiti, assistenza per il pranzo, laboratori creativi e manuali, iniziative di incontro, scambio e confronto con altre realtà aggregative locali, conoscenza del territorio e analisi ambientale, uscite, gite, animazione, momenti di festa, spazio di ascolto individuale e di piccolo gruppo su tematiche specifiche con bambini. Nella sede centrale di Lucignolo situata nei locali della ex scuola media Pascoli e nelle due sedi distaccate situate presso le scuole primarie “Di Vittorio” e “Garibaldi”, il servizio è organizzato in fasce orarie nell’arco che va dalle ore 13 alle ore 18 per un massimo di 50 posti.
Per iscriversi a Lucignolo è necessario recarsi presso il centro il 13 settembre (dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00), il 14 settembre (dalle 9.30 alle 13), il 16 settembre (dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00). Per informazioni è possibile contattare i numeri 075 9419278, 3292203818, 3292203797.
Aspettando altrocioccolato 2019 mistero buffo 50 anni di un capolavoro intervista a Mario Pirovano
Cinquanta anni fa, esattamente il primo ottobre 1969, Dario Fo debuttava con lo spettacolo che lo rese celebre: “Mistero Buffo”. Ne parliamo con Mario Pirovano, l’attore ufficiale e l’erede della Compagnia Teatrale “Fo-Rame” che a distanza di mezzo secolo rimette in scena il capolavoro e si appresta ad una tournée che lo porterà in tutta Italia, tra le quali anche a Città di Castello, come una delle anteprime di Altrocioccolato 2019, appuntamento autunnale con la fiera del cioccolato equosolidale e artigianale e con tante storie e progetti di economia solidale, commercio equo, artigianato e coloratissime piazze animate da musica e artisti.
D: Mario che spettacolo fu “Mistero Buffo” e che impatto ebbe nella società di quel tempo?
R: fu dirompente, un fuoco d’artificio. Fece saltare sulle sedie i benpensanti e tutti coloro che avevano una certa idea del teatro e della cultura. Lo scandalo di Mistero Buffo fu proprio quello di terremotare i “sancta sanctorum” del sapere e dell’intellighenzia del tempo che governavano la politica, la società, la religione!
D: Fo fa un’operazione in sé geniale, si mette una maschera, quella del giullare, per smascherare. Che cosa esattamente?
R: smaschera tanto per incominciare l’ipocrisia del potere e poi, non meno importante, il tabù della religione. Ricordiamo che siamo in un’epoca in cui il conformismo dei costumi e il dogmatismo dei riti sono ancora molto forti e Mistero Buffo mette in luce proprio le falsità che ci sono dietro a coloro che esercitano il potere attraverso la religione. Gli spettatori reagirono da subito molto bene tanto che fu un tremendo successo, ma quelli che erano critici ed una certa parte della società persino di sinistra di allora non la presero molto bene. C’era allora come oggi, sai non è tanto cambiato il meccanismo, che la sinistra rincorre la destra e purtroppo la destra, l’estrema destra. Una corsa verso il baratro.
D: come era il clima di quegli anni?
R: io nel ’69 avevo 19 anni, mi ricordo c’era un clima terribile a Milano. Una contrapposizione senza precedenti. Milano era percorsa ogni giorno avanti ed indietro da cortei e manifestazioni di studenti e operai. In più c’erano i sequestri e proprio nel 69 cominciò la strategia della tensione con la strage di Piazza Fontana. La mia presa di coscienza e la mia formazione politica nascono in quegli anni con la rivolta contro la guerra in Vietnam e l’adesione, da operaio, al gruppo “Gramsci”. Ma dopo 5 anni, nel ’74, a seguito della degenerazione dello scontro e dell’ennesimo fatto di sangue dove morirono 4 persone decisi di lasciare l’Italia e mi trasferii a Londra.
D: E proprio a Londra hai il tuo primo incontro con Franca Rame e Dario Fo?
R: esattamente. Dopo una decina di anni che ero a Londra vennero Dario e Franca a recitare in un grande teatro proprio “Mistero Buffo”. Io conoscevo la loro fama, sapevo bene del loro impegno sociale, il loro essere vicino agli operai e agli sfruttati. Andavano nelle fabbriche a solidarizzare e fare gli spettacoli ed io sentii che dovevo andare a conoscerli. Mi presentai con un amico prima dello spettacolo ed andai loro incontro. Mi accolsero con grande umanità, ci offrirono qualcosa, parlammo un po’, Dario mi porse un foglio chiedendomi se potessi tradurlo dall’inglese e passammo un po’ di tempo insieme. All’ora dello spettacolo tentammo di congedarci e Dario ci disse ”ma come non venite a vedere lo spettacolo?”. Spiegammo che eravamo privi di biglietto e subito ce ne procurarono un paio. Durante lo spettacolo io impazzisco, rido due ore e mezzo senza sosta e scopro che ridevano anche gli inglesi. Fu una folgorazione, un colpo di fulmine, un amore assoluto. Quando a fine spettacolo andammo a ringraziarli e Franca ci disse di tornare a trovarli io non ci pensai due volte. L’indomani mi autosospesi dal lavoro e passai tutto il mese con loro facendo di tutto, la guida, l’interprete e, facendomi prestare una macchina, accompagnandoli ovunque avessero bisogno. L’ultima settimana prima della loro ripartenza Franca mi disse: “Mario ma perché non vieni in Italia a lavorare con noi”? Rispondo che non so niente di teatro io e lei dice che non c’era problema, c’erano tante cose che potevo fare. Innamorato pazzo di questa coppia accettai. Tornai a Milano dopo 9 anni di Londra e non sapevo dove andare, non avevo una casa. Sempre Franca mi propose di appoggiarmi nel frattempo a casa loro: vi rimasi 15 anni!
D: una storia incredibile…
R: assolutamente. Sto con loro giorno e notte, vado in vacanza con loro e li seguo in tournée, faccio la comparsa negli spettacoli e poi di corsa mi cambio e vado al banchetto dei libri a vendere. Faccio di tutto. Era utile per l’economia della compagnia.
D: Come ti scopri attore a tua volta?
R: anche questa una storia bellissima. Sono i primi anni ’90, sono ad Alcatraz e sto innaffiando l’orto. C’era un gruppo di adolescenti che erano venuti a fare una vacanza. Mentre tornavano alle stanze dalla piscina sento che litigano e si prendono a male parole per motivi calcistici. Chiudo l’acqua, vado verso di loro e dico “ragazzi, voi siete pazzi. Ma vi sembrano parole da usare, oggi sono parole, ma domani saranno pietre!” insomma gli faccio una bella rampogna. Solo che a quel punto non sapevo cosa dire, come concludere e gli racconto che anche Gesù era stato vittima di bullismo. E senza che me ne accorgessi comincio a recitare un pezzo del Mistero Buffo, il primo miracolo di Gesù Bambino, un pezzo che avevo sentito centinaia di volte e che scopro sapere a memoria. Fu pazzesco, i ragazzini rimasero inchiodati e la sera mi obbligarono a ripeterlo davanti a tutti. La notte a casa non riuscii a dormire. Continuavo a svegliare mia moglie e ripetere “Angela ti rendi conto di cosa ho fatto?”
D: Quando è che Dario Fo comincia a riconoscere in te il suo erede?
R: dopo quella prima sera ad Alcatraz mi costrinsero a recitare tutte le sere all’arrivo di nuovi gruppi. Ma io mi guardavo bene dal farlo davanti a Jacopo, il figlio di Dario. Figurarsi davanti al padre. Ma una sera Jacopo si nascose dietro la palestra e subito ha chiamato il papà “dovresti vedere cosa sta facendo Mario”. La mattina dopo mi arriva una telefonata di Dario che mi dice “mi hanno detto che devo appendere il cappello al chiodo”, tipica espressione contadina lombarda per dire che è giunto il momento di passare la mano. Qualche tempo dopo a Firenze, nell’aula magna dell’università di Tecnica e Scienza della Comunicazione gremita all’inverosimile dove Dario era stato chiamato a fare una lezione, uno studente si alzò e chiese “Dario facci un pezzo del Mistero Buffo”. Dario che la sera avrebbe avuto uno spettacolo e che non voleva correre il rischio di affaticare la voce si voltò verso di me e disse “io non ve lo posso fare, ma ve lo fa Mario”. Io volevo sprofondare ma tutti gli studenti cominciarono ad acclamarmi. Presi il microfono, mi feci coraggio e mi accinsi a recitare Il Miracolo di Lazzaro, uno dei pezzi più difficili. Però non senza prima far capire a Dario che la sua presenza mi inibiva. Lui capì e uscì dall’aula. Io cominciai: prima battuta risata, seconda battuta risata, terza battuta risata e applauso. Ad un certo punto vedo la porta in fondo che si apre e Dario che rientra ma io oramai ho preso coraggio e vado fino al termine. Dario si avvicina, mi alza il braccio e dice “non ho mai visto nessuno fare questo pezzo in questa maniera qua”.
D: Mentre racconti sembra di essere li con voi, straordinario. Con quale spirito ti accingi a partire per la tournée?
R: sono eccitato, sono felicissimo. Saremo per 13 giorni alla sede storica del Piccolo di Milano, saremo a Roma, saremo in giro per l’Italia. Pensa, partiremo il primo ottobre nello stesso teatro dove debuttò Dario lo stesso giorno del 1969 a Sestri Levante…
D: Ma prima di quella data?
R: Grazie agli amici di Altrocioccolato sarò per l’anteprima nazionale a Città di Castello, sabato 28 settembre al Teatro degli Illuminati, dove spero di incontrarvi tutti.
Sansepolcro, bilancio positivo per le Feste del Palio della Balestra 2019
Un Settembre di grandi emozioni, tra novità e graditi ritorni. La soddisfazione dell’Amministrazione comunale
L’Amministrazione comunale di Sansepolcro esprime grande soddisfazione per l’esito delle Feste del Palio della Balestra che si sono appena concluse. L’assessore alla Cultura Gabriele Marconcini stila il bilancio di questa storica rassegna, ricca di novità e graditi ritorni: “Purtroppo anche quest’anno la sfida ai banchi di tiro non ci ha visto vittoriosi – spiega l’assessore – C’è tuttavia grande appagamento per la piena riuscita delle numerose iniziative che hanno animato queste giornate così speciali per il Borgo. Tutti gli aspetti organizzativi sono stati curati come sempre in maniera efficace in un clima di massima collaborazione con le nostre realtà associative.”
Un’edizione 2019 certamente arricchita rispetto agli anni precedenti ed impreziosita dal ritorno di manifestazioni di altissimo livello come il Convivio Rinascimentale: “Un’iniziativa che la città ha gradito e che ha dato ulteriore lustro alle nostre tradizioni in un connubio di rievocazione storica e gusto. Questa formula potrà sicuramente avere successo ed ampi margini di miglioramento in termini di richiamo turistico e rivitalizzazione culturale.”
Marconcini si sofferma quindi sull’altra novità di quest’anno, ossia il Palio di Sant’Egidio nel cuore del centro storico: “Il Palio di Sant’Egidio che si è disputato in Piazza Torre di Berta ha riportato l’attenzione su un elemento identitario molto forte. Secondo le ricostruzioni storiche, infatti, il nostro Palio nasce come evento legato alla ricorrenza di Sant’Egidio. Già dai tempi del medioevo, infatti, c’era esigenza di esercitarsi anche durante i periodi di pace e per questo motivo si decise di organizzare questa gara di tiro.”
In ultimo, l’assessore rimarca l’importanza della cooperazione tra l’amministrazione comunale e tutte le realtà coinvolte nei diversi progetti: “Desideriamo rivolgere un grande ringraziamento alle nostre associazioni storiche e a tutti gli altri soggetti che con passione e grande spirito di comunità lavorano durante tutto l’anno per la piena riuscita dei grandi appuntamenti del Settembre.”
Gli auguri di buon anno scolastico del sindaco Fratini e dell’assessore Crispoltoni
“In occasione dell’inizio delle lezioni, rivolgiamo agli alunni, famiglie, docenti, dirigenti e a tutto il personale scolastico l’augurio cordiale dell’amministrazione di poter vivere un anno all’insegna della serenità, collaborazione e proficuo lavoro.
La Scuola, insieme alla Famiglia, è il luogo più importante e prioritario per la crescita umana, culturale e sociale; palestra di vita relazionale in cui si apprende il valore grande dell’alterità e dell’accoglienza, strumento privilegiato che, oltre al raggiungimento di conoscenze e competenze, educa i nostri ragazzi, anche attraverso progetti mirati e innovative attività, a diventare cittadini consapevoli, responsabili e attivamente presenti all’interno della Comunità. Ciò riconoscendo, l’amministrazione, grata, conferma il proprio impegno a favore della scuola, continuando nel proficuo clima di dialogo e collaborazione che hanno contraddistinto gli anni trascorsi e che desideriamo portare avanti per il futuro”.
La salute a scuola, ecco i progetti negli istituti aretini
Inizia la scuola e ripartono anche i progetti di “Promozione alla salute” della Asl Toscana sud est, rivolti a studenti e insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado di Arezzo, Siena e Grosseto.
Per la provincia di Arezzo, le iniziative dell’anno scolastico 2019/2020 sono state illustrate nei giorni scorsi alla biblioteca dell’ospedale S. Donato. All’incontro, oltre ai referenti della Promozione della salute ASL erano presenti i dirigenti degli istituti scolastici aretini e i loro delegati, oltre ai rappresentanti dell’Ufficio scolastico provinciale, degli Uffici Scuola dei Comuni e di alcune associazioni di volontariato locali (circa 40 partecipanti).
Sono numerosi anche questa volta i progetti presentati, predisposti in linea con i bisogni socio-sanitari ed educativi dei ragazzi in età scolastica. L’offerta formativa presentata è composta da progetti regionali (contenuti nel Piano Regionale della Prevenzione), da progettualità emerse da specifici bisogni territoriali e da attività già in essere. Ma il fil rouge che li percorre tutti è lo sviluppo di metodologie per promuovere nei ragazzi l’autonomia e i processi di empowerment, finalizzati all’apprendimento di capacità e attitudini, come il saper prendere decisioni, comunicare in modo efficace e resistere alle influenze esterne, facilitando scelte comportamentali salutari.
In provincia di Arezzo saranno quindi portati avanti, a seconda delle Zone e del grado di scuola, vari progetti relativi a: Cyberbullismo, uso consapevole d Internet, educazione all’affettività, educazione alla sessualità, le opportunità offerte dai Consultori, la gestione delle emozioni e dello stress, la lotta al gioco d’azzardo, la prevenzione oncologica e i corretti stili di vita. Dopo questo primo momento di condivisione, le scuole dovranno comunicare la loro adesione.
“Dall’incontro si è evidenziata la necessità di approfondire tematiche riguardanti l’alimentazione e il movimento – commenta Patrizia Baldaccini, responsabile dell’Area Funzionale Igiene Pubblica e Nutrizione – creando dei percorsi formativi che accompagnino i ragazzi dalla scuola dell’infanzia fino agli istituti superiori e continuando nel percorso di integrazione tra servizi per ottimizzare le risorse e rendere più efficaci gli interventi”.
“Salute e scuola sono due sistemi della nostra società profondamente connessi e l’istruzione è solo uno degli ambiti di cui si occupa la Promozione della Salute, tra cui il setting lavorativo ad esempio – spiega Claudio Pagliara, responsabile aziendale UOS Educazione alla salute – La collaborazione tra Asl e la scuola parte dal presupposto che quest’ultima, con il suo ruolo formativo e una presenza costante nella vita dei ragazzi, rappresenta il tramite più adatto per la diffusione di contenuti, metodologie e strumenti validati, necessari a supportare lo sviluppo di azioni di miglioramento degli ambienti di vita e di promozione per il benessere di studenti e insegnanti”.
Volley mercato: Città di Castello serie C/F, ufficiali Senesi e Traversini
Il Città di Castello pallavolo di serie C arricchisce il proprio roster con l’atleta Senesi Sharon (2000); l’atleta Aretina proveniente dal club Virtus Archiano ha già esperienze di livello in categoria avendo giocato con la società Jus Arezzo negli ultimi due anni ed avendo ottime qualità ed un’ottima potenza in attacco che sviluppa dalle bande essendo un lato ricevitore/attaccante. La giovane atleta sarà un valido aiuto alla formazione del team manager Maurizio Mandrelli convinto che la ragazza ha molte doti e margini di crescita pallavolistica ed in questa stagione potrà consacrarsi nel ruolo che a lei piace particolarmente. Inutile dire della soddisfazione espressa dall’atleta toscana per questa nuova esperienza che andrà ad affrontare con il club biancorosso del Città di Castello pallavolo. La società ha poi inserito ancora un’altra atleta nel roster tifernate tesserando Traversini Asia, classe 2002, proveniente dalla serie D del Sangiustino volley, duttile e scattante libero che si è subito messa a disposizione del tecnico biancorosso vogliosa di migliorarsi e misurarsi in un campionato allettante, interessante e difficile come la serie C regionale umbra.
Questa sera dalle ore 21,15 su Retesole ch 13 torna Tempi supplementari
Secondo appuntamento con Tempi supplementari. Ospiti del programma condotto da Michele Tanzi ed in onda su Retesole Ch 13, Renato Borgo (Montone), Valerio Vergni, Stefano Chiasserini (Vivi Altotevere), Sante Podrini (Trestina) Fabio Calagreti. Parleremo anche del IX trofeo Città di Sansepolcro che si terrà il prossimo 14-15 settembre nella cittadina biturgense con Alessandro Tizzi ed Emanuele Lorenzetti
https://vimeo.com/358866143
Compagnia Teatro popolare Sansepolcro: un successo la rappresentazione di “La giornata delle beffe”
La presenza della Compagnia di Teatro popolare di Sansepolcro, di cui è Presidente Giuliana Del Barna, nelle feste per il Palio della Balestra sta diventando una tradizione. Da anni l’amata Compagnia mette in scena una breve pièce teatrale, generalmente ambientata nel rinascimento, nel Chiostro di palazzo delle Laudi proprio nel sabato sera precedente al palio della Balestra, in contemporanea ai Giochi di Bandiera degli Sbandieratori di Sansepolcro e al Mercato di Sant’Egidio. Tre gli spettacoli, uno intorno alle 21,00, uno intorno alle 22,00 e l’ultimo intorno alle 23,15. L’ultima replica è dedicata a quanti escono proprio dalla Piazza avendo seguiti i Giochi di Bandiera. Presentato, Sabato 7 Settembre 2019, il Testo “La giornata delle beffe” liberamente tratto dal Decameron di Giovanni Boccaccio, con adattamento e regia di Franca Neri. “La novella sesta e la novella terza su cui ho lavorato sono tratte molto liberamente dall’ottava giornata del Decameron, quella appunto delle beffe.- scrive Franca Neri nelle note di regia – Sia per il contenuto che per il vernacolo usato, oltre che per la locazione degli avvenimenti (che io ho immaginato ambientati nella valle del Tevere, nell’antico borgo di Piero della Francesca) e per i riferimenti storici non troppo pertinenti a quel periodo, ciò che ho messo in scena è una sorta di gioco che, come Compagnia, abbiamo voluto dedicare al grande Boccaccio”. Gli attori diventano giullari, protagonisti di una sorta di teatro di corte, con musica dal vivo, eseguita principalmente dal gruppo dei più giovani componenti della Compagnia.
Il protagonista della storia è un popolano per eccellenza, rozzo e tonto, che è però convinto d’essere furbo e cerca quindi di beffare gli altri. La storia, che è quindi destinata a scatenare una sarabanda di situazioni comiche, si adatta bene all’ affiatamento, al ritmo e alla istrionica capacità di reinventarsi di ogni attore del gruppo.
In pittore Durante, che nella novella originale è Calandrino, sempliciotto e credulone, interpretato dal divertentissimo Nicola Del Siena, viene preso di mira da più persone con piccoli e grandi inganni; lui non fa alcuna fatica a cadere nei trabocchetti che, di volta in volta gli si fanno incontro. Prima gli viene fatto credere che esista una pietra magica denominata “elitropia” che si trova nel greto del fiume Tevere (nella novella originale si parla invece del Mugnone) e lui cede alla tentazione di arricchirsi illecitamente una volta invisibile, rubando i denari che abbondano sui banchi dei “cambiatori” della città. Tutti, una volta che lui si è caricato di pietre, concorreranno a far finta di non vederlo fino all’inevitabile conclusione quando, la moglie Gemma infuriata, interpretata da Franca Neri, lo riempirà di botte. Il goffo Durante, vedendosi scoperto, preferirà credere che la donna (alla quale, per un pregiudizio maschilista, egli associa il peccato e la corruzione) abbia spezzato l’incantesimo dell’elitropia. Saranno poi gli amici burloni Cecco e Aldobrandino, interpretati rispettivamente da Daniele Gallai e Luciano Bartolini, a sottrarre, con la complicità di Don Teodoro, interpretato da Michele Rossi, il maiale appena ammazzato. Gli stessi lo convinceranno prima che il colpevole si annida tra i suoi vicini di casa e poi che l’unico modo per snidarlo sarà fargli mangiare dei biscotti magici che sembreranno amari solo al colpevole. I soli biscotti edulcorati con aloe saranno invece propinati a lui che sarà colto da evidenti e fragorosi colpi di tosse. Tutti i convenuti, vistosamente offesi del sospetto, saranno testimoni del malessere di Durante che verrà portato nelle sue stanze dopo che avrà dovuto pure dare due salami (due capponi nella novella originale) ai due amici per pagare il silenzio nei confronti della Moglie. In scena anche il furbo Lapo di Dotto (Niccolò Chimenti) e la sorella Fiammetta (Monica Livi), le vicine di casa Donna Bianca (Michela Milli) e Donna Miriam (Giuliana Del Barna) e un narratore formidabile interpretato dal bravissimo Mattia Capoccetti che comunica direttamente con il pubblico cantando, parlando e ballando, un autentico folletto che si inserisce perfettamente con tempi e leggerezza giusta per non annoiare e riportare la situazione all’ambientazione d’epoca per cui tutto è stato composto. La rappresentazione, come ha spiegato la stessa Presidente Giuliana Del Barna, è servita anche per il debutto di tre nuovi giovani attori recentemente entrati nella Compagnia. Si tratta di Monica Livi, Daniele Gallai e dello stesso Mattia Capoccetti che, lo affermiamo senza timore di smentita, hanno dimostrati talenti formidabili. Sono proprio gli attori più giovani che sembrano promettere un rinnovamento e una naturale prosecuzione della amata Compagnia che già da qualche anno è alla ricerca di nuovi talenti che possano ampliare il parco degli attori sempre disponibili per le piccole e grandi rappresentazioni dell’anno.
Inaugurati alla Fabbrica Moderna nuovi servizi per gli umbertidesi
Nomine Commissione Pari Opportunità, Del Furia: “La Provincia prenda una posizione netta”
“Lo scontro sulla candidatura aretina nella Commissione Provinciale Pari Opportunità non può compromettere il lavoro di concertazione portato avanti dagli altri ambiti zonali. La questione ha assunto un carattere prettamente politico che rischia di nuocere all’intero progetto.” A parlare è l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sansepolcro Catia Del Furia, designata a rappresentare la zona Valtiberina all’interno della Commissione, che in una nota esprime la propria preoccupazione per le divisioni in atto sulla nomina della rappresentante della zona Aretina.
“Con senso di responsabilità e collaborazione, nel rispetto delle diverse compagini politico-amministrative espressione delle articolazioni territoriali coinvolte in questo percorso – aggiunge Del Furia – le zone di Valtiberina e Casentino hanno indivuato i propri membri nel rispetto delle procedure e della scadenza prevista per l’11 settembre. Nonostante questo, tutto il lavoro rischia di essere compromesso per la mancata concertazione nell’ambito di Arezzo. Questa vicenda è l’ennesima testimonianza dell’inefficienza di uno strumento, quello della zona unica composta da tre ambiti diversi, che non funziona.”
L’assessore conclude il suo intervento con un appello alla presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai: “I tempi sono ormai ridotti al minimo. Considerata l’importanza dello strumento che la Provincia ha inteso rinnovare, chiediamo alla stessa una presa di posizione netta in merito alla questione. Tutto ciò, anche e soprattutto per rispetto nei confronti dei sindaci delle due vallate e della loro capacità di porre gli interessi del territorio al di sopra delle diverse visioni politiche.”
Bilancio positivo per la 51^ mostra nazionale del cavallo. Cavargini: “poste le premesse per lo sviluppo della manifestazione
“La 51^ edizione ha posto premesse importanti per lo sviluppo della manifestazione, evidenziando le potenzialità del parco Alexander Langer e dell’area circostante, che sono importanti, molto apprezzate dal pubblico e che siamo determinati a sviluppare con un progetto di graduale crescita dell’evento con il quale riportare la Mostra del Cavallo a essere punto di riferimento nazionale nel settore, contando sul supporto fondamentale del Comune di Città di Castello, della Regione Umbria e del tessuto imprenditoriale del territorio”.
E’ il bilancio del presidente dell’Associazione Mostra Nazionale del Cavallo Marcello Euro Cavargini, che sottolinea la soddisfazione per la risposta degli appassionati in termini di presenze all’edizione 2019, nonostante l’incertezza delle condizioni meteorologiche della giornata conclusiva abbia condizionato la partecipazione degli spettatori agli eventi in programma, che si sono comunque svolti tutti regolarmente, compresa la finale della Polo Cup, che ha visto trionfare la squadra del rione San Giacomo sulla Mattonata, e il gala “Amor cortese”, riuscitissimo a dispetto della pioggia che fino a poco prima dell’inizio è caduta sull’area della manifestazione.
“Sappiamo che molte cose devono migliorare a livello organizzativo e che andranno giocate partire decisive per il futuro della Mostra del Cavallo – osserva Cavargini – ma è importante sottolineare come la collaborazione del Comitato regionale Fise Umbria per gli eventi sportivi,grazie alla presidente Mirella Bianconi Ponti, e i legami forti che ogni anno portano a Città di Castello artisti di livello mondiale per gli spettacoli equestri, come Nico Belloni e Bartolo Messina, un privilegio per la nostra realtà che è giusto evidenziare, sono un patrimonio sul quale costruire, che ci dà fiducia nel lavoro da portare avanti”.
Attraverso il segretario generale Simone Perillo e la presidente del Comitato regionale Umbria Bianconi Pontila Fise si è detta “entusiasta della manifestazione, di cui la nostra federazione è stata orgogliosa partner, promuovendo il polo con una formula che ha favorito l’interesse e la partecipazione degli appassionati locali e portando eventi sportivi, che, con gare di salto ostacoli, dressage, gimkana, attacchi ed endurance, hanno dato una panoramica ampia della nostra attività e della realtà attuale dell’equitazione”.
Nella giornata conclusiva la Mostra Nazionale del Cavallo ha avuto il privilegio di ospitare la campionessa europea di Endurance Costanza Laliscia, che con il padre Gianluca ha partecipato alla cerimonia di premiazione della gara del Campionato umbro di specialità, sottolineando “il grandissimo onore di essere parte di un evento che promuove la passione per il cavallo, fa conoscere il nostro mondo e fa avvicinare tanti giovani all’equitazione”.
Nell’atto finale del gala “Amor cortese”, magistralmente firmato da Nico Belloni, ha voluto ribadire il suo legame con Città di Castello anche Bartolo Messina, la più acclamata star degli spettacoli equestri con gli Aragona’s, applauditissimo dal pubblico tifernate: “ho un rapporto particolare con questa città, per me è sempre un onore venire qui, perché mi sento a casa, mi sento parte della città e della Mostra, circondato dal calore di tante persone che mi hanno sostenuto e mi sono state vicine quando Charlie ci venne sottratto, una cosa che non dimenticherò mai”.
Gli auguri di buon anno scolastico del sindaco Carizia e dell’assessore Villarini
Si avvicina sempre di più il suono della prima campanella e per questo, nella mattinata di lunedì 9 settembre, il sindaco Luca Carizia e l’assessore comunale all’Istruzione, Alessandro Villarini, hanno ricevuto in Municipio le dirigenti scolastiche Franca Burzigotti (Campus “Leonardo Da Vinci), Angela Monaldi (II Circolo), Silvia Reali (I Circolo) e il professor Dario Orsini (in rappresentanza della dirigente dell’Istituto Comprensivo Umbertide-Montone-Pietralunga, Gabriella Bartocci), per gli auguri di inizio anno scolastico.
Cardiologia all’avanguardia per il salvataggio degli arti inferiori dall’amputazione Uno studio tutto aretino, effettuato all’ospedale San Donato, apre nuove opportunità
Un importante studio tutto aretino, pubblicato nei giorni scorsi sulla più autorevole rivista cardiologica mondiale, Journal of the American College of Cardiology, ha portato nuove conoscenze sul trattamento dell’ischemia critica degli arti inferiori in pazienti diabetici.
Lo studio, frutto di una collaborazione tra la Cardiologia, la Chirurgia Vascolare, la Diabetologia e le Malattie Infettive dell’ospedale San Donato di Arezzo, dimostra che l’utilizzo di nuovi palloni rivestiti da un farmaco antiproliferativo (paclitaxel) fornisce gli stessi risultati clinici dell’utilizzo di stent a rilascio dello stesso farmaco, con il vantaggio di evitare l’impianto di protesi permanenti. L’ischemia critica degli arti inferiori rappresenta un’importante causa di mortalità ed ospedalizzazione nel paziente diabetico, con gravi conseguenze sulla qualità della vita dei pazienti.
“Il paziente diabetico che presenta una malattia aterosclerotica delle arterie degli arti inferiori va incontro ad una importante limitazione delle proprie attività quotidiane e quindi ad un netto peggioramento della qualità della vita – spiega Francesco Liistro, responsabile dello studio scientifico e dell’Unità ”Interventistica Cardiovascolare dell’ospedale San Donato – Questi pazienti, se non trattati prontamente ed in modo appropriato, rischiano di andare incontro ad amputazioni anche maggiori degli arti inferiori, con gravi ripercussioni sul paziente ma anche per la famiglia e la società. Nel nostro studio abbiamo dimostrato che ad un anno di distanza dall’angioplastica, l’arteria trattata rimane aperta nell’80% dei casi, sia utilizzando i palloni ricoperti da farmaco sia gli stent a rilascio di farmaco. Il nostro studio dimostra, per la prima volta, che la richiusura dell’arteria non dipende dalla presenza dello stent o dalla modalità di rilascio del farmaco a livello della lesione trattata. I nostri dati da una parte evidenziano che le strategie attuali garantiscono un ottimo successo a medio termine, ma dall’altra dimostrano la necessità di sperimentare nuovi materiali, nuovi farmaci e nuovi approcci terapeutici per ottimizzare ulteriormente il trattamento di questi pazienti. Nei prossimi anni, nel nostro ospedale, sperimenteremo nuovi approcci per ridurre ancora la percentuale di restenosi delle arterie trattate”.
Tra tutti i soggetti con ischemia critica degli arti inferiori trattati nel Dipartimento, fortunatamente solo una minoranza va incontro ad amputazione, mentre la stragrande maggioranza viene trattata in modo percutaneo attraverso la angioplastica. “Questa possibilità terapeutica rappresenta una delle più importanti eccellenze del nostro Dipartimento e della nostra ASL – spiega Leonardo Bolognese, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare della Sud Est – La grande sfida per il futuro è quella di ottimizzare ulteriormente non solo il trattamento dei pazienti che si presentano con ischemia critica, ma anche le strategie di prevenzione della malattia e della recidiva dopo angioplastica, attraverso il coinvolgimento multidisciplinare di tutti gli specialisti coinvolti nella difficile e complessa gestione del paziente diabetico con complicanze cardiovascolari. Questo studio dimostra l’eccellenza del nostro Centro nel trattare questo tipo di pazienti che provengono da tutta la Toscana e molto spesso anche da altre regioni di Italia. Il valore aggiunto del nostro Dipartimento è di affiancare sempre la ricerca scientifica alla cura quotidiana del paziente, presupposto indispensabile per garantire ai nostri pazienti le migliori conoscenze e le migliori terapie”.
Citta’ di Castello pallavolo settore giovanile femminile Serie c femminile: linea verde rinforzata con Boni e Verdini
Il Città di Castello pallavolo di serie C femminile a fronte del nuovo programma di sviluppo di un team giovane per guardare al futuro e riprogrammare una crescita delle proprie atlete da inserisce negli anni a venire anche nelle squadre di categoria superiore, grazie alla collaborazione tecnica con il Sangiustino volley, inserisce nel proprio roster l’atleta Boni Chiara (2002); ruolo banda ricevitore/attaccante ed ultimo anno giocato in serie D proprio con la società altotiberina dove ha dimostrato che con impegno e dedizione di essere un elemento su cui poter puntare per ricevere un contributo di qualità. Anche un’altra giovanissima sempre in posto 4, quale banda ricevitore/attaccante che andrà a rafforzare il team del tecnico Enrico Brizzi sarà Verdini Letizia proveniente dalla NVBSansepolcro; l’atleta, classe 2003 ha doti e margini di crescita importanti che potranno essere ancor più perfezionati affrontando una stagione dove l’impegno e l’attenzione tecnico/tattica dovrà essere applicata al massimo. Le atlete dimostratesi entusiaste di affrontare questa stagione sportiva con i colori biancorossi si sono già messe a disposizione dell’allenatore e già stanno sudando in palestra.
Corso per la disostruzione pediatrica, iscrizioni aperte. L’iniziativa si terrà al Consultorio di Arezzo il 19 settembre
Nuovo appuntamento con i corsi per la disostruzione pediatrica ad Arezzo. Viste le tante richieste sollecitate dalle famiglie, la Asl Toscana sud est ripropone infatti l’iniziativa gratuita. Il prossimo è in programma al Consultorio di Arezzo il 19 settembre dalle 16 alle 19. Per le iscrizioni è necessario telefonare al Consultorio (0575 255829) dal lunedì al venerdì in orario 8-12. Potranno partecipare al massimo 30 persone. Il corso riguarda la gestione delle emergenze neonatali e pediatriche ed ha l’obiettivo di fornire ai genitori le prime importanti informazioni nel caso il bambino non riesca a respirare perché ha ingoiato qualcosa, per esempio, mettendo in atto le manovre salvavita in attesa che arrivi il mezzo di soccorso. Il corso è organizzato in collaborazione con il personale del 118. Tramite l’ausilio di manichini, gli operatori spiegheranno e faranno provare le manovre di disostruzione da corpo estraneo sul lattante e sul bambino e le prime manovre di rianimazione cardio-polmonare.
Team Fortebraccio: Corradini torna sul podio
Corradini ha regalato un importante piazzamento sul podio al Team Fortebraccio arrivando 2° nella gara nazionale Dalle Mura al Muro riservata ad elite ed under 23, che si è disputata oggi a Pinerolo (in provincia di Torino). Corradini è stato assoluto protagonista in questa competizione ed ha tagliato la linea del traguardo con appena 2” di ritardo dal vincitore Baldaccini. La squadra guidata dal direttore sportivo Olivano Locatelli ha interpretato la corsa nel migliore dei modi ed ha ottenuto grazie a Yaroslav Parashlhak un altro prestigioso piazzamento nella top ten (6°, nel gruppetto giunto con 47” di ritardo). Ottimo risultato di squadra quindi per gli elite e under 23 che torneranno in gara martedì 10 settembre alla 79° Coppa Ciuffenna, in programma a Loro Ciuffenna (in provincia di Arezzo) alle ore 13:45. Iscritti a questa prova Matteo Gerbaudo, Yaroslav Parashlhak, Alessio Gasparini, Alessandro Cuccagna, Francesco Caroti, Michele Corradini, Edoardo Corridori. Buona prestazione anche per la squadra juniores al Gran Premio Medri Casalinghi che si è corso a Ponte Abbadesse di Cesena. Per la compagine guidata dal direttore sportivo Fabio Rossi da segnalare l’11° posto di Lorenzo Celestini e il 15° di Francesco Caroti. Non sono invece arrivati piazzamenti degni di nota per gli allievi guidati dai direttori sportivi Riccardo Proietti e Giancarlo Montedori nella 52° Coppa D’Oro che si è svolta a Borgo Valsugana (provincia di Trento) e per gli esordienti guidati dai direttori sportivi Gianluca Brugnami e Francesco Montedori che ieri hanno corso a Borgo Valsugana (in provincia di Trento) la 13° Coppa di Sera.


