“Abbiamo preparato un progetto di video sorveglianza che ci potrebbe garantire un vero e proprio salto di qualità, in termini di sicurezza. Il sistema dialogherà in tempo reale, con Arezzo e con molti dei comuni a noi vicini. Questo potrebbe, in termini pratici, portare ad uno scambio di informazioni e ad una gestione di eventuali fatti di cronaca in tempo reale e risulterebbe forse deciso per la loro conclusione in senso positivo”.
Ad In Primo Piano Duranti e Puletti
Torna In Primo Piano. Ospiti del programma condotto da Michele Tanzi, Domenico Duranti (PD) e Manuela Puletti (Lega)
Arcaleni (Castello Cambia) “Scuola: garantire subito postazioni specifiche per i tamponi degli studenti”
“Ancora una volta è la scuola a subire i peggiori effetti di questa pandemia. In Umbria siamo all’estremo paradosso: migliaia di alunni che dovrebbero e vorrebbero effettuare lo screening con tampone rapido o antigenico si trovano nell’impossibilità di prenotare perché le farmacie hanno esaurito da giorni i posti gratuiti disponibili. Le famiglie non riescono neppure a mettersi in contatto trovando sempre occupato e, quando riescono, trovano posto dopo la metà di gennaio. Inutile rinviare di tre giorni la riapertura delle scuole, se non si è lavorato nel frattempo per garantire la possibilità reale di seguire le norme ed eseguire lo screening, che di certo non è risolutivo, ma garantirebbe di non finire immediatamente in DAD al rientro.
Anche a Città di Castello la situazione è questa ed è evidente che serva uno sforzo superiore: non solo una maggiore quantità di tamponi disponibili, ma anche, e soprattutto, postazioni ad hoc per gli studenti, dato che le farmacie non possono farcela nel breve. Alcuni Comuni, anche umbri, si sono organizzati, garantendo giornate di apertura straordinaria delle farmacie sabato e domenica per tamponi riservati agli studenti; altri, come Spoleto, hanno posticipato di altra settimana la riapertura, per poter effettuare uno screening a tappeto per gli studenti avendo chiesto aiuto all’esercito. E a Città di Castello? Attualmente non sono note decisioni e azioni che permettano di garantire effettivamente a tutti gli studenti, compresi gli utenti dei nidi comunali, di rientrare a scuola in sicurezza, con attestazione di negatività. Eppure alcune energie potrebbero essere mobilitate, in accordo con Asl, Protezione Civile e associazioni, coinvolgendo magari medici e operatori sanitari in pensione, che già in passato avevano comunicato piena disponibilità.
Se a questo aggiungiamo le ultime norme deliberate dal Consiglio dei Ministri, comprendiamo come sulla scuola si scarichino inefficienze e ritardi. Si confermano le riaperture al 10 gennaio, ma senza aver modificato le norme per le attività extrascolastiche o per i trasporti o per i dispositivi di aspirazione/areazione che potevano essere installati nei mesi scorsi. Così si condanna di fatto ad un veloce ricorso alla Dad, introducendo anche una pericolosa distinzione tra alunni vaccinanti e non, che con due casi di positività nelle classi di scuola superiore di primo e secondo grado, dovranno seguire le lezioni in maniera diversa, chi a distanza e chi in presenza. Uno sdoppiamento che immediatamente supererà la tutela della privacy finora garantita per tutti: da lunedì sarà invece evidente chi potrà tornare in classe perché vaccinato e chi non lo è, ponendo seri problemi non ancora definiti dall’Autorità garante.
Si prevedono problemi enormi di gestione concreta di una norma del genere, da parte dei Dirigenti, ma anche da parte dei docenti che, se riusciranno a evitare il proprio isolamento, si troveranno classi semivuote, data la bassissima percentuale di vaccinati nell’età scolare, con la maggioranza degli alunni a casa, e dovranno gestire un insegnamento differenziato che nelle modalità a distanza è decisamente diverso da quello in presenza. Ancora una volta il sistema che deve garantire l’istruzione e la formazione delle giovani generazioni mostra tutte le sue carenze.
Consiglio comunale. Approvata la ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche, dibattito in commissione sulle singole situazioni
Con i 15 voti favorevoli della maggioranza (Pd, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco) e i sei voti contrari della Lega, della Lista Civica Marinelli Sindaco, di Castello Cambia e Fratelli d’Italia, il consiglio comunale ha approvato la ricognizione periodica delle società nelle quali l’ente detiene partecipazioni dirette o indirette e l’aggiornamento del piano di razionalizzazione delle quote azionarie, condividendo nella generalità degli interventi dei consiglieri comunali e del sindaco Luca Secondi l’esigenza di andare a una valutazione caso per caso, nella commissione consiliare preposta, delle scelte da compiere sulle società partecipate.
A tracciare un quadro generale è stato l’assessore al Bilancio con delega alle società partecipate Mauro Mariangeli, che ha commentato nel dettaglio le singole situazioni: il Consorzio Valtiberina Produce, “per il quale è stata avviata la procedura di liquidazione che è prevedibile venga conclusa nel 2022, tenendo conto anche della tempistica per l’incasso dei proventi della vendita dell’immobile di proprietà”;
la Fattoria Autonoma Tabacchi, “per la quale l’amministrazione è intenzionata a dismettere la partecipazione azionaria”; Sogepu, “società partecipata di servizi ai cittadini che produce utili e assicura occupazione, strategica per l’ente anche guardando alla gara dell’Auri per la gestione integrata dei rifiuti nell’Alta Umbria per la quale siamo ottimisti e che contiamo possa concludersi con l’affidamento del servizio all’azienda attorno al mese di febbraio 2022”;
Tela Umbra, “per la quale, nonostante l’alto valore artistico e morale racchiuso nella preziosa attività portata avanti dalle socie e il forte legame con la storia della città, il mancato raggiungimento della soglia di fatturato prevista dalla normativa impone la dismissione della partecipazione sociale, fermo restando l’impegno dell’ente a sostenere la valorizzazione del sodalizio attraverso la ricerca di un partner privato che possa supportarne la gestione futura, alla quale teniamo molto”;
Umbra Acque, “nella quale abbiamo una piccola partecipazione a cui non possiamo venir meno, perché la società riveste un ruolo strategico nella gestione del servizio idrico”; Farmacie Tifernati, “un fiore all’occhiello per professionalità e qualità, che eroga servizi fondamentali per i cittadini e che produce utili, per cui non è in dubbio la partecipazione azionaria dell’ente”;
Polisport, “che nonostante la contrazione dei ricavi dovuta alla chiusura degli impianti per la pandemia, resta una partecipazione strategica nell’ottica della promozione dell’impronta sociale dello sport, sulla quale l’amministrazione comunale ha sempre investito per assicurare servizi a costi invariati agli utenti, in particolare ai giovani e alle categorie fragili, potendo contare su una cittadella sportiva che pochi comuni hanno”; Umbria Digitale, “per la quale il mantenimento della partecipazione è necessario in ragione dei servizi che mette a disposizione dell’attività amministrativa”;
Fintab, “che non presenta i requisiti per il mantenimento della partecipazione, per cui il Comune procederà alla dismissione delle quote detenute”;
Sciovie Monte Nerone, “partecipazione che verrà dismessa, anche se la pandemia ha rallentato il percorso di alienazione delle quote”; Sogeco, “società nella quale il Comune ha una partecipazione indiretta tramite Sogepu e che non è ancora attiva perché legata alla gara Auri per la gestione dei rifiuti, ma che all’atto dell’affidamento sarà importante, perché sarà chiamata a gestire il servizio dei rifiuti a livello di comprensorio dell’Alta Umbria”.
Ad annunciare il proprio voto negativo di fronte a “un atto dovuto, identico all’anno scorso, che lambisce soltanto situazioni delle quali dovremmo invece occuparci in distinte sedute in commissione” è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, che ha richiamato l’attenzione sulla fusione per incorporazione di Polisport in Sogepu, “costata fior di consulenze, senza arrivare a una decisione”, sottolineando che “l’impronta sociale dell’accesso ai servizi sportivi è incompatibile con l’incorporazione societaria” e invitando il Comune a “compiere una scelta politica”. “Anche su Tela Umbra è necessario approfondire il confronto: è un patrimonio da salvaguardare, ma sarà impossibile farlo se si mantengono le sacche di privilegio consentite dalle attuali previsioni statutarie, sulle quali la Regione deve dare un segnale”, ha sostenuto Lignani.
Nell’unirsi alla richiesta di un dibattito in commissione “di fronte a una ricognizione piena di criticità”, la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni ha eccepito su Polisport: “sono d’accordo sul valore sociale dello sport, ma ci sono questioni critiche da affrontare, come la riscossione debiti pregressi il cui piano di rientro non è stato ancora completato, e l’assorbimento da parte di Sogepu, rispetto al quale sembra esserci un capovolgimento di fronte rispetto alle intenzioni iniziali, ma non abbiamo ancora capito quale sia stato l’esito delle ‘due diligence’ lautamente pagate”. La consigliera ha quindi sollecitato “l’audizione in commissione dell’amministratore unico di Sogepu per chiarimenti sul bilancio, con particolare riferimento al forte indebitamento dell’azienda per gli investimenti, e sulla gestione del personale, a proposito della precarizzazione del lavoro causata dal ricorso a un numero di interinali quasi uguale a quello dei dipendenti”.
“Anche per Umbra Acque – ha concluso Arcaleni – non darei per scontato che tutto debba rimanere com’è, in particolare il fatto che a comandare sia il privato con il 40 per cento delle quote azionarie”. “Siamo di fronte a una ricognizione, che non è uguale all’anno scorso perché alcune azioni sono state intraprese, ma non dobbiamo parlare né di gestione delle società, né entrare ora nel merito delle decisioni: lo faremo in commissione, sodalizio per sodalizio, con i dovuti tempi”, ha replicato il consigliere del Pd Domenico Duranti. Il sindaco Luca Secondi ha concluso il dibattito chiarendo che “l’approfondimento sulle partecipazioni del Comune sarà demandato alla commissione economica, che affronterà di volta in volta le singole situazioni”. “Le dismissioni di quote seguono la normativa, che è comunque complessa”, ha spiegato il primo cittadino, che ha fatto riferimento a Polisport, “un fiore all’occhiello che vorremmo mantenere nel tempo, perché offre servizi alle tariffe più basse in Umbria e un’impiantistica sportiva di riferimento nazionale”, segnalando come “ogni decisione che coinvolga Sogepu sarà influenzata dall’esito della gara dell’Auri”.
A questo proposito Secondi ha spiegato: “il Consiglio di Stato ha confermato che la gara è valida, per cui ci spettiamo che l’Auri proceda alla nuova aggiudicazione del servizio a Sogepu in poche settimane, un passaggio che avrà un favorevole riverbero anche sulle situazioni di precariato del personale dell’azienda”. Il primo cittadino ha poi precisato che “l’indebitamento di Sogepu è frutto degli investimenti per lo sviluppo dell’impiantistica collegata al piano regionale dei rifiuti e al piano industriale per la partecipazione alla gara Auri, che hanno accresciuto il valore della società”. “Per quanto riguarda Umbra Acque – ha aggiunto il sindaco – raccolgo lo spunto della consigliera Arcaleni: sarà importante che Auri riconosca pari dignità ai territori negli investimenti del piano operativo triennale e mi impegnerò affinché ci sia un bilanciamento nelle risorse assegnate per le aree non indicate come beneficiarie dei fondi del Pnrr”.
I levrieri azawakh (leggendari Principi del deserto) allevati a Villa Bice da Francesca Zampini sul tetto d’Europa
I levrieri azawakh (leggendari Principi del deserto) di “Villa Bice” sul tetto d’Europa: fine anno col botto per il prestigioso allevamento tifernate. Gli ultimi giorni del 2021, ha avuto luogo a Budapest la Esposizione Europea. Negli Azawakh BIS Ch Azamour GV, Don Carlos, allevato da Francesca Zampini, di proprietà del senatore moscovita, Andrey Klyshas, grande appassionato di questa razza e presentato dall’handler, Denis Popov, si e’ aggiudicato il titolo di Campione Europeo 2021 e migliore soggetto assoluto della razza (BOB). Giudice la dottoressa Olga Sinko, molto conosciuta ed apprezzata nel campo medico sia a San Pietroburgo che in Slovenia, esperta di tutte le razze e con suo marito Stefan Sinko, allevatrice di riferimento per i Chow- Chow e Bulldog Inglese. Nella razza Saluki Junior, Estonia, Lituania, Latvia, Baltic, Hungarian Ch., Azamour Casanova, allevato da Francesca Zampini e di proprietà della stessa di Susanna G-Hiltunen e Patrizio Palliani, (ancora nella categoria giovani 9-18 mesi), e’ diventato giovane campione Europeo 2021. E’ stato presentato nel ring dalla signora Susanna G-Hiltunen. Giudice, Marina Ostrovskaya, famosissima allevatrice di levrieri russi (Borzoi) e grande artista. A lei ed a suo marito, anche egli scultore, si devono moltissime realizzazioni di portali in bronzo nelle nuove Chiese Ortodosse a Mosca. A tutt’oggi l’allevamento Azamour di Villa Bice e’ considerato dagli esperti del settore come il punto di riferimento mondiale della razza. In pochissimi anni questi esemplari hanno collezionato titoli in tutta Europa. Dal 2006 ad oggi gli Azawakhs di Francesca Zampini per 10 anni consecutivi hanno sempre ottenuto il migliore assoluto della propria razza ai campionati del mondo. Nel 2019 gli Azawakhs sono stati ammessi per la prima volta a partecipare alle mostre canine in USA. “Pur fra tante difficoltà legate al dilagare della pandemia in tutto il mondo, grazie alla tenacia, passione e amore per questi straordinari animali siamo riusciti ad ottenere risultati importanti che ci ripagano di tanto impegno e dedizione – ha dichiarato Francesca Zampini, affiancata da Patrizio Palliani, vera e propria “colonna” dell’allevamento tifernate. “Risultati straordinari che proiettano sempre di più l’allevamento di Citta’ di Castello ai vertici mondiali e promuovono il territorio e le sue bellezze ed eccellenze a tutti i livelli”, hanno dichiarato il sindaco, Luca Secondi e l’assessore allo Sport, Riccardo Carletti che hanno inoltre sottolineato come “l’allevamento di qualità della dottoressa Zampini e di tutto il suo staff rappresenta un vero e proprio vanto per la comunità locale e non solo”. CDCNOT/22/01/08/COMINLINEA/09/GGAL
Ospedale di Città di Castello, per la Befana doni alla pediatria da parte dei Carabinieri
– Per il secondo anno consecutivo la Befana è arrivata in divisa per i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Città di Castello. La mattina di mercoledì 5 gennaio i Carabinieri per la Biodiversità di Pieve Santo Stefano(Arezzo) si sono recati davanti all’ingresso dell’ospedale e, nel rispetto delle norme legate alla sicurezza anti contagio da Covid-19, hanno affidato agli operatori sanitari quaderni, zainetti in tela e carte da gioco poi consegnati ai piccoli pazienti. Doni che hanno come obiettivo quello di sviluppare la sensibilità ambientale.
Anche quest’anno i Carabinieri Forestali, infatti, sono stati in prima linea nell’organizzazione della “Befana della Biodiversità”, una giornata speciale di educazione ambientale e solidarietà che ha coinvolto oltre alla pediatria di Città di Castello altre 50 strutture italiane, tra reparti pediatrici e case famiglia: un simbolo di natura e speranza rivolto ai circa 850 bambini ospitati e al personale sanitario e di assistenza.
Coordinamento del Cambiamento: “La sanità regionale ha bisogno di una riforma vera, che valorizzi il servizio pubblico e i professionisti del settore”
Il 4 gennaio, in modalità “mista” in presenza e on line, si è tenuto il primo di una serie di incontri, richiesti dalle forze politiche del Coordinamento per il Cambiamento, con i vertici sindacali di Cgil, Cisl e Uil territorialmente uniti a SPI Cgil- UIL-UIL- FNP-CISL con la presenza delle consigliere comunali Emanuela Arcaleni e Luciana Bassini e con il gruppo di esperti del settore, componenti del Cantiere Salute e Territorio interno al Coordinamento.
Sono state affrontate le problematiche inerenti la promozione della salute nella sua relazione con il territorio insieme alle linee di indirizzo del Piano Sanitario Regionale. Molto positivo l’esito del confronto che ha trovato i partecipanti concordi nel rilevare le numerose difficoltà per rendere effettivamente esigibile il diritto alla salute sancito dalla Costituzione ( Sanità pubblica gratuita universale): carenze di servizi, lunghissime liste di attesa per l’accesso agli esami e visite diagnostiche, una deficitaria presa in carico dei bisogni della popolazione più anziana, una assistenza domiciliare ridotta. L’emergenza attuale relativa alla recrudescenza della pandemia da Covid evidenzia inoltre carenze di personale per i tracciamenti e per le vaccinazioni in Altotevere, che necessita, come richiesto dalle OOSS e dalle Consigliere presenti, di una struttura agile e accessibile in città, oggetto di confronto tra le forze sindacali e l’ente comunale, che sta coinvolgendo tutte le parti sociali.
La possibilità di effettuare tamponi molecolari è drasticamente calata a fronte di una richiesta attuale decisamente maggiore: tutte esigenze che gli esperti potevano già ipotizzare un mese fa e che invece hanno gettato l’Umbria in piena emergenza, con il 257% di incremento percentuale dei nuovi casi. L’attuale pandemia ha reso ancora più evidenti i deficit di quello che un tempo era un servizio sanitario regionale di eccellenza, parte di un SSN nato dalla legge n° 833, finanziato dai cittadini in proporzione alla capacità contributiva, secondo principi di equità, solidarietà, universalità delle cure sanitarie, che ha dato pari dignità alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione. Un sistema di sanità pubblica forte che via via è stato depauperato di risorse economiche e professionali, con lo stanziamento di investimenti sempre maggiori nella sanità privata convenzionata e accreditata.
Nei prossimi incontri, già calendarizzati, forze politiche, sociali e sindacali si confronteranno sullo specifico delle risposte attuali contenute nel Piano sanitario regionale e sulle principali esigenze del territorio altotiberino, a partire dal prossimo 14 gennaio.
Di volta in volta, a seconda del tema oggetto del confronto le confederazioni coinvolgeranno le strutture categoriali interessate, in particolare del lavoro pubblico: una discussione utile anche alla luce dell’imminente Consiglio comunale aperto monotematico sulla Sanità, previsto per il 17 gennaio p.v.
Carat lascia il servizio di trasporto scolastico in Altotevere. Il rammarico della Lega Umbria
Dopo oltre trent’anni di impeccabile e onorato servizio, il C.A.R.A.T. soc. coop. (Consorzio Autonoleggiatori Riuniti Alto Tevere) non si occuperà più del trasporto pubblico scolastico a Città di Castello e San Giustino in seguito alla conclusione della procedura di gara e come stabilito nella determina dirigenziale del 19 dicembre scorso.
“Di certo non un buon inizio anno per le nostre imprese del settore – affermano i consiglieri regionali della Lega Umbria, Manuela Puletti, Valerio Mancini, e il consigliere comunale di San Giustino, Corrado Belloni che, insieme all’Onorevole Riccardo Augusto Marchetti si sono più volte occupati della questione – di fatto un importo di oltre 2 milioni di euro per le tre annualità previste dall’affido, non rimarranno più nelle casse delle imprese dell’Alto Tevere, causando così un danno all’economia locale e ai lavoratori. Pur nel riconoscere alla gara di affidamento la piena legittimità, siamo rammaricati che imprese locali con più di trenta associati verranno sostituite dall’azienda di Frosinone vincitrice della gara.
Ad oggi non abbiamo nulla da eccepire, – proseguono i leghisti – ma resta l’amarezza di dover fare a meno del servizio di un’azienda che ha sempre lavorato con estrema professionalità per i nostri ragazzi, garantendo puntualità e sicurezza .
Ci domandiamo cosa pensano nel merito i Sindaci di Città di Castello e San Giustino e se sono pronti a sostenere i lavoratori qualora siano in difficoltà – rimarcano i leghisti – agli amministratori dei due comuni consigliamo di seguire le vicende che riguardano il loro territorio prima di preoccuparsi di ciò che accade nelle altre città”.
Intanto, in qualità di consigliere comunale di Città di Castello, Mancini fa sapere di aver già depositato una richiesta di accesso agli atti in merito alla gara e di aver richiesto una seduta di commissione sullo stesso argomento.
“Ancora una volta – riprendono i leghisti – esprimiamo pieno sostegno a chi ha perso un’opportunità di lavoro nel comune tifernate. A nome di tutta la Lega Altotevere e del suo segretario Giorgio Baglioni – concludono – ringraziamo il Carat per il lavoro svolto in questi anni”.
Bettarelli (PD) “Le decisioni assunte in materia di rifiuti dalla Giunta regionale e deliberate oggi, certificano i ritardi accumulati in questi ultimi due anni”
“Oggi – continua il consigliere Dem – lo stesso assessore Roberto Morroni ammette che serve intervenire celermente per riprofilare, che è un modo diverso per dire ampliare, le discariche di Belladanza a Città di Castello, Borgo Giglione a Magione e l’impianto di Orvieto, prima che il sistema entri definitivamente in crisi, quando però, già da mesi, era del tutto evidente che gli stessi impianti avrebbero dovuto essere destinatari di interventi urgenti al fine di compiere la necessaria transizione verso la chiusura del ciclo dei rifiuti”.
“Già due anni fa – ricorda Bettarelli – i dati dicevano chiaramente che, in regime ordinario, Belladanza sarebbe entrata in regime di saturazione entro giugno 2022; S.Orsola a Spoleto intorno ad agosto dello stesso anno; Borgogiglione approssimativamente a luglio 2023 e ‘Le Crete’ di Orvieto intorno a marzo 2027”.
Oggi – osserva Bettarelli – la Regione stabilisce che Belladanza, con una disponibilità residua 15.000 m3 e una previsione di completamento a giugno 2022, verrà ampliata di 300.000mc; Borgogiglione, con disponibilità di 115.000 m3, una previsione di completamento a giugno 2023, sarà ampliata di 700.000mc; Le Crete con disponibilità di 410.000 m3 e una previsione di completamento a dicembre 2025, sarà ampliata di 500.000 mc”.
“Per altro – sottolinea il vice Presidente dell’Assemblea legislativa – la pianificazione approvata interessa tanto l’Ente Regionale, quanto l’Autorità Umbra Rifiuti e gli strumenti individuati con urgenza esplicheranno i loro effetti nei prossimi otto anni. È quindi assai grave aver perso due anni di tempo per arrivare ad individuare comunque la soluzione degli ampliamenti che poteva essere già oggi una realtà”.
“Nel frattempo – continua Bettarelli – continuiamo a pagare lo scotto di non aver previsto nuove e più incisive azioni di disincentivo al conferimento in discarica, né sono state incentivate politiche di incremento della raccolta differenziata negli ambiti in cui le performance non hanno raggiunto i livelli auspicati”.
“Come era ampiamente prevedibile – conclude Bettarelli – anche dopo le decisioni assunte in materia di Css, l’unica risposta individuata da questa Giunta regionale non poteva che essere quella di realizzare, da qui al 2030, un grande impianto di incenerimento di rifiuti, da realizzare sul crinale appenninico, senza aver valutato alcuna strategia integrata ed alternativa più coerente in un’ottica di economia circolare e tutela ambientale”. RED/as
Mostra di Arte Presepiale di Sansepolcro: un successo senza precedenti!
Si avvia alla conclusione la seconda edizione della Mostra di Arte Presepiale Città di Sansepolcro organizzata dall’Accademia Enogastronomica della Valtiberina. Una manifestazione che ha riscontrato un successo importante, con migliaia di persone che hanno visitato la bella Chiesa dei Servi di Maria nella Città di Piero della Francesca. Tanta la soddisfazione da parte degli organizzatori. “Abbiamo realizzato questo evento in tempi molto brevi rispetto al normale, lavorando giorno e notte, e raccogliere tanti apprezzamenti non può far altro che piacere – dichiara il presidente dell’associazione Domenico Gambacci – ma come sempre il merito non è dei singoli ma della squadra e di chi ci hacreduto fin dall’inizio in questa Mostra Presepiale. Un ringraziamento quindi all’amministrazione comunale di Sansepolcro, ai soci “Accademici”, alle varie associazioni e privati, che con il loro lavoro hanno contribuito ad innalzare il livello qualitativo dell’evento. Tengo a ricordare l’associazione Amici del Presepe di Città di Castello, le Proloco di Gragnano, Gricignano e Vivere a Borgo Sansepolcro, l’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, la Corte dè Medici, l’associazione Una Valle di Donne e i sette Comuni della Valtiberina Toscana per aver omaggiato la mostra con le loro opere. Ma anche gli Amici della Musica, il Centro Studi Musicali della Valtiberina e la Società Filarmonica dei Perseveranti per aver partecipato ai vari eventi collaterali previsti nella manifestazione. Credo che abbiamointrapreso la strada giusta, quella della collaborazione, dei fatti e non delle chiacchiere e le polemiche – conclude Gambacci – per far sì che la “Valle dei Presepi” da un sogno diventi realtà. Ricordiamoci che siamo un territorio piccolo, dove lavorandoinsieme possiamo raggiungere traguardi importanti, mentre da soli faremo solo piccole cose”. Soddisfazione anche da parte di ValerioBarni, tesoriere dell’associazione, che si è occupato di gestire quotidianamente le aperture e le chiusure della Mostra incollaborazione con il suo staff: “Siamo arrivati quasi alla fine e anche se è stato molto impegnativo presidiare giornalmente l’esposizione, devo dire che un po’ mi rammarica che tra pochi giorni si chiuderanno i battenti di un evento veramente eccezionale. Peccato che le nuove normative relative al Covid ci hanno costretto a chiudere prima del tempo i “Quadri Viventi” che in molti avevano apprezzato. Ringrazio Francesco, Olimpio e Dario per l’impegno che hanno messo in campo”. La mostra, lo ricordiamo, rimarrà aperta fino a domenica 9 gennaio.
Coronavirus in Umbria, aggiornamento epidemiologico al 5 gennaio
– La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni, conferma un trend in forte aumento. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 4 gennaio è pari a 2.250. È quanto emerge dal report elaborato dal Nucleo epidemiologico della Regione Umbria sull’andamento dei contagi da Sars-CoV2, aggiornato ad oggi.
L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni diminuisce attestandosi ad un valore di 1,86.
Questa settimana è stato introdotto il test antigenico rapido come test validato per la produzione di una positività, pertanto aumenta fortemente il numero di test effettuati. Ciò comporta la non confrontabilità di tale dato e della percentuale di positivi su nuovi tamponi con la serie storica precedente riportata nei grafici. Complessivamente, il 13% dei test effettuati è risultato positivo.
L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età conferma tassi superiori alla media regionale tra la popolazione più giovane (11-44 anni) con un trend in salita per tutte le classi di età, superando i 4.000 casi per 100.000 abitanti tra i 19-24enni. Tutti i Distretti sanitari hanno incidenza superiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti.
Si conferma un aumento nell’impegno ospedaliero regionale, al 04 gennaio sono 196 i ricoveri totali, di cui 11 in terapia intensiva. Tra i ricoverati ci sono anche 5 soggetti in età pediatrica, in condizioni che non destano particolare preoccupazione. Nella settimana 27 dicembre-2 gennaio si sono registrati 9 decessi.
“In questa fase – rileva l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto – è fondamentale continuare a rispettare le misure di protezione individuale, come l’utilizzo di mascherine FFP2, il distanziamento, la protezione dei soggetti fragili e l’autoisolamento per le persone sintomatiche”.
Nota della Presidenza del Consiglio Comunale, in risposta ai comunicati dei Gruppi consiliari ” Pd In Comune” e “Azione“
SANSEPOLCRO – In ordine e in risposta a quanto affermato nel comunicato a firma congiunta dei Gruppi consiliari ” Pd In Comune” e “Azione”, Antonello Antonelli, Presidente del Consiglio Comunale, quindi responsabile della regolarità degli atti afferenti la corretta organizzazione e successivo svolgimento delle sedute dell’Assise municipale, ricorda ai gruppi firmatari, che l’ordine del giorno non può essere chiuso dalla Segreteria, se non sono completi i documenti relativi agli atti in discussione, e che il regolamento, valido per tutti, parla di chiusura entro i 5 giorni interi, prima del Consiglio Comunale stesso.
“Da parte della Capogruppo Chiara Andreini, è arrivata la richiesta di invio per mail delle Linee Programmatiche della maggioranza, nel pomeriggio del 27 Dicembre, giorno di chiusura dell’ufficio per festività, senza tener conto, che in nessuna parte del Regolamento, al quale il Presidente deve attenersi, è prevista la spedizione degli atti, ma la possibilità di consultazione presso la sede municipale, come altri colleghi di maggioranza e opposizione hanno fatto, e hanno testimoniato durante lo svolgimento del Consiglio Comunale del 28 Dicembre. Inoltre – continua Antonelli – importante notare come nel corso della seduta stessa, abbia chiesto se la maggioranza intendesse rinviare il punto 4 all’OdG, proposta non accolta. Di conseguenza, come da prassi, si è proceduto alla discussione. Quindi appare assolutamente ingiustificato il commento relativo al mio comportamento, rispettoso delle regole. Sottolineo come durante l’assise stessa, la discussione, del punto 4 e di altri punti (vedi mozioni e OdG nella parte finale) sia stata più ampia di quanto previsto, proprio perché mi sembrava poco elegante interrompere i consiglieri nella manifestazione del loro pensiero”.
Primo Consiglio provinciale di Perugia dell’era Proietti all’insegna dell’unità di intenti
Con la convalida dei consiglieri provinciali eletti, il giuramento sulla Costituzione italiana da parte della neo presidente e sindaco di Assisi Stefania Proietti e la nomina a vice presidente del primo cittadino di Corciano Cristian Betti, gli organi istituzionali della Provincia di Perugia sono entrati nel pieno esercizio delle loro funzioni. Una seduta caratterizzata dalla volontà di tutti i consiglieri, sollecitati nel discorso di insediamento della Presidente, di adoperarsi all’insegna della coesione, della collaborazione e dell’unità di intenti, pur nelle differenti sensibilità politiche.
L’obiettivo dichiarato è stato quello di adoperarsi nell’esclusivo interesse dei territori riavvicinando i cittadini all’ente provinciale nei confronti del quale è in atto un progetto di riforma da parte del Governo centrale che dovrà restituire autorevolezza e protagonismo alle Province. Anche per questo Stefania Proietti che, per la cronaca, oggi ha festeggiato il proprio compleanno, ha annunciato che da ora in avanti il Consiglio provinciale sarà preceduto dall’inno d’Italia e da quello dell’Unione europea. Nel concreto la neo Presidente ha delineato le strategie che caratterizzeranno il proprio mandato nei prossimi due anni: ente sempre più “Casa dei Comuni e dei Consiglieri” che possono avvalersi di una struttura che conta eccellenti professionalità; coesione sui temi strategici legati alla pace, all’ambiente, al PNRR, ricostruzione dal terremoto; fare rete tra i Comuni secondo una visione più ampia del territorio.
Nelle prossime sedute del Consiglio saranno indicati i componenti delle varie commissioni e le deleghe che la presidente intenderà assegnare ai vari consiglieri. Intanto sono stati annunciati i Gruppi consiliari e i rispettivi capigruppo: Partito Democratico (Letizia Michelini), Lega-Salvini premier (Roberta Ricci, vice Catia Degli Esposti), Fratelli d’Italia (Jacopo Barbarito), Movimento 5 Stelle (David Fantauzzi), Forza Italia (Nicola Alemanno), Socialisti Riformisti (Francesco Zaccagni), il consigliere Filippo Schiattelli al momento non ha aderito ad alcun gruppo.
Covid-19 a Città di Castello: sospesi fino a lunedì 10 gennaio i servizi per la prima infanzia pubblici e privati
A Città di Castello anche l’attività educativa e didattica dei servizi socio-educativi per la prima infanzia nella fascia di età 0-3 anni, sia pubblici che privati, sarà sospesa nelle giornate di venerdì 7 e sabato 8 gennaio per riprendere lunedì 10 gennaio. Lo stabilisce l’ordinanza sindacale pubblicata oggi, che recepisce le disposizioni del provvedimento della Regione di martedì 4 dicembre, che per l’attuale situazione pandemica ha posticipato a lunedì 10 gennaio la ripresa delle lezioni a scuola dopo le festività natalizie, e la raccomandazione in tal senso del Servizio Igiene e Prevenzione dell’ASL 1 Umbria, che ha evidenziato il notevole aumento di contagi da Covid-19 a Città di Castello e nel comprensorio dell’Alta Valle del Tevere nella fascia di popolazione infantile.
Furti, atti di vandalismo, spaccio di sostanze stupefacenti: PD “mai come ora Umbertide insicura. (ma per Carizia va tutto bene)”
UMBERTIDE – “Nell’ultimo periodo sono certamente aumentati gli episodi di microcriminalità (importanti perché colpiscono il cittadino in quanto singolo, la sua famiglia, la sua casa), e sono aumentati anche i pericoli di infiltrazioni criminali”. Inizia così la nota stampa a firma Partito Democratico sul tema sicurezza. “Zone come San Benedetto, Fontanelle, Pierantonio e in molte aree del centro urbano – si legge nel comunicato – Si è visto un moltiplicarsi di furti e gli atti vandalismo sono oramai episodi quotidiani. Come Partito Democratico abbiamo proposto all’Amministrazione una convocazione straordinaria al Prefetto di Perugia del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza istituito proprio per coordinare e intensificare il lavoro di tutte le forze coinvolte a partire dalle forze di Polizia, fino ai Sindaci”. “Oltre questo abbiamo proposto la realizzazione di un sistema di videosorveglianza vero e diffuso sul territorio con personale
adeguato in grado di controllare le immagini h24 o nelle fasce orarie più a rischio per la cittadinanza e per il patrimonio pubblico spesso oggetto di sconsiderati atti di vandalismo. E poi – continua il PD – Abbiamo proposto di dotare Umbertide di un ufficio di Polizia locale adeguato alle necessità della città e ben oltre le cinque unità (oltre al comandante) attualmente previste.”
“Abbiamo avanzato proposte e l’Amministrazione – si conclude – Ci ha risposto autoincensandosi per aver fatto poco o nulla anziché provare ad affrontare seriamente e con tutto il Consiglio comunale il tema della sicurezza e di ciò che accade nella nostra piccola comunità (ad esempio se si arresta uno spacciatore con un kg di cocaina non possiamo far finta di nulla, non possiamo far finta che questo non riguardi le nostre famiglie, giovani e meno giovani). La politica dello struzzo è diventata la regola per l’amministrazione Carizia, sia che si parli di sanità che di sicurezza.”
Coronavirus in Umbria: , prescritta per la prima volta nella nostra regione la pillola anti-covid presso la clinica di malattie infettive dell’ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia
È stata prescritta per la prima volta in Umbria, mercoledì 5 gennaio 2022, la pillola anti-Covid-19 Lagevrio (molnupiravir) presso la clinica di malattie infettive dell’ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia, diretta dalla Prof.ssa Daniela Francisci; lo comunica l’Assessore regionale alla salute e alle politiche sociali Luca Coletto.
“La paziente, selezionata secondo i criteri previsti dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) – sottolinea l’assessore – effettuerà il trattamento presso il proprio domicilio attraverso l’assunzione di 4 compresse, 2 volte al giorno, per 5 giorni. Il farmaco è un antivirale orale, rivolto a pazienti adulti con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di COVID-19 grave, da utilizzare il più precocemente possibile e al massimo entro 5 giorni. L’obiettivo principale di tali trattamenti è quello di contribuire a ridurre la quota di pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero.”
“Malakos”, una vera pietra miliare per le ricerche di Biologia Marina. Studi e ricerche su specie e conchiglie rarissime mai effettuati fino ad ora . Gianluigi Bini: “i riflettori del mondo sui nostri laboratori, onore e tanta responsabilità”
Conchiglie uniche al mondo, specie rare, come Epitonium finitimum pescato sui fondali dell’Isola di Capraia a 800 metri e Pagodula echinata (nelle foto) proveniente dagli stessi fondali ed altri esemplari non solo a rischio di estinzione: rivoluzione scientifica a Città di Castello, pronta ad annunciare una “pietra miliare” per la biologia marina. Il convegno di lavoro che si terrà dal 15 al 27 maggio presso il Museo Malacologico Malakos, la collezione privata più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati in un’apposita banca-dati, fruibile per tutti dal portale di Research Gate, rappresenterà il varo di una rivoluzione scientifica: una vera pietra miliare per le ricerche di Biologia Marina. Con una serie di esperimenti pilota mai tentati prima a livello europeo, i lavori vedranno impegnati in prima linea specialisti di varie nazionalità europee (fra i quali molti italiani) coordinati dal Professor, Philippe Bouchet (autorità a livello mondiale del settore, Direttore del Dipartimento di Malacologia del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi) e dal dottor, Luigi Romani, collaboratore stabile del Museo di Parigi.
Il Professor, Gianluigi Bini, responsabile scientifico del Museo Malakos, oltre che a partecipare in prima persona alle ricerche, ospiterà questo straordinario gruppo di studio, mettendo a disposizione dei suoi colleghi la sua pluriennale esperienza e la logistica della sua organizzazione. Lo studio comprenderà la quasi totalità delle specie medio-abissali proprie del settore centro-settentrionale del Tirreno, indipendentemente dalla loro rarità. “Il progetto – spiega con un pizzico di emozione e giustificato orgoglio il professor Bini – tenterà di conciliare i risultati di nuovissime analisi genetiche già in corso presso i laboratori di Parigi su circa 7000 esemplari di Molluschi marini provenienti dai fondali della Corsica, con i risultati degli studi morfologici delle loro conchiglie, esami che verranno effettuati dal nutrito gruppo di specialisti nel mese di maggio proprio presso i laboratori del Museo Malakos. Questo studio sperimentale coinvolgerà esemplari di oltre 60 famiglie diverse di Molluschi, provando a dare risposte significative sull’evoluzione dei popolamenti mediterranei di questi importantissimi indicatori ambientali. Sino ad oggi questi studi sono sempre stati condotti separatamente, con risposte non sempre soddisfacenti e collimanti – prosegue il professor Bini – ma mai si è tentato di condurre e comparare direttamente i due metodi di studio, aprendo così una nuova impostazione di ricerca scientifica sperimentale per la Biologia Marina.
I risultati degli studi verranno poi pubblicati sulle Memorie del Museo di Storia Naturale di Parigi, la più prestigiosa rivista di settore del mondo”. Una notizia di grande rilievo scientifico ma anche di promozione del territorio e delle sue eccellenze, a partire proprio dal Museo-Polo Scientifico Malakos che il sindaco, Luca Secondi e gli assessori alla Cultura e Turismo, Michela Botteghi e Letizia Guerri, hanno salutato con grande soddisfazione ed entusiasmo evidenziando come il complesso malacologico “si sta trasformando sempre di più anche in un vero e proprio centro di studi e ricerca capace di catalizzare l’attenzione ed interesse di Università italiane e straniere ed eccellenze mondiali come il museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi con inevitabili ricadute positive per il territorio locale e regionale. Una buona notizia che conferma la capacità che ha il nostro territorio di distinguersi a livello internazionale anche in settori al di fuori dei circuiti tradizionali, senza dubbio inediti”. Ne ha viste tante in vita sua in ogni angolo del mondo, “terra-mare”, il professor, Gianluigi Bini, 70 anni, biologo fiorentino trapiantato da oltre 20 anni a Città di Castello, fondatore nel 2005 di “Malakos”, a tutti gli effetti la collezione privata più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati, ma questa inedita opportunità di ricerca e studi l’ha senza dubbio colpito ed in parte emozionato.
“Sarà, ce lo auguriamo una esperienza unica di vita e di ricerca” – conclude il professore affiancato dalla dottoressa Debora Nucci, Biologa, responsabile della direzione operativa del museo e di tutte le iniziative didattiche, e della dottoressa Beatrice Santucci, Naturalista e Biologa dell’Evoluzione. che da circa oltre un anno si occupa della ricerca. Il polo scientifico, Museo Malacologico, “Malakos”, è aperto al pubblico dal martedì al venerdì: 10-12,30 e 15-17, il week-end e festivi fino alle 18. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e 1 gennaio. Info: 349.5823613 – 075.8552119. www.malakos.it, info@malakos.it, FB e IG: museo malakos. Il Museo è su Google Arts and Culture ed è possibile fruire di foto ad alta risoluzione dei fotografi Anna Fabrizi ed Enrico Milanesi. Google Arts ad Culture: Museo malakos.
San Giustino Domani: “Emergenza sanitaria in Umbria, manca gestione politica. “
Nell’ultimo Consiglio Comunale del 30 Dicembre, il Sindaco Fratini ha aggiornato il consiglio e la cittadinanza riguardo lo stato dell’emergenza sanitaria in Umbria, un’emergenza che si manifesta in tutta Italia e che oramai si protrae da tempo. Quello che come gruppo Consiliare “San Giustino Domani” vogliamo sottolineare è la mancanza di gestione politica che anche da diverse categorie viene sottolineata. Facciamo riferimento alla nota stampa emanata da 34 sindaci sulla gestione della cosiddetta quarta ondata, i quali dichiarano le continue segnalazioni di migliaia di cittadini umbri che, subiscono nella loro pelle il venir meno di un tracciamento che porta spesso ad un’autogestione personale della quarantena, con successivi contatti da enti regionali preposti che superano anche i 4 giorni di ritardo rispetto alla reale segnalazione (e se queste persone non avessero senso di responsabilità sarebbero libere di girare).
Una problematicità che si verifica non per responsabilità del personale impegnato allo stremo delle proprie forze dopo mesi e mesi di duro lavoro, ma di certo per scelte e responsabilità imputabili alla politica regionale. Si verificano inoltre continue segnalazioni relative alla difficoltà di prenotazione del vaccino, soprattutto nel poter accedere ad un centro vaccinale quanto più possibile vicino alla propria residenza.
Sempre nella stessa linea ci sono i sindacati CGIL, CISL e UIL dell’Umbria che in una nota stampa dichiarano -” Siamo di fronte ad una nuova ondata, sicuramente prevedibile, ma che ha colto del tutto impreparata la nostra regione. La disorganizzazione è totale e sotto gli occhi di tutti, il tracciamento è subito saltato, le code interminabili per fare i tamponi o fai da te dei test privati e il personale sanitario chiamato ancora una volta a uno sforzo straordinario per colmare le lacune delle mancate assunzioni.”
Si aggiungono poi 93 presidi che sempre in una nota stampa denunciano “ il tracciamento dei contatti nelle scuole in Umbria è nel caos” .
Eppure il tracciamento per fermare il virus è necessario e con tempi celeri dal momento in cui viene stabilita la positività di un soggetto. Infatti, in una nota stampa del 31/12 l’Assessore Coletto afferma un elevato sovraccarico dell’attività legata al contact tracing prelievo-tampone, predisponendo ulteriori risorse per un coinvolgimento di strutture private accreditate per attività di testing dei soggetti presi in carico dal servizio regionale.
“Quello che ci preoccupa, – sostiene Marchetti capogruppo San Giustino Domani – è la non assunzione di ulteriore personale medico sanitario, liste di attese lunghissime per visite specialistiche, lo smantellamento di reparti dopo la mancata riassunzione di medici assunti per l’emergenza Covid a tempo determinato, la mancanza di medici per i centri trasfusionali come riportato dall’Avis. Anche l’ipotesi di accorpamento del Distretto sanitario Alta Umbria con il distretto sanitario del Lago Trasimeno, desta non poca preoccupazione, non solo per la poca omogeneità dei servizi presenti nel territorio, ma poiché riteniamo necessario una sanità più vicina ai bisogni dei cittadini con una medicina maggiormente diffusa nel territorio come stanno attuando altre Regioni, tra cui la Lombardia, che hanno provato sulla propria pelle l’effetto devastante della pandemia e di un modello sanitario centralizzato.
Conclude il capogruppo -“Ovviamente ridurre i servizi sanitari pubblici significa solamente che stiamo andando verso una forma di privatizzazione della sanità elargendo convenzioni tra pubblico e privato a discapito di un solo soggetto: il cittadino”.




