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Approvata a maggioranza la ricognizione periodica delle partecipate del Comune di Città di Castello

Approvata a maggioranza dal consiglio comunale la ricognizione sulle partecipate del comune di Città di Castello: sì di Pd, Psi, La Sinistra, Gaetano Zucchini del Gruppo Misto, contrarie le opposizioni di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Gruppo Misto, Tiferno Insieme e Castello Cambia, Marco Gasperi del Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto. Per il consorzio Valtiberina Produce, Tela Umbra, la Fat, Sciovie di Monte Nerone si conferma l’intenzione della dismissione. Rimangono Umbra Acque, Farmacie Tifernati, Umbria Digitale, Sogepu e Polisport.

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L’arte a portata dei bambini. Alla pinacoteca comunale il progetto “Nuvolo for Kids”. Già oltre 300 le prenotazioni

Da una fusione tra l’anima dell’insegnante e l’anima dell’artista di Giorgio Ascani, alias Nuvolo, nasce il progetto “Nuvolo for Kids”, che con un format inedito proporrà dal 10 gennaio al 3 aprile alla Pinacoteca comunale una mostra di opere del maestro tifernate a misura di bambino. L’obiettivo è di stimolare la creatività dei piccoli attraverso l’arte di Nuvolo. Gli studenti delle prime tre classi delle scuola primaria avranno la possibilità di ammirare creazioni mai esposte, sistemate a un’altezza compatibile con la loro osservazione, e di partecipare a laboratori didattici a tema in collaborazione con Poliedro Cultura, utilizzando tutti i materiali cari all’artista per realizzare opere personali che saranno esposte nell’ambito del percorso museale. “Nuvolo for Kids” sarà a ingresso completamente gratuito per gli studenti, ma anche per i visitatori adulti, che potranno muoversi attraverso cinque sale della nuova ala espositiva del museo di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, allestite con circa 60 realizzazioni dell’artista che rappresentano tutti i cicli pittorici della sua produzione, comprese serotipie su pvc trasparente mai presentate al pubblico. L’iniziativa dell’Associazione Archivio Nuvolo, rivolta a tutti gli istituti del comprensorio altotiberino, ha già ottenuto oltre 300 prenotazioni e si presenta come un modello di promuovere l’arte tra le nuove generazioni, potenzialmente esportabile in tutto il territorio nazionale. In questi termini hanno salutato il progetto la vice ministra dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Anna Ascani, il sindaco Luciano Bacchetta e il consigliere regionale Michele Bettarelli, che stamattina hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa insieme al vice presidente dell’Associazione Archivio Nuvolo Paolo Ascani e al tesoriere Sandro Renghi. “Per la prima volta una mostra viene pensata per i bambini, che potranno ammirare l’arte, toccare l’arte, produrre l’arte, nel contesto familiare di opere ispirate dalla cultura e dal territorio di Città di Castello come quelle di Nuvolo – ha sottolineato la vice ministra Ascani – con un format molto interessante, che potrebbe superare i confini locali ed estendersi ad altre realtà ed altri artisti”. Di “una bellissima iniziativa che l’amministrazione comunale sostiene in maniera convinta” ha parlato il sindaco Bacchetta, che ha evidenziato come “far crescere nei bambini una sensibilità artistica è importante, come è fondamentale far conoscere la vita e le opere di una persona che ha caratterizzato la realtà culturale del nostro territorio per moltissimi anni”. Dal consigliere regionale Bettarelli sono venuti la sottolineatura dell’opera di Nuvolo, “un patrimonio di Città di Castello, dell’Umbria e dell’intera nazione, che ha rappresentato uno straordinario esempio di promozione della cultura dal livello locale al livello mondiale” e il plauso “alla proficua collaborazione tra l’Associazione Archivio Nuvolo e il Comune per stimolare la sensibilità e la conoscenza dei bambini nei confronti dell’arte”. Il progetto “Nuvolo for kids” prosegue idealmente la linea didattica già disegnata da Nuvolo durante il suo periodo di insegnamento scolastico: la libertà di fare arte e di incoraggiare la creatività. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Città di Castello, dalla Regione Umbria, dalla Provincia di Perugia, dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento, dice l’articolo 33 della Costituzione italiana, un principio al quale il Nuvolo insegnante si appellava ogni qual volta subiva dall’alto pressioni nel redigere e rispettare un programma didattico, nella convinzione che la creatività artistica non dovrebbe mai, in alcun caso, essere influenzata dal mondo esterno”, ha osservato Paolo Ascani, che ha ricondotto il motivo ispiratore del progetto anche ai risultati di alcuni studi di pedagogia, “secondo i quali i bambini fino agli otto anni di età non subiscono alcun condizionamento da ciò che li circonda e sono quindi in grado di approcciarsi senza pregiudizi all’esperienza artistica”. Delle cinque sale dedicate al progetto, tre ospiteranno l’esposizione delle opere del di Nuvolo, una sarà allestita come laboratorio didattico, dove i bambini potranno creare i loro elaborati, e una sarà riservata, da marzo ad aprile, all’esposizione degli elaborati che gli studenti avranno creato durante la visita alla mostra. “Il progetto ha come scopo primario quello di incentivare l’espressione artistica e la creatività nei bambini – ha rimarcato Renghi – pertanto i partecipanti saranno liberi di ammirare la mostra come meglio credono, senza visita guidata, soffermandosi sulle opere che ritengono più affascinanti ed evitando le altre se riterranno. Ci sarà Nuvolo, in versione fumetto, che offrirà loro le informazioni per comprendere ciò che stanno osservando e potranno cimentarsi con gli strumenti a lui cari per dare vita a creazioni personali”.Giorgio Ascani nasce nell’ottobre del 1926 a Città di Castello. Già nel 1933 si avvicina all’arte, dipingendo gli scenari di un teatrino organizzato dai genitori per intrattenere i vicini durante la guerra. Nel 1943, dopo la morte del padre inizia a lavorare alle Ferrovie, ma non abbandona la sua passione dipingendo stendardi per le processioni cittadine, scenografie teatrali e intervenendo, su commissione di monsignor Cipriani, allora Vescovo di Città di Castello, nelle chiese di Santa Maria delle Grazie e San Domenico nell’esecuzione di piccoli decori e restauri. Nel 1944, partecipa come partigiano alla Resistenza nella Brigata Proletaria d’Urto “San Faustino” ed è proprio in questa situazione che, grazie all’imprevedibilità e al silenzio con cui appariva e scompariva tra le colline umbre, gli viene dato il soprannome di “Nuvolo”, che lo identificherà per tutta la vita. Nel 1949, in occasione di una personale allestita presso la “Galleria dell’Angelo” di Angelo Baldelli, conosce il concittadino Alberto Burri che di lì a breve gli chiederà di seguirlo a Roma per aiutarlo con un importante lavoro. I due condivideranno lo studio in via Margutta fino al 1952, qui conoscerà tra gli altri: Colla, Cagli, Mannucci, Villa, con cui nascerà un sodalizio artistico e una profonda amicizia. Già nel 1952, inizia a sperimentare la tecnica serigrafica applicata all’arte, creando i suoi primi unici. Collaborerà, qualche anno dopo, anche alla stampa di alcuni silk-screen per “Arti Visive”, rivista dell’arte informale diretta da Colla e Villa, ed in seguito dal fratello Ascanio. Per la sua prima mostra personale dovrà attendere il maggio del 1955, alla Galleria “Le carrozze” di Roma, seguita da una seconda a giugno alla Galleria “Numero” di Firenze, esposizioni presentate rispettivamente da Villa e da Cagli. Il successo è immediato e solo due anni dopo è già un artista internazionale, tanto da esporre alla 19esima biennale al Brooklyn Museum nella mostra collettiva “Trends in watercolor Today, Italy-United States”. Nel 1958 viene notato anche da Peggy Guggenheim che acquista numerose opere elogiandone il lavoro. Negli anni 60, l’artista decide consapevolmente di allontanarsi dalle gallerie che gestivano le compravendite di opere d’arte scomparendo dal mer-cato ufficiale. Nel 1968 apre, in via Lungotevere Artigiani a Roma, l’Atelier di Serigrafia (“Multiplo serigrafico” a Città di Castello dal 1985), nel quale riproduce opere grafiche per molti suoi amici e colleghi, tra cui: Accardi, Boetti, Burri, Cagli, Colla, Fazzini, Gut-tuso, Kounellis, Sol Lewitt, Mastroianni, Merz, Mirko, Pistoletto, Rotella, Turcato, e molti altri. Nel 1969 vince il suo primo con corso per la cattedra di disegno all’Istituto d’Arte di Vasto; la professione di insegnante lo porterà prima a Foggia, poi a Roma ed infine all’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, dove sarà direttore fino al 1984. L’entusiasmo e la voglia di sperimentare tecniche artistiche, in varie forme, lo accompagneranno fino al 2008.

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Scomparso Luigi Camici, re degli allenatori del Galloppo italiano, cordoglio anche dall’Altotevere

Cordoglio e vicinanza alla famiglia anche dal comune di Città di Castello e dai vertici della Mostra Nazionale del Cavallo per la scomparsa a 93 anni di Luigi Camici, conosciuto nell’ambiente dell’ippica come “Sor Luigi”, uno dei più grandi allenatori del galoppo italiano. Un signore dell’ippica italiana che ha vinto tutto quello che c’era da vincere ed ha legato il suo nome e quello del figlio Fabrizio, noto allenatore, anche all’Umbria e a Città di Castello. Con Tony Bin, il leggendario cavallo di Luciano Gaucci, dell’Allevamento White Star, giubba giallo-rossa con stella bianca, ha vinto nel 1988 l’ Arc de Triomphe a Parigi, la più importante corsa al mondo ricca di fascino e di storia ed ha allenato, assieme al figlio Fabrizio, i cavalli della Scuderia “Ippica Caldese” di Giuseppe Ponti e del team manager, Riccardo Gualdani con il quale vantava legami di grande amicizia. “La figura imponente di Luigi Camici per alcuni anni si è intrecciata con le vicende sportive della scuderia tifernate dell’imprenditore Giuseppe Ponti e della signora Mirella Bianconi, inoltre attraverso il cavalier Riccardo Gualdani, abbiamo avuto l’onore di averlo ospite in alcune serate all’ippodromo, Savio di Cesena, in occasione dei Premi dedicati all’altotevere alla mostra del cavallo e al comune. Un vero e proprio signore dell’ippica, garbato nei modi e di grande saggezza che riusciva ad incantare tutti con i racconti dei trionfi ottenuti negli ippodromi di tutto il mondo”, hanno dichiarato l’assessore Massimo Massetti e il Presidente della Mostra Nazionale del Cavallo, Marcello Euro Cavargini, unitamente a Mirella Giuseppe Ponti. Condoglianze alla famiglia e ai vertici dell’ippodromo “Capannelle” di Roma dove la famiglia Camici è praticamente una istituzione.CDCNOT/2019/12/21/COMINLINEA

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Presentato alla Carducci, il volume su Raffaello Sanzio

“L’Alta Valle del Tevere è una terra di confine tra regioni in cui si manifestano sperimentazioni e si elabora un linguaggio nuovo che diventa identitario. Nell’anno 1500 , ma gli studi di Anna Maria Ambrosini Massari in questo libro fanno intravedere una data anche precedente, compare il giovanissimo Raffaello. A Città di Castello Raffaello lascia la Pala Baronci, la Crocifissione Mond, lo Sposalizio della Vergine e lo Stendardo della Trinità, l’unico ancora oggi conservato nella Pinacoteca Comunale a Palazzo Vitelli. I 4 o 5 anni di lavoro di Raffaello per Città di Castello sono stati celebrati e indagati a lungo , ma in realtà rappresentano gli aspetti più affascinanti dell’attività del Sanzio e vale la pena di ripensarli ancora per capire fino in fondo quale possa essere la sua vera formazione, le sue invenzioni e i rapporti con gli artisti della sua generazione.” E’ quanto hanno dichiarato da Mattia Giancarli, che assieme ad Anna Maria Massari Ambrosini e Alessandro Delpriori sono gli autori del volume, “Prima e dopo Raffaello, Città di Castello e il Rinascimento” realizzato dalla casa Editrice Quattroemme, Artegraf e Cartoedit, ieri pomeriggio nel corso della presentazione presso la sala convegni della Biblioteca comunale “G.Carducci” alla presenza del sindaco, Luciano Bacchetta, del vescovo, Monsignor Domenico Cancian e della professoressa Laura Teza, associato Storia dell’arte moderna Universita’ di Perugia. L’incontro coordinato da Letizia Guerri si è inserito a pieno titolo nella fase che precede il Quinto Centenario dalla morte di Raffaello Sanzio, che vedrà Citta’ di Castello assieme a Urbino e Perugia protagonista da ottobre 2020 a gennaio 2021 di mostre e iniziative di livello internazionale. “Il libro è  una testimonianza della grandezza della provincia italiana, un territorio che non finisce mai di stupire , che cela sempre una sorpresa e una scoperta,” hanno concluso gli autori.

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Getta spray urticante all’interno di un bar senza motivo

La mattina del 16 dicembre u.s. all’interno di un noto bar di Città di Castello alcuni avventori hanno avvertito una forte irritazione agli occhi e alla gola realizzando che nel locale si fosse propagato del gas urticante.
Tutti i presenti sono subito usciti all’esterno ed i proprietari del locale hanno allertato i soccorsi e sul posto sono giunti i vigili del fuoco ed i Carabinieri. Dopo che i primi hanno provveduto alla bonifica del locale i Carabinieri sono potuti entrare ed hanno iniziato le indagini per stabilire cosa fosse successo.
Grazie anche all’aiuto delle telecamere presenti all’interno del bar, si è presto giunti alla risoluzione del giallo constatando che un uomo, poi identificato in un 71enne di Città di Castello, nella sala giochi annessa al bar, aveva estratto una bomboletta spargendo il contenuto nell’ambiente.
Nessuna persona è rimasta intossicata o è ricorsa alle cure mediche.
L’uomo, comunque, è stato ugualmente denunciato all’Autorità Giudiziaria dai militari della Stazione di Città di Castello per il reato di getto pericoloso di cose. Sconosciute, al momento, le motivazioni del gesto.

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Ruba tra gli scaffali di un centro commerciale, arrestato 49enne

Nella tarda serata del 18 dicembre u.s. presso un centro commerciale di Città di Castello un addetto alla sicurezza, insospettito dai movimenti di un uomo tra gli scaffali, gli ha intimato di fermarsi per un controllo ma, per tutta risposta l’uomo ha superato le casse dirigendosi velocemente verso l’uscita. A questo punto l’addetto alla sicurezza gli si è parato davanti ma l’uomo lo ha aggredito facendo nascere un parapiglia ed una colluttazione riuscendo, comunque, a guadagnare l’uscita dal centro commerciale.

L’allarme, lanciato alla centrale operativa dei Carabinieri, ha fatto si che una pattuglia del Radiomobile che si trovava proprio in zona per i controlli rinforzati presso gli esercizi commerciali in occasione delle imminenti festività natalizie, riuscisse a rintracciare e bloccare l’individuo poco distante. L’uomo, un 49enne di Sansepolcro, è stato trovato in possesso di alcuni generi alimentari che aveva rubato poco prima al supermercato e occultato sotto al cappotto e pertanto è stato arrestato per il reato di rapina. Questa mattina è stato processato con rito direttissimo avanti al Tribunale di Perugia che ha convalidato l’arresto e rimesso in libertà il reo in attesa dei termini a difesa richiesti.

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Si chiude il progetto dell’Aucc onlus sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia

Si conclude il progetto E Allora Spogliati dell’Aucc onlus sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. 353 persone visitate gratuitamente dai medici dell’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro onlus.
Il progetto si è svolto a novembre e dicembre nei comuni di Umbertide, Lisciano Niccone, Pietralunga e Montone. Tre dermatologhe si sono alternate in dodici giornate fornendo la mappatura dei nei e visite specialistiche gratuite.
Dei 353 pazienti visitati oltre la metà erano donne con un’età media di 43 anni. Otto anni il paziente più piccolo e ottantaquattro quello più anziano visitato dalle dermatolghe dell’Aucc onlus.
I fattori di rischio per lo sviluppo di tumori della pelle maggiormente riscontrati sono stati il fototipo chiaro (158 pazienti, 53%) e la storia personale di ripetute ustioni solari (100 pazienti).
Nell’11 % dei visitati le ustioni erano associate ad una esposizione solare prolungata, con un numero di ore trascorso all’aperto maggiore di 35 a settimana per 18 anni per cause professionali (braccianti agricoli o lavori nell’edilizia).
In quaranta pazienti si sono riscontrati nevi atipici e nove le lesioni fortemente sospette per melanoma per le quali è stata richiesta una asportazione chirurgica per esame istologico.
Su 56 lesioni, invece, sono stati richiesti esami di approfondimento diagnostico, quali l’epiluminescenza digitale da ripetere a 3 o 6 mesi di distanza, o la microscopia confocale. Al 64,84% dei pazienti è stata consigliata una visita di controllo annuale e al 19,25% (soggetti con pochi nevi e nessun fattore di rischio) un controllo ogni 2-3 anni. Tutti sono stati istruiti sull’importanza dell’autoesame e di una fotoprotezione adeguata.
Il progetto si è realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e grazie alla collaborazione di Enti pubblici, associazioni, farmacie e molti volontari.

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Pallavolo serie B/M: Città di Castello attesa dalla difficile trasferta con Ferrara

Ultima trasferta del 2019 per la Job Italia Città di Castello che giocherà domenica 22 dicembre alle ore 18 a Ferrara il match con la 4Torri. Sarà ancora una gara non facile contro una squadra che è appena al di sopra della soglia salvezza. Ed allora ci vorrà il miglior Città di Castello, quello visto a sprazzi in questo girone di andata ed anche a Pontedera sabato scorso per portare via qualche punto. Ma, come sempre da un mese a questa parte, Marco Bartolini dovrà fare a meno di Filippo Fuganti Pedoni e non avrà nemmeno Patrik Valenti, il posto 4 recentemente tesserato dalla società del presidente Amedeo Cancellieri. Insomma, tra qualche influenza ed acciacco, sarà necessario un superlavoro di quelli che scenderanno in campo contro una squadra dalle grandi tradizioni che sta faticando a ritagliarsi uno spazio in questo girone così difficile.
Ferrara che dovrebbe andare in campo con Zambelli in regia e Spagnol opposto, Masotti e Ballerio in posto 4, Bragatto e Smanio centrali, Martello libero.
Il centrale biancorosso Mario Marino presenta così a gara:”Avremo bisogno di dare tutti qualcosa in più per fare risultato: la speranza è che finalmente anche lafortuna giri dalla nostra parte”.
Intanto Mirco Monaldi, secondo allenatore della Job Italia, ha ottenuto la qualifica di preparatore atletico della Pallavolo, a seguito del corso e dell’esame finale sostenuto a Roma nei giorni scorsi.
Così in campo (Ferrara, ore 18, arbitri Luca Porti e Alessia Fabbretti):
KRIFI CAFFE’ 4TORRI FERRARA: Biondi, Ruffo, Morelli, Spagnol, Zambelli, Grazzi, Ballerio, Bertoli (L2), Masotti, Smanio, Bragatto, Ceban, Martello (L). All. Zambelli.
JOB ITALIA CITTA’DI CASTELLO: Marini, Cipriani, Cherubini, Zangarelli, Franceschini, Marino, Cioffi (L), Cesari (L2), Giglio, Camilletti, Celestini, Montacci, Pitocchi. All. Bartolini.

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Rigenerazione urbana, per Sansepolcro nuovo finanziamento da 310mila euro
I contributi regionali interesseranno via Aggiunti e gli spazi di CasermArcheologica

Sansepolcro sempre più al centro delle politiche regionali rivolte alla rigenerazione urbana. C’è anche la città di Piero tra i comuni beneficiari del finanziamento che la Regione Toscana ha stanziato per una serie di progetti dedicati alla riqualificazione di immobili e aree degradate e alla valorizzazione di spazi aperti e di ‘connessioni urbane’.
Complessivamente saranno finanziati 22 interventi in 19 comuni delle aree interne della regione, per un investimento di 6 milioni e 715mila euro. In particolare, al Comune di Sansepolcro andranno 310.400 euro per una riqualificazione che interesserà l’area di via Niccolo’ Aggiunti conosciuta come ‘strada dei musei’, ossia la tratta compresa tra i Giardini di Piero della Francesca e Palazzo Muglioni sede di CasermArcheologica. Grazie a questo nuovo intervento, l’edificio che ospita le attività dell’associazione culturale verrà ufficialmente inserito all’interno del circuito museale cittadino.
“Dare nuova vita al tessuto urbano esistente è una missione importantissima nell’ottica di un rilancio concreto della nostra città – dichiara il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli – Rivolgiamo un ringraziamento alla Regione e in particolare all’assessore Ceccarelli per il sostegno ai nostri progetti di innovazione e facciamo un in bocca al lupo a CasermArcheologica per questo nuovo importante impegno che siamo certi produrrà grandi risultati.”
“Il nostro Comune è riuscito a rientrare tra le 22 proposte finanziate su 58 progetti totali che erano stati presentati – sottolinea Riccardo Marzi, assessore ai Lavori Pubblici – La nostra amministrazione crede fortemente nella Strada dei Musei. Questo nuovo intervento di riqualificazione, di fatto, costituirà uno step fondamentale nel completamento del nostro obiettivo favorendo il completo sviluppo di un’area unica dalle

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Questa sera dalla ore 21,15 su Rete Sole (CH 13) torna in Primo Piano. Puntata speciale dedicata al presepe vivente di San Giustino

Torna In Primo Piano, con una puntata interamente dedicata al presepe vivente di San Giustino
https://vimeo.com/manage/380183120/general

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Giornata di studi sulla “faglia altotiberina” promossa da ordine geologi, regione Umbria, Universita’, Comune e INGV

Città di Castello ha ospitato, presso la sala convegni della Biblioteca “Carducci”, un importante seminario scientifico sulla “faglia altotiberina”, struttura tettonica (forse è meglio usare il termine geologica) che si trova ad Ovest della Valle del Tevere e che ne ha influenzato l’attuale conformazione, fra San Sepolcro e Perugia. Tale struttura è solo da poco oggetto di studio della comunità geologica e nel seminario, organizzato dall’Ordine dei Geologi della Regione Umbria, con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dell’Università di Perugia – Dipartimento di Fisica e Geologia e del Comune di Città di Castello, con il contributo economico di Edilgiorni e della STACEC, si è fatto il punto sulle attività di conoscenza. Dopo i saluti del rappresentante dell’Ordine dei Geologi, Francesco Brunelli, che ha poi coordinato il seminario e dei rappresentati del comune tifernate, il Sindaco, Luciano Bacchetta, e l’Assessore all’Urbanistica, Rossella Cestini, sono state esposte relazioni multidisciplinari. Viviana Castelli (INGV) ha esposto la Storia sismica della Valtiberina con particolare riguardo al terremoto di Città di Castello del 1789, evidenziando dati di archivio particolarmente significativi. Massimiliano Barchi (Università di Perugia) ha trattato il collocamento della faglia altotiberina nel contesto tettonico dell’Italia centrale, struttura attiva con bassa sismicità, evidenziando gli studi che ne hanno portato all’individuazione. Giovanni Chiodini (INGV) ha esposto le ricerche in atto su Emissione di CO2 e  terremoti, con esempi della recente crisi appenninica. Lauro Chiaraluce (INGV) ha introdotto i presenti all’osservatorio multidisciplinare dell’Alta Valle del Tevere: progetto TABOO. Questo progetto riguarda una delle più importanti infrastrutture di ricerca a livello europeo sul rischio sismico con monitoraggio di tipo sismico (sono stati rilevati oltre 40000 terremoti dal 2010, quasi tutti rilevati solo dagli strumenti, particolarmente sofisticati) chimico (relativamente all’emissione di anidride carbonica e Radon) geodetico (relativamente a spostamenti del terreno anche modestissimi) ed è collocata nella zona dell’Altotevere, fino a Perugia. Lorenzo Sedda, giovane geologo aretino, ha esposto la parte della tesi del Corso di Perfezionamento di Alta formazione in Microzonazione Sismica e Risposta Sismica Locale (organizzato dall’Università di Perugia in collaborazione con l’Ordine dei Geologi Regione Umbria) dal titolo “La faglia altotiberina nel quadro dello studio di microzonazione sismica di un’area nel Comune di Anghiari”. I numerosi i partecipanti (fra cui una classe dell’Istituto Tecnico per Geometri di Città di Castello) anche provenienti da fuori regione, a testimonianza della bontà dell’iniziativa, hanno seguito con estrema attenzione le esposizioni e, dato l’interesse, non sono esclusi seminari di approfondimento dell’argomento.

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Auguri di natale nel segno di due presepi nati dal riuso di legno e ferro: stamattina l’incontro in comune e all’Asp Bufalini tra il sindaco Bacchetta e il vescovo Cancian

Il legno e il ferro hanno preso nuova vita nei presepi che, all’insegna del riuso dei materiali, diffondono il messaggio d’amore della natività nella residenza municipale di Città di Castello e presso il Centro di istruzione e formazione dell’Asp Giovanni Ottavio Bufalini. Le due creazioni sono state accomunate stamattina dall’appuntamento che il sindaco Luciano Bacchetta e il vescovo monsignor Domenico Cancian si sono dati nelle sedi che le ospitano per lo scambio degli auguri con i rispettivi dipendenti. Nel palazzo del Comune è stato Giulio Mariucci a plasmare il simbolo del Natale con sapienza artigianale e fantasia, trasformando la vecchia anta in legno di una cucina che ha un legame particolare con l’associazione degli Amici del Presepe di Città di Castello: il mobile era infatti appartenuto a Gualtiero Angelini, a cui il sodalizio è stato intitolato dopo la sua scomparsa per ricordarne l’inesauribile impegno cui fece nascere e ha fatto crescere la Mostra Internazionale di Arte Presepiale che quest’anno celebra i vent’anni di vita. Nella residenza municipale il vescovo Cancian ha ringraziato i dipendenti comunali per il loro servizio alla città e insieme al sindaco Bacchetta ha augurato serene feste a tutti i presenti. Presso l’Asp Bufalini sono stati invece i residui ferrosi derivanti dalle lavorazioni nel laboratorio del corso di meccanica a dare forma e significato alla rappresentazione della natività, grazie alla creatività degli studenti dell’istituto che hanno lavorato con i propri docenti alla realizzazione di questa inedita idea. Nella visita alla scuola, alla presenza del presidente Stefano Briganti e del direttore Marco Menichetti, il sindaco Bacchetta ha sottolineato l’importanza che il Centro di formazione professionale riveste per il territorio, in particolar modo per il messaggio di inclusione ed equità che da sempre ne contraddistingue l’attività. Nell’occasione il primo cittadino ha salutato con affetto Gregorio Milli, che, al termine di un proficuo anno lavorativo, ha concluso il proprio servizio civile presso l’istituto.

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Pasllavolo serie B1/F: Co.me.t Città di Castello, con Quarrata vietato sbagliare

Riuscirà la Co.Me.T. Volley Città di Castello a farsi il gradito regalo natalizio del ritorno alla vittoria? Un’esigenza che peraltro si è fatta impellente. Il calendario assegna un’altra partita interna alle biancorosse nel turno prenatalizio, il decimo del campionato di B1, che precede la lunga pausa (si tornerà in campo l’11 gennaio) e che quindi è anche l’ultimo dell’anno solare 2019. Alle 21 di sabato 21 dicembre, ospite del Pala Ioan è il Blu Volley Quarrata, che proprio domenica scorsa, nel derby contro la Bionatura Nottolini Capannori, è riuscito a ottenere il primo successo stagionale, salendo a quota 4 in classifica. La formazione pistoiese rimane sempre ultima, ma con uno spirito rigenerato si appresta ora ad affrontare la trasferta in terra umbra, che – se sfruttata appieno – potrebbe produrre l’aggancio con le tifernati, reduci da quattro stop di fila, nel corso dei quali hanno racimolato un solo punto. Un autentico scontro diretto in chiave salvezza, insomma. La compagine di Davide Torracchi è rimasta in buona parte invariata: ci sono sempre Giulia Cheli, spesso implacabile sia in attacco (è un posto 2, ma viene impiegata anche alla banda) che in battuta; Eleonora Nesi, passata in posto 2; la centrale Asya Zingoni e il libero Francesca Chiti. Fra i volti nuovi, vi sono quelli di Giulia Martone, centrale proveniente dal Castelfranco di Sotto; di Alessia Breschi in regia e di Chiara Bianchini, schiacciatrice laterale. A Città di Castello, la settimana è stata caratterizzata dall’arrivo di Stefania Liguori, atleta che dovrà aumentare il peso dell’attacco e che fin da subito ha cominciato a lavorare con il giusto piglio. D’altronde, la Co.Me.T. non ha alternative: se maturasse l’ennesimo ko, sarebbe il segnale manifesto di una crisi che deve invece essere risolta per non trasformare l’annata in un autentico calvario. La squadra di Francesco Brighigna ha l’obbligo di liberarsi anche dall’impasse psicologico che la sta attanagliando e quindi trovare il necessario coraggio per venire a capo delle avversarie, lasciandosi alle spalle tutti i problemi con i quali ha dovuto finora combattere e facendo leva anche su un sostegno di pubblico che non può venire meno. Punti interrogativi sulla formazione di partenza, per capire se intanto verrà confermato il 6+1 delle ultime due gare, oppure se nel ruolo di opposto sarà verrà schierata Stefania Liguori, con spostamento alla banda di Caterina Errichiello ed eventuale ballottaggio fra Margherita Lachi e Francesca Mancini; il resto è invariato: Giorgia Vingaretti palleggiatrice, Francesca Borelli e Camilla Sergiampietri al centro e Giada Cesari libero. Una coppia senese designata per la direzione della partita, con primo arbitro Giulio Bolici e secondo arbitro Francesca Mori.

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Campione “umbro-marchigiano” di cross moto d’epoca a 62 anni, un altro prestigioso successo per il popolare pilota tifernate Mauro Morvidoni, “ramarro”

Campione interregionale delle due ruote a 62 anni. Mauro Morvidoni, tifernate “doc” classe 1957, “ramarro” per gli amici si è laureato “Campione Regionale Umbro-Marchigiano” nella Categoria CrossMoto d’Epoca” in sella alla sua Maico 440 . Nella fattispece i tre successi nei circuiti di Fermo (AP) – Castiglion del Lago (PG) – Fermignano (PS) – più vari piazzamenti hanno sancito la conquista del prestigioso titolo che gli consente di essere affiancato alla schiera di campioni locali che Città di Castello annovera puntualmente nel variegato panorama sportivo nazionale. Una grande tradizione quella del motocross a Città di Castello che può vantare un circuito, “Giuseppe Ceccarini” della Trogna, impianto fra i più tecnici e quotati in ambito non solo nazionale gestito in maniera impeccabile grazie alla passione e competenza del Motoclub Baglioni che dallo scorso 2016 ne è diventato proprietario. “Mauro Morvidoni non finisce di stupire e colleziona anno dopo anno successi importanti e dimostra con i fatti che lo sport anche ad alti livelli si può praticare a tutte le età grazie alla passione, costanza negli allenamenti e determinazione. Bravo “ramarro” la comunità tifernate e quella sportiva è orgogliosa dei tuoi successi e del tuo amore per il cross. Continua così”. E’ quanto dichiarato dall’assessore allo Sport, Massimo Massetti, nel commentare con soddisfazione il titolo conquistato dal pilota tifernate che lo scorso anno si è classificato al terzo posto nel campionato italiano Fmi Motocross d’epoca gruppo 5 classe A2. Morvidoni in passato ha fatto parte anche della nazionale italiana in importanti competizioni internazionali, come il Trofeo delle nazioni di moto d’epoca a Farleigh Castle, in Gran Bretagna

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Il 22 dicembre edizione speciale del mercato settimanale, in via Garibaldi appuntamento con “Aspettando il Natale”

 
I mercati di Umbertide tornano domenica 22 dicembre in una versione tutta natalizia. In piazza Caduti del Lavoro e in via dei Patrioti per tutta la giornata l’appuntamento è con un’edizione speciale del mercato settimanale, mentre in piazza Mazzini e in via Stella si svolgerà un mercatino natalizio a cura degli operatori del Mercato della Terra.
Le iniziative in programma per il 22 dicembre non finiscono qui, visto che per tutto il pomeriggio, a partire dalle ore 15, in via Garibaldi e nel parco delle scuole avrà luogo l’iniziativa tutta dedicata ai più piccoli “Aspettando il Natale” organizzata dall’associazione Sweet Party e patrocinata dal Comune di Umbertide nel corso della quale tutti i partecipanti potranno prendere parte a laboratori, truccabimbi e al “Mercatino dei Bambini”. Inoltre sarà presente Babbo Natale che riceverà le letterine di tutti i bimbi.
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Tamat O NG: porte aperte un viaggio da Cornuda a Scicli nell’Italia della solidarietà

Martedì 17 dicembre 2019 a Perugia, presso la Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni, anche TAMAT ONG ha partecipato alla presentazione del libro Porte Aperte Viaggio nell’Italia che non ha paura di Mario Marizziti alla presenza dell’autore con la partecipazione di Andrea Fora, consigliere regionale, e di Colomba Damiani per Tamat. A  moderare Valerio De Cesaris, Università per Stranieri di Perugia. Un incontro per raccontare storie di ordinaria e straordinaria umanità e solidarietà nei piccoli centri della nostra penisola, che si attivano lungo i corridoi umanitari , progetto nato attraverso una collaborazione ecumenica tra la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese per accogliere profughi e rifugiati

Per coloro, che arrivano con i corridoi umanitari, si apre il tempo dell’integrazione e dell’interazione. Il progetto, infatti, non si limita all’individuazione delle persone più vulnerabili e all’organizzazione dei viaggi aerei e dell’accoglienza, ma accompagna chi giunge in Italia in un percorso reale d’integrazione nella comunità locale senza alcun tipo di aiuto pubblico ma grazie a un sistema di relazioni dove il noi non ha mai fine.

Mario Marazziti, storico portavoce della Comunità di Sant’Egidiocompie questo viaggio andando alla ricerca degli italiani, fratelli e sorelle del nostro paese sommersi da una retorica pubblica negativa su immigrazione e immigrati dominata da un linguaggio capovolto e rovesciato, che annienta la capacità di immedesimarsi nell’atro. Il viaggio che Marazziti compie come Diogene con la sua lanterna, illumina storie di uomini e donne, che si uniscono in una rete di solidarietà, che si allarga in una organizzazione delle comunità unite dei piccoli centri che da Cornuda in provincia di Treviso arriva fino a Palermo a Scicli, rivelando un futuro alternativo ai muri e ai porti chiusi.

E in questa narrazione-antidoto, che ci fa vedere nell’altro la somiglianza con noi stessi, che Tamat condivide con Marazziti, il panel e il pubblico della città di Perugia, tra il pubblico Mario Giro docente universitario e responsabile relazioni internazionali Comunità di Sant’Egidiogià viceministro agli Affari Esteri , il futuro raccontato dalle testimonianze raccolte durante la 1° ed. di UmbriaMiCo – Festival del Mondo in Comune con Dall’Umbria al Mondo C’è un Mondo in Umbria narrazioni racconti per voci e immagini dell’Umbria in movimento. migranti cooperanti cittadini globali” , dove incontriamo tra gli altri anche la storia di Hussam Sweed cuoco con una passione per il canto arrivato a Perugia dalla Siria con la sua famiglia raccontata in Ponte Aperte in una delle due storie del libro ambientate in Umbria. E ancora la storia di Giuseppe Martini, che condividiamo con Marazziti con un invito a continuare così il suo viaggio. Martini è direttore didattico in pensione allievo di Capitini e cooperante dall’Alta valle del Tevere all’Alto Atlante del Marocco in un corridoio di solidariedà verso i paesi di partenza . “Perchè cooperare come accogliere non ha latitudini e il moto è circolare”, nelle parole di Colomba Damiani Tamat : “…dai paesi di partenza Tamat esporta le buone pratiche in campo agronomico per coltivare in Umbria modelli di inclusione socio-lavorativa, che a loro volta attivano anche pontenzialità progettuali per un rientro consapevole, accompagnato e personalizzato nei paesi d’orgine” come sperimentato da Tamat in Burkina Faso con 5 micro-progetti di rientro.

L’agricoltura per Tamat è un laboratorio a cielo aperto e il settore primario offre un contesto unico pur non esclusivo per favorire processi e percorsi di sviluppo di autonomia. Quello che per Tamat è uno degli ambiti e settori privilegiati di lavoro per competenze, progettualità ed esperienze in Umbria come in Africa, diventa per Andrea Fora Consigliere Regionale Patto Covico per l’Umbria, un settore dove poter rilanciare comunità e territori per un nuovo modello di accoglienza per la Regione Umbria da costruire lungo tutta la filiera dell’agro-alimentare. E l’ltalia che non ha paura, l’Italia delle porte aperte è di fatto anche un manifesto politico con delle proposte concrete che Marazziti, già quando era deputato aveva con il Consiglio Italiano per i Rifugiati(CIR) presentato come disegno di legge per il superamento della crisi del diritto d’asilo e della protezione internazionale per i rifugiati in Italia e in Europa, che in Porte Aperte rilancia anche con i corridoi umanitari che diventano un modello praticabile e una risorsa per l’Italia e per l’Europa tutta.

Salutiamo Marazziti, il panel e il pubblico con delle immagini dal piccolo centro di Configni in Acquasparta (89 abitanti dall’ultimo censimento ISTAT) per “Come l’Acqua e la Farina” un laboratorio di mantecanza sociale ideato da Paolo Antonio Manetti (BottegArt) e Andrea Ciribuco (National University of Galway) e giunto alla 2° edizione al quale abbiamo partecipato a settembre di quest’anno con i ragazzi e le ragazze di ColtiviAmo l’Integrazione e con il progetto Nuove Narrazioni per la Cooperazione. Un piccolo esperimento una sorta di sagra del futuro per aprirsi all’incontro con l’altro per rigenerare i territori minori, “gradi luoghi” “dove vige la tacita pratica della condivisione”!

Tamat ringrazia Democrazia Solidale-DEMOS Umbria e Luciano Morini Comunità di Sant’Egidio per l’invito.

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Sanita’: su liste di attesa, anagrafe sanitaria, Bucci e Arcaleni chiedono la convocazione commissione consiliare servizi alla presenza di Assessore regionale alla sanita’ e del direttore della Asl1

Liste di attesa e anagrafe sanitaria: richiesta di convocazione della Commissione Servizi con audizione Direttore ASL 1 e Direttore Presidio Ospedaliero Città di Castello, Assessore Regionale alla Sanità. E’ quanto chiedono, Emanuela Arcaleni e Vincenzo Bucci, del gruppo consiliare “Castello Cambia” in una nota indirizzata al sindaco, Luciano Bacchetta al Presidente della 3° Commissione Consiliare, Giovanni Procelli, alla giunta comunale e consiglieri comunali. “Come appreso dalle cronache, dai numerosi contatti con i cittadini e da casi e vicende personali, riteniamo che la situazione della sanità in Altotevere sia meritoria di attenzione e di confronto. Una situazione decisamente negativa sta pesantemente condizionando il ricorso alle cure e alle visite mediche specialistiche dei cittadini tifernati – precisano Arcaleni e Bucci – liste di attesa lunghissime, che in alcuni casi superano i 12 mesi, per pressochè ogni tipologia di visita; proposta di visita in presidi ambulatoriali e ospedalieri di tutto il territorio umbro, con un disagio enorme, in particolare per chi a causa dell’età  o di altri impedimenti, non è autonomo; nessun rimborso per tale disservizio, legato ai chilometri percorsi ( come avviene in altre Regioni). Tali disservizi mostrano una scelta di politica sanitaria a scapito del servizio pubblico, che appare non in grado di garantire il pieno diritto alla salute dei cittadini che pagano le tasse necessarie a mantenerlo, a completo favore dei privati, convenzionati o meno, verso cui i cittadini vengono sospinti per potersi curare”. “Inoltre- proseguono – ultimo caso ma non meno grave, è di questi giorni la notizia appresa dalle cronache che ben quattro medici di base, che operano principalmente nella zona sud del Comune,  termineranno il loro servizio il 31 dicembre.” “Aver appreso questa notizia dai giornali, e non da chi gestisce un servizio tanto importante, rappresenta l’ennesimo schiaffo  in faccia ai cittadini, che saranno infatti costretti in massa e contemporaneamente a procedere al cambio del medico, con disagi evitabilissimi se la comunicazione fosse arrivata in tempo e per le vie ufficiali”. “In relazione a tutto ciò – concludono Emanuela Arcaleni e Vincenzo Bucci – si chiede la convocazione urgente della Commissione in oggetto, con audizione dei responsabili dei servizi sanitari, per comprendere le ragioni di tali e tanti disservizi e per un confronto propositivo sulle possibilità di riorganizzazione di un presidio sia ospedaliero che ambulatoriale, che va salvaguardato non tanto a parole, ma nei fatti, perché- lo ricordiamo- la salute è assolutamente il principale diritto di ogni cittadino e il primo che dovrebbe tutelarla è il Sindaco di ogni Comune.”

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Donazioni di sangue, il “regalo” natalizio di Porta Crucifera

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Un gesto come da tradizione, nei giorni prima di Natale. I donatori di Porta Crucifera anche quest’anno hanno fatto visita al Centro Trasfusionale di Arezzo per donare il sangue in segno di “auguri” e di solidarietà natalizia. Un esempio per tutti gli aretini perché di sangue c’è sempre bisogno.
“Il nostro quartiere rinnova un impegno orami radicato, che non manifesta solo a Natale ma anche durante altre iniziative dell’anno – spiega il rettore Andrea Fazzuoli – Perché i Quartieri non sono solo Giostra, ma parte integrante della comunità aretina ed è bello che lancino questi messaggi. Grazie a tutti, in particolare ad Avis che coordina i donatori di tutti i Quartieri”.
“Ringrazio personalmente Porta Crucifera per la lodevole iniziativa e colgo l’occasione per illustrare alcuni aspetti della nostra attività – dichiara il direttore facente funzione del Centro trasfusionale di Arezzo Roberto Zadi – I Centri sono presenti in tutta la nostra provincia; comprendono la UOS di Medicina Trasfusionale del Valdarno e le Sezioni trasfusionali del Casentino, della Valtiberina e della Valdichiana che, congiuntamente alla UOC di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale di Arezzo, hanno portato i nostri servizi trasfusionali ad essere la realtà più importante nell’ambito della Sud Est e uno dei fondamentali protagonisti del sistema trasfusionale della Toscana”.
Nel 2018 la provincia aretina ha prodotto 20.414 unità di globuli rossi, 25.033 unità di plasma e 1330 unità di piastrine. I dati per l’anno che si sta concludendo sono allineati a quelli del 2018.

“Questo ci ha permesso di essere perfettamente autosufficienti e di concorrere a sostenere i bisogni della nostra regione, principalmente i poli universitari di Pisa, Firenze e Siena – continua Zadi – Ma, nonostante il raggiungimento di questi importanti traguardi, c’è sempre bisogno di nuovi donatori, sia per il ricambio generazionale sia per i maggiori fabbisogni che i progressi terapeutici ottenuti determinano”.

Chiunque, in età compresa tra 18 e 60 anni, può iniziare l’attività di donazione prenotando la prima visita sia attraverso le associazioni di volontariato sia direttamente ai Centri Trasfusionali. Per tutto il periodo di attività (fino al compimento dei 70 anni) lo stato di salute dei donatori viene costantemente tenuto sotto controllo attraverso esami periodici.

L’attività dei Centri Trasfusionali non si limita alla sola donazione e raccolta ma comprende anche la Medicina Trasfusionale. Ogni Centro ha delle attività ambulatoriali rivolte alla terapia di pazienti con patologie croniche che necessitano di trasfusioni; si trattano casi di anemia di vario tipo; di poliglobulie e patologie da accumulo di ferro, oltre alla collaborazione con i reparti degli ospedali per il trattamento di pazienti affetti da varie altre patologie.

“Concludo rinnovando il ringraziamento al Quartiere di Porta Crucifera ed estendendolo a tutti i nostri donatori e alle associazioni di volontariato che li coordinano. Senza il loro apporto, ogni nostro sforzo sarebbe vano” dice Zadi.

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