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Sportelli micologici già in funzione, registrati i primi 6 intossicati

Apertura anticipata per gli sportelli micologici in provincia di Arezzo, visti gli eventi meteorologici eccezionali delle scorse settimaneche hanno portato ad una straordinaria e abbondante fioritura di funghi nei boschi. 

Per dare una risposta alle numerose richieste, l’ASL Toscana sud est – Area Aretina- tramite i tecnici della Prevenzione con qualifica di micologo, ha già riaperto gli sportellidell’Ispettorato Micologico del San Donato e delle Zone, per offrire gratuitamente il servizio di riconoscimento delle specie fungine, valutandone la commestibilità. Il servizio sarà garantito gratuitamente fino al 20 dicembre 2019, salvo il protrarsi della stagione favorevole alla nascita dei funghi.

Nel 2018 in provincia di Arezzo ci sono stati 14 intossicati. Le persone che sono affluite agli sportelli micologici sono state 318. Anche quest’anno si sono registrati, sabato scorso 17 agosto, i primi 6 intossicati da funghi, tutti adulti di una stessa famiglia, che si sono presentati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Sansepolcro. Su richiesta del medico del PS, è intervenuto il micologo della Zona Valtiberina il quale, dalle indicazioni ricevute sui sintomi dei pazienti, dai loro racconti sui quantitativi consumati nei giorni precedenti e dalle fotografie presentate, ha indicato come causa la quantità eccessiva di funghi consumati. 

Anche il genere Boletus e tutti gli altri funghi commestibili possono provocare intossicazioni se consumati in stato di decomposizione, invasi da muffe tossiche o da larve di mosche che ne rendono le loro carni non commestibili. Per la specie Amanita caesarea (ovulo) va fatta un’ulteriore precisazione: c’è la consuetudine di raccogliere questo fungo quando è ancora chiuso a forma di ovulo. E’ una pratica vietata dalla legge: non si possono raccogliere ovuli quando sono allo stato chiuso. Questo per due motivi, uno tossicologico e l’altro ecologico. Il primo, in quanto in natura esistono altre specie di funghi che da giovani sono racchiusi nell’ovulo, ma sono appartenenti a funghi tossici, tra cui la famosa Amanita phalloides: ne bastano 70 grammi per far morire un uomo adulto. Il secondo motivo è che il fungo giovane, avendo ancora le lamelle sotto il cappello chiuse nell’involucro bianco, le stesse non possono far diffondere nell’aria le spore da cui si riproducono, preservando la specie per il futuro. Ma anche da adulto, spesso questo fungo si presenta decolorato, non coi suoi classici toni di arancio e giallo, ma bianchiccio e ricoperto da una muffa che ne altera il sapore e lo rende non commestibile; infine da vecchio, l’ovulo emana un cattivo odore e si decompone in fretta, rendendolo immangiabile.

Quindi riassumendo: raccogliere sempre funghi sani, con tutte la caratteristiche proprie della specie, mai vecchi o ammuffiti o al taglio con presenza di gallerie e larve nel gambo e cappello;gli ovuli non vanno raccolti chiusi; non far consumare i funghi ai bambini sotto i 12 anni o agli anziani; consumare funghi sempre ben cotti e non in pasti abbondanti e ravvicinati, per non finire al Pronto Soccorso con una sindrome tossica. Si consiglia di portare sempre tutti i funghi raccolti agli Ispettorati Micologici delle ASL. 

 

Montevarchi 

Ospedale della Gruccia

lunedì, mercoledì, venerdì 

dalle 12,30 alle 13,30

tel. 055 9106381 o 055 9106303

 

Arezzo

Ospedale San Donato

lunedì, mercoledì, venerdì

dalle 11 alle 13

tel. 0575 255972 o 0575 255964 

 

Sansepolcro 

Distretto Socio-sanitario 

via Santi di Tito, 24

Solo su appuntamento

Tel. 0575 757959 o 0575 757962 o 0575 757966  

 

Camucia – Cortona

Distretto Socio-sanitario 

Via Capitini

Solo su appuntamento

Tel. 0575 639953 o 0575 639969 

 

Poppi 

Distretto Socio-sanitario Via Cesare Battisti

Solo su appuntamento

Tel. 0575 568440 o 0575 568456  

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Al via la 52ma edizione del Festival delle Nazioni

 
Alla Cina, e alla sua cultura musicale, è dedicato il 52° Festival delle Nazioni, in programma dal 25 agosto al 7 settembre a Città di Castello. Sarà un viaggio musicale dalle atmosfere antiche di Pechino fino alle migliori espressioni artistiche del panorama contemporaneo cinese ed europeo, con ospiti, tra gli altri, la European Chinese Chamber Orchestra, le pianiste Jieni Wan e Sa Chen; e poi Salvatore Sciarrino, Matteo Cesari e l’Ensemble Suono Giallo. E tra le produzioni originali in prima assoluta, da non perdere è Turandot.com, rivisitazione ‘futuribile’ della fiaba di Gozzi con le musiche originali di Raffaele Sargenti.
Su tutta la programmazione spiccano tre grandi eventi di punta, che riapriranno al Festival le porte del Parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio. Stefano Bollani proporrà il 31 agosto alle 21.00 il suo Napoli Trip, un progetto che lo vede suonare insieme a un ensemble di grandi talenti come il sassofonista Daniele Sepe, il clarinettista Nico Gori e il batterista Bernardo Guerra. Il 3 settembre alle 21.00 il Parco ospiterà il concerto dell’Orchestra della Toscana, accompagnata dal pianista Francesco Libetta e guidata dal maestro Zhang Lu. Infine, il 7 settembre alle 21.00, la Shenzhen Symphony Orchestra, guidata dal direttore Lin Daye, chiuderà con un concerto la manifestazione.
Qui il programma nel dettaglio: http://bit.ly/2Z33PLD
 
 
Come ogni anno il Chiostro di San Domenico si trasformerà in uno spazio aperto per tutti. Dal 24 agosto al 7 settembre, dalle 19.00 all’01.00, grazie alla programmazione di Festival@Chiostro lo splendido porticato farà da cornice a incontri, presentazioni, eventi musicali e laboratori dedicati alla tradizione culturale cinese e alle eccellenze del territorio valtiberino. Il chiostro resterà aperto in concomitanza con i concerti nell’adiacente Chiesa di San Domenico, che verranno trasmessi in diretta audio. Sarà inoltre il luogo ideale per gustare un aperitivo, grazie al lounge bar a cura del Festival. E per gli amanti dell’arte si trasformerà in spazio espositivo, accogliendo la mostra Chine, progetto artistico collettivo dedicato alla Cina e composto dalle opere di Luca Baldelli, Andrea Lensi, Fabio Mariacci, Gino Meoni e Simonetta Riccardini.
Oltre alle iniziative al Chiostro, la programmazione collaterale prevederà anche numerosi appuntamenti in centro storico presso la Galleria ARTè in via Sant’Apollinare, la Galleria delle Arti di Luigi Amadei di via Albizzini, la Tipografia Grifani Donati di corso Cavour, il Circolo degli Illuminati in piazza Matteotti, la Cattedrale e il Museo del Duomo.
Tutti gli eventi collaterali del Festival delle Nazioni sono a ingresso libero.

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Controlli dopo disordini in centro storico. Pronta risposta dei Carabinieri. Arrestato un 21enne cittadino tunisino

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Continua il duro contrasto alla criminalità comune nell’acropoli cittadina, soprattutto durante le ore notturne. 

Nell’ultima notte, infatti, la Sezione Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Perugia, in risposta ai danneggiamenti che hanno interessato alcune vetture parcheggiate in centro storico e in particolare in Via U. Rocchi, in Via Baldeschi e in Piazza Ansidei, hanno tratto in arresto, per il reato di resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, un 21enne cittadino tunisino, in Italia senza fissa dimora, già noto alle cronache giudiziarie locali.

In particolare, il predetto giovane, durante un controllo in un locale di quel centro, scaturito dalla notizia dei disordini sopra citati, alla richiesta di esibire i propri documenti, al fine di eludere l’identificazione, ha aggredito i militari operanti, procurando a uno di essi alcune contusioni a un braccio.

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso le camere di sicurezza, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, come disposto dall’A.G. competente.

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Caso Colorglass: Castello cambia “il Sindaco si assuma le proprie responsabilità e sospenda l’attività dell’azienda”

Il parere espresso dall’Istituto superiore di Sanità sulla Ditta Color Glass, su richiesta del Ministero dell’Ambiente, pervenuto all’amministrazione comunale di Città di Castello l’8 agosto, ma uscito, chissà perché, solo il 20 senz’alcuna nota ufficiale, chiarisce ciò che era già chiaro ma che qualcuno non ha voluto vedere. L’Istituto certifica che, secondo le norme vigenti dal 1934 e secondo il Testo Unico delle Leggi sanitarie del 1994, tale industria “deve essere classificata insalubre e può essere permessa nell’abitato solo se, dopo aver fatto i dovuti accertamenti alle emissioni inquinanti in atmosfera queste risultino accettabili non recando compromissioni alla salute della popolazione”. Ma questo parere certifica anche un altro fatto grave: i ritardi e le omissioni di questa amministrazione e degli organi competenti. La certificazione poteva e doveva essere assolutamente cercata e ottenuta prima, e non dall’Istituto superiore, ma dagli organi localicompetenti in materia, cui la legge citata assegna 
il dovere di definire la tipologia delle industrie PRIMA di concedere loro una qualunque autorizzazione ad operare. Il DM 5/09/1994 è chiaro: il Comune è “competente ad emettere il Decreto di Classificazione di Industria Insalubre o il provvedimento conclusivo di autorizzazione all’esercizio dell’attività comprensivo della Classificazione suddetta. “L’A.S.L.  esprime un parere igienico sanitario sull’attività esercitata, formula al Comune la proposta di classificazione di Industria Insalubre”. Questo parere ASL arriva solo nel 2019, 14 anni dopo l’inizio, ed afferma di non poter decidere nulla in quanto la lavorazione dell’azienda “non rientra nell’elenco delle industrie insalubri definito dal Ministero”. Alla luce dei fatti odierni tutto ciò appare assurdo se non, peggio, lesivo della dovuta tutela della salute dei cittadini. 

Chi ha ignorato la legge fin dal lontano 2005 quando l’azienda presentò richiesta di autorizzazione alla lavorazione e “recupero di rifiuti (fanghi) non pericolosi”, deve ora spiegarne i motivi ai cittadini di Trestina e a chi, come noi, ha portato in Consiglio la questione due anni fa e che fin troppo spesso ha dovuto subire gli attacchi arroganti di chi pensava che le intimidazioni avrebbero ottenuto il silenzio che ha gravato per anni su questa lavorazione nell’abitato di Trestina. Quando l’Azienda in questione ha reiterato le richieste autorizzative e ha ottenuto la “compatibilità urbanistica” nell’aprile del 2016, senza che venissero pretese le dovute garanzie richiamate dalla legge circa le emissioni di inquinanti in atmosfera, il cui controllo deve riguardare, secondo il parere del’I.S.S. “le misure di concentrazione di polveri anche tipo Pm10e PM 2,5  e del contenuto di biossido di titanio”, il Sindaco, primo responsabile della salute dei cittadini , dove stava?Vennero fatti i dovuti controlli prima di concedere l’autorizzazione, anche per sapere esattamente cosa avrebbero respirato i cittadini di Trestina? Non ci risulta. Come non sono stati presentati, ad oggi, i dati ARPA circa le emissioni.Chiediamo ancora una volta, come abbiamo fatto fin dall’inizio,che vengano pubblicati i dati e che nel frattempo il Sindaco si assuma le proprie responsabilità e sospenda l’attività dell’azienda, in autotutela, in attesa che si faccia la definitiva chiarezza. Così non si può continuare.

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A Pupi Avati il Premio Città del Diario 2019 nel 35° compleanno del Premio Pieve

Va a Pupi Avati il Premio Città del diario 2019, domenica 15 settembre nel corso della manifestazione conclusiva memorie in piazza del Premio Pieve.
Il riconoscimento viene assegnato ogni anno a una personalità del panorama culturale che nel suo operare ricerchi e custodisca le infinite risorse della memoria: individuale, collettiva, storica, politica, economica. Le atmosfere che il maestro bolognese descrive nei suoi film sono quelle che si ritrovano sfogliando le memorie degli italiani. Protagonista delle sue pellicole è proprio quella “gente comune” che ha donato la propria scrittura privata all’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano. I luoghi che descrive sono quelli in cui sono nati e hanno vissuto i diaristi. Le storie minute, le vite delle persone semplici dell’Italia di provincia che non c’è più, che è però radicata nella memoria, nella sua e in quella popolare, custodita a Pieve Santo Stefano.
Il maestro del cinema italiano ha da poco festeggiato 50 anni di carriera da regista. Non ha mai chiesto ai personaggi dei suoi film di essere più di quello che in realtà sono, osservando persone e luoghi reali e restituendoli per intero. Ritirerà il Premio Città del diario nel giorno del trentacinquesimo compleanno del Premio Pieve.

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Migliorano, sensibilmente, le condizioni del settantunenne aggredito la scorsa domenica

Migliorano sensibilmente le condizioni del settantunenne aggregato la scorsa domenica a Città di Castello. Le terapie a cui è stato sottoposto, nel reparto di neurochirurgia del misericordia di Perugia stanno producendo effetti positivi, visto anche il restringimento dell”emorragia cerebrale. Per questo motivo tra i medici trapela un cauto ottimismo. Nei prossimi giorni è prevista un ulteriore TAC, dalla quale potrà emergere un quadro clinico più approfondito.

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Ancora in prognosi riservata l’uomo caduto da un muretto ieri a San Giustino

Ancora in prognosi riservata l’uomo di 56 anni caduto accidentalmente ieri da un muretto a San Giustino. Nella giornata odierna è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva al quello di ortopedia, verrà sottoposto ad intervento chirurgico, vista la grave e complessa frattura del bacino che ha riportato nella rovinosa caduta.

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Controlli nel territorio da parte dei Carabinieri: un arresto e una denuncia

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La Compagnia Carabinieri di Perugia, al fine di contrastare la recrudescenza dei fenomeni delinquenziali nel proprio territorio, ha predisposto una serie di controlli a largo raggio, allo scopo di mantenere sempre alto il livello di guardia nella propria giurisdizione.

Nelle ultimissime ore, infatti, i Carabinieri della Stazione di Ponte San Giovanni, durante un mirato servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati connessi al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nell’hinterland perugino, svolto in collaborazione con i militari del 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti, hanno tratto in arresto un 34enne cittadino tunisino, senza fissa dimora, già noto alle cronache giudiziarielocali, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Lo straniero, localizzato e controllato in una delle vie del centro della frazione di Ponte San Giovanni, all’esito della perquisizione personale, resasi necessaria per l’atteggiamento sospetto assunto, è stato trovato in possesso di:

 N. 6 involucri contenenti complessivamente 46 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo hashish, già pronta per la vendita al dettaglio;
 Somma contante di 90,00 Euro, ritenuta provento dell’attività illecita.

L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, disposto dall’A.G. competente.

Inoltre, il medesimo Reparto, ha deferito in stato di libertà, per il reato di porto abusivo di armi, un cittadino albanese, classe ’74, trovato in possesso di un coltello di genere proibito. Arma sequestrata ai fini probatori.

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Trasporti sanitari e parco auto Italy emergenza: interrogazione della Lega

Durante un controllo della Polizia stradale al conducente di un auto di Italy Emergenza per il trasporto di pazienti dializzati, è emerso che non fosse in possesso dell’abilitazione a guidare quel mezzo. Altri controlli hanno portato al sequestro di altri due mezzi per le stesse irregolarità su un parco macchine per il trasporto di pazienti dializzati di cinque. Partendo da questo episodio il capogruppo della Lega in consiglio comunale Marcello Rigucci e la consigliera Linda Innocentini hanno presentato un’interrogazione nella seduta di martedì 31 luglio 2019: “Lo stesso accade anche in altri ospedali?”. “Più volte, sia in Regione, che in Provincia e in Comune abbiamo segnalato il metodo scorretto delle procedure e della formulazione dei bandi di gara che ad esempio porta nella gara per il servizio di 118 all’aggiudicazione di Italy Emergenza per 1 milione e 250mila euro ma terminando l’appalto con un costo di circa 1 milione e 700mila. Per il trasporto pazienti dializzati – scrive Rigucci – la prima offerta del bando era 2,10 euro a servizio per ItalyEmergenza e 1,70 euro per altri partecipanti. A tutti e due è stato chiesto di effettuare un ribasso dell’offerta, secondo una procedura insolita. La scelta poi non è caduta su chi aveva proposta un ribasso fino a 1.20 ma a Italy Emergenza con 0.80 euro. Che cosa è successo nel frattempo? Ci sono accordi nascosti? Nella gara per il trasporto di Emanochimici è ancora Italy Emergenza a vincere con un aumento del 24% rispetto al gestore precedente”. “Tutto è avvenuto – prosegue Rigucci – a  discapito  delle  altre associazioni in regola con tutti i criteri, uomini, mezzi e permessi. La compilazione del bando di gara nei metodi e nella  forma unidirezionale di fatto ha escluso  tutti gli altri partecipanti  alla gara . Si tratta di un bando  creato su misura?” si chiede nell’interrogazione. “Non è ammissibile che l’appaltatore  non garantisca   l’efficienza di questo importante servizio, violando il codice della strada, i diritti del malato e le autorizzazioni pubbliche necessarie. Per questo chiedo una corretta formulazione dei bandi di gara , ad ampia partecipazione e trasparenza; la revoca delle concessioni dei vari appalti, attivando la richiesta risarcitoria e il rimborso del  contributo erogato, la verifica della regolarità nell’impiego delle figure dipendenti ed infine di parlarne in commissione con i vertici della Asl Umbria 1 e della Regione”. Nella risposta il sindaco Luciano Bacchetta ha detto riassunto una informativa della Asl e sul caso specifico ha citato la gara che ha affidato il servizio a Italy Emergenza e la sanzione emessa dalla Polizia stradale nel 2018, che aveva provveduto al fermo amministrativo per il mancato possesso dei titoli da parte del conducente. “Nel luglio scorso Italy Emergenza ha risposto alle richieste di chiarimento della Asl, contestando l’interpretazione della legge della Polizia stradali, trattandosi di persone in particolari condizioni per le quali sono utilizzati nelle auto dei dispositivi dedicati, come previsto dal Ministero. In un precedente il giudice di pace di Città di Castello ha emesso un’ordinanza avversa ai ricorsi di Italy. Per la Asl c’è stato comunque un disservizio, diffidando la cooperativa da simili eventi e intimando la comunicazioni dell’avvenuta acquisizione di tutte le certificazioni necessarie. Ma Italy ha di nuovo ricorso. Ma la Asl approfondirà e ribadisce il suo buon operato”. Nella replica Rigucci ha specificato che “in Provincia c’è stato un incontro perché certe attività erano attribuite solo a mezzi A. Qui si parla di auto non di ambulanze. Noi abbiamo chiesto che fossero fornite anche di personale specializzato e defibrillatore. Se hanno verbalizzato, è sulla base delle normative. Il personale deve essere in regole. Ora Italy Emergenza non ha più l’appalto di questi servizi. Come funzionerà? L’ASL farà azione di recupero? Noi abbiamo bisogno che le cose siano fatte in regole”. 
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Donazione del sangue placentare, come salvare vite mettendo al mondo un figlio. Un’importante opportunità che può essere effettuata in tutti i Punti Nascita della Sud Est

E’ indolore, non ha costi e può salvare una vita. Si tratta della donazione del sangue placentare, che può essere effettuata in tutti i punti nascita della Asl Toscana sud est, grazie a percorsi certificati e assolutamente sicuri, in sinergia con le apposite Banche del Sangue Placentare. La Sud Est fa riferimento a quella di Careggi. 

 

La nascita di un figlio è il momento più importante della vita di una coppia. Ma c’è un gesto che può essere fatto solo in quel momento e che può renderlo ancora più ricco di valore: è la donazione del sangue placentare. Il sangue del cordone ombelicale rimane nei vasi sanguigni del cordone e della placenta al termine del parto. In passato esso veniva eliminato insieme alla placenta. Alla fine degli anni ’70, alcuni ricercatori hanno scoperto che è ricco di cellule staminali emopoietiche (cioè progenitrici), simili a quelle presenti nel midollo osseo. 

 

Il prelievo del sangue cordonale è una facile metodica che viene effettuata dall’ostetrica dopo il taglio del cordone ombelicale, raccogliendo il sangue nella parte di cordone collegato alla placenta, mentre il neonato viene accolto dalla sua mamma. La tecnica è assolutamente indolore e priva di rischi; può essere effettuata sia nel parto naturale che nel taglio cesareo, con o senza analgesia peridurale o spinale. 

 

In alcuni presidi dell’Azienda abbiamo iniziato a raccogliere questa fonte preziosa di cellule staminali emopoietiche, presenti solo nel momento della nascita, già a fine anni ’90 – spiega Patrizia Petruccioli, direttore UOP Integrazione organizzativa e gestionale risorse ed attivitàostetriche e di supporto all’assistenza – Ed oggi, tutti i punti nascita aziendali della Sud Est sono certificati e abilitati a questa donazione, grazie all’impegno aggiuntivo del personale ostetrico che se ne prende carico. Il trapianto del sangue placentare viene utilizzato come valida alternativa al trapianto di midollo osseo per la cura di malattie gravi come leucemie, linfomi, sindromi mielodisplastiche, mielomi, anemie congenite e acquisite, talassemie, malattie congenite dismetaboliche e del sistema immunitario, e alcune forme di tumori solidi.

 

Nei consultori familiari della Sud Est la donazione di sangue placentare viene propostadalle ostetriche a tutte le donne in gravidanza durante i momenti di incontro (visite, corsi accompagnamento alla nascita, incontri periodici, ambulatorio gravidanza a termine). Le future mamme che aderiscono a questa importante iniziativa vengono informate delle finalità e delle modalità di prelievo all’ambulatorio della gravidanza a termine. L’ostetrica compila un questionario anamnestico insieme alle donne che aderiscono alla donazione, per verificare l’assenza di fattori di rischio. 

 

Fino ad oggi il sangue placentare è stato prevalentemente usato per curare i bambini e gli adulti di basso peso corporeo, dato il numero relativamente limitato di cellule staminali contenute in una donazione. Attualmente però, grazie al trapianto contestuale di due unità di sangue cordonale, viene utilizzato con maggiore frequenza anche per curare pazienti di peso corporeo elevato. Quando non è utilizzabile per il trapianto, il sangue cordonale viene comunque utilizzato per la ricerca.

 

La raccolta del sangue del cordone ombelicale presenta delle variabili, che possono essere riassunte nelle seguenti tipologie, molto differenti tra loro:

 

 Donazione del sangue cordonale Allogenica(Solidaristica): consiste nel donare il sangue del cordone ombelicale del neonato per chiunque ne abbia bisogno e risulti compatibile. I dati relativi alle donazioni confluiscono in un Registro nazionale che è collegato ai Registri internazionali dei donatori di midollo osseo. In questo modo, qualunque paziente abbia bisogno di un trapianto di cellule staminali emopoietiche può trovare un potenziale donatore compatibile anche dall’altra parte del mondo. Per esempio, una delle sacche di Arezzo è stata trapiantata a Seattle, negli USA, ad un uomo di 57 anni affetto da mielodisplasia. La conservazione allogenica del sangue cordonale è gratuita, a carico del SSN (Sistema sanitario nazionale). 

 

 Donazione Dedicata: consiste nel donare il sangue del cordone ombelicale per uso dedicato a un consanguineo del neonato. La conservazione è gratuita, a carico del SSN.

 

 Donazione Autologa: consiste nel donare il sangue cordonale per uso riservato esclusivamente al proprio neonato. La legge italiana vieta la conservazione nel territorio nazionale ma consente di esportare in una struttura estera e a proprie spese, il sangue di cordone ombelicale e conservarlo ad uso personale. I costi per la conservazione autologa sono a carico del richiedente perché non rientra nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). 

 

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Sansepolcro piange la scomparsa del maestro Sergio Perticaroli. Il celebre pianista, cittadino onorario dal 2007, è venuto a mancare lunedì 19 agosto a Roma

L’amministrazione comunale esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del maestro Sergio Perticaroli, pianista di fama internazionale e cittadino onorario di Sansepolcro, venuto a mancare lunedì 19 agosto a Roma.

Nel corso della sua decennale carriera, Perticaroli si è esibito in tutte le principali sale del mondo assieme alle orchestre più famose e ai direttori più rinomati. Parallelamente alla carriera concertistica, anche un’importante attività didattica che lo ha visto professore emerito dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Ospite d’eccezione nelle più celebri rassegne pianistiche nazionali ed internazionali, ha legato il suo nome a Sansepolcro grazie al concorso internazionale “Maria Giubilei”, del quale è stato presidente di giuria dal 1999, contribuendo a portare in città giovani artisti di enorme talento provenienti da tutto il mondo.

Nella seduta del 2 giugno 2007, il Consiglio Comunale di Sansepolcro ha conferito a Perticaroli la cittadinanza onoraria con la seguente motivazione: “Per aver ideato e portato a livelli internazionali il Concorso pianistico “Maria Giubilei”, dedicato ai giovani talenti, promosso dall’Associazione F.I.D.A.P.A Alta Valle del Tevere, facendo così conoscere la nostra città in tutto il mondo e offrendo ai giovani musicisti una importante e qualificata opportunità di formazione.”

Il Sindaco Mauro Cornioli, l’Assessore alla Cultura Gabriele Marconcini e tutta l’Amministrazione comunale di Sansepolcro, assieme al comitato organizzativo del Concorso Pianistico “Maria Giubilei”, si stringono attorno ai familiari e cari del maestro Sergio Perticaroli.

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Canoa: i tifernati si sfidano a colpi di pagaia: c’è la Regata dei Rioni

Dieci equipaggi si sfideranno per vincere l’ambito e conteso trofeo. Cresce l’attesa per l’edizione 2019 della «Regata dei Rioni». La manifestazione sportiva organizzata dal Canoa Club Città di Castello insieme al Comune, ha come obiettivo quello di creare, come ha spiegato Sandro Paoloni, presidente del Club «un momento di aggregazione e condivisione fra i cittadini dei vari rioni, ma anche evidenziare l’importanza che ha il fiume per il territorio».
Questa volta saranno 10 le imbarcazioni pronte a sfidarsi, Casella Garavelle, Graticole, Madonna del Latte, Mattonata, Pesci d’Oro, Prato, Riosecco, Salaiolo La Tina, San Giacomo, San Pio X. In acqua scenderanno canoisti agguerriti e pronti per sfilare il trofeo. La formula sarà simile a quella degli anni passati con le eliminatorie e poi le finali 
Il programma della manifestazione prevede per sabato 24 agosto alle 10,30 la riconsegna del trofeo. A seguire ci sarà l’ estrazione per gli abbinamenti con le canoe e con le corsie di gara. Alle 15,30 prenderà il via la regata, con le eliminatorie. Durante la manifestazione ci sarà spazio anche per una esibizione delle «Farfalle» con il dragon boat. 
Domenica 25 agosto, invece, ci saranno le finali: le imbarcazioni scenderanno in acqua alle 10,30. Poi a mezzogiorno ci sarà la consegna del trofeo e le premiazioni. 
Per quanto riguarda, invece, il percorso gli 10 equipaggi si sfideranno su un percorso rettilineo di circa 500 metri. Nella gara i concorrenti percorreranno il tragitto con specifiche canoe a due posti, utilizzando una sola pagaia per componente. La partenza è situata a circa 200 metri a monte della sede del Canoa Club, mentre l’arrivo d’arrivo è posta 300 metri circa a valle della briglia. Le dieci imbarcazioni devono compiere il percorso nella sua totalità e non sono previsti trasferimenti. Durante la gara i concorrenti possono deviare dalla propria traiettoria e prendere la scia di altri, purché non li danneggino. Vince la competizione chi per primo taglia il traguardo. 
Anche in questa edizione resta valida la regola che a chi vincerà verrà consegnato il prestigioso premio. Riconoscimento che sarà rimesso in palio dallo stesso rione l’anno successivo: il trofeo, una rappresentazione del Ponte del Tevere eseguita dal maestro fabbro ferraio Gabrio Grilli, rimarrà definitivamente a chi lo vincerà per tre volte complessive.
«La regata dei Rioni – ha detto il presidente del Canoa Club, Sandro Paoloni – rappresenta ormai un appuntamento irrinunciabile per i tifernati e i tanti appassionati di questo sport: vinca il migliore e sopratutto lo sport, il senso di appartenenza, la tradizione e l’amore per il Tevere e il suggestivo ambiente che lo circonda». 
«Una manifestazione sportiva che attraverso la canoa e il Tevere, riferimenti tanto cari ai tifernati, coinvolge un numero sempre più crescente di rioni a testimonianza della formula e del programma ricco di novità messo a punto dal Canoa Club di Città di Castello con il presidente Sandro Paoloni in testa. La regata dei rioni coincide con la ricorrenza delle fiere di San Bartolomeo e del bestiame, che renderanno questo evento ancora più rievocativo delle secolari tradizioni tifernati e richiameranno tanti cittadini, turisti e appassionati di sport e attività a contatto con l’ambiente» ha dichiarato il sindaco Luiano Bacchetta con assessori Massimo Massetti, Riccardo Carletti e Luca Secondi.
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Storie di integrazione: si chiama Boukaré Nikiema… Un migrante di ritorno in Burkina Faso

Si chiama Boukaré Nikiema, era partito da Karpala, un quartiere periferico di Ouagadougou, nel 2007 si è fermato con le sue valigie in Italia, a Monza, in cerca di una vita migliore. La motivazione principale della sua partenza per l’Italia era quella di unirsi alla sua compagna dell’epoca, un’italiana conosciuta a Ouagadougou che nel frattempo era tornata in Italia per dare alla luce il loro bambino. Inizialmente viaggia tra l’Italia e il Burkina Faso, ma dopo un po’ di tempo Bouba (diminutivo che la sua famiglia utilizza affettuosamente per chiamarlo) decide di stabilirsi in Italia. Ottiene qualche lavoro stagionale e poi il suo primo lavoro in un’azienda che opera nel settore dell’imballaggio alimentare.
Passano più di dieci anni, la relazione con la madre di suo figlio cambia e l’idea iniziale di costruire una famiglia viene pian piano abbandonata. La nostalgia del Burkina Faso si fa sempre più forte e l’idea di tornare inizia sempre più a prendere forma. Come lui stesso ci ha detto: “Può sembrare strano che dopo anni in Italia scegliamo di tornare in un villaggio senza elettricità o acqua corrente, lasciando un lavoro retribuito e un ambiente di lavoro familiare”.
Boukaré NIKIEMA oggi è uno dei cinque migranti selezionati per il progetto pilota di rientro volontario e reinserimento socio- economico portato avanti all’interno del progetto RASAD – “Reti d’Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabé d’Italia” coordinato da Tamat e co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Rientrato in Burkina Faso, dopo un primo momento di formazione prevista dal progetto, in microimpresa, tecniche agro-ecologiche e allevamento ha ricevuto il contributo a fondo perduto di € 1.500,00 per l’avvio dell’attività imprenditoriale autonoma, per l’acquisto di attrezzature, consulenza e/o manodopera, il 12 settembre 2018.
Rispetto ai 7 polli iniziali, Bouba ha oggi nel suo pollaio più di 250 pulcini che crescono sotto la sua supervisione e quella del fratello quando lui si reca in Italia. L’obiettivo è raggiungere almeno 300 polli le cui uova possono essere rivendute e ampliare l’allevamento a piccoli ruminanti. Per consentirgli di sviluppare le sue attività Bouba ha richiesto anche un microcredito di 2.000 euro, previsto dal progetto, che gli è stato consegnano dalla capo progetto di RASAD e Rappresentante paese Tamat in Burkina Faso e Mali, Raluca Denisa Savulescu, il 29 luglio scorso.
Tamat, attraverso il progetto RASAD, continuerà a sostenere i membri della diaspora burkinabé rientrati dall’Italia, per il loro reinserimento socio-economico nel loro territorio. 

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Il 23 agosto al cinema Astra si ricorda il 75° della Liberazione di San Giustino

In occasione del 75° della Liberazione di San Giustino organizzato dalla Sezione ANPI San Giustino-Citerna “Adele Bei” con il patrocinio del Comune di San Giustino e la partecipazione di CGIL Altotevere e e lo SPI-CGIL Altovere, è stata organizzata una serata a tema al cinema Astra con il seguente programma:
ORE 19,30 CINEMA TEATRO ASTRA
SALUTI ISTITUZIONALI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN GIUSTINO
A SEGUIRE
MUSICHE E CANTI CON “MASSIMO LIBERATORI E LA SOCIETÀ DEI MUSICI”
LETTURE A CURA DI MARCO MILLI (SAGGISTA SCRITTORE) E SIMONE CUMBO (POETA)
ORE 20,30 CENA A BUFFET (EURO 10
CON FINALITÀ DI AUTOFINANZIAMENTO A CURA DEI VOLONTARI ANPI)
PRENOTAZIONI ENTRO IL 20 AGOSTO
CELL 39392006823929819849
ANPI.SANGIUSTINOCITERNA@GMAIL.COM  

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Piano integrato culturale: Sansepolcro al centro del progetto sperimentale di Regione e Anci Toscana

Assieme a Rapolano Terme, il Comune di Sansepolcro sarà destinatario di un progetto sperimentale di sostegno per l’elaborazione di piani strategici capaci di fare perno sulla cultura: grazie a questo coinvolgimento attivo, la nostra città sarà dunque al centro dell’accordo tra Regione ed ANCI Toscana (ovvero l’associazione dei comuni) su cui la già Giunta Regionale si è già espressa favorevolmente.

“Siamo soddisfatti – commenta il sindaco Mauro Cornioli – di poter partecipare a questo importante progetto: a livello regionale, tra tante opzioni possibili, è stata fatta la scelta di puntare sul nostro Comune e di questo non posso far altro ringraziare l’ANCI e la Regione Toscana, in particolare a vicepresidente Monica Barni che ha sempre manifestato grande attenzione alla cultura del nostro territorio.”

“Nelle scorse settimane – spiega Gabriele Marconcini, assessore alla Cultura del Comune di Sansepolcro – abbiamo avuto modo di confrontarci personalmente con l’Assessore Barni, valutando attentamente questa possibile prospettiva. Ora con la nostra partecipazione a questo progetto potremmo portare ulteriore attenzione sulle nostre prerogative culturali, valorizzando tutti quegli elementi che contribuiscono a definire e animare il nostro ricco patrimonio cittadino. La scelta di Sansepolcro credo sia proprio dovuta a questo, cioè alla presenza di un amplio ventaglio di risorse storiche, culturali e artistiche, nonché all’eccezionale ricchezza di iniziative e progetti culturali il cui raggio d’azione, partendo da Piero della Francesca,  è in grado estendersi dalle nostre tradizioni storiche fino ai settori più sperimentali della produzione artistica contemporanea.”

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Volley mercato: ufficiale il ritorno, dopo tre stagioni, della palleggiatrice Chiara Gobbi

Un ritorno dopo tre stagioni nella realtà in cui è cresciuta. La palleggiatrice Chiara Gobbi va così a completare il roster del San Giustino Volley, che ora conta 12 giocatrici. Nata a Città di Castello il 19 maggio 1997 ma residente da sempre a San Giustino, Chiara Gobbi è cresciuta fin da giovanissima nel Volley Club Alto Tevere Umbro (dal quale è appunto originato il San Giustino Volley), seguendo la regolare trafila nelle varie rappresentative giovanili per poi vincere il campionato di Seconda Divisione nella stagione 2012/2013 ed entrare nell’organico della Serie C l’anno successivo, con il tecnico Francesco Brighigna che più volte l’ha utilizzata in un campionato nel quale la promozione è sfuggita nella “bella” dei play-off. Il San Giustino si iscrive comunque alla B1 e nell’annata 2014/2015 la Gobbi è ancora in biancazzurro, ma nelle file della formazione che milita in Serie D e vi rimane fino alle fasi iniziali della stagione 2015/2016, quando in corsa viene “promossa” nel roster della B1. Esordisce nella partita casalinga contro la Zambelli Orvieto, piazzando un ace, dopodichè nell’estate del 2016 passa alla 3M Pallavolo Perugia in B2 e nell’ultimo biennio gioca da titolare in C con il Città di Castello, arrivando fino alla semifinale dei play-off con di nuovo Brighigna allenatore. “Spero di poter crescere ulteriormente a fianco di Giorgia Vingaretti, atleta che possiede una enorme esperienza in regia, grazie ai tanti anni di Serie A alle spalle”, ha subito commentato Chiara Gobbi. Che ha poi aggiunto: “Ritrovare la B1 a distanza di tre anni è un motivo di forte stimolo. Diciamolo francamente: è tutto un altro livello e la presenza in panchina di Francesco Brighigna ha esercitato un ruolo determinante”. Con il tesseramento di Chiara Gobbi, l’organico della squadra è ora completo: 2 le conferme (Silvia Tosti e Francesca Borelli), 5 le pedine nuove (Giorgia Vingaretti, Caterina Errichiello, Camilla Sergiampietri, Margherita Lachi e Vittoria Belotti) e altrettante (Aurora Fiorini, Giada Cesari, Francesca Mancini, Marta Nardi e la stessa Chiara Gobbi), più coach Brighigna, provenienti dal Città di Castello, del quale componevano l’ossatura portante.

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Pista sul Tevere: Castello cambia “ più manutenzione e controlli”

Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, nel consiglio comunale di martedì 30 luglio 2019 ha chiesto, in un’interrogazione firmata con la consigliera Emanuela Arcaleni, informazioni sullo stato di manutenzione della pista ciclopedonale del Tevere: “Il documento nasce da un momento di particolare criticità climatica ma l’Amministrazione deve mantenere quello che abbiamo realizzato. C’è un accordo con Afor ma tutta la parte del Trestinese è lasciato alla spontaneità, specialmente il passaggio di mezzi agricoli e l’uso di fitofarmaci. Gli agricoltori sono in difficoltà ma tutti i soggetti che devo far rispettare il regolamento sono chiamati a farlo. Propongo una linea per i soli mezzi agricoli che sia anche a protezione dall’uso di fitofarmaci. Il comune di Umbertide ha presentato il regolamento sui fitofarmaci, quindi è coinvolto dalla questione. Sensibilizziamo anche Montone. Ci sono stati controlli di verifica del regolamento nel nostro territorio?”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha detto che “Negli ultimi periodi siamo intervenuti per la caduta di piante attraverso Afor e abbiamo suggerito di avvalersi dello stesso soggetto anche agli altri comuni; nel frattempo anche ai Laghi Spadi sono terminati i lavori su quel tratto e quanto prima sarà riconsegnata alla disciplina di ruzzole e sport tradizionali. Ci sono criticità presso le grotte di Promano per esondazione Tevere e per l’erosione degli affluenti. Stiamo studiando come intervenire. Abbiamo scritto alle associazioni di categoria chiedendo di sensibilizzare i loro scritti sul regolamento. La collaborazione deve essere totale perché anche la corretta gestione di un agricoltore ci può aiutare. Potrebbe essere utile aprire un tavolo di concertazione. Molti hanno colto lo spirito della norma. Ho avuto dei riscontri positivi dai turisti e dai cittadini”. Nella replica Bucci ha ringraziato l’assessore “per gli elementi di prospettiva. La pista è una grande risorsa anche per il turismo ma non c’è attenzione. Riaprire un tavolo significa trovare anche risorse. Tutti hanno chiesto l’autorizzazione, tutti rispettano le segnalazioni sui trattamenti? Non basta la repressione, allarghiamo la partecipazione e la consapevolezza”. 
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Cade accidentalmente da un muretto. 56 enne di San Giustino trasportato in codice rosso al Misericordia di Perugia. La prognosi è riservata

Nel primo pomeriggio del 19 agosto un uomo di 56 anni di San Giustino è stato trasportato con l’elisoccorso dall’ospedale di Città di Castello all’Unità operativa di Rianimazione del Santa Maria della Misericordia di Perugia. L’uomo, infatti, caduto accidentalmente da un muretto dell’altezza di circa un metro e mezzo, ha riportato un politrauma con fratture multiple. Viste le sue gravi condizioni, i medici del pronto soccorso di Città di Castello e la direzione di presidio hanno deciso per il suo trasferimento a Perugia attivando l’elisoccorso proveniente da Fabriano.

La direzione ringrazia tutti gli operatori sanitari coinvolti per la prontezza dell’intervento effettuato. Ringrazia, inoltre, i vigili del fuoco e la polizia municipale di Città di Castello per la collaborazione.

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