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Truffe on-line, una donna noleggia un camper per le vacanze, ma il camper non viene consegnato.

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I Carabinieri della Stazione di Norcia, in seguito ad approfondite indagini durate circa sei mesi, sono riusciti ad individuare il presunto responsabile di una truffa ai danni di una donna di Norcia che aveva noleggiato un camper per trascorrere le vacanze estive.
Tutto ha avuto inizio nel mese di giugno del 2021 quando la donna, dopo un anno di lavoro, aveva deciso di concedersi una settimana di vacanza in camper. Navigando in internet e, attraverso una nota piattaforma, la donna aveva trovato un annuncio relativo al noleggio di camper e perciò ha contattato il numero telefonico indicato. Un uomo le ha risposto dandole la piena disponibilità per il periodo richiesto, cioè fine agosto del 2021, ed ha poi avviato una conversazione su whatsapp inviandole un file contenente un contratto di noleggio, da compilare e restituire firmato. Ottenuto l’atto di negoziazione, l’uomo ha poi invitato la malcapitata ad inviargli il saldo completo per il pagamento del noleggio del camper richiesto tramite un bonifico della cifra di 880,00 euro. Ricevuta la somma di denaro richiesta, ha rassicurato la donna dicendole che si sarebbero accordati verso la metà del mese di agosto per la consegna del camper. Così, a metà agosto, la donna ha contattato l’uomo e i due si sono accordati per la consegna del camper presso il parcheggio dell’aeroporto di Perugia, il giorno della partenza per le vacanze. Tuttavia, la sera prima della consegna, l’uomo ha prima ricontattato la donna informandola di aver avuto dei problemi all’impianto elettrico del camper e che avrebbe fatto di tutto per risolverli, poi, il giorno della partenza, le ha comunicato l’indisponibilità del mezzo noleggiato.

A questo punto la vittima, che ha dovuto rinunciare alle desiderate vacanze estive, ha fornito gli estremi del suo conto corrente per ottenere il rimborso della cifra già versata. Ma l’uomo, prima ha fatto trascorrere qualche giorno, poi ha preso altro tempo invocando dei problemi di liquidità, infine è sparito e vani sono stati i tentativi della donna di ricontattarlo in quanto il suo numero di cellulare non risultava più attivo.


La donna, a fine settembre 2021, ha chiesto aiuto ai Carabinieri della Stazione di Norcia che si sono attivati prontamente e, dopo approfonditi accertamenti ed indagini, hanno individuato il presunto autore della truffa on-line, un uomo di nazionalità italiana, già noto ai Carabinieri, che è stato denunciato, informando la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto.
I Carabinieri di Norcia, oltre a questa attività investigativa, proprio nel corso dei mesi appena trascorsi, hanno impiegato costanti risorse ed energie nella lotta alle truffe anche in ottica preventiva, attraverso incontri con i cittadini di Norcia e delle sue frazioni, al fine di sensibilizzare la popolazione sulle modalità di difesa da questa tipologia di reati, soprattutto le truffe on-line che sono aumentate durante l’emergenza epidemiologica.
Le campagne di prevenzione alle truffe continueranno, in modo tale da raggiungere il maggior numero possibile di cittadini e fornire loro utili strumenti per difendersi dai truffatori.
Le persone sottoposte alle indagini preliminari si presumono innocenti.

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Sanità Sansepolcro: Gentili – Raccosta (Azione Riformisti per Sansepolcro) “sinergia tra Umbria e Toscana, boutade elettorale o il sindaco fa sul serio?”.

“Nessuna polemica, anzi ferma volontà di provare ad instaurare un tavolo di confronto serio sulla sanità, per questo, la nostra intenzione è quella di tornare con forza a chiedere un confronto chiaro, diretto, esaustivo, sulla gestione della sanità nel nostro territorio. Inutile chiedere, tramite interviste che il Governatore Giani porti avanti quanto dichiarato a Sansepolcro, al termine della campagna elettorale dell’allora candito Laurenzi, quello che serve è che Fabrizio Innocenti metta velocemente in atto quanto dichiarato più volte in campagna elettorale, la volontà esplicita, qualora fosse stato chiamato a governare la città, di costruire una sinergia tra l’ospedale di Sansepolcro e Città di Castello, al fine di migliorare il servizio offerto ai cittadini di entrambi i comprensori. Ad oggi, al di là delle comunicazioni di facciata di queste ultime settimane, tutto tace. Noi siamo disponibili al collaborare, ma serve una presa di coscienza dell’attuale amministrazione, che pare immobile su questioni rilevanti e sinceramente molto urgenti”.

https://www.facebook.com/primo.notizie/videos/524637398863969
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Montone – Corso di pittura dell’icona con la tecnica della tempera all’uovo

Cinque incontri per prepararsi alla Pasqua ‘scrivendo’ il volto di Gesù. E’ quanto verrà realizzato al Monastero delle Clarisse diMontone con il corso base teorico e pratico della pittura dell’icona del Pantocratore secondo la tecnica della tempera all’uovo, tenuto dall’Iconografa Laura Rossi nelle domeniche del mese di marzo e nella prima di aprile. 

Un’iniziativa proposta dalla Sorelle Clarisseper vivere in modo intenso il tempo di Quaresima e prepararsi alla Pasqua, ma anche per imparare antiche tecniche applicate all’immagine dell’icona.

“Il corso – spiega Laura Rossi – è destinato ai principianti, giovani e adulti di qualsiasi età. Si partirà dalla spiegazione del soggetto scelto, con l’aggiunta di alcune note di disegno per poi lavorare sulla tavola gessata iniziando con l’applicazione della foglia oro. Si proseguirà con la pittura in diversi strati utilizzando la tempera all’uovo e i pigmenti colorati in polvere. Tutti i materiali sono compresi nel costo del corso e, in caso di assenza, sarà possibile recuperare eventuali incontri persi”.

Le iscrizioni sono aperte fino al 28 febbraio. A conclusione del corso, che prevede la partecipazione di 12 persone, ogni partecipante porterà a casa la propria icona benedetta.

Il programma degli incontri

Il corso si svolgerà nelle domeniche 6 – 13 – 20 – 27 marzo e 3 aprile, con il seguente orario: 

• ore 9.00 – 11.00 spiegazione e scrittura dell’icona;

• a seguire la S. Messa e il pranzo al sacco;

• ore 14.00 – 18.00 scrittura dell’icona;

• preghiera conclusiva.

Per iscrizioni e maggiori informazioni:

Suor Gloria Monastero Clarisse tel. 0759306140 email monastero.santagnese@gmail.com

Laura Rossi tel. 3386106305 / 0759414419 email laura290668@gmail.com

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Donazione di organi e tessuti: mozione di Gionata Gatticchi (PD)

L’obiettivo di questa mozione è quello di rimettere al centro del dibattito politico locale il tema dei diritti civili, promuovendo iniziative volte a sostenere la cultura della donazione di organi e tessuti.

La donazione di organi e di tessuto rappresenta infatti un atto di solidarietà verso il prossimo, ed è un’efficace terapia per alcune gravi malattie e forse l’unica soluzione terapeutica per alcune patologie non altrimenti curabili. Ancora oggi, però, la criticità maggiore riguarda la disponibilità degli organi da utilizzare per i trapianti stessi.

Il Comune di Città di Castello, in attuazione della normativa vigente, ha predisposto ed attuato tutte le procedure necessarie affinché presso gli Uffici Anagrafe del nostro Comune, sia istituita la procedura per l’inserimento sulla Carta d’Identità dell’espressione di volontà alla donazione di organi e tessuti, trasmessa direttamente al Sistema informativo nazionale dei trapianti.

Tuttavia, la carente diffusione di informazioni e conoscenze sul tema, può indurre gran parte dei cittadini a conclusioni errate sul sistema delle donazioni e dei trapianti di organi e sulle conseguenze future delle loro mancate scelte, sia nei confronti dei loro familiari che verso i pazienti in lista d’attesa per il trapianto. Adeguate attività di informazione e sensibilizzazione possono consentire a ciascun cittadino la maturazione di una decisione consapevole, e l’acquisizione di adeguate conoscenze sulle criticità connesse alla mancata espressione delle proprie volontà sulla donazione degli organi e una maggiore consapevolezza sugli aspetti etici e sociali connessi alle scelte da compiere.

Per questo motivo ho deciso di presentare una mozione in Consiglio Comunale, per impegnare il sindaco e la giunta amonitorare l’andamento del numero di cittadini che dichiarano di essere interessati ad esprimere l’assenso alla donazione, potenziando la formazione dei dipendenti dell’anagrafe comunale per migliorare la loro capacità di sensibilizzare i cittadini sul tema della donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto. Inoltre, si impegna l’amministrazione comunale sia a promuovere eventi pubblici in collaborazione con Aido Città di Castellosostenendone le attività istituzionali, sia ad attivare un piano di iniziative per l’informazione e la promozione della cultura della donazione attraverso il coinvolgimento e il contributo attivo dell’Ufficio scolastico e degli istituti scolastici superiori.

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Covid-19 a Città dì Castello: a 485 famiglie buoni spesa e rimborsi delle utenze per 140 mila euro

“Il Comune distribuirà buoni spesa e rimborsi delle utenze domestiche (acqua, luce, gas) per circa 140 mila euro alle 485 famiglie tifernati ammesse ai benefici dell’avviso pubblico emesso dall’ente per attenuare il disagio sociale causato dall’emergenza Covid-19”. Ne dà notizia l’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti, sottolineando “la soddisfazione di poter accogliere la quasi totalità delle domande presentate dai cittadini, ad eccezione, purtroppo, di quelle che non presentavano i requisiti necessari per essere ammesse ai contributi”.

In tutto sono state 543 le istanze pervenute agli uffici dei Servizi Sociali entro la scadenza del 9 gennaio scorso, che era stata prorogata rispetto all’iniziale termine del 31 dicembre 2021 per consentire la maggiore adesione possibile all’avviso pubblico, finanziato con le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Interno e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Delle 485 domande inserite in graduatoria, 83 riguardano la richiesta di rimborso delle bollette per le utenze domestiche.

“La possibilità di beneficiare di un contributo per i costi di acqua, luce, gas è la novità che abbiamo introdotto nell’avviso pubblico rispetto ai precedenti interventi finalizzati a sostenere i cittadini nella complessa situazione creata dalla pandemia – osserva Calagreti – e il fatto che oltre 80 famiglie abbiano richiesto i rimborsi per le utenze domestiche testimonia la difficile condizione che molti tifernati vivono in questo momento, dovuta sia alle difficoltà economiche legate alla pandemia, ma anche ai rincari delle bollette visti finora, che purtroppo probabilmente continueranno a esserci nei prossimi mesi”. “Ecco perché – precisa l’assessore – come amministrazione comunale cercheremo ancora di farci carico di tutte le piccole e grandi difficoltà dei nostri cittadini, nella speranza di una celere ripresa dell’economia del paese.”

Le famiglie beneficiarie riceveranno contributi compresi tra 130 a 400 euro, in base al numero dei componenti, maggiorati fino a 50 euro in relazione alla presenza di minori di età compresa tra zero e tre anni o di componenti con disabilità grave. Grazie alla collaborazione con il Servizio Sistemi Informativi e Telematici dell’ente l’erogazione dei sostegni economici sarà completamente telematica e rispettosa della riservatezza dei destinatari. Ogni cittadino riceverà direttamente sul telefono cellulare la comunicazione dell’importo assegnato. Nel caso dei buoni spesa, con cui si potranno effettuare acquisti entro e non oltre il 28 febbraio 2022, la somma assegnata potrà essere utilizzata esibendo la tessera sanitaria negli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa. I nuclei interessati hanno tutti un Isee fino a 16 mila euro e una disponibilità bancaria-postale complessiva (compresi investimenti in titoli di Stato, titoli azionari o obbligazionari e simili) inferiore a 10.000 euro.

Nella redazione della graduatoria è stata data precedenza a coloro che nel 2021 non abbiano beneficiato di altre forme di sussidio pubblico, come Naspi, reddito o pensione di cittadinanza, cassa integrazione, bonus partite IVA. La graduatoria verrà pubblicata nel portale web istituzionale del Comune di Città di Castello con la massima riservatezza: ciascun cittadino sarà identificato tramite numero identificativo ID rilasciato dalla piattaforma web e riceverà una comunicazione formale dell’esito della domanda presentata.

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Riconoscimento in comune a Leonardo “Fresco” Beccafichi, tifernate nella squadra di Jovanotti per il successo della canzone di Gianni Morandi a Sanremo

Dalle luci del Teatro Ariston di Sanremo all’ombra della torre civica della sua Citta’ di Castello: riconoscimento del comune a Leonardo “Fresco” Beccafichi, 45 anni, Dj, Producer, Ingegnere del suono, collaboratore dei big della canzone, da Jovanotti a Gianni Morandi e tanti altri. Di ritorno dalla “città dei fiori” ( ha lavorato nel team di produzione della canzone, “Apri tutte le porte”, del Gianni nazionale, terza in classifica finale), questa mattina è stato ricevuto in comune, nella sala consiliare, dal sindaco Luca Secondi e dall’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, in segno di gratitudine e congratulazioni per aver raggiunto un altro prestigioso obiettivo della sua brillante carriera di artista e “ingegnere” del suono.

Presente all’incontro anche il celebre clarinettista tifernate, Fabio Battistelli, amico e grande estimatore del talento tifernate fin dall’inizio della sua carriera. “Apri tutte le porte” è stata scritta da Lorenzo Jovanotti, e prodotta da Mousse T, tra Cortona, Hannover, Stoccolma, e registrata da “Fresco” presso i mitici studi Fonoprint di Bologna, con tutto il team di produzione.

“Alla fine – ha precisato Beccafichi – e’ stato poi Lorenzo e Gianni che mi hanno chiesto di andare a Sanremo per seguire la messa in onda televisiva, una cosa grande e inaspettata per me, roba da far tremare le gambe. Ma ci pensate? accanto al grande Gianni Morandi patrimonio dell’umanità! Spero, ecco di aver fatto un buon lavoro!”. Una carriera, il sogno di una vita di un ragazzo di provincia iniziata proprio dalla cameretta dell’abitazione del rione San Pio X dove “Fresco” ha vissuto con la madre Daniela e il padre Giancarlo, “il Caimano”, amato e conosciuto da tutti, scomparso nel 2017. “Comincia tutto qui a Castello nella cameretta di San Pio a casa dei miei – ha proseguito Leonardo Beccafichi con un pizzico di orgoglio e commozione – amo Città di Castello perchè da qui l’immaginazione mi ha portato più lontano di quanto avrei potuto fare andandomene via: e’ il mio rifugio, la mia tana, qui ho i miei amici, il mio studio (che e’ in via Morandi vedi il caso) e la mia famiglia che mi supporta sempre.”

Amante del Reggae, il dub, l’hip hop, la house music, a 16 anni “Fresco” ha conosciuto proprio in pieno periodo Hip Hop, Francesco Di Gesù, Frankie hi- nrg mc, tifernate d’adozione che gli regalò un campionatore, dicendogli come si faceva quella musica. “Da li in poi siamo sempre in collaborazione, Frankie e’ più di un fratello per me”. Lavora come tutto fare al Sound Studio Service dove apprende molte cose. “Poi l’incontro con Dj Ralf che era il mio idolo quando andavo a ballare, la sua musica era unica. Mi prese con se per le sue produzioni e mi ha portato in giro ed insegnato a fare la musica da ballo, il club. La nostra collaborazione sempre attiva più che mai nel quartier generale “il Ginepro” di Corciano. Nel 2007 poi proprio grazie a Ralf e una mitica mail che gli scrissi sotto consiglio di mia moglie Sara, e’ arrivato Lorenzo Jovanotti: proprio al di là della collina, mi si sono aperte davvero tutte le porte, l’incontro che mi ha cambiato la vita, insegnandomi la dedizione, l’approfondimento la ricerca, il viaggio musicale, il non arrendersi mai.

Con lui ho fatto cose inimmaginabili – ha sottolineato Beccafichi – tipo l’incontro e la collaborazione continua con Rick Rubin, produttore che non ha bisogno di presentazioni. Con Lorenzo passo gran parte delle mie giornate, a Cortona nello studio Karakorum dove si progetta, si inventa il futuro, con un volume così alto, che arriva fino in Piazza di sotto. Proprio ora stiamo terminando le nuove canzoni e l’avvicinamento al Jova Beach Party 2022, la grande festa in spiaggia.” “La mia fortuna più grande – ha concluso con la voce rotta dall’emozione – e’ stata quella di avere un babbo come il mio “Caimano”, che mi ha insegnato a viaggiare, con lo spirito giusto tipo andare in un Bar a Milano e sentirsi chiamare per nome! Fare paese! Amo Città di Castello, perchè posso prendere in due minuti la mia fiat Campagnola del ‘ 69 e andare alla Montesca dove ho un bel progetto in cantiere per l’estate 2023”. “Leonardo Beccafichi, “Fresco” è una eccellenza ed orgoglio della nostra città, esempio concreto di come la tenacia, la volontà di emergere e la passione in questo caso per la musica spesso riescono a fare miracoli.

Da Città di Castello la sua amata città dove ha mosso i primi passi fino a Sanremo e poi la prossima estate con Lorenzo Jovanotti in tour per le spiagge di tutta Italia, “Fresco” ne siamo sicuri promuoverà l’immagine del territorio dove è nato e cresciuto e dove ha tanti amici ed estimatori. Grazie “Fresco” orgoglio tifernate”, hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l’assessore Michela Botteghi, al termine della cerimonia in comune subito dopo la consegna di una riproduzione dello Sposalizio della Vergine di Raffaello realizzata dalla Bottega Tifernate di Stefano e Francesca Lazzari ed un volume sulla storia dell’artista e della città. “Grazie sono davvero onorato di tanta accoglienza e di questo riconoscimento che giunge nel giorno in cui riaprono le discoteche, i locali da ballo e tutto il mondo dello spettacolo riparte dopo mesi di stop. Un bel segnale per tanti colleghi e per tutti coloro che a vari livelli lavorano come me in questo mondo straordinario che ora con speranza cerca di risollevarsi. Grazie”, ha concluso “Fresco”.

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Covid e scuole, ecco la situazione ad un mese dal rientro. Continua il monitoraggio dell’Ufficio Scuola nei vari istituti del territorio

SANSEPOLCRO – Ad un mese esatto dal rientro dei bambini e dei ragazzi a scuola, dopo le festività natalizie, la situazione Covid in classe a Sansepolcro è in netto miglioramento: rispetto alla passata settimana (che aveva costretto numerose classi, soprattutto delle elementari, a ricorrere all’attività didattica a distanza), è tornato quasi normale. A ciò hanno contribuito le nuove norme, applicate immediatamente in virtù di una disposizione ministeriale.

Stando ai dati raccolti nei giorni scorsi dall’Ufficio Scuola del Comune, non ci sono più classi in quarantena e solo due risultano in regime di auto – sorveglianza (una all’istituto professionale Buitoni e l’altra al Liceo San Bartolomeo). Le assenze sono tornate nella media ordinaria, permanendo, però, quelle legate al contagio Covid. Nelle scuole dell’infanzia e nei nidi molti bambini, prima assenti per scelte prudenziali dei genitori, hanno ripreso la frequenza.

Migliora anche la situazione generale dei contagi a Sansepolcro: in assoluto rimane ancora alto l’incremento settimanale, ma l’entità si è notevolmente ridotta: dai 323 contagi di metà gennaio si è scesi ai 224 della settimana scorsa.

Il 1° febbraio la Direzione dell’Azienda USL Toscana sud est ha comunicato i dati relativi alle vaccinazioni a Sansepolcro. Sono confortanti per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni: quelli che hanno già ricevuto la seconda dose costituiscono il 90,68% del totale. Per la Valtiberina, naturale bacino di utenza delle nostre superiori, la percentuale è l’88,33%. Per la terza dose si scende, invece, al 22,36% a Sansepolcro e al 19,79 in Valtiberina. Deve, invece, crescere il numero dei vaccinati per i bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni, per i quali la somministrazione del vaccino è iniziata da poco tempo: il 37,93% ha ricevuto la prima dose e solo il 18,1% anche la seconda.“Risultati positivi, ma che non bastano a tenerci al sicuro”: così si è espresso il direttore dell’Asl Antonio D’Urso.

“Se, dunque, i dati giustificano un certo ottimismo, bisogna però continuare ad osservare gli ormai noti comportamenti di prevenzione – conclude l’assessore alla Sanità Mario Menichella – Vale a dire ossequio scrupoloso delle norme igieniche, distanziamento e uso della mascherina FFP2, che da oggi 11febbraio è obbligatoria solo nei luoghi chiusi. Quanto detto vale soprattutto per le scuole. Tutti a scuola! Sì, ma con prudenza”.

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Furti e reati ambientali, Carabinieri denunciano 5 persone

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Due le recenti indagini portate a termine dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che hanno portato alla denuncia di 5 persone.
In particolare, i Carabinieri di Montevarchi proseguono senza sosta le attività di contrasto ai reati predatori. Stavolta, i militari della stazione del popoloso centro valdarnese sono riusciti ad identificare i probabili autori di un furto perpetrato nei mesi scorsi, nei pressi della stazione ferroviaria, da 3 complici, di età compresa tra i 35 e i 45 anni, tutti già noti alle FF.PP.. Il furto era stato perpetrato in Piazza Donatori di Sangue, di fronte al locale scalo ferroviario. I 3 malviventi avevano preso di mira una bicicletta del tipo mountain-bike, lasciata assicurata dalla proprietaria, legata con una catena ad uno degli stalli della piazza.

Assicurata la bici, la donna aveva tranquillamente proceduto a prendere il treno, salvo poi, una volta di ritorno, trovarsi di fronte alla sgradevole sorpresa: il lucchetto di sicurezza era stato spezzato, e della bici – del valore di circa 500 Euro – non vi era nessuna traccia. Dopo averlo invano cercato dappertutto, ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri di Montevarchi. questi, una volta avuta chiarezza sul quadro dell’accaduto, hanno subito ipotizzato che qualche malintenzionato avesse potuto approfittare della trasferta della donna per impadronirsi della bicicletta, di non trascurabile valore economico. I Carabinieri hanno quindi avviato un’indagine lampo, incentrata sull’escussione delle testimonianze di chi era transitato dalla piazza in quella fascia oraria, e sull’analisi delle immagini dei circuiti di videosorveglianza presenti sulla piazza e nelle vie limitrofe. La tenacia ha premiato, perché la disamina delle immagini ha consentito di individuare i rei, inquadrati da lontano, proprio nell’atto di sottrarre la bicicletta e di cederla a un quarto soggetto, ancora in corso di identificazione. I Carabinieri di Montevarchi hanno quindi denunciato i 3 soggetti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per furto aggravato.


I Carabinieri della Stazione di Bucine, invece, si sono distinti nel perseguire i reati contro l’ambiente. Quello della tutela ambientale è un settore quanto mai di attualità, che coinvolge istituzioni e privati ad ogni livello ed in ogni contesto sociale e geografico. Anche in questo ambito, soprattutto negli ultimi mesi, l’Arma dei Carabinieri sta intensificando gli sforzi operativi, con il dispiegamento di contingenti interforze di componente Territoriale e Forestale, nonché con la diffusione, ad ogni livello, di linee guida operative finalizzate a contrastare le violazioni nella specifica materia. Nel Valdarno aretino, negli ultimi mesi, svariate sono state le operazioni portate a termine in tale delicato settore.

Da ultimo, i Carabinieri della stazione di Bucine hanno proceduto nei confronti di altri due autotrasportatori, sottoposti a controllo mentre erano diretti verso un centro di conferimento rifiuti dell’aretino. In particolare, i soggetti controllati avevano omesso di confezionare adeguatamente i rifiuti trasportati per lo smaltimento, e di separare dalle altre parti le componenti elettriche (cosiddette RAEE), che, laddove non correttamente smaltite, diventano estremamente pericolose per l’ambiente in cui vengono disperse. Nello specifico, i Carabinieri del piccolo centro della Val D’Ambra hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo il conducente di un furgone – e il suo socio – impiegato per il trasporto di rifiuti pericolosi. I carabinieri di Bucine accertavano infatti che i medesimi, sebbene in regola con l’iscrizione all’albo dei gestori ambientali, erano diretti in discarica, trasportando sul proprio autocarro degli elettrodomestici (dei forni da cucina e loro componenti) per i quali non avevano specifica autorizzazione, e per i quali non erano stati redatti i previsti formulari d’identificazione rifiuti (i cosiddetti F.I.R.). Il tutto è stato ovviamente sottoposto a sequestro, e ai due è stato contestato il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, previsto dal Testo Unico delle norme in materia ambientale.

Due le recenti indagini portate a termine dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che hanno portato alla denuncia di 5 persone.
In particolare, i Carabinieri di Montevarchi proseguono senza sosta le attività di contrasto ai reati predatori. Stavolta, i militari della stazione del popoloso centro valdarnese sono riusciti ad identificare i probabili autori di un furto perpetrato nei mesi scorsi, nei pressi della stazione ferroviaria, da 3 complici, di età compresa tra i 35 e i 45 anni, tutti già noti alle FF.PP.. Il furto era stato perpetrato in Piazza Donatori di Sangue, di fronte al locale scalo ferroviario. I 3 malviventi avevano preso di mira una bicicletta del tipo mountain-bike, lasciata assicurata dalla proprietaria, legata con una catena ad uno degli stalli della piazza.

Assicurata la bici, la donna aveva tranquillamente proceduto a prendere il treno, salvo poi, una volta di ritorno, trovarsi di fronte alla sgradevole sorpresa: il lucchetto di sicurezza era stato spezzato, e della bici – del valore di circa 500 Euro – non vi era nessuna traccia. Dopo averlo invano cercato dappertutto, ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri di Montevarchi. questi, una volta avuta chiarezza sul quadro dell’accaduto, hanno subito ipotizzato che qualche malintenzionato avesse potuto approfittare della trasferta della donna per impadronirsi della bicicletta, di non trascurabile valore economico. I Carabinieri hanno quindi avviato un’indagine lampo, incentrata sull’escussione delle testimonianze di chi era transitato dalla piazza in quella fascia oraria, e sull’analisi delle immagini dei circuiti di videosorveglianza presenti sulla piazza e nelle vie limitrofe. La tenacia ha premiato, perché la disamina delle immagini ha consentito di individuare i rei, inquadrati da lontano, proprio nell’atto di sottrarre la bicicletta e di cederla a un quarto soggetto, ancora in corso di identificazione. I Carabinieri di Montevarchi hanno quindi denunciato i 3 soggetti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per furto aggravato.


I Carabinieri della Stazione di Bucine, invece, si sono distinti nel perseguire i reati contro l’ambiente. Quello della tutela ambientale è un settore quanto mai di attualità, che coinvolge istituzioni e privati ad ogni livello ed in ogni contesto sociale e geografico. Anche in questo ambito, soprattutto negli ultimi mesi, l’Arma dei Carabinieri sta intensificando gli sforzi operativi, con il dispiegamento di contingenti interforze di componente Territoriale e Forestale, nonché con la diffusione, ad ogni livello, di linee guida operative finalizzate a contrastare le violazioni nella specifica materia. Nel Valdarno aretino, negli ultimi mesi, svariate sono state le operazioni portate a termine in tale delicato settore.

Da ultimo, i Carabinieri della stazione di Bucine hanno proceduto nei confronti di altri due autotrasportatori, sottoposti a controllo mentre erano diretti verso un centro di conferimento rifiuti dell’aretino. In particolare, i soggetti controllati avevano omesso di confezionare adeguatamente i rifiuti trasportati per lo smaltimento, e di separare dalle altre parti le componenti elettriche (cosiddette RAEE), che, laddove non correttamente smaltite, diventano estremamente pericolose per l’ambiente in cui vengono disperse. Nello specifico, i Carabinieri del piccolo centro della Val D’Ambra hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo il conducente di un furgone – e il suo socio – impiegato per il trasporto di rifiuti pericolosi. I carabinieri di Bucine accertavano infatti che i medesimi, sebbene in regola con l’iscrizione all’albo dei gestori ambientali, erano diretti in discarica, trasportando sul proprio autocarro degli elettrodomestici (dei forni da cucina e loro componenti) per i quali non avevano specifica autorizzazione, e per i quali non erano stati redatti i previsti formulari d’identificazione rifiuti (i cosiddetti F.I.R.). Il tutto è stato ovviamente sottoposto a sequestro, e ai due è stato contestato il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, previsto dal Testo Unico delle norme in materia ambientale.

Valdarno Aretino: due operazioni dei Carabinieri finalizzati alla repressione dei reati predatori e alla tutela dell’ambiente. In tutto 5 i soggetti denunciati negli ultimi giorni dai Carabinieri di Montevarchi e Bucine.

Due le recenti indagini portate a termine dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che hanno portato alla denuncia di 5 persone.
In particolare, i Carabinieri di Montevarchi proseguono senza sosta le attività di contrasto ai reati predatori. Stavolta, i militari della stazione del popoloso centro valdarnese sono riusciti ad identificare i probabili autori di un furto perpetrato nei mesi scorsi, nei pressi della stazione ferroviaria, da 3 complici, di età compresa tra i 35 e i 45 anni, tutti già noti alle FF.PP.. Il furto era stato perpetrato in Piazza Donatori di Sangue, di fronte al locale scalo ferroviario. I 3 malviventi avevano preso di mira una bicicletta del tipo mountain-bike, lasciata assicurata dalla proprietaria, legata con una catena ad uno degli stalli della piazza.

Assicurata la bici, la donna aveva tranquillamente proceduto a prendere il treno, salvo poi, una volta di ritorno, trovarsi di fronte alla sgradevole sorpresa: il lucchetto di sicurezza era stato spezzato, e della bici – del valore di circa 500 Euro – non vi era nessuna traccia. Dopo averlo invano cercato dappertutto, ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri di Montevarchi. questi, una volta avuta chiarezza sul quadro dell’accaduto, hanno subito ipotizzato che qualche malintenzionato avesse potuto approfittare della trasferta della donna per impadronirsi della bicicletta, di non trascurabile valore economico. I Carabinieri hanno quindi avviato un’indagine lampo, incentrata sull’escussione delle testimonianze di chi era transitato dalla piazza in quella fascia oraria, e sull’analisi delle immagini dei circuiti di videosorveglianza presenti sulla piazza e nelle vie limitrofe. La tenacia ha premiato, perché la disamina delle immagini ha consentito di individuare i rei, inquadrati da lontano, proprio nell’atto di sottrarre la bicicletta e di cederla a un quarto soggetto, ancora in corso di identificazione. I Carabinieri di Montevarchi hanno quindi denunciato i 3 soggetti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per furto aggravato.


I Carabinieri della Stazione di Bucine, invece, si sono distinti nel perseguire i reati contro l’ambiente. Quello della tutela ambientale è un settore quanto mai di attualità, che coinvolge istituzioni e privati ad ogni livello ed in ogni contesto sociale e geografico. Anche in questo ambito, soprattutto negli ultimi mesi, l’Arma dei Carabinieri sta intensificando gli sforzi operativi, con il dispiegamento di contingenti interforze di componente Territoriale e Forestale, nonché con la diffusione, ad ogni livello, di linee guida operative finalizzate a contrastare le violazioni nella specifica materia. Nel Valdarno aretino, negli ultimi mesi, svariate sono state le operazioni portate a termine in tale delicato settore.

Da ultimo, i Carabinieri della stazione di Bucine hanno proceduto nei confronti di altri due autotrasportatori, sottoposti a controllo mentre erano diretti verso un centro di conferimento rifiuti dell’aretino. In particolare, i soggetti controllati avevano omesso di confezionare adeguatamente i rifiuti trasportati per lo smaltimento, e di separare dalle altre parti le componenti elettriche (cosiddette RAEE), che, laddove non correttamente smaltite, diventano estremamente pericolose per l’ambiente in cui vengono disperse. Nello specifico, i Carabinieri del piccolo centro della Val D’Ambra hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo il conducente di un furgone – e il suo socio – impiegato per il trasporto di rifiuti pericolosi. I carabinieri di Bucine accertavano infatti che i medesimi, sebbene in regola con l’iscrizione all’albo dei gestori ambientali, erano diretti in discarica, trasportando sul proprio autocarro degli elettrodomestici (dei forni da cucina e loro componenti) per i quali non avevano specifica autorizzazione, e per i quali non erano stati redatti i previsti formulari d’identificazione rifiuti (i cosiddetti F.I.R.). Il tutto è stato ovviamente sottoposto a sequestro, e ai due è stato contestato il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, previsto dal Testo Unico delle norme in materia ambientale.

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La denuncia del Pd di Umbertide “Piazza Michelangelo e Parco Ranieri, un degrado assoluto, vergogna!”

UMBERTIDE – Le forze dell’ordine anche a seguito degli ultimi fatti di cronaca hanno attivato controlli nelle zone più frequentate dai ragazzi e dai cittadini, ed è un fatto importante anche per la percezione della sicurezza stessa che hanno gli umbertidesi.
“Ma – si legge nella nota PD – Insieme ai controlli occorre aver cura dei beni comuni, del patrimonio pubblico, a partire dai luoghi di maggior aggregazione della città. È mai possibile vedere Piazza Michelangelo ridotta nelle condizioni in cui si trova ora, senza un minimo di manutenzione, con la pavimentazione divelta e con una parte di illuminazione non funzionante? E il parco Ranieri – si continua – Lasciato in una situazione di sporcizia inaudita e con l’Amministrazione che si sveglia solo grazie a qualche post su Facebook.

ùDove c’è degrado e incuria prima o poi arrivano anche vandalismo e delinquenza. Ci siamo già dimenticati dell’incendio al chiosco del Parco Ranieri di due anni fa? All’Amministrazione non è corretto dare tutte le responsabilità sul tema dei controlli e del coordinamento delle forze sulla sicurezza, ma la cura e la manutenzione delle piazze, dei parchi, del patrimonio cittadino spetta solo all’Amministrazione comunale. Se una Amministrazione non ha a cuore la città – si conclude – Non ha a cuore neppure i suoi cittadini. È ora passata di darsi una mossa”.

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Giorno del Ricordo – Inaugurata a Citerna la nuova via dedicata a Norma Cossetto

Questa mattina nel territorio di Citerna, in occasione del Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, è stata inaugurata la nuova via intitolata a Norma Cossetto, studentessa universitaria di Santa Domenica di Visinada, violentata, uccisa e gettata in una foiba nel 1943.
“Una giornata molto importante per il Comune di Citerna – ha detto il sindaco Enea Paladino -, che per la prima volta ricorda con un evento pubblico il dramma delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Una pagina di storia triste della seconda guerra mondiale, che trova finalmente la sua dignità. Ecco perché come amministrazione siamo orgogliosi di inaugurare, insieme alla comunità e ai rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali, questa via nella zona industriale di Pistrino a Norma Cossetto, giovane istriana barbaramente uccisa e gettata nelle foibe. Un piccolo, ma significativo, momento di raccoglimento per onorare la memoria di Norma, a nome di tutte le altre decine di migliaia di vittime innocenti”.


Parole di vicinanza alla figura di Norma Cossetto durante la cerimonia sono state espresse anche dalla Consigliera provinciale di Perugia e Sindaca di Monte Santa Maria Tiberina, Letizia Michelini: “Norma Cossetto merita di essere ricordata ed onorata per ciò che rappresenta: una donna giovane e coraggiosa che fu vittima di violenze, della crudeltà dell’uomo nella sua versione più brutale. E’ il simbolo di un eccidio sanguinoso perpetrato nei confronti di migliaia di italiani innocenti, vittime delle conseguenze crudeli della guerra, e delle mire espansionistiche di Tito per il tramite dei partigiani Jugoslavi, che nulla hanno a che vedere con il movimento partigiano italiano di quegli anni e dei suoi valori fondanti. Non possiamo fare rappresentazioni semplificate della storia – ha concluso la Michelini –, le iniziative che ricordano le vittime degli orrori non devono essere strumentalizzate dalla politica ma diventare occasione per condannare all’unisono le discriminazioni, l’odio e la sopraffazione”.

Un po’ di storia


Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba. È stata uccisa dai partigiani di Josip Broz, meglio conosciuto come Maresciallo Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943. Le foibe sono voragini rocciose a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua, tipiche della zona carsica.
La sua storia è emblematica dei drammi e delle sofferenze delle donne dell’Istria e della Venezia Giulia negli anni dal 1943 al 1945.
Norma Cossetto è stata insignita nel 2005 della Medaglia d’oro al merito civile alla memoria su iniziativa del Presidente della Repubblica: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio» – 5 ottobre 1943.

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Gli studenti delle scuole al centro della celebrazione del “Giorno del Ricordo”. Secondi, Guerri e Botteghi: “i nostri ragazzi saranno protagonisti della costruzione della città del futuro”

“Oggi con i giovani di Città di Castello abbiamo vissuto una giornata bella e importante, all’insegna della memoria e del confronto sui temi della libertà, della democrazia, del rispetto della dignità delle persone, nella quale i nostri ragazzi hanno dimostrato una volta di più quanto siano fondamentali, con la loro maturità e la loro sensibilità, per la costruzione della città del futuro e quanto sia indispensabile renderli protagonisti della nostra azione politica e amministrativa”. A sottolinearlo sono il sindaco Luca Secondi e gli assessori ai Servizi Scolastici, Letizia Guerri, e alla Cultura, Michela Botteghi, al termine della mattinata di iniziative per la celebrazione del Giorno del Ricordo, che ha visto le scuole di Città di Castello in prima linea con i propri allievi.

Insieme agli amministratori comunali, gli studenti degli istituti secondari i secondo grado hanno ripercorso in collegamento streaming con la residenza municipale tifernate la tragedia delle foibe e dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani all’epoca della seconda Guerra Mondiale, attraverso una conversazione alla quale hanno preso parte Dino Renato Nardelli, docente dell’Università degli Studi di Perugia e rappresentante dell’Isuc (Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea), e il direttore generale della Fondazione Hallgarten-Franchetti Fabrizio Boldrini. I rappresentanti di istituto hanno avuto l’opportunità di rappresentare in presenza i compagni nell’aula consiliare, attraverso un dialogo con i relatori che ha toccato gli aspetti principali della vicenda e il messaggio che oggi può e deve trasmettere.

Successivamente il sindaco Secondi e l’assessore Guerri, alla presenza del dirigente del commissariato di Pubblica Sicurezza di Città di Castello Michele Santoro e della dirigente scolastica dell’Istituto Patrizi Cavallotti Baldelli Marta Boriosi, hanno condiviso con i ragazzi dell’Istituto Cavallotti la commemorazione della figura di Giovanni Palatucci, il giovane commissario reggente della questura di Fiume, oggi Rijeka, in Croazia, che il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau dove morì il 10 febbraio del 1945. L’amministrazione comunale ha contribuito alla rievocazione del dramma delle Foibe anche attraverso la Biblioteca comunale Carducci, dove è stato allestito uno scaffale con i testi riguardanti la vicenda storica a disposizione degli utenti del servizio.

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Città di Castello aderisce all’iniziativa dell’Anci “Luci spente nei Comuni”: stasera torre civica al buio per 30 minuti

Anche Città di Castello sarà tra i comuni italiani che stasera alle ore 20.00 spegneranno le luci di un edificio, di un monumento simbolico della città, per richiamare l’attenzione del Governo sul caro bollette che incide sui servizi ai cittadini e sul bilancio delle amministrazioni locali. A rimanere al buio per 30 minuti in segno di adesione all’iniziativa “Luci spente nei Comuni”, promossa dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anici) sarà la torre civica di piazza Gabriotti. “L’aumento dei costi energetici rende difficoltosa la chiusura dei bilanci per enti locali come il nostro, che devono garantire servizi alla collettività, dalle scuole, all’illuminazione pubblica fino al funzionamento delle sedi istituzionali e dell’impiantistica, ma ha un impatto pesante anche sulle famiglie e sulle attività produttive e commerciali – spiega il sindaco Luca Secondi – per cui è doveroso lanciare un segnale anche da Città di Castello per chiedere che il Governo adotti i provvedimenti necessari a tutelare le funzioni assicurate dai Comuni, ma anche la condizione dei cittadini e l’economia dei territori”.

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La Lega di Città di Castello ricorda le vittime delle foibe.

Questa mattina, la Lega di Città di Castello con il segretario Giorgio Baglioni, i consiglieri regionali Valerio Mancini e Manuela Puletti e militanti della sezione si sono recati in via Martiri delle Foibe di Città di Castello, per rendere omaggio agli italiani morti sotto la scure del comunismo. 

“Ricordare le vittime, ricordare l’esodo e la tragedia di centinaia di migliaia di italiani cacciati dalle proprie terre – spiega il segretario di sezione Giorgio Baglioni – è un imperativo morale e un insegnamento fondamentale da trasmettere alle nuove generazioni. 
Quasi 20 mila Italiani uccisi dai Partigiani comunisti di Tito e lanciati vivi dentro crateri profondi centinaia di metri, non possono e non devono essere dimenticati.

Per troppi anni e ancora oggi, c’è chi nega questo dramma con un silenzio tremendo che ha dato vita ad un negazionismo antistorico, anti-italiano e anti-umano, una pagina veramente brutta della storia del nostro paese che solo dal 2004 viene ricordata, con l’istituzione della giornata del ricordo. 
Finalmente anche nelle scuole si è iniziato a parlare di questa tragedia, perché è importante che i nostri ragazzi capiscano che non esistono morti di serie A e morti di serie B, esistono morti frutto della follia umana che dobbiamo conoscere, perché non accada mai più. 
Attendiamo una celebrazione ufficiale pubblica da parte dell’amministrazione comunale – conclude Baglioni – che, come ogni anno, latita su questo tema”.

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Spaccio di sostanze stupefacenti, scatta la denuncia per un ventiduenne del posto

Anche nell’ultimo fine settimana i Carabinieri della Compagnia di Città di Castello sono stati impegnati anche nell’attività di controlli al rispetto delle prescrizioni conseguenti all’epidemia da coronavirus, anche ai controlli su strada.

Oltre ai numerosi servizi esterni messi in campo da nord a sud del territorio per le attività di controllo conseguenti ai provvedimenti del Governo, che hanno visto circa 300 persone identificate e circa 130 esercizi commerciali ispezionati al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni conseguenti all’epidemia da coronavirus, massimo è stato anche l’impegno per contrastare alcune fattispecie di reato, in particolare lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti.

In tal senso, i Militari dell’Aliquota Operativa di Compagnia, durante un normale pattugliamento nel centro storico di Città di Castello, hanno notato un 32enne del posto già noto ai Carabinieri, aggirarsi con fare sospetto. Fermato e sottoposto a controllo, lo stesso è stato trovato in possesso di una modica quantità di stupefacente del tipo hashish immediatamente sottoposta a sequestro. Il giovane è stato quindi segnalato alla prefettura di Perugia quale assuntore di sostanze stupefacenti.

I Militari della Stazione Carabinieri di Città di Castello invece, hanno denunciato in stato di libertà per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti un 22enne del posto trovato in possesso di circa 8 grammi di hashish. Il giovane è stato controllato in questa frazione Gattanera in compagnia di altri due coetanei con i quali aveva poco prima consumato parte della sostanza stupefacente, prima dell’arrivo dei militari operanti. Al termine delle operazioni il giovane, come detto, è stato denunciato in stato di libertà alla competente A.G. mentre i due amici, un 25enne del posto ed un 26enne delle Marche, sono stati segnalati alla Prefettura di Perugia quali assuntori di sostanze stupefacenti.

Infine i Militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia, sempre in Città di Castello, hanno controllato due giovani, un 20enne nato nella provincia di Arezzo ed un 20 nato in Moldavia, entrambi residenti a Città di Castello, trovati in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish. Anche in questo caso la sostanza è stata sequestrata e i due giovani sono stati segnalati alla Prefettura di Perugia.

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Sicurezza, nuova serie di controlli del territorio congiunti della Polizia di Stato e della Polizia Locale

Controlli serrati congiunti da parte degli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale ieri sera in tutta l’area del capoluogo.A entrare in azione sono state quattro pattuglie della Polizia di Stato (tre provenienti da Perugia e una da Città di Castello) e una della Polizia Locale.A essere interessate dai fitto controlli sono state le aree città più sotto l’occhio attenzionato delle Forze dell’Ordine come il parco Ranieri, l’intera zona di piazza Michelangelo e quella specifica e nei dintorni della stazione ferroviaria.I controlli congiunti fanno seguito a quelli già effettuati in precedenza negli scorsi giorni a Umbertide da parte anche degli altri Corpi delle Forze dell’Ordine, intensificati in seguito alla riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si è svolta in Comune, presieduta dal Prefetto di Perugia Armando Gradone e richiesta dal sindaco Luca Carizia in seguito ad alcuni fatti di cronaca avvenuti in città.

“Questi controlli mirati a prevenire fenomeni come quelli che hanno scosso la nostra comunità sono un messaggio di vicinanza da parte delle altre istituzioni con cui il Comune collabora per garantire la massima sicurezza agli umbertidesi – affermano il sindaco Luca Carizia e l’assessore alla Polizia Locale, Francesco Cenciarini – Un sentito ringraziamento va al Prefetto di Perugia, Armando Gradone per aver recepito le istanze del nostro territorio, al questore di Perugia Giuseppe Bellassai, al vicequestore aggiunto dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Città di Castello Michele Santoro per la sinergia messa in campo con il nostro Corpo di Polizia Locale. Insieme a loro ringraziamo i Carabinieri della Stazione di Umbertide per l’impegno e la dedizione nel contribuire quotidianamente alla sicurezza dei cittadini”.

Proseguono sindaco e assessore: “Sul fronte del Daspo Urbano con cui saranno prese misure drastiche per coloro che commetteranno reati nel nostro territorio comunale, l’elaborazione del nuovo Regolamento Comunale di Polizia Urbana è a buon punto e verrà presto portato prima nell’apposita commissione consiliare e successivamente verrà sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale per la sua approvazione definitiva”.“Lo stesso percorso – aggiungono sindaco e assessore – riguarderà al cosiddetto Project Financing, che porterà al miglioramento e al cambiamento di tutte la lampadine dell’illuminazione pubblica con moderni sistemi a Led per aumentare la visibilità e la sicurezza”.

“Un grazie particolare – concludono sindaco e assessore – va al comandante della Polizia Locale, maggiore Gabriele Tacchia e a tutto il Corpo di Polizia Locale per il lavoro che stanno portando avanti, attraverso l’intensificazione del monitoraggio delle zone cittadine in cui hanno avuto luogo alcuni episodi anche attraverso la collaborazione con le altre Forze di Polizia, diffondendo un maggiore senso di sicurezza nella comunità”.

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Un mazzo di rose rosse a Via Martiri delle Foibe: un semplice gesto per non dimenticare

Una delegazione di Fratelli d’Italia ha deposto come ogni anno un mazzo di rose rosse in via Martiri delle Foibe, un piccolo semplice gesto teso a ricordare una delle tragedie del 20^ secolo che ancora fatica per deprecabili motivi ideologici a farsi strada nella memoria condivisa della Nazione. Lo scopo è proprio quello di porre non solo oggi ma per tutto l’anno ai passanti e agli automobilisti un interrogativo sul perché in quella via della zona industriale ci siano rose rosse.

Dispiace che  l’Amministrazione comunale si limiti a manifestazioni al chiuso e limitata ai soli studenti delle superiori. Vorremmo che in futuro questa semplice cerimonia non sia organizzata da un movimento politico o da Gruppi consiliari di parte ma fosse celebrata con Sindaco e Assessori.

Per questo motivo abbiamo esposto a Via Martitri delle Foibe la bandiera italiana e non quella di Partito.

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Disagio giovanile: Mosaico 2.0 “serve più controllo del territorio, al fine di evitare situazioni spiacevoli”

Il tema del disagio giovanile, degli spazi di aggregazione e soprattutto della sicurezza sono argomenti che l’Associazione IL MOSAICO vuole seguire con attenzione.
Come in parecchie città d’Italia anche a Città di Castello esistono situazioni di disagio, esiste il problema della droga e non solo tra gli adolescenti.

Abbiamo visto, solo pochi giorni fa, video sui social e scene alla televisione, in particolare nel servizio della trasmissione “Fuori dal coro” di Rete 4, in cui alla nostra città è stata affibbiata un’immagine esagerata quasi fosse una sorta di “Bronx”.

Come associazione ci dissociamo da questa esagerazione e con tutti coloro che vogliono imprimere a Città di Castello questa spiacevole fotografia, concordando con la scelta del nostro sindaco Luca Secondi per non aver rilasciato nessuna dichiarazione televisiva.

Esistono purtroppo questi fenomeni, incrementati da questa maledetta pandemia o forse già esistenti a cui nessuno purtroppo ha dato adito. Abbiamo giornalmente davanti ai nostri occhi escalation di violenza tra i più giovani e il trend del momento sembra quello di dover per forza dare colpa a qualcosa o a qualcuno. Spesso diventa uno scarica barile che viaggia dalla scuola alla famiglia con accuse vicendevoli senza però risolvere le problematiche.

Siamo tutti consapevoli che questi fenomeni esistono e possono essere contrastati, prima di tutto analizzando le problematiche e capendo le cause che li generano, attuando poi il controllo di spazi cittadini in balia di soggetti poco raccomandabili e non controllati che si organizzano in gruppi indisturbati che compiono azioni troppo spesso più grandi di loro.

Abbiamo già parlato di questi problemi e delle nostre preoccupazioni con il nostro sindaco, abbiamo chiesto che ci possano essere più controlli e un’attenzione maggiore nei pressi della stazione ferroviaria e nei luoghi un po’ più nascosti in cui questi soggetti agiscono indisturbati a volte perché non contrastati direttamente dalle forze dell’ordine che spesso passano in auto vicino alle zone esposte senza intervenire chiedendo generalità o effettuando i controlli del caso.

Ci auguriamo che ci sia un’attenzione a questi problemi da parte della nostra amministrazione comunale, che, con polizia, vigili e carabinieri dovrebbe coordinare l’ordine e il controllo. Auspichiamo che la scelta del nuovo Comandante dei Vigili Urbani, possa imprimere un’organizzazione incisiva al servizio, in stretta collaborazione con le altre forze armate.

Il cittadino ha bisogno della presenza costante e del controllo in campo degli agenti in luoghi più esposti quali stazioni ferroviarie, spazi verdi, periferie o alla Logge.

Contrastare il più possibile con il fiato sul collo questi soggetti, che molto spesso si credono i padroni del territorio…territorio che però è di tutti!

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“Giorno del ricordo”; Tesei: “le Foibe tragedia immane che non deve essere dimenticata”

“Una tragedia immane che racchiude la violenza subita e la sofferenza vissuta da tanti italiani”: è quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, in occasione del “Giorno del ricordo”, in onore delle vittime delle Foibe.

“Una giornata per celebrare la memoria delle vittime e per non dimenticare la drammatica storia degli italiani infoibati e cacciati dall’esercito del Maresciallo Tito. Un evento ancora tra luci e ombre che solo ora sta trovando il giusto spazio nella storia. In questa giornata le ingiustizie e il dolore delle popolazioni fiumane, dalmate, istriane e giuliane diventano un urlo che dobbiamo ascoltare per ristabilire la verità dei fatti.
Un sincero pensiero – conclude Tesei – va alle migliaia di vittime e alle loro famiglie colpite del feroce eccidio”.

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