“Non intendo entrare nel merito giuridico del caso Sogepu, sarà la magistratura a esprimersi nelle sedi opportune e come Lega restiamo garantisti fino all’ultimo grado di giudizio, ma soprattutto in seguito alla convalida degli arresti domiciliari dell’ex Amministratore Unico di Sogepu e dell’amministratore di Ece Srl (ex Ecocave), ritengo non più rimandabile un chiarimento dei rappresentanti della sinistra tifernate circa le evidenti responsabilità politiche”, dichiara il Segretario della Lega Città di Castello, Giorgio Baglioni.
“Città di Castello è sempre stata amministrata da Giunte di sinistra e la gestione di questi ultimi anni è stata un crescendo di incongruenze, incarichi, nomine, coperti dal silenzio e da risposte vaghe nelle sedi istituzionali competenti – spiega – non ultimo il mantenimento in carica di un amministratore unico a capo della partecipata che gestisce i rifiuti oltre la scadenza del mandato, adducendo come motivazione la gara d’appalto. L’amministratore unico della Sogepu è una nomina che spetta alla Giunta comunale; pertanto, è paradossale che la maggioranza di sinistra ora si dichiari parte lesa in questa vicenda – prosegue – e non basta certo aver nominato un cda con persone estranee dalla politica poco più di un anno e mezzo fa per cancellare ciò che è accaduto.
Persino una parte della sinistra tifernate in questi anni ha fatto opposizione a questo sistema – ricorda – anche se nella passata consiliatura, dopo che l’ex consigliere Vincenzo Bucci è stato eletto per un solo voto dato della maggioranza a presidente della Commissione controllo e garanzia a discapito del sottoscritto, alcuna azione incisiva è stata portata avanti. Ad oggi risulta peraltro che, anche chi in passato ha cercato di discostarsi dal modus operandi di certa sinistra, nella corsa per la Regione Umbria ha scelto di essere in coalizione con chi è coinvolto nel caso Sogepu.
Come Lega continueremo a vigilare sulla questione – conclude Baglioni – e se venissero fuori elementi che evidenziano ulteriori responsabilità, sarebbe allora evidente che chi ricopre un incarico elettivo dovrebbe dimettersi, per rispetto della città e di tutti i tifernati”.
