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Sicurezza e funzionalità del loggiato Gildoni: interrogazione dei consiglieri PD Minciotti e Tavernelli


Con una interrogazione i consiglieri comunali del Pd Luciano Tavernelli e Massimo Minciotti pongono all’attenzione del sindaco Luciano Bacchetta e della giunta l’esigenza di garantire sicurezza e funzionalità del loggiato Gildoni a beneficio della fruizione da parte di cittadini e turisti. “Sono attive le telecamere per il controllo degli accessi al loggiato e il controllo delle zone limitrofe?”, domandano gli esponenti della maggioranza, che evidenziano l’esigenza di sapere “quali soluzioni si intendono adottare per evitare il danneggiamento delle porte scorrevoli e le continue e costose manutenzioni”. Per Tavernelli e Minciotti è necessario anche comprendere “se non si ritenga opportuno, pianificare la riqualificazione dei bagni pubblici (anche a pagamento), secondo le direttive europee, ponendo particolare attenzione ai bagni per disabili, persone di per sé ostacolate dalla presenza di barriere architettoniche, che anche di pochi centimetri risultano invalicabili per loro”. “Mettere a disposizione servizi igienici effettivamente tali e accessibili è una necessità che occorre garantire a tutti, residenti, turisti, anziani, bambini, donne in gravidanza o con neonati da cambiare, disabili”, sostengono i consiglieri del Pd, nell’evidenziare che “non averli può rappresentare una vera limitazione all’esercizio del diritto di libero movimento” e nell’esprimere la convinzione che “una sollecitazione alla realizzazione di bagni pubblici, va estesa anche alle aziende pubbliche di trasporto, e gestori di servizi che operano nel territorio”. “I servizi igienici pubblici, avendo dei costi di manutenzione ed esercizio, devono essere a pagamento, unica soluzione in grado di garantire l’effettiva funzionalità di queste infrastrutture collettive, la cui diffusione è ancora molto al di sotto dell’effettivo bisogno e del tutto carente nella nostra città”, sottolineano Tavernelli e Minciotti, a giudizio dei quali “tutti, indistintamente, pagherebbero anche un euro per poter usufruire in caso di necessità, di un servizio igienicamente e logisticamente funzionale”. Nel ricordare come nel novembre del 2016 avessero chiesto con una interrogazione di migliorare la fruibilità del loggiato Gildoni, mediante l’installazione di porte in vetro automatiche, e di monitorare l’area con impianti di videosorveglianza, i consiglieri del Pd osservano che gli obiettivi dell’iniziativa siano stati “in parte centrati, come l’abbattimento delle barriere architettoniche ottenuto con l’installazione dell’ascensore, che consente la piena fruibilità dello spazio espositivo del quadrilatero e del Circolo degli Illuminati, nel solco di un’attenzione prioritaria dell’amministrazione comunale alle esigenze di mobilità della popolazione, da quelle di chi si sposta utilizzando carrozzelle per condizioni di handicap o invalidità, a quelle di chi si muove con passeggini per i bambini”. “Nonostante i numerosi e costosi interventi, con investimenti complessivi di 176 mila euro finanziati dal Gal Alta Umbria, rappresentato dalla presidente Giuliana Falaschi, il loggiato rischia una situazione di degrado che non ci possiamo assolutamente permettere”, rilevano Tavernelli e Minciotti, che richiamano l’attenzione sulle porte scorrevoli: “probabilmente per le continue forzature, durante la chiusura notturna, non funzionano più, tranne quella verso piazza Matteotti, mentre il fatto che le stesse restino aperte favorisce di nuovo l’ingresso e la presenza di volatili, vanificando tutta la sanificazione e le opere realizzate”. “I bagni pubblici, unici al centro della città – aggiungono i rappresentanti della maggioranza – risultano chiusi e non fruibili, determinando una situazione di emergenza, sia per i cittadini che per i turisti che visitano il nostro centro storico”.
CDCNOT/20/07/04/CONSINLINEA/272/MB

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Prosperius Umbertide: Bettarelli (Pd) “serve chiarezza sul futuro, stiamo parlando di un’eccellenza territoriale e va difesa”

“Esprimo profonda preoccupazione per il futuro dell’Istituto Prosperius di Umbertide, alla luce delle ultime notizie che vedrebbero contrapposti soci pubblici e privati, con i rappresentanti di Comune e Asl addirittura votare contro il bilancio di esercizio 2019”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Michele Bettarelli, annunciando la presentazione di un’interrogazione per chiedere all’Esecutivo di Palazzo Donini “se corrispondano al vero le indiscrezioni relative ai risultati di approvazione del bilancio 2019 e quale sia la strategia della Giunta per il futuro dell’Istituto”.

“L’Istituto Prosperius Tiberino – spiega Bettarelli – rappresenta un’eccellenza territoriale nel campo socio sanitario, nato dalla sinergia tra l’esperienza amministrativa e la professionalità medico sanitaria garantendo 112 posti letto e 120 posti di lavoro. Nei giorni scorsi si sono riuniti il Cda e l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio di esercizio 2019. Nel primo caso però ci sarebbe stato il voto contrario del presidente, delegato del Sindaco. Stesso esito nell’Assemblea dei soci, dove i rappresentanti di Asl Umbria 1 e Comune di Umbertide avrebbero espresso voto contrario. Notizie che configurano una grave crisi interna all’azienda, che potrebbe arrivare a mettere in discussione addirittura la continuità aziendale per una realtà tanto significativa”.

“Il territorio tutto – prosegue Bettarelli – appare preoccupato: già presentata un’interrogazione del gruppo del Pd in Comune. È inevitabile sottolineare che tale incandescente situazione sia il frutto di due anni di governo leghista nella città di Umbertide e di otto mesi di governo del Carroccio a livello regionale. Una situazione – conclude – che agita i dipendenti, il territorio e i professionisti e che auspichiamo non abbia conseguenze deleterie”. RED/dmbData:Sabato, 4 Luglio, 2020 – 09:30

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Nuovo Commissario Asl1: PD “Dalla Lega visione proprietaria di Istituzioni  e servizi. Al Commissario Gentili i nostri auguri di buon lavoro nell’esclusivo interesse dei cittadini”

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Dopo la nomina della Presidente Tesei del nuovo Commissario di Usl 1 è arrivato puntuale nella giornata di ieri, il comunicato della Lega cittadina. In poche righe, dopo i soliti slogan da campagna elettorale che la Lega continua ad utilizzare indifferentemente dove governa e dove fa opposizione, appare chiara la visione proprietaria di istituzioni e servizi del Carroccio che dichiara attraverso Baglioni di “mettere a disposizione del nuovo Commissario il partito”.
Gentili, indicato nei giorni scorsi dalla Presidente Tesei e dall’Assessore Coletto come nuovo Commissario della Usl 1 dovrà confrontarsi con una situazione ancora emergenziale legata alla pandemia da Covid-19 e con importanti questioni per l’intera comunità tifernate arrivate alle snodo decisivo, come la firma del protocollo per la Casa della Salute, centro alzheimer e oncologia del lascito Mariani.
Per questo servirà impegno e tanto lavoro perché il diritto alla salute è un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti.Il Partito Democratico di Città di Castello augura buon lavoro al neo Commissario, nella certezza che organizzerà i servizi sanitari nell’esclusivo interesse dei cittadini.

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“Gli archimedi” del lockdown. Costretti allo stop dalle misure covid 19, in poco meno di due mesi progettano robot per sanificare

Gli “archimedi” del lockdown: in poco meno di due mesi ideato, progettato e realizzato un robot per proteggersi il più possibile dalle insidie del Covid con dispositivo di sterilizzazione mobile. Dalla geniale “nuvoletta” hi-tech di due ingegneri di Città di Castello, Giancarlo Caldari, 58 anni e Giovanni Giogli, 60 anni, titolari della Futura Engineering SRL con sede alla zona industriale Nord (azienda con esperienza pluridecennale nella robotica e automazione industriale in svariati settori produttivi) è uscito fuori un innovativo marchingegno, uno fra i primi di questo genere prodotto in Italia, un prototipo pronto ad entrare in produzione ed essere utilizzato, che è stato già battezzato con il nome di “FUTURA STERYL KING”. Un robot di ottanta chili di viti, bulloni, collegamenti e quadri elettrici capace di spostarsi all’interno degli spazi di locali pubblici o privati del settore sanitario, della grande distribuzione, di aziende, uffici, portando “in groppa” le lampade che emettono la radiazione UVC. L’esistenza della tecnica di disinfezione basata sull’utilizzo della luce ultravioletta è una tecnica nota sia per la sanificazione di oggetti o superfici sia per la loro sterilizzazione. La luce ultravioletta, invisibile all’occhio umano, ha tre bande di frequenza UVA, UVB e UVC tutte presenti nello spettro solare. Mentre UVA e UVB arrivano abbondanti sulla terra, sia pure filtrati dall’atmosfera, gli UVC sono filtrati dallo strato di ozono, presente nell’atmosfera, che ci protegge dagli effetti di questa radiazione. La radiazione nella banda degli UVC tipicamente 275nm ha la caratteristica che spezza i legami della catena proteica del DNA uccidendo le forme di vita come batteri, muffe, alghe, organismi monocellulari. Lo stesso effetto avviene interagendo sul RNA di un virus come il COVID-19 che danneggiato dal distacco di parti della sequenza perde la capacità di infettare la cellula umana. E’ solo questione di densità di energia della radiazione UVC. L’effetto si ottiene irradiando le superfici e gli oggetti con una potenza luminosa adeguata per un certo tempo. Storicamente questa caratteristica della luce ultravioletta è stata utilizzata per sterilizzare l’acqua (autoclavi, serbatoi, piscine, sistemi di filtrazione, depuratori) e per l’aria (sistemi di condizionamento, camere bianche per l’industria farmaceutica, medicale o dei semiconduttori). La necessità di irradiare vaste superfici su locali di medie o grandi dimensioni ha stimolato la fantasia e l’idea di montare delle lampade su un carrello manuale od automatico è quasi una conseguenza logica per chi si occupa di automazione. “La pausa forzata della chiusura da pandemia e la conoscenza approfondita di tecnologie avanzate e dei sistemi disponibili sul mercato ci ha permesso in poco più di un mese di sviluppare il nostro prodotto”, precisano con un pizzico di orgoglio gli ingegneri Caldari e Giogli, sempre con il trolley in mano pronti a fare tappa da uno scalo all’altro del mondo ed ora da qualche mese, fermi ai box, si fa per dire dallo stop imposto dal Covid. “Il robot mobile che abbiamo scelto – dichiarano – è un prodotto industriale affidabile, affermato che muoveva i suoi primi passi circa un decennio fa. Abbiamo assistito ai primi passi; fu presentato in anteprima ad una fiera di robot e sistemi di visione a Chicago (Automate 2011, 2013, 2015, 2017+PROMAT e MODEX), e lo abbiamo “tenuto d’occhio” fino a quando dal 2015 abbiamo avuto la possibilità di averlo a disposizione anche in Italia utilizzandolo per varie applicazioni.” “E’ un prodotto che ha un valore e quindi il dispositivo che abbiamo realizzato non si colloca in concorrenza diretta con quelli manuali o portatili reperibili anche su negozi online, ma per applicazioni più impegnative e di livello più alto. Il suo habitat naturale è quello ospedaliero e sanitario ma in Italia tutti sanno quanto sia difficile avere accesso a quell’ambiente.” Altri ambiti di utilizzo sono la grande distribuzione, le linee di produzione alimentari, farmaceutiche, cosmetiche, impianti sportivi, palestre. In ambienti particolarmente critici come l’industria alimentare, in aggiunta ai normali sistemi obbligatori di sanificazione, l’utilizzo del sistema UVC garantisce la sterilizzazione al massimo livello. Al momento il dispositivo è concepito per avere almeno due ore di autonomia “luminosa” e molte di più di autonomia motoria. “Naturalmente – proseguono Caldari e Giogli – stiamo potenziando le batterie destinate all’illuminazione per arrivare alle 3-4 ore di autonomia ed in ogni caso il sistema è in grado di ricaricare da solo le batterie presso la stazione predisposta e che fa parte del sistema. “Una considerazione importante è che anche se non si raggiungono livelli di sterilizzazione da sala operatoria, negli ambienti come uffici, supermercati, magazzini, linee di produzione si ottengono risultati comunque migliori della normale sanificazione a mano. Si può affermare – concludono – che gli scaffali pieni di beni da vendere di un supermercato possono essere sanificati a fondo solo nel momento in cui si riforniscono prima di riempirli di nuovo o solo nelle parti strutturali esterne. Il robot mobile può operare in autonomia tutte le notti disinfettando tutte le superfici che la luce raggiunge, prodotti compresi. E per prodotti si intendono anche freschi come la frutta. I sistemi di sicurezza del moto del dispositivo sono tutti certificati per potersi muovere anche in presenza di persone in piena sicurezza”. Proprio al termine degli ultimi test operativi questa mattina il sindaco Luciano Bacchetta ha fatto visita al laboratorio dell’azienda e si è congratulato con i due ingegneri tifernati per la loro realizzazione che potrebbe avere importanti utilizzi proprio sul versante del contenimento e prevenzione della diffusione della pandemia. “Un ulteriore testimonianza della straordinaria capacità di inventare, progettare e realizzare sistemi e macchinari innovativi come nel caso di questo robot avveniristico che premia la caparbietà e la capacità degli ingegneri Caldari e Giogli, espressione del tessuto imprenditorale e manageriale altotiberino e tifernate che in diversi settori produttivi si ritaglia spazi autorevoli nei mercati nazionali ed internazionali. Il made in Citta’ di castello è anche questo. Complimenti”,  ha concluso il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta

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Pinacoteca Città di Castello: dal 10 luglio, Nuvolo for Kids

Da venerdì 10 luglio 2020, presso la Pinacoteca Comunale
di Città di Castello verrà riavviato il progetto Nuvolo for Kids.
La mostra, allestita in 5 sale, ospita 45 opere del Maestro Nuvolo, rappresentative di tutta la sua produzione artistica (dal 1950 al 2005) molte delle quali inedite.
Nel percorso espositivo, una sala è interamente dedicata alle opere multimediali riferite ai cicli pittorici: Aftermandelbrot, videotapes di Oigroig e Genesi,
inoltre sono esposte per la prima volta ed in anteprima assoluta alcune delle Serotipie in PVC retroilluminate.
In questa seconda fase, l’allestimento combina tutti gli elaborati prodotti dai bambini durante i laboratori didattici con le opere del Maestro Nuvolo.

La mostra ad ingresso gratuito sarà fruibile a tutti fino al 30 settembre – durante gli orari di apertura del museo (mar. – dom. 10 – 13 / 14.30 – 18.30) –
in piena sicurezza, rispettando le nuove normative di salute pubblica.

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Umbertide cambia “crisi della maggioranza, nel governo delle cose e nella composizione della Giunta”

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CVD: Come volevasi dimostrare. Le risposte alla crisi politica e amministrativa di questa maggioranza e Giunta hanno ormai la sostanza surreale che gli umbertidesi da due anni sopportano a malapena. Non una risposta nel merito, ma un copione che ricorda più il teatro dell’assurdo con attori improbabili. Proviamo a descrivere la situazione.

Questa maggioranza, immobile e ferma sulle questioni concrete, non è più quella uscita dalle elezioni. L’alleanza tra la destra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia nelle vesti di Fracta vobis) e la lista Locchi (Umbertide partecipa) non c’è più. Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno un consigliere, per cui l’assessore Mierla non si sa se rappresenti solo se stessa o chi. I consiglieri eletti con Umbertide partecipa hanno formato un nuovo gruppo consiliare che sostiene la maggioranza di destra con gli assessori di sinistra Tosti e Pierucci, nominati però da Umbertide partecipa. Se non è crisi di Giunta, allora è trasformismo. Condito con una bella dose di partitocrazia: la politica di lungo corso Giovanna Monni, Fracta vobis-Fratelli d’Italia, è stata nominata amministratore unico di Multiservice non certo per la sua competenza manageriale e gestionale, estranea al suo curriculum, ma per grazia politica. Per salvare la crisi di Giunta, appunto, dove non aveva trovato spazio.

Poi dalle parti della concreta amministrazione del fare, la crisi è nelle cose. I Consigli comunali vengono convocati grazie alla minoranza compatta di UC, Pd e M5S; in due anni i consiglieri di maggioranza non hanno presentato un progetto o deliberazione testimoniando la loro mancanza di idee e crisi politica; i progetti votati all’unanimità (baratto amministrativo; riciclo oli usati, Riduzioni tariffarie per la cessione-donazione di eccedenze alimentari e farmaci, controllo di vicinato, tranne Zerobarriere) non sono stati nemmeno iniziati. Su lato del fisco e tributi, la Giunta ha raggiunto il massimo livello storico di pressione (Irpef e Imu/Tasi). Nella gestione della crisi Covid c’è la crisi amministrativa della Giunta: nessun euro ancora messo per famiglie e imprese, scuola e formazione. 

Sul lato della politica ambientale l’elenco delle inadempienza della Giunta è un libro aperto: nessun intervento sulla questione “puzza” a Calzolaro e non c’è traccia di sapere se l’Amministrazione per la nuova convenzione con la ditta Ecopartner voglia confermare il carico di 50mila tonnellate di rifiuti lavorati come dalle autorizzazioni passate; i progetti presentati da UC, Pd e M5s su regolamento dei fitofarmaci, sull’igiene e insediamenti insalubri, riattivazione Osservatorio Rifiuti zero, riqualificazione Parco Ranieri nemmeno sono stati presi in considerazione. Se non è crisi di Giunta, si chiama incapacità di governare.  

Per tali ragioni c’è crisi oggettiva della maggioranza, che ha nelle sue sole mani il dovere di cambiare metodi di governo, assessori e Giunta. Si aspettano dunque risposte: nel merito. Ora, non fra tre anni, per quel tempo ci penseranno i cittadini

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Insieme per Anghiari “giunta Polcri senza visione e programmazione, bilancio di previsione e rendiconto 2019 totalmente insufficienti”

All’ultimo consiglio comunale Insieme per Anghiari ha votato contro al rendiconto della gestione esercizio 2019 e alle variazioni al bilancio di previsione 2020/2022. 

Le motivazioni di questo voto contrario sono molteplici ma due per tutte sono state le questioni sulle quali abbiamo voluto soffermarci nella dichiarazione di voto: – nel quadriennio 2016-2017-2018-2019 si registra un significativo aumento della pressione tributaria e un trend a dir poco desolante sulla situazione del personale dell’ente comunale. Dalla relazione sulla gestione emergono dati allarmanti. L’autonomia impositiva dell’ente passa da 64,130 del 2016 a 79,755 del 2019, mentre la pressione fiscale passa da 498,28 del 2016 a 629,71 nel 2019. E’ evidente che questi dati smentiscono in maniera categorica le promesse fatte in campagna elettorale dalla lista Liberamente che garantiva di non aumentare le tasse. 

Sul fronte del personale siamo di fronte a un ente ormai completamente smantellato. L’attuale amministrazione non ha investito minimamente su questo importante comparto malgrado i numerosi pensionamenti che dal 2016 (anno di insediamento dell’attuale maggioranza) al 2019 hanno portato i dipendenti da 35 unità a 22(+3).  Addirittura, solo nel 2019, si registra una riduzione di personale di ben 7 unità (da 30 a 23). Rispetto alla dotazione organica dell’ente, i posti vacanti ad oggi sono 28, un numero enorme. Nonostante ciò nessun concorso è mai stato celebrato e invece che investire risorse per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, si prediligono i contratti a termine di personale precario sul quale non è possibile fare affidamento per il futuro. Sul tema del personale, peraltro, allo scorso consiglio del 28.05.20 avevamo presentato un’apposita interrogazione urgente relativa allo Staff del Sindaco. I chiarimenti richiesti sul perché di emolumenti riconosciuti allo Staff con tanto di arretrati e sui tempi di erogazione degli stessi a fronte di una delibera di giunta pubblicata ben 5 mesi dopo la sua adozione, attendono ancora risposta.  L’interrogazione, peraltro, è stata ripresentata anche all’ultimo Consiglio del 30.06 u.s. dove il Sindaco ha nuovamente assunto un atteggiamento dilatorio limitandosi a preannunciare una risposta scritta da parte dell’ufficio competente. Ovviamente, nell’interesse della cittadinanza, andremo in fondo alla questione ritenendo comunque grave questo atteggiamento ostruzionistico da parte di chi è tenuto a dare risposte. Infine, in ordine a quanto apparso in recenti articoli di stampa relativi alla nomina di Macrì alla Presidenza di Estra, il Sindaco in risposta alla nostra interpellanza, ha chiarito la propria posizione.

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Piazza Matteotti gremita per la presentazione del libro “il tuo sorriso ribelle”

Piazza Matteotti stracolma di gente per la presentazione ufficiale del libro “Il tuo sorriso ribelle” dedicato a Silvana Benigno. Duemila persone hanno assistito all’evento “L’eredità di Silvana” magistralmente condotto da Moira Lena Tassi in un centro tornato a splendere con i negozi aperti e tanta allegria… alla faccia del cancro e del lockdown. Solidarietà, musica, spettacoli e racconti di vita hanno caratterizzato l’appuntamento che non ha certo tradito le attese. Se Moira Lena Tassi ha impreziosito la serata con una sorpresa sempre finalizzata alla raccolta fondi, al resto ci hanno pensato una straordinaria Annalisa Baldi con i suoi brani, tra questi quello dedicato a Silvana dal marito Fabrizio. Da X Factor a tanti altri successi, la perugina Annalisa ha dimostrato ancora una volta la sua bravura, l’essere persona semplice oltre che grande professionista con un grande cuore. Bellissime anche le esibizioni delle ragazze della Scuola di danza di Lama guidata dalla presidente Silvia Del Bene che ha raccontato la sua esperienza di malata oncologica e soprattutto del rapporto maturato in ospedale tra una terapia e l’altra proprio con Silvana. E poi l’altra musica, e che musica, di Fabio Battistelli e Stefano Falleri, da sempre al fianco per le iniziative benefiche portate avanti negli anni da Silvana. Ma non solo, perché il titolare della Parrucchieri Milano, Davide Pecorelli, ha svelato un’altra bellissima sorpresa: l’Academy gratuita per giovani parrucchieri che sta per iniziare in questo mese porterà il volto e il messaggio positivo di Silvana, testimonial dell’iniziativa. “Non aspettare di essere felice per sorridere. Fai come Silvana”. Una frase che ha commosso tutti e che rispecchia veramente quello che stato il modo di essere di Silvana. Molto apprezzati anche gli interventi di Laura Cartocci che ha parlato di prevenzione insieme al dottor Pierantonio Bacci che con grande sensibilità ha riportato i concetti fondamentali della vita prendendo come esempio come il sorriso ribelle di Silvana. Ma non è tutto, perché Moira Lena Tassi, oltre che aver coordinato l’intera serata, da artista ormai conosciuta e molto apprezzata, ha svelato la sua ultima opera creata proprio per l’occasione: il suo splendido dipinto raffigurante il volto di Alice Franchetti è stato messo all’asta e una persona di grande generosità, che ha voluto rimanere nell’anonimato, se lo è subito aggiudicato donando una somma importante alla Fondazione Ieo-Ccm di Milano. “Ringrazio in primis Fabrizio Paladino – ha detto Moira – che mi ha dato questa grande responsabilità e opportunità: poter parlare di una grande guerriera come Silvana che ha lasciato una meravigliosa traccia indelebile nella nostra città. Io l’ho fatto con tutto il cuore e spero di esserne stata all’altezza, perché quando ascolti le testimonianze delle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla e leggi il suo libro, capisci l’importanza del messaggio che ha lasciato, un messaggio di amore e speranza per tutti”. Non sono certo passate inosservate le presenze del vice sindaco di Città di Castello Luca Secondi, pur se un ringraziamento particolare va fatto all’assessore al commercio e turismo Riccardo Carletti che ha messo a disposizione le strutture comunali e di Sogepu per la riuscita dell’appuntamento, e al sindaco Luciano Bacchetta. Un grazie, da parte di Fabrizio e Moira, anche all’imprenditore Leonardo Bambini, che ha stampato senza costi il libro dedicato a Silvana, all’assessore del Comune di San Giustino Milena Ganganelli, al sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli, sempre molto sensibile, al pari degli altri, in questi momenti e al personale dell’Umbria Soccorso Alluvionale della Protezione civile che ha curato il servizio, guidato da Gianpiero Calagreti.

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Centri estivi Polisport: ancora posti disponibili per agosto

Tutto esaurito a giugno e luglio, ma ai Centri Estivi Sportivi di Polisport ci sono ancora posti disponibili per le ultime settimane di attività in programma dal 3 agosto al 5 settembre. Per le iscrizioni è possibile rivolgersi al front-office della società di gestione degli impianti sportivi presso la piscina comunale di via Engels (telefono 075.8550785). I Centri Estivi Sportivi Polisport sono promossi in collaborazione con la cooperativa la Rondine e sono certificati anche quest’anno dal marchio di qualità Educamp del Coni, che promuove lo sport attraverso educatori tecnico-sportivi laureati in scienze motorie o diplomati Isef (con competenze specifiche e una formazione mirata curata direttamente dal Coni), prestando particolare attenzione alla corretta alimentazione, grazie alla collaborazione con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni e con la Federazione Medico Sportiva Italiana. La gestione della fase 3 dell’emergenza da Covid-19 ha reso necessario rivedere la formula delle attività, nell’ambito di un progetto rivolto ai bambini da 6 a 13 anni definito con il Comune di Città di Castello nel rispetto delle disposizioni del Governo. Le famiglie potranno scegliere tra le formule part-time (con uscita alle ore12.30); part-time più pranzo (con uscita alle ore 14.00); full-time più pranzo (con uscita alle 18,30). L’accoglienza mattutina è programmata dalle ore 7.30 alle ore 9.00: all’ingresso viene effettuato un triage per i bambini con autocertificazione del genitore, misurazione della temperatura corporea, disinfezione delle mani. Le attività sono aperte a 12 gruppi a settimana, composti da 7 bambini ciascuno, per un massimo di 84 utenti. A seguire i bambini sono 12 educatori della cooperativa, più 12 istruttori qualificati per ogni disciplina sportiva: nuoto, calcio, basket, volley, tennis, scherma, canoa, atletica leggera. Il programma giornaliero prevede nuoto, più altri due sport a rotazione ogni mattina, mentre il pomeriggio è riservato alle iniziative ludico-ricreative. Ogni gruppo segue un piano di attività prestabilito dal referente di Polisport Daniele Giambi, per la parte sportiva, e dal responsabile della cooperativa La Rondine, Marco Romanelli, per la parte ludico-ricreativa. Tutti gli operatori sportivi impegnati nelle attività sono sottoposti al protocollo anti Covid-19, che prevede visita medica e test sierologico.

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I tifernati in cifre: ecco i dati del 2019

Chi sono i quanti sono i tifernati? Una fotografia in termini socio demografici di Città di Castello è quella che emerge dalla pubblicazione annuale dei dati statistici raccolti dai Servizi Demografici del comune tifernate, “un’indagine che svolgiamo per compito istituzionale ma che periodicamente ci restituisce indicatori e parametri su cui riflettere come cittadini e come amministratori” dichiara l’assessore competente Monica Bartolini.
Il dossier del 2019 è consultabile sul sito internet www.cittadicastello.gov.it al link https://www.comune.cittadicastello.pg.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_4687_12_5.html; in primo luogo ci dice quanti sono i residenti: 39229 di cui 18.779 uomini e 20450 femmine e tra questi 4093 sono stranieri. Circa un 5% in cui la parte del leone è quello delle donne che sono 2337. Saldo naturale a meno 223 per il 2019: 282 i nati e 473 i decessi. Il movimento anagrafico migratorio è positivo: si sono iscritte all’anagrafe del comune tifernate 37 persone in più di quante se ne siano cancellate. 816 contro 779 e sia nell’uno che nell’altro caso, circa la metà sono stranieri. Rispetto al 2018 i tifernati sono passati da 39439 a 39229, 210 in meno, con un trend di lungo periodo in crescita tra 2007 e 2011, quando il totale erano sopra i 40630, che diminuisce fino all’attuale cifra con scostamenti molto piccoli di anno in anno. Guardando al movimento naturale, la dinamica tra nascite e decessi, negli ultimi dieci anni, in linea con il dato nazionale, si evidenzia un risultato negativo anche se spesso con fluttuazioni di qualche unità. In dieci anni a modificarsi è stata la curva del movimento migratorio che da un più 228 nel 2009 arriva nel 2019 ad un + 37 passando per il – 28 del 2018 e per il meno 31 del 2015. I 39229 tifernati del 2019 si distribuiscono molto sul territorio. Il centro storico ne ospita 3200, oltre 18500 il centro storico fuori le mura e il resto, oltre 17.00, nell’area circostante, che la statistica chiama località abitate e nelle quali sono comprese anche le frazioni. Se osserviamo il parametro della cittadinanza, dentro le mura di 3000 700 sono stranieri, poco meno di 2000 stranieri abitano nel centro storico fuori le mura, e il rimanente, 1400, nel territorio.
CDCNOT/20/07/03/COMINLINEA/285/SSC

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Città di Castello: incidente stradale nel quartiere San Pio, coinvolte due auto, traffico rallentato per oltre un ora

Oggi alle ore 9 si e’ verificato un incidente stradale in Via Martiri della Libertà all’incrocio con Via Dante Alighieri, nel quartiere San Pio X. Un autovettura Fiat Panda condotta da un uomo di 85 anni residente a Città di Castello e proveniente da Via D. Alighieri si e’ scontrata con un autovettura Fiat Multipla condotta da una donna di 57 anni residente nel Comune di San Giustino che stava transitando su Via M. della Libertà. A seguito dell’impatto, la Panda ha urtato la recinzione di pertinenza di un edificio, adiacente la carreggiata, e alcuni segnali stradali. Una pattuglia della Polizia municipale di Città di Castello è intervenuta sul posto per effettuare i rilievi di legge e per ricostruire la dinamica del sinistro. I conducenti dei veicoli coinvolti sono rimasti illesi. Il traffico ha subito rallentamenti per circa un ora, il tempo necessario ai rilievi della Polizia municipale e la rimozione con carro attrezzi dei veicoli incidentati.

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Città di Castello: Baglioni(Lega) “Segnale di rottura con il passato

Cambia il commissario dell’azienda sanitaria in Altotevere, arriva il marchigiano Gilberto Gentili: la Lega di Città di Castello con il suo segretario cittadino Giorgio Baglioni plaude le scelte della giunta Tesei e dell’assessore Coletto. ” Dopo sei mesi di legittimo assestamento da parte della Giunta a causa di un bilancio di previsione da approvare in tempi stretti e dall’emergenza covid, – si legge nella nota – arriva il nuovo commissario sanitario in Altotevere. Si tratta di Gilberto Gentili con un curriculum di tutto rispetto e un’ampia esperienza fatta sul campo. Il cambiamento auspicato il 27 ottobre con la vittoria di Donatella Tesei Presidente si conferma anche con questa scelta.  È stato dato un segnale forte e chiaro, un segnale di rottura inequivocabile con il passato: lo scandalo sanitopoli che ha visto agli arresti domiciliari l’ex assessore regionale alla sanità del PD e l’ex segretario regionale PD solo per citarne alcuni, deve essere “solo” un brutto ricordo per gli umbri che non si meritavano certi scandali. Come Lega riteniamo che la nomina dei nuovi commissari sanitari sia sicuramente un ottimo punto di partenza per far si che l’Umbria possa riacquistare la dignità fino ad oggi tolta. Ringraziamo quindi la Presidente Donatella Tesei, l’assessore Luca Coletto, per aver individuato in Altotevere, così come nelle altre realtà, soggetti meritevoli, con grandi esperienze, che esulano dalle riduttive nomine prettamente politiche come, invece, fino ad oggi e per 50 anni è stato fatto dalla sinistra al Governo. Colgo l’occasione  – conclude Baglioni – per dare il benvenuto al neo Commissario Sanitario al quale facciamo un grosso in bocca al lupo e ci mettiamo a disposizione per qualsiasi cosa ritenga opportuno”

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Maturità in tempi di Covid: i liceali del “Plinio il Giovane” si sono confermati ragazzi seri e ben preparati

Anche nella difficoltà di un anno scolastico così complesso, i liceali del “Plinio il Giovane” si sono confermati ragazzi seri e ben preparati nelle valutazioni finali degli esami di Stato. Le tre commissioni, che hanno operato in tutta sicurezza grazie al lavoro encomiabile del personale non docente e al supporto dato dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa Italiana, hanno riconosciuto unanimemente la grande preparazione raggiunta dalle varie classi ed hanno attribuito ben venticinque 100/100, otto  dei quali con Lode. 

Ad aver raggiunto il massimo del punteggio con l’aggiunta della Lode sono stati: Giovanni Fiorucci (5BC), Gabriele Bartolini, Elisa Mastrangeli e Alice Nataloni (5AS), Gabriele Coltrioli (5BS), Francesco Carlicchi, Giulia Lucaccioni ed Alessia Perugini (5ASA).

Il Dirigente Scolastico del Liceo Statale “Plinio il Giovane”, prof.ssa Eva Bambagiotti, commenta così i lusinghieri risultati dei suoi alunni:” Prima di tutto mi preme ringraziare tutto il corpo docente del Plinio, sia i professori che hanno preparato le sei classi quinte agli esami sia quelli che non avevano le classi dell’ultimo anno. Tutti hanno lavorato con grande dedizione, approntando in pochi giorni un’efficace Didattica a Distanza, che ha consentito agli studenti di sentirsi meno soli durante il periodo di chiusura della scuola per emergenza sanitaria, e che ha al tempo stesso scongiurato una soluzione di continuità nell’azione formativa della scuola che avrebbe avuto ripercussioni senz’altro negative nel percorso degli studenti. La preparazione per la prova orale dell’esame, risultata molto lunga e complessa, ha dato i frutti sperati e ci consente di guardare al futuro con ottimismo. Il mio plauso va a tutti i 128 ragazzi della scuola che hanno chiuso la loro carriera liceale con questo esame, che ricorderanno come tappa importante della loro crescita e  maturazione, indipendentemente dal voto conseguito. Grazie a tutti, al personale Ata, alla Protezione Civile ed alla Croce Rossa Italiana”.

Questi i voti di tutti i 128 diplomati del Plinio il Giovane:

5 A CLASSICO: Bacchetta 93, Binario 77, Brigiari 81, Bruschi 87, Cavalluzzi 96, Di Bacco 88, Ferri 70, Fouad 75, Girelli 97, Giulietti 62, Lisetti 76, Mancini Alunno 62, Martusciello 92, Medkour 60, Menichetti 81, Onofri 70, Parroni 87, Pieracci 64, Pordoli 72, Primavera 100, Seddati 74.

5 B CLASSICO: Alunni 75, Carrara 88, Cennini 76, Cortese 85, De Santi 70, Dolciami 63, Faloci Anna Chiara 92, Fiorini 100, Fiorucci 100 con Lode, Gabbolini 100, Gabriele 65, Giallini 82, Giovagnoli 100, Lella 95, Luchetti 82, Martinelli 100, Meozzi 72, Piccini 70, Nardini 91, Riccardini 100, Ricci 100, Soare 81.

5 A SCIENTIFICO: Bartolini 100 con Lode, Bastianelli 94, Camilletti 82, Ciribilli 100, Damiano 100, Ferrini 92, Giani 75, Gustinucci 100, Ioni 70, Marinelli 90, Marsiglietti 72, Mastrangeli 100 con Lode, Nardoni 91, Nataloni 100 con Lode, Petti 74, Piombini 94, Rossi Leila 70, Saberogi 85, Stagi 73, Volpi 100. 

5 B SCIENTIFICO: Attala 73, Belardinelli 72, Benni 75, Bevilacqua 88, Botteghi 77, Coltrioli 100 con Lode, Dalla Spezia 80, De Martino 70, Falcini 73, Finocchi 66, Giorni 100, Giuliani 60, Gnaspini 84, Izzo 95, Luzi 66, Meozzi 81, Nicolucci 100, Nucci 90, Pacchiarotti 68, Pierini 95, Polchi 66, Romanetti 81, Rosi Alessandro 70, Rossi Filippo 100, Stazi 82.

5 C SCIENTIFICO: Adalberti 87, Biondini 74, Bondi 77, Bruschetti 70, Cenci 97, Ciancio 91, Cortesi 96, Di Giuseppe 75, Ercolani 83, Faloci Maria 100, Giunti 95, Lanari 98, Manoni 97, Mercuri 71, Molinari 98, Nardi 84, Paccavia 70, Pasquetti 65, Sabbioni 94, Sberna 90, Zanchi 95.

5 A SCIENZE APPLICATE: Belardinelli 100, Berliocchi 87, Bonanno 73, Carlicchi 100 con Lode, Cecci 100, Corsini 67, Fiorelli 95, Gaudimonte 70, Leandri 94, Lucaccioni 100 con Lode, Luchetti 65, Marmo 64, Muca 73, Pazzaglia 90, Pazzi 94, Perugini 100 con Lode, Rosi Davide 60, Rossi Lorenzo 60, Scarfone 87. 

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Usl Umbria 1, telemedicina per i pazienti della Neurologia

 La Usl Umbria 1 ha attivato un percorso di telemedicina per pazienti con patologie neurologiche cerebro-vascolari, sindromi demielinizzanti, cefalee, disturbi del movimento, malattia di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica, sindromi demielinizzanti, epilessia e miastenia gravi. Si tratta di un progetto sperimentale attivo da giugno fino a tutto luglio che interessa l’unità operativa aziendale di neurologia dei presidi ospedalieri di Città di Castello e di Gubbio-Gualdo Tadino e che ha il supporto dell’associazione Alice di Città di Castello.

In un periodo come questo, con l’emergenza Covid-19 non ancora del tutto terminata, evitare assembramenti inutili e rispettare il distanziamento sociale restano misure fondamentali per ridurre la diffusione del contagio in particolare nelle persone in condizione di fragilità come i malati cronici.

La telemedicina, tramite l’implementazione di video-consulenze, offre la possibilità di valutare lo stato di salute generale del paziente, l’andamento di patologie croniche e la congruità delle terapie in atto sempre nel rispetto di un elevato grado di riservatezza dei dati, rappresentando una modalità operativa che integra e migliora la pratica clinica abituale.

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Sansepolcro secondo Ponte sul Fiume Tevere: PD In Comune “finalmente la firma!”


Il 1° luglio è stato firmato il contratto di appalto per l’avvio dei lavori di costruzione del Secondo Ponte sul Tevere, finalmente siamo arrivati alla fase operativa dopo tanti ritardi. È un momento importante per un’opera che la Città aspetta da tempo e siamo contenti che per l’Amminisrazione si tratti “dell’opera più importante dal dopo-guerra ad oggi”. Un’opera voluta fortemente dall’amministrazione Frullani che ha presentato il progetto e trovato il finanziamento grazie al rapporto continuo con la Regione Toscana che ha concesso un contributo di 3.200.000 euro a cui si sono aggiunti 800.000 euro a carico dell’amministrazione ottenuti con ricorso a un mutuo e vendita beni. Nel momento in cui l’Amministrazione Cornioli si è insediata, nel giugno 2016, aveva già l’opera completamente finanziata e parte della progettazione era conclusa. Purtroppo i tempi da subito si sono allungati inspiegabilmente per poi arrivare allo stallo dovuto ai ricorsi sulla gara di aggiudicazione.  Vogliamo ringraziare gli uffici della Regione Toscana per la pazienza dimostrata e l’Assesore Vincenzo Ceccarelli che  non ha fatto mai mancare il suo sostegno conoscendo l’importanza che il Secondo Ponte riveste per la nostra comunità.       

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Il campione italiano di lancio del disco, Giovanni Faloci, testimonial dei centri estivi 2020


Tutto esaurito nelle iscrizioni, con 600 bambini già prenotati per le prime sette settimane ai Centri Estivi Sportivi Polisport, certificati anche quest’anno dal marchio di qualità Educamp del Coni e promossi in collaborazione con la cooperativa la Rondine, che sono stati presentati in conferenza stampa stamattina al Centro Belvedere con un testimonial d’eccezione: Giovanni Faloci, discobolo tifernate più volte campione italiano e azzurro ai Campionati del Mondo, ai Campionati Europei e alle Universiadi, divenuto esempio nazionale per essere stato tra i primi sportivi a riprendere gli allenamenti durante l’emergenza da Covid-19 nella pista di atletica Angiolo Monti di Città di Castello per prepararsi ai Campionati Europei e alle Olimpiadi in programma nel 2021. “Riprendere a fare sport è un sogno che nella nostra città, grazie ai Centri Estivi, possono tornare a coltivare tantissimi giovani, rispettando le regole e le distanze”, ha detto Faloci nel sottolineare l’impegno del Comune di Città di Castello, insieme a Polisport, Sogepu e Cooperativa La Rondine, per offrire anche nella fase 3 dell’emergenza da Covid-19 le opportunità di praticare sport che ogni estate sono riservate a bambini e ragazzi negli impianti del Centro Belvedere. Un complesso che si è arricchito anche del nuovo impianto di Padel, realizzato da Sogepu con un investimento di 34 mila euro, che è stato inaugurato proprio stamattina alla presenza delle massime autorità sportive locali e regionali. “Città di Castello si conferma anche nel difficile contesto dell’emergenza da Covid-19 come un punto di riferimento in Umbria per la pratica sportiva”, ha sottolineato il presidente del Coni Domenico Ignozza, che ha ringraziato pubblicamente l’assessore allo Sport Massimo Massetti e l’amministrazione comunale tifernate “per una sensibilità e una passione per lo sport non comuni, che da sempre fanno di questa città e della sua impiantistica sportiva un laboratorio d’eccellenza per i progetti del Coni”. Ignozza, che ha dato atto al fiduciario territoriale Simone Santi di un impegno e di una competenza fondamentali per accompgnare gli obiettivi del Coni, ha rimarcato con soddisfazione come “la certificazione Educamp dei Centri Estivi Sportivi Polisport rappresenti per i giovani e per le loro famiglie una garanzia di qualità e sicurezza, grazie alla rigorosa formazione che il Coni assicura agli istruttori coinvolti nelle attività”. A dichiarare “orgoglio e soddisfazione per aver centrato l’obiettivo di riaprire gli impianti sportivi ed essere riusciti a dare una risposta in termini di servizi alle famiglie e ai giovani, con una offerta sportiva completa per trascorrere l’estate” sono stati l’assessore allo Sport Massimo Massetti e il presidente di Polisport Stefano Nardoni, che hanno presentato la formula 2020 dei Centri Estivi Sportivi, organizzati nel pieno rispetto delle disposizioni del Governo e della Regione sulla gestione della fase 3 dell’emergenza da Covid-19. “Lo sport ha una funzione sociale di fondamentale importanza, che per noi è indispensabile tutelare e valorizzare, anche in un contesto complesso come quello attuale”, ha rimarcato Massetti, che ha evidenziato: “se oggi siamo qui è grazie al lavoro e alla serietà di chi investe nello sport, a cominciare da Polisport e Sogepu, insieme a tutte le società che nel nostro territorio contribuiscono a promuovere la passione sportiva, in una città come la nostra che ha oltre 14 praticanti”. “Gestire i Centri Estivi nel rispetto di tutte le normative anti-Covid-19 è una responsabilità enorme, che grazie a una sinergia davvero ottimale con Comune e Polisport siamo riusciti ad affrontare al meglio, garantendo primariamente la sicurezza degli utenti”, ha puntualizzato il presidente della Cooperativa La Rondine Luciano Veschi. Nella conferenza stampa di presentazione dei Centri Estivi il presidente della sezione umbra della Federazione Italiana Nuoto Mario Provvidenza ha parlato di Città di Castello come di “un’oasi di eccellenza per il nuoto, con una impiantistica di alto livello che è di esempio per dimostrare che la piscina è un ambiente salubre e sicuro, in grado di offrire tutte le garanzie di igiene anche nell’emergenza da Covid-19”. A margine dell’incontro con i giornalisti, l’inaugurazione del nuovo terreno da gioco per il Padel ha dato il segnale di una ulteriore continuità dell’investimento del Comune nella promozione di tutte le discipline sportive. “Dopo il restyling del campo da calcio a cinque effettuato due anni fa, abbiamo voluto scommettere su uno sport emergente in Italia e nella nostra regione, ottenendo da subito riscontri molto positivi in termini di prenotazioni”, ha sottolineato l’amministratore unico di Sogepu Cristian Goracci, che ha preannunciato “l’intenzione di realizzare un secondo impianto, valutando anche l’installazione di una eventuale copertura per la pratica indoor, nell’ambito di ulteriori investimenti che pensiamo di sostenere, in coordinamento con il Comune e Polisport, sull’impiantistica del tennis nel Centro Belvedere”. Tra i primi a testare il nuovo terreno da gioco è stato il fiduciario regionale per il Padel della FIT Roberto Tenerini, che ha espresso “la soddisfazione della federazione per l’impulso alla promozione della disciplina che viene da Città di Castello, nell’ambito di un lavoro che su scala umbra è partito da quattro anni per diffonderne la pratica nella prospettiva della sua inclusione tra gli sport olimpici”.

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Che futuro per l’asilo Cavour? interpellanza di Castello Cambia

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“Quali sono i progetti del Comune per l’asilo Cavour?”. Lo chiede un’interpellanza del gruppo consiliare di Castello Cambia a firma Emanuela Arcaleni, consigliere comunale, e Vincenzo Bucci, capogruppo consiliare “per rispondere alle esigenze impellenti delle famiglie e dei bambini di Città di Castello frequentanti “l’asilo Cavour” che aspettano di conoscere il proprio destino in merito alla collocazione effettiva delle sezioni scolastiche”. Emanuela Arcaleni nel consiglio comunale di lunedì 29 giugno 2020, ha ricordato la storia del Cavour: “Da Settembre 2017 la sede delle sezioni di scuola Infanzia “Asilo Cavour”, dopo le note vicende relative allo stabile di proprietà del gruppo Banca Intesa San Paolo, è stata trasferita presso i locali dell’ Ex Seminario Vescovile; tale sede doveva essere temporanea, in attesa di più idonea sistemazione, promessa a più riprese dall’assessore; la sede attuale, prima della temporanea sospensione delle attività didattiche per emergenza sanitaria, ospitava circa 100 bambini dai (quasi) tre ai sei anni; la struttura fin da subito ha presentato problemi di varia natura, essendo nata per tutt’altri fini; problemi che sono stati tamponati in via provvisoria ma che dopo quasi tre anni risultano non del tutto risolti, rendendo la struttura sempre meno adatta ad ospitare bambini così piccoli in maniera stabile e definitiva; molte problematiche restano di assoluta evidenza: assenza di servizi igienici al piano terra, infissi molto datati dai quali si infiltra la pioggia, carenza di protezioni alle finestre, accesso con due rampe di scale decisamente poco agevole per bambini di quell’età; il Progetto 0-6 Franchetti- Cavour –San Filippo, inizialmente previsto presso area in via Collodi, Zona Meltina, ma, per ammissione della stessa assessore Cestini senza la necessaria partecipazione della cittadinanza che infatti aveva protestato aspramente, era stato presentato dall’assessore come risolutivo di questa situazione; le cronache del giugno 2018 riportano le rassicuranti parole del Sindaco per il quale il progetto è pur sempre buono e qualificante, ma viste le criticità emerse, valutiamo soluzioni alternative e migliorative. Il medesimo progetto malgrado le promesse di Sindaco e Giunta, appare scomparso da ogni cronaca e soprattutto dagli elenchi dei Progetti finanziabili collocati nella graduatoria del Piano triennale dei mutui. Ad oggi i servizi educativi per la prima infanzia risultano sospesi a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, ma che a settembre essi devono assolutamente ripartire in piena sicurezza”. Quindi Arcaleni ha chiesto conto “della reale situazione strutturale e igienica di tutti i locali della struttura dell’exSeminario, fino ad ora individuati come sede delle sezioni di scuola Infanzia Cavour” chiedendo “i certificati relativi al rischio sismico e incendio e il rispetto degli standard minimi relativi agli spazi, anche precedenti alle nuove norme di sicurezza imposte dalla pandemia. Sono stati redatti i piani di evacuazione, e se sono risultate conformi le prove di evacuazione, data la presenza di una lunga rampa di scale che rappresenta l’accesso principale al primo piano?”. “A chi compete la manutenzione e la pulizia dello spazio esterno, che risulta trascurato e sono state cercate, visionate e valutate sedi alternative all’ ex seminario, per la collocazione delle sezioni dell’Asilo Cavour e, in caso affermativo, quali e con quali riscontri e valutazioni? A che punto è la realizzazione del Progetto 0-6 e il finanziamento di oltre 2milioni di euro finalizzati alla sua realizzazione?”.Rossella Cestini, assessore ai Servizi Educativi, ha detto: “Le problematiche non nascono ora anche se le famiglie per la sua storia hanno continuato a preferire il Cavour, fino a quando all’improvviso le criticità sono emerse e abbiamo dovuto trovare un’alternativa al Seminario nell’arco di pochissimi giorni. Il punto debole della nuova sistemazione è il primo piano che rende più difficile tutta l‘organizzazione della sicurezza. I genitori ci hanno presentato diversi problemi tra cui la realizzazione di un bagno a piano terra e la sistemazione degli infissi. In futuro il progetto 0-6 in un quartiere di giovane realizzazione con tante famiglie con figli piccoli non è stato accettato stranamente e quindi l’alternativa del terreno sul prg già c’è con i soldi vincolati per l’acquisto del terreno. Abbiamo perseguito sia il percorso con l’Inail, che ha approvato due progetti e non il terzo, il nostro. Abbiamo provato a farlo andare avanti finanziariamente con gli avanzi delle altre Regione. Il ministro Bussetti a suo tempo aveva chiaro lo scenario. Le prospettive sono diverse e ci stiamo lavorando anche in senso provvisorio per migliorare l’attuale sistemazione del Cavour. Gli spazi sono il problema verso la riapertura di settembre. Coinvolgeremo anche i genitori oltre al dirigente scolastico”.Luca Secondi, assessore ai Lavori Pubblici, ha aggiunto: “Siamo beneficiario di linee di finanziamento per otto scuole e significa ammodernarle molto. Il vantaggio porta con sé una programmazione sulla logistica nel periodo del cantiere come Trestina o San Filippo. Lo 0-6 avrebbe potuto avere un canale di finanziamento indirettamente ma le risorse sono state ridotte. Nell’altro caso il finanziamento era parziale, un milione e 400mila euro. Abbiamo avuto un confronto con la Fondazione Agraria per dirottare le risorse vincolate sul Cavour e unire le forze. Laddove le cose sono incerte, ci diamo un piano B. Possiamo migliorare alcune situazioni: abbiamo molti contatti, potremmo anche spostarci un po’ dal centro e nel caso interverremo con il trasporto scolastico. C’ anche l’Arca da valutare in un piano complessivo. C’è anche il COVID: si aprono le discoteche, i centri estivi, gli sport di contatto e si fanno dei protocolli sulla scuola che sono ipocriti. O si conformano tutte le attività o non possono essere applicate misure di sicurezza speciali per le scuole soltanto. Miglioriamo l’edilizia ma siamo ragionevoli sui protocolli di distanziamento sociale”. La consigliera PSI Ursula Masciarri ha detto: “Il Cavour sta a cuore a tutti. La sede trovata presentava problematiche sia per i bambini che per i genitori o gli insegnanti. C’è stata anche una raccolta di firme. All’oggi questa sede non c’è. Ci sono discorsi aperti tra cui quella della Fondazione Agraria, che valuto positivamente. Spero in una risposta a breve ed adeguata alla legge e alle esigenze di tutti, risolvendo così questa spiacevole emergenza educativa”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto: “Il problema del Cavour è storico, nessuno l’ha messo a norma per essere un asilo. Le criticità sono emerse dopo un’ispezione della Direzione centrale della Banca che la definiva non’idonea. Con il prg avete concesso l’uso plurimo di quella struttura, se fosse stato lasciato alla destinazione scolastica, il proprietario poteva pensare ad una ristrutturazione. Siccome sempre la sinistra ha gestito questa vicenda, una mancanza dobbiamo rilevarla”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha detto: “Bene la Fondazione Agraria ma la mia personale paura è che lo stabile non è né vincolato né vendibile. Il regalo lo abbiamo fatto con il prg, lasciando campo libero su uno stabile in cui i cittadini benestanti pro bono di Città di Castello realizzarono un asilo per i bambini delle famiglie che lavoravano sui campi. Quella struttura se qualcuno fa una Lettera alla Soprintendenza diventa vincolato. La soluzione migliore sarebbe stata mantenere destinazione ad asilo anche in memoria di chi lo ha donato per liberalità alla città”. Nella replica la Cestini ha detto “L’Amministrazione non ha snobbato la strutture, abbiamo fatto molte richieste alla banca anche per acquistarla senza sapere cosa farci. Dal punto di vista economico, la ristrutturazione a sede educativa, solo il primo piano sare bbe stato coinvolto ed era un’operazione non positiva perché noi volevamo fare lo 0-6 ed abbiamo ancora il problema dell’asilo Franchetti, perché non risponde più agli standard. E’ inutile essere nostalgici. Molte mamme si lamentavano anche dell’inquinamento, essendo al centro di una strada molto trafficata”.  Arcaleni ha aggiunto: “I ritardi nelle scuole ci sono e si sommano alla problematica di distanziamento sociale. Le aule non rispettano o a mala pena gli standard Pre Covid. Non sono soddisfatta e mi metto nei panni di un genitore del Cavour. Può essere soddisfatto? Non sa e mancano due mesi dove andrà a settembre. State lavorando alle criticità dell’attuale sede? Risposte generiche”. Secondi ha concluso: “Sono stati fatti i sopralluoghi ma gli spazi sono privati. Dobbiamo scegliere la soluzione migliore. L’amministrazione vuole dislocare il Cavour rispetto al seminario. Ho anch’io una certa preferenza per l’Agraria. Vogliamo dal ministero le risorse per fare lo 0-6. Non critico i protocolli ma è meglio investire su una programmazione a lungo termine piuttosto che aumentare le complessità organizzative”.

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Giovanni Procelli (La sinistra) “Muzi Betti, un caso di eccellenza”

L’Iss ha diffuso il 17 giugno i dati finali sull’indagine nelle RSA italiane per le morti durante il picco del Covid-19. Il risultato è che nel periodo della pandemia quattro morti su dieci, avvenute nelle RSA, sono sospette Covid. In alcune Regioni, come la Lombardia, questi dati salgono fino al 60%.

Città di Castello può vantare, in questo contesto, un caso di eccellenza a livello nazionale. La sua RSA, l’Azienda di Servizi alla Persona Muzi Betti, non ha infatti registrato alcun decesso durante la pandemia.

La Muzi Betti, nella sua attività sia di Residenza protetta sia di comunità alloggio disabili adulti, contava 95 ospiti al momento dell’avvio dell’emergenza epidemiologica Covid 19.

La struttura è stata chiusa al pubblico già il 12 marzo, in anticipo di qualche giorno rispetto alle disposizioni della ASL e, visto quanto accaduto in altre Regioni, la scelta precauzionale è stata quanto mai opportuna.

Sono stati subito attivati dei protocolli operativi di emergenza che hanno riguardato la dotazione a tutto il personale di appositi dispositivi di protezione individuale, oltre a creare procedure di comportamento idonee ad evitare la penetrazione del virus all’interno delle strutture.

Le scelte si sono dimostrate efficaci, se è vero che non sono stati rilevati casi di positività né tra gli ospiti né tra gli operatori, e non è stato riscontrato alcun decesso. Va ricordato come, grazie alla costante collaborazione con la ASL, tutti gli ospiti ed il personale sono stati sottoposti a tampone in due occasioni successive (aprile e giugno), prevedendo un ulteriore ciclo di tamponi a luglio.

Vista la situazione, il CDA ha poi deciso di riaprire la struttura al pubblico a partire da lunedì 15 giugno, prevedendo tutte le procedure necessarie a garantire la sicurezza degli ospiti, dei lavoratori e dei visitatori.  

La situazione descritta conferma l’importanza del mantenimento del modello di gestione pubblica applicato ai servizi sanitari e socio-assistenziali, come garanzia non solo di parità di accesso a tali servizi, ma anche come garanzia di alti livelli assistenziali e, vista l’esperienza Covid, di sicurezza.

Inoltre, in queste ultime settimane nel nostro Paese si sono ringraziati spesso i medici e gli infermieri che operano in ambito ospedaliero; crediamo sia importante rivolgere un ringraziamento anche agli operatori della Muzi Betti ed al suo Consiglio di Amministrazione, per avere permesso la massima tutela e protezione a tutti gli ospiti della struttura. 

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