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Sabato 19 aprile la partenza della 46a Discesa Internazionale del Tevere

Parte sabato 19 aprile, al confine tra Toscana ed Umbria, la 46a Discesa Internazionale del Tevere, l’evento di turismo fluviale che percorre ogni anno, in tappe sempre diverse, il fiume Tevere fino a Roma.

L’edizione del 2025 sarà speciale, per il giubileo, saranno percorso tutti i 380 km navigabili a pagaia del fiume con quella che è forse la più grande avventura di pagaia fluviale in Italia.

In 14 giorni si percorrerà integralmente tutto il fiume fino ad arrivare il 2 maggio al mare.

La discesa di quest’anno è in modalità pellegrinaggio ed ognuno può partecipare senza una iscrizione ma bisogna essere in grado di affrontare le difficoltà delle singole tappe.

Ai tibernauti esperti che percorreranno tutto il fiume, infatti, durante le due settimane, si affiancheranno, lungo il fiume, i diversi sportivi che si uniranno alla Discesa. Durante la notte si sosterà sempre in prossimità del fiume ospitati dalle comunità locali che a volte offriranno anche un ristoro.

Il primo maggio, per la tappa di Roma, i partecipanti passeranno sotto la Porta Santa come pellegrini fluviali, per il Giubileo della Discesa Internazionale del Tevere.

Un’avventura escursionistica unica che ha anche lo scopo di aprire una vera “route” fluviale sperando che nel breve futuro il fiume possa essere percorso, per lunghi tratti, anche autonomamente senza il supporto di una organizzazione e far entrare il Tevere all’interno dei diversi percorsi, anche se fluviali, che attraversano l’Italia.

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Sansepolcro celebra l’80° Anniversario della Liberazione: tra memoria, storia e partecipazione. Al via una mostra dedicata

Il Comune di Sansepolcro si prepara a celebrare l’80° Anniversario della Liberazione con una serie di iniziative che uniscono memoria storica, valori democratici e coinvolgimento della cittadinanza.

Oltre alle consuete celebrazioni ufficiali del 25 aprile, l’Amministrazione comunale ha promosso l’allestimento della mostra  “Un cammino democratico: persone e istituzioni a Sansepolcro dal 1944 al 1946”, visitabile presso il chiostro del Palazzo Comunale dal 25 aprile all’11 maggio 2025

La mostra – curata da Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sezione Sansepolcro in collaborazione con gli uffici della Biblioteca Comunale e ufficio Anagrafe – nasce da un importante lavoro di ricerca documentale, con lo scopo di raccontare gli anni immediatamente successivi alla Liberazione, valorizzando materiali fotografici e testimonianze conservate negli archivi comunali.

 In occasione della giornata del 25 aprile, saranno inoltre coinvolti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Sansepolcro, che prenderanno parte alla commemorazione leggendo documenti e atti storici tratti direttamente dall’Archivio Comunale di Sansepolcro.

Un’iniziativa che punta a coinvolgere le nuove generazioni nella trasmissione della memoria e a ribadire l’importanza dei valori su cui si fonda la Repubblica: libertà, democrazia, partecipazione e pace.

Apertura al Pubblico: La mostra sarà accessibile a tutti i visitatori durante i normali orari di apertura di Palazzo delle Laudi tutte le mattine dalle 8.30 alle 13.30 e nei pomeriggi di martedì e giovedì fino alle 17.00.

Visite Guidate Gratuite per le Scuole alla Mostra a cura del personale del Museo della Resistenza, sabato 26 e domenica 27 aprile; giovedì 1°, giovedì 8, venerdì 9,  sabato 10 e domenica 11 maggio con orari: 9:30-10:30 e 11:00-12:00. Durata di Ogni Visita: 1 ora.

Per info e prenotazioni: Biblioteca Comunale tel. 0575 732434; mail biblioteca@comune.sansepolcro.ar.it

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A Tempi Supplementari Nocchi e Pasqui

Torna Tempi Supplementari. Ospiti del programma condotto da Michele Tanzi, la presidente del Selci Nardi Elena Nocchi e l’opinionista Roberto Pasqui

https://youtu.be/0r2Zgoq9x_0
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A Time Out Valdemaro Gustinelli

Torna Time Out.Ospite del programma condotto da Michele Tanzi, il direttore sportivo della ErmGoup Altotevere Valdemaro Gustinelli

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Lancio del formaggio: Bastianoni e Pascolini campioni italiani a coppie 2025

La società Altotevere Lancio del Formaggio si è resa protagonista, ancora una volta, ai recenti Campionati Italiani di Lancio del Formaggio a Coppie che si sono svolti a Porto Sant’Elpidio sabato 12 e domenica 13 aprile.

Tra i 120 giocatori, di cui 80 coppie partecipanti alla manifestazione, giunta alla 24ma edizione, sotto l’egida della Figest (Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali), ben due coppie di tifernati sono salite sul podio.

Medaglia d’oro e titolo di campioni italiani per il duo Sandro Bastianoni e Alessandro Pascolini che hanno dominato la sfida nella categoria di 6 kg.

Splendida medaglia d’argento, nella categoria 9 kg, per i tifernati Massimo Giordani e Matteo Paradisi.

Soddisfazione per il presidente dalla società Altotevere Norberto Petricci che si complimenta con tutti i suoi atleti, che hanno ottenuto posizioni importanti in uno degli appartamenti più prestigiosi della stagione agonistica. Petricci e il suo team invitano il pubblico altotiberino a scoprire uno Sport legato alla Tradizione come il Lancio del Formaggio in un appartamento che si svolgerà nel comune di San Giustino: la 24ma edizione del Campionato nazionale Individuale di Lancio del Formaggio, il 10 e l’ 11 maggio in località Fiumicello. Plauso per i prestigiosi risultati raggiunti anche da parte delle istituzioni locali, i sindaci di Città di Castello e San Giustino, Luca Secondi e Stefano Veschi e assessore allo sport, Riccardo Carletti che hanno sottolineato “ il valore non solo sportivo di grande rilievo, ma il significato che questo sport racchiude a livello di storia e tradizione della comunità locale, esempio in particolare per le giovani generazioni”.

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Sabato 19 Aprile al Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle torna la “Caccia all’uovo” per bambini di tutte le età

Come da tradizione anche quest’anno il parco del museo diventerà un luogo incantato dove cercare le uova di cioccolata che il “coniglietto” pasquale ha nascosto.

Sabato 19 Aprile al Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle torna la “Caccia all’uovo” per bambini di tutte le età. Come da tradizione anche quest’anno il parco del museo diventerà un luogo incantato dove cercare le uova di cioccolata che il coniglietto Pasquale ha nascosto. Durante la giornata, previa prenotazione, bambini e famiglie potranno partecipare ad un’attività didattica al museo dedicata alla Pasqua. Una prima parte dell’attività sarà svolta nella grande cucina della casa contadina e sarà dedicata a raccontare come era vissuta la Pasqua tanto tempo fa nelle case di campagna e alla realizzazione di un cestino colorato: proprio questo servirà per raccogliere le uova di cioccolata sparse e nascoste nel parco di Garavelle. “Siamo entusiasti di vedere come le antiche tradizioni si uniscono a nuove tendenze con lo scopo di far divertire i bambini in uno dei nostri musei comunali”, queste le parole dell’Assessore alla Cultura, Michela Botteghi. Il programma della giornata è suddiviso in due fasce orarie diverse: ore 11:00 l’attività è riservata ai bambini fino ai 5 anni con le proprie famiglie. ore 15:00 sarà data la possibilità di partecipare ai bambini dai 6 anni. La prenotazione è obbligatoria Costo € 7,00. Per info e prenotazioni: PoliedroCultura, 0758 554202 / 075 8520656 (telefonare dal martedì alla domenica 10-13 e 14:30-18:30). Il Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle da anni è il punto di riferimento delle famiglie, delle scuole e di tutti coloro che desiderano vivere momenti semplici ma intensi nella storia e nelle tradizioni che rendono la città unica. Il Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione” si trova nella periferia sud di Città di Castello, in località Garavelle, e costituisce uno dei primi esempi realizzati in Italia di raccolta dedicata alla tradizione contadina. Gli ambienti originali rispecchiano quelli abitati una volta dalle famiglie contadine altotiberine e sono ricchi di oggetti utilizzati nella quotidianità. Al piano superiore sono ricostruiti gli ambienti tipici della casa contadina, arredati con materiali e accessori originali, disposti nella loro originaria collocazione. Appena entrati ci si trova nella grande cucina, tipica della famiglia patriarcale, con il focolare in pietra, il soffitto da cui pendeva l’uva messa ad appassire per fare il vinsanto e alle pareti sono appesi piccoli utensili per i lavori quotidiani. Segue la stanza dedicata al cucito e la camera da letto con il letto in ferro battuto e il materasso riempito di foglie di granturco. Al piano terra, dove un tempo si trovavano le stalle, sono sistemati gli strumenti legati agli animali e al lavoro dei campi, come gioghi e trinciaforaggi. Nella cantina, oltre ai torchi, ci sono botti, fiaschi, imbuti e altri utensili per la vinificazione, mentre. Nel locale adibito a frantoio è conservata una macina di pietra e un gigantesco torchio. Nel museo sono documentate le lavorazioni artigianali necessarie alla produzione di beni di consumo quotidiani e alla loro conservazione nel pieno rispetto delle abitudini dell’economia domestica del tempo. Si possono vedere la bottega del fabbro, del ciabattino e del falegname. Negli ambienti una volta adibiti a granaio sono stati raccolti tutti gli attrezzi necessari alla cernita e alla lavorazione dei cereali, i telai e gli strumenti per la filatura. All’esterno della casa si trova un seccatoio per il tabacco, la cui coltivazione è stata fino al secolo scorso tra le principali fonti economiche dell’Alta Valle del Tevere. Il Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione” ha sede nella casa colonica di pertinenza della cinquecentesca villa Capelletti. L’ultimo proprietario, il marchese Gioacchino (1876-1969), alla sua morte decise di lasciare in eredità alla Cassa di Risparmio di Città di Castello sia la villa che gli annessi, allo scopo di essere destinati ad un utilizzo pubblico. Il museo è stato istituito nel 1974 ed è stato ideato e curato da Livio Dalla Ragione (1922-2007), studioso di cultura popolare e appassionato ricercatore di documenti della civiltà contadina, a cui si deve un importante lavoro di ricerca e recupero delle specie arboree originarie dell’Alta Valle del Tevere, concretizzatosi nella Fondazione a San Lorenzo di Lerchi, ora gestita dalla figlia Isabella.
Il Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione” fa parte, con il Museo Malakos, del Polo museale Garavelle.

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Pasqua, al Serafico il Vangelo si fa ‘servizio’: medici e terapisti lavano i piedi ai ragazzi con disabilità

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È nella concretezza dei gesti, più che nelle parole, che al Serafico di Assisi il Vangelo prende forma. E nei giorni che preparano la Pasqua quel gesto si fa ancora più essenziale e profondo attraverso la Lavanda dei piedi, compiuta da medici, terapisti e operatori, e dalla Presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, ai ragazzi con disabilità dell’Istituto. 

La celebrazione, inserita nel cammino liturgico della Settimana Santa, si è svolta come ogni anno nella cappella del Serafico, luogo di preghiera e di comunione quotidiana. Ed è stato un momento sobrio, vissuto in silenzio e raccoglimento, che rinnova il gesto di Gesù nell’Ultima Cena e restituisce pienamente il senso di ciò che significa ‘servire’ l’altro con rispetto e umiltà. Protagonisti del rito non sono stati soltanto coloro che hanno compiuto il gesto, ma soprattutto i ragazzi che lo hanno ricevuto: “Con la lavanda dei piedi rinnoviamo il nostro impegno nel servizio, è un modo per confermare il nostro sì alla vita” ha spiegato Francesca Di Maolo. “Questa – ha aggiunto Di Maolo – non è una parentesi rituale, ma racchiude tutto il significato del nostro servizio quotidiano, perché ogni giorno gli operatori del Serafico curano, lavano, vestono, sostengono, consolano. Oggi ricordiamo a noi stessi che le nostre mani sono al servizio di un amore più grande. In questo mondo travolto dalle guerre ci auguriamo che oggi si possa riflettere sull’immenso valore di ogni vita umana”. 

Il Serafico, infatti, ogni giorno si prende cura di bambini e giovani adulti con disabilità gravi e gravissime, accompagnandoli in percorsi educativi, sanitari e spirituali costruiti intorno alla persona. Qui la liturgia non è qualcosa che si aggiunge alla vita: ne è espressione diretta, capace di dare forma anche alla fragilità senza escludere nessuno. Nel gesto della Lavanda dei piedi, vissuto da chi quotidianamente si prende cura dei ragazzi – medici, operatori, educatori – c’è un messaggio forte: la cura non è solo professione, ma è soprattutto relazione fatta di rispetto e responsabilità condivisa, che trova il suo posto naturale nella fede e nella responsabilità per la vita dell’altro.

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Primo set vinto, poi la Romeo Sorrento impone la propria
superiorità: il 3-1 finale qualifica i campani per la finale dei
play-off e segna per la ErmGroup Altotevere il capolinea di
una stagione comunque esaltante, con un traguardo mai
raggiunto in precedenza
ROMEO SORRENTO – ERMGROUP ALTOTEVERE 3-1
(24-26, 25-11, 25-22, 25-20)
ROMEO SORRENTO: Tulone 2, Farcasiu, Wawrzynczyk 13,
Ciampa 1, Pol 16, Patriarca 16, Cremoni, Baldi 19, Becchio,
Gargiulo, Fortes 12, Russo (L1) ricez. 71%. Non entrati:
Pontecorvo (L2), Filippelli. All. Nicola Esposito e Luca Buzzo.
ERMGROUP ALTOTEVERE: Troiani, Cipriani, Biffi 3, Maiocchi
8, Marzolla 19, Galiano 3, Battaglia, Cioffi (L2), Stoppelli,
Pochini (L1) ricez. 68%, Cappelletti 11, Carpita 3, Quarta 8.
All. Marco Bartolini e Mirko Monaldi.
Arbitri: Giovanni Ciaccio di Palermo e Matteo Mannarino di
Roma.
SORRENTO: battute sbagliate 13, ace 10, muri 12, ricezione
65% (perfetta 32%), attacco 50%, errori 23.
ALTOTEVERE: battute sbagliate 14, ace 1, muri 6, ricezione
57% (perfetta 25%), attacco 44%, errori 29.
Durata set: 34’, 24’, 36’ e 30’, per un totale di 2 ore e 4’.

SORRENTO – Finisce a Sorrento in gara 3, nella bolgia del
PalaTigliana, la stagione 2024/’25 della ErmGroup Altotevere,
battuta per 1-3 da una Romeo che si è guadagnata con pieno
merito l’accesso alla finale dei play-off del campionato di Serie A3
Credem Banca, dove incontrerà il Belluno, che ha superato in
rimonta per 3-2 il Gioia del Colle. Biancazzurri (in casacca oro e
bianca) solidi nel primo set, vinto ai vantaggi, poi è emersa a chiare
note la superiorità dei campani, dimostrata in tutti i fondamentali:
dalla battuta (10 ace contro 1) alla ricezione, dall’attacco ai muri.
In cinque sono andati in doppia cifra, alternandosi nel compito di
trascinare la squadra di coach Esposito verso l’ambito traguardo; a
Cappelletti e compagni l’onore delle armi per non aver mollato
nemmeno nelle situazioni più difficili. Rimane il dubbio nel terzo set
sull’ace del possibile 17-18 dapprima assegnato a Cappelletti e poi
tolto dal video check perché la palla era terminata fuori, ma vi
sarebbe stato un tocco in ricezione non segnalato. Svanisce così il
grande sogno, che però non scalfisce assolutamente la bella annata
della squadra di Bartolini, Monaldi e Marra: a una prima parte piena
di problemi, ha risposto la decisa svolta di metà dicembre, che ha
fatto degli ultimi quattro mesi il capitolo più bello da quando la
ErmGroup milita in questa categoria, con un approdo in semifinale
mai raggiunto in precedenza.
Nicola Esposito, tecnico della Romeo, parte con la diagonale Tulone-
Baldi, con Patriarca e Fortes al centro, con Pol e l’ex Wawrzynczyk
in posto 4 e con Russo libero. Anche Bartolini conferma il suo 6+1:
Biffi palleggiatore, Marzolla opposto, Quarta e Galiano centrali,
Cappelletti e Maiocchi laterali e Pochini e Cioffi alternati nel ruolo di
libero. La ErmGroup si presenta con un 3-0 d’acchito (muro di
Quarta su Wawrzynczyk, che poi ha un malinteso con Tulone) e
dall’altra parte c’è capitan Patriarca che si erge a protagonista tanto
a muro su Marzolla quanto sui primi tempi. Baldi funziona a
corrente alternata: ottimi colpi, poi errori che riportano avanti gli ospiti. Pol schiaccia a rete (8-11) e si riscatta con il primo ace della
serata, seguito dal contrattacco out di Maiocchi per l’11 pari. È
sempre la ErmGroup a rimettere il naso avanti, grazie a Cappelletti
e per i padroni di casa a fare la voce grossa è ancora Patriarca.
L’ace di Baldi firma l’unico frangente in cui la Romeo passa in
vantaggio (20-19), perché Patriarca grazia stavolta gli avversari
con uno slash fuori bersaglio; il muro su Wawrzynczyk riporta a +2
(22-20) la ErmGroup, che però subisce un nuovo aggancio per
opera di Pol in pipe e di Ciampa (inserito in posto 2) a muro su
Cappelletti. È allora Marzolla a mettere giù i palloni pesanti ai
vantaggi, con il muro su Pol che consegna il 26-24 e l’1-0 alla
formazione sangiustinese.
La linea pestata in battuta da Cappelletti sul primo pallone servito
appare come un brutto presagio in avvio di seconda frazione e in
effetti l’ace di Baldi e il mani fuori di Wawrzynczyk lo confermano in
pieno. Galiano sblocca il punteggio sullo 0-4, ma la Romeo Sorrento
ha ingranato la giusta marcia: ace di Patriarca per il 7-2 e
ricostruzione finalizzata da Pol per l’8-3, con il diagonale fuori
bersaglio di Maiocchi e la doppia in palleggio di Cappelletti
(avvicendato da Carpita) che sembrano chiudere il discorso in largo
anticipo. I campani sono padroni assoluti della situazione, con Baldi
che non sbaglia un colpo e il divario nel punteggio aumenta sempre
più: tocca +10 (18-8) sull’ace a fondo campo di Patriarca, per poi
dilatarsi ulteriormente nel finale; al Sorrento adesso riesce tutto,
muri compresi e con una veloce di Fortes e più l’errore al servizio di
Battaglia pareggia il conto, archiviando la pratica con un eloquente
25-11.
Formazioni invariate e anche musica che non cambia nei frangenti
di apertura del terzo set: Maiocchi si becca due muri di fila ed è
subito 2-0 per i biancoverdi locali. Il muro è determinante anche
nelle azioni successive ai danni di Quarta e con assieme il
contrattacco vincente di Pol, dopo un bel lavoro in difesa, la Romeo
va sul 6-1; la schiacciata a rete di Fortes riduce le distanze sul 7-4, il muro su Marzolla le riallunga. Tuttavia, l’Altotevere ha recuperato
il suo gioco, finalizzato proprio da Marzolla: ricomincia a garantirsi i
cambi palla e anche un break, salvo tornare a -4 (11-15) quando
Cappelletti tocca con il piede la linea, stavolta attaccando in pipe.
Un muro a spese di Baldi riavvicina la ErmGroup, che sostituisce al
centro Galiano con Stoppelli e che per qualche istante si porta a
una sola lunghezza di distacco sull’ace di Cappelletti che avrebbe
aggiornato la situazione a 17-18. Ed eccoci quindi al punto chiave:
il primo arbitro concede a Sorrento la possibilità di consultare il
video check anche dopo gli otto secondi consentiti e nel rivedere le
immagini (è vero che la palla servita da Cappelletti era fuori) ha
dato ragione alla Romeo, nonostante vi sarebbe stato un tocco in
ricezione di Russo. Sul 16-19 che ne consegue, il compito diventa
più difficile, anche se Quarta blocca a muro Patriarca (18-19):
Sorrento mantiene il break di vantaggio e piazza il 24-21 con il
diagonale di Wawrzynczyk pizzicato dal muro. La battuta sbagliata
di Biffi si trasforma nel punto del 25-22, che vale il 2-1 in favore dei
campani.
Equilibrio che si spezza fin da subito, sempre in favore di Sorrento,
nella quarta frazione: Pol la spunta a muro su una pipe di
Cappelletti e poi bissa l’impresa dai nove metri per il 7-4, con
Fortes che fa insaccare il pallone dalla parte di Galiano e appone
l’ottavo punto. Stoppelli rientra per Galiano e la sorte del match
appare definita di lì a poco: ace di Baldi e tocco di seconda a
sorpresa da parte di Tulone per il 12-6 che già sta pesando molto.
Il muro su Patriarca potrebbe riaccendere qualche speranza per la
ErmGroup sul 10-13, l’invasione di Biffi in un intervento difensivo e
il contrattaccco di Pol le spengono nuovamente sul 17-11. Entra
Carpita che colpisce da posto 4 e Biffi realizza il primo e unico ace
dell’incontro: siamo sul 15-18 e il palleggiatore biancazzurro ci
riprova in battuta, sbagliando. Oltre la rete, Patriarca ha
ricominciato a concretizzare le palle veloci e il nastro regala a
Wawrzynczyk l’ace del 22-17. Un primo tempo di Fortes e il mani
fuori di Pol coronano il successo di Sorrento con parziale di 25-20.

La Romeo passa in finale, per la ErmGroup scorrono i titoli di coda di un campionato pur sempre da ricordare.

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Al Cinema Teatro Astra di San Giustino: “80 anni di Liberazione”

Martedì 22 aprile, alle ore 21.00, il Cinema Teatro Astra di San Giustino ospiterà uno spettacolo teatrale unico nel suo genere, dedicato alle celebrazioni del 25 aprile, dato simbolo della Liberazione d’Italia dal nazifascismo avvenuta ben 80 anni fa. Questo evento è organizzato dal Comune di San Giustino in collaborazione con la locale sezione Anpi e l’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti di Città di Castello, il cui impegno ha reso possibile una commemorazione così significativa.

Il fulcro della serata sarà un racconto che trae origine dal diario di Marsilio Lorenzetti, un giovane soldato originario di San Giustino, chiamato a prestare servizio durante la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso le parole di Lorenzetti, lo spettacolo si propone di esplorare i temi della dittatura e del conflitto bellico, evidenziando il loro impatto sulla nascita della Costituzione Italiana. La narrazione, magistralmente ridotta e adattata dalla nipote Jessica Amantini, sarà arricchita da filmati e musiche dell’epoca, creando un’atmosfera originale e coinvolgente.

La serata avrà inizio con un’introduzione del Sindaco di San Giustino, Stefano Veschi, che sottolineerà l’importanza della memoria storica. A seguire, lo storico Alvaro Tacchini, presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti, offrirà un contesto storico fondamentale per comprendere gli eventi raccontati. Infine, Mari Franceschini, Presidente della sezione ANPI Adele Bei, condurrà le conclusioni, tessendo un filo rosso che collega passato e presente, invitando la cittadinanza a riflettere sull’eredità lasciata dai nostri predecessori.

L’evento rappresenta un’importante occasione di partecipazione per tutti, un’opportunità per non dimenticare e per rinnovare l’impegno verso i valori di libertà e giustizia. La comunità è invitata a partecipare a questa serata che promette di essere un tributo toccante alla storia italiana.

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Città di Castello – Concorso di idee per i giovani tra i 18 e i 29 anni: scadenza prorogata al 6 maggio 2025

A tutti i giovani nati o che risiedono, studiano o lavorano a Città di Castello

Siamo entusiasti di annunciare una grande novità per il nostro concorso di idee! L’Inner Wheel Club di Città di Castello ha deciso di prorogare la scadenza per la presentazione dei progetti fino al 6 maggio!

Se hai tra i 18 e i 29 anni e hai un’idea brillante su come rendere la nostra città più in linea con le aspettative e le necessità dei giovani, questa è la tua occasione! Vogliamo sentire la tua voce e le tue proposte innovative!

Non lasciare che il tempo ti sfugga! Hai ancora un po’ di tempo per rifinire le tue idee e presentarle a noi. Che si tratti di iniziative culturali, spazi verdi, eventi sociali o qualsiasi altra cosa ti venga in mente, siamo pronti ad ascoltarti!

Al progetto vincitore verrà erogato un premio di 1.000 euro e l’amministrazione comunale vaglierà l’idea al fine di una sua eventuale realizzazione.

Nuova scadenza: ore 24,00 del 6 maggio 2025

Come partecipare: per scaricare il bando e rimanere aggiornati sul concorso consulta il sito web Informagiovani del Comune di Città di Castello alla pagina https://informagiovanicastello.it/come-migliorare-la-citta/

Il progetto dovrà essere inviato entro il 6 maggio alla mail iiw.it.clubcittadicastello@gmail.com

Non perdere l’opportunità di contribuire a plasmare il futuro della tua città! Insieme possiamo fare la differenza!

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Grande Successo per la Prima Edizione di Schola Cantorum: Buone pratiche di educazionemusicale

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Con la trionfale Marcetta della Pace e il concerto delle piccole e giovani voci umbre, si è conclusa
l’edizione 2025 di Schola Cantorum – Buone pratiche di educazione musicale. Questo festival, alla
sua prima edizione, ha offerto un ricco programma di incontri virtuosi tra diverse realtà musicali,
ponendo l’accento sulle finalità educative e amatoriali.
Durante il festival, bambini, famiglie e insegnanti hanno avuto l’opportunità di esplorare la musica
attraverso attività laboratoriali e concerti interattivi, con performance tenute da bambini e giovani
impegnati in gruppi corali e strumentali di Perugia e provincia. Non è mancato un approfondimento sull’educazione musicale, con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di musicisti tra i maggiori esperti di didattica e pedagogia musicale.
La giornata conclusiva ha regalato un momento di gioia e aggregazione: la Marcetta della Pace.
Nonostante il tempo incerto, bambini e famiglie hanno intonato canzoni, per lo più produzioni
originali, in Corso Vannucci, celebrando e auspicando la pace nella città che ha visto nascere la
bandiera multicolore di Aldo Capitini. E tra i tanti bambini che indossavano i colori della bandiera
della pace erano presenti anche rappresentanti del Comune di Perugia, tra cui Francesca Tizi,
Assessora all’istruzione, Fabrizio Croce, Assessore allo spettacolo dal vivo e alla città storica, e Lucia
Maddoli, consigliera comunale con delega alla pace, cooperazione e non violenza.
Alla Marcetta sono seguiti concerti alla Sala dei Notari, con il Gruppo di Ottoni dell’Orchestra
Giovanile Umbra, diretto da Gabriele Falcioni, e i cori di voci bianche e giovanile del Conservatorio
di Musica Morlacchi, diretti da Marta Alunni Pini, insieme ai cori di voci bianche e femminile Aurora
di Bastia, diretti da Stefania Piccardi. Queste importanti realtà coinvolgono bambini e giovani umbri
in progetti di alto valore formativo.
Nonostante fosse la sua prima edizione, il festival ha registrato un’affluenza straordinaria: quasi
trecento bambini e ragazzi hanno partecipato ai concerti, oltre 800 bambini delle scuole
dell’infanzia e primaria hanno frequentato i 40 laboratori proposti, e circa 300 bambini hanno preso
parte alla Marcetta della Pace. Questo entusiasmo dimostra il grande bisogno di stimoli e contenuti
educativi coinvolgenti.
Soddisfatta per la riuscita della manifestazione e la massiccia partecipazione, l’ideatrice del Festival, Francesca Rossi, direttrice dell’Associazione La Banda Degli Unisoni, ha già in mente tantissime idee per la seconda edizione.

(foto: Adriano Scognamillo)

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“Viaggio verso noi stessi” di Franco Chiarani. Domenica 13 aprile al Piccolo museo di Fighille, il vernissage della mostra del principale pittore trentino vivente

Grande successo di pubblico per “Viaggio verso noi stessi”, personale di pittura di Franco Chiarani inaugurata domenica 13 aprile 2025 nelle due sedi del Piccolomuseo di Fighille, a Fighille di Citerna (PG).

La presentazione della mostra si è svolta nella chiesa di San Michele Arcangelo, messa a disposizione da don Paolo Martinelli, dove è custodita una preziosa Via Crucis realizzata da quattordici maestri contemporanei. L’ultima stazione è opera di Chiarani.

Dopo i saluti del sindaco di Citerna Enea Paladino, del presidente Unpli Umbria Francesco Fiorelli e del presidente della Pro Loco Fighille Loris Mirabucci Casperchi, il giornalista e curatore d’arte Marco Botti ha illustrato al pubblico le principali tappe della carriera di Chiarani e le caratteristiche del suo inconfondibile linguaggio figurativo.

Per l’occasione è stato presentato il catalogo dedicato all’opera del maestro trentino pubblicato dal Piccolomuseo, con i contributi critici dello stesso Marco Botti e del compianto pittore e critico d’arte Umberto Zaccaria. La figlia di quest’ultimo, Manuela, era presente all’inaugurazione assieme a una rappresentanza della Biennale “Città di Soliera” e ha donato un intenso paesaggio innevato realizzato dal padre nel 1994, che va ad arricchire la collezione permanente del museo, formata da oltre 350 opere di apprezzati artisti contemporanei di tutta Italia.

Il taglio del nastro si è svolto nella ex Dogana Pontificia, che nell’Ottocento si trovava al confine con il Granducato di Toscana. A seguire il buffet per tutti gli intervenuti nel vicino Palazzo Tani. Il pubblico ha così potuto ammirare, suddivise nelle due sedi del museo e centro diffuso d’arte contemporanea, le 44 opere eseguite con tecnica mista di colui che Vittorio Sgarbi scelse nel 2015 per rappresentare il Trentino Alto Adige all’Expo di Milano.

Dietro allo stile espressionista di Chiarani, soprannominato “alchimista della carta” per il suo modo unico di trattare il materiale, c’è l’amore per la più alta pittura dell’Europa centro settentrionale, quella che parte dal rinascimento e da Dürer e Cranach, fino ad arrivare alle stelle luminose della secessione viennese e dell’espressionismo austriaco di primo Novecento come Klimt, Kokoschka e Schiele.

Dalle ambientazioni atemporali e fosche di Chiarani emergono figure evanescenti, realizzate con segni gestuali, linee, forme e colori alterati, tratti sottili e carichi di tensione. Grazie alla sua cifra stilistica distintiva, Chiarani riflette e ci fa riflettere su temi più che attuali: la paradossale solitudine dell’uomo nell’era dell’iperconnessione, le inquietudini e l’alienazione dell’individuo contemporaneo, la crisi d’identità. Una realtà soggettiva, trasformata per non dire deformata attraverso le emozioni di un pittore unico nell’attuale panorama italiano, che ha stregato tutti i visitatori accorsi per il vernissage.

“Viaggio verso noi stessi”, organizzata dalla Pro Loco Fighille e patrocinata dal Comune di Citerna, proseguirà fino al prossimo 11 maggio.

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Sicurezza stradale: terza e ultima iniziativa proposta dall’Associazione “IL MOSAICO 2.0″ nelle scuole superiori a Città di Castello

Silenzio , stupore , interrotto da un lungo applauso degli studenti e dei professori dopo
l’intervento di Andrea padre di Nico , stamani nella terza e ultima iniziativa proposta
dall’Associazione “ IL MOSAICO 2.0 “ nelle scuole superiori della Citta’ sul tema della
Sicurezza Stradale . Un percorso importante per ricordare un giovane , nostro socio , Nico Dolfi , prematuramente scomparso a seguito di un’incidente stradale a dicembre del
2022 assieme ad altri tre coetanei nei pressi di San Giustino Umbro .
Noi vogliamo ricordare Nico nel modo piu’ corretto , che riteniamo essere l’invito ai
ragazzi al rispetto delle regole e delle migliori prassi della sicurezza , e al rispetto della
vita propria e altrui. La perdita di un figlio crea un vuoto incolmabile , getta le famiglie in un
dolore difficilmente rimarginabile , e se solo il nostro messaggio viene recepito da un solo
ragazzo vuol dire che abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo.
L’iniziativa che vede la collaborazione del Mosaico 2.0 , della Polizia di Stato , Questura e
Commissariato di Citta’ di Castello , con il patrocinio del Comune di Citta’ di Castello e
soprattutto i Dirigenti Scolastici che hanno creduto nel progetto.
Oggi le scuole interessate sono state Il Liceo Plinio il Giovane e il Liceo S. Francesco di
Sales Quasi 80 i ragazzi che hanno preso parte all’iniziativa
I lavori sono iniziati alle ore 10.15 con il saluto della dirigente scolastica Prof. Marta Boriosi
, che ha ricordato come questa tragedia abbia segnato la nostra citta’ e il nostro territorio . Ha plaudito a questa iniziativa di sensibilizzazione degli studenti , poi quelli
dell’Amministrazione Comunale portati dall’Assessore Letizia Guerri .
L’intervento di Carlo Reali Presidente dell’Associazione , ha rimarcato la figura di Nico e
l’importanza dell’iniziativa che vuol rappresentare un momento di riflessione sul valore
della vita , sul rispetto verso gli altri .
Poi alcune testimonianze , la piu’ forte quella del Padre Andrea che ha rimarcato la figura
del figlio e l’importanza della sicurezza stradale . Ha voluto lanciare un accorato appello ai
giovani presenti ,al rispetto della propria vita e di quella altrui . I messaggi dei fratelli
Emanuele e Michele , l’amica Gaia hanno confermato la statura di un ragazzo per bene.
Fondamentale per la riuscita dell’’iniziativa l’apporto del Commissario Dario Lemmi e del
Responsabile della Polizia Stradale Lucio Stazi che hanno avuto il ruolo fondamentale di
interagire con i ragazzi sul senso delle regole e su tante situazioni che si stanno
affacciando nel mondo giovanile , sulle problematiche ,portando all’attenzione fatti
gravissimi sviluppatisi in questi ultimi anni.E’ stato bello vedere i ragazzi uscendo salutare
Andrea , il ‘padre di Nico . Alcuni hanno scambiato con lui opinioni. Importanti.

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Eventi – Pasquetta a Montone con la prima ostensione della Santa Spina

Tra le novità il ritorno della reliquia al Museo di San Francesco

Si rinnova a Montone l’appuntamento con una delle manifestazione più belle e suggestive dell’Umbria: la Donazione della Santa Spina.
Lunedì 21 aprile, giorno di Pasquetta, si terrà la prima ostensione della reliquia, un momento significativo per ricordare che proprio il lunedì dell’Angelo avvenne la donazione a Montone della Spina della Corona del Cristo, che Carlo Fortebraccio ricevette dalla Serenissima Repubblica di Venezia, al sevizio della quale il figlio di Braccio aveva combattuto fra il 1470 e il 1477. C’è anche una leggenda secondo la quale questa Spina sarebbe fiorita il venerdì Santo, emanando un dolcissimo profumo. Dal 1798, dopo l’incendio della chiesa di San Francesco, la reliquia è custodita dalle suore del convento di Sant’Agnese, dove fu portata per proteggerla durante le invasioni napoleoniche. La novità di quest’anno è che la Santa Spina tornerà al suo luogo originario: il Museo di San Francesco, dove verrà nuovamente collocata in esposizione in estate, rendendo così omaggio alla sua storia secolare e al forte legame con il territorio.
Una giornata di festa, in attesa della rievocazione storica della Donazione che puntuale tornerà nel mese di agosto, caratterizzata non soltanto dal tema religioso, ma da tanti appuntamenti preparati dall’associazione Pro loco montonese. A conferire ulteriore prestigio alla manifestazione anche il patrocinio ufficiale del Giubileo 2025.
“Come ormai tradizione, il lunedì di Pasquetta si terrà la prima ostensione della Santa Spina, accompagnata dal suggestivo ritorno nel borgo del corteo storico guidato da Carlo Fortebracci, che simbolicamente donerà la reliquia alla comunità montonese. A seguire, nella Collegiata, sarà celebrata la messa solenne dal Vescovo delle diocesi di Città di Castello e Gubbio, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, una presenza per noi particolarmente significativa e ricca di valore spirituale”, così il presidente della Pro loco di Montone, Raffaele Bei. “È un appuntamento molto sentito, che si ripete da anni – continua – e che rappresenta un momento di forte coesione per la comunità, oltre ad attirare numerosi visitatori e turisti, affascinati dalla storia e dalla bellezza di questa rievocazione. L’evento rappresenta l’inizio del percorso che ci condurrà alla grande festa di agosto, in programma quest’anno dal 17 al 24, quando si terrà la seconda ostensione della Santa Spina e la tradizionale sfida tra i Rioni per il Palio. Anche in quell’occasione sarà rievocato il ritorno di Carlo Fortebracci con il corteo storico, rendendo viva ancora una volta la nostra storia”.
“Esprimo profondo orgoglio e commozione nel pensare alla nostra comunità riunita per la prima ostensione della Santa Spina – afferma il sindaco Mirco Rinaldi -. Questo simbolo prezioso rappresenta per Montone un legame profondo con le radici cristiane, ma anche un momento di forte coesione popolare, in cui la storia torna a vivere nei gesti, nei volti e nelle emozioni della nostra gente. Dopo l’ostensione, la Santa Spina farà ritorno al Museo di San Francesco, suo luogo originario: un gesto dal forte valore simbolico, che rappresenta un atto di rispetto verso la nostra storia secolare e di rinnovata responsabilità nella custodia del nostro patrimonio spirituale e culturale. Ringrazio con sincera gratitudine la Pro loco, la parrocchia, le associazioni, i rioni e tutti i volontari che rendono possibile, anno dopo anno, questa celebrazione così sentita. Grazie a loro, Montone mostra il suo volto più autentico: quello di un borgo capace di onorare le proprie tradizioni guardando con speranza al futuro. Che la Santa Spina continui ad essere per tutti noi un segno di pace e di unità”.

Il programma di lunedì 21 aprile
La celebrazione della Santa Spina prenderà il via alle ore 10.30 in Piazza Fortebraccio con la lettura del “Proclama” del Gran Gonfaloniero, l’arrivo del Conte Carlo Fortebracci seguito dal Corteo Storico, accompagnato dai Tamburi di Braccio.
Il reliquiario della Santa Spina sarà visitabile tutto il pomeriggio nella Chiesa Collegiata, dove alle 11.30 il vescovo di Città di Castello e Gubbio celebrerà la santa messa, accompagnata dalla corale Fortebraccio.
La festa proseguirà nel pomeriggio, alle ore 15.30, al Museo San Francesco con “Carlo Fortebracci e la storia della Santa Spina” e la possibilità di visitare il museo.
Sempre nel pomeriggio, alle 16.30 alla Rocca di Braccio gli “Arcieri Malatesta di Montone” e la “Compagnia Arcus Tuder” di Todi renderanno omaggio alla Corte dei Fortebracci con un grandioso torneo.
Alle 17.30, in Piazza Fortebraccio, il giullare del castello si esibirà in uno spettacolo di giocoleria, equilibrismo e mangiafuoco.
La celebrazione si concluderà con il concerto “Nolite Timere” della corale Fortebraccio diretta dal maestro Francesco Fulvi, ore 18, nella chiesa di San Francesco.

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Venerdi 18 Aprile la Processione del Cristo Morto: le disposizioni per transito e sosta veicolari

Per consentire lo svolgimento in sicurezza della Processione del Cristo Morto, il comando della Polizia Locale ha emesso un’ordinanza che dalle ore 20.00 alle ore 23.00 di venerdì 18 Aprile prevede il divieto di sosta nell’area di parcheggio prospiciente la facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore e il divieto di transito a tutti i veicoli, al momento del passaggio della processione, su corso Vittorio Emanuele, piazza Matteotti, corso Cavour, piazza Gabriotti e su tutto il percorso interessato dal corteo. Dalle ore 19.30 fino al termine della processione sarà inoltre vietata la sosta veicolare (compresi i mezzi autorizzati) su tutta piazza Gabriotti e negli stalli prospicienti i giardini del Cassero.

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Dal triduo pasquale al lunedì dell’angelo, le celebrazioni del Vescovo a Città di Castello

Il triduo pasquale inizia con il Giovedì Santo, 17 aprile , giorno nel quale si celebra la Cena del Signore con la messa nella Cattedrale tifernate alle ore 18.
Questo rito commemorativo segna l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale, con il simbolico gesto della lavanda dei piedi, espressione di servizio e amore fraterno. Il Venerdì Santo, 18 aprile , il vescovo Luciano guiderà alle 15.30 l’azione liturgica della Passione del Signore e l’adorazione della Croce presso la chiesa di San Giovanni Battista. In serata, alle 19, si svolgerà la tradizionale Processione del Cristo Morto, uno dei momenti più intensi della devozione popolare. Entrambe le celebrazioni si terranno a Gubbio. La Veglia pasquale, si svolgerà nella notte del Sabato Santo 19 aprile , alle 21 nella cattedrale di Città di Castello: rappresenta il culmine delle celebrazioni pasquali. La liturgia, che inizia con il rito del fuoco e culmina nella gioia del Gloria e del Vangelo della Risurrezione, segnerà l’ingresso nella Pasqua del Signore, portando con sé un rinnovato senso di speranza.
Domenica 20 aprile , giorno di Pasqua, mons. Paolucci Bedini presiederà la santa messa alle 11 nella basilica di Sant’Ubaldo a Gubbio, situata sulla cima del monte Ingino. Infine, lunedì 21 aprile , “dell’Angelo”, il Vescovo celebrerà l’Eucaristia alle 11 nella chiesa parrocchiale di Montone, in occasione della festa della Donazione della Santa Spina, una tradizione antica che unisce fede e identità locale. Le diocesi di Gubbio e Città di Castello sono invitate a partecipare alle celebrazioni, lasciandosi guidare dalla preghiera e dalla luce che caratterizzano questi giorni santi.

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Operazione canestri e tabelloni “puliti”: dirigenti e giocatori della Tiferno Pallacanestro assieme ai loro genitori dedicano gran parte del tempo libero nei fine settimana per sostituire tabelloni, reti e canestri dei campi all’aperto della città

Operazione canestri e tabelloni “puliti”: dirigenti e giocatori della Tiferno Pallacanestro assieme ai loro genitori dedicano gran parte del tempo libero nei fine settimana per sostituire tabelloni, reti e canestri dei campi all’aperto della città restituendoli alla completa fruibilità di tutti gli appassionati della “palla a spicchi”. “Meglio stare qui che sui social”, dichiarano i ragazzi delle squadre under 17 e 19. Assessore allo Sport, Riccardo Carletti: “un bellissimo gesto di amore per lo sport e la città”.

Operazione canestri e tabelloni “puliti”: dirigenti e giocatori della Tiferno Pallacanestro assieme ai loro genitori dedicano gran parte del tempo libero nei fine settimana per sostituire tabelloni, reti e canestri dei campi all’aperto della città restituendoli alla completa fruibilità di tutti gli appassionati della “palla a spicchi”. Bel gesto di buone pratiche sportive e sociali, di tutela degli impianti pubblici e del verde circostante che ha trovato d’accordo tutti a partire dai giovani “cestisti” delle squadre under 17 e under 19 pronti a scendere in campo armati di rastrello, pennello e sacchi per raccogliere plastica, carta ed altri rifiuti e ridare nuovo smalto ai “campini” di basket della città particolarmente frequentati in ogni stagione. L’iniziativa è del Presidente della Tiferno Pallacanestro, Marco Cesaroni e del consiglio della società non nuova a questo genere di manifestazioni di vicinanza alla comunità locale che proprio lo scorso fine settimana ha inaugurato la inedita serie di “pulizie di Pasqua” dei campi a partire da quello in Via Malfatti, il Playground, nei pressi della cittadella dello sport dotato anche di impianto di illuminazione. La Tiferno Pallacanestro sin dal 2008 si è resa disponibile, in collaborazione con l’amministrazione comunale, l’ufficio sport, Polisport e la Provincia di Perugia, nel sostenere la funzionalità e la fruibilità di tutti i campi da basket del comune. Alcuni di questi sono stati riattivati e/o realizzati ex-novo con il contributo della società come progetto sociale con l’intento di realizzare degli spazi gratuiti per tutti e per tutto l’anno. Il gradimento dei ragazzi e delle famiglie è sempre stato notevole come l’impegno di tutti a preservare questi spazi sportivi e sociali fondamentali per la loro crescita. Gioele Valenti, della under 17 a nome anche dei compagni di squadra al suo fianco, fra la raccolta di una bottiglia di plastica ed il posizionamento della rete nei canestri ha lanciato un bel messaggio a tutti i suoi coetanei ad impiegare quando possibile parte del proprio tempo libero per iniziative come queste a servizio della comunità: “è bello essere qui tutti insieme per condividere la passione per lo sport con buone pratiche sociali e di tutela e rispetto degli impianti e del verde. Occasioni reali e concrete e non virtuali come troppo spesso sono quello dedicate ai social-network.” Dopo la “rinfrescata” pasquale al campo di Via Malfatti le operazioni di rimessa a nuovo proseguiranno in altri “playground” in viale Sempione, via Collodi (Scuola Secondaria Dante/Pascoli), Parrocchia Santa Veronica (La Tina), area verde Rione Pesci d’oro, Scuola Primaria Sacro Cuore e Playground Scuola Primaria San Francesco di Sales. Sono inoltre in corso progetti di fattibilità per la realizzazione di nuovi playground presso il Rione Europa 92, la Parrocchia di Lama e Santa Maria Nuova a Città di Castello, nel comune di San Giustino e nel comune di Citerna. “Da sempre la Tiferno Pallacanestro dedica una parte delle proprie risorse umane ed economiche ad attività sociali dove il piccolo contributo di molti può fare la differenza, questa è stata e sarà sempre la nostra filosofia di vita indipendentemente dai risultati”, ha dichiarato soddisfatto il presidente, Marco Cesaroni. Un qualificato pool di maestri artigiani tifernati, Maurizio Bricca, per la realizzazione dei tabelloni in legno colorati a norma e il fabbro, Alessandro Monaldi, che assieme al suocero, Angelo Sabatini, (maestro nella lavorazione del ferro e storico rappresentante della Società rionale “Mattonata”) e la collaborazione con altre persone di buona volontà, hanno ultimato il tour di sostituzioni dei vecchi tabelloni e rimesso al loro posto i canestri completi di reti. Alla prima fase di “restyling” ha partecipato l’assessore allo Sport, Riccardo Carletti, che ha ringraziato il Presidente Cesaroni, i ragazzi, i loro genitori e gli artigiani che hanno contribuito a questa bella “iniziativa che conferma la vitalità del tessuto sportivo tifernate e il grande cuore delle società delle diverse discipline che coniugano, come in questo caso, lo sport e la solidarietà mettendo a disposizione della comunità locale, strutture rinnovate ed efficienti. Davvero un esempio di grande senso civico e amore per la città e rispetto per le tante persone che praticano lo sport. Grazie”.

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AFoR, il benessere dei dipendenti prima di tutto. Convenzioni sanitarie con 6 istituti medici

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Approvato un importante schema di convenzioni con strutture di Perugia, Foligno e Città di Castello, per offrire ai dipendenti e ai loro familiari l’accesso a servizi di prevenzione, diagnostica, cura e riabilitazione a condizioni vantaggiose

L’Agenzia Forestale Regionale dell’Umbria (AFoR) ha approvatoun importante schema di convenzioni con ben 6 istituti medici – selezionati a seguito di uno specifico avviso pubblico –  per offrire ai propri dipendenti e ai loro familiari l’accesso a servizi di prevenzione, diagnostica, cura e riabilitazione a condizioni vantaggiose.

Questi istituti – tra Perugia, Foligno e Città di Castello -, riconosciuti per la loro professionalità e competenza, hanno tutti offerto sconti, pari o superiori al 20% sui loro listini, garantendo ai dipendenti e alle lorofamiglie un risparmio significativo sui costi delle varie prestazioni mediche.

Si tratta di un’iniziativa – sottolinea la dirigente del servizio amministrativo Maria Zampini che conferma come Afor sia un’istituzione all’avanguardia, sempre attenta alle esigenze dei propri lavoratori e impegnata a promuovere il loro benessere a 360 gradi”.

La salute dei dipendenti è una priorità per AFoR – ha dichiarato l’amministratore unico Manuel Maraghelli Queste convenzioni sono un vero e proprio investimento nel capitale umano della nostra Agenzia. Vogliamo che i nostri dipendenti si sentano supportati e tutelati, sapendo di poter contare su servizi sanitari di alta qualità a costi accessibili. È anche un modo per ringraziarli del loro impegno quotidiano e per costruire un ambiente di lavoro ancora più sereno e produttivo“.

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