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Oltre 200 utenti alla riapertura dei centri comunali di raccolta di Città di Castello

“Il 16 per cento di raccolta differenziata, sul totale del 66 per cento raggiunto nel 2019 a Città di Castello, proviene dai centri comunali di raccolta, ecco perché è importante metterli di nuovo a disposizione dei cittadini”.
E’ quanto sottolineano l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti e l’amministratore unico di Sogepu Cristian Goracci alla riapertura delle isole ecologiche di via Mascagni, nel capoluogo, e di Trestina, chiuse dallo scorso 13 marzo per l’emergenza da Covid-19, in vista della prossima riattivazione anche dell’impianto di Userna.
Con lunghe, ma ordinate, file, tra ieri pomeriggio a Trestina e stamattina nel capoluogo sono stati oltre 200 gli utenti che hanno raggiunto i centri di raccolta per conferire i diversi materiali, nel rispetto delle disposizioni riguardanti il distanziamento sociale e la protezione individuale stabilite da Sogepu in base alle indicazioni del Governo.
“I tanti cittadini che con un flusso incessante si sono messi in fila ai cancelli testimoniano quanto fosse atteso il ritorno di questo servizio, ma rispecchiano anche il senso di responsabilità con cui i tifernati hanno continuato a gestire la raccolta differenziata in questa delicata fase di emergenza”, osserva Massetti, che indirizza “un plauso all’amministratore unico Cristian Goracci, al direttore Ennio Spazzoli e a tutti gli addetti di Sogepu per aver assicurato la continuità operativa dell’azienda e dei servizi agli utenti in un contesto molto difficile”.
“Nonostante tutto nei primi quattro mesi del 2020 la raccolta differenziata a Città di Castello è rimasta stabilmente al 66 per cento – rileva Goracci – quindi con la riattivazione dei centri di raccolta, per i quali impiegheremo un addetto in più a impianto in relazione alle nuove modalità di accesso, saremo in grado di incrementare ulteriormente il dato comunale, che grazie agli investimenti dell’azienda e alla collaborazione dei cittadini è aumentato di circa 20 punti percentuali tra 2015 e 2019, a fronte di una diminuzione della Tari per le utenze domestiche del 16 per cento nello stesso periodo”.
Nel 2019 a Città di Castello sono state raccolte in totale 23 mila 565 tonnellate di rifiuti urbani, con 15 mila 589 tonnellate di materiali differenziati, di cui 2 mila 484 tonnellate provenienti dai centri di raccolta (Via Mascagni, Trestina, Userna e Polo Integrato di Belladanza), pari all’11 per cento del totale dei rifiuti raccolti e al 16 per cento dei rifiuti differenziati. I rifiuti ingombranti, con oltre 607 tonnellate, sono stati la tipologia di materiale maggiormente conferita dai tifernati nei centri di raccolta, seguiti da rifiuti biodegradabili (386 tonnellate), legno (334 tonnellate), elettrodomestici (268 tonnellate) e materiali inerti provenienti da piccole ristrutturazioni edili (265 tonnellate).
L’accesso ai centri di raccolta comunali di via Mascagni e Trestina sarà soggetto, fino a nuove disposizioni, al rispetto delle misure di contenimento del contagio da Covid-19: negli impianti potrà accedere a bordo del proprio veicolo un solo utente alla volta, che dovrà obbligatoriamente indossare mascherina e guanti monouso. Una volta all’interno della struttura, il conferimento dei materiali dovrà essere effettuato dallo stesso utente, che dovrà mantenere una distanza di due metri dagli addetti e seguirne le indicazioni. Gli operatori di Sogepu indosseranno tutti i dispositivi di protezione personale necessari.
Il centro di raccolta di via Mascagni sarà a aperto il lunedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00; il martedì e venerdì dalle ore 15.00 alle ore 18.00; il mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 12.00; il giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00; il sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Il centro di raccolta di Trestina sarà a disposizione degli utenti il lunedì e il mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
Per ogni informazione i cittadini possono contattare Sogepu al numero verde 800.132152 e via posta elettronica all’indirizzo info@sogepu.com.

Città di Castello, 07.05.2020

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Lascito Mariani in commissione dopo il parere del professor Palermo


Dopo il parere pro-veritate del prof. Palermo sul Lascito Mariani che non esclude la destinazione dell’ex ospedale ma dichiara che i soldi devono essere trasferiti alla Asl, “pur essendo competenza esclusiva della Giunta, credo doveroso coinvolgere la Commissione sulla discussione delle scelte che dobbiamo fare” ha detto il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta intervenendo alla Commissione Programmazione, presieduta dal consigliere del PD Massimo Minciotti ed a cui erano presenti anche gli assessori ai Servizi sociali Luciana Bassini, all’Urbanistica Rossella Cestini, alla Cultura Vincenzo Tofanelli e che si è svolta in modalità mista – parte in collegamento e parte in presenza – mercoledì 6 maggio 2020. “Sul piano politico tutti devono conoscere le indicazioni di utilizzo di denaro pubblico, per 3milioni e 400mila euro. Il parere pro veritate del prof. Palermo, titolare della parte finale della contenzioso giudiziario sul Lascito Mariani, un noto luminare e il più indicato a dare risposte. Nei giorni scorsi la Regione Umbria è stata investita ufficialmente del caso del comportamento del difensore civico Regionale Marcello Pecorari, che insieme all’avvocato Emilio Mattei, aveva detto che il Lascito non si sarebbe dovuto impiegare per la Città della Salute. Il prof. Palermo ha detto che invece è compatibile con la destinazione all’ex ospedale essendo una scelta di tipo politico l’utilizzo. Non sono d’accordo con quanto ha scritto il consigliere Andrea Lignani Marchesani e bisogna sgombrare il terreno dall’ipotesi che il Lascito Mariani non si possa destinare al progetto Città della Salute. Trasferiremo i soldi del Lascito alla ASL. Siamo d’accordo con il direttore Silvio Pasqui di impiegare il Lascito in maniera dinamica: “100mila le destineremo all’oncologia dell’ospedale. Avremo un reparto di pneumologia per avere accettato di collaborare con il reparto Covid. Finora la Regione è stata molto corretta con noi. Una quota del Lascito avremmo voluto darla a Muzi Betti, ma per l’avvocato Palermo non è possibile dato che è ente altro. Possiamo però rafforzare i servizi per l’Alzheimer realizzando una nuova struttura per 400mila euro, raddoppiata rispetto all’attuale perché anche a causa del Covid c’è un gran bisogno. Avevano concordato con la ASL di realizzare la Città della Salute con gli obiettivi di recuperare la struttura, anche se la proprietà è della Regione,. Questa vicenda ha dimostrato in maniera plastica che la risposta vera è territoriale e a Città di Castello il lavoro compiuto dalla ASL territoriale è stato eccellente. Hanno isolato i positivi e ricostruito la catena epidemiologica. Dove non è accaduto, come in Lombardia, che ha una logica ospedalocentrica, non è avvenuto. La Regione Umbria ha valorizzato molto il lavoro del territorio anche se i tamponi non sono stati a sufficienza. Concentrando dentro l’ex ospedale tutte le funzioni del territorio daremo risposte importanti. Al Lascito Mariani devono essere affiancate le risorse della Regione e della ASL. Il consigliere Lignani fa riferimenti impropri: non credo visto i rapporti tra Comune di Città di Castello e Regione, che disattenda quanto definito anche se in itinere. C’è la volontà di sanare il vulnus del vecchio ospedale con la Città della Salute. Alternative diverse ci costringerebbero a chiamare in causa la Regione passata e quella presente perché quella struttura non può essere abbandonata a se stessa ancora per molto. Mi riservo di intervenire sul comportamento dei due avvocati. Uno ha un incarico pubblico dato dalla Giunta regionale precedente. Ai politici quasi tutto è consentito, ai giuristi no”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto ha ricostruito la storia della Casa della Salute: “Dal 1994 il Lascito Mariani è stato oggetto di un lungo contenzioso terminato nel 2013 con l’assegnazione del legato testamentario per l’ospedale di Città di Castello al Comune per 3 milioni e quasi 800milaeuro. Tale destinazione è nata dal riconoscimento del Comune come erede materiale e morale di quell’ospedale citato nelle ultime volontà delle sorelle Mariani. All’avvocato Palermo, patrocinatore in Corte di Cassazione dell’ultimo atto del contenzioso, è stato chiesto, a prescindere dalla sentenza della Cassazione, a chi spetta la gestione del Lascito e la risposta è stata la ASL per la riorganizzazione che nei lunghi tempi del Lascito ha interessato il settore sanitario pubblico. Rispetto alle critiche e ai dubbi sull’operazione immobiliare, non si tratta di un intervento se stante ma di una conversione dell’ex-ospedale nella nuova destinazione che prevede servizi di medicina del territorio, prevenzione, assistenza innovativi e ad ampio raggio, come hanno riconosciuto anche voci in disaccordo. Pensate se avessino avuto la Casa della Salute nell’Emergenza Covid! Nel maggio 2017 avevamo un accordo di programma che è stato bloccato e ora ci troviamo a gestire l’attualità. Dobbiamo attivarci perché questo investimento che diamo alle casse della ASL deve essere destinato alla rete di servizi tra territorio ed ospedale. Possiamo destinare i 100mila euro all’oncologia, una delle migliori del Centro Italia e un’altra quota al centro per l’Alzheimer. Dovremmo avere la capacità politica di indirizzare i referenti della ASL. L’avvocato Palermo dice che la disposizione della Mariani non ha un carattere modale e l’ente non ha prescrizioni in questo senso delle benefattrici”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha dichiarato “Apprendo dai mass media che Lignani sapeva già che questo denaro verrà gestito dalla ASL. Oggi veniamo invitati per una presa d’atto. Ci sono margini per contributi? Tutto è utile, potenziamento oncologia, centro Alzheimer, ma tolgono risorse al Lascito. Io propongo. invece di spendere i soldi. creiamo una onlus perché 3 milioni e 400mila euro generano, mantenendo il capitale, 74mila euro, spalmati su 10 anni sono oltre 700mila euro con cui fare tantissimo e che si può moltiplicare per questa ed altre beneficenza. Perché ragioniamo da politici, che spendono e concludono. Ragioniamo in modo lungimirante e pensiamo alle future generazioni per fare ulteriori beneficenze. Noi vi diamo una mano per costruire il progetto e contrattare con le banche insieme al consigliere Filippo Schiattelli. Manterremo un grosso capitale. Nel tempo i referenti istituzionali e tecnici possono cambiare ed andiamo incontro ad imprevisti. La Regione potrebbe riversare qui tutti i pazienti di un determinato reparto. E’ sempre bene avere risorse da investire nell’Emergenza. Ragioniamo su cosa può sviluppare questo denaro, che una volta speso non vale più niente”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha fatto i complimenti per la sentenza della Corte dei Conti “su Umbria Mobilità che interessava sindaco Bacchetta e vicesindaco Secondi. Sottopongo il problema della mala giustizia che ricorre in appello con un grande esborso di soldi. Il parere pro veritate non è una sentenza ma io ho assistito a grandi dichiarazioni di gioia perché i soldi erano nella disponibilità del Comune, che ora deve trasferire i soldi alla ASL e al massimo dare un indirizzo. Inoltre l’intenzione delle sorelle Mariani non essendo ancorata a nessun articolo del codice civile è aleatorio. La volontà delle sorelle risulta essere un auspicio, Regione ed Asl possono spendere i soldi come vogliono. Anche la Giunta comunale invece era convinta di poterli spendere come voleva . Il direttore della ASL Silvio Pasqui è alle soglie della pensione ed è’ stato confermato dall’assessore regionale Coletto e dal direttore generale Dario, con cui da anni intrattiene rapporti amicali, e non dal sindaco Bacchetta. Siamo d’accordo sull’auspicio che rimangano nel territorio. Non ho una preferenza se non che maggiori l’offerta di salute: così si onorano le sorelle Mariani. La Casa della salute non si è fatta in tempi di vacche grasse ed è difficile che si faccia in tempi di crisi. Infine come il comune non poteva investire su un bene dell a Regione così non può farlo la ASL. Voglio sapere quanto saranno trasferiti e le linee di indirizzo della Asl. Macchinari per la Casa della salute va bene ma non le mura”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha proposto “di sottoporre i consiglieri comunali a tampone per continuare le attività amministrative in sicurezza. Dopo il parere, dobbiamo sapere che cosa vuole fare la ASL del Lascito che le verrà affidato e vincolarla ad un impegno che conferma gli aspetti prioritari degli indirizzi. Convinceteci che il progetto Casa della Salute sia soprattutto servizi ai cittadini e l’appoggeremo. Se non ci sono i margini per i contributi dei consiglieri, siamo qui solo per prendere atto. Sono 6 anni che il Lascito è immobilizzato, improduttivo e lo sarà ancora dopo questo parere. Andiamo al confronto con Asl e formalizziamo gli impegni”. Anche Ursula Masciarri, consigliere comunale del PSI, si è congratulata per gli amministratori coinvolti nella vicenda Umbria Mobilità e ha detto: “Il Lascito Mariani è sempre stata una questione politica. Mi sono astenuta sull’incarico al prof. Palermo proprio per questo. Ora non possiamo ignorarlo ma possiamo stringere degli accordi con la ASL perché siano rispettati i progetti sul Lascito. Questo è il nuovo fronte politico. Le questioni giuridiche non sono prioritarie per il consiglio chiamato a fare altro”. Congratulazioni anche da Mirco Pescari, capogruppo del PD, “hanno processato chi ha limitato i danni e non chi li ha provocati. Ora chi ha puntato l’indice, chieda scusa”. Sul parere pro-veritate: “Il prof. Palermo conferma che le impostazioni di Giunta e consiglio sono giuste. L’ente detentore del Lascito è la Asl ma dal punto di visto politico non cambia nulla. Tra istituzioni c’è un principio di leale collaborazione. C’è già un protocollo d’intesa tra Comune, Regione ed Asl, potremmo aggiornarlo e confermalo o rifarlo. Sono questi gli strumenti attraverso cui parlano le istituzioni. Dobbiamo far transitare una volontà politica: la costruzione della città della Salute mai come oggi ha a suo favore argomenti convincenti. Solo potenziando i servizi territoriali riusciamo ad aumentare l’offerta di salute non con gli ospedali. Spero che presto potranno realizzarsi i desiderata delle sorelle Mariani ed anche di tante determinazioni del consiglio comunale”. Marcello Rigucci, consigliere della Lega, ha chiesto “una bozza di accordo con la ASL, vincolante, perché ci siano impegni chiari su che cosa sarà realizzato con i soldi del Lascito Mariani. Nella replica il sindaco ha detto: “il parere non può essere ignorato ma ha spazzato via l’ipotesi che il Lascito non potesse essere investito nell’ex ospedale. Nel mio programma elettorale c’era la Città della Salute e ho un vincolo morale. Ho sempre saputo e anche detto a volte che le risorse sarebbero dovute andare alla ASL e che le avremmo dovute concordare con questo soggetto perché la sentenza le assegna a noi come interprete degli interessi generali, quindi anche di salute, della comunità. La Regione fino ad ora, anche con il reparto di Pneumologia, ha rispettato gli impegni. L’ospedale vecchio ha la destinazione sanitaria. Negli altri ospedali dismessi la Regione è intervenuta motu proprio e a Città di Castello no. La mia polemica è con la Giunta Lorenzetti e Marini. Quando illustrammo questa proposta ai tempi della Giunta Marini, i più grandi sostenitori furono i consiglieri di maggioranza. A me convince la destinazione della Casa della Salute che però ha bisogno di risorse aggiuntive oltre il Lascito e di un accordo di programma con Asl e Regione per la copertura finanziaria. ASL ha vincolo politico e giuridico di attenersi comunque ai nostri indirizzi. Anche perché altrimenti il Comune potrebbe disporre ordinanze di messa in sicurezza o di ripristino, più dispendiose di quanto potrebbe richiedere collaborare alla Casa della Salute. In questa fase ben vengano suggerimenti”.
CDCNOT/20/05/07/CONSINLINEA/6/SSC

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Coronavirus fase 2: Bacchetta “accessi più ampi ai cimiteri, ferma condanna per atto vandalico su mura urbiche”

“Anche oggi i dati sono incoraggianti: un guarito e nessun nuovo positivo. 86 guariti e 24 positivi i numeri complessivi. Circa 100 persone in isolamento domiciliare. Dobbiamo aspettare cosa accadrà tra quindici giorni e se il ritorno ad un po’ di vita sociale ci espone a nuovi contagi. Tutti speriamo di no ed anche dopo un colloquio con la Prefettura, la filosofia di fondo è evitare assembramenti che possano determinare nuovi casi. Evitiamo di raggrupparci, specialmente ragazzi, adolescenti e bambini, anche se loro sono le categorie più compresse. Raccomando il rispetto delle regole, che mi sembra ci sia, e un atteggiamento molto responsabile. La tendenza positiva ci deve far tendere a stabilizzarla per evitare un nuovo giro di vite. La Prefettura ha comunicato nuove aperture per bici, natanti, autocarri, macchinari, motovetture, restauro opere d’arte, tolettatura di animali da compagnia, che avevano sollecitato, e presto parrucchieri ed estetisti. Queste categorie si sono comportate molto bene in generale, tranne piccolissime eccezioni e nonostante il notevole danno avuto dal Covid. Li voglio ringraziare del sacrificio. Rispetto ai cimiteri, cambiano le regole e le maglie si allargheranno di più. Da sabato 9 maggio la mattina entreranno le persone con cognomi compresi tra A-K e nel pomeriggio L-Z, viceversa domenica. Stessi criteri per Trestina, Cerbara, Santa Lucia, Lerchi, San Secondo, Lugnano, Morra, Canoscio, Piosina, San Leo Bastia, Riosecco, Promano. Chiudiamo con un episodio che vogliamo stigmatizzare: l’atto vandalico sulle mura cittadine, oggetto di un grande investimento passato ed anche prossimo nella parte ancora da restaurare. Non so chi ha compiuto il danneggiamento o perché ma si deve vergognare perché è un patrimonio artistico culturale di tutti e tutti abbiamo pagato perché fosse conservato e valorizzato”.
COMUNILINEA/2020/06/MG/185/SSC

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Sabato riaprono le Casine dell’Acqua. L’annuncio dell’assessore Marconcini: “Sanificazione a cadenza giornaliera”

Riaprono sabato prossimo 9 maggio le tre Casine dell’Acqua di Sansepolcro. Domani la ditta incaricata effettuerà la sanificazione interna di tutti i circuiti di alimentazione, la sanificazione esterna e predisporrà apposita cartellonistica con le indicazioni dei comportamenti da tenere per la sicurezza.

Sabato, quindi, le tre Casine riprenderanno l’attività.

“Per tutto il mese di maggio la sanificazione esterna sarà effettuata a cadenza giornaliera – spiega l’assessore Marconcini – Sanificazione interna e controllo della igienicità dell’acqua proseguiranno secondo il protocollo HACCP già esistente. Inizialmente sarà fatto un monitoraggio per avere la certezza che i cittadini tengano comportamenti corretti. Le Casine dell’Acqua sono un servizio importante. Da giorni ci veniva chiesto di farle ripartire ma abbiamo dovuto fare tutte le verifiche necessarie e avere la certezza di poter erogare il servizio in sicurezza”.

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PD Umbertide: “slogan in salsa forzista, senza l’ombra di atti concreti”. I DEM incalzano, Carizia risponde?

“Nel Consiglio comunale del 23 aprile, che ricordiamo essere stato convocato congiuntamente dalle opposizioni per discutere della fase emergenziale a livello locale e di alcune proposte da noi avanzate in tema di imposte, la giunta ha mostrato una totale chiusura verso la nostra richiesta di posticipare la scadenza delle principali rate comunali. Portando motivi tutt’altro che validi, parlando di scelte che avrebbero portato il Comune in default quando si chiedeva apertamente di dare soltanto maggiore respiro ad attività, esercizi e famiglie rinviando di qualche settimana alcune scadenze annuali. Oggi invece notiamo che qualche membro della giunta si è improvvisamente erto a paladino nella difesa delle imprese locali, dimenticandosi forse il voto contrario dello stesso Sindaco all’ordine del giorno e all’emendamento con il quale il PD e le altre forze di opposizione chiedevano una rimodulazione nella tempistica della riscossione di TARI e IMU, i due maggiori pesi che gravano tanto sugli esercenti quanto sulle famiglie umbertidesi. Piuttosto si è preferito nuovamente attaccare il governo, senza nemmeno prendere in considerazione che la rinegoziazione dei mutui stabilita dallo stesso, pari a circa 800 mila euro, si sarebbe potuta destinare alla revisione fiscale e soprattutto alla costituzione di un fondo per famiglie e imprese.

Non bastano appelli, slogan e soprattutto selfie nei nostri esercizi cittadini che ognuno di noi è in grado di apprezzare per professionalità e per la qualità dell’offerta. Servono invece atti amministrativi concreti e comprovati da delibere per mezzo delle quali questa amministrazione possa finalmente comunicare con chiarezza a Umbertide quali siano le misure che intende mettere in pratica adesso come nelle prossime settimane, alla luce delle graduali e necessarie riaperture. Ad oggi, di queste, nemmeno l’ombra. L’Amministrazione comunale, d’altronde, porta avanti la stessa linea regionale con il lancio di appelli, misure e poi soltanto il nulla totale con poche risorse stanziate come confermato oggi dal CNR e dall’Istituto Studi Regionali, il quale relega l’Umbria in fondo alla lista delle regioni per fondi destinati all’emergenza. Ma le polemiche poco servono a rialzarsi da questa situazione, pertanto chiediamo di nuovo alla Giunta di prendere in considerazione quanto da noi avanzato e procedere quindi anche al rinvio delle scadenze come prospettato durante la discussione nell’ultimo Consiglio”.

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Fase 2: lo sport tifernate pronto ai nastri di partenza, al via restyling e verifiche di Comune, Polisport e societa’ sportive su tutti gli impianti

La città dello sport è pronta a rimettersi in moto: al via restyling e verifica degli interventi su impianti sportivi e luoghi simbolo delle at-tività motorie a tutti i livelli. Tecnici e dipendenti Polisport, coordinati dall’assessore allo Sport, Massimo Massetti, sono da giorni all’opera per mettere in atto tutti gli interventi necessari per la ripartenza del settore nelle di-verse discipline in collaborazione con le società sportive del territorio. Emble-matica di questa Fase2 “in calzonicini corti e scarpe da ginnastica” e la foto (allegata) che immortala gli spogliatoi esterni dello stadio Corrado Bernicchi freschi di tinta biancorossa, i colori storici e gloriosi del calcio tifernate. Un in-tervento di restyling, auspicio per la ripartenza di tutto lo sport cittadino come tiene a precisare l’assessore Massetti. “Assieme a Polisport, in sinergia con il Presidente, Stefano Nardoni, abbiamo da alcuni giorni approntato un piano di interventi e verifiche su tutti gli impianti della città con il coinvolgimento diretto e fattivo dei rappresentanti delle società sportive che ringrazio, per trovarci pronti appena a livello nazionale e regionale ci verranno comunicate date e modalità delle riaperture in sicurezza.” Nel ringraziare i dipendenti Polisport, l’assessore Massimo Massetti annuncia anche di aver richiesto, assieme al sindaco, Luciano Bacchetta, un incontro con il Presidente regionale del Coni, Domenico Ignozza (punto di riferimento di tutto il settore) per verificare un piano complessivo di ripartenza anche a livello locale delle diverse discipline sportive che a Città di Castello sono rappresentate con numeri record di prati-canti. Citta’ di Castello è infatti a pieno titolo la “Città dello sport, delle buone pratiche e della sicurezza nell’attività sportiva, garantita a tutte le fasce d’età e a tutte le tipologie di atleti. Una comunità appassionata di sport, con circa 14 mila praticanti, cioè un tifernate su tre impegnato a livello agonistico o amato-riale in una delle circa 40 discipline fruibili nel territorio attraverso circa 120 società. Lo scorso anno in media oltre 10 tifernati all’ora hanno frequentato stadi, palazzetti, palestre e strutture diverse del territorio comunale, come le piscine comunali e la pista d’atletica. In totale gli impianti sportivi hanno regi-strato, infatti, 289.540 presenze di utenti per oltre 30 mila ore, con 2.376 giorni complessivi di apertura.

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Tavolo di lavoro in Prefettura a Perugia per l’attività di vigilanza sull’attuazione delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza Covid-19 all’interno delle aziende: Informazione, Supporto e Controllo

Specifici servizi di controllo ed azione di informazione e supporto alle aziende: questi gli obiettivi prioritari su cui ha focalizzato l’attenzione il Prefetto Sgaraglia, nella riunione odierna, finalizzata alla programmazione delle attività di vigilanza sull’attuazione delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza da Covid-19 all’interno delle aziende, nuovamente in attività nella fase 2.
Il Tavolo tecnico riunitosi stamane, in videoconferenza, presso la Prefettura-UTG di Perugia, presieduto dal Prefetto Claudio Sgaraglia, si è svolto alla presenza, dei Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, della Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia, del Comandante del Nucleo Operativo Ispettorato del lavoro dei Carabinieri, dei Dirigenti dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende USL Umbria 1 e 2, al fine di pianificare i controlli riguardanti le attività produttive, industriali e commerciali, alla luce del nuovo quadro di regole delineato dal d.P.C.M del 26 aprile 2020 e dalla circolare del Gabinetto del Ministero dell’Interno dello scorso 2 maggio.
Il Prefetto ha sottolineato come, in questa fondamentale tappa della ripartenza, caratterizzata da un considerevole ampliamento del novero delle attività imprenditoriali consentite, sia fondamentale operare un equo contemperamento della necessità del sostegno al riavvio del sistema economico-produttivo con l’esigenza di tutela della sicurezza dei lavoratori e della salute pubblica.
Risulta, quindi, fondamentale assicurare la puntuale osservanza delle misure precauzionali anti Covid-19 contenute nei Protocolli di sicurezza sottoscritti fra il Governo e le Parti sociali interessate, e richiamati nel d.P.C.M del 26 aprile 2010, condizione essenziale a cui è subordinata la prosecuzione delle attività consentite. Difatti, la mancata attuazione dei Protocolli, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Pertanto, al fine di garantire un più efficace sistema di controlli, nella cornice di una rinnovata collaborazione interistituzionale sul territorio, sono state assunte in sede di riunione apposite intese finalizzate alla costituzione dei “Nuclei a composizione mista”, con il contributo qualificato delle articolazioni territoriali dell’Ispettorato del Lavoro, delle Aziende Sanitari locali, del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro e del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco. Il coordinamento della “Cabina di Regia” è affidato alla Prefettura che monitorerà i controlli da espletare in base ad un’agenda programmata e condivisa, tesa anche ad evitare sovrapposizioni o gravose duplicazioni delle ispezioni nei luoghi di lavoro.
In tal modo, unitamente alle fondamentali attività di controllo delle Forze dell’ordine, si assicurerà un efficace e capillare servizio di vigilanza nelle aziende, atto anche a cogliere tempestivamente eventuali elementi riconducibili a tentativi di ingerenze della criminalità organizzata, che potrebbero inficiare le dinamiche virtuose della ripresa economica.
Il Prefetto ha, poi, raccomandato agli operatori presenti al Tavolo di non limitarsi all’attività ispettiva, bensì di soffermarsi sull’azione di informazione e di sopporto alle imprese al fine di coadiuvarle nell’attivazione di tutte le misure precauzionali per il contenimento della epidemia da Covid-19 nei propri ambienti di lavoro, in un’ottica collaborativa e formativa.

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Covid 19: Cornioli “continua il trend positivo, anche oggi 0 contagi”

“Anche oggi non abbiamo nuovi positivi, confermando così la tendenza degli ultimi giorni. Bene, andiamo avanti, passo dopo passo.
Dobbiamo riconquistare le nostre libertà ma senza rischi e soprattutto nel pieno rispetto delle regole e degli altri. Intanto anche il mondo produttivo si e’ rimesso in moto, con gli imprenditori che hanno individuato percorsi interni e protocolli di sicurezza.
Come vedete, c’e’ grande attenzione da parte di tutti. Non giochiamoci quanto ottenuto dopo tanti sacrifici”.

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Servizio rifiuti urbani, le attività tornano a regime. E la differenziata cresce

Spazzamento delle strade, svuotamento di campane e cassonetti, numero verde per il ritiro degli ingombranti e del verde. In questa settimana, tutti i servizi che erano stati ridotti negli ultimi mesi stanno tornando alla normalità. Anzi in alcuni casi, come lo svuotamento di campane e cassonetti, si è anticipato il regime estivo, che prevede una frequenza maggiore.

“ Il Comune sta lavorando, insieme a Sei Toscana, per la ripresa completa e a pieno ritmo di tutte le attività – spiega l’assessore Gabriele Marconcini – Sono rimasti da definire alcuni aspetti per il ritiro dei rifiuti prodotti dalle attività commerciali del Centro storico e per il ritiro del verde. Per quest’ultimo, infatti, le richieste sono tantissime, visto il periodo dell’anno e visto che molti cittadini sono a casa. La soluzione potrebbe essere la riapertura dell’Isola ecologica. L’impegno è che torni in funzione la prossima settimana”.

E’ di ieri l’ordinanza del presidente della Regione che proroga per un altro mese la chiusura dei centri di raccolta dei rifiuti ma l’amministrazione comunale di Sansepolcro potrebbe aprire l’isola ecologica puntando sul fatto che parte delle richieste per il ritiro del verde rischiano di rimanere inevase. “Una criticità che, invece, con la riapertura del Centro, può essere risolta. Inizialmente sarebbe solo per il verde, poi amplieremo l‘attività anche al resto- conclude Marconcini – Ci tengo a sottolineare che nei primi tre mesi dell’anno la percentuale di raccolta differenziata domiciliare, a Sansepolcro, ha sfiorato il 42 %, un record per il nostro territorio. Questo significa che cresce la sensibilità dei cittadini e il loro impegno nel differenziare. Un risultato importante per il quale ringraziamo tutti”.

Nel caso si verificassero problemi a prendere la linea con il numero verde (800127484), Sei Toscana consiglia di inviare una mail a ingombranti@seitoscana.it.

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Guardia di Finanza Arezzo. operazione “praesidium”. Maxisequestro di mascherine per frode in commercio

Nel corso dei servizi di controllo sull’osservanza delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica, volti a rilevare fenomeni illeciti legati al significativo aumento della richiesta di dispositivi di protezione individuale, dispositivi medici e mascherine generiche, i Finanzieri del Comando Provinciale di Arezzo hanno sequestrato oltre 72.000 mascherine.
Nello specifico, le Fiamme Gialle della Compagnia di Arezzo, a seguito di approfondimenti investigativi, hanno individuato e sequestrato presso una farmacia aretina oltre 800 mascherine, poste alla vendita come dispositivi medici (mascherine chirurgiche) e dispositivi di protezione individuale, con la dicitura “FFP2” e marcate CE, in assenza delle previste certificazioni.
In particolare, tali beni risultavano messi in commercio con una marcatura impropria “CE”, priva di documentazione idonea a certificare correttamente il prodotto come dispositivo medico (DM) o dispositivo di protezione individuale (DPI) e, comunque, senza che fossero stati formalmente autorizzati dall’Istituto Superiore di Sanità ovvero l’INAIL, per avvalersi delle deroghe previste dall’art. 15 del D.L. 18/2020, per ovviare alle necessità dell’emergenza sanitaria.
A seguito del primo sequestro, i Finanzieri, attraverso l’analisi della documentazione amministrativo-contabile, sono risaliti alla filiera di distribuzione delle mascherine, individuando il primo “anello” della catena, in una società romagnola, all’interno della quale sono state rinvenute e sequestrate ulteriori 56.240 mascherine (D.P.I. “FFP2” e D.M.).
I riscontri hanno portato ad individuare ulteriori 4 fornitori, che avevano importato e commercializzato le citate mascherine, ubicati in Lombardia ed Emilia-Romagna.
In una di queste aziende, avente sede nel bolognese, sono state rinvenute e sottoposte a sequestro altre 14.900 mascherine, prive dei requisiti di legge. Sono in corso ulteriori approfondimenti, tesi a individuare altri soggetti coinvolti nell’illecita commercializzazione.
Sei i soggetti denunciati alla Procura della Repubblica di Arezzo e di Forlì, per i reati di frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
L’operazione, che rientra nel più ampio piano di controlli predisposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, per contrastare i comportamenti illegali e fraudolenti in danno degli operatori economici legali, ha impedito che ignari cittadini, convinti di acquistare dispositivi di protezione individuale e dispositivi medici, mettessero a rischio la propria salute.

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Come è forte il rumore dell’alba!.proseguone le iniziative del teatro stabile dell’Umbria, in tempo di covid 19

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Il Teatro Stabile dell’Umbria dopo la chiusura dei teatri si è chiesto come dar voce al linguaggio della poesia e dell’arte in un momento dove tutti i canali mediatici sarebbero stati occupati dalla comunicazione politica, sanitaria, sociologica ed economica.
Ha sentito la necessità di aprire uno spazio semplice di grazia e bellezza, proponendo i versi del poeta perugino Sandro Penna con l’iniziativa Come è forte il rumore dell’alba!.
Oggi il Teatro Stabile dell’Umbria prova a rispondere ad alcune domande con la consapevolezza che l’offerta culturale nella sua diversità deve fare parte integrante della ripresa.
Come mantenere un contatto diretto con il pubblico?
Come salvaguardare il lavoro di artisti e tecnici?
“Le complessità sono tante – dice il direttore Nino Marino – e l’umanità si trova oggi ad affrontare un evento inedito e inatteso di fronte al quale tutti ci sentiamo impreparati. Il teatro per natura è relazione immediata e irripetibile tra l’attore e lo spettatore, relazione che credo non possa essere risolta permettendo l’accesso al pubblico a spettacoli registrati attraverso media e canali web. Ma la creatività è parte integrante di ogni forma d’arte e il TSU si sta dunque impegnando nel cercare soluzioni e sperimentare strade nuove per proseguire la sua mission di istituzione culturale.”

Dallo scambio con il drammaturgo, regista e attore Wajdi Mouawad, direttore del Théâtre National de la Colline di Parigi, uno dei teatri più importanti della scena francese dedicato alla scrittura contemporanea, nasce Au creux de l’oreille, in italiano TE LO DICO ALL’ORECCHIO. Un progetto di teatro al telefono, sperimentato con grande successo oltre che in Francia, anche in Belgio e Canada, che vedrà gli artisti del Teatro Stabile dell’Umbria, chiamare, su prenotazione, gli spettatori per leggergli poesie, teatro, letteratura.
Gli attori, a partire da mercoledì 13 maggio, proporranno veri e propri incontri artistici e umani, dal mercoledì alla domenica, dalle 18 alle 20. Per essere chiamati al telefono da uno dei venti artisti ci si potrà prenotare presso il sito del Teatro Stabile dell’Umbria, scegliendo la data e l’ora desiderate.
“La collaborazione con il Teatro de la Colline nasce – spiega Nino Marino – dall’ascolto del Journal de confinement di Wajdi Mouawad, un diario giornaliero di 15 minuti registrato e condiviso sul sito del teatro, che mi è stato suggerito dalla coreografa Raffaella Giordano, una parola da uomo confinato a uomo confinato, tra riflessioni personali e non, un grande contributo drammaturgico e poetico. Sono molto contento di annunciare che Wajdi Mouawad, dopo aver realizzato un video per lo Schaubühne di Berlino e uno per il Festival giapponese On the cloud, registrerà una delle pagine del suo diario, sottotitolata in italiano, espressamente per noi che verrà trasmessa prossimamente sui nostri canali social.”

Nello scorso mese di gennaio, da un idea di Liv Ferracchiati artista associato del Teatro Stabile dell’Umbria, in collaborazione con l’associazione Argo e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è nato Progetto Pubblico, un percorso di formazione che coinvolge persone di tutte le fasce di età dai 15 ai 90 anni, con l’obiettivo di favorire un avvicinamento del pubblico cittadino al teatro. Da questi laboratori di formazione teatrale, attualmente sospesi a causa delle misure che hanno portato l’interruzione della didattica, è nato SCHEGGE. A tutti i partecipanti delle diverse classi è stato chiesto di rispondere ad alcune domande e d’inviare un piccolo video, un’occasione per continuare a condividere esperienze e raccogliere testimonianze su come gli abitanti del territorio stanno affrontando questo difficile momento. I video raccolti saranno montati insieme fino a costituire una tessitura di voci che ci restituirà schegge della nostra comunità in questo singolare presente.
A partire dalla prossima settimana potremo vedere tutti i contributi sulle pagine del sito del Teatro Stabile dell’Umbria dedicate a Progetto Pubblico.

“Aspettando di conoscere tempi e modalità di riapertura al pubblico – conclude il Direttore del TSU – le attività dei prossimi giorni saranno accompagnate dal lavoro per poter al più presto tornare in sala prove con attori, macchinisti, elettricisti, fonici per dare vita alle nostre produzioni, tenendo ben presente la frase di Shakespeare che il grande maestro Peter Brook, apparso di recente sul web, ci ha voluto ricordare: “The readiness is all”. L’importante è essere pronti.”

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Castello cambia: “bilancio 2020: trovare risorse per sostenere cittadini e imprese”

“L’analisi della situazione emergenziale richiede uno sforzo significativo nella direzione del sostegno a famiglie imprese. Per questo proponiamo che per il 2020 vengano riviste le tariffe della nettezza urbana con una decurtazione del 20% e l’esenzione per i mesi di chiusura per le categorie colpite dai provvedimenti; di riportare l’IRPF Comunale 2020 alle aliquote per fasce del 2018, mantenendo la quota esente ad Euro 15.000, dopo che lo scorso anno questa amministrazione l’aveva portata al livello massimo; di esentare dalla TOSAP, alla riapertura, bar ristoranti che usufruiscono del suolo pubblico; annullare il pagamento per i servizi comunali sospesi (trasposto scolastico, asili, mense ecc.).
Sempre a proposito di servizi, chiediamo inoltre che questo Comune agisca presso la Regione e le aziende dei trasporti pubblici affinchè si “restituisca” quanto versato dalle famiglie con gli abbonamenti annuali degli studenti: da marzo a giugno 2020 nessuno di loro ha potuto usufruire del servizio. Questo potrebbe quindi essere restituito sottoforma di sconto (riteniamo plausibile un 30%) sull’abbonamento annuale del prossimo anno scolastico.
L’emergenza “Coronavirus” ha determinato un nuovo scenario sociale, politico e amministrativo provocando cambiamenti epocali con riflessi sull’economia e sui comportamenti collettivi ed individuali. I provvedimenti emanati hanno inciso profondamente sugli equilibri di sistema con effetti a tutti i livelli: pubblici, privati, familiari e individuali, generando forti difficoltà a istituzioni, categorie e famiglie.
Ciò implica che il livello istituzionale operi con capacità progettuali e finanziarie, per quanto gli compete, e le risorse disponibili vengano temperate a sostenere le difficoltà che tutti saranno costretti ad affrontare per rilanciare il sistema industriale e dei servizi, per garantire la ripresa produttiva in grado di mantenere la capacità occupazionale e di reddito, alle famiglie e alle persone, specialmente le più bisognose.
Per questo, come gruppo consiliare di Castello Cambia, riteniamo che anche il nostro Comune debba impegnarsi in un’azione di governo efficace, con le capacità e le risorse disponibili in risposta alle difficoltà dei cittadini. In questo senso, l’elaborazione del bilancio di previsione 2020 deve essere l’occasione di un’accurata ricerca sulle voci di entrate e uscite, per liberare risorse da destinare a politiche innovative verso i vari settori sociali e di servizio alla cittadinanza.
Dall’analisi del bilancio possiamo pensare di agire su alcuni fronti, come i tagli da effettuare: chiediamo che si verifichi fin da ora il progetto di fattibilità di tutte le manifestazioni programmate, come la Mostra del Cavallo, Festival delle Nazioni ecc, e si prevedano stanziamenti direttamente proporzionali a quanto verrà fatto; il corrispettivo delle iniziative, o parti di esse, che non verranno realizzate, lo si destini ad abbassare i prelievi fiscali e le tasse. Occorre una verifica dei costi della partecipata Polisport, vista la chiusura del servizio per alcuni mesi, con la messa in cassa integrazione dei dipendenti.
Chiediamo una verifica delle capacità finanziarie di SO.GE.PU. oltre i 300.000 euro di attivo del bilancio. Si ritiene che questa Società abbia la possibilità di mettere a disposizione della collettività risorse importanti derivate dalle politiche di gestione della discarica di Belladanza, bene di proprietà comunale. Negli ultimi tre anni, l’autorizzazione della nuova discarica ha comportato un conferimento di circa 300.000 tonnellate di rifiuti con un ricavo complessivo superiore ai 16milioni di euro. Se il conferimento dei rifiuti a Belladanza è da considerarsi straordinario rispetto alla previsioni decennali, non possiamo, nell’emergenza che stiamo vivendo, non tener conto di questa capacità finanziaria che va oltre il servizio di gestione della raccolta dei rifiuti della città, che i cittadini e le imprese pagano profumatamente.

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Emergenza covid-19: guanti e mascherine ai bordi delle strade, interrogazione del consigliere PD Letizia Guerri

Guanti e mascherine ai bordi delle strade. Con la pandemia crescono i rifiuti e aumentano i rischi per ambiente e salute. Il Comune disponga una campagna di sensibilizzazione per informare tutti i cittadini ,dagli anziani ai più piccini, sulle corrette pratiche di smaltimento di questi presidi e incrementi le postazioni stradali di raccolta differenziata. E’ quanto chiede in una interrogazione il consigliere Pd, Letizia Guerri. “I dispositivi di protezione individuale sono ormai parte integrante della nostra quotidianità. Se l’utilizzo di mascherine e guanti assieme al distanziamento sociale, rientra fra le norme anti contagio rese obbligatorie dall’ultimo dpcm del 26 Aprile; accade purtroppo che gli stessi presidi siano stati gettati ai bordi di marciapiedi, fuori da abitazioni e farmacie o nei parcheggi dei supermercati, già nella quotidianità della quarantena. “Il rischio – precisa Guerri – ora che può derivare da comportamenti simili è duplice. Da un lato c’è il danno ambientale, visto che la maggior parte dei dispositivi abbandonati sono realizzati in fibre di polipropilene o poliestere – cioè plastica – oppure in lattice, nitrile, Pvc o altri materiali sintetici. Dall’altro il potenziale danno sanitario, si parla infatti di rifiuti potenzialmente infetti che andrebbero dunque smaltiti nell’indifferenziata. Le recenti grida di allarme di Legambiente vanno propio in questa direzione”. “Se la vita oltre il lockdown riprende con le progressive riaperture, i dispositivi di protezione individuale ci accompagneranno nei prossimi mesi ma questo non può ne’ deve essere compatibile con un danno ambientale o a maggior ragione, con un possibile danno sanitario”. “L’Istituto Superiore della Sanità – prosegue Letizia Guerri – ha fornito indicazioni chiare e semplici, è quindi necessario informare e responsabilizzare i cittadini sulle corrette modalità di smaltimento di questi rifiuti e metterli anche nella condizione di poter mettere in pratica i messaggi lanciati. Per questo ho interrogato la Giunta Comunale per sapere se sono previste campagna di sensibilizzazione che possano spiegare a tutti, grandi e piccini il corretto smaltimento dei presidi e se non ritiene opportuno valutare il posizionamento di nuovi contenitori stradali di raccolta differenziata proprio per facilitare il recupero effettivo dei materiali da destinare poi al corretto riciclo.”

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Covid 19: Bacchetta “2 nuovi guariti, in distribuzione 6000 mascherine, sgravi per categorie penalizzate da lock down”

“Nessun nuovo positivo e due persone guarite nella giornata di ieri. I positivi sono in calo e le persone guarite in aumento giornaliero, secondo i dati della Asl che ringraziamo per la collaborazione. I positivi complessivi sono 25 e questo numero ci fa ben sperare. Da oggi alla

fine della Fase 2, il 18 maggio, vedremo che andamento assumerà il contagio e speriamo che continui l’attuale tendenza, grazie alla responsabilità dei cittadini, che mi sembra stiano osservando anche in questa seconda fase tutte le misure di sicurezza. La collocazione attuale del mercato è del tutto temporanea e provvisoria; non appena tornerà ad essere un vero mercato con tutte le tipologie sarà trasferito nel suo luogo storico. Stiamo studiando forme di sostegno ed aiuto agli operatori che hanno subito conseguenze economiche da questa vicenda: commercianti, alberghi, bar. Andando verso l’estate avranno bisogno di strutture esterne ad esempio e quindi li metteremo in condizione di fare queste operazioni senza pagare le tasse relative. Per quanto riguarda le mascherine, la Regione Umbria ne ha inviate 6600, saranno distribuite a over 65 e categorie vulnerabili in via preferenziale dalle farmacie comunali e private. La collaborazione con la Regione mi sembra che abbia funzionato in maniera proficua con gli enti locali, non abbiamo nulla da rimproverare ma dovrà continuare anche nel prossimo periodo. I numeri ci dicono per ora che la prospettiva è abbastanza rassicurante anche se gli sviluppi di Covid sono imprevedibili e sconosciuti agli stessi scienziati. Abbiamo recuperato alcuni spazi di socialità ma vediamo che cosa sortirà questo allentamento di alcune misure perché sulla base dei contagi registrati il prossimo 18 maggio si deciderà se ci sarà una fase 3 e come sarà”.

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Coronavirus fase 2 parchi aperti: Massetti “riaperti tutti i parchi, mi raccomando distanza e mascherine”

Sulla riapertura dei parchi cittadini, l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha dichiarato che “Subito dopo l’ordinanza sindacale che lo disponeva abbiamo riaperto i parchi cittadini con l’interdizione delle aree giochi. Tante famiglie sono tornate al parco con la giusta mentalità e il giusto criterio: la cautela. Non possiamo vietare l’utilizzo delle strutture con la forza ma confidare e fare appello al senso di responsabilità, che consiglia mantenere il distanziamento sociale e indossare i dispositivi di sicurezza. E’ comprensibile qualche episodio di esuberanza o qualche eccesso specialmente nei bambini e nei ragazzi per lungo tempo chiusi a casa senza frequentare gli impianti sportivi e i loro amici ma i comportamenti devono essere tenuti sotto controllo. E’ possibile anche l’attività fisica e stiamo pensando di riaprire gli impianti sportivi quando ce lo consentirà il Governo. In questo inizio di nuova fase abbiamo proceduto alla manutenzione su tante aree verdi. Rinnovo l’invito a mantenere le distanze, a Città di Castello, dove ci sono tantissime aree verdi, non è difficile, raccomando maggiore attenzione ai luoghi più frequentati come il Parco del Tevere. A fare la differenza sono e saranno i comportamenti individuali”.

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Blocco erogazione dei rimborsi ed emolumenti spettanti agli amministratori: mozione del consigliere del Psi, Filippo Schiattelli

Nella mozione Schiattelli chiede alla giunta e consiglio “di impegnarsi a far sì che nel più breve tempo possibile siano, di qui a venire, per un congruo periodo da me individuato fino alla fine di dicembre 2020, bloccate le erogazioni di compensi, rimborsi ed emolumenti spettanti a Consiglieri Comunali, Assessori, Presidente del Consiglio e Vicesindaco nella misura almeno del 50% del totale di attuale competenza; che le suddette somme siano accantonate con vincolo di destinazione, da definirsi in seguito alle valutazioni di apposita commissione di Programmazione Economica, al fine di impiegarle in soluzioni concrete a diretto beneficio della nostra Comunità Cittadina.” “Il punto in cui siamo arrivati – precisa Schiattelli – è figlio di chi eravamo ma dove andremo dipende interamente da chi scegliamo di essere oggi”. Schiattelli fa riferimento ai tragici eventi cagionati dall’esecrabile Virus Covid-19 che “non ha risparmiato il nostro amato territorio e le cui conseguenze negative nessuno; nel mondo ad oggi può dirsi in grado di quantificare nel dettaglio in termini di salute, economici, sociali, ancorché temporali. “Avendo apprezzato le numerose e concrete manifestazioni di solidarietà, altruismo, generosità che i nostri Concittadini hanno saputo esprimere in questi giorni e che mi sento in dovere di ringraziare e ricambiare per quanto mi è possibile ed un pensiero speciale corre verso coloro i quali hanno pagato con il prezzo più alto questa battaglia: e come non ammirare e ringraziare chi ogni giorno mette a repentaglio la propria vita per combattere questo subdolo nemico, ognuno per le proprie competenze”. “Sono fermamente convinto – prosegue Schiattelli – che per il bene della nostra città l’amministrazione locale debba essere svolta con il massimo impegno e quindi salvo la figura del Sindaco, per ovvi motivi, gli altri amministratori debbano assolvere il loro ruolo politico senza che tale incarico rappresenti la propria principale o persino unica fonte di reddito. Avendo questo Consiglio Comunale già disposto dal suo insediamento che compensi e rimborsi fossero quantificati in base a criteri di contenimento; avendo noi amministratori insieme già effettuato una simbolica donazione in denaro per fronteggiare l’emergenza, ritengo – conclude Filippo Schiattelli – sia giunto il tempo di fare ancora di più, anche a fronte delle ulteriori ristrettezze economiche e sacrifici che dovremo affrontare tutti assieme da cittadini e che forse potremo essere utili al nostro Paese come esempio da seguire su scala Nazionale”.

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Suolo pubblico, il Comune verso l’aumento dello spazio e l’abbattimento del costo per esercizi pubblici

L’Amministrazione Comunale di Umbertide, vista la situazione dovuta all’emergenza Covid-19 e la necessità di determinare la maggior sicurezza e il maggior distanziamento possibile negli esercizi pubblici di prossima riapertura, comunica che per l’annualità 2020, per gli esercizi pubblici che già ne fanno uso, sarà possibile richiedere un utilizzo di suolo pubblico maggiorato fino al doppio rispetto all’anno precedente.
Sarà inoltre ovviamente possibile richiedere l’utilizzo di suolo pubblico per tutte quelle attività che fino ad oggi non ne hanno usufruito. Tali richieste dovranno essere compatibili con i criteri urbanistici, di sicurezza e di viabilità.
L’Amministrazione Comunale inoltre per l’annualità in corso, qualora non vi fosse un intervento normativo centrale nella direzione dell’esenzione, farà sì, attraverso risorse reperite all’interno del bilancio comunale, che il costo complessivo della Tosap per il 2020 non gravi sugli esercizi commerciali pubblici.

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