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Truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche: due denunce per indebita percezione del reddito di cittadinanza

I militari della Compagnia di Spoleto, nell’ambito di una specifica attività d’indagine, hanno proceduto a denunciare in stato di libertà due donne per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche finalizzate all’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Specificatamente le due signore, entrambe 30enni di origini straniere, all’atto della presentazione della documentazione e delle autocertificazioni omettevano di fornire informazioni corrette, pregiudicandone la corretta corresponsione del beneficio ovvero consentendone l’indebita percezione di un ingiusto profitto. Tali dichiarazioni evidenziavano elementi mendaci all’interno dei documenti sottoscritti volti ad agevolare la percezione del reddito di cittadinanza.

L’attività d’indagine eseguita dal personale del Comando Stazione di Cerreto di Spoleto con il supporto del personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Perugia, allo stato hanno determinato la richiesta di revoca del sussidio e inoltre sono in corso approfondimenti sull’esatta quantificazione della somma indebita percepita.

I reati connessi alla falsità ideologica commessa da privato sono ritenuti di particolari gravità e perseguiti dall’Arma dei Carabinieri con il fine primario di individuare i truffatori e restituire alle casse dello Stato risorse che non dovevano essere corrisposte.

Tali episodi criminali sono oggetto di costante approfondimento da parte dell’Arma dei Carabinieri di tutto il Comando Provinciale di Perugia in quanto all’atto di una segnalazione, ovvero denuncia di qualsiasi genere vengono effettuati approfondimenti specifici sulla correttezza dei requisiti per la percezione del reddito di cittadinanza.

Le persone sottoposte ad indagini preliminari si presumono innocenti.

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Arrestato cittadino albanese per droga

Su disposizione della Procura Generale di Perugia i Carabinieri della Stazione di Città di Castello il 31 marzo u.s. hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un 30enne di origine albanese che deve espiare una pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione a seguito di condanne per i reati di violazione della legge sugli stupefacenti e violazione legge armi. I Carabinieri di Città di Castello hanno provveduto pertanto all’arresto e a tradurre il 30enne presso il nuovo complesso penitenziario di Perugia Capanne dove sconterà la sua pena.

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Menù speciale per Pasqua nelle mense scolastiche di Città di Castello: l’augurio di serene festività da parte del Comune con una sorpresa a tavola per 1.700 bambini che usufruiscono del servizio di ristorazione

Un menù all’insegna della tradizione, con il tocco di gusto della Colomba Pasquale. E’ la sorpresa che hanno trovato a tavola ieri i 1.700 bambini degli istituti di Città di Castello che usufruiscono del servizio di ristorazione scolastica del Comune. Nell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, l’amministrazione ha voluto augurare a tutti i piccoli una felice e serena Pasqua, con l’auspicio che possano vivere nel migliore dei modi le festività che li attendono. I bambini hanno accolto con entusiasmo il gesto d’affetto di cui si sono fatti interpreti gli operatori della mensa, che li hanno aspettati fin dal mattino a colazione con una fetta di Colomba Pasquale e un sorriso, in un clima festoso e disteso. A pranzo sono stati serviti ravioli conditi con olio e salvia, bocconcini di pollo panato al forno, insalata mista e un’altra fetta del dolce pasquale per eccellenza. Una sorpresa davvero riuscita, un pensiero per tutti i piccoli

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A Città di Castello convegno di Ammi dal titolo “influenza dei social media sui processi cognitivi del cervello e delle relazioni umane” sabato 15 aprile ore 15.30 sala consiliare

In una recente inchiesta televisiva sui social veniva formulata questa domanda: “Gli algoritmi e le
piattaforme si stanno prendendo la vita dei nostri figli?”
Si sta in effetti evidenziando una situazione in cui adolescenti e perfino bambini mostrano patologie sempre
più diffuse frutto dell’impatto sul cervello delle tante ore passate sui cellulari e sui social.
Questo sarà il tema al centro del Convegno annuale di AMMI (Donne per salute, ricerca, Prevenzione, Cura dell’ambiente) dal titolo “Influenza dei social media sui processi cognitivi del cervello e delle relazioni umane” previsto per sabato 15 aprile presso la Sala del Consiglio Comunale di Città di Castello alle ore 15:30, patrocinato dal Comune di Città di Castello.


L’incontro, coordinato dal dottor Graziano Conti e alla presenza del Sindaco di Città di Castello Luca Secondi, sarà introdotto dalla Presidente tifernate di AMMI, Francesca Nardi: “Sono ormai molti anni, da quando i social sono esplosi, – spiega la presidente Nardi – che gli esperti accusano l’aumento del disagio tra i più giovani: ansia, stress, disturbi dell’attenzione e del linguaggio, anoressia, depressione, autolesionismo. Con questo convegno ci piaceva puntare l’attenzione sui rischi psicologici e fisici – continua la Nardi – ai quali i nostri figli possono andare incontro con l’abuso di utilizzo dei nuovi media”.


Durante il pomeriggio il tema sarà trattato dai relatori da più punti di osservazione. La psicologa dott.ssa Eleonora Maltempi con “Cervello online” ci introdurrà nelle riflessioni generazionali tra nuove connessioni e fragilità, la dott.ssa Chiara De Santis, filosofa, con “Porcospini digitali” parlerà dei genitori e figli nell’era digitale ed infine la psichiatra dott.ssa Laura Dalla Ragione con “Social fame” illustrerà la correlazione tra social media e disturbi alimentari in adolescenza

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Montone – A Pasquetta la prima ostensione della Santa. Spina. Nel borgo si rinnova l’appuntamento con la tradizione

Come tradizione vuole, anche quest’anno si rinnova a Montone l’appuntamento con una delle manifestazione più belle e suggestive dell’Umbria: quella della Donazione della Santa Spina.
Lunedì 10 aprile, giorno di Pasquetta, si terrà la prima ostensione della reliquia: un momento significativo per ricordare che proprio il lunedì dell’Angelo avvenne la donazione a Montone della Spina della Corona del Cristo, che Carlo Fortebraccio ricevette dalla Serenissima Repubblica di Venezia, al sevizio della quale il figlio di Braccio aveva combattuto fra il 1470 e il 1477. C’è anche una leggenda secondo la quale questa Spina sarebbe fiorita il venerdì Santo, emanando un dolcissimo profumo. Dal 1798, anno dell’incendio della chiesa di San Francesco, la Spina viene custodita dalle suore del convento di Sant’Agnese.
Una giornata di festa, in attesa della rievocazione storica della Donazione che puntuale tornerà nel mese di agosto, caratterizzata non soltanto dal tema religioso, ma da tanti appuntamenti preparati dall’associazione Pro loco montonese.


“L’amministrazione comunale e tutta la comunità sono liete di ospitare per la prima volta, in occasione della nostra rievocazione storica, il Vescovo delle diocesi di Città di Castello e Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini, che celebrerà la santa messa della Donazione”, così il presidente della Pro loco montonese, Raffaele Bei. “Il corteo storico e i vari appuntamenti della giornata – continua – saranno la degna cornice all’evento, che richiama ogni anno cittadini e molti visitatori. Colgo l’occasione per ringraziare, fin d’ora, il nuovo consiglio direttivo della Pro loco che si è insediato da poco tempo e sicuramente porterà avanti, con entusiasmo e passione, tradizioni come questa, che danno lustro al nome di Montone e al suo glorioso passato”.

Il programma della Santa Spina
Il programma della celebrazione della Santa Spina prenderà il via alle ore 10.30 in Piazza Fortebraccio con la lettura del “Proclama” del Gran Gonfaloniero, l’arrivo del Conte Carlo Fortebracci seguito dal Corteo Storico, accompagnato dai Tamburi di Braccio.
Il reliquiario della Santa Spina sarà visitabile tutto il pomeriggio nella Chiesa Collegiata, dove alle 11.30 il vescovo di Città di Castello e Gubbio celebrerà la santa messa, accompagnata dalla corale Fortebraccio.
La festa proseguirà nel pomeriggio nel Piazzale San Francesco, quando alle 16 gli “Arcieri Malatesta di Montone” renderanno omaggio alla Corte dei Fortebracci con un grandioso torneo.


Sempre nel pomeriggio, alle ore 15.30 al Museo San Francesco partirà la visita teatralizzata in costume storico per Montone con una sosta alla Santa Spina, il tutto a cura di Sistema Museo. Alle 17.30, in Piazza Fortebraccio, il giullare del castello si esibirà in uno spettacolo di giocoleria, equilibrismo e mangiafuoco.
Tra gli eventi più attesi, anche, “Voci del Borgo”, la maratona organistica fra il sacro e il profano con esecuzioni ed improvvisazioni no stop e fuori programma in collaborazione con la classe di Organo e Composizione Organistica del Conservatorio F. Morlacchi di Perugia (Auditorium San Fedele – Organo Morettini 1828 – dalle 9.30 alle 17.30 e Collegiata Santa Maria – Organo Martinelli 1864 – dalle 15 alle 17).
La celebrazione si concluderà con il concerto “Resurrexi” della corale Fortebraccio diretta dal maestro Francesco Fulvi.

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Ad In Primo Piano Alessandro Bandini

Torna In Primo Piano. Ospite del programma condotto da Michele Tanzi, il capogruppo di Borgo al Centro, Alessandro Bandini.

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/762976245340727
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A Time Out Antonaci e Giunti

Torna Time Out. Ospiti del programma condotto da Michele Tanzi, il centrale della ErmGroup San Giustino, Piergiorgio Antonaci ed il presidente della Volley Revolution, Valerio Giunti

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Amore, tecnologia e solidarietà per superare ogni ostacolo. La bella storia di Elia un bambino di 10 anni che ha trovato il sorriso durante una passeggiata fra le “gole” del Furlo

Bella storia di vita quotidiana: il sorriso “contagioso” e la felicità di un bambino che è riuscito a superare mille ostacoli grazie all’utilizzo di uno strumento tecnologico, all’affetto e vicinanza dei genitori, dei compagni di classe della scuola primaria e dei volontari del Cai (Club Alpino Italiano).

Elia, 10 anni, un bambino di Apecchio, costretto da una grave forma di distrofia muscolare a deambulare in alcuni momenti con specifici ausili, ha illuminato di gioia una giornata memorabile ed inclusiva alla Golena del Furlo, spettacolo della natura lungo la dorsale dell’appennino umbro-marchigiano. “Insieme all’insegnante di sostegno, Chiara Serafini, vero e proprio “angelo custode” ed i volontari dei CAI sezione Montefeltro – spiegano i genitori, Tania Luchetti e Massimo Maltagliati- abbiamo organizzato una passeggiata alla Golena del Furlo adatta a bambini e adulti. I volontari del CAI , a titolo gratuito, si sono resi disponibili alla realizzazione di questo evento con l’utilizzo della Joelette (carrozzella da fuori strada) strumento utile e indispensabile per regalare a chi, come nostro figlio, ha una motilità ridotta o assente.

E’ stata una giornata meravigliosa dedicata all’inclusività e che ci ha dato la consapevolezza che alcune barriere si possono abbattere. A questa bella giornata hanno partecipato i bambini, amici di Elia, genitori e tutte le belle persone che hanno voluto sostenerci con la loro presenza e che hanno così regalato a nostro figlio una nuova ed emozionante esperienza. Elia e tutti i bambini erano molto entusiasti e tutto si è svolto con la naturalezza che solo i bambini sanno dare”. “Elia – proseguono – è nostro figlio di origini cinesi, adottato nel 2015 all’età di 2 anni e mezzo. Fin dal primo incontro siamo diventati una vera famiglia, come se ci aspettassimo da tempo e per noi è stato un grande amore. Dopo 2 mesi in Italia abbiamo purtroppo scoperto la sua malattia, una grave forma della distrofia muscolare.

Elia è un bambino sempre sorridente e felice con tanta voglia di stare in compagnia, giocare con gli amici e fare le stesse esperienze dei suoi coetanei. Vivere in un piccolo paese come Apecchio con la necessità di tanti servizi necessari per Elia, ci rende tutta la gestione molto difficile, per contro ci offre la possibilità di sentire la vicinanza della comunità che ci dà la forza necessaria per offrire una vita più “normale” possibile a nostro figlio. Elia è un bambino fantastico che ci ha dato e ci sta dando molto: per noi è stata una benedizione perchè ci ha reso persone migliori facendoci comprendere il valore della vita”, concludono i genitori, Tania e Massimo, nel ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile un vero e proprio “miracolo”, quello di trascorrere insieme e senza barriere una giornata indimenticabile che si è conclusa con uno “scatto” straordinario che immortala il sorriso e la felicità sul volto di Elia.

Un messaggio di speranza. Alla allegra spedizione hanno preso parte anche gli zii di Elia, i tifernati Massimiliano Bocciolesi e Mara Luchetti sorella di Tania, appassionati di escursioni, trekking e alpinismo, iscritti al Cai di Città di Castello: “abbiamo postato sul profilo instagram la foto di Elia sorridente e dal quel momento in tanti ci hanno scritto, telefonato e inviato mail per manifestare la loro vicinanza e commozione. Una giornata indimenticabile che grazie al buon cuore di tutti e alla magia della natura è stata resa possibile”.

Fra Apecchio e Città di Castello, dove da anni opera in maniera instancabile l’associazione FDM, Parent Project, attiva a sostegno della ricerca per la cura della distrofia muscolare, rappresentata da Renato Pescari, si è attivato un vero e proprio legame di solidarietà all’insegna della passione per le escursioni, la natura e il desiderio di stare insieme all’aria aperta.

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In arrivo contributi per l’efficientamento ambientale

“Piena soddisfazione personale e dell’amministrazione comunale per il risultato raggiunto. E’ bello vedere che anche Sansepolcro potrà usufruire di questo finanziamento PNRR in un settore strategico della propria attività”. Così Alessandro Bandini, consigliere delegato all’ambiente di Palazzo delle Laudi, commenta la notizia che ATO Toscana Sud e SEI Toscana sono risultati assegnatari di un sostanzioso contributo di oltre 21 milioni di euro attraverso il bando “MITE “Economia Circolare” promosso dal Governo. Sui 44 progetti inizialmente presentati nell’intera area di riferimento, 30 sono stati ritenuti meritevoli di finanziamento e consentiranno di realizzare fondamentali interventi per migliorare la qualità dei servizi ambientali e delle infrastrutture del territorio.

Nel particolare, il Comune di Sansepolcro riceverà contributi per la realizzazione ex novo o l’adeguamento dei centri raccolta rifiuti, e per la fornitura e l’installazione di nuovi contenitori di raccolta ad accesso controllato. “Da subito” continua il consigliere Bandini “cercheremo di comprendere il risvolto pratico di quanto ottenuto, le tempistiche e le modalità con cui i progetti andranno ad inserirsi nell’idea di rinnovamento del servizio, verificando che tutto avvenga in sintonia con le caratteristiche del nostro territorio e con la necessità di ottenere un oggettivo efficientamento del servizio con applicazione di una tariffazione Tari puntuale sulla base delle qualità di rifiuti conferite”.

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Pasqua, gli auguri del vescovo Andrea Migliavacca

“Vorrei che il mio augurio di pace, speranza, vita, di incontro con il Signore risorto, che viene dalla Pasqua, giunga a tutti. Penso alle realtà della diocesi e della società, penso ai preti, alle parrocchie, alle aggregazioni laicali, alle famiglie, ai giovani, agli anziani, ma penso anche ai dimenticati, ai più poveri, chi è ai margini, anche a te che stai leggendo, e, ancora, a coloro che non si sentono molto della Chiesa. Che gli auguri arrivino a tutti! Che siano auguri di pace e di speranza! È la prima Pasqua che vivo come vescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ed è per me un motivo ulteriore di gioia. Le celebrazioni che vivremo in questi giorni sono l’occasione per celebrare questo augurio del Signore che è vivo e che è risorto”.

Con queste parole il vescovo Andrea Migliavacca ha presentato il suo messaggio di augurio per l’imminente Pasqua di risurrezione, culmine del Triduo, centro e cuore di tutto l’anno liturgico, festa più importante per i cristiani. Di seguito il testo integrale del suo messaggio.

“La Pasqua è memoria di buone notizie attese.

La Pasqua ebraica faceva memoria della notizia, attesa dal popolo eletto, della liberazione della schiavitù d’Egitto, e celebrazione poi del dono della Terra promessa.

E ancora, il popolo Israele, in esilio, viveva l’attesa della buona notizia del ritorno a casa, nella propria terra, per tornare a celebrare la Pasqua nel Tempio, a Gerusalemme, di nuovo liberi.

Nuovamente gli amici di Gesù, i suoi apostoli, ma soprattutto le donne, attendevano la buona notizia della novità di Dio, affranti per la morte dell’amico, Gesù, sulla croce. E fu così che il mattino del primo giorno della settimana, alle prime luci dell’alba, le donne, andando al sepolcro, lo trovano vuoto e per prime portarono il sorprendente annuncio, la buona notizia che il Signore era vivo.

Da allora ogni Pasqua che celebriamo fa risuonare per tutti noi una buona notizia attesa.

Sempre è la bella notizia del sepolcro vuoto: il Signore è risorto, il Signore è vivo, il Signore è con noi.

Il nostro tempo e la nostra vita sono lo spazio e l’esperienza che attende buone notizie e ogni volta che queste ci visitano è nuovamente Pasqua.

Attende buone notizie l’ambiente che viviamo: la cura e il rispetto della natura tanto violentata dall’umanità, il dono della pioggia di cui molto abbiamo bisogno, la ricchezza dei frutti della terra che il lavoro agricolo promuove. Sono buone notizie che fanno risuonare la gioia della Pasqua nella nostra casa che è l’ambiente di vita.

Attendono buone notizie tante famiglie, gravate dai costi della vita quotidiana e quelli aumentati dell’energia, altre famiglia ferite da chiusure reciproche, difficoltà di dialogo e mancanza di rispetto tra i coniugi, altre ancora alle prese con le problematiche e la sicurezza del posto di lavoro, e famiglie affaccendate nell’arte dell’educazione dei figli. Buona notizia per loro sarebbe sempre celebrazione della vita.

Anche le persone anziane, gli ammalati e poi i poveri, chi è ai margini della nostra società e i cosiddetti invisibili… non vedrebbero l’ora che buone notizie ci fossero anche per loro.

Buona notizia sarebbe quella che fa risuonare la parola dialogo e giustizia, pace e riconciliazione su tutta la terra e nelle zone oggi più martoriate come l’Ucraina. E sarebbe davvero Pasqua.

Caro lettore, tante situazioni di vita che attendono una buona notizia le conosci magari tu, sono volti e storie concrete di persone forse in difficoltà, la cui esistenza può cambiare grazie a un bell’annuncio… che magari puoi portare solo tu.

Siamo chiamati tutti, per primo il vescovo, a farci portatori di buone notizie là dove incontriamo attesa e solitudini… e porteremo così l’annuncio sorprendente della Pasqua, del Signore Risorto e vivente, in mezzo a noi. Ed è la buona notizia della vita.

In questa Pasqua, la prima in mezzo a voi come vostro vescovo, desidero essere umile portatore di questa buona notizia di Risurrezione. È l’annuncio per voi, per la vostra vita… ed è notizia di bene per tutti coloro che ne hanno bisogno.

E allora sarà davvero buona Pasqua!”.

Queste le celebrazioni presiedute dal vescovo Andrea nel Triduo pasquale. Il Giovedì Santo alle 10 il Vescovo è in Cattedrale per la Messa Crismale (in diretta su Tsd nel canale 85 e in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live) e alle 18 per la Messa in Coena Domini (in diretta su Tsd). Il giorno seguente, Venerdì Santo, alle 9 in Duomo ad Arezzo, ci saranno l’Ufficio delle letture e le lodi e alle 18 la Celebrazione della Passione del Signore. Alle 21, il nostro Pastore sarà a Cortona, per la “processione dei simulacri” e la Commemorazione della Passione del Signore. La partenza è prevista dalla chiesa dello Spirito Santo e dopo aver toccato diverse chiese della cittadina etrusca, si conclude in piazza della Repubblica, alla presenza delle Autorità cittadine (l’evento è seguito da Radio Incontri, su FM 88.4 e 92.8 e in Dab, oppure in streaming all’indirizzo www.radioincontri.org). Il Sabato Santo alle 9 in Cattedrale vengono celebrati Ufficio delle letture e lodi, mentre la Veglia Pasquale inizierà alle 23 (trasmessa in diretta su Tsd). Il giorno di Pasqua le celebrazioni presiedute dal vescovo Andrea sono alle 10.30 in Duomo ad Arezzo per il Pontificale (in diretta su Tsd) e alle 18 nella Concattedrale di Sansepolcro. Il Lunedì di Pasqua il Presule presiederà alle 10.30 in Cattedrale la Messa a cui partecipa anche il Movimento Shalom. Il Martedì di Pasqua, alle 18 sarà alla Concattedrale di Cortona (l’evento è seguito da Radio Incontri).

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“Ancora solidarietà a Montecorona con il Chorus Fractae Ebe Igi”

Un grande dono, a pochi giorni da Pasqua. É quello che il Chorus Fractae Ebe Igi, con il sostegno del Parroco di Montecorona Don Renzo Piccioni Pignani, ha voluto fare ai cittadini di Pierantonio, che sono stati duramente messi alla prova dal terremoto del 9 marzo scorso.
Dal coro è partita l’idea di animare le liturgie mattutine della Domenica delle Palme, finalizzate alla raccolta di offerte da destinare al Gruppo Comunale di Protezione Civile di Umbertide, impegnato appunto nell’aiuto ai cittadini della frazione colpita.
I fedeli e anche alcuni operatori economici del territorio sono stati sensibili alla finalità e la somma raccolta complessivamente e messa a disposizione della Protezione Civile è stata di € 1.367,50.
Un bel segno di partecipazione alla vita civile e ai problemi della città da parte del coro, che non solo raggiunge importanti livelli artistici ma si dimostra sensibile e disponibile nell’aiuto degli altri.

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Motori: Alessio Polidori (campione italiano Enduro classe 250 master) “dura confermarsi, ma ci proveremo”

“Inizio la stagione con tante aspettative, normale visto che sono il detentore del titolo italiano classe 250 enduro categoria master, ma sono sincero, è sempre difficile confermarsi detto ciò, la stagione inizia nel mese di maggio, sono in piena fase di preparazione, farò di tutto per farmi trovare pronto e per difendere il titolo conquistato nella scorsa stagione”

https://www.facebook.com/watch/?v=1144873292840195
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Venerdì la Processione del Cristo Morto: le disposizioni per transito e sosta veicolari

Come da tradizione della Pasqua, venerdì 7 aprile il centro storico accoglierà i fedeli che parteciperanno insieme al vescovo della Diocesi di Città di Castello monsignor Luciano Paolucci Bedini alla Processione del Cristo Morto, in programma a partire dalle ore 21.30.

La cerimonia si snoderà dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, lungo corso Vittorio Emanuele, piazza Matteotti, corso Cavour e piazza Gabriotti, dove si concluderà nella cattedrale. Per consentire il passaggio in sicurezza del corteo, il comando della Polizia Locale ha emesso un’ordinanza che dalle ore 20.00 alle ore 23.00 di venerdì istituirà il divieto di sosta nell’area di parcheggio prospiciente la facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore e il divieto di transito al momento del passaggio della processione, su corso Vittorio Emanuele, via Borgo Farinario, via Marconi, via Sant’Apollinare, corso Cavour e su tutto il percorso interessato dalla celebrazione religiosa.

Dalle ore 19.30 fino al termine della processione sarà vietata la sosta su tutta piazza Gabriotti e negli stalli prospicienti i giardini del Cassero (compresi i veicoli autorizzati).

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Fino al 2 maggio a Città di Castello viaggio nell’originalità delle opere d’arte di Rufus: aperte ai visitatori due mostre, a Palazzo del Podestà e nella Rotonda medievale del rione Prato

La fusione di pittura e scultura, i colori che esaltano le forme, la vita insospettabile che l’arte dona gli oggetti più comuni. C’è questo e anche di più nella mostra patrocinata dal Comune di Città di Castello che Giuseppe Barrese, in arte Rufus, ha aperto stamattina a Palazzo del Podestà, in corso Cavour. L’esposizione potrà essere visitata fino al prossimo 2 maggio, insieme alla galleria allestita nella suggestiva Rotonda medievale del rione Prato.

Un viaggio nella creatività e nella fantasia che hanno accompagnato per tutta la vita una produzione capace di abbracciare generi e fonti di ispirazione diversi. Il risultato è una collezione di opere d’arte armoniose, dominate dal colore, con il tratto distintivo dell’originalità nelle scelte raffigurative e nella ricerca dei materiali, che si susseguono nelle due sedi espositive tifernati, invitando continuamente alla scoperta di significati e simboli. Personaggio misterioso, eclettico, imprevedibile e suscettibile, discontinuo, ma lungimirante, sapiente nell’uso dei colori e degli oggetti, Rufus offre davvero una bella occasione di immergersi nella meraviglia dell’arte.

Chi vorrà visitare la mostra a palazzo del Podestà potrà farlo tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 (chiuso la domenica di Pasqua). L’esposizione nella Rotonda medievale di via della Rotonda 12 sarà aperta il sabato e la domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.00 e a Pasqua potrà essere ammirata nei pomeriggi di sabato 8 e lunedì 10 aprile, sempre dalle ore 15.00 alle ore 18.00.

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Utile netto di oltre 5 milioni di euro per la Banca di Anghiari e Stia

Si è chiuso un 2022 molto positivo per la Banca di Anghiari e Stia. Il Consiglio di Amministrazione
della Banca, presente con 14 filiali nelle provincie di Arezzo e Perugia, ha deliberato la bozza di
bilancio che il prossimo 29 aprile sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei Soci.
Numeri eccellenti che parlano di un utile netto di oltre 5 milioni di euro con un livello di fondi propri
che tocca i 48,6 milioni di euro che configurano un indice di stabilità patrimoniale attestato al 17,43%.
I volumi intermediati sono cresciuti considerevolmente con una raccolta complessiva che raggiunge
i 737 milioni (+3,13% su base annua) e impieghi netti che ammontano a 400 milioni (+6,30% su base
annua). Continua il percorso virtuoso della riduzione dei crediti deteriorati che al netto dei fondi
relativi rappresentano il 2,85% dei crediti complessivi, mentre il rapporto sofferenze nette/impieghi
netti scende allo 0,56%.


Numeri lusinghieri che fanno affermare al Presidente Sestini: “Dopo un triennio complesso a causa
di pandemia, guerra, rincari dell’energia e, in ultimo, spinte inflazionistiche, siamo riusciti a rispettare
tutti i nostri programmi organizzativi, patrimoniali e reddituali, in linea con gli obiettivi che ci
eravamo posti. Da qualche giorno risulta pienamente operativa, anche se con qualche mese di ritardo
rispetto alle previsioni, la nostra 14^ filiale, situata in Loc. Olmo ad Arezzo. Siamo particolarmente
orgogliosi di offrire di nuovo un servizio bancario adeguato a una vasta e folta comunità che aveva
visto scomparire l’unico sportello presente in zona. Nonostante le difficoltà abbiamo mantenuto
invariati i nostri principi fondati sulla mutualità, solidarietà e beneficienza e soprattutto sul rispetto
delle persone. Direi che tutto questo dimostra l’ottimo stato di salute raggiunto dalla Banca a garanzia
del nostro territorio e delle nostre comunità; rappresenta oggi un valido sostegno per soci e clienti,
con la certezza di ulteriori sviluppi.”


“L’intero comparto bancario è stato favorito nel 2022 da una congiuntura positiva che, anche grazie
alle scelte operate nel continuo, ha consentito alla Banca di Anghiari e Stia di trasformare i benefici
ottenuti in evidenti vantaggi alle famiglie e alle piccole imprese” – aggiunge il Direttore Pecorari.
“Anche grazie agli ottimi risultati si potranno continuare a sostenere tutte le iniziative sociali,
culturali, sportive e sanitarie del territorio e ora possiamo mettere in atto iniziative a tutela del reddito
delle famiglie più esposte all’aumento dei tassi di interesse generati dalle politiche monetarie europee.
Elementi di incertezza, questi, che stanno indebolendo la fiducia degli imprenditori e complicano la
valutazione del merito creditizio delle nostre imprese. In questa situazione non faremo mancare il
necessario sostegno finanziario all’economia del territorio, con particolare riguardo alle situazioni di
maggiore debolezza.”


“Siamo orgogliosi e soddisfatti dei risultati del 2022, ma dobbiamo continuare a lavorare con il
massimo impegno per poterci ripetere negli anni a venire;” – aggiunge il Presidente Sestini – “con il
bilancio 2022 si conclude il mandato amministrativo triennale e il nuovo Consiglio, che uscirà dalla
prossima Assemblea dei Soci, dovrà impegnarsi alacremente per garantire il necessario sostegno al
territorio; nell’ultimo triennio la Banca ha erogato alle iniziative sociali, sportive, culturali e sanitarie
delle nostre comunità fondi per oltre 1 milione di euro.”

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La città di Sansepolcro protagonista della Pasqua di Rai1

Ieri alcuni luoghi di Sansepolcro sono stati il set di un servizio che andrà in onda su Rai1 la domenica di Pasqua, prima della messa del Santo Padre all’interno della trasmissione “A sua immagina”.

La Resurrezione e il Polittico della Misericordia di Piero della Francesca, oltre al Volto Santo custodito nella Cattedrale, sono stati egregiamente descritti e raccontati dallo storico Don Andrea Czortek, intervistato dal giornalista Paolo Balduzzi.

La storia della morte e Resurrezione di Gesù passa attraverso l’arte e la storia di Sansepolcro ed entra nelle case di tutti gli italiani nella domenica della Santa Pasqua, prima della diretta della cerimonia eucaristica di Papa Francesco.

Durante le riprese erano presenti la direttrice del Museo Maria Cristina Giambagli e l’assessore alla cultura e turismo Francesca Mercati che ringraziano tutto lo staff della Rai per aver dedicato l’intera mattinata alla realizzazione di un servizio importantissimo per la divulgazione artistica della città e Don Andrea Czortek che si è prestato nella relazione delle opere protagoniste.

L’appuntamento è quindi per domenica alle 9.30 su Rai1.

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denunciato commerciante per detenzione di sostanze stupefacenti, scoperti lavoratori in nero

I militari della Guardia di Finanza, nei giorni scorsi, hanno concluso una serie di interventi nel centro storico di Montevarchi. In particolare, i Finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno si sono concentrati nel controllo di alcuni esercizi commerciali, sospettati di essere utilizzati come base per lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso di uno degli interventi, col prezioso supporto delle unità cinofile antidroga del 1° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Firenze, sono stati confermati i sospetti delle Fiamme Gialle, che hanno appuntato la loro attenzione sul titolare di un’attività, un montevarchino di nazionalità italiana, di 45 anni, che custodiva, all’interno del suo esercizio, circa 130 grammi tra hashish, cocaina e marijuana. Lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro e l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Arezzo, per l’illecita detenzione di sostanze stupefacenti.

I controlli sono poi proseguiti presso altre attività e, in un caso, sono stati rinvenuti due lavoratori irregolari, con la conseguente verbalizzazione del titolare, che rischia una sanzione di oltre 10.000 euro, per ciascuna persona impiegata illegalmente.

L’attività di servizio s’inserisce nel più vasto ambito delle iniziative promosse dalla Guardia di Finanza, a contrasto degli illeciti con riflessi economico-finanziari, come nel caso dello spaccio di stupefacenti, che, da un lato, genera flussi finanziari illeciti da riciclare, dall’altro, desta particolare allarme tra i cittadini, per ragioni legate all’ordine ed alla sicurezza pubblica.

Al riguardo, si precisa che le iniziative investigative assunte si basano sulle evidenze probatorie sinora raccolte e che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari. Pertanto, in attesa del giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.

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La bella storia di Antonio Gnucci, 87 anni, maestro calzolaio tifernate, storico tifoso del Citta’ di Castello calcio ed ultimo abitante di Monte Ruperto, exclave e “baronia” del Comune di Città di Castello

“Una emozione fortissima: in pochi attimi mi sono tornati alla mente gli anni vissuti in questo luogo incantato con la mia famiglia e i vicini di casa, la casa dove sono nato, i prati dove ho giocato da bambino con gli amici, la strada per andare a scuola, il panorama inconfondibile dell’infanzia che mi è rimasto sempre nel cuore e non mi ha mai abbandonato”.

Antonio Gnucci, 87 anni, tifernate “doc”, fra gli ultimi maestri calzolai della città, storico tifoso del Città di Castello calcio, riesce a stento a trattenere le lacrime nel raccontare le sensazioni che ha provato ritornando dopo oltre trenta anni a Monte Ruperto, exclave e “baronia” del Comune di Città di Castello (al cui sindaco spetta il titolo di “barone”) in territorio marchigiano, situata fra i comuni di Apecchio e di Sant’Angelo in Vado. Una troupe della Rai lo ha accompagnato in quei luoghi impervi ma ricchi di fascino dell’appennino Umbro-Marchigiano che lo hanno visto nascere e crescere assieme alla sua famiglia e ai tanti parenti e vicini di casa di allora.

Lui è l’ultimo tifernate che può raccontare cosa succedeva dal dopoguerra agli anni inizi degli anni ‘70 quando il borgo è rimasto disabitato. Lassù ora non abita più nessuno restano lì alcuni ruderi, tanta vegetazione ed una montagna di aneddoti che Antonio ha raccontato in sintesi alla troupe del Tg1 che ha realizzato un servizio. Monte Ruperto è una exclave del Comune di Città di Castello in territorio Marchigiano, situata fra i comuni di Apecchio e di Sant’Angelo in Vado. L’area è collocata oltre il crinale dell’Appennino, nell’Alta valle del Candigliano, affluente del Metauro che ha origine dalla confluenza fra fossi di Botina e quello di Scalocchio, alle pendici del Valmeronte, nel punto dove sorge l’antica Abbazia di San Benedetto.

Le complesse vicende storiche che hanno determinato la dipendenza di Monte Ruperto dal Comune di Città di Castello hanno origine in epoca tardo-antica, in seguito alla riconquista bizantina della penisola seguita alla guerra greco-gotica e alla successiva penetrazione longobarda in Altotevere. Un’operazione condotta con l’obiettivo di puntare al controllo della Flaminia all’altezza del Furlo, che ebbe esito nella definizione dei confini del Corridoio Bizantino. L’azione di contenimento dell’espansione longobarda si concretizzò con la creazione di un sistema di fortificazioni distribuite inizialmente lungo il crinale del massiccio toscano, poi alla sinistra del Tevere, come frontiera difensiva destinata a modificarsi rapidamente in seguito all’evoluzione delle fasi belliche.

E’ in questo periodo di grandi trasformazioni sociali, economiche, politiche e religiose, che sorgono i primi presidi a controllo del territorio distribuiti lungo le principali vie di comunicazione, all’ombra dei quali vengono costruite piccole chiese o pievi dedicate ai santi protettori di tradizione bizantina o longobarda; simboli di una contrapposizione religiosa (fra cattolici e ariani) in realtà militare. A ridosso di queste fortificazioni iniziarono a formarsi i primi nuclei abitati secondo una tipologia di insediamento che la storia non aveva ancora conosciuto e che si affermerà durante il medioevo con la formazione di piccoli borghi e centri di maggiori dimensioni.

Castelli, chiese e mulini andranno a costituire l’embrione di qualsiasi insediamento medievale e Monte Ruperto costituisce un esempio interessante, con il suo castello e la chiesa di San Donato, non a caso di tradizione longobarda. Da Monte Ruperto si scende pertanto lungo la valle del Candigliano fino al Furlo per immettersi nella valle del Metauro verso la costa adriatica, pertanto l’area aveva assunto un importante ruolo strategico per il controllo del territorio. Il destino di Monte Ruperto è legato a quello di Scalocchio, rimasto sotto il dominio di Città di Castello durante il medioevo, nonostante i contrasti con gli Ubaldini della Carda, Signori di Apecchio. Nella pianta a volo d’uccello di Città di Castello elaborata dall’Abate Filippo Titi nella seconda metà del ‘600 Monte Ruperto viene indicato assieme a Pietralunga come Baronia dell’Illustrissimo Magistrato, titolo che spetta tuttora al Sindaco di Città di Castello come Barone di Monte Ruperto.

“L’ultima famiglia a lasciare Monte Ruperto fu proprio quella dei Gnucci – racconta l’ingegner Giovanni Cangi, storico e profondo conoscitore del territorio e di quei luoghi dove ha realizzato anche bellissimi video assieme al professor Tommaso Bigi – attorno alla metà degli anni ’60. Il seggio di Monte Ruperto per le elezioni politiche e amministrative era quello di Scalocchio, situato a notevole distanza e non facilmente raggiungibile, per cui gli elettori che giungevano da Monte Ruperto avevano precedenza rispetto agli altri elettori. Oltre quello di Monte Ruperto esistevano altri castelli alle sorgenti del Candigliano: il castello di Scalocchio, quello di Citerna sul Candigliano, il Castello di Baciuccheto.

Le chiese appartenevano alla Diocesi di Città di Castello, sia quella di Scalocchio, la chiesa di San Lorenzo di Frigino, la Madonna della Cella e la stessa chiesa di San Donato. Nei primi anni ’60 Scalocchio fu centro di una interessante esperienza didattica nota come “Patti per l’Educazione”. Le scuole di Scalocchio avevano sede presso l’Abbazia. Vi erano solo due classi per le elementari e le medie con rispettivi tutor. Le lezioni erano tenute da docenti e trasmesse dalla RAI . Nella scuola – prosegue Cangi – pertanto c’era un televisore posto nella parete divisoria fra le due classi; di volta in volta veniva girato da un lato e dall’altro. La particolarità sta nel fatto che a Scalocchio non c’era corrente elettrica.

Si deve a Don Zefferino Caporali, parroco dell’Abbazia, l’idea di piazzare un alternatore alimentato da una turbina idraulica collocata in una cascatella del Candigliano, sufficiente per garantire il servizio. Alla scuola di Scalocchio si formarono molti giovani poi si trasferirono a Città di Castello per frequentare le scuole superiori, assistiti sempre da Don Zefferino, assegnato alla Parrocchia di Trestina dove, meritatamente, gli è stata dedicata una via.” Ecco la storia suggestiva della “baronia” che il Comune di Citta’ di Castello vuol far rivivere e valorizzare con specifiche iniziative in collaborazione con i comuni marchigiani.

Filippo Titi, Pianta di Città di Castello (XVII sec.)

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