Giordano Petri, Tifernate protagonista sul grande e piccolo schermo. Fra poco inizierà le riprese della nuova stagione de, “Il paradiso delle signore”, la fiction di successo del pomeriggio di Rai 1. E ancora, protagonista nello spettacolo teatrale “Carlo Levi a sud di Eboli”, nel ruolo di Italo Calvino, con Fabio Mazzari e Anna Rita Del Piano, prodotto da Matera 2019 in occasione della nomina della città a Capitale della cultura. In tourné nella prossima stagione teatrale 2019/2020. In uscita dopo un circuito festivaliero del film per il cinema “Credo in un solo padre” protagonista nel ruolo di Gerardo Bianco con Massimo Bonetti, Flavio Bucci e Anna Marcello per la regia di Luca Guardabascio. Infine un cortometraggio “Happy birthday” con Jenny De Nucci e Fortunato Cerlino, in concorso alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Estate di lavoro e successi per il giovane attore tifernate, Giordano Petri (nelle foto). Volto di molte fiction di successo di Rai e Mediaset, per citarne alcune lo abbiamo visto su Raiuno in Medico in famiglia 9 e Rosso San Valentino e su Canale 5 in Benvenuti a tavola – da nord a sud, RIS Roma 2, Distretto di polizia 10, Giordano Petri, nato a Città di Castello in provincia di Perugia, ha un curriculum vasto e di tutto rispetto che parte dal Teatro per approdare in tv e al grande cinema. Dopo essersi formato presso il Laboratorio Teatrale Ottobre diretto da Valeria Ciangottini si è trasferito a Roma dove si è diplomato alla Scuola Nazionale di Cinema lavorando con numerosi maestri come Luca Ronconi, Tony Bertorelli, Leo Gullotta e Anna Galiena, Michael Margotta, Gisella Burinato. Grazie a numerose esperienze teatrali e alla partecipazione a famose serie tv come Don Matteo, Sei Forte Maestro, Il Sangue e la Rosa, Carabinieri 5, Il Commissario Manara, Ris Roma2, Distretto di Polizia10, Benvenuti a Tavola – Da nord a Sud, e con all’attivo un ruolo nel film Pinocchio (2002) di Roberto Benigni, ottiene una parte importante nel 2005 con il film Ma l’amore… sì, accanto ad Anna Maria Barbera nel ruolo di Eros Gaggio. Il 2010 è l’anno di un ruolo da protagonista nella pellicola Per Sofia, presentata con successo fuori concorso al 66°Festival di Venezia. Una parte importante che lo porta a vincere il premio Nino Manfredi d’Oro al Cinema come miglior attore Emergente e una Menzione speciale come Migliore Attore Protagonista agli Awards 2010 Sicilian Film Festival di Miami. Nel 2013 lo abbiamo visto sul grande schermo a fianco di Carmen Maura e Stefano Dionisi come coprotagonista nella pellicola diretta dal regista Angelo Maresca “La Madre”, nel 2015 partecipa al progetto cinematografico “Francesca e le altre”per la regia di Stefano Anselmi al fianco di Lina Sastri nel ruolo di Antonio Manfra ed è nel cast del docu-film “Andrea Doria: Are the passengers saved?” regia di Luca Guardabascio nel ruolo del giornalista. In uscita il film Credo in un solo padre del regista Luca Guardabascio che lo vede protagonista nel ruolo di Gerardo Bianco al fianco di Massimo Bonetti Luca Lionello e Flavio Bucci. Oltre al cinema Giordano si è sempre dedicato al Teatro. Dal 2002 in avanti ricopre ruoli di sempre maggior spessore: interpreta il ruolo di coprotagonista ne La Signora dalla Camelie con Monica Guerritoreper la regia di Giancarlo Sepe ed è sempre accanto a Monica Guerritore ne La Giovanna D’Arco. Ancora calca le scene del teatro greco di Siracusa, dove ricopre il ruolo di Emone nell’Antigone di Sofocle con Alessandro Haber, Maurizio Donadoni e Galatea Ranzi per la regia di Irene Papas. Altra esperienza importante è accanto a Lando Buzzanca ne La zia di Carlo. Nel 2009 ha ottenuto un ottimo successo con Crimini Coniugali per la regia di Luca Pizzurro e di recente ha preso parte al Reading di letture di poesie da Giuseppe Ungaretti a Vinicio de Moraes nell’evento “La vita, amico, è l’arte dell’incontro” e “A volte non
abito qui” con Francesca Reggiani. Il 2012 è il momento del prestigioso riconoscimento come Miglior attore nella rassegna Premio Festival Internazionale Napoli Cultural Classic 2012. Nel 2019 è protagonista dello spettacolo Carlo Levi a sud di Eboli nel ruolo di Italo Calvino nei palinsesti di Matera 2019. A completare la sua esperienza, ha partecipato come coach della serie tv Sky “In-treatment” al fianco di Saverio Costanzo.
L’attore Tifernate Giordano Petri in prima linea nel piccolo e grande schermo
Volley mercato: Città di Castello serie C/F, ufficiale Alessia Bruschi
Il Città di Castello pallavolo di serie C femminile dando seguito al “volleyball technical project 2019/2020”,con il San Giustino Volley inserisce nel proprio rosterl’atleta Alessia Bruschi (2001); l’atleta sangiustinese ha avuto la propria crescita pallavolistica nella società della propria città, dalle giovanili all’ultimo campionato disputato in serie D; ricoprirà il ruolo di palleggiatrice e sarà un’utile pedina del team di serie C del tecnico Enrico Brizzi. La ragazza si è dimostrata entusiasta e vogliosa di iniziare questa nuova esperienza dando la propria disponibilità, certa di poter migliorare il proprio bagaglio tecnico e di accrescere le proprie esperienze pallavolistiche in un campionato bello ed affascinante come quello che andrà ad affrontare. La società tifernate ha accolto l’atleta con la consapevolezza di poter dar inizio ad un nuovo corso con ra
gazze giovani che si possano formare come atlete per poi continuare a tenere alto il blasone del club e della città, sia che possano continuare a giocare a pallavolo inserite nel team di serie C femminile regionale, sia se inserite in futuro nel team maggiore di serie B1 femminile nazionale.
Traffico a Lerchi: interrogazione di Massetti e Tofanelli (PD) per chiusura al traffico dei mezzi pesanti
Da lunedì 12 a mercoledì 14 agosto, il secondo turno della campagna di disinfestazione contro le zanzare
Secondo turno per la campagna di disinfestazione adulticida contro le zanzare, che in base al contratto con il Comune la società “Quark Srl svolgerà in due turni da lunedì 12 a mercoledì 14 agosto, dalle ore 23.00 alle ore 5.00, visto il permanere della presenza degli insetti nelle aree verdi. Stavolta sarà utilizzato il prodotto “Garban” a base del principio attivo “Cipermetrina”. Nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 agosto saranno interessate dalla disinfestazione le seguenti zone della città: centro storico, zona 167, Fontecchio, Salaiolo, La Tina, Ospedale, Montedoro, Meltina, Graticole, Titta, Badiali, Grumale, Riosecco, Polizia Stradale, Zona Industriale, Nord, Cerbara, Pulciarati, Giove, Piosina, Vingone, Lerchi, Nuvole, Vallurbana, Fraccano, Bocca Serriola, Passerina, Ripole e Farineto. Nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 agosto sarà la volta di Villaggio Musicale, Rignaldello, Casella, Depuratore, Zoccolanti, Garavelle, Laghi Spada, Croce di Castiglione, San Secondo, Fabbrecce, Trestina, Cornetto, Promano, Cinquemiglia, San Maiano, Santa Lucia, Bonsciano, Petrelle, San Leo Bastia, San Pietro a Monte, Muccignano, Badia Petroia, Morra, Volterrano e Lugnano. Ai cittadini si raccomanda di tenere chiuse le finestre durante la notte dell’intervento e di ricoverare all’interno delle abitazioni gli animali domestici. La disinfestazione non verrà effettuata in prossimità di orti, giardini o coltivazioni. Nel caso in cui le condizioni atmosferiche non consentissero di procedere al trattamento previsto, l’intervento programmato verrà posticipato. L’assessorato all’Ambiente ricorda che è in vigore l’ordinanza sindacale numero 46 del 12 marzo 2019 che prescrive “di togliere tutti i contenitori di acqua scoperti, eliminare i secchi, i bidoni scoperti che vengono usati negli orti; togliere i sottovasi o altrimenti mettere sabbia assorbente; introdurre una compressa al mese di larvicida per zanzare nei tombini e nelle griglie presenti nelle aree private e condominiali”.
Record di iscrizioni ai centri sportivi Polisport
Festival dell’Autobiografia – 9° edizione – “Scritture d’amore: forme e declinazioni dell’affettività” dal 30 agosto – 1 settembre 2019
“Scritture d’amore: forme e declinazioni dell’affettività” è il tema della 9° edizione del Festival dell’Autobiografia che si svolgerà ad Anghiari (in provincia di Arezzo) da venerdì 30agosto a domenica 1 settembre grazie all’organizzazione della Libera Università dell’Autobiografia e al patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Anghiari.
Il Festival dell’Autobiografia è dedicato da sempre alla scrittura di sé ed affonda le sue radici nel 1998, anno in cui Duccio Demetrio e Saverio Tutino fecero proprio di Anghiari la sede della Libera Università dell’Autobiografia. “L’ amore è uno dei grandi temi della nostra esistenza – ha spiegato Duccio Demetrio – e poiché la scrittura autobiografica è specchio, o così dovrebbe essere, della nostra vita, impossibile scriverne la storia senza evocarlo al passato o al presente. Nelle sue diverse declinazioni e forme l’amore è filiale, erotico, amicale, passionale, coniugale o clandestino, fedele o traditore, sincero o ingannevole. La scrittura stessa è atto d’ amore. In tal caso di sé: ci aiuta a vivere, a rinascere, a cercare amore, a risollevarci quando troppo esso ci manca. La storia della letteratura autobiografica è dunque storia degli amori vissuti, sognati, inseguiti che rintracciamo in pochi versi poetici, nei diari, nei memoir, negli epistolari. Come poteva pertanto – ha concluso il professor Demetrio – un festival dell’autobiografia non meditare, riflettere, pensare alle tante specie d’amore che da millenni si scrivono?”
Ricco e di grande qualità, così come da tradizione, il programmadella manifestazione che si aprirà venerdì 30 agosto alle 15:00 all’interno del Teatro di Anghiari e che si concluderà nella mattinata di domenica 1 settembre con il conferimento del Premio Città dell’Autobiografia 2019 a Cristina Cattaneo, professoressa ordinaria di Medicina Legale
35 di noi: 35° Premio Pieve Saverio Tutino: dal 12 al 15 settembre 2019
35 di noi, 35 edizioni di Premio Pieve, 35 anni che l’Archivio dei diari raccoglie centinaia di testimonianze autobiografiche, 35 sessioni annuali svolte dalla commissione di lettura del Premio per scegliere i finalisti, 35 sedute della giuria nazionale per proclamare il vincitore, 35 feste organizzate dagli archivisti e dai collaboratori, dai volontari, dalla cittadinanza di Pieve Santo Stefano.
Noi è la parola a cui teniamo di più, dentro ci siamo tutti. Siamo noi che custodiamo e raccontiamo le oltre 8.000 storie di vita di italiani “gente comune” arrivate sui nostri scaffali a partire dal 1985. Noi sono gli 8.000 italiani “gente comune” che hanno affidato le loro vite all’Archivio, luogo dell’ascolto per chi non ha voce, della parola data agli ultimi, dove nessuno viene lasciato indietro. E che trasforma un’edizione celebrativa del suo festival nell’occasione per riscoprire insieme 35 diari, memorie o epistolari raccontati poco, o meno, di altri divenuti persino celebri con il passare degli anni: le Clelia, i Vincenzo, gli Orlando… A raccontare le vite degli Ettore, dei Giuseppe o dei Tommasino saremo “noi” e i nostri amici, i molti che per lavoro, per passione o per caso si sono imbattuti in quelle storie scritte e ne sono rimasti colpiti. Nelle mostre, nelle presentazioni, negli incontri, negli spettacoli, ovunque il programma del Premio è disseminato di persone che raccontano le vite, di carta, di altre persone.
Insomma, di noi.
Scopri il programma del 35°Premio Pieve: www.premiopieve.it
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I finalisti del Premio Pieve 2019
Il cuore del 35° Premio Pieve è rappresentato come sempre dalle storie finaliste, selezionate nel corso dei mesi scorsi dalla commissione di lettura fra le decine arrivate come ogni anno a Pieve: otto storie finaliste che vi presentiamo ufficialmente oggi. Storie ancora una volta straordinarie, che ci portano indietro nel tempo e in giro per il mondo, storie fra le quali la giuria nazionale selezionerà il vincitore di questa 35esima edizione che sarà proclamato in Piazza Plinio Pellegrini domenica 15 settembre 2019, in occasione del tradizionale appuntamento con le memorie in piazza.
Eccole le storie finaliste di questa 35a edizione: Adler Ascari e M. con Amore diverso(epistolario 1946-1998), Italo Cipolat con Hadisi(autobiografia 1917-1974), Eugenia Dal Bò con Figlia del Risorgimento (autobiografia 1867-1943), Antonio Di Rosa con El Pibe(autobiografia 1911-1942), Teresa Pacetti con La caduta degli idoli (autobiografia 1931-1960), Cesare Pitoni con Grande Guerra e crittografia(diario 1915-1916), Camilla Restellini con Una donna coraggiosa (memoria 1874-1949), Orlando Salimbeni con Casolare Novecento (autobiografia 1909-1945).
Gli 8 finalisti del Premio Pieve 2019: scopri le storie
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Il programma del 35° Premio Pieve Saverio Tutino
Sarà Pupi Avati a ricevere il Premio Città del diario 2019: il maestro del cinema italiano, che ha da poco festeggiato 50 anni di attività da regista, sarà l’ospite d’onore della manifestazione conclusiva di domenica 15 settembre: protagonista delle sue pellicole è proprio quella “gente comune” che da 35 anni è l’anima dell’Archivio e del Premio Pieve.
Altro riconoscimento in programma è il Premio Tutino Giornalista istituito dall’Archivio dei diari per ricordare la figura del suo fondatore. Lo ritirerà quest’anno Paolo Borrometi, attualmente presidente dell’Associazione Articolo 21; vittima di minacce di mafia, dal 2014 Borrometi vive sotto scorta.
Trentacinque di noi: come abbiamo detto, questo titolo e questo 35° Premio sono anche l’occasione per riscoprire 35 diari, memorie o epistolari raccontati poco o meno tra gli oltre 8.000 custoditi a Pieve Santo Stefano. Un titolo che vuole essere infatti anche un filo rosso che tiene insieme tutte le quattro giornate del Premio, quasi fosse quel “fruscìo” di sottofondo di cui amava parlare Saverio Tutino e che contraddistingue da sempre l’Archivio e, da qualche anno, anche il Piccolo museo del diario.
A comporre e animare questo fruscìo saranno personalità del mondo istituzionale, giornalistico e culturale italiano; saranno insieme a noi a Pieve Guido Barbieri, Enzo Brogi, Pier Vittorio Buffa, Gianfranco Capitta, Pierangelo Campodonico, Matteo Caccia, Pietro Clemente, Paolo Cognetti, Michele Colucci, Patrizia Di Luca, Patrizia Favero, Patrizia Gabrielli, Antonio Gibelli, Melania G. Mazzucco, Paolo Masini, Stefano Pivato, Vanessa Roghi, Evelina Santangelo, Luigi Vicinanza, insieme ovviamente a tanti altri amici vecchi e nuovi dell’Archivio.
Diari a teatro: fonti autobiografiche reperite in Italia, Francia, Croazia e Portogallo sono il filo conduttore dello spettacolo Butterflies on Flowers. Diari, parole e musiche dall’Europa del ’68 (regia di Andrea Merendelli), prodotto all’interno del più ampio progetto Store the Future; è ispirato a diari di donne Something about you. Quel che rimane (regia di Alba Maria Porto), mentre nasce da un confronto tra Mario Perrotta e lo psicoanalista Massimo Recalcati la pièce In nome del padre (collaborazione alla regia Paola Roscioli e aiuto regia Donatella Allegro). La mise en espace a cura di Andrea Biagiotti e tratta dal volume Se il mare finiscea cura di Alessandro Triulzi e con postfazione di Cristina Ubah Ali Farah) introduce il progetto DIMMI di Storie Migranti: seguirà la presentazione dei finalisti della 4a edizione del concorso dedicato ai migranti che hanno raccontato la loro storia di vita, nel corso della quale interverrà la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni.
Diari dal mondo: la partenza, i viaggi, il ritorno, i successi, la nostalgia, l’amore, il lavoro, le guerre… sono le storie di centinaia di italiani che hanno lasciato il nostro Paese e attraversato il mondo, dall’Ottocento a oggi: è il progetto Italiani all’estero: i diari raccontano. A parlarne a Pieve anche il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero Luigi Maria Vignali.
Diari in mostra: il tesoro dell’Archivio, 35 manoscritti originali tra i più belli fra quelli depositati a Pieve Santo Stefano sia nell’ultimo anno che nei 35 anni di attività dell’Archivio, a cura di Cristina Cangi; disegnami, dieci diari “tradotti” in disegni, a cura di Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin, Barnaba Salvador; videoinstallazione 3 Women in a Triptych, di Line Kühl< /span> e Giulia Ottaviano, a cura di dotdotdot.
Per il tradizionale appuntamento della domenica pomeriggio saremo accompagnati dalle letture di Mario Perrotta e Paola Roscioli che, insieme a Guido Barbieri (sua la regia della premiazione finale) rappresentano ormai da anni le voci della manifestazione conclusiva delle memorie in piazza.
Musiche dal vivo di Vanni Crociani (pianoforte e fisarmonica) e Giacomo Toschi (sax).
La manifestazione sarà trasmessa da Rai Radio 3.
Scopri il programma completo del 35°Premio Pieve: www.premiopieve.it
Pietralunga come il Maracana’, entra nel vivo il palio della mannaja
Bandiere, cori da stadio, tantissimi giovani e grande allegria. È in questo clima rovente, non solo per le temperature, che Pietralunga si sta< /span> preparando e avvicinando all’attesissimo appuntamento con la Corsa del biroccio che, domenica 11 agosto, decreterà il Borgo o Quartiere vincitore del 38esimo Palio della mannaja. In questa settimana che precede la gara, infatti, i festeggiamenti hanno già preso il via coinvolgendo centinaia di pietralunghesi e turisti: in particolare, nella serata di giovedì 8 agostola manifestazione è entrata nel vivo con oltre quattrocento persone che hanno preso parte alla tradizionale cena in piazza Fiorucci. Tra canti e sorrisi, i membri in costume dei cinque Borghi e Quartieri pietralunghesi (Borgo de sopra, Borgo de sotto, Piscinale, Valcelle e Monte) hanno fatto il loro trionfale e colorato ingresso in piazza per l’investitura dei loro rispettivi capitani, sotto le mura dell’antica Rocca longobarda. “In questi sette giorni – ha commentato orgoglioso il presidente della pro loco Roberto Polidori – il centro storico si trasforma e si riempie di vita. Tutti collaborano e si danno da fare affinché la festa riesca bene, faccia divertire e rimanga ben impressa nei ricordi di chi ci viene a visitare”. A confermarlo è anche il giovane Sebastiano Cecchini che, pur studiando fuori regione, non rinuncia a dare una mano e a partecipare attivamente al Palio della mannaja. “Tutto l’anno – spiega Sebastiano – aspettiamo questo momento che si conferma sempre indimenticabile e ricco di emozioni. Raggiunge il clou negli ultimi tre giorni, da venerdì a domenica, con l’aperturadelle botteghe e delle taverne e spettacoli ogni sera. Pietralunga riscopre le sue origini medievali riproponendo le atmosfere del 1334,quando, appunto, avvenne il Miracolo della mannaja. Viviamo questi giorni con felicità e gioia, stando sempre in compagnia e con gli amici”. “Il Palio della mannaja – ha sottolineato il sindaco Mirko Ceci – è importantissimo anche per il turismo e l’economia di Pietralunga perché richiama tantissima gente: ci sono persone molto affezionate che ogni anno prenotano per immergersi insieme a noi in questa rievocazione. C’è molto folclore e i ragazzi, pur tra qualche innocente sfottò, si divertono, anche se poi, avvicinandosi il giorno della corsa,si fanno più ‘seri’ e si concentrano per vincere”.
Già allestito l’accampamento medievale, il programma prevede ora,per venerdì 9 agosto, l’esibizione del gruppo di sbandieratori e tamburini ‘La Rocca’ di Pietralunga, alle 21.30, e a seguire unospettacolo a cura della compagnia Fera Sancti. Sabato 10 agosto sarà quindi la volta del corteo storico per le vie del paese e della rievocazione del Miracolo della mannaja a cura della Compagnia senza vessilli (alle 21.30) e poi dello spettacolo di fuoco di F+Flammableplus e della compagnia Fera Sancti. Infine, la giornata conclusiva, domenica 11 agosto, con la benedizione dei capitani dei birocci, il pranzo nei ristoranti del paese, la Disfida tra arcieri alla Rocca longobarda nel primo pomeriggio, la disputa del Palio della mannaja dei piccoli, ovviamente con un biroccio di dimensioni ridotte, e, quindi, la gara conclusiva alle 17.30: la sfida tra i cinque Borghi e quartieri con la tradizionale corsa a tempo con il biroccio lungo la via principale del paese che decreterà il vincitore del Palio della mannaja 2019. Ciliegina sulla torta, in tarda serata, l’Incendio della Rocca con spettacolo di luci e fuochi.
Umbertide cambia: “semplicemente “giusto” concedere il palamorandi alla comunita’ islamica”
“La concessione da parte della Giunta di destra del Pala Morandi alla comunità islamica per esercitare una sua ricorrenza religiosa, la Festa del Sacrificio, ci sembra una cosa giusta, doverosa e razionale. Vorremmo dire, scontata: del resto è venti anni che avviene così con le precedenti amministrazioni di sinistra e problemi non ci sono mai stati.
Semmai suonano stonate le prese di posizione di alcuni autorevoli rappresentanti leghisti, che nei social tentano di giustificare con argomenti senza senso (“tra gli accordi c’è che non verrà ammazzato né sgozzato niente o nessuno”) e amenità varie (“per evitare di concedere il cuore della città alla comunità islamica abbiamo ritenuto utile concedere il palazzetto”) una concessione che rientra nelle logica della Costituzione, del diritto e della tolleranza.
Allora ci sembra che dietro ci sia qualcos’altro: la difficoltà di chiudere la Moschea (con o senza ruspe) come promesso dalla Lega e dalla destra in campagna elettorale e di approvare un nuovo e solido Patto di cittadinanza, dove si riconoscano, insieme ai diritti, i doveri e le responsabilità delle comunità straniere, visto che il precedente accordo firmato dall’ex sindaco Locchi ora non c’è più, perché bocciato dall’intero Consiglio comunale.
Perciò, prendendo spunto da questo evento, Umbertide cambia ribadisce che occorre confrontarsi in maniera diversa con tutte le comunità straniere che risiedono ad Umbertide, chiarendo i temi di una convivenza fondata sui principi costituzionali, affrontando con coraggio anche aspetti complessi e delicati, aprire un costruttivo confronto con le parti più aperte della comunità islamica, risolvere il problema della nuova Moschea, intesa però non come una sfida religiosa, ma come l’esigenza legittima di un luogo di riferimento trasparente, aperto e controllabile per esigenze di ordine pubblico. “
Dal 19 agosto, al parco Ranieri, torna la festa dell’unità
Nella splendida cornice del Parco Ranieri, dal 19 al 25 Agosto, torna la Festa de l’Unità, appuntamento diventato oramai “storico” che come sempre coinvolgerà tantissime persone tra volontari e partecipanti. Come spiegato dal segretario del PD umbertidese Filippo Corbucci “ci saranno spazi e aree riservate ai più giovani, ai bambini e alle loro famiglie e sarà ancora la festa della cucina tradizionale di qualità e della musica con un ricco programma di eventi organizzati anche dai Giovani Democratici”. “La politica sarà al centro della nostra festa con vari incontri. Mercoledì 21 ci sarà l’ospite d’eccezione Valeria Mancinelli, la prima cittadina di Ancona eletta “Sindaco del mondo 2018”. “Quella di Umbertide è tra le feste più importanti dell’Umbria che ha sempre saputo attirare un grande numero di persone e per noi è motivo di orgoglio offrire a tutti gli umbertidesi un’occasione di divertimento e di svago promuovendo momenti di riflessione e di dibattito politico. Sono tante infatti le sfide che ci attendono e la più grande è la lotta al populismo dilagante.” Novità assoluta dell’edizione 2019 sarà il torneo di briscola, ma durante la settimana di festa andrà in scena anche quello di calciobalilla. Da sottolineare è l’appuntamento con il romanzo “Un bravo artista” di Daniela Milli, edito da Futura Edizioni, fissato per giovedì 22 agosto alle 21. Per quanto riguarda invece il programma delle serate musicali, al gazebo la serata clou sarà quella di sabato 24 con l’orchestra Genio e la Buby Band. Tutte le sere sarà possibile cenare presso gli stand e quindi – si conclude – “ vanno ringraziati di cuore tutti i collaboratori perché per dare vita a tutte le iniziative e spettacoli c’è bisogno di tanto impegno e tanta energia”.
Volley mercato: San Giustino volley, ufficiale Margherita Lachi
Una giovane giocatrice aretina in posto 4 per il San Giustino Volley. E’ ufficiale l’ingaggio della schiacciatrice Margherita Lachi, 21 anni e 184 centimetri di altezza, che con questo trasferimento torna a respirare aria di casa. Nata il 5 marzo 1998 ad Arezzo, la città nella quale tuttora risiede, la Lachi è cresciuta nel locale Volley 88 Chimera, disputando anche due campionati di Serie D e uno di C, per poi passare nel 2014 – a 16 anni – al Team 80 di Gabicce Mare, nelle cui file ha esordito in B2 ed è rimasta per un biennio. Nell’estate del 2016, è salita al nord per indossare la casacca della società trentina del Volano Volley, sempre in B2 e le ultime due stagioni l’hanno vista rimanere in categoria e in zona con il Pergine Valsugana. Un’atleta che in attacco ha dimostrato di possedere i requisiti giusti per l’importante salto in B1, concretizzatosi ora con l’arrivo al San Giustino, anche se da conciliare al meglio con gli impegni di studio: è infatti iscritta alla facoltà di Ingegneria Edile-Architettura all’Università di Trento. “Sarà un anno tanto difficile quanto stimolante – ha dichiarato Margherita Lachi – però speravo tanto in questa chiamata dalla serie superiore; anzi, diciamo che la cercavo proprio e alla fine è arrivata. Per la mia carriera pallavolistica, questa potrebbe pertanto rivelarsi l’opportunità decisiva, da sfruttare in una circostanza che mi riporta a vivere assieme alla famiglia, altra esigenza che avvertivo dopo cinque anni trascorsi lontano da casa. Certa è pertanto una cosa: darò il massimo, se non altro per ripagare la fiducia che mi è stata accordata”. Con Margherita Lachi, salgono a dieci le componenti del nuovo organico della squadra a disposizione del tecnico Francesco Brighigna: la palleggiatrice Giorgia Vingaretti, gli opposti Caterina Errichiello e Marta Nardi, le centrali Francesca Borelli e Camilla Sergiampietri, le schiacciatrici Silvia Tosti, Francesca Mancini e ora Margherita Lachi e i liberi Giada Cesari e Aurora Fiorini. L’inizio della preparazione è stato fissato per la mattinata di lunedì 26 agosto.
Risarcimento per autotrasportatori, Ceccarelli: “Scelta giusta, ora il Governo la applichi anche per il Puleto”
“Condivido pienamente la decisione del Governo di risarcire gli autotrasportatori che hanno dovuto sopportare maggiori spese a causa del drammatico crollo del Ponte Morandi a Genova. Credo, però , che la stessa ratio potrebbe essere applicata agli autotrasportatori che hanno dovuto sostenere maggiori costi per la chiusura del viadotto del Puleto, visto che – tra l’altro – si tratta anche di un’infrastruttura realizzata e gestita da un ente statale”. A dirlo l’assessore regionale alle infrastrutture vincenzo Ceccarelli a seguito della notizia della firma da parte del ministro Toninelli del decreto che eroga 160 milioni di euro di risarcimento agli autotrasportatori per le maggiori spese affrontate a causa dei problemi alla viabilità generati dal crollo del ponte Morandi a Genova.
Parchi pubblici e manutenzione: PSI e PD interrogano la Giunta
“In molti parchi pubblici della città regna l’incuria e la sporcizia”: così il consigliere comunale del Psi Luigi Bartolini interroga il sindaco e la giunta chiedendo di attivarsi per riportare il decoro in questi luoghi e “di pensare se non sia il caso di mettere degli operatori di Sogepu, o altre aziende, o anche privati a custodia di queste zone, o almeno di passare un paio di volte a settimana per garantire la pulizia dei parchi”. “Incuria, sporcizia e maleducazione regnano sovrani sui parchi pubblici della città. Un esempio tra i tanti è il Parco Ecologico a Riosecco – spiega Bartolini inviando anche delle fotografie a testimoniare la situazione – pietose sono le condizioni di questo bell’angolo del quartiere: cestini stracolmi di rifiuti, cartacce e quant’altro fuoriuscite dai raccoglitori e sparse per tutto il parco. Purtroppo questa situazione si ripete in ogni altro parco pubblico sprovvisto di custodi che ne curano il decoro, non si salva dall’incuria neanche il Parco di Villa Montesca”. “Per mantenere decoro e attrezzature dei luoghi pubblici, Amministrazione e cittadini devono stringere un patto e contribuire, ognuno per la sua parte, alla salvaguardia di strutture e beni comuni”: c’è questa considerazione alla base dell’interrogazione simile e presentata sempre nella seduta di martedì 30 luglio 2019 dai consiglieri comunali tifernati del Pd Massimo Minciotti e Mirko Pescari che “nasce dai casi, segnalati sui social network o personalmente, di scarsa manutenzione dei parchi ed in particolare dell’area verde del quartiere La Tina”. “Abbiamo effettuato un sopralluogo – spiegano i due firmatari – e preso atto dello stato di degrado dei parchi, relativamente alla scarsa manutenzione delle attrezzature, dei giochi, dei cestini con consistente abbandono di rifiuti”. Nel chiedere all’assessore con delega all’Ambiente Massimo Massetti quali interventi siano in programma per la manutenzione ordinaria delle strutture, Minciotti e Pescari chiedono informazioni “sulla periodicità del taglio dell’erba e sui tempi di sostituzione o riparazione dei giochi”. Anche i rifiuti sono un punto debole: i consiglieri suggeriscono misure tese a scoraggiare “l’abbandono indiscriminato dei rifiuti” e incentivare “il corretto utilizzo dei cestini portarifiuti, che troppo spesso risultano stracolmi, svuotandoli più di frequente”. Nella replica Massimo Massetti, assessore all’Ambiente, ha detto che “quando le associazioni potevano aiutare l’Amministrazione, la situazione era migliore. Ora la legge lo vieta. I parchi sono molti. Il parco della Fornace di Riosecco era uno dei più belli e doveva recuperare l’acqua di una vena per finire nel lago. Negli anni era stato manutenuto con l’ausilio della Società rionale. Tanti giovani lo frequentano, è diventato un punto di raduno. Nelle ore della notte c’è qualcuno che fa qualche atto vandalico: rompere panchine, illuminazione pubblica. Chi lo fa non si rende conto che compie un reato penale. Una bravata che costa cara. Le famiglie che abitano intorno ci aiutano ma quasi quotidianamente ci sono resti alimentari lasciati in giro. Ora siamo riusciti a trovare una persona che nei periodi estivi controlli, chiuda e svuota i cestini. Speriamo di far tornare alla normalità un fiore all’occhiello. Per risistemare tutto, il preventivo che abbiamo è di 15mila euro. Li investiremo ma sono costi che si potevano evitare”. Nella replica Bartolini si è detto soddisfatto: “Capisco le problematiche. Bene quanto ha fatto l’Amministrazione”. Soddisfatto anche Minciotti: “Le risposte ci sono state e sono state tempestive. Questi atti di vandalismo sono difficili da arginare, spero nelle forze dell’ordine come deterrente”.
Montone – “Donazione della Santa Spina”, Rioni pronti a sfidarsi con colpi di ‘scena’ e frecce
Il clima, i costumi e i sapori del medioevo tornano nell’incantevole cornice di Montone, con la “Donazione della Santa Spina”. La rievocazione storica, tra le più antiche e suggestive dell’Umbria, quest’anno si svolgerà dall’11 al 18 agosto.
“Ciò che rende imperdibile questo appuntamento – ha detto il sindaco del borgo, Mirco Rinaldi, durante la presentazione dell’evento, avvenuta stamani nella sala Falcone e Borsellino della Provincia di Perugia – è il saper ‘rileggere’ la storia rendendola accessibile a tutti, attraverso rappresentazioni di grande impatto emotivo e visivo. La ‘cura’ dei montonesi, per nascita o adozione, che si impegnano sinceramente e motivati, rinunciando a ferie e riposo, per la realizzazione dei festeggiamenti e, in particolare, degli spettacoli, fa di questa manifestazione un vero e proprio vanto. Vorrei, inoltre, ricordare che questa edizione si svolge in un anno indimenticabile per Montone: dopo quasi seicento anni, con un accurato lavoro sul piano storico, artistico e amministrativo, siamo riusciti a riportare nel Borgo la teca contenente le ossa di Braccio”.
La Donazione della Santa Spina rievoca le gesta del Capitano di ventura Braccio Fortebracci, il cui figlio Carlo donò alla città una spina della corona che trafisse il capo di Gesù Cristo.
Durante la settimana dei festeggiamenti i tre Rioni, Porta del Borgo, Porta del Monte e Porta del Verziere, si affrontano lanciandosi bandi di sfida, rappresentando scene di vita medievale e cimentandosi nel tiro con l’arco, al fine di conquistare il palio e di eleggere la propria Castellana.
Le prove affrontate dai rioni vengono giudicate da una giuria di esperti che ne valutano la storicità, la scenografia e l’interpretazione.
“Questa formula – ha spiegato Raffaele Bei, presidente della Pro loco montonese – tiene alta la tensione per l’intera settimana fino alla proclamazione del vincitore, il sabato sera. Il tutto si conclude la domenica con un magnifico corteo storico in costume. La manifestazione coinvolge l’intera cittadinanza in un costante lavoro di ricerca che rappresenta un prezioso valore aggregativo e di trasmissione di cultura e tradizioni. Molte energie vengono impiegate nell’organizzazione e gestione delle taverne rionali, che per tutta la settimana accolgono i visitatori con profumi d’altri tempi. Tra le novità di questa edizione troviamo ‘Vestiti di Montone medievale’, una buona occasione per indossare affascinanti abiti del passato nel centro storico, e il ritorno di ‘Guanto di sfida’, giochi popolari tra bambini e ragazzi per coinvolgere i più piccoli e mantenere viva anche in futuro la festa”.
Alla presentazione ha partecipato anche Elisa Minchielli di Sistema Museo che ha illustrato le varie attività proposte per approfondire la festa. “Nel corso della Santa Spina – ha evidenziato Minchielli – sono previste visite guidate in costume storico per le vie del Borgo, in compagnia di un personaggio speciale, Margherita Malatesta. Nel programma anche attività didattiche per i piccoli visitatori del museo, impegnati a realizzare armi, armature, monili, gioielli, stemmi, corone, per immergersi in un’atmosfera magica e surreale, rivivendo i momenti salienti della vita nel Medioevo. Un altro simpatico momento dedicato alle famiglie sarà quello della caccia al tesoro. Ad arricchire l’offerta anche la presentazione del libro di Luciano Taborchi su Nicolò Piccinino, fissata per sabato 17 agosto”.
Programma
Domenica 11 agosto dalle ore 18 nel centro storico “Vestiti di Montone medievale”, siate dame e messere per un giorno. Alle 19.30 apertura taverne rionali e alle 21.30 la presentazione delle Castellane e scambio delle bandiere in piazza Fortebraccio.
Lunedì 12 agosto alla Rocca di Braccio alle ore 21.30 Bandi di sfida tra i Rioni del castello.
Martedì 13 alla Rocca di Braccio, alle 18, III° torneo giovani arcieri Malatesta e alle 21 esibizione degli sbandieratori del Castello e a seguire la gara di tiro con l’arco tra i rioni.
Mercoledì 14 dalle ore 18 nel centro storico “Vestiti di Montone medievale”, siate dame e messere per un giorno. In piazza Fortebraccio alle 19 “Burattini medievali: il baule della fantasia”. Alle 21 rappresentazione medievale rione Porta del Borgo, “Tradimento”.
Giovedì 15 nel centro storico racconti epici e burleschi. Alle 21 rappresentazione medievale rione Porta del Monte, “De Damnatione”.
Venerdì 16 dalle ore 18 nel centro storico “Vestiti di Montone medievale”, siate dame e messere per un giorno. Alle 21 rappresentazione medievale rione Porta del Verziere, “Obsessio”.
Sabato 17 nella chiesa di San Francesco, alle 11, conferenza di presentazione di “Nicolò Piccinino. Storia di un capitano di ventura. Dal castello perugino di Caligiana al sogno del Ducato di Milano”. Alle ore 17.30 alla Rocca di Braccio “Guanto di sfida” con giochi popolari e alle 21.30 proclamazione del rione vincitore.
Domenica 18, alle 17.30, gran corteo storico della Donazione della Santa Spina e alle 21.30 alla Rocca di Braccio splendori di musica antica a cura della Corale Fortebraccio
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Andrea Vezzini, lettera aperta al Commissario del PD umbro Walter Verini
Caro Walter,
dato che da tempo non faccio più parte degli organismi di direzione regionale, ho deciso di utilizzare questa forma per farti arrivare queste mie semplici – e forse banali – considerazioni in merito al prossimo appuntamento elettorale regionale. So bene che alcuni aspetti andrebbero meglio definiti ma, come ben sai, lo spazio dei comunicati stampa è tiranno, per cui sarò breve: due ipotesi.
Prima ipotesi: dato che tutti danno oramai per impossibile la riconquista della Regione, proporrei di sfruttare tale occasione almeno per un investimento su una futura classe dirigente regionale. Visto che, per usare un eufemismo, l’attuale si è di molto squalificata (non sto qui a ricordare i tristi eventi degli ultimi tempi fra indagini e arresti), propongo che tu convochi tutti i nostri segretari e i sindaci di centrosinistra – i capigruppo dove siamo all’opposizione – e li coinvolga nella proposta che segue. Dato che la lista per le regionali prevede 20 candidati, si divida l’Umbria in 10 zone (più o meno equivalenti per numero di abitanti) e in ciascuna di esse, in loco e senza le solite “interferenze”, si selezionino due candidati (un uomo e una donna); due persone rappresentative del territorio, non importa l’età, sulle quali poter investire, come dicevo sopra, anche per il futuro. Si può pensare che possa essere scelto anche qualcuno degli attuali consiglieri regionali al primo mandato. Fra queste si vada quindi alla scelta di quella più rappresentativa, a livello regionale, quale candidato presidente e si reintegri con altro candidato la lista dei consiglieri.
Dovremmo tutti impegnarci seriamente in questa prospettiva e, per favore, non incominciamo con la solita tiritera del programma; non ci prendiamo in giro! Ammettiamo che qualcuno abbia qualche brillante idea in merito (ne dubito), dopo aver governato l’Umbria per cinquant’anni (ISTAT: Umbria, uno dei peggiori PIL d’Italia!), ci diranno: “ma non potevate pensarci prima? Dove eravate? A cosa pensavate? A spartirvi le nomine? E ci pensate ora che avete paura di andare all’opposizione? Ma bravi!”. Per cui, impegniamoci soprattutto nel cercare candidati credibili, perché
è la credibilità che abbiamo perso… e se proprio non ce la fate, uno straccio di programma ve lo facciamo noi a San Giustino in tre giorni.
Seconda ipotesi: l’Umbria è ancora contendibile per il Centrosinistra. E allora quale altra proposta, per provare a giocarsela, se non quella sopra illustrata?! Voglio sperare che qualcuno dei soliti noti non pensi di riproporre personaggi di stagioni passate, magari degni di tutto rispetto ma, visto i tempi che corrono, una scelta che equivarrebbe a una probabileeutanasia; o magari si proponga di ricandidare consiglieri al terzo mandato!
Ho finito. Come vedi, cose semplici, niente di speciale. Del resto, anni addietro definisti naïve un mio intervento in Direzione Regionale, sempre in merito a elezioni: quelle erano elezioni politiche ma insomma…
Se i cittadini dell’Umbria hanno perso fiducia nelle istituzioni, da noi amministrate per svariati decenni, forse qualche ragione ce la possono avere, no? Colpa nostra. Ma attenzione, domani potremmo avere una colpa ancora più grave: quella di non aver fatto – per egoismi personali – tutto il possibile per impedire diconsegnare l’Umbria nelle mani della peggiore Destra del dopoguerra.
Buon lavoro e saluti


