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Emergenza coronavirus. Imprenditori tifernati inventano visiere protettive e le donano all’ospedale. Sindaco: “una storia che da coraggio”. Brevettato il modello

Imprenditori tifernati inventano e consegnano 400 visiere di protezione all’ospedale di Città di Castello. Brevettato il modello. Sindaco ed assessore: “Una storia che dà co-raggio e speranza”.
Appartengono alla filiera dei servizi essenziali nella prestampa di packaging per l’industria alimentare ed hanno voluto aiutare chi lavora nel fronte più caldo di questa emergenza, realizzando una visiera di protezione per il personale sanitario. L’idea è nata a Marco e Luca Casciarri, titolari di Litorcolorpiù, non più tardi di venerdì scorso e sabato mattina, 28 marzo 2020, le visiere erano già state consegnate all’ospedale di Città di Castello. “Una storia che dà coraggio e speranza in un momento di grande dif-ficoltà reale ed emotiva per tutti” dichiarano il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l’assessore alla Protezione civile Luciana Bassini. “In primo luogo il gesto di Marco e Luca Casciarri allunga l’elenco delle tantissime iniziative di solidarietà di imprenditori, professionisti e società civile, registrate in questo mese di emergenza. Li ringraziamo a nome di chi usufruirà direttamente di questi dispositivi ma anche di chi si troverà a contatto per varie ragioni con possibilità di contagio. Sappiamo, per esperienza diretta, che l’ospedale è un contesto in cui gli elementi di rischio sono di varia natura ed è più difficile controllarli”. Litorcolorpiù è un’azienda che da 40 anni opera nella pre-stampa, stampa digitale e realizzazione di materiali per la comunicazione. Fondata dal padre, è stata trasmessa ai fratelli Marco e Luca Casciarri: “La tecnologia ci ha dato una grande mano – dicono – Vista la difficoltà di reperire presidi sanitari, abbiamo realizzato con materiali già in magazzino una visiera protettiva destinata al personale sanitario e agli operatori che sono in prima linea nella battaglia al Covid-19. Il presidente della PAT Marcello Fortuna si è fatto da tramite con i sanitari per verificare l’idoneità del prototipo insieme al personale sanitario e sabato abbiamo donato i primi esemplari al Pronto Soccorso. Sul frontalino abbiamo scritto Siete il nostro orgoglio, perché come tifernati e come italiani sappiamo che sono loro a sostenere il peso maggiore di questa crisi e a pagare un prezzo umano altissimo. Ne stiamo producendo altri e abbiamo già depositato il brevetto”. “In un momento in cui le brutte notizie ancora prevalgono su quelle buone, l’iniziativa dei fratelli Casciarri ci spinge a resistere e a pensare che, pas-sata l’emergenza, avremmo le risorse per tornare alla normalità e recuperare il tempo e le occasioni lasciate ad aspettare. Non è l’unica azienda locale che ha riconvertito parte della produzione, siamo certi che non sarà l’ultima a spendersi per la collettività, le ringraziamo tutte per la sensibilità e il senso civico”.

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Coronavirus, aumentano i tamponi, emergono nuovi casi, ma il sistema di cure in Toscana regge

Alcune considerazioni sull’ultima settimana di epidemia Covid-1919 in Toscana, sulla base di elaborazioni dell’Ars, l’Agenzia regionale di sanità.

Potenziamento dei laboratori di analisi. Sono saliti da 3 a 13 i laboratori di microbiologia che lavorano, 24 ore su 24, per analizzare i test specifici Covid-19. Questo ha notevolmente ampliato la capacità di effettuare tamponi su tutto il territorio regionale: siamo passati da una media di 114 tamponi giornalieri nella settimana 1-7 marzo, a 1.045 tamponi giornalieri nella settimana 15-21 marzo, a ben 1.968 tamponi giornalieri nella settimana appena conclusa, raddoppiando quindi in una settimana l’offerta.

Più tamponi, più casi. L’aumento dei tamponi effettuati ha ovviamente portato ad intercettare un numero crescente di casi: al 29 di marzo erano 4.122 i casi totali accertati in regione, 11 casi ogni 10.000 abitanti, contro i quasi 41 della Lombardia ed i 16 della media italiana.

Andamento dell’epidemia non uniforme sul territorio. All’interno della regione l’epidemia sembra circolare in modo differenziato nei territori: l’Asl Toscana nord ovest è senza dubbio la più colpita – 14 casi per 10.000 abitanti (soprattutto le province di Massa-Carrara e Lucca, rispettivamente con 25 e 17 casi per 10.000 abitanti), mentre l’Asl Toscana sud est e l’Asl Toscana centro hanno entrambi poco più di 9 casi per 10.000 abitanti, ed anche l’iniziale criticità della provincia di Pistoia sembra superata.

L’incremento medio giornaliero dei nuovi casi nell’ultima settimana è stato del 12%.

Caratteristiche dei casi toscani. Dalla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità dei casi positivi, alimentata dai dipartimenti di prevenzione delle tre Asl toscane, che ad oggi annovera quasi l’80% delle schede, emerge che il 55% dei casi sono maschi, con un’età mediana di 59 anni e che solo il 14% ha meno di 40 anni, confermando come i più giovani non vengano praticamente toccati dal virus. Riguardo allo stato clinico registrato al momento della positività, il 10% è risultato asintomatico, quasi il 30% ha condizioni cliniche lievi, il 33% severe, quasi il 5% gravi. Quasi un malato su tre ha almeno una patologia cronica. Nell’ultima settimana emerge una quota di casi sempre più alta in condizioni lievi.

Pazienti deceduti. Qualche considerazione deve essere fatta anche sui deceduti, che a ieri (domenica 29 marzo) erano 213 (più 2 cittadini non toscani deceduti nella nostra regione). La letalità (numero di deceduti su casi positivi totali) è ad oggi in Toscana del 5,2%, contro il 15,4% della Lombardia, 11% dell’Emilia e della media italiana. Ci sono differenze marcate tra le tre Asl toscane, con la Asl Nord Ovest dove si riscontra una letalità del 6,8%, la Asl Toscana centro con una letalità del 4,8% e la Asl Sud Est con una letalità del 2,1%, in cui sono presenti tra i casi in generale molti più casi asintomatici. L’incremento della mortalità invece (deceduti sulla popolazione residente) mostra un aumento meno repentino nel tempo: solo il Veneto registra dati migliori della Toscana tra le regioni a forte circolazione del virus.

Nel corso dell’epidemia si sono inoltre contratti i tempi dell’insorgenza dei sintomi ed allungati quelli tra ricovero ed il decesso.

La risposta degli ospedali. La percentuale dei ricoverati sul numero dei casi positivi si sta riducendo in Toscana: si è passati dall’iniziale 50% all’attuale 33%, anche come conseguenza dell’emergere di casi lievi. Si registrano tuttavia forti variazioni tra le tre aree vaste (AV centro 48%; AV nord ovest 28%; AV sud est 18%. In parte come conseguenza di ciò, anche le percentuali dei ricoveri in terapia intensiva sono variabili, anche se in modo più limitato (AV centro 18%; AV nord ovest 22%; AV sud est 21%). Attualmente sono ricoverati in TI oltre 270 pazienti, numero stabilizzato negli ultimi giorni: 135 in AV centro; 113 in AV nord ovest; 30 in AV sud est.

La vera risposta positiva è che sono attualmente disponibili in Toscana 344 posti letto intensivi e 29 subintensivi (167 AV centro; 135 AV nord ovest; 40 AV sud est).

E’ in corso di allestimento il piano CROSS (la centrale operativa per le maxiemergenze) per l’estensione delle Terapie intensive approvato da Borrelli: 280 nuovi posti letto di TI che vanno ad aggiungersi a quelli già in funzione. Alcune postazioni sono state già allestite, altre sono in corso di allestimento. Ecco quelle già allestite: 12 a Lucca (ospedale Campo di Marte), 10 a Pisa (ospedale Santa Chiara), 6 a Siena (ospedale Le Scotte); da domani saranno allestiti ulteriori 15 posti a Careggi. Ad oggi sono stati ricevuti: 296 monitor, 103 ventilatori, 30 aspiratori, 30 pompe per la nutrizione artificiale, 10 pompe siringa, 16 ecografi, 5 barelle di biocontenimento. Provenienti in parte da gara Consip (Piano Protezione civile nazionale), in parte da acquisti fatti dalla Regione Toscana, in parte da donazioni.

Cosa possiamo prevedere per il futuro. “Fare previsioni sul numero di casi delle prossime settimane non è facile – osserva Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità – Abbiamo incrementato il numero di tamponi e quindi stiamo intercettando una quota di casi maggiore, anche se spesso con sintomi lievi. In termini previsionali si allungano quindi i tempi in cui si verificherà il momento in cui avremo pochi nuovi casi al giorno, probabilmente verso la fine di aprile. Per quanto riguarda i ricoveri e le terapie intensive avevamo ipotizzato la fine di marzo come il momento più critico per i tassi di occupazione ed in effetti dal 25 di marzo i dati si sono fortemente stabilizzati”.


Scritto da Redazione, lunedì 30 marzo 2020
Alcune considerazioni sull’ultima settimana di epidemia Covid-1919 in Toscana, sulla base di elaborazioni dell’Ars, l’Agenzia regionale di sanità.

Potenziamento dei laboratori di analisi. Sono saliti da 3 a 13 i laboratori di microbiologia che lavorano, 24 ore su 24, per analizzare i test specifici Covid-19. Questo ha notevolmente ampliato la capacità di effettuare tamponi su tutto il territorio regionale: siamo passati da una media di 114 tamponi giornalieri nella settimana 1-7 marzo, a 1.045 tamponi giornalieri nella settimana 15-21 marzo, a ben 1.968 tamponi giornalieri nella settimana appena conclusa, raddoppiando quindi in una settimana l’offerta.

Più tamponi, più casi. L’aumento dei tamponi effettuati ha ovviamente portato ad intercettare un numero crescente di casi: al 29 di marzo erano 4.122 i casi totali accertati in regione, 11 casi ogni 10.000 abitanti, contro i quasi 41 della Lombardia ed i 16 della media italiana.

Andamento dell’epidemia non uniforme sul territorio. All’interno della regione l’epidemia sembra circolare in modo differenziato nei territori: l’Asl Toscana nord ovest è senza dubbio la più colpita – 14 casi per 10.000 abitanti (soprattutto le province di Massa-Carrara e Lucca, rispettivamente con 25 e 17 casi per 10.000 abitanti), mentre l’Asl Toscana sud est e l’Asl Toscana centro hanno entrambi poco più di 9 casi per 10.000 abitanti, ed anche l’iniziale criticità della provincia di Pistoia sembra superata.

L’incremento medio giornaliero dei nuovi casi nell’ultima settimana è stato del 12%.

Caratteristiche dei casi toscani. Dalla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità dei casi positivi, alimentata dai dipartimenti di prevenzione delle tre Asl toscane, che ad oggi annovera quasi l’80% delle schede, emerge che il 55% dei casi sono maschi, con un’età mediana di 59 anni e che solo il 14% ha meno di 40 anni, confermando come i più giovani non vengano praticamente toccati dal virus. Riguardo allo stato clinico registrato al momento della positività, il 10% è risultato asintomatico, quasi il 30% ha condizioni cliniche lievi, il 33% severe, quasi il 5% gravi. Quasi un malato su tre ha almeno una patologia cronica. Nell’ultima settimana emerge una quota di casi sempre più alta in condizioni lievi.

Pazienti deceduti. Qualche considerazione deve essere fatta anche sui deceduti, che a ieri (domenica 29 marzo) erano 213 (più 2 cittadini non toscani deceduti nella nostra regione). La letalità (numero di deceduti su casi positivi totali) è ad oggi in Toscana del 5,2%, contro il 15,4% della Lombardia, 11% dell’Emilia e della media italiana. Ci sono differenze marcate tra le tre Asl toscane, con la Asl Nord Ovest dove si riscontra una letalità del 6,8%, la Asl Toscana centro con una letalità del 4,8% e la Asl Sud Est con una letalità del 2,1%, in cui sono presenti tra i casi in generale molti più casi asintomatici. L’incremento della mortalità invece (deceduti sulla popolazione residente) mostra un aumento meno repentino nel tempo: solo il Veneto registra dati migliori della Toscana tra le regioni a forte circolazione del virus.

Nel corso dell’epidemia si sono inoltre contratti i tempi dell’insorgenza dei sintomi ed allungati quelli tra ricovero ed il decesso.

La risposta degli ospedali. La percentuale dei ricoverati sul numero dei casi positivi si sta riducendo in Toscana: si è passati dall’iniziale 50% all’attuale 33%, anche come conseguenza dell’emergere di casi lievi. Si registrano tuttavia forti variazioni tra le tre aree vaste (AV centro 48%; AV nord ovest 28%; AV sud est 18%. In parte come conseguenza di ciò, anche le percentuali dei ricoveri in terapia intensiva sono variabili, anche se in modo più limitato (AV centro 18%; AV nord ovest 22%; AV sud est 21%). Attualmente sono ricoverati in TI oltre 270 pazienti, numero stabilizzato negli ultimi giorni: 135 in AV centro; 113 in AV nord ovest; 30 in AV sud est.

La vera risposta positiva è che sono attualmente disponibili in Toscana 344 posti letto intensivi e 29 subintensivi (167 AV centro; 135 AV nord ovest; 40 AV sud est).

E’ in corso di allestimento il piano CROSS (la centrale operativa per le maxiemergenze) per l’estensione delle Terapie intensive approvato da Borrelli: 280 nuovi posti letto di TI che vanno ad aggiungersi a quelli già in funzione. Alcune postazioni sono state già allestite, altre sono in corso di allestimento. Ecco quelle già allestite: 12 a Lucca (ospedale Campo di Marte), 10 a Pisa (ospedale Santa Chiara), 6 a Siena (ospedale Le Scotte); da domani saranno allestiti ulteriori 15 posti a Careggi. Ad oggi sono stati ricevuti: 296 monitor, 103 ventilatori, 30 aspiratori, 30 pompe per la nutrizione artificiale, 10 pompe siringa, 16 ecografi, 5 barelle di biocontenimento. Provenienti in parte da gara Consip (Piano Protezione civile nazionale), in parte da acquisti fatti dalla Regione Toscana, in parte da donazioni.

Cosa possiamo prevedere per il futuro. “Fare previsioni sul numero di casi delle prossime settimane non è facile – osserva Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di sanità – Abbiamo incrementato il numero di tamponi e quindi stiamo intercettando una quota di casi maggiore, anche se spesso con sintomi lievi. In termini previsionali si allungano quindi i tempi in cui si verificherà il momento in cui avremo pochi nuovi casi al giorno, probabilmente verso la fine di aprile. Per quanto riguarda i ricoveri e le terapie intensive avevamo ipotizzato la fine di marzo come il momento più critico per i tassi di occupazione ed in effetti dal 25 di marzo i dati si sono fortemente stabilizzati”.

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L’ingegno unito alla Capacita” realizzativa. L’ aiuto di un’azienda Tifernate

Da sempre li contraddistingue tanto ingegno e capacita’ di gestione e realizzazione di progetti legati all’azienda avviata diversi anni fa dal padre, ma dal padre hanno preso anche “l’essere disponibili” nei confronti degli altri, nel tempo tanto materiale a supporto di progetti di svariate Associazioni Sociali e Sportive del territorio.

Oggi, Marco e Luca CASCIARRI della LITOCOLOR di Citta’ di Castello, Azienda all’avanguardia nel progettare e produrre articoli necessari per la comunicazione e non solo hanno pensato: come possiamo aiutare chi ha veramente bisogno in questo momento e soprattutto chi.

Venerdì scorso  – di primo mattino – hanno iniziato a “sporcare dei fogli” con degli schizzi che piano piano sono diventati un vero e proprio disegno tecnico, nel primo pomeriggio hanno realizzato un paio di campioni da sottoporre a chi ne poteva avere bisogno e soprattutto in caso il prodotto fosse stato “accettato”  a chi affidarlo per la distribuzione; materiale consegnato ad un responsabile della Croce Bianca che dopo pochissime ore (dietro confronto e valutazione con il personale ospedaliero) ne ha “certificato” Bonta’ e Necessita’

Due notti, quella di Sabato e Domenica, e circa 500 visiere utilissime per gli operatori sanitari sono state donate da Litocolor a chi gia’ le ha distribuite e le sta distribuendo (Croce Bianca e Protezione Civile).

“Visiere realizzate in PET ultracristallino abbinato a particolari in polipropilene – confidano all’unisono i fratelli Casciarri – siamo proprio contenti di questo risultato e del fatto che.. ma non ne avevamo dubbi.. potesse essere ben accetto da coloro che in questo momento sono in prima linea: addetti sanitari e non solo. La nostra e’ un’azienda non grandissima  – concludono i Casciarri – ma ci abbiamo, ci stiamo mettendo e sempre ci metteremo inventiva, capacita’ e Cuore”

Segnaliamo che Litocolor ha gia’ brevettato l’articolo e che sta’ continuando la produzione con l’intento di poter mandare piu’ pezzi possibili anche in quelle zone d’Italia ora veramente in difficolta’.

Ga.Po

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Emergenza coronavirus: il sindaco “7 nuovi positivi, domani minuto di raccoglimento per le vittime. Siamo vicino al picco”


Emergenza Coronavirus. Lunedì 30 Marzo 2020, dichiarazione del sindaco Luciano Bacchetta: “Aggiorniamo la situazione con sei positivi in più ed un guarito. Nell’ospedale sono ricoverate 31 persone, 5 delle quali in terapie intensiva. Qualcuna è dell’Alto Chiascio e qualcuna di fuori Regione. Il reparto COVID 19 sta lavorando. Voglio fare alcuni ringraziamenti doverosi: uno al Centro Islamico che ha fatto una donazione. E’ un bellissimo messaggio di solidarietà. Lo segnalo ai cittadini. Ci sono anche molte donazioni per Muzi Betti, in cui sono stati fatti tamponi solo ad alcuni ospiti che potevano correre il rischio di essere positivi. L’impegno di Presidente, Cda e operatori è encomiabile. Voglio anche ringraziare gli imprenditori che hanno donato 400 visiere all’ospedale di Città di Castello, confermando una grande mobilitazione del mondo economico a favore della sanità. Preciso che il Comune non ha il compito di dotare i cittadini di mascherine, a seguito di alcune richieste in tale senso comparse sui social. Piuttosto possiamo distribuire ai soggetti, che ne hanno bisogno, eventuali dispositivi messi a disposizione da parte di terzi. Il governo ha annunciato di aver stanziato risorse per i Comuni: quando arriveranno gli uffici dei servizi sociali provvederanno all’asegnazione con modalità che comunicheremo. Mi segnalano un grande movimento nella giornata di ieri specialmente nel centro storico: chiedo a tutti di stare attenti, non solo per la sanzione che certe infrazioni comportano ma anche per il bene collettivo. Mai come adesso, avvicinandosi il picco, a detta degli esperti, è necessario stare a casa. Annuncio che domani alle 12.00 aderiremo all’iniziativa lanciata da Anci ed Upi, le associazioni dei comuni e delle province, soprattutto del Bergamasco: sarò davanti al Palazzo del Comune, con la bandiera a mezz’asta, insieme ed a debita distanza dal maestro Fabio Battistelli, che seguirà con il suo clarino l’inno di Mameli, per un minuto di raccoglimento e silenzio in memoria delle vittime del COVID 19”.

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Emergenza da Covid-19: da oggi cambia la raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti per gli utenti positivi al tampone o in quarantena in sei comuni dell’Alta Valle del Tevere

L’amministratore unico di Sogepu Cristian Goracci comunica che “in attuazione delle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità sulle modalità di raccolta dei rifiuti urbani per il contenimento dell’emergenza da Covid-19, l’azienda adotterà a partire da oggi, lunedì 30 marzo, un modello di gestione della raccolta differenziata ‘porta a porta’ dedicato agli utenti positivi al tampone che si trovano in isolamento e agli utenti in quarantena obbligatoria residenti a Città di Castello, San Giustino, Citerna, Pietralunga, Montone e Monte Santa Maria Tiberina”.
Per i cittadini sottoposti alle restrizioni precauzionali finalizzate a limitare il contagio le nuove regole prevedono l’interruzione della raccolta differenziata e il conferimento come rifiuti indifferenziati di tutti i materiali domestici, compresi fazzoletti, rotoli di carta, teli, mascherine e guanti monouso.
Da domani, martedì 31 marzo, Sogepu distribuirà a tutte le utenze coinvolte sacchi e nastro adesivo, mentre ai residenti nei condomini sarà consegnato anche un contenitore apposito nel quale gettare i propri rifiuti, in modo da non conferirli nei cassonetti a disposizione degli altri inquilini.
Gli utenti saranno tenuti a gettare i rifiuti utilizzando almeno due sacchi (o in numero maggiore a seconda della resistenza degli involucri) da infilare uno dentro l’altro, chiudendoli adeguatamente con legacci o nastro adesivo, senza schiacciarli con le mani, seguendo specifiche modalità indicate dall’azienda. Nel giorno indicato per il ritiro, gli addetti Sogepu raggiungeranno le utenze domestiche, suoneranno il campanello e aspetteranno che i sacchi vengano posti nell’apposito cassonetto fuori dall’abitazione per il ritiro dei materiali. Le modalità operative dei servizi, compreso il calendario di ritiro, verranno comunicate direttamente ai soggetti interessati.
Al prelievo dei rifiuti sarà destinato un unico mezzo di trasporto che svuoterà i materiali raccolti presso il Polo di Belladanza, in un’area riservata della discarica dove saranno applicate modalità di stoccaggio in sicurezza.
La raccolta differenziata non cambierà per il resto dei cittadini, che saranno tenuti unicamente ad adottare accorgimenti specifici nel conferimento dei dispositivi di protezione individuale utilizzati per il contenimento dell’emergenza da Covid-19. Mascherine, guanti, insieme a fazzoletti e rotoli di carta per la pulizia di naso e bocca, andranno gettati nel rifiuto indifferenziato, che dovrà essere raccolto utilizzando almeno due sacchi (o in numero maggiore a seconda della resistenza degli involucri) da infilare uno dentro l’altro. I sacchi del rifiuto indifferenziato dovranno essere chiusi con legacci o nastro adesivo indossando guanti monouso, senza schiacciarli con le mani, e dovranno essere smaltiti come da procedure già in vigore.
“Ai cittadini raccomandiamo il massimo rispetto delle disposizioni per la raccolta dei rifiuti, che sono a tutela della salute pubblica della comunità e degli operatori di Sogepu”, sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di Città di Castello Massimo Massetti, mentre Goracci ringrazia gli addetti dell’azienda “per la disponibilità e la professionalità con cui stanno assicurando la gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti ai cittadini, in condizioni di lavoro divenute oggi maggiormente delicate per l’attuazione di tutte le misure finalizzate a contenere l’emergenza da Covid-19 che la nostra società, in accordo con i Comuni serviti, ha adottato rigorosamente”.

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Carabinieri: affidato in prova arrestato e due persone segnalate per uso di sostanze stupefacenti

Nonostante in questo periodo l’impegno quotidiano dei Carabinieri sia prevalentemente finalizzato al controllo del rispetto delle prescrizioni imposte dal Governo in relazione all’emergenza Covid-19, che ha costretto la cittadinanza a modificare radicalmente le proprie abitudini, non si ferma, tuttavia, l’attività dei Carabinieri tifernati, tesa alla prevenzione e repressione dei reati in genere.
In tale contesto, i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Città di Castello, nei giorni scorsi, hanno eseguito un ordine di carcerazione a carico di un pregiudicato 46enne di San Giustino, già sottoposto all’affidamento in prova al servizio sociale, che nelle scorse settimane aveva ripetutamente violato le prescrizioni cui era sottoposto. Violazioni prontamente segnalate dai Carabinieri al Tribunale di Sorveglianza di Perugia, con richiesta di inasprimento della misura in atto, evidentemente non sufficiente al contenimento dello stesso, subito accolta dall’Autorità Giudiziaria, che ha quindi posto fine alla sequenza di violazioni, stabilendo l’immediato arresto del 46enne.
Nella serata di domenica invece, sempre a San Giustino, i militari di quella Stazione Carabinieri, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno proceduto al controllo di un veicolo la cui andatura irregolare aveva insospettito i Carabinieri. Il conducente ed il passeggero, rispettivamente un 19enne ed un 21enne entrambi del luogo, all’esito degli accertamenti sono risultati aver fatto uso di sostanze stupefacenti.

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PD In Comune “risorse importanti per le famiglie in difficoltà. A Sansepolcro oltre 83.000 dal Governo


In questi giorni complessi e difficili vogliamo esprimere la nostra rinnovata riconoscenza per tutti coloro che si trovano in prima linea nel fronteggiare questa emergenza: medici, infermieri, personale sanitario e ausiliario, scienziati, ricercatori, farmacisti, forze dell’ordine, protezione civile e gli uomini e le donne che ogni giorno garantiscono i beni di prima necessità e i servizi di assistenza sociale essenziali. Ogni giorno questi operatori si recano al lavoro con senso di responsabilità verso l’intera comunità. Nella nostra Città stiamo assistendo a una vera presa di coscienza da parte di tutti, ringraziamo i nostri concittadini che hanno cambiato le loro abitudini e seguono in maniera esemplare le norme a tutela della salute pubblica. Il nostro grazie va ai tanti volontari che non fanno mancare l’aiuto alle persone che si trovano in difficoltà e che subiscono in maniera forte l’emergenza che stiamo vivendo. Il vostro sostegno economico, ma ancora di più morale, riesce a mitigare situazioni di solitudine che potrebbero diventare drammatiche.
Proprio su questo fronte l’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio, annunciato dal Presidente del Consiglio Conte e dal Ministro Gualtieri sabato 28 marzo, rende disponibili per i Comuni 4,3 miliardi a cui si aggiungono 400 milioni della Protezione civile con lo scopo di sostenere le persone che non hanno risorse per fare la spesa. La quarantena sta progressivamente impoverendo il Paese e i redditi delle famiglie e questa misura accoglie le richieste di chi ha più bisogno senza lasciare indietro nessuno. È importante che le amministrazioni locali si facciano trovare preparate e anche se nel nostro Comune non esiste più un ufficio per il sociale (tutto il settore sociale viene gestito a livello di Unione dei Comuni) bisogna attivare al più presto strumenti e personale dedicato per garantire l’accesso a queste risorse senza indugio e con la massima professionalità sia a livello comunale che di Unione dei Comuni. A Sansepolcro arriveranno circa 83.000 euro per questa misura e siamo sicuri che saranno un importante aiuto per chi ha bisogno di risorse per mangiare. Di fronte a sfide di questa portata come forza politica siamo disposti a fare la nostra parte garantendo un atteggiamento responsabile, formulando proposte e collaborando alla loro realizzazione.

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Citerna: Paola Giannelli (assessore al bilancio) “pronte misure straordinarie in favore di cittadini e imprese”

L’amministrazione comunale di Citerna seguendo la linea d’indirizzo del governo predisporrà un piano per la sospensione dei tributi.
Interviene Paola Giannelli, assessore al bilancio : “La situazione di grave emergenza sanitaria ci impone di prendere provvedimenti per aiutare i cittadini a resistere economicamente in questo momento, con l’ottica di poter ripartire a pieno ritmo a crisi terminata. Il sindaco e la maggioranza stanno predisponendo gli opportuni atti per prorogare le scadenze tributarie, in primis la tari 2020. Al fine di aiutare situazioni di criticità economica l’amministrazione comunale sta predisponendo la sospensione l’attività di recupero imu, tasi e tari, quindi non pagate negli anni precedenti; verrà data quindi la possibilità su richiesta di una rimodulazione dei piani rateizzazione già concordati con i contribuenti (sempre riguardante piano di recupero tributaria). Sarà sospeso il pagamento del trasporto scolastico prevedendo anche il rimborso per chi abbia pagato la quota unica annuale. Si andrà inoltre incontro ai cittadini con una più efficace e concreta politica tributaria di rateizzazione, per aiutare i cittadini e delle famiglie che sono in difficoltà.
Il capogruppo di maggioranza Romano Ceppodomo “Attendiamo il delinearsi dell’azione di governo per poter operare in aiuto delle famiglie in difficoltà con i contributi dei cd. buoni pasto. Difendere le fasce socialmente più deboli in questa fase è la priorità, domani dobbiamo essere pronti a far rinascere l’economia del territorio.”

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San Giustino – Emergenza Coronavirus, aiuti alimentari: il Comune al lavoro per gestire al meglio le risorse e dare risposte ai cittadini. In arrivo oltre 66 mila euro per i buoni spesa

In merito all’emergenza Coronavirus e al nuovo provvedimento del Governo, dove si prevede un aiuto concreto alle persone che non hanno i soldi per fare la spesa, il Comune di San Giustino si è subito attivato per recepire e mettere in atto tutte le indicazioni nell’interesse della propria comunità.

A renderlo noto sono il sindaco Paolo Fratini e l’assessore al bilancio Simone Selvaggi che precisano: “Ci siamo messi da subito al lavoro per gestire al meglio e per poter dare quanto prima risposte concrete ai cittadini, in relazione alle risorse straordinarie stanziate dal Governo per gli aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà.

Sono stati destinati, con il provvedimento adottato dal Governo nazionale, nella serata di sabato 29 marzo, e dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, € 66.397,62 al nostro Comune per i buoni spesa, utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità.

Un provvedimento, che indipendentemente dalle polemiche di alcuni sindaci, che hanno risposto ad ordini di scuderia, per la nostra comunità sono risorse importanti, che aggiunte alle nostre ci permettono di continuare ad assicurare la spesa alimentare alle famiglie di San Giustino che versano in difficoltà per oltre 6 mesi. Per questo ringraziamo la Protezione Civile e la Croce Bianca per il loro grande impegno, che ci consente di assistere al meglio queste famiglie.  Ringraziamo anche gli uffici comunali, che nonostante la carenza ormai cronica di personale, anche in questa occasione stanno rispondendo con grande senso di responsabilità e professionalità.

Stiamo inoltre – conclude l’amministrazione – valutando delle misure straordinarie per fronteggiare i riflessi che questa pandemia potrebbe comportare nel tessuto socio-economico del nostro Comune, misure che non si traducano solo in meri slittamenti a calendario delle scadenze tributarie

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Emergenza coronavirus: le “Proposte emergenziali per favorire l’accesso al credito delle imprese toscane” Vannetti: ora non abbiamo più tempo, è il momento di scelte coraggiose e immediate

“Dobbiamo aprire un confronto immediato con la Regione Toscana, finalizzato a fronteggiare per quanto possibile le inevitabili ripercussioni negative del diffondersi del Coronavirus per il mondo produttivo e del lavoro. Senza impresa non può esserci lavoro e purtroppo futuro e l’attenzione della Regione deve essere rivolta principalmente alle imprese”. Ferrer Vannetti parte da qui, come presidente di Confartigianato Arezzo, per spiegare le “Proposte emergenziali per favorire l’accesso al credito delle imprese toscane” oggetto di una lettera indirizzata al presidente della Regione Toscana e sottoscritta, oltre che da Confartigianato Imprese Toscana, anche da Confcommercio Toscana,  Confesercenti Toscana, CNA Toscana, Legacoop Toscana,  AGCI Toscana e Confcooperative Toscana.

Facendo proprie in pieno le parole e i passaggi cruciali del documento, Vannetti spiega la volontà dei condidi di candidarsi “ancora una volta, in questa fase emergenziale, come strumento di supporto delle micro e piccole imprese con maggiori criticità nel relazionarsi con il sistema bancario: ora non abbiamo più tempo, è il momento di scelte coraggiose e immediate e quindi dobbiamo anche abbattere la giungla normativa e burocratica che viene dall’Europa per evitare che le ingenti risorse della BCE e della Commissione Europea si blocchino all’interno del sistema bancario e non arrivino alle imprese come purtroppo già successo in altri casi. Le imprese toscane non possono accedere direttamente al Fondo Centrale di garanzia, lo possono fare attraverso l’intervento della garanzia dei Confidi, processo che fino ad oggi ha garantito una buona qualità del credito, ma questo passaggio non deve tradursi in lungaggini, burocrazia o costi troppo onerosi: in questo momento le aziende non possono permetterselo.”

Dal documento inviato a Enrico Rossi, lungo e circostanziato, anche in dettagli tecnici molto definiti, Vannetti estrapola alcuni passaggi decisivi del progetto che il mondo imprenditoriale che rappresenta piccola e media impresa ha deciso di presentare con forza alla Regione. Progetto che rende necessario ricollocare le risorse regionali già stanziate su misure che, a seguito dei cambiamenti normativi del Decreto Cura Italia, divengono di fatto inutilizzabile dalle aziende Toscane.

I firmatari propongono, ad esempio, la costituzione –  descrive il presidente di Confartigianato Arezzo  “di un nuovo Fondo rotativo per la liquidità alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica, reperendo risorse all’interno di misure agevolative poco utilizzate, e di favorire l’accesso al credito da parte di micro, piccole e medie imprese con la concessione di finanziamenti per liquidità a tasso zero”.

Il documento spiega che le imprese beneficiarie dovranno in questo caso avere sede o unità locale in Toscana e alla data di presentazione della domanda hanno o prevedono di subire un calo del fatturato, una riduzione degli ordini, tensioni di liquidità, difficoltà di incasso dei crediti ed altro

Tra le richieste delle associazioni di categoria vi è anche la modifica normativa della misura “Voucher di garanzia”, con una semplificazione che lo renda più agile da gestire e più facile da ottenere per le imprese e l’ampliamento del fondo Garanzia Toscana ad altre finalità che risultano più vicine alle esigenze delle aziende che non hanno i requisiti di accesso al Fondo Centrale di Garanzia purché rispettino i requisiti minimi di affidabilità per Regione Toscana. Il testo propone poi di ammettere alla garanzia del Fondo di garanzia anche i Prestiti di Piccolo Credito Diretto, di massimo 40.000 euro che così verrebbero erogati dai Confidi.

“Un elemento della massima priorità – conclude il presidente Vannetti- è quello di  prevedere l’immediata sospensione dei rimborsi dei fondi rotativi regionali attualmente in corso ottenuti dalle aziende che hanno effettuato investimenti perchè sottraggono liquidità a chi questi investimenti non può metterli a frutto. Così come velocizzare l’erogazione di acconti e saldi di tutte le operazioni agevolative in istruttoria, in particolare per le imprese assegnatarie del bando Creazione Impresa, in quanto particolarmente vulnerabili, attraverso anche una semplificazione straordinaria dell’iter e della documentazione richiesta”.

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Mario Biagioni (Protezione civile San Giustino) “in prima linea per aiutare chi ne ha più bisogno”

“Per noi, parlo della Protezione Civile di San Giustino, è un momento delicato, mai avremmo pensato di poterci trovare in una situazione del genere, ma dobbiamo andare avanti, pensare positivo, provare a guardare avanti. Il nostro impegno è massimo, sopratutto nei confronti dei più bisognosi. A loro va il nostro sostegno, la nostra totale disponibilità. Grazie di cuore, a tutte le associazioni di volontariato, che con il loro contributo economico ci sostengono”

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Umbertide: PD “coesi e senza toni polemici: una sottoscrizione per i piu’ bisognosi”

“ Leggiamo un po’ stupiti di appelli poco ufficiali firmati anche dal nostro primo cittadino che, in un momento di forte emergenza come questo che stiamo attraversando, e precisiamo anche noi nella nostra Umbertide, si affianca a sterili critiche contro il Governo centrale. Dimenticando forse i compiti spettanti alle Regioni e in particolare il modus operandi di questa Giunta regionale che ha attivato, ultima tra tutte, le misure necessarie finalizzate alla gestione dell’attuale fase critica. Non è però il tempo di polemiche questo, caro Sindaco. Per nessuno. In un periodo difficile che sta mettendo alla prova relazioni lavorative, sociali ed affettive, come Gruppo Consiliare abbiamo mostrato, e crediamo anche con forte abnegazione, uno spirito di massima collaborazione insieme agli altri Consiglieri di opposizione. Testimonianza di ciò tutte quelle indicazioni scritte che ci siamo permessi di sottoporre all’Amministrazione, che forse non hanno destato tutto questo interesse. Tra le quali anche la richiesta di convocare un Consiglio comunale straordinario per discutere il prolungamento delle scadenze delle varie imposte locali e sovracomunali. Ma procediamo per ordine. Il primo caso di positività e alcuni dei seguenti riscontrati a livello comunale si sono verificati all’interno di strutture sanitarie del nostro territorio, le stesse strutture che con una nota avevamo chiesto di porre sotto la massima attenzione delle autorità vista e considerata la suscettibilità di diversi soggetti ospitati al loro interno. Consci logicamente della professionalità del personale socio-sanitario che si trova ogni giorno nelle sedi lavorative completamente stravolte da questa situazione, ma che con grande spirito di sacrificio sta mostrando tutta la propria forza anche a livello locale. Appresi poi tramite mezzi stampa tutti gli aggiornamenti della vicenda, prima ancora delle comunicazioni ufficiali della stessa Amministrazione sulle proprie bacheche istituzionali, abbiamo costantemente continuato col nostro spirito civico nel monitorare la situazione. Arrivati a oggi, 29 marzo, ci sentiamo anche di tornare su quanto sottolineato qualche tempo fa in merito alla scelta di individuare Mola Casanova come luogo di quarantena, secondo noi inadatto totalmente alle attuali circostanze del caso. Perché non individuare, come hub per i malati dimessi dagli ospedali, strutture alberghiere dismesse oppure locali vuoti all’interno di alcune strutture sanitarie per provvedere alla messa in totale sicurezza dei pazienti risultati positivi? Un suggerimento che potrebbe forse rassicurare anche tutti i nostri concittadini, sensibili e sicuramente provati da quanto tutti noi stiamo vivendo. Ripetiamo che quanto scritto non è per polemizzare, non gioverebbe a nessuno. Tanto meno scrivere invettive contro il Governo nazionale che, nonostante le complicazioni in parte forse dovute alla mancata coesione di tutti i gruppi parlamentari, si trova ad affrontare l’emergenza stanziando anche importanti somme disponibili a breve. Pensiamo ad Umbertide che, essendo Comune sotto i 30 mila abitanti, riceverà l’importo complessivo di 100.000 euro. Come ha detto anche il presidente ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Antonio Decaro, sono misure a tempo determinato per alcune settimane cioè fin quando non entreranno a pieno regime i provvedimenti previdenziali e di sussidi previsti. Cifre da destinare sicuramente ai più bisognosi, a chi si trova ad affrontare la crisi solo oppure dovendo sostenere comunque gli altri familiari. Su questo precisiamo che come Partito Democratico di Umbertide attiveremo una sottoscrizione per sostenere gli acquisti e le esigenze dei meno abbienti. Senza toni polemici, ma con grande unione di intenti e con un forte spirito di condivisione anche delle scelte imminenti o future che andrà dimostrato, rimaniamo a completa divisione.”

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Continua, con successo, IOrestoacasa , l’inizativa promossa dal museo diocesano di Città di Castello

Continua la campagna culturale IOrestoacasa condivisa e sostenuta dal Museo diocesano di Città di Castello. Numerosi gli apprezzamenti, i likes della rete su canali social (facebook e instagram) – sostiene Catia Cecchetti – nei quali si possono trovare i continui aggiornamenti: gli amanti dell’arte in questo delicato momento di isolamento seguono e commentano le immagini postate che propongono la bellezza del patrimonio culturale diocesano dell’Alto Tevere Umbro. L’idea è condivisa anche da altri musei nel territorio e dai Musei Ecclesiastici Umbri. Abbiamo di recente postato il suggestivo Chiostro trecentesco del Museo, attualmente sezione archeologica nel quale spazio si tengono iniziative culturali come concerti, reeding, poi la piccola tavola dipinta a tempera da Pinturicchio alla fine del sec. XV e raffigurante la Madonna col Bambino e san Giovannino prestata in diverse occasioni come nel 2018 alla Galleria nazionale dell’Umbria per l’esposizione “Tutta l’Umbria una mostra”; grande è stato l’apprezzamento per il volto del Cristo crocifisso di Scuola di Giuliano da Sangallo del sec. XV ed esposto nel Salone Gotico del Museo ma soprattutto per le immagini di sabato 28 marzo scorso che abbiamo voluto condividere del Santo Padre in preghiera solitaria per le sofferenze della pandemia che sta colpendo molti paesi del mondo inclusa l’Italia, in piazza San Pietro che rimarranno nella storia dell’umanità.
Continueremo in questa linea di promozione culturale e spirituale anche nell’imminente mese di aprile fiduciosi che vorrete seguirci più convinti che mai. Il messaggio che vogliamo dare è quello dell’arte che con la sua bellezza sostiene l’anima e alimenta la speranza.
Continuate a seguirci nelle nostre pagine:
fb Museo Duomo Città di Castello – Oratorio di San Crescentino – Madonna di Citerna – MEU – Musei Ecclesiastici Umbri –
instagram – museodiocesanocdc
mail museo@diocesidicastello.it

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Umbertide Coronavirus: altri tre positivi, i casi salgono a 18

“Pochi minuti fa il Dipartimento prevenzione-Servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 ha ufficializzato la presenza di altri tre casi positivi al Covid-19 – a darne notizia è il sindaco di Umbertide, Luca Carizia – I nuovi soggetti sono in isolamento domiciliare e uno di loro è domiciliato in un altro Comune. Diventano così diciotto i nostri concittadini che sono positivi: tre sono ricoverati in strutture sanitarie idonee e dei quindici in isolamento domiciliare, due si trovano in un territorio comunale diverso dal nostro”.
Inoltre, il Comune di Umbertide comunica che sta lavorando per predisporre al meglio le misure a seguito delle nuove disposizioni prese dal governo per il sostegno alla spesa di generi alimentari. Si ricorda che il Comune, qualora ci fossero situazioni di estremo disagio, ha già predisposto in collaborazione con il Gruppo Comunale di Protezione Civile e con la Croce Rossa Italiana un servizio di consegna a domicilio di beni di prima necessità e farmaci attivo tutti i giorni dalle 08.00 alle 20.00 e contattabile al numero 379 1264613.

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Covid 19: sono 5, i cittadini risultati positivi a Sansepolcro, nella giornata di oggi

Queste le dichirazioni rilasciate, dal primo cittadino biturgense, Mauro Cornioli, in merito all’emergenza coronavirus

“Come atteso dopo i tamponi effettuati i giorni scorsi, a Sansepolcro si registrano 5 nuovi casi di cittadini positivi.

Si tratta di una donna di 50 anni, un ragazzo di 16 anni, una ragazza di 18 anni, un ragazzo di 16 e un uomo di 57. Sono contatti di catene già note. A loro va il nostro augurio di pronta guarigione.

Vorrei sottolineare che in questi giorni la Polizia Municipale ha effettuato alcune multe a persone che viaggiavano in auto senza avere un motivo di comprovata urgenza e ad altre che erano in bicicletta. E’ importante che si rispettino le regole: valgono per tutti e sono necessarie per contenere il contagio”.

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Coronavirus : in Umbria 1023 i positivi, aumentano i clinicamente guariti, 3354 usciti dall’isolamento, 31 i decessi

Dai dati aggiornati alle ore 8 di domenica 29 marzo, 1023 persone in Umbria risultano positive al virus Covid-19, i guariti sono 13, di cui 7 residenti nella provincia di Perugia, 6 in quella di Terni.

Risultano invece 82 clinicamente guariti, di cui 42 residenti nella provincia di Perugia e 40 in quella di Terni.

I deceduti sono 31: 18 residenti nella provincia di Perugia e 12 in quella di Terni, 1 di fuori regione.     

Tra i 1023 pazienti positivi, 30 sono di fuori regione, 775 sono residenti nella provincia di Perugia e 218 in quella di Terni. Sono ricoverati in 212, 152 sono residenti nella provincia di Perugia e 47 in quella di Terni, 13 sono di fuori regione.

I ricoveri nell’ospedale di Perugia sono 76, 56 in quello di Terni, 31 a Città di Castello, 40 a Pantalla, 4 a Orvieto, 5 a Foligno.

Dei 212 ricoverati, 46 sono in terapia intensiva, 20 nell’ospedale di Perugia, 16 in quello di Terni, 5 a Città di Castello, 1 nell’ospedale di Pantalla, 4 in quello di Orvieto.

Le persone in osservazione sono 3054: di questi, 2363 sono nella provincia di Perugia e 691 in quella di Terni. Sempre alla stessa data risultano 3354 soggetti usciti dall’isolamento, di cui 2574 nella provincia di Perugia e 780 in quella di Terni.

Nel complesso entro le ore 8 del 29 marzo, sono stati eseguiti 7685 tamponi.

I pazienti clinicamente guariti sono quelli che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche come febbre, rinite, tosse, mal di gola e, nei casi più gravi, polmonite con insufficienza respiratoria, diventa asintomatico, clinicamente guarito, pur risultando ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2. In questo caso, pur non essendo più necessario il ricovero, il paziente non può ritornare alla vita di comunità perché ancora con una carica virale elevata.

Il paziente ufficialmente guarito invece, è colui che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro

I dati e tutte le notizie relative all’emergenza coronavirus sono consultabili su www.regione.umbria.it/coronavirus

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COOP e SUPERCONTI aderiscono alla richiesta del Governo e potenziano i buoni spesa per le famiglie in difficoltà

“Aderiamo alla richiesta avanzata dal Governo e siamo disponibili a incrementare con un ulteriore sconto i buoni messi a disposizione dai Comuni per le famiglie in difficoltà economica. Chiediamo l’apertura di un tavolo di lavoro con i soggetti interessati dove definire misure applicative in tempi rapidi e omogenee su tutto il territorio nazionale”

Una adesione immediata, manifestata attraverso una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, all’ ANCI e alla Protezione Civile. Con la stessa lettera viene manifestata anche la volontà di incrementare con un ulteriore sconto i buoni che i Comuni metteranno a disposizione delle famiglie in difficoltà economica.

“Quella avanzata dal Presidente del Consiglio a nome del Governo è una proposta importante che coglie l’emergenza economica per tante famiglie in difficoltà e che richiede un rapido intervento e il contributo di tutti. Coop e Superconti faranno la loroparte. Per questo auspichiamo una rapida attuazione del provvedimento, in modalità semplici ma rigorose che individuino per singolo comune le effettive necessità delle persone e che siano applicabili in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Da parte nostra chiederemo la collaborazione dei più importanti soggetti dell’industria alimentare che come noi sono impegnati nella fornitura dei beni essenziali alle famiglie”.

Per Coop e Superconti questa misura per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie si aggiunge alla decisione presa pochi giorni fa di bloccare i prezzi per 2 mesi (fino al 31 maggio) su tutti i prodotti in assortimento (a marchio Coop e non).

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Coronavirus, 305 nuovi casi in Toscana

Sono 305 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani; e 17 i nuovi decessi. Salgono dunque a 4.122 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. 29 sono finora le guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), 92 le guarigioni cliniche e 215 i decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 3.786. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: nella quasi totalità dei casi, si tratta infatti di persone che avevano patologie concomitanti.

Questi i 17 decessi registrati in Toscana nelle ultime 24 ore, che vanno ad aggiungersi ai 198 registrati fino a ieri, per un totale di 215 decessi dall’inizio dell’epidemia. Con l’indicazione di sesso, età, comune di domicilio: M, 77, Rio (Elba); M, 78, Fivizzano; M, 94, Mulazzo; F, 92, Livorno; M, 70, Mulazzo; M, 72, Lucca; M, 70, Livorno; F, 94, Livorno; M, 90, Pisa; M, 89, Piombino; M, 72, Seravezza; M, 69, Viareggio; F, 92, Licata (Agrigento); F, 91, Pistoia; M, 73, Pistoia; M, 83, Fucecchio; F, 89, Torrita di Siena.

Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 1.386, di cui 275 in terapia intensiva. Da sottolineare l’aumento contenuto di ricoveri rispetto a ieri (+16), e la diminuzione di due ricoveri in terapia intensiva (ieri erano 277).

Questi i numeri che fotografano la situazione toscana a domenica 29 marzo, così come sono stati trasmessi dall’assessorato al diritto alla salute al Ministero della salute, e come verranno comunicati dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Di 4.122 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 957 Firenze, 309 Pistoia, 221 Prato (totale Asl centro: 1.487), 672 Lucca, 493 Massa-Carrara, 432 Pisa, 236 Livorno (totale Asl nord ovest: 1.833), 245 Grosseto, 273 Siena, 284 Arezzo (totale sud est: 802).

Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 27.579 tamponi, su 24.348 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente). Solo nelle ultime 24 ore, sono stati fatti ben 1.966 tamponi. Questo aumento si deve al fatto che il numero di laboratori impegnati nel processare i tamponi è ancora salito. Attualmente i laboratori sono 12: ai tre laboratori di microbiologia e virologia delle tre aziende ospedaliero universitarie di Careggi, Pisa e Siena, in funzione dall’inizio di febbraio, negli ultimi giorni se ne sono aggiunti infatti altri 9: Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), i laboratori di Arezzo e Grosseto (Asl sud est), Livorno, Lucca e Massa (Asl nord ovest), Prato (Asl centro), Meyer, più un laboratorio privato.

Dal monitoraggio giornaliero sono invece 12.882 le persone in isolamento domiciliare (un aumento consistente, ieri erano 12.301) in tutta la Toscana: 6.271 nella Asl centro, 5.201 nella Asl nord ovest, 1.410 nella Asl sud est.

Le informazioni sui singoli casi saranno fornite dagli uffici stampa delle aziende sanitarie, nel rispetto della privacy, con successivi comunicati stampa o per telefono.

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