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A Time out Brizzi e Procelli

Torna Time out. Ospiti del programma condotto da Michele Tanzi, l’allenatore della School Volley Perugia, Enrico Brizzi ed il centrale della ErmGroup San Giustino, Flavio Procelli.

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Tarek Komin, Sansepolcro ha il suo scrittore di qualità

Il suo ultimo lavoro letterario “Il giorno in cui ritornano” sta riscontrando grande successo di critica e di pubblico. Ed è motivo di grande soddisfazione per l’autore. Tarek Komin, che a dispetto del nome è borghese doc essendo nato a Sansepolcro nel 1984.  Laureato in studi storici, curriculum antropologico, è al momento impiegato in una nota azienda del posto. Ma l’arte dello scrivere è la sua grande passione. “Da sempre” ci racconta “sin da quando avevo i calzoni corti mi piaceva comporre racconti e storie. Poi, a partire dal 2004, la cosa si è fatta più seria”.

Otto i romanzi pubblicati sin qui, con l’ultimo, “Il giorno in cui ritornano” edito da una prestigiosa casa italiana, la Gallucci, che sta spopolando nelle librerie e nelle vendite on line. “Ho cominciato quasi per gioco” ci confessa Tarek “con editori più piccoli, che adesso sono diventati di risonanza nazionale. E mi sto accorgendo che pure io sto avendo riscontri positivi dato che ho fatto tante presentazioni del mio libro in molte parti d’Italia (una delle prossime in calendario sarà il 18 marzo a Roma), che mi chiamano per interviste e incontri, che mi chiedono di elaborare racconti in riviste specializzate di settore. Sono contento, inutile negarlo”. Modelli da seguire, stili di scrittura? “Come lettore sono stato sempre attratto dai classici, da Kafka a Svevo, sino a Simenon. Ma sono tendenzialmente un onnivoro, mi piace leggere di tutto perché adoro la contaminazione. E da quest’altra parte della barricata, cioè come scrittore, amo seguire lo stesso percorso. I miei lavori tendono a dare originalità ogni volta, non seguendo un filo preciso che li lega. Ogni romanzo rappresenta una novità narrativa sui temi trattati, dove ci sono spazi dedicati alla fiction ma anche ancorati a contesti storici documentati. Sto già lavorando al prossimo libro”.

Tornando al nome dell’autore, non si può fare a meno di ancorarci nella, dolorosa, attualità. Tarek Komin è un richiamo alla martoriata Siria, il babbo è infatti di chiare origini siriane pur vivendo ormai al Borgo da tantissimi anni. “Il tragico terremoto di questi giorni” confida Tarek “è l’ultimo sfregio ad un Paese martoriato. Che aggiunge dolore a dolore. L’ultima volta sono stato da quelle parti nel 1995 e ho impresso ricordi piacevoli, di una terra aperta e turistica, di paesaggi e architetture antiche e suggestive. Non so quando potrò tornarci. Mi auguro solo che quando ci tornerò abbia la possibilità di avvicinarmi a quella terra con l’animo leggero e con la speranza di vedere finalmente gente serena e in pace”.

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A Pieve Santo Stefano prende il via METAMORFOSI – la letteratura si fa teatro
Il 19 febbraio ore 21.00 in scena Il mio bacio era un melograno

Nell’ottica del lavoro intrapreso in questi anni da Laboratori Permanenti sul territorio della Valtiberina Toscana, proseguono le collaborazioni con i diversi Comuni della vallata e, dopo aver chiuso la settimana scorsa la rassegna teatrale nel Comune di Monterchi, prende il via la rassegna Metamorfosi – La grande letteratura si fa teatro, presso il Teatro Comunale Giovanni Papini a Pieve Santo Stefano, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.


La rassegna è pensata in armonia con l’attitudine della città che ha da poco ricevuto l’importante riconoscimento di Città che legge; seguendo questa linea gli spettacoli offerti hanno tutti come fulcro il libro, le grandi storie, la letteratura trasposta a teatro, perché è la letteratura che ci consegna la mappa dei sentimenti, che ce li fa riconoscere e nominare, e dunque ancor più forte il teatro che a essa si ispira.

La rassegna prende il via il 19 febbraio alle ore 21.00 con lo spettacolo Il mio bacio era un melograno una coproduzione Laboratori Permanenti/Festival delle Nazioni, una pièce di teatro musicale costruita su testi di Federico García Lorca curati da Caterina Casini e Camilla Zapponi, con musiche originali composte dal Maestro Stefano Garau che saranno eseguite in prima esecuzione assoluta da Catherine Bruni al violoncello; I testi del poeta saranno interpretati da Caterina Casini e Massimiliano Auci.


Un recital dedicato a Federico Garcia Lorca, un materiale incandescente, surreale e pieno al contempo di tradizione. Parola dopo parola va in scena il suo universo sfaccettato di poeta, cantore, ragazzo, di uomo innamorato della vita, degli uomini, del mondo, intelligente, spavaldo nello scrivere, capace di utilizzare la lezione del surrealismo senza perdere di vista il valore della parola, di usare la disarmonia come possibilità di modulazione. Passo dopo passo, accompagnano le musiche composte per l’occasione dal Maestro Stefano Garau, che consegnano una partitura sfaccettata e intima.


L’appuntamento successivo della rassegna è previsto per il giorno 5 marzo alle ore 21.00, e in matinée il 6 marzo ore 10.30, con ODISSEA DIECI, DI FAME E D’AMORE L’UOMO VIVE, L’UOMO MUORE di Diesis Teatrango. Progetto di e con Matteo Pecorini, allestimento scenico Eliana Martinelli e le musiche eseguite dal vivo di Tommaso Ferrini chitarra, tastiera.
Per le sue rassegne teatrali Laboratori Permanenti ha pensato a delle formule di abbonamento agevoli, che consentono allo spettatore di poter assistere agli spettacoli a prezzi agevolati ma soprattutto di poter scegliere le diverse rappresentazioni presenti in Vallata.

BIGLIETTERIA
Intero € 10,00
Ridotto under25 e over65 € 7,00
Ridotto studenti € 6,00

Abbonamento 5 spettacoli
Intero € 35,00
per chi ha diritto al biglietto ridotto € 25,00

BIGLIETTERIA ONLINE su https://oooh.events/

PROGRAMMA COMPLETO https://www.laboratoripermanenti.com/project/metamorfosi/

INFO E PRENOTAZIONI:
cell. 379 125 3567
(tramite whatsapp o chiamando dal lun. al ven. dalle 9.00 alle 13.00)
info@laboratoripermanenti.com

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Due cuori ed un biglietto della Pinacoteca: visita al museo e foto ricordo con l’opera di De Chirico “Ettore ed Andromaca”

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Una speciale visita guidata incentrata sulle storie d’amore tra Alessandro Vitelli e Angela Paola, Aristotele e Fillide ma anche quelle intriganti di Giove e Giunone, Apollo e Dafne, Leda e il cigno, Amore e Psiche. È questa l’esperienza che hanno potuto vivere tutte le coppie che si sono recate in visita alla Pinacoteca comunale di Città di Castello, ieri martedì 14 febbraio 2023, nel giorno dedicato all’amore e agli innamorati grazie all’iniziativa promossa da Poliedro Cultura in collaborazione con il comune di Città di Castello.

Inoltre durante tutta la giornata le coppie che hanno visitato il museo hanno usufruito di uno speciale sconto pagando un solo biglietto di ingresso.


Le operatrici del Poliedro hanno proposto una foto ricordo della visita su un set fotografico che aveva per sfondo opere di grandi pittori quali De Chirico, Mafai e Guttuso ed in particolare “Ettore ed Andromaca” di De Chirico, particolarmente appropriato al tema della Giornata di ieri. “Anche questa volta la risposta dei tifernati al richiamo dell’arte è stata significativa” commenta Michela Botteghi, assessore alla Cultura di Città di Castello, “Stiamo lavorando perché musei e patrimonio culturale diventino una cornice consueta nelle ricorrenza piccole e grandi della vita privata e pubblica della nostra città.

E’ un modo per non dare per scontato il bello che Città di Castello offre tutto intorno al centro storico e allo stesso tempo per conoscerlo meglio. Tutti sappiamo che la Pinacoteca custodisce lo Stendardo di Raffaello e quello di Signorelli, la bella Pala di San Sebastiano..ma forse non tutti sanno che nell’ala nuova sono esposte “Piazza Italia” e appunto “Ettore ed Andromaca” due tra le opere più note di De Chirico o che da qualche settimana è stato allestito un nuovo percorso dedicato a Signorelli e Raffaello giovane, inaugurato in vista dell’Anno Signorelliano e della Mostra di Vallata che stiamo organizzando con tutti i comuni dell’Alto Tevere”.

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Città su “due ruote” a portata di turista. Investire sul cicloturismo per una nuova stagione di sviluppo economico

Una città su “due ruote” a misura di turista. “Iniziamo a costruire i servizi per il cicloturismo a Città di Castello insieme agli operatori locali con l’obiettivo di garantire un’offerta cycle-friendly completa, finalizzata a sviluppare questo settore come una risorsa economica in più per il nostro territorio, con pacchetti per i soggiorni-vacanza, itinerari e i percorsi ciclistici, ricettività e assistenza tecnica su misura per i cicloamatori”.

L’assessore al Commercio e Turismo Letizia Guerri presenta così il ciclo di sei seminari con cui l’amministrazione comunale comincerà a dare attuazione al progetto “D & B – Discovery and Bike in Altotevere”, promosso con Federalberghi Umbria e ASP G.O. Bufalini di Città di Castello, che è stato finanziato con 45 mila euro dalla Regione Umbria tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ed è stato presentato ufficialmente al TTG di Rimini 2022.

Il primo appuntamento, in programma venerdì 17 febbraio alle ore 15.00 presso l’Officina della Lana dell’Asp G.O. Bufalini, vedrà la partecipazione del geologo e divulgatore scientifico Stefano Farinelli, specializzato nella realizzazione do ciclo-reportage e videoreportage ambientali, che insieme all’assessore Letizia Guerri e al direttore di Federalberghi Umbria Rolando Fioriti esplorerà le potenzialità dell’investimento nel cicloturismo e le risorse naturalistiche a disposizione nel territorio per un progetto come “D & B – Discovery and Bike in Altotevere”, che punta a far crescere le competenze del tessuto produttivo per dare una risposta integrata ed efficace a chi fa vacanze sui pedali.

I successivi seminari porteranno a Città di Castello esperti come Luca Ministrini, organizzatore della Spoleto-Norcia in mountain bike, e Luca Cevoli, direttore di Federalberghi Rimini. “Con gli eventi informativi-formativi gratuiti che metteremo a disposizione degli operatori della ricettività locali, dell’imprenditorialità e dell’associazionismo legati alle due ruote – spiega Guerri – nei prossimi mesi faremo conoscere meglio il progetto ‘D & B – Discovery and Bike in Altotevere’, metteremo a fuoco le sue prospettive di crescita e le scelte giuste da fare per potenziare una rete di servizi dedicati ai cicloturisti”. La vocazione su due ruote della città era stata certificata nel settembre 2019 da una ricerca realizzata dalla Fiera Agenzia Utopie Concrete che evidenziava come quasi l’80 per cento dei cittadini utilizza la bici per gli spostamenti in centro e nell’immediata periferia ponendo la città proprio come modello a “due ruote”.

“Il consolidamento di un territorio dalle grandi opportunità di sviluppo quale meta di flussi costanti di turisti e appassionati del ciclo turismo e del turismo outdoor, passa attraverso un percorso dal basso che è prima culturale e poi infrastrutturale, oltreché ovviamente promo commerciale. Con questo progetto il Comune, le associazioni e le imprese avviano un percorso che vede in quest’anno l’appuntamento clou nel week end del 26 – 28 maggio 2023 ma che per consolidarsi dovrà proseguire per gli anni a venire.

Un’avvio convinto e condiviso è alla base del successo dell’intero progetto”, ha dichiarato il direttore Federalberghi- Confcommercio e presidente Umbria &Bike, Rolando Fioriti. Per la partecipazione e’ necessario compilare il form oppure conttattare l’ufficio Commercio del Comune di Citta’ di Castello .

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Anche il comune di Città di Castello aderisce all’edizione 2023 di “M’illumino di meno”

Anche il comune di Città di Castello aderisce all’edizione 2023 di “M’illumino di meno”, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili che quest’anno, domani 16 febbraio, coincide con la data in cui entrò in vigore il protocollo di Kyoto.


La giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, lanciata nel 2005 da Caterpillar e Rai Radio2 per chiedere alle persone di spegnere le luci non indispensabili, negli anni ha portato all’attenzione il tema dell’efficienza energetica come base per il futuro dell’umanità. “Una data simbolo con significativi pratici di grande valore”, ha dichiarato l’assessore all’ambiente, Mauro Mariangeli, garantendo pieno sostegno come da sempre all’evento

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Domenica 19 febbraio a Città di Castello torna il Carnevale in piazza, con i negozi del centro storico aperti e l’edizione mensile di Retrò

“Chi vuol divertirsi, ridere e ballare tra tante maschere e costumi allegri, ma anche fare shopping, ha un appuntamento da non perdere nel centro storico di Città di Castello, dove domenica 19 febbraio, a partire dalle ore 15.00, tornerà per la prima volta dopo la pandemia il Carnevale in piazza Matteotti, con tutti i negozi aperti e gli espositori dell’edizione mensile di Retrò in piazza Garibaldi”. L’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri invita così “i tifernati, gli altotiberini e tutti coloro che faranno visita alla città a partecipare alla festa che segna il ritorno di una delle tradizioni che sono mancate di più negli ultimi due anni e che fanno parte dell’identità profonda della nostra comunità”.

Il ritorno del Carnevale in piazza coinvolgerà tutta la città, perché, con la regia dell’amministrazione comunale, le società rionali di San Giacomo, Casella, Madonna del Latte, Mattonata, Pesci d’Oro, Prato, Riosecco, Salaiolo-La Tina, San Pio e la pro loco di San Maiano Cinquemiglia e Cornetto saranno protagoniste di tutte le attrazioni del pomeriggio. Insieme ai genitori, i bambini in maschera saranno accolti in piazza Matteotti da coriandoli, musica, animazione, truccabimbi e giochi, nella simpatica e goliardica cornice dei carri allegorici che torneranno nel centro storico: da Re Dodone, simbolo del Carnevale di Città di Castello che sarà portato in sfilata dalla società rionale Casella, all’allestimento a sorpresa della pro loco di San Maiano Cinquemiglia e Cornetto.

Ragazzi e adulti potranno ballare in largo Gildoni, dove un deejay mixerà i dischi da una piattaforma area che sarà montata dalla pro loco di San Maiano Cinquemiglia e Cornetto. Chi avrà voglia di una merenda in compagnia a base di carne alla brace e dolci della tradizione potrà fare tappa negli stand gastronomici che saranno allestiti dalle società rionali cittadine. Tra un ballo e una risata, ci sarà la possibilità di approfittare anche delle ultime occasioni dei saldi invernali nei negozi, che apriranno per unirsi al clima di festa della giornata.

Ci sarà l’imbarazzo della scelta anche per gli appassionati di antiquariato, collezionismo, rigatteria e hobbistica, che troveranno gli espositori di Retrò ad attenderli in una piazza Garibaldi che si annuncia ancora una volta strapiena di articoli per tutti i gusti.

“Ci aspetta davvero una bella giornata, all’insegna della creatività e dell’allegria, che metterà in primo piano la generosità del volontariato cittadino, la qualità dell’offerta commerciale del centro storico, la straordinaria varietà di una delle manifestazioni principali della nostra città come Retrò, nel palcoscenico culturale e artistico di grande valore racchiuso dalle mura urbiche”, osserva Guerri nel ringraziare tutti i protagonisti di domenica prossima, insieme al personale comunale del settore Commercio e Turismo che ha reso possibile l’allestimento della festa.

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Città di Castello: il Vescovo nomina il Consiglio Presbiteriale e i consultori. Don Andrea Czortek é il nuovo Vicario Generale


Nei giorni scorsi il Vescovo di Città di Castello ha provveduto a perfezionare le nomine degli organismi, previsti dalle normative canoniche, essenziali per il governo della diocesi. Mons. Luciano Paolucci Bedini le ha comunicate anzitutto ai preti e diaconi riuniti in occasione dell’incontro mensile che si è svolto mercoledì 15 febbraio.


Don Andrea Czortek é il nuovo Vicario Generale della diocesi di Città di Castello. Nato ad Arezzo nel 1971, é stato ordinato sacerdote dal vescovo Pellegrino Tomaso Ronchi il 26 marzo 2006. Attualmente é parroco delle parrocchie di san Michele Arcangelo, San Francesco e Madonna delle Grazie. É pure direttore dell’archivio diocesano e della biblioteca “Storti-Guerri”. Svolge il proprio servizio anche nell’archivio diocesano della vicina Sansepolcro, città dove ha trascorso la giovinezza. Subentra nell’incarico a mons. Giovanni Cappelli.
Il Codice di Diritto Canonico ricorda che il compito del vicario generale é quello di prestare aiuto al Vescovo nel governo di tutta la diocesi.


Contestualmente é stato rinnovato anche il Consiglio Presbiterale Diocesano. Ne fanno parte di diritto don Andrea Czortek, don Alberto Gildoni, Cancelliere vescovile e segretario del consiglio, don Filippo Milli (vicario della zona pastorale nord), don Nicola Testamigna (vicario della zona centro), don Stefano Sipos (vicario della zona sud). Completano questo organismo che, rappresentando il presbiterio, ha il compito di coadiuvare il Vescovo nel governo della diocesi, affinché sia promosso il bene pastorale della chiesa locale, don Francesco Mariucci, don Franco Sgoluppi, don Giancarlo Lepri, padre Stefano Nava, e don Adrian Barsan.
Del Collegio dei Consultori fanno parte don Andrea Czortek, don Francesco Mariucci, don Filippo Milli, don Nicola Testamigna, don Franco Sgoluppi e don Stefano Sipos.

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San Giustino, giovedì 16 febbraio previsti lavori straordinari nella rete idrica. Le vie e località interessate.

UMBRA ACQUE S.p.A., informa l’utenza interessata che a causa lavori di manutenzione straordinaria sulla rete idrica di distribuzione, dalle ore 09:00 alle 13:00 di giovedì 16 febbraio 2023, verrà sospesa l’erogazione idrica nelle seguenti Vie e Località del Comune di San Giustino:

• Via Niccolò Paganini e limitrofe
• Via Giuseppe Verdi e limitrofe
• Via Gaetano Doninzetti e limitrofe
• Via Arturo Toscanini e limitrofe
• Via Giacomo Puccini e limitrofe
• Via Gioacchino Rossini e limitrofe
• Via Anconetana e limitrofe
• Via Della Resistenza e limitrofe
• Via Monte Rosa e limitrofe
• Via Monte Grappa e limitrofe
• Via Vicolo Moncenisio e limitrofe
• Via Sant’Anastasia e limitrofe
• Via Cervino e limitrofe
• Via Marmolada e limitrofe
• Via Umbra e limitrofe
• Località le Petricce
• Località La Casina

Si ricorda inoltre che al momento del ripristino del servizio, l’acqua potrebbe essere caratterizzata da piccoli fenomeni di torbidità o di opalescenza. In tal caso sarà sufficiente farla scorrere per breve tempo per eliminare l’inconveniente. L’Azienda resta comunque a disposizione per le dovute informazioni o richiesta di interventi urgenti attraverso il proprio ufficio di pronto intervento 24 ore su 24 al seguente numero verde: 800250445

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Calcio serie D: ufficiale, Francesco Farsi è il nuovo tecnico del Trestina

Francesco Farsi, è il nuovo allenatore del Trestina, sostituisce Simone Marmorini esonerato dopo la sconfitta di domenica a San Giovanni Valdarno.

Francesco classe 1969, è nato a Perugia ed ha quasi sempre allenato in Umbria.

Quattro ottime annate nel Ventinella, con la vittoria di un campionato Promozione, una coppa di Eccellenza e la finale nella stagione 2016-17, e poi Cannara, Trasimeno, Lama e da ultimo Fabriano.

Il nuovo tecnico bianconero dirigerà fin da domani mercoledì il primo allenamento e domenica esordio in panchina al Casini contro l’Orvietana

Benvenuto e buon lavoro a Francesco da tutto l’entourage bianconero.

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100 anni e non sentirli, Sansepolcro festeggia i secolo di Ernestina

Ernesta Fiordelli, detta Ernestina, ho soffiato orgogliosamente sulla sue 100 candeline. oggi pomeriggio assieme alla famiglia e gli amici più cari. Graditissima sorpresa quella del sindaco Fabrizio Innocenti e dell’assessore Mario Menichella che hanno partecipato ai festeggiamenti omaggiando Ernestina di una pergamena, gesto simbolico nei confronti di questa giovane centenaria.

Giovane perché Ernestina mantiene la sua indipendenza, vive da sola, seppure con l’appoggio costante dei familiari, ama fare giardinaggio e passeggiare per le vie della sua città, va a fare spesa da sola e si intrattiene in lunghe conversazioni con i suoi vicini.

Una vita piena vissuta fra famiglia e lavoro, tante passioni, dal giardinaggio appunto al ricamo a tombolo e un grande amore per la vita.

Una vita davvero da ricordare e raccontare. E la sua mente lucida supporta benissimo la sua voglia di conversare, ama parlare della sua gioventù, in parte rubata quando è stata deportata dei tedeschi a soli 17 anni, e di una vita ritrovata, una volta tornata a Sansepolcro dove ha costruito la sua famiglia.

Tanti auguri da tutta l’Amministrazione ad Ernestina, una giovanissima e bellissima signora di 100 anni.

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Il Comune di Sansepolcro aderisce a “M’illumino di meno”, la giornata nazionale del risparmio energetico

Il Comune di Sansepolcro aderisce a “M’illumino di meno”, la giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, promossa da Rai Radio2 con Caterpillar. “Diamo anche quest’anno, convintamente, il nostro sostegno all’iniziativa” dichiara il Presidente del Consiglio, Antonello Antonelli “assieme all’associazione Cultura della Pace intendiamo in tal modo contribuire a diffondere l’educazione alla sostenibilità ambientale e al risparmio delle risorse. Oggi più che mai il tema della salute globale è fondamentale per le coscienze, con la guerra in Ucraina che ci impone nuovamente di accelerare la riconversione energetica e un cambiamento di abitudini”. Per l’occasione, dalle 19 alle 22 di giovedì 16 febbraio, le luci di Palazzo Pretorio rimarranno spente. “Un piccolo ma significativo gesto” dice Antonello Antonelli “per ridurre il consumo energetico e portare concretamente la nostra testimonianza a favore di una presa di posizione a tutela del nostro pianeta. Mi auguro che anche i nostri concittadini siano sensibili a questa tematica e diano essi stessi il loro simbolico ma fondamentale contributo”.

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Calcio prima categoria: clamoroso, il tecnico della Virtus San Giustino Mariano Della Monica si dimette, panchina affidata al tecnico della Juniores Loddi

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La Virtus San Giustino comunica di aver preso atto delle dimissioni irrevocabili presentate dal tecnico Mariano Della Monica dopo la gara di domenica scorsa che ha visto i giallorossi pareggiare per 1-1 nel derby di Pistrino. Della Monica, subentrato a mister Tulipani alla vigilia di Natale, ha conquistato 9 punti nelle 6 partite al timone della Virtus. Al suo posto la società del presidente Stefano Fabbri ha promosso a tecnico della prima squadra Simone Loddi (nella foto con Fabbri), già allenatore in seconda in questa stagione e alla guida della Juniores. Domenica a Padule è previsto il debutto di Loddi.

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San Giustino – agevolazioni tari per utenze domestiche. Sconti fino all’80% sulla tassa rifiuti del 2023

A margine del Consiglio Comunale di lunedì 13 febbraio 2023 che ha approvato il bilancio di previsione 2023/2025 si è riunita la Giunta comunale per deliberare le nuove agevolazioni TARI per le famiglie.
“In un momento non meno complicato dello scorso anno con un inflazione galoppante e rincari che stanno colpendo tutti i settori, abbiamo cercato di dare un sostegno concreto a chi è più in difficoltà attraverso le agevolazioni sulla Tassa rifiuti con sgravi che possono raggiungere l’80% – dichiarano l’assessore al Bilancio e Tributi Simone Selvaggi e l’assessore al Sociale Andrea Guerrieri, in una nota congiunta – prevedendo tre fasce di agevolazione in base al valore ISEE: fino a 8.265 sconto dell’80%, da 8.265,01 a 12.000 sconto del 60% e da 12.000,01 a 16.000 sconto del 20%. Il modulo di richiesta è già disponibile sul sito www.comune.sangiustino.pg.it e sarà possibile presentare domanda fino al 31 marzo 2023.”

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Città di Castello e il futuro dell’energia in Alto Tevere. Ecco il Piano d’Azione Energia Sostenibile e Clima

Giovedì 16 febbraio, alle 17 nella sala “Paolo Rossi Monti” della Biblioteca Comunale, incontro pubblico per presentare le linee programmatiche del PAESC: azioni concrete per la trasformazione energetica, lo sviluppo economico e la qualità di vita del territorio

Ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2030: “un obiettivo raggiungibile solo con uno sforzo comune di tutti gli attori”, si legge nella bozza del PAESC, Piano d’Azione Energia Sostenibile e Clima di Città di Castello, di cui verranno presentate le linee programmatiche in un incontro pubblico giovedì 16 febbraio, alle 17, nella sala “Paolo Rossi Monti” della Biblioteca Comunale di Città di Castello. In sintonia con l’impegno che l’amministrazione comunale ha preso con l’adesione all’iniziativa europea Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, il Piano prevede una serie di azioni per il futuro energetico del territorio in tempi di crisi energetica, per creare un quadro di riferimento mettendo le varie forze pubbliche e private in sintonia.

Una questione di sicurezza, ma anche di lotta alla povertà: la trasformazione energetica è un elemento centrale per lo sviluppo economico e la qualità di vita dell’Alto Tevere, e le eccellenze territoriali, sia per la produzione di energia da fonti rinnovabili che per l’efficienza energetica non mancano. Giovedì illustrerà il documento Maurizio Zara, di Alleanza per il Clima Italia, mentre Federico Rossi, professore associato di Fisica Tecnica Ambientale presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, farà conoscere le opportunità che offrono le comunità energetiche, e il direttore di Execo, David Magini, parlerà delle esperienze pratiche con le energie rinnovabili e l’efficienza energetica nel nostro territorio. Attesi inoltre anche gli interventi istituzionali di Luca Secondi e Mauro Mariangeli, rispettivamente sindaco e assessore all’Ambiente del comune tifernate, e la partecipazione di Alessandro Bracchini, Sintagma, Daniele Lauri, Sunerg, Giuseppe Rossi, AURI, e Gaetano Zucchini, Caritas.

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La storia di San Valentino – Anniversario di 67 anni di matrimonio con una promessa che suona come un desiderio per Maria Flamini e Settimio Caselli: “a distanza di quasi settanta anni tornare nella piccola chiesa di Fraccano per scattare la foto che non hanno mai avuto

Quasi settanta anni di vita insieme, amore, famiglia e lavoro, con un desiderio ancora in sospeso da esaudire: scattare una foto davanti all’altare della chiesa di campagna dove 67 anni fa avevano pronunciato il fatidico “si”. Storia d’altri tempi, che cade a pennello proprio nel giorno di San Valentino, festa simbolo dell’amore universale, quella di Maria Flamini, 87 anni, originaria di Apecchio, cuoca sopraffina e di Settimio Caselli, 89 anni, maestro artigiano edile, tifernate “doc” di Pieve delle Rose, freschi di celebrazioni in famiglia dell’ambito traguardo di vita insieme, un anniversario di matrimonio da guinness dei primati che la dice lunga sulla solidità della super “coppia”. Fra i ricordi e gli aneddoti di quella giornata, una fredda mattina di Febbraio del 1956, con la neve che aveva sommerso il suggestivo paesaggio al confine umbro-marchigiano, c’e ne uno davvero singolare che ha segnato la vita di Maria e Settimio. Proprio a causa della copiosa nevicata alcuni parenti di entrambi le famiglie ed il fotografo ufficiale che avrebbe dovuto immortale lo scambio delle fedi nuziali nella chiesa di Fraccano a metà strada fra Apecchio e Città di Castello alla presenza dell’allora parroco don Sante Ba, non riuscirono a raggiungere il luogo della cerimonia proprio a causa dell’impraticabilità delle strade ghiacciate e ostruite dalla neve.

Anche per gli sposi e i “temerari” al seguito fu davvero un’impresa arrivare a destinazione, resa possibile grazie all’utilizzo di carrozze trainate da animali e volontari disposti a spalare la neve nei punti più critici. Alla fine comunque, infreddoliti ed emozionati, riuscirono ad approdare in chiesa ed il matrimonio fu celebrato con grande gioia e festeggiato poi come si conviene con un pranzo secondo tradizione. Nessuna foto però, in bianco e nero, di quei momenti solo ricordi e aneddoti da raccontare. Ora a distanza di quasi settanta anni da quel momento che ha segnato la loro vita e delle tre figlie, Gabriela, Nadia e Giuseppina e dei quattro amati nipoti, Emilia, Giulia, Chiara e Piergiorgio, che li circondano, Maria e Settimio, avranno la possibilità di tornare in quella chiesa a Fraccano e di assistere alla messa che sarà celebrata da un sacerdote amico di famiglia, don Giancarlo Lepri e scattare stavolta a “colori” in digitale la foto mai avuta e magari anche un video da postare e condividere sui social.

Appena sarà possibile come si dice in gergo, “il nastro verrà riavvolto” e si tornerà indietro di 67 anni. Una bella storia di vita insieme dunque che prosegue. Nel frattempo alla bellissima coppia giungono gli auguri istituzionali da entrambi gli ambiti territoriali di provenienza, Citta’ di Castello e Apecchio, attraverso i sindaci, Luca Secondi e Vittorio Nicolucci: “auguri sinceri a Maria e Settimio per l’anniversario di matrimonio e per l’esempio di vita, rettitudine, laboriosità e senso di appartenenza alla comunità locale, alla storia e tradizioni. Una bella storia”.

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Festival delle Nazioni: Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) “Comune ondivago e opaco rispetto alle proprie intenzioni, serve chiarezza, onde evitare che la situazione diventi irreversibile”

Festival delle Nazioni: a che punto è la notte?

“Ho presentato un’interrogazione per conoscere il destino dell’associazione e del Festival delle Nazioni: dopo gli annunci e la delibera di aprile 2022, con cui maggioranza e parte dell’opposizione hanno approvato la necessaria trasformazione della stessa in Fondazione, regna il silenzio.

Abbiamo preso atto, a gennaio, della comunicazione del sindaco circa la mancata risposta della Regione alla richiesta di adesione alla costituzione della Fondazione Festival: quali sono ora le mosse dell’amministrazione, che ha voluto fortemente questa operazione, alla quale, come affermato nell’atto, intendono subordinare l’elargizione dei contributi comunali, senza evidentemente aver preventivamente preparato il terreno alle adesioni dei soggetti istituzionali?

Nel frattempo i vertici dell’associazione omonima, fin da dicembre, hanno esposto pubblicamente i problemi economici che mettevano e mettono a rischio la programmazione della cinquantaseiesima edizione del festival nella prossima estate, malgrado l’aumento dei fondi del FUS ministeriale, chiamando a raccolta la cittadinanza.

Le attuali incertezze economiche e statutarie, con un Comune ondivago e opaco rispetto alle proprie intenzioni, non favoriscono alcuna programmazione e rischiano di compromettere anche questa manifestazione, dopo il ridimensionamento ( a volte fino alla chiusura) delle altre organizzate dal nostro Comune.

Le velleità e i ritardi di questa amministrazione, uniti a scontri e vecchie rivalse tra pubblico e privato nella gestione del potere decisionale interno all’associazione, rischiano di depotenziare ulteriormente un Festival che ha vissuto fasi alterne, ma che indiscutibilmente ha contribuito ad aumentare l’offerta artistica e culturale del nostro territorio, attirando turisti ed amanti dell’arte e della produzione musicale classica e contemporanea di alto livello.

Non vorremmo si compisse l’ennesimo atto di una strategia masochisistica che, contribuendo a destabilizzare l’esistente, spiani la strada alla privatizzazione e ridimensionamento di una delle ultime manifestazioni ancora in piedi, limitandone l’aspetto popolare, invece che rilanciarla per farne un evento coinvolgente, rivolto alla città e a tutto il territorio altotiberino”.

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Intitolazione “largo Martiri delle Foibe a Sansepolcro: “Ricordare è giusto, strumentalizzare e decontestualizzare è sbagliato”. La riflessione di Insieme Possiamo

La recente intitolazione dei giardini di fronte al Bar Autostazione ai “Martiri delle Foibe” è il capolinea di un percorso sbagliato iniziato oltre un anno fa nella Sala del consiglio comunale con una mozione presentata da Fratelli d’Italia.

Non è sbagliato ricordare chi è stato vittima di violenza, soprattutto di quella diretta conseguenza delle scelte oppressive del fascismo nei territori oggi sloveni e croati che hanno riguardato cittadini originari di tutta le ex Jugoslavia.

Non è sbagliato approfondire pagine di storia anche quando vengono organizzati appositi convegni sulla “confine orientale” (3 dicembre 2022) e dei promotori della mozione approvata dal Consiglio comunale non si vede neppure l’ombra.

Non è sbagliato affrontare temi come le vittime della repressione jugoslava che ha caratterizzato gli anni tra il 1943 e il 1945, ma può essere sempre utile distinguere il significato della parola vittima e di quella martire, per scoprire che quella che più rappresenta la maggior parte degli italiani e dei collaborazionisti coinvolti è la prima.

Quindi, riassumendo e utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile anche per coloro che non hanno o non vogliono avere strumenti per comprendere pagine di storia, è corretto ricordare e approfondire tutto quello che ha riguardato le dinamiche che hanno interessato il confine orientale e le popolazioni che abitavano e abitano quei territori per un periodo che vada oltre un biennio. Allargando l’orizzonte storico si scopre che non tutto avviene all’improvviso e senza delle ragioni, che l’odio non nasce mai casualmente e che la stessa legge che istituisce il Giorno del Ricordo parla di “complesse vicende del confine orientale”.

Chiarito questo concetto è utile evidenziare quali elementi di ambiguità e palesi errori emergono dalla vicenda coronata con la conquista toponomastica di alcuni giorni fa.

Il primo è la scelta di intitolare lo spazio adiacente al Monumento ai caduti di tutte le guerre ad un episodio specifico. Sarebbe stata sbagliata anche nel caso che la scelta fosse caduta sul XXV aprile, sui martiri della Resistenza o i caduti di Nassiriya o di Kindu. Possibile che tra i tanti spazi o giardini a disposizione a Sansepolcro non ce ne fosse uno più adatto?

Il secondo è che la zona dell’autostazione è una delle porte di ingresso della città di Sansepolcro, che non una città qualsiasi dato che ospita nel proprio cimitero quasi cinquecento persone di origine jugoslava morte a causa della violenza italiana. Una parte di queste è morta di stenti e malattia in un campo di internamento a pochi chilometri da Sansepolcro. Questo non significa che la nostra valle debba passare decenni e secoli a chiedere scusa e pentirsi, ma semplicemente che per scelte non imputabili agli odierni attori politici ci sono i fatti che hanno riguardato la nostra terra relativamente alle vicende del confine orientale. Con le dovute proporzioni sarebbe come se la cittadina polacca di Oświęcim, più nota con il nome tedesco di Auschwitz, dimenticasse improvvisamente di avere ospitato un campo di concentramento per concentrarsi sul fatto, veritiero, che numerosi cittadini tedeschi dopo la fine del conflitto furono espulsi dalle regioni occidentali della Polonia. Non ci risulta che a Oświęcim sia mai saltata fuori un’idea del genere.

Il terzo aspetto è che si continua a dimenticare un lavoro di oltre cinquant’anni costruito dalla città di Sansepolcro con il mondo jugoslavo e con le nazioni che hanno preso il posto della Federazione balcanica. Fare un cammino condiviso con gli amici slavi su questioni come quella del ricordo di tutte le vittime, cosa fatta ad esempio da Gonars, cittadina friulana che ospita un sacrario come il nostro e molto più prossima al confine orientale rispetto a Sansepolcro, avrebbe dato un ulteriore valore ad un passo del genere. 

Sansepolcro, non casualmente, ha scelto di dedicare la strada del proprio cimitero al Trattato di Osimo, proprio l’accordo diplomatico del 1975 che chiuse ogni contenzioso rimasto aperto tra Italia e Jugoslavia e finalizzato a migliorare i rapporti tra i due Stati. Semplicemente la “Città della cultura della pace” ha perso un’ennesima occasione di poter arrivare ad un risultato importante con la condivisione, preferendo una visione di parte.

Infine, cosa senza responsabilità locali, uno degli aspetti più paradossali del “Giorno del Ricordo” è la scelta di celebrarlo proprio il 10 febbraio, ovvero quando fu firmato il Trattato di Parigi. L’atto segnò l’accettazione da parte italiana della perdita di importanti territori a vantaggio di Jugoslavia, Francia, Albania e Grecia, oltre a danni di guerra di circa 360 milioni di dollari. Si può senza timore di smentita affermare che il 10 febbraio 1947 sia stato uno dei peggiori risultati del ventennio fascista. Anche ricordare i colpevoli delle conseguenze di quel 10 febbraio non è sbagliato!

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